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la tófa Non sapere cosa è avvenuto prima di noi è come rimaner sempre bambini Quindicinale per la conoscenza del patrimonio culturale torrese in collaborazione con www.latofa.com Anno 5 - N. 98 Quindicinale 23 giugno 2010 Esce il mercoledì ( 0,50 D i s t r i b u z i o n e L a ttici ni C a m pa n i D . O . P . tel. 081 8821772 - 335459190 www.almalat.com Punto vendita Via Roma 46 - Torre del Greco continua a pagina 2 il ballatoio di TOMMASO GAGLIONE Via Sac. Benedetto Cozzolino, 154 ERCOLANO (NA) Informazioni e prenotazioni 081 7778036 www.ristoranteposeidon.it [email protected] Ristorante RISTORAZIONE CERIMONIE EVENTI EQUILIBRISMI La confusione continua anche se il Sindaco Borriello regge ancora in sella, grazie all’aiuto di alcuni con- siglieri di opposizione. Difatti, allorquando il 15 giugno in Consi- glio Comunale si discuteva la riorganizzazione della pianta orga- nica comunale, i soliti quattro dis- sidenti ed antagonisti di Borriello, Giovanni Palomba, Gennaro Grana- to, Vincenzo Izzo e Felice Gaglione, lasciavano l’aula consiliare lascian- do il Consiglio senza numero legale ed il Sindaco senza maggioranza. Ci hanno pensato alcuni consiglieri del- la minoranza, l’ex sindaco Ciavolino, i consiglieri Nocerino, Donadio e Meo, a gettare un’anco- ra di salvezza al Sindaco. Valerio Ciavolino ha motivato la sua scelta argomentando che il Sindaco non può essere ostaggio di tali compor- tamenti e che i quattro dissidenti dovrebbero avere il coraggio di di- mettersi in aula. La conseguenza di ciò è che Filippo Colantonio ha pre- so le distanze da Ciavolino e Nocerino, eletti nelle fila del parti- to di Casini. Come si vede esiste una situazione di grande disagio e di evi- dente confusione al Comune, dove non si ha certezza di alcunché. A questo punto ogni momento è buo- no per sfiduciare il Sindaco ed ogni momento è buono per creare nuovi assessori e rimpastare il tutto, come nel caso della nomina, senza dele- ga, del nuovo assessore Simone Onofrio Magliacano, 25 anni. Ab- biamo perso il conto di quanti cam- biamenti ha fatto Borriello per sé, per la Giunta, per i partiti, tutto per il bene della... città. REGIONE E COMUNE DI TORRE DEL GRECO Frattanto il Sindaco ha avuto con- tatti con l’istituzione regionale con il Capo Gabinetto del Presidente Caldoro, per un incontro in cui sono state rappresentate le necessità per Torre del Greco nell’immediato: le bretelle autostradali, il problema ONPI, la questione dell’ospedale Maresca, l’ampliamento del porto, la valorizzazione del parco archeo- logico di Villa Sora. di ANTONIO ABBAGNANO F ine giugno 2010. Siamo sicuri che stanno per iniziare i lavori in Piazza Santa Croce, come as- sicurò il funzionario del Comune ing. Salerno in una conferenza presso l’As- sociazione Ingegneri e Architetti, e siamo altrettanto fiduciosi che finiranno l’8 dicembre per consentire l’uscita del Carro dell’Immacolata. La città sta marcendo di degrado edilizio. Circa il 50 per cento dei nostri concittadini vive in palazzi fatiscenti. In particolar modo: Corso Umberto I e tutti i vicoli che vi sbucano, quartieri interi con migliaia di famiglie. Via Piscopia, con tutte le sue traverse, altre miglia- ia di famiglie. Via XX settembre, San Giuseppe alle Paludi, Via Gradoni e Canali e Via Gradoni e Cancelli, ancora migliaia di famiglie. Questi quartieri, alcuni dei quali una volta erano bellissimi, devono essere completamente risanati. I palazzi di Corso Garibaldi e di Via Libertà, a gran- de rischio di crollo anche per il passaggio dei treni, devono essere completamente ricostruiti. La strada ferrata deve essere tolta, ormai non ha più ragione di esistere, per costruirvi un lungomare di collegamento tra Calastro e Santa Maria La Bruna e si dovrà asso- lutamente completare il porto col secondo molo. Solo per capire da dove bisognerà incominciare, ci sarà bisogno del coinvolgimento di grandi professio- nisti del settore, che per fortuna la nostra città in parte possiede, e di grandi gruppi imprenditoriali locali, nazionali e internazionali. Sicuramente ci sarà biso- gno di creare una Società di Risanamento, come fu fatto per Napoli il secolo scorso, ed allora ci vorrà l’impegno fondamentale dei politici; ma non ne ab- biamo, né a livello governativo né regionale. E’ stato completato il depuratore alla foce del Sarno! Per questa notizia strabiliante dovremmo festeggia- re per notti intere ed invece possiamo solo arrabbiar- ci perché i lavori di collegamento delle fogne di Tor- re del Greco non sono nemmeno iniziati. Eppure si tratta semplicemente di completare una sorta di gros- so tubo che colleghi le nostre fogne a quelle di Torre Annunziata e quindi al depuratore di Foce Sarno. Tecnicamente un’operazione molto semplice. Ma chi ha il potere politico e la capacità di darci una mano? Non abbiamo nessuno, ci siamo costruiti il vuoto in- torno. Ricordo i “supporter” torresi di Mocerino, Sommese e Diodato, alcuni erano medici e professionisti, che come trottole giravano per le case per convincere a votare questi signori, che adesso stanno pensando ai “casi” loro. Come elettori siamo dei “polli”. Non abbiamo un TUBO Non abbiamo un TUBO Nuova edizione In tutte le librerie cittadine Alla nostra città manca una visione a lungo termine che consenta di riprogettare e risanare il tessuto urbano, anche per l’assenza dei necessari referenti in Parlamento e in Regione che possano sostenere tali progetti. L ’ultima occasione persa: il mancato allaccio degli scarichi fognari cittadini al nuovo depuratore del Sarno, per una banale mancanza...

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Page 1: la tófa - Torreomnia tofa 098 light.pdf · ci perché i lavori di collegamento delle fogne di Tor-re del Greco non sono nemmeno iniziati. Eppure si tratta semplicemente di completare

la tófaNon sapere cosa è avvenuto prima di noi è come rimaner sempre bambini

Quindicinale per la conoscenza del patrimonio culturale torrese in collaborazione con www.latofa.com

Anno 5 - N. 98 Quindicinale23 giugno 2010 Esce il mercoledì( 0,50

Dis

tribuzione Latticini Campani D.O.P.

tel. 081 8821772 - 335459190www.almalat.com

Punto vendita

Via Roma 46 - Torre del Greco

continua a pagina 2

il ballatoiodi TOMMASO GAGLIONE

Via Sac. Benedetto Cozzolino, 154

ERCOLANO (NA)

Informazioni e prenotazioni

081 7778036

www.ristoranteposeidon.it

[email protected]

RistoranteRISTORAZIONE

CERIMONIE

EVENTI

EQUILIBRISMILa confusione continua anche se il

Sindaco Borriello regge ancora insella, grazie all’aiuto di alcuni con-siglieri di opposizione. Difatti,allorquando il 15 giugno in Consi-glio Comunale si discuteva lariorganizzazione della pianta orga-nica comunale, i soliti quattro dis-sidenti ed antagonisti di Borriello,Giovanni Palomba, Gennaro Grana-to, Vincenzo Izzo e Felice Gaglione,lasciavano l’aula consiliare lascian-do il Consiglio senza numero legaleed il Sindaco senza maggioranza. Cihanno pensato alcuni consiglieri del-la minoranza, l’ex sindacoCiavolino, i consiglieri Nocerino,Donadio e Meo, a gettare un’anco-ra di salvezza al Sindaco. ValerioCiavolino ha motivato la sua sceltaargomentando che il Sindaco nonpuò essere ostaggio di tali compor-tamenti e che i quattro dissidentidovrebbero avere il coraggio di di-mettersi in aula. La conseguenza diciò è che Filippo Colantonio ha pre-so le distanze da Ciavolino eNocerino, eletti nelle fila del parti-to di Casini. Come si vede esiste unasituazione di grande disagio e di evi-dente confusione al Comune, dovenon si ha certezza di alcunché. Aquesto punto ogni momento è buo-no per sfiduciare il Sindaco ed ognimomento è buono per creare nuoviassessori e rimpastare il tutto, comenel caso della nomina, senza dele-ga, del nuovo assessore SimoneOnofrio Magliacano, 25 anni. Ab-biamo perso il conto di quanti cam-biamenti ha fatto Borriello per sé,per la Giunta, per i partiti, tutto peril bene della... città.

REGIONE E COMUNE

DI TORRE DEL GRECOFrattanto il Sindaco ha avuto con-

tatti con l’istituzione regionale conil Capo Gabinetto del PresidenteCaldoro, per un incontro in cui sonostate rappresentate le necessità perTorre del Greco nell’immediato: lebretelle autostradali, il problemaONPI, la questione dell’ospedaleMaresca, l’ampliamento del porto,la valorizzazione del parco archeo-logico di Villa Sora.

di ANTONIO ABBAGNANO

Fine giugno 2010.Siamo sicuri che stanno per iniziare ilavori in Piazza Santa Croce, come as-sicurò il funzionario del Comune ing.Salerno in una conferenza presso l’As-

sociazione Ingegneri e Architetti, e siamo altrettantofiduciosi che finiranno l’8 dicembre per consentirel’uscita del Carro dell’Immacolata.

La città sta marcendo di degrado edilizio. Circa il50 per cento dei nostri concittadini vive in palazzifatiscenti. In particolar modo:

Corso Umberto I e tutti i vicoli che vi sbucano,quartieri interi con migliaia di famiglie.

Via Piscopia, con tutte le sue traverse, altre miglia-ia di famiglie.

Via XX settembre, San Giuseppe alle Paludi, ViaGradoni e Canali e Via Gradoni e Cancelli, ancoramigliaia di famiglie.

Questi quartieri, alcuni dei quali una volta eranobellissimi, devono essere completamente risanati.

I palazzi di Corso Garibaldi e di Via Libertà, a gran-de rischio di crollo anche per il passaggio dei treni,devono essere completamente ricostruiti. La stradaferrata deve essere tolta, ormai non ha più ragione diesistere, per costruirvi un lungomare di collegamentotra Calastro e Santa Maria La Bruna e si dovrà asso-

lutamente completare il porto col secondo molo.Solo per capire da dove bisognerà incominciare, ci

sarà bisogno del coinvolgimento di grandi professio-nisti del settore, che per fortuna la nostra città in partepossiede, e di grandi gruppi imprenditoriali locali,nazionali e internazionali. Sicuramente ci sarà biso-gno di creare una Società di Risanamento, come fufatto per Napoli il secolo scorso, ed allora ci vorràl’impegno fondamentale dei politici; ma non ne ab-biamo, né a livello governativo né regionale.

E’ stato completato il depuratore alla foce del Sarno!Per questa notizia strabiliante dovremmo festeggia-

re per notti intere ed invece possiamo solo arrabbiar-ci perché i lavori di collegamento delle fogne di Tor-re del Greco non sono nemmeno iniziati. Eppure sitratta semplicemente di completare una sorta di gros-so tubo che colleghi le nostre fogne a quelle di TorreAnnunziata e quindi al depuratore di Foce Sarno.Tecnicamente un’operazione molto semplice. Ma chiha il potere politico e la capacità di darci una mano?Non abbiamo nessuno, ci siamo costruiti il vuoto in-torno.

Ricordo i “supporter” torresi di Mocerino, Sommesee Diodato, alcuni erano medici e professionisti, checome trottole giravano per le case per convincere avotare questi signori, che adesso stanno pensando ai“casi” loro.

Come elettori siamo dei “polli”.

Non abbiamoun TUBONon abbiamoun TUBO

Nuova

edizione

In tutte

le librerie

cittadine

Alla nostra città manca una visione a lungo termineche consenta di riprogettare e risanare il tessuto urbano,anche per l’assenza dei necessari referenti in Parlamentoe in Regione che possano sostenere tali progetti.L ’ultima occasione persa: il mancato allaccio degliscarichi fognari cittadini al nuovo depuratoredel Sarno, per una banale mancanza...

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la recensione

la tófa numero 98/20102

La quota per i soci fonda-tori e ordinari anche perl’anno 2010 rimane di30,00 euro.I soci sostenitori stabili-ranno autonomamentela quota annuale.Il versamento va esegui-to a mezzo vaglia posta-le intestato a: Associa-zione Culturale La Tófa,Via Cimaglia 23/e80059 Torre del Greco(Na).Tutti i soci riceverannoil quindicinale “la tófa” adomicilio.

Il Presidente

Antonio Abbagnano

la tófa

p r o g e t t o g r a f i c o V i n c e n z o G o d o n o

EditriceAssociazione Culturale “La Tófa”

Direzione EditorialeANTONIO ABBAGNANO

Direttore ResponsabileTOMMASO GAGLIONE

Redazione webVINCENZO ABBAGNANO

e-mail: [email protected]

Telefono 0818825857 3336761294

Stampa CCIAA n. 0563366 NAReg. Tribunale T/Annunziata N° 6 del 8/8/2006

SOCI SOSTENITORI...

SOSTENETECI!

il ballatoios e g u e d a l l a p r i m a

SMALTIMENTO RIFIUTICon un sorteggio, sono stati assunti dalla Ditta Balsamo i

10 operatori ecologici che si occuperanno della raccolta deirifiuti in città dopo il forfait della ditta del nord, vincitricedella gara, che non aveva dato garanzie utili al Sindaco,circa il corretto espletamento del servizio messo in gara. Ilcontratto è per la durata di sei mesi, sin quando il servizionon sarà, come per legge, gestito dalla Provincia di Napoli.La scelta, effettuata da due bambini, è stata operata tra ben442 candidati. Esultanza, ovviamente, tra i prescelti dallafortuna consapevoli che si tratta di contratto a termine finoal 31 dicembre 2010. Intanto in città, si ha la netta sensazio-ne che il servizio abbia dei buchi organizzativi ma che an-che la cittadinanza non collabori, non rispettando i turni diconsegna dei vari sacchetti e non effettuando la differenzia-ta con la dovuta attenzione. Sta di fatto, con attenuanti osenza, che molte strade cittadine sono invase da sacchetti erifiuti maleodoranti e tutto questo con il gran caldo che siregistra da giorni in città. Siamo alle solite?

PROBLEMI AL CIMITERO?In barba all’aumento di tasse e gabelle per i possessori di

loculi, cappelle e monumenti cimiteriali, proseguono a ri-lento i lavori di arredo e ristrutturazione del nostro cimiteromonumentale. Che di monumentale oggi ha ben poco, se èvero come è vero che continuano deprecabili furti e viola-zioni a tumuli e tombe. Esiste uno stato di quasi abbandonoin alcune zone ed ora pare si sia aggiunto anche il problemadelle buche e delle conseguenti cadute, con ricaduta, scusa-te la cacofonia, di vertenze e causa al Comune. Sarebbequesta la notizia del giorno. Dodici incidenti si sono verifi-cati nelle ultime settimane. A causa della pavimentazione edi alcune buche, tutte signore oltre i 60 anni, hanno lamen-tato, a causa di cadute, varie problematiche sanitarie (frat-ture, distorsioni, più o meno preoccupanti. I problemi mag-giori sono nell’area cimiteriale detta del “cimitero nuovo”.Sia l’Assessore al ramo Guida che il Direttore del cimiteroLoffredo hanno riconosciuto l’esistenza di alcune zone conparticolari problemi ed in conseguenza di ciò si cercherà diaccelerare ed anche avviare lavori di rifacimento di alcunearee cimiteriali. Sembra che non siano tutti gravi i problemioccorsi, ma è necessario prendere dei provvedimenti op-portuni e rapidi proprio per venire incontro ad esigenze elamentele dell’utenza.

Tommaso Gaglione

C’è stato un tempo in cuil’amore nasceva sul filo di unaquilone. Erano tempi in cuila poesia trasformava questogioco per bambini, e non solo,in “cometa”, una sorta di stel-la che con la coda attaccata allaterra volava verso il cielo.

La seconda pubblicazionedel libro “Comete di carta co-lorata” di Antonio Abbagnanoci dà la possibilità diriappropriarci di un granellodell’emozione di rivedereTorre del Greco alla luce di una storiad’amore tanto delicata quanto potentementeconcreta. Edito già nel 2004 per la casa edi-trice napoletana Pironti, esce oggi in que-sta seconda edizione per la Esa (EdizioniScientifiche e Artistiche) di Ferruccio Rus-so, che impreziosisce la parte grafica perrecuperare questo romanzo che merita diessere letto.

Ambientato negli anni ’50, la trama pren-de piede in una delle stradine più ricche distoria della nostra città, via Gradoni e cana-li, che al tempo era conosciuta ancora con ilnome di “grariatelle d’a ciucciara”. Vivonoe proliferano in questa discesa che degradaverso il borgo mare, mille e più mestieri che,lungi dall’essere mere fonti di guadagno -nel caso anche abbastanza magro -, sono del-le vere e proprie arti. E gli abitanti sono comeuna grande famiglia: si tollerano i difetti, sisopperisce alle mancanze, si coccolano i piùpiccoli, “criature” figlie più delle grariatelleche di una madre specifica.

Antonio Abbagnano sa guidarci pian pia-no per i gradoni, facendoci dare un’occhiatanelle porte che danno sulla strada: “Signora,permettete?” e puntualmente tutti ci fannovedere cosa stanno facendo, fosse bucare il

ValeriaParrella

Valeria Parrella (Torre delGreco, 1974) si è laureata inLettere Classiche all’Univer-sità di Napoli con una tesi inglottologia, diretta da Fede-rico Albano Leoni. In segui-to si è specializzata come in-terprete della Lingua Italiana

dei Segni e ha lavorato all’E.N.S. di Napoli, dove vive.Ha esordito nel 2003 con una raccolta di sei racconti

intitolati Mosca più balena con la quale ha vinto il Pre-mio Campiello Opera Prima.

Diversi suoi racconti sono apparsi nell’antologia Pen-sa alla salute pubblicata da l’ancora del mediterraneonel 2004. Sempre nel 2004 ha pubblicato nell’antolo-gia La qualità dell’aria il suo racconto Verissimo e nel2005 un’altra raccolta di racconti, Per grazia ricevu-ta, libro arrivato tra i cinque finalisti al Premio Stregadello stesso anno e vincitore del Premio Renato Fuciniper la miglior raccolta di racconti. Nel 2007 pubblicaIl Verdetto.

I suoi racconti sono tradotti in Germania, Francia,Spagna e Stati Uniti.

Nel 2008 pubblica il suo primo romanzo, Lo spaziobianco da cui nel 2009 è stato tratto l’omonimo filmdiretto da Francesca Comencini e interpretato da Mar-gherita Buy, presentato alla 66esima Mostra del Cine-ma di Venezia

Ha collaborato con il quotidiano La Repubblica eil settimanale l’Espresso. Cura la rubrica di libri diGrazia.

Dal gennaio 2008 è nel comitato di Direzione Artisti-ca del Teatro Mercadante di Napoli.

Nel 2009 è uscito il suo libro Ciao Maschio, che èdiventato presto anche uno spettacolo teatrale.

Mariolina BencivengaIL PESCE VIOLAEd. Duemme. Prezzo 13 euro

“Abbiamo poco tempo per capire la vita” dicead un certo punto la protagonista, come è vero!,e la lettura di questo libro non ci dà tempo, ag-giungiamo, per assaporare completamente le

mille emozioni e ragionare sulle tante riflessioni che l’autrice ciporta a fare. Bisognerà rileggerlo per ricercare quelle ancora nasco-ste tra le gocce di mare che la corsa dell’aliscafo spruzza sul viso diMaddalena o tra i fogli stracciati da Dino.

Una grande “fatica” letteraria dell’autrice, che è riuscita ad evitarela trappola del diverso uguale migliore, un lavoro introspettivo moltofemminile ed un personale stile narrativo, che quando ne afferri ilritmo diventa gradevolissimo, hanno prodotto un bel libro.

DIRE

PRESENTATO PRESSO L’ATIA“DIARIO DAL MONTE VESUVIO”

Si è tenuta mercoledì 9 giugno la presentazione dellibro “Diario dal monte Vesuvio” scritto dal geofisicoGiovanni P. Ricciardi. L’evento, è stato organizzato dal-l’“Associazione Territoriale Ingegneri e Architetti” edha costituito un’occasione di ampio dibattito sulla storia,sui rischi e sul futuro del vulcano.

Gennaro Di Donna, collega e amico dell’autore, ha por-tato all’attenzione dei presenti numerosi spunti di rifles-sione evidenziando l’approccio olistico usato da Ricciardinella scrittura del libro. Secondo Di Donna infatti il Ve-suvio non può essere osservato solo dal punto di vistageofisico ma anche nella sua interazione con il popolodell’area circostante. I cittadini, nei secoli, hanno impa-rato a convivere con il vulcano, ma l’attuale stato di inat-tività, che dura dal 1944, ha fatto sì che si abusasse del

territorio. Proprio per questo, haspiegato lo studioso, il Vesuvioè sorvegliato costantemente conalta tecnologia, si pensi adesempio che il sistemasatellitare per il controllo del-l’area vesuviana è in grado dirilevare deformazioni del terre-no di mezzo centimetro.

L’autore del libro invece si èsoffermato sul forte legame chele popolazioni vesuviane han-no con il proprio territorio, in-

fatti uno studio antropologico ha dimostrato che il pianodi evacuazione, volto a trasferire gli abitanti di ogni co-mune in un’altra regione d’Italia, troverebbe la resisten-za di molte persone che preferirebbero restare alle faldedel vulcano anche in caso di eruzione.

Dagli auditori non sono infine mancate domande sullaprevedibilità del temuto evento, e Ricciardi ha dichiara-to che in caso di eruzione il passaggio del Vesuvio dauno stato di quiete ad uno stato dinamico genererà feno-meni sicuramente avvertibili, ma la densità abitativa dellenostre zone rende l’eruzione di qualunque entità poten-zialmente catastrofica. Il popolo un giorno potrebbe do-ver scegliere tra la paura del vulcano e l’amore per lapropria terra: non è facile essere “cittadini vesuviani”.

Eleonora Colonna

Un nuovo libro ed un cd di MariaGabriella Mariani, apprezzato musici-sta e nostra concittadina. Il romanzo siintitola Consonanze imperfette e il bra-no musicale del CD allegato Fun...Tango. Il libro e il cd sono stati presen-tati il 10 giugno e la prefazione è statacurata da Stefano Valanzuolo. II miticopianista francese Aldo Ciccolini, di cuiMaria Gabriella è stata da giovanissi-ma tra le più dotate allieve e assistentiin Italia e a Parigi, ha voluto dedicareespressamente un pensiero assai belloalla pianista - compositrice, dedica chela Zecchini Editore ha ritenuto volerpubblicare in quarta di copertina. Almomento è stata già proposta un’im-portante presentazione alla RSI CH(Radio Svizzera Italiana) e seguiranno

corallo, o ricamare i corre-di, alcuni ci permettono dialzare i coperchi delle pen-tole sul fuoco. Erano altritempi ed era altra gente, mamentre leggiamo anche noici sentiamo diversi. Nonvorremmo che il nostrocondominio fosse come ilgrande Palazzo Bonfiglioin piazza Luigi Palomba?Non sentiamo nostalgia pergli altari in costruzione?

E mentre giriamo per Tor-re, Abbagnano ci racconta che ci sono duegiovani, Gaetano, che incide i cammei sullaloggia di Zi Pietro, che prende Sufenella e latrasforma in Sofia, un’innamorata sognanteche però sa aprirgli gli occhi sulla sua pas-sione grazie ad una poetica cometa. E sfo-gliando l’album dei ricordi di Sofia eGaetano, entriamo nell’epoca d’oro della no-stra città, quando gli artigiani del corallo era-no il fiore all’occhiello che portava ben ol-tre i confini nazionali la nostra arte. Non era-no tutte rose e fiori, allora come oggi, machissà perché ci sembra che in quegli anni cifosse sempre una speranza di farcela.

Un libro che si legge tutto d’un fiato e, seb-bene Luigi Mari nell’introduzione al volu-me affermi di averlo letto col cervello in va-canza, tutto proteso nella parte emozionale,noi invece non possiamo fare a meno di atti-vare tutta la nostra parte razionale, perchéoltre alla storia di fantasia - che non dubitia-mo possa essere avvenuta davvero e non soloa Torre del Greco - c’è la Storia della nostracittà e conoscerla in uno dei suoi momentimigliori può esserci da insegnamento in que-sti giorni bui. “Comete di carta colorata” por-ta con sé un sogno. E molte speranze.

Raimonda Granato

N U O VA E D I Z I O N E P E R C O M E T E D I C A R TA C O L O R ATA

altre presentazioni con intervista nuo-vamente alla Radio Svizzera Italiana,a Lugano, a Radioclassica di ClassEditori di Milano e a RAI/RADIO 3.Sono in preparazione partecipazione aconcerti sulle musiche di Maria Ga-briella al Conservatorio San Pietro aMajella di Napoli, a Milano, Roma, ein altre città italiane. Un concerto siterrà per “Mozart Box “alla Reggia diPortici probabilmente intorno al 25 lu-glio dove saranno eseguite musiche diSchumann (bicentenario dalla nascita)e di Mariani e vi sarà un’introduzioneal libro fatta dallo stesso Valanzuoloche è direttore artistico oltre che delRavello Festival, del Mozart Box dadiversi anni.

Giovanna Russo

Quando i sogni volavano alti

Who’s who

CONSONANZE IMPERFETTE,LIBRO E CD DI MARIA GABRIELLA MARIANI

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la tófanumero 98/2010 3

di CIRO ADRIAN CIAVOLINO

Signore e Signori

Omaggio al tenoreFrancesco Albanese

Nuovo appuntamento con la lirica e conla canzone classica napoletana alla SalaUrsi del Santuario del Buon Consiglio:

il 7 giugno è stata organizzata e promossa dal-l’Associazione musicale di Torre del Greco“Ludwig van Beethoven”, in omaggio al te-nore torrese Francesco Albanese a pochi gior-ni dal quinto anniversario dalla sua morte.

Ad introdurre l’evento il prof. Donato Frulio,il quale ha rievocato la memoria del celebre Maestro torrese attraverso ipropri ricordi personali e mediante l’ascolto di storiche incisioni: France-sco Albanese ha infatti calcato i palcoscenici artistici soltanto dal 1940 al1961, dotato di una voce calda, espansiva e di una dizione perfetta, purdistinguendosi in memorabili performances accanto a “giganti” della li-rica, come Maria Callas (in Sala, ad apertura di concerto, è stata diffusa laregistrazione di un breve estratto dall’opera verdiana “La Traviata” del1952, rappresentata al Maggio Musicale Fiorentino con Albanese e laCallas protagonisti).

Il programma del Concerto, presentato dal Prof. Natale Manzo, si è di-panato attraverso le voci e l’interpretazione di tre tenori partenopei sumolti dei brani appartenenti al bagaglio operistico e classico del tenoreFrancesco Albanese. Il M° Rosario Pignatelli ha accompagnato gli arti-sti, dopo un’esecuzione-omaggio al pianoforte a Beethoven sul I° movi-mento della Sinfonia n° 5 in do minore. Il tenore lirico spinto MarioTodisco ha eseguito brani tratti dall’“Andrea Chenier” di Giordano (Im-provviso), dalla “Tosca” di Puccini (E lucevan le stelle), di de Curtis (AveMaria), di Cardillo e Cordiferro (Core ‘ngrato); mentre il tenore leggerodi grazia Gennaro Marasco ha interpretato brani tratti da “L’occasione fail ladro” di Rossini (Aria del conte Alberto), dal “Don Giovanni” di W. A.Mozart (Il mio tesoro intanto), di Scarlatti (Violette), di D’Annunzio eTosti (A’ vucchella). Il tenore lirico Salvatore Cardone, vincitore dell’ul-tima edizione del Concorso Albanese nella Sezione Napoletana, ha inve-ce riproposto il brano della sua vittoria, eseguito in una rara incisionedallo stesso tenore Albanese, “A’ porta” di Acampora e De Gregorio, non-ché brani tratti dall’opera “La Traviata” (Lunge da lei) e “Giovanna D’Ar-co” (Sotto una quercia parvemi) di Verdi e di Tosti (Serenata).

Luigia Gargiulo

Vado. Vaco.Pe mmiez a San Michele

A mmiez a PiazzettaRint’u Vic ri carrozz

Aret a Strada Falanga,A ret u triat

Ncopp u ScupìoNcopp i grariat ra Nunziata

Ncopp i CappuccinA ret u vic ri Pezzentelle

A ret a postNcopp addu Carbone

A ret a piazzettA mmiez a Santa Maria

Ncopp a ripaA mmiez u larg ra pastora.

AbbasciammareSott u pont i Cavin

Sott u ruitellRint u vico ru campusant

Sott u CavaliereRint u Rio

A ret u vic ru CarminRint u vic ri Bufer

A ret u MetropolitanAbbascia a scesa i

MinicuccioNcopp i fierr

Sott a ripaNcopp a Funtana

Sott’u puortNcopp i grariatell ra

ciucciaraA mont ru puort

A ret u puortNcopp a FerroviaNcopp a banchina.

A mmiez a TorreRint u vic ru CarmineRint u Vic ra CroceRint u vic ri crap

A mmiez a San GaitanNcopp u PriatorioNcopp a vianova

Ncopp a RipaNccopp i scalinat ra ripaA ret all’ardar i fravica

Rimpett u RusarioRint u vic i Trotti

Rint u vic i PalatonNcopp a uardia

Abbascia a San GiuseppRimpett a post

A ret u cinema IrisNcopp u municipio

Ncopp a lav i SciurillNcopp u montA ret u mont.

Ncopp u CataffioAbbascio u sangue spierzo

Abbascio i cacateRint all’OrtrRint a Scala

A miez a ParrocchiaAbbascia Sant’AnnaAbbascia a ferrovia

Sott u punticiello ra ferroviaNcopp a scarpettBbascia u mulino

Ncopp a CapitaneriaAbbascio a LitoraneaRint u Vic ru Cardinal

Rint u vic ru montNcopp a Sant’Antonio

Rint u vico ru cimiter i coppAbbascio alla SalleAbbascio u mulin

Ncopp a sces ru Vaveracane.

Rint u rioRint a Villa

Abbascia a Lava TroiaAbbascia a torr i VassanAbbascia a torre scassata

Ncopp i tre vieA ret u camp sportivo

Ncoppa CalastroAbbascia Villa IngleseNcopp a Cappella Nov

Rint u canalonNcopp a CappellaNcopp adda nnuie

Ncopp i muntagnelle rosseNcopp u Vesuvio

Ncopp i catracchieNcopp a Vesuviana

Ncopp i vialiNcopp a lava novaRimpett u SpizioRimpett a villa

Rimpett i CarabinieriRint u fuoss i San michele

Sott u pont i RivieccioRint all’Ina Casa

Rint a ScalaNcoppa Portosalvo

Rimpett a Maronna A Grazia.

E qua sto. Sotto sopra dietro dirimpetto.E mi domando, che paese è mai

questo dove nessun luogoha un posto suo?

Sta ‘na casa areto ‘o montecircundata ‘e pignetielliaddò vanno ‘e passariellequanno è maggio a amuriggià...

Giuseppe Raiola - Raimir, cantore torrese

P a e s e mio

Le e-mail vanno indirizzate a [email protected] le lettere a: Redazione “la tófa” via Cimaglia 23/E Torre del Greco

Lettere a la tófa

Egregio Direttore,ho avuto modo di constatare ogni

volta che esco per Torre del Greco,sistematicamente, che quasi nessunconducente degli autoveicoli intransito indossa la cintura di sicu-rezza, comportandosi al riguardocon la più assoluta tranquillità. Quelche è peggio, passando dinanzi amanipoli di vigili urbani, non ven-gono in nessun modo né fermati né,meno che mai, multati e neppureminimamente redarguiti. Forse allespalle del comportamento delle for-ze dell’ordine, e della polizia mu-nicipale in particolare, gioca la co-noscenza di una deroga al riguar-do, a me purtroppo ignota, per laquale a Torre del Greco l’uso dellacintura é soltanto discrezionale equindi non sanzionabile. Eppure,per esperienza diretta e personale,so che l’obbligo vige pienamentenelle altre città d’Italia, al pari deldivieto di sosta che trova, invece,anche qui draconiane applicazioni.Simile il caso dell’uso dei telefonicellulari durante la guida, che nonrisulta oggetto di significative

verbalizzazioni, stando sempre allapersonale osservazione diretta.

Supponendo, per assurdo, che an-che a Torre del Greco come nel re-sto d’Italia l’uso della cintura siaobbligatorio e quello del telefonodurante la guida vietato, come spie-gare, allora, tanta tolleranza che, di-venendo arbitraria e discrezionale,si trasforma in omissione con tuttele conseguenze immaginabili? At-tualmente da noi il divieto di sostaé e resta tassativamente punito, latelefonata durante la guida raramen-te, e il non uso della cintura prati-camente mai. In ogni caso la san-zione avviene sempre a giudizio, in-sindacabile e imperscrutabile, delvigile di turno e del suo più o menoprofondo zelo nel servizio!

Non sarebbe molto più sempliceche la legge, quella nazionale, fos-se uguale per tutti ed applicata sem-pre ugualmente a tutti e da tutti itutori dell’ordine senza nessuna va-riabilità meteoropatica osoggettivismo interpretativo?

Cordiali salutiFlavio Russo

LE LEGGI NAZIONALI VALGONO ANCHE QUI

LIRICA

SEMINARIO TECNICO ALL’ATIA

L’Atia, Associazione Torrese Ingegneri e Architetti,in collaborazione con Acca software, organizzaper mercoledì 23 giugno dalle ore 14,45 alle ore 19,00,presso la sede in via Marconi, 32, un seminariodi formazione tecnica: “Certificazione e prestazionienergetiche degli edifici: legislazione e norme tecniche”.Al termine verrà rilasciato un attestato di partecipazione.Per informazioni rivolgersi all’arch. Aniello Ciaravolo,cell. 338.82.82.225.

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la tófa numero 98/20104

di ANGELO DI RUOCCO

Alcuni giorni fa, il mio amicoVanni, appassionato di foto-grafia, mi ha inviato due fotodi Don Raffaele Scauda. Perla verità una, risalente agli anni

60, ritrae proprio Don Raffaele, che da ragaz-zo aveva personalmente conosciuto frequen-tando l’oratorio del Buon Consiglio, mentrel’altra pare raffigurare un’entità sconosciuta po-sta nella piazza davanti al Santuario. Dico“pare” perché ciò che essa realmente raf-figuri è quello che da svariati mesi cichiediamo. Ovviamente la vista di que-ste foto ha riaperto in me una feritamai rimarginata, un malessere inparte nascosto ma mai sanato.In tutto questo tempo, daquando ho trattato dell’in-stallazione di tre - quattromostri nelle piazze ed altriluoghi pubblici della nostracittà, tanta gente mi ha chie-sto l’esito delle nostre dettaglia-te denunce. Non ho potuto ri-spondere e non ho neppurepotuto fornire alcuna spiega-zione, perché ancora oggi nonconosco il motivo per cui que-sti sgorbi siano ancora in piedi.Nel caso della statua del pre-sunto Don Raffaele, la cosa as-sume poi aspetti paradossali:non piace ai finanziatori del-l’opera che si autotassarono(artigiani, commercianti, bene-fattori), non piace all’attuale reg-gente del Santuario, monsignor Nicola

Il 1° Aviere Armiere Nunzio DiDonna, nostro concittadino, fudecorato con Medaglia di Bronzo

alla memoria con questa motivazione:“Combattente valoroso, in numero-

se e difficili azioni condotte nel cuoredel territorio nemico e sempre contra-state dalla vivace reazione avversaria,dava continue prove di ardire e sprez-zo del pericolo, efficacemente contri-buendo, quale armiere e mitraglieredi bordo, alla felice riuscitadelle missioni stesse.

Nel sereno adempimento deldovere, immolava la sua gio-vane esistenza.

Cielo della Marmarica 12agosto 1940.”

Fu abbattuto nei cieli di Li-bia, attaccato alla sua mitra-gliatrice di coda del SavoiaMarchetti, duellando fino allamorte contro aerei inglesi nella difesadi Tobruk. Da pochi giorni lacontraerea a terra italiana era riuscitaad… abbattere il Savoia Marchetti pi-lotato da Italo Balbo, scambiandoloper un aereo inglese.

Nunzio era nato il 19 settembre 1917da Luigi e Annunziata Ilario in Vico

Longobardi, non piace alla popolazionedi Leopardi, non piace a chi l’ha cono-sciuto di persona, che di Don RaffaeleScauda ricordano l’armoniosità dei mo-vimenti e l’eleganza naturale della perso-na in pace con se stessa e con il mondo.Dal punto di vista artistico non ne parlia-mo proprio, perché essa rappresenta la

morte dell’arte e della bellezza. Allora,vi domanderete, perché sta ancora inpiedi? Non si sa! Il Comitato di Quar-tiere Leopardi fu pregato da me,tempo fa, di esprimere un’opinio-ne sull’opportunità di accettare sul-l’unica piazza del quartiere un’ope-ra non sottoposta a nessun tipo divalutazione (non ci sono pareri, au-torizzazioni, concessioni né appro-

vazioni da parte di qualsivoglia or-gano né comunale né sovra-comunale come la Sovrintendenzaai beni artistici e ambientali). Nul-

la di tutto ciò esiste, prova ne sianole tantissime richieste di chiarimenti inviateall’Amministrazione Comunale rimastepuntualmente inevase (fax, protocollo, te-lefono, a mezzo stampa e persino verbal-mente). Il Comitato per molto tempo non

ha fornito alcuna risposta, ma adesso sembra

che stia uscendo dall’equivoco iniziale perché,credeva, che si chiedesse loro un parere sullequalità artistiche dell’opera e quindi non siesprimevano. Con tutto il rispetto, per giudi-care quell’ammasso di bronzo bastano ed avan-zano i miei studi di Storia dell’Arte (il minimo

RICERCHE STORICHE: ENRICO PAROLARICERCHE MILITARI: FLAVIO RUSSORICERCHE ANAGRAFICHE: PASQUALE CASTELLANO

S.M. 79(SAVOIA MARCHETTI)Viene ricordato per lo più con la

sigla “S.M.79” o con il nome “Spar-viero”, Il soprannome di “Gobbo”, o

meglio “Gobbo Maledetto” (DamnedHunchback), gli venne dato dai piloti bri-tannici della RAF, che avevano non poche

difficoltà nell’attaccarlo dicoda a causa dell’armamontata sulla gobbadorsale e rivolta all’in-dietro. Il Savoia-Marchetti èstato un bombardieremolto importante du-rante la seconda guer-

ra mondiale, e uno dei pochissimiaerei italiani ad essere prodotto in quantitàconsiderevoli, la produzione iniziata nel1936 continuò fino 1943, per un totale di1.217 velivoli costruiti.La motorizzazione adottata consisteva in 3motori Alfa Romeo 126 RC.34 dalla poten-za omologata di 750 CV a 2.300 giri/minalla quota di 3.400 m. (effettiva di 780 CV.Ogni motore azionava un’elica tripala)

Giardino del Carmine, che è uno diquei vicoli che da Piazza LuigiPalomba, alle spalle della statua diGaribaldi, si congiungono con VicoLungo Giardino del Carmine, che sbu-ca in Via XX Settembre. Fu certamen-te scugnizzo tra gli scugnizzi di quel-la Piazza, che, ironia della sorte, nel

1941 si chiamerà Piazza Italo Balbo.Era certamente uno dei figli miglioridella nostra città, perché solo chi pos-sedeva notevoli capacità fisiche epsichiche e cultura adeguata riuscivaad superare i selettivi test attitudinaliper accedere alla neonata AviazioneItaliana.

Nunzio Di Donna possedeva tuttequeste doti in misura notevole. Pur-troppo.

E’ sepolto nel cimitero di Derna -tomba n. 43, in Cirenaica (Libia).

Ricordiamo l’aviere Nunzio Di Donna

sindacale) e le mie frequentazioni in giroper l’Europa di mostre e musei. Per qual-che parere più autorevole mi sarei rivoltoa personalità nel campo dell’arte a livellonazionale, ma per una quindicina di quin-tali di bronzo fuso modellato da mani in-felici, mi sembrava eccessivo. Ai respon-sabili del Comitato Leopardi chiedevosoltanto, e chiedo ancora, se il presidiosul territorio, con attenzione ai diritti del-la comunità (deposito e raccolta rifiuti,parcheggio, traffico, spazi verde, decorourbano, scuola e quant’altro) e la loro at-tenta vigilanza sul rispetto delle regole,comprende anche la valutazione diun’opera che va ad istallarsi in piazza delBuon Consiglio.

Sabato 12 c.m. con una solenne cerimo-nia, l’urna con la salma della buonanimadi Don Raffaele, dalla stanzetta all’inter-no del Santuario, dove dimorava ancheda vivo, è stata traslata in una piccola cap-pella sempre all’interno del Santuario.

La cerimonia con autorità civili, milita-ri, religiose e tantissimi concittadini, pre-vedeva anche il giro dell’urna per il quar-tiere Leopardi. Alcuni affermano che, alpassaggio dell’urna davanti alla presuntastatua del medesimo, l’umile legno con-tenente i resti abbia dato un sussulto. Vocimaligne l’attribuiscono al fatto che DonRaffaele si sia rivoltato nell’urna alla vi-sta di tale obbrobrio. Noi, più portati alla

ragione, pensiamo che la cosa sia da attribuireai piccoli dossi creati dal Comune per i pas-saggi pedonali. Oppure no! Ai lettori la libertàdi pensarla come vogliono: le vie dell’ignotosono imperscrutabili, sennò, non sarebberoignote.

A PROPOSITO DI MOSTRI Non piace proprio a nessuno il bronzo collocato in piazza del Buon Consiglio e che, aquanto riporta la targa, raffigurerebbe il fondatore del Santuario: don Raffaele Scauda. Eppure rimane lì. Nei giorniscorsi, durante la solenne cerimonia che ha accompagnato la salma di don Raffaele nella sua nuova sistemazione...

Alcuni affermano che, alpassaggio dell’urna davanti allapresunta statua del medesimo,l’umile legno contenente i restidi don Raffaele Scauda abbiadato un sussulto...

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L A S C H E D A

Segni imperscrutabili

Un giovane militare torrese si distinse, durante la Seconda guerra mondiale, per ardimento e maestriaAbbattuto da un aereo inglese sui cieli di Libia fu decorato con una medaglia di bronzo alla memoria

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la tófanumero 98/2010 5

di GIUSEPPE DI DONNA

Con l’invasione mussulmana del-la Palestina nel sec XII el’islamizzazione del MedioOriente i padri Carmelitani Cal-zati lasciarono definitivamente il

sacro Monte Carmelo e si sparsero in vari pa-esi, specie in Italia meridionale. Con loro por-tarono, per salvarle dall’islamismo, numeroseicone della “Vergine Bruna” ritenute miraco-lose. Di queste furono fatte numerose copienel ‘700. Quelle presenti a Torre del Greco,della Bruna e del Carmine, sono di epoca an-tecedente al ‘700. Il quadro della Madonna del-la Bruna con il volto olivastro e vestita alla si-riana fu portato dai carmelitani nelle nostrecontrade probabilmente alla fine del sec XII.L’icona era molto venerata dai contadini dellazona perché si riteneva che proteggesse i vitignida un coleottero parassita detto “murolo” e daqui il nome “la Madonna dei Muroli”. IsabellaGonzaga consorte di Luigi Carafa, capitano diTorre, donò il terreno dove fu costruita agli inizidel ‘600 la chiesa della Bruna e un calicerinascimentale del 1586. Di esso non sapreidirvi la fine.

Nei vari conventi europei fondati dall’ascetae teologo carmelitano Simone Stock, la vitacontemplativa si era arricchita di vita attiva,ma ciò non era ben visto da quanti vedevanotramontare lo spirito eremitico originale. Daqui la riforma voluta da Santa Teresa, che die-de origine ai Carmelitani scalzi. Padre AlbertoComparato di Gragnano, filosofo e letterato,seguace di Stock e priore del Convento delCarmine Maggiore di Napoli, invitato dal po-polo torrese, nel 1565 fondò nel quartiere Bor-go (attuale Piazza Palomba) il convento deiCarmelitani di Torre, uno dei più antichi dellanostra città, ignaro che nel secolo successivoci sarebbe stata una tremenda eruzione, chel’avrebbe quasi distrutto. Progettò inoltre die-tro l’altare maggiore, una cappella nella qua-le collocò l’immagine del Carmelo. Il con-vento aveva cospicue rendite e fino al1631 vi erano circa venti frati. Un cer-to Frate Alberto morì nello stesso con-vento di Torre nel marzo del 1576, la-sciando un buon ricordo nei torresi, iquali apprezzavano la sua umiltà, laseraficità e il suo spirito di abne-gazione, pronto ai bisogni delprossimo. A 65 anni dall’edifi-cazione, l’eruzione del 1631distrusse tutta la chiesa, ma ri-mase intatta la cappella dellaVergine. Si gridò al miracolo.I carmelitani che erano scap-pati a Napoli, vi ritornarono,aprirono un adito, ripulirono l’al-tare e vi fecero accendere lumi perrichiamare il popolo all’antica de-vozione. Diffusasi la notizia dellamiracolosa apparizione della Vergi-

ne, la venerazione ebbe notevole seguito: gliammalati si facevano ungere con l’olio dellalampada che vi ardeva e molte donne lascia-vano per grazia ricevuta vesti, ornamenti epreziosi. La marchesa di Putrella donò perguarigione ricevuta gioielli e un censo an-nuo di 10 ducati. La chiesa era ricolma di

voti di ringraziamento per guarigioni daimali più disparati e numerosi erano iprodigi e i miracoli che si osservava-no. Ormai era un’effigie taumaturgica.Ma i miracoli non finirono qui. Conl’eruzione del 1631 furono inviateda Napoli galere e feluche per sal-

vare i poveri torresi superstiti.Un certo Lupantonio Petrachigiunse fino alla chiesa delCarmine, ove vide sotto un pez-zo di fabbrica caduto e su unatrave, un Cristo Crocifisso. Loraccolse e lo portò alla marina diTorre. Da qui il Cristo fu traspor-tato in adorazione a Napoli dovefu accolto con cariche dibombarde in suo onore e destinatosolennemente alla processione nel-la Cappella Reale.

Lo storico Francesco Ceraso dà un’altra ver-sione: il crocifisso fu salvato da un conversodella Chiesa di San Domenico in Napoli giun-to a Torre su una galera per confortare e solle-vare i torresi. Si buttò nella cenere, per custo-dire amorevolmente l’antico crocifisso che, se-condo lo spagnolo Sanz Moreno Francisco, eragrande in “canna metrica” m. 1.67. I religiosinon poterono riedificare la chiesa per la sop-pressione innocenziana e nel 1652 andaronovia. Ma i torresi continuarono la venerazionegrazie anche al romito converso carmelitanoFra Giuseppe, il quale si preoccupò della puli-zia del luogo, adornò la cappella e tutti i Mer-coledì e Sabato faceva celebrare la messa.Dopo il 1656, con la peste, il luogo divenneammasso di cadaveri e il gran fetore fece ab-

bandonare la chiesa. Poi vennero i carmelitanidi Santa Maria alla Vita della Sanità nel 1672 ela chiesa divenne un santuario presso il qualeconvenivano numerosi fedeli anche da fuoriTorre. Il luogo sacro divenne ricco di tavolettevotive (che sono finite al museo navale di Ve-nezia) ed ex voto. Nel ‘700 la fama tauma-turgica della nostra Vergine si era sparsa anchein remote contrade, tanto è vero che una copiamolto venerata della Madonna del Carmine diTorre si trova a Faicchio nel Sannio perché imonaci di quel paese affidarono nel 1710 alpittore Francesco Basile l’incarico di fare unacopia fedele dell’effigie della Vergine delCarmelo di Torre. Il Basile si procurò una ta-vola di noce ma, a lavoro quasi ultimato, udìdalla tavola partire strani rumori; benché il pit-tore cercasse di comprendere da cosa eranoprocurati, lo scricchiolio si ripeteva con gran-de meraviglia e timore. Osservata attentamen-te la tavola dipinta trovò tutto in regola eccettoil volto della Vergine, che si era staccato. Nediede notizia ai Religiosi Carmelitani diFaicchio e questi gli dissero di recarsi a Torrea rifare il lavoro. Qui nel nostro convento riudìil rumore, ma egli si rimise all’opera per com-pletarla. Secondo i carmelitani esso era procu-rato da satana che voleva frapporre ogni osta-colo affinché l’effigie della nostra Madonnatanto miracolosa non fosse eseguita. A dispet-to del diavolo, ultimato il lavoro, la tavola delBasile fu trasportata a Faicchio con gran gioiadegli abitanti di quel paese. Nel 1737 la lavadel Vesuvio entrò nella chiesa da una piccolaporta laterale che sporgeva sulla strada Regiama si fermò a pochi metri dall’altare. Una la-pide ne riporta l’avvenimento e sul quel latointernamente si erge il busto del vescovocarmelitano Orsini opera del monaco artistaPadre Giuseppe Ardia, che decorò anche l’al-tare della cappella della Vergine con stucchie marmi pregiati. Ardia fu priore del nostroconvento dal 1780-1785. Con l’eruzione del1794 la chiesa rimase intatta a differenza diSanta Croce completamente distrutta. Nel1809 il convento, come altri, fu soppresso pervolere di Giuseppe Napoleone.

La chiesa situata nel centro caotico e traffi-cato di Piazza Palomba, ha la facciata baroc-ca e l’interno policromo sembra unabomboniera. Ha un’elegante cantoria. E’ or-nata con stucchi del ‘700 ascrivibili alVaccaro; si evidenzia inoltre a destra del pre-sbiterio un ciclo pittorico del ‘700 dedicatoalla Vergine con opere imitatrici di Giordanoil cui autore è probabilmente il monaco arti-sta Ardia. Sono quattro tele in cui si ricorda-no: San Gregorio Magno, il VescovoCarmelitano Orsini, Santa Caterina, SimoneStock, mentre a sinistra si ammira una “Ado-razione dei Magi” forse di Rodriguez del1717. Si osservano inoltre statue di pregiocome quelle di Sant’Alfonso de’ Liguori del-lo scultore Verzella, il santo veniva spesso ariposare nel convento durante i suoi viaggi aNapoli e a celebrarvi la messa, un Sant’An-drea Avellino che fu ospite e consigliere pres-so i Carafa a Torre, una statua di San Ciro, lacui venerazione nelle nostre contrade avven-ne per opera del gesuita De Geronimo nellaseconda metà del ‘600. Manca però all’ap-pello un Espedito di Mitilene. Inoltre sievidenziano una serie di busti tra i quali unoantico di San Gennaro, uno di Santa Teresadel Bambin Gesù, terza fondatrice dell’ordi-ne e uno di Maria Maddalena della nobile fa-miglia dei Pazzi, suora carmelitana di cui se-condo lo storico Balzano si conservavano lereliquie. Lo stesso ricorda che nel ‘600 eranolì conservati i sacri frammenti di SanValentino, San Valentiniano, Santa Aurelia,San Giuliano, Santa Vittoria. Recentementesono stati riscoperti un’antica statua del ‘700della Madonna del Carmelo, che era stata di-menticata in una nicchia del corridoio che por-ta in sagrestia, e un crocifisso in legno del‘500, forse opera di Giovanni da Nola, manon sappiamo se é il crocifisso del miracolo.

Santa Mariadel Carmine

Nel ‘700 la fama taumaturgica dellanostra Vergine si era sparsa anche inremote contrade, tanto è vero che unacopia molto venerata della Madonnadel Carmine di Torre si trova aFaicchio nel Sannio perché i monacidi quel paese affidarono nel 1710al pittore Francesco Basile l’incaricodi fare una copia fedele dell’effigiedella Vergine del Carmelo di Torre.

Fondata dai Carmelitani nel ‘500 e dotata di un’effigie della Vergine dai poteri taumaturgici; numerosi imiracoli attribuitigli, come testimoniano ex-voto e donazioni. Preservò l’altare dalla lava di tre eruzioni

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la tófa numero 98/20106

ELENCO

CLASSIFICATEMaria Rosaria Del Gatto

Elena Sabato

Rosalia Falconini

Anna Pirani

Pina Infante

Fortuna Ponticelli

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Mirella Muscariello

Lina Infante

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Fitto estivo: luglio 1.500 euro - agosto 2.000 euro

di ANNA MARIA GALDI

Qualche giorno fa mi è capi-tata tra le mani una scato-la ricolma di vecchie foto-grafie. Scatole così ci sono

in ogni casa… dimenticate in un luo-go nascosto, si materializzano quandomeno te lo aspetti, pronte a riversare illoro contenuto di ricordi. Foto formatocartolina, eseguite da fotografi di me-stiere e piccole, lucide istantanee, dalbordo ondulato, scattate in gita o in casada persone di famiglia. Volti e sorrisinoti, amati, familiari accanto a visi epersonaggi troppo lontani nel tempo peri quali è ormai difficile stabilire un’iden-tità. Questi “documenti” hanno un po-tere evocativo formidabile e riesconospesso a far riemergere, quasi dall’in-conscio, fatti ed episodi, che sembra-vano irrimediabilmente dimenticati.

Ho ricordi confusi del mare della miainfanzia. Figlia di una quasi friulana edi un puteolano ho, nei primi anni del-la mia vita, per così dire, matrizzato.Mia madre non amava il mare, anzi lotemeva, come si temono quasi semprele cose che non si conoscono. I suoiprimi contatti con il mare li aveva avu-ti da adulta, quando, lasciata la natiaSacile (oggi provincia di Pordenone,allora di Padova) aveva raggiunto lesorelle, che, per via dei matrimoni, sierano stabilite a Torre del Greco. Nelpalazzo di una delle mie zie abitava unaparente, affettuosamente chiamata ziaAngelina che, in settembre, accompa-gnava al mare le figlie signorine (“Ibagni settembrini fann’ ben’e signu-rine” si soleva dire a quei tempi!). Miamadre si aggregò a loro, che frequen-tavano la spiaggia del “Cavaliere”.L’esperienza non le piacque affatto.Era bruna, ma di carnagione chiara eil sole (all’epoca non esistevano i fil-tri solari) si abbatteva implacabile sudi lei; non sapeva nuotare e temeva diaffogare, anche se l’acqua le arrivavaappena alla caviglia. Nella scatola horitrovato qualche fotografia di quellaprima estate al mare di mia madre. In-dossava un pudicissimo costume dilana, fatto a maglia. Mi raccontava checosì si usava allora ed io mi continuoa chiedere come si potesse stare diste-se sulla sabbia conciate in quel modo.La zia Angelina vigilava affinché icontatti con l’altro sesso fossero almassimo fatti di sguardi… ed anchequelli… concessi con parsimonia. Pro-fondamente timorata di Dio, nel cor-so della mattinata, radunava figlie, pa-renti ed amiche dietro le cabine perrecitare insieme qualche “posta” dirosario in remissione dei peccati chesi commettevano in spiaggia.

Fu così che mia madre trasmise an-che a me bambina il “cattivo rapporto”che aveva instaurato con il mare.

I miei ricordi personali risalgono aquando avevo tre o quattro anni e miamadre aveva ripreso a frequentare laspiaggia perché io, che soffrivo di affe-zioni tonsillari, avevo bisogno di soleed aria iodata.

Anche di quegli anni è rimasta qual-che fotografia. Una mi piace in modoparticolare. Sullo sfondo le onde. Miamadre, florida e sorridente, è accucciatasulla sabbia in modo che il suo viso siaall’altezza del mio. Ha in mano il miocappellino di tela bianca, stile

marinaretto. Io indosso un pagliaccet-to stampato a pesciolini, brandisco nelladestra un minuscolo rastrello, ai piediuna leggera palla gonfiabile a spicchipresumibilmente multicolori (la foto èrigorosamente in bianco e nero) e sor-rido, forse a mio padre, che mi dice diguardare verso l’obiettivo perché di lì,al momento dello scatto, volerà fuori…un uccellino!

La spiaggia è quella di S. Maria LaBruna. Percorrevamo quotidianamen-te in carrozzella quello che allora erasolo un lungo vicolo di campagna, altermine del quale c’erano due stabili-menti balneari uno di fronte all’altro: ilLido Incantesimo ed il Lido delle Sire-ne. Noi scendevamo a quello delle Si-rene. Non esisteva allora la Litoranea.Il mare si raggiungeva attraverso varipercorsi che partendo dalla Nazionale,attraversavano campi ed orti ben colti-vati per trasformarsi, in fine, in sabbianera e luccicante, lambita da un marelimpidissimo, quasi da bere. Data la miatenera età, arrivavamo in spiaggia moltopresto al mattino, quando non c’eraancora quasi nessuno. Ricordo il ba-gnino, che con uno strano ma sempli-ce attrezzo, livellava l’arenile. Talvol-ta c’era, tirata a riva, una barca di pe-scatori che riavvolgevano le reti e den-tro, meraviglie di argento guizzante(credo fossero alici ). Non di rado midonavano una piccola stella marina odun ippocampo, rimasto impigliato frale maglie. Munita del coloratissimo ar-mamentario d’ordinanza (paletta,secchiello, formine) sento ancora ri-suonare il perentorio divieto di avvi-cinarmi all’acqua. Mia madre mi co-municava così il suo timore per ilmare, timore che mi avrebbe accom-pagnato fin oltre l’adolescenza. E cosìi periodi di mare venivano ridotti alminimo indispensabile, prescritto dalmedico ed io, assolutamente incapacedi nuotare non riuscendo neppure amantenermi a galla, finivo per prefe-rire al mare i più lunghi soggiorni inmontagna, in quella che all’epoca erauna località alla moda per i Napoleta-ni: Agerola.

Il mare cominciò a piacermi quandoavevo ormai 14/15 anni. Era stata co-struita la Litoranea. Ai due lidi più an-tichi si erano andati affiancando quel-li più moderni ed attrezzati: il Lido delSole, il Miramare, tutto in muratura.Dalle rotonde i juke-box diffondeva-no le melodie dei favolosi anni ’60. Ilbenessere economico cominciava adessere più evidente e tangibile. Miamadre, come aveva fatto anni primala famosa zia Angelina, mi accompa-gnava al mare, in verità non tanto permoralistici motivi, che anzi il nostroombrellone era luogo di riunione perallegre comitive di ragazze e giova-notti, ma sempre per il timore che io,“non controllata”, potessi diventareimprudente ed… affogare.

Furono gli amici a farmi vincere iltimore dell’acqua e ad insegnarmiqualche rudimento di nuoto, a farmiprendere confidenza col mare e a far-melo amare. Lungo la strada comin-ciavano a sorgere palazzi moderni apiù piani, i ristoranti si moltiplicava-no, non si andava più in carrozzella.Di contro l’arenile sembrava… con-sumarsi ed il mare divenne di giornoin giorno meno azzurro.

Missmia cara miss

Fotograf ie

Con l’inizio dell’Estate 2010vi proponiamo il resocontofotografico del Concorso OndinaSport Sud, che nell’agosto del1955 di svolse al Lido delle Sirene.La Litoranea era ancora in fase diprogettazione, al mare si arrivavada Via Ponte della Gatta e, oltreal “delle Sirene”, esisteva il LidoIncantesimo e il lido DeRosa

LA GIURIAUbaldo Nardi, sindacodi Torre del GrecoAmmiraglio Comm.Bellet, dottoressaA. Matachione, Prof.A. Mennella, Ing. Kratky,Dott. Gino Palumbo

L’ORGANIZZAZIONEPer IL MATTINO e il settimanale SPORT SUD, organizza-tori dell’intero evento: il direttore Gino Palumbo.A cui si aggiungono i “nostri”: per il giornale “La Cittadella”,il direttore Dante Esposito e il condirettore Luigi Jannelli;il proprietario del Lido delle Sirene, Raffaele Pinto; UgoBenigni, Vincenzo e Aniello Garofalo, Gennaro Boc-cia, Crescenzo Mazza.SPONSOR PRINCIPALE: “Gioielleria Garofalo”.

Paola Matachione,nella sua

suggestiva tolettacaprese, cingel’Ondina della

fascia del titolo

Miss Ondina 1955 delLido delle Sirene fu la

Signorina Maria RosariaDel Gatto, che in seguito

sposerà il registateatrale Lucio Beffi

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PALA D'ALTARE

DI FILIPPO ROMITOIl pittore Filippo Romito nel suo studiomentre dipinge la pala d'altare dedicataa Maria Teresa di Calcutta e Papa Gio-vanni XXIII, per la chiesa di San Donatoad Acerno (Sa)Olio su tela, cm 300x240

Uno degli incontaminati paradisi natura-li della Sicilia Occidentale. In provinciadi Trapani, a pochi chilometri da Erice,s’incontra questo luogo incantato, dotatodi numerose strutture ricettive capaci diaccogliere ogni tipo di clientela, conl’ospitalità tipica della terra di Sicilia e isapori della sua gastronomia.San Vito Lo Capo è gemellato con Torredel Greco.

PEREGRINATIO BEATO ROMANOHa avuto inizio il 17 giugno una nuova “Peregrinatio” dell’urna checontiene le spoglie mortali del Beato Vincenzo Romano. Il ParrocoSanto di Torre del Greco sarà nella Provincia di Napoli fino al 24giugno giorno in cui tornerà a Torre del Greco nella storica Parroc-chia di Santa Maria del Carmine. Da qui farà rientro nella sua SantaCroce il 27 giugno, domenica, con una solenne processione che lovedrà nel centro storico di Torre del Greco passando anche per viaPiscopia, con una sosta delle sacre spoglie dinanzi alla sua abitazio-ne. Come detto il Beato è al Seminario Maggiore, all’ospedaleCardarelli per un momento di preghiera circondato dalla venerazio-ne di ammalati ed addetti alla sanità poi alla Cappella Cangiani,retta dal Parroco il nostro concittadino Mons. Raffaele Ponte, Il 22giugno e fino al 24, sarà a Melito nella Parrocchia a lui intitolata.

RICORDO DI DON SCAUDAIl 12 giugno al Santuario Maria SS. del Buon Consiglio di Torre delGreco la comunità parrocchiale, i fedeli, gli abitanti del quartiere“Leopardi” hanno partecipato con commozione ed affetto allatraslazione nella nuova Cappella delle spoglie del Parroco Fondato-re don Raffaele Scauda (1872-1961). Il programma liturgico predi-sposto da Mons. Nicola Longobardo, parroco del Santuario, colla-borato dal vicario don Antonio Smarrazzo, ha previsto la recita delSanto Rosario e il canto delle litanie con la sfilata dei simboli realiz-zati dal fondatore, simboli che sono stati anche portati in solenneprocessione, precedendo le sacre spoglie del Parroco Scauda. Laprocessione in ha percorso un tratto di via Nazionale nel quartiere“Leopardi”. Successivamente è stata celebrata una S. Messa presie-duta da Mons. Giovanni Borrelli, ultimo collaboratore di don Scauda,per ben 11 anni. Nel breve discorso introduttivo, Mons. Longobardoha voluto ringraziare i presenti, soprattutto Mons. Borrelli, le SuoreStimatine, l’Arma dei Carabinieri, che ha inteso rendere omaggio aquesto grande personaggio con due Carabinieri nella classica altauniforme che hanno scortato le spoglie di Scauda nel corso di tuttala solennissima cerimonia. Longobardo ha evidenziato il lavoro svoltoda Don Raffaele ed ha invocato la protezione sulla comunità delBuon Consiglio alla Madonna ed allo stesso Don Raffaele Scauda.

PIÙ BREVI DI COSÌEstate ricca di appuntamenti a Le Axidie di Seiano con la III edizio-ne di “Libri sotto le stelle”, ideata e curata dal giornalista Ciaravoloin collaborazione con Davolo. La rassegna dal 25 giugno fino al 29agosto. Libri Sotto le Stelle toccherà argomenti che spazieranno dal-la politica ai problemi dell’informazione a quelli della giustizia. Pas-sando dai temi sportivi a quelli del mangiar sano, ai mondiali dicalcio, per finire alla canzone napoletana.Il 16 giugno si è inaugurata la nuova sede dei Servizi Demograficidi Viale Sardegna (all’interno del nuovo mercato ortofrutticolo).Con l’apertura della nuova sede dei Servizi Demografici si elimi-na, dopo oltre 20 anni, un altro fitto passivo. La struttura, infatti, èdi proprietà del Comune.Auguri a Mons. Onofrio Langella per i suoi 60 anni di sacerdozioricordati in una solenne Santa Messa in Santa Croce il 9 giugno, inquella Basilica ove per anni don Onofrio è stato Preposito.

“SEGNO MATERIA E COLORE

OVVERO: ATTENTI AL LUPO”

Si è conclusa con successo il 19 giugno lamostra personale di Antonino Odore, pro-mossa dalla Libreria Alfabeta. Venti opere

multicolori hanno illustrato l’ultima tendenza diAntonino Odore nella rassegna dal titolo: “Segnomateria e colore ovvero: Attenti al lupo”. All’inau-gurazione ufficiale della mostra lo stesso autore edil poeta Giovanni D’Amiano hanno brevementeillustrato i tratti della pittura di Odore, i sentimenti,la ricerca. Dopo una lettura di alcune poesie dellostesso D’Amiano, ha preso la parola Odore che hasostenuto il tema principale della sua pittura: unaricerca continua di novità e di emozioni ed ha spie-gato il tema del lupo: tutti noi siamo lupi, cattivi,buoni, feroci, furbi, sta alle emozioni suscitate iden-tificarsi in quale lupo il visitatore si riconosca. Lapittura di Odore è vivace, piena di colori,innovativa, ma soprattutto tende sempre alla ricer-ca del nuovo e del bello. Come ha detto il pittoreVincenzo Perna, la pittura di Odore è gioiosa, me-diterranea, una pittura che fa ben sperare e rende“felici”. Antonino Odore il 21 febbraio presso ilocali del MAV in Ercolano aveva partecipato allamostra pittorica “Meraviglie nel Miglio”, 1° ras-segna d’arte pittorica. La manifestazione era orga-nizzata dal Comune di Ercolano, con il contributodi T.E.S.S. ed anche in quell’occasione l’estro diOdore ha attirato per quel genere vivo e dai coloriintensi che contraddistinguono la sua arte.

Tommaso Gaglione

MA CHE COSA SONO LE PRO LOCO?Le Pro Loco sono associazioni apartitiche e senza scopodi lucro che operano in Italia dal 1881. Esse hanno il finedi riprendere, promuovere, tutelare e sostenere letradizioni popolari attraverso iniziative di carattereculturale e turistico.La Pro Loco di Torre del Greco, nata agli inizi del 1978,opera per far conoscere gli uomini migliori di Torre delGreco e di esaltarne gli esempi, di preservare il paesaggio,le tradizioni, la storia, i beni archeologici e architettonici, iprodotti tipici del paese ed inoltre di accogliere, assisteree informare sulle manifestazioni e le attrattive del paese.

Presso l’Auditorium della Chiesa Maria SS. Annunziata in Mercoglianosi è tenuto il Saggio di fine anno dell’Associazione Musicale Mercantus.Il programma dell’evento, promosso dalla più attiva associazione mu-

sicale della zona, che ha anche in essere una importante sinergìa con il Teatrodi San Carlo di Napoli, ha previsto esibizioni di allievi al pianoforte, violino,chitarra. Contributi vocali sono stati forniti dagli studenti come voci soliste, edanche interventi con la chitarra classica, basso, batteria. Il coroha proposto duebrani di Mozart, il Requiem e la Lacrimosa, e dai Carmina Burana di Orff, “OFortuna”, sotto la direzione del Maestro Francesco Sorrentino. Una prima bandha suonato “La Cucaracha”, mentre la seconda band ha proposto un pezzo diSteve Wonder. Main title tratto da Forrest Gump è stato eseguito da MelaniaSpagnuolo, al pianoforte; sempre al pianoforte Raffaele Di Nardo, con back tolife da Allevi. Marcella Capasso ed Alessandra Raia, hanno cantato un succes-so di Whitney Houston. Una terza formazione band un brano dei Santana.L’Associazione Mercantus annovera fra i suoi Maestri Giuseppina Ronga,Ornella Davidde, Francesco Sorrentino, Mariano Arcasi, Giuseppe Tete, Pao-lo Termini dell’Orchestra Italiana di Arbore, Alfonso Esposito, Ivano Esposito,Davide Di Napoli e Vittorio Termini, compositore e baritono del Coro delTeatro di San Carlo di Napoli. L’Associazione termina ufficialmente i suoistudi il 25 luglio per poi riprendere le attività il 1° settembre.

Giovanna Russo

Le Voci di Scauda inconcerto per don Raffaele

Il corpo è la prigione dell’anima.La mente è la finestra dalla quale l’anima osserva il mondo.Gli occhi sono lo specchio dell’anima nella quale

gli altri scrutano per giungere al cuore e farne scempio.La bocca è l’arma con la quale l’anima si difende

dai perfidi attacchi degli uomini.

allora, la mia bocca bacia,così che possa trasformarsi in una conchigliache si schiude tutte le volte che la sfiori;nei miei occhi penetra,così la mia anima leggera,sfogliandola senza fretta, delicatamente,in modo che possa svelarti tutta la dolcezzache nasconde nei suoi angoli più segreti.alla finestra della mia mente affacciati,in modo che ti possa vedere, mio eroe,che libererai l’anima mia dalle catene del mio corpo.

Lascia che ti ami, mio signore,perché solo così potrò spalancare le porte del mio cuoree far entrare tutto il sole del mondo,il calore dell’universo,la luce che emana il tuo volto e che illumina il mio cammino,senza la quale barcollerei nel buio più oscuro delle mie angosce,povera bimba cieca,priva del suo tesoro più prezioso:il caldo contatto del tuo cuore accanto al suo!

Stefania Miccio

SAN VITO LO CAPO

Il corpo è la prigione dell’anima

L A P O E S I A

In occasione della chiusura dell’anno sacerdotale e dell’apertura dell’anno scaudiano nel 50° an-

niversario della morte di don RaffaeleScauda, Parroco Fondatore del San-tuario, eccezionale concerto corale acura del Coro Polifonico “Le Voci diScauda” diretto da Carlo De Rosa. Ilconcerto corale e strumentale“Sacerdos in Aeternum” ha visto lapartecipazione di Francesca Oliviero,mezzosoprano, di Carlo De Rosa, te-nore, accompagnati all’organo daLuca Spinosa. Sono state proposte mu-siche di Bach, Beethoven, Gounod,Mozart, Vivaldi, Saint-Saëns.

Il Coro Polifonico “Le Voci diScauda”, del Santuario del Buon Con-siglio di Torre del Greco, è la più gio-vane delle compagini corali torresi; èsorto nell’ottobre del 2006, anno cen-

tenario dell’arrivo dell’immagi-ne della Madonna del Buon Con-siglio in contrada Leopardi,come formazione giovanile avoci miste, per iniziativa di MonsNicola Longobardo, parroco delsantuario. Sin dalla sua fondazio-ne è diretto da Carlo De Rosa,con la collaborazione di LauraAccardo, Nicola Fabiano e CatelloCarotenuto.

Oltre che nell’animazione liturgi-ca, il coro è impegnato in un’attivi-tà concertistica che lo vede interpretedi brani della più autentica tradizio-ne corale di ispirazione sia sacra cheprofana. Nel maggio del 2008 lacorale ha partecipato al concorso percori polifonici “Premio Don Rua -Città di Caserta” classificandosi alterzo posto. Il coro ha, inoltre, par-

L ’Associazione MusicaleMercantus a Mercogliano

tecipato all’animazione della Cele-brazione in piazza del Plebiscito aNapoli presieduta dal Santo PadreBenedetto XVI ed ha effettuatoscambi culturali con formazioni mu-sicali quali il “Coro e Orchestra S.Pietro Nolasco” di Scafati in un con-certo a Bracigliano e la formazionecorale-strumentale “Casa Piuccio -Arte senza confini” con cui ha tenu-to concerti a Pietrelcina, Trecase, aBoscoreale e Torre del Greco.

Giovanna Russo

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Page 8: la tófa - Torreomnia tofa 098 light.pdf · ci perché i lavori di collegamento delle fogne di Tor-re del Greco non sono nemmeno iniziati. Eppure si tratta semplicemente di completare

Perché la qualitàè una cosa seriae con passionee competenzaAlmalat la difende

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