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La modellazione dell’esodo in un edificio complessoLa modellazione dell’esodo in un edificio complesso – Pordenone, 16 maggio 2019 10 L’elevato affollamento ed il crowd management

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La modellazione dell’esodo in un edificio complesso

Ing. Filippo Cosi – Fire Safety Engineer 2

La modellazione dell’esodo in un edificio complesso – Pordenone, 16 maggio 2019

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INTRODUZIONE

APPLICAZIONI

PRATICHE

La complessità negli edifici

Il tema degli edifici tutelati e la FSE

SCHEMA DELLA PRESENTAZIONE

CASO PRATICO N. 1

Modellazione dell’esodo per una nuova attività di uffici da

insediare in un edificio storico

Ing. Filippo Cosi – Fire Safety Engineer

L’elevato affollamento ed il crowd management

Safety & Security

La FSE e la modellazione dell’esodo

La modellazione dell’esodo in un edificio complesso – Pordenone, 16 maggio 2019

CASO PRATICO N. 2

Modellazione dell’esodo per una nuova attività di pubblico

spettacolo da insediare in un edificio storico

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La modellazione dell’esodo in un edificio complesso – Pordenone, 16 maggio 2019

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La complessità negli edifici

Ing. Filippo Cosi – Fire Safety Engineer

Nel campo della progettazione della sicurezza in emergenza, la

complessità negli edifici può essere legata a fattori:

- dimensionali (grandi superfici);

- plano-altimetrici (edifici multi-piano o multi-comparto);

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La modellazione dell’esodo in un edificio complesso – Pordenone, 16 maggio 2019

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La complessità negli edifici

Ing. Filippo Cosi – Fire Safety Engineer

ma anche alla presenza di allestimenti, temporanei o

permanenti, che modificano la percezione degli spazi e delle vie

di esodo.

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La modellazione dell’esodo in un edificio complesso – Pordenone, 16 maggio 2019

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La complessità negli edifici

Ing. Filippo Cosi – Fire Safety Engineer

Altro fattore di complessità è la mancanza di familiarità di cui gli

occupanti soffrono nei confronti di un edificio aperto al pubblico nel

quale accedono per la prima volta. Ulteriori caratteri di complessità

sicuramente possono essere determinati dall’elevato affollamento, o

più precisamente, l’elevata densità di affollamento che caratterizza

alcuni eventi e configurazioni degli spazi, soprattutto nel caso di un

edificio adibito a pubblico spettacolo e intrattenimento, come quello

presentato in quest’occasione.

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La modellazione dell’esodo in un edificio complesso – Pordenone, 16 maggio 2019

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Il tema degli edifici tutelati e la FSE

Ing. Filippo Cosi – Fire Safety Engineer

La riconversione degli edifici di interesse storico artistico per adibirli ad attività con notevole affluenza di

pubblico rappresenta una sfida nella sfida, nell’ambito dei procedimenti di autorizzazione di prevenzione incendi,

in funzione dei vincoli di tutela che gravano su tali fabbricati, che impediscono o perlomeno rendono di difficile

applicazione le norme antincendio tradizionali.

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La modellazione dell’esodo in un edificio complesso – Pordenone, 16 maggio 2019

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Il tema degli edifici tutelati e la FSE

Ing. Filippo Cosi – Fire Safety Engineer

In molti di questi casi è conveniente ed opportuna una progettazione secondo logiche ingegneristiche, allo scopo

di superare i limiti imposti dal rispetto pedissequo delle normative tradizionali, che a volte mal si conciliano con

le peculiarità dei progetti. L’approccio della Fire Safety Engineering (FSE) costituisce un valido strumento ai fini di

una progettazione che concili le esigenze di tutela storica con quelle della libera scelta architettonica,

conseguendo nel contempo un livello di sicurezza contro gli incendi analogo a quello ottenuto con il rigido

rispetto del disposto normativo esistente.

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La modellazione dell’esodo in un edificio complesso – Pordenone, 16 maggio 2019

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Il tema degli edifici tutelati e la FSE

Ing. Filippo Cosi – Fire Safety Engineer

La progettazione con la FSE permette quindi in alcuni casi non solo di superare brillantemente i vincoli normativi

ma anche di approfondire la valutazione di aspetti fondamentali come:

- la sicurezza dell’esodo;

- la propagazione e l’evacuazione dei fumi nelle diverse aree del complesso edilizio;

- il contributo dei materiali all’incendio;

- l’apporto positivo delle misure impiantistiche di protezione attiva;

- la resistenza al fuoco garantita dagli elementi costruttivi.

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La modellazione dell’esodo in un edificio complesso – Pordenone, 16 maggio 2019

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L’elevato affollamento ed il crowd management

Ing. Filippo Cosi – Fire Safety Engineer

Il crowd management è un tema noto in

ambito internazionale ma di recente

introduzione nel panorama normativo

nazionale, soprattutto a seguito del

disastro avvenuto nel centro di Torino nel

giugno 2017.

Torino, 3/6/2017. Panico in piazza:

1 vittima e centinaia di feriti

Corinaldo, 7/12/2018. Panico in discoteca: 6 vittime

Bucarest, 30/10/2015.

Incendio in discoteca:

64 vittime

Duisburg, 24/7/2010. Sovraffollamento:

21 vittime e centinaia di feriti

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La modellazione dell’esodo in un edificio complesso – Pordenone, 16 maggio 2019

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Safety & Security

Ing. Filippo Cosi – Fire Safety Engineer

La progettazione di attività o eventi che prevedono

un grande afflusso di pubblico deve essere affrontata

in maniera coordinata tenendo conto sia degli aspetti

di “safety” che di quelli di “security”, altrimenti si

rischia un disequilibrio che può portare a

conseguenze inaccettabili.

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La modellazione dell’esodo in un edificio complesso – Pordenone, 16 maggio 2019

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La FSE e la modellazione dell’esodo

Ing. Filippo Cosi – Fire Safety Engineer

LA FSE, o approccio ingegneristico, prevede metodi semplificati speditivi ma anche analisi più approfondite,

mediante l’utilizzo di appositi software per la modellazione degli scenari di incendio e per la simulazione

dell’esodo degli occupanti. Sebbene si tratti di software distinti, è oggi possibile effettuare una verifica delle

condizioni di sicurezza dell’esodo con l’incendio in corso, tenendo conto pertanto del movimento dei fumi e delle

temperature e dell’irraggiamento che possono influire sull’esodo ed in generale sulla sicurezza delle persone.

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La modellazione dell’esodo in un edificio complesso – Pordenone, 16 maggio 2019

Modellazione dell’esodo applicata in un edificio storico da adibire a uffici

Ing. Filippo Cosi – Fire Safety Engineer

APPLICAZIONI PRATICHE

CASO PRATICO N. 1

Modellazione dell’esodo applicata in un edificio storico da adibire a uffici

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La modellazione dell’esodo in un edificio complesso – Pordenone, 16 maggio 2019

14Ing. Filippo Cosi – Fire Safety Engineer

• Scale di larghezza o altezza ridotta

• Scale storiche con altezza inferiore a 2 m

• Scale non conformi per geometria delle pedate

• Vani scale non di tipo protetto

• Assenza di evacuazione fumi e calore in sommità

• Porte con verso di apertura contrario a quello

dell’esodo

• Porte storiche

• Disimpegni di dimensioni ridotte

Alcuni problemi e vincoli riscontrati

Modellazione dell’esodo applicata in un edificio storico da adibire a uffici

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La modellazione dell’esodo in un edificio complesso – Pordenone, 16 maggio 2019

15Ing. Filippo Cosi – Fire Safety Engineer

Alcuni problemi e vincoli riscontrati

In questo caso, il sistema di esodo si presentava

complicato nella configurazione originaria, con

scale che confluivano in altri vani scale e

comprendeva anche dei tratti di collegamento

in piano.

Schema di flusso dei percorsi di esodo verticali e dei loro

collegamenti orizzontali

Alcuni problemi e vincoli riscontrati

Modellazione dell’esodo applicata in un edificio storico da adibire a uffici

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1.

ANALISI DEL

PROBLEMA

2.

STRATEGIA

PROGETTUALE PER LA

RISOLUZIONE DEL

PROBLEMA

1. Comunicazione dell’esigenza del cliente/proprietario/utilizzatore finale

2. Determinazione delle attività soggette ai controlli di prevenzione incendi

3. Individuazione delle norme di prevenzione incendi da applicare

4. Esplicitazione dei vincoli che rendono impossibile l’integrale osservanza delle norme

prescrittive

5. Studio di una strategia alternativa per la messa a norma:

Codice di prevenzione incendi (soluzioni alternative e in deroga), analisi con la F.S.E., norme

internazionali, tecnologie innovative

6. Analisi del sistema strutturale ai fini dell’adeguamento in deroga

7. Analisi del sistema di esodo ai fini di un effettivo miglioramento

8. Condivisione della gestione della sicurezza antincendio con l’utilizzatore finale

Ing. Filippo Cosi – Fire Safety Engineer

La modellazione dell’esodo in un edificio complesso – Pordenone, 16 maggio 2019

Una visione globale: lo schema logico del progetto di adeguamento

Modellazione dell’esodo applicata in un edificio storico da adibire a uffici

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Fonte immagine: F. Cosi, «Antincendio. Casi pratici di progettazione»,

Wolters Kluwer Italia, 2017

Ing. Filippo Cosi – Fire Safety Engineer

La modellazione dell’esodo in un edificio complesso – Pordenone, 16 maggio 2019

Una visione globale:

lo schema della relazione antincendio

Modellazione dell’esodo applicata in un edificio storico da adibire a uffici

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18Ing. Filippo Cosi – Fire Safety Engineer

…e ancora tanti altri!

La modellazione dell’esodo in un edificio complesso – Pordenone, 16 maggio 2019

La letteratura tecnica di settore

Modellazione dell’esodo applicata in un edificio storico da adibire a uffici

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19Ing. Filippo Cosi – Fire Safety Engineer

L’APPROCCIO PRESTAZIONALE

Cosa ci permette di fare

Possiamo valutare le condizioni di vivibilità nell’edificio (tenability) in termini di:

visibilità, temperatura, FED, irraggiamento...

La modellazione dell’esodo in un edificio complesso – Pordenone, 16 maggio 2019

Modellazione dell’esodo applicata in un edificio storico da adibire a uffici

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20Ing. Filippo Cosi – Fire Safety Engineer

L’APPROCCIO PRESTAZIONALE

Cosa ci permette di fare

Possiamo calcolare il tempo disponibile per l’esodo in sicurezza ASET da confrontare con il tempo necessario

per l’esodo RSET nelle valutazioni della sicurezza della vita umana in caso di incendio.

La modellazione dell’esodo in un edificio complesso – Pordenone, 16 maggio 2019

Modellazione dell’esodo applicata in un edificio storico da adibire a uffici

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Misure tecniche che si intendono idonee a compensare il rischio aggiuntivo

Deroga: Declassamento generale delle strutture da R60 ad R30

1) Misure per l’esodo degli occupanti

L’impatto che il declassamento da R60 ad R30 potrebbe avere sugli

occupanti è stato analizzato tenendo conto dei tempi di esodo.

Sono state eseguite dettagliate verifiche del sistema di esodo del

complesso costituito dai due fabbricati, comprendendo anche l’esodo

di un eventuale disabile che dovesse trovarsi al piano più alto.

Risulta evidente che l’esodo si concluda ben prima dei 30 minuti di

durata della resistenza al fuoco, anche grazie ai 3 vani scala aggiunti

nel progetto.

Ing. Filippo Cosi – Fire Safety Engineer

La modellazione dell’esodo in un edificio complesso – Pordenone, 16 maggio 2019

La modellazione dell’esodo ai fini della deroga sulla resistenza al fuoco

Modellazione dell’esodo applicata in un edificio storico da adibire a uffici

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22Ing. Filippo Cosi – Fire Safety Engineer

FOCUS SUL SISTEMA DI ESODO

La modellazione dell’esodo in un edificio complesso – Pordenone, 16 maggio 2019

Modellazione dell’esodo applicata in un edificio storico da adibire a uffici

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Il progetto di prevenzione incendi è stato sviluppato secondo il D.M. 3 agosto 2015 (RTO) ed il D.M. 8 giugno 2016 (RTV

Uffici). In particolare, il sistema di esodo è stato progettato ai sensi del Capitolo “S.4” del Codice.

Il sistema di esodo del fabbricato (edificio storico di pregio) non rispetterebbe tutti i requisiti minimi previsti dalle

soluzioni conformi del Codice, per cui è stato fatto riferimento anche alle modalità progettuali per le soluzioni alternative.

E’ stato quindi eseguito uno studio integrativo per analizzare il sistema di esodo (progettato secondo le soluzioni conformi

e alternative) anche applicando l’approccio ingegneristico. A tal fine sono stati presi a riferimento i dettami del Codice

(Capitolo “M.3”) e delle norme internazionali di settore, in particolare la ISO/TR n. 16738:2009 e la norma BS 9999:2017.

L’applicazione di quest’ultima norma (rapporto tecnico) è stata eseguita tenendo conto anche delle raccomandazioni

contenute nel Capitolo “Calcolo dei parametri per il dimensionamento dei sistemi d’esodo secondo soluzione conforme al

Codice di prevenzione incendi”, a firma di E. Gissi, che costituisce parte del Manuale “Codice di prevenzione incendi

commentato” a cura di Fabio Dattilo e Cosimo Pulito, EPC Editore.

Ing. Filippo Cosi – Fire Safety Engineer

La modellazione dell’esodo in un edificio complesso – Pordenone, 16 maggio 2019

Modellazione dell’esodo applicata in un edificio storico da adibire a uffici

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Viste tutte le particolarità sopra descritte, sono state infine prodotte apposite simulazioni di esodo al fine di analizzare i

meccanismi di evacuazione degli occupanti, individuare le migliori strategie e percorsi di esodo, risolvere le criticità insite

nell’inserimento della nuova attività di uffici nel fabbricato esistente, gravato da diversi vincoli, seppur nell’ambito di un

sistema di esodo che il progetto prevede di migliorare e razionalizzare rispetto alla configurazione originaria.

In conclusione, il sistema di esodo in progetto è stato analizzato con due approcci differenti:

Metodo prestazionale

con apposite simulazioni di esodo al computer,

basandosi sulle indicazioni del capitolo “M.3” del

Codice e sulla ISO/TR 16738:2009 (verifica delle

soluzioni alternative)

Metodo prescrittivo

ovvero seguendo le prescrizioni contenute nel

capitolo S.4 del codice di prevenzione incendi

(soluzioni conformi ma anche alternative)

Ing. Filippo Cosi – Fire Safety Engineer

La modellazione dell’esodo in un edificio complesso – Pordenone, 16 maggio 2019

Modellazione dell’esodo applicata in un edificio storico da adibire a uffici

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Metodo prestazionale: la Fire Safety Engineering

Con riferimento agli aspetti che non sono configurabili come soluzioni conformi ma come soluzioni alternative, sono stati

applicati i metodi dell’approccio prestazionale per ulteriori valutazioni sul sistema di esodo.

Sono stati effettuati i calcoli necessari al fine di valutare il tempo RSET, ovvero il tempo impiegato per raggiungere il luogo

sicuro. RSET è stato calcolato sulla base delle indicazioni del Codice di prevenzione incendi.

L’obiettivo delle seguenti valutazioni è triplice:

1. Dimostrare che il tempo RSET, maggiorato del 100% (margine di sicurezza), sia inferiore alla classe di prestazione del

fabbricato per la resistenza al fuoco, che è stabilita in R30 (in deroga da R60);

2. Dimostrare che le soluzioni progettuali risultano migliorative rispetto all’attuale sistema di esodo in quanto il tempo

RSET si riduce;

3. Risolvere le criticità del sistema di esodo grazie alle simulazioni che hanno permesso di evidenziarle e correggerle.

Ing. Filippo Cosi – Fire Safety Engineer

La modellazione dell’esodo in un edificio complesso – Pordenone, 16 maggio 2019

Modellazione dell’esodo applicata in un edificio storico da adibire a uffici

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Stima del tempo di movimento (evacuazione)

Il tempo di movimento ttra è stato valutato mediante una serie di simulazioni di esodo, svolte utilizzando il software

Pathfinder della Thunderhead Engineering.

Il valore ricavato corrisponde a quello complessivamente necessario perché tutti gli occupanti abbiano raggiunto il luogo

sicuro permanente costituito dalla pubblica via, quindi si tratta del tempo totale dei percorsi fino all’esterno.

Le simulazioni sono state condotte rispettando i parametri di affollamento e le caratteristiche delle vie di esodo

orizzontali e verticali del progetto di prevenzione incendi, comprese le reali larghezze utili delle uscite e le caratteristiche

geometriche dei vani scala.

Per quanto riguarda la stima della velocità di movimento adottata nelle simulazioni, sono state seguite le indicazioni della

ISO/TR 16738, in particolare:

TABELLA DEI VALORI DELLA VELOCITA’ DI MOVIMENTO (rif. ISO/TR 16738)

N. Parametro Valore Rif. ISO/TR 16738

1 Velocità sulle superfici orizzontali, persone senza disabilità 1,19 Tab. G.2

2 Velocità lungo le scale (H < 178 mm), persone senza disabilità 0,95 (*1) Tab. G.2

3 Velocità persone su carrozzina (in piano) 0,40 Tab. G.4

4 Velocità persone su sedia di evacuazione (lungo le scale) 0,70 (*2) Tab. G.4

(*1): la velocità lungo le scale è assegnata automaticamente dal software secondo le regole SFPE.

(*2): in considerazione della necessità di assistenza per il trasporto dalla carrozzina alla sedie di evacuazione, sono

stati aggiunti ulteriori 60 secondi al tempo di pre-movimento dell’occupante disabile e del suo accompagnatore.

Ing. Filippo Cosi – Fire Safety Engineer

La modellazione dell’esodo in un edificio complesso – Pordenone, 16 maggio 2019

Modellazione dell’esodo applicata in un edificio storico da adibire a uffici

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Scenari di modellazione dell’esodo

Sono state effettuate le seguenti tipologie di simulazione, tutte con l’affollamento complessivo previsto a progetto (che

risulta superiore a quello effettivo):

1. Simulazione del sistema di esodo nella configurazione originaria (precedente quindi ai lavori di

messa a norma in progetto);

2. Simulazione del sistema di esodo migliorato e integrato come da progetto (tre nuovi vani scala

aggiuntivi);

3. Simulazione in configurazione critica #1: è stato ipotizzato che al piano terra il vano scale “A” del

fabbricato piccolo sia inutilizzabile per l’evacuazione. In questo scenario l’esodo dal piano terra del

fabbricato di via Toselli avviene direttamente verso l’esterno, mentre gli occupanti dei piani superiori

hanno la possibilità di utilizzare la passerella al piano primo (prevista come via di fuga alternativa in

progetto), che conduce al sistema di esodo del fabbricato su via Roma, determinando un

incremento temporaneo dell’affollamento nei vani scala restanti;

4. Simulazione in configurazione critica #2: è stato ipotizzato che il vano scale “E” che serve tutti i

piani fuori terra del fabbricato su via Roma sia inutilizzabile per l’evacuazione. In questo scenario

l’esodo avviene per mezzo dei restanti vani scale.

Ing. Filippo Cosi – Fire Safety Engineer

La modellazione dell’esodo in un edificio complesso – Pordenone, 16 maggio 2019

Modellazione dell’esodo applicata in un edificio storico da adibire a uffici

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Impostazioni della modellazione dell’esodo

Ing. Filippo Cosi – Fire Safety Engineer

La modellazione dell’esodo in un edificio complesso – Pordenone, 16 maggio 2019

Modellazione dell’esodo applicata in un edificio storico da adibire a uffici

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Caratterizzazione degli occupanti

Caratterizzazione

degli occupanti e

del loro

comportamento

Ing. Filippo Cosi – Fire Safety Engineer

Impostazioni della

modellazione

dell’esodo

La modellazione dell’esodo in un edificio complesso – Pordenone, 16 maggio 2019

Modellazione dell’esodo applicata in un edificio storico da adibire a uffici

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Caratterizzazione degli occupanti

Ing. Filippo Cosi – Fire Safety Engineer

La modellazione dell’esodo in un edificio complesso – Pordenone, 16 maggio 2019

Modellazione dell’esodo applicata in un edificio storico da adibire a uffici

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Caratterizzazione degli occupanti

Ing. Filippo Cosi – Fire Safety Engineer

La modellazione dell’esodo in un edificio complesso – Pordenone, 16 maggio 2019

Modellazione dell’esodo applicata in un edificio storico da adibire a uffici

Tempi di pre-evacuazione degli occupanti assistiti

(tempi di preparazione)

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Esempio: esodo in presenza di disabile con accompagnatore

Ing. Filippo Cosi – Fire Safety Engineer

La modellazione dell’esodo in un edificio complesso – Pordenone, 16 maggio 2019

Modellazione dell’esodo applicata in un edificio storico da adibire a uffici

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Analisi dei risultati

Ing. Filippo Cosi – Fire Safety Engineer

La modellazione dell’esodo in un edificio complesso – Pordenone, 16 maggio 2019

Modellazione dell’esodo applicata in un edificio storico da adibire a uffici

Utilizzo dei vani scala

Livelli di Servizio (LoS)

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[1] “Codice di prevenzione incendi commentato.” F. Dattilo, C. Pulito. EPC Editore.

[2] E-book “Attività Uffici: il progetto antincendio. Norme tradizionali, Codice, Fire Safety Engineering.” Ing. Filippo Cosi. Wolters

Kluwer.

[3] Lettera Circolare DCPREV prot. n. 3181 del 15/3/2016. “Linea guida per la valutazione, in deroga, dei progetti di edifici sottoposti

a tutela ai sensi del d.lgs. 22 gennaio 2004, n. 42, aperti al pubblico, destinati a contenere attività dell’allegato 1 al D.P.R. 1 agosto

2011.”

[4] “Calcolo dei parametri per il dimensionamento dei sistemi d'esodo secondo soluzione conforme del Codice di prevenzione incendi”.

Emanuele Gissi.

[5] “Soluzioni progettuali alternative per l’esodo, procedure analitiche di base e flessibilità progettuale.” Emanuele Gissi.

[6] BS 9999:2017. “Fire safety in the design, management and use of buildings – Code of Practice”.

Ing. Filippo Cosi – Fire Safety Engineer

Bibliografia di questo esempio pratico

La modellazione dell’esodo in un edificio complesso – Pordenone, 16 maggio 2019

Modellazione dell’esodo applicata in un edificio storico da adibire a uffici

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La modellazione dell’esodo in un edificio complesso – Pordenone, 16 maggio 2019

Modellazione dell’esodo applicata in un edificio storico da adibire a pubblico spettacolo

Ing. Filippo Cosi – Fire Safety Engineer

CASO PRATICO N. 2

Modellazione dell’esodo per una nuova attività di pubblico spettacolo da

insediare in un edificio storico e vincolato

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La modellazione dell’esodo in un edificio complesso – Pordenone, 16 maggio 2019

Modellazione dell’esodo applicata in un edificio storico da adibire a pubblico spettacolo

Ing. Filippo Cosi – Fire Safety Engineer

Descrizione dell’edificio

Trattasi di un fabbricato esistente, oggetto di vincolo

della Soprintendenza per i beni architettonici,

precedentemente ospitante attività industriali, da

ristrutturare e riconvertire, mettendolo a norma, per

adibirlo a struttura di pubblico interesse aperta al

pubblico.

Più nel dettaglio, l’ampia manica al piano terra ed il

soppalco aperto al piano secondo ospiteranno

esposizioni e manifestazioni di pubblico spettacolo;

il piano primo (soppalco chiuso e compartimentato)

ospiterà una sala conferenze dividibile in due.

Attività

Codice ai

sensi

D.P.R.

151/2011

Descrizione attività soggetta

Attività

principale

N. 72

Categoria C

Edifici sottoposti a tutela ai sensi del d.lgs. 22

gennaio 2004, n. 42, aperti al pubblico, destinati a

contenere biblioteche ed archivi, musei, gallerie,

esposizioni e mostre, nonché qualsiasi altra

attività contenuta nel presente Allegato.

Attività

secondaria

N. 69

Categoria C

Locali adibiti ad esposizione e/o vendita

all'ingrosso o al dettaglio, fiere e quartieri

fieristici, con superficie lorda superiore a 400 m2

comprensiva dei servizi e depositi.

Attività

secondaria

N. 65

Categoria C

Locali di spettacolo e di trattenimento in genere,

sia a carattere pubblico che privato, con capienza

superiore a 100 persone, ovvero di superficie

lorda in pianta al chiuso superiore a 200 m2 .

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Ing. Filippo Cosi – Fire Safety Engineer

Variante

progettuale:

nuovi

allestimenti

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Ing. Filippo Cosi – Fire Safety Engineer

Valutazione del rischio aggiuntivo

Inserimento di nuovi materiali combustibili

(aumento locale del carico di incendio).

Restringimento dell’attuale via di esodo verso sud

(sebbene vengano mantenuti gli stessi moduli di

uscita).

Posizionamento degli allestimenti in una zona

inizialmente priva o quasi di materiale combustibile

e non direttamente servita dagli EFC sulla copertura

in quanto sottostante la sala conferenze.

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Ing. Filippo Cosi – Fire Safety Engineer

Misure compensative

• estintori;

• addetti con formazione rischio incendio di

livello alto;

• addetti all’evacuazione, con formazione

rischio incendio di livello medio, al piano

secondo;

• collegamento degli smoke-out sul tetto

all’IRAI;

• dispositivi automatici di apertura delle

porte sottesi all’IRAI. Tali serramenti,

aprendosi automaticamente, non solo

faciliteranno l’esodo, ma soprattutto

garantiranno l’ingresso dell’aria di riscontro

che renderà efficace il tiraggio degli EFC sul

tetto. L’ingresso dell’aria da tali serramenti

rappresenta la migliore misura possibile per

garantire che in corrispondenza delle uscite

non si accumuleranno fumi;

• anche i serramenti di uscita dello spazio al

piano secondo, posti sempre sulla facciata

sud, saranno dotati di dispositivi di

apertura automatica;

• le facce posteriori dei due allestimenti

saranno integrate da nuove pareti EI30 con

altezza pari agli allestimenti.

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Descrizione delle configurazioni di utilizzo degli spazi

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Ing. Filippo Cosi – Fire Safety Engineer

Aspetti analizzati con la FSE (piano terra)

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Aspetti analizzati con la FSE (piani superiori)

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Argomenti trattati con la FSE

Elenco degli argomenti trattati con

la FSE

1 INTRODUZIONE

2 SCENARI DI INCENDIO DI PROGETTO

3 SOGLIE DI PRESTAZIONE

4 RAPPRESENTAZIONE GRAFICA DEI

RISULTATI DI FDS

5 MODELLAZIONI DI ESODO

6 VERIFICA DELL’EFFICACIA DEGLI

INTERVENTI MIGLIORATIVI IN

PROGETTO

7 CONCLUSIONI DEL PROGETTISTA

ANTINCENDIO

Posizione reale degli EFC in copertura,

come illustrato in sede di SCIA

US P.2° automatizzate

US di sicurezza US P.T. automatizzate in colore più scuro

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Scenari di incendio

Area al 2° piano

Guardaroba

Area eventi al

piano terra

Caffetteria

Focolaio di

incendio di

progetto

Scenario Tipo Caratteristiche

LAV -

E5_00

Configurazi

one attuale

(SCIA del

2018)

EFC in

copertura

come da

SCIA

Gli EFC in copertura si

aprono con i tempi

previsti dal piano di

emergenza (l’apertura

degli EFC è ritardata di

300 s rispetto al

rilevamento delle

sonde)

Apertura

manuale

delle U.S.

come nella

reale

configurazi

one attuale

LAV -

E5_01

Configurazi

one

migliorativ

a prevista

in questo

progetto

EFC in

copertura

come da

SCIA

Gli EFC in copertura, le

porte in facciata SUD e

le porte al secondo

piano si aprono

automaticamente e

tempestivamente

all’attivazione del

sistema di rilevamento

fumi presente al PT

nella zona dei nuovi

allestimenti

Aperture

US P.T. e

P.2°

automatizz

ate,

miglioria di

progetto

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Scenari di

incendio

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Soglie di prestazione (verifica ASET > RSET)

Piano terra

ASET = 400s

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Soglie di prestazione (verifica ASET > RSET)

Piano primo e scala

ASET = 220s

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Soglie di prestazione (verifica ASET > RSET)

Piano secondo

ASET = 190s

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Modellazioni dell’esodo

Posizionamento degli occupanti

Per esempio, nella configurazione B1, sono previsti 952 occupanti al piano terra, compresi 10 addetti a bar e guardaroba, di cui 4

disabili in sedia a rotelle (tutti ubicati al piano terra) accompagnati da un assistente.

Si ipotizza che l’incendio parta in un momento precedente all’inizio dell’evento di spettacolo, per cui una parte degli spettatori è già

seduta tra le file (742 persone) mentre i restanti spettatori (200) sono ubicati nell’area compresa tra il bar ed il locale guardaroba.

In questa configurazione si sono volutamente omessi gli addetti dello spettacolo (solitamente posizionati nell’area del palco) poiché

essi utilizzano la via di esodo U.S.1 a loro dedicata (tale U.S. è comunque a disposizione degli spettatori nel progetto approvato dai

VVF ma non viene considerata nelle modellazioni degli scenari B1-F e B1-G).

A favore di sicurezza si considera la contemporaneità di utilizzo della sala al piano secondo, con una capienza pari ad ulteriori 200

persone. Oltre agli spettatori si sono considerati 6 dipendenti per il guardaroba e 4 dipendenti nell’area bar.

Spettatori non

ancora seduti

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Modellazioni dell’esodo

Posizionamento degli occupanti e impostazione dei percorsi di esodo

Spettatori non

ancora seduti

Focolaio nel

guardaroba

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Modellazioni dell’esodo

Scenari di esodo F e G

Nello scenario F si ipotizza che tutti fuoriescano

dalle uscite di sicurezza U.S.4 poste sulla facciata

sud, spinti dall’apertura automatica delle porte e

dagli steward addetti all’evacuazione. Questo

scenario è utilizzato per analizzare il caso in cui la

permanenza nell’area al P+2 è maggiore.

Caratteristica Scenari di esodo

Scenario B1-F Scenario B1-G

Affollamento complessivo 1.152 persone

Affollamento piano terra 952 persone

Affollamento sala piano secondo 200 persone

Percorsi di esodo occupanti piano terra Vedere Figura precedente

Percorsi di esodo occupanti piano secondo 200 persone da U.S.4 160 persone da U.S.4

0 persone su scala

aperta

40 persone su scala

aperta

Tempo di rivelazione incendi (tdet) 30 s

Tempo di allarme (ta) 0 s (allarme automatico con EVAC)

Tempi di pre-movimento occupanti piano terra da 90 a 150 s

Tempi di pre-movimento occupanti piano

secondo

da 90 a 120 s

Nello scenario G si ipotizza che il

20% degli occupanti del P+2 (40

persone) fuggano utilizzando la

scala aperta. Questo scenario è

utilizzato con l’obiettivo di

analizzare le condizioni di

tenability lungo la scala.

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Modellazioni dell’esodo

Risultati

Risultati (tempi) Scenari di esodo

Scenario B1-F Scenario B1-G

Percorsi di esodo occupanti piano

secondo

200 persone da

U.S.4

160 persone da

U.S.4

0 persone su

scala aperta

40 persone su

scala aperta

Ultimo occupante ad uscire

dall’U.S.4 (P+2 a sud)170 s 160 s

Ultimo occupante ad entrare nella

scala aperta partendo dal P+2

nessuno 140 s

Ultimo occupante ad abbandonare

la scala aperta

nessuno 190 s

Ultimo occupante ad uscire

dall’edificio dall’U.S.3 (sud)

254 s 250 s

Ultimo occupante ad uscire

dall’edificio dall’U.S.2

(RSET complessivo)

288 s 287 sASET = 400s

ASET = 190s

ASET = 220s

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Modellazioni dell’esodo

Verifica delle soglie di tenability degli occupanti più svantaggiati

Le soglie di prestazione dei singoli occupanti vengono

restituite dal software della modellazione dell’esodo

(Pathfinder) tramite l’importazione delle misurazioni del

software CFD di incendio (Pyrosim) e tenendo conto del

movimento dell’occupante.

Non ritenendo possibile né utile rappresentare la soglia

di ciascun individuo, sono stati selezionati:

1. i 4 disabili (hanno velocità di movimento inferiore

e ingombro geometrico maggiore);

2. l’ultimo occupante del P+2 che impegna l’US4;

3. l’ultimo occupante ad abbandonare la scala aperta

dopo averla percorsa in discesa dal P+2 al piano

terra;

4. l’ultimo occupante a percorrere il corridoio retro

guardaroba;

5. l’ultimo occupante a percorrere il corridoio retro

caffetteria;

6. l’ultimo occupante ad attraversare lo spazio tra i

due allestimenti.

Grafico dei tempi di esodo

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Modellazioni dell’esodo

Verifica delle soglie di tenability

degli occupanti più svantaggiati

Slice della visibilità: gli ultimi occupanti

del piano terra escono dall’edificio

Slice della visibilità: gli ultimi occupanti

del piano secondo escono dall’edificio

Grafico della visibilità degli ultimi 4

occupanti che escono dall’edificio

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Modellazioni dell’esodo – scenario

«G» con utilizzo della scala interna

Verifica delle soglie di tenability

degli occupanti più svantaggiati

Grafico della visibilità degli ultimi 5

occupanti che escono dall’edificio

Slice della visibilità: gli ultimi occupanti

del piano terra escono dall’edificio

Slice della visibilità: gli ultimi occupanti

del piano secondo escono dall’edificio

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Modellazioni dell’esodo – scenario

«G» con utilizzo della scala interna

Verifica delle soglie di tenability

degli occupanti più svantaggiati

Slice della visibilità: verifica della scala

interna di tipo aperto

Slice della visibilità: verifica dei piani

primo e secondo

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Modellazione dell’esodo applicata in un edificio storico da adibire a pubblico spettacolo

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Verifica dell’efficacia delle misure correttive previste in progetto

Confronto della visibilità nei due scenari

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Verifica dell’efficacia delle misure correttive previste in progetto

Configurazione precedente

Confronto della visibilità nei due scenari

Configurazione migliorativa di progetto

Parte inferiore del

volume libera dal fumo

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Filmato rappresentativo