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1 ISTITUTO COMPRENSIVO “S. SATTA” Scuole di Chiaramonti, Erula, Laerru, Martis, Perfugas e Ploaghe 07034 PERFUGAS (SS) PROGETTO DI FORMAZIONE PROFESSIONALE PER L INTRODUZIONE DELLA LINGUA SARDA NEL CURRICOLO DELLE SCUOLE DEL I CICLO E PER IL SUO USO VEICOLARE COME LINGUA DI INSEGNAMENTO Progettazione prof. MAURO MAXIA

ISTITUTO COMPRENSIVO “S. SATTA” - icperfugas.it lingua sarda curricolare... · autonoma del Trentino ... per il migliore esito di un progetto che tenda a realizzare ... anche

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ISTITUTO COMPRENSIVO “S. SATTA” Scuole di Chiaramonti, Erula, Laerru, Martis, Perfugas e Ploaghe

07034 PERFUGAS (SS)

PPRROOGGEETTTTOO DDII FFOORRMMAAZZIIOONNEE PPRROOFFEESSSSIIOONNAALLEE

PPEERR LL’’IINNTTRROODDUUZZIIOONNEE DDEELLLLAA LLIINNGGUUAA SSAARRDDAA NNEELL

CCUURRRRIICCOOLLOO DDEELLLLEE SSCCUUOOLLEE DDEELL II CCIICCLLOO EE PPEERR IILL SSUUOO

UUSSOO VVEEIICCOOLLAARREE CCOOMMEE LLIINNGGUUAA DDII IINNSSEEGGNNAAMMEENNTTOO

Progettazione

prof. MAURO MAXIA

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0. Premessa

Nel contesto della realtà linguistica dello stato italiano la Sardegna rappresenta una

regione che si connota per la particolarità costituita dalla presenza di una lingua

neolatina autonoma rispetto al sistema linguistico propriamente italiano. La sua

autonomia – sia come lingua a sé stante all’interno della Romània sia come codice

linguistico di grande rilevanza per lo studio dell’evoluzione storica del latino – è stata

riconosciuta dai più prestigiosi linguisti e dall’ambiente scientifico fin dalla seconda

metà dell’Ottocento.

Attualmente nel panorama linguistico italiano la lingua sarda rappresenta la più

cospicua minoranza linguistica essendo accreditata di oltre un milione di locutori

dotati di competenza attiva. Essa, cioè, può contare su un numero di parlanti di molto

superiore ad altre importanti lingue minoritarie quali sono il tedesco nella regione

autonoma del Trentino - Alto Adige, il franco-provenzale e il francese nella regione

autonoma della Valle d’Aosta, il ladino-friulano nelle regioni autonome del Friuli

Venezia Giulia e del Trentino - Alto Adige solo per citare le più rilevanti minoranze

linguistiche dal punto di vista numerico.

Proprio la presenza di questa lingua, insieme ad altri importanti fattori storici e

geografici, rappresenta uno degli elementi che hanno determinato e tuttora

contribuiscono a fare della Sardegna, sul piano politico e amministrativo, una regione

autonoma dotata di un proprio statuto avente rilevanza di legge costituzionale.

Da almeno una quarantina d’anni, ormai, si argomenta e si discute

sull’opportunità e sull’esigenza che la lingua sarda sia insegnata nelle scuole

pubbliche. Numerose esperienze sono state realizzate in molte scuole dell’Isola, ma

quasi sempre a livello sperimentale senza mai raggiungere finora un quadro di

stabilità. Anche nel nostro Istituto, durante il triennio dal 2000 al 2003 fu

esperimentato l’insegnamento curricolare del sardo insieme a quello del gallurese nelle

scuole elementari e medie dei comuni di Perfugas, Erula e Laerru. Quella esperienza si

mostrò utile, tra l’altro, per testare le problematiche e le criticità che l’insegnamento

del sardo, non meno dell’insegnamento di altre e nuove discipline, può presentare agli

operatori. Sia sufficiente, a questo riguardo, ricordare come tuttora, a distanza di una

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ventina d’anni dall’introduzione delle nuove tecnologie informatiche, il loro impiego

continui a proporre, insieme all’indubbia utilità, anche incertezze e difficoltà che

consigliano e richiedono misure di accompagnamento e di formazione continua lungo

un percorso che in molti casi copre una parte non secondaria della carriera del

personale docente. Il pensare all’introduzione di una nuova disciplina come un fatto

che non comporti difficoltà e impegno non costituirebbe il migliore approccio a questa

problematica. Al contrario, per il migliore esito di un progetto che tenda a realizzare

questo obiettivo è da mettere in conto che solo un impegno consapevole e costante

costituisce la necessaria premessa per essere preparati a affrontare e superare in modo

soddisfacente e proficuo le prevedibili difficoltà.

È di tutta evidenza la gravissima situazione del sardo, lingua millenaria che da

qualche decennio si trova in una fase di abbandono a causa della progressiva

dialettizzazione ed emarginazione dalla maggior parte dei contesti d’uso. La scuola,

dopo avere contribuito a determinare tale situazione, ora può fare moltissimo per una

sua ripresa, la quale passa anzitutto per il recupero del perduto prestigio sociale che

proprio la sua introduzione nel curricolo scolastico può favorire, incentivando in tal

modo la ripresa della trasmissione generazionale da parte delle famiglie.

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1. Quadro normativo

1.1 L’insegnamento della lingua sarda è previsto già dal 1997 attraverso la Legge

Regionale n. 26 che all’art. 2 prevede che

“la Regione assume come beni fondamentali da valorizzare la lingua sarda

riconoscendole pari dignità rispetto alla lingua italiana…e lo conforma ai principi della

pari dignità e del pluralismo linguistico sanciti dalla Costituzione e a quelli che sono alla

base degli atti internazionali in materia,e in particolare nella Carta europea delle lingue

regionali e minoritarie del 5 novembre 1992”. Per l’insegnamento del sardo questa legge

prevede, tra l’altro, che la Regione Sardegna eroghi finanziamenti diretti alla produzione

e alla pubblicazione di testi scolastici”.

Questa stessa legge prevede che

“la medesima valenza attribuita alla lingua sarda è riconosciuta, con riferimento al

territorio interessato, alla cultura ed alla lingua catalana di Alghero, al tabarchino

delle isole del Sulcis, al dialetto sassarese e a quello gallurese”.

Quest’ultima precisazione assume particolare rilievo in relazione al territorio di riferimento

di questa istituzione scolastica in quanto, tra i comuni che ne fanno parte, la popolazione del

comune di Erula è galluresofona. E anche il comune di Perfugas, pur essendo a

maggioranza sardofona, ha una quota della popolazione che si esprime in gallurese.

1.2 Dopo soltanto un paio d’anni le previsioni normative della L. R. n. 26/1997 furono

riprese e potenziate dalla Legge n. 482 del 1999 per la quale “le diversità linguistiche

costituiscono per l'Italia e per l'Europa una risorsa: la tutela e la promozione delle

lingue minoritarie rappresentano un contributo importante per l'edificazione di una

Europa fondata sui principi della democrazia e della diversità culturale, nel quadro

della sovranità nazionale e della integrità territoriale". L’art. 4 di questa legge statale

prevede che:

“Nelle scuole materne dei comuni di cui all'articolo 3, l'educazione linguistica prevede,

accanto all'uso della lingua italiana, anche l'uso della lingua della minoranza per lo

svolgimento delle attività educative. Nelle scuole elementari e nelle scuole secondarie di

primo grado é previsto l'uso anche della lingua della minoranza come strumento di

insegnamento.

Le istituzioni scolastiche elementari e secondarie di primo grado, in conformità a

quanto previsto dall'articolo 3, comma 1, della presente legge, nell'esercizio

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dell'autonomia organizzativa e didattica di cui all'articolo 21, commi 8 e 9, della legge 15

marzo 1997, n. 59, nei limiti dell'orario curriculare complessivo definito a livello

nazionale e nel rispetto dei complessivi obblighi di servizio dei docenti previsti dai

contratti collettivi, al fine di assicurare l'apprendimento della lingua della minoranza,

deliberano, anche sulla base delle richieste dei genitori degli alunni, le modalità di

svolgimento delle attività di insegnamento della lingua e delle tradizioni culturali delle

comunità locali, stabilendone i tempi e le metodologie, nonché stabilendo i criteri di

valutazione degli alunni e le modalità di impiego di docenti qualificati”.

1.3 La circolare del MIUR n. 64 del 29/7/2003 ha dettato disposizioni puntuali

invitando le scuole e presentare progetti per l’insegnamento delle lingue minoritarie e

in particolare ha previsto che:

“Le istituzioni scolastiche…sono invitate ad elaborare progetti che integrino il proprio Piano dell'Offerta Formativa…In conformità con quanto previsto dalla Legge n. 482/99, i progetti potranno prevedere l'adesione alle seguenti azioni: A. studio delle lingue delle minoranze da utilizzare accanto all'uso della lingua italiana come strumento per lo svolgimento delle attività educative nella scuola materna e come strumento di insegnamento delle discipline previste nel curricolo obbligatorio della scuola elementare e secondaria di 1° grado; B. studio delle lingue delle minoranze come oggetto specifico di apprendimento nell'ambito della quota obbligatoria riservata a ciascuna istituzione scolastica del curricolo della scuola elementare e secondaria di 1° grado”.

Il presente progetto si muove all’interno dei due percorsi indicati dalla legge n. 482/1999

prevedendo sia l’impiego della lingua minoritaria come strumento di insegnamento

secondo la metodologia CLIL (Content and Language Integrated Learning) sia lo studio

della lingua come oggetto di apprendimento.

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2. Situazione linguistica del territorio

Dal punto di vista linguistico i territori

dei comuni che fanno di questo Istituto si

connota per una specifica situazione che

vede la presenza di due varietà

linguistiche, il logudorese e il gallurese,

afferenti ad altrettanti sistemi linguistici

rappresentati, rispettivamente, dal sistema

linguistico sardo propriamente detto e dal

sistema linguistico sardo-corso.

L

L I M B A

L I N G A

G

U

A

Quest’ultimo è un sistema di transizione tra il sistema linguistico sardo e il

sistema linguistico italiano che si ricollega, per una serie di fenomeni morfo-fonetici e

una parte di lessico patrimoniale, al sistema dei dialetti corsi mentre per altri fenomeni

di tipo sintattico e per molti sardismi lessicali partecipa al sistema linguistico sardo.

Più in dettaglio, rientrano interamente nel sistema sardo i territori comunali di

Chiaramonti, Laerru, Martis e Ploaghe mentre il territorio di Erula rientra interamente

nel sistema sardo-corso. Nel territorio di Perfugas, a sua volta, al centro urbano

sardofono, dove risiede l’85% della popolazione comunale, si oppone la situazione

dell’agro che è compattamente galluresofono. Inoltre anche nel centro urbano un altro

15% circa di parlanti usa il gallurese anziché il sardo. Questa situazione comporta che

il territorio dell’Istituto sia attraversato dalla linea di contatto che vede, a sud, il

dominio linguistico sardo e, a nord-est, il dominio linguistico sardo-corso nella sua

varietà gallurese.

Inoltre, tutti gli alunni della borgata di Tisiennari, che è la maggiore frazione del

contermine comune gallurese di Bortigiadas, frequentano le scuole di Perfugas. L’

elemento in questione contribuisce ad elevare in questo centro la presenza di bambini

galluresofoni. In effetti, nella Scuola Secondaria di I grado di Perfugas la proporzione

degli alunni provenienti dall’area galluresofona (Erula, agro di Perfugas e agro di

Bortigiadas) corrisponde a circa la metà del complessivo numero di alunni. Lo stesso

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fenomeno riguarda, in parte, anche la Scuola Primaria di Perfugas che è frequentata

dai bambini galluresofoni dell’agro di Perfugas e dell’agro di Bortigiadas.

La particolare situazione linguistica del territorio, insieme a evidenti elementi di

complessità, rappresenta anche un contesto di notevole interesse per il fatto che,

mettendo a contatto alunni di lingua diversa, crea uno stimolo naturale al confronto tra

modi diversi di esprimersi. È vero che molti dei bambini in questione sono italofoni

monolingui e che della lingua locale hanno soltanto una competenza passiva. Tuttavia

l’insegnante che opera nelle scuole di Perfugas può trarre dei vantaggi da questa

situazione in quanto si trova a lavorare con un discreto numero di alunni bilingui che,

anche indirettamente, possono rivelarsi utili nel processo di apprendimento che

riguarda l’intera classe.

Naturalmente, il progetto non può non tenere conto dello specifico contesto in

cui si deve calare. Gli insegnanti che saranno chiamati a insegnare la lingua locale a

Perfugas dovranno essere in possesso, necessariamente, di adeguate competenze sia

del sardo sia del gallurese. Questa duplice competenza determina che essi potranno

insegnare indifferentemente sia nelle scuole di Perfugas sia in quelle di Erula.

Per quanto riguarda gli insegnanti di sardo destinati alle scuole dei restanti

quattro comuni, viceversa, sarà sufficiente che essi acquisiscano le necessarie

competenze riguardo alla sola lingua sarda.

3. Obiettivi generali

3.1 L’obiettivo generale e più immediato del

presente progetto è costituito dal’ampliamento

dell’offerta formativa attraverso l’inserimento della

lingua sarda, con particolare riguardo alle varietà

diatopiche di riferimento (logudorese e gallurese)

all’interno delle discipline curricolari delle scuole

del I ciclo associate a questo Istituto.

In dettaglio, la formazione in sardo logudorese è prevista per il personale destinato

a insegnare nelle scuole di Chiaramonti, Laerru, Martis, Perfugas e Ploaghe mentre la

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formazione per l’insegnamento del gallurese è prevista per le scuole di Erula e Perfugas.

Per realizzare tale obiettivo si ritiene necessario assicurare la formazione di un

adeguato numero di insegnanti disponibili all’interno di quelli che nelle scuole

dell’Istituto prestano servizio a tempo indeterminato. L’indicazione del personale a

tempo indeterminato è funzionale a garantire una continuità dell’insegnamento a

medio-lungo termine. Tale esigenza, infatti, non potrebbe essere soddisfatta da

personale con rapporto di lavoro di tipo precario.

3.2 Il corso di formazione si rivolge, prioritariamente, agli insegnanti in possesso di

una buona competenza attiva del sardo logudorese e del gallurese. Soltanto insegnanti

che abbiano una buona competenza delle suddette varietà regionali, infatti, potranno

assicurare l’insegnamento delle proprie materie utilizzando la lingua minoritaria come

lingua di insegnamento.

Viceversa, per l’insegnamento della disciplina “Lingua sarda”, cioè come

materia di studio, il corso potrebbe essere frequentato con profitto anche dal personale

che, pur non disponendo di competenza attiva, abbia una sufficiente competenza

passiva. Oltretutto, il presente progetto punta ad accrescere, a fianco delle competenze

di base già in possesso del personale, anche le competenze trasversali, tra le quali

rientra una migliore conoscenza delle lingue regionali.

3.3 Tra gli obiettivi generali indiretti rientra anche lo sviluppo del bilinguismo nei

bambini in età scolare, il quale è funzionale a raggiungere due importanti finalità

nell’ambito della funzione educatrice e formativa che la scuola è chiamata a erogare.

La prima finalità, come emerge da recenti conclusioni raggiunte in ambito

scientifico, è rappresentata dalla stimolazione e dal potenziamento dello sviluppo

intellettivo di cui si avvantaggiano i bambini bilingui specialmente nell’apprendimento

delle discipline linguistiche (http://www.bilingualism-matters.ppls.ed.ac.uk/).

La seconda finalità è che, grazie a quel potenziamento e miglioramento delle

capacità di apprendimento, il bilinguismo offre, anche in prospettiva, delle importanti

risposte riguardo ai drammatici dati costituiti dalla mortalità scolastica che mettono la

Sardegna al primo posto assoluto tra le regioni italiane.

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3.4 La formazione è prevista attraverso un corso in presenza da tenersi secondo il

percorso cronologico descritto nel paragrafo n. 4 “Struttura del corso e tempistica”.

4. Obiettivi specifici

4.1 Riguardo agli utenti primari del percorso formativo, costituiti dagli insegnanti di

lingua sarda, il progetto si prefigge il raggiungimento dei seguenti risultati:

• Acquisire padronanza della lingua minoritaria (sardo logudorese e gallurese) e

una buona conoscenza di altre varietà regionali (sardo logudorese, sassarese).

• Maturare conoscenze storico – linguistiche relative alla lingua minoritaria.

• Conoscere aspetti metodologici dell’insegnamento/apprendimento delle lingue

minoritarie con particolare riferimento alla modalità CLIL.

• Formare un gruppo di insegnanti capaci di trasmettere, nel contesto scolastico e

nel più ampio contesto sociale, il rispetto per le lingue minoritarie come fattore

di autostima e promozione delle realtà subregionali e locali.

4.2 Riguardo agli utenti finali, ossia gli alunni di scuola primaria e secondaria di I

grado, il progetto si pone, in particolare, l’obiettivo è rappresentato dal raggiungimento

delle seguenti competenze:

• Comprendere e usare il sardo e il gallurese in diversi contesti comunicativi anche

nell’ottica di apertura e confronto sia con le grandi lingue di cultura (italiano,

francese, inglese, spagnolo) sia con altre lingue minoritarie regionali (sassarese)

e con altre varietà del sardo (campidanese, nuorese).

• Acquisire conoscenze ortografiche e morfo-sintattiche della lingua sarda con

specifico riguardo alle varietà logudorese e gallurese.

• Conoscere la realtà linguistica locale e la sua cultura; saperli esprimere in lingua

locale utilizzando sia termini astratti sia termini specifici dei linguaggi settoriali

(agricoltura, allevamento, artigianato, abitazione, vestiario ecc.).

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• Favorire l’apertura all’ascolto e al rispetto delle lingue diverse dalla propria anche

come strumento di integrazione culturale, di coesione sociale e crescita

democratica.

4.3 Ogni volta che è stato sperimentato attraverso una progettazione seria e con

appropriati approcci didattici l’insegnamento del sardo a scuola ha sortito risultati

perfino insperati, suscitando nel contempo interesse e adesione convinta da parte delle

famiglie e delle comunità locali. Partendo da questa considerazione, questo progetto

tende anche a proporsi come modello di programmazione partendo dalla conoscenza

della realtà linguistica locale per arrivare al ripristino dell’uso delle medesime varietà

locali all’interno di una più ampia prospettiva di recupero generalizzato del sardo e

delle altre lingue subregionali della nostra isola.

5. Il corso di formazione: struttura e modalità

5.1 Il progetto si articola lungo un percorso triennale

in coerenza con la pari durata del P.O.F. prevista

dalla legge n. 107/2015 (Riforma della scuola).

Nella prima annualità si prevede una formazione di

base da considerare come propedeutica rispetto

all’introduzione della lingua sarda nell’anno

scolastico immediatamente successivo. Nella

seconda e nella terza annualità si prevede una

formazione in progress unita a misure di

accompagnamento e rinforzo.

5.2 La formazione di base si articola in 16 lezioni di contenuto teorico e pratico. Le

lezioni inizieranno nel mese di gennaio 2016, avranno una cadenza settimanale e una

durata di 2 ore ciascuna per un totale di 32 ore.

Un blocco di 4 lezioni sarà dedicato alla storia del sardo e del gallurese, alla

situazione sociolinguistica della Sardegna e del territorio di riferimento e alla

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lessicologia. Questo primo blocco tende a fornire ai corsisti una serie di indispensabili

competenze di base che vanno dal trapasso dal latino al romanzo fino alla formazione

delle parole, ma toccano anche importanti questioni rappresentate dalla situazione

sociolinguistica dell’Isola e del territorio di riferimento.

Un secondo blocco di 6 lezioni sarà riservato alla didattica e alle metodiche di

insegnamento. Parallelamente alla descrizione delle strutture grammaticali della/e

lingua/e locale/i, l’esperto offrirà diversi esempi pratici di come si costruisce una unità

didattica sia rispetto al sardo/gallurese come disciplina di insegnamento sia come

codice da utilizzare per l’insegnamento di qualsiasi materia.

Un terzo blocco di 6 lezioni punterà ad accrescere le competenze dei corsisti sul

piano letterario e teatrale. L’esperto, dopo avere fornito puntuali ragguagli su oltre sei

secoli di letteratura in lingua sarda, si soffermerà sulla situazione attuale e in

particolare sugli autori (poeti e romanzieri) espressi dal territorio di riferimento, dei

quali alcuni testi potrebbero essere utilizzati proficuamente dai docenti in classe da più

punti di vista: grammaticale, lessicale, storico, antropologico/culturale ma anche come

testi atti ad essere drammatizzati secondo una visione moderna e dinamica, dunque

non stereotipata, della società sarda.

5.3 Nella seconda e terza annualità si prevedono sia momenti di approfondimento di

carattere teorico sia momenti di verifica e confronto tra gli insegnanti e i formatori per

focalizzare le metodiche più utili e proficue al fine del consolidamento delle competenze

acquisite. Per tali incontri si prevede una cadenza mensile per un totale di 18 ore.

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6. Materiali

Questo Istituto, come si accenna in premessa, non è nuovo a esperienze di

insegnamento del sardo e del gallurese. In occasione della sperimentazione realizzata

durante il triennio 2000-2003 furono prodotti dei materiali in sardo e in gallurese

(giornalino scolastico, calendari) che potrebbero in parte essere riattualizzati. Ma il

materiale più notevole di quella esperienza è costituito dalla conservazione delle

lezioni svolte dagli esperti. Il riferimento è al libro realizzato dal maestro Nino Fois,

nel quale sono contenute gran parte delle unità didattiche da lui predisposte. Il libro in

questione non fu mai stampato.

Questo progetto intende riprendere

quel lavoro i cui contenuti, a distanza di

una dozzina di anni, sono ancora validi

e attuali. In accordo col loro autore, si

potrebbe rivisitare quel lavoro,

riattualizzandolo ove necessario, con la

finalità di curarne l’edizione.

Poiché si tratta di un lavoro

rispetto al quale l’Istituto avrebbe diritto

a percepire la metà dei diritti d’autore,

si ritiene che il volume, una volta

pubblicato, oltre a rappresentare un

valido strumento didattico, offrirebbe

anche dei ritorni economici.

In effetti, ipotizzando la sua adozione come libro di testo di lingua sarda nella

scuola primaria e prevedendo il suo acquisto con i fondi per il diritto allo studio,

potrebbero derivare all’Istituto delle entrate da impiegare per il rifinanziamento del

progetto negli anni successivi al primo triennio.

A questo prodotto già parzialmente disponibile il progetto prevede di aggiungere

altri strumenti operativi, da realizzare anche attraverso la consulenza dei tre esperti,

che tengano conto del contesto locale e dell’età scolare degli alunni cui sono rivolti.

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7. Cronoprogramma

L’articolazione cronologica del percorso formativo sarà la seguente:

1^ annualità: 2015-16 (32 ore)

mese 1^ settimana 2^ settimana 3^ settimana 4^ settimana GENNAIO - Storia linguistica

della Sardegna Sociolinguistica della Territorio

Metodologia

FEBBRAIO Didattica della

grammatica

Letteratura e

teatro

Didattica della

grammatica

Letteratura e

teatro

MARZO Didattica della grammatica

Letteratura e teatro

Didattica della grammatica

Letteratura e teatro

APRILE Lessicologia Letteratura e

teatro

Didattica della

grammatica

-

MAGGIO Letteratura e teatro

Didattica della grammatica

2^ annualità: 2016-17 (18 ore)

mese argomento mese argomento

SETTEMBRE Metodologia FEBBRAIO Letteratura e teatro

OTTOBRE Didattica della grammatica

MARZO Metodologia

NOVEMBRE Letteratura e teatro

APRILE Didattica della grammatica

DICEMBRE Metodologia MAGGIO Letteratura e teatro

GENNAIO Didattica della grammatica

3^ annualità: 2017-18 (18 ore)

mese argomento mese argomento

SETTEMBRE Metodologia FEBBRAIO Letteratura e teatro

OTTOBRE Didattica della grammatica

MARZO Metodologia

NOVEMBRE Letteratura e teatro APRILE Didattica della grammatica

DICEMBRE Metodologia MAGGIO Letteratura e teatro

GENNAIO Didattica della grammatica

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8. Conto economico

La fonte di finanziamento per la realizzazione del progetto è costituita dallo

stanziamento iscritto nel Programma annuale 2015 alla voce P16 “Su Logu Nostru”

che corrisponde a € 5.859,39. Questa azione costituisce dunque una riprogrammazione

del progetto in questione ripercorrendone le finalità originarie. Sulla base del previsto

percorso triennale si prevedono i seguenti impegni economici.

1^ annualità: a.s. 2015-16 (h. 32)

Formatori Oggetto della prestazione Ore previste Lordo orario Importo Maxia Mauro Progettazione 8 41,32 330,56

Maxia Mauro Esperto docente 8 41,32 330,56

Ledda Vanna Esperto docente 12 41,32 495,84

Patatu Salvatore Esperto docente 12 41,32 495,84 Totale spese di personale 1.652,80

Materiali didattici

Cura ed edizione del sussidiario di Nino Pinna (Sc.Primaria) 1.500,00

Altri materiali (Scuola Secondaria di I grado) 952,14

Totale materiali 2.452,14

Totale 1^ annualità 4.104,98

2^ annualità: a.s. 2016-17 (h. 18)

Formatori Oggetto della prestazione Ore previste Lordo orario Importo Maxia Mauro Esperto docente 6 41,32 247,92

Ledda Vanna Esperto docente 6 41,32 247,92

Patatu Salvatore Esperto docente 6 41,32 247,92

743,76

3^ annualità: a.s. 2016-17 (h. 18)

Formatori Oggetto della prestazione Ore previste Lordo orario Importo Maxia Mauro Esperto docente 6 41,32 247,92

Ledda Vanna Esperto docente 6 41,32 247,92

Patatu Salvatore Esperto docente 6 41,32 247,92

Totale 743,76

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Riassunto delle risorse economiche necessarie nel triennio 2015-18

Importo imponibile ……………………………………….. 3.140,32

Irap ………………………………………………………… 266,93

Spese di personale 3.407,25

Materiali didattici ………………………………………….. 2.452,14

Totale generale del progetto (spese di personale + materiali) 5.859,39

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INDICE

0. Premessa 2

1. Quadro normativo 4

2. Situazione linguistica del territorio 6

3. Obiettivi generali 7

4. Obiettivi specifici 9

5. Il corso di formazione: struttura e modalità 10

6. Materiali 12

7. Cronoprogramma 13

8. Conto economico 14

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