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Via del Seminario, 61 57122 Livorno tel. e fax 0586/210217 [email protected] Notiziario locale Direttore responsabile Andrea Fagioli Coordinatore diocesano Nicola Sangiacomo Reg. Tribunale Firenze n. 3184 del 21/12/1983 8 gennaio 2012 Che cosa vuol dire amare? È una domanda che nessuno si fa perché tutti pensano di saperlo S e vogliamo avere una risposta esatta dobbiamo chiederlo a Colui che è l’amore, a Dio che ci parla in Gesù e che ci risponde con tre esempi: le parabole della pecora smarrita, della moneta perduta, del figliol prodigo. (ogni tanto andiamole a rileggere!) Sono lezioni bellissime che Gesù ci dà ma non certo facili. L’amore è puro dono, è gratuito senza condizioni e per sempre. Io amo quando posso dire all’altro: la tua felicità mi preme più della mia. Solo chi pensa questo può dire di aver imboccato la strada dell’amore. In aiuto di chi non riesce a pagare l’affitto DI GIULIA SARTI e parrocchie sempre di più in questo momento di crisi si rimboccano le maniche e diventano punto di riferimento per rispondere alle emergenze delle famiglie in difficoltà. Aumentano i pacchi alimentari distribuiti e le richieste di aiuto che bussano alle porte di chiese e conventi. Oggi siamo andati a parlare con il parroco della comunità San Giovanni Bosco di Coteto, don Luciano Musi che ci racconta di come la crisi si sia abbattuta anche sui suoi parrocchiani, tanto da portare alla decisione di pagare alcuni mesi di affitto arretrato, per un totale di circa 2500 Euro, per evitare che tre famiglie venissero sfrattate. PERCHÉ NON AVEVANO PIÙ LA POSSIBILITÀ DI PAGARE L’AFFITTO? «Sono tre famiglie, una delle quali con figli, nelle quali entrambi i coniugi hanno perso il lavoro. Sono persone che possono ancora contare un minimo sui genitori e che si danno da fare e riescono a trovare qualche lavoretto, ma non avere il pensiero dell’affitto, fa andare a letto un po’ più sereni e magari questo evita che si possano creare situazioni negative per la vita familiare». DA DOVE SONO STATI PRESI I SOLDI? L «Dall’ aprile 2011 abbiamo istituito il Fondo di solidarietà: è un fondo distinto da quello che serve per i bisogni della parrocchia, a carico della comunità e per la comunità stessa: da qui le famiglie possono attingere in caso di emergenza per il pagamento di bollette o altro, restituendo il prestito senza interessi appena possono». E DELLA SITUAZIONE DI CRISI CHE STIAMO PALESEMENTE VIVENDO I SUOI PARROCCHIANI SENTONO IL PESO? «Ci sono altre situazione di famiglie in cui uno dei due coniugi ha perso il lavoro, ma il problema ora si estende anche a quelle che avevano un po’ di soldi da parte, piccoli tesoretti che pian piano si consumano e fanno aumentare il numero di chi ha bisogno di una mano». IMMAGINO CHE LA CARITAS PARROCCHIALE SI DIA DA FARE… «Sì, facciamo fronte alla cosa con la distribuzione dei pacchi alimentari e del vestiario. Abbiamo diversi benefattori tra cui la Coop che tutti i giorni ci dona frutta, verdura e carne grazie alla Legge del buon Samaritano. Una volta al mese abbiamo anche introdotto il Banco alimentare parrocchiale: ci mettiamo fuori di chiesa con dei cartelli su cui scriviamo i generi alimentari di cui abbiamo bisogno e la risposta è sempre forte anche da parte di chi non frequenta la parrocchia». QUANTE PERSONE VENGONO ASSISTITE? «Ogni giorno la Caritas parrocchiale consegna dai 40 ai 50 pacchi. Il totale si aggira intorno alle 3100 persone». E DI QUESTE QUANTE SONO ITALIANE? «Un terzo, ma è così da sempre, non ci sono stati particolari incrementi». È ATTIVO ANCHE IL SERVIZIO DELLA RONDA? «Sì. Ci sono 4 volontari che ogni sera partono e fanno il giro di alcuni punti della città distribuendo un cestino. Per questo abbiamo un gemellaggio con la Parrocchia del Rosario in cui sono coinvolte una settantina di famiglie che a turno ogni sera preparano una ventina di porzioni di pasta per un totale di 50/70 pasti distribuiti. Diciamo che l’intero ciclo organizzativo comprende circa 220 volontari». QUINDI NEL QUARTIERE DI COTETO CI SONO FAMIGLIE PIÙ O MENO BISOGNOSE, MA ANCHE TANTE CHE CONTRIBUISCONO CON OPERE DI CARITÀ CONCRETA. PERCIÒ, C’È ANCHE TANTA RICCHEZZA O TANTA GENEROSITÀ? «Diciamo entrambe. O meglio, ci sono molte famiglie benestanti nel quartiere, dipendenti statali, carabinieri, o altre forze di polizia. Ma i parrocchiani sono veramente la punta di diamante, generosissimi e pronti a soddisfare ogni richiesta del loro parroco per garantire il sostegno a tutti. Ogni settimana ci prefissiamo dei “miniobiettivi” da raggiungere, chiedendo alla comunità quello di cui c’è bisogno, e raggiungiamo sempre lo scopo». ALLA LUCE DI TUTTO QUESTO, COSA PENSA DELLA LOBBY PER I POVERI PROPOSTA DAL VESCOVO? «E’ una idea buona, ma ci sono dietro tempi troppo lunghi per poter essere messa in pratica a breve. Le parrocchie a mio parere devono impegnarsi maggiormente in prima persona per far fronte all’emergenza». ’attesa della povera gente”, il saggio in cui Giorgio La Pira sottolineava che un Governo deve avere un obiettivo: la lotta alla disoccupazione e alla miseria. “Dacci oggi il nostro pane quotidiano!”. L’ozio è il peggior male di ogni tempo, allora, come oggi. Occorrono proposte serie per occupare le persone, anche in modi meno rigidi e “burocratici”, ma è doveroso dare occupazione. Guai a rendere “funzionale” l’essere “nulla facenti”. È il miglior modo per aumentare il disagio di tutti e in modo più incisivo dei giovani, con costi sociali altissimi. Molto più alti di quelli che servono per far lavorare le persone e non farle cadere nell’ozio! L Emergenza casa L’attesa della povera gente Alla parrocchia di Coteto il sostegno concreto alle famiglie rimaste senza lavoro e con l’affitto da pagare. Il fondo di solidarietà parrocchiale e la generosità di tanti. L’intervista a don Luciano Musi IL 23 GENNAIO IL PROF. BELLETTI A LIVORNO RIPENSARE UNA POLITICA PER LE FAMIGLIE L’importanza delle scelte locali n tempo di crisi diventa ancora più evidente il ruolo sociale della famiglia che riesce supportare le situazioni di difficoltà economiche di tanti cittadini che hanno perso il lavoro o hanno visto diminuire notevolmente i loro redditi. Quando anche la famiglia entra in crisi, la situazione diventa drammatica: in questa settimana vi presentiamo due storie esemplari di come le comunità parrocchiali possano intervenire in situazioni di emergenza a sostegno dei casi più gravi. Due storie significative che rappresentano (anche se solo in parte) la funzione di sostegno di chi è in difficoltà che la Chiesa livornese svolge già oggi. Un supporto che, in questo periodo, si dovrà intensificare, come sollecitato dal Vescovo, anche nel tempo di Natale. Si tratta anche di un’operazione socio – culturale che punta non solo a gestire le emergenze, ma anche ad affrontare le questioni sul versante politico, nel senso più alto del termine, per prevenire crisi ancora peggiori. In questa prospettiva è stato programmato l’incontro promosso dal Progetto Culturale diocesano per lunedi 23 gennaio, nel quale è previsto l’intervento del professor Francesco Belletti, docente di Sociologia della famiglia all’Università Cattolica di Milano e presidente del Forum delle associazioni familiari, uno dei movimenti di punta della stagione del nuovo protagonismo politico dei cattolici italiani. Si approfondirà come progettare un nuovo «welfare» per la famiglia, anche a Livorno. Oltre alle politiche nazionali, ci sono importanti interventi che possono essere realizzati dalle amministrazioni locali che, per la loro vicinanza al territorio, possono sostenere le classi sociali più in difficoltà in modo più efficace. Partendo dal sostegno alla famiglia che è la prima realtà sociale pronta a prevenire le crisi e a intervenire a sostegno di quelle più gravi. Nicola Sangiacomo I LINEA di pensiero di Luca Lischi IL GRANELLO di senape per gli sposi di monsignor Ezio Morosi

La Settimana n. 1 del 8 gennaio 2012

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Settimanale della Diocesi di Livorno

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Page 1: La Settimana n. 1 del 8 gennaio 2012

Via del Seminario, 6157122 Livornotel. e fax0586/[email protected]

Notiziario locale Direttore responsabileAndrea Fagioli

Coordinatore diocesanoNicola Sangiacomo

Reg. Tribunale Firenze n. 3184 del 21/12/1983

8 gennaio 2012

Che cosa vuol dire amare? È una domandache nessuno si fa perché tutti pensano di saperlo

Se vogliamo avere una risposta esatta dobbiamo chiederlo a Colui che èl’amore, a Dio che ci parla in Gesù e che ci risponde con tre esempi: le

parabole della pecora smarrita, della moneta perduta, del figliol prodigo.(ogni tanto andiamole a rileggere!) Sono lezioni bellissime che Gesù cidà ma non certo facili. L’amore è puro dono, è gratuito senza condizioni e per sempre. Io amoquando posso dire all’altro: la tua felicità mi preme più della mia. Solochi pensa questo può dire di aver imboccato la strada dell’amore.

In aiuto di chinon riescea pagare l’affitto

DI GIULIA SARTI

e parrocchie sempre di piùin questo momento dicrisi si rimboccano lemaniche e diventano

punto di riferimento perrispondere alle emergenze dellefamiglie in difficoltà.Aumentano i pacchi alimentaridistribuiti e le richieste di aiutoche bussano alle porte di chiesee conventi.Oggi siamo andati a parlarecon il parroco della comunitàSan Giovanni Bosco di Coteto,don Luciano Musi che ciracconta di come la crisi si siaabbattuta anche sui suoiparrocchiani, tanto da portarealla decisione di pagare alcunimesi di affitto arretrato, per untotale di circa 2500 Euro, perevitare che tre famiglievenissero sfrattate.

PERCHÉ NON AVEVANO PIÙ LAPOSSIBILITÀ DI PAGAREL’AFFITTO?«Sono tre famiglie, una dellequali con figli, nelle qualientrambi i coniugi hannoperso il lavoro. Sono personeche possono ancora contare unminimo sui genitori e che sidanno da fare e riescono atrovare qualche lavoretto, manon avere il pensierodell’affitto, fa andare a letto unpo’ più sereni e magari questoevita che si possano crearesituazioni negative per la vitafamiliare».

DA DOVE SONO STATI PRESI ISOLDI?

L«Dall’ aprile 2011 abbiamoistituito il Fondo di solidarietà:è un fondo distinto da quelloche serve per i bisogni dellaparrocchia, a carico dellacomunità e per la comunitàstessa: da qui le famigliepossono attingere in caso diemergenza per il pagamento dibollette o altro, restituendo ilprestito senza interessi appenapossono».

E DELLA SITUAZIONE DI CRISICHE STIAMO PALESEMENTEVIVENDO I SUOI PARROCCHIANISENTONO IL PESO?«Ci sono altre situazione difamiglie in cui uno dei dueconiugi ha perso il lavoro, mail problema ora si estendeanche a quelle che avevano unpo’ di soldi da parte, piccolitesoretti che pian piano siconsumano e fanno aumentareil numero di chi ha bisogno diuna mano».

IMMAGINO CHE LA CARITASPARROCCHIALE SI DIA DAFARE…«Sì, facciamo fronte alla cosacon la distribuzione dei pacchialimentari e del vestiario.Abbiamo diversi benefattori tracui la Coop che tutti i giorni cidona frutta, verdura e carnegrazie alla Legge del buonSamaritano. Una volta al meseabbiamo anche introdotto ilBanco alimentare parrocchiale:ci mettiamo fuori di chiesa condei cartelli su cui scriviamo igeneri alimentari di cuiabbiamo bisogno e la rispostaè sempre forte anche da parte

di chi non frequenta laparrocchia».

QUANTE PERSONE VENGONOASSISTITE?«Ogni giorno la Caritasparrocchiale consegna dai 40 ai50 pacchi. Il totale si aggiraintorno alle 3100 persone».

E DI QUESTE QUANTE SONOITALIANE?«Un terzo, ma è così dasempre, non ci sono statiparticolari incrementi».

È ATTIVO ANCHE IL SERVIZIODELLA RONDA?«Sì. Ci sono 4 volontari cheogni sera partono e fanno ilgiro di alcuni punti della cittàdistribuendo un cestino. Perquesto abbiamo ungemellaggio con la Parrocchiadel Rosario in cui sonocoinvolte una settantina difamiglie che a turno ogni serapreparano una ventina diporzioni di pasta per un totaledi 50/70 pasti distribuiti.Diciamo che l’intero cicloorganizzativo comprende circa220 volontari».

QUINDI NEL QUARTIERE DICOTETO CI SONO FAMIGLIE PIÙ

O MENO BISOGNOSE, MAANCHE TANTE CHECONTRIBUISCONO CON OPEREDI CARITÀ CONCRETA. PERCIÒ,C’È ANCHE TANTA RICCHEZZA OTANTA GENEROSITÀ?«Diciamo entrambe. O meglio,ci sono molte famigliebenestanti nel quartiere,dipendenti statali, carabinieri,o altre forze di polizia. Ma iparrocchiani sono veramentela punta di diamante,generosissimi e pronti asoddisfare ogni richiesta delloro parroco per garantire ilsostegno a tutti. Ognisettimana ci prefissiamo dei“miniobiettivi” da raggiungere,chiedendo alla comunitàquello di cui c’è bisogno, eraggiungiamo sempre loscopo».

ALLA LUCE DI TUTTO QUESTO,COSA PENSA DELLA LOBBYPER I POVERI PROPOSTA DALVESCOVO?«E’ una idea buona, ma ci sonodietro tempi troppo lunghi perpoter essere messa in pratica abreve. Le parrocchie a mioparere devono impegnarsimaggiormente in primapersona per far fronteall’emergenza».

’attesa della povera gente”, il saggio in cuiGiorgio La Pira sottolineava che un

Governo deve avere un obiettivo: la lotta alladisoccupazione e alla miseria. “Dacci oggi ilnostro pane quotidiano!”. L’ozio è il peggior male di ogni tempo, allora,come oggi. Occorrono proposte serie peroccupare le persone, anche in modi meno rigidie “burocratici”, ma è doveroso dareoccupazione. Guai a rendere “funzionale”l’essere “nulla facenti”.È il miglior modo per aumentare il disagio ditutti e in modo più incisivo dei giovani, concosti sociali altissimi. Molto più alti di quelliche servono per far lavorare le persone e nonfarle cadere nell’ozio!

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Emergenzacasa

L’attesa dellapovera gente

Alla parrocchia di Coteto il sostegnoconcreto alle famiglie rimaste senzalavoro e con l’affitto da pagare.Il fondo di solidarietà parrocchialee la generosità di tanti.L’intervista a don Luciano Musi

IL 23 GENNAIO IL PROF. BELLETTI A LIVORNO

RIPENSARE UNA POLITICAPER LE FAMIGLIEL’importanza delle scelte locali

n tempo di crisi diventa ancora più evidente ilruolo sociale della famiglia che riesce

supportare le situazioni di difficoltà economichedi tanti cittadini che hanno perso il lavoro ohanno visto diminuire notevolmente i lororedditi. Quando anche la famiglia entra in crisi,la situazione diventa drammatica: in questasettimana vi presentiamo due storie esemplari dicome le comunità parrocchiali possanointervenire in situazioni di emergenza a sostegnodei casi più gravi. Due storie significative cherappresentano (anche se solo in parte) lafunzione di sostegno di chi è in difficoltà che laChiesa livornese svolge già oggi. Un supportoche, in questo periodo, si dovrà intensificare,come sollecitato dal Vescovo, anche nel tempodi Natale.Si tratta anche di un’operazione socio – culturaleche punta non solo a gestire le emergenze, maanche ad affrontare le questioni sul versantepolitico, nel senso più alto del termine, perprevenire crisi ancora peggiori. In questaprospettiva è stato programmato l’incontropromosso dal Progetto Culturale diocesano perlunedi 23 gennaio, nel quale è previstol’intervento del professor Francesco Belletti,docente di Sociologia della famigliaall’Università Cattolica di Milano e presidentedel Forum delle associazioni familiari, uno deimovimenti di punta della stagione del nuovoprotagonismo politico dei cattolici italiani. Siapprofondirà come progettare un nuovo«welfare» per la famiglia, anche a Livorno. Oltrealle politiche nazionali, ci sono importantiinterventi che possono essere realizzati dalleamministrazioni locali che, per la loro vicinanzaal territorio, possono sostenere le classi socialipiù in difficoltà in modo più efficace. Partendodal sostegno alla famiglia che è la prima realtàsociale pronta a prevenire le crisi e a intervenire asostegno di quelle più gravi.

Nicola Sangiacomo

I

LINEAdi pensiero

di Luca Lischi

IL GRANELLOdi senape per gli sposi

di monsignor Ezio Morosi

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LA SETTIMANA DI LIVORNOTOSCANA OGGI8 gennaio 2012II

nche nel biennio 2011/2012, laFondazione Cassa di Risparmi

di Livorno sosterrà il progetto,presentato dalla Fondazione CaritasOnlus in collaborazione con gliUffici di Livorno per l’EsecuzionePenale Esterna (U.E.P.E.) delMinistero della Giustizia, peraccogliere e accompagnare idetenuti che escono dalle carcerinel loro percorso di reinserimentosociale.Il contributo della Fondazionepermette di prendere in affitto unappartamento gestito dalla Caritasnel quale vengono ospitati, per uncerto periodo di tempo, ex detenuti,italiani e stranieri, appena dimessie privi di domicilio o detenuti cheusufruiscono di permessi premio.Volontari e operatori dellaFondazione Caritas onlus diLivorno, inoltre, provvedono afornire pasti caldi agli ex carcerati, asostenerli nel loro percorso direinserimento sociale e ad aiutarli atrovare un lavoro per ricominciareuna nuova vita.In assenza di una fonte disostentamento, il rischio diun’eventuale ricaduta in situazionidi illegalità diventa altissimo, ma,d’altra parte, trovare un lavoro, diquesti tempi, è molto difficile.“Sperimentando”, questo il titolodel progetto, ci prova. Il progetto, avviato dalla CaritasLivorno in collaborazione con glil’UEPE dal novembre dell’anno2008, ha permesso, fino ad ora, diorganizzare percorsi di accoglienzae accompagnamento per 27 soggettidimessi dal carcere. Grazie al contributo dellaFondazione Cassa di Risparmi diLivorno (15 mila euro nel 2009, 25mila nel 2010, 10 mila nel 2011 e 20mila nel 2011/12) è stato possibileaffittare l’appartamento erispondere alla richiestaproveniente dagli istitutipenitenziari di Livorno e Gorgona,riferita, in particolare, a chi esce dalcarcere con l’indulto. Questo nuovoalloggio ha permesso di integrare leofferte di ospitalità provenienti daaltre strutture presenti a Livorno,«La Maddalena» gestita dallaCaritas e la struttura «SanGiuseppe», gestita dalle suore diShangai, che accolgono solodetenuti in possesso di permessipremio e possono offrireaccoglienza per un periodolimitato.

A

adre Maurizio De Sanctis, giovane prete dalle mille risorse, psi-cologo, teologo mariano, scrittore, con un passato da ballerino, è

alla parrocchia di S. Rosa da circa quattro anni. In questo tempo haincontrato le famiglie del territorio, ha avvicinato i giovani e adessosi è fatto sostenitore concreto della vita «adottando» un bambinoche altrimenti non sarebbe mai nato. Lo abbiamo incontrato.

Padre Maurizio come è riuscito a convincere i genitori atenere il bambino?«Quello che preoccupava di più era l’aspetto economico. Nonvedevano soluzione – racconta padre Maurizio – una famigliache già ha tre figli non si può dire non aperta alla vita, ma nonriuscivano a vedere un futuro per questo piccolino in arrivo.È bastato assicurare loro che io e la parrocchia ci saremmopresi cura del nascituro per farli desistere dalla loro decisione.Avevano già fissato l’appuntamento per l’aborto, sono venutida me il giorno prima e dopo hanno disdetto l’appuntamen-to».

Quali sono state le reazioni della comunità parrocchiale?«All’inizio sono rimasti stupiti di questa “adozione”, ma poi l’entusiasmo è stato generale e la solida-rietà si è fatta subito sentire. La nostra non è una comunità ricca: abbiamo un mutuo notevole da pa-gare ogni mese, ma ci sono anche buone entrate e anche il Vescovo monsignor Simone Giusti, a cuiho parlato della vicenda, mi ha assicurato il sostegno della Diocesi a questo e ad altri casi simili, se siripresentassero anche in futuro.Qualcuno ha insinuato che dopo questa adozione, saranno molti quelli che verranno a “chiedere”,ma io ho risposto che questo è il compito della parrocchia e dei preti: sostenere il prossimo e la vitainnanzitutto».

Una storia molto bella in questo periodo di Natale …«Si. È stato come accogliere Gesù due volte!»

c.d.

P

significativo che possiamoraccontarvi questa storiaproprio nel tempo di Natalequando la vita porta i segni

del divino e si afferma tra milledifficoltà.Un papà, una mamma e trebambini vengono allietatidall’arrivo di un altro piccolo: mal’evento non è poi così lieto,perché il quotidiano è già unvissuto faticoso, fatto di tantespese a cui far fronte e di un unicostipendio, senza garanzie per ilfuturo.Così si pensa che non far nascere ilbambino sia la soluzione miglioree si fissa un appuntamento perl’aborto.Ma le vie del Signore sono infinitee sulla strada della famiglia capitaun prete psicologo, ma soprattuttoun uomo, che si prende a cuore lavicenda e pur di veder nascerequella vita, promette di farsi caricodi tutte le spese del nascituro.Ma quello che era un impegnopersonale, ben presto diventa unapromessa di sostegno di tutta unacomunità: basta che il sacerdoteracconti la storia ai suoiparrocchiani durante la notte diNatale e la solidarietà si allarga amacchia d’olio.Tutto questo è accaduto a Livorno,a metà dicembre, nel quartiere LaRosa, dove le situazioni di povertànon si contano.Padre Maurizio De Sanctis, chemolti chiamano “padre Nike” (perla sua consuetudine ad indossarescarpe della stessa marca), avendosaputo della situazione di unafamiglia nel quartiere, haincontrato i genitori, decisiall’aborto e dopo ore di dialogoha strappato un sì alla vita,garantendo un aiuto economicoalla famiglia finché ce ne saràbisogno.A quell’incontro ne sono seguitialtri: padre Maurizio è già andatomolte volte a trovare la famiglia,ha portato regali ai bambini edanche pacchi di cibo, perché ilsostegno sia totale, perchél’accoglienza sia condivisa fino infondo.E a Livorno si intrecciano altrestorie di sostegno alla vita: loscorso 22 dicembre è statoinaugurato un Centro diaccoglienza per le donne sole configli e per le ragazze gestanti chehanno deciso di far nascere ecrescere il loro bambino (leimmagini dell’inaugurazione apag VII ndr)«Sostenere la vita - ha detto ilvescovo Simone - significasostenere il nostro futuro, significaanche dare una risposta concreta aquella domanda di emergenzaeducativa di cui si parla tanto,perché la formazione ai veri valoriinizia da qui».

Chiara Domenici

È

Immagini e storie di una festa specialeTEMPO DI NATALE.........

È stato comeaccogliere Gesùdue volte!

Natale alla Stella Marisa notte di Natale è statacelebrata nel CentroStella Maris di Livorno.Un piccolo gruppo

formato dai volontari, alcuniamici e tre marittimi delleFilippine.Al mattino avevamo fatto ilgiro tra tutte le navi presenti in

porto, non molte in verità perportare la notizia dellacelebrazione. La dislocazionedel porto, le nazionalità diprovenienza de marittimi(rumeni, bulgari, ukraini,cinesi ....) non avrebbero fattoprevedere una partecipazionenumerosa. Siamo stati

contenti di accoglierefestosamente i tre amici delleFilippine.La messa è stata celebrataparte in italiano e parte ininglese, anche il pensierodell’omelia è stato bilingue;nell’omelia è statosottolineato in particolare lamancata accoglienza di Gesùfin prima della nascita perchéper lui "non c’era postonell’alloggio". Al termine dellamessa la piccola immagine delBambinello che era appoggiatasulla mensa è stata consegnataai marittimi dicendo loro cheper questa notte il SignoreGesù avrebbe trovato posto abordo con loro ed eracontento di accompagnarlinella navigazione.Il gesto è sembrato essereapprezzato, dopo avermangiato insieme una fetta dipanettone e bevuto unbicchiere di spumante, gliamici hanno avvolto ilBambinello in un fazzoletto elo hanno portato via con cura.

L.C.

L

Pianeta CARCERE/1

Sperimentando...una nuova vitaUna casaper chi escedal carcerenel progetto della FondazioneCaritase FondazioneCassa di Risparmi

A colloquio con PADRE MAURIZIO

Un bambino inatteso e destinato all’aborto continuaa crescere nel grembo della mamma, grazie all’interventodel parroco e all’aiuto della parrocchia:la storia che è arrivata anche sui media nazionali

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LA SETTIMANA DI LIVORNO TOSCANA OGGI8 gennaio 2012 III

nche quest’annoil Vescovo havoluto celebrareil Natale alle

carceri, condividendo ladifficile situazione dovutaal sovraffollamento e allaprecaria situazione degliimmobili.Insieme al cappellano, ilpadre trinitario MicheleSigillino e presenti alcunivolontari, monsignorGiusti ha celebrato laSanta Messa della mattinadi Natale, invitando i

carcerati a riscoprire la meraviglia delmistero di Dio che si è fatto carne e aripensare, anzi a ricordare, quandoper la prima volta hanno incontrato ilSignore nella loro vita. L’incontro col Signore è paragonabileall’innamoramento. Infatti quando siincontra l’amore la vita cambia equando si fa esperienza di Dio i

sentimenti e le emozionisono ugualmente forti. IlDio di cui siamoinnamorati è un Dio chesi è fatto carne, visibile,concreto.Nella storia dell’uomo,fin dall’inizio vediamoche egli sempre haadorato un dio, maquesto o era veneratosotto il sembiante di unqualche animale o comeun idolo e ancor peggio,tante volte ha reso sestesso dio. Sono molti gliesempi di questo mettersial suo posto, e vediamoche arriva ad uccidere isuoi propri figli perchépensa solo a se stesso ediventa peggiore dellebestie. Facciamo dunqueposto a questo Dio che èvoluto venire in mezzo a

noi. Dio prima di incarnarsi avevapreannunciato la sua venutaattraverso i profeti e aveva raccontatodove e da chi sarebbe nato e che cosaavrebbe fatto: avrebbe dato la sua vitaper noi, senza nulla chiedere incambio e poi con la risurrezione ciavrebbe fatto partecipi della vitaeterna. In Maria e nei santi abbiamogli esempi e i compagni per poteressere certi della sua vicinanza. SenzaDio infatti siamo come bambini checi scoraggiamo e siamo incapaci dicamminare e di diventare grandi.Dobbiamo riconoscere Dio che si fasempre vicino a noi ed è il solo che cisalva dalla morte. Possiamo con ilprogresso scientifico allungare la vita,ma solo se guardiamo a Dio,vinciamo la morte. Ma Dio chi è? Nonè certamente un condottiero o unpotente, sceglie di farsi bambinoperché nessuno ha paura di unbambino e ciascuno può amarlo:«Prendiamo dunque in braccio quelBambino e solo amandolo troveremola salvezza».

Mo.C..

A

Con i poveri nella gioian questa pagina tante immagini dei momenti delle feste diNatale, vissuti insieme agli amici della Comunità di S. Egidio edella Caritas diocesana. Lo scambio dei doni e il pranzo allestitonella chiesa di San Giovanni il giorno di Natale e gli auguri della

Vigilia con il pranzo e la preghiera a Villa Serena, dove quest’annosono stati riuniti i poveri che solitamente frequentano la Caritas.Tutto questo è stato possibile grazie all’opera di tanti volontari chesi sono impegnati nella riuscita della festa e che si impegnano ognigiorno vicino a chi ha bisogno.

IIl pranzo con gli amici della Comunità di Sant’Egidio nella chiesa di San Giovanni

Pianeta CARCERE/2

Non abbiate paura di accogliereGesù bambinonella vostra vita

Le parole di monsignorGiusti ai carceratidurante la Messa di Natale

Lo scambio dei doni e la preghiera con gli amici della Caritas

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LA SETTIMANA DI LIVORNOTOSCANA OGGI8 gennaio 2012IV

VENERDÌ 6 GENNAIO9.00 Festa della Befana al reparto dipediatria dell’ospedale10.30 S. Messa solenne per l’Epifaniadel Signore, in cattedrale17.00 S. Messa i ricordo di Giada Me-nicagli, mons. Teodoro Biondi, mons.Alberto Ablondi e don Antonio Mari-ni. (vedi Brevi)

DOMENICA 8 GENNAIO9.30 a Frascati, incontro con i catechi-sti della diocesi

LUNEDÌ 9 GENNAIO9.30 in vescovado, incontro con il cen-tro pastorale per la formazione cristia-na

MARTEDÌ 10 GENNAIONella mattina, udienze dei sacerdotiin vescovado18.30 incontro con i catechisti dellaparrocchia di Santa Caterina21.00 in vescovado, assemblea delleAggregazioni Laicali

MERCOLEDÌ 11 GENNAIO11.00 incontro con i vicari episcopaliin vescovado

GIOVEDÌ 12 GENNAIO9.30 ritiro spirituale del clero alla par-rocchia di Santa Croce a RosignanoSolvay18.30 incontro con gli amici della dio-cesi21.00 a cascina, incontro per il sinodoparrocchiale

VENERDÌ 13 GENNAIONella mattina, udienze laici in vesco-vado18.30 incontro con i cresimandi digennaio in vescovado

SABATO 14 GENNAIO9.00 il Vescovo è all’istituto teologicointerdiocesano a Camaiore

DOMENICA 15 GENNAIO9.30 alla Circoscrizione 1, premiazio-ne UISP del pattinaggio11.00 alla chiesa di SS. Pietro e Paolo,S.Messa per i Migrantes16.00 incontro con la comunità Figlidi Dio alla chiesa dei Sette Santi

Agenda del VESCOVO

1° GIORNO – MARTEDÌ 24 GENNAIOItalia / Tel Aviv / Galilea

2° GIORNO – MERCOLEDÌ 25 GENNAIONazareth / Muhraqa / Monte Carmelo

3° GIORNO – GIOVEDÌ 26 GENNAIOLago di Tiberiade

4° GIORNO – VENERDÌ 27 GENNAIOMonte Tabor / Banias / Gerusalemme

5° GIORNO – SABATO 28 GENNAIO Deserto di Giuda / Gerico / Qumran /Mar Morto / Ein Gedi / Mar Musa

6° GIORNO – DOMENICA 29 GENNAIOBetlemme/ Ein Karem

7° GIORNO – LUNEDÌ 30 GENNAIO Gerusalemme

8° GIORNO – MARTEDÌ 31 GENNAIOGerusalemme

9° GIORNO – MERCOLEDÌ 01 FEBBRAIOGerusalemme

10° GIORNO – GIOVEDÌ 02 FEBBRAIOGerusalemme / Tel Aviv / Italia

Quota euro 1.450,00 - anticipo di euro 450.00 Supplemento camera singola eu-ro 360,00Per info: Pharus Viaggi s.r.l. Via S. Andrea, 69 - 57122 LivornoTel. 0586.211294 / 0586.276215 - Fax [email protected] / [email protected]

BREVI DALLA DIOCESICi ha riuniti tutti insiemeCristo amoreVENERDÌ 6 GENNAIO ALLE 17.00Presso la parrocchia della Sacra Famigliamons.Simone Giusti celebrerà la Messa in me-moria di Giada Menicagli, mons. TeodoroBiondi, mons. Alberto Ablondi e don AntonioMarini

Incontro SaeGIOVEDÌ 12 GENNAIO ALLE 17.45In ricordo di Manuela Paggi, presentazionedel suo ultimo libro "Aprirsi alla vita"

Incontro DiaconiSABATO 14 GENNAIO ALLE 16.00Nel Salone Filicchi della parrocchia S.E. Seton,incontro dei diaconi; la riflessione sarà offertada don Luciano Cantini su «La diaconia di Ge-sù negli ambienti di pastorale di frontiera».

Progetto Culturale diocesanoLUNEDÌ 23 GENNAIO ALLE 18.00Convegno dal titolo “Un nuovo welfare per lafamiglia”, relatore prof. Francesco Belletti,presidente del Forum nazionale per le fami-glie

Libri da LEGGEREdi M.C.

Comunità di Sant’Egidio - Lo spirito di Assisi.Dalle religioni una speranza di pace.- Ed. SanPaolo, pp.195,€ 15,00.A venticinque anni dall’incontro storico di GiovanniPaolo II ad Assisi con le Religioni a pregare per lapace, Benedetto XVI si recherà come pellegrino nellacittà di san Francesco, invitando ad unirsi in questocammino i fratelli cristiani, gli esponenti delletradizioni religiose del mondo e, idealmente tutti gliuomini di buona volontà, per far memoria di quellostorico incontro e per rinnovare l’impegno a vivere lapropria fede religiosa come servizio per la causa dellapace. I pellegrini che compiono questo percorso, sonoanimati dallo "spirito d’Assisi" perché rivolgendo laloro preghiera a Dio, si animano di sentimenti dipace. La comunità di s. Egidio in questo libro cipresenta lo spirito di Assisi come un modo di vivereche esige un coinvolgimento personale nellapreghiera, nella ricerca sincera della verità e nellapassione per la pace. Oggi, forse più di ieri, c’èbisogno che i credenti invochino la pace e si uniscanoassieme agli uomini di buona volontà per un nuovofuturo di pace tra i popoli.

Noja V. - Verso la luce. Morte e immortalità ne-gli scritti di saggezza.- Ed Paoline, pp.350, €17,00Il tema della morte fa parte della vita di ciascuno.Nessuno può escluderla anche se nella società attualemolti cercano di esorcizzarla o rimuoverla. La morteperò è quella soglia che varcheremo in solitudine.Sant’Ambrogio proprio per questo dice che "non èterribile il morire, ma lo è vivere sotto il timore dellamorte".Vincenzo Noja, studioso di testi mistici e dellaspiritualità interreligiosa, ci ricorda che il sottostare aquesto continuo senso di timore non aiuta il nostrosviluppo interiore e pertanto bisogna comprendereintimamente il racconto della morte, affinché essalasci cadere il suo pungiglione e non arrechi dannoalla nostra esistenza. L’autore ci offre una letturameditativa degli scritti di saggezza, secondo letradizioni spirituali, suddividendo i testi in tre parti:saggezza occidentale, saggezza orientali, testi sacri esono corredati da brevi notizie biografiche degli autoridi riferimento; una raccolta di aforismi, conclude illibro.

Mercoledì 18 Gennaioore 18.30 presso la Chiesa di San Giovanni Battista (Via della Carraia)Apertura della Settimana di Preghiera per l’Unità dei Cristiani

Giovedì 19 Gennaioore 18.00 presso la chiesa della Misericordia (Via Verdi, 57)Vespro ortodosso e riflessione biblica

Venerdì 20 Gennaioore 18.00 Incontro con i partecipanti al-la SFOP

Sabato 21 Gennaio ore 19.00 Chiesa Cristiana EvangelicaBattista- Via del Vecchio Lazzeretto (Vil-la Corridi)Preghiera e riflessione biblica

Domenica 22 Gennaio ore 10.30 presso la chiesa valdese (ViaVerdi, 15) Culto Ecumenico ed a seguire Agape co-munitaria

Lunedì 23 Gennaio ore 18.00 presso la chiesa di Sant’Agostino (Piazza A. Moro, 2)Preghiera e riflessione biblica

Martedì 24 Gennaio ore 18.30 presso la Chiesa S. Matteo (Via Provinciale Pisana, 55)Preghiera e riflessione biblica

Mercoledì 25 Gennaioore 18.00 presso la Chiesa SS. Trinità (Cappuccini) (Piazza Gavi,6)Chiusura della Settimana di preghiera

Settimana di preghiera per l’Unità dei Cristiani

uca Collodi, giornalista livornese e amicopersonale del nostro giornale, è il nuovo

direttore del canale italiano di Radio Vatica-na. Già da tempo caporedattore nell’emit-tente, è stato incaricato di far partire il nuovopalinsesto della Radio del Papa, con notiziarie nuovi programmi con un servizio più arti-colato e integrato su diverse piattaforme,unendo le diverse redazioni di lingua italia-na.A Luca che nelle prossime settimane intervi-steremo su queste pagine, gli auguri più carida parte della Redazione, anche a nome deinostri lettori.

L

Luca Collodi nominatonuovo direttore

La RadioVaticana parlaanche livorneseTerra Santa

DAL 24 GENNAIO AL 2 FEBBRAIO 2012, DA PISA

Diocesiinforma

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LA SETTIMANA DI LIVORNO TOSCANA OGGI8 gennaio 2012 V

IL COINVOLGIMENTO EDUCATIVODEI GENITORILa pastorale è la pedagogiadell’incontro, è l’azioneecclesiale volta all’incontrosalvifico di ogni uomo conCristo. È l’azione di tutta laChiesa, genitoricristiani inclusi, iquali di essa sonochiamati adesserne soggettiattivi e primari.Soggetti attivi eprimari in tutta lapastorale e inspecifico nellapastorale deiragazzi. Aquest’ultimoproposito si puòtranquillamenteaffermare che unapastorale senza diloro è parziale,labile,profondamentecarente. Unapastorale deiragazzi non èpensabile senzal’apportoinsostituibile deigenitori.Si legge a questoproposito nelDirettorio diPastorale Familiare(DPF) (1): Poiché «la feconditàdell’amore coniugale non siriduce alla sola procreazione deifigli, ma deve estendersi allaloro educazione morale e allaloro formazione spirituale»,l’opera educativa, strettamenteconnessa con la generazione equale suo naturalecompimento, è destinata aformare l’uomo nella pienezzadella sua dignità personale e,quindi, anche della sua nativadimensione sociale: «generandonell’amore e per amore unanuova persona, che in sé ha lavocazione alla crescita ed allosviluppo, i genitori si assumonoperciò stesso il compito diaiutarla efficacemente a vivereuna vita pienamente umana».

Pertanto educare per i genitori èun diritto-dovere essenziale,originale e primario,insostituibile e inalienabile (2).Nella famiglia «l’amore deigenitori da sorgente diventaanima e pertanto norma, cheispira e guida tutta l’azioneeducativa concreta,arricchendola di quei valori didolcezza, costanza, bontà,servizio, disinteresse, spirito disacrificio, che sono il piùprezioso frutto dell’amore» (3).Educare, inoltre, significacomunicare alcuni valorifondamentali - quali una giustalibertà di fronte ai benimateriali, il rispetto dell’altro, ilsenso della giustizia,l’accoglienza cordiale, ildialogo, la disponibilitàdisinteressata, il serviziogeneroso, la solidarietàprofonda - che soli possonoconcorrere a far crescere uominiveri, giusti, generosi, forti ebuoni, i quali costituiscono iltesoro più prezioso e la garanziapiù autentica di ogni società"(4).Ed inoltre "In ogni famigliacristiana, con la parola e con latestimonianza, i genitorisvolgano il loro servizioeducativo e mettano in atto iloro carismi così da aiutare ifigli a vivere nella fede, nellevarie tappe della loro crescita.Siano per loro i primi maestridella fede, perché fin dalla più

tenera età imparino a percepireil senso di Dio e a venerarlo e adamare il prossimo secondo lafede che hanno ricevuto nelbattesimo".Li accompagnino nel camminodi preparazione ai sacramentidell’iniziazione cristiana, siariprendendo e riproponendonel contesto familiare icontenuti della catechesi vissutain parrocchia, sia partecipandocordialmente agli incontri e alleiniziative che dalla parrocchiastessa vengono proposti epromossi appositamente per igenitori.Siano presenti con generosa ediscreta disponibilità nei diversiluoghi educativi ecclesiali e viattuino autentiche forme dicorresponsabilità, evitando didelegare totalmente ad altri(sacerdoti, religiosi e laici) illoro diritto-dovere anche dieducatori nella fede" (5).

I PADRI E LE MADRI VANNOAIUTATI IN QUESTA LOROMISSIONE"I padri e le madri vanno peròaiutati in questa loro missione,che non poche volte apparecome molto gravosa e talorapersino sproporzionata rispettoalle loro forze culturali,psicologiche e fisiche.Nella sua attenzione pastorale,perciò, la Chiesa dovràinnanzitutto esercitare il"ministero della consolazione"e infondere così fiducia ecoraggio in quanti trovasserotroppo faticoso il concretosvolgimento del loro compitoeducativo. A tale scopo, mentresi richiama il dovere proprio einsostituibile, originario eprimario della famiglia, sarànecessario mostrare come lamissione educativa sia un donoe come essa sia frutto di amore:come tale è strettamente legataal matrimonio che si fondasull’amore e che nell’amorecresce e si perfeziona. Sidovranno, cioè, aiutare igenitori a ritrovare nel loromatrimonio, vissuto nellalogica di un’autenticaspiritualità, la radice più veradella possibilità e della capacitàdi educare; ad essi si dovrà

infondere quella fiducia equella serenità che nasconodalla consapevolezza che,attraverso il sacramento delmatrimonio, sono stati resipartecipi dell’amore stesso diDio Padre, di Cristo pastore edella tenerezza materna dellaChiesa.

Nel medesimo tempo, lacomunità cristiana promuovaper i genitori occasioni diincontro e di riflessione suiproblemi pedagogici,coinvolgendo persone espertenell’ambito educativo evalorizzando sia l’apporto deiConsultori familiari, sial’esperienza maturata inassociazioni di genitori e difamiglie. Si tratta, cioè, di mettere in attoveri e propri itinerari formativio "scuole" per i genitori,aiutandoli e sostenendoli con ilconfronto con l’esperienzaaltrui, con il consigliointelligente e competente, conl’approfondimento specifico dialcune tematiche particolari,così che diventino sempre piùcapaci di dare ai figliun’educazione pienamenteumana e cristiana.In modo più organico epermanente, la cura dellacomunità cristiana si esprimeràmediante proposte e iniziativepastorali in grado dicoinvolgere le famiglie e diriservare attenzione alle loroesigenze e ai loro dinamismi e,in particolare, attraverso varieforme di collaborazione con igenitori quali primi educatoridei loro figli. Ciò significherà,tra l’altro: la realizzazione diun’organica e sistematicapastorale dei ragazzi e deigiovani; l’offerta di un precisocammino di catechesi; lacreazione e lo sviluppo diambienti educativi per i ragazzie i giovani come, ad esempio,gli oratori o realtà analoghe; lacreazione o la valorizzazione diassociazioni che hanno comeprimaria finalità il servizioeducativo; la proposta diorganizzazione dello sport e deltempo libero in una prospettivaautenticamente umana e

cristiana; la promozione e lagestione di scuole cattoliche;l’opportuna e discretavalorizzazione dell’opera diinsegnanti cattolici nelle scuolestatali; l’offerta ai ragazzi diiniziative parrocchiali di studio

comunitarioassistito e guidato"(6).

I GENITORI E LA PASTORALEDEI RAGAZZIL’apporto deigenitori allapastorale deiragazzi è quindiessenziale e perquesto vasostenuto, aiutatoa crescere, arendersi semprepiù consapevole.Occorre unastrettacollaborazione fraoperatori pastoralidella parrocchia egenitori affinché siattui un’organica esistematicapastorale deiragazzi nei diversiluoghi educativi:primariamente infamiglia, poi nellacomunità (nei

gruppi parrocchiali dei ragazzinelle assemblee liturgiche, nellestrutture di animazione deltempo libero). È necessario però pensare eprogrammare una così organicae sistematica pastorale deiragazzi. A questo proposito uno deiprimi luoghi ove si può avviarequesto processo progettuale è ilgruppo dei catechisti. In esso sipotrà riflettere sullaproblematica e iniziare apensarla con il coinvolgimentodei genitori dei ragazzi chefrequentano la parrocchia . Certamente si partirà con pochima ciò non dovrà né frenare nétantomeno scoraggiare. Questo potrà essere il primopasso a cui altri dovrannoaggiungersi quali quello diaffrontare il tema dellaPastorale dei ragazzi nelConsiglio pastoraleparrocchiale in modo che poisia studiato da tutti gli operatoripastorali parrocchiali . Una cosa è certa, oggi non si dàeducazione cristiana dei ragazzi,non si realizza un’efficacepastorale dei ragazzi, se non si ècapaci di coinvolgere e rendereinteragenti fra loro i varisoggetti educativi. E’inderogabile quindi l’esigenzadi una pastorale dei ragazziorganica e sistematica. Per questo la proposta educativadella Comunità cristiana deveessere strutturalmente pensatainteragente con i genitori.

Note(1) Cfr. n. 173 del DirettorioPastorale Familiare (CEI) 1993.(2) Cfr. GravissimusEducationis, n. 3; Carta deidiritti della famiglia, art. 5.(3) Cfr. Familiaris Consortio, n.36.(4) DPF, n. 174.(5) Cfr. DPF, n. 144.(6) Cfr. DPF, nn. 109-110-111.(7) Cfr Gravissimus Educationis, n 3(8) Cfr Familiaris Consortio n31

(l’approfondimento suFamiglia e iniziazione

cristiana continua nel numerodel 5 febbraio 2012)

La famigliae l’iniziazione cristiana

APPROFONDIMENTI..... ....

L’apporto dei genitori alla pastoraledei ragazzi è essenziale e per questova sostenuto, aiutato a crescere,a rendersi sempre più consapevole

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LA SETTIMANA DI LIVORNOTOSCANA OGGI8 gennaio 2012VI

L’intervista a DON FABIO MENICAGLI

I MIEI DUBBI...IL DUBBIO...UNA RICERCAQUALE CAMMINO?

A gennaio l’inizio del convegnoper i catechisti

UfficioCatechisticoDiocesanopropone per il

2012 un piccolo percorsoper celebrare il ConvegnoCatechistico.Don Fabio Menicagli,direttore dell’Ufficio spiegacome avverrà questocammino.

Quest’anno il convegnocatechistico avrà unpercorso suddiviso intappe, perché?«Perché abbiamopensato che siaimportante incontrare icatechisti e creare unrapporto con loro. Moltospesso il Convegnocatechistico è unmomento isolato, chenon permette di crearelegami tra le persone.Allora ecco la nostraproposta: 6 incontri deimembri dell’Ufficio con icatechisti di ognivicariato per conoscersi econdividere il nostroministero catechetico, unincontro diocesanoclassico in un sabatopomeriggio, eun’ulteriore novità: laproposta di una gita con icatechisti, per passareinsieme una giornata difraternità».

Perché questo titolo?«Certo, il titolo nasce inseno all’Ufficio stesso,sono stati proprio alcunimembri a sottolineareche molto spesso i nostricatechisti vivono deidubbi che riguardano lagestione dei gruppi dicatechesi, ma a voltedubbi più profondi circa

’Lla loro fede. Quindi ladomanda che nasce inloro: come affrontare ildubbio, come esseretestimoni se spessoanche noi, non siamosicuri di quanto diciamo?Ecco allora il titolo chepropone un piccolopercorso per affrontareinsieme questo tematrasversale ad ogni età. Lapartenza sarà quindi,quella vicariale con: “Imiei dubbi” unmomento in cui cimettiamo in ascolto deicatechisti, incontrandolie condividendo con loroi nostri e i loro dubbi.Seguirà il momentodiocesano con “Ildubbio”, che grazie allapresenza del vescovoSimone e di DonGianfranco Calabrese,vorrà dare delleindicazioni percamminare con ildubbio.Ultimo momento la gita“Una ricerca” da fareinsieme in un luogobellissimo comeMonteoliveto Maggioredove attraverso la naturae le bellezze artistichepoter condividere ilpercorso fatto e iniziare acamminare insieme,“diocesanamente”».

“Diocesanamente”?Perché questasottolineatura?«Perché spesso i nostricatechisti si sentono soli,non perché lo sianoveramente, colgol’occasione perringraziare i parroci chenonostante tutti i loroimpegni cercano, anche

se non è facile aiutare icatechisti, a procederenel loro ministero.Dicevo “si sentono soli”perché spesso vivono illoro ministero, passatemil’espressione, “rinchiusinelle cose da fare” eperdono l’occasione dicondividere con gli altri iloro dubbi pensando siasolo un loro problema edinvece è più comune diquanto possano pensare. Pensare quindidiocesanamente puòaiutare a far riferimentoagli altri catechisti di altreparrocchie ed ancheall’Ufficio Catechistico,che non è un’entitàestranea formato da

persone di eccezione, mada persone normali checondividono con loro ilministero catechistico…a partire dal sottoscritto.Concludendo vorrei direche questo convegno èpensato quindisoprattutto perincontrarci e invito tuttiquanti a partecipare aidiversi momenti perchésolo insieme si può e sipotrà fare molto.

ECCO DUNQUE LE DATE DEGLI INCONTRIVICARIALI CHE SISVOLGERANNO ALLE ORE21,15: 12 gennaio 2011 - V Vi-cariato - S. Croce

19 gennaio 2012 - I Vica-riato - Salone di via delleGalere 30 gennaio - III Vicariato- S. Agostino 9 febbraio - II Vicariato -S. Andrea 13 febbraio - VI Vicaria-to - S. Luca16 febbraio - IV Vicaria-to - S. Maria di Montene-roSabato 10 marzo ore15,00 incontro con lapartecipazione di mons.Simone Giusti e prof.Don GianfrancoCalabrese25 Aprile ore 8.30 gitadiocesana aMONTEOLIVETOMAGGIORE».

l Serra Club di Livorno, presenti s. E.Monsignor Simone Giusti, il cappellano

Monsignor Ezio Morosi, i seminaristi e diverseautorità civili e militari, ha scelto di celebrarela nascita di Gesù, facendo memoria di coloroche in questi ultimi anni hanno testimoniato eofferto la loro vita per Lui. Sono coloro di cui siparla molto poco ma che l’Agenzia Fides cidice che solo per l’anno 2010 sono stati 23:gli operatori pastorali cattolici uccisi nel mondoe se guardiamo agli ultimi vent’anni arriviamoa contarne ben 800! Non viene usatoespressamente il termine «martiri», se non nelsuo significato etimologico di «testimone» pernon entrare in merito al giudizio che su alcunidi loro la Chiesa potrà dare e purtroppo permolti di loro si hanno scarse notizie circa lecircostanze della loro morte.Sappiamo che è in corso l’apertura delprocesso di beatificazione per Daniele Badiali,originario di Faenza ucciso nel Perù nel 1997 ela beatificazione del polacco p. JerzyPopieluszko, martire, ucciso in odio alla fede il20 ottobre 1984 nei presi di Wroclawek, inPolonia. Ogni tavolo dove i commensalisedevano, riportava il nome di un martire del2010; il tavolo della presidenza era dedicato as. E. Mons. Luigi Padovese,Vicario apostolicodell’Anatolia e Presidente della ConferenzaEpiscopale Turca assassinato a coltellate dalsuo autista nella sua abitazione a Iskenderun(Turchia) il 3 giugno 2010. Chi scrive, haavuto la possibilità di conoscerlopersonalmente fin dalla fine degli anni ’90,quando era titolare della Cattedra di Patristicaall’Università dell’Antonianum e hapartecipato ai simposi ecumenici da luiorganizzati per il dialogo con gli Ortodossi econ l’Islam e ha potuto sperimentare la suapassione e dedizione per un dialogo in cuicredeva e per il quale aveva accettato diandare in Anatolia nel 2004. Il sorriso e ladolcezza, accompagnati da una spiritualitàprofonda e da una vasta cultura, facevano dilui in missionario davvero speciale!Durante la cena il vescovo Simone ha ricordatol’impegno del Serra per sostenere le vocazionisacerdotali, ma ha invitato i membri adestendere il sostegno ai giovani perché aLivorno «è fragile il sistema educativoparrocchiale». Importanti sono gli oratori peraffiancare i giovani e per far si che arrivino adessere a ventanni sani e cristiani.Monsignor Morosi, ha invitato pur nellafragilità e debolezza di ciascuno, ad accogliereil bambino nato in una grotta a Betlemme; ilFiglio di Dio fatto uomo che ha posto la suadimora in mezzo a noi.

Mo.C.

I

AL SERRA CLUBIL RICORDODEI MARTIRI

l Museo di Storia Naturale, durante la rassegna“C’è olio e olio”, il Presidente della provincia di

Livorno Kutufà, ha ricordato monsignor Ablondiriproponendo la lettura del foglio "L’olio d’ oliva: unagoccia che attraversa la vita e la storia" che proprionell’orto botanico di Villa Henderson il Vescovo emeritoaveva reso pubblico nel maggio 2009.Kutufà ha ricordato la capacità che ha semprecontraddistinto il Vescovo Ablondi di tendere ad "andareoltre", anche oltre la malattia che lo avevaprofondamente colpito. Infatti ha sempre risposto conforza e determinazione ad essa attraverso unapresenza di fede costante e operosa che lo ha portato acompiere fino in fondo la sua missione di Pastore deldialogo.Enrica Senesi ha introdotto con note di intensaprofondità di analisi il foglio di monsignor Ablondi. Leiche è stata tra i suoi collaboratori più stretti nella fasedella nascita dei fogli, poi raccolti nel volume «A passod’uomo verso il divino», ha aperto la strada alle paroledel Vescovo Alberto, lette con sottile ma intensa e decisaincisività da Anna Romano. Parole che si sono alternateda musiche e immagini, preparate da Rita Bottoni, aricordo della presentazione del 16 maggio 2009.L’iniziativa è stata seguita anche dall’assessoreprovinciale all’Agricoltura Paolo Pacini, ideatore di unainiziativa di valorizzazione dell’olio, che ha messo inluce oltre 70 aziende agricole di eccellenza delterritorio. Ha partecipato un pubblico attento ecommosso tra cui molte famiglie dei campi vacanzedell’Azione Cattolica, di cui proprio monsignor Ablondiera stato il primo accompagnatore. Così come sonostati presenti gli scout, le suore e tanti, tanti amici delVescovo che ha sparso infinite "gocce" di dialogo e “amacchia d’olio” continua a fornirci occasioni per starebene insieme.

Luca Lischi

A ltre 1200 giornate di assistenza,3.000 ore di volontariato e

3.600 di personale dipendente:sono questi i numeri del primoanno di apertura della struttura “LaCasa” a Quercianella che si occupadi assistere malati in condizionisociali di disagio. “Ma più chesoffermarmi sui numeri – spiegaCostanza Galli, presidentedell’Associazione “La Casa onlus”oltre che responsabile del reparto diCure Palliative dell’Azienda USL 6di Livorno – quello che colpisconoin questi primi dodici mesi sonostate le storie. È passato di tutto arappresentare ogni aspetto delletante povertà che questa città, comemolte altre, deve affrontare ogni giorno.Da questa piccola struttura sono passate18 persone con altrettante storiecompletamente diverse: dai pazientioncologici in situazione di emergenzaabitativa ai malati soli al mondo per nonparlare di senza tetto con gravi patologie.La Casa, o meglio la casina come è stataaffettuosamente ribattezzata è nata èproprio per questo, per dare risposte apersone con problemi sanitari che siassommano ad altri sociali. È unapiccola goccia, ma sicuramente un iniziopromettente per una collaborazionesempre più integrata fra le istituzioni”.L’edificio, che si trova in via MarioPuccini a Quercianella è stata concesso

in comodato d’uso gratuito dallaCongregazione delle Figlie della Carità diSan Vincenzo de’ Paoli all’Associazione“La Casa” che si occupa della suagestione grazie, tra le altre cose, a unProtocollo di Intesa firmato da AziendaUSL 6 e Comune di Livorno. “QuestaCasa è la dimostrazione più tangibile –dice Gabriele Cantù, assessore comunaleal Sociale – della necessità di lavoraretutti assieme per ottenere risultatisempre migliori. Per risolvere i grandiproblemi sociali di questi anni serve ilconcorso di tutti. Vedo tutti i giornipovertà che si somma ad altra povertà,casi di morosità incolpevole checrescono ogni giorno e soprattutto una

perdita di dignità che le personesoffrono più di ogni altra cosa. Laconsapevolezza di poter offrire unservizio come quello della Casa èsicuramente una boccata diossigeno per tutti: cittadini eoperatori”.Soddisfatto dell’esperienza anche ilvescovo di Livorno, Simone Giusti.“Per la Chiesa c’è un dovere deldare al povero – dice – per questola concessione a titolo gratuito diuna struttura come questa che

potrebbe essere destinata ad altri scopisicuramente più remunerativi rientraperfettamente nella nostra missione ecostituisce un altro passo nella creazionedi una lobby dei poveri per la quale serveil contributo di tutti”.Per suor Raffaella Spiezio, direttore dellaFondazione Caritas, la Casa “aiuta adaffrontare un problema come la povertàche non può più essere visto comeindividuale, ma deve essere affrontato alivello di comunità. Qui si incrociano imolti volti delle povertà e pur nonessendo la soluzione, può sicuramentecontribuire ad alleggerire certesituazioni”.

P.P.

O

Il ricordodi monsignor Ablondi

Una gocciache attraversala vita e la storia

Casina di Quercianella,un anno di storie

Prima candelina per la struttura gestita da Comune, Azienda USL 6 e volontariato rivolta a malati con problematiche sociali

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LA SETTIMANA DI LIVORNO TOSCANA OGGI8 gennaio 2012 VII

IL NUOVO SITO INTERNETdella Fondazione

ella Sala degli Specchi del Comuneil Sindaco, Alessandro Cosimi, ha

tenuto la consueta conferenza stampadi fine d’anno con la presenza dell’inte-ra Giunta, dei presidenti delle Circoscri-zioni e di numerosi funzionari. Unaconferenza “densa di numeri” relativialla città , in cui ha evidenziato come,nonostante i tagli che, già elevati que-st’anno (- 9,6 milioni di euro), lo saran-no ancora di più nel prossimo (- 15,4milioni di euro), non è stato chiuso, néridotto un servizio. Si tratta di servizi che riguardano l’in-fanzia, specialmente per la fascia d’etàda 0 a 6 anni, la cultura, il sociale, per ilquale ci proponiamo -ha chiarito- di“identificare le nuove povertà”. Così co-me non vogliamo togliere niente ai ser-vizi nodali per lo sviluppo della città,come il trasporto pubblico locale(ATL), mentre l’Aamps, da parte sua, haprovveduto alla diminuzione degli ad-detti così come sono diminuite le ore diassenza del personale.Cosimi ha sottolineato gli interventi ef-fettuati per “dare una risposta alla qua-lità della città”, specialmente riguardoall’arredo urbano e alla manutenzionedel verde, infatti la manutenzione ordi-naria ha visto “la soluzione di problemidecennali con lavori che nessuna Am-ministrazione del dopoguerra ha fatto”,lavori -non ha negato- che hanno creatodisagi ai cittadini come quelli che si so-no protratti in Via Marradi.Secondo le statistiche più accreditate Li-vorno occupa il 12° posto in Italia perquanto riguarda la compatibilità del si-stema eco-ambientale, è una città vivi-bile “ma vogliamo migliorarci” e il PILè aumentato del 1%, è poco, ma moltecittà della Toscana stanno peggio dinoi.La soluzione dei problemi legati al tem-po libero “ci vede sempre tra i primi”,l’Amministrazione si batte “per unaidea di città intelligente”, abbiamo incassa -ha continuato il Sindaco- 20 mi-lioni di euro che non possiamo usareper il patto di stabilità, con i quali po-tremmo pagare tante imprese che sonoinvece costrette a chiedere soldi allebanche, ma qualcosa si sta muovendo alivello nazionale.Parlando delle problematiche relativeallo sviluppo Cosimi ha sottolineato,confutando certe affermazioni, che“non abbiamo nessuna intenzione divendere la Paduletta”, che ha una suavalidità per lo sviluppo del Porto e per irapporti che si possono evolvere con leFerrovie. Ha anche difeso il parcheggiodell’ex Odeon, assunto dalla SPIL attra-verso la partecipazione di tre banche,che potrà essere di sostegno al commer-cio, perché il fine è quello “di produrreun cambiamento della città”. Il progettoper Livorno è dunque quello “di pensa-re in grande” per questo -ha specificatoil Sindaco- ci proponiamo l’aumentodelle aree pedonali e dell’utilizzo dellospazio pubblico come è successo perl’Attias, in futuro si potrebbe pensare arealizzare anche una tramvia anche seciò può causare l’opposizione di qual-che categoria. Le linee per il futuro sonoquelle di decidere “tutti insieme” per ilPiano regolatore, mentre “il Piano deltraffico sarà conseguente a quello urba-nistico”; riguardo al Piano regolatoreportuale, Cosimi ha stimato importan-te il lavoro svolto dall’ingegner Gallan-ti.Infine per il recupero delle Terme delCorallo, il Sindaco ha detto che si co-mincerà utilizzando la quinta parte de-gli oneri destinati all’urbanizzazione,ma anche le imprese private potrebberofarsi avanti.È stato chiesto al Sindaco quale sarà ilsuo futuro politico e ha risposto, vistoche manca ancora molto tempo allascadenza del mandato e alle nuove ele-zioni, che non è opportuno creare statidi fibrillazione anche perché sono evi-denti i “segni di difficoltà della politi-ca”, comunque se il partito mi offriràqualcosa “la valuterò con mia moglie ei miei figli”.La conferenza stampa è terminata conla consegna del Sindaco di un omaggiofloreale a Gabriella Guidi, che va inpensione proprio a gennaio, dopo mol-tissimi anni alla direzione dell’UfficioStampa del Comune.

Gianni Giovangiacomo

N

Il Sindaco pensa in grande

2011I NUMERIDELLA CITTÀ

L’INAUGURAZIONE A MONTENERO

Il centro per la vita a Villa Benedetta

cco alcune immagini dell’inaugurazione del nuovo«Centro per la vita» in via del Castellaccio, cheospiterà donne con bambini e gestanti in difficoltà,aperto giovedì 22 dicembre alla presenza delle

autorità cittadine, dell’avvocato Barsotti della FondazioneCassa di Risparmi, che ha sostenuto le spese dell’arredo edella madre provinciale delle Figlie di Sant’Anna suor SilviaPerri (nella foto al taglio del nastro).

E

ra i molteplicipropositi diinizio mandatodel suo

presidente, suorRaffaella Spiezio,figuravano il rinnovodel brand (il marchio, illogo) ed il restyling(riprogettazione) delsito web. Se del primo,già a primavera, se neannunciava l’arrivoproprio su questatestata (vedi il numero21 del 5 giugno ndr), siè dovuto attenderel’Avvento per dichiarareultimato anche il sitoweb. Ma, a quanto pare,ne è valsa la pena.Arricchiti i contenuti ecompletamenterinnovata la grafica, ilsito si distingue dalprecedente anche per lamoderna architetturasoftware basatasull’utilizzo di CMS(Content ManagementSystem). Si tratta di unostrumento softwareinstallato su un serverweb per facilitare lagestione dei contenuti,consentendo anche achi non ha conoscenzetecniche di aggiornare ilsito in tempo reale e daqualsiasi postazioneinformatica. Raggiungibile al solitoindirizzo (URL,Universal ResourceLocator):caritaslivorno.it (ilprefisso www non èindispensabile), lagrafica della homepagemostra quattro areeprincipali. Nella partealta della pagina, soprala testata con il logo e la

Tscritta in rosso vivo«Caritas DiocesanaLivorno», il menurapido orizzontaleconsente al navigatoredi trovare facilmente leinformazioni di base:cliccando su «DOVESIAMO», una mappainterattiva mostra laposizione della sede diTorretta e ne fornisceindirizzo e numero delcentralino, mentre allavoce «CONTATTI» sonoriportati i riferimentidei responsabili dellevarie aree di attività,come ad esempio lasegreteria, il Centro diAscolto, il direttore.Completano il menurapido la voce«DOCUMENTI» (per ildownload di filesrelativi a moduli,articoli di stampa opresentazioni) e«LINKS» (collegamentia siti esterniappartenenti a quattrodifferenti categorie:«CHIESA»,«PARROCCHIE»,«SOLIDARIETÀ»,«STAMPA» e«VOLONTARIATO»).Incolonnate sullasinistra della pagina levoci per la navigazionedegli altri contenutisono raggruppate inquattro differenti menu(«Principale», «Aree diintervento», «Risorse»).Vale la pena di ricordaretra quelle del menu«Principale» la pagina«Caritas Parrocchiali»(suddivise per vicariatotutte le informazioni diognuna di esse), «Ilservizio Civile», e «La

storia» (daglianni sessanta aigiorni nostri). Diimportanzacruciale lepagineraggiungibili dalmenu «Aree diIntervento». Sitratta di tutte leattività svolteoggi dallaCaritas diLivorno: dalmenzionato Centro diAscolto, allecommissioni (Carcere,Handicap eTossicodipendenze),dal servizio Mensa aquello del Lavoro.Infine il menu «Risorse»che offre al navigatorela possibilità diraggiungere leprincipali agenzie distampa e testategiornalistiche, le radioonline come “RadioVaticana” o «RadioMaria», di visualizzarein diretta il TG24 di Skye consultare il Meteolocale e nazionale. In fondo alle voci dimenu è posizionatal’area per l’accessoall’area privata del sito:la prima volta occorreregistrarsi fornendo ipropri dati, tra cui lapropria e-mail esuccessivamenteconfermare laregistrazionerispondendo alla mailautomatica generata dalsito. Finalmente adessochi lo vorrà potrà,previa registrazione alsito, suggerirecollegamenti e proporrela pubblicazione di

articoli. Nella parte centraledella homepage, postasotto un’accattivantegalleria fotografica,sono presenti dueimportanticollegamenti rapidi,intitolatirispettivamente «Haibisogno di aiuto?» e«Vuoi aiutare?». Si trattadi due preziosi scrigni(nella forma delle FAQ,Frequently AskedQuestion) checontengono moltissimeinformazioni sia per chiè in difficoltà sia per chivuole dare il propriocontributo alla Caritas. La parte centrale dellahomepage ospita gliarticoli in evidenza: leultime notizie e glieventi principali dellasettimana. Questaporzione di spazio è,altresì, adibita amostrare tutti gliarticoli altrimentiraggiungibili dalle vocidi menu.Nella parte bassa èposta in orizzontaleuna fascia informativache consente diindividuareprontamente gli ultimiaggiornamenti, gli

articoli più letti e lestatistiche sul sito,come i visitatoricontemporaneamenteattivi sul sito ed ilnumero di visite totali.Benché l’attuale release(versione) del sito è daconsiderarsi suscettibiledi successivi rilasci, ilnavigatore puòsperimentarne lasoddisfacentenavigabilità e fruibilitàcome pure l’ottimaindicizzazione dellepagine del sito da partedei principali motori diricerca quali google eyahoo.Un altro passo avanti èstato dunque compiutodalla Caritas di Livornoin termini diaccessibilità alleinformazioni e alladiffusione delle notizievia web, benchèmargini dimiglioramento siintravedono in terminidi aggiornamento delsito da parte deiredattori, ancora inbasso numero, e nellamancanza di unasezione dedicata allamultimedialità (video efotogalleria).

Gaetano Mastrorilli

La Caritasfinalmentein... lineaGaetano Mastrorilli, che ha realizzatoil progetto, presenta le pagine web

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LA SETTIMANA DI LIVORNOTOSCANA OGGI8 gennaio 2012VIII