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renzo-riccio
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La comunicazione è un’attività complessa
• non solo “non si può non comunicare” ma esistono tante tipologie di comunicazione (interna/esterna – a due/di gruppo – diretta/mediata ecc.)
• tante competenze
• poca legittimità (ruolo, risorse, strumenti, professionalità)– processo di costruzione dell’identità
Se la comunicazione è complessa allora bisogna coordinare
• essere registi (di ruoli, competenze, attori, contenuti, culture diverse)
• non avere una specifica professionalità ma avere una intelligenza programmatrice
• il piano di comunicazione serve a governare (programmare) e coordinare (fare la regia) i messaggi di una organizzazione
e bisogna saper gestire i messaggi
• per ottenere una interazione efficace tra emittente e ricevente occorre stabilire procedure in grado di trasmettere un significato
• un piano di comunicazione è una sequenza di azioni e comportamenti finalizzati al raggiungimento di un obiettivo comunicativo: il senso
Il senso che si costruisce con il Piano di comunicazione
• Il senso del Pdc è la correlazione logica di elementi distinti:– obiettivi– contesti– attori– azioni/prodotti/strumenti– risorse– tempi
Fasi del piano
• fase della redazione: occorre scrivere cosa si vuole fare e perchè
• fase della gestione: si realizza ciò che si è pianificato nel piano
• fase della valutazione: si verifica se si sono raggiunti gli obiettivi del piano
ogni fase ha la sua specificità
Vero e falso
• Un piano di comunicazione è una proposta metodologica per personalizzare la comunicazione in modo efficace:
– metodo: sempre vero– contenuti: validi di volta in volta
Rigidità e flessibilità
• Un piano di comunicazione:
– può contenere proposte di massima, rimandando a piani/programmi successivi e di dettaglio
– non può gestire emergenze non programmabili
Possibile e impossibile
• Un piano di comunicazione:
– può controllare la comunicazione consapevole autoprodotta
– non può controllare:• la comunicazione non programmabile
– il passaparola
• la comunicazione eteroprodotta
A cosa serve • a definire una strategia di comunicazione
– darsi degli obiettivi
• a individuare un interlocutore– dotare il messaggio di senso
• a pianificare le azioni– agire sulla base di una logica
• a coordinare gli attori– rendere la comunicazione coerente e integrata
• ad ascoltare– costruire relazioni stabili e finalizzate
I sette passi • A partire dall’obiettivo strategico dell’organizzazione:
– analisi dello scenario– individuazione degli obtv di comunicazione– individuazione dei pubblici di riferimento– scelta della strategia– scelta dei contenuti– azioni e strumenti– misurazione dei risultati
Ovvero • conoscere
– analisi dello scenario– individuazione degli obtv di comunicazione– individuazione dei pubblici di riferimento
• progettare– scelta della strategia– scelta dei contenuti
• realizzare– azioni e strumenti
• monitorare– misurazione dei risultati
Analisi dello scenario La domanda è: dove sono?
Tre dimensioni possibili:
• contesto generale di riferimento (territoriale, demografico, socio-economico, partnership
generali ecc.)
– contesto di settore(caratteristiche del segmento di mercato,regole, investimenti,
competenze, partnership di settore, progetti in corso o realizzati, costi ecc.)
– contesto organizzativo(caratteristiche distintive di un’organizzazione, mission e vision,
modalità organizzative interne, progetti in corso analisi della comunicazione
Individuazione dei pubblici (stakeholder)
• Contesto esterno:– media
– professionisti, consulenti, studi ecc.
– altre PPAA
– realtà associative
– competitors
– …..
• Contesto interno– politici
– dirigenti e funzionari
– professionalità specifiche
– operatori dei servizi
– front line
– consulenti
– …...
Definizione degli obiettivi
• A partire dall’obiettivo/problema dell’organizzazione e dalle caratteristiche dei contesti analizzati devono essere definiti gli obiettivi di comunicazione
la domanda è: perché comunico?ad esempio:
– per promuovere una politica
– per risolvere un problema o raggiungere uno scopo generale
– per migliorare i servizi
distinguere tra obiettivi strategici e obiettivi operativi
Individuazione dei destinatari
• Gli obiettivi di comunicazione vanno ora messi in relazione con i destinatari della comunicazione.
La domanda è: a chi comunichiamo?
L’individuazione dei destinatari deve essere fatta a partire dal principio di segmentazione ovvero della definizione di gruppi di destinatari connotati da caratteristiche distintive
Criteri di segmentazione
• differenzialità– ogni segmento è concettualmente separato dagli altri
• misurabilità– ogni segmento deve essere potenzialmente misurabile
• significatività– ogni segmento deve raggiungere una soglia minima
• accessibilità– ogni segmento deve poter essere raggiunto
• esaustività– ogni potenziale utente deve essere idealmente incluso in
un qualche segmento
Metodologie di segmentazione
• segmentazione geografica– zona geografica, densità, dimensione del centro ecc
• segmentazione socio-demografica– età, sesso, famiglie, reddito, occupazione, istruzione ecc
• segmentazione psicografica– stile di vita, status, caratteristiche della personalità
• segmentazione in base al criterio di fruizione– frequenza di utilizzo, grado di fedeltà, consapevolezza e
atteggiamento verso il servizio
• segmentazione in base ai benefici ricercati– vantaggi ricercati nell’utilizzo del servizio
La macro-segmentazione• beneficiari
– utenti di un servizio/procedura
• le istituzioni– parlamento, governo, enti pubblici, enti locali ecc
• media– quotidiani, periodici, radio, tv, agenzie, internet
• influenti (stakeholders)– coloro che hanno influenza o interesse diretto
• stakeholders: soggetti consapevoli e interessati alla relazione (es. i fornitori, i consulenti, i dirigenti ecc.)
• influenti: soggetti che l’organizzazione ritiene “importanti”
( es. editorialista del giornale, il dirigente di partito o associazione, ecc.)
Le strategie
La domanda è: come voglio comunicare?• rispetto ai pubblici
– indifferenziata, differenziata, concentrata
• rispetto alla relazione– propaganda, persuasione, agevolazione
• rispetto alle modalità– diretto/indiretto, vasta scala/piccola scala
• rispetto allo stile– educativo, informativo, intrattenimento/divertimento,
composizione delle precedenti categorie
I contenuti
La domanda è: cosa comunico?
Quali sono i valori e/o le informazioni che si intende veicolare nella costruzione dei messaggi in modo coerente rispetto agli obtv, ai pubblici e alle strategie:
• chiari, espliciti e veritieri (firma istituzionale), esaustivi, pertinenti, aggiornati, efficaci
• non necessariamente asettici (sfera emotiva)• adattati ai singoli canali e linguaggi (verbali, non
verbali, prossemici, architettonici ecc.)
Le azioni e gli strumentiLa domanda è: cosa faccio?
Quali sono le azioni e/o gli strumenti che si intende realizzare nella veicolazione dei contenuti in modo coerente rispetto alle precedenti variabili. Sono potenzialmente infiniti, ad esempio:
• azioni a contatto diretto (ad esempio sportello)• azioni a contatto mediato (organi di informazione)• pubblicità• eventi• fiere e saloni• prodotti editoriali (house organ, newsletter, manifesti, opuscoli, volantini,
brochure, cartelloni, ecc.)• prodotti audiovisivi• internet
Tempi, risorse, attoriOccorre pianificare, parallelamente, i tempi, gli attori e i
costi delle azioni:
• quando devono essere realizzate le singole azioni/strumenti (GANTT)
• quali sono gli attori coinvolti nelle singole azioni/strumenti
• quanto costano le singole azioni/strumenti
La valutazione dei risultatiLa domanda è: cosa ho fatto e come?
La valutazione può riguardare:• il piano come strumento di pianificazione della
comunicazione: coerenza metodologica• l’efficacia della comunicazione prodotta nell’ambito
del piano: raggiungimento degli obiettivi di comunicazione indicati nel piano– attività complessa
– grado di scientificità?
La comunicazione è un’azione sociale complessa che chiama al confronto interessi e valori nel tentativo di facilitare il loro processo di negoziazione
Gli strumenti della valutazioneGli strumenti della valutazione:
• utilizzo di dati (utilizzo di dati statistici pre e post): immediato ed economico ma poco conoscitivo
• ascolto della gente (indagine sociologiche): meno immediato ed economico ma molto conoscitivo
• ascolto degli esperti (i testimoni professionali particolari che sono esperti non per il loro sapere ma per il loro ruolo): meno immediato ed economico ma molto conoscitivo
I contenuti della valutazioneI contenuti della valutazione:
• le informazioni: sono tutti i contenuti qualitativi ricavabili (opinioni, suggerimenti, valutazioni espresse e raccolte dal valutatore intorno a un oggetto della comunicazione)
• i dati: sono tutti i contenuti quantitativi misurabili
(indice di soddisfazione, frequenze, distribuzione, percentuali, totali ecc.)
• i testi: analisi della letteratura di e su quella organizzazione
(delibere, verbali, relazioni, articoli e servizi sui mass media, dichiarazioni politiche, saggi scientifici)
I metodi della valutazioneI metodi della valutazione:
• quantitativi: attinente alla statistica
(costruzione di serie storiche, grafici di andamento di una variabile, correlazioni, ricerche campionarie, calcoli della probabilità ecc.)
• qualitativi: attinenti alla sociologia
(interviste individuali e di gruppo, questionari, sondaggi, osservazione diretta, focus group, brainstorming ecc.)
• combinazione di metodi quantitativi e qualitativi
Gli ambiti della valutazioneI ambiti della valutazione:
• out put: di impatto quantitativo
si intende l’efficacia del percorso dei prodotti di comunicazione, in particolare se essi hanno raggiunto il pubblico desiderato ecc.
• out take: di impatto qualitativo
entrano nel merito della comprensibilità del messaggio e se esso ha raggiunto in forma più o meno integra il destinatario
• out come: di impatto di processo
si intende l’ambito di modificazione della percezione, delle opinioni, delle aspettative del destinatario