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Convegno
IL RISCHIO DI INCIDENTE RILEVANTE
NELLA GESTIONE DEI RIFIUTI Rimini, 4 novembre 2015
TitoloTitoloLe novitLe novitàà della direttiva 2012/18/UE della direttiva 2012/18/UE –– Seveso IIISeveso III(e del suo recepimento nazionale D.lgs.105/2015)(e del suo recepimento nazionale D.lgs.105/2015)
Alberto Ricchiuti - ISPRA
IL RISCHIO DI INCIDENTE RILEVANTE NELLA GESTIONE DEI RIFIUTI Rimini, 4 novembre 2015
ContenutiContenuti
•• le novitle novitàà riconducibili alla Direttiva Seveso IIIriconducibili alla Direttiva Seveso III
•• le novitle novitàà ““nazionalinazionali”” nel quadro delle competenzenel quadro delle competenze
•• le novitle novitàà di interesse per i rifiutidi interesse per i rifiuti
•• nelle definizioni e nel campo di applicazionenelle definizioni e nel campo di applicazione
•• negli allegati tecnici negli allegati tecnici ““attuativiattuativi””
2
3
SEVESO I – 82/501/EEC
DPR 175/88
VALUTAZIONE
RdS
NOTIFICA
+
PREDISPOSIZIONE
RdS DA PARTE DEI GESTORI
DI STAB.SOGLIA SUPERIORE (SSS)
SEVESO II – 96/82/EC
D.lgs.334/99
SEVESO II bis – 2003/105/EC
D.lgs.238/05
OBBLIGO ADOZIONE SGS
+ CONTROLLO URBANIZZAZIONE
(STAB. SOGLIA SUP.& INF.)
RESTRIZIONI
PER STABILIMENTI
O
SVILUPPI
URBANISTICI
O
MISURE
TECNICHE
ADDIZIONALI
ISPEZIONE
SGS
SEVESO III – 2012/18/UE
D.lgs.105/15
- adeguamento campo di applicazione a modifiche del sistema
UE di classificazione delle sostanze (CLP-GHS)
- norme più rigorose per le ispezioni
- per il SGS-PIR introdotto riferimento alla necessità
miglioramento continuo e considerazione problematiche
connesse all’invecchiamento degli impianti
- rafforzamento disposizioni per accesso del pubblico
alle informazioni, ai processi decisionali ed accesso alla giustizia
LIMITATE MODIFICHE SOGLIE
INFOR/FORMAZ PERSONALE
DITTE TERZE
Decisione 2014/895/UE
VERIFICA COMPLETEZZA E
CONFORMITA’ INFORMAZIONI
FORNITE DAI GESTORI
IL RISCHIO DI INCIDENTE RILEVANTE NELLA GESTIONE DEI RIFIUTI Rimini, 4 novembre 2015 4
• la nuova direttiva Seveso revisiona e riorganizza la precedente senza modificarne radicalmente strumenti e campo di applicazione
• la comune esperienza europea maturata negli anni ha infatti mostrato che l’impianto normativo attuale ha comunque garantito un buon livello di sicurezza della popolazione e dell’ambiente dal verificarsi degli incidenti rilevanti
Ce lo chiede l’Europa…dalla Seveso II alla Seveso III(1)
IL RISCHIO DI INCIDENTE RILEVANTE NELLA GESTIONE DEI RIFIUTI Rimini, 4 novembre 2015 5
1. adeguamento dell’allegato 1 al nuovo sistema ONU di classificazione ed etichettatura delle sostanze GHS, recepito nell’Unione europea con il Regolamento CLP 1272/2008
• potrebbe comportare diversi cambiamenti nel numero/tipologia stabilimenti assoggettati, soprattutto per quanto riguarda le sostanze tossiche e quelle pericolose per l’ambiente
• dovrebbe coinvolgere prevalentemente:• settore chimico• alcuni comparti manifatturieri
• attività gestione rifiuti (impianti trattamento e recupero)• al momento non è facilmente prevedibile l’impatto• -2% - + 30% ???
Ce lo chiede l’Europa... dalla Seveso II alla Seveso III(2)
6
SEVESO II:
CIRCA 1100
STABILIMENTI 52 % fascia bassa 48 % fascia alta
% impianti trattamento e
recupero: 2% ca.
30 % fascia bassa
70 % fascia alta
Inventario Nazionale stabilimenti ISPRA-MATTM
Rientrano in tale categoria ad es.•Impianti gestione rifiuti pericolosi•Trattamento e recupero batterie •Rigenerazione oli esausti•Recupero solventi•Termodistruzione rifiuti industriali•Recupero/trattamento residui industriali
NB sono escluse dalla Seveso le discariche di rifiuti
Impianti di trattamento erecupero
Numero stabilimenti
Anno
9 2004
19 2006
19 2010
26 2013
23 2015
7
8
IL RISCHIO DI INCIDENTE RILEVANTE NELLA GESTIONE DEI RIFIUTI Rimini, 4 novembre 2015
Le nuove definizioni (1)
stabilimento di soglia inferioreuno stabilimento dove sono presenti sostanze pericolose in quantità pari o superiori alle quantità elencate nella Colonna 2 della Parte 1 o della Parte 2 dell’Allegato 1, ma minori delle quantità elencate nella Colonna 3 della Parte 1 o della Parte 2 dell’Allegato I, utilizzando ove applicabile la regola della somma riportata nella nota 4
stabilimento di soglia superioreuno stabilimento dove sono presenti sostanze pericolose in quantità pari o superiori alle quantità elencate nella Colonna 3 della Parte 1 o della Parte 2 dell’Allegato 1, utilizzando ove applicabile la regola della somma riportata nella nota 4
8 8
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Le nuove definizioni (2)
stabilimento preesistenteuno stabilimento che il 31 maggio 2015 rientra nell’ambito di applicazione del D.lgs.334/99 e che a decorrere dal 1 giugno 2015, rientra nell’ambito di applicazione della Direttiva 2012/18/UE senza modifiche della sua classificazione come stabilimento di soglia inferiore o stabilimento di soglia superiore
nuovo stabilimento Caso a) uno stabilimento che avvia le attività o che è costruito il 1 giugno 2015 o successivamente Casi b):�un sito di operazioni che il 1 giugno 2015 o successivamente rientra nell’ambito di applicazione della Direttiva 2012/18/UE , o �uno stabilimento di soglia inferiore che diviene uno stabilimento di soglia superiore o�viceversaper modifiche ai suoi impianti o attività che determinino un cambiamento dell’inventario delle sostanze pericolose
altro stabilimentoun sito di attività che rientra nell’ ambito di applicazione della Direttiva 2012/18/UE, o uno stabilimento di
soglia inferiore che diviene uno stabilimento di soglia superiore o viceversa, il 1 giugno 2015 o successivamente a tale data, per motivi diversi da quelle indicati nella definizione di nuovostabilimento
� NdR tipicamente per variazioni classificazione sostanze pericolose presenti
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IL RISCHIO DI INCIDENTE RILEVANTE NELLA GESTIONE DEI RIFIUTI Rimini, 4 novembre 2015
Le definizioni modificate (3)
sostanza pericolosa
una sostanza o miscela di cui alla Parte 1 o elencata nella Parte 2 dell'Allegato 1 sotto forma di materia prima, prodotto, sottoprodotto, residuo o prodotto intermedio
presenza di sostanze pericolose
la presenza, reale o prevista di sostanze pericolose nello stabilimento, oppure di sostanze pericolose che è ragionevole prevedere che possano essere generate, in caso di perdita del controllo dei processi, comprese le attività di deposito, in un impianto in seno allo stabilimento, in quantità pari o superiori ai limiti previsti nella Parte 1 o nella parte 2 dell'allegato 1
NB: nella Direttiva Seveso II questa definizione era comunque riportata nell’articolo 2 relativo all’ambito di applicazione
10 10
IL RISCHIO DI INCIDENTE RILEVANTE NELLA GESTIONE DEI RIFIUTI Rimini, 4 novembre 2015
Le novità per il campo di applicazione (1)
Confermata esclusione (già in Seveso II):
� discariche di rifiuti, compresi i siti di stoccaggio sotterraneo
� tuttavia in deroga sono incluse nell'ambito di applicazione:
• le operazioni di trattamento chimico o fisico e il deposito a esse relativo, che comportano l'impiego di sostanze pericolose
• gli impianti operativi di smaltimento degli sterili, compresi i bacini e le dighe di raccolta degli sterili, contenenti sostanze pericolose
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IL RISCHIO DI INCIDENTE RILEVANTE NELLA GESTIONE DEI RIFIUTI Rimini, 4 novembre 2015
Le novità per il campo di applicazione (2)
Tra le semplificazioni introdotte dal D.Lgs n. 105/2015
• eliminati, in ossequio al principio del divieto di gold-plating, gli obblighi per i gestori di stabilimenti che detengono sostanze pericolose inferiori alle soglie della Direttiva europea (cosiddetta “sotto soglia” di cui all’art. 5, comma 2, D.Lgs. n. 334/1999);• prendere tutte le misure idonee a prevenire gli incidenti rilevanti e a limitarne le conseguenze
per l'uomo e per l'ambiente
• provvedere all'individuazione dei rischi di incidenti rilevanti, integrando il documento di valutazione dei rischi di cui alla normativa sulla sicurezza del lavoro
• provvedere all'adozione delle appropriate misure di sicurezza e all'informazione, alla formazione, all'addestramento ed all'equipaggiamento di coloro che lavorano in situ come previsto dalle norme per i rischi di incidenti rilevanti (decreto Ministro dell'ambiente 16 marzo 1998)
• Incidenti in stabilimenti “sottosoglia”
• Ad es. per gestione rifiuti :• esplosione /incendio all’Eureco di Paderno Dugnano (MI): 4 morti e 3 feriti (2010)
• esplosione alla La Fumet di Villa Stellone (TO): 4 ustionati gravi ed 1 ferito lieve (2012)
• altri 15 incidenti in Italia negli ultimi 10 anni ca. con conseguenze meno gravi
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IL RISCHIO DI INCIDENTE RILEVANTE NELLA GESTIONE DEI RIFIUTI Rimini, 4 novembre 2015
Le novità per il campo di applicazione (2)
Modifiche all’Allegato 1 (Elenco categ./sostanze pericolose)
� vengono introdotte la nuova nomenclatura e la classificazione del Regolamento 1272/2008 (CLP)
� allo scopo di superare alcune criticità derivanti da allineamento con il Reg.CLP:
• sono state modificate alcune delle voci già in All.I del D.lgs.334/99
• introdotte 14 nuove voci in Parte 2
� N.B. ora la parte 2 elenca le sostanze, non più le categorie!
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Le novità per il campo di applicazione (3)
• D.lgs.334/99 e smi: Allegato I - Nota 1…………..
Per quanto riguarda le sostanze o i preparati che non sono classificati come pericolosi ai sensi delle direttive 67/548/CE (DSD) e 99/45/CE (DPD) ad esempio i rifiuti ma che si trovano o possono trovarsi in uno stabilimento e che presentano o possono presentare, nelle condizioni esistenti in detto
stabilimento, proprietà analoghe per quanto riguarda la possibilità di incidenti rilevanti, si seguono le procedure di classificazione provvisoria conformemente all'articolo che disciplina la materia nella corrispondente direttiva.
• Direttiva 2008/98/CE – recepita con D.lgs.250/2010 integrato nel D.Lgs. n.152/2006 Parte IV
………..
• D.lgs.105/2015: Allegato 1 Nota 5
Le sostanze pericolose che non sono comprese nel regolamento (CE) n.1272/2008, compresi i rifiuti, ma
che si trovano o possono trovarsi in uno stabilimento e che presentano o possono presentare, nelle condizioni esistenti in detto stabilimento, proprietà analoghe per quanto riguarda la possibilità di
incidenti rilevanti, sono provvisoriamente assimilate alla categoria o alla sostanza pericolosa specificata più simile che ricade nell'ambito di applicazione della direttiva Seveso III.
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Le novità per il campo di applicazione (4)
• la nota 5 –All.1 della direttiva Seveso III NON fa piùriferimento alle procedure di classificazione della corrispondente norma UE sui “rifiuti pericolosi”
• potrebbero essere inclusi nel campo di applicazione Seveso III anche rifiuti non pericolosi ?????
• per una corretta attuazione della nuova norma sugli incidenti rilevanti saranno quindi necessarie indicazioni su come considerare i rifiuti:• con caratteristiche di pericolo per le quali non sono ancora
univocamente definiti i criteri di classificazione• per i casi in cui non vi è sovrapponibilità completa tra la classificazione
dei rifiuti ai sensi del Reg.1357/2014 e quella del Reg.CLP persostanze/miscele
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2. aggiornamento adempimenti e controlli sulla base delle esperienze derivate dall’applicazione della Seveso II nei Paesi UE, attraverso l’introduzione di miglioramenti “tecnici” per:
• semplificare le procedure• ridurre gli oneri amministrativi a carico delle imprese
Ce lo chiede l’Europa ... dalla Seveso II alla Seveso III (2)
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• nel D.Lgs.105/2015:• Notifica con modulo unificato via web (a regime)• introdotte procedure semplificate di prevenzione incendi (rif. DPR 151/2011)
• per le ispezioni SGS alleggerimento di alcuni aspetti burocratici e possibilità di differenziazione mandato tra prime visite e successive
• collegamento con procedure VIA, AIA, autorizzazioni rifiuti• il CTR esprime le proprie determinazioni tenendo conto delle prescrizioni ambientali indicate nelle autorizzazioni ambientali(art.17 comma 1)
• gli atti conclusivi dei procedimenti di valutazione RdS sono inviati dal CTR agli organi competenti perché ne tengano conto nell'ambito delle procedure relative alle istruttorie tecniche previste in materiaambientale, di sicurezza sul lavoro, sanitaria e urbanistica, inparticolare VIA, AIA, rifiuti (art.31 comma 2)
Ce lo chiede l’Europa ... dalla Seveso II alla Seveso III (3)
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IL RISCHIO DI INCIDENTE RILEVANTE NELLA GESTIONE DEI RIFIUTI Rimini, 4 novembre 2015 18
3. potenziamento del sistema dei controlli con nuove e piùstringenti misure, quali l’obbligo di pianificazione e programmazione delle ispezioni degli stabilimenti assoggettati
• l’Italia su questo punto è quantitativamente molto indietro anche rispetto agli obblighi dettati dalla normativa vigente
• negli ultimi anni un crollo verticale del numero delle ispezioni per:• la crescente mancanza di risorse a livello centrale e regionale• la mancata attuazione del previsto trasferimento di
competenze dallo Stato alle regioni• l’inattività di alcune regioni
Ce lo chiede l’Europa ... dalla Seveso II alla Seveso III (4)
IL RISCHIO DI INCIDENTE RILEVANTE NELLA GESTIONE DEI RIFIUTI Rimini, 4 novembre 2015 19
nel D.lgs.105/2015:
• completo decentramento delle programmazione e svolgimento ispezioni:
• CTR per ispezioni ordinarie in Stabilimenti Soglia Superiore• regioni per ispezioni ordinarie in Stabilimenti Soglia Inferiore
• previsione di:• un Piano nazionale Min.interno-ISPRA per Stab.SS• Piani regionali per Stab.SI
che dovranno coordinarsi e armonizzarsi• ispezioni programmate in base a criteri basati su valutazione dei
pericoli • conferma per ispezioni Stabilimenti SS commissioni VVF-INAIL-
ARPA o ISPRA
Ce lo chiede l’Europa ... dalla Seveso II alla Seveso III (3)
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4. adeguamento alla Convenzione di Aarhus del 1998 (UNECE), e alle direttive comunitarie di recepimento della convenzione (direttive 2003/4/CE, 2003/35/CE) relative a:
• accesso alle informazioni• partecipazione del pubblico ai processi decisionali• accesso alla giustizia in materia ambientale,
• necessità potenziamento dei flussi informativi tra gli stakeholder• per informazione:
• disponibilità permanente al pubblico di informazioni aggiornate sui rischi e le misure di prevenzione, utilizzando il formato elettronico
• per consultazione:• necessità integrazione procedure esistenti per adeguare
modalità partecipative del pubblico interessato
Ce lo chiede l’Europa ... dalla Seveso II alla Seveso III (4)
IL RISCHIO DI INCIDENTE RILEVANTE NELLA GESTIONE DEI RIFIUTI Rimini, 4 novembre 2015 21
Ai sensi del D.lgs.105/2015:
• per l’informazione al pubblico:• i comuni debbono mettere tempestivamente e permanentemente a disposizione del pubblico almeno le sezioni informative A1, D, F, H, L del nuovo Allegato 5, anche in formato elettronico e mediante pubblicazione sul sito proprio web
• le stesse info fornite d’ufficio a chi può essere colpito da IR e agli stabilimenti “domino”• solo per gli Stab.SS il CTR provvede affinché l’inventario delle sostanze pericolose e il RdS siano accessibili, su richiesta, al pubblico
• ulteriori richieste info alle Autorità di accesso gestite ai sensi del D.lgs. 195/2005• in caso di negato accesso all’informazione è ora prevista la possibilità di ricorso da parte del richiedente, secondo le disposizioni della legge 7 agosto 1990, n.241
• per la consultazione del pubblico interessato:• affidati ai comuni rilevanti compiti in materia di consultazione• il pubblico interessato (chi subisce o può subire effetti decisioni) deve essere tempestivamente messo in grado di esprimere il proprio parere :
• in caso di progetti di nuovi stabilimenti• in caso di modifiche con aggravio di rischio di stabilimenti esistenti• in caso di creazione di nuovi insediamenti o infrastrutture attorno agli stabilimenti qualora l’ubicazione o gli insediamenti o le infrastrutture possano aggravare il rischio o le conseguenze di un incidente rilevante
Ce lo chiede l’Europa ... dalla Seveso II alla Seveso III (5)
IL RISCHIO DI INCIDENTE RILEVANTE NELLA GESTIONE DEI RIFIUTI Rimini, 4 novembre 2015 22
5. introduzione procedura di “esclusione” per le sostanze non in grado di generare, in pratica, incidenti rilevanti: • la Direttiva prevede l’esclusione di una sostanza stessa dal campo di applicazione,
qualora sia dimostrato impossibile, in pratica, che una particolare sostanza pericolosa provochi un rilascio di materia o energia tale da dare luogo a un incidente rilevante, sia in condizioni normali che anormali ragionevolmente prevedibili
• la proposta di esclusione :• presentata ordinariamente da uno Stato membro alla Commissione Europea • attuata mediante un provvedimento legislativo del Parlamento europeo
• si è reso necessario prevedere una procedura istruttoria a livello statale che coinvolgerà ISPRA e gli altri organi tecnici per la valutazione di eventuali proposte di deroga presentate in Italia da gestori per l’inoltro alla Commissione
• dimostrazione piuttosto complessa dal punto di vista tecnico• N.B. la valutazione nazionale è solo il primo passo• prevista poi procedura presso Commissione europea prevedibilmente molto lunga
(5-7 anni!)
Ce lo chiede l’Europa ... dalla Seveso II alla Seveso III (6)
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• il recepimento della nuova direttiva ha inoltre riproposto le ben note problematiche, di livello esclusivamente nazionale, derivanti dall’incompleta attuazione delle disposizioni previste dal DLgs. 334/99: • mancata attuazione del trasferimento delle funzioni amministrative
in materia RIR alle regioni, già prevista dall’art. 72 del D.lgs.112/98• mancato completamento della decretazione tecnica attuativa su temi
molto rilevanti, gestiti in regime transitorio o tenuti sospesi per 15 anni:
• criteri redazione e valutazione RdS• criteri e procedure ispezioni• informazione e addestramento lavoratori in situ• effetto domino ed aree critiche• tariffe istruttorie e controlli
D.lgs.334/99: l’incompiuto ….. una storia italiana
IL RISCHIO DI INCIDENTE RILEVANTE NELLA GESTIONE DEI RIFIUTI Rimini, 4 novembre 2015 24
• continuità (per gli aspetti istituzionali)
• coordinamento (per gli aspetti istituzionali)
• manutenzione correttiva (per gli aspetti tecnici)
• semplificazione
Principi ispiratori del recepimento nazionale D.lgs.105/2015
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Aspetti istituzionali: continuità (1)
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• Prefetti rimangono competenti per predisposizione ed attuazione PEE
• Comuni:• restano titolari delle funzioni di controllo urbanizzazione e per l’informazione al pubblico
• vengono individuati come autorità competenti per la consultazione e la partecipazione del pubblico interessato in caso di nuovi progetti ed insediamenti
Aspetti istituzionali: continuità (2)
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A livello nazionale:• Istituzione presso MATTM di un tavolo di coordinamento per
l’uniforme applicazione delle disposizioni con:• Ministeri, Regioni, ANCI, Sist. Nazionale Protezione Ambientale
(ISPRA + rappresentanza ARPA), altri organi tecnici nazionali (CNVVF, INAIL, ISS)
• riunioni periodiche• creazione di reti di referenti• pubblicazione determinazioni su sito web• audizioni stakeholders, (N.B. ivi comprese Associazioni industriali)
• Il tavolo di coordinamento:• elaborerà indirizzi e di linee guida• consentirà un esame congiunto di temi e quesiti applicativi• formulerà proposte aggiornamento norme attuative
Aspetti istituzionali: coordinamento (3)
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Aspetti istituzionali: coordinamento (4)
A livello regionale• Cooperazione tra CTR e regione nello svolgimento dei propri
compiti• Accordo per individuazione gruppi domino ed aree ad elevata
concentrazione di stabilimenti
Coordinamento controlli• Previsto coordinamento (ove possibile) ispezioni RIR con
ispezioni AIA e REACH
IL RISCHIO DI INCIDENTE RILEVANTE NELLA GESTIONE DEI RIFIUTI Rimini, 4 novembre 2015
Da non ti pago, non ti pago… alle tariffe
�previste già da D.lgs.334/99 ma mai attuate
�un aspetto rilevante del D.lgs.105/2015:• dalla sua attuazione non devono derivare nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica
• dunque previsto, per la prima volta nel campo del controlli Seveso, il versamento di tariffe da parte dei gestori, in relazione ai nuovi ed onerosi compiti di verifica di informazioni, di ispezione e di istruttoria tecnica affidati agli Organi Tecnici nazionali e regionali
� in particolare sono tariffate:
• le attività di ispezione (art.27)
• le attività di istruttoria tecnica dei rapporti di sicurezza (art.17)
• la valutazione della conformità e della completezza delle notifiche da parte di ISPRA (art.13 c.9)
• l’attività di valutazione effettuate da ISPRA e altri OO.TT. di eventuali richieste di esclusione dall’allegato 1 avanzate da gestori o altri soggetti interessati (art.4)
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IL RISCHIO DI INCIDENTE RILEVANTE NELLA GESTIONE DEI RIFIUTI Rimini, 4 novembre 2015 30
Continuità & Manutenzione correttiva• Gli allegati numerici 1, 2, 3, 4 e 6 ripropongono esattamente quelli della Direttiva Seveso III:
• Allegato 1: sostanze pericolose assoggettate (novità da Reg. CLP) • Allegato 2: contenuti minimi RdS (indicazioni generali specificate
in Allegato C con alcune novità)• Allegato 3: contenuti minimi SGS-PIR (indicazioni generali
specificate in Allegato B con alcune novità) • Allegato 4: contenuti minimi PEI e PEE• Allegato 6: criteri per individuare incidenti rilevanti da notificare
a Commissione europea (invio Commissione sopralluogo per banca dati MARS)
• Allegato 5: nuovo modulo unificato di notifica
Novità allegati tecnici NUMERICI
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Semplificazione & Continuità & Manutenzione correttiva
• negli allegati letterali da A ad M sono riportate le norme tecniche attuative del D.lgs.105/2015, che è quindi una sorta di “testo unico”
• la gran parte degli allegati letterali riprende i contenuti di decreti o procedure applicate in vigenza del D.lgs.334/99
aggiornandoli, ove necessario:• in base agli allegati della nuova Direttiva (c.d. “numerici”)
• all’esperienza applicativa maturata
• possiamo distinguere:allegati con modifiche limitate (B,D,F,G,M)allegati con modifiche più significative (C,H,L) allegati completamente nuovi (A,E,I)
Novità allegati tecnici LETTERALI (1)
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• Allegato BLinee guida per l’attuazione del Sistema di Gestione della Sicurezza per la
Prevenzione Incidenti Rilevanti (rif. DM 9 agosto 2000+DM 16 marzo 1998)
• Allegato DIndividuazione di modifiche che potrebbero costituire aggravio del preesistente livello di rischio di incidenti rilevanti (rif. DM 9 agosto 2000)
• Allegato FConsultazione dei lavoratori sul PEI (DM 26 maggio 2009, n.138)
• Allegato GConsultazione popolazione sui PEE (DM 24 luglio 2009, n. 139)
• Allegato MLinee di indirizzo per gli stabilimenti di stoccaggio sotterraneo sulla
terraferma di gas in giacimenti naturali (circolare 2008)
Novità Allegati con modifiche limitate
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Allegato C
Redazione e valutazione del RdS (rif. DPCM 31 marzo 1989 e Allegato II Direttiva 18/2012 per contenuti RdS)
Allegato H
Criteri per la pianificazione, la programmazione e lo svolgimento delle ispezioni
Novità Allegati con modifiche più significative
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Contenuti RdS (Allegato C-parte 1)
E. IMPIANTI DI TRATTAMENTO REFLUI E STOCCAGGIO RIFIUTIIl gestore fornisce i seguenti elementi utili a dimostrare che sono state considerate le problematiche relative alla generazione di rifiuti ed al loro trattamento anche in relazione alla loro eventuale pericolosità:• precisare gli adempimenti effettuati ai sensi della normativa vigente per la gestione all’interno dello
stabilimento dei rifiuti che presentano o possono presentare, nelle condizioni esistenti nello stabilimento, proprietà analoghe, per quanto riguarda la possibilità di incidenti rilevanti, a quelle delle sostanze pericolose dell’allegato 1
• allegare la planimetria dello stabilimento con l’evidenziazione delle aree in cui i rifiuti sono eventualmente presenti
Criteri di valutazione RdS (Allegato C-Parte 2)
GESTIONE DEI RIFIUTI PERICOLOSI• Nel Rapporto deve essere fornita (dal gestore) evidenza della considerazione degli eventuali rifiuti
che presentano o possono presentare, nelle condizioni esistenti nello stabilimento, proprietàanaloghe, per quanto riguarda la possibilità di incidenti rilevanti, alle sostanze pericolose, con indicazione delle modalità di gestione e collocazione all’interno dello stabilimento.
• La gestione di tali rifiuti e la loro collocazione deve fornire garanzia di assenza di situazioni pericolose significative nel corso delle attività di stabilimento
Novità Allegati con modifiche più significative
IL RISCHIO DI INCIDENTE RILEVANTE NELLA GESTIONE DEI RIFIUTI Rimini, 4 novembre 2015 35
Allegati completamente nuovi
Allegato ACriteri e procedure per la valutazione dei pericoli di incidente rilevante di una particolare sostanza ai fini della comunicazione alla Commissione europea di cui all’art. 4
Allegato ECriteri per l'individuazione degli stabilimenti tra i quali esiste la possibilità di effetto domino, per lo scambio di informazioni tra i gestori, nonché per l’individuazione delle aree ad elevata concentrazione di stabilimenti tra i quali èpossibile l’effetto domino
IL RISCHIO DI INCIDENTE RILEVANTE NELLA GESTIONE DEI RIFIUTI Rimini, 4 novembre 2015
Conclusioni (1)
• il recepimento della Direttiva Seveso III nella normativa nazionale determinerà alcune significative novità per i controlli Seveso, ma non un loro stravolgimento
• la sfidamaggiore è per il sistema dei controlli, per la necessità di predisporre, aggiornare, attuare piani e programmi ispettivi pienamente coerenti con i contenuti dell’art.27, allineando il numero di ispezioni RIR effettuate in Italia ai requisiti UE (già pienamente allineate invece per i contenuti)
• un altro impegno rilevante per gestori ed Autorità sarà rappresentata dalla necessità di affrontare effetti Regolamento CLP sul campo di applicazione:
� incremento numero stabilimenti ?
� gestione autoclassificazioni sostanze disomogenee
� numerose criticità e problemi aperti per il mondo del trattamento e recupero rifiuti
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IL RISCHIO DI INCIDENTE RILEVANTE NELLA GESTIONE DEI RIFIUTI Rimini, 4 novembre 2015
Conclusioni (1)
• necessità di fornire ai valutatori pubblici strumenti per agevolare conclusione iter di valutazione RdS
• sviluppare maggiore consapevolezza da parte delle Amministrazioni comunali della problematica del rischio industriale, con conseguente incremento delle attività di controllo del territorio e di informazione della popolazione• attività di sensibilizzazione e in/formazione
• miglioramento qualitativo delle attività connesse ai PEE, anche attraverso loro sperimentazione
• indicazioni utili in Rapporto ad-hoc GdL Ministeri-SNPA
• molto importante la previsione di un Tavolo di coordinamento nazionale permanente
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IL RISCHIO DI INCIDENTE RILEVANTE NELLA GESTIONE DEI RIFIUTI Rimini, 4 novembre 2015
GRAZIE DELLGRAZIE DELL’’ATTENZIONEATTENZIONE
[email protected]@isprambiente.it
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