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1 NOI SIAMO NOI SIAMO NOI SIAMO NOI SIAMO NOI SIAMO ANCORA Q ANCORA Q ANCORA Q ANCORA Q ANCORA QUI ! UI ! UI ! UI ! UI ! ANNO 52 - N. 3 DICEMBRE 2012 PERIODICO QUADRIMESTRALE DELLA SEZIONE A.N.A. DI BRESCIA Fondato nel 1961 - copie stampate 14.000 - in omaggio ai soci poste italiane s.p.a. - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. L. 27/2/2004) art. 1 comma 2,DCB Brescia

NOI SIAMO ANCORA QUINOI SIAMO ANCORA QUI ! ANNO 52 - N. 3 DICEMBRE 2012 PERIODICO QUADRIMESTRALE DELLA SEZIONE A.N.A. DI BRESCIA Fondato nel 1961 - copie stampate 14.000 - in omaggio

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NOI SIAMO NOI SIAMO NOI SIAMO NOI SIAMO NOI SIAMO ANCORA QANCORA QANCORA QANCORA QANCORA QUI !UI !UI !UI !UI !

ANNO 52 - N. 3DICEMBRE 2012

PERIODICO QUADRIMESTRALE DELLA SEZIONE A.N.A. DI BRESCIAFondato nel 1961 - copie stampate 14.000 - in omaggio ai soci

poste italiane s.p.a. - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. L. 27/2/2004) art. 1 comma 2,DCB Brescia

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La Protezione Civile sui luoghi del sisma in Emilia Romagna

Abbiamo voluto dedicare la copertina di questonumero di Ocio a la pèna alla Protezione Civile dell’ANA,della quale fa parte anche il nostro nucleo.

I riflettori del terremoto che ha sconvolto l’Emiliae la bassa Lombardia il 29 maggio scorso sono ormai spentida tempo. Alla radio o alla televisione nessuno parla piùdelle gravi condizioni in cui ancora oggi versano interecomunità vittime dell’evento sismico. Nonostante ciò moltidei nostri alpini sono ancora al lavoro per assicurare unaparvenza di normalità alle popolazioni terremotate, for-nendo assistenza agli anziani, mantenendo in condizioniagevoli le tendopoli che ancora oggi sono numerose, eaiutando nelle operazioni di sgombero delle macerie e direcupero funzionale di molti edifici.L’aiuto che i volonta-ri alpini portano alle popolazioni colpite, è fondamentale,anche perchè si accompagna sempre al buonumore e allacompagnia allegra che da sempre contraddistingue le pen-ne nere, facendo dimenticare almeno temporaneamentela sventura che li ha colpiti.

Ad oggi i volontari della Protezione Civile dellanostra Sezione che hanno prestato servizio nelle zone col-pite dal sisma sono stati 76 con 5074 ore lavorate.

La Protezione Civile dell’ANA tuttavia lavora si-lenziosamente anche durante eventi meno gravi e menoamplificati dai mass-media.

Ricordiamo che l’intervento in Abruzzo ha com-portato 144 giornate lavorative con 132 volontari che, al-ternandosi su 19 turni, hanno lavorato per 7366 ore. Du-rante l’intervento in Liguria, dopo l’alluvionme che hacolpito la zona di Aulla, 25 volontari hanno lavorato 900ore, spalando fango, portando al riparo cose, persone ecercando di ripulire alvei di torrenti, mettendosi sempreal servizio della Protezione Civile ANA.

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ASSOCIAZIONE NAZIONALE ALPINISezione di Brescia

e-mail: [email protected]

Direttore Editoriale: Davide ForlaniDirettore Responsabile: Massimo CortesiComitato di Redazione:Domenico Castelnovo, Franco Richiedei, Giuseppe Lamberti,Gianpaolo CazzagoHanno collaborato: Piero Cravotti, Battista Ravelli, GianBattista Turrini, Daniele Barbieri, Cesare Bettinzoli

Autorizzazione del Tribunale di Brescian. 313/2012 del 26/07/2012

Stampa: Centro Stampa Quotidiani - Via dell’Industria 5225030 Erbusco (BS) - Tel. 0307725511

Abbonamento: 10,00 euro all’annocontattare la segreteria sezionale allo 030 2003976

Prossimi appuntamenti sezionali

Prossimi appuntamenti nazionali

Gli auguri del PresidenteErano alcuni giorni

che gli amici di “OALP” mi“tiravano la giacca” ricor-dandomi l’urgenza dei tradi-zionali auguri di Natale; in-fatti, tutto preso dai prepa-rativi per il 70° diNikolajewka, continuavo arimandare questa pur gradi-ta incombenza.

Quello che si avvici-na è appunto uno dei mo-menti più significativi e gra-

devoli dell’anno, vuoi per il forte significato religioso,anche se tante volte sopraffatto dall’esterioritàconsumistica, vuoi perché, come già detto in altro conte-sto, è il momento di ritrovarsi in sede, davanti al caminet-to acceso, magari con un pugno di castagne ed un bic-chiere di quello buono in mano, per ripercorrere insiemequest’anno associativo intensamente vissuto.

Quello che certamente emerge è la constatazioneche, ad onta dei gufi e di chi ci ritiene ormai una razza invia di estinzione, noi siamo sempre lì, in trincea, a difen-dere con volontà ed entusiasmo l’immenso patrimonio chei Veci ci hanno consegnato. Nonostante l’accrescersi del-le problematicità in tutti i campi, da quello economico aquello morale, senza trascurare quello burocratico, rendasempre più arduo il cammino, la nostra realtà gode di stra-ordinaria vitalità ed intraprendenza. I nostri gruppi ven-gono additati ogni domenica da amministratori e sacerdo-ti quale esempio di dedizione e serietà.

Ogni volta ci viene chiesto di non demordere e se

possibile aumentare gli sforzi e l’impegno. In certi mo-menti lo zaino diviene pesante, si vorrebbe “tirare l’ala”,pur tuttavia il nostro innato senso del dovere ci impone diproseguire imperterriti.

Questo periodo di festività passate in famiglia, ciaiuti allora a recuperare energie per riprendere il cammi-no alla grande. A fine gennaio infatti ci aspetta il grandio-so appuntamento che porterà a Brescia migliaia di alpini,per stringersi intorno ai pochi Reduci rimasti e insieme aloro ribadire l’impegno che Nikolajewka e tutto quantoquesto nome significa, non saranno mai dimenticati.

Prendiamoci dunque questa meritata pausa, festeg-giamo insieme ai nostri cari il Natale, ricarichiamoci fisi-camente e moralmente in modo tale che, quando suoneràl’adunata, saremo pronti a dare ancora tanto per dimo-strare di essere all’altezza del nome di Brescia e della suastoria.

Auguri !!Davide Forlani

Gennaio10, sede: Consiglio sezionale10-27, Brescia: 70° anniversario della Battaglia di

Nikolajewka: programma a pag. 24Febbraio:14, sede: Consiglio sezionale17, Passo maniva: Campionato sci di fondo

Campionato di slalom giganteMarzo03: Assemblea dei delegati14, sede: Consiglio sezionale17, Trenzano 45° di fondazione

Gennaio20, Mondovì: Commemorazione della battaglia di

Novo postojalowkaFebbraio:10, Enego: 78° Campionato nazionale di sci di

fondoMarzo03, Ponte di legno: 36° campionato di sci alpinismo24, Roccaraso: 47° campionato di slalom

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NELSON CENCI E’ ANDATO AVANTINelson Cenci ghe rivà a baita. Sembra quasi la ri-

sposta alla domanda più volte ripetuta ne “Il sergente nel-la neve”. Il tenente si è spento, a 93 anni, lunedì 3 settem-bre a Cologne.

Nato a Rimini, si arruolò volontario partecipandocon la Julia alla guerra in Montenegro e partendo poi perla Russia come comandante di plotone della 55ª compa-gnia del battaglione Vestone. In terra russa venne grave-mente ferito e si guadagnò una Medaglia d’Argento alValor Militare sul campo.

Ritornato dalla guerra, terminò gli studi laureando-si in medicina e chirurgia, ma fu anche scrittore e poeta e,soprattutto, alpino. L’amore per il cappello con la pennalo ha portato nel cuore per tutta la vita; quando poteva erasempre con le Penne Nere, alle Adunate Nazionali (cuinon mancava mai) come agli incontri con le scuole, quan-do i più giovani (e non solo loro) ascoltavano rapiti i suoiracconti.

Era un alpino, un uomo semplice, in cui si trovava-no innati quel sentimento che crea pietà per la sorte co-mune e quel vincolo d’amore che dovrebbe unire tutti gliuomini. Con questi uomini semplici si è trovato in guerra,in quell’immensa tragedia nella quale spesso si sono do-vuti lasciare sulla neve fraterni amici senza poter dire loro

che misere parole di conforto, ma con la disperata volon-tà di venirne fuori.

Fu anche imprenditore, fondando a Cologne l’azien-da vinicola “Boscaiola”, ma più di tutto lui era un alpinoe gli alpini lo conoscevano bene. Sanno chi era NelsonCenci, cosa ha fatto, in guerra ed in pace; lo incontravanoalle Adunate, lo vedevano in TV ospite di “Porta a porta”.e lo ascoltavano alle riunioni. Lo sentivano raccontare,con quella voce calda, pacata, affettuosa, velata di nostal-gia, i momenti di una lunga vita, la sua, ricca di sensazio-ni, di ricordi, di sofferenza, di amicizia. E lo leggono!

Ed è così che verrà sempre ricordato, come ilcoprotagonista del primo libro di Mario Rigoni Stern, “Ilsergente nella neve”, come l’alpino che è tornato, l’uomosemplice, il medico, il poeta, lo scrittore.

Il Gruppo alpini di Cologne

Il Reduce di Nikolajewka autore del celebre libro “Ritorno” e di numerose poesie si è spento il tresettembre scorso. Al suo funerale, a Cologne, centinaia di persone e moltissimi Gagliardetti e Vessilli

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A Nelson...Non è facile esprimere in poche parole quanto que-

st’uomo è stato, ancor meno mettere in ordine i passaggidella sua vita terrena ma se dobbiamo mettere un puntofermo del suo ricordo... Il 21 febbraio 1919 è la data chedobbiamo ricordare, in quel giorno, la staffetta della vitaha passato il testimone portatore di Spiriti Nobili a uno diNoi.

E quest’uomo ne è stato pienamente degno. Ha cor-so per tutto il tempo che gli è stato assegnato per vincereil breve spazio di quel dono che è la vita terrena. Nemme-no lo spaventoso attimo di Nikolajeivka, lo ha fermato eil suo animo sensibile ha visto quanto l’umanità distorta èfonte di dolore e arretramento per il nostro percorso.

Forte è stato il suo impegno per accrescere le “No-stre” capacità aiutando a guarire gli errori del corpo e sco-

prire come migliorare il messaggio della vita.Sempre disponibile, amico severo, generoso esereno.

Facciamo tesoro di quanto in Lui abbia-mo visto e dei messaggi che ci ha mandato nonrimpiangiamo la sua mancanza, nonvanifichiamo quanto ci ha dato perché, se ab-biamo capito,... è ancora con Noi.

Tempo fa per la scomparsa di un amicoriportai la citazione che “la vita è uno statomentale”.

Avendo potuto passare attimi della No-stra vita con Uomini come Nelson Cenci, dob-biamo ammettere che la vita è anche “uno sta-to spirituale” e oggi, parte del suo spirito è den-tro di Noi, solo così si tiene viva la fiamma delsuo passaggio, solo così possiamo dare forza esenso di continuità alla vita. Lui disse del suopassato,di averlo vissuto poco,”un soffio di vitasoltanto” ma.... in quel suo soffio di vita hadato tutto se stesso. Il suo soffio di vita ci hadato tanto, facciamo sì . . .. che in Noi.... vivain eterno.

Rossi Raffaello Marco05/09/2012

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A settant’anni dalla campagna di Russia, HopeHamilton, nipote di due alpini che hanno partecipato esono sopravvissuti alla campagna di Russia, ripercorre lastoria del corpo degli alpini attraverso le testimonianze dichi partecipò alla spedizione.

Il libro, da poco in libreria, raccogliele testimonianze riportate in numerosi scrit-ti dai reduci di quell’odissea.

Infatti, ritroviamo scritti di: Bedeschi,Chierici, Corradi, Corti Eugenio, Corti Pa-squale, Gaza, Don Gnocchi, Magnani,Revelli, Rigoni Stern, Don Turla, Vicentini,Zavagli, Zilli, per citare i più noti.

Ne risulta un quadro completo e mol-to obbiettivo, anche attraverso la narrazionedelle vicende storiche che hanno precedutoe determinato l’intervento italiano.

Troviamo capitoli riguardanti tutta latragica spedizione, dalle premesse alla riti-rata, ai combattimenti, ai prigionieri, al rien-

Nuovi arrivi alla biblioteca sezionale:“SACRIFICIO NELLA STEPPA” La tragedia degli alpini italiani in Russia

Ed.: Rizzoli – Pag. 462 - eur 21,00tro, alle perdite dell’Armir.

Impreparati sul piano militare,mal equipaggiati, guidati da comandi incompetenti e co-stretti a subire continue umiliazioni anche dai propri alle-

ati, i reparti italiani soccombono alla forzad’urto dell’esercito sovietico e al martiriodella ritirata, alla fame, al gelo, alle condi-zioni disumane dei campi di lavoro e dirieducazione.

Alla fine della guerra, le esigenze deiveterani si perderanno nel turbinio della re-torica patriottica e la verità sul trattamentoricevuto da parte dei russi e le grandi soffe-renze patite verrà sacrificata alle esigenze del-la propaganda politica: “Dite che siete statibene” ordinerà qualcuno.

Il libro è disponibile, su richiesta, allabiblioteca della Sezione.

Flaviano Codignola

LA NOSTRA SEZIONE PRESENTE IN MASSA A SONDRIOPER IL RADUNO DEL II RAGGRUPPAMENTO

Dopo il raduno del 2° Raggruppamento svoltosil’anno scorso a Palazzolo, la nostra Sezione si è godutal’appuntamento autunnale in tranquillità: circa 600 alpinibresciani hanno così raggiunto il 18 ottobre Sondrio per ilraduno del 2° Raggruppamento. Possiamo senz’altro direche è stata l’occasione per passare una bella giornata alpi-na, soprattutto grazie al lavoro e all’impegno di pochi al-pini che hanno organizzato gli autobus e prenotato un ri-storante con ben 600 posti. Il passare alcune ore insieme èsempre una bella esperienza e la speranza è quella di ripe-tersi l’anno prossimo a Bologna. Quest’anno ci si era

ripromessi di organizzare almeno un pullman per ogniZona della nostra Sezione, ma siamo andati anche oltre,tanto che Brescia è risultata essere la più numerosa conun numero di gagliardetti superiore ai cugini di Bergamo.E se consideriamo che la Sezione di Brescia non coprel’intera provincia, mentre quella orobica si, si può benimmaginare la soddisfazione che ha provato il nostro Pre-sidente Davide Forlani quando ha letto i numeri del radu-no. Fiduciosi, ci diamo quindi appuntamento all’anno pros-simo a Castel San Pietro Terme, in provincia di Bologna!

Franco Richiedei

commissione cultura

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OSSIGENO

Offerte per Gruppo SportivoIl Gruppo di Pezzaze ha contribuito alle spese per la garadi Irma.Borgosatollo ha contribuito ad organizzare la serata fina-le dell’attività sportiva.

Offerte per il 70° diNikolajewka

BOTTONAGA 500,00CAPRIANO d.C. 300,00CAPRIOLO 600,00COGOZZO 300,00COLOGNE 500,00ERBUSCO 1.000,00LODETTO 900,00MOMPIANO 1.000,00ORZINUOVI 100,00PALAZZOLO S/O 500,00PARATICO 200,00PONTOGLIO 500,00S.FRANCESCO P. 500,00Totale offerte 6.600,00

GI.VI. 1.500,00Visenzi Hendrika 500,00Suardi Mariella 200,00Gruppo di Lonato 1.752,12Gallo Marcello 50,00Gruppo BS Centro 300,00Gruppo Visano 1.000,00Anziani CUSSig. Grazioli Angelo 120,00Coro La Zerla Gussago 300,00Gruppo di Gussago 700,00Sig.ri Enzo e Letizia 200,00Sig.ri Tonino eMimi 31° Batt. Bergamo 200,00Bosio Carla 50,00Sig.ra Corno Chiara 140,00Unione Libere Casalinghe BS 500,00Gruppo di Leno 400,00Gr. Ciclisti Longa S. Zeno 800,00Zanotti Lorenzo 110,00Gruppo di S. Zeno 1.000,00Bonometti Carlo 10,00Gruppo di Fiumicello 1.000,00Scuole Elementari di Clusane 205,00

Offerte ricevute alla segreteria della Sedesezionale dal 01/06/2012 al 31/10/2012

Offerte per il terremoto in Emilia

Offerte per la casa di IrmaGruppo di Zanano 300,00Gruppo di Gardone V.T. 1000,00Totali movimenti 1300,00

Gruppo di Visano 500,00Gruppo di Zanano 300,00Fam. Passeggiati inmemoria del papà 180,00Gruppo di Caionvico 2000,00Gruppo di Botticino S. 160,00Fam. Lonati G. 40,00Gruppo di Paderno 3000,00Serioli Danilo 500,00Gruppo di Badia 250,00Gruppo di Bedizzole 100,00Bancarella Libri a Bedizzole 30,00Gruppo di Castegnato 1000,00Gruppo di Acquafreddae Sandana C. 285,00Gruppo di Isorella 1500,00Gruppo di Gardone V.T. 1000,00Gruppo di San Zeno Nav. 3000,00Quaresmini Luigi 250,00Gruppo di Orzinuovi 1000,00Gruppo di Provezze 500,00Totale offerte 15595,00

Offerte per la scuola Nikolajewka

Offerte per Ocio a la pènaGruppo di Capriolo 200,00Gruppo Lodetto 100,00Totale offerte 300,00 Offerte per attività della

sede sezionaleGruppo di Sale Marasino 300,00Cessione gratuita da ORI Martindi rete elettrosaldata 181,81Totale offerte 481,81

Gruppo di Zanano 1.200,00Giovani Oratorio di Rudiano 100,00Gruppo di Caionvico 1.000,00Gruppo di S. Paolo 1.200,00Bar BARIGA’ 200,00Bar BS e Clienti 1.160,00Gruppo di Lonato 300,00Gruppo di Fornaci 300,00Gruppo di Rovato 1.100,00Gruppo di Sale Marasino 700,00Gruppo di Paderno 1.000,00A. Viviani in memoriadella moglie Dora 100,00Prandelli Giovanni 100,00Gruppo di Borgosatollo 500,00Gruppo di Mompiano 500,00Gruppo di Bottonaga 300,00Gruppo Montirone eFanfara Villanuova 300,00Totale offerte 21.097,12

Il Gruppo di Isorella ha offerto 200,00euro per le attività della commissioneculturale della nostra Sezione

Eccoil sole sorge dalle collinel’aria frizzante del mattinoti riempie di gioiale rondini garrisconoè un giorno di primavera.

ascoltail profumo del pane appena fattolo sfrigolio delle salamine sulla grigliariempie di allegria i cuori.

la piazza è tutto un brusioi bambini si rincorrono feliciil parrooco sul sagrato della chiesasembra benedire tutti quanti.

GAGLIARDETTI AL VENTO

è festa in paeseci sono gli alpinicuore alpino intona un corotu ascolti e ti commuovile note di una fanfaras’avvicinano velocementetutti corrono ad ascoltarei veci sembrano bociatutti in piedi ad applaudireeccoarrivano….…..sventolanoi gagliardetti al vento.

Maurizio Erba Gruppo di S.Eufemia

L’ANGOLO DELPOETA

ACQUAFREDDABROZZOCASTEGNATOCHIESANUOVACOLLIOGUSSAGOIRMAMAGNO DI BOVEGNOMARCHENOPEZZAZEPOLAVENOBEDIZZOLE

BOTTICINO SERACAIONVICOCALCINATELLOCALCINATOCILIVERGHELONATOMAZZANONUVOLENTONUVOLERAREZZATOSERLEVIRLE TREPONTI

Gruppi che contribuiscono a Ocio ala pèna facendosi carico della

consegna manuale

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Dopo un doveroso ringraziamento agli Alpini delGruppo di Borgosatollo ed un saluto a tutti gli intervenu-ti, apriamo la relazione dell’Assemblea dello Sportivoesprimendo la nostra soddisfazione nel vedere l’intero

vertice sezionale, guidato dal nostro presidente DavideForlani, presente a quest’appuntamento, a sottolinearel’importante ruolo che svolge nella Sezione di Brescia ilsettore sportivo, importante veicolo per avvicinare e poicoinvolgere gli Alpini più giovani nelle varie attività deinostri Gruppi. A questo proposito raccomandiamo ai Grup-pi che ancora non l’avessero fatto di nominare al propriointerno un responsabile sportivo che svolga il ruolo di tra-mite tra i soci e la Commissione Sportiva sezionale por-tando a conoscenza di tutti gli interessati il calendario dellecompetizioni in programma.

Un caloroso saluto rivolgiamo ai familiari dei per-sonaggi che hanno fatto la storia della nostra Sezione ed acui sono intitolati i vari trofei, il colonnello AmerigoLantieri De Paratico ed i famigliari di Carlino Arnaboldi.

Assemblea dello Sportivo a Borgosatollo, 27 novembre 2012

Giorgio Bottarelli, premiato come alpino sportivo dell’anno;lo stesso Bottarelli è stato premiato anche come campione dicorsa in montagna

Daniel Bellardini, vincitore della gara nazionale di slalompremiato dal sindaco di Borgosatollo

GRUPPO SPORTIVO

Nel 2012 l’attività sportiva si è concretizzata nel-l’organizzazione di ben 10 gare: i trofei “Samuele Lazzari”di sci di fondo e “Padre Ottorino Marcolini” di slalomgigante in programma al Maniva ma purtroppo non di-sputati per cause di forza maggiore, “Vittorio Piotti” ditiro al piattello svoltosi al Bettolino di Trenzano,“Ferruccio Panazza” di corsa in montagna ad Erbusco,“Veci e Bocia” di calcio a Nuvolento, “Federico LantieriDe Paratico” di tiro a segno a Gardone Valtrompia, “Ca-duti Alpini Bresciani - Carlo Arnaboldi” di marcia alpinadi regolarità biathlon ad Irma con partenza da Pezzaze,“Carlo Cocchetti” di bocce a Rodengo Saiano ed il trofeodi mountain-bike a Concesio.

Alle gare sezionali hanno partecipato ben 997Alpini in rappresentanza di Gruppi che si contenderannol’assegnazione dei trofei “Danilo Bajetti” e “Pietro Gelmi”,che saranno consegnati ai Gruppi vincitori durante l’As-semblea dei Delegati. A tutto ciò bisogna aggiungere l’im-pegno per selezionare, programmare ed organizzare lapartecipazione dei nostri rappresentanti ai campionatinazionali nelle varie specialità, con il risultato finale di97 Alpini presenti nelle diverse competizioni.

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GRUPPO SPORTIVO

Giacomo Fasser, premiato da Amerigo Lantieri de Paraticocome campione nazionale di carabina individuale e a squadre

Umberto Quadri, capogruppo di Botticino Sera, ritira iltrofeo perpetuo Ferruccio Panazza per la gara di corsa inmontagna, vinta da Riccardo Morandini, direttamente dalsindaco di Borgosatollo

I vincitori dei trofei perpetui

L’impegno profuso dai componenti della Commis-sione, dai responsabili sportivi di Gruppo, dai Gruppi, daicronometristi, dal personale del tiro a segno e, infine, datutti gli atleti, ha fatto sì che tutto il programma venisseportato a termine nel migliore dei modi e, per questo, sen-to l’obbligo di ringraziare ciascuno nell’ambito della pro-pria specialità e tutti insieme come gruppo, una vera epropria squadra che ha lavorato con l’obiettivo comunedi ottenere i migliori risultati a livello sezionale e nazio-nale.

Devo aggiungere un’appendice che riguarda l’in-contro di calcio disputato a Nuvolento tra le rappresenta-tive delle tre sezioni bresciane, appuntamento annuale che,insieme con la “Partita del Cuore” contro l’amministra-zione provinciale, da anni fa da corollario al nostro tor-neo di calcio.

L’evento che concluderà di fatto l’anno sportivo2012 sarà il “Memorial Marilena (In Campo Per Chi Sof-fre)”, quadrangolare di calcio in programma ad Ospitalettonel pomeriggio dell’8 dicembre. La nostra squadra si mi-surerà con la rappresentativa amici di Marilena ed altrerappresentative in un torneo, ideato dal nostro AlpinoAngiolino Massolini, che ha come fine la promozione ela raccolta di fondi per finanziare la ricerca sul cancro.

Il Coordinatore del Gruppo Sportivo Marziano Bregoli

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Partecipazione dei nostri alpinialle gare sportive

Tiro al piattello: 140Corsa in montagna: 56Mountain bike: 46Tiro a segno: 160Torneo di Calcio: 381 con 32 squadreMacia in montagna: 119Bocce: 94

Gare nazionaliAlpiniadi:sci alpinismo: 4slalom: 8sci di fondo: 13

Marcia in montagna: 14 pattuglieCorsa in montagna a staffetta: 12Corsa in montagna individuale: 13Tiro a segno, carabina: 4Tiro a segno - pistola: 5

Gare sezionali

Gara sezionale di Mountainbike

GRUPPO SPORTIVO

Classifica gruppi1 Ome2 Rodengo Saiano3 Pezzaze

Cat. A11 Nicola Vuto Ome2 Nicola Balduchelli Pezzaze3 Giuseppe Peli Ome

Trofeo sezionale di bocce“Carlo Cocchetti”

Rodengo saiano 11-22 settembre

CLASSIFICA GRUPPI1 RODENGO SAlANO2 BOTTICINO MATTINA2 GUSSAGO3 PEZZAZE3 BORGOSATOLLO

CATEGORIA ‘A/B’ GRUPPO1 MAINETTI CESARE RODENGO S.2 PIARDI ANGELO GUSSAGO3 ZIZIOLI ANGELO GUSSAGO

CATEGORIA ‘C/D’ GRUPPO1 ZANARDELLI LUIGI RODENGO S.2 RUMI GIOVANNI GUSSAGO3 PEDRETTI PAOLO RODENGO S.

CATEGORIA ‘N/C’ GRUPPO1 ZIZIOLI FRANCO BORGOSATOLLO2 INVERARDI VITTORIO PASSIRANO3 BRATTINI GIUSEPPE CHIESANUOVA

Carlo Manfredi Zagliocampione del mondo per laterza volta nel cross country

E v i d e n t e -mente il Brasile por-ta bene all’alpinodel gruppo diSarezzo campionedi mountain bike.Carlo ManfrediZaglio, dopo esser-si aggiudicato per laterza volta il titoloeuropeo a KraniskaGora, con una garaperfetta ha messo asegno un favolosotris. Dopo aver vin-to il titolo mondiale

di mountain bike nella categoria master 3 nel 2009 aPraloup in Francia ed essersi ripetuto nel 2010 a BalnearioCainboriu in Brasile, il biker alpino saretino torna sultetto del mondo conquistando il titolo iridato nella stessacategoria e sempre nella località brasiliana di Baineario

Camboriu. Zaglio che è anche campione europeo in cari-ca, è riuscito nell’impresa che gli ha permesso di portarea casa il terzo titolo iridato della sua carriera, staccandotutti e rifilando più di 3 minuti al secondo classificato. Datutta la Sezione ANA di Brescia i più sinceri complimen-ti!!

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“Questo momento impone agli alpini una respon-sabilità particolare. L’ANA è nata in un momento diffici-lissimo del primo dopoguerra, con una società divisa po-liticamente ed ideologicamente, quando la memoria diquanto fatto e sofferto durante il conflitto pareva dovessecadere nell’oblio. Gli alpini hanno invece creato queiMonumenti che, oggi, vengono visitati da torme di politi-ci in cerca di voti: vuol dire che siamo stati capaci di cre-are una coscienza. Oggi tutti percepiamo il disagio dellasocietà e vogliamo ridarle un’anima: dobbiamo capire chenoi possiamo fare qualcosa vivendo bene da alpini, maanche dicendo bene come alpini”. Con queste parole donBruno Fasani, nuovo direttore de L’Alpino, ha aperto, ri-facendosi al tema principale dell’appuntamento “Fare opi-nione per diventare coscienza civile”, i lavori del 16°Convegno Itinerante della Stampa Alpina, ospitato que-

st’anno nel Soggiorno Alpino di Costalovara completa-mente ristrutturato.

Novità di quest’anno la suddivisione in tre gruppidi lavoro che, il sabato pomeriggio, hanno affrontato ar-gomenti diversi: i valori sui quali puntare per diventarecoscienza civile con relatore Umberto Folena,caporedattore centrale di Avvenire, come comunicare coni media nazionali con Roberto Magurano, caposerviziodel Corriere dell’Alto Adige, e come comunicare sul ter-ritorio con Luca Marchiori, dell’ufficio comunicazionedella Sezione di Torino.

Noi, come molti altri, abbiamo deciso di seguire

IL 16° CONVEGNO ITINERANTE DELLA STAMPA ALPINAA COSTALOVARA IL 22 E 23 settembre 2012

quest’ultimo, ritenendolo il più attinente alle esigenzecomunicative della Sezione, impegnata a far conoscere leproprie iniziative sul territorio. “Le Sezioni – ha ribaditodurante il suo intervento Marchiori – devono radicarsi neigiornali locali, mantenendo contatti con le redazioni ed igiornalisti. In più devono convincere tutti i Gruppi ad in-viare notizie direttamente agli uffici sezionali e non ai gior-nali, magari tramite amici o conoscenti”. Tutto questoperché è necessario controllare la forma dei comunicati edelle notizie: scritti “all’alpina” sono infatti chiari soloagli occhi degli alpini, mentre a chi non conosce il mondoalpino vanno spiegati in maniera più approfondita. Il mododi fare alpino, le espressioni tipiche, la mentalità ed i va-lori per noi sono cose scontate, ma a chi ci vede da fuoririsultano spesso ostiche e difficilmente comprensibili:compito della Sezione dev’essere quindi quello di ordi-

nare le notizie e promuo-verne la diffusione, sia alivello sezionale che diGruppo, rendendole sem-plici e chiare a tutti.

Domenica matti-na, dopo la messa cele-brata da don Fasani, du-rante la quale è stato ri-cordato DamianoMingardi, Capogruppo diPolaveno andato avantiesattamente un anno fa, iresponsabili dei tre grup-pi hanno relazionato sul-le discussioni del giornoprima.

Subito dopo hapreso la parola il coman-dante delle Truppe Alpi-ne Alberto Primicerj, cheha ricordato come in que-

gli stessi giorni gli alpini si stessero preparando per ritor-nare in Afghanistan, “quindi la stampa nazionale si occu-perà di nuovo di noi, mentre quella alpina deve focalizzarsisu quegli aspetti della vita militare alpina, quali l’adde-stramento e gli interventi di protezione civile, che nonvengono normalmente seguiti”, cui ha fatto seguito l’in-tervento finale del presidente nazionale Corrado Peronache, chiudendo il convegno, ha ribadito che “la nostrapreoccupazione è trasmettere i valori; la povertà dell’Ita-lia è la mancanza di valori, che non hanno neanche i poli-tici”.

Giuseppe Lamberti

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Visti da vicino

di Massim

o CortesiIn questo ottobre

che finalmente abbandona letemperature dell’estate, giungiamo

a conoscere da vicino due nuovi, pernoi, Gruppi della grande famiglia della no-

stra Sezione, proseguendo un viaggio iniziato or-mai 21 anni orsono con l’amico Giancarlo Buizza, tut-

t’ora instancabile trait d’union con tutti i sodalizi alpini bre-sciani. Così approdiamo dalle parti degli amici di Camignone,popolosa frazione del comune di Passirano, vero e proprio cro-cevia all’ingresso della Franciacorta e da quelli di Mompiano,antico quartiere a Nord della città, ma sino a non molti decennifa paese autonomo.

CAMIGNONE – Il Gruppo alpini di Camignone si ap-presta a vivere un appuntamento importante: infatti, il 27 ed il28 aprile del 2013 festeggerà il suo cinquantesimo anniversa-rio di fondazione, visto che l’anno di creazione del sodalizio èil 1963.

Oggi il Gruppo conta su 50 iscritti e può contare, dadieci anni, su una comoda e funzionale sede di proprietà comu-nale in via Achille Grandi, 30, inserita in un belcascinale ristrutturato per dare residenza ad al-cuni anziani del paese, a pochi metri dalla ca-serma dei Carabinieri. L’edificio è stato ristrut-turato rispettando l’antica architettura, così an-che la sede degli alpini ha una bella volta a bot-te e si affaccia su un bel giardino all’interno delquale, da poche settimane, le penne nere hannocollocato una bella Madonnina inserita in unrosaio, affiancata da una rustica panchina inpietra e da una fontanella, perfetta per gli an-ziani che risiedono nella struttura. Nell’aiuoladi fronte un robusto palo metallico regge il Tri-colore, palo recuperato dall’ingegno alpino daquelli danneggiati dell’Enel.

Oggi il capo gruppo è GiuseppePalissenti, affiancato dal vice Paolo Borghesi,dal segretario Vittorio Abeni, dal tesoriere Raf-faele Dotti e dall’alfiere Pierino Franchi. La sede

(che dà ospitalità quando necessario anche ai Combattenti eReduci, che ormai, purtroppo, si contano sulle dita di una mano)è aperta il primo ed il terzo venerdì di ogni mese, mentre laannuale festa del Gruppo si celebra sempre a fine gennaio. L’an-no prossimo come detto, ci sarà anche la celebrazione per il50°, cui interverrà anche il Coro Alte Cime.

La vita del Gruppo è strettamente connaturata a quelladella comunità di Camignone: le penne nere, infatti, curano lamanutenzione delle proprietà parrocchiali, a cominciare dallosfalcio dell’erba, del monumento ai Caduti, delle case deglianziani, più, ovviamente, di tutto quel che serve. Oltre agliimpegni che potremmo definire istituzionali (come la raccoltaper il Banco Alimentare, quella della Domenica degli ulivi ed ilavori alla Casa di Irma), gli alpini non mancano mai di prepa-rare due volte all’anno (normalmente a febbraio e novembre)uno spiedo in oratorio, anche per raccogliere fondi e sovven-zionare le varie attività benefiche e di collaborare (ci vanno in22 o 24, praticamente metà del Gruppo) allo spiedo che serve afinanziare le attività del “Vomere”. Non manca mai anche ilsostegno operativo alla “Camignonissima”, la nota corsa che sidisputa in zona tra la fine di giugno e i primi di luglio.

Un po’ in ribasso (soprattutto per cause anagrafiche, vistoche gli under 40 anni sono solo sei o sette) la pratica sportiva,che sino a pochi anni fa vedeva la partecipazione al torneo se-zionale di calcio; fermi propositi di rinascita, invece, ci sonoper l’anno prossimo per il torneo di bocce.

Sulla volta della sede numerose fotografie stanno a te-stimoniare la storia del Gruppo. Colpiscono, in particolare,quella dell’indimenticato capo Gruppo Romano Dotti, scom-parso improvvisamente nel 2003 a soli 53 anni, e quella con ilcard. Re, scattata quando, in occasione della festività di SanLorenzo (il 10 agosto) gli alpini portarono in processione per ilpaese la statua e la reliquia del Santo.

Continuando la piacevole chiacchierata con gli alpini diCamignone si scoprono anche racconti di piacevoli abitudini,come quella della gita che ogni anno si associa all’adunata:quest’anno, per esempio, in occasione dell’adunata di Bolzano,sono andati tutti insieme ad Innsbruck. Momenti di una vita diamicizia alpina, che rinforzano sempre più la coesione del Grup-po: com’è giusto e bello che sia.

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Visti da vicino

di Massimo Cortesi

Prossime visite:Castrezzato e Gambara

MOMPIANO– La Mompiano vecchia sembra un po’fuori dal mondo, soprattutto la sera: in realtà è un quartiere diantica tradizione, autonomo come paese sino a non moltissimidecenni fa e si distende attorno alla base del colle di San Giu-seppe, alla cui base c’è anche quella fan-tastica Antica Fonte di Mompiano che èancora oggi la principale fornitrice diacqua potabile della città.

Anche il Gruppo alpini nonscherza, quanto a tradizione, essendostato fondato nel 1947 ed avendo cosìda poco ricordato il proprio 65°. Il so-dalizio primigenio vide la luce in unacasa privata, quella Cascina Sareseranella Valle di Mompiano dove c’era an-che un licinsì. Oggi conta su 75 iscrittie, dal 1990, su una accogliente e fun-zionale sede in via Rampinelli: era unedificio comunale, che venne dato inconcessione a tre sodalizi d’arma (alpi-ni, marinai e combattenti). Col trascor-rere del tempo sono rimasti solo gli al-pini, perché gli altri sodalizi si sonosciolti (come i marinai) o esauriti perragioni anagrafiche (come i combatten-ti, che però hanno voluto lasciare la loroBandiera alle penne nere).

La sede è aperta tutti i venerdì sera e può contare su duebelle stanze (una è utilizzata come ufficio), una cucina e, so-prattutto, sulla adiacente grande sala per le riunioni della Cir-coscrizione, che è raggiungibile attraverso una semplice portasul corridoio d’accesso, dove ci sono anche i servizi. Il Consi-glio si riunisce il primo lunedì del mese. Attualmente il posto dicapo gruppo è vacante; comunque le sorti del sodalizio sonorette brillantemente dai due vice Giuseppe Duina ed AngeloViviani, molto noti nella Sezione, con il segretario Luigi Tra-versi, i tre alfieri Giuseppe Tamussi, Pierino Sarasini e GiancarloTraversi, affiancati dal tesoriere Giovanni Sarasini e dal revi-sore dei conti Gianfranco Agazzi.

Il Gruppo di Mompiano è una vera propria inesauribilefucina di attività (quindi ci scusiamo sin d’ora se ne dimenti-cheremo qualcuna). Andando un po’ in ordine sparso, possia-mo partire dalla celebrazione del XXV Aprile che vede depor-re una corona al monumento ai caduti in via Ambaraga e glialpini proseguire poi in corteo sino al poligono di Mompianodove vennero trucidati dai nazi-fascisti la famiglia Boccacci,Lunardi e Margheriti; da cinque anni alla manifestazione par-tecipano anche i ragazzi della Scuola Virgilio con un loro con-tributo musicale.

Tra le attività ricorrenti, addirittura da trent’anni, la Fe-sta per gli anziani, a maggio, riservata agli ultra 70enni per iresidenti nella parrocchia di San Gaudenzio: sono tra 170 e180 persone che si ritrovano per un pranzo nei locali della ScuolaNikolajewka, ai quali si aggiungono anche una sessantina dioperatori della scuola stessa. A fine giugno gli amici diMompiano danno una mano alla festa dell’Oratorio. In luglio,invece, per una settimana, le penne nere partecipano alla Festadelle associazioni del quartiere, mentre l’ultima settimana diagosto danno vita alla tre giorni della festa alpina vera e pro-pria (niente male come estate!).

Per la ricor-renza del IV No-vembre viene cele-brata con una Messa e

la deposi-zione di una co-rona al monumento;la Domenica delle Palmeuna ventina di penne neremompianesi si mettono davanti alle 4 o5 chiese del quartiere per la tradizionale rac-colta fondi pro Scuola Nikolajewka, offren-do i rami d’ulivo, operazione che si ripete aNatale (per due sabato e la Vigilia) per ven-dere gli oggettini prodotti dalla Scuola stes-sa. Non manca mai poi la collaborazione conla raccolta del Banco Alimentare e la rappre-sentazione dell’Operadestate in Santa Giulia,sempre a favore della Scuola Nikolajewka.

Tra gli interventi “edilizi” del Grup-po, la collocazione di una lapide nel 2005 inPolveriera, per ricordare il 60° del bombar-damento del 31 gennaio ’45, che fece 23 vit-time; la ristrutturazione (ma sarebbe megliodire ricostruzione, perché c’era solo un rude-re) della vecchia santella della Madonna colBambino in fondo a via San Cristoforo, nel

2002, in occasione dell’Anno internazionale della montagna;nel 2006, per il 60°, è stata donata una Fiat Panda alla ScuolaNikolajewka, mentre nel 2007 è stato realizzato il monumentoagli alpini in via Fermi. Moltissimo anche il lavoro alla casa diIrma.

Nel capitolo “ludico” possiamo mettere la tradizionalegita dell’ottobrata e la ricca partecipazione alle attività sportive(che coinvolgono una ventina di alpini), tra gare di sci di fon-do, marcia in montagna (con belle vittorie a livello anche na-zionale) e tiro a segno (quest’anno col 2° posto al piattello al-l’impianto del Bettolino).

Magari, come dicevo all’inizio, mi sarò anche dimenti-cato qualcosa, ma se avete letto bene, mi pare che basti e avan-zi: Mompiano, davvero un “signor Gruppo” alpino!

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Il cammino intrapreso sulle orme dei Padri al-cuni anni fa dai giovani della Sezione ci ha fatto raggiun-gere quest’anno l’Alta Carnia, più precisamente la vettadel Freikofel, importantissima posizione posta tra il PalPiccolo ed il Pal Grande teatro per più di due anni di aspriscontri durante la Grande Guerra tra gli alpini ed i soldatiaustroungarici, che lasciarono lassù oltre un migliaio digiovani vite.

Dal 1997, grazie all’Associazione Amici delle AlpiCarniche, centinaia di volontari si sono avvicendati sulFreikofel, recuperando i ricoveri dell’epoca, realizzandobaraccamenti ora adibiti a cucina e dormitori, rimettendoin efficienza le due cisterne per il recupero dell’acquapiovana e ponendo mano alla sistemazione delle operefortificate italiane ed austriache.

Quest’anno, data la distanza, ci siamo suddivi-si in due gruppi, uno partito nel pomeriggio di giovedì 2agosto e l’altro nella nottata dello stesso giorno.

Il primo gruppo, raggiunta Timau, ha incontra-to i responsabili dell’Associazione Amici delle AlpiCarniche che l’ha guidato, con una piccola deviazio-ne in territorio austriaco, fino alle pendici del Freikofel,dove ci si è fermati per la notte in una baracca da pocorisistemata e posta in mezzo alle trincee che sbarrava-no il passo agli austroungarici verso Timau.

La mattina dopo, giunto anche il secondogruppo che si è acquartierato nella baracca, abbiamointrapreso la salita verso la vetta della montagna per-correndo lo stesso sentiero utilizzato in ben altro “cli-ma” dagli alpini durante la Grande Guerra per rag-giungere le linee. Lungo il cammino Lindo Unfer,“giovane” 86enne presidente dell’Associazione chefungeva da guida, ci ha ampiamente descritto il teatrodei combattimenti ed i vari settori trincerati

I GIOVANI DELLA SEZIONE IMPEGNATI NEL RECUPERO soffermandosi a raccontare alcuni episodi accaduti traquelle rocce durante il conflitto.

Giunti in vetta ci siamo sistemati nelle barac-che, recuperate come detto negli ultimi anni, già sede delComando e dell’infermeria del Battaglione Tolmezzo,cominciando a dare un’occhiata nei dintorni perfamiliarizzare con il nuovo ambiente e renderci conto deilavori da eseguire.

Dopo pranzo, mentre i giovani rimasti a val-le cominciavano l’opera di recupero delle trinceeche proteggevano il sentiero alle pendici del mon-te, ci si è divisi in tre squadre che hanno dato il viaai lavori di ripristino di una postazione di difesadel sentiero stesso, al rifacimento delle scale d’ac-cesso ad una postazione in cemento ed agli scavinelle linee austriache arroccate sul ciglio della vettae dominate dalle prospicienti postazioni italiane.

Terminata la prima giornata abbiamo “esplo-rato” questi luoghi per noi nuovi, uguali e nellostesso tempo molto diversi da quelli conosciutisull’Ortigara e sul Pasubio: oltre alle casermetterecuperate ed adibite a cucina e dormitori ed alletrincee in muratura con scudature in ferro e coper-ture in cemento, vi si trovano infatti infinite altreopere realizzate dagli alpini in più di due anni dicombattimenti.

La vetta nasconde al suo interno numerosegallerie e caverne a più livelli (tra cui quella che ospitavala mensa ufficiali della 6^ Compagnia) che, dal sentierod’arroccamento, permettono di raggiungere da diverseuscite la zona del comando, i trinceramenti di prima lineae quelli posti a difesa dei fianchi della montagna. Unascoperta dietro l’altra!

Sulla cima è stato poi realizzato un monumen-to dedicato ai Caduti dei due schieramenti, mentre tutt’in-torno spuntano i cippi di confine che dividono ancora ilFreikofel tra Italia ed Austria.

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DELLE TRINCEE SUL FREIKOFEL DAL 2 AL 5 AGOSTO 2012

In più, disseminate un po’ ovunque, si ritrova-no le tracce dei combattenti d’allora, sotto forma diepigrafi, graffiti, scritte e disegni (alcuni di tipi-co umorismo “scarpone”) incisi con pazienza emaestria nella roccia durante i pochi periodi ditranquillità del fronte nei lunghi mesi passatilassù.

Il venerdì ed il sabato sono così tra-scorsi tra lunghi lavori di recupero e ripristino,nuove “scoperte” fatte girovagando tra icamminamenti e serate in allegria, coadiuvatidai volontari dell’Associazione Amici delle AlpiCarniche in veste di cucinieri, con lo spettacolodelle cime e delle vallate carniche a fare da sfon-do.

Domenica mattina, dopo aver reso glionori ai Caduti davanti al monumento della vet-ta, siamo ridiscesi a valle portandoci al TempioOssario di Timau, ricostruito nel 1921 dopo es-sere stato dato alle fiamme, quand’era adibitoad alloggio e magazzino, dai soldati italiani cheabbandonavano il fronte carnico a seguito dello sfonda-mento austro-ungarico a Caporetto. Nel 1935 sono poiiniziate le operazioni per la riesumazione delle salme deiCaduti italiani, da trasferire nel Cimitero Militare di Timauin attesa di una sistemazione definitiva: in quell’occasio-ne il parroco don Tita Bulfon si è prodigato perché le spo-glie rimanessero in Carnia, finché due anni dopo 1764salme di soldati noti ed ignoti hanno trovato sepoltura neiloculi interni ed esterni del santuario, diventato così ilTempio Ossario di Timau. A fianco dei soldati del RegioEsercito riposano ora anche 73 Caduti austriaci, solo 8noti, le spoglie di Maria Plozner Mentil, portatrice carnicacaduta durante la Grande Guerra e decorata di Medagliad’Oro al Valor Militare e, dal 1989, anche don Tita.

Dopo una breve sfilata abbiamo deposto una corona

d’alloro ai Caduti e subito dopo il solito in-stancabile Lindo ed un addetto del Tempio cihanno illustrato le vicissitudini del santuarioe della zona carnica durante e dopo la GrandeGuerra.

Infine abbiamo fatto visita al Museo diTimau, che raccoglie reperti recuperati nelcorso degli anni lungo tutta la linea del fron-te, dal Pal Piccolo al Pal Grande fino alFreikofel, congedandoci poi dagli amici del-l’Associazione e dandoci appuntamento peril prossimo anno.

Dopo l’Ortigara ed il Pasubio, il Freikofelrappresenta perciò un altro prezioso tasselloche va ad arricchire l’esperienza dei bociadella Sezione, impegnati nell’opera di

recupero e conservazione dei luoghi simbolo della nostrastoria.

Giuseppe Lamberti

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Il nostro periodico pesa. Pesa sulle spalle di chi devescriverlo, assemblarlo, impaginarlo... ma è un peso lieve,portato con passione e impegno; per questo chiediamovenia per qualche errore e qualche dimenticanza: perdo-no che puntualmente arriva, insieme ad un bicchiere divino al bar della sede sezionale o con un cicchetto da par-te di qualche Gruppo che si è visto tagliato fuori dall’ulti-mo numero. Tutto nella splendida normalità alpina. Mauna nota stonata purtroppo c’è: edè una nota pesante, di quella fannotremare il portafoglio.

Il nostro periodico costa allecasse della Sezione circa 25.000euro all’anno, suddivisi abbastanzaequamente tra stampa e spedizione.

Purtroppo un paio di anni fail governo decretò la fine delle ta-riffe postali agevolate, che permet-tevano di spedire il giornalino conuna spesa di pochi centesimi dieuro, per la precisione bastavano 9centesimi a copia. Stante il perdu-rare della crisi economica, la famo-sa “coperta” diventa ogni giorno piùcorta, quindi le tariffe di spedizione sono aumentate ver-tiginosamente fino a raggiungere la cifra di 28 centesinmia copia. Per spedire circa 14000 copie di Ocio a la pèna,servono quindi 14000 x 0,35 = 4900,00 euro più euromeno, che sui tre numeri all’anno assommano a 14700euro. Le spese di stampa sono rimaste più o meno inva-riate, con costi che si aggirano attorno ai 4000 euro pernumero, quindi circa 12000 euro all’anno.

La situazione è difficlimente sostenibile, conside-rato il difficle momento economico che tutti stiamo vi-vendo, che ha comportato, tra l’altro, un calo delle libera-lità pervenute in sede.

Per scongiurare un temutissimo aumento della quotaassociativa che permetterebbe di coprire almeno parzial-mente la spesa e riportarla nei limiti di una voce di bilan-cio accettabile, aumento che potrebbe persino ammontarea... un euro all’anno, si sono fatte strada alcune ipotesialternative per contenere l’aumento delle spese postali. Sisono valutati corrieri privati, ma nessuno propone prezziconcorrenziali. La ricerca di sponsorizzazioni per il gior-nale, oltre a lasciare dubbi sulla reale efficacia, poichè sela gente ha pochi soldi, le aziende ne hanno anche di meno,non pare consona all’interno di un bollettino come Ocio ala pèna, che oltre a fare informazione, deve anche racco-gliere idee, pareri, opinioni, per contribuire alla crescitadel senso critico e della maturità dei nostri alpini; deve

contribuire a formare una coscienza alpina, che contribu-isca a rinsaldare i legami di amicizia e di corpo che daoltre 90 anni caratterizzano la nostra meravigliosa asso-ciazione. La pubblicità, finchè si può, facciamone a meno,saremo sempre in tempo a trovarne lo spazio.

Rimane l’ultima proposta: la consegna manuale delgiornale da parte dei gruppi. In occasione dell’uscita delnumero scorso, tre gruppi della Sezione (Polaveno,

Acquafredda e Pezzaze) hanno pro-vato a distribuire ai propri soci lecopie del giornalino, e se la sono ca-vata egregiamente.

La consegna manuale si è ri-velata anche l’occasione per vederesoci che non frequentano troppospesso la sede del gruppo.

Lasciare i giornali per qual-che giorno in sede e poi istituire unaapposita commissione, magari com-posta da qualche giovane, che conlo scooter si incarica di consegnareOcio a la pèna nel suo quartiere, onella frazione in cui vive, potrebbeavere anche qualche riflesso positi-

vo. Si potrebbero anche istituire commissioni“intergruppo” per la spedizione, composta da due o tresoci che si fanno carico della consegna nei gruppi di unostesso comune o della città.

Da queso numero, tutti i gruppi che intendono darela disponibilità a consegnare il giornale a mano potrannofarlo semplicemente mandando la comunicazione in sede,alla mail della sezione o a quella del giornale riportata apag. 2.

Rimane naturalmente la massima libertà di scelta;è un gesto che va a tutti gli effetti menzionato nella pagi-na della solidarietà, perchè evita una spesa alla sezione.

Ricordiamo, infine, che il problema descritto inquesta pagina esiste anche in sede nazionale, dove la spe-dizione di 11 numeri de “l’alpino” comporta un costo vi-cino ai 2 milioni di euro. Anche a Milano stanno cercandosoluzioni alternative.....

Franco Richiedei

Ocio la pèna: il costo della spedizione è diventato insostenibile:si affacciano nuove proposte

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Nel week end del 22 e 23 settembre, il Coro haavuto la grossa opportunità di recarsi a Vienna per porta-re un po’ d’italianità ai nostri connazionali, proponendoloro alcuni canti della nostra tradizione alpina,.

L’occasione c’è stata offerta da Padre Valentino,cognato del nostro m° Cristian Borboni, che ci ha offertoil privilegio di intrattenere la gente presso la MinoritenKirchen, altresì nota come la “Chiesa degli Italiani” .

La domenica mattina, infatti, si riuniscono, per la

S. Messa, i nostri compatrioti che si trovano a Vienna persvariati motivi (lavoro, studio, famiglia, ecc...).

Il viaggio: ritrovo e partenza dalla Sede alle 3,30di sabato 22, utilizzando il pullman della ditta Grammati-ca. Dopo alcune soste siamo giunti a Vienna verso le 13,30.Accolti da padre Valentino, abbiamo preso possesso del-l’alloggio presso un residence. Il pomeriggio l’abbiamodedicato alla visita del centro storico della città.

Arrivati al Duomo, gremito di gente, c’è stato con-cesso il permesso di cantare la nostra Ave Maria, tra ilsilenzio e lo stupore dei presenti. All’uscita siamo staticostretti ad accontentare turisti e passanti, attratti dai no-stri cappelli piumati, offrendo loro alcune “cante”. La cosasi è poi ripetuta, strada facendo, in luoghi diversi ma al-trettanto importanti e caratteristici della bella capitale au-striaca.

Trasferta del coro Alte Cime a Vienna

La cena l’abbiamoconsumata presso il“Gasthaus” del Campus Universitario.

La domenica mattina, dopo un breve tour della cit-tà in pullman, ci siamo recati alla Minoriten Kirche per laS. Messa. Dopo aver accompagnato la celebrazione con icanti della Liturgia, finita la messa e davanti all’altare mag-giore, abbiamo offerto ai presenti alcuni pezzi del nostro

repertorio. Ci ha sorpreso il fatto cheper alcuni canti, muovevano le labbradimostrando di conoscerli.

È stato per tutti noi un momentoemozionante. Al termine ci siamo trat-tenuti con loro per fare “due chiacchie-re” in italiano, ricevendo piacevoli e gra-tificanti elogi. Con sorpresa, abbiamofatto conoscenza di un Colonnello Au-striaco, dott. Albert Jerabek, che indos-sava il nostro cappello alpino con lapenna bianca; copricapo che gli è statodonato dalla Sezione ANA di Bolzanodurante un gemellaggio (vedi foto).

Il Colonnello con la consorte,nativa di Cremona, ha partecipato aifunerali di Nelson Cenci essendo am-bedue legati da profonda amicizia, colnostro grande reduce andato avanti.

Dopo aver nuovamente pranzatoal Campus Universitario, l’autista ci ha portato a visitare,dall’esterno, la residenza estiva dell’Imperatore France-sco Giuseppe e della principessa Sissi, la famosa ReggiaReale di Schönbrunn. Splendida da fuori chissà all’in-terno!

Al termine, partenza per Brescia.Dopo un viaggio tranquillo come quello dell’anda-

ta all’una e trenta di lunedì, siamo arrivati alla Sede.Per non gravare sulle casse della Sezione la trasfer-

ta è stata autogestita dal Coro.Sebbene faticosa è stata una bellissima esperienza;

ne valeva la pena!Giancarlo Marino

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Durante alcuni lavori di scavo per costruzione dinuove abitazioni nella città di Burrel, nella regione delMat in Albania, una regione che porta verso il confinedella Macedonia, gli operai hanno trovato dei pezzi di mar-mo che ostacolano i lavori.

Dopo averli disseppelliti, si sono accorti delle iscri-zioni in italiano ed hanno chiamato i sacerdoti della mis-sione, che opera da quasi dieci anni nella diocesi diRrsheniensis in Albania. Sono sacerdoti bresciani in unaregione a maggioranza musulmana ma non sorda all’an-nuncio del Vangelo. Le colonne lapidee ritrovate risaliva-no a una antica chiesetta distrutta durante il tempo delregime durato fino agli inizi degli anni ‘90, che era statacostruita dagli alpini italiani durante la loro presenza inAlbania ai tempi della colonizzazione fascista.

La colonna si trova nella missione a Suc-Burreldove molti anziani ancora oggi ricordano la bontà deglialpini italiani che spesso frequentavano i villaggi dellazona. I missionari hanno deciso di conservarla a ricordodei “primi missionari” italiani con la penna nera.

Singolare ritrovamento quasiarcheologico in Albania

ASSOCIAZIONE AMICIDELLE ALPI CARNICHE

Museo Storico “La Zona Carnia nella GrandeGuerra” - Timau

Timau, 05.08.2012

Carissimo Presidente,nell’allegarle copia della lettera del nostro presidentePlozner, consegnata ad ognuna delle sue stupende PenneNere che per alcuni giorni si sono dedicate con ammire-vole impegno e passione negli interventi di recupero e disalvaguardia delle opere campali della Grande Guerra sitisulle nostre insanguinate montagne del Freikofel, PalGrande e Passo Cavallo, ritengo, caro Presidente, farlecosa gradita rimettendole un po’ di materiale riguardantequesta struttura mussale e di questo ultimo lembo d’Italiache è Timau, patria di valorose Portatrici tra cui l’eroinaMaria Plozner Mentil M.O.V.M.

Con cordiale sentimentoLindo Unfer

(Direttore del museo)

Carissimi amici,Lindo e Luca mi hanno reso partecipe del vostro

encomiabile impegno profuso in queste giornate presso ilmuseo all’aperto. Il vostro importante lavoro ha contribu-ito ad aggiungere un ulteriore tassello alla valorizzazionedi quel grande patrimonio di storia e di memoria che conentusiasmo, grazie a voi volontari, la nostra Associazionesi prefigge di salvaguardare.

Il donare questo vostro impegno nel recupero e nellasalvaguardia delle tante memorie legate alla tragedia del-la Grande Guerra non può che essere il modo miglioreper rendere omaggio ai tanti giovani che quasi 100 annifa hanno sacrificato la loro giovane vita ed il loro avveni-re per il bene di un’Italia che forse troppe volte si scordadel loro eroismo.

Vorrei esprimerVi, nel farvi omaggio per il tramitedi Lindo di un piccolo presente, tutta la mia personalegratitudine e ringraziamento, unitamente a quello delDirettivo dell’Associazione, per quanto in queste giorna-te, trascorse sui monti della nostra Carnia, avete saputotrasmettere con il Vostro esempio, certo che la nostra As-sociazione potrà sempre contare sul vostro aiuto.

Con stima e riconoscenza.Il Presidente dell’Associazione Amici Alpi

Carniche, Plozner Marco

Lettere pervenute in Sezione

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NOTIZIE DALL’ANAGRAFECon la sospensione (sic!) della leva obbligatoria

che alimentava le nostre file era ragionevole attendersiun graduale calo degli iscritti. I nostri vertici nazionalipare abbiano individuato una soluzione per il “futuro as-sociativo” nell’apertura ai non alpini, ma questa non haragione di essere, almeno ora, visto che per i prossimi 20-25 anni l’ANA può contare ancora su un consistente nu-mero di iscritti.

È comunque giusto e lungimirante porsi il proble-ma, cercando un confronto serio e privo di pregiudizi,mettendo sul tavolo le diverse proposte, senza preoccu-parsi di trovare in tempi brevi una soluzione definitiva.

A Brescia, tutto sommato, le cose vanno ancorabene: abbiamo un gruppo giovani che lavora con moltoimpegno e con risultati soddisfacenti e i nostri capigrupposono sempre alla costante ricerca, con ottimi ri-sultati, di alpini dormienti (coloro cioè che nonsi sono mai iscritti o che lo sono stati per un peri-odo di tempo limitato).

Il calo, dovuto ad ineluttabili causeanagrafiche, viene compensato quasi interamen-te dal recupero di nuovi iscritti, e questo ci rendefiduciosi, allontanando il pericolo di dover apri-re ad altra gente le porte dell’ANA, con il rischiodi affrontare problemi che ormai sono stati am-piamente individuati e dibattuti.

Negli ultimi anni il numero degli iscrittidella nostra Sezione si è mantenuto sempre so-pra le 13.000 unità, anche se di anno in anno lenuove iscrizioni sono semrpe meno numerose,come si vede dal grafico.

Il fattore che desta qualche preoccupazio-ne è l’età media che sale inesorabilmente per le

causa sopraddette: il grafico mostra questo dato con chia-rezza.

Un grande bacino cui si potrebbe attingere è costi-tuito dai cosiddetti “sospesi”. Sono circa duemila e costi-tuiscono quasi una “sezione parallela”. Sono stati iscrittisolo per un periodo limitato, magari per disputare un tor-neo di calcio e poi hanno appeso la tessera al muro. La

vita associativa la conoscono ed uno sforzo per“riagganciarli” dovrebbe risultare più facile.

Il futuro associativo è un tema che ci ri-guarda tutti, e tutti abbiamo il dovere di pensar-ci, di portare le nostre proposte (possibilmentesensate e costruttive), ma dobbiamo essere con-sapevoli che l’ANA non chiuderà domani, chenon ha bisogno di aiuti esterni per sopravvivere,che molte delle nostre attività non sono essen-ziali per l’ANA e che, quindi, se dovessero man-care le forze per portarle avanti, non ci sarebbeda vergognarsi se dovessimo passarne la gestio-ne ad altri enti.

Il “mea culpa” lo dovrebbero recitare, sem-mai, coloro che hanno decretato, di fatto, la finedella leva obbligatoria.

Un ultimo appunto, a titolo di curiosità, èdato dagli ultimi due grafici: la nostra associa-zione è composta da operai, pensionati e impie-

gati; non mancano, anche se in misura ridotta, artigiani,agricoltori, autisti, e liberi professionisti.

Per quanto riguarda il grado, ovviamente il grossoè costituito da militari di truppa, anche se significativa èla presenza dei graduati, caporali e caporal maggiori. Sonoiscritti alla nostra sezione anche 14 generali.

NASCITA1900‐1920 20

1921 ‐ 1930 53

1931‐1940 189

1941‐1950 433

1951‐1960 305

1961‐1970 458

1971‐1980 709

1981‐1990 60

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Le realtà museali, i progetti realizzati con le scuolee le biblioteche sezionali: attorno a questi temi si è svi-luppato il dibattito dei referenti del Centro Studi, ospitatilo scorso 29 settembre al centro Convegni San Salvatoredi Rodengo Saiano.

Prima nota positiva riguarda il fatto che quest’an-no è stato deciso di tenere la riunionein un’unica giornata, invece che inconcomitanza con il CISA, permetten-do così un maggior coinvolgimento deiresponsabili culturali sezionali ed unapiù approfondita discussione del ruo-lo che deve svolgere il Centro StudiANA.

Dopo il benvenuto del presiden-te della nostra Sezione Davide Forlani,ha preso la parola Luigi Cailotto, neo-presidente della Commissione CentroStudi ANA, che ha salutato i 47referenti sezionali presenti.

Ad aprire l’appuntamento è sta-to Mauro Depetroni, responsabile dellerealtà museali, che ha prima illustratolo svolgimento del censimento di que-ste importanti realtà, per poi presenta-re l’innovativo metodo di catalogazione con bibliowin deicimeli e dei documenti storici presenti nei vari musei esale storiche. Subito dopo la parola è passata a GianlucaMarchesi, del Progetto Scuole, che ha relazionato sulle

esperienze che le tre Sezioni di Biella, Como e Valdagnohanno raccolto nella loro opera di promozione della dif-fusione della cultura alpina attraverso visite guidate sui

luoghi della Grande Guerra previo contatto con i dirigentiscolastici. A chiudere la prima parte del convegno è stato,infine, Luca Geronutti, referente delle biblioteche ANA,che ha presentato la nuova piattaforma di catalogazionedei volumi, le sue possibilità e le difficoltà che si potreb-bero incontrare nella fase iniziale.

Nel pomeriggio i referenti si sono suddivisi in tregruppi, dedicati alle diverse tematiche del convegno. Gliinteressati alle realtà museali hanno discusso della GuidaMusei e del suo accesso tramite il sito dell’ANA, del cen-

simento dei monumenti dedicati agli Alpini,della guida da predisporre per la realizzazio-ne delle mostre da parte di Sezioni e Gruppie delle celebrazioni del centenario della Gran-de Guerra. I bibliotecari sezionali hanno in-vece seguito la presentazione del program-ma per inserire i libri posseduti sul sito na-zionale ed i referenti del progetto scuole han-no illustrato le esperienze delle proprie Se-zioni nell’ambito scolastico.

La creazione di un circuito di scambiodi idee ed esperienze tra i vari rappresentantidel Centro Studi, seguendo il cammino indi-cato due anni fa, sembra così avviato a di-ventare pienamente operativo ed a poter col-legare con un unico filo Sede nazionale, Se-zioni e Gruppi.

Giuseppe Lamberti

RIUNIONE DEI REFERENTI DEL CENTRO STUDIRODENGO SAIANO, 29 SETTEMBRE 2012

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Sono trascorsi 70 anni ma il ricordo di quel nomenon si è minimamente appannato. Ogni anno, con profon-da commozione, si rivivono i tracici eventi di quella bat-taglia, svoltasi il 26 gennaio 1943, ultimo calvario deimilitari italiani, iniziato sul Don una decina di giorni pri-ma e trecento chilometri addietro.

In quel massacro, verso un’insperata ed estrema viadi scampo, a Nikolajewka, decine di migliaia di soldatiitaliani, ma anche tedeschi, chiusi in una sacca che sem-brava una fossa comune, con un impeto fatto di dispera-zione e di esplosione delle ultime, esauste risorse, riusci-rono a sfondare l’accerchiamento russo e ad aprire unabreccia che consentì a una massa stremata di tentare diriavviarsi verso casa.

Le prime riunioni della memoria sono datate 1946e avvennero in modo informale fra i Reduci. Ma la cele-brazione della battaglia e della tragedia di Nikolajewkache ha visto convergere a Brescia alpini di tutta Italia, èstata ufficializzata nel 1948 e da allora mai trascurata. LaSezione di Brescia, ogni cinque anni celebra la ricorrenzain forma solenne.

In particolare, gli alpini celebrano annualmentel’evento: ogni Gruppo, ogni Sezione ricorda i propri ca-duti, mettendo in luce l’eroismo e la solidarietà degli al-pini, il loro amore per l’Italia, dimostrato da un alto sensodel dovere e spirito di sacrificio.

L’esempio di quei giovani Caduti trova ancora oggiun riferimento che anima tutte le nostre attività, dando unparticolare valore alla nostra vita associativa.

A tener desta la memoria sono sempre state le testi-monianze dirette dei Reduci, ora sempre meno.Nel nomedi Nikolajewka sono stati scritti svariati libri per meritodi Reduci che hanno saputo testimoniare, in prima perso-na, le tragiche esperienze dell’epopea degli alpini in Rus-sia; fra i maggiori ricordiamo Giulio Bedeschi, MarioRigoni Stern, don Carlo Gnocchi, Nuto Revelli, EugenioCorti.

Innumerevoli sono poi le celebrazioni della batta-glia al cui nome sono state intestate vie (una per tutte laSede della Sezione di Brescia), parchi, scuole, eretti mo-numenti, deposte lapidi e forgiate sculture.

Nel 1983 ricorse il 40° anniversario dell’evento egli alpini bresciani vollero celebrare la ricorrenza con unsegno importante:l’erezione di un monumento. Tanti neerano stati creati nel ricordo del dolore, dell’eroismo edella pietà di uomini e soldati. Si voleva, però un monu-mento più vivo rispetto ai tradizionali e quindi la Sezionenominò una Commissione per esaminare la questione.Dopo varie ipotesi, l’Alpino Silvio Pelizzari materializzòl’idea di celebrare il quarantesimo di Nikolajewka me-diante un aiuto agli spastici e miodistrofici, con la costru-

A ricordo della Battaglia di Nikolajewka(in occasione del 70° anniversario)

zione di una nuova sede. Gli alpini bresciani, attraversoinfinite difficoltà, con l’aiuto economico e soprattutto conil lavoro di centinaia di volontari e la disponibilità di tuttie particolarmente del Presidente Ferruccio Panazza, delgeom. Walter Platto, di Franco Pezzi, di Alessandro Ros-si, di Savino Loda portarono a compimento i primi duelotti. Il 22 gennaio 1983 si celebrò la ricorrenza della Bat-taglia con la cerimonia dell’inaugurazione della sede del-la “Scuola Nikolajewka”. Vi parteciparono sessanta Ves-silli sezionali, più di 400 Gagliardetti e circa 20/25 milaalpini.

Ma lo slancio umanitario degli alpini non si ferma-va, dieci anni dopo, per celebrare il 50° di Nikolajewka sivolle, attraverso un segno rappacificatore dei nemici diun tempo, invitare Reduci russi della battaglia per un in-contro fra persone che si erano combattute. Il sindaco diLivenka Nikolajewka fu a Brescia e abbracciò gli alpiniitaliani. Nell’approssimarsi l’importante anniversario dellabattaglia di Nikolajewka, alpini bresciani si recarono inquei luoghi e non distante, a Rossosch, si trovaronodifronte all’edificio che aveva accolto il comando di Cor-po d’armata alpino, ora ridotto ad un rudere.

Il ricordo della grande avventura vissuta nella co-struzione della Cooperativa di Brescia, fece scattare aFerruccia Panazza l’idea eccezionale. “Perché non ci im-pegniamo a ricostruire questa casa, con le nostre mani ei nostri soldi, per adibirla poi a qualche attività socia-le?” I Reduci alpini erano tornati nella terra della lorostrage con le mani tese e il sorriso, quel sorriso dirappacificazione che diede nome all’operazione: “Ope-razione Sorriso”. Detto fatto, con la partecipazione deglialpini di tutto il Paese, si diede inizio alla costruzione,anche se non più sul rudere inizialmente individuato, diun nuovo fabbricato da destinare ad asilo per l’infanzia.Nel settembre del 1993, grazie alla partecipazione deglialpini di tutto il Paese, l’asilo era pronto.

Gli alpini bresciani poterono chiudere il loro anel-lo di solidarietà saldando la sede della Scuola di Bresciaall’asilo di Rossosch, in un’ideale sintesi di bontà e disperanza.

Ma, il cammino continua, sia la Scuola che l’Asilosono sempre stati oggetto di costante attenzione degli al-pini: la Scuola negli anni a venire venne ampliata e arric-chita di sempre maggiori dotazioni sino a raggiungere lamaestosità odierna.

Ogni anno, nel periodo feriale, numerosi volontarialpini si recano a Rossosch per eseguire i diversi lavori dimanutenzione, assicurando funzionalità ed accoglienza alloro Asilo, nel solco del motto tutto alpino: “Ricordiamoi morti aiutando i vivi”.

Flaviano Codignola

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SI APPROSSIMA IL 70° ANNIVERSARIO DELLA BATTAGLIA

Il prossimo mese di gennaio la nostra Sezione si appresta a dar vita alla commemorazione della quale tutti gli alpini bresciani sono chiamati a partecipare con uomini, mezzi, contributi, idee, tempo

Il 17 gennaio 1943, alle truppe trincerate sulla rivaoccidentale del Don, venne trasmesso l’ordine diripiegamento, e così la colonna lentamente si mise inmarcia in direzione ovest, nella direzione di casa. L’im-presa apparve subito disperata, perché a più di un mesedallo sfondamento i russi avevano avuto il tempo di crea-re degli sbarramenti sulla via di ritirata, tagliando allacolonna ogni possibilità di ripiegamento. Così per novegiorni, senza cibo, senza mezzi, con i muli e poco altro alseguito, i reparti del Corpo d’Armata Alpino lottarono peraprirsi un varco, trascinando con sè slitte cariche di feritie la massa sempre più folta degli sbandati. La notte siaccampavano nei villaggi che al prezzo di sanguinosi scon-tri strappavano al nemico e prima del sorgere dell’albaripartivano verso altri villaggi che il giorno seguente sa-rebbero diventati, a loro volta, teatro di nuove battaglie.

A temperature di 40° sotto zero, eccezionali ancheper quelle latitudini, i nostri alpini il 26 gennaio arrivaro-no davanti a Nikolajewka ancora in grado di combattere,nonostante i ripetuti sanguinosi scontri; dopo una giorna-ta di battaglia, quando ogni sforzo, ogni gesto eroico sem-brava ormai vano, grazie all’incitamento del generaleReverberi, in un ultimo impeto disperato, dettato più dal-l’istinto di sopravvivenza e dalla volontà di “tornare a

baita”, che dalle effettive forze a disposizione, riuscironoa travolgere l’ultimo baluardo, a conquistare il paese e adandare oltre.

Seguirono ancora alcuni giorni di marcia, con pic-cole scaramucce qua e là, poi finalmente la colonna rag-giunse Karkov, ancora in mano alle forze dell’Asse, dovei feriti ed i congelati, almeno quelli giudicati trasportabili,vennero caricati su treni ospedale diretti in Italia. I menofortunati ed i prigionieri sopravvissuti alle marce del“davaj” finirono nell’inferno dei gulag sovietici, descrittida Carlo Vicentini nel libro “Noi soli vivi”, autentico ca-polavoro che tutti dovrebbero leggere.

Protagonisti di quell’epopea furono anche i tantibresciani inquadrati nei battaglioni e nei gruppi della Di-visione Tridentina, di cui erano senza altro parte premi-nente. Forse è questo il motivo per cui proprio a Bresciasi tiene la manifestazione a carattere nazionale che inten-de ricordare, oltre ai Caduti di Russia, anche tutti quellidel secondo conflitto mondiale.

Fin dal 1946 infatti (quindi a soli tre anni da queifatti) alcuni nostri Reduci, tra i quali Luigi Reverberi,Ferruccio Panazza, Romolo Ragnoli ed alcuni altri, ini-ziarono a ritrovarsi in una trattoria che ora si chiama“Circulì”, in via Malta - zona Lamarmora - per ricordare

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DI NIKOLAJEWKA 26 GENNAIO 1943 - 26 GENNAIO 2013

Battaglia di Nikolajewka. Ingente il dispiegamento di energie e di risorse per un appuntamento al e passione. Il programma definitivo dell’evento di carattere nazionale e le ultime raccomandazioni

quei giorni, per ricordare i loro amici che non avevanofatto ritorno. Tra una portata ed un bicchiere di vino sifacevano compagnia, si confortavano a vicenda, ma quan-do tornavano a casa, cresceva nel cuore la vogliainsopprimibile di spiegare cosa era accaduto, anche secapivano che non ne sarebbero mai stati in grado, ma so-prattutto cresceva in loro la consapevolezza di essere statiin qualche modo dei miracolati e il ricordo struggente ditanti commilitoni lasciati sulla strada della ritirata.

Nel frattempo ogni anno il numero cresceva, ilpassaparola coinvolse altri Reduci e ben presto il “Circulì”divenne insufficiente a contenere tutti quelli che deside-ravano ricordare quel giorno.

Da allora, quello che era iniziato solo come unapersonale, ardente voglia di ricordare, ha fatto molta stra-da, ha preso corpo, si è materializzato prima in una scuolaper spastici e miodistrofici chiamata appunto“Nikolajewka”, che nel 2013 compirà i 30 anni, poi nel-l’asilo a Rossosch, costruito sui resti della sede del Co-mando del Corpo d’armata alpino e che a sua vol-ta spegnerà le 20 candeline. Magnifici progettifrutto della testa, o meglio del cuore di questi uo-mini ed in particolare di Ferruccio Panazza.

Questi uomini, così come i loro predeces-sori dopo la prima guerra mondiale, sono stati deiveri “fari” per la nostra Associazione oltreché perl’intera Nazione che, scombussolate e sgretolatedalla guerra navigavano ancora a vista. Ancora unavolta, non si sono lasciati vincere dallo sconfortoe dalla disperazione ma si sono rimboccati le ma-niche ed hanno dato ancora una volta il meglio dise. Ora molti di loro sono andati avanti, carichi dianni e di ricordi, ma hanno avuto la gioia di vede-re con i loro occhi il ricordo dei compagni trasfor-marsi nei così detti monumenti viventi.

A distanza di 70 anni, sono ormai pochi i Reduciche possono raccontare e testimoniare quanto hanno vis-suto, fatti che magari la storia ufficiale ha scritto con lapenna dei potenti, ma che nella loro mente e nel loro cuo-re è ben viva in ogni istante, in ogni particolare vissuto.

E’ per questo che abbiamo voluto il corposo pro-gramma che si può vedere qui accanto e che ad una primavista potrebbe sembrare esagerato: abbiamo voluto chetutti gli aspetti della vicenda fossero degnamente ricorda-ti, dai momenti culturali a quelli evocativi, dalle cerimo-nie civili e militari a quelle religiose, dall’invito alle auto-rità locali fino a quelle provenienti dalla lontana Russia.

In quel programma c’è spazio per tutti gli alpinidella nostra sezione che intendono offrire la propria col-laborazione; Nikolajewka non è un “affare” ne della sedenazionale ne di quella sezionale, ma è patrimonio di tutticoloro che portano il cappello con la penna, perché il farememoria di tante sofferenza e di tanti sacrifici è l’essenzastessa della nostra realtà e del nostro agire quotidiano.

Per raggiungere il traguardo è stato chiesto un con-tributo di risorse sia economiche che umane: serve perso-nale per il montaggio e la vigilanza delle mostre, per ipreparativi e lo svolgimento delle varie manifestazionipreviste: spesso sarà un compito umile, nascosto dietro lequinte, difficilmente visibile al di fuori; dall’esterno sivedrà solo una grande sezione, una grande Associazionecompatta e unita sotto il Vessillo, sotto le bandiere, sottoil Labaro nazionale, che sfila tenendo in palmo di manogli Eroi, i Caduti e i Reduci di Nikolajewka.

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Il programma della manifestazioneGiovedì 10 Gennaio 2013Ore 10.30 Salone Vanvitelliano di Palazzo Loggia

Conferenza Stampa e presentazione dellemostre

Sabato 12 Gennaio 2013Ore 9.15 Centro Documentale

Inaugurazione della Mostra sulla165^ Divisione di Fanteria “Vicenza”

Ore 10.00 Auditorium S. BarnabaIncontro con le Scuole, i Reduci e il Coro“Voci d’ incanto”

Ore 14.30 Campo MarteAmmassamento e sfilata a Piazza Loggia

Ore 16.00 Piazza LoggiaAlzabandiera e inaugurazione della Mostra“Ritorno sul Don” nel salone Vanvitelliano

Ore 21.00 Auditorium San BarnabaConcerto della Fanfara Alpina Tridentinadella Sezione di Brescia.

Giovedì 17 Gennaio 2013iovedì 17 Gennaio 2013Ore 21.00 Teatro 5. Carlino

Presentazione ristampa del libro “Avanti ilValchiese!” di Luigi Grossi.

Sabato 19 Gennaio 2013Ore 21.00 Auditorium San Barnaba

Conferenza dal titolo: “26 gennaio 1943 -storiografie a confronto”

Venerdì 25 Gennaio 2013Ore 11.00 Istituto Cesare Arici

Storia degli Alpini presentata dalProf. Gianenrico Manzoni

Sabato 26 Gennaio 2013Ore 9.00 Monumenti vari

Deposizione serti di fiori a varimonumenti della città

Ore 9.45 Scuola NikolajewkaAlzabandiera delle bandiere Italianae RussaDeposizione di fiori alla lapide ricordoOfferta dei ceri - Commemorazioneufficiale della Battaglia di Nikolajewka

Ore 11.30 Cimitero VantinianoSacrarioOnori ai Caduti

Ore 13.45 Centro Documentale

Ricevimento e resa degli onori alleBandiere di Guerra e al Labaro dellaAssociazione Nazionale Alpini. Sfilata perle vie cittadine: Via Spalto San Marco, C.soVittorio Emanuele II, Via A. Gramsci, ViaIV Novembre, Via X Giornate,Piazza Loggia,

Ore 15.30 Piazza Loggia: Saluto del Sindacodi Brescia on. avv. Adriano Paroli edelle autorità

Ore 16.30 Duomo NuovoS. Messa in suffragio dei Caduti e Dispersidella Seconda Guerra Mondiale, presiedutada Sua Ecc. Mons. Luciano Monari,Vescovo di Brescia e concelebrata daiCappellani Militari

Ore 21.00 Teatro GrandeConcerto del Coro “I Crodaioli” diretto dalM° Bepi De Marzi.Farà gli onori di casa il “Coro Alte Cime”

Domenica 27 Gennaio 2013Ore 9.00 Piazzale Arnaldo: AmmassamentoOre 10.00 Piazzale Arnaldo: Resa degli onori alle

Bandiere di Guerra, al Labaro nazionaledell’Associazione Nazionale Alpini e allemassime autorità da partedi una Compagniadi formazione

Ore 10.30 Sfilata per le vie cittadine: Corso Magenta,Corso Zanardelli, Via X Giornate,Via Trieste, Piazza Paolo VI

Ore 11.30 Piazza Paolo VICerimonia conclusiva - Orazioni ufficialiOnori finali

Ore 13.00 BresciaPranzo Ufficiale

LA MEDAGLIA UFFICIALE DELLACOMMEMORAZIONE

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Celebrato l’85° compleanno delGruppo di Nuvolera

Si sono svolte a Nuvolera nei giorni di sabato 10 edomenica 11 marzo 2012, in un paese da oltre tre setti-mane pavesato di tricolori, le manifestazionidell’‘ottantacinquesimo di fondazione del Gruppo Alpi-ni.

Alle ore 16,00 di sabato 10 una semplice ma espres-siva cerimonia ha dato il via alle celebrazioni. La deposi-zione, presso il parco alpini, di un serto di fiori alla Stele-Monumento, che ricorda gli Alpini caduti e an-dati avanti ,alla presenza di un buon numero diAlpini e cittadini. Stessa deposizione, semprepartecipata, si è svolta presso i monumentidell’ANMIL e dell’AVIS con l’indicativa parteci-pazione del direttivo al completo delle due asso-ciazioni.

La giornata si è degnamente terminata pres-so il Teatro dell’Oratorio “Buon Pastore” con unappassionato “Concerto Corale Alpino”magistralmente diretto dal maestro Paolo Pasini emagnificamente eseguito del “Coro Alpino RigoniStern “ Valsabbia –Valtenesi – cui ci lega un com-mosso ricordo- fortemente e ripetutamente applau-dito dal numeroso ed entusiasta pubblico, che allafine, all’unisono con i coristi, ha cantato con sentita par-tecipazione e viva commozione il nostro “trentatré”.

Domenica mattina mentre un caldo sole inondavadi luce una piacevole giornata primaverile, un crescentenumero di alpini, con molti gagliardetti, si addensava nelparco alpini per l’ammassamento. Segnaliamo la gradi-tissima e significativa presenza del nostro Presidente Se-

zionale Davide Forlani, con il comitato di presidenza alcompleto, e diversi consiglieri sezionali. Ci ha onoratodella sua presenza la sindaca avv. Luciana Sgotti.

Alle ore 9,00, tra lo sventolio di bandiere, vessilli eoltre settanta gagliardetti, saliva sull’alto pennone il Tri-colore, per l’alzabandiera, accompagnato dall’Inno Na-

zionale eseguito dalla Banda Cittadina “G.Sgotti”. E’ se-guita poi, preceduta e ottimamente cadenzata dalla bandacittadina egregiamente diretta dal Maestro Prof.CesareMaffei, la sfilata per le vie del paese vestite a festa danumerosi tricolori. Impressionante e appassionante il col-po d’occhio offerto dai gagliardetti e delle penne nere sfi-lanti per le vie del paese. Eseguiti gli”onori “davanti alMonumento ai Caduti il corteo si è concluso nella Chie-sa Parrocchiale per la S. Messa.

S. Messa preceduta dall’ indirizzo di saluto del sin-daco a cui è seguito , accolto da un’autentica ovazione

quale atto sia di stima e fiducia che di sincere felicitazioniper la terza rielezione a Presidente, l’intervento, semprepuntuale ed entusiasmante, del nostro Presidente DavideForlani che ha rivolto parole di apprezzamento al Grup-po ed incoraggiamento a tutti gli Alpini perché sappianocontinuare a tramandare con impegno i nostri valori, lanostra storia, le nostre tradizioni.

La S. Messa attentamente vissuta e par-tecipata, presieduta dal Cappellano Alpino donDiego Gabusi, che all’omelia ha trasmessoespressioni molto apprezzate, vivaci e coinvol-genti, e concelebrata dal parroco Don Lucio edal Curato Don Ruggero, è stato il momentoculminante delle manifestazionidell’ottantacinquesimo.

Ovviamente non poteva mancare , comed’abitudine, il rancio alpino, molto festoso edapprezzato.

Come non poteva mancare, al calar delsole, l’ammainabandiera . Mentre Il tricolorelentamente scendeva , chiudendo questo an-niversario , saliva al cielo ancora una volta

,nella sincera commozione dei numerosi Alpini presenti ,un’accorata preghiera , un caro ricordo ai nostri AlpiniCaduti e…. Andati avanti, e una rinfrancata certezza : “ilvero spirito alpino sempre vivrà”.

Valter Lorandi

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Il gruppo si è impegnato nei festeggiamenti comin-ciando con un concerto il venerdi sera 27 aprile tenutosiin chiesa per passare una serata alpina con la comunità.La partecipazione del coro “Alte Cime “ diretto dal Ma-estro Cristian e si è esibito nel repertorio con cui esalta lanostra alpinità. Nella stessa serata, si è aperto un piccolomuseo con esposti diversi cimeli storici tipicamente mili-tare, per mostrare un campionario delle cose che anchenoi abbiamo usato durante il periodo di ferma. Un angoloapprezzato da molti. Nella giornata seguente, uno spetta-colo musicale di cultura popolare ha caratterizzato la se-rata, dopo che nella mattinata si era svolto un incontro inmunicipio alla presenza del Gruppo di Montebello diBertona (Pescara), guidato dal Capogruppo e Sindaco delpaese, Venanzio Fidanza. Il Sindaco di Corte Franca,Dottor Giuseppe Foresti, e il Presidente sezionale DavideForlani hanno scambiato doni e intrattenuto gli ospiti conparole affettuose. Immancabile il dopo spettacolo a basedi rosticini tipici dell’Abruzzo. La domenica 29 aprile,classica sfilata per le vie del paese, preceduta dalla depo-sizione di una corona al Monumento dei Caduti locali. AlMonumento agli alpini, lungo le prime falde del monteAlto si è tenuta la funzione religiosa alla presenza del VicePresidente Battista Ravelli e la partecipazione di parecchiGagliardetti della Sezione che hanno voluto essere soli-dali col gruppo nobilitando la loro festa. Il pranzo con isoci e lo scambio di vari doni hanno concluso la festa. Untraguardo e, nel contempo, una nuova ripartenza per elar-gire solidarietà anche in paesi lontani, ovvero l’Ecuador,dove il gruppo vanta un punto di riferimento in vista dellacostruzione di una scuola.

Colombaro:celebrato il 45° anniversario di

fondazione

I 35 anni del Gruppo di Fantecolo Seppur piccolo, il gruppo è un punto di riferimen-

to nel suggestivo paese e il loro anniversario si è trasfor-mato in una grande festa partecipata dalla popolazione.Al venerdi sera, 31 agosto, il gruppo ha proiettato unaserie di diapositive che hanno cronometrato la vita delgruppo: gite organizzate, anniversari scorsi, omaggio aiReduci del paese: un insieme di foto in cui sono trascorsidiversi anni di vita e dove le persone si sono riviste neiloro migliori anni. Il sabato 1 settembre, il coro “AlteCime” si è esibito per la prima volta in questo angolo

Trent’anni di vitalità e di presenza nella comunità han-no caratterizzato il percorso del Gruppo locale. Nella serata disabato 13 ottobre, il Coro Alpino Palazzolese si è esibito in unaserie di cante intervallate da letture ad accompagnamento esuggestivi pensieri per rimarcare la vita e le tragedie alpine.

Una attenta platea, essendo la prima volta che il gruppoalpini portava un coro in chiesa, ha assistito all’esibizione, ri-servando calorosi applausi ai cantori. La presenza di DanteBoioni, il Reduce più illustre del Gruppo, ha rappresentato an-che gli altri due Reduci, Pietro Ongaro, Egidio Corsini, non

Nigoline: celebrato il 45°anniversario di fondazione

franciacortino, emozionando coloro che hanno assiepatoogni angolo della chiesa parrocchiale e nell’intervallo, ilPresidente Davide Forlani ha portato l’omaggio di tutta laSezione alla ricorrenza. Scambio di doni alle personemeritevoli che hanno caratterizzato la vita del gruppo haoccupato l’intervallo del coro. La domenica 2 settembre,la sfilata per le vie del paese, nobilitata da moltiGagliardetti, ha completato il suo percorso alla Chiesettadegli Alpini che sovrasta gaudente le vie del paese. Nelluogo, dove i Reduci hanno eretto un tempio a ricordodelle tante vite stroncate dalla guerra, la funzione religio-sa ha concluso la parte ufficiale della manifestazione. Conle loro parole e uno scambio di doni; il Sindaco diProvaglio d’Iseo, signora Giuseppina Martinelli e il VicePresidente sezionale Daniele Barbieri hanno esaltato gliAlpini di Fantecolo come esempio di presenza fattiva nellacomunità. I Gruppi di Pisogne e di Romeno (Sez. Trento),gemellati con Fantecolo, hanno dato lustro alla manife-stazione nel solco di una rodata amicizia alpina.

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proprio in salute. La serata è proseguita con una seguita e sug-gestiva fiaccolata che ha portato la comunità a rendere omag-gio nell’angolo riservato ai Dispersi, ubicato lungo la salita alcimitero del paese. Un angolo nobilitato da una caratteristicascultura del nostro artista scomparso, Capitano Vittorio Piotti,raffigurante un uomo in doloroso atteggiamento, icona di tutticoloro che non sono tornati. Un commovente momento com-pletato dal “Silenzio” eseguito con la tromba che ha fatto sen-tire le sue note in tutte le vie del paese. Con la sua presenza, ilSindaco di Corte Franca, Dottor Giuseppe Foresti, ha rappre-sentato tutta la comunità franciacortina in questo momento diricordo. Alla fine della cerimonia, uno scrosciare di pioggia ciha accompagnati all’Oratorio per un conviviale rinfresco e im-mancabili canti a ruota libera. La domenica 14 ottobre ci haimpegnati nella sfilata per le vie del paese, precisamenteimbandierate, per giungere alla chiesa parrocchiale. Nellapiazzetta dedicata, il Monumento ai Caduti ha ricevuto il giu-sto omaggio, seguito dai discorsi del Sindaco e del Presidentesezionale Davide Forlani, le cui parole sono risuonate d’inco-raggiamento alla vitalità del gruppo. Con la compagnia delGruppo di Montegalda (Sez. Vicenza), gemellato con il gruppofranciacortino, il pranzo ha caratterizzato la chiusura della ma-nifestazione, con la promessa di futuri incontri di stima e diamicizia.

Ben quattro Gruppi hanno festeggiato importanti anni-versari di fondazione nei primi mesi dell’anno. Ad aprire l’elen-co è stato il Gruppo di Nuvolera l’11 marzo con l’85°, seguitoil 10 giugno dal Gruppo di Caionvico per l’invidiabile primatodei novant’anni di vita, il 24 giugno dal Gruppo di Ciliverghein occasione del 60°e l’8 luglio da quello di Botticino Mattinaper l’85°. Tutte le manifestazioni sono state organizzate conpassione e, seppur con programmi ed accenti diversi, si sonorivelate ben riuscite e molto partecipate.

Il Gruppo di Nuvolento, da parte sua, ha voluto ricorda-re per quaranta giorni il proprio 85° organizzando con grandeentusiasmo il 21° Torneo Sezionale di calcio. Per la cronaca laZona L/M ha preso parte a quest’edizione con ben otto squa-dre, in rappresentanza di undici Gruppi, pari al 27% degli iscritti.

E’ bello rilevare con soddisfazione che, nonostante tut-te le manifestazioni importanti ed impegnative organizzate daiGruppi, non sono venute meno le attività specifiche della Zona,anzi si è registrato un rinnovato ed aumentato impegno.

Più numerosa, infatti, è stata quest’anno la presenza deglialpini (131 in rappresentanza di quasi tutti i Gruppi) alle tregiornate della “Iwas Weelchair Fencing World Cup” di Lonatodel Garda (valida quale tappa di Coppa del Mondo), che hannofornito anche per quest’edizione un insostituibile supportologistico consentendo un regolare ed ordinato svolgimento dellegare.

Ma ciò che ha maggiormente caratterizzato in questoperiodo la vivacità della Zona è stata la fattiva partecipazioneai vari lavori per la Casa de l’Alpino di Irma, cominciata con laprestazione di manodopera per 702 ore complessive (suddivisetra il Gruppo di Calcinato con 306 ore, Bedizzole 198, Virle

ZONA L / Mimportanti anniversari di zona erinnovo degli impegni di zona

72, Serle 63, Lonato 45 eMazzano 18), svolte sottol’esperta e competentesupervisione dell’infaticabi-le capomastro UmbertoCamozzi, Capogruppo diCalcinato.

La partecipazione ai lavori è poi continuata con la co-pertura delle spese viaggio, 980 euro in totale. Questo rimbor-so delle spese di trasporto sostenute dai volontari per raggiun-gere Irma, non proprio vicina essendo la Zona posta ad est del-la Provincia, è stato infatti deciso di comune accordo da tutti iGruppi, in particolare da quelli che non potevano fornire ma-nodopera, a conferma della sensibilità di tutti verso la Casa diIrma.

Il coinvolgimento degli alpini si è quindi concluso conla fornitura di materiale per 1.500 euro. La casa aveva bisognodi vari marmi per docce e copertine così, aderendo all’invitodel Vicepresidente Turrini, la Zona, situata nel “regno” delmarmo, ha deciso all’unanimità di accollarsi l’intero onere,commissionando il tutto ad un bravo artigiano di Serle, ovvia-mente Alpino, che vogliamo ringraziare per aver donato partedel proprio lavoro.

L’impegno, sia economico che di manodopera, è statoconsistente ma grande è la soddisfazione e la consapevolezzadi aver concretamente contribuito a tener viva la nostra Casa,per noi monumento e simbolo e per i ragazzi ospiti scuola deivalori e degli ideali alpini.

Valter Lorandi

Il 4 novembre ricordato a Passirano

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Costorio: il Gruppo compie 50 anni

Il Gruppo alpini di Costorio ha solennemente fe-steggiato nei giorni 28 e 29 luglio 2012 il 50° anniversa-rio di fondazione.

Il capogruppo Salvatore Regelli, da oltre venticin-que anni alla guida, ha chiamato a raccolta tutti i suoi alpi-ni, in gran parte giovani, e nelle frequenti riunioni hannomesso a punto il programma dei festeggiamenti. Questisono iniziati il 28 luglio nel teatro dell’oratorio di Costoriodove il Coro della Montagna “Inzino” diretto dal maestroNarciso Lancelotti ha tenuto il concerto alla presenza delnumeroso pubblico che ha sottolineato con grandi applausile performances. Infatti oltre alle famose cante alpine sonostati eseguiti i canti: “Fiabe”, “Io vagabondo”, “La Dan-za” e “ Alma ‘Lanera”. Bravi i coristi magistralmente di-retti da Narciso Lancelotti.

La domenica è iniziata con l’ammassamento deglialpini presso l’abitazione del capogruppo dove trova po-sto la sede del gruppo. Cinquantuno i gagliardetti che han-no risposto all’invito. Con la partecipazione della Bandadi Collebeato è iniziata la sfilata e, grazie alla preziosacollaborazione del capogruppo di San Vigilio NarcisoArmanasco che ha fornito e installato l’asta, è stato possi-bile effettuare l’alzabandiera che, per noi alpini, è l’im-portante inizio di ogni manifestazione. Quindi la deposi-zione della corona al Monumento ai Caduti e poi l’entratanella Chiesa Parrocchiale. La funzione liturgica è statacelebrata da Don Gianluca Gerbino Parroco di Costorio eVicario zonale e concelebrata dal Parroco di San Vigilio

l’Alpino Don Domenico Castelli. Al termine presso l’ora-torio il classico rancio a base di spiedo. Da queste colon-ne ringraziamo il Sindaco dott. Stefano Retali e i Consi-glieri Comunali intervenuti, Il M.C. Francesco BalducciComandante Stazione Carabinieri, Giampietro Corti Co-mandante C.F.S., il rappresentante ANEI Luigi Bertoletti,e i Reduci Bianchi e Gandellini. Rendiamo omaggio alParroco Don Gianluca per la disponibilità concessa delteatro e dell’oratorio.

Indirizziamo una particolare riconoscenza al no-stro Presidente Davide Forlani, ai Vice Presidenti Ravellie Barbieri e ai Consiglieri Sezionali Smussi, Turati, Duina,Martinazzi unitamente al nostro segretario sezionale Pie-ro Cravotti per la loro vicinanza.

In conclusione desideriamo sottolineare il grandeimpegno profuso dai soci del gruppo, in particolare i gio-vani, che all’unisono col capogruppo Salvatore Regellinon hanno lesinato il loro tempo affinché questo appun-tamento del 50° di fondazione fosse festeggiato nel mi-glior modo possibile.

Romeo Mainardi

Domenica 29 aprile il gruppo di S. Francesco diPaola (Gruppo facente parte della zona A) ha organizzatola manifestazione per la ricorrenza del suo 65° anniver-sario di fondazione, gratificato dalla presenza di moltigagliardetti, soprattutto quelli della zona A, al gran com-pleto.

E’ stata una giornata di festa che ha avuto dei mo-menti intensi, dall’alzabandiera, all’inaugurazione pres-so la sede di un monumento dedicato agli alpini.

Inoltre durante la S. Messa si è tenuta la benedi-zione di un nuovo Vessillo sezionale offerto alla sezionedai gruppi della zona A.

Un grazie ai gruppi della zona A per questo gesto ,molto apprezzato, viste le numerose manifestazioni nellequali vengono utilizzati, sia all’interno della nostrasezione,che presso le altre sezioni.

Complimenti ai gruppi che compongono la zonaper questa lodevole iniziativa.

Il coordinatore della zona AGiuseppe Duina

65° di fondazione del Gruppo di S.Francesco di Paola e dono del

Vessillo sezionale

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Il 2° pellegrinaggio al Crucifixus organizzato dalgruppo di Castegnato, come ogni anno e al quale parteci-pano anche alcuni gruppi della sezione di Vallecamonicache sono con noi gemellati. Il Crucifixus è stato posto sulmonte Trabucco come già è stato pubblicato su Ocio a lapèna nel 2010, sempre dal gruppo di Castegnato.

Il pellegrinaggio si è svolto quest’anno la domeni-ca 27 ultima di Agosto . Siamo saliti ancora una volta conentusiasmo fino alla cima alla quota di 2238 mt, parten-do dalla piana del rifugio Bazena.

Eravamo un buon gruppetto con alpini anche diBreno, Prestine, Cividate e con tutte le “suorine”Messicane che sono a Breno (il Crucifixus è un loro donoagli alpini).

Non senza poca fatica , ma in mezzo a prati verdis-simi e costellati di stelle alpine, abbiamo raggiunto lacima , da dove si ammira un paesaggio che rinfranca lospirito e inebria l’animo ,ed è naturale rivolgere un pen-siero a chi ha creato queste stupende bellezze. Sull’at-tenti abbiamo recitato la Preghiera dell’Alpino , il canticodelle Creature di S.Francesco invocando la pace e la sere-nità per tutti.

Dopo il ritorno in Bazena, ed esserci rifocillati , èstata celebrata dal Rev. Don Gallina parroco di Esine maoriginario di Bornato,la S.Messa con sentita partecipazionedi tutti i presenti.

Ogni anno anche a venire intendiamo organizzarequesto pellegrinaggio, in modo sempilce per innalzarelassù preghiere per i nostri caduti e per chi è andato avan-ti, sicuri che dalla sommità del monte le nostre preghiereraggiungeranno più facilmente l’Altissimo.

Girolamo Silvio Bertoglio

Castegnato2° pellegrinaggio al Monte Trabucco

per il Crucifixus

La prima domenica di agosto i gruppi di Cortine eCaino (gemellati) ricordano al Passo Maniva, fin daglianni settanta, i Caduti senza Croce. E’ quindi, da sempre,un appuntamento al quale non sono mai mancati e vi par-tecipano gli alpini con i loro familiari organizzando una

gita pellegrinaggio. Il pullman era partito di buon mattinoal completo da Cortine con destinazione il Maniva. Qui,alla presenza dei gagliardetti di Bagolino, Cortine e Cai-no, Don Martino Borghetti ha celebrato la Santa Messa disuffragio e successivamente è stata deposta una corona dialloro al cippo che ricorda appunto i Caduti senza Croce.

Il pranzo conviviale, come sem-pre, è stato consumato al Risto-rante Pineta luogo anche di ami-chevoli incontri e, al termine, ilritorno a “baita”.

Da queste colonne icapigruppo Franco Minelli eClaudio Maestri ringraziano ilfotografo Valerio Damianiunitamente a tutti i partecipanti.Appuntamento al prossimo anno!

Romeo Mainardi

Cortine di Nave e Caino:commemorati i Caduti senza Croce

in Maniva

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Per gli anziani del quartiere è un appuntamento ir-rinunciabile che si ripete da oltre 25 anni e non si fannopregare per questo invito, occasione per “quater ciacere”in compagnia, autentico toccasana in particolare per chivive quotidianamente in solitudine. Un centinaio i conve-nuti nel salone dell’oratorio, con loro il nuovo parrocodon Mario, per lui occasione per scoprire questa tradizio-ne, ed il direttore dell’oratorio salesiano, il clarense donMassimo. Si è disimpegnato in modo eccellente nel faregli onori di casa Marco Gandossi, giovane e volonteroso“bocia” da pochi mesi capogruppo delle 82 Penne Nerebottonaghesi. Ai fornelli Vincenzo che, con i suoi colla-boratori, ha preparato un menù degno di segnalazione nellaguida Michelin. Poi, fra l’estrazione di un premio e l’al-tro, il momento clou della giornata. Grande suspense quan-do il buon Marco ha invitato gli ospiti a sfoderare la loroetà per la sempre ambita fascia di investitura.

E’ proprio il caso di dire che l’elezione dell’anzia-na di Bottonaga è stata sul filo di lana, sì, perché per soloun giorno Maria Fossati, nata il 4 febbraio 1925 e resi-dente in via Ischia, ha avuto ragione su una diretta con-corrente. A lei la fascia di anziana 2012, mentre per quel-la dell’anziano l’investitura è andata a Giovanni Peloni,nato il 26 febbraio 1928 e residente in via Fura. Per luitanti particolari applausi, anche di riconoscenza, per unavita al fianco degli alpini quale irremovibile e puntualecuciniere in ogni occasione di festa.

Giancarlo Buizza

Bottonaga:anziani in festa con gli alpini

Detto e fatto: i tre gruppi di Marcheno-Brozzo eCesovo hanno ritenuto che la promozione del sentimento“alpino” nella loro comunità dovesse cominciare dai ra-gazzi delle elementari, e cosi, in due distinte visite, mar-

tedì 9 e martedì 16 ottobre, 140 alunni delle classi 3^ 4^ e5^con i loro maestri sono stati accompagnati alla sede

sezionale dove sono stati ricevuti daalcuni esponenti dell’ufficio cultura(Cazzanelli, Martinazzi, Gallo) e dairesponsabili di zona Ambrosi e Turati,per una veloce ma completa presa dicontatto col mondo alpino. E così,dopo l’alza-bandiera presieduto daFausto Cazzanelli, i ragazzi hanno rag-giunto il salone, dove Marcello Galloha commentato le numerose diaposi-tive esponendo la storia degli alpini inmodo semplice ed efficace, dalla cre-azione delle prime compagnie di gio-vani valligiani nel 1872 per difenderei confini delle Alpi, alla successivaevoluzione delle truppe alpine, delle

divise e cappelli, alle immagini delle guerre ma anche lepiù recenti missioni di pace e di soccorso a popoli colpitida sventure. Sul tema della protezione civile si è poisoffermato Ravelli nella sua qualità di responsabile, che èriuscito a impressionare l’uditorio narrando le prolungatee ancora attuali presenze dei bresciani nei territori deva-stati dal terremoto dell’Aquila e di quelle recentissimenell’Emilia. Il presidente della Fondazione ScuolaNikolajewka, Codignola, ha poi presentato questo gioiel-lo di “monumento alpino vivente” e il conforto che assi-cura ai suoi 120 ospiti fin dalla sua inaugurazione di qua-si trenta anni fa.

A Marcheno l’Adunata sezionale ècominciata dagli alunni delle scuole

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La visita al museo eseguita a piccoli gruppi con laguida di Prestini ha suscitato la sorpresa e l’entusiasmodei ragazzi che ora sono pronti a fissare i loro sentimentinei lavori che faranno con i loro insegnati. Naturalmenteil buon Renato Cremini ha arricchito la visita offendo unrinfresco al bar della sede.

Anche i piccoli delle prime classi hanno avuto illoro contato con gli alpini e sono stati ricevuti nella sededi Marcheno venerdì 12 ottobre da Roberto e Benvenuto.Anche qui l’alzabandiera, la spiegazione dell’origine de-gli alpini e della bandiera che si deve sempre salutare e sidisegna in modo corretto partendo dal verde a lato del-l’asta, o dall’alto quando è appesa. E soprattutto quandodisegneranno il guidoncino da regalare agli alfieri primadell’adunata sezionale.

Infine, i ragazzi più grandi delle medie, o come sidice ora della scuola secondaria di primo grado, accom-pagnati dalle prof. Elisa Rizzinelli ed Angela Fadani chehanno coordinato gli incontri e dal dirigente dott. ValentinoMaffina, si sono riuniti nell’auditorium dell’istituto F.Bertussi, e sono stati accolti da Fabrizio che ha presentatol’incontro. Poi Gallo, Martinazzi e Codignola hanno ri-fatto loro la presentazione rimarcando la coesione che c’ètra gli alpini ed il territorio.

Per questi ragazzi poi, l’assessore Mario Crescini(nostro alpino) ha illustrato il concorso: “Noi e gli alpi-ni”. Il concorso è riservato alle classi della Scuola Secon-

daria di primo grado di Marcheno per la realizzazione diuna composizione scritta, un disegno o un prodottomultimediale sull’argomento proposto. É stato incorag-giato il lavoro di gruppo. I premi proposti sono favolosi:al 1° classificato una lavagna interattiva multimediale(L.I.M): al 2° classificato un proiettore. Buon lavoro.

B. Contessa

Il Gruppo di S. Eufemia della Fonte ha organizzatoper i propri soci, famigliari e amici una interessante gita

al sacrario di Nervesa della Battaglia. Nella foto ipartecipanti alla visita fuori dal sacrario

S. Eufemia dellaFonte

in visita alSacrario di

Nervesa della Battaglia

Gruppo di IsorellaCapogruppo: Gianfranco TavolazziVice capogruppo: Giovanni ViolaSegretario: Carlo MoreniTesoriere: Paolo BarbieriRevisori dei conti: Mario Bertoncini, Giovanni FerrariConsiglieri: Dino Bonfiglio, Luigi Treccani, MauroTomasoni, Massimo ArrigoniAlfiere: Mino Burato

Nuovi Consigli direttivi

Gruppo di Botticino SeraCapogruppo: Umberto Quadri.Vice Capigruppo: Giordano Damonti, Mauro Vasini eFrancesco Oprandi.Segretario: Alberto Gadaldi.Tesoriere: Pierangelo Gadaldi.Responsabile Sportivo: Fabio Quadri.Responsabile Bivacco “Ceco Baroni”: GiambattistaGadaldi.Consigliere Onorario: Battista Lonati.Consiglieri: Giacomo Bodei, Raffaele Busi, Remo Braga,Adriano Lonati, Gianfausto Damonti, Sergio Premoli eFrancesco Dusi.Alfieri: Gherardo Botticini ed Armando Paderno.

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Gambarai 40 anni del Gruppo celebrati

sott’acqua

Il Gruppo alpini di Colombaro lancia “L’OPERA-ZIONE NINOS FELICES”. L’iniziativa si pone l’obietti-vo di costruire un edificio a Esmeraldas in Ecuador doveopera ormai da diversi anni la nostra concittadina SuorSerafina Ferrari.

Nello specifico l’edificio avrà la funzione di Scuo-

Colombaro di C.F.nuovo progetto in Ecuador

a favore dei bambini

“Il maltempo non ha minimamente scalfito lospirito e la passione con cui gli alpini di Gambarahanno voluto festeggiare assieme a tutta la cittadi-nanza il loro 40° compleanno...” con queste parole ilsindaco di Gambara Tiziana Panigara ha esordito du-rante il suo saluto alla Santa Messa celebrata in occa-sione del 40° anniversario di fondazione del Gruppoalpini di Gambara. In effetti il tempo ce l’ha messatutta per rovinare la festa delle Penne Nere della Bas-sa, ma senza riuscirci.

Erano quasi 15 anni che gli alpini qui non ce-lebravano il loro compleanno, nonostante la loro pre-senza in paese sia tutt’altro che silenziosa: dallacastagnata alla collaborazione con il Comune, oltread altre mille attività, gli alpini non sono infatti solouna presenza, anzi. Ma quest’anno si è deciso di fe-steggiare sul serio e, con la guida di un caparbio DarioGabini che ha sfidato lo scetticismo di qualcuno e lepaure di altri, gli alpini hanno saputo mettere in camponel giro di pochissimi mesi una celebrazione con i fioc-chi.

Il tutto ha preso avvio con la tradizionale castagnatail 1° novembre, quest’anno preceduta da un doverosoalzabandiera davanti al Monumento ai Caduti.L’alzabandiera ha sancito l’inizio delle manifestazioni cheha trovato la sua espressione canora venerdì, in chiesa,dove il Coro Alte Cime, con una prestazione superba, haincantato la folla presente all’evento. Poi la cerimonia alcimitero con la deposizione di un omaggio floreale allalapide dei Caduti ed un commosso ricordo dei soci andatiavanti con la lettura della Preghiera dell’Alpino. Momen-ti toccanti, che hanno fatto vivere alla popolazione diGambara emozioni difficilmente dimenticabili.

Il sabato successivo alla palestra comunale si è aper-to lo stand gastronomico con una serata dedicata allo stin-co di maiale, offerto anche alle autorità intervenute al ran-cio alpino della domenica. Purtroppo la domenica è ini-ziata con una mezza bufera, una pioggia torrenziale cheha impedito la partecipazione della banda del paese, male Penne Nere gambaresi, come se nulla fosse, hanno sfi-lato silenziosamente per le vie del paese, deponendo unacorona d’alloro al monumento ai Caduti e rendendo glionori. Successivamente la Santa Messa, in concomitanzacon gli agricoltori della zona che proprio quel giorno ce-

lebravano il loro ringraziamento all’Altissimo per i donidella terra, che da queste parti costituisce una vera grandericchezza. Gli alpini non si sono sostituiti alla tradizionelocale, ma si sono affiancati ai coltivatori diretti, unendo ipropri valori a quelli del lavoro della terra, apprezzando-ne la comunione degli ideali fatti di sacrifico, speranza,lavoro e dedizione. Il parroco ha ricordato come i conta-dini e gli alpini siano entrambi uomini di fede, speranoche il Signore dia loro l’uno i frutti della terra, l’altro lapace e il ritorno a casa dal fronte.

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la Materna per i bambini più poveri e bisognosi tra cuialcuni figli di madri detenute in carcere che per evitarevengano coinvolti in brutti giri verranno appunto ospitatiin questo edificio,completo di refetto-rio e infermeria pertutte le loro esigenze.La costruzione è giàprogrammata per imesi di Luglio—Agosto in cui ungruppo di alpini si re-cherà sul posto perl’esecuzione del-l’opera rappresentata nel disegno.Il Gruppo alpini si farà garante dell’impiego dei fondi rac-colti e del risultato ottenuto fornendo un accurato reso-conto sull’opera realizzata all’atto del ritorno.

Un doppio anniversario che ha visto ilcoinvolgimento dell’intera comunità: è stato quello del40° di fondazione del Gruppo Zocco-Spina e del 30°d’inaugurazione del Monumento all’Alpino, svoltosi nelpaese franciacortino dal 14 al 16 settembre.

P r o l o g oalla grande sfila-ta di domenica èstata, nella sera-ta di venerdì, laSanta Messa inricordo di tuttigli alpini caduti edei soci andatiavanti celebratadal parroco donDario Pedrettinella Chiesettadel Dalino, allapresenza del no-stro presidenteDavide Forlani,

dei consiglieri di Zona e di alcuni gagliardetti dei Gruppilimitrofi.

Il clou della manifestazione si è avuto domenicamattina quando, dopo l’alzabandiera, il lungo corteo, coni vicepresidenti della Sezione di Brescia GianbattistaTurrini e Daniele Barbieri, il segretario Piero Cravotti,diversi consiglieri sezionali, il vicesindaco Rosa Milinied alcuni componenti della Giunta, oltre cinquantagagliardetti e numerosi rappresentanti delle associazioni

40° anniversario di fondazione delGruppo di Zocco Spina

d’arma e di volontariato diErbusco, si è snodato, gui-dato dalla Fanfara Alpina

“Tridentina” edaccompagnato dalla banda di Zocco, lungo le vieimbandierate del paese fino al cimitero, dove èstata deposta una corona d’alloro al Monumentoai Caduti.

La sfilata ha quindi raggiunto la ChiesaParrocchiale, dove don Dario ha celebrato laSanta Messa ringraziando gli alpini “perché cisiete e per quello che siete. Avete scelto di conti-nuare a dare questo amore e non vi siete tiratiindietro”.

Al termine della funzione ha preso la parola ilvicepresidente Turrini che, indirizzando il saluto del pre-sidente Forlani agli alpini ed al Capogruppo Italo Cavalleri,ha sottolineato come “il vostro è un Gruppo giovane nonsolo perché compie quarant’anni ma perché al suo inter-no conta parecchi giovani. Coi tempi che corrono ilvolontariato dovrà avere sempre maggiore importanza ediventare un punto di riferimento per i cittadini e le nuovegenerazioni”.

La giornata di festa è proseguita con il rancio alpi-no, ospitato negli stand dell’Oratorio San Domenico Sa-vio con la collaborazione dei volontari dell’Oratorio stes-so, concludendosi con l’ammainabandiera al Monumentodedicato all’Alpino.

(nelle foto dell’Alpino Omar Valtellini due momentidella manifestazione di domenica)

Giuseppe Lamberti

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Il 3 e 4 agosto, con il patrocinio del Comune diGottolengo, tutte le associazioni si sono mobilitate perraccogliere fondi da destinare alle popolazioni lombardee romagnole colpite dal terremoto.

Anche il Gruppo alpini di Gottolengo ha partecipa-to alle due serate, con la distribuzione di tre porchette ilvenerdì sera e di uno spiedo per circa duecento persone ilsabato, raccogliendo così una consistente somma da de-volvere al Comune di San Giovanni del Dosso, piccolocentro mantovano vicino a Moglia.

Nella foto parte della Baracca ed il tendone delGruppo alpini di Gottolengo.

Gottolengo ePavone Mella:partecipazione

alla raccolta dei fondi in favore dellepopolazioni terremotate

Durante l’emergenza seguita al terremoto emiliano-lombardo quando, oltre alla popolazione, è stato colpitoanche il comparto produttivo con il crollo di capannoni estrutture, il Gruppo alpini di Pavone Mella ha messo adisposizione della ditta “Negrini – Stampaggio Plastica”di Quistello (Mantova) il tendone utilizzato di solito perle manifestazioni (80 metri quadrati circa). Naturalmentea titolo assolutamente gratuito.

Nella foto alcuni alpini del Gruppo alla conclusio-ne del montaggio della struttura a Quistello.

La Madonna di Fatima in visita aZocco e Spina

La statua della Madonna di Fatima, durante il suopellegrinaggio in provincia di Brescia, ha fatto tappa aZocco dal 30 settembre al 7 ottobre scorsi: in quest’occa-sione il Gruppo alpini Zocco-Spina ha accolto dalle manidegli Alpini di Cologne, dove aveva sostato nella setti-mana precedente, il baldacchino con l’effige della Ma-donna Pellegrina, assumendo poi l’incarico di trasportar-lo nella Chiesa Parrocchiale di San Lorenzo, durante laprocessione per le vie del paese svoltasi nella serata disabato 6 ottobre ed alla partenza verso la sua nuova desti-nazione il pomeriggio di domenica 7. (nella foto dell’Al-pino Omar Valtellini i soci del Gruppo di Zocco-Spinacon don Dario Pedretti all’arrivo della Madonna Pelle-grina nella Chiesa Parrocchiale il 30 settembre)

Il Gruppo Alpini di Erbusco il 17 Giugno 2012 haspento le sue prime 80 candeline.

I festeggiamenti sono cominciati giovedì 14 giu-gno con la S. Messa nella chiesetta del parco adiacentealla sede a ricordo di tutti gli Alpini andati avanti.

In quella serata con la presenza del Sindaco Isabel-la Nodari e dei capizona, abbiamo benedetto il nuovoGagliardetto che ha come madrina la signora Mongodi.

Venerdì pomeriggio al teatro comunale si sono esi-biti gli attori della compagnia teatrale “La Pieve” diErbusco, che, con le loro interpretazioni hanno dato vitaallo spettacolo appositamente preparato per l’occasione“Alpini, una storia senza fine”. Sabato gli appuntamentisono cominciati nel pomeriggio ai monumenti dell’Alpi-no e dei Caduti, con l’inaugurazione del palodell’Alzabandiera; ci siamo poi spostati in corteo alla bi-blioteca comunale, dove con il vice sindaco Rosa Milini e

Erbusco:festeggiato l’80° compleanno del

Gruppo

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il vicepresidente sezionale Daniele Barbieri abbiamo do-nato alcuni volumi sulla storia e sulle gesta del nostroamato corpo. Quindi ci siamo ritrovati al cimitero, davan-ti alle lapidi dei Caduti del primo conflitto mondiale allequali abbiamo reso loro gli onori.

Nella serata, siamo ritornati al teatro dove il “CoroPrealpi” di Villa Pedergnano e la banda “Dino Magri” diErbusco hanno allietato la serata a tutti i cittadini interve-nuti e ai nostri ospiti.

Durante il cambio di esibizione tra coro e banda,sono stati letti alcuni dei lavori eseguiti dai bambini di10-13 anni riguardanti racconti e storie sugli alpini.

Siamo finalmente giunti a domenica 17 Giugno,giornata più attesa e significativa. L’ammassamento è statopreparato nel parco comunale davanti alla sede dove sonogiunti per l’occasione il sindaco accompagnato dai suoiassessori, al consigliere regionale Piero, al presidenteDavide Forlani, ai vice Turrini e Barbieri, i capizonaSofroni e Bersini, e molti altri consiglieri sezionali.

Ad accompagnarci sono intervenuti ben 82Gagliardetti dei gruppi e dai nostri gemellati del gruppodi Bettola Piacenza.

Alle 09:15 si è svolta l’alzabandiera, di seguito latradizionale sfilata. Prima di arrivare alla Parrocchiale cisiamo fermati davanti ai monumenti per la resa degli ono-ri ai Caduti e al monumento dell’alpino.

Giunti nella Parrocchiale prima che Don Luigi Gofficominciasse la S. Messa il Sindaco e il Presidente hannopronunciato belle parole di saluto testimoniando l’apprez-zamento per il lavoro degli alpini di Erbusco

Al termine della mattinata ci siamo trasferiti pres-so l’azienda agricola Ferghettina dove abbiamo svolto ilpranzo ufficiale.

Durante il pranzo sono state consegnate diverse tar-

ghe ri-cordo aiospiti se-zionali,comunali e ai nostri gemellati di Bettolaricordando il 20° di gemellaggio.

Sono stati omaggiati inoltre i Re-duci presenti 2 erbuschesi e uno diMontichiari e il maestro della “Fanfaradi Vallecamonica” che ci ha accompagna-to durante la manifestazione.

Alle 17:30 infine, si è svolta l’am-maina bandiera che ha sancito il terminedella manifestazione.

Un grazie va all’amministrazionee alla sezione per l’appoggio, la parteci-pazione e vicinanza dimostrataci; un gra-zie anche ai tanti gruppi intervenuti.

La manifestazione è cominciata giovedì 25 ottobrecon la partecipazione dei ragazzi delle Scuole medieall’alzabandiera accompagnata dall’inno Nazionale. Nel-l’occasione i ragazzi hanno proposto una lettura di una

lettera scritta da un Reduce dal Fronte Russo alla propriafamiglia. Successivamente si è tenuta l’inaugurazione dellamostra alpina con la partecipazione del Vice presidente

Concesiofesteggiato il 75° anniversario di

fondazione del Gruppo

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“Lungo la distesa del lupo”, è questo il titolo dellospettacolo al quale tutti gli Alpini e non, sono invitati apartecipare il prossimo Gennaio. Una compagnia teatralefatta di giovani, un’esperienza incredibilmente stimolan-te, un’occasione di crescita e confronto per tutti, sonoquesti gli ingredienti della serata, ad ingresso libero, inprogramma il 18/01/13 alle 20.30 presso il teatro“Micheletti” di Travagliato.

Non potevamo che pensare a qualcosa di specialeper celebrare degnamente il 70° anniversario della batta-glia di Nikolajewka e così, noi Alpini travagliatesi, abbia-mo voluto portare sul palcoscenico uno spettacolo nuovo,fatto da attori nuovi, da attori giovani, così che si potessefinalmente concretizzare quel passaggio di testimone traveci e bocia che sempre più tutti noi Alpini dobbiamocercare di realizzare. Far sì che la memoria di quanto suc-cesse quel giorno non vada perduta. Tramutare quella bat-taglia, combattuta da chi voleva solo poter tornare a casaper rivedere volti amici, in un simbolo, il simbolo di tuttele sofferenze e delle privazioni che una guerra porta consé, questo ci siamo detti che doveva essere il nostro obiet-tivo. Abbiamo contattato la compagnia teatrale “IlServomuto” e gli abbiamo voluto affidare questo compi-to, chiedendo loro di preparare uno spettacolo che parlas-se dei nostri veci Alpini e che potesse far ragionare ognu-no degli spettatori sul senso, drammatico, di quanto av-

venne. Inutile dirviche vedere quelloche questi ragazzihanno preparato econ quanta passioneabbiano lavorato, ciha emozionato incre-dibilmente. Ora vor-remmo che tutti voivi uniste qui, nel no-stro paese, per con-dividere quello chepossiamo già garan-tirvi sarà uno spetta-colo che lascerà unsegno profondo inciascuno di voi.

Il gruppoAlpini Travagliato

L’iniziativa del Gruppo diTravagliato per il 70° di Nikolajewka

Battista Ravelli e di alcuni consiglieri sezionali; in questaoccasione il Sindaco di Concesio ha tenuto un breve di-scorso.

Nelle giornate successive la manifestazione è en-trata nel vivo con la deposizione al cimitero di omaggifloreali alle tombe dei Capigruppo “andati avanti”. Si èpoi tenuta la manifestazione culturale musicaleall’auditorium delle scuote medie con la partecipazione

della cantautrice Ivana Gatti, e dello scrittore Marco Pretiche ha presentato il suo libro “Il ghiacciaio di nessuno”sulla Prima Guerra Mondiale sull’Adamello.

Abbiamo poi proseguito con laproiezione di filmati con commenti deipartecipanti ad una spedizione in Perùallo scopo di raccolta fondi per una as-sociazione operante nel Paesesudamericano. La giornata di domenica28 ottobre è iniziata con l’alzabandiera,l’inaugurazione presso la sede di un mo-numento dedicato al Corpo degli Alpi-ni, costituito da un masso di roccia sor-montato da una fusione in bronzo rap-presentane una possente aquila.

Lungo le vie del Paese, ornate dabandiere a festa già da alcuni giorni, èseguita la sfilata con la partecipazionedi autorità civili e militari, del PresidenteDavide Forlani, dei vicepresidenti, e divari componenti del Consiglio Seziona-le; lunghissimo il corteo formato damolti alpini con 60 gagliardetti e dallacittadinanza che ha partecipato nume-rosa nonostante l’inclemenza del tem-po.

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I VALORI DEGLI ITALIANI DI IERI E… DI OGGI?

Maria Bergamas venne condotta nel Duomo diAquileia, davanti ad undici bare di Caduti sconosciuti,come suo figlio. Lei si tolse lo scialle nero e lo posò sullaseconda bara. A quel punto il cerimoniere tentò di farlauscire, ma lei volle salutare anche gli altri Caduti, comeper chiedere scusa di non aver scelto loro. E, giunta da-vanti all’ultima bara, si accasciò per l’emozione.

Quella che segue è la lettera che Antonio Bergamasscrisse a sua madre Maria, per spiegarle i motivi che l’ave-vano indotto ad andare a morire sul Carso nelle fila del-l’esercito italiano anziché combattere al fianco degli au-striaci.

“Domani partirò per chissà dove, quasi certo perandare alla morte. Quando tu riceverai questa mia, io nonsarò più. Perdonami dell’immenso dolore che io ti reco edi quello che io reco al padre mio e a mia sorella, ma,credilo, mi riesce le mille volte più dolce il morire in fac-cia al mio Paese natale, al mare nostro, per la Patria mianaturale, che il morire laggiù nei campi ghiacciati dellaGalizia o in quelli sassosi della Serbia, per una patria chenon era la mia. Addio mia mamma amata, addio mia so-rella cara, addio padre mio. Se muoio, muoio coi vostrinomi amatissimi sulle labbra, davanti al nostro Carso sel-vaggio”.

Questo stralcio di storia d’Italia mi ha portato a farequalche riflessione sui valori nel periodo che stiamo vi-

vendo: i nostri poveri soldati, che cre-devano di ricostruire la Patria, si ri-volteranno nelle tombe.

Purtroppo da quei tempi lonta-ni ad oggi i valori così esaltati daisoldati sono caduti nel dimenticatoio. Assistiamo oggi acomportamenti di certi onorevoli che di onorevole hannoben poco.

In questi ultimi anni abbiamo visto una corsa sfre-nata ad occupare poltrone che diano la possibilità di arric-chirsi il più possibile, calpestando i valori di una convi-venza civile ed onesta.

Oso sperare che non tutti i politici siano così, ma lasfiducia è ormai acclarata.

Per fortuna esiste ancora un’associazione che hafatto dei valori dei nostri soldati la propria bandiera.L’ANA, da sempre, è la gelosa custode della nostra ban-diera, delle nostre tradizioni di onestà, altruismo e viverecivile, cementate durante il servizio militare.

I nostri Gruppi e le nostre Sezioni, insomma la no-stra Associazione, sono ancora benvoluti, ben visti ed ose-rei dire amati.

Ma come siamo arrivati a tanto? Semplicementerispettando i valori nei quali quei soldati credevano.

Viva gli alpini di ieri, di oggi e di domani!

Armando Cogno Gruppo di Montichiari

BOTTICINO MATTINAPaolo Previcini, papà del socio IvanAnna (Anita) Quecchia, sorella del socioFernando QuecchiaAngelo Menasio, fratello del socio Vitto-rioNatalina Casali, sorella del capogruppoGiovanniTullia Noventa, nonna del socio MauroTonoliniLetizia Agnesi, mamma del socio Anto-nio Papagno

BOTTICINO SERAEmilia Frattini, sorella del socio MarioSuora Assunta Lonati, sorella del socioBattista

CASTELCOVATILuigi Corsini, cognato di Giuseppe OliviniFaustina Gavezzoli, suocera del socioRoberto ScalviniGiulia Vitali, mamma dei soci Luigi, Giu-seppe e Giovanni Rossini

CHI E’ ANDATO AVANTICORTINE DI NAVESerafina Bosio.mamma del socio AldoMaggioriAgnese Ruffini, mamma del socio Gio-vanni BrescianiAmelia Olivari, cognata del socio ItaloClericiEster Rivetta, mamma del socio France-sco LodaLuigi Civini, zio del socio Costanzo Mez-zana

LODETTOCelestina Pierini, mamma del socioPierluigi Pensa

MOMPIANODori Mazucchelli, moglie del ReduceAngelo Viviani (nella foto); Dori è statala prima madrina del gruppo di Sulzano

PALAZZOLO S. OGLIOAngiola Assoni, moglie di RobertoMarchetti, congsigliere del Gruppo

Alessandro Capoferri, papà del socioGianpietro

PROVEZZEIl socio Federico Soncini

QUINZANO D’OGLIOAngela Bertoni, mamma del socio FaustinoPietta e nonna del socio Mauro PiettaAssunta Francesca, sorella del socio Fran-cescoLucia Blesio, mamma del segretario Fran-cesco Aresi e nonna del socio Marco Aresi

REZZATOGorni Guerrino, cl. 1918, Reduce di Gre-cia e Albania

VILL. SERENOPasqualina Citaldi, mamma del socio AldoScopo

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ANNIVERSARI60 ANNI

BOTTICINO MATTINADomenico Torri con la sig.ra Pierina Be-nedetti

50 ANNIBEDIZZOLEAurelio Scalfi con la sig.ra VirgiliaBignotti (nella foto)

LUMEZZANE S.A.Oreste Ghidini con la sig.ra Natalina Fred-di (nella foto)

MOLINETTO DI MAZZANOPietro Egidio Marchesini e BrescianiEmilia (nella foto)

MOMPIANODavide Pasquali con la sig.ra FrancescaAntille (nella foto)

SALE MARASINOPietro Serioli con la moglie Rosa (nellafoto)

BOTTICINO MATTINAAntonio Papagno con la sig.ra MariaGuarneriPALAZZOLO S. OGLIOFranco Simoni con la sig.ra LetiziaFumagalli

45 ANNIBOTTICINO MATTINABattista Benedetti con la sig.ra CesarinaZecchiDomenico Boldori con la sig,ra MiriamMoreschi

40 ANNICALCINATELLOGianpietro Gaibotti con la sig.ra AdelinaMarchinaLOGRATO MACLODIOIl capogruppo Luciano Menassi, con lamoglie Graziella Prestini (nella foto)

PEDROCCAMario Remondina con la sig.ra Irene Pian-toniPROVEZZEGuido Bettinzana con la sig.ra LucianaGiori (nella foto)

CHI E’ NATO

BOTTICINO MATTINAMia Previcini, figlia del socio Ivan e dimamma Rossella NoventaFederico Benedetti, figlio del socioMarco e di mamma Chiara Donati

CALCINATELLOFederico Gallina, figlio del socioSandro e di mamma Carla Schivardi, enipote del socio SergioFederico Ramadori, nipote del socioLuigi Cherubini

MOLINETTOLeonardo Botta, figlio del socio marcoe di mamma Teresa Perna

PEDROCCADennis Tallarita, nipote del socioDavide Pigoli

QUINZANO D’OGLIOLeonardo Zilioli, figlio del socioEmanuele e di mamma Sonia BalestraSiria Ferrari, figlia del socio Valter e dimamma Assunta Pagliardi

S. COLOMBANOFilippo Gerardini, figlio del socioAlberto e di mamma Francesca Tina, enipote del socio Rino GerardiniGiordano Catena, figlio del socioEmilio e di mamma Daniela Ghizzardi,e nipote del socio Giovanni CatenaAndrea Rambaldini, figlio del socioMirko e di mamma Marianna Cinelli,nipote del socio Giorgio Rambaldini

CHI SI E’ SPOSATO

BOTTICINO MATTINAIl socio Cristian Casali con la sig.naFrancesca Gnutti

Mauro Apostoli, figlio del socioFranco, con la sig.na Elena Lilloni

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Reduce del Fronte Occidentale., Albania e Camp.di Russia a Nikolajewka e ferito da schegge di mortaio,Croce di Guerra al V.M. con il 6° alpini DivisioneTridentina, 113^ Cp. armi accompagnamento e si è fattotutta la ritirata compresa la Battaglia di Nikolajewka ed ènell’elenco dei Reduci in ns. possesso.

E’ stato presente alla 68^ Nikolajewka a Bresciaanche se era in sedia a rotelle ed accompagnato dal figlioe la nuora. Ho avuto modo di stare a cena al CD sedutoaccanto a lui e così mi raccontò alcune delle sue vicissitu-dini passate in Russia durante la ritirata.

Fausto Cazzanelli

Aldo Zanchettin, nato a Bologna nel 1920 da fami-glia di origini venete, ha trascorso la sua gioventù tra Friulie Veneto. Ferito sul fronte russo, è stato decorato di Crocedi Guerra al Valor Militare e promosso al grado di mag-giore.

Partito a vent’anni, nel 1940, come volontario nelCorpo degli alpini, ha svolto l’addestramento alla scuolaufficiali di Bassano del Grappa per poi diventare istrutto-re mortaista degli allievi ufficiali. Con la Tridentina, in-quadrato nel battaglione Verona, è stato sul fronte occi-dentale ed in Albania. Poi è stata la volta della campagnadi Russia: alla partenza con l’Armir dalla stazione di Asti,ricorda Aldo, non c’era neppure una persona a salutare glialpini, segno che la guerra non era sentita dalla popola-zione.

Una volta giunto in Russia si è attestato con il suoreparto sul fiume Don, in una posizione dominante rispettoalla sponda avversaria, tant’è che i russi non sarebberomai passati da lì. La Tridentina doveva rimanere in lineafino all’ultimo, dato che era l’unica divisione rimasta in-

tatta quando i russi erano già alle spalle dello schieramen-to italiano. E la divisione era ancora efficiente anche per-ché aveva un ottimo servizio informazioni, che permette-va di conoscere con esattezza le posizioni ed i movimentidei russi.

Dopo la prima tappa del ripiegamento, gli alpinidella Tridentina si sono riorganizzati e hanno cominciatola ritirata stando sia all’avanguardia che alla retroguardiadella colonna, percorrendo pian piano 1.100 chilometri apiedi. Aldo è rientrato in Italia vestito da straccione, peg-gio di un mendicante, pieno di pidocchi, senza un soldoper comprarsi un panino.

La divisone Tridentina era comunque efficiente, eraancora intatta, non aveva subito perdite come la Julia e laCuneense, che già prima della ritirata erano distrutte. Aldorammenta che, quando sono giunti a Valuiki, il 6° alpini èstato decimato. Lì i russi si erano fortificati, si erano am-massati e lì è stato un macello: per chilometri c’eranomorti a destra e sinistra. Valuiki è stata la tomba deglialpini.

Poi c’è stata Nikolajewka, terribile, la morte deglialpini. Come detto prima, essendo la Tridentina l’unicadivisione ancora efficiente e perfettamente armata vennemandata in testa alla colonna per aprire le strada, soste-nendo tutti i combattimenti sino allo sfondamento dellasacca.

Aldo ricorda di aver “sentito” i 42 gradi sottozerodell’inverno russo, ma di essere riuscito a sopportarli.Come precauzione quando ci si muoveva, sottolinea, nonsi dovevano fare movimenti bruschi, per non slogarsi gliarti. La notte invece era proibitivo dormire all’addiaccio,per cui si cercava rifugio in qualche isba oppure sottoqualche cumulo di paglia. D’altro canto Aldo afferma cheprobabilmente è proprio grazie al freddo se si è salvato,perché fu il gelo intenso a bloccare l’emorragia dovuta aduna ferita ricevuta nel corso della ritirata.

Il rapporto con la popolazione russa, continua Aldo,era ottimo, dobbiamo ringraziarli se siamo vivi perché cihanno dato da mangiare e da dormire riparandoci dal fred-do. Del resto noi li trattavamo bene, non avevamo nientecontro il popolo russo.

Aldo prosegue sottolineando come, dopo la guer-ra, in Italia dovevano avere più rispetto per i Reduci, in-vece li hanno maltrattati. Non si poteva dire di aver fattola guerra e non si potevano indossare nelle manifestazio-ni le decorazioni. Solo dopo alcuni decenni lo Stato ita-liano li ha rivalorizzati.

Per quanto riguarda la fine della leva, secondo Aldoforgiava l’uomo e, anche se poteva essere un’esperienzanegativa, era comunque utile perché, in ogni caso, si im-parava un mestiere e poi venivano insegnate le regole dicomportamento e l’educazione.

Il Reduce Maggiore Aldo Zanchettin classe 1920 è andato avanti

Ricordi di un Reduce

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I nostri soci andati avanti

Rosolino Giudicicl. 1944Marone

La Sezione porge allefamiglie dei soci

andati avantisincere condoglianze

Egidio Bettonicl. 1938

Vello di Marone

Francesco Paganicl. 1951

Zone

Angelo Aricicl. 1934Brione

Piero Goziocl. 1927Gussago

Giovanni Lombardicl. 1932Gussago

Bruno Franchinicl. 1950

Iseo

Alberto Lussignolicl. 1950Cologne

Loris Gornicl. 1973

Botticino Mattina

Ercole Franchinicl. 1920Provezze

Giovanni Minellicl. 1925Bornato

Mario Valloncinicl. 1923

Passirano

Benito Colombocl. 1938

Fiumicello

Mario Villaschicl. 1932

Quinzano d’OglioSocio fondatore

Paolo Garzacl. 1939Lodetto

Emilio Olivaricl. 1937Bovegno

Pietro Quadricl. 1928

MontironeSocio fondatore

Mauro Mazzucchellicl. 1943

Monte Isola

Giuseppe Turlacl. 1942

Monte Isola

Franco Delledonnecl. 1921

Provaglio d’Iseo

Reduce di Russia

Virginio Scaronicl. 1943

Castenedolo

Antonio Pedretticl. 1920

Gardone V.T.Reduce di Grecia e

Albania

Umberto Letticl. 1934

Villa Carcina

Franco GaffuriniVirle Treponti

Ex Capogruppo

Bruno Ciolicl. 1952

Tavernole Cimmo

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I nostri soci andati avanti

Era l’ultimo Reduce di Russia del Grup-po. Ha fatto il Segretario per molti de-cenni, suo padre è stato uno dei fondatoridel gruppo di Con-cesio. Luigi è stato ri-cordato dal Sindaco in occasione delConsiglio Comunale con parole che ri-portiamo:Dal verbale del Consiglio Comunale del30 luglio 2012“Recentemente è scomparso l’ultimo al-pino Reduce da Nikolajewka, GinoMuffolini. E’ andato avanti, come si dice.Rimangono ancora con noi fortunatamen-te alcuni Reduci, ma è l’ultimo alpino che

ha fatto Nikolajewka, quindi lo salutiamo con affetto e con commozione.Sicuramente è un pezzo di storia che se ne va.

Luigi Muffolini - cl. 1922Concesio

Cesari Antonio classe 1922 - Quinzano d’OglioReduce

Antonio Cesari, Reduce di guerra, sociofondatore e capogruppo degli alpini diQuinzano dal 1977 al 1989, per tutti eriNino. Quando partecipavi alle nostre riu-nioni il tuo posto era a capotavola ciguardavi, ci ascoltavi e poi dicevi: “bra-vi continuate cosi ragazzi che andatebene”. Non avevi mai una parola di dis-senso o di rimprovero, non era nella tuanatura, eri un gigante buono. Ecco, Ninosei andato avanti pochi giorni prima difesteggiare il 55° anniversario di fonda-zione del nostro Gruppo, del tuo Grup-po, ma speriamo che da lassù, dal para-

diso di Cantore tu ci dica ancora “continuate cosi ragazzi che andatebene”. Ciao Nino.

Il Gruppo alpini di Quinzano

Grande commozione ha destato la notizia della morte improvvisadel Generale Elio Carrara; bresciano di origine, era nato a Palazzolosull’Oglio nel 1936 da genitori provenienti da Albino, dopo la sualunga carriera militare si trasferì a Bergamo dove, dal 1998, diven-ne anche il Segretario della Sezione.E’ mancato, causa un attacco cardia-co, mentre era in vacanza con la mo-glie in Calabria, ospite del figlio Vitto-rio Ufficiale dei Carabinieri.Artigliere da montagna, con la sua ca-ratteristica barbetta bianca, era stima-to e conteso da tanti gruppi alpini, an-che della nostra provincia, che lo invi-tavano alle loro manifestazioni allequali lui quando aveva la disponibilitànon mancava di presenziare.Tanti sono stati gli alpini che lo ricor-dano ancora oggi, specialmente gli ar-tiglieri del Gruppo Bergamo in quel diSilandro che dal ’77 al ’78 l’hanno avu-to come loro ufficiale comandante.Una carriera militare, quella del ge-nerale Carrara, che lo ha obbligato acontinui trasferimenti.Terminate brillantemente l’Accademiadi Modena e la scuola di Applicazionedi Torino arrivano i primi incarichi:CAR di Montorio Veronese, 5° Art.Mont. dell’Orobica da ’60 al ’64 e 6°Art. Mont. Cadore.Frequenta quindi la Scuola di guerraa Civitavecchia poi diventa Ufficialeaddetto alle operazioni della Julia, Ad-detto all’ufficio ricerche e studi presso lo Stato Maggiore dell’Eser-cito a Roma e quindi dal ’77 al ’78 comanda il Gruppo Bergamo aSilandro.Si trasferisce a Torino presso il Comando della Taurinense, ritornaalla Cadore e quindi al Comando del 4° Corpo d’Armata Alpino a

IL Generale Elio Carrara è andato avantiBolzano sino all’88.Per un biennio ottiene il comando della Brigata Orobica e poi sisposta a Cosenza per assumere il Comando della 15^ Zona MilitareTerritoriale; termina la sua carriera da Generale di Divisione come

Capo del Comando militare provincialee del locale Arsenale Militare aPiacenza.Il 22 gennaio del 1994 viene posto “ inausiliaria” per raggiunti limiti di età.Diverse sono le onorificenze da lui otte-nute: Ordine al merito della Repubbli-ca, Medaglie Mauriziana, di Lungo Co-mando e per le Operazioni di Soccorsonelle pubbliche calamità, Croce dianzianità di servizio.Anche la sua città d’origine ha volutoriconoscere la sua brillante carriera mi-litare ed il 14 maggio del 1989 lo hainsignito dell’onorificenza “Città diPalazzolo” essendo il palazzolese cheha raggiunto il più alto grado nella ge-rarchia militare.Iscritto da tempo al gruppo ANApalazzolese si aggregò in seguito aglialpini di Boccaleone per assumere poil’incarico di segretario della Sezione diBergamo.Un carisma il suo di vero Comandanteche sapeva farsi obbedire motivando isuoi ordini con convinzione e con l’im-pegno in prima persona, sempre in te-sta davanti ai suoi alpini.Grazie Elio per il tuo esempio di vera

alpinità, di attaccamento alla montagna, di testimonianza vissutadei valori alpini; gli alpini Palazzolesi ti ricorderanno sempre constima e ammirazione.

Ferruccio Casali

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Il socio Giuseppe Maifredi, delGruppo di Capriolo, e la moglieAdriana hanno festeggiato il 35°anniversario di matrimonio incompagnia di tutta la famiglia.Nella foto gli sposi con alcuniamici e parenti, tra cui il cognatoalpino Giancarlo Caffi.

congratulazioni !!

Fiocco azzurro al Gruppo diBagnolo Mella: è nato LorenzoTreccani, nella foto tra le bracciadel papà Andrea con alcuni amicie alpini: il prozio Dorino Muscio(4° da sinistra), il nonno LuigiBoldrini, (3° da destra) e il cuginoLuigi Muscio, (1° da destra)

Il socio Francesco Spinardidel Gruppo di BresciaCentro, con la moglie Rita eil nipotino Stefano durantele vacanze in Val Camonica

Il socio Carlo Guerrini delGruppo di BotticinoMattina e la moglie ChiaraBusi nel giorno del loromatrimonio.

L’alpino Aldo Gatti, delgruppo di Nigoline, nelgiorno del matrimoniodella figlia Ramona conMichele Donna, insiemeal fratello Antonio Gatti,ai generi NicolaPaganotti e Luca Vezzolie ai nipoti Sergio Gatti eSandokan Uberti

Fiocco rosa al Gruppo diCastegnato: ad agosto ènata Vittoria, figlia delconsigliere Marco Balasso L'alpino Claudio Picco,

consigliere del gruppo diAdro, festeggia la nascitadel suo primo nipotinoGabriele.

Massimo Caldera, del Gruppo diMolinetto, sposato con LauraFrassine. Nella foto il fratello,alcuni soci, il Capogruppo, eanche il Capogruppo Onorario,

Veronica Menassi, figlia delCapogruppo di Lograto-MaclodioLuciano, si è sposata con Edward il 1°Settembre 2012 a Bellaria IgeaMarina. Nella foto gli sposi con igenitori di Veronica, Luciano eGraziella

La figlia del segretario delGruppo di Pezzaze nel giorno delsuo matrimonio. Nella foto glisposi con alcuni alpini delGruppo.

La piccola EmmaConforti, in braccio alnonno Tiziano Pinzani,alpino del Gruppo di Nave

Congratulazionia Franco Simoni,consigliere delGruppo di Palaz-zolo s. Oglio daben 50 anni

Fiocco azzurroal Gruppo diCamignone: ènato LeonardoDanesi, figlio delsocio Adalberto(al centro nellafoto) e di mammaDaniela Uberti.Nella foto si

vedono anche i nonni Faustino, sempre del Gruppo diCamignone e Renato del Gruppo di Cologne

Arrigo Saiani, consigliere del Gruppoi Nave, con la moglie Rosa e i nipotiDaniele e Andrea,

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Andrea Antonelli del Gruppo diCostorio e Giovanni Mangiarinidel Gruppo di Provaglio d’Iseo,dopo 52 anni dalla naja a Verona,nella Brigata Orobica, si sonoritrovati a Costorio in occasionedel 50° anniversario di fondazionedel Gruppo

Nel Gruppo di Provezze ènata Carol Moretti, nipotedel socio Guido Bettinzana,nella foto con la nipotina

Il socio Gianbattista Quaranta nel giornodel matrimonio della figlia Alessandra.Nella foto gli sposi con alcuni soci delGruppo

Il socio Francesco Piardi delGruppo di Pezzaze con lapronipote Asia

La piccola Gaia Possi nel giornodel suo Battesimo, in braccio alpapà Matteo, segretario del Gruppodi Lamarmora, con il nonno OrontePossi, cassiere, e al prozio Edoardo,tutti del Grppo di Lamarmora

Il socio Michele Benedetti del Gruppodella Pedrocca, si è sposato con lasig.na Valentina Ventura

Il socio Alessandro Baggi, delGruppo di Mompiano, si è sposatocon la sig.na Barbara

Franco Minelli Capo-gruppo di Cortine di Navecon la nipotina Carlotta

G i o v a n n iMangiarini,socio delGruppo diP r o v a g l i od’Iseo, con iln i p o t i n oMatteo

Dopo 45 anni, con qualche chilo in più equalche capello in meno e grigio, si ritrovanoa Bolzano gli artiglieri da montagna del1°Scaglione ‘47 che erano a Rivoli (TO),Caserma Mario Ceccaroni.Se qualcuno ci riconosce e si ricordacontattare Mondini Angelo(Maclodio Brescia) al nr 030/978229. GliArtiglieri nella foto sono da sinistra MondiniAngelo (Brescia) — Aimone Luigi (Asti) —Masarin Claudio (Bolzano) — RacchelliGianluigi (Bolzano), ritratti a Maclodio(Brescia) a casa del Mondini dopo l’Adunata

di Bolzano. Ritroviamoci a Piacenza 2013!!!

La piccola Diletta Dallera, figlia del socio Mario,del Gruppo di Polaveno, nel giorno del suobattesimo. Nella foto, Diletta in braccio allamamma Rossella Orlandi, figlia del socio Luigi(alla sua sinistra), del Gruppo di Travagliato, egli zii Franco Richiedei (Gruppo di Polaveno),e, inginocchiato, Roberto Albini (Travagliato),che tiene in braccio il cuginetto Gabriele, futuroalpino. Con loro il curato di Travagliato don

Francesco Bregoli

congratulazioni !!

La piccola GioiaBontacchio in braccio apapà Giordano, socio delgruppo di Pezzaze

Daniele Bertussi delgruppo di Pezzazecon Michele, il suoprimo nipotino

Page 44: NOI SIAMO ANCORA QUINOI SIAMO ANCORA QUI ! ANNO 52 - N. 3 DICEMBRE 2012 PERIODICO QUADRIMESTRALE DELLA SEZIONE A.N.A. DI BRESCIA Fondato nel 1961 - copie stampate 14.000 - in omaggio

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Questo numero ha chiuso il7 novembre 2012

Il prossimo numero chiuderà il26 febbraio 2013

La redazione di Ocio a la pènaporge a tutti i soci e alle loro

famiglie auguri di buon Natale