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La Fusione : aspetti civilistici e fiscali Dott.ssa Giovanna Mosca

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La Fusione : aspetti civilistici e fiscali

Dott.ssa Giovanna Mosca

Le operazioni strategiche aziendali: generalità

Le operazioni strategiche aziendali, tra cui si collocano le

“operazioni straordinarie”, sembrano, a prima vista, esaurirsi in

ragionamenti, decisioni e modalità attuative che appartengono

unicamente all’ambito giuridico.

La veste giuridica con la quale si vuole che l’impresa agisca

dovrebbe, però, sempre ritrovare le sue radici e le sue

motivazioni nelle specifiche condizioni economiche ed

operative, e con queste essere sempre compatibile ed in

sintonia.

Le operazioni strategiche aziendali: generalità (2)

Peraltro, ogni impresa non cura soltanto la stabilità a breve, ma

sposta le proprie strategie sul medio-lungo termine, tendendo a

creare valore attraverso programmi di miglioramento della

composizione dell’attivo, di ridisegno della struttura

finanziaria, di risistemazioni societarie.

L’attuazione di operazioni straordinarie si mostra, dunque,

efficace mezzo di creazione del valore. Talvolta, però, sono

anche messe in atto per conservare quello che già si detiene, o

per tentare di salvare il possibile.

Le operazioni straordinarie: finalità

Le operazioni straordinarie possono, tra l’altro, essere attuate

quale complemento dei processi di ristrutturazione, al duplice

fine di:

FUSIONE

L’impiego dello strumento giuridico della fusione consente di

realizzare strette integrazioni tra due o più aziende, mentre nel

contempo anche la veste giuridica si adegua alla nuova

sistemazione organizzativa.

Si afferma, di frequente, che la fusione si distingue da un

semplice acquisto di azienda perché non implica un esborso di

mezzi finanziari.

Ciò può essere vero in molti casi.

Fusione

Molte altre volte, invece, accade che la fusione costituisce solo

il secondo tempo di un’operazione di acquisto programmata e

realizzata in più fasi.

In linea di principio si può affermare che una fusione, per

ritrovare fondate giustificazioni sotto l’aspetto economico,

dovrebbe avere come esito finale il conseguimento di un

beneficio economico misurabile come maggior valor del sistema

aziendale che va a crearsi, rispetto alla somma dei valori delle

singole aziende partecipanti.

Fusione (2)

Fusione per

unione Fusione per

incorporazione

Le società coinvolte si

estinguono e confluiscono in

una società di nuova

costituzione

La società incorporante

assorbe la società

incorporata

Diretta: l’incorporante è

socia dell’incorporanda

Inversa: l’incorporante è la

società controllata dalla

incorporanda

Fusione (art. 2501/2505-quater c.c.)

Effetti

Neutralità dell’operazione in capo sia alla società che ai soci

Fusione omogenea

Tra società dello

stesso tipo

Fusione eterogenea

Tra società di tipo

diverso

Tale tipo di fusione comporta

anche la trasformazione delle

società che si fondono

Le fusioni eterogenee, di riflesso alla trasformazione,

risultano legittimate in forme più ampie (ex art. 2545-

decies c.c., che prevede la trasformazione da società

cooperative a società lucrative anche consorzi)

Modalità

Le società che si trovano in stato di liquidazione e che

abbiano iniziato la distribuzione dell’attivo non possono

procedere alla fusione.

È ammessa la fusione che coinvolge società sottoposte a

procedure concorsuali (il curatore fallimentare potrà

procedere alla fusione in un’unica società delle società

assoggettate ad un medesimo fallimento).

La fusione si caratterizza, sotto il profilo giuridico, per la

riduzione ad unità dei patrimoni delle singole società e la

confluenza di tutti i soci in un’unica struttura organizzativa,

che prosegue l’attività di tutte le società preesistenti mentre

queste ultime si estinguono.

Particolarità

Progetto di fusione

Delibera di fusione

Atto di fusione

Le fasi della fusione

Redatto da tutti gli AMMINISTRATORI delle società fuse

Vengono fissate le condizioni e le modalità dell’operazione

che devono poi essere sottoposte all’approvazione

dell’assemblea CONTENUTO

• TIPO, DENOMINAZIONE O RAGIONE SOCIALE, SEDE

DELLE SOCIETÀ PARTECIPANTI ALLA FUSIONE

• ATTO COSTITUTIVO DELLA SOCIETÀ RISULTANTE

DALLA FUSIONE O DI QUELLA INCORPORANTE CON

LE EVENTUALI MODIFICHE DA APPORTARE (ex.

modifica dell’oggetto sociale)

Progetto di fusione (art. 2501-ter c.c.)

Rapporto di concambio: rapporto tra le azioni delle società fuse con la

società incorporante o della nuova società (ex. 10 azioni della società

incorporata A danno diritto a 15 azioni della incorporante B)

Eventualmente si proceda ad un annullamento delle azioni dei soci,

si può provvedere con un conguaglio in danaro che è sottoposto ad

un limite:

Il conguaglio non può superare per legge il 10% del

valore nominale delle azioni o quote assegnate

Il rapporto di cambio viene stabilito dagli amministratori, i quali

devono tenere conto, durante tale compito, di determinati principi

quali: il diritto del socio alla continuità della partecipazione sociale e

alla parità di trattamento

Rapporto di cambio delle azioni o quote

La legge ammette in caso di fusione la cosiddetta retroattività

contabile della fusione

Anticipazione della data di decorrenza contabile della fusione

(ex. fusione deliberata in data 30.03.09, decorrenza contabile 01.01.09)

Il progetto di fusione deve essere depositato presso il Registro delle

Imprese, ove ha sede la società partecipante alla fusione, 30 giorni

prima della delibera a meno che i soci non rinuncino a tale termine. In

tal caso è necessario il consenso unanime.

Ulteriori documenti da allegare sono:

• Situazione patrimoniale

• Relazione dell’organo di amministrazione

• Relazione degli esperti

Bilancio di fusione (bilancio straordinario)

La retroattività contabile della fusione

Deve rappresentare la situazione economica e patrimoniale

della società ad una data non superiore a 120 gg dalla data di

deposito del progetto di fusione.

L’art. 2501-quater c.c. stabilisce che non è necessaria la

redazione del bilancio straordinario, se il bilancio annuale è

stato chiuso non oltre 180 giorni prima del deposito del

progetto presso il Registro Imprese.

Deve osservare i criteri di valutazione tipici della redazione

del bilancio annuale, il cosiddetto bilancio di

funzionamento.

La ratio del bilancio di fusione sta nel dare il maggior

numero di informazione ai terzi, per poter eventualmente

esercitare il loro diritto di opposizione.

Bilancio di fusione

Predisposizione di un’unica relazione (per tutte le società

partecipanti alla fusione) dove vengono illustrate e

giustificate le motivazioni della fusione sotto il profilo

economico e giuridico, ed in particolare il rapporto di

cambio.

Relazione degli esperti

Uno o più esperti devono redigere una relazione sulla

congruità del rapporto di cambio adottato da ciascuna società;

devono, inoltre, redigere un parere sull’adeguatezza del

metodo o dei metodi adottati dagli amministratori.

Relazione degli amministratori

Progetto di

fusione

Relazione organo

amministrativo e degli esperti

Situazione patrimoniale di

tutte le società

Bilanci degli ultimi 3

esercizi

Devono essere depositate 30 giorni

prima dell’assemblea di

approvazione dell’operazione,

presso tutte le sedi sociali

Tale termine può essere derogato per volontà unanime

di tutti i soci

Deposito

Si ha una procedura meno rigida in caso di fusione tra società

interamente possedute o possedute al 90%.

Nel progetto di fusione non deve essere indicato il rapporto di

cambio e non è necessaria la relazione degli amministratori e

degli esperti.

Lo statuto può prevedere che la fusione cosiddetta

TOTALITARIA venga decisa dagli organi amministrativi delle

società che si fondono. La relativa delibera deve risultare da atto

pubblico.

Procedura semplificata

La fusione viene deliberata dall’assemblea dei soci di ciascuna

società, e i quorum richiesti per la validità di approvazione

varieranno a seconda che si tratti di società di capitali o di

persone.

Il legislatore ha previsto che l’amministratore può apportare

delle modifiche al progetto di fusione senza dover rifare il

procedimento di fusione, sempre che non vengano modificati o

intaccati i diritti dei soci o dei terzi.

In caso di fusione eterogenea i soci assenti o dissenzienti o

astenuti possono esercitare il DIRITTO DI RECESSO.

È ammesso anche per la fusione di società quotate che

vedono assegnate azioni non quotate.

Delibera di fusione

Le delibere di approvazione devono essere iscritte nel

Registro Imprese (dopo il controllo del notaio verbalizzante)

solo se la società risultante è una

SOCIETA’ DI CAPITALI

Delibera di fusione (2)

I creditori sociali hanno tempo 60 giorni, che decorrono dal

giorno del deposito del progetto di fusione, per fare

opposizione.

Non è ammessa opposizione da parte dei terzi se:

• è stato effettuato il pagamento dei crediti dei soggetti

opponenti;

• sono state depositate presso una banca le somme dovute;

• se la relazione degli esperti è stata redatta da una società di

revisione che asseveri che la situazione patrimoniale e

finanziaria delle società partecipanti alla fusione non rende

necessaria la presentazione di garanzie a tutela dei creditori

sociali.

Tutela dei creditori sociali

La fusione può essere attuata solo dopo 60 giorni

dall’espletamento dell’ultima forma pubblicitaria richiesta.

Dopo il deposito di tutte le delibere di approvazione di

tutte le società aderenti.

Il procedimento di fusione si conclude con la stipula dell’atto

di fusione che deve risultare da ATTO PUBBLICO e deve

essere depositato dal notaio presso il Registro Imprese entro

30 giorni.

Il deposito della società incorporante o neo costituita non

può precedere quello delle società incorporate.

Atto di fusione

Una volta eseguite le iscrizioni dell’atto di fusione

prescritte dalla legge l’INVALIDITA’ DELL’ATTO DI

FUSIONE NON PUO’ PIU’ ESSERE PRONUNCIATA

I SOCI O I TERZI DANNEGIATI POSSONO SOLO

CHIEDERE IL RISARCIMENTO DELL’EVENTUALE DANNO

DA ESERCITARE VERSO GLI AMMINISTRATORI DELLA

SOCIETA’ PARTECIPANTE ALLA FUSIONE

art. 2504-bis comma 4 c.c.

BILANCIO POST FUSIONE

Atto di fusione (2)

COMPITO DEGLI AMMINISTRATORI

Entro 5 giorni dalla comunicazione l’autorità ne dà notizia al

Presidente del Consiglio dei Ministri e al Ministro dell’Industria

Entro 30 giorni o si apre un procedimento istruttorio o non si procede ad

indagini perchè l’operazione non è considerata pericolosa

* Soglia fissata per decreto ogni anno dall’AGCM. I dati sono aggiornati a luglio 2009

La disciplina antitrust

Se il fatturato di tutte le imprese coinvolte supera i 461.000.000 euro*

Se il fatturato della singola impresa acquista supera i 46.000.000 euro*

È NECESSARIO COMUNICARE L’OPERAZIONE

ALL’AUTORITÀ ANTITRUST

Considerazioni strategiche

Fusione inversa

La società partecipata si fonde con la società socia.

1.Posizionamento sul mercato della società figlia;

2.Esistenza di diritti non facilmente trasmissibili (licenze, autorizzazioni;

3.Maggior grado di operatività della partecipata.

Le operazioni di fusione originano variazioni del

capitale sociale delle società partecipanti

• Annullamento delle azioni o quote delle società fuse o

incorporate.

• Aumento del capitale sociale della società risultante

ogniqualvolta le azioni o quote delle società fuse o

incorporate sono detenute da soggetti diversi

dall’incorporante (L’aumento del capitale sociale non è

necessario nel caso in cui le società partecipanti alla

fusione abbiano la medesima compagine).

• Attribuzione ai soci delle società fuse o incorporate, in

sostituzione delle azioni o quote annullate, di azioni o quote

della società risultante o dell’incorporante.

Profili contabili

Gli effetti contabili determinano la rilevazione di:

• Avanzi - disavanzi da concambio

1. Il capitale sociale della società risultante e il patrimonio

netto delle società fuse non sono corrispondenti.

2. L’aumento del capitale sociale effettuato dall’incorporante

al servizio dei soci terzi e la quota del patrimonio netto

dell’incorporata di pertinenza dei terzi non sono

corrispondenti.

• Avanzi – disavanzi da annullamento

Non vi è corrispondenza tra il valore della partecipazione

detenuta nell’incorporata o fusa (annullata per la fusione) e

la corrispondente quota del patrimonio netto della società

incorporata o fusa.

Profili contabili

Tipologia Aumento C.S.

società

risultante

fusione

P.N. incorporata

o fusa = 100

Valore della

partecipazione

Differenze di

concambio

Differenze di

annullamento

Fusione propria

tra soc. che non

hanno

partecipazioni

Caso A: 50<

Caso B:120>

100

100

Caso A:

Avanzo=50

Caso B:

Disavanzo=20

MAI

Fusione per

incorporazione

con part.100%

incorporata

NO

100

Caso A: 70

< Caso B: 130

MAI

Caso A:

Avanzo = 30

Caso B:

Disavanzo=30

Fusione per

incorporazione

con part 60%

incorporata

Caso A: 45 >

Caso B: 30 <

60

40

Caso C: 50

< Caso D: 75

Caso A:

Disavanzo=5

Caso B:

Avanzo=10

Caso C:

Avanzo=10

Caso D:

Disavanzo=15

Fusione per

incorporazione

senza part.

incorporata

Caso A: 120 >

Caso B: 70 <

100

Caso A:

Disavanzo=20

Caso B:

Avanzo=30

MAI

Profili contabili

Differenze da annullamento

Sorgono nelle fusioni dove l’incorporante detiene

partecipazioni nelle società incorporate

Disavanzo = differenza negativa tra il valore del P.N.

dell’incorporata ed il valore della partecipazione

detenuta

Rappresenta il maggior valore riconosciuto in seguito

all’acquisto della partecipazione

Plusvalenze su beni aziendali

Avviamento

Cattivo affare dell’incorporante in sede di acquisizione della

partecipazione

Differenze da fusione

Differenze da annullamento

Avanzo da annullamento = differenza positiva

tra il valore del patrimonio netto della

partecipata ed il valore della partecipazione

detenuta

Rappresenta il fatto che l’incorporante ha fatto un buon affare

nell’acquisto della partecipazione ovvero rappresenta una

sopravalutazione delle attività dell’incorporata e/o una

sottovalutazione delle passività

Occorre identificare le cause che hanno determinato il

maggiore/minore valore della partecipazione rispetto al

valore contabile dell’incorporata

Differenze da fusione

Differenze di concambio

Sono determinate dal confronto tra:

Il capitale sociale della società risultante

dalla fusione con il P.N. della società fusa

L’aumento del capitale sociale della

società incorporante e la quota del P.N.

della società incorporata proprietà dei

terzi

Differenze da fusione

Capitale sociale della soc.

risultante dalla fusione

P.N. delle soc. fuse

= DISAVANZO DA

CONCAMBIO

Aumento del capitale soc.

della soc. incorporante

% P.N. incorporata in

possesso dei terzi

= DISAVANZO DA

CONCAMBIO

Aumento del capitale soc.

della soc. incorporante

< % P.N. incorporata in

possesso dei terzi

= AVANZO DA

CONCAMBIO

Capitale sociale della soc.

risultante dalla fusione

< P.N. delle soc. fuse

= AVANZO DA

CONCAMBIO

Differenze da fusione

• si ha disavanzo da concambio quando il rapporto tra il valore effettivo dell’incorporante e il valore effettivo dell’incorporata esprime un valore minore del rapporto tra il valore contabile dell’incorporante e il valore contabile dell’incorporata;

• si ha avanzo da concambio quando il rapporto tra il valore effettivo dell’incorporante e il valore effettivo dell’incorporata esprime un valore maggiore del rapporto tra il valore contabile dell’incorporante e il valore contabile dell’incorporata;

Differenze da concambio

Disavanzo da concambio

Quando

Valore effettivo dell’incorporante / Valore effettivo dell’incorporata

<

Valore netto contabile dell’incorporante / Valore netto contabile dell’incorporata

Avanzo da concambio

Quando

Valore effettivo dell’incorporante / Valore effettivo dell’incorporata

>

Valore netto contabile dell’incorporante / Valore netto contabile dell’incorporata

Differenze da concambio

DISAVANZO DA CONCAMBIO

– Nella misura in cui ad esso non risulta attribuibile uno specifico significato economico, il disavanzo da concambio deve essere eliminato con apposita riduzione del patrimonio netto contabile post fusione:

• mediante compensazione del disavanzo con una o più voci disponibili del patrimonio netto,

• oppure, nella misura in cui non risulti esperibile la predetta compensazione, mediante iscrizione del disavanzo nel patrimonio netto, ovviamente con segno negativo.

AVANZO DA CONCAMBIO

– In tutti i casi in cui esso si manifesta, l’avanzo da concambio deve essere iscritto in una apposita voce del patrimonio netto della società incorporante.

Differenze da concambio

La differenza da fusione che si genera in funzione dell’annullamento delle partecipazioni eventualmente possedute dall’incorporante nelle società incorporate costituisce l’avanzo o il disavanzo da annullamento:

• il disavanzo da annullamento esprime il maggior valore contabile della partecipazione annullata per effetto della fusione, rispetto alla corrispondente quota del patrimonio netto contabile della società incorporata;

• l’avanzo da annullamento esprime il minor valore contabile della partecipazione annullata per effetto della fusione, rispetto alla corrispondente quota del patrimonio netto contabile della società incorporata.

Rispetto alle differenze da concambio, le differenze da annullamento presentano una natura ed un significato economico di più agevole individuazione, premesso infatti che il valore di iscrizione contabile delle partecipazioni è rappresentato dal costo d’acquisto (salvo, ben inteso, i casi in cui si ricorra, ove applicabile, al criterio del patrimonio netto), si evince che in linea generale:

• il disavanzo da annullamento esprime l’esteriorizzazione nella contabilità della incorporante dei plusvalori latenti nella contabilità dell’incorporata, fino a concorrenza della loro acquisizione da parte dell’incorporante originariamente in via mediata, ossia sotto forma di partecipazione;

• l’avanzo da annullamento esprime invece l’esteriorizzazione nella contabilità della incorporante dell’accrescimento patrimoniale derivante dal “buon affare” realizzato in sede di acquisizione della partecipazione per un valore inferiore alla corrispondente quota di patrimonio netto contabile della partecipata, quale risultante alla data di decorrenza contabile della fusione (salvo il particolare caso in cui l’avanzo non sia piuttosto ascrivibile alla presenza di minusvalori latenti nella contabilità dell’incorporata).

Differenze da annullamento

DISAVANZO DA ANNULLAMENTO

Nella misura in cui esso rappresenta l’esteriorizzazione, nella contabilità dell’incorporante, dell’avviamento e dei plusvalori latenti nei singoli elementi patrimoniali dell’incorporata, il disavanzo da annullamento va imputato nell’attivo dello stato patrimoniale dell’incorporante:

• ad incremento del valore contabile dei singoli elementi patrimoniali dell’incorporata cui afferiscono i plusvalori latenti “esteriorizzati” dal disavanzo,

• e, per la differenza, ad avviamento (nel rispetto di quanto previsto dal numero 6 dell’art.2426 c.c.

Nella misura in cui esso non risulta riconducibile all’avviamento o a plusvalori latenti nei singoli elementi patrimoniali dell’incorporata, il disavanzo da annullamento va imputato tra i componenti negativi di conto economico dell’incorporante, a meno che se ne ritenga più corretta l’eliminazione con apposita riduzione del patrimonio netto contabile post fusione:

• mediante compensazione del disavanzo con una o più voci disponibili del patrimonio netto,

• oppure, nella misura in cui non risulti esperibile la predetta compensazione, mediante iscrizione del disavanzo nel patrimonio netto, ovviamente con segno negativo.

Nella misura in cui esso rappresenta l’esteriorizzazione dell’accrescimento patrimoniale derivante dal “buon affare” realizzato dall’incorporante in sede di acquisizione della partecipazione, l’avanzo da annullamento va imputato ad apposita riserva del patrimonio netto dell’incorporante.

Differenze da annullamento

AVANZO DA ANNULLAMENTO

Nella misura in cui esso è riconducibile alla sopravvalutazione del patrimonio netto contabile dell’incorporata rispetto al suo valore effettivo, l’avanzo da annullamento va imputato:

• a decremento del valore contabile dei singoli elementi patrimoniali dell’incorporata cui afferiscono i minusvalori latenti “esteriorizzati” dall’avanzo,

• e, per la differenza, nel passivo dello stato patrimoniale dell’incorporante, tra i fondi svalutazione o i fondi rischi.

Nella misura in cui esso rappresenta la esteriorizzazione, nella contabilità dell’incorporante, del surplus di plusvalori latenti dell’incorporata, il disavanzo da concambio va imputato nell’attivo dello stato patrimoniale dell’incorporante:

• ad incremento del valore contabile dei singoli elementi patrimoniali dell’incorporata cui afferiscono i plusvalori latenti “esteriorizzati” dal disavanzo,

• e, per la differenza, ad avviamento (nel rispetto di quanto previsto dal numero 6 dell’art. 2426 c.c.

Differenze da annullamento

Fusione per incorporazione con partecipazione totalitaria

La soc. A incorpora la soc. B detenuta al 100%. A ha iscritto la partecipazione in B nell’attivo dello S.P. per 1.000 contro un P.N. di B pari a 600.

A seguito di incorporazione A dovrà annullare la partecipazione in B ed iscrivere il valore di P.N. dell’incorporata B.

La differenza rilevata (1.000 – 600) costituirà disavanzo da annullamento per 400.

Il disavanzo viene iscritto tra le attività e successivamente imputato ai sensi dell’art. 2504-bis comma 4:

ad incremento del costo dei beni dell’incorporata (plusvalenze latenti)

ad avviamento per la quota non imputabile purché ad esso imputabile

Se il disavanzo rappresenta un “cattivo affare” dovrà essere imputato a conto economico quale PERDITA DI FUSIONE

1. Vedi OIC n. 24 (Immobilizzazioni immateriali)

2. Vedi OIC n. 17 (Bilancio consolidato)

Rilevazioni contabili

Società A ante fusione

Attivo:

Attività 1.500

Partecipazione B 1.000

--------

Totale attivo 2.500

Passivo:

Passività 1.200

Capitale sociale 800

Riserve 500

--------

Totale pass. e netto 2.500

Società B ante fusione

Attivo:

Attività 1.100

--------

Totale attivo 1.100

Passivo:

Passività 500

Capitale sociale 400

Riserve 200

--------

Totale pass. e netto 1.100

Rilevazioni contabili

Attivo A+B

Attività 2.600

Dis.fusione 400

--------

Tot.attivo 3.000

Disavanzo = 400

=

Partecipazione B

1.000

-

P.N. di B

400

Passivo A+B

Passività 1.700

Cap.sociale 800

Riserve 500

---------

Tot.pass. 3.000

Rilevazioni contabili

Diversi a diversi

Attività di B 1.100

Disavanzo da fusione 400

Passività di B 500

Partecipazione B 1.000

Diversi a disavanzo da fusione 400

Attività 300

Avviamento 100

Diversi a disavanzo da

fusione

400

Attività 300

Perdita di fusione 100

Rilevazioni contabili

Fusione per incorporazione con partecipazione totalitaria

La soc. A incorpora la soc. B detenuta al 100%. A ha iscritto la partecipazione in B nell’attivo dello S.P. per 300 contro un P.N. di B pari a 400.

A seguito di incorporazione A dovrà annullare la partecipazione in B ed iscrivere il valore di P.N. dell’incorporata B.

La differenza rilevata (400 – 300) costituirà avanzo da annullamento per 100.

L’avanzo viene iscritto tra le passività e successivamente imputato ai sensi dell’art. 2504-bis comma 4:

ad un fondo oneri futuri utilizzabile a fronte di perdite attese per ipotizzati risultati negativi dell’incorporata (avviamento negativo)

ad una specifica riserva del patrimonio netto nel caso in cui rappresenti un “buon affare”

Rilevazioni contabili

Società A ante fusione

Attivo:

Attività 1.500

Partecipazione B 300

--------

Totale attivo 1.800

Passivo:

Passività 800

Capitale sociale 500

Riserve 500

--------

Totale pass. e netto 1.800

Società B ante fusione

Attivo:

Attività 900

--------

Totale attivo 900

Passivo:

Passività 500

Capitale sociale 300

Riserve 100

--------

Totale pass. e netto 900

Rilevazioni contabili

Attivo A+B

Attività 2.400

--------

Tot.attivo 2.400

Passivo A+B

Passività 1.300

Cap.sociale 500

Riserve 500

Avanzo 100

---------

Tot.pass. 2.400

Avanzo = 100

=

Partecipazione B

300

- P.N. di B

400

Rilevazioni contabili

Diversi a diversi

Attività di B 900

Avanzo di fusione 100

Passività di B 500

Partecipazione B 300

Avanzo di fusione a Riserva av.fusione 100 100

Avanzo di fusione a Fondo oneri futuri 100 100

Rilevazioni contabili

Casi in cui è necessario procedere al concambio

• La fusione dà luogo alla costituzione di una nuova società

con trasferimento al nuovo soggetto economico dei

rapporti delle società che si estinguono.

• La fusione avviene per incorporazione di una società

partecipata in maniera non totalitaria.

Fanno eccezione le incorporazioni ove l’aumento di

capitale non risulta necessario

Vedi massima n. 22/2004 Consiglio notarile Milano

Rapporto di concambio

• Nel caso di fusione pura a seguito dell’unione di A e B con costituzione

di nuova società C il rapporto di concambio dovrà essere calcolato per

ciascuna società fusa.

• R.C. (soci A) =

Num. az. C da assegnare ai soci A: num. tot. az. A

• R.C. (soci B) =

Num. Az. C da ssegnare ai soci B: num. tot. az. B

Il numero di azioni da assegnare ai soci di A e B deve essere determinato

in base al capitale economico delle due società

CE (A) / CE (C) = X %

CE (B) / CE (C) = X %

Moltiplicando la % per il nuovo capitale di C, normalmente somma dei

capitali di (A) e (B) e dividendo per il V.N. unitario delle azioni (C) si

ottiene il numero di azioni da ass.

Rapporto di concambio

• In caso di fusione per incorporazione

R.C. =

n.azioni incorporante da assegnare ai soci incorporata

------------------------------------------------------------------------

n. azioni possedute dai soci incorporata

Per la sua determinazione occorre confrontare il valore reale

delle due società

RC =

Valore reale az. Soc. incorporata

---------------------------------------------

Valore reale az. Soc. incorporante

Rapporto di concambio

R.C. =

CE (A)/ N (A)

------------------

CE (B)/ N (B)

R.C. =

CE (A) N (B)

---------- X ----------

CE (B) N (A)

Il rapporto evidenzia il numero di azioni della incorporante spettante ai soci dell’incorporata in sostituzione delle vecchie azioni.

Moltiplicando il numero di azioni oggetto di annullamento N (A) per il rapporto di cambio si ottiene l’aumento di capitale che l’incorporante deve deliberare.

Rapporto di concambio

delle azioni ai soci con azioni società

in mano delle soc.fuse risultante

CONCAMBIO

delle azioni ai soci con azioni società

in mano terzi delle soc. incorp.

incorporate

Rapporto di concambio

L’operazione di fusione deve garantire il

mantenimento delle posizioni precedentemente

occupate dalle compagini sociali delle società

partecipanti.

Detto equilibrio è garantito tramite:

1. Attribuzione del capitale sociale della società risultante ai

soci delle società fuse (caso di fusione propria).

2. Attribuzione dell’aumento di capitale sociale della società

incorporante ai soci terzi delle società incorporate (caso di

fusione per incorporazione).

Rapporto di concambio

Sia nel caso di fusione propria, sia nel caso di

fusione per incorporazione l’attribuzione delle

azioni deve avvenire sulla base del rapporto di

concambio ovvero dal raffronto dei valori

economici delle società partecipanti.

Il rapporto di concambio esprime il numero di

azioni della società incorporante o risultante

dalla fusione che devono essere assegnate ai

soci delle società fuse o incorporate per ogni

azione da questi possedute nelle società fuse o

incorporate.

Rapporto di concambio

Calcolo del R.C. Esempio

Società A Società B

Capitale sociale 145 1.015

Valore nominale

delle azioni

1 1

Numero di azioni 145 1.015

Valore economico

delle società

435 1.015

Valore economico

delle azioni

3 1

Rapporto di concambio

Le società A e B si fondono con costituzione di C il cui capitale sociale è determinato in 1.160 suddiviso in 1.160 azioni da 1.

Il valore economico di C è dato dalla somma del valore economico di A e di B, per cui:

VE (C) = VE (A) + VE (B) = 435 + 1.015 = 1.450

Il peso di ciascuna società fusa sarà dato da:

VE (B) / VE (C) = 1.015/1.450 = 0,70

VE (A) / VE (C) = 435/1.450 = 0,30

Le 1.160 azioni di C saranno assegnate:

Ai soci di B n. 1.160 azioni x 0,70 = 812

Ai soci di A n. 1.160 azioni x 0,30 = 348

Il rapporto di concambio sarà pertanto:

Per i soci di B 812/1.015=4 (C) / 5 (B)

Per i soci di A 348/145=12 (C) / 5 (A)

Rapporto di concambio

Le differenze da concambio scaturiscono dal confronto tra:

• Il capitale sociale della società risultante dalla fusione con il patrimonio netto della società fusa

• L’aumento del capitale sociale della società incorporante e la quota parte del patrimonio netto della società incorporata in mano ai soci terzi.

Capitale sociale della soc.risultante dalla fusione

Aumento del capitale sociale nella società incorporante

< P.N. delle soc. fuse

< % P.N. in mano ai soci terzi

= AVANZO DA CONCAMBIO

Capitale sociale della soc.risultante dalla fusione

Aumento del capitale soc.della soc. incorporante

> % P.N. incorporata in possesso dei terzi

= DISAVANZO DA CONCAMBIO

Rilevazioni contabili

Disavanzo da concambio

Il capitale sociale di C risultante dalla fusione è superiore

alla somma dei P.N. delle società A e B fuse

Ipotesi:

Il capitale di C è di 1.500

I patrimoni di A e B sono entrambi di 500

Il rapporto di concambio è 1/1 per A e di 2/1 per B

C rileva un disavanzo

Rilevazioni contabili

Diversi a Capitale sociale 1.500

Azionisti A 500

Azionisti B 1.000

Diversi a Diversi

Attività A + B 2.000

Passività A + B 1.000

Soc. A c/fusione 500

Soc. B c/fusione 500

Diversi a Diversi

Soc. A c/fusione 500

Soc. B c/fusione 500

Disavanzo di fus. 500

a Azionisti A 500

a Azionisti B 1.000

Riserve a Disavanzo di fus. 500 500

Rilevazioni contabili

Il disavanzo da concambio è stato imputato direttamente

a diminuzione del P.N. al fine di non violare i principi di

chiarezza e rappresentazione veritiera e corretta della

situazione patrimoniale ed al fine di non effettuare una

rivalutazione dei beni in deroga a corretti principi di

valutazione.

Rilevazioni contabili

Avanzo da concambio

Il capitale sociale di C risultante dalla fusione è inferiore

alla somma dei P.N. delle società A e B fuse

Ipotesi:

Il capitale di C è di 500

I patrimoni di A e B sono entrambi di 500

Il rapporto di concambio è 1/1 per A e di 2/1 per B

C rileva un avanzo

Rilevazioni contabili

Azionisti A e B a Capitale sociale 500 500

Diversi a Diversi

Attività A e B 2.000

Passività A e B 1.000

Soc. A c/fusione 500

Soc. B c/fusione 500

Diversi a Diversi

Soc. A c/fusione 500

Soc. B c/fusione 500

Azionisti A e B 500

Avanzo di fusione 500

Avanzo di fusione a Riserve 500 500

Rilevazioni contabili

• L’art. 2504-bis c.c. impone l’imputazione dell’avanzo a

specifica voce di P.N. se “buon affare” ovvero a fondo per

rischi ed oneri a fronte di previsioni economiche

sfavorevoli.

• La norma (generica) non fa distinzione tra avanzi da

annullamento ed avanzi da concambio.

• L’applicazione agli avanzi da concambio è desumibile

dall’OIC n. 1., nota al capitolo 8 “Analisi dei movimenti

nelle voci di patrimonio netto”.

Rilevazioni contabili

Differenze da annullamento e da concambio

La società A incorpora la società B controllata al 60%.

A ha iscritto la partecipazioni in B per 700 mentre la

corrispondente quota di P.N. è pari a 600 (P.N. di B totale =

1.000)

L’aumento di capitale sociale di A è pari a 240 inferiore alla

quota di P.N. dei terzi in B pari a 400.

L’operazione di fusione determinerà sia differenze da

annullamento che differenze da concambio.

Le suddette differenze andranno determinate in modo

autonomo e parallelo.

Rilevazioni contabili

Differenze da annullamento

La partecipazione di A in B pari al 60% è stata

acquistata a 700 contro un corrispondente valore di P.N.

pari a 600.

La differenza rappresenta un DISAVANZO DA|

ANNULLAMENTO da collocarsi in dare dello stato

patrimoniale della società incorporante A.

Rilevazioni contabili

Rapporto di cambio Società B Società A

Capitale sociale 1.000 500

Val. nom. Azioni 10 2

Numero azioni 100 250

Valore economico 600 500

Valore econ. Azioni 6 2

R.C. 6/2 3/1

Azioni da emettere 100x40%x3=120 Aum.C.S.

120x2=240

Rilevazioni contabili

• Il capitale sociale emesso dall’incorporante A al servizio

del concambio delle azioni dell’incorporata in possesso di

terzi (240) è inferiore al valore della corrispondente quota

di P.N. (400).

• Si determina un AVANZO DA CONCAMBIO pari a 160 che

verrà iscritto in avere dello stato patrimoniale

dell’incorporante A.

Aumento del capitale sociale nella società

incorporante (240)

< % P.N. in mano ai soci terzi (400)

=

AVANZO DA CONCAMBIO (160)

Rilevazioni contabili

Azionisti B a Capitale sociale 240 240

Diversi a Diversi

Attività di B 1.500

Società B c/fus. 1.000

Passività di B 500

Diversi a Partecipazione B 700

Soc. B c/fusione 600

Dis. da annullam. 100

Soc. B c/fusione a Diversi 400

Azionisti B 240

Avanzo da conc. 160

Rilevazioni contabili

Rapporto di concambio

Chiusura del bilancio delle società fuse

o incorporate

Partecipazione non al 100%

Differenze di fusione

Fusione con leverage buy-out

Aspetti fiscali della fusione

Dichiarazioni e acconti società fuse/incorporate

Riporto delle perdite fiscali delle società

incorporate/fuse