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Il ruolo dell’Infermiere
nello Scompenso
cardiaco graveScompenso
cardiaco grave
ASL RMB Ospedale UOS UTIC S. PERTINI ROMA
CPSI Stanislao Accardo
NUTRIZIONE E MEDICINA INTERNA: FALSI MITI E REALTÀ NEL TERZO MILLENNIO UOC MEDICINA CARDIOVASCOLARE E DISMETABOLICA, IPAS OBESITÀ
Il sottoscritto ACCARDO STANISLAO
ai sensi dell’art. 3.3 sul Conflitto di Interessi, pag. 17 del Reg.
Applicativo dell’Accordo Stato-Regione del 5 novembre 2009,
dichiaradichiara
che negli ultimi due anni NON ha avuto rapporti diretti di
finanziamento con soggetti portatori di interessi commerciali
in campo sanitario
ARGOMENTI TRATTATI
EPIDEMIOLOGIA DELLO SCOMPENSO
DEFINIZIONI E QUADRO CLINICO AHF
DAL DIURETICO ALL’ULTRAFILTRAZIONE DAL DIURETICO ALL’ULTRAFILTRAZIONE
VENTILAZIONE NON INVASIVA RUOLO DELL’INFERMIERE
TERAPIA SOSTITUTIVA RENALE RUOLO DELL’INFERMIERE
La sopravvivenza prevista è in aumento. Entro il 2065 la vita media crescerebbe di oltre cinque anni per entrambi i cinque anni per entrambi i generi, giungendo a 86,1 anni e 90,2 anni, rispettivamente per uomini e donne (80,6 e 85 anni nel 2016). L’incertezza associata assegna limiti di confidenza compresi tra 84,1 e 88,2 anni per gli uomini e tra 87,9 e 92,7 anni per le donne.
Dal 2000 al 2014 l’età di insorgenza delle malattie croniche è diminuitamediamente di 3 anni (da56.5 a 53.5 anni)Il numero di anni non in buona salute è aumentato per due cause: aumento dell’aspettativa di vita eanticipo dell’insorgenza di
Fonte: Meridiano Sanità, Le coordinate della Salute Rapporto 2016. The European House– Ambrosetti su dati Eurostat, 2016 The “Double Expansion of Morbidity” Hypothesis: Evidence from Italy. CEIS Tor Vergata. Research Paper Series Vol. 15, Issue 1, No. 396 pag 15-16– February 2017
anticipo dell’insorgenza dimalattie.
Quindi sicuramente la popolazionecolpita da eventi cardiovascolarisarà sempre più ampia e una fettaconsistente di pazienti saràultrasettantenne.
Fumo, alcol, obesità, sedentarietà e stress: sono i cinque fattori che da soli rappresentano la percentuale di rischio più corposo e dall’impatto più devastante sul nostro benessere
Lo scompenso cardiaco rappresenta una patologia ad elevata incidenza e prevalenza, una patologia che determina una significativa mortalità, morbilità e prevalenza, una patologia che determina una significativa mortalità, morbilità e riduzione della qualità di vita e per questi motivi è una patologia con elevati costi sociali.
Oltre 20 milioni di persone nel mondo soffrono di scompenso cardiaco, il 10% sono over 70: “Si tratta di pazienti molto complessi, in alcuni casi asintomatici o che possono presentare sintomi vaghi e non così specifici”. Linee guida pubblicate nel 2016 dalla Società Europea di Cardiologia
In Italia si stimano nuovi casi di ricovero per scompenso ogni anno intorno al 1-2% della popolazione circa 85.000 nuovi casi l’anno MINISTERO DELLA SALUTE DATI 2017
DAL 2000 il numero di ricoveri è in aumento progressivo
la fascia di età più rappresentata nei pazienti ricoverati per scompenso è quella dai 75 agli 85 anniquella dai 75 agli 85 anni
Negli anni si è verificato un incremento progressivo delle riospedalizzazioni; le riospedalizzazioni infine sono associate a prognosi peggiore
RIASSUMIAMO……..• La sua prevalenza, a causa del progressivo invecchiamento della
popolazione e dei progressi delle tecnologie biomedicali che hanno trasformato le sindromi cardiologiche acute da malattie rapidamente letali in patologie a lunga sopravvivenza, sta assumendo un andamento epidemico, generando una crescente popolazione bisognosa di terapie croniche e di regolari controlli.
• La contestuale transizione epidemiologica da quadri di monopatologieacute a rapida risoluzione all’esplosione di comorbilità multiple in pazienti sempre più anziani, incrementa inesorabilmente la complessità sempre più anziani, incrementa inesorabilmente la complessità assistenziale e l’assorbimento di risorse, mettendo a rischio l’efficacia delle cure e la sostenibilità della spesa sanitaria ove il sistema non si dimostri pronto a fronteggiare questa trasformazione.
La continuità assistenziale è individuata come strumento fondamentale per una corretta gestione dello SC che per la sua caratteristica di malattia cronica con riacutizzazioni più o meno frequenti e talora imprevedibili richiede un’assistenza continua con livelli di complessità in tutto l’arco della sua evoluzione, dai primi sintomi alle fasi terminali.
DEFINIZIONE di Scompenso Cardiaco Acuto (acute heart failure, AHF)
Task Force congiunta dell'American College of Cardiology e dell'American Heart Association
Una complessa sindrome clinica che può dipendere da qualunque alterazione strutturale o funzionale del cuore risultante in un'incapacità del cuore a garantire: - il riempimento ventricolare senza aumento della - il riempimento ventricolare senza aumento della
pressione telediastolica e a fornire una portata cardiaca adeguata alle necessità dei tessuti a riposo.
Spesso i termini di scompenso cardiaco, insufficienza cardiaca, disfunzione ventricolare sinistra vengono usati come interscambiabili. Lo scompenso cardiaco, si configura come una sindrome clinica, con molteplici alterazioni funzionali, sistemiche o locali, che segue più o meno rapidamente la condizione fisiopatologica di insufficienza cardiaca.
QUADRO CLINICO E CLASSIFICAZIONE CLINICA
È importante differenziare la patogenesi dell’AHFin “cardiaca” caratterizzata da ritenzione di liquidi, bassa portata cardiaca e pressione arteriosa sistolica normale/bassa, e in“periferica”
caratterizzata da congestione polmonare ma, non necessariamente, ritenzione idrosalina e incremento ponderale, e pressione sistolica normale o elevata.
• Edema accumulo di liquidi in addome polmoni e arti inferiori
• Dispnea e Insufficienza respiratoria da eccessivo accumulo di liquidi nei polmoni
• Tosse secca e persistente e affanno con respiro
QUADRO CLINICO SINTOMATOLOGIA
• Tosse secca e persistente e affanno con respiro affannoso
• Stanchezza per ridotto rifornimento di Ossigeno ai muscoli e ai tessuti
• Inappetenza
• Confusione Mentale perdita di Memoria e disorientamento
• Alterata frequenza cardiaca.
Classificazione dello scompenso cardiaco
Nella cosiddetta classificazione della New York Heart Association (NYHA), lo
scompenso cardiaco viene suddiviso in quattro classi crescenti di gravità
dalla prima alla quarta in rapporto alle attività che il paziente, affetto da
questa patologia, è in grado di effettuare.
• Classe I: Asintomatico. L’attività fisica abituale non provoca dispnea né
affaticamento.
• Classe II: Scompenso cardiaco lieve. L’attività fisica moderata (come • Classe II: Scompenso cardiaco lieve. L’attività fisica moderata (come
salire due rampe di scale o salire alcuni gradini portando una cesta di
biancheria) provoca dispnea o affaticamento.
• Classe III: Scompenso cardiaco da moderato a grave. L’attività fisica
minima (come camminare per casa o salire mezza rampa di scale)
provoca dispnea o affaticamento.
• Classe IV: Scompenso cardiaco grave. Spossatezza, dispnea o
affaticamento presenti anche a riposo (seduti o sdraiati a letto).
TERAPIA NELLA GESTIONE ACUTA
OSSIGENOL'ossigeno può essere dato per trattare
l’ipossiemia (per valori di SpO2 inferiori a
90%),
DIURETICIazione di vasodilatazione venosa immediato che della successiva rimozione di fluido
OPPIACEIGli oppiacei possono essere utili in alcuni pazienti con edema polmonare acuto quanto riducono l'ansia ed alleviano il disagio associato
VASODILATATORI
nitroglicerina possono ridurre il precarico ed il postcarico, migliorando la gittata sistolica
riducono l'ansia ed alleviano il disagio associato alla dispnea.
INOTROPIL'uso di un inotropi di solito dovrebbe essere riservato a pazienti con tale grave riduzione della gittata cardiaca che la perfusione organo vitale appare compromessa
VASOPRESSORI
I farmaci con prominente azione vasocostrittrice arteriosa periferica, come la noradrenalina talvolta vengono prescritti ai pazienti in shock con marcata ipotensione arteriosa
Sono inoltre indicati farmaci per la profilassi tromboembolica
con eparina o un altro anticoagulante, salvo la presenza di
controindicazioni.
ANTICOAGULANTIINSULINA
In infusione ev nei pazienti diabetici
Il ruolo dell’infermiere nell’assistenzaal paziente AHF
Diversi gli ambiti di interventoinfermieristici in questo contesto, varianoal variare della tipologia del paziente cheviene sottoposto al trattamento ed allacondizione di urgenza o di emergenza in cuiil paziente si può trovare (stabilità dellecondizioni cliniche)condizioni cliniche)
L’assistenza infermieristica quindi partedal primo approccio al paziente quindiparte dalla valutazione dello stesso e dellecondizioni cliniche.
Il personale infermieristicoche approccia questo tipo dipatologia e trattamento siaadeguatamente formato edabbia consapevolezza deimomenti valutativi edi trattamento di questapatologia e di questi pazienti.
valutazione e descrizione accurata seguendo steps e
priorità.
I CASO CLINICO• PAZIENTE DONNA ……. DI 88 aa, ASPETTO FRAGILE NEGA
ALLERGIE
FATTORI DI RISCHIO : IPERTENSIONE DIABETE. IPERCOLESTOREMIA IN TRATTAMENTO
ANAMNESI REMOTAANAMNESI REMOTAPREGRESSO PCI NEL 2000 2004 2008 E BAC NEL 2015CORONAROGRAFIA NEL 2018 SENZA ALCUN ESITO PER QUADRO CORONAROGRAFICO INVARIATO
TERAPIA: PANTORC SEQUACOR ALDACTONE LECARDIP CLOPIDOGREL ATORVASTATINA
A DOMICILIO:
DA ALCUNI GIORNI FEBBRE TOSSE ED ERA DISPNOICA EDEMI DECLIVI
DAL DOMICILIO ALL’ ACCESSO AL PS-DEA
LA PAZ E’ INSTABILE LA PAZ E’ INSTABILE DISPNOICA CON SO2 <90%, IPOTESA 90 /45FC>120DOLORE TORACICODIURESI CONTRATTASUDATA E CIANOTICA ALLE ESTREMITA’INIZIA N IV STABILIZZATAE TRASF UTIC
NURSING :NELL’IMMEDIATO
PRIORITA’ ED INTERVENTI
VALUTAZIONE DELLO STATO DI COSCIENZA
MONITOR CONTINUO E COSTANTE PV
VALUTAZIONE DEGLI ACCESSI VENOSI
ECG 12DERIVAZ
UTILIZZO DI SCALE DI VALUTAZIONE
TECNICA INVASIVO O NON INVASIVO
ALL’INGRESSO
PATRIMONIO VENOSOSCELTA TERAPEUTICA
RICHIESTA ESAMI EMATICI ESAMI
VALUTAZIONE DELLA CUTE E DEGLI EDEMI
DISTALI
INTERVENTI
VALUTAZIONE DEL DOLORE
EMATICI ESAMI STRUMENTALI
CONSULENZECONSELINGPRESCRIZIONE
DELLA TERAPIAUTILIZZO C/C SUT
AL PZ E AI FAMILIARI
LA PRIORITA’ E’ LA CAPACITA’ DI VALUTAZIONE E RICONOSCIMENTO DEL RISCHIO REALE O POTANZIALE PER ATTIVARE UNA SUCCESSIONE DI INTERVENTI MIRATI E/O GIA’ STABILITI.
PRESA IN CARICO IN UTIC VALUTAZIONE ALL’INGRESSO
Valutare l’effetto del trattamento effettuato in corso e rimodulare la terapia
La SUT è uno strumento consente, inoltre, di modificare in tempo reale la terapia prescritta in base alla evoluzione del quadro clinico, e di ridurre il rischio di errori clinici (prescrizioni, trascrizioni, interpretazioni), di trascrizioni, interpretazioni), di fatto aumentando la sicurezza della persona assistita
SCALE E SCHEDE DI
VALUTAZIONE ALL’INGRESSO
SCALA AVPU SCALA DI NEWS CONLEY BRADEN SCALA EL DOLORE E SCALA VALUTAZIONE ACCESSI VENOSI
DIAGNOSI INFERMIERISTICHE
• RISCHIO ELEVATO DI ECCESSO DI VOLUME DI LIQUIDI EDEMA, CORRELATO A RIDOTTO FLUSSO EMATICO RENALE SECONDARIA A SCOMPENSO CARDIACO DX
LE DIAGNOSI INFERMIERISTICHE SONO L’ESPRESSIONE DI UN GIUDIZIO CLINICO RIGUARDANTE UN PAZIENTE AI SUOI PROBLEMI DI SALUTE E VITALI, SULLA QUALE SCEGLIERE L’INTERVENTO PIU’ IDONEO AL SODDISFACIEMNTO DEL BISOGNO
EDEMA, CORRELATO A RIDOTTO FLUSSO EMATICO RENALE SECONDARIA A SCOMPENSO CARDIACO DX
• INTOLLERANZA ALL’ATTIVITA’ CORRELATA AD UNA INSUF OSSIGENAZIONE PER LE ATTIVITA’ DI VITA QUOTIDIANA
• ALTERATA PERFUSIONE TESSUTALE PERIFERICA CORRELATA A CONGESTIONE VENOSA SECONDARIA
RISCHIO ELEVATO DI ECESSO DI VOLUME DI DEI LIQUIDI EDEMA, CORRELATO A RIDOTTO FLUSSO EMATICO RENALE
SECONDARIA A SCOMPENSO CARDIACOM DX
INTERVENTI
• CONTROLLO BILANCIO IDROELETTROLITICO E PESO• SOMMINISTRAZIONE TERAPIA: DIURETICI• SOMMINISTRAZIONE TERAPIA: DIURETICI
• CONTROLLO, PROTEZIONE E ISPEZIONE DELLA CUTE EVITARE LESIONI E FLEBITI.
BILANCIO IDRICO
- ESOGENA (acqua bevuta)
- ENDOGENA (acqua metabolica)
- PREFORMATA (cibi introdotti)
L’acqua viene assunta per via
ACQUA E CIBO IN ENTRATA A 1,2- 1,5 L + C 0,8-1,1 L
L’acqua viene eliminata tramite
• Feci
• Urine
• Evaporazione (perspiratio sensibilis e
insensibilis)
RENI ELIMINANO CIRCA 1,2-1,5 l CIRCA 60-80 ml/h
VANNO AGGIUNTE Ematemesi, emorragie, e altre condiz. patologiche
Drenaggio SNG Stomie
ASSISTENZA AL PAZIENTE IN TRATTAMENTO DIALITICO
CONGESTIONEINSORGENZA IRA
PROBLEMA RESISTENZA DIURETICI
AUM DOSAGGIO DIURETICI
RID DELLA POTENZA TERAPEUTICA
RESISTENZA DIURETICI
AUM S Renina AngiotensinaAUM SN SIMPATICO
IPOVOLEMIA
ULTRAFILTRAZIONE CRRT
Effetto refiling.Ipovolemia
Aum P Oncotica
EFFETTI EMODINAMICI DELLA UF- CRRT
EFFETTO PASSAGGIO DI ACQUA DALLO SPAZIO EXTRACELLULARE A QUELLO VASCOLARE
MIGLIORAMENTO PERFORMACE
POLMONAREMIGLIORAMENTO
CARDIOLOGICAMIGLIO AGLI SFORZI FISICI
RENALE RIPRESA DELLA MIGLIORAMENTO
SCAMBI RESPIRATORI
MIGLIO AGLI SFORZI FISICICONSUMO O2
MILIOR PRE CARICO E AUM GC
MIGLIORAMENTO EFFETTI CLINICI UF-CRRT
MIGLIORAMENTO A 48- 72 H
RIPRESA DELLA
DIURESI
METODICHE DIALITICHE
PRINCIPIO DIFFUSIONEE
CONVENZIONE
CONSIDERAZIONI
COAGULAZIONE
INCANNULAZIONE CVC
RIDURRE EFFETTI RIDURRE EFFETTI IPOVOLEMIA >
CRRT24H
IRA AUM CreatininaMeglio CVVHD
CVC
ASSISTENZA AL PAZIENTE IN TRATTAMENTO DIALITICO
1 Fase di preparazionePrende visione della prescrizione dialitica, Predispone la documentazione sulla quale registrare i parametri del trattamento in corso;Prepara il materiale necessarioPrepara l’apparecchiatura di dialisi: l’infermiere Nefrologia. Montaggio delle linee ematiche e
2 Fase controllo CRRT“INTRADIALITICA”
Gestione del paziente Monitoraggio PV rileva il peso corporeoGestisce l’accesso vascolare: del CVC,Esegue eventuali prelievi ematici di controllo. Gestione degli allarmi e controlla i valori riportati dal monitor GESTIONE l’infermiere Nefrologia.
Montaggio delle linee ematiche e alla connessione delle soluzioni concentrate al monitor Infermiere di Nefrologia
valori riportati dal monitor GESTIONE CONDIVISAdurante il trattamento l’infermiere non deve.
3 Fase conclusiva e post-dialitica1 MOMENTO Procedura di restituzione del sangue extracorporeo;gestisce l’accesso vascolareProcede allo smontaggio delle linee ematiche e alla loro rimozione
2 MOMENTO Gestione del paziente post dialisi
SCHEDA INTEGRATA
FRUTTO DEL LAVORO 10 aa DELLE DUE UNITA’ UTIC - NEFROLOGIA
1.Coagulazione del Filtro
3.Rottura Filtro
2.Coagulazione Circuito
Presa visione degli allarmi, verifica visiva, controllo del filtro, interruzione del trattamento.
Verificare le pressioni all’interno del circuito la presenza di coaguli all’interno dei tubatismi o dei pozzetti.
Verificare le pressioni all’interno delcircuito e la coagulazione delle fibrecapillari.
CAUSE: MOTIVI TECNICI INT. ESEGUITI
4.Aria nel Circuito
Filtro trattamento.
Introduzione di aria attraverso la lineasangue, chiusura dei morsetti delle lineesangue; valutazione globale del circuitoed eventuale interruzione deltrattamento, controllo dell’integrità delCVC.
5.Esaurimento circuito
La sostituzione del circuito avviene, nella maggior parte dei casi, ogni 72 ore come da specifiche del costruttore
CAUSE: MOTIVI CLINICI INT. ESEGUITI
Posizione Trendelenburg; sospensionetemporanea dell' ultrafiltrazione;somministrazione di liquidi; eventualeaumento dei farmaci inotropi; Monitoraggiodei parameri vitali
Posizione Trendelenburg; • sospensionetemporanea dell' UF- CRRT •
somministrazione di liquidi;• eventualeaumento dei farmaci inotropi;Monitoraggio dei parameri vitali
2.Ipotensione grave
1.Instabilitàcardiovascolare
Controllo del bagno dialisi (concentrazionedi potassio); ulteriore controllo deglielettroliti ematici (evitare l’emolisidurante il prelievo) e bicarbonati; Ecg;eventuale somministrazione della terapiaspecifica, Monitoraggio dei parameri vitali
3.Aritmia
4.Ripresa funzionale Sospensione del Trattamento o
modificazione del trattamento eseguendo una SCUF con tempi brevi
5.ExitusInterruzione forzata del trattamento
CARICO DI LAVORO SVOLTO IN UTIC ANNO 2015
N. PA
ZIE
NTI
N. PA
ZIE
NTI
DIAGNOSI INFERMIERISTICHE
• RISCHIO ELEVATO DI ECCESSO DI VOLUME DI LIQUIDI EDEMA, CORRELATO A RIDOTTO FLUSSO EMATICO RENALE SECONDARIA A SCOMPENSO CARDIACO DX
• INTOLLERANZA ALL’ATTIVITA’ CORRELATA AD UNA • INTOLLERANZA ALL’ATTIVITA’ CORRELATA AD UNA INSUF OSSIGENAZIONE PER LE ATTIVITA’ DI VITA QUOTIDIANA
• ALTERATA PERFUSIONE TESSUTALE PERIFERICA CORRELATA A CONGESTIONE VENOSA SECONDARIA
RUOLO DELL’INFERMIERE NELLA VENTILAZIONE NON INVASIVA
NIV
RUOLO DELL’INFERMIERE NELLA VENTILAZIONE NON INVASIVA
NIV
Il concetto di ventilazione meccanica non invasiva (NIV) si riferisce alla capacità di fornire un supporto ventilatorio attraverso le vie aeree superiori del paziente, utilizzando maschere o altri
DEFINIZIONE DI NIV
• International Consensus Conference on NIV in ARF (1); • Non invasive ventilation in acute respiratory failure. British Thoracic Society Guideline (2); • European RespiratorySociety/American Thoracic Society COPD Guidelines 2005 (3); • European Society CardiologyGuidelines on acute heart failure 2005(4); • GOLD 2006 (5)
paziente, utilizzando maschere o altri devices.
RIDUCE LE COMPLICANZE DELLA VENTILAZIONE INVASIVA
TRAUMI A LIVELLO DELLE VIE AEREE E INFEZIONI : POLMONITI
NON NECESSITA DI SEDAZIONE PROFONDA
RIDUZIONE DI GIORNI DI DEGENZA E MORTALITA’
INDICAZIONI E CONTROINDICAZIONI
�Per definizione la NIV è indicata nel trattamento dell'Insufficienza Respiratoria (IR) acuta su base cronica · La CPAP ha mostrato un'effettiva utilità nei pazienti con edema polmonare acuto� · La NIV è utile nei pazienti con insufficienza respiratoria ipercapnica
La NIV non dovrebbe essere utilizzata in caso di: • Recente trauma facciale • Recente intervento delle vie aeree super. • Anormalità anatomiche facciali• Ostruzione fissa delle vie a.s.• Vomito
insufficienza respiratoria ipercapnicacronica, secondaria a deformità detta gabbia toracica o malattie neuromuscolari.
· Sia la NIV che la CPAP sono stati utilizzati, con successo, in pazienti con malattia delle apnee ostruttive scompensata.
· La CPAP migliora l'ossigenazione, in pazienti con polmoniti diffuse che rimangono ipossici.
• Ostruzione fissa delle vie a.s.• Vomito • Secrezioni bronchiali importanti• Ipossiemia gravissima • Agitazione, confusione
NIV: LE DIVERSE INTERFACCE
Maschera facciale
Maschera nasale
Vantaggi Minore necessita’ di collaborazione
� Minore perdite di aria durante il sonno� Visione panoramica� Riduce il rischio di lesione
Maschera total-face
Maschera nasale
Casco
Riduce il rischio di lesione
svantaggiMaggiore spazio mortoMaggiori rischi in caso di vomitoClaustrofobiaGrave distensione gastricaSecchezza oculareScarsa aderenza in caso di barba
FLOW-CHART PER LA NIV
TIPOLOGIA DEL
DEVICE
PREPARARE IL PAZIENTE
PROCEDERE ALLA SELEZIONE DEL DEVICE PIU’ IDONEO E DELLA INTERFACCIA
1. POSIZIONE AL LETTO
2. CONTROLLO DEI PARAMETRI VITALI
3. LIVELLO DI COSCIENZA
PREPARARE DEL MATERIALE 1. TUBI CORRUGATI, FILTRI CATER
MOUNTH
ESECUZIONE
CONTROLLO SUCCESSIVI
1. IL RIANIMATORE IMPOSTA I PARAMETRI
2. CPSI TRANQULILLIZZA IL PAZIENTE PER LA CORRETTA SINCRONIA TRA VENTILATORE E PAZIENTE
IN QUESTA FASE E’ IMPORTANTE LA COLLABORAZIONE TRA INFERMIRE E RIANIMATORE
1. CONTROLLI EMOGASANALISI
1. ISPEZIONE DELLA INTERFACCIA NEL TEMPO
2. COSCIENZA SCALA DI KELLY 3. COMPLICANZE
COMPLICANZE
APPLICAZIONE DI CREME
IDRATANTI
EVITARE L’USO DI CEROTTI EVITARE L’USO DI CEROTTI
MEGLIO IDROCOLLOIDI O
GARZE GRASSE NEI PUNTI DI
MAGGIORE PRESSIONE
CAMBIANDO ANCHE PUNTI
DI APPOGGIO
QUANDO INTERROMPERE LA NIV IL TRATTAMENTO CON LA NIV VA INTERROTTO ED
OCCORRE PROCEDERE CON L’INTUBAZIONE ENDOTRACHEALE IN CASO DI:
1. NECESSITA’ DI PROTEZIONE DELLE VIE AEREE2. EGA PERSISTE IPERCAPNIA IPOSSIA 3. ABBONDANTI SECREZIONI TRACHEO-3. ABBONDANTI SECREZIONI TRACHEO-
BRONCHIALI4. INSTABILITA’ EMODINAMICA O ALTERAZIONI
ECG5. PERSISTENZA SINTOMI O ANOMALIE ECG6. PEGGIORAMENTO DELLO STATO DI COSCIENZA7. ECCESSIVA AGITAZIONE PSICOMOTORIA
CONCLUSIONI: OBIETTIVI E STRUMENTI ORGANIZZATIVI
Gli obiettivi specifici sono:- Attivare un percorso di cura appropriato ai pazienti con condizioni di elevato rischio clinico, evidenti fin dal primo contatto.evidenti fin dal primo contatto.- Garantire un corretto e rapido accesso alle procedure di trattamento del paziente in relazione all’entità del rischio rilevato;- Evitare l’effettuazione di procedure inappropriate nei pazienti per i quali non è ragionevolmente prevedibile un vantaggio clinico.
Cecily Saunders Nasce a Londra nel 1918
- Rispetto –interesse -per i pazienti- Attenzione meticolosa per i loro disturbi e sofferenze- Comprensione della natura del loro dolore- Ricerca del miglior rimedio per dare sollievo- Acquisizione continua di nuove competenze
Grazie dell’attenzioneCPSI STANISLAO ACCARDO
UOSD UTIC OSPEDALE S.PERTINI RM 2
IL VERO VIAGGIO DI SCOPERTA NON CONSISTE NEL CERCARE NUOVE TERRE, MA NELL’AVERE NUOVI OCCHI