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La classificazione dei fabbisogni finanziari e dei servizi bancari Dott.ssa Manuela Gallo

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La classificazione dei fabbisogni finanziari e dei servizi bancari

Dott.ssa Manuela Gallo

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I PRODOTTI BANCARI Art 10 T.U.B.: L’attività bancaria ha carattere d’impresa ed è

costituita dalla raccolta di risparmio tra il pubblico e dall’esercizio del credito.

La raccolta (Art 11 T.U.B.)del risparmio si configura come acquisizione di fondi con obbligo di rimborso, sotto forma di depositi o sotto altra forma.

L’attività di impiego (o di esercizio del credito) consiste nel soddisfacimento del fabbisogno finanziario delle imprese e delle famiglie, attraverso la concessione di prestiti in diverse forme.

La banca è un’impresa di servizi multiprodotto.

L’attività bancaria dà luogo alla produzione di servizi classificabili in relazione alle diverse esigenze espresse dalla clientela.

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Matrice bisogni/serviziServizi di finanziamento e bisogni finanziari della clientela

Bisogni finanziari clientela

Copertura fabbisogno

finanz.

Gestione tesoreria e crediti

commerciali

Limitazione e copertura dei rischi

Sostegno degli assetti proprietari

Servizi di finanziam. e assicurativi

Prestiti per cassa Factoring (rischi creditizi: smobilizzo pro soluto, factoring.

rischi operativi: leasing operativo)

Crediti di firma (Rischi creditizi e di liquidità)

Finanz. mobiliare

Servizi sottoscrizione e collocamento

(rischi di mercato)

Consulenza alla finanza d’impresa

(gestione tesoreria)

Servizi assicurativi di copertura dei rischi

(rischi di mercato)

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Servizi di investimento e bisogni finanziari della clientelaBisogni finanziari della clientela

Valorizzazione del risparmio

Liquidità Controllo e gestione dei rischi

Servizi di investimento

Depositi e altri strumenti di raccolta

(rischi creditizi)

Custodia e amministrazione titoli

(rischi di furto o smarrimento titoli)

Gestione patrimoniale (rischi creditizi e di mercato)

Servizi di copertura rischi di interesse e cambio

(rischi di mercato)

Consulenza all’investimento in valori mobiliari

(rischi creditizi e di mercato)

Raccolta ordini e negoziaz. valori mobiliari

(rischi di controparte)

Matrice bisogni/servizi

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Matrice bisogni/servizi

Servizi di pagamento e bisogni finanziari della clientela

Bisogni finanziari della clientela

Mezzi e supporti per la transazioni monetarie e finanziarie

Sicurezza del genere monetario

Rapidità del regolamento

Disponibilità e accessibilità al mezzo di pagamento

Servizi di pagamento

Offerta di mezzi di pagamento

Servizi di regolamento

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La raccolta bancaria

Dott.ssa Manuela Gallo

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L’attività di raccolta Raccolta bancaria: acquisizione delle risorse finanziarie a qualsiasi titolo e

da qualsiasi fonte

Politica della raccolta = gestione del passivo

Politiche di raccolta al dettaglio: rivolte ad una cerchia molto numerosa e indifferenziata di clienti che compiono operazioni di importo unitario modesto e utilizzano intensamente i servizi offerti

Politiche di raccolta all’ingrosso: operazioni di importo unitario elevato effettuate per lo più in contro partita di altre banche, imprese e operatori istituzionali.

• Capitale di credito• Capitale di rischio• Famiglie

• Imprese• Altri intermediari finanziari• Banca centrale

Noi ci occuperemo in particolare della politica di raccolta intesa in senso più ristretto come: Attività di acquisizione delle risorse dalla clientela a titolo di debito

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Gli obiettivi della politica di raccolta

1. Crescita della raccolta: coerente con l’obiettivo della massimizzazione del valore dell’impresa, la banca si propone di crescere almeno in linea con lo sviluppo del mercato, per mantenere se non altro costante la sua quota di mercato: crescita quantitativa; controllo dei costi.

2. Composizione della raccolta: coerentemente con il costo medio programmato della raccolta, con il grado di trasformazione delle scadenze, e con il rischio di tasso che si è disposti ad assumersi nel periodo considerato.

3. Stabilizzazione della raccolta: minimizzazione degli scostamenti del suo andamento rispetto agli obiettivi programmati. Trade-off costo-stabilità delle forma tecniche di raccolta.

4. Mantenimento della fiducia nella moneta bancaria

5. Creazione di rapporti duraturi con la clientela

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Depositi tempo e Depositi moneta Per ottenere depositi (fondi prestabili) le banche devono

soddisfare i bisogni della clientela: necessità di gestire incassi e pagamenti; necessità di investire e gestire i propri risparmi.

E’ possibile distinguere, in questa ottica, i depositi moneta dai depositi tempo

Offrono servizi di pagamentoOffrono servizi di gestione del risparmio

Solo attraverso la

Raccolta al dettaglioRaccolta al dettaglio Raccolta all’ingrosso

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La raccolta all’ingrosso Abbiamo detto in precedenza: Le politiche di raccolta all’ingrosso sono rappresentate da operazioni di

importo unitario elevato effettuate per lo più in contro partita di altre banche, imprese e operatori istituzionali.

Non tutte le banche possono operare a tutto campo all’ingrosso perché per far ciò è necessario:

1. Aver raggiunto una dimensione sufficientemente elevata;2. Disporre di un’expertise e di una reputazione idonee all’accesso ai

mercati monetari nazionale e internazionali;3. Operare in contropartita di operatori istituzionali e grandi imprese. La decisione circa l’ampiezza del ricorso alla raccolta all’ingrosso ha

portata strategica e ha importanti ricadute di natura operativa. Elementi da valutare:

1. La capacità di credito della banca;2. La volatilità dei fondi all’ingrosso;3. Il costo dei fondi all’ingrosso.

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POLITICHE DI PRODOTTO: insieme delle decisioni relative al mix di prodotti (passività finanziarie) e di servizi (di pagamento e di gestione del risparmio) offerti al pubblico: caratteristiche tecniche Innovazione e ampliamento delle tipologie contrattuali (obbligaz. strutturate;

conti di liquidità); promozione di packages: prodotti compositi realizzati per soddisfare la

domanda di particolari fasce di clientela. Il grado di diversificazione dei prodotti deve essere valutato tenendo in

considerazione i possibili fenomeni di autoconcorrenza dei diversi prodotti di una stessa banca e la necessità di rispondere a specifiche esigenze della clientela senza inutili e costose compliacazioni.

POLITICHE DI DISTRIBUZIONE E DI PUBBLICITÀ: scelta del mix di canali di vendita

POLITICHE DI PRICING: tariffazione dei prodotti (fondi raccolti) e servizi (di pagamento e di gestione del risparmio), livello dei prezzi praticati.

La gestione della raccolta al dettaglio (retail)

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Politica di tariffazione della raccolta POLITICA DI PRICING ESPLICITA: l’obiettivo è quello di far pagare al cliente

distintamente le singole prestazioni.

L’applicazione di una politica di pricing ESPLICITA comporta che la banca non giochi sulle valute per ridurre i propri costi o per aumentare i ricavi.

POLITICA DI PRICING FORFETTARIA: si stabilisce un prezzo medio dei fondi raccolti, rinunciando per essi ad incassare commissioni, ma non pagando interessi.

POLITICA DI PRICING MISTA: si fonda sulla tariffazione di prestazioni effettive ed anche sulla base di una stima forfettaria di altre prestazioni.

Pricing: 3 variabili

1) Costo effettivo del prodotto o del servizio

2) Livello della concorrenza sul mercato

3) Gestione del prezzo come strumento di attacco o di difesa

Manovre “Dumping”:una procedura di vendita di un bene o di un servizio su di un mercato estero (mercato di importazione) ad un prezzo inferiore a quello di vendita (o, addirittura, a quello di produzione) del medesimo prodotto sul mercato di origine (mercato di esportazione).

Cross-subsidisation: L’utilizzazione di profitti derivanti da un tipo di attività per sostenere un altro segmento di attività che si dimostra inefficiente o poco redditizio.

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Mercati di approvvigionamento delle risorse finanziarie

Mercato del credito

Mercato interbancario

Mercato dei capitali

Operatore famiglia

Operatore impresa

Aziende di credito in avanzo finanziario

Azionario

obbligazionario

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Tassonomia dei contratti bancari

Diretta

Indiretta

A breve: A medio lungo ternine Depositi a risparmio liberi

Depositi vincolati

CD a breve

C/C di corrispondenza

Pronti contro termine

CD a medio termine

Emissione di obbligazioni

Attività di intermediazione mobiliare

Gestioni fiduciarie di patrimoni

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Le forme tecniche di raccolta delle risorse finanziarie

Il conto corrente passivo

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Il Conto corrente passivo

Contratto con cui una banca si impegna a eseguire tutti gli incarichi e le operazioni che, nei limiti contrattuali e d’uso , le saranno affidate dal cliente.

La banca risponde secondo le regole del mandato per l’esecuzione di incarichi provenienti dal correntista o da altro cliente (art. 1856 c.c.) e si obbliga a ricevere il denaro versato dal cliente e a restituirlo a

richiesta.

Elementi permanenti

ed essenziali del c/c

Deposito in denaro originato da incarichi svolti per conto del cliente

Mandato a svolgere incarichi per conto del cliente

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Il conto corrente svolge una prevalente funzione monetaria

Rende possibili e convenienti il regolamento monetario degli scambi sostituendo la moneta legale con semplici scritture a

debito o a credito su un conto

I conti correnti rappresentano una quota rilevante dell’offerta di moneta

Il conto corrente passivo

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Il rapporto di c/c è regolato dalle condizioni generali redatte dall’A.B.I., che vengono riportate sul retro della “lettera contratto” e da clausole separatamente

concordate per iscritto tra banca e cliente.

Il Conto corrente passivo

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Tasso creditore Rendimento lordo annuo del c/c. Varia in funzione delle giacenze (di norma viene comunicato il rendimento minimo)

Tasso debitore Tasso applicato sugli scoperti (di norma è indicato il tasso massimo applicato)

Criterio di capitalizzazione delle competenze Periodicità di liquidazione degli interessi debitori e creditori

Spese fisse per chiusura conto Spese addebitate al depositante in occasione della chiusura annuale del conto o in caso di estinzione

Periodicità estratto conto Mensile, trimestrale, semestrale o annuale Spese per operazione Spese addebitate al correntista per ogni

operazione effettuata Costo invio estratto conto e altre comunicazioni Richieste a titolo di

recupero spese Commissione massimo scoperto Commissione applicata al massimo

scoperto del conto nel trimestreLa Legge 28 gennaio 2009 n. 2 ha dichiarato nulle le clausole contrattuali aventi a oggetto la commissione di massimo scoperto, se il saldo del cliente risulta a debito per un periodo continuativo inferiore a trenta giorni o nel caso di utilizzi in assenza di fido.

Il Conto corrente passivo: Condizioni generali di contratto

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Il Conto Corrente passivo: Addebitamenti in c/c

Prelievi in moneta Ordini di pagamento a terze persone: Assegni bancari all’ordine di terzi Ordini di pagamento o di versamento Giroconto. Autorizzazioni, conferite alla banca dal cliente, di

procedere all’addebito in conto di importi necessari per eseguire altri incarichi conferiti dal cliente steso (domiciliazione utenze, emissione di assegni circolari, ecc)

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Accreditamenti in c/c

Depositi in moneta effettuati dal correntista Disposizioni a favore del correntista

1. Accredito di assegni bancari o circolari, con la clausola s.b.f ., emessi a favore del correntista

2. Ordine di versamento o di pagamento

3. Ordine di giroconto Accreditamenti da operazioni eseguite per incarico

del correntista

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GLI INTERESSI NEL C/C

Il TUB, a seguito delle modifiche introdotte dal decreto legislativo n.342/1999, prevede all’art.120 nuove modalità per il calcolo degli interessi. Il principale elemento innovativo consiste nella parità di trattamento garantita ai contraenti circa la periodicità adottata per il conteggio degli interessi

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saldo contabile: si ottiene dalla somma algebrica di tutte le operazioni che sono state registrate a debito ed a credito del correntista, senza tener conto delle valute;

saldo liquido: è il risultato della somma algebrica di tutte le operazioni maturate, escludendo dal conteggio quegli importi che presentano una valuta posteriore rispetto alla data in cui si provvede a determinare il saldo (c.d. partite non liquide);

saldo disponibile: si ottiene considerando solo le operazioni di cui la Banca conosce l’esito e che hanno avuto buon fine.

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Alcune tipologie di conto corrente

I conti correnti convenzionati. Prevedono il medesimo trattamento per tutti i correntisti che rientrano nella convenzione.

I conti correnti a target. Cercano di rispondere alle esigenze particolari di una precisa categoria (target) di potenziali clienti, in cui si cerca di innescare un processo di identificazione del prodotto offerto

I conti correnti abbinati a contratti assicurativi I conti correnti in valuta I conti di liquidità (conti fondo). Sono un prodotto misto che prevede

l’abbinamento tra conto corrente e conto di investimento I conti on line I conti correnti di servizio (conto leggero). A fronte di una

remunerazione nulla (o comunque molto contenuta) sul deposito, viene offerta la possibilità effettuare un numero significativo di operazioni gratuite o dietro il pagamento di una commissione forfetaria

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La costruzione dello scalare per valuta e gli effetti del gioco delle valute per il cliente e per la banca

Si considerino le seguenti operazioni effettuate da un correntista sul proprio conto presso la banca Alfa

Data Operazione Descrizione Importo (euro) Valuta ip. A Valuta ip.B.

2 luglio Versamento a/b banca beta su piazza

1200 3 luglio 5 luglio

10 luglio Pagamento bolletta telecom (scadenza 15 luglio)

150 15 luglio 10 luglio

25 luglio Versamento a/b banca gamma fuori piazza

1000 28 luglio 4 agosto

5 agosto Bonifico a favore di terzi

800 5 agosto 3 agosto

16 agosto Prelievo atm presso banca beta

200 16 agosto 14 agosto

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Valutiamo gli effetti per il cliente nelle due ipotesi che applicano differenti valute

Scalare per valuta Ipotesi A:

Movimenti dare

Movimenti avere

Saldi per valuta dare

Saldi per valuta avere

valuta giorni Numeri dare

Numeri avere

A B C D E F C*F D*F

1200 1200 3 luglio 12 14400

150 1050 15 luglio 13 13650

1000 2050 28 luglio 8 16400

800 1250 5 agosto 11 13750

200 1050 16 agosto 45 47250

105450

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Scalare per valuta Ipotesi B:

Movimenti dare

Movimenti avere

Saldi per valuta dare

Saldi per valuta avere

valuta giorni Numeri dare

Numeri avere

A B C D E F C*F D*F

1200 1200 5 luglio 5 6000

150 1050 10 luglio 24 25200

800 250 3 agosto 1 250

1000 1250 4 agosto 10 12500

200 1050 14 agosto

47 49350

93300

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Differenza per il cliente: 4,22-3,73=0,49

Minor onere sopportato dalla banca: 5,78-5,11=0,67

IPOTESI A IPOTESI B

105450*2/36500= 5,78 93300*2/36500= 5,11

Ritenuta 27% 1,56 Ritenuta 27% 1,38

Interessi netti a favore del cliente

4,22 Interessi netti a favore del cliente

3,73

Calcolo degli interessi netti maturati nel trimestre per il cliente, ipotizzando un tasso lordo sul conto corrente del 2%

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Calcolo del rendimento effettivo del conto corrente Dobbiamo disporre:1. Tasso interesse: 2,5%2. Spese fisse: 10 euro3. Spese di tenuta conto: 1 euro per ogni operazione4. Numero totale di operazioni registrate sul conto nel periodo considerato: 60 La consistenza media del conto, al quale viene applicato il tasso d’interesse, è la somma che

mediamente è rimasta depositata sul conto nell’anno: dividiamo il totale dei numeri avere dello scalare interessi registrati durante l’anno (365 gg.)

Ipotizziamo che alla fine dell’anno lo scalare per valuta del cliente presenti i seguenti numeri avere:

I trimestre 3366550

II trimestre 4107750

III trimestre 3576400

VI trimestre 2836000

Tot 13886700

Consistenza media = 13886700/365 = 38045,75

Interessi lordi: consistenza media*tasso interesse(del 2.5%)

951,14

Ritenuta 27% 256,81

Interessi netti 694,33

Spese fisse 10

Spese tenuta conto (1euro *60) 60

Competenze a favore del cliente

624,33

rendimento effettivo del conto:

tot competenze =

=(624.33/38045.75)=0,0164= =1,64%

consistenza media

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Le forme tecniche di raccolta delle risorse finanziarie

I libretti di deposito

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I depositi bancari Il deposito si costituisce con il versamento presso una banca di una somma

di denaro, a fronte della quale la banca assume una posizione debitoria verso l’investitore per le somme da questi depositate.

Profilo giuridico (Art. 1834; 1835;1836; 1782) : si tratta di un deposito irregolare attraverso il quale l’intermediario acquista la proprietà del denaro depositato, con l’obbligo di restituire al depositante le somme ricevute in deposito, nei tempi e con le modalità stabilite dalle legge e dal contratto.

Depositi

Depositi tempo: depositi a risparmio liberi e vincolati; CD; PCT… Depositi moneta: il conto corrente

Componente di remunerazione: interessi

Componente di servizio

Funzione di investimento

Funzione di servizio

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I depositi a risparmio Il deposito a risparmio si costituisce attraverso il deposito di una

somma di denaro presso uno sportello bancario o postale a fronte dell’emissione di un particolare documento: il libretto di risparmio

Sul libretto vengono annotate in ordine di data tutte le operazioni di prelevamento o versamento effettuate sul deposito

l’emittente corrisponde al depositante un tasso di interesse; le somme maturate vengono riportate sul libretto in occasione della prima operazione successiva alla data di calcolo

Intestazione: Libretti nominativi: con l’indicazione di uno o più intestatari

Libretti al portatore

A firme congiunte

A firme disgiunte

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Il saldo non può superare i 12.500,00 euro (norme antiriciclaggio D. Leg. 20 febbraio 2004 n. 56 art. 6 comma 1).

Il saldo può essere di qualsiasi importo.

Non è ammesso alcun vincolo.Possono essere sottoposti a vincoli (ex usufrutto).

Per il trasferimento del deposito è sufficiente la trasmissione del titolo.

Il titolo non è trasmissibile, il credito relativo può essere trasmesso con la cessione ordinaria, che comporta il mutamento dell’intestazione.

Il possesso del libretto di per sé abilita al prelevamento. La banca è liberata se paga senza dolo o colpa grave il possessore anche se questi non è il depositante

(art. 1836)

I prelevamenti possono venire effettuati solo dall’intestatario del libretto o da un suo rappresentante legittimato.

Il depositante non è obbligato ad intestare il libretto.

Sono intestati a persone (fisiche o giuridiche) nominativamente determinati.

Sono veri e propri titoli di credito, sia pure a circolazione ristretta.

Sono documenti di legittimazione nominale; identificano chi ha diritto alla prestazione.

Libretti al portatoreLibretti nominativi

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Depositi liberi e vincolati Libretti a risparmio liberi: i versamenti e i prevalenti possono essere

effettuati in qualsiasi momento, senza limite di importo.

Libretti a risparmio vincolati: il risparmiatore si impegna a non eseguire prelevamenti per un certo periodo di tempo. Il vincolo può essere a scadenza fissa o indeterminata.

Calcolo degli interessi: si considera la data valuta, sono assoggettati a ritenute fiscale del 27%

Interessi = (capitale x Giorni x Tasso interesse) / 365

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LIBRETTI note tecnicheCopertina:

•Ragione, sede, capitale sociale dell’istituto emittente

•Filiale che ha rilasciato il libretto

•Tipologia

•Numero d’ordine

•Data di emissione

•Eventuale nome del o dei titolari

Pagine interne:

•Norme che regolano il contratto, ad efficacia vincolante ;

•Annotazioni, in ordine cronologico dei versamenti e dei prelievi

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Libretti nominativi pagabili al portatore: si registra una scissione tra titolare del credito e soggetto autorizzato ad effettuare prelevamenti sul libretto; lo scopo è quello di agevolare la circolazione del credito.

Libretti al portatore contrassegnati da un nome: è un libretto al portatore a tutti gli effetti; il nome serve per identificarne il documento, senza alcuna rilevanza ai fini della legittimazione del soggetto abilitato a riscuotere.

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Procedure di ammortamento

Libretti nominativi Libretti al portatore

Comunicazione alla banca emittente Denuncia scritta alla banca e all’autorità giudiziaria; emanazione decreto ammortamento

Blocco del deposito Blocco del deposito

Diffida all’ignoto portatore Decreto ammortamento pubblicato sulla G.U. e nei locali della banca

Termine di 90 giorni per presentare opposizione alla diffida

Termine di 90 giorni per presentare opposizione,

Se non c’è opposizione rilascio di un duplicato

Rilascio di un duplicato

Page 39: La classificazione dei fabbisogni finanziari e dei servizi bancari Dott.ssa Manuela Gallo

Foglio informativo analitico:condizioni generali di tenuta del libretto Tasso creditore

Criterio di capitalizzazione delle competenze

Spese fisse per chiusura

Costo del libretto

Spese per operazione

Spese per furto/smarrimento

Rendimento lordo annuo del deposito. Di solito viene comunicato il rendimento minimo

Periodicità di liquidazione degli interessi.

Spese addebitate in occasione della chiusura annuale del conto o in caso di estinzione

Spese sostenute in caso di sostituzione del titolo

Spese addebitate al depositante per ogni operazione effettuata

Richieste a titolo di recupero spese

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La raccolta bancaria

Certificati di deposito e pronti contro termine

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I certificati di depositoTitolo trasferibile rilasciato a fronte di una somma di denaro depositata per un certo lasso di tempo

Il CD è un titolo a scadenza vincolata

Elementi indicati nel titolo

•Data e luogo d'emissione

•ammontare

•data di estinzione

•livello di tasso praticato

•ammontare degli interessi pagabili a scadenza

Page 42: La classificazione dei fabbisogni finanziari e dei servizi bancari Dott.ssa Manuela Gallo

Certificati di deposito e titoli di stato: confronto

Certificati di deposito

Titoli di stato

Modalità di emissione

A rubinetto Meccanismo d'asta

Taglio minimo Variabile 1.000 euro

Ritenuta 27% 12,50%

Costi di sottoscrizione

Nulli Commissioni di sottoscrizione

Spese di custodia Nulle Commissioni di

custodia

Mercato secondario Inesistente

Efficiente

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Tipologie innovative di CD Certificati tipo “zero coupon”

Certificati con cedola: fissa o variabile

Certificati a medio termine caratterizzati da cedole periodiche e tassi di rendimento variabile (calcolati sulla base di precisi criteri di capitalizzazione)

Certificati di deposito a rendimento variabile il rendimento è pari ad una percentuale della variazione dell’indice di riferimento

Certificati di deposito corridor garantiscono al sottoscrittore il rimborso del capitale, una cedola minima e un premio alla scadenza che viene pagato se il parametro di riferimento fissato nel regolamento di emissione si mantenga entro un range prefissato

Emissioni in valute estere

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Esempio di certificato di deposito con cedola In data 22 febbraio vengono sottoscritti CD con cedola semestrale per un valore

nominale complessivo di 10.000 euro, scadenza 6 mesi, tasso 1,45%. Per il certificato vengono addebitati 15 euro a scadenza All’atto della sottoscrizione l’esborso è di 10.000 euro. Il 22 agosto (scadenza) l’importo

incassato è il seguente:

Valore di nominale 10.000

Cedola lorda 10.000*0,0145*181/365= 71,90

Ritenuta fiscale 71,90*27/100=19,41

Cedola netta +52,49

Costo del certificato -15,00

Somma alla scadenza =10.037,49

Il guadagno netto complessivo dell’investimento:10.037,49-10.000=37,49Che corrisponde ad un tasso annuo effettivo:

%76,0100*110000

49,10037181/365

R

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Esempio di certificato di deposito zero coupon In data 20 aprile viene sottoscritto un CD zc per 15.000 euro a 18 mesi al prezzo di

97,98 (prezzo riferito a 100 euro) Per il certificato vengono addebitati 15 euro alla scadenza All’atto della sottoscrizione l’esborso è di 14.697 euro (15.000*97,98/100) Il 20 ottobre dell’anno successivo, alla scadenza, l’importo incassato dal depositante è:

Valore di rimborso (nominale)

15.000

Interesse 15000-14697=303

Ritenuta fiscale 303*27%=81,81 -81,81

Costo del certificato -15,00

Somma alla scadenza =14.903,19

• Il guadagno netto complessivo dell’investimento è pari a:14.903,19-14.697=206,19 Che corrisponde ad un tasso annuo effettivo :

%93,0100*114697

19,14903548/365

R

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Esempio di CD Corridor Acquisto di un CD corridor con cedola legata al rapporto di cambio USA/Euro; Data di emissione: 10 febbraio Durata: 12 mesi Valore nominale: euro 3000; Tasso di interesse:

8% per tutti i giorni in cui il cambio $/€ si manterrà nell’intervallo 0,88-0,95; 1% per tutti i giorni in cui il cambio $/€ non rimarrà nell’ambito del suddetto intervallo.

Nel periodo considerato il cambio non rimane nell’intervallo indicato per 28 giorni: la cedola sarà calcolata all’1% per 28 gg e all’8% per i rimanenti 337.

Il montante percepito a scadenza:

Versamento iniziale 3.000

Interesse (3.000*8*337)/36.500 = 221,59

(3.000*1*28)/36.500 = 2,30

+221,59

+2,30

Ritenuta fiscale 223,89*27% = 60,45 -60,45

Somma alla scadenza =3.163,44

Il rendimento effettivo annuo: %448,5

365*3000

36500*44,163

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Fondo Interbancario di tutela dei depositi Istituito in Italia nel 1986 nella forma di Consorzio Volontario,

successivamente reso obbligatorio dall’art. 96 del Testo Unico (in linea con quanto previsto dalla direttiva 94/19/CE sui sistemi di garanzia dei depositanti).

Vi aderiscono tutte le banche italiane con esclusione delle BCC, che però dispongono di un fondo specifico: Fondo di Garanzia dei depositanti del credito cooperativo

Il Fondo interviene, previa autorizzazione della Banca d’Italia, quando:1. Nei casi di liquidazione coatta amministrativa delle banche consorziate

autorizzate in Italia, e per le succursali di banche comunitarie consorziate operanti in Italia, nei casi in cui sia intervenuto il sistema di garanzia delle banche di appartenenza;

2. Nei casi di amministrazione straordinaria delle banche autorizzate in Italia.

Il limite max di rimborso per ciascun depositante è di 100.000 euro Le somme necessarie sono anticipate dalle banche consorziate su richiesta

del fond

Obiettivo del fondo: carattere preventivo nei confronti di crisi bancarie; evita la corsa al ritiro dei depositi nelle banche ritenute in difficoltà, garantendo la liquidità dei depositi stessi

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I pronti contro termine passiviL’operazioni di pronti contro termine (P/T), detta anche vendita con patto di riacquisto,consiste in una vendita a pronti di una determinata quantità di titoli e del contestuale impegno,assunto dalla medesima controparte, di riacquistare ad un termine convenuto, un pari quantitativo di titoli della stessa specie e ad un prezzo prestabilito

Durata dell’operazione: di solito compresa fra 1 e 12 mesi.Rendimento: differenza fra prezzo di vendita a termine e prezzo di acquisto a prontiIl prezzo a termine è calcolato aggiungendo al prezzo a pronti gli interessi maturati al tasso concordato con la banca.Liquidità: l’investitore non può disporre della somma investita fino alla scadenza

Il sottostante delle P/T è costitutoDa titoli di stato

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Esempio di pronti contro termineIn data 25 luglio l’investitore stipula con la banca un’operazione di P/T della durata di 90 giorni, al tasso del 4,2%, su BTP per un valore nominale di 40.000 euro.L’investitore quindi acquista a pronti 40000 euro nominali di BTP, che venderà trascorsi 90 giorni il 23 ottobre.Prezzo di acquisto è di 103,50 euro ( su 100 euro di valore nominale), corrispondente al prezzo di mercato (tel quel) del BTP. L’esborso complessivo per l’acquisto dei titoli è ottenuto così:

Esborso per l’acquisto = (103,5/100)* 40.000 = 41.400

Al momento della stipula del contratto vengono contestualmente definiti il prezzo di vendita e il relativo incasso

L’incasso dalla vendita è ottenuto sommando al prezzo di acquisto gli interessi (al 4,2% per 90 giorni).

Incasso dalla vendita == C+I = 41400+[(41.400*90*4,2%)/365)] = 41.400+428,75 = 41.828,75

Che corrisponde a un prezzo di vendita di 104,57.

In data 23 ottobre l’investitore consegna i titoli alla banca, incassando 41.828,75. La differenza tra l’incasso a termine e l’esborso a pronti rappresenta l’interesse lucrato dall’investitore.Tale differenza viene attribuita al netto della ritenuta fiscale e delle spese bancarie.

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Le operazioni a medio-lungo termine

I prestiti obbligazionari

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Le obbligazioni bancarie

Le obbligazioni sono strumenti cartolari emessi per reperire risorse finanziarie a medio lungo termine; i sottoscrittori vantano un diritto di credito nei confronti dell’emittente relativo al valore nominale dei titoli e agli interessi.

Sono “Titoli di massa” che, cioè, rappresentano frazioni uguali di un prestito unitario, fungibili tra loro.

Taglio minimo delle

obbligazioni

taglio minimo pari a 1.000 euro se:

Emissione > =150 milioni di euro

Caratteristiche delle banche: 1)patrimonio di vigilanza >=25 milioni di euro, 2)bilanci degli ultimi tre esercizi in utile, 3) ultimo bilancio certificato

taglio minimo pari a 10.000 euro

Importo inferiore a 150 milioni di euro

assenza dei precedenti requisiti

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Tipologie di obbligazioni

Obbligazioni ordinarie Titoli di credito che rappresentano per il sottoscrittore un impiego durevole delle risorse e per la banca una forma di raccolta a medio lungo termine.

Obbligazioni convertibili Titoli che permettono al sottoscrittore di effettuare la scelta di mantenere il proprio status di creditore fino alla scadenza o di mutare la propria posizione in quella di azionista della società che ha emesso il prestito (conversione diretta) o di azionista di altra società (conversione indiretta)

Obbligazioni cum warrant Obbligazioni dotate di un buono d’acquisto (warrant), che attribuisce al possessore la facoltà di acquistare, a condizioni prefissate, titoli azionari (o altri valori nominali) entro un determinato lasso di tempo.

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Fasi di un’emissione di obbligazioni

Redazione del regolamento di emissione

Redazione del regolamento di emissione

La banca stima i costi della raccolta

obbligazionaria

Valutazione della fattibilità dell’operazione

Valutazione della fattibilità dell’operazione

Comunicazione del piano di emissione alla BdI

Comunicazione del piano di emissione alla BdI

Emissione e collocamentoEmissione e collocamento

Piano di rimborso

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Rimborso delle obbligazioni Rimborso in unica soluzione

Rimborso graduale

- rimborso mediante estrazione a sorte

-annullamento mediante acquisto precedente sul mercato

Rimborso anticipato

- estinzione anticipata parziale

-estinzione anticipata richiesta dall’obbligazionista

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Le obbligazioni strutturate

“Obbligazioni il cui rimborso e/o la remunerazione dipendono in tutto o in parte,…, dal valore o dall’aumento di valore di prodotti finanziari, tassi di interesse, valute, merci e relativi indici, nonché obbligazioni il cui rimborso e/o la cui remunerazione dipendono in tutto o in parte dal verificarsi di determinati eventi o Condizioni”

CONSOB, Relazione per l’anno 1998

Classificazione dei titoli

in funzione del meccanismo

di rendimento

1) Titoli a rischio limitato: il rendimento varia al variare di qualche indicatore esterno e contempla la garanzia di una remunerazione pari ad un tasso prefissato

2) Titoli a rischio massimo:rispetto al caso precedente manca la garanzia di un rendimento minimo

Page 56: La classificazione dei fabbisogni finanziari e dei servizi bancari Dott.ssa Manuela Gallo

Obbligazioni: tipologie innovative Le obbligazioni step up e step down: la cedola pagata, costante per un certo

numero di anni per poi subisce un incremento(clausola step up) o una riduzione (clausola step down) predefiniti stabiliti sulla base di aspettative sull’andamento futuro dei tassi

le obbligazioni “index-equity linked”: il rendimento è funzione di un paniere di azioni o di un indice azionario

le obbligazioni “reverse floaters”: pagano cedole fisse iniziali più levate rispetto ai tassi di mercato; successivamente il tasso percepito è pari alla differenza tra un tetto massimo predefinito e un tasso variabile.

le obbligazioni “reverse convertible”: collegati ad un’attività finanziaria con rendimento cedolare a scadenza superiore al rendimento di mercato , consentono di ottenere, a discrezione dell’emittente, la restituzione del capitale investito o una prefissata quantità di azioni.

le obbligazioni “drop lock”: prevedono l’opzione di trasformare il tasso variabile in tasso fisso. la conversione è di norma automatica ed avviene quando il rendimento raggiunge il tasso minimo.

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Prestiti subordinati

Prestiti assunti dalla banca per durata pari o superiore ai cinque anni i quali, in base ad accordi vincolanti, in caso di liquidazione della banca stessa, verrebbero ad essere rimborsati solo dopo la liquidazione degli altri debiti, non ugualmente subordinati.

Strumenti ibridi di patrimonializzazione

Passività irredimibili, cioè prive di una scadenza contrattuale, che possono essere rimborsate, su richiesta dell’emittente e previo consenso della Banca d’Italia

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Le obbligazioni strutturate

Dottorato di Ricerca in Banca e Finanza Università di Roma Tor Vergata

Il mispricing dei prodotti strutturati nel mercato italiano

di A. Baistrocchihttp://art.torvergata.it/handle/2108/1327

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Introduzione

I prodotti strutturati sono una delle innovazioni dei mercati finanziari degli ultimi anni, anche se, a seguito del crack Lehman Brothers, le loro emissioni si sono ridotte sensibilmente sia con riferimento alle obbligazioni strutturate, sia per quanto riguarda le polizze assicurative ad alto contenuto finanziario, i certificati ed i prodotti cartolarizzati.

Le banche collocando obbligazioni ordinarie e strutturate riducono il mismatching delle scadenze tra l’attivo e il passivo dello stato patrimoniale in un’ottica di assetliability management e recuperano redditività per mezzo dell’allargamento della base dei ricavi e della riduzione dei costi della raccolta bancaria. Le assicurazioni collocando polizze assicurative ad alto contenuto finanziario riducono l’assorbimento del capitale di vigilanza.

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Introduzione

L’analisi storica della struttura patrimoniale delle banche, soprattutto dal lato delle passività di bilancio, evidenzia, sotto la spinta dell’innovazione finanziaria, una evoluzione delle forme tecniche della raccolta bancaria, Infatti, i depositi bancari (certificati di deposito, i conti di deposito e i libretti di risparmio) sono sostituiti come strumenti di investimento dalle obbligazioni sia ordinarie che strutturate

Le banche offrono alla propria clientela sia strumenti standardizzati di raccolta la cui natura è immediatamente comprensibile in quanto assimilabili a depositi a tempo liquidati alla loro scadenza naturale, sia valori mobiliari assoggettati al regime di circolazione mobiliare, cioè sono potenzialmente liquidabili e negoziabili in qualsiasi momento. All’interno di questa seconda categoria, le obbligazioni strutturate si caratterizzano per profili di pagamento replicabili attraverso la combinazione in un’unica struttura di due o più strumenti finanziari elementari.

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Classificazione delle obbligazioni strutturate

Dal punto di vista teorico i titoli strutturati si possono suddividere in due macrotipologie:

Titoli ibridi caratterizzati dalla modifica, sotto il profilo cedolare e/o del rimborso, di titoli a tasso fisso;

Titoli derivativi caratterizzati dalla combinazione di una obbligazione a tasso fisso con o senza cedole e di uno o più strumenti derivati.

Obbligazioni con rendimento legato al merito creditizio; Obbligazioni con rendimento indicizzato a parametri di

mercato.

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Tipologie di obbligazioni strutturate Le obbligazioni legate al merito creditizio sono

caratterizzate dalla combinazione di: Un titolo a tasso fisso e di uno o più derivati creditizi: Il rendimento e/o il rimborso del capitale a scadenza dipendono dal

verificarsi del credit event relativo all’emittente del titolo o ad altra controparte specificata nel prospetto informativo:

- Down rating;- Default.

le obbligazioni della seconda tipologia consentono, invece, di indicizzare il rendimento e/o il rimborso del capitale a scadenza all’andamento di uno o più parametri di mercato che sono i sottostanti della componente derivativa.

I mercati rispetto ai quali l’investitore assume una posizione rialzista o ribassista sono: I mercati azionari I mercati valutari I mercati dei tassi di interesse I mercati delle commodities.

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Caratteristiche delle Obbligazioni strutturate

A. Parametri di indicizzazione, ossia le caratteristiche dei parametri a cui sono indicizzati i frutti finanziari generati dai titoli:

1. Sottostanti reali: inflazione, commodities;2. Sottostanti finanziari: azioni, tassi di interesse, indici azionari.

B. Regole di indicizzazione, ossia le regole che definiscono le modalità attraverso cui una variazione del parametro di indicizzazione si riflette in una variazione del prezzo del titolo strutturato:

1. Indicizzazione diretta, sia al rialzo che al ribasso, ovvero all’aumentare o al diminuire del parametro il titolo si apprezza;

2. Indicizzazione inversa, ovvero all’aumentare del valore dell’opzione il rendimento del titolo viene decurtato.

C. Natura del rapporto, ovvero le caratteristiche giuridiche del rapporto rispetto al regime di circolazione dei titoli che determina il grado di liquidabilità e negoziabilità dell’investimento:

1. Valore mobiliare;2. Credito indicizzato;3. Polizza vita: index linked.

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Forme tecniche (tassonomia non esaustiva)

Titoli indicizzati ad azioni quotate o a indici di azioni quotate o a panieri di azioni quotate o a panieri di indici quotati (equity linked e index linked);

Titoli indicizzati a tassi di cambio (forex linked);

Titoli indicizzati a merci o a panieri di merci (commodity linked);

Titoli indicizzati a OICVM o OICR (fund linked);

Titoli indicizzati al prezzo di titoli obbligazionari (bond linked);

Titoli indicizzati all’inflazione (inflation linked);

Titoli indicizzati ai dividendi (dividend linked).

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Un’ulteriore suddivisione dei prodotti strutturati Prodotti a capitale garantito o strutture principal protected; Prodotti capitale protetto; Prodotti senza capitale garantito o protetto o strutture yield enhancement.

I prodotti del primo e del secondo tipo possono essere scomposti in una obbligazione ordinaria unita all’acquisto di opzioni su sottostanti reali o finanziari e ciò comporta un minor rendimento garantito percepito dall’investitore rispetto a quello di obbligazioni tradizionali di pari durata e con uguale merito creditizio.

A fronte di questo svantaggio tali strutture permettono all’investitore di mantenere una esposizione agli andamenti di mercato asimmetrica quindi lo stesso ottiene la garanzia del capitale investito oppure la protezione del medesimo.

Le strutture del terzo tipo incorporano in una obbligazione tradizionale delle opzioni o embedded options su indici azionari o su singole azioni per incrementare il rendimento della stessa obbligazione:

il maggior rendimento è ottenuto grazie all’implicita vendita di opzioni da parte dell’investitore nei confronti dell’emittente e quindi finanziato dall’incorporazione nel rendimento del titolo del relativo premio.

L’obiettivo di questi titoli (es. reverse convertible) è quello di fornire rendimenti superiori a quelli ottenibili tramite obbligazioni tradizionali, facendo assumere all’investitore il rischio che a seguito di movimenti negativi del sottostante il valore di rimborso a scadenza del titolo sia sotto la pari oppure che al posto dei contanti vengano consegnate le azioni che hanno perso valore.

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Le dimensioni del mercato Le emissioni di titoli strutturati sono collocate tramite private

placement, cioè sulla base di accordi di natura privatistica tra le parti stipulati o presso lo sportello bancario o presso l’ufficio postale per mezzo di intermediari assicurativi o tramite i promotori finanziari.

Il mercato primario è caratterizzato da una notevole frammentazione delle emissioni in quanto la concorrenza tra emittenti si basa principalmente sulla differenziazione di prodotto.

Per quanto riguarda i volumi di emissioni, (dati Consob 2008), le banche italiane hanno collocato nell’anno di riferimento presso investitori istituzionali e presso la clientela retail 256 miliardi di euro di obbligazioni, di cui 222 miliardi di obbligazioni

ordinarie e 51 miliardi di obbligazioni strutturate. il peso delle obbligazioni strutturate sul totale delle obbligazioni

emesse dalle banche è passato dal 36% del 2006 al 20% del 2008.

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Gli emittenti Gli emittenti di prodotti

strutturati, sia che si tratti dei progettisti degli stessi o di intermediari finanziari clienti delle banche di affari progettiste, sono nella stragrande maggioranza banche e assicurazioni

Dai dati forniti da Il Sole 24 Ore si desume che le quotazioni di obbligazioni strutturate sul MOT, Mercato Obbligazionario Telematico, sono state nel 2007 14, nel 2008 3, nel 2009 4, confermando la crisi attraversata dalla finanza strutturata a seguito del crack Lehman.

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Gli emittenti Questa morfologia del mercato primario presenta numerosi aspetti di criticità

principalmente dovuti alla presenza di conflitti di interessi e alla vischiosità del mercato, cioè alla difficoltà che i clienti retail incontrano nel cambiare intermediario sia bancario che assicurativo presso cui servirsi. Ciò è dovuto anche alla non perfetta sostituibilità dei prodotti strutturati fra loro, in conseguenza della loro forte differenziazione.

Ogni intermediario finanziario emittente opera per quanto detto in un mercato che consente il perseguimento di una strategia di massimizzazione dei profitti, sia a livello di margine di interesse che a livello di margine dei servizi.

Le principali motivazioni: Esistenza di una pluralità di sottoscrittori che nella grande maggioranza rientrano nel segmento

retail o mass market, ovvero clientela non qualificata e price taker;

Conoscenza esatta da parte dell’intermediario finanziario delle preferenze di ciascun cliente in quanto l’intensità della relazione esistente tra cliente e banca o assicurazione è basata sulla reputazione dell’intermediario;

Bassa cultura finanziaria dell’intera popolazione italiana;

Possibilità, tramite l’investimento in prodotti strutturati, di partecipare a segmenti di mercato non direttamente accessibili;

Prodotti a capitale garantito e/o a rendimento minimo garantito che rendono la clientela meno sensibile al costo del prodotto e alla ricerca di costi impliciti, come può essere considerato il mispricing, e indotta a sottostimare gli eventi sfavorevoli.

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Perché emettere obbligazioni strutturate? Le ragioni economiche sono da individuare nei benefici diretti degli intermediari finanziari:

a. Ragioni di bilancio e gestionali;b. Ragioni di fidelizzazione della clientela;c. Ragioni connesse al patrimonio di vigilanza.

a. Le banche, tramite l’emissione di obbligazioni ordinarie e strutturate, riducono il mismatching delle scadenze dell’attivo e del passivo, riuscendo ad allungare la scadenza media delle proprie passività.

b. Il conto economico è interessato (1.)dalla riduzione dei costi di indebitamento grazie al fatto che le obbligazioni bancarie non sono soggette a riserva obbligatoria presso la Banca Centrale e non sono assicurate presso il Fondo Interbancario di tutela dei depositi (2.) il maggior onere per gli interessi passivi, rispetto ai depositi a vista, è più che compensato dalla riduzione dei costi variabili operativi connessi alla gestione del sistema dei pagamenti.

c. Grazie all’emissione di obbligazioni strutturate le banche agiscono sul margine dei servizi riducendo le commissioni passive per la copertura dei rischi di mercato e aumentano le commissioni attive per servizi di consulenza e investimento.

d. I prodotti strutturati sono la risposta bancaria alla disintermediazione della raccolta dovuta all’evoluzione del portafoglio finanziario della clientela su livelli superiori di rischiosità, ovvero la risposta ai nuovi bisogni di investimento dei consumatori attratti dai mercati azionari nelle loro fasi di crescita.

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Il mercato secondario Dalle caratteristiche qualitative e quantitative del mercato di emissione discende che ogni singolo

intermediario, qualsiasi sia la piattaforma dove si operano le transazioni, provvede a garantire la liquidità dei titoli emessi e di conseguenza è la controparte esclusiva della propria clientela nelle negoziazioni sul mercato secondario. Di conseguenza decide i prezzi delle singole transazioni o gli spread denaro - lettera e in tal modo influisce sul volume degli scambi, cioè sull’ampiezza, sulla profondità e sulla elasticità del mercato stesso.

Normalmente la maggior parte delle negoziazioni avviene presso gli sportelli bancari in forma bilaterale e direttamente con il cliente, mentre nel caso di titoli quotati gli scambi vengono effettuati sul MOT.

Borsa Italiana Spa, insieme con la Consob, ha fissato a più riprese una serie di requisiti per l’ammissione delle quotazioni delle obbligazioni strutturate sul MOT, con riguardo sia agli emittenti sia alle caratteristiche dei prestiti. I primi, infatti, devono fornire indicazioni sulle strategie di copertura dei rischi e dimostrare la disponibilità in Italia delle informazioni sui prezzi delle attività prescelte per l’indicizzazione, mentre per le seconde si richiede che l’indicizzazione riguardi attività finanziarie ad elevata liquidità o il cui valore è osservabile con continuità e un ammontare minimo di emissione con lo scopo di agevolare la formazione di un mercato efficiente.

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Analisi della struttura e identificazione delle componenti elementari

La scomposizione finanziaria dei prodotti strutturati, attraverso l’individuazione di strumenti finanziari elementari, costituisce la base di partenza per la sua analisi e per la sua successiva valorizzazione.

Questo approccio è denominato building block perché individua le due componenti elementari di ogni prodotto strutturato cioè la componente obbligazionaria e la componente derivativa.

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Tipologie di obbligazioni strutturate

Le obbligazioni step up e step down: la cedola pagata, costante per un certo numero di anni per poi subisce un incremento(clausola step up) o una riduzione (clausola step down) predefiniti stabiliti sulla base di aspettative sull’andamento futuro dei tassi

le obbligazioni “index-equity linked”: il rendimento è funzione di un paniere di azioni o di un indice azionario

le obbligazioni “reverse floaters”: pagano cedole fisse iniziali più levate rispetto ai tassi di mercato; successivamente il tasso percepito è pari alla differenza tra un tetto massimo predefinito e un tasso variabile.

le obbligazioni “reverse convertible”: collegati ad un’attività finanziaria con rendimento cedolare a scadenza superiore al rendimento di mercato , consentono di ottenere, a discrezione dell’emittente, la restituzione del capitale investito o una prefissata quantità di azioni.

le obbligazioni “drop lock”: prevedono l’opzione di trasformare il tasso variabile in tasso fisso. la conversione è di norma automatica ed avviene quando il rendimento raggiunge il tasso minimo.

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Esempio: Reload III Banco Posta IV collocamento 2007 1/2

Il bond di Morgan Stanley Reload III Banco Posta con scadenza nel 2013 ha corrisposto nel 2008 e nel 2009 due cedole predeterminate pari al 4,75% del nozionale.

A partire dal 2010 e fino alla scadenza riconoscerà dei coupon condizionati al verificarsi di un determinato evento e nel caso peggiore una cedola minima pari allo 0,70% del nozionale per ogni anno.

La cedola aleatoria dipende dalla rilevazione compiuta ogni anno dei valori degli indici azionari che compongono il basket di riferimento:

DJ Eurostoxx 50 (è un indice di titoli dell'eurozonaa creato dalla STOXX Limited, una joint venture formata da Deutsche Boerse AG, Dow Jones & Company e SWX Group con l’obiettivo di rappresentare le maggiori società appartenenti all'eurozona)

Standard & Poor 500 (L'indicee S&P 500 è stato realizzato da Standard & Poor's nel 1957 e segue l’andamento di un paniere azionario formato dalle 500 aziende statunitensi a maggiore capitalizzazione)

Nikkei 225 (contiene i 225 titoli delle maggiori 225 compagnie quotate al TSE, la Borsa di Tokyo)

SMI (L’indice SMI 20 è un indice di mercato costituito dai titoli più quotati e più liquidi in Svizzera. L'SMI rappresenta attualmente il 90% della capitalizzazione dell'intero mercato svizzero e perciò offre una rappresentazione della Borsa Svizzera)

Hang Seng (Indice della Borsa di Hong Kong)

Se tali valori confrontati con quelli iniziali di ogni singolo indice sono superiori o inferiori al massimo del 10% si verifica l’evento previsto nel regolamento che fa corrispondere una serie di cedole aleatorie all’investitore.

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Esempio: Reload III Banco Posta IV collocamento 2007 2/2

L’opzione implicita nel titolo è un’opzione digitale con meccanismo di memoria la quale consente all’investitore di avere un importo pari a una percentuale del nozionale o nulla a seconda dello scenario di mercato. Il titolo potrà erogare una serie di cedole aleatorie differenti a seconda dell’anno in cui si verifica l’evento descritto nel regolamento infatti se questo si verifica:

nel 2010 il titolo corrisponderà 4 cedole aleatorie pari al 6% del nozionale, nel 2011 il titolo staccherà una cedola pari al 12,7% del nozionale e due cedole pari al 6%, nel 2012 il titolo corrisponderà una cedola pari al 19,7% e una pari al 6 nel 2013 il titolo corrisponderà una sola cedola pari al 27%.

Il titolo obbligazionario strutturato, in esame, offre la garanzia del capitale a scadenza e un rendimento minimo garantito cumulato pari al 12,30% del nozionale e parametrato per anno pari al 2,05%

un rendimento aleatorio massimo pari al 27% e un rendimento aleatorio minimo

pari allo 0% nel caso in cui l’evento previsto nel regolamento non si verifichi.

+

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Bond di Banca IMI Tasso Fisso Plus Banco Posta, (IT0004429202), con scadenza nel 2015 corrisponderà dal 2010 al 2015 sei cedole predeterminate pari al 3,40% del nozionale. Nel 2015 cioè alla scadenza riconoscerà un premio al rimborso condizionato al verificarsi di un determinato evento pari al 7,45% del nozionale.

La cedola aleatoria dipende dalla rilevazione compiuta ogni anno dei valori degli indici azionari che compongono il basket di riferimento

DJ Eurostoxx 50 Standard & Poor 500 Hang Seng

Se tali valori confrontati con quelli iniziali di ogni singolo indice sono superiori o inferiori al massimo del 30% si verifica l’evento previsto nel regolamento che fa corrispondere il premio al rimborso aleatorio all’investitore.

Esempio: Tasso fisso Plus Banco Posta 1/2

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L’opzione implicita nel titolo è un’opzione digitale la quale consente all’investitore di avere un importo pari a una percentuale del nozionale o nulla a seconda dello scenario di mercato.

Il titolo obbligazionario strutturato offre la garanzia del capitale a scadenza e un rendimento minimo garantito cumulato pari al 20,40% del nozionale e parametrato per anno pari al 3,40%

un rendimento aleatorio massimo pari al 7,45% e un rendimento aleatorio minimo pari allo 0% nel caso in cui l’evento previsto nel regolamento non si verifichi.

N. B: l’opzione digitale, detta anche binaria è l’opzione esotica più semplice (normalmente è di tipo europea): a scadenza paga un ammontare fisso se il sottostante supera (call) o resta inferiore (put) al valore prefissato; l’ammontare pagato è indipendente dalla distanza dallo Strike)

Esempio: Tasso fisso Plus Banco Posta 2/2

+

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La raccolta all’ingrosso

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I canali di raccolta all’ingrosso

Il mercato interbancario

La Banca Centrale

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Il mercato interbancario dei depositi

La raccolta di risorse finanziarie sul mercato interbancario è attuata dalle banche “prenditrici” a fronte di risorse rese disponibili da altre banche con eccedenza di liquidità dette “datrici”

Obiettivo di questo tipo di raccolta (più costosa rispetto a quella al dettaglio) è volta a soddisfare esigenze di tesoreria e di gestione delle riserve di liquidità

Forma: conti di deposito liberi o vincolati; prestiti e operazioni di P/T; contratti derivati (perla gestione dei rischi)

La negoziazione dei depositi interbancari avviene sul circuito telematico e-mid

Garanzia: Tali depositi non sono garantiti dal Fondo interbancario di tutela

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Le operazioni con altre banche

Mercato interbancarioMercato interbancario: segmento del mercato monetario all’ingrosso cui le banche ricorrono per raccogliere ed impiegare risorse nel breve periodo. E’ il principale strumento per gli scambi quotidiani di liquidità tra le tesorerie bancarie.

In Italia, è attivo dal 1990 il mercato e-MID, per la negoziazione di depositi interbancari attraverso il circuito telematico. I contratti negoziati sono:

oOvernight (O/N)

oTomorrow next (T/N)

oSpot next (S/N)

oDepositi a tempo

oDepositi Broken Date

Il tasso di interesse di riferimento per le operazioni sul mercato in esame è l’EuriborEuribor.

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Le forme tecniche di raccolta all’ingrosso: il ricorso alla Banca Centrale

Le operazioni su iniziativa delle controparti (standing facilities) Operazioni di rifinanziamento marginale: di importo illimitato a fronte di attività

finanziarie quantitativamente corrispondenti depositate a garanzia presso la BCN; durata overnight

Deposito di riserve: le banche possono decidere di depositare una parte delle proprie riserve liquide presso la BCE su queste ricavano un tasso d’interesse inferiore a quello sulle operazioni di rifinanziamento principale.

Le operazioni di mercato aperto: acquisti e vendite di titoli di stato da parte della BC, con lo scopo di fornire fondi liquidi alle controparti: Operazioni di rifinanziamento principale: cadenza settimanale; ruolo

fondamentale nell’orientare i tassi d’interesse (possono essere a tasso fisso o variabile)

Operazioni di finanziamento a lungo termine (Cadenza mensile e trimestrale) Operazioni di fine tuning: non standardizzate nella scadenza o nella forma Operazioni strutturali

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Le operazioni su iniziativa delle controparti

Hanno durata di un giorno lavorativo e possono riguardare operazioni di rifinanziamento e di deposito (overnight)

Il tasso di interesse applicato sui depositi overnight (Eurosystem Deposit Rate) e quello sulle operazioni marginali (Eurosistem Marginal Lending Rate) sono tassi ufficiali stabiliti dalla BCE e uniformi in tutta l’area euro.

Le condizioni di tasso definiscono i livelli di tasso minimo e di tasso massimo entro cui si colloca il tasso delle operazioni overnight sul mercato interbancario e il tasso medio delle operazioni di rifinanziamento principale .

NB la convenienza economica di tali operazioni è inferiore rispetto a

Quella del mercato interbancario

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Le operazioni mercato aperto

Le operazioni di rifinanziamento principale: acquisti temporanei (max 2 settimane) di attività idonee da parte della BCE con patto di rivendita. Sono effettuate con scadenza settimanale secondo un calendario reso noto dalla stessa BCE (NB il tasso applicato è un tasso “guida” del mercato monetario) ;

Altre operazioni di rifinanziamento: PcT a scadenza tra 1 e 3 mesi; Operazioni di tipo strutturale

Operazioni di fine-tuning:

Le operazioni di mercato aperto sono effettuate attraverso procedure d’asta ovvero su base bilaterale

PcT

Raccolta a tempo determinato

Compravendita a titolo definitivo

Operazioni di swap in valuta

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Le operazioni con la Banca centraleOperazioni di

politica monetaria

Tipologie di transazioni Scadenza Frequenza Procedura

Immissione di liquidità

Assorbimento di liquidità

Operazioni di mercato aperto

Operazioni di rifinanziamento principali

Operazioni temporanee - Una settimana Settimanale Aste standard

Operazioni di rifinanziamento a più lungo termine

Operazioni temporanee - Tre mesi Mensile Aste standard

Operazioni di fine tuning

Operazioni temporaneeOperazioni di swap in valuta

Operazioni temporaneeRaccolta di depositi a tempo determinatoOperazioni di swap in valuta

Non standardizzzata

Non regolare Aste veloci Procedure bilaterali

Operazioni di tipo strutturale

Operazioni temporanee Emissione di certificati di debito

Standardizzata/Non standardizzata

Regolare e non regolare

Aste standard

Acquisti definitivi Vendite definitive - Non regolare Procedure bilaterali

Operazioni attivabili su iniziativa delle controparti

Operazioni di rifinanziamento marginale

Operazioni temporanee - Overnight Accesso a discrezione delle controparti

Depositi presso la Banca Centrale

- Depositi Overnight Accesso a discrezione delle contropartiFonte: Banca Centrale Europea.

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Andamento dei tassi gen 2007-lug 2010 Figura n. 1.2: Andamento del tasso Over Night (TO) e confronto con i tassi BCE (gen 2007- lug 2010)

Fonte: Elaborazioni proprie su dati BCE