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N Ne er ra a L Le ed dr ra a V V o ol l t tu ur r n no o B Ba as ss sa a M Ma ar re em mm ma a C Ca ad do or re e i in n b be el ll ly y b bo oa at t C Co os st tr ru uz zi i o on ne e: : m mu ug gg gi i n ne e n. 4 AGOSTO-SETTEMBRE 2014 www.lapescamoscaespinning.it € 5,90 ITINERARI ESTIVI FRESHWATER & SALTWATER E El l b ba a S Se er r m me en nz z a a L La ag gh hi i s sa ar rd di i C C o o s s t t a a V Vi i o o l l a a M Ma as ss sa ac ci i u uc c c co ol l i i L L i i p pa ar r i i e ed d E Eo ol l i i e e N Na av vi i g gl l i i o o P Pa av ve es se e 4/2014

La Pesca Mosca e Spinning 4/2014 anteprima

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La Pesca Mosca e Spinning 4/2014 (agosto-settembre 2014): l'anteprima del numero in edicola, con il Sommario, la parte iniziale di cinque articoli e l'intero Show room, con le novità delle principali aziende del settore.

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www.lapescamoscaespinning.itVai sul nostro sito per

• scaricare articoli e numeri gratuiti• fruire dei contenuti multimediali relativi all’ultima rivistauscita e alle precedenti: video, foto, testi aggiuntivi• consultare l’elenco completo di tutti gli articoli pubblicatidal febbraio 1997• consultare l’indice per autore• accedere ai nostri portali di notizie di mosca e di spinning• essere indirizzato ai nostri altri canali web (Facebook,Twitter, YouTube, Flickr ecc.)

Come annunciato da più parti, eccoci puntuali all’appuntamento in edicola con unnuovo numero monotematico – dopo quello apprezzatissimo di febbraio-marzo suartificiali e costruzione – dedicato a dodici itinerari estivi d’acqua dolce e salata. Gliarticoli sono pensati per chi, in vacanza in località più o meno turistiche – con lafamiglia o in varia compagnia – non voglia perdere l’occasione di farsi una pescatain acque che si trovano nelle vicinanze e che magari non ha mai frequentato prima.Tutti i contributi sono stati realizzati da nostri collaboratori che vivono nella zona

o la frequentano abitualmente e che illustrano le varie opportunità offerte dalla location, ognunonaturalmente secondo la propria inclinazione e il proprio estro, senza conformarsi a uno schemapreordinato. Si va dal nord al sud della penisola, senza trascurare le isole maggiori. Non è stata per-seguita alcuna volontà di completezza, anche per evitare di riproporre argomenti già presentati sul-la rivista nelle uscite dell’ultimo anno. Inutile dire che l’approccio dei vari autori è quello classicodella rivista, ovvero molto specializzato, unendo quindi divugatività riguardo ai luoghi e approfon-dimento riguardo alle tecniche da impiegare. Due sono le eccezioni a questo schema: l’articolo sulNaviglio Pavese, dedicato evidentemente a chi rimane in città, e quello sull’imitazione del muggine,per non interrompere la nostra serie di costruzione, che sta volgendo alla conclusione in questa for-ma e per la quale stiamo organizzando alcune interessanti novità.

Ma questo numero segna anche un cambiamento di rotta, o meglio un ritorno alla rotta con-sueta all’interno di un nuovo progetto editoriale. Dopo aver sperimentato il diffuso apprezzamen-to della versione digitale – la quantità di copie sfogliate sulla piattaforma dedicata o scaricate dalnostro sito ha superato ogni aspettativa –, ma aver registrato anche un numero davvero considere-vole di richieste per un ritorno definitivo all’edicola, abbiamo deciso di riprendere la nostra con-sueta, periodica presenza su carta, affiancandole la contemporanea presenza digitale su app perdispositivi mobili. Il tutto fondato, ripetiamo, su un nuovo progetto editoriale, che prende avviogià da questo numero ma che si sostanzierà maggiormente a partire dal prossimo, e che prevedeun restyling complessivo della nostra proposta digitale. Questo numero sarà dunque disponibile,dai primi di agosto, oltre che su carta anche in una nuova app, secondo le indicazioni che fornire-mo attraverso i nostri diversi canali web – sito, portali, pagina Facebook, canale YouTube ecc. –,per consentire a ognuno di scegliere la modalità di acquisizione preferita della rivista. Da settem-bre verrà poi inaugurata una nuova interazione tra periodico e web, che fornirà contenuti multi-mediali ulteriori e gratuitamente fruibili, seguendo in parte la via fin qui percorsa di filmati, galle-rie fotografiche e articoli arretrati, in parte proponendo nuovi argomenti attraverso anticipazioni,tutorial, format di vario tipo.

Ricordate che è sempre possibile chiedere approfondimenti e chiarimenti sugli argomenti degliarticoli interagendo con la nostra pagina Facebook, che è nata proprio a questo scopo, o scrivendodirettamente alla mail dei nostri collaboratori. Buona lettura e buone vacanze. E chi le ha già fattepotrà forse trovare qui la scusa per concedersi, potendo, un piccolo supplemento.

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Direttore responsabileEugenio Ortali

RedazioneVia Jacopo Della Quercia 88 • 50053 EmpoliTel. 0571/73.701 • Fax 0571/530.989www.lapescamoscaespinning.itinfo@lapescamoscaespinning.itwww.facebook.com/MoscaeSpinninghttp://twitter.com/lapescaMeSwww.youtube.com/user/MoscaeSpinningwww.flickr.com/photos/moscaespinning

Segretaria editingGraziella Curto

Hanno collaborato a questo numeroClaudio Carrara, Luca Dal Cer,Fabio Federighi, Francesco Li Bianchi,Franco Mancini, Ivano Mongatti,Giorgio Montagna, Francesco Paolini,Angelo Piller, Paolo Polimeni,Federico Renzi, Marco Sammicheli,Alessandro Sgrani, Emanuele Turato,Antonio Varcasia, Daniele Vinci

Pubblicità e abbonamentiZona Franca Edizioni srl

Via Novara 53 • 00198 RomaResponsabile pubblicità: Elena Dall’ArmiTel. 0571/73.701 • Fax 0571/530.989

Pubblicazione periodica

Disponibile anche come Appper iPad e dispositivi Android

Registrazione presso il Tribunale di Vicenzan. 900 del 4 febbraio 1997

Tutti i diritti riservatiLA PESCA MOSCA E SPINNINGZONA FRANCA EDIZIONI srl

Direttore editorialeGiulio Fascetti

Grafica e impaginazione: Petra srl

Stampa: Arti grafiche Boccia spa, Salerno

Distribuzione: Press Di, Distributorestampa e multimedia srl - 20134 Milano

16ISOLA D’ELBAdi Francesco PaoliniNei porti di Rio Marina, Marciana Marina,Portoferraio è possibile ottenere anche inestate buone catture: a seconda dei luoghiserra, spigole, ricciolotte, barracuda, palami-te, lecce amia. Per chi vuole tentare spotmeno facili ci sono spiagge e scogliere, maanche secche al largo, fra Rio Marina e Cavo.

24NERAdi Claudio Carrara«Un fiume dalle caratteristiche del tuttoparticolari, selvaggio, affascinante e decisa-mente impegnativo, soprattutto a causadella sua conformazione: una vera e propria‘palestra’ per il pescatore a mosca, che puòtrarre dalla sua frequentazione un notevoleapporto al proprio bagaglio tecnico».

30NAVIGLIO PAVESEdi Daniele VinciPensato per chi resta in città, questo artico-lo costituisce un invito ad approfondire la co-noscenza con un corso d’acqua che garanti-sce la possibilità di insidiare varie specie achi voglia accostarsi all’entusiasmante pra-tica dello street fishing: cavedani, lucci, lu-cioperca, persici, bass, carpe, tinche, siluri...

36IN CADORE COL BELLY BOATdi Angelo PillerLe Dolomiti d’estate sono prese d’assalto,ma basta gonfiare il proprio belly e darequalche colpo di pinna per lasciarsi tutto al-le spalle e scoprire le tante opportunità dipesca offerte da alcuni dei grandi laghi del-la zona, come i quattro invasi del Cadorepresentati qui da Angelo.

44COSTA VIOLAdi Paolo PolimeniIl mare calabro è uno dei più apprezzati perle vacanze, ma sarebbe un peccato non co-gliere l’occasione per conoscerne anche lezone più produttive a spinning, sia sulla co-sta che nelle zone delle foci, da tentare conle tecniche classiche o con quelle più ‘mo-derne’: Scilla, Favazzina, Bagnara, Marinella.

50VOLTURNOdi Alessandro SgraniSplendidi sono gli ambienti creati lungo ilsuo percorso – fra Abruzzo, Molise e Campa-nia – dal Volturno. L’autore lo frequenta damolti anni e spiega come, a mosca, è possi-bile variare tutte le tecniche per avere ra-gione dei suoi difficili abitanti nei vari trattiche vi si susseguono.

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58SARDEGNA. VACANZE E PASSIONEdi Franco Mancini e Barbara PellegriniL’entroterra sardo è sempre più apprezzatoper la sua solitaria bellezza e per la genuinaospitalità dei suoi abitanti. Una guida di ec-cezione illustra qui alcuni dei più noti invasiper la pesca soprattutto del bass, in un per-corso che coniuga al meglio l’esigenza delleferie con la passione alieutica.

64BASSA MAREMMA.A MOSCA IN MAREdi Marco SammicheliUna descrizione molto accurata delle carat-teristiche delle varie località presenti sullacosta della Maremma grossetana, territorioprediletto per le uscite di pesca dell’autore,con riferimenti a regolamenti e problemiambientali.

70LE FARIO DEL SERMENZAdi Giorgio MontagnaAffluente del Sesia, il Sermenza possiedeun bel tratto gestito in regime di riservadalla Società Valsesiana Pescatori Sportivi,dove è possibile insidiare delle spettacolaritrote. Ma tutto il territorio curato dalla SVPSoffre acque interessanti, da frequentare conparticolare soddisfazione nel periodo estivo.

76IL LEDRA. IERI, OGGI, DOMANIdi Ivano MongattiDopo un periodo difficile, che ha cancellato ibei ricordi del fiume di tanti pescatori chel’hanno frequentato fino ai primi anni delDuemila, il Ledra sta oggi rinascendo grazieall’entusiasmo e alla passione dei soci delclub «Moscins e Moscions», che hanno sapu-to lottare contro inquinamento e altri guai.

82LIPARI E LE EOLIEdi Francesco Li BianchiOltre a essere una delle autentiche perledel Mediterraneo, l’arcipelago delle Eolie co-stituisce l’ambiente ideale dove praticarealcune delle più recenti tecniche nate in se-no allo spinning marino, senza allontanarsidall’Italia. Qui l’autore si sofferma in partico-lare su light game e inchiku.

90MUGGINEdi Federico RenziNon potevamo certo saltare l’appuntamentocon la nostra serie di costruzione e il muggi-ne sembra fatto apposta per questo nume-ro, dal momento che, per il pescatore a mo-sca che si trova al mare, la sua imitazione èsinonimo di pesca da riva o sottocosta, allaricerca di tutti i predatori di questi ambienti.

96MASSACIUCCOLIdi Luca Dal CerSpot ideale per gli amanti della pesca a flip-ping e a pitching – ma non solo – nei suoinumerosi canneti e nei suoi canali, Massa-ciuccoli si trova a pochi chilometri da Via-reggio e dalla Versilia. Artificiali e tecnicheper un divertimento assicurato nelle acquetanto amate da Puccini.

RUBRICHE

004 NOTIZIE104 SHOW ROOM110 RECENSIONI111 MERCATINO

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Èla più grande delle isole dell’arcipelago tosca-no, velocemente raggiungibile da Piombino:famosa nell’antichità per le sue miniere di fer-ro, l’isola d’Elba si è modernamente sviluppatanel settore turistico e, grazie alla posizionestrategica, alla bellezza delle coste, ai profumidella natura rigogliosa, agli eccellenti vini,

rappresenta oggi una delle mete più gettonate per le vacanzeestive e non. Sono molto legato all’isola e soprattutto al paesedi Rio Marina, dove sono nati i miei nonni paterni e dove hotrascorso i momenti più belli e spensierati della mia vita, maprima di scrivere questo articolo ho voluto fare una full im-mersion, una maratona di pesca durata quattro giorni, conl’intento di ripulirmi dai preconcetti dovuti alla conoscenzadel luogo, che avrebbero potuto condizionarmi nel consiglia-re approcci e strategie a chi, magari per la prima volta, appro-

fittando della presenza vacanziera, volesse provare lo spin-ning in queste bellissime acque. In verità ho incontrato unasituazione abbastanza difficile, con attività pressoché nulla, acausa dell’instabilità meteorologica del periodo, ma ho potu-to comunque trovare conferma a potenzialità che già cono-scevo e che in altre situazioni potranno sicuramente regalarebuone soddisfazioni.Un itinerario marino, proprio per la variabilità di molti aspet-ti (periodo dell’anno, condizioni meteo e altro), vuole esseresoprattutto una guida di massima e così dovete intenderequesto articolo: come il consiglio dato all’amico che non èmai stato in un determinato posto e che ha bisogno di qual-che dritta per non perdere troppo tempo e per pescare in spotche già hanno dato buoni risultati nel tempo. Il che nonesclude naturalmente che si possono trovare altrettante e va-lide alternative anche altrove.

Vista del golfo di Portoferrario dalla cima del Volterraio.

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i portiLa pesca nei porti non è certo affascinante e stimolante comequella esercitata negli ambienti naturali, ma occorre conside-rarne la praticità e le potenzialità di catture, per cui mi soffer-merò in particolare sulla descrizione di questi ambienti. Seb-bene la legislazione vigente vieti espressamente questa prati-ca nelle aree portuali, le capitanerie dell’isola d’Elba sono tol-leranti nei confronti della pesca sportiva, sempre che avvenganel rispetto delle regole relative al quantitativo massimo pre-levabile e che non si rechi disturbo a persone, cose e imbarca-zioni ormeggiate in banchina.

Partiamo da Rio Marina: piccolo porto situato nella zona piùa est dell’Isola, tra la fine degli anni Novanta e gli inizi del

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Duemila fu completamente colonizzato dai famelici serra,che risalendo la costa occidentale della nostra penisola vi tro-varono l’ambiente perfetto per le loro scorribande, tant’è chein quel periodo fecero praticamente fuori la concorrenza, di-ventando gli unici predatori insidiabili. È stata la mia palestradi spinning e ricordo ancora la soddisfazione e l’incredulitàdelle prime catture, con questi strani pesci che salivano concattiveria sui wtd e si esibivano in salti spettacolari, finendonella maggior parte dei casi per slamarsi. Negli anni la situa-zione è andata man mano stabilizzandosi e oggi, oltre al ser-ra, si possono incontrare alcune belle spigole e, nel periodoestivo, piccole ricciole, chiamate dai locali limoncini, nonché,da metà agosto fino alle porte dell’autunno, lampughe.Gli amanti dell’ultralight possono divertirsi con sugarelli eocchiate, ma ho notato anche un’importante ripresa di orate,mormore e saraghi che, insieme ai sempre presenti pesci di

FRANCESCO PAOLINI [ [email protected]]

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In Cadore

ANGELO PILLER [ [email protected]]

L’estate in montagna è una stagione splendi-da: giornate calde ma ventilate, sole, pano-rami mozzafiato e molti itinerari in cui an-dare a pescare. Forse l’unico aspetto nega-tivo riguarda il numero di turisti e villeg-gianti che, abbandonate le città arse da cal-do e afa, si riversano in alta quota, ma ago-

sto, si sa, è tempo di ferie, e chi vuole praticare l’attività alieu-tica è spesso costretto a svolgere il suo hobby in compagnia dialtri ‘colleghi’, o a condividere fiumi e torrenti con i tanto te-muti villeggianti, che rendono quasi inutile qualsiasi tentati-vo di catturare trote e temoli. E allora cosa fare? La soluzionec’è, e si chiama ciambella, o belly boat. Fortunatamente i la-ghi in montagna non mancano e qui difficilmente si viene di-sturbati. Prendendo come punto di riferimento Pieve di Ca-dore, paese natale di Tiziano, prenderemo qui in considera-zione i principali laghi del Cadore che si prestano a essere‘navigati’ e pescati tramite belly.

Il lago di Centro CadoreIl lago di Centro Cadore è uno specchio d’acqua situato tra gliabitati di Pieve e di Lozzo, formatosi negli anni Cinquanta inseguito alla costruzione della diga di Pieve di Cadore, chesbarra il Piave all’altezza di Sottocastello. Al centro del baci-no, di fronte a Calalzo, si sono creati alcuni isolotti che diven-tano penisole a seconda del livello dell’acqua, regolato artifi-cialmente dall’Enel; nel caso di acqua alta, questa diventa unadelle zone più pescose. Il lago è caratterizzato da una popola-zione ittica molto varia: trote (fario, ibridi e marmorate), ca-vedani, carpe, persici, lucci e qualche temolo. Purtroppo il li-vello può variare molto a seconda della stagione, anche se disolito in estate rimane quasi sempre molto alto. Non è un la-go a misura di belly boat, perché è tra i più estesi dell’interaprovincia – sviluppandosi su tutta la lunghezza della vallatadel Centro Cadore, per una superficie di 2,3 kmq e unaprofondità massima di 106 m – ed è costantemente alimenta-

Il lago di Centro Cadore.

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to dal Piave. La pesca in ciambella va quindipianificata scegliendo una zona ben precisain cui svolgerla. Se per esempio volete tentarei lucci o i persici, darete la preferenza allaparte centrale del lago, in prossimità degliisolotti o dei cespugli che qui emergono rigo-gliosi. Ottima anche la zona di Lagole e quel-la presso il lungo ponte di Vallesella. In estatele bollate dei cavedani e di qualche trota sonoquasi una costante, soprattutto la mattinapresto e poco dopo il tramonto, o quando ilvento non increspa l’acqua. Per le trote è con-sigliabile la parte in cui il Piave sfocia nel la-go, proprio perché la temperatura più freddadelle acque del fiume può fare la differenza.Vale lo stesso discorso per tutti i piccoli tor-renti che sfociano nel bacino: il rio Molinà, ilCridola e il Talagona.

Una bella cattura sul lago di Centro Cadore.

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ScillaScilla è una deliziosa cittadina ricca di storia e cultura mari-nara. Famosa per la pesca al pesce spada, che già dalla tardaprimavera si effettua nello Stretto con le ‘passarelle’, megliodette ‘feluche’, imbarcazioni eredi dei luntri adoperati per lacattura dei pesci spada con vedetta e arpione, secondo l’anti-co metodo dei Fenici. È da sempre un punto interessante perla ricerca dei predatori dal momento che nella zona del portoi fondali, per nulla regolari, offrono cambi di corrente impor-tanti e ampi degradi di fondale anche a pochissimi metri dal-la costa. Da settembre a dicembre il molo esterno viene fre-quentato assiduamente dai pescatori locali, che ‘gareggiano’nella pesca ai calamari con totanare in seta. La località ha in-fatti spesso offerto spunti interessanti per prove tecniche ecatture di rilievo nella tecnica dell’eging.Parlavamo di rocce ed è da qui che si inizia a conoscere me-glio il territorio. Posto sopra la rocca di Scilla, il CastelloRuffo sovrasta a sud il quartiere di Marina Grande, o spiaggiadelle sirene, e a nord il pittoresco borgo marinaro di Chiana-lea, con le case costruite sugli scogli che sembrano galleggiaresull’acqua, le barche tirate verso l’interno e scorci di pesca ve-

LaCosta Viola è il territorio calabro che si esten-de per circa cinquanta chilometri da Scilla aMarinella di Palmi, attraversato da nord a sudin entrambe le direzioni dalla Strada Statale 18,che funge da punto di riferimento stradale perraggiungere comodamente in auto le varie lo-calità poste lungo tutto il tratto costiero. Per

raggiungere queste zone è possibile utilizzare due aeroporti,quello di Reggio Calabria e quello internazionale di Lamezia,mentre in treno la stazione di riferimento è quella di Villa SanGiovanni. Nella parte iniziale posta più a sud, quindi più vici-na a Scilla, prevalgono brevi ‘spiagge ghiaiose’, dette cale, an-tistanti a grotte di alto interesse per via dell’esistenza al lorointerno di polle d’acque dolci che, per la loro pressione, emer-gono sopra il livello marino, come per esempio la famosaGrotta delle Rondini; tali grotte sono costituite da rocce cri-stalline, che dal punto di vista geografico rappresentano il ti-po di ‘costa a falesia’. L’intero territorio è attraversato da unanumerosa serie di torrenti dalle caratteristiche particolari,brevi in lunghezza con letti stretti, percorsi fortemente acci-dentati e pendenza decrescente procedendo verso le bassequote fino alla foce nel Tirreno, in prossimità del rimescola-mento delle acque dello Stretto di Messina.

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PAOLO POLIMENI [ [email protected]]

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ramente suggestivi, soprattutto se praticati con i giusti accor-gimenti e nel rispetto dei luoghi e delle norme di prudenza esicurezza che devono sempre caratterizzare l’azione di pesca.I fondali di Chianalea sono ricchi di rocce e vegetazione erappresentano una meta per gli amanti del turismo subac-queo. Nei due borghi esistono varie strutture ricettive e loca-li, ove non manca la possibilità di gustare i vari modi di cuci-nare il pesce o di rinfrescarsi le idee con un ottimo zibibbo.Dal Porto di Chianalea, le prede insidiabili sono quelle checaratterizzano i fondali alti e rocciosi. Partiamo dalle grosseocchiate, che qui amano restare in corrente, sferrando attac-chi a pelo d’acqua a tutti gli avannotti che capitano a tiro. Inconfigurazione LRF, quindi con canne dedicate fino a 5 g,fluorocarbon in bobina dello 0,16, testina piombata e piccolishad siliconici, offrono garanzia di cattura. Anche i piccoliminnow floating funzionano benissimo e vengono attaccatifino a sotto le mura del porto.

Chianalea di Scilla e il Castello Ruffo visti dalla feluca. Ancora il Castello Ruffo, con la spiaggia antistante.

Una cattura effettuata al porto di Scilla.

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ALESSANDRO SGRANI [ [email protected]]

Il no kill alto del tratto Colli a Volturno.

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Sono tornato dopo una lunga assenza nel Voltur-no e gli ormai sbiaditi ricordi di bellissime pe-scate si sono fatti nuovamente vivi, confermatidall’ottimo stato in cui si trova ancora questostraordinario fiume. Il Volturno nasce nel ver-sante del Monte Meticcia nell’Appennino abruz-zese-molisano, tra i comuni di Rocchetta al Vol-

turno e Castel San Vincenzo nella provincia di Isernia, persnodarsi poi attraverso il Molise occidentale e la Campaniasettentrionale; è lungo 175 km, dei quali 45 scorrono in Moli-se. Il fiume diventa ‘grande’ nei pressi di Colli al Volturno, do-ve, dopo la restituzione delle acque captate alla sorgente perscopi idroelettrici, si presenta con un’ottima portata e un let-to ampio e spazioso. Il tratto che ci interessa scorre in provin-cia di Isernia, dalle sorgenti fino a Venafro: una ventina dichilometri circa molto variegati, sia nella conformazione chenella gestione delle acque, nei quali si possono trovare trattimolto torrentizi, tipicamente appenninici, con grandi massiche spezzano le correnti, abitati da bellissime trote scaltre ediffidenti. La spettacolarità di questa parte è data anche daicolori molto tenui, chiari, che rendono il fiume molto parti-colare. Scendendo, assume la tipica forma del fiume di fondo-valle, con una grande quantità di acqua, quasi inaspettata,lunghe piane alternate a forti correnti e profonde buche. Gliinsetti sono abbondanti, soprattutto effimere e tricotteri; inestate inoltrata sono famose le impressionanti schiuse di Oli-goneuriella rhenana, spettacolo realmente incredibile.La grande quantità di insetti e le diverse situazioni dannol’opportunità di pescare a mosca con varie tecniche durantela stessa giornata: ninfa, sommersa e secca, tenendo contodella stagione, della giornata, dell’orario e della parte di fiu-me affrontata. Oltre a tratti ‘liberi’, si trovano zone gestitecon no kill, tratti chiusi alla pesca e zone regolamentate pertutte le tecniche. Nella parte alta, nel comune di Colli a Vol-turno, l ’Associazione Pescasportivi Colli a Volturno(www.apscolliavolturno.it) gestisce da molti anni questo bel-lissimo tratto. Più a valle è invece la Fipsas, sezione di Isernia,a gestire circa 8 km di fiume, con all’interno un no kill esclu-sivo per la pesca a mosca.

Colli a VolturnoL’associazione ha intrapreso da tre anni un progetto di rein-troduzione della trota autoctona avvalendosi della professio-nalità dell’ittiologo Pier Paolo Gibertoni e del suo staff. Sonostati catturati soggetti adulti rigorosamente puri dai quali siottengono migliaia di avannotti, che tutti gli anni vengonoimmessi nel fiume. Dopo tre anni si vedono i primi frutti e sututto il tratto capita di pescare stupende trote che stanno ve-locemente crescendo. La parte gestita si sviluppa a partire daun no kill per la pesca a mosca in prossimità di ‘Colli’, perpassare a un tratto generico dove sono ammesse tutte le tec-niche, quindi a un divieto assoluto di pesca, a un tratto anco-ra generico, per finire con un secondo tratto no kill che ter-mina al Ponte Rosso. Nei pressi di Colli, il Volturno è un tor-rente con piane e brevi tratti di corrente con sassoni e occhi,il cui colore chiaro del fondo contrasta con lo scuro del mu-schio che si forma sui sassi sott’acqua, dando vita a un pae-saggio davvero splendido e originale. Nel primo no kill, oltrealle fario di cui si è detto, si possono trovare iridee di buonataglia, che permettono di gestire la pressione di pesca senza il

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GIORGIO MONTAGNA [ [email protected] ]

Verso la metà dello scorso maggio, in com-pagnia dell’amico Andrea Roveda, ho ef-fettuato un’uscita di pesca a spinning nel-le cristalline acque del Sermenza, un tor-rente alpino che si snoda in una splendi-da valle a circa 1200 m di altitudine, cir-condato da prati nei quali pascolano ca-

prioli e camosci. Si tratta di un affluente del fiume Sesia chenasce in alcuni rami sorgentizi che si uniscono a monte delcomune di Rima San Giuseppe e che forma anche il laghettodi Rimasco, in provincia di Vercelli; il tratto oggetto dell’arti-colo è in regime di riserva e va dalla cascata del Buzzo fino a200 metri a monte del ponte delle Quare, accanto alla stradache conduce a Rima. L’uscita è stata preceduta da un incon-tro con Savino Re, presidente della Società Valsesiana Pesca-tori Sportivi, che gestisce il torrente: particolarmente amantedelle marmorate del Sesia ma anche dei tanti temoli ‘pinnablu’ della zona, Re ha promosso la pesca catch and release eintrodotto norme più restrittive nel nuovo regolamento dipesca. Gentilissimo, ci ha illustrato la vastità di acque gestitedalla SVPS, accessibili da pescatori di svariate tecniche, conregolamenti e controlli peculiari a seconda dei tratti prescelti.Accanto al Sesia, ai suoi affluenti e ai laghi, quasi tutti moltonoti, esistono riserve turistiche (Varallo, Scopello, Alta ValleSesia) e riserve ‘soci sostenitori’ (Riserva delle Piode, Torrente

Egua e appunto Torrente Sermenza). La pesca ai salmonidinei corsi d’acqua valsesiani è fruttuosa anche nei mesi estivigrazie alla temperatura fresca dell’acqua. Da inizio maggio atutto settembre questi luoghi sono dunque un punto di sicu-ro riferimento per chi ama dilettarsi con le trote anche neimesi caldi; i cambi di clima, come pure il susseguente passag-gio di forti temporali, frequenti ad esempio a fine agosto, rivi-talizzano ulteriormente le acque rendendo più attivo il pesce.Se giungerete sul luogo di pesca con acque velate, che hannorisentito di forti piogge, avrete quindi l’opportunità di farel’incontro con una trota di svariati chili, finalmente uscitadalla sua tana in caccia di pesce foraggio. Oltre ad avere gam-be allenate per camminare lungo il torrente, è bene avvalersidi uno zainetto con cambio del vestiario, una felpa o un pile euna giacca antipioggia, perché in queste zone i cambi di tem-po repentini sono nella normalità. Pescando con gli stivali acoscia, ogni spostamento va effettuato in modo delicato, siaper non spaventare le trote, sia per la propria incolumità.Se intendete pianificare una serie di giornate di pesca nelleacque gestite dalla SVPS, consultate con cura il sito della so-cietà (www.valsesiapesca.it) per individuare le caratteristichedelle varie zone, i vari regolamenti e il costo dei permessi.Nella nostra giornata di pesca le trote della riserva sul Ser-menza, fario dalla livrea stupefacente, hanno evidenziatoun’ottima reazione in canna, dimostrandosi all’altezza dello

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show room

dalla Scozia

DAIWA LEXA FLY RODSDaiwa Italy festeggia la propria nascita proponendo ai PaM italiani laserie di canne Lexa, prodotte in Scozia seguendo i più elevati stan-dard qualitativi. La rapidità delle Lexa è frutto della lavorazione deimigliori tessuti di carbonio, a bassissimo contenuto di resina, rapiditàche si trasmette lungo il blank creando precisione nel lancio e delica-tezza estrema nella posa della coda. Sette i modelli disponibili, cia-scuno studiato per offrire il meglio nei diversi stili di pesca a mosca.Le due River Special da nove piedi per coda 4 o 5 permettono grandeprecisione di posa sui lanci a corta e media distanza; l’azione rapidagarantisce pronte ferrate sui pesci più scaltri. Le due Nymph Special,coda 3/4, sono dedicate alla pesca a ninfa con code sottili e sono co-struite con una sezione aggiuntiva da 1 piede, il che consente di al-lungare all’occorrenza la canna da 8’ a 9’oppure da 9’ a 10’. Le dueStillwater 9’6’’ per coda 6 oppure 8 permettono un ottimo controllodella coda per lanci a distanza anche in presenza di vento; ciò le ren-de perfette per pescare le trote in lago e in fiume a streamer, oppureper insidiare bass e lucci dal belly boat. La Switch, infine, è ideale percoloro che desiderano insidiare grosse trote in fiume, oppure aspi elucci lungo i canali con questa tecnica, oggi sempre più popolare e ap-prezzata.Caratteristiche tecniche• struttura in carbonio HVF a basso contenuto di resina;• impugnatura in sughero naturale di alta qualità;• portamulinello in alluminio anodizzato;• innesti Overcap ad alta tecnologia;• Stripper Guide Fuji Alconite;• anelli Stainless Steel;• fodero in tessuto e tubo rigido in cordura.modello stile lung. sez. # €LXRSF 904 AU River Special 9’ 4 4 349LXRSF 905 AU River Special 9’ 4 5 349LXNSF 08093 AU Nymph Special 8’ / 9’ 4 + 1 3 349LXNSF 091034 AU Nymph Special 9’ / 10’ 4 + 1 3 / 4 369LXSWF 966 AU Stillwater 9’6’’ 4 6 369LXSWF 968 AU Stillwater 9’6’’ 4 8 369LXSWF 11378 AU Switch 11’3’’ 4 7 / 8 449Le canne della serie Lexa sono distribuite in Italia da Daiwa Italy:www.daiwaitaly.it, [email protected].

in evidenza i mulinelli Classic LLS

NOVITÀ POZZOLINI FLY FISHINGI nuovi mulinelli Classic LLS (Light Line System) sono espressamenteconcepiti per la pesca con code leggere e leggerissime. Per molti annii mulinelli sono stati costruiti con diametri ridotti, atti unicamente acontenere la coda che, un tempo, ave-va una notevole memoria meccanica.In anni recenti sono stati invece con-cepiti i mulinelli large arbour, di gran-de diametro e gola larga: si tratta si-curamente di un grande progressoche, unito alla quasi totale assenza dimemoria delle code moderne, ha eli-minato totalmente la fastidiosa spira-latura della lenza. Tutto perfetto percode dalla 4 in su ma, paradossalmen-te, controproducente per le code leg-gere e leggerissime che, durante ilriavvolgimento, a causa dell’ampiezzadella gola, tendono a imbobinarsi a spire sovrapposte, con ovvi pro-blemi sulla ripartenza del pesce e relativo rischio di rottura. I large ar-bour, inoltre, hanno un peso notevole e tendono a squilibrare le leg-gerissime canne destinate all’uso di queste code. I nuovi Classic LLSeliminano il problema: eleganti e leggeri, totalmente torniti da barra dialluminio aeronautico e anodizzati,hanno una classica frizione a cricchet-to (Click Pawl). La gola ha ampiezzanormale per ovviare alla sovrapposi-zione delle spire e viene fornita unastriscia di foam autoadesivo per riem-pire l’eccesso di spazio, evitando lastrozzatura della coda, che potrà es-sere girata agevolmente (DT) come inun large arbour ma senza i relativi in-convenienti. Due i modelli: CL35, percode dalla 3 alla 5 (basta variare ilquantitativo di foam), CL 24, per codedalla 2 alla 4. Sono particolarmenteindicati per le canne Pozzolini Fly Fishing ICT3 ma anche per tutti ipescatori esigenti che desiderano un mulinello leggero, funzionale edelegante. Prezzo da 120 euro.Pozzolini Fly Fishing distribuisce il DVD «SIM Fly Casting Technique,The Italian Style», DVD didattico nel quale sono illustrati i lanci princi-pali della tecnica italiana di lancio. Utilissimi, anzi indispensabili, percavarsela nelle più disparate situazioni di pesca e per combattere idragaggi. 25 anni di esperienza della SIM vengono messi a disposizio-ne del pescatore a mosca che desidera migliorare e perfezionare lapropria tecnica. I vari lanci – angolato, angolato rallentato, sottovetta,sovrapposto, rovescio, ribaltato in aria, svirgolato – vengono esamina-ti e illustrati nei dettagli con riprese da diverse angolazioni. Un sup-porto tecnico perfetto per utilizzare al meglio le canne ICT3 (ItalianCasting Techique), concepite proprio per questa avanzata tecnica dipesca. Durata 63 minuti, lingua italiana e inglese, 9,90 euroRicordiamo infine il nuovo Fly Patch, pratico portamosche da appen-dere al giubbino, in foam, di 10x7 cm: 3,00 euro.Tutti i nuovi prodotti potranno essere richiesti alla Pozzolini Fly Fi-shing by A. Pozzolini, via Trento 2a, 25014 Castenedolo, tel.030/2131002, mobile 334/6317910, www.pozzolinifly.com,[email protected].

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con la paletta in coda

MARIA FLA-PENQuesta volta i giapponesi della Maria hanno creato un’esca che non hanulla a che vedere con quanto fino ad oggi abbiamo visto e provato. Sichiama Fla-Pen, pesa 15 g, è lunga 85 mm ed è affondante, ma so-prattutto è il primo artificiale con paletta in coda. Sì: avete capito be-ne, la paletta si trova sulla parte terminale dell’artificiale, proprio aprecedere l’ancorotto di coda. Viene commercializzata in dodici colora-zioni, che passano dal classico testa rossa alle più incisive Glow e Kei-mura. Novità nella novità, la particolarità del colore 25D, bifacciale: daun lato rosa, dall’altro giallo, il tutto su base di squame a specchio di-sposte su tutto il corpo per esaltare i bagliori nella fase di recupero.Come tutti gli artificiali Maria di ultima generazione, una parte impor-tante è poi dedicata alla verniciatura con la tecnica dello Strong Paint,per resistere ai graffi. Ottime ancorine Owner Saltwater completanoquesto artificiale made in Japan.Ho testato il Fla-Pen durante gli ultimi giorni del mese di aprile, chehanno permesso di sfruttare al meglio la ricerca delle spigole, dal mo-mento che le abbondanti piogge e le successive mareggiate hannoconsentito di pescare a lungo con ottimi risultati. La bassa pressionepersistente e l’ultima fase di luna calante hanno fatto il resto, facen-domi optare per scogliere e spiagge adiacenti a foci, alternando ses-sioni di spinning dalla scogliera e dalla spiaggia. Ho approcciato lospot con i classici artificiali da spigola e dopo poco ho ottenuto i primirisultati su Amnis 1 e Fake Baits 110 Floating prima di montare unFla-Pen col. 10H. Finita la prova da scogliera, è in spiaggia che mettoa dura prova la mia attrezzatura, in quanto il mare formato e il ventoin faccia rendono praticamente impossibile la pescata. Ho con me laPalms Shore Gun da 8’6” e cerco di sfruttare questo fattore. Con undrop cortissimo e caricando al massimo la canna, noto con stupore chel’artificiale vola lontano, molto più di quanto potessi minimamente im-maginare. Non a caso nelle note tecniche del Fla-Pen è evidenziatocome si sia lavorato molto per rendere l’artificiale catturante e perfor-mante nelle condizioni meteomarine più svariate, anche le più avver-se. La paletta, durante la fase di lancio, tendea chiudersi sulla pancia per poi riaprirsi unavolta toccata l’acqua e fermarsi a battuta suun rilievo che serve da deriva e separatore peri flussi d’acqua generati dalle vibrazioni emes-se dalla paletta stessa: un lavoro di altissimaingegneria idrodinamica. Ma veniamo al nuoto,il vero punto saliente di questo artificiale. Re-cuperato in maniera lineare, il Fla-Pen inizia amuoversi sul proprio asse spanciando edemettendo bagliori molto intensi. Essendovincolato in testa dal moschettone, tende amantenere questo movimento con l’aggiuntadel movimento veloce della coda, dimostran-dosi molto simile al nuoto di una swimmingbait, che sappiamo essere esca molto amatadalla spigola. Lo studio dei flussi ha evidenzia-to come il movimento della coda e della palet-ta generino vibrazioni molto simili a quelle deipesci esca. Questa particolarità ha permessodi fare la differenza: a quattro lanci ‘mirati’ so-no arrivati quattro attacchi a buon fine. Recu-

dieci i modelli

SKIRMJAN SALTWATERSono finalmente disponibili le canne Skirmjan da mare: dopo gli ultimitest e le ultime modifiche arriva ai negozi la serie completa, che com-prende 10 modelli in grado di coprire le esigenze del pescatore delMediterraneo e di coloro che cercano pesci di taglia in giro per il mon-do. La serie, in due pezzi, comprende quattro modelli da spinning: unacanna da Light Game (MSK-SW-702M) che lancia fino a 10 g, due mo-delli classici da 7’7” fino a 30 g (MSK-SW-772L) per le spigole e fino a60 g (MSK-SW-772M) per i serra, un indispensabile canna da eging

(MSK-SW-802E) per egi fino a 3.5. Interessante l’inclusione di un mo-dello specifico da casting in mare (MSK-SW-C68MH) con una potenzadi 3/4 oz, dedicato ai pescatori di spigole che cacciano le regine con lagomma, piccoli jerkbait e in top water. Esiste anche un modello, inversione sia casting sia spinning, dedicato a light jigging e inchiku(MSK-SW-C63LJ/4 e MSK-SW-S63LJ/4), con un range di 60-150 g eazione Regular. Ottima sensibilità in punta e un grezzo con un manicomolto potente che permette di gestire grandi predatori.La serie Travel include tre modelli in tre pezzi con un range di potenzache permette di gestire dai pesci del Mediterraneo ai grandi predonitropicali. La MSK-SWT-773M è una canna da 2 oz che può gestire per-fettamente un serra e allo stesso tempo un tarpon o una grande lam-puga del Pacifico. Per un light tuna game abbiamo la MSK-SWT-773MH, con 100 g di potenza e che sopporta una frizione di 7 kg: unmodello con il quale è possibile affrontare grosse lecce, ricciole e ton-ni di media taglia. La più potente è la MSK-SWT-763P, un attrezzo dapopping tropicale senza compromessi disegnato per affrontare GT,dogtooth e cubere con 150 di potenza di lancio e 10 kg di frizione.Le canne sono distribuite da Pro Tackles, tel. 051/887919,www.molixfishing.com.

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(spheric head), per situazioni confondali rocciosi e pietrisco di va-rie dimensioni, perfetta per esse-re lavorata lentamente seguen-do le depressioni del fondale, oppure nel classico recupero a mezz’ac-qua ‘swimming jig’. La seconda forma è quella a proiettile (bullethead), per facilitare l’ingresso tra le cover e le situazioni dove è ne-cessaria una maggior penetrazione: ottima per insidiare i predatori al-l’interno di fitti canneti oppure nei grovigli dei rami rivieraschi. En-trambe le versioni sono disponibili in ben 11 colorazioni per affronta-re tutte le tipologie di acque in cui decidiate di insidiare la vostra pre-da, permettendovi così di abbinarli in perfetta sintonia con le colora-zioni più disparate dei trailer che deciderete di accoppiare. Il Geko Jigrappresenta la nuova generazione delle jig head; deriva dall’esperien-za di molte ore passate a pesca, ma sopratutto dalla volontà di trova-re soluzioni alle nostre reali necessità. Finalmente non dovrete piùraccontare come avete perso il pesce della vita, perché potrete mo-strarlo in fotografia dopo averlo catturato con estrema sicurezza. Perulteriori informazioni contattate Utopia Tackle, tel. 070/844099,www.utopiatackle.com, www.seaspin.com.

introdotta una modifica nel noto artificiale da luccio

HERON MANTIDEDa più di sessant’anni, il produttore italiano Carson è in prima lineanella progettazione di attrezzatura da pesca e nella lungimirante im-portazione di marchi leader in Europa, immettendo sul mercato nume-rose innovazioni, per ogni tipo e stile di pesca. Per quanto mi riguarda,Carson ha l’enorme merito di aver dato vita a uno degli artificiali piùcatturanti che abbia mai utilizzato, l’Heron Mantide, un’esca progetta-ta per i grandi predatori, avendo in mente in particolare il luccio. Que-sto piccoli capolavori, nel tempo, hanno ottenuto l’indiscussa fiduciadei pescatori e costituiscono oggi un ‘classico’, a mio avviso un mustper la pesca dell’esocide nelle shallow water.Si tratta di un tandem spinner in line, che ha la peculiarità di mandarein rotazione le proprie pale anche in fase di riposo: durante la sua leg-giadra caduta verso il fondo, infatti, grazie alla fluidità dei cavalieriimpiegati, le pale, seppur molto lentamente, roteano catturanti sul-l’asse del cucchiaio. Oggi, grazie alla nuova acuminata ancoretta dres-sata, munita di una catturantissima coda siliconica trailer, aumentanoesponenzialmente le potenzialità balistiche. Qualora poi se ne doves-se avvertire l’esigenza, grazie allo storico sgancio rapido si avrà lapossibilità di sostituire la stessa con un amo offset con grub trailermontato Texas, in modo da impiegare l’artificiale anche in tutte le si-tuazioni più intricate, connotate da alta probabilità di incaglio. Per ul-teriori informazioni: Carson, tel. 011/4501668, www.carson.it,[email protected] (Patrizio Fasciani)

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show roomperato a canna alta, l’artificiale tende a mantenere il dorso poco sottoil pelo dell’acqua, generando bollate molto simili a quelle dei cefalotti.Tale tipo di assetto permette di restare in pesca fino a pochi centime-tri da riva, fattore non poco determinante per questa tipologia di arti-ficiale, che ricordiamo essere di tipo affondante. Per ulteriori informa-zioni: Blue Springs, tel. 0422/ 634083, www.bluesprings.it,[email protected].

una jig head rivoluzionaria in casa Seaspin

GEKO JIGImmaginate una jig head che vi permetta di entrare all’interno dellecover senza incagliarsi. Immaginate di poter scegliere il trailer dellaforma e delle dimensioni che preferite senza dover sottostare alle li-mitazioni dell’amo in dotazione. Immaginate se dopo aver agganciatoil pesce foste liberi di godervi il combattimento senza preoccuparviche la vostra cattura si possa liberare all’ultimo istante... Non dovetepiù immaginare nulla, perché adesso esiste il Geko Jig, una jig head ar-mata con amo texas rig che vi permette di innescare il vostro trailerpreferito, avendo la funzione di evitare ogni tipo di incaglio senza ri-durre il potere ferrante. Essendo privo di ‘guard’, il Geko Jig viene trat-

tenuto nella bocca del pesce molto più a lungo di una normale jighead. In dotazione si trovano due tipologie di ami, un classico offset4/0 e una versione wide gap di misura 3/0, adatta a ogni tipo di trailervogliate utilizzare in combinazione con la vostra jig head.Ma la vera rivoluzione consiste nello snodo di connessione, formato dauna girella in fusione con la testina connessa tramite un solid ring eun successivo split ring che, oltre a garantire una naturalezza nel mo-vimento mai vista prima d’ora, consente di annullare la tensione sul fi-lo, ruotando liberamente a 360°. Questa soluzione riduce al massimole possibilità che la preda si stacchi durante il combattimento. Quandoil pesce salta fuori dall’acqua scuote la testa in modo talmente veloceda sfruttare il peso della testina piombata per far fuoriuscire l’amo dalpunto di aggancio; nel caso del Geko Jig tale movimento risulta inutile,perché lo snodo va a neutralizzare il suo movimento; inoltre, quando lapreda viene portata a voi con troppa foga spesso il pesce ha ancora bi-sogno di essere gestito: sfruttando la girella potrete cambiare la vo-stra direzione di recupero tutte le volte che sarà necessario, senza of-frire al pesce una possibilità per togliersi l’amo dal punto d’aggancio, inquanto sarà la girella interna a seguire il vostro movimento lasciandol’amo nel medesimo punto. La ferrata sarà sempre sicura e ben riposta,l’amo sarà sempre nella posizione ottimale per assicurarvi di aggancia-re il pesce in bocca nella posizione ottimale.Il Geko Jig è disponibile in due tipologie di forma, ciascuna in due mi-sure, 3/8 oz e 1/2 oz. La prima tipologia è quella della testina sferica

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quattro i nuovi modelli disponibili da Pelican

PINKY, SUPER PINKY,SKIPPER E BOMBER

La nuova linea Pelican, rivista sia esteticamente che strutturalmente,comprende per ora quattro modelli: il classico Pinky nelle versioni chevanno dal 3 al 13 cm, galleggiante, affondante e superaffondante;l’ormai famoso Super Pinky nelle versioni da 9 (new), 11 e 13 cm, solosuperaffondante ma con la versione da 13 cm anche galleggiante; loSkipper nelle versioni da 5 e 7 cm, anch’esso nelle tre grammature; ilBombix, lipless che permette lanci senza paragoni.Il corpo, interamente realizzato in balsa, viene attraversato da un’ar-matura passante in acciaio inox, inglobata in una piombatura proget-tata ad hoc per consentire utilizzi molteplici, sia in lago che in acquacorrente. Il tutto viene rivestito con un leggero strato di resina, colo-rato in 11 tonalità con le migliori vernici presenti sul mercato e rive-stito con una finitura trasparente che rende gli artificiali resistenti al-le forti sollecitazioni meccaniche alle quali sono sottoposti.Risultano adescanti dalle turbinose acque dei grandi fiumi del nordpassando per tutti i torrenti della penisola fino ai laghi, siano essi na-turali o cave artificiali (laghetti a pagamento ecc.), recuperati in modolineare o in caduta oppure jerkati per catturare l’attenzione dei preda-tori più apatici. Data la robustezza della struttura si adattano splendi-damente anche alla pesca in mare da riva: porti, spiagge e scoglieresono luoghi dove impiegarli con fiducia, dal momento che i test effet-tuati sui modelli sopra descritti hanno dimostrato l’efficacia su moltedelle nuove specie di predatori che da qualche anno visitano le no-stre coste.I nuovi titolari dell’azienda sono quindi pienamente soddisfatti del la-voro fatto e, da appassionati pescatori, consigliano caldamente i rin-novati artificiali Pelican per qualche ora all’insegna della tranquillità edel divertimento. Per maggiori informazioni: Pelican snc, via Pasubio34, 36034 Malo (VI), 0445/607518, mobile 328/1494293, 338/4083623, www.pelican-fishing.com.

in anteprima!

RAPALA SALTWATER 2014-2015Subito dopo l’Efftex, iniziano a trapelare le prime indiscrezioni circa lenovità che le aziende proporranno per la nuova stagione e fra quelleche riscuotono più curiosità ci sono senza dubbio quelle provenientida Rapala. Quest’anno abbiamo avuto occasione non solo di vederema anche di provare in anteprima i prodotti della casa finlandese eper questo siamo orgogliosi di proporvi con estremo anticipo questopiccolo report. Fra le news più interessanti per il SW spicca una nuovaserie in tre misure (9, 12, 14 cm) chiamata XXX-Rap, che è un’evolu-zione dell’omonima blasonata esca, disegnata con cura estrema per

insidiare predatori di taglia, con tanto di anima passante, split ring ro-busti e ami singoli della VMC con occhiello in asse. La novità non si li-mita all’armatura, ai dettagli 3D e alle nuovissime colorazioni, ma ri-guarda anche (per le misure da 12 e 14 cm) una rivisitazione del si-stema di spostamento dei pesi interni e soprattutto della grammatura(36 e 54 g rispettivamente), che porta questi artificiali a essere dellevere e proprie ‘saette’, pronti non solo per le mangianze ma anche perlo spinning inshore. Dotati di un’azione di rolling e wobbling come icugini ‘normali’, sono sinking e hanno un movimento di fluttuazionenaturale quando sono lasciati affondare (che simula il nuoto di un pe-sce in fase di caduta). L’XXX-Rap cast si è reso subito protagonistadelle nostre uscite di test, regalandoci un tonno rosso di branco (15kg) che ci ha consentito di mettere alla prova l’esca e le sue capacitàdi tenuta in trazione.Una novità interessante dal punto di vista costruttivo è invece il BXWaking minnow, che porta avanti la serie (BX) nella quale Rapala spo-

sa la sua filosofia di costruire in balsa, per dare un’azione unica alleesche, con un rivestimento in copolimero di resina che garantisce unalivrea più accattivante e una durata maggiore nel tempo. Il BX Waking(13 cm per 22 g) sembra a prima vista un minnow – diciamo anche nonmolto trendy perché ricorda i ‘palettoni’ d’altri tempi – ma la sopresaarriva quando lo si va a recuperare: la paletta, posta a 90° rispettol’asse del corpo, conferisce all’esca un’azione di superficie molto ade-scante: con un recupero lineare lento si fa nuotare l’esca appena sot-to la superficie, ma se si accelera o si dà una jerkata, la conformazionedella paletta crea un’azione molto simile a quella di un popper. Un ar-tificiale senza dubbio fuori dagli schemi, non solo nostri ma anche deipesci, che ci ha regalato subito belle soddisfazioni con le spigole.Un’altra novità assoluta, che si è guadagnata il primo premio all’Efftexcome migliore hardbait, è il Weedless shad (8 cm per 16 g), esca natainizialmente per il FW ma che ci è sembrato brutto lasciare a casa e

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che ha infatti riscosso notevole successo anche in laguna e sulle pra-terie di poseidonia alla ricerca di predatori in agguato. Il Weedless èsempre un jig con sistema antialga, che tuttavia è stato lavorato sullacoda in modo da avere un timone che possa conferirgli non solo un’a-zione erratica, ma un vero e proprio nuoto. Senz’altro da provare.Notevole poi il restyling di alcuni artificiali storici, come Xrap e SkitterPop, che si presentano con nuove colorazioni davvero accattivanti, inparticolare per quella ‘bluefin tuna like’ dell’Xrap da 20 e 30. Nuovi co-lori, in particolare il classico ‘sardina’ e tre di fantasia (rainbow, pink,bianco/arancio) che rinverdiscono la gamma dei long jerk Rapala. Perchi pesca nel torbido, magari in acque tropicali, ecco poi una novità daportare con sé nei grandi fiumi e nelle lagune alla ricerca di tarpon ditaglia: il nuovo Shad Rap Magnum (12 cm per 40 g), che unisce il mo-vimento unico di quest’esca in abachi con un lip in metallo, già brevet-tato per il Rapala Magnum, che conferisce all’esca non solo maggioreresistenza, ma anche maggiore capacità attrattiva.Continuando il discorso sui pesci di taglia, ecco la versione da 180 cm(90 g) del Popper Pro della Williamson, già presentato lo scorso annonella misura 130, armato di single hook e che ben si è comportato con itonni rossi, che si sposa bene con il nuovo Surface Pro (130 e 180 per45 e 100 g), lipless affondante e con un minnow da caccia grossa, ilCasting Pro (110 mm per 40 g), tutti armati con ami singoli e destinatialla caccia grossa. Rimpolpata anche la sezione casting jig, con i nuoviKoika, a sezione asimmetrica, che vanno ad affiancare i Gomame (nuo-va taglia). Per questo motivo, lo stesso marchio ha sviluppato un inte-ressante Harness, destinato alla pesca in stand up con canne sia a bo-bina rotante che fissa (con apposito raccordo per mulinello), insieme aguanti da combattimento e a una comoda cintura da viaggio.Infine le novità Storm, dove a parte il lancio della serie Arashi per ilbass, che ha spopolato in USA (ne riparleremo), spiccano un minnowdisegnato per la spigola, il So Run minnow, e un altro lipless affondan-te, il So Run sinking pencil, destinato alla pesca da terra e alle man-

gianze, che ha fatto davvero un’ottima impressione. Per rincarare ladose e supplire all’assenza di un wtd in casa Rapala, ecco il nuovo Z-Stick, prodotto in due misure (9,5 cm per 14 g e 11,5 cm per 24 g),che si presenta con un look aggressivo e un’ottima lanciabilità.Terminiamo (anche se abbiamo omesso per brevità i capitoli fili e ac-cessori) con la miniserie Gomoku, che ha fatto diventare pazzi gli an-gler asiatici prima di arrivare da noi, con diversi modelli (minnow, pop-per, spinjig, bottom, tutti compresi fra i 2 e i 10 g), sia per la pesca fi-nesse e light rockfishing, sia per quella su piccole mangianze, con arti-ficiali molto curati e innovativi.Non ci resta che metterli al lavoro. Da Shimano Italia promettono chea settembre li troverete in negozio con un DVD tutorial a corredo, inmaniera da partire con la marcia giusta. Per rimanere sempre aggior-nati sulle novità, visitate la pagina Facebook di Rapala https://www.facebook.com/rapalaitaly e il blog http://shimanofishnetwork.it(Antonio Varcasia)

Sator 5,8”, Lover Buzz SS, SWD Swimming Dragonfly, RA Shad 6”

NEWS MOLIXDopo l’uscita del Sator da 5” è adesso disponibile il già annunciatopezzo grosso da 5,8” che dotato anch’esso della sfera con camera d’a-ria in coda, che garantisce l’azione dell’artificiale anche quando rimaneposato sul fondo.Importante novità top water creata in collaborazione con Mike ‘Ike’ Ia-conelli, il Lover Buzz SS (dove SS sta per Super Squeaky; squeaky vuoldire ‘stridente’, ‘cigolante’) ha un disegno speciale dalla pala, che è piùgrande del normale ma soprattutto più rumorosa, una scelta ben pre-cisa del professionista americano che desiderava un’esca che si faces-se sentire in modo fragoroso. Il Lover Buzz SS pesa 3/8 oz, 10,5 g eha l’amo snodato.Finalmente nel mercato l’attesa SWD Swimming Dragonfly, imitazionedi larva di libellula galleggiante. Le alette laterali del corpo hanno unagrande mobilità e scatenano l’aggressività dei predatori. Tra l’altro, laSWD è in realtà due esche in una: si può infatti tagliare la parte supe-riore del corpo e usarla come un insetto, mentre la posteriore è un otti-mo trailer per i jig. Questa nuova esca è disponibile sia in 3,5” sia in 5”.La già annunciata RA Shad da 6”, un siliconico di grande taglia per luc-ci e predatori marini, arriva finalmente agli scaffali dei negozi. Perl’occasione la One More Than the Devil, marca della Protackles specia-lizzata nella fabbricazione di ami e testine piombate in tungsteno, hacreato la misura 7/0 dell’amo OMTD OH1500 T-Swimbait e un 7/0dell’amo OH1900 Classic Wide Gap.Per ulteriori informazioni, potete contattare Pro Tackles, tel. 051/887919, www.molixfishing.com.

un nuovo punto vendita per la pesca a moscain provincia di Arezzo

HYDROSFERAHydrosfera, il negozio di Federico Renzi specializzato in acquariologiadi acqua dolce e marina, ha da poco inaugurato un corner dedicato allapesca a mosca. «La pesca con la mosca è la mia vita», dice Federico,storico collaboratore di questa rivista; così, appena ne ha avuto l’occa-sione, si è tuffato con entusiasmo in questa nuova avventura. L’unicacosa che manca da Hydrosfera sono le mosche: sembra assurdo ma èproprio così, perché le sole mosche che Federico vuole vendere soloquelle realizzate da lui. Ogni cliente ha la possibilità di scegliere tra di-versi modelli o di portare il campione di un proprio dressing per poterritirare le mosche in un tempo ragionevole, costruite alla perfezionesugli ami che avrà scelto e con i migliori materiali possibili.Da Hydrosfera, inoltre, un morsetto è sempre pronto per chi vuole ve-dere come si costruisce una particolare mosca o per chi ha bisogno didelucidazioni su qualche passaggio che non gli è ben chiaro. Hydro-sfera si trova a Levanella, nel comune di Montevarchi, a pochi chilo-metri dall’uscita Valdarno dell’A1. Per ulteriori informazioni: tel.055/9788055.

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show room

Lover Buzz SS

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Black Flagg fonde efficienza americanaed eccellenza stilistica italiana

BACKDROP SPINNERBAITBackdrop Spinnerbait di Black Flagg rappresenta l’anello di congiun-zione tra l’efficienza americana e l’eccellenza stilistica italiana. Conquesto artificiale BF ha infatti elevato il ‘tuning’ del classico WedgeSpinnerbait di Lonnie Stanley avvalendosi dell’esperienza costruttivadi ILBA: il connubio ha consentito di ottenere la massima efficienza ecompattezza dello spinnerbait, unendo sapientemente arm cortissi-mo, Backdrop Blades (heavyweight), componentistica di prim’ordine ele nuove T.O.W. Qwikk Skirtz. Queste le caratteristiche:• size: 17 g - 21 g• head: Pure Lead “Snake” Head with 3D Eyes• arm: Superstainless Tapered R-Bend• blades: Double BF BackDrop Blades• skirt: T.O.W. Qwickk Skirtz• hook: Mustad 4/0 UltraPoint• swivels: Ball Bearing stainless steelQuattro i colori disponibili: Baby Bass, Silver Shad, Real Shad, SexyShad. Per maggiori informazioni: T2distribution, via Capinera 2,44010 Boccaleone (FE), Fax 0532/800555, [email protected].

prodotte dalla ditta Stonfo

PINZE PER DUBBINGNella gamma degli attrezzi pro-dotti dalla ditta Stonfo non pote-vano mancare le pinze per dub-bing. Ormai da tempo l’utilizzo diqueste pinze per la realizzazionedi corpi e hackles in fibre di piu-ma e di peli animali col metododel ‘dubbing in asola’ è divenutoun elemento di distinzione quali-ficata nel montaggio delle mo-sche artificiali. Il mercato attualeoffre una variegata gamma diqueste pinze, fra le quali alcunedegne di nota e funzionali, altredi qualità molto scadente. Il mo-dello realizzato da Stonfo (art.634) rappresenta un salto di qua-lità sia per quanto riguarda il di-segno, studiato con criteri difunzionalità e semplicità d’impie-go, sia per quanto riguarda la cu-ra tecnico-produttiva del prodot-to, ottenuto con materiale plasti-co trasparente ad alta resistenzae stabilità. Le superfici delle ‘lab-bra’ di chiusura sono perfetta-

mente aderenti e hanno una superficietrattata che consente la solida tenuta dellefibre; la molla biconica in acciaio inox con-sente di utilizzare l’intera corsa di aperturadelle pinze.Le pinze sono prodotte in due diverse mi-sure: la più piccola con un’apertura di ser-raggio di 27 mm, la media con un’apertura di 49 mm. La pinza piccolaè studiata espressamente per l’utilizzo del cul de canard e di piccolepiume generiche, la media si presta egregiamente per l’utilizzo dihackles in genere e di peli animali di varia natura. Ogni confezionecontiene due pinze della stessa misura che consentono tutte le ope-razioni necessarie a predisporre piume e peli per il dubbing in asola.Per ulteriori informazioni , potete rivolgervi a Stonfo, tel .055/8739615, www.stonfo.com, [email protected].

un nuovo wader da Aquaz

WADERTEK 5 CHEST WADERIl nuovo wader della Aquaz, il Wadertek 5, è stato sviluppatocon un innovativo tessuto introdotto da Aqualex: Aquatek,una rivoluzionaria microfibra composta da filamenti di ny-lon e poliestere che garantisce una vestibilità morbida e lis-cia. La particolare struttura permette elevate prestazioni diassorbimento dell’umidità e asciugatura rapida. Con questanuova tecnologia, il Wadertek 5 offre grande confort, mor-bidezza e un tessuto esterno estremamente durevole. Laparte superiore è costituita da tre strati di Aquatek per ga-rantire leggerezza e comodità; la parte inferiore, dalla vita ingiù, offre cinque strati di Aquatek per la massima protezionedalle spiacevoli forature che spesso rovinano le uscite dipesca. Il calzerotto in neoprene ha uno speciale rivestimen-to in jersey sulla suola per proteggere i piedi da batteri egermi e per prevenire gli odori sgradevoli.Altre caratteristiche:• cintura elastica con fibbia;• ghette elastiche in neoprene antighiaia;• calzerotto anatomico in neoprene da 4 mm ad alta den-

sità;• tasca interna con zip con due tasche a rete;• kit di riparazione.Il nuovo wader è distribuito in Italia da Errepi Udine Groupsrl, tel. 0432/699675, www.store.errepiudine.com.

da Stonfo un altro accessorio di alta precisione per il fly tyer

THREAD SPLITTEREcco un altro geniale accessorio ideato dalla Stonfo nell’ambito dellacostruzione delle mosche artificiali. Com’è noto, i filati di montaggiosempre più sottili e resistenti consentono oggi di rea-lizzare artificiali di ogni tipo e dimensione senzagrossi problemi. Ma non ci sono limiti alla genialitàinventiva: è il caso del dubbing in asola, che divi-de (splitta) il filo di montaggio, anche il più sot-tile, anziché raddoppiarlo come è consueto fa-re. L’operazione, che viene effettuata utiliz-zando uno spillo dalla punta acuminata, è piut-tosto complessa e presuppone, oltre a unabuona vista, anche una discreta dose di pazien-za. Per venire incontro a questa esigenza laStonfo ha progettato il Thread Splitter (art. 635), cherende l’operazione alla portata di tutti.Con questo piccolo attrezzo, oltre a dividere con faci-lità i filati di montaggio multifibra fino a una misuraminima di 70 den, si possono dividere anche i nor-

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mali filati (ad esclusione dei ritorti) fino auna misura minima di 8-10/0. Con i norma-li fili di montaggio (ma è consigliabile farlocon tutti) basterà avere l’accortezza di sti-rare la porzione di filato interessata, pas-sandola sull’unghia o direttamente nellatraccia del Thread Splitter per toglierel’appretto stabilizzante del filato e liberarele fibre. Ciò fatto, sarà sufficiente inserire

il filato nell’apposita traccia posta all’estremità del Thread Splitter epremere sull’impugnatura. Se l’operazione sarà eseguita correttamen-te, il filato si aprirà. Potrà essere necessario all’inizio eseguire piùoperazioni prima di prendere confidenza con l’attrezzo, ma si prenderàpratica in breve e il tutto risulterà assai rapido.Il Thread Splitter è studiato per essere impugnato facilmente; la parteche divide è realizzata in modo che una volta diviso il filato, mante-nendo la pressione e ruotando lo strumento l’asola si allarghi in ma-niera sufficiente per l’impiego. La realizzazione di questo accessorio,come accade per la maggior parte dei prodotti Stonfo, è stata resapossibile da uno studio accurato e dall’utilizzo di macchine di altissimaprecisione. Per ulteriori informazioni: Stonfo, tel. 055/8739615,www.stonfo.com, [email protected].

una novità firmata C&F

FLY PATCH FOR CAPDa C&F, garante di qualità e design, ecco un grosso

‘bottone’ – fornito di clip per aggancio al cappellino o algilet – che grazie a otto potenti magneti permette di fare

asciugare in tutta tranquillità le mosche all’aria dopo l’im-piego. L’importazione del prodotto è curata da Majora Intelli-gent Fishing, tel. 02/95364376, fax 02/87181418,

www.majorafishing.com, www.majoraspinning.com, https://www.facebook.com/majoraintelligentfishing.

motore e stand per la verniciatura delle cannee l’essiccazione delle legature

FUJI FMM2Prodotto da Fuji, importato da Majora, ecco quanto di più pratico edeconomicamente conveniente si può trovare sul mercato per la verni-ciatura delle canne e l’essiccazione delle legature. Molto apprezzatonel settore del rodbuilding per la capacità di reggere stabilmente lacanna senza lasciare segni, può essere utilizzata per la finitura sia convernice bicomponente che con vernice UV: in entrambi i casi si otterràuna finitura superficiale perfettamente liscia e omogenea. Il punto diforza è rappresentato dal pratico e ingegnoso mandrino a molla, cheaccoglie qualsiasi diametro di canna. L'utilizzo di due attrezzaturepermette di alternare l’operazione di verniciatura a quella di essicca-zione, eliminando i tempi morti. FMM2 è dotato di un motore molto si-lenzioso, funziona a 220V e si presta anche per effettuare legature dianelli a canne da spinning e da mosca. Per maggiori informazioni:Majora Intelligent Fishing, tel. 02/95364376, fax 02/87181418,www.majorafishing.com, www.majoraspinning.com, https://www.facebook.com/majoraintelligentfishing.

Moreno Bartoli, Manuale del co-struttore di esche artificiali. Metodiautocostruttivi e tecniche di mon-taggio per gli artificiali da spinninge traina, Lucca 2014, 220 pp., 30 €.

La prima edizione di questo volu-me, che costituisce l’unico testo diautocostruzione esistente in linguaitaliana, era stata pubblicata dall’E-ditoriale Olimpia nel 2004 ed eraandata piuttosto velocementeesaurita. Sollecitato da più parti peruna nuova versione, l’autore, ripre-sisi i diritti sull’opera, ne ha curatopersonalmente una nuova edizione.Il risultato che abbiamo oggi tra lemani è un volume di 220 paginecon oltre 500 immagini a colori cheprende in esame tutti gli aspettidell’autocostruzione e ne illustracon linguaggio semplice e accattivante le varie possibilità. MorenoBartoli è un collaboratore di questa rivista e si occupa di autocostru-zione da quasi quarant’anni; ha creato gli artificiali del marchio ExactLures, fra i quali i notissimi Sibilla, Geppetto, Saltapicchio, Jumperoc-chio. È dunque un pioniere di questa disciplina in Italia, conosciuto e ri-spettato da tutti gli appassionati del settore, per cui non ci sofferme-remo a tesserne gli elogi. Il grande merito del suo volume è quello dirivolgersi con il giusto tono e fornendo le corrette nozioni a coloro chesi avvicinano per la prima volta al mondo dell’autocostruzione, guidan-doli dapprima all’apprendimento dei concetti essenziali per poi presen-tare loro una vasta serie di ricette per la realizzazione di decine di arti-ficiali, oltre che delle loro parti interne ed esterne, e di vari accessori. Iltutto con una strumentazione di base fatta di pinze, seghetti, collantie colori, che non prevede l’acquisto di costosi macchinari. L’unico difet-to di questo volume risiede nella sua veste editoriale, che è ‘essenzia-le’, priva di vezzi e rifiniture. Ma le foto sono tutte estremamente per-tinenti, di buona qualità e di grandezza adeguata alle esigenze dellaconsultazione, i testi sono chiari e razionali, come ci si aspetta da unbuon manuale, il tutto è ben stampato e rilegato.Lo scopo dichiarato è quello di far evolvere il ‘sistema spinning’ a unlivello più alto, di far acquisire anche agli spinner italiani quella supe-riore consapevolezza della cattura che nel mondo della mosca vienein gran parte proprio dalla costruzione dei propri artificiali. Perché lasoddisfazione di catturare un pesce dopo averlo ingannato con un ar-tificiale che non solo si è stati capaci di lanciare e recuperare nel mo-do migliore, ma si è anche costruito, adattandone misure, peso, colore,caratteristiche di nuoto al corso d’acqua frequentato e alla preda insi-diata, è fonte di una gioia unica, che non si può raccontare. Il libro puòessere richiesto direttamente all’autore tramite la mail [email protected] o il n. cell. 328/0937272.

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