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1 EMPOLI 17-11-2015 Dott.ssa Giuseppina Scancarello Dipartimento Interaziendale Regionale dei Laboratori di Sanità Pubblica Laboratorio di Sanità Pubblica - Area Vasta Toscana Sud Est - LINEAMENTI DI IGIENE INDUSTRIALE LINEAMENTI DI IGIENE INDUSTRIALE INQUADRAMENTO NORMATIVO: INQUADRAMENTO NORMATIVO: D.Lgs D.Lgs 81/2008 Titolo IX 81/2008 Titolo IX Sostanze Pericolose: Sostanze Pericolose: Capo III Capo III Protezione dai rischi connessi all Protezione dai rischi connessi all esposizione esposizione ad AMIANTO ad AMIANTO Azienda Sanitaria delle Zone: Senese, Alta Val d’Elsa, Val di Chiana Senese, Amiata Val d’Orcia

INQUADRAMENTO NORMATIVO: D.Lgs 81/2008 Titolo IX …sintef.usl11.toscana.it/portale_empoli_new/... · nell'industria, nell'edilizia ed in molti prodotti di uso domestico. Esistono

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EMPOLI 17-11-2015

Dott.ssa Giuseppina ScancarelloDipartimento Interaziendale Regionale dei Laboratori di Sanità Pubblica Laboratorio di Sanità Pubblica - Area Vasta Toscana Sud Est -

LINEAMENTI DI IGIENE INDUSTRIALELINEAMENTI DI IGIENE INDUSTRIALE

INQUADRAMENTO NORMATIVO: INQUADRAMENTO NORMATIVO: D.LgsD.Lgs 81/2008 Titolo IX81/2008 Titolo IXSostanze Pericolose:Sostanze Pericolose:

Capo III Capo III –– Protezione dai rischi connessi allProtezione dai rischi connessi all’’esposizione esposizione ad AMIANTOad AMIANTO

Azienda Sanitaria delle Zone:Senese, Alta Val d’Elsa,

Val di Chiana Senese, Amiata Val d’Orcia

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Asbesto o Amianto è il nome che viene dato ad alcuni silicati idrati quando cristallizzano

in maniera fibrosa. In questa definizione sono

mineralogicamente ricompresi almeno trenta mineralitrenta minerali, ma solamente sei hanno

avuto importanza tecnologica e commerciale ed una rilevanza igienico sanitaria.

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ACTINOLITE (dal greco“pietra raggiata”).

Ca2(Mg,Fe)5Si8O22(OH)2

ASBESTOSERPENTINO•silicati di magnesio

CROCIDOLITE(amianto blu, dal greco “fiocco di

lana”)Na2(Mg,Fe)7Si8O22(OH)2

TREMOLITE (dal nome della Val Tremola

in Svizzera) (Ca2Mg5Si8O22(OH)2

ANTOFILLITE(dal greco “garofano”)(Mg,Fe)7Si8O22(OH)2

ANFIBOLI•silicati di calcio e

magnesio, ferro ecc.

AMOSITE (amianto bruno,acronimo

di Asbestos Mines Of SouthAfrica)

(Mg,Fe)7Si8O22(OH)2

CRISOTILO(amianto bianco, dal greco “fibra

d’oro”).

•Mg3Si2O5(OH)4

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Il CrisotiloCrisotilo o amianto biancoamianto bianco è la varietà fibrosa del serpentino, un silicato idrato di magnesio. La struttura fibrosa di questo minerale deriva dall’ avvolgimento dei piani reticolari su se stessi con formazione di

strutture di tipo tubulare a spirale.A differenza del Crisotilo gli amianti di

anfiboloanfibolo non hanno la forma di tubicini, ma hanno una forma fibroso-aciculare.

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STRUTTURA DEL RETICOLO CRISTALLINO DEL CRISOTILO

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ASBESTO (Crisotilo)

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STRUTTURA DEL RETICOLO CRISTALLINO DEGLI ANFIBOLI

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ASBESTO (ASBESTO (CrocidoliteCrocidolite))

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PROPRIETA’ DEI MINERALI DI ASBESTO

•Resistenza alla trazione

•Scarsa inalterabilità chimica

•Resistenza alle alte temperature

•Flessibilità

•Scarsa conduttività termica ed elettrica

•Fonoassorbenza

•Caratteristiche di termoisolante

•Facilità di essere tessuti

•….

•Basso costo di produzione

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Nonostante le loro relativamente alte Nonostante le loro relativamente alte temperature di fusione, i minerali di temperature di fusione, i minerali di

asbesto si decompongono completamente a asbesto si decompongono completamente a temperature intorno ai 1000 °C o minori a temperature intorno ai 1000 °C o minori a

seconda della varietà. seconda della varietà. Il Crisotilo si trasforma in Forsterite e Il Crisotilo si trasforma in Forsterite e Quarzo a temperature di circa 600° CQuarzo a temperature di circa 600° C

La decomposizione termica degli anfiboli è La decomposizione termica degli anfiboli è più complessa e dipende dall'atmosfera in più complessa e dipende dall'atmosfera in cui avviene: di solito si formano pirosseni, cui avviene: di solito si formano pirosseni,

cristobalite ed ossidi di ferro.cristobalite ed ossidi di ferro.

Caratteristiche Chimiche e FisicheCaratteristiche Chimiche e Fisiche

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Dove è stato utilizzatoDove è stato utilizzato

Le caratteristiche dell'amianto hanno fatto sì che nel passato sia stato largamente utilizzato nell'industria, nell'edilizia ed in molti prodotti

di uso domestico.

Esistono pochi materiali diffusi come l'amianto e altrettanto pericolosi per la salute dell'uomo.

Mentre la conferma della cancerogenicitàdell'amianto risale agli anni '50 e '60, il

divieto totale di produzione di tale materiale interviene nel nostro paese nel 1994.

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PRINCIPALI IMPIEGHI(da SELIKOFF - 1978)

ASPETTO PRODOTTO

GREGGIO filati, fili, feltri, stoppini, carta, cartone, filo isolante, coppelle di rivestimento, isolante termico in caldaie, guarnizioni, freni, lastre, condotti, mastici, vernici, asbesto spray, pavimenti, materassi, intonaci, stucchi, fibre e tamponi filtranti, strato di fondo per carrozzerie, ecc.

FILATI tessuti, nastri, dischi frizione, filtri per maschere antigas, stoppini, spago, rivestimento conduttori elettrici, ecc.

TESSUTI guarnizioni ad anello, indumenti, guanti, grembiuli, tappezzerie, sipari teatrali, nastri trasportatori, coperture per tavoli da stiro, materassi isolanti, ecc.

FELTRI isolamento acustico, imbottiture pianoforti,vagoni, cabine navi, ecc...

CARTONI rivestimenti stufe, casseforti, macchine lavaggio a secco, porte antifiamma, forni, soffittature, guarnizioni, ecc..

CEMENTO-AMIANTO

lastre piane, tramezzi, coperture ondulate, condutture ecc..

In letteratura si citano da 3000 a 5000 diverse possibilità d’impiego.

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Dopo il divieto di utilizzo esposizione solo per manutenzione su materiali con amianto e

soprattutto nella rimozione di amianto friabile …

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… o rimozione di amianto in matrice compatta

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Fotografie tratte da VIGLIANI E.C.: "Studio sulla asbestosi nelle manifatture di amianto" Ente nazionale prevenzione

infortuni, Torino, 1940

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Amianto e saluteAmianto e salute

L’amianto è stato classificato dallo IARCIARC (Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro) dell’OMSOMS(Organizzazione Mondiale della Sanità) come CANCEROGENO CERTO PER L’UOMO (categoria 1categoria 1), se assunto per VIA INALATORIA.Group 1: Carcinogenic to humans

IARC MonographsAsbestos [1332-21-4] (Vol. 14, Suppl. 7; 1987)

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Definizione di fibra respirabile normataDefinizione di fibra respirabile normata

L’OMS ha definito fibre respirabili “normate” o “ regolamentate” quelle che aventi un diametro

inferiore a 3 um, una lunghezza maggiore di 5 um e un rapporto lunghezza/diametro maggiore di 3:1.

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Fattori determinanti per la respirabilità delle fibre sono il diametro e la forma.

Le fibre di crisotilo, avendo una forma sinuosa, sono meno penetranti, mentre le fibre di crocidolite e amosite (anfiboli), se di

dimensioni molto piccole, avendo forma aghiforme penetrano più facilmente nei polmoni fino a raggiungere gli alveoli.

I parametri dimensionali di lunghezza maggiore di 5 micron, larghezza inferiore a 3 micron e rapporto lunghezza/diametro

superiore a 3, congiuntamente definiscono il cosiddetto“comportamento aerodinamico”.

Il comportamento aerodinamico condiziona la possibilità di raggiungere le vie respiratorie più periferiche e depositarvisi, ossia

condiziona la loro “respirabilità o biodisponibilità”.

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DEPOSIZIONE REGIONALE DELLE FIBRE e PATOLOGIE ASBESTO-CORRELATE

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Le prime normeLa prima norma italiana, che prende in considerazione il rischio amianto, è del 1936 (R.D. n. 1720/36).Viene specificata la tipologia dei lavori pericolosi, faticosi ed insalubri, tra questi:- le lavorazioni d’amianto, limitatamente alle operazioni di mescola, filatura e tessitura;- la macinazione di amianto, calce, gesso, cementi.

Con il DPR n. 303/56 vengono affrontate le problematiche relative alla tutela dell’igiene dei lavoratori, quindi anche quelli esposti alle polveri d’amianto.

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Decreto Ministeriale 12 febbraio 1971Il legislatore aveva disposto che le aziende, produttrici di amianto e di manufatti contenenti amianto, venissero:• classificate come “Industrie Insalubri di I Classe”;• collocate fuori dall’abitato, fatte salve quelle aziende il cui titolare avesse dimostrato di aver adottato tutte le cautele/tecnologie atte a ridurre il rischio provocato dall’attività.

Le prime norme

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…..successivamente

Nel marzo del 1978, l’organizzazione statunitense E.P.A. (Environmental protection Agency) promulgò la prima direttiva con riferimento alle condizioniper le operazioni di lavoro in presenza di amianto.Dopo anni di studio, aumentava sempre più la consapevolezza e la certezza che l’esposizione professionale, alle polveri di amianto, era in grado di esporre, non solo al rischio di contrarre l’asbestosi, ma anche il cancro.

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Recepimento delle direttive comunitarie

Negli anni ’80 vennero emanate 5 Direttive comunitarie, recepite con il D.Lgs. 15/08/91 n.277a tutela dei lavoratori esposti a: rumore, piombo ed amianto.Questa nuova Norma, essendo specifica, prevalesulle misure e le cautele disposte dal DPR 303/56.Valori limite di esposizione professionale CRISOTILO 0,6 fibre/ccANFIBOLI 0,2 fibre/cc

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Tutta la normativa sino ad ora esaminata ha contribuito a:• tenere viva l’attenzione sul “problema amianto”,• portare alla decisione politica, di VIETAREVIETARE l’estrazione, l’importazione, l’esportazione, la commercializzazione e la produzione dell’amianto e/o di manufatti che lo contengono.

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LEGGE 27 MARZO 1992 N. 257VENGONO RIPORTATE LE MODALITA’ CONCERNENTI:

1. la dismissione dell’amianto dal territorio nazionale ed in particolare riguardanti il DIVIETO di: estrazione, importazione, esportazione, lavorazione, commercializzazione, utilizzazione, trattamento e smaltimento, dell’amianto e dei prodotti che lo contengono

2. la realizzazione di misure di bonifica e di decontaminazione delle aree interessate dall’inquinamento da amianto

3. la ricerca finalizzata alla individuazione di materiali sostitutivi e alla riconversione produttiva è per il controllo sull’inquinamento da amianto.

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LEGGE 27 MARZO 1992 N. 257COMMISSIONE per la valutazione dei problemi ambientali e dei rischi sanitari connessi all’impiego dell’amianto (art. 4)COMPITIAcquisire i dati dei censimentiPredisporre piani di indirizzo per la formazione del personale del SSNPredisporre disciplinari tecnici per lo smaltimento dei rifiutiIndividuare i requisiti omologativi dei materiali sostitutiviPredisporre normative e metodologie tecniche per gli interventi di bonificaNORME DI ATTUAZIONE (art.6)TUTELA DELL’AMBIENTE E DELLA SALUTE (CAPO III D.Lvo 81/08)Obbligo di Relazione annuale per le imprese che utilizzano, smaltiscono e/o bonificano amianto da inviare alla USL, che predispone relazioni annuali sulle condizioni dei lavoratori esposti (art.9) Adozione dei Piani regionali di protezione dall’amianto (art.10): censimento, corsi di formazione professionale per bonificatori, individuazione dei siti per smaltimento, vigilanza delle Aziende USLIscrizione delle imprese di smaltimento e rimozione all’Albo Nazionale Gestione Rifiuti – categ. 10 (art. 12)

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Legge n. 257 del 27 marzo 1992

La Commissione per la valutazione dei problemi ambientali e dei rischi sanitari connessi all’impiego dell’amianto PREDISPONE Normative e metodologie tecniche per gli interventi di bonifica, ivi compresi quelli per rendere innocuo l’amianto EMANATE successivamente CON DECRETO DAL MINISTERO DELLA SANITA’ (D.M. 6 settembre 1994)

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Il D.M. 06-09-1994 in attuazione della Legge 257/92 stabilisce le prescrizioni di

carattere tecnico per la valutazione del rischio, il controllo, la manutenzione e la bonifica di materiali contenenti amianto

presenti nelle strutture.

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DECRETO MINISTERIALE 6/9/1994Amianto negli edifici:• La presente normativa si applica a strutture edilizie ad uso civile, commerciale o industriale aperte al pubblico o comunque di utilizzazione collettiva in cui sono in opera manufatti e/o materiali contenenti amianto dai quali puo' derivare una esposizione a fibre aerodisperse.• Sono pertanto esclusi da tale normativa gli edifici industriali in cui la contaminazione proviene dalla lavorazione dell'amianto o di prodotti che lo contengono (quindi siti industriali dismessi o quelli nei quali e‘ stata effettuata riconversione produttiva) e le altre situazioni in cui l'eventuale inquinamento da amianto e' determinato dalla presenza di locali adibiti a stoccaggio di materie prime o manufatti o dallapresenza di depositi di rifiuti.

• Il proprietario dell'immobile e/o il responsabile dell'attivita' che vi si svolge

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Il Decreto 6 settembre 1994Composto da sette sezioni:– localizzazione e caratterizzazione delle strutture edilizie;– valutazione del rischio– metodi di bonifica– programma di controllo e manutenzione di materiali contenenti amianto– misure di sicurezza da rispettare durante la bonifica– criteri da adottarsi per la “restituibilità” di ambienti bonificati– rimozione di coperture in cemento amianto

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La potenziale pericolosità deriva dalla capacità dei materiali contenenti amianto di disperdere fibre e quindi è fondamentale valutare la friabilità del materiale stesso.

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materiali friabili: materiali che possono essere sbriciolati o ridotti in polvere con la sola pressione delle dita, possono quindi disperdere facilmente fibre soprattutto se sottoposti a vibrazioni, correnti d’aria, infiltrazioni di acqua, e possono essere facilmente danneggiati durante interventi di manutenzione.

materiali compattimateriali compatti: materiali duri che possono essere sbriciolati o ridotti in polvere con l’impiego di mezzi meccanici (dischi abrasivi, mole, trapani...).

I materiali in cemento amianto che non sono friabili, lo possono diventare a seguito del degrado subito a causa di fattori ambientali.

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PRIORITA’1.1.materiali friabili in cattivo stato di materiali friabili in cattivo stato di

conservazioneconservazione

2.2.facile accesso o mancanza di facile accesso o mancanza di confinamentoconfinamento

3.3.suscettibilitsuscettibilitàà di facile danneggiamento e di facile danneggiamento e conseguente rilascio di fibreconseguente rilascio di fibre

4.4.possibilitpossibilitàà di frequenti manomissionidi frequenti manomissioni

5.5. frequenti interventi di manutenzionefrequenti interventi di manutenzione

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PROVVEDIMENTI

1.1.restauro del materialerestauro del materiale Si applica a Si applica a materiali in buone condizioni con zone di materiali in buone condizioni con zone di danneggiamento di limitata estensione danneggiamento di limitata estensione < 10%.< 10%.

2.2.bonificabonifica da effettuare tramite.da effettuare tramite.rimozionerimozioneincapsulamentoincapsulamentoconfinamentoconfinamento

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Metodologie di Bonifica (DM 06/09/1994)Con la tecnica di:• Rimozione: soluzione definitiva comporta laconsegna alla discarica autorizzata• Confinamento: soluzione temporaneacomporta la Segregazione con barriera fisica ela verifica periodica• Incapsulamento: soluzione temporanea con“prodotto incapsulante” idoneo e la verificaperiodica

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MICROSCOPIA ELETTRONICA A SCANSIONE PER LA RESTITUIBILITA’ DEGLI AMBIENTI BONIFICATI.

1. Il campionamento deve avvenire in maniera aggressiva, in modo da disturbare le superfici dell’area interessata; tale area deve essere priva di residui visibili di amianto

2. Il campionamento è di centro ambiente e non di tipo personale

3. Vengono utilizzati filtri in policarbonato (NPF) con porosità di 0,8 micron e diametro di 25 mm

4. I portafiltri devono essere metallici, per diminuire l’effetto delle cariche elettrostatiche

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5. Il flusso di campionamento deve essere tale da assicurare una velocità lineare di 0,35 m/sec ±10%. Resta comunque fisso un volume finale di prelievo di circa 3000 litri

6. Con filtri a membrana di 25 mm di diametro (diametro effettivo di prelievo di 20-22 mm), il flusso di prelievo deve essere compreso tra 6 e 9 litri/min.

7. I locali bonificati presentano condizioni di accertata restituibilità, nel caso in cui la determinazione di fibre di amianto effettuata in microscopia elettronica a scansione abbia rilevato concentrazioni medie di fibre inferiori a 2 2 ffff// ll .

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D.LgsD.Lgs 257/2006257/2006

Attuazione della direttiva 2003/18/CE relativa alla protezione dei lavoratori dai rischi derivanti dall’esposizione all’amianto durante il lavoro (in vigore dal 26 settembre 2006)

Abrogazione del Capo III del D.Lgs. 277/91

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Capo III:Capo III:PROTEZIONE DAI PROTEZIONE DAI RISCHI CONNESSI RISCHI CONNESSI ALL'ESPOSIZIONE ALL'ESPOSIZIONE

ALL'AMIANTOALL'AMIANTO

D. LD. L.vo.vo 81/200881/2008

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Il Capo III «Protezione dei rischi connessi all’esposizione all’amianto»all’articolo 246 – Campo di applicazione – definisce che fermo restando quanto previsto nella legge 257/1992, si applica alle attività lavorative in essa non ricomprese

D. L.vo 81/2008

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D. L.vo 81/2008

Le ....”rimanenti attività lavorative che possono comportare, per i lavoratori, il rischio di esposizione ad amianto” ..... sono:- manutenzione,- rimozione,- smaltimento e trattamento dei relativi rifiuti,- bonifica delle aree interessate.

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D.L.vo 81/2008

Ha introdotto novità rispetto a quanto già previsto in tema di:

• misure di prevenzione e di protezione, • controllo dell’esposizione, • sorveglianza sanitaria,• registro degli esposti.

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Ai fini del presente capo il termine amianto designa i seguenti silicati fibrosi:

a) l'actinolite d'amianto, n. CAS 77536-66-4;b) la grunerite d'amianto (amosite), n. CAS 12172-73-5;c) l'antofillite d'amianto, n. CAS 77536-67-5;d) il crisotilo, n. CAS 12001-29-5;e) la crocidolite, n. CAS 12001-28-4;f) la tremolite d'amianto, n. CAS 77536-68-6.

Art.Art. 247 Definizioni247 Definizioni

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OBBLIGHI DEL DATORE DI LAVOROOBBLIGHI DEL DATORE DI LAVORO• INDIVIDUAZIONE DELLA PRESENZA DI AMIANTO (248)• VALUTAZIONE DEL RISCHIO (249)• NOTIFICA (250)• MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE (251)• MISURE IGIENICHE (252)• CONTROLLO DELL’ESPOSIZIONE (253)• VALORE LIMITE (254)• OPERAZIONI LAVORATIVE PARTICOLARI (255)• LAVORI DI DEMOLIZIONE O RIMOZIONE DELL’AMIANTO (256)• INFORMAZIONE AI LAVORATORI (257)• FORMAZIONE DEI LAVORATORI (258)• SORVEGLIANZA SANITARIA (259)• REGISTRO DI ESPOSIZIONE E CARTELLE SANITARIE DI RISCHIO (260)• MESOTELIOMI (261)

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Il Datore di Lavoro devedeve INDIVIDUARE LA PRESENZA DEL PERICOLO da AMIANTO:• QUANDO ? Prima della manutenzione o demolizione (rimozione)• COME ? Con “ogni misura necessaria” anche chiedendo informazioni al proprietario dei locali• COSA FA’? Se esiste il “ minimo dubbio” sulla presenza di amianto applica il Capo III Titolo IX.Il DdL deve dimostrare (con prova documentale) di aver valutato l’eventuale presenza di amianto. Per le attività di manutenzione eseguite da personale dipendentepuò essere esplicitato nel documento di valutazione dei rischi

Art.Art. 248 Individuazione della 248 Individuazione della presenza di amiantopresenza di amianto

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E’ ricondotta negli schemi dell’articolo 28 del D.Lgs. 81/08:il Datore di Lavoro valuta i rischi dovuti alla polvere proveniente dall’amianto e dai materiali contenenti amianto al fine di:• stabilire la natura e il grado di esposizione• stabilire le misure di Prevenzione e Protezione da attuare

Art.Art. 249 Valutazione del rischio249 Valutazione del rischio

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elementi di cui all’art. 28 lettera a), b), c), d), f)a) relazione con i criteri (completezza, brevità, comprensibilità nella pianificazione degli interventi di prevenzione)b) indicazione delle misure di prevenzione e protezione e dei DPI da adottare a seguito della valutazione dell’esposizionec) programma di miglioramento nel tempo dei livelli di sicurezza e tutela della salute raggiungibile secondo l’evoluzione della tecnica, della prevenzione e della protezioned) individuazione di procedure per l’attuazione dellemisure da realizzare e i ruoli dell’organizzazioneaziendale che vi devono provvederef) L’individuazione delle mansioni che espongono a rischio e che richiedono capacità professionale, esperienza, formazione e addestramento con indicazione di:

. caratteristiche, durata, frequenza della lavorazione

. quantitativi e tipologie di materiali contenenti amianto manipolati per anno

Art.Art. 249 Valutazione del rischio249 Valutazione del rischio

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INOLTRE ….COSA DEVE CONTENERE IL INOLTRE ….COSA DEVE CONTENERE IL DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEL RISCHIODOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEL RISCHIO

-Elenco e caratteristiche dei DPI forniti ai lavoratori con i relativi criteri di ... Scelta … Uso ... Gestione (note informative dei DPI impiegati).

-Procedure di pulizia e manutenzione delle attrezzature

-Protocollo di sorveglianza sanitaria

-Programma di informazione/formazione

-Resoconto delle misurazioni con le relative strategie

-Valutazione dell’esposizione (elaborazione dei dati e confronto con il valore limite

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Elementi di cui all’art. 29 comma 7Nelle aziende in cui si svolgono attività che espongono i lavoratori a rischi … connessi all’amianto non si applicano le disposizioni di cui al comma 6:

non è possibile usufruire della possibilità di effettuare la valutazione dei rischi sulla base di procedure standardizzate

Art.Art. 249 Valutazione del rischio249 Valutazione del rischio

53

Il datore di lavoro ha l’obbligo di inviare la Relazione annualeIl datore di lavoro ha l’obbligo di inviare la Relazione annuale(Art(Art.9 .9 -- Legge 257/92)Legge 257/92)Deve essere stilata da parte delle imprese che utilizzanoamianto o che svolgono attività di smaltimento o di bonificaDeve indicare:• i tipi e i quantitativi di amianto oggetto dell’attività• le attività svolte, i procedimenti applicati• il numero e i dati anagrafici degli addetti• il carattere e la durata delle attività svolte dagli addetti• le esposizioni all’amianto alle quali gli addetti sono stati sottoposti• le caratteristiche dei prodotti contenenti amianto• le misure adottate ai fini della tutela della salute dei lavoratori e dell’ambienteDeve essere inviata annualmente alla Regione e alla AUSL dicompetenza ove si sono svolte le attività dell’impresa

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Comma 2:Viene introdotta la definizione di ““Esposizioni Sporadiche e di Debole IntensitàEsposizioni Sporadiche e di Debole Intensità” ”

QUANDOrisulta chiaramente dalla Valutazione che:• il Valore Limite non è superato• SOLO per 4 specifiche e descritte attivitàlavorative

Art.Art. 249 Valutazione del rischio249 Valutazione del rischio

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a) brevi attività non continuative di manutenzione durante le quali il lavoro viene effettuato solo sumateriali non friabili;

b) rimozione senza deterioramento di materiali non degradati in cui le fibre di amianto sono fermamente legate ad una matrice;

c) incapsulamento e confinamento di materiali contenenti amianto che si trovano in buono stato;

d) sorveglianza e controllo dell’aria e prelievo dei campioni ai fini dell'individuazione della presenza di amianto in un determinato materiale

Art.Art. 249 Valutazione del rischio249 Valutazione del rischio

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In questi casi non si applicano:

La Notifica (art. 250)La Sorveglianza Sanitaria (art. 259)Il Registro degli Esposti (art. 260)Controllo dell’esposizione ( art. 253, c.1)

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3. Il datore di lavoro effettua nuovamente la valutazione ogni qualvolta si verifichino modifiche che possono comportare un mutamento significativo dell'esposizione dei lavoratori alla polvere proveniente dall'amianto o dai materiali contenenti amianto.

4. La Commissione consultiva permanente di cui all'articolo 6 provvede a definire orientamenti pratici per la determinazione delle esposizioni sporadiche e di debole intensità, di cui al comma 2.

Art.Art. 249 Valutazione del rischio249 Valutazione del rischio

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ORIENTAMENTI PRATICI PER LA DETERMINAZIONE DELLE Esposizioni Sporadiche e di Debole IntensitàEsposizioni Sporadiche e di Debole Intensità (comma 4)

(testo approvato dal Comitato 2 “Agenti chimici , fisici e biologici” della Commissione Consultiva Permanente per la prevenzione degli infortuni e per l’igiene del lavoro, nella seduta del 10/04/2008)

- Attività in cui si trattano unicamente MCA non friabili in cui le fibre sono legate a matrici in buono stato di conservazione;

- Attività effettuate per un massimo di 60 ore/anno per non più di 4 ore per singolo intervento e per non più di 2 interventi/mese, con il rispetto del 1/10 VLE (comprensiva di pulizia del sito, messa insicurezza rifiuti e decontaminazione operatore). All’intervento non devono partecipare più di 3 lavoratori

Non rientrano nelle attività Esposizioni Sporadiche e di Debole Intensità quelle svolte da ditte iscritte all’Albo Bonificatori Amianto

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PRIMA DELL’INIZIO DEI LAVORI di cui all'art.246 :

• Il Datore di Lavoro presenta una NOTIFICANOTIFICA all'organo di vigilanza competente per territorio (comma 1)• Il Datore di Lavoro provvede che i lavoratori o i lororappresentanti abbiano accesso alla documentazione (comma 3)• Il Datore di Lavoro inoltrata una NUOVA notificaOgni qualvolta ci siano modifiche delle condizioni di lavoro che possano comportare un aumento significativo possano comportare un aumento significativo dell'esposizione alla polvere proveniente dall'amianto o da dell'esposizione alla polvere proveniente dall'amianto o da materiali contenenti amianto materiali contenenti amianto (comma 4)

Art.Art. 250 Notifica250 Notifica

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Elementi della NOTIFICA NOTIFICA (comma 3):• ubicazione del cantiere;• tipi e quantitativi di amianto manipolati;• attività e procedimenti applicati;• numero di lavoratori interessati;• data di inizio dei lavori e relativa durata;• misure adottate per limitare l’esposizionedei lavoratori all’amianto.

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1. In tutte le attività di cui all’articolo 246, la concentrazioneconcentrazione nell’aria della polvere proveniente dall'amianto o dai materiali contenenti amianto nel luogo di lavoro deve essere ridotta al minimodeve essere ridotta al minimo con i dispositivi di protezione collettiva e, in ogni caso, al di sotto del valore limite fissato nell'articolo 254, mediante le seguenti misure:

a) il numero dei lavoratori espostinumero dei lavoratori esposti o che possono essere esposti alla polvere proveniente dall'amianto o da materiali contenenti amianto deve essere limitato al numero più basso possibile;

Art.Art. 251 Misure di prevenzione e protezione251 Misure di prevenzione e protezione

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b) i lavoratori esposti devono sempresempre utilizzare i DPI delle vie respiratorie con fattore di protezione operativo adeguato alla concentrazione di amianto nell’aria. La protezione deve essere tale da garantire all’utilizzatore in ogni caso che la stima della concentrazione di amianto nell’ariafiltrata, ottenuta dividendo la concentrazione misurata nell’aria per ilFattore di Protezione Operativo, sia INFERIORE ad 1/10INFERIORE ad 1/10 del VALORE LIMITE indicato all’art. 254.

c) l’utilizzo dei DPI deve essere intervallato da periodo di riposo adeguati all’impegno fisico richiesto dal lavoro. L’accesso allearee di riposo deve essere preceduto da idonea decontaminazione;

Art.Art. 251 Misure di prevenzione e protezione251 Misure di prevenzione e protezione

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I DPI devono garantire una concentrazione di fibre nell’aria inspirata non superiore a 1/10 del valore limite, fissato a 0,1 fibre/cc di aria e misurato

come media ponderata nel tempo di riferimento di otto ore. La scelta del DPI, quindi, necessita della

conoscenza della concentrazione di amianto nell’aria e del fattore di protezione operativo del dispositivo (FPO). Ad esempio, l’uso di un

semimaschera facciale tipo FFP3, che ha un fattore di protezione operativo pari a 30, garantisce che la concentrazione di fibre nell’aria inspirata non sia

superiore a un decimo del valore limite se la concentrazione ambientale non supera 0,3 ff/cm3.

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DPI idonei sono quelli con i Requisiti Essenziali di Sicurezza:• Dichiarazione di conformità CE• La marcatura CE• Una nota informativaPer la protezione delle vie Respiratorie èObbligatorio anche l’addestramento all’uso

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e) i processi lavorativi devono essere concepiti in modo tale da evitare di produrre polvere di amianto o, se ciò non è possibile, da evitare emissione di polvere di amianto nell'aria;

f) tutti i locali e le attrezzature per il trattamento dell'amianto devono poter essere sottoposti a regolare pulizia e manutenzione;

g) l'amianto o i materiali che rilasciano polvere di amianto o che contengono amianto devono essere stoccati e trasportati in appositi imballaggi chiusi;

h) i rifiuti devono essere raccolti e rimossi dal luogo di lavoro il più presto possibile in appropriati imballaggi chiusi su cui sarà apposta un'etichettatura indicante che contengono amianto. Detti rifiuti devono essere successivamente trattati in conformità alla vigente normativa in materia di rifiuti pericolosi.

Art.Art. 251 Misure di prevenzione e protezione251 Misure di prevenzione e protezione

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Per tutti i cantieri previsti dal campo diapplicazione sono individuate tre tipologie di misure igieniche:• zone limitate e dedicate• individuazione e organizzazione per i DPI• locali e strutture

Art.Art. 252 Misure igieniche252 Misure igieniche

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Zone DedicateZone Dedicate

• Luoghi di lavoro con amianto delimitati econ appositi cartelli• Accesso consentito solo agli addetti• Divieto di fumare• Aree speciali per mangiare e bere

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Organizzazione dei DPIOrganizzazione dei DPI

• Adeguati indumenti e DPI• I DPI devono restare all’interno del cantiere• Lavaggio a cura della impresa con trasporto incontenitori chiusi presso la lavanderia attrezzata• Riposti in un luogo separato rispetto agli indumenti personali

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Locali e StruttureLocali e Strutture

• Indumenti di lavoro e DPI in luogo separato(e non contaminato) dagli abiti civili• Impianti sanitari provvisti di docce (in casodi operazioni in ambienti polverosi )• I DPI custoditi in locali destinati allo scopo.Predisporre la pulizia e la manutenzione inquesti locali.

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1. Al fine di garantire il rispetto del valore limite fissato all'articolo 254 e in funzione dei risultati della valutazione iniziale dei rischi, il datore di lavoro effettua periodicamentela misurazione della concentrazione di fibre di amianto nell’aria del luogo di lavoro tranne nei casi in cui ricorrano le condizioni previste dal comma 2 dell’articolo 249. I risultati delle misure sono riportati nel documento di valutazione dei rischi.

2. Il campionamento deve essere rappresentativo dalla concentrazione nell’aria della polvere proveniente dall’amianto o dai materiali contenenti amianto

Art.Art. 253 Controllo dell'esposizione253 Controllo dell'esposizione

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3. I campionamenti sono effettuati previa consultazione dei lavoratori ovvero dei loro rappresentanti.

4. Il prelievo dei campioni deve essere effettuato da personale in possesso di idonee qualifiche. I campioni prelevati sono successivamente analizzati da laboratori qualificatilaboratori qualificati ai sensi del decreto del Ministro della Sanità in data 14 maggio 1996, pubblicato nel supplemento ordinario alla Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana n. 178 del 25 ottobre 1996.

Art.Art. 253 Controllo dell'esposizione253 Controllo dell'esposizione

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Qualifiche DM 14/5/96Qualifiche DM 14/5/96--All. 5 : “Requisiti minimi dei laboratori All. 5 : “Requisiti minimi dei laboratori pubblici e privati che intendono effettuare attività analitiche pubblici e privati che intendono effettuare attività analitiche sull’amianto”sull’amianto”PrelievoPrelievo• Personale addetto al campionamento con almeno diploma discuola media superiore, con documentata esperienza nelsettore specifico e che deve operare sotto la direzione di unlaureato in discipline tecnico-scientifiche con specifica ecomprovata esperienza.Analisi: Strumenti (MOCF,SEM, DRX)Analisi: Strumenti (MOCF,SEM, DRX)• Personale del laboratorio con stesse caratteristiche previsteper il prelievo e comprovata esperienza nella tecnicaanalitica.• Il laboratorio deve partecipare ad appositi controlli di qualità.

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5. La durata dei campionamenti deve essere tale da consentire di stabilire un'esposizione rappresentativa, per un periodo di riferimento di 8 ore tramite misurazioni o calcoli ponderati nel tempo.

6. Il conteggio delle fibre di amianto è effettuato di preferenza tramite microscopia a contrasto di fase, applicando il metodo raccomandato dall’OMS nel 1997 o qualsiasi altro metodo che offra risultati equivalenti.

7. Ai fini della misurazione dell’amianto nell'aria, di cui al comma l, si prendono in considerazione unicamente le fibre che abbiano una lunghezza superiore a 5 µm e una larghezza inferiore a 3 µm e il cui rapporto lunghezza/larghezza sia superiore a 3:1.

Art.Art. 253 Controllo dell'esposizione253 Controllo dell'esposizione

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6. 6. Campionamento e AnalisiCampionamento e Analisi

METODI note

AIA RTM 1Dir. CEE 83/477D.Lgs 277/’91 Recepimento italiano Dir CEEUNICHIM 578/1982NIOSH 7400/’89WHO 1997 RACCOMANDAZIONEDir. CEE 2003/18 Modifica CE 83/477------ WHO

RECEPIMENTO ITALIA DL 81/08

I diversi metodi sono “simili” ma non uguali.Per tutti analisi/conteggio in MOCF

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CAMPIONAMENTO DELLE FIBRE DI ASBESTO

Come portamembrana si utilizzano delle cassette preassemblate da 25 mm di diametro, commercializzate da diverse ditte (Millipore, Nucleopore, ecc).

Il sistema di prelievo della polvere viene posizionato in zona respiratoria e generalmente viene appuntato al bavero della giacca del lavoratore, mentre le pompa èattaccata in vita con una cintura.

Il flusso di 1 l/min1 l/min, con una velocità di filtrazione pari a circa 4 cm/sec.

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Il portamembrana è a faccia aperta con un cilindro o cuffia di protezione e di convogliamento dell'aria avente una estensione di 3-4 cm rispetto al filtro e che permetta l'esposizione di un'area di almeno 20 mm di diametro.

Durante il campionamento il cappuccio deve essere Durante il campionamento il cappuccio deve essere rivolto verso il basso.rivolto verso il basso.

CAMPIONAMENTO DELLE FIBRE DI ASBESTO CAMPIONAMENTO DELLE FIBRE DI ASBESTO

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Il filtro a membrana (con reticolo stampato) utilizzato per il campionamento deve essere in esteri misti di cellulosa o nitrato di cellulosa e avere porosità compresa tra 0.8 e 1.2 micron e diametro di 25 mm.Microscopia ottica a contrasto di fase (500 X)Reticolo Walton-BeckettLettura delle fibre respirabili in 200 campi pari a 200 aree di reticolo W-BLa concentrazione delle fibre nel volume di aria campionato è dato dal prodotto del numero di fibre lette ed il rapporto tra l'area di deposizione e l'area di lettura, diviso il prodotto tra il volume di aria campionata e il numero di campi letti.

ANALISIANALISI

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1.Il valore limite di esposizione per l'amianto è fissato a 0,1 f/0,1 f/cccc di aria, misurato come media ponderata nel tempo di riferimento di otto ore. I datori di lavoro provvedono affinchénessun lavoratore sia esposto a una concentrazione di amianto nell’aria superiore al valore limite.

Art.Art. 254 Valore limite254 Valore limite

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2. Se viene superato il Valore Limite il Datore di Lavoro:• deve individuare le cause,• adottare al più presto le misure appropriate,• ricontrollare l’esposizione con misurazione.

Il lavoro può proseguire nella zona interessata solo se Il lavoro può proseguire nella zona interessata solo se vengono prese misure adeguate per la protezione dei vengono prese misure adeguate per la protezione dei

lavoratori interessati.lavoratori interessati.

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3. Per verificare l'efficacia delle misure di cui al comma 2, il datore di lavoro procede immediatamente ad una nuova determinazione della concentrazione di fibre di amianto nell'aria

4. In ogni caso, se il Valore Limite non può essere rispettato con altri mezzi è necessario l’uso dei DPI delle vie respiratorie con fattore di protezione operativo tale da garantire tutte le condizioni previste dall’art. 251, comma 1, lettera b)

Art.Art. 254 Valore limite254 Valore limite

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5. Nell'ipotesi di cui al comma 4, il datore di lavoro, previa consultazione con i lavoratori o i loro rappresentanti, assicura i periodi di riposo necessari, in funzione dell'impegno fisico e delle condizioni climatiche. L’accesso alle aree di riposo deve essere preceduto da idonea decontaminazione di cui all’art. 256 comma 4 lettera d.

Art.Art. 254 Valore limite254 Valore limite

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Nel caso in cui nonostante l’adozione delle misure tecniche preventive è prevedibile che l’esposizione dei lavoratorisuperi il valore limite, il Datore di Lavoro adotta adeguate misure per la protezione dei lavoratori:• DPI sia delle vie respiratorie che altri e ne esige l’uso• cartelli con segnalazione di possibile superamento VL• misure per impedire la dispersione dai locali di lavoro• consulta i lavoratori o i loro rappresentanti sulle misure da adottare

Art.Art. 255 Operazioni lavorative 255 Operazioni lavorative particolariparticolari

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1. I lavori di demolizione o di rimozione dell'amianto possono essere effettuati solo da imprese rispondenti ai requisiti di cui all’articolo 212 del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152.

Le imprese di BONIFICA dell’amianto iscritte allo specifico “Albo delle Imprese che smaltiscono Rifiuti” possono essere di:

• Categoria 10A: bonifica per materiale edile in matrici cementizie o resinoidi (compatto);

• Categoria 10B: bonifica per materiali d’attrito, isolanti (pannelli, coppelle, carte, cartoni, tessili, spruzzati, stucchi, smalti, bitumi, colle,

guarnizioni, altri materiali isolanti), apparecchiature, contenitori a pressione (friabile)

Art.Art. 256 Lavori di demolizione o 256 Lavori di demolizione o rimozione dell'amiantorimozione dell'amianto

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2. Il datore di lavoro, prima dell'inizio di lavori (almeno 30 giorni prima) di demolizione o di rimozione dell’amianto o di materiali contenenti amianto da edifici, strutture, apparecchi e impianti, nonché dai mezzi di trasporto, predispone un piano di lavoro.

3. Il piano di cui al comma 2 prevede le misure necessarie per garantire la sicurezza e la salute dei lavoratori sul luogo di lavoro e la protezione dell'ambiente esterno.

L’invio alla AUSL del Piano sostituisce la Notifica (Art. 250).

Art.Art. 256 Lavori di demolizione o 256 Lavori di demolizione o rimozione dell'amiantorimozione dell'amianto

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4. Il piano, in particolare, prevede e contiene informazioni sui seguenti punti:a) rimozione dell’amianto o dei materiali contenenti amianto prima dell’applicazione delle tecniche di demolizione, a meno che tale rimozione non possa costituire per i lavoratori un rischio maggiore di quellorappresentato dal fatto che l’amianto o i materiali contenenti amianto vengano lasciati sul posto;b) fornitura ai lavoratori di idonei dispositivi di protezione individuale;c) verifica dell’assenza di rischi dovuti all’esposizione all’amianto sul luogo di lavoro, al termine dei lavori di demolizione o di rimozione dell’amianto;d) adeguate misure per la protezione e la decontaminazione del personale incaricato dei lavori;e) adeguate misure per la protezione dei terzi e per la raccolta e lo smaltimento dei materiali;f) adozione, nel caso in cui sia previsto il superamento dei valori limite di cui all’articolo 254, delle misure di cui all’articolo 255, adattandole alle particolari esigenze del lavoro specifico;

Art.Art. 256 Lavori di demolizione o 256 Lavori di demolizione o rimozione dell'amiantorimozione dell'amianto

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g) natura dei lavori, data di inizio e loro durata presumibile;h) luogo ove i lavori verranno effettuati;i) tecniche lavorative adottate per la rimozione dell’amianto;l) caratteristiche delle attrezzature o dispositivi che si intendono utilizzare per attuare quanto previsto dalla lettera d) ed e).

5. Copia del piano di lavoro è inviata all'organo di vigilanza, almeno 30 giorni prima dell'inizio dei lavori. Se entro tale il periodo l’organo di vigilanza non formula motivata richiesta di integrazione o modifica del piano di lavoro e non rilascia prescrizione operativa, il datore di lavoro può eseguire i lavori. L’obbligo del preavviso di trenta giorni prima dell’inizio dei lavori non si applica nei casi di urgenza. In tale ultima ipotesi, oltre alla data di inizio, deve essere fornita dal datore di lavoro indicazione dell’orario di inizio delle attività.

Art.Art. 256 Lavori di demolizione o 256 Lavori di demolizione o rimozione dell'amiantorimozione dell'amianto

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Le Novità per le imprese di bonifica per lavori di demolizione o rimozione• E’ previsto che la AUSL rilasci “prescrizioni”,richieste di integrazioni o modifiche al piano• Nel Piano deve essere prevista la verifica alla fine dei lavori dell’assenza di rischi dovuti all’amianto.• Nei casi di urgenza non si applica l’obbligo delpreavviso dei 30 giorni.•Deve essere esplicitata anche l’ora di inizio lavori

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Fatto salvo l’articolo 36 del D.Lgs. 81/08 i lavoratoridevono ricevere informazioni su:• Rischi per la salute per l’esposizione ad amianto,• Norme igieniche da osservare,• Norme d’uso e di pulizia dei DPI• Misure di precauzioni particolari,• Esistenza del Valore Limite e della misurazioneperiodica

Se il Valore Limite è superato i lavoratori Se il Valore Limite è superato i lavoratori interessati e gli RLS devono essere informati.interessati e gli RLS devono essere informati.

Art.Art. 257 Informazione dei Lavoratori257 Informazione dei Lavoratori

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Possono essere adibiti alla rimozione dell’amianto e alla bonifica delle aree esclusivamente i lavoratori che hanno frequentato il Corso previsto dall’articolo 10 della L.257/92 (Corsi Regionali per Addetti di 30 ore).Il corso previsto dalla Legge 257/92 per i lavoratori Addetti è un corso “abilitante”, quindi la formazione deve necessariamente essere:• specifica: ossia tenere conto delle situazioni lavorative di impresa• effettuata con periodicità definita dal Datore di Lavoro nel “Documento di valutazione del rischio” (art. 17)

Art.Art. 258 Formazione dei Lavoratori258 Formazione dei Lavoratori

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• Fatto salvo l’articolo 37 del D.Lgs. 81/08 ilavoratori esposti o potenzialmente esposti, devono essere formati ad intervalli regolari, su :• Proprietà e materiali,• Procedure di lavoro sicure, di emergenza, didecontaminazione; attrezzature di protezione,• Attività lavorative che espongono all’amianto• Sui DPI (scelta, uso, pulizia, limiti )• Eliminazione dei rifiuti,• Sorveglianza medica

Art.Art. 258 Formazione dei Lavoratori258 Formazione dei Lavoratori

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•Tutti i lavoratori esposti, esclusi quelli esposti a “Esposizioni Esposizioni Sporadiche e di Debole IntensitàSporadiche e di Debole Intensità” prima di essere adibiti allo svolgimento e periodicamente almeno una volta ogni tre anni o con periodicità fissata dal Medico Competente sono SOTTOPOSTI AD UN CONTROLLO SANITARIO VOLTO A VERIFICARE ANCHE LA POSSIBILITÀ DI INDOSSARE DPI RESPIRATORIA DURANTE IL LAVORO.• I lavoratori che sono stati iscritti anche una sola volta nelregistro degli esposti sono sottoposti ad una visita medicaall’atto della cessazione del rapporto di lavoro. In tale occasione il MC deve fornire le indicazioni relative alle prescrizioni mediche da osservare e sulla opportunità di successivi accertamenti

Art.Art. 259 Sorveglianza Sanitaria259 Sorveglianza Sanitaria

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Gli accertamenti devono comprendere almeno:• Anamnesi individuale• Esame clinico generale, in particolare quello del torace• Esami della funzione respiratoria.• Il Medico Competente sulla base dell’evoluzione delleconoscenze scientifiche e dello stato di salute dellavoratore valuta l’opportunità di effettuare ulterioriesami fra i quali la citologia dell’espettorato, l’esameradiografico del torace o la tomodensitometria

Art.Art. 259 Sorveglianza Sanitaria259 Sorveglianza Sanitaria

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Il Medico Competente istituisce la Cartella sanitaria e di Rischio.Il Datore di Lavoro, tramite il Servizio Prevenzione e Protezione:• comunica i risultati dei valori INDIVIDUALI diesposizione e il Medico competente li inserisce inCartella sanitaria• istituisce il Registro degli Esposti

Art.Art. 260 Registro di esposizione e 260 Registro di esposizione e cartelle sanitarie e di rischiocartelle sanitarie e di rischio

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NovitàNovità1.Il datore di lavoroSe accerta che l’esposizione è stata superiorea quella prevista dall’art.251 c.1 lettera b), cioè un decimo del valore limite (pari a 0,01 ff/cc),iscrive i lavoratori nel registro di cui all’art. 243, comma 1

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Registro degli esposti (artRegistro degli esposti (art.243.243))Per ciascun lavoratore deve essere riportata:• l’attività svolta• l’agente cancerogeno o mutageno utilizzato• ove noto, il valore dell’esposizioneE’ istituito ed aggiornato dal Datore di Lavoro.Il Responsabile del Servizio Prevenzione eProtezione e RLS hanno accesso a tale Registro

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2. Il Datore di LavoroSu richiesta fornisce agli Organi di Vigilanzae all’ ISPESL copia:• delle Cartelle Sanitarie• del Registro degli Esposti3. In caso di cessazione del rapporto di lavoro trasmette all’ISPESL la cartella sanitaria unitamente alle annotazioni individuali contenute sul Registro degli esposti4. L’ISPESL per il tramite del MC provvede a conservare i documenti di cui al punto 3 per 40 anni dalla cessazione dell’esposizione.

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• Nei casi accertati di mesotelioma asbesto-correlati , trovanoapplicazione le disposizioni contenute nell’articolo 244, comma 3, con la costituzione di un apposito registro nazionale presso l’ISPESL”• L’articolo 244 prevede che medici, strutture sanitariepubbliche e private, nonché istituti previdenziali assicurativipubblici e privati che refertano neoplasie occupazionaliinviino a ISPESL copia della documentazione clinica e quellainerente l’anamnesi lavorativa.• L’ISPESL realizza sistemi di monitoraggio dei tumori diorigine occupazionale.

Art.Art. 261 261 MesoteliomiMesoteliomi