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Bach - Beethoven - Čajkovskij - Chopin - Haydn Liszt - Mozart - Nowowiejski - Paderewski Piazzolla - Rachmaninov - Scarlatti - Schubert Schumann - Skrjabin - Szymanowski Dal 5 al 30 novembre 2016 La grande musica in Sala Consiliare ANTEPRIMA Sabato 5 novembre Abbazia di San Donato Celebrazione della S. Messa delle 18.30 con l’esecuzione della Missa Brevis K49 di Mozart INSERTO SPECIALE DI

La grande musica in Sala Consiliare - Comune di … la voracità di Dracula o L’abbazia di Northanger, una storia di fantasmi la cui scoperta più spaventosa è l’impossibilità

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Bach - Beethoven - Čajkovskij - Chopin - HaydnLiszt - Mozart - Nowowiejski - Paderewski

Piazzolla - Rachmaninov - Scarlatti - SchubertSchumann - Skrjabin - Szymanowski

Dal 5 al 30 novembre 2016

La grande musicain Sala Consiliare

AnteprimA Sabato 5 novembre

Abbazia di San Donato

Celebrazione della S. messa

delle 18.30 con l’esecuzione della

missa Brevis K49 di mozart

INSERTO SPECIALE DI

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La rassegna SestoCalendeClassica nasce da un’idea di Carlo Baruffi ed è organizzata da Notizie dal Comune sas - © 2016La presente pubblicazione è un supplemento di Notizie dal Comune - Sesto Calende Informazioni n. 8 del 21 ottobre 2016

Autorizzazione n. 9 del 10 febbraio 1986 del Tribunale di BergamoDirettore responsabile: Carlo Baruffi ([email protected]) - Redazione, amministrazione e stampa: Notizie dal Comune sas

Via San Biagio 21 - 20040 CAMBIAGO - Tel. +39 02 84 34 13 62 - Email: [email protected] - www.notiziedalcomune.com - Pubblicità: tel. +39 02 84 34 13 62 - [email protected]

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Sono certa che gli appassionati di musica di Sesto Calende e dintorni accoglieranno con piacere ed interesse anche questa seconda edizione di SestoCalendeClassica.

Novità di quest’anno è l’integrazione tra il programma musicale e i Segnalibri, le tradi-zionali presentazioni di novità letterarie organizzate dalla Biblioteca comunale con cui la nostra Città accoglie scrittori di un certo rilievo invitandoli a presentare personalmente il loro lavoro. Ogni Segnalibro avrà, come completamento, un momento musicale per sotto-lineare come l’Arte costituisca certamente un unicum tra le sue varie forme: letteratura, musica, arti visive, letteratura, scultura ecc.

Un’altra novità è il prologo che avrà luogo nella cara Abbazia di San Donato dove, sabato 5 novembre, l’abituale S. Messa del pomeriggio si vestirà con le note composte da un Mozart ancora bambino ma già stupefacente. Con felice intuizione don Luigi Ferè, colgo qui l’occasione per ringraziarlo vivamente per la disponibilità e la collaborazione, ha scelto di risvegliare, per la liturgia, il latino. La Missa Brevis K 49 per coro e orchestra, diretta dal M° Franco Calderara, sarà un momento particolare per coniugare Arte e Spiritualità, per farci rivivere l’intensità di momenti ed emozioni che un tempo erano abituali.

Anche quest’anno abbiamo cercato di soddisfare i molteplici gusti e le variegate passioni dei Sestesi. Si va dal tango di Piazzolla (con Rino Vernizzi, uno dei migliori fagottisti europei, Giorgio Costa al pianoforte e Giuseppe Nova al flauto), alle musiche di alcuni compositori polacchi che ci saranno presentati da Anna Miernik, talentuosa stella nascente del pianismo internazionale, per finire con due dei più celebri concerti per pianoforte e orchestra, quello di Čaijkovskij e il n. 2 di Rachmaninov, eseguiti da due pianiste, madre e figlia, di grande virtuosismo e già note al pubblico Sestese, Maria Pia Carola e Francesca Carola.

Un particolare ringraziamento, anche quest’anno, va agli inserzionisti pubblicitari, che hanno affiancato il Comune nella realizzazione di SestoCalendeClassica, con la speranza e l’augurio che questo secondo appuntamento possa essere seguito da numerosi altri.

Buon ascolto!

Silvia FantinoAssessore alla Cultura

Sesto Calende, novembre 2016

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Sabato 5 novembre, alle 18.30Abbazia di San Donato

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Sabato 5 novembre, alle 18.30Abbazia di San Donato

Direttore: Franco CalderaraCoro: tomàs Luìs De VictoriaSoprani: Chiara Sampietro (solista)Silvia Bonacina, Anna Bonilauri,Sara Dawalibi, Felicia de GiulioContralti: Katja Gieselmann (solista)isabella Basile, isa Coletti, renata pozzoTenori: marco Coletti (solista)Corrado maddaloni,Giovanni martoranaBassi: marco Bordini (solista)Federico Coletti, michael ZellerViolino I: Francesco pavanViolino II: Andrea Di LeoViola: marco CalderaraVioloncello: Angelica BonalumiBasso continuo: matteo monico

Mozart liturgicoMissa Brevis K49 per soli, coro e orchestra

Franco Calderara - Si è diplomato in pianoforte e mu-sica corale sotto la guida di A. Colombo e F. Monego. Ha studiato composizione e organo col m° G. W. Zaramella. Dal 1999 è titolare della cattedra di Teoria musicale pres-so il Conservatorio G. Cantelli di Novara, dove tiene an-che i corsi di Videoscrittura musicale sull’uso dei software di notazione musicale.Ha fondato nel 1988 e dirige stabilmemte il coro Tomàs Luis de Victoria di Milano, col quale esegue di preferenza il repertorio antico, rinascimentale e barocco, (Palestrina, Lasso, de Victoria, Schütz, Bach, Händel) ma anche opere del Romanticismo a doppio coro, otto voci (Mendelssohn, Schumann, Brahms).Insegna Pianoforte e Teoria musicale presso l’istituto “F. Gaffurio” di Lodi e presso il Jardin Musical di Lugano. Svolge attività concertistica come direttore d’orchestra e di coro, organista e pianista solista e in formazioni came-ristiche.Organizza e tiene corsi di perfezionamento per direttori di coro, sia monografici (de Victoria, Schütz, Mendelssohn), sia didattici (per la conoscenza del repertorio e per la con-certazione).È membro della Commissione Artistica dell’ U.S.C.I. (Unione delle Società Corali Italiane).Per la casa editrice Carish ha curato l’edizione e la digi-talizzazione di due antologie corali di polifonia sacra e profana dell’800.

La Messa in sol magg. K 49 è la prima Messa completa composta da Wolfgang Amadeus Mozart a Vienna, nell’au-tunno del 1768, all’età di 12 anni. Si tratta di una missa bre-vis che prevede solisti, coro, violini, viola e basso continuo.Il giovanissimo compositore si era già sperimentato su opere di carattere religioso: l’anno precedente, Die Schul-digkeit des ersten Gebotes (il dovere del prino comanda-mento) e due anni prima, a 10 anni d’età, aveva composto un Kyrie (K 33). Non sappiamo bene per quale occasione questa missa brevis sia stata composta. L’attività di que-sto compositore bambino era già a dir poco frenetica. Ba-sti pensare che nello stesso 1768 Mozart scriverà anche la Missa solemnis in do minore K 139, in occasione della consacrazione della chiesa dell’orfanotrofio di via Renn a Vienna.Come per tutte le messe composte dall’antichità ad oggi, questa musica è integrata nella liturgia, né più né meno dei canti che ancora oggi sottolineano i momenti più importan-ti della celebrazione dell’Eucarestia.I sei movimenti della Missa Brevis K 49 seguono il tradi-zionale ordine della Messa cattolica.

1. Kyrie (Adagio)2. Gloria (Allegro)3. Credo (Allegro)- Et incarnatus est (Poco Adagio)- Et resurrexit (Allegro)- Et in Spiritum Sanctum (Andante)- Et in unam sanctam (Allegro)4. Sanctus (Andante)- Pleni sunt coeli et terra (Allegro)- Hosanna in excelsis...” Allegro, G major, 4/25. Benedictus (Andante)- Hosanna in excelsis (Allegro)6. Agnus Dei (Adagio)- Dona nobis pacem (Allegro)

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Sabato 12 novembre, alle 18.00

Cesare di Castelbarco Visconti Simonetta (1782-1860), nobiluomo e musicista dilettante, fu personaggio di spicco nella Milano del primo ‘800 per l’inesauribile attività in campo musicale. Uomo di profonda cultura, aprì le porte delle sue dimore a serate musicali. Il catalogo delle sue opere, parte integrante del volume, contiene quartetti e quintetti per archi con o senza pianoforte, studi per violino, una sinfonia e tre oratori. Violinista dilettante (raccolse una collezione di strumenti di grande valore) fu accolto da importanti accademie italiane e straniere. Nel1825-1826 fu direttore del Conservatorio di Milano.

Il volume narra le vicende delle due società concertistiche che animarono la vita culturale di Varese fra il 1929 e il 1941 sotto l’egida dell’industriale illuminato Achille Cattaneo. La rassegna sulla storia delle stagioni cameristiche promosse dal Raduno delle arti e dal Gruppo amici della musica offre un utilissimo spaccato della società italiana del tempo, dall’iniziale convivenza di facciata con il regime, all’azione sempre più pervasiva di quest’ultimo nelle istituzioni e negli organi di stampa. Lo stile è volutamente cronachistico, con programmi e interpreti dei concerti e una bella raccolta fotografica.

Mercoledì 9 novembre, alle 18.00

Angela BuonpastoreDictée par la nature plus que par l’étude: Cesare di Castelbarco, nobile dilettante di musica nella Milano ottocentesca.Edizioni ETSPagine 298 - 21,25 Euro

Luoghi, musica e volti tra ‘800 e ‘900Presentazione con gli autori Angela Buompastore e matteo mainardi

Al pianoforte Angela Bonsembiante, al clarinetto matteo mainardi

Matteo MainardiAchille Cattaneo e i concerti nella Varese fascista: ...e così si scrive la storia. Il rito del concerto tra colto diletto e l’inizio del secolo breve.Zecchini Editore

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Sabato 12 novembre, alle 18.00

Giorgio Costa, pianoforte

Giuseppe nova, flauto

rino Vernizzi, fagotto

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Sabato 19 novembre, alle 18.00

Il 27 febbraio 1854, in piena crisi artistica ed esistenziale, Robert Schumann esce dalla propria abitazione di Düsseldorf e si butta nelle fredde, nere acque del Reno. Salvo per miracolo, viene affidato alle cure del dottor Richarz e internato nel manicomio di Endenich, dove rimarrà fino alla morte, perseguitato da voci incorporee che lo accusano di non essere l’autore della sua musica e solo occasionalmente visitato da allievi e protetti, fra cui il prodigioso Johannes Brahms. Non rivedrà mai più l’amata moglie Clara e i figli.Intorno a questa follia – e alle enigmatiche Variazioni del fantasma, che Schumann sosteneva gli fossero state dettate dallo

spettro di Franz Schubert – Filippo Tuena costruisce un romanzo a incastro dalla presa magnetica, un congegno narrativo che dissimula la finzione come un raffinato trompe l’oeil ottocentesco e sfrutta sei punti di vista diversi – da un’anziana amica di Robert e Clara a Ludwig Schumann, affetto dallo stesso male del padre – per sondare il mistero che ancora circonda gli ultimi anni di Schumann e i suoi rapporti con la moglie e con Brahms, l’allievo dal volto angelico arrivato nella vita della coppia sei mesi prima del tentato suicidio e destinato a giocare un ruolo centrale non solo nella vita del Maestro, ma nella storia della musica.

Abilissimo come sempre nel mescolare verità storica e rielaborazione immaginifica, Filippo Tuena utilizza lettere, stralci di diari, partiture per raccontare una storia di arte e pazzia che ha i toni foschi di un romanzo gotico, e che attraverso la vicenda emblematica di Schumann esplora i rapporti della civiltà europea con la morte e l’aldilà, con la religione e la scienza, e da ultimo con la musica, «corpo spirituale del mondo», suo pensiero in scorrimento. Il risultato è un romanzo che si legge con la voracità di Dracula o L’abbazia di Northanger, una storia di fantasmi la cui scoperta più spaventosa è l’impossibilità di capire fino in fondo l’altro.

Mercoledì 16 novembre, alle 18.00

Filippo TuenaMemoriali sul caso SchumannEdizioni Il SaggiatorePagine 252 - 19,00 Euro

Memorialisul caso Schumann

Presentazione di Carlo Bellora con l’autore, Filippo tuenaAl pianoforte maria pia Carola

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Sabato 19 novembre, alle 18.00

F. ChopinNotturno in mi magg. op. 9 n. 2Valzer in mi magg. op. 18 n. 1

I. J. PaderewskiCapriccio-Valzer op. 10 n. 5

F. NowowiejskiBorowiak

K. SzymanowskiStudio in si minore op. 4 n. 3

A. Skriabin Sonata-Fantasia op. 19

I AndanteII Presto

***

J. HaydnSonata in do magg. Hob. XVI:50

I AllegroII Adagio

III Allegro molto

F. ChopinBallata n. 1 in sol min. op. 23

Scherzo op. 31

Anna MiernikPiano recital

Astro nascentedel pianismo internazionale

Si è già esibita come solista e camerista in 21 nazioni (Armenia, Australia, Belgio, Canada, Colombia, Georgia, Israele, Italia, Kazakhstan, Lituania, Lussemburgo, Mace-donia, Messico, Montenegro, Nuova Zelan-da, Polonia, Perù, Serbia, Slovenia, Turchia, Stati Uniti) e in 4 continenti.Vincitrice di numerosi premi nazionali e in-ternazionali, nel 2015 ha suonato alla Car-negie Hall di New York nella Weill Recital Hall.Nel 2013 ha tenuto una tournée in Austra-lia, Nuova Zelanda, Canada e Stati Uniti esibendosi in prestigiose sale tra cui la fa-mosa Opera House di Sydney, così come a Brisbane, Calgary, Canberra, Melbourne, Ottawa, Perth e Wellington. Ha suonato a Roma, Bari, Tbilisi (Georgia), Yerevan (Armenia), Almaty (Kazakhstan), Tel Aviv e Haifa (Israele).Nel 2016, durante il suo secondo tour in Australia, si è esibita come solista con or-chestra presso la Melbourne Town Hall in un’occasione molto particolare: il 111 an-niversario del concerto che il suo illustre compatriota Ignacy Jan Paderewski tenne in quello stesso luogo.Polacca di nascita, dopo aver completato gli studi con Andrzej Pikul, nel 2013 ottie-ne la laurea con lode presso l’Accademia di Musica di Cracovia. Successivamente prosegue il suo percorso formativo con Sławomir Zubrzycki e partecipa a corsi di perfezionamento tenuti da importanti di-datti quali Paul Badura-Skoda e Dina Yoffe.Nel 2014 ha pubblicato il suo primo cd con le Sonate per violino e pianoforte di J. Brahms e C. Franck eseguite con la violinista con Patrycja Piekutowska. Il pri-mo concerto promozionale del disco si è tenuto presso il Teatro Reale di Łazienki Królewskie a Varsavia.Il suo repertorio comprende le opere di oltre 20 compositori polacchi (tra cui Cho-pin, Lutoslawski e Szymanowski) e l’artista include regolarmente alcune delle loro composizioni nei programmi dei suoi con-certi, promuovendo così la musica polacca all’estero.

Anna miernik è unadelle poche artiste davvero straordinarie della giovane

generazioneZbigniew Lampart

compositore e critico musicale

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A 17 anni Marco Marcuzzi è pianista di pianobar ed autore di sigle, maturando le sue prime esperienze di arrangiatore per cantanti e gruppi. Le prime esperienze importanti sono con Mezzogiorno di gioco (ad Antenna 3, condotto da Walter Chiari) e Rita Pavone (Festival degli Sconosciuti” di Ariccia, che segue in tour in Italia, Svizzera, USA e Canada. Nel ’98 si trasferisce a San Gimignano dove apre lo ZEFIRA STUDIO. A quella di musicista affianca l’attività di fotografo pubblicando i libri ‘Sangimignano’ e ‘Barboni, birboni e gente per bene di San Gimignano’. Dall 2001 compone colonne sonore per il cinema e il teatro: ROSATIGRE di Tonino De Bernardi, GLI ASTRONOMI di Diego Ronsisvalle, ZADIG, opera di teatro-danza di R. Guicciardini, SIBILLA opera di teatro-danza di R. Guicciardini.Il suo cd Ruzger Olsam (2005) contiene il brano omonimo usato

come sigla televisiva da TRT1 Istambul (con la voce e i testi di Aysen Dilber). L’OJAI FILM FESTIVAL 2005 (California) usa il brano Azora, tratto da Zadig, come sigla ufficiale dell’evento e suona al pianoforte sue composizioni nella serata di apertura del festival. Nel 2006 scrive e produce la colonna sonora per il film STIRRING IT UP di Louis Jansen (USA). Col fisarmonicista Mario Milani forma il DuoM2. Hanno realizzato sigle per MEDIASET e danno concerti nei quali eseguono musiche di Piazzolla, Brubeck, Desmond e di loro composizione. Nel 2011 compone la colonna sonora del film di Mauro Campiotti IL CANTICO DI MADALENA. Attualmente sta lavorando a LA FEE DE LA NUIT una’opera ispirata al lago Maggiore.

Mercoledì 23 novembre, alle 18.00

Marco MarcuzziThrillogyPietro Macchione EditorePagine 252 - 18,00 Euro

ThrillogyTre romanzi noir, tre personaggi protagonisti di storie sempre in

crescendo, con il nostro lago sullo sfondo e le improvvisazioni musicali dello scrittore pianista, marco marcuzzi

Sabato 26 novembre, alle 18.00

Venerdì 25 novembre, alle 21.00

GIOVANI PROMESSE

Dal Barocco al novecentoDavide Cardinale, pianoforte

Davide CardinaleHa cominciato a studiare all’età di sei anni con la professoressa Valentina Cagliani. A 14 anni ha tenuto il suo primo concerto da solista. Nel 2014 conosce i concertisti Roberto Plano e Paola Dal Negro, con i quali comincia a maturare un vero rapporto professionale con la musica. Supera con i massimi voti gli esami preaccademici presso l’Istituto Musicale Pareggiato G. Puccini di Gallarate e suona per Fazioli Pianoforti a Malpensa in occasione dell’evento “Flying Notes”. Ha seguito le masterclass di Roberto Plano a Caraglio e a Campli. A giugno è stato ammesso al Conservatorio G. Verdi di Milano nel triennio accademico con il M° Federico Ugo. Da settembre è seguito anche da Irene Veneziano.

D. Scarlatti - Sonata K6, K450 e K517

J. S. Bach - Preludio e fuga n. 1 BWV 846 e n. 2 BWV 847

L. van Beethoven - Sonata n. 8 op. 13 Patetica

F. Schubert - Sonata n. 15 op. 120, D. 664

F. Chopin - Notturno op. 48 n. 1

F. Liszt - da Années de pèlérinage. Deuxième Année. ItalieSonetto 104 del Petrarca

S. Rachmaninov - Preludio op. 3 n. 2

A. Scriabin - Studio op. 8 n. 9

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Sabato 26 novembre, alle 18.00

I GRANDI CONCERTI PER PIANOfORTE E ORCHESTRA

Čajkovskij e rachmaninovFrancesca Carola, Concerto n. 1 op. 23 di P. I. Čajkovskij

Maria Pia Carola, Concerto n. 2 op. 18 di S. RachmaninovQuintetto d’archi Estro Armonico

Tatiana Reout e Mariella Sanvito, violinoElisabetta Danelli, viola - Yuriko Mikami, violoncello

Massimo Clavenna, contrabbassoTrascrizione di Jeremy Liu

Francesca CarolaFiglia d’arte, ha completati gli studi con 110 e lode presso il Conservatorio G. Verdi di Milano con Leonardo Leonardi e Vincenzo Balzani, ha proseguito la sua formazione seguendo i corsi di perfezionamento alcuni celebri Maestri: Ciccolini, Scala, Petrushansky, Crudeli, Morales, Troull, Plano, Perticaroli.Vincitrice di decine di premi in concorsi nazionali e internaziona-li, ha iniziato la sua attività concertistica a 8 anni esibendosi in prestigiose sedi, nell’ambito di importanti festival e stagioni con-certistiche, nelle principali città italiane e in varie città europee.Sono apparsi numerosi articoli dedicati a sue recensioni e inter-viste (Il Giorno, la Libertà, Brescia Oggi, Suonare news, MUSI-CA, Il Mattino, La Stampa…); è stata ospite di Radio Classica nella trasmissione Il Pianista, dedicata ai giovani talenti italiani emergenti, eseguendo in diretta musiche di Prokofiev e Scarlatti. Suoi concerti sono stati trasmessi su TV2000, Radio 3, Radio Vaticana, Radio Classica, Lombardia TV, Lodi Crema TV.Ha eseguito concerti per pianoforte e orchestra di Bach (re mi-nore), Beethoven op. 37, Mozart KV 595, Chopin op. 21, Schu-mann, Prokofiev op. 26 con le orchestre Jupiter, i Virtuosi Acca-demici, Orchestra Filarmonica di Bacau, Orchestra Filarmonica Italiana, Orchestra Filarmonica Toscanini.Da più di 10 anni si dedica a intensa attività didattica: ha elabo-rato un personale metodo di insegnamento per bimbi dai 4 anni in su rivelatosi di grande successo e particolarmente efficace: è in corso la pubblicazione di un suo Metodo di introduzione al pianoforte a partire dai 4 anni.Ha inciso per MAP Editions il primo volume delle opere complete di Friedrich Kalkbrenner.

maria pia CarolaHa ricevuto la formazione pianistica al Conservatorio di Milano con il massimo dei voti e la lode, perfezionandosi poi con i mi-gliori maestri (Diploma di Merito della Accademia Chigiana con Guido Agosti e successivamente con Paul Badura-Skoda, Franco Scala, Boris Petrushanskij e Lazar Berman). Ha partecipato a con-corsi nazionali e internazionali con cinque primi premi vinti.Ha iniziato la sua carriera molto giovane e tuttora svolge attività come solista tenendo recital in teatri e sale da concerto in Italia, in tutta Europa, Stati Uniti, Sud Africa, Giappone. Ha suonato con numerose orchestre (Pomeriggi Musicali, Angelicum, Accademia Pescarese, Orchestra di Stato della Romania, Sinfonica di Katerinoslav, Filarmonica di Omsk, Orchestra di Odessa, Sinfonica Jupiter ecc.) e in sale prestigiose, riscuotendo sempre ampi consensi di pubblico e critica. Di lei si apprezzano “…la naturale espressività, la raffinatezza interpretativa e la capacità di alternare effetti sonori coloristici di vivida lucentezza a momenti di ispirato lirismo…”.Il suo repertorio spazia da Bach ai grandi della letteratura pia-nistica del primo 900, ha in repertorio l’opera omnia di Ravel, include volentieri nei suoi programmi brani di autori contempo-ranei e jazz.Parallelamente svolge un’intensa attività cameristica collaboran-do con numerosi musicisti in varie formazioni.Ha fondato ed è direttrice didattica del CMT (Centro Musicale Territoriale) di cui cura anche le stagioni concertistiche.È docente al Conservatorio G. Verdi di Milano. Ha inciso per Sony e Symposium.

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Chiara BaruffiMilanese, nata nel 1999, frequenta il 2° anno del triennio al Conservatorio G. Verdi di Milano con la Prof. Silvia Rumi. Ha iniziato ad esibirsi fin da piccola suonando a Milano (Circolo Filologico, Amici del Loggione, Palazzo della Triennale, Associazione Antroposofica, Sala Puccini del Conservatorio, Sala

Devadatta), a Cambiago, Boario Terme, Bergamo ecc.Nel 2010 è stata una delle tre giovani pianiste che hanno suonato per Lang Lang in occasione degli incontri con i giovani organizzati dal quotidiano La Repubblica presso la Casa del Jazz di Roma.Nel 2012 ha partecipato a Talents with Orchestra del M° Balzani suonando presso la Palazzina Liberty di Milano con l’orchestra sinfonica di Bacau diretta dal M° Balan. Nel 2013 e nel 2014 ha

preso parte al Sony Classical Talent Scout, di Bergamo, registrando l’Impromtu n. 2 op. 90 di Schubert, brano inserito nel CD Young Talents pubblicato da Sony.Nel 2016 ha suonato l’Allegro aperto dal Concerto K 238 con l’Orchestra Giovanile della Martesana Crescendo, diretta dal M° Judit Földes, nell’ambito della rassegna Mozartiana organizzata dal CMT a Cambiago e, a Gorgonzola, nella serata Incontriamo Mozart, presentata dal M° Simone Fontanelli. Nel 2015 e nel 2016 si è esibita a Piano City Milano nella Sala Devadatta.

Mercoledì 30 novembre, alle 18.00

Andrea GanugiLo strano Casodel dottor RegazzoniIllustrazioni diTiziano RiversoPietro Macchione Editore172 pagine, 15,00 Euro Lo strano Caso

del dottor RegazzoniRomanzo indagine per pianoforte e orchestra tra Velate e Caversaccio

Incontro con l’autore, Andrea Ganugi - Al Pianoforte Chiara Baruffi

F. Chopin - Scherzo n. 3

S. Rachmaninov - Momento musicale n. 4

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Il Concerto in si bemolle minore op. 23 è il primo e il più popolare dei tre lavori dedi-cati da Čiaikovski al genere del Concerto per pianoforte e orchestra.Pubblicato con dedica al pianista Hans von Bülow, il Concerto fu da questi eseguito durante una tournée americana a Boston il 25 ottobre 1875. Il successo fu immediato e travolgente e uguale esito ebbe, pochi gior-ni dopo, la prima a Pietroburgo affidata al pianista Gustav Kross. Il Concerto presenta difficoltà tecniche impressionanti. Centro gravitazionale del Concerto è il primo movimento esteso per una durata che supera la metà di tutto il la-voro. Si apre con una introduzione (Allegro non troppo e molto maestoso) dominata da un tema ampio e perentorio che resta tra le

invenzioni melodiche più geniali e popolari di tutta la musica. L’enfasi irresistibile di questa idea introduttiva sembra depaupe-rare l’evidenza del vero primo tema nel seguente Allegro con spirito: una melodia scherzosa di carattere popolaresco che Ciaikovski, stando agli scritti del fratello Modest, avrebbe ascoltato al mercato di Kamenka. La seconda sezione tematica (Poco meno mosso) si presenta con due di-verse configurazioni melodiche in un’atmo-sfera più intima e sognante. Su questi ele-menti è incentrato il lungo sviluppo dove al virtuosismo spettacolare del pianoforte si contrappongono gli interventi coloristici di un’orchestra ricca di saporite invenzioni strumentali. Al termine della ripresa con la tradizionale cadenza del solista, una coda

elabora le figurazioni del secondo tema ar-ricchite da fitti arabeschi pianistici fino a chiudersi con una cascata di ottave.Nel secondo movimento si alternano un Andantino semplice con carattere di raffi-nata Berceuse e un fantastico Prestissimo con rapide e leggere volatine del pianofor-te. Il finale Allegro con fuoco è un Rondò costruito su due temi: il primo, una danza paesana ucraina arricchita da interessanti sfasature ritmiche, il secondo, più aperto e cantabile, al quale Ciaikovski affida la con-clusione trionfante del Concerto.

(Giuseppe Rossi)

(dal programma di sala del Concerto del Maggio Musi-cale Fiorentino, Firenze, Palazzo Vecchio, 13 settembre 1983)

L’arte di Rachmaninov, raffinata come po-che altre, affonda le sue origini nella mu-sica popolare russa ed è contraddistinta da una sensazione di struggente malinconia e d’intima tristezza per i sentimenti e le cose che si dissolvono con il mutare del tempo.Nella produzione di Rachmaninov il Con-certo n. 2 per pianoforte e orchestra è uno dei pezzi più eseguiti dai pianisti per le ca-ratteristiche della scrittura solistica, tecni-camente brillante e ricca di intenso lirismo. Il pianoforte ha un ruolo preminente rispet-to all’orchestra, concepita quasi sempre in forma di accompagnamento e contrapposta allo strumento solista in un gioco di luci dosato secondo un raffinato gusto delle sonorità.Lo stesso Rachmaninov, in una intervista del 1923, espresse la sua convinzione che i pezzi per pianoforte dovessero essere,

ubbidendo ad una tipica espressione tede-sca, Klaviermässig cioè avere delle qualità inconfondibilmente pianistiche e scorrere con facilità e naturalezza sotto le dita, così come avviene per i concerti pianistici di Čajkovskij.Il Concerto n. 2 fu scritto nel 1901 e venne eseguito per la prima volta a Mosca nel di-cembre dello stesso anno sotto la direzione d’orchestra di Alexandr Siloti e con Rach-maninov stesso al pianoforte. Il Concerto venne poi presentato a Londra e nella cele-bre Gewandhaus di Lipsia, entrando subito a far parte del repertorio dei più acclamati pianisti.Esso è nella struttura tradizionale in tre tempi. Il primo movimento (Moderato) si apre con una breve introduzione su gran-di accordi alternati ad un rintocco di un fa basso e profondo. Subentra un secondo

tema più disteso in contrasto con il primo, così da determinare una dialettica di indub-bio effetto emotivo. L’Adagio del secondo movimento è una pagina di straordinaria suggestione melodica per quel soffio di romanticismo lunare in cui è immersa. È diviso in tre parti: esposizione, sviluppo (con una magnifica cadenza del pianofor-te) e ripresa in modo cantabile. L’Allegro scherzando è agile e spigliato, alternando momenti giocosi ad altri più malinconici ed introversi, con un richiamo ad uno dei temi del primo movimento, anche se ben più famoso è il secondo tema sfociante alla fine nella luminosa tonalità di do maggiore.

(Dal programma di sala del Concerto dell’Accademia di Santa Cecilia, Roma, Auditorio di via della Conciliazio-ne, 26 maggio 1991)

pëtr il’ič Čajkovskij1840 - 1893

Sergej rachmaninov1873 - 1943

NOTA MUSICOLOGICA

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ARTE A SESTO CALENDE: MARC CHAGALL E OTTAVIO MISSONI

Sogno e coloreUn evento per Sesto e dintorni

Di Renzo Besozzi

Certo, un evento. Di più, l’e-vento dell’anno per Sesto Ca-lende. Non abbiamo mai avu-to un ospite così importante. Un’ospite che non c’è più ma che vive nelle opere che ci ha lasciato, di grande rilevanza e sublimità, di uno stile fresco ed infantile.Stiamo parlando di Marc Cha-gall, artista bielorusso di tra-dizioni e cultura ebraica, che ha conquistato la fama già nei primi decenni del ‘900. La sua vita trascorse tra le vicissitudini delle due guerre mondiali, prima nella natia Russia, poi a Parigi, poi pro-fugo ebreo in Spagna e Stati Uniti, infine, dopo una parentesi in Israele, in Provenza, fino alla sua morte.In mostra ci sono alcune delle più belle opere grafiche di Marc Chagall: una qua-rantina delle 105 acqueforti che compon-gono il ciclo della Bibbia (realizzate tra il 1931 e il 1957) e 24 della raccolta, pubbli-cata nel 1966, della storia dell’esodo.Il mondo poetico di Marc Chagall si nutre di una fantasia che richiama all’ingenuità in-fantile e alla fiaba, sempre profondamente radicata nella tradizione russa: i suoi dipinti sono ricchi di riferimenti alla sua infanzia, di vitalità e ottimismo frutto dell’uso di co-lori vivaci e brillanti. Il mondo di Chagall era colorato, come se fosse visto attraverso la vetrata di una chiesa. Il maestro del colo-re e del sogno incontra la realtà ridisegnan-dola in spazi infiniti. Cavalli volanti, angeli caduti, spose e fidanzate che volteggiano nel cielo: il circo fatato di Marc Chagall è di scena a Sesto Calende.“Forse esiste un’altra vita, un occhio di altro genere, e un posto altrove, non dove siamo abituati a trovarlo... (...) Tutto il nostro mondo interiore è realtà, forse anche più reale del mondo apparente; chiamare fantasia ciò che appare illogi-co significa non capire la natura” (Marc Chagall)Le opere di Chagall si inseriscono in diverse categorie dell’arte contemporanea: prese parte ai movimenti parigini che precedette-ro la prima guerra mondiale e venne coin-volto nelle avanguardie, anche se rimase sempre ai margini di questi movimenti. Il

colore di Chagall supera i contorni dei corpi espandendosi sulla tela. In tal modo i di-pinti si compongono di macchie o fasce di colore.Chagall fu affascinato sin dagli anni giova-nili dalla Bibbia, da lui considerata come la più importante fonte di poesia e di arte, ma è solo a partire dagli anni ‘30 che se ne in-teressò profondamente ed iniziò a studiar-la con dedizione, tanto da intraprendere appositamente un viaggio sui luoghi delle vicende narrate dai Testi Sacri, tra Egitto, Siria e Palestina. Da questo momento in poi, la Bibbia occuperà l’intera produzione artistica dell’autore, che ne fornirà un’inter-pretazione pur mediata dall’influenza delle avanguardie francesi.

Ottavio missoni, artista dei coloriLa mostra affianca le opere di Chagall e di-segni ed arazzi di Ottavio Missoni, stilista-artista che ha saputo creare una attività che ha sconvolto i luoghi comuni del design di arazzi e tessuti, e che con Marc Chagall ha avuto diversi punti in comune, pur non

essendosi mai conosciuti.Le loro biografie parlano di due esuli, amanti del sogno e soprattutto artisti del colore in ogni sua possibile forma e che, a distanza nel tempo e nei luoghi, hanno saputo trasferire nella loro arte la propria visione della realtà, contribuendo ad abbel-lirla e ad impreziosirla, un dono per tutti noi. Enzo Biagi nel 1981 ha saputo delineare con maestria il per-sonaggio Missoni: “Di lui han-no parlato i critici, scoprendo qualcosa che, anche a un pro-fano come me, pare evidente: i tessuti che inventa potrebbe-

ro stare benissimo in cornice, c’è dentro l’esperienza astratta e parecchia arte di avanguardia, qualcosa che eccita, come certe musiche, la possibilità di un viaggio in uno spazio sconosciuto. Quei pezzetti di lana, mischiati come nei giochi di un caleidoscopio, compongono miraggi e chimere, ma prendono poi anche una consistenza fisica. Sembra la terra vista da lontanissimi cieli.(…)”.Ascoltiamo anche la voce diretta di Ottavio Missoni: ‘’Il colore è parte integrante del mio DNA. Dalla Dalmazia e da Ragusa ho portato con me i blu, che profuma-no d’oltremare, e i rossi aranciati dei tra-monti sull’Adriatico; i gialli caldi screziati d’ocra e marrone parlano di rocce e sab-bie, lambite, rimescolate ed erose dalle onde. Non possono mancare i neri, che amalgamano. E poi il viola, mio colore prediletto, in tutte le sue sfumature. Se si guarda bene c’è sempre, anche se non compare a prima vista.’’

La mostra è nelle sale del Museo Archeologico di Sesto Calende in piazza Mazzini, dal 21 ottobre a fine anno (salvo proroghe) con i seguenti orari di apertura:• da martedì a venerdì 10.30 - 12.30 / 14.30 - 18.00• sabato e domenica 10.30 - 18.00• lunedì riservato a gruppi, solo su prenotazione.

Ingresso: 7,00 Euro - Ridotto*: 5,00 Euro - Gruppi**: 4,00 EuroGratuito per bambini fino a 6 anni, disabili e loro accompagnatori.

*Studenti fino a 25 anni e over 65**Per i gruppi scolastici la visita guidata è inclusa nel prezzo del biglietto d’ingresso; per i gruppi non scolastici, qualora fosse richiesta la visita guidata, il costo del biglietto è di 7,00 Euro

Un particolare ringraziamento alla Fondazione marc Chagalle alla Fondazione Ottavio e rosita missoni

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