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http://parliamoitaliano.altervista.org/grammatica-livello-base- a1a2/ Gli usi di ci: - Pronome riflessivo es: Ci vediamo domani! Ci chiamano i ragazzi impossibili! Generalmente noi ricci non ci pettiniamo mai. - Pronome diretto (noi) es: Qualcuno ci ama! Marco ci ha visto mentre entravamo nel bar. - Pronome indiretto (a noi) es: Ci dai un consiglio? Ci ha detto cosa dovevamo fare. - Ci + essere = esistere, essere presente es: C’è qualcuno che mi aiuta? Ci sei domani sera? - Ci pleonastico (cioè superfluo, si può anche non mettere) es: Non ci vedo più! Io non ci capisco niente. Qui non ci sono mai stato! Dove sono le mie chiavi? Ce le hai tu? - Ci che vuol dire ad una cosa / ad una persona es: Non importa se sei stanco, pensaci. Il tuo comportamento è insopportabile e io non mi ci abituerò mai! Ogni domenica dice di andare a vedere la partita, ma io non ci credo più.

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http://parliamoitaliano.altervista.org/grammatica-livello-base-a1a2/ Gli usi di ci:- Pronome riflessivoes:Ci vediamo domani!Ci chiamano i ragazzi impossibili!Generalmente noi ricci non ci pettiniamo mai.- Pronome diretto (noi)es:Qualcuno ci ama!Marco ci ha visto mentre entravamo nel bar.- Pronome indiretto (a noi)es:Ci dai un consiglio?Ci ha detto cosa dovevamo fare.- Ci + essere = esistere, essere presentees:C qualcuno che mi aiuta?Ci sei domani sera?- Ci pleonastico (cio superfluo, si pu anche non mettere)es:Non ci vedo pi!Io non ci capisco niente.Qui non ci sono mai stato!Dove sono le mie chiavi? Ce le hai tu?- Ci che vuol dire ad una cosa / ad una personaes:Non importa se sei stanco, pensaci.Il tuo comportamento insopportabile e io non mi ci abituer mai!Ogni domenica dice di andare a vedere la partita, ma io non ci credo pi.- Ci che vuol dire con qualcosa / con qualcunoes:Ieri ho visto Carlotta, ci ho parlato un po.Ha un paio di occhiali da sole nuovi e ci va in giro anche quando piove!- Ci che vuol dire in un luogoes:No, non andr alla festa di Marcello, ci sono gi stato lanno scorso e mi sono annoiato.Hai saputo dellincontro con Mauro? Ci vai anche tu?

- Ci con espressioni particolaries:Ci vogliono quattro secondi per arrivare alla porta, qualcuno ce ne mette tre. Io te ne do due.Sono stanco, non ce la faccio pi! Gli usi di ne:- Ne partitivoes:Quanti anni hai? Io ne ho 83.Vuoi un po di vino? Io non ne bevo pi.I Cd erano in offerta e ne ho comprati 3.- Ne che vuol dire di qualcosa / di qualcunoes:Mi dispiace per quello che successo. Ne ha parlato con Gianmaria?Dopo come si comportato sai che ti dico? Non ne voglio pi sapere!Volevo darti dei soldi, ma non ne avevo pi nel portafoglio.- Ne che vuol dire da un luogo / da una situazionees:Me ne vado con la gioia nel cuore!Capisco che ti trovi in una brutta situazione, ma cerca di uscirne.Presentazioni Scusa! Ciao, come stai? Da dove vieni?I saluti:Inizio, neutro: Buon giorno (mattina), Buona sera (pomeriggio-sera)Inizio, informale: Ciao!, Salve!Fine, formale: Arrivederci! (singolare e plurale), Arrivederla! (singolare)Fine, neutro: Buona notteFine, informale: Ciao!, A presto!, A domani!, Alla prossima!, Ci vediamo!Come presentarsi:Domanda informale: Ciao, sono . e tu?Domanda formale: Buongiorno / Buonasera, sono , Lei?Risposta formale: Sono , piacere di conoscerLa. / Sono , piacere.Risposta informale: Sono , piacere.Scusarsi:Formale: Mi scusi!, Scusi!, Mi dispiace!Informale: Scusa!, Mi dispiace!Rispondere alle scuse:Formale: Prego!, Nessun problema!, Di nulla!, Di niente!Informale: Prego!, Nessun problema!, E tutto a posto!, Di nulla!, Di niente!Come si chiama lattenzione:Formale: Scusi!, Mi scusi!Informale: Scusa!Come si risponde ad unofferta:Positivo, formale: S, grazie!, S, La ringrazio!, (molto) Volentieri, grazie!Negativo, formale: No, grazie!, No, La ringrazioPositivo, informale: S, grazie!, S, ti ringrazio!, (molto) Volentieri, grazie!Negativo, formale: No, grazie!, No, ti ringrazio!Come si risponde ad un ringraziamento:Formale / informale: Prego!, Non c di che!, Di nulla!, Di niente!Al supermercato / Negozio e quando qualcuno fa un lavoro per noi, si risponde sempre: Grazie a Lei!Come si chiedono e come si danno le informazioni personali:- Come ti chiami?- Mi chiamo Grammaticus. / Sono Grammaticus.- Quanti anni hai?- Ho 60 anni. / Ne ho 60.- Di dove sei? / Da dove vieni?- Sono italiano. / Vengo dallItalia.- Di che nazionalit sei?- Sono italiano.- Che lavoro fai? / Qual il tuo lavoro? / Che fai nella vita?- Sono insegnante. / Lavoro come insegnante.- Come stai? / Come va?- Sto bene / benissimo / tutto bene / solo un po stanco / va tutto bene / cos cosAlfabeto italiano Mi scusi, come si scrive?E importante la geografia per dire come si scrive una parola? In Italia s. Quante volte capita di non sentire o non capire bene una parola? Quando succede in Italia gli italiani spesso chiedono: come si scrive? Quando si risponde, per, non si accontentano delle lettere ma vogliono anche sapere la citt associata. In alcuni centralini possono anche dire solo le citt senza dire le lettere. Questo alfabeto si chiama anche alfabeto telefonico.Ecco quindi un elenco utile:A AnconaB Bari / BolognaC ComoD DomodossolaE EmpoliF FirenzeG GenovaH hotel (o acca)I ImolaL - LivornoM MilanoN NapoliO OtrantoP PalermoQ QuartoR RomaS SavonaT TorinoU UdineV VeneziaZ Zara (o zeta)Un esempio con il nome Mario: Milano-Ancona-Roma-Imola-OtrantoLe altre lettere, che vengono usate poco, sono:J i lungaK kappaW doppiavX ics (o xilofono)Y ipsilonCi sono in Italia citt che sono diventate famose grazie a questo elenco, come Domodossola!Il plurale dei nomiCome si fanno i plurali dei nomi? Ecco un elenco abbastanza completo sulle regole. Ovviamente le prime regole sono quelle pi importanti.I nomi maschili che finiscono in -a al plurale finiscono in -i- problema/problemi- tema/temiI nomi femminili che finiscono in -a al plurale finiscono in -e- palla/palle- casa/caseI nomi che finiscono in -o al plurale finiscono in -i- mano/mani- libro/libriI nomi che finiscono in -e al plurare finiscono in -i- mare/mari- cane/caniI nomi che finiscono in -i anche al plurale finiscono in -i- crisi/crisi- analisi/analisiI nomi che finiscono con una lettera accentata al plurale non cambiano- citt/citt- caff/caffI nomi che hanno una sola sillaba al plurale non cambiano- re/re- gru/gruI nomi maschili che finiscono in -ca / -ga al plurale finiscono in -chi / -ghi- collega/colleghi- monarca/monarchi

I nomi femminili che finiscono in -ca / -ga al plurale finiscono in -che / -ghe- amica/amiche- banca/bancheI nomi femminili in ia (con la i forte) al plurale finiscono in ie (con la i forte)- farmacia/farmacie- pulizia/pulizieI nomi femminili che finiscono in -cia / -gia e sono precedute da vocale al plurale finiscono in -cie / -gie- ciliegia/ciliegie- camicia/camicieI nomi femminili che finiscono in -cia / -gia e sono precedute da consonante al plurale finiscono in -ce / ge- provincia/province- goccia/gocceI nomi che finiscono in -io (con la i forte) al plurale finiscono con -ii- rinvio/rinvii- zio/ziiI nomi che finiscono in -io (con la i debole) al plurale finiscono con -i- omicidio/omicidi- bacio/baciI nomi che finiscono in -co / -go (se hanno laccento sulla penultima) spesso al plurale finiscono in -chi / -ghi- ago/aghi- fuoco/fuochiI nomi che finiscono in -co / -go (se hanno laccento sulla terzultima) spesso al plurale finiscono in -ci / -gi- medico/medici- monaco/monaciQueste ultime due regole (in -co / -go) non sono delle vere regole ma dicono luso pi comune. Ci sono infatti molte eccezioni:- amico/amici, greco/greci, nemico/nemici, porco/porci- carico/carichi, obbligo/obblighi, pizzico/pizzichi, incarico/incarichiI nomi che finiscono in -logo (se sono cose) al plurale finiscono in -loghi- dialogo/dialoghi- monologo/monologhiI nomi che finiscono in -logo (se sono persone) al plurale finisconi in -logi- psicologo/psicologi- teologo/teologiAnche queste ultime due regole non sono vere regole ma dicono luso pi comune. E possibile trovare nei testi anche forme diverse. - psicologo/psicologhi, antropologo/antropologhi- sarcofago/sarcofagiE meglio comunque seguire queste regole quando si scrive e si parla. In italiano ci sono poi molti plurali irregolari che non seguono nessuna regola:- uomo/uomini, uovo/uova, dio/di, paio/paia, braccio/braccia, migliaio/migliaiaLarticoloLarticolo accompagna il nome.Luca mangia la (articolo) mela (nome).Francesca legge un (articolo) libro (nome).Generalmente gli articoli vanno prima di un nome e hanno lo stesso genere e numero del nome:Accendo una (articolo singolare femminile) candela (nome singolare femminile).Prendo le (articolo plurale femminile) matite (nome plurale femminile).Articolo determinativoGli articoli determinativi si usano prima di un nome che si conosce.Mangio la torta di Maria (conosciamo quale torta).Il cane corre veloce (conosciamo quale cane).Ci sono due articoli determinativi maschili: il e lo.Il plurale di il i e il plurale di lo gli.Larticolo il si usa con i nomi maschili che iniziano con consonante:il bicchiere (i bicchieri), il libro (i libri), il cuoco (i cuochi)Larticolo lo si usa con i nomi maschili che iniziano con:- vocale (per perde -o e diventa l) lamico (gli amici), lalbero (gli alberi)- s + consonante lo sport (gli sport), lo studente (gli studenti)- p + s , p + n lo psicologo (gli psicologi), lo pneumatico (gli pneumatici)- g + n lo gnomo (gli gnomi), lo gnocco (gli gnocchi)- z lo zucchero (gli zuccheri), lo zaino (gli zaini)- y lo yoga (-), lo yogurt (gli yogurt)Larticolo determinativo femminile la. Il plurale di la le:la mamma (le mamme), la palla (le palle), la ragazza (le ragazze)Larticolo la diventa l prima di nomi singolari femminili che cominciano con vocale:lamica (le amiche), larte (le arti)Articolo indeterminativoGli articoli indeterminativi si usano quando si parla di uninformazione nuova o di qualcosa che non specificata:Guardo un filmMangio un paninoCi sono due articoli determinativi maschili: un e unoLarticolo un si usa con i nomi maschili che iniziano con:- vocale un amico, un albero- consonante un telefono, un libroLarticolo uno si usa con i nomi maschili che iniziano con:- s + consonante uno sport, uno studente- p + s, p + n uno psicologo, uno pneumatico- g + n uno gnomo, uno gnocco- z uno zaino- y uno yogurtC solo un articolo indeterminativo femminile: unauna strada, una casa, una zanzaraLarticolo una diventa un prima di nomi femminili che cominciano con vocale:unamica, unoraConnettori CongiunzioniCongiuntivi (che uniscono):e, anche, inoltre, n, neanche, nemmeno, neppureDisgiuntivi che escludono:o, oppureAvversativi che oppongono:ma, invece, perEsplicativi che spiegano:cio, infattiConclusivi che chiudono il discorso:perci, quindiConnettori testuali Nessi per proposizioni espliciteCongiuntivi:e, anche, inoltre, pure, n, neanche, nemmeno, neppureDisgiuntivi:o, oppureTemporali:quando, mentre, non appena, finch

Causali:poich, perch, giacch, siccome, dato che, visto che, dal momento cheFinali:affinch, perch, al fine di, perModali:nel modo che, in qualunque modo, comunque, nella maniera che, nel senso che Di conseguenza:perci, quindi, dunque, per questo motivoCorrelativi:sia sia, n n, cos come, non solo ma ancheDi esemplificazione:per esempio, in questo modo, cos, come, infatti, vale a dire, ossia, cio, in altre paroleConcessivi:sebbene, anche se, per quanto, bench, nonostante cheCondizionali:purch, qualora, supposto che, nel caso che

Di contrasto:tuttavia, eppure, invece, nonostante ci, eppure, al contrario, tuttavia, anzi, ma, perLimitativi:fuorch, tranne, tranne che, per quanto, eccetto che,Conclusivi:insomma, quindi, pertanto, perciPer ordinare gli argomenti:in primo luogo in secondo luogo infine, prima di tutto poi, innanzituttosecondariamente.., laspetto principale un aspetto ulteriore

Gli usi degli ausiliari essere e avereTop of FormHa come ausiliare il verbo avere la maggior parte dei verbi, in particolare

- I verbi transitivi (cio che possono avere un oggetto): amare, mangiare, vedere, dire, regalare, comprare ecc...- Molti verbi intransitivi (cio che non possono avere un oggetto): parlare, lavorare, dormire, viaggiare ecc...

Hanno come ausiliare il verbo essere

- Molti verbi di movimento: andare, venire, arrivare, tornare, partire, entrare, uscire ecc...- Molti verbi che indicano una permamenza: stare, rimanere, restare ecc...- Molti verbi di cambiamento di stato: essere, morire, nascere, diventare, crescere ecc...- I verbi riflessivi: chiamarsi, lavarsi, alzarsi, abbassarsi ecc...- Alcuni verbi intransitivi (cio che non possono avere un oggetto): costare, piacere, sembrare, servire, succedere ecc...

Ci sono verbi che possono avere entrambi gli ausiliari. In questo caso, generalmente, l'ausiliare avere si usa quando si pu rispondere alla domanda: che cosa?es: correre:- Sono corso a prendere l'autobus.- Ho corso una maratona di 5 chilometri.

es: cambiare:- Marco, tu sei cambiato. Ti vedo diverso.- Marcello ha cambiato casa, ora vive in un altro quartiere.

es: finire:- La nostra storia finita tanto tempo fa, Luca.- Ho finito un libro bellissimo!

es: salire:- Sono salito in casa quando ho visto Annalaura.- Ho salito le scale velocemente.Bottom of FormImperfetto e passato prossimo Come si usanoLeggi attentamente e completa:Top of FormPer esprimere un'azione passata abituale - ripetuta si usa il tempo imperfetto:- Normalmente uscivo di casa alle 7.00 del mattino.- Qualche anno fa Enrico mangiava di meno.- Prendevamo l'autobus tutti i giorni.

Per esprimere un'azione in un momento preciso che non si conclusa si usa il tempo imperfetto:- Il 13 settembre dell'anno scorso ero in viaggio.- Mercoled alle 15.00 studiavo in biblioteca.- L'anno scorso a quest'ora partivo per Bucarest!

Per esprimere un'azione conclusa si usa il tempo passato prossimo:- Sono uscito di casa da 10 minuti.- Luned ho visto Michele- Martina ha letto il libro in due settimane.

Per esprimere due azioni contemporanee si usa imperfetto + imperfetto:- Ieri parlavo con Luca e scrivevo a Davide- Questa mattina studiavo e sbadigliavo.- Quel vecchio parlava e sputava!

Per esprimere un'azione in corso interrotta si usa imperfetto + passato prossimo:- Mentre scendevo le scale, sono caduto.- Quando ieri parlavo con Lucrezia, ho sentito un urlo!- Scrivevo in chat quando Francesca mi ha chiamato.

Per esprimere una serie di azioni successive concluse si usa passato prossimo + passato prossimo:- Ho visto Giovanni e siamo andati a mangiare.- Paolo ha letto il libro e lo ha buttato nella spazzatura.- Ho detto di no e sono fuggito.

Quale soggetto? Egli/ella Lui/lei Essi/esse LoroIn italiano la norma tradizionale vuole una distinzione dei pronomi in base alla loro funzione:

Soggetto Complemento

io me

tu te

egli lui

ella lei

noi noi

voi voi

essi loro

esse loro

Questo sistema viene dal latino e vediamo che la distinzione vale solo per la I, la II e la III persona singolare e la III plurale.Negli ultimi anni per c stato un cambiamento dovuto al parlato che ha portato una semplificazione:lei ha sostituito ella in quasi tutti i contestilui ha sostituito egli nel parlato ma egli rimane negli scritti formali e controllatiloro ha sostituito essi nel parlato ma essi/esse rimangono negli scritti formali e controllatite ha sostituito tu solo nel parlato informale e soprattutto al centro-nordIl congiuntivo Come e quando si usaIl congiuntivo retto da verbiNella maggior parte dei casi il congiuntivo non si usa nelle frasi principali ma nelle frasi dipendenti (o subordinate). Con il congiuntivo esprimiamo soggettivit, incertezza, dubbi, volont ecc e, soprattutto, quando i verbi della principale e della dipendente sono diversi. Il congiuntivo introdotto dalla congiunzione che.Vanno col congiuntivo i verbi che esprimono opinione e considerazioni personali:- Credere, pensare, ritenere, supporre, immaginare, parere, sembrare, avere limpressione, dire cheEs:Credo che Paolo stia sbagliando.Mi pare che le cose siano andate diversamente.Ha limpressione che io lo inganni.Vanno col congiuntivo i verbi che esprimono volont, desiderio e preferenza:- Volere, desiderare, preferireEs:Voglio che te ne vada subito!Desideravo che fosse diverso.Avrei preferito che mi chiamasse.Vanno col congiuntivo i verbi che esprimono speranza, aspettativa, paura:- Sperare, aspettarsi che, avere paura che, temere che, augurarsi cheEs:Speravo che fosse cos!Temo che le regole siano cambiate.Mi auguro che vada tutto bene.Vanno col congiuntivo i verbi che esprimono incertezza, dubbi, irrealt o finzione:- Non essere sicuri, non essere certi, dubitare che, non sapere se, ignorare se, fingere che, fare finta cheEs:Non sono certo che stia facendo bene.Dubito che si risolva tutto in maniera cos semplice.Ignoro se Pedro sia spagnolo o argentino.Vanno col congiuntivo i verbi che esprimono gli stati danimo:- Essere felice che, essere contento che, far piacere che, dispiacere che, rallegrarsi che, rattristarsi cheEs:Mi rallegra che tu abbia pensato a me per quel lavoro.Ero contento che mi avesse pensato.Mi dispiace che tu mi abbia frainteso.Il congiuntivo nelle forme impersonali:Il congiuntivo si usa anche dopo frasi introdotte da espressioni impersonali, soprattutto formate da essere + sostantivo o essere + aggettivo, oppure dopo frasi introdotte da verbi impersonali. In questi casi la frase dipendente ha il ruolo di soggetto.Vanno col congiuntivo i verbi impersonali dove chiaro il soggetto della dipendente:- Bisogna, occorre che, basta che, vale la pena che, pu darsi che, si dice che, dicono che, pare che, sembra cheEs:Bisogna che Enrico si svegli presto.Bastava che tu lo dicessi.Vale la pena che si discuta di questo.Vanno col congiuntivo le forme e le espressioni impersonali. Queste possono essere anche negative (non):- E necessario / importante / opportuno / giusto / meglio ecc che- E stupido / scandaloso / divertente / ridicolo / pazzesco / assurdo ecc che- E incredibile / strano / logico / illogico / possibile / impossibile / naturale / innaturale ecc che- E probabile / improbabile / facile / difficile / preferibile / discutibile / plausibile ecc che- E ora che / E bene che / E male che- E un peccato che / E un assurdo che / E uno scandalo cheEs:E incredibile che ancora non sia in prigione!E facile che Emanuele dica questo.Era impossibile che fosse cos stupido.Il congiuntivo con alcune congiunzioni:A volte la scelta tra indicativo e congiuntivo si basa sul tipo di congiunzioni utilizzate.Vanno col congiuntivo le seguenti congiunzioni:- Bench / sebbene / nonostante / malgrado / purch / affinch- Senza che / tranne che / come se / prima che / per quanto- A patto che / a condizione che / nel caso (in cui) / per quel cheEs:Bench sembri intelligente un ragazzo abbastanza stupido.Ha fatto come se io non ci fossi!Fai presto, prima che faccia notte.Il congiuntivo con alcune costruzioni particolari:Vanno col congiuntivo le frasi con i pronomi indefiniti:- Chiunque, comunque, (d)ovunque, qualsiasi, qualunqueEs:Odiava chiunque lo salutasse con la mano.Marco seguiva Agata ovunque andasse.Qualunque cosa facesse a lei non piaceva.Vanno col congiuntivo le espressioni con il solo che / lunico che :Es:Odiava lunico che lamasse veramente.Vanno col congiuntivo le frasi dipendenti comparative:- Il pi che / il meno che / pi di quanto / meno di quantoEs:Era luomo pi brutto che potessi conoscere.Ma era anche il meno stupido che potessi incontrare.Allora io lascoltavo pi di quanto lo guardassi.Il congiuntivo pu esprimere desiderio e augurio da solo o con magari:Es:Magari piovesse domani al suo matrimonio!Avesse voluto il cielo che vincessi al lotto!Ti prendessero a calci nel sedere!Il congiuntivo pu esprimere dubbio ed introdotto da che:Es:Che sia cos cretino come sembra?Il congiuntivo si usa nelle domande indirette:Es:Marcello mi ha chiesto se tu fossi bruna o mora.Il congiuntivo si usa in alcune frasi relative:Es:Cerco una segretaria che sappia scrivere al computer velocemente.Vorrei una poltrona che faccia i massaggi alla schiena, chiedo troppo?Quando c uninversione in una frase relativa si usa il congiuntivo:Es:E sicuro che Alfredo povero (Indicativo) - INVERSIONE - Che Alfredo sia povero sicuro. (Congiuntivo)Il congiuntivo si usa anche nella costruzione dei periodi ipotetici del secondo e terzo tipoNON vanno col congiuntivo:- Le frasi che hanno lo stesso soggetto:Es:Mi piacerebbe essere pi intelligente.Non sono sicuro di essere migliore di te.Ero felice di averti incontrata.- Le espressioni con secondo me / forse / probabilmente / poich / dopo che / anche se / siccome / dato cheEs:Secondo me non era cos furba come credeva.Poich era uscito con Manuela, non gli ho pi parlato.Forse lui ancora non ha capito di aver sbagliato persona. - Le espressioni impersonali con il soggetto della dipendente indefinito:Es:Bisogna decidere cosa fare.Occorre considerare le cose da vari punti di vista.E necessario comprare un nuovo frigorifero.- Le espressioni che esprimono certezza:Es:Sapevo che cera.E certo che si sbagliato.Non dubito che cos.Passato remoto Quando si usaIl passato remoto si usa:- In azioni storiche, lontane nel tempo, che non sono legate al presenteEs:Giulio Cesare conquist la Gallia e poi pass il Rubicone.Maria Montessori si laure in Medicina.- In azioni che il parlante sente lontane emotivamente, quindi una scelta soggettiva o stilisticaEs:Quando nevic a Roma io ero molto piccolo.Quando ci lasciammo mi trasferii a New York. - Nello scritto, nei libri, nei romanzi, nelle fiabe eccSi usa per nel parlato nel Sud e in parte del Centro Italia al posto del passato prossimo.Es:Quando Biancaneve apr gli occhi vide tanti piccoli uomini che la fissavano.Ieri vidi Luca, mi sembr cambiato.I verbi dichiarativiI verbi dichiarativi servono a dire qualcosa, con diverse sfumature.AccettareAffermareAmmettereAggiungereAnnunciareAssicurareAvvertireBalbettareBisbigliareBorbottareChiedere / domandare + se / di / cheCitareComunicareConfessareConfermareConfidareConstatareDichiarareDimostrareDireEsclamareGiurareGridareIndicareInformareInsinuareInsistereLamentarsiMenzionareMormorareNegareNotareObiettareOrdinareOsservarePrecisarePredirePretenderePromettereProtestareRaccontareReplicareRicordareRiconoscereRilevareRimproverareRipetereRispondereRitenereSegnalareSentir direSostenereSottolineareSpiegareStrillareSussurrareUrlareVoler sapere seAltri verbi relativi al direArgomentareBenedireBiasimareBlaterareChiacchierareChiamareContraddireConversareDenunciareDettareEnfatizzareEsprimereInterrogareInterpretareInsultareLodareMaledireMentireNominareOffendereParlarePregarePronunciareRinominareScusarsiTradurreVantarsiAvverbio (lingua italiana)Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.Questa voce o sezione sull'argomento grammatica non cita le fonti necessarie o quelle presenti sono insufficienti.

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Voce principale: Avverbio.In grammatica, l'avverbio una parte invariabile del discorso che serve a modificare il significato di quelle parole (verbi, aggettivi, altri avverbi o intere proposizioni) a cui si affianca.Sono considerati avverbi anche le locuzioni avverbiali, ovvero espressioni formate da pi parole, che hanno il significato di un avverbio (di sempre, in fondo, alla carlona, di certo, in su, in un batter d'occhio, da quando, ecc.).ggIndice 1 Esempi 1.1 Avverbi di modo 1.2 Altri tipi di avverbi 2 Gradi e alterazioni degli avverbi 3 Alterazioni 4 Distinguere gli avverbi dalle altre parti del discorso 5 Voci correlate 6 Collegamenti esterniEsempi Questi spaghetti sono molto' buoni: molto si riferisce a buoni che un aggettivo: per questo, la parola in questione un avverbio. Noi sappiamo cucinare bene i maccheroni: bene si riferisce a cucinare, che un verbo: anche in questo caso avremo quindi un avverbio. Ben presto le lasagne si raffreddarono: ben si riferisce a presto, che un avverbio. Un cuoco intelligente prepara intelligentemente i contorni: intelligente si riferisce a cuoco che un sostantivo: quindi un aggettivo, mentre intelligentemente si riferisce alla forma verbale prepara, ed dunque un avverbio.Avverbi di modoGli avverbi di modo (qualificativi) indicano il modo in cui l'azione compiuta. Sono avverbi di questo tipo: quelli formati aggiungendo il suffisso "-mente" alla forma femminile di un aggettivo (es.: velocemente, morbidamente) quelli formati aggiungendo il suffisso "-oni" alla radice di un sostantivo o di un verbo (es.: bocconi, ciondoloni) quelli che hanno la stessa forma di alcuni aggettivi qualificativi al maschile singolare (es.: giusto, forte, alto) bene, male, quasi, volentieri, come, cos, cio, soltanto, purtroppo, lento, veloce, velocemente, piano, certo, in fretta e furia (locuzione avverbiale) ecc.Altri tipi di avverbiAvverbi di tempoAncora, ora, mai, sempre, prima, dopo, ieri, oggi, domani, subito, presto, frequentemente, spesso...Avverbi di luogoL, l, qui, qua, gi, su, laggi, lass, davanti, dietro, sopra, sotto, dentro, fuori, altrove, intorno, ci, vi, ecc.Avverbi di quantitPoco, molto, tanto, pi, meno, parecchio, appena, abbastanza, troppo, assai, quasi, per lo pi, piuttosto, quanto, ecc.Avverbi di valutazionePurtroppo, giustamente, fortunatamente, stranamente, ecc.Tra questi si distinguonoAvverbi opinativi: che esprimono un'opinione Avverbi di affermazione o di certezza: S, esattamente, certamente, certo, davvero, sicuro, sicuramente, appunto, proprio, affatto, ecc.. Avverbi di negazione: no, non, n, neppure, neanche, nemmeno,, ecc.. Avverbi di dubbio o dubitativi: se, forse, magari, chiss, probabilmente, eventualmente, ecc..Avverbi interrogativi ed esclamativicome, dove, quando, quanto, perch, ecc.Avverbi indicativiproprio, ecco (eccoti, eccolo...)Avverbi di somiglianzacome, tipo, ecc.Gradi e alterazioni degli avverbiLo stesso argomento in dettaglio: Gradi e alterazioni degli avverbi.

Gli avverbi hanno gli stessi gradi degli aggettivi: Positivo (velocemente) Comparativo di minoranza (meno velocemente) Comparativo di maggioranza (pi velocemente) Comparativo di uguaglianza (tanto velocemente quanto) Superlativo assoluto (velocissimamente) Superlativo relativo ('il pi velocemente' (possibile))AlterazioniLo stesso argomento in dettaglio: Gradi e alterazioni degli avverbi.

Come gli aggettivi, anche gli avverbi, in certi casi, possono essere alterati da suffissi: diminutivo: poco - pochino vezzeggiativo: presto - prestuccio accrescitivo: bene - benone dispregiativo: male - malaccioDistinguere gli avverbi dalle altre parti del discorso molto facile confondere gli avverbi con le preposizioni, con gli aggettivi, con i pronomi e con le congiunzioni. Per distinguerli, basta seguire questi ragionamenti: Gli aggettivi accompagnano sempre un sostantivo e concordano con quello in genere e numero, gli avverbi no. Quindi, nella frase "Ho molta fame", la parola molta un aggettivo (perch riferita al sostantivo fame e perch c' una concordanza), mentre nella frase "Ho studiato molto", molto un avverbio (si riferisce a un verbo). Le congiunzioni collegano sempre due elementi, mentre gli avverbi si riferiscono a uno solo. Nella frase "Faremo come vuoi", la parola come una congiunzione perch unisce le frasi "(noi) faremo" e "(tu) vuoi. Nella frase "Come buffo questo ritratto!", la parola come non collega due elementi: infatti, un avverbio esclamativo. Le preposizioni introducono sempre un sostantivo o un pronome (formando un complemento linguistico) oppure una proposizione. Per esempio, in "Sopra l'armadio c' una scatola", la parola sopra una preposizione, perch introduce l'armadio. Invece, in "Guarda l'armadio: sopra c' una scatola", la parola sopra non introduce alcun termine, pertanto un avverbio. Le particelle ci, vi e ne possono essere o pronomi o avverbi di luogo. Quando indicano uno stato o un moto da luogo, sono avverbi ("Ci sono venti regioni in Italia", "Apr la scatola e ne usc solo polvere"); negli altri casi, sono pronomi ("Vi dir i nostri propositi pi tardi", "Arriv la carestia e molte persone ne morirono").Bottom of Form