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A cura di Ettore D’Orazio Istituto Magistrale “I. Gonzaga”
10 maggio 2012
La costruzione del Piano La costruzione del Piano Didattico Personalizzato Didattico Personalizzato per gli studenti con DSAper gli studenti con DSA
SOMMARIOSOMMARIOA. Questioni preliminari
B. Qualche riferimento normativo
C. Cos’è il PDP
D. Cosa contiene
E. Chi lo fa e come si fa
Un B.E.S. è qualsiasi difficoltà evolutiva di funzionamento, in ambito
educativo e/o apprenditivo,
permanente o transitoria,
dovuta all’interazione di vari fattori di salute secondo il modello ICF dell’OMS,
e che necessita di educazione specializzata individualizzata
I BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI
Il termine sostituisce quello di educazione speciale e identifica quelle situazioni in cui si
attivano risorse aggiuntive destinate a sostenere le scuole nell’aiutare alunni con
difficoltà ad accedere efficacemente al programma educativo
Definizione OCSE - ISCED
I BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI
IANES: BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI O BISOGNI EDUCATIVI A CUI È PIÙ
COMPLESSO RISPONDERE?
In questi casi i normali bisogni educativi di tutti gli alunni (bisogno di sviluppare
competenze, bisogno di appartenenza, di identità, di valorizzazione, di accettazione, solo
per citarne alcuni) si arricchiscono, diventano più complessi a causa di un funzionamento educativo-apprenditivo
problematico
Bisogni EducativiBisogni Educativi NormaliNormali
Bisogni EducativiBisogni Educativi NormaliNormali
B.E.SB.E.S
Tre categorie:
a. Disabilità
b. Difficoltà
c. Svantaggi di ordine socioculturale
Classificazione OCSE - ISCED
I BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI
DIFFICOLTÀ
Gli studenti appartenenti a questa categoria presentano difficoltà emotive e comportamentali
o disturbi specifici d’apprendimento che interferiscono con i normali processi di apprendimento e, di conseguenza, con il
rendimento scolastico.
Il bisogno educativo nasce da problemi di Il bisogno educativo nasce da problemi di interazione tra lo studente e il contesto interazione tra lo studente e il contesto
educativoeducativo
Classificazione OCSE - ISCED
I BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI
I DSA costituiscono cosa diversa dalle disabilità prese in considerazione dalla legge n. 104 del 1992.
Non siamo pertanto in presenza di “minorazione fisica, psichica o sensoriale, stabilizzata o progressiva, che
è causa di difficoltà di apprendimento, di relazione o di integrazione lavorativa e tale da determinare un processo
di svantaggio sociale o di emarginazione”, secondo quanto previsto dall’art. 3 della citata legge n. 104
del 1992.
Si tratta comunque di “disturbi” capaci di costituire importanti limitazioni per alcune attività della vita
quotidiana.
I BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI
DSA e Disabilità: analogie e differenze
Obiettivi
Insegnante di sostegno
Progetto
Valutazione
I BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI
B. QUALCHE RIFERIMENTO NORMATIVO
1.Punti - chiave
2.La diagnosi
3.La valutazione
4.Il problema della lingua straniera
A. Prima della legge 170:• Circolari ministeriali (5 ottobre 2004)
• Ordinanze Ministeriali su scrutini ed esami• Regolamento valutazione (DPR 22 giugno 2009, n.
122, art. 10)
B. Legge 8 ottobre 2010, n.170
C. Decreto Ministeriale 12 luglio 2011 con annesse linee guida
1. PUNTI - CHIAVE
Art. 1 comma 1 legge 8 ottobre 2010 n. 170 La presente legge riconosce la dislessia, la disgrafia, la
disortografia e la discalculia quali disturbi specifici di apprendimento, di seguito denominati «DSA», che si manifestano in presenza di capacità cognitive adeguate, in assenza di patologie neurologiche e di deficit sensoriali, ma possono costituire una limitazione importante per alcune attività della vita quotidiana.
• Misure didattiche ed educative di supporto
• Particolari forme di verifica e di valutazione
• Specifica preparazione degli insegnanti
• Diagnosi precoci
• Orari di lavoro flessibili per i genitori
COSA PREVEDE LA LEGGE PER GARANTIRE IL DIRITTO ALLO STUDIO DEGLI ALUNNI
CON DSA?
• elaborare piani didattici individualizzati e personalizzati che tengano conto anche delle
caratteristiche peculiari dei soggetti
• introdurre strumenti compensativi e dispensativi che lungi dal poter essere considerate delle forme di
ingiustificato privilegio, consentono di porre i bambini con DSA in una condizione paritetica con gli altri
compagni di classe, realizzando così pienamente quel principio di uguaglianza sostanziale cardine del
nostro Stato sociale
• svolgere un ruolo attivo sia nella identificazione precoce di casi sospetti di DSA sia nel monitoraggio
periodico delle misure educative e didattiche di supporto, per valutarne l’efficacia e il raggiungimento
degli obiettivi
QUALI COMPITI PER LA SCUOLA?
UN PROFONDO CAMBIAMENTO DI PROSPETTIVA
2. LA DIAGNOSI
Art. 3 Diagnosi
1.La diagnosi dei DSA è effettuata nell'ambito dei trattamenti specialistici già assicurati dal Servizio sanitario nazionale a legislazione vigente ed è comunicata dalla famiglia alla scuola di appartenenza dello studente. Le regioni nel cui territorio non sia possibile effettuare la diagnosi nell'ambito dei trattamenti specialistici erogati dal Servizio sanitario nazionale possono prevedere, nei limiti delle risorse umane, strumentali e finanziarie disponibili a legislazione vigente, che la medesima diagnosi sia effettuata da specialisti o strutture accreditate.
2.Per gli studenti che, nonostante adeguate attività di recupero didattico mirato, presentano persistenti difficoltà, la scuola trasmette apposita comunicazione alla famiglia.
3. È compito delle scuole di ogni ordine e grado, comprese le scuole dell'infanzia, attivare, previa apposita comunicazione alle famiglie interessate, interventi tempestivi, idonei ad individuare i casi sospetti di DSA degli studenti, sulla base dei protocolli regionali di cui all'articolo 7, comma 1. L'esito di tali attività non costituisce, comunque, una diagnosi di DSA.
UN PROFONDO CAMBIAMENTO DI PROSPETTIVA
2. LA DIAGNOSI
DECRETO MINISTERO DELL’ISTRUZIONE 12 LUGLIO 2011Articolo 2Individuazione di alunni e studenti con DSA
1. Ai fini di cui al precedente articolo, le istituzioni scolastiche provvedono a segnalare allefamiglie le eventuali evidenze, riscontrate nelle prestazioni quotidiane in classe e persistentinonostante l’applicazione di adeguate attività di recupero didattico mirato, di un possibiledisturbo specifico di apprendimento, al fine di avviare il percorso per la diagnosi ai sensidell’art. 3 della Legge 170/2010.
2. Al fine di garantire agli alunni e agli studenti con disturbi specifici di apprendimento diusufruire delle misure educative e didattiche di supporto di cui all’articolo 5 della Legge170/2010, gli Uffici Scolastici Regionali attivano tutte le necessarie iniziative e procedure perfavorire il rilascio di una certificazione diagnostica dettagliata e tempestiva da parte dellestrutture preposte.
3. La certificazione di DSA viene consegnata dalla famiglia ovvero dallo studente dimaggiore età alla scuola o all’università, che intraprendono le iniziative ad essa conseguenti.
3. LA VALUTAZIONE
LEGGE 170/2010Articolo 54. Agli studenti con DSA sono garantite, durante il percorso di istruzione e di formazione scolastica e universitaria, adeguate forme di verifica e di valutazione, anche per quanto concerne gli esami di Stato e di ammissione all'università nonché gli esami universitari.
DECRETO MINISTERO DELL’ISTRUZIONE 12 LUGLIO 2011Articolo 6Forme di verifica e di valutazione
1. La valutazione scolastica, periodica e finale, degli alunni e degli studenti con DSA deve essere coerente con gli interventi pedagogico-didattici di cui ai precedenti articoli.
2. Le Istituzioni scolastiche adottano modalità valutative che consentono all’alunno o allo studente con DSA di dimostrare effettivamente il livello di apprendimento raggiunto, mediante l’applicazione di misure che determinino le condizioni ottimali per l’espletamento della prestazione da valutare - relativamente ai tempi di effettuazione e alle modalità di strutturazione delle prove - riservando particolare attenzione alla padronanza dei contenuti disciplinari, a prescindere dagli aspetti legati all’abilità deficitaria.
3. Le Commissioni degli esami di Stato, al termine del primo e del secondo ciclo di istruzione, tengono in debita considerazione le specifiche situazioni soggettive, le modalità didattiche e le forme di valutazione individuate nell’ambito dei percorsi didattici individualizzati e personalizzati. Sulla base del disturbo specifico, anche in sede di esami di Stato, possono riservare ai candidati tempi più lunghi di quelli ordinari. Le medesime Commissioni assicurano, altresì, l’utilizzazione di idonei strumenti compensativi e adottano criteri valutativi attenti soprattutto ai contenuti piuttosto che alla forma, sia nelle prove scritte, anche con riferimento alle prove nazionali INVALSI previste per gli esami di Stato, sia in fase di colloquio.
4. IL PROBLEMA DELLA LINGUA STRANIERA
LEGGE 170/2010Art. 5 Misure educative e didattiche di supporto
1. Gli studenti con diagnosi di DSA hanno diritto a fruire di appositi provvedimenti dispensativi e compensativi di flessibilità didattica nel corso dei cicli di istruzione e formazione e negli studi universitari. 2. Agli studenti con DSA le istituzioni scolastiche, a valere sulle risorse specifiche e disponibili a legislazione vigente iscritte nello stato di previsione del Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca, garantiscono: ...................................c) per l'insegnamento delle lingue straniere, l'uso di strumenti compensativi che favoriscano la comunicazione verbale e che assicurino ritmi graduali di apprendimento, prevedendo anche, ove risulti utile, la possibilità dell'esonero.
DECRETO MINISTERO DELL’ISTRUZIONE 12 LUGLIO 2011Articolo 6Forme di verifica e di valutazione
4. Le Istituzioni scolastiche attuano ogni strategia didattica per consentire ad alunni e studenti con DSA l’apprendimento delle LINGUE STRANIERE. A tal fine valorizzano le modalità attraverso cui il discente meglio può esprimere le sue competenze, privilegiando l’espressione orale, nonché ricorrendo agli strumenti compensativi e alle misure dispensative più opportune.Le prove scritte di lingua straniera sono progettate, presentate e valutate secondo modalitàcompatibili con le difficoltà connesse ai DSA.
5. Fatto salvo quanto definito nel comma precedente, si possono dispensare alunni e studenti dalle prestazioni scritte in lingua straniera in corso d’anno scolastico e in sede di esami di Stato, nel caso in cui ricorrano tutte le condizioni di seguito elencate:- certificazione di DSA attestante la gravità del disturbo e recante esplicita richiesta di dispensa dalle prove scritte;- richiesta di dispensa dalle prove scritte di lingua straniera presentata dalla famiglia odall’allievo se maggiorenne;- approvazione da parte del consiglio di classe che confermi la dispensa in forma temporanea o permanente, tenendo conto delle valutazioni diagnostiche e sulla base delle risultanze degli interventi di natura pedagogico-didattica, con particolare attenzione ai percorsi di studio in cui l’insegnamento della lingua straniera risulti caratterizzante (liceo linguistico,istituto tecnico per il turismo, ecc.).
In sede di esami di Stato, conclusivi del primo e del secondo ciclo di istruzione, modalità e contenuti delle prove orali – sostitutive delle prove scritte – sono stabiliti dalle Commissioni, sulla base della documentazione fornita dai consigli di classe.
I candidati con DSA che superano l’esame di Stato conseguono il titolo valido per l’iscrizione alla scuola secondaria di secondo grado ovvero all’università.
4. IL PROBLEMA DELLA LINGUA STRANIERA
6. Solo in casi di particolari gravità del disturbo di apprendimento, anche in comorbilità con altri disturbi o patologie, risultanti dal certificato diagnostico, l’alunno o lo studente possono – su richiesta delle famiglie e conseguente approvazione del consiglio di classe - essere esonerati dall’insegnamento delle lingue straniere e seguire un percorso didattico differenziato.
In sede di esami di Stato, i candidati con DSA che hanno seguito un percorso didattico differenziato e sono stati valutati dal consiglio di classe con l’attribuzione di voti e di un credito scolastico relativi unicamente allo svolgimento di tale piano, possono sostenere prove differenziate, coerenti con il percorso svolto, finalizzate solo al rilascio dell'attestazione di cui all'art.13 del D.P.R. n.323/1998.
4. IL PROBLEMA DELLA LINGUA STRANIERA
COS’È
è uno “studio mirante a predisporre un'azione in tutti i suoi sviluppi”: un programma, un progetto, una strategia. DIDATTICO
PERSONALIZZATO
PIANO
COS’È
è uno “studio mirante a predisporre un'azione in tutti i suoi sviluppi”: un programma, un progetto, una strategia. DIDATTICO
PERSONALIZZATO
PIANO
finalizzato al miglioramento dell'efficacia e dell'efficienza dell'insegnamento del docente e al miglioramento dell'efficacia e soprattutto dell'efficienza (diminuzione dei tempi e delle energie) dell'apprendimento dell'allievo.
COS’È
è uno “studio mirante a predisporre un'azione in tutti i suoi sviluppi”: un programma, un progetto, una strategia. DIDATTICO
PERSONALIZZATO
PIANO
finalizzato al miglioramento dell'efficacia e dell'efficienza dell'insegnamento del docente e al miglioramento dell'efficacia e soprattutto dell'efficienza (diminuzione dei tempi e delle energie) dell'apprendimento dell'allievo.
indica la diversificazione delle metodologie, dei tempi, degli strumenti nella progettazione del lavoro della classe
A COSA SERVE?
La difficoltà dell’alunno / studente con DSA non è nella capacità di apprendimento, ma nelle abilità di utilizzare i normali strumenti per accedere all’apprendimento,abilità che possono e devono essere supportate, secondo la normativa vigente, per il raggiungimento del successo formativo.
D. COSA CONTIENE?
DATI GENERALI E DIAGNOSTICI
DIDATTICA INDIVIDUALIZZATA /PERSONALIZZATA
VALUTAZIONE
LA DIVERSIFICAZIONE
Obiettivi dell’istituzi
one
Obiettivi dell’istituzi
one
Bisogni personali
DIDATTICA PERSONALIZZATA /INDIVIDUALIZZATA
Bisogni personali
Obiettivi dell’istituzi
one
Obiettivi dell’istituzi
one
IndividualizzareIndividualizzarePersonalizzarePersonalizzareCompensareCompensareDispensareDispensare
LA DIVERSIFICAZIONE
DIDATTICA PERSONALIZZATA /INDIVIDUALIZZATA
LA DIVERSIFICAZIONE
Bisogni personali
Obiettivi dell’istituzi
one
Obiettivi dell’istituzi
one
IndividualizzareIndividualizzarePersonalizzarePersonalizzare
DIDATTICA PERSONALIZZATA /INDIVIDUALIZZATA
differenziare i percorsi didattici per
raggiungere dei traguardi comuni a
tutti gli alunni
IndividualizzazioneIndividualizzazione
Pone obiettivi comuni obiettivi comuni per tutti i componenti del gruppo-classe, ma è
concepita adattando le metodologie in funzione
delle caratteristiche caratteristiche individuali dei discentiindividuali dei discenti,
con l’obiettivo di assicurare a tutti a tutti il
conseguimento delle conseguimento delle competenze fondamentali competenze fondamentali
del curricolodel curricolo
IndividualizzazioneIndividualizzazione
diversificare le mete formative per favorire la promozione delle potenzialità individuali
PersonalizzazionePersonalizzazione
“Strategie didattiche finalizzate a garantire a ogni studente una propria forma
di eccellenza cognitiva, attraverso possibilità elettive
di coltivare le proprie potenzialità intellettive
(capacità spiccata rispetto ad altre/punto di forza). In altre parole, la personalizzazione
ha lo scopo di far sì che ognuno sviluppi propri personali talenti” (M.
Baldacci).
PersonalizzazionePersonalizzazione
Le radici ...
PersonalizzazionePersonalizzazione
GardnerGardner
BrunerBruner
HozHoz
SternbergSternberg
Le radici ...
PersonalizzazionePersonalizzazioneGiorgio Chiosso: La
personalizzazione tra nuovo welfare e pedagogia
Qualche elemento caratteristico
PersonalizzazionePersonalizzazioneEsigenze diverse di personalizzazione (non solo B.E.S. !)
Centratura non esclusiva sul deficit
Coinvolgimento diretto del discente
Didattica Didattica personalizzatapersonalizzata
Qualche principio per la costruzione della differenziazione didattica
(da Tomlison)
IndividualizzazioneIndividualizzazione
1.Partire dal curriculum: qual è il punto di arrivo?
2. Valutazione continua3. Compiti adeguati 4. Gruppi flessibili
5. Costruire comunità d’apprendimento
POSSIBILI STRATEGIE METODOLOGICHE E DIDATTICHE
•Valorizzare nella didattica linguaggi comunicativi altri dal codice scritto (linguaggio iconografico, parlato), utilizzando mediatori didattici quali immagini, disegni e riepiloghi a voce
•Utilizzare schemi e mappe concettuali
•Insegnare l’uso di dispositivi extratestuali per lo studio (titolo, paragrafi, immagini)
•Promuovere inferenze, integrazioni e collegamenti tra le conoscenze e le discipline …
POSSIBILI STRATEGIE METODOLOGICHE E DIDATTICHE
•Dividere gli obiettivi di un compito in “sotto obiettivi” •Offrire anticipatamente schemi grafici relativi all’argomento di studio, per orientare l’alunno nella discriminazione delle informazioni essenziali•Privilegiare l’apprendimento dall’esperienza e la didattica laboratoriale•Promuovere processi metacognitivi per sollecitare nell’alunno l’autocontrollo e l’autovalutazione dei propri processi di apprendimento•Incentivare la didattica di piccolo gruppo e il tutoraggio tra pari•Promuovere l’apprendimento collaborativo
POSSIBILI STRATEGIE UTILIZZATE DALL’ALUNNO NELLO STUDIO
•Strategie utilizzate (sottolinea, identifica parole–chiave, costruisce schemi, tabelle o diagrammi)• •Modalità di affrontare il testo scritto (computer, schemi, correttore ortografico)
•Modalità di svolgimento del compito assegnato (è autonomo, necessita di azioni di supporto)
•Riscrittura di testi con modalità grafica diversa
•Usa strategie per ricordare (uso immagini, colori, riquadrature)
POSSIILI STRUMENTI UTILIZZATI DALL’ALUNNO NELLO STUDIO
strumenti informatici (libro digitale, programmi per realizzare grafici)
fotocopie adattate
utilizzo del PC per scrivere
registrazioni
testi con immagini
software didatticialtro …
STRUMENTI COMPENSATIVI
Gli strumenti compensativi sono strumenti didattici e tecnologici che sostituiscono o facilitano la prestazione richiesta nell’abilità deficitaria
Tali strumenti sollevano l’alunno o lo studente con DSA da una prestazione resa difficoltosa
dal disturbo, senza peraltro facilitargli il compito dal punto di vista cognitivo
STRUMENTI COMPENSATIVI
ESEMPIformulari, sintesi, schemi, mappe concettuali delle unità di apprendimentotabella delle misure e delle formule geometrichecomputer con programma di videoscrittura, correttore ortografico; stampante e scannercalcolatrice o computer con foglio di calcolo e stampanteregistratore e risorse audio (sintesi vocale, audiolibri, libri digitali)software didattici specificiComputer con sintesi vocale vocabolario multimediale
STRUMENTI COMPENSATIVI
STRUMENTI COMPENSATIVI
QUANDO È CONSIGLIATA L'ADOZIONE DI STRUMENTI COMPENSATIVI?
• quando vi è una limitazione importante dell’autonomia rispetto alle esigenze personali e le richieste ambientali, in particolare quelle
scolastiche;
• quando non sono sufficienti semplici adattamenti didattici, ad es. fornire più tempo…
STRUMENTI COMPENSATIVI
QUANDO È CONSIGLIATA L'ADOZIONE DI STRUMENTI COMPENSATIVI?
• quando c’è la possibilità di un training di formazione personalizzata all’uso in autonomia
possibilmente esteso anche ai familiari;
• quando c’è accordo con l’utente e i familiari per l’uso a domicilio e gli insegnanti e l’utente
per l’uso in classe;
• quando questo utilizzo non viene percepito come stigma dall’utente
MISURE DISPENSATIVE
Le misure dispensative sono interventi che consentono all’alunno o allo studente di nonsvolgere alcune prestazioni che, a causa del
disturbo, risultano particolarmente difficoltose e che non migliorano l’apprendimento
MISURE DISPENSATIVE
L’adozione delle misure dispensative, al fine di non creare percorsi immotivatamente facilitati,
che non mirano al successo formativo degli alunni e degli studenti con DSA, dovrà essere
sempre valutata sulla base dell’effettiva incidenza del disturbo sulle prestazioni
richieste, ...
MISURE DISPENSATIVE
... in modo tale, comunque, da non differenziare, in ordine agli obiettivi, il percorso di apprendimento dell’alunno o dello studente
in questione
MISURE DISPENSATIVE
QUANDO È CONSIGLIATO ADOTTARE MISURE DISPENSATIVE?
Quando le misure compensative non sono sufficienti per permettere una sufficiente
autonomia e dei risultati scolastici compatibili con le potenzialità di apprendimento e con
l’impegno nello studio rispetto alle richieste ambientali
MISURE DISPENSATIVE
ESEMPIla lettura ad alta vocela scrittura sotto dettaturaprendere appunticopiare dalla lavagnail rispetto della tempistica per la consegna dei compiti scrittila quantità eccessiva dei compiti a casal’effettuazione di più prove valutative in tempi ravvicinatilo studio mnemonico di formule, tabelle, definizioni sostituzione della scrittura con linguaggio verbale e/o iconografico
Programmare e concordare con l’alunno le verifiche Prevedere verifiche orali a compensazione di quelle scritte (soprattutto per la lingua straniera)Valutazioni più attente alle conoscenze e alle competenze di analisi, sintesi e collegamento piuttosto che alla correttezza formale Far usare strumenti e mediatori didattici nelle prove sia scritte sia orali (mappe concettuali, mappe cognitive)Introdurre prove informatizzateProgrammare tempi più lunghi per l’esecuzione delle provePianificare prove di valutazione formativa
MODALITÀ DI VALUTAZIONE
Il DIRIGENTE SCOLASTICO
È il garante delle opportunità formative offerte e dei servizi erogati ed è colui che attiva ogni possibile iniziativa affinché il diritto allo studio di tutti e di ciascuno si realizzi mediante la promozione e la cura di una serie di iniziative da attuarsi di concerto con le varie componenti scolastiche, atte a favorire il coordinamento dei vari interventi rispetto alle norme di riferimento
I DOCENTI
La eventuale presenza all’interno dell’Istituto scolastico di un docente esperto, con compiti di referente, non deve sollevare il Collegio dei docenti ed i Consigli di classe interessati dall’impegno educativo di condividere le scelte.Risulta, infatti, indispensabile che sia l’intera comunità educante a possedere gli strumenti di conoscenza e competenza, affinché tutti siano corresponsabili del progetto formativo elaborato e realizzato per gli alunni con DSA.
LA FAMIGLIA
Provvede a far valutare l’alunno o lo studente secondo le modalità previste dall’Art. 3 della Legge 170/2010;•consegna alla scuola la diagnosi di cui all’art. 3 della Legge 170/2010;•condivide le linee elaborate nella documentazione dei percorsi didattici individualizzati e personalizzati ed è chiamata a formalizzare con la scuola un patto educativo/formativo;•sostiene la motivazione e l’impegno dell’alunno o studente nel lavoro scolastico e domestico;•verifica regolarmente lo svolgimento dei compiti assegnati;•verifica che vengano portati a scuola i materiali richiesti;•incoraggia l’acquisizione di un sempre maggiore grado di autonomia nella gestione dei tempi di studio, dell’impegno scolastico e delle relazioni con i docenti;•considera non soltanto il significato valutativo, ma anche formativo delle singole discipline.
GLI STUDENTI
Gli studenti e le studentesse, con le necessarie differenziazioni in relazione all’età, sono i primi protagonisti di tutte le azioni che devono essere messe in campo qualora si presenti una situazione di DSA. Essi, pertanto, hanno diritto:· ad una chiara informazione riguardo alla diversa modalità di apprendimento ed alle strategie che possono aiutarli ad ottenere il massimo dalle loro potenzialità;· a ricevere una didattica individualizzata/personalizzata, nonché all’adozione di adeguati strumenti compensativi e misure dispensative.Hanno il dovere di porre adeguato impegno nel lavoro scolastico.Ove l’età e la maturità lo consentano, suggeriscono ai docenti le strategie di apprendimento che hanno maturato autonomamente.