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Editoriale La Voce di Brescia WWW.LAVOCEDELPOPOLO.IT MENSILE D'INFORMAZIONE ANNO II - OTTOBRE 2011 10 n. Il ricordo. Dieci anni fa la scomparsa dello storico direttore degli Artigiani Il servizio a pag. 15 Una festa per i primi cinquant'anni della "Locomotiva del Castello" La vecchia "Numero 1" in viaggio per sempre Erano sette sorelle d'acciaio, hanno visto due guerre mondiali. Ora rimane solo lei a testimoniare la storia del lavoro bresciano Fuori le mura Carcere e Territorio integrazione e aiuto, una sfida civile •• pag. 10 Coldiretti Il presidente Prandini: "Nitrati: la deroga Ue non è ancora risolutiva" •• pag. 11 Lino Poisa, galantuomo bresciano di altri tempi I servizi a pag.2 e 3 Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - 70% - LO/BS L'uomo è mobile di Adriano Bianchi J L’anniversario della locomotiva in Castello non è solo un’occasione per fa- re dell’archeologia dei trasporti, ma ci rammenta uno dei fenomeni sociali più significativi della modernità: l’uomo è mobile, sempre più mobile. Il fenomeno, infatti, che nel secolo scorso ha portato allo spostamento dalla campagna verso la città si è articolato in ulteriori proces- si: famiglie a reddito medio o alto che si sono trasferite dal centro urbano a zone che sembrano permettere una migliore qualità di vita; la nascita attorno alla città di una cintura residenziale e commercia- le riconosciuta sempre più come omoge- nea; la formazione della “città metropo- litana” con nuove dinamiche. I più coin- volti da questo fenomeno sono i giovani, soprattutto quelli che, terminate le scuo- le secondarie, si iscrivono all'università. Molti si trasferiscono nella nostra città o in altre dando origine a un pendolarismo settimanale, che permane in molti casi anche quando, terminata l'università, i giovani si inseriscono nel mondo del la- voro. Il ritorno a “casa” rappresenta però una costante da non sottovalutare. Una dimensione questa che anche la nostra Chiesa bresciana, attenta a interpretare i segni dei tempi, ha voluto interpretare recentemente nel viaggio tra Brescia e Milano che il vescovo Luciano Monari ha compiuto lo scorso 15 settembre. Il Vescovo, sulla tratta frequentata da tan- tissimi bresciani, si è messo in ascolto di chi vive l’esperienza del pendolarsi- mo. “Un’esperienza tipicamente uma- na, – ha affermato mons. Monari – un fenomeno che segna la vita delle nostre comunità e che in quanto tale non può non interessare una Chiesa che si sta interrogando per progettare e mettere in campo nuove forme pastorali capa- ci di superare gli ambiti e i confini del- la dimensione parrocchiale”. Ne sono emersi aspetti problematici, ma anche positivi nella ricerca costate di ciò che può rendere più umanamente significa- tivo ogni gesto della vita. Enrico Mattinzoli: "Furono sue geniali intuizioni e iniziative, ad esempio i Consorzi di categoria, la Scuola bottega, il Confidi. Come Mino Martinazzoli, suo compagno di scuola, viveva al servizio della comunità"

La Voce di Brescia 2011 10

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La vecchia "Numero 1" in viaggio per sempre. Erano sette sorelle d'acciaio, hanno visto due guerre mondiali. Ora rimane solo lei a testimoniare la storia del lavoro bresciano.

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Editoriale

La Vocedi Brescia

WWW.LAVOCEDELPOPOLO.IT MENSILE D'INFORMAZIONE ANNO II - OTTOBRE 2011

10n.

Il ricordo. Dieci anni fa la scomparsa dello storico direttore degli Artigiani

Il servizioa pag. 15

Una festa per i primi cinquant'anni della "Locomotiva del Castello"

La vecchia "Numero 1" in viaggio per sempre

Erano sette sorelle d'acciaio, hanno visto due guerre mondiali.

Ora rimane solo lei a testimoniare la storia del lavoro bresciano

Fuori le mura

Carcere e Territoriointegrazione e aiuto,una sfida civile

•• pag. 10

Coldiretti

Il presidente Prandini:"Nitrati: la deroga Uenon è ancora risolutiva"

•• pag. 11

Lino Poisa, galantuomo bresciano di altri tempi

I servizia pag.2 e 3

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L'uomo è mobiledi Adriano Bianchi

L’anniversario della locomotiva in Castello non è solo un’occasione per fa-re dell’archeologia dei trasporti, ma ci rammenta uno dei fenomeni sociali più significativi della modernità: l’uomo è mobile, sempre più mobile. Il fenomeno, infatti, che nel secolo scorso ha portato allo spostamento dalla campagna verso la città si è articolato in ulteriori proces-si: famiglie a reddito medio o alto che si sono trasferite dal centro urbano a zone che sembrano permettere una migliore qualità di vita; la nascita attorno alla città di una cintura residenziale e commercia-le riconosciuta sempre più come omoge-nea; la formazione della “città metropo-litana” con nuove dinamiche. I più coin-volti da questo fenomeno sono i giovani, soprattutto quelli che, terminate le scuo-le secondarie, si iscrivono all'università. Molti si trasferiscono nella nostra città o in altre dando origine a un pendolarismo settimanale, che permane in molti casi anche quando, terminata l'università, i giovani si inseriscono nel mondo del la-voro. Il ritorno a “casa” rappresenta però una costante da non sottovalutare. Una dimensione questa che anche la nostra Chiesa bresciana, attenta a interpretare i segni dei tempi, ha voluto interpretare recentemente nel viaggio tra Brescia e Milano che il vescovo Luciano Monari ha compiuto lo scorso 15 settembre. Il Vescovo, sulla tratta frequentata da tan-tissimi bresciani, si è messo in ascolto di chi vive l’esperienza del pendolarsi-mo. “Un’esperienza tipicamente uma-na, – ha affermato mons. Monari – un fenomeno che segna la vita delle nostre comunità e che in quanto tale non può non interessare una Chiesa che si sta interrogando per progettare e mettere in campo nuove forme pastorali capa-ci di superare gli ambiti e i confini del-la dimensione parrocchiale”. Ne sono emersi aspetti problematici, ma anche positivi nella ricerca costate di ciò che può rendere più umanamente significa-tivo ogni gesto della vita.

Enrico Mattinzoli: "Furono sue geniali intuizioni e iniziative, ad esempio i Consorzi di categoria, la Scuola bottega, il Confidi. Come Mino Martinazzoli, suo compagno di scuola, viveva al servizio della comunità"

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Primo piano

2 La Voce di Bresciaottobre 2011

Sito:www.lavocedelpopolo.it

Castello: i 50 anni della locomotiva. Da mezzo secolo "viaggia" nei ricordi dei bambini e delle famiglie

La “Numero 1” vivrà per sempre nella storia e nel cuore brescianodi Laura Di Palma

C’erano una volta sette sorelle. Tutte sette erano state create, nel 1906, dalle Officine Meccaniche di Saronno, che all’epoca, lavoravano in collaborazione con la ditta tede-sca Kessler e furono acquistate dalla Società Nazionale Ferrovie e Tran-vie, che iniziò ad usarle soltanto un anno più tardi, nel 1907. Probabil-mente questa storia vi sembrerà, a prima vista, fantasiosa; sarà bene, quindi, che mi presenti: io sono una delle sette sorelle e precisamente l’unica rimasta. Mi chiamo “Numero 1”, o, almeno, così mi hanno sempre chiamata. Dal giorno della mia “na-scita” sono trascorsi ben 105 anni e, oggi, mi trovo, da mezzo secolo nel piazzale del Castello di Brescia: pensate, sono diventata il primo mo-numento italiano alla locomotiva! Non avete ancora capito chi sono?! Su, coraggio… Bambini, ma anche adulti, bambini d'un tempo. Non vi ricordate dei vostri giochi in Castel-lo? E di quante fotografie avete fatto con me? Io sono proprio quella loco-motiva nera scintillante che domina

dall’alto la città. Quanti bambini ho visto crescere e, una volta diventa-ti adulti, li ho visti con i loro figli e con i figli dei loro figli. Avrei tante storie da raccontare! Storie di vite intrecciate, di amori sbocciati, di li-ti e di giochi. Oggi mi trovo quassù, nel piazzale, e faccio bella mostra di me, ma un tempo, assieme alle mie sorelle, ero il “fiore all’occhiel-

lo” delle Ferrovie Nord. Tutte quan-te eravamo lunghe 9 metri e pesan-ti 41 tonnellate: potevamo portare con noi una scorta di carbone di 3 tonnellate e nella nostra caldaia ci stavano ben 2mila litri di acqua. Per oltre cinquant’anni, viaggiammo sui binari delle linee per Edolo e Cremo-na. Trascorso il periodo della Gran-de Guerra, durante il quale fummo

usate per trasportare merci, armi e munizioni in Adamello, ci portarono ad Iseo, dove scelsero di destinarci al traino dei convogli passeggeri più importanti. Ma, l'aumento del traf-fico e l'estendersi della rete resero necessario l’arrivo a Iseo di nuove macchine. Finimmo così al servi-zio passeggeri veloce: e, negli Anni Trenta, diventammo le titolari di un servizio diretto Brescia-Iseo-Edolo: l'accelerato 32 che impiegava circa tre ore e dieci minuti per compiere l'intero tragitto: un vero record, per l’epoca. Purtroppo la Prima Guerra Mondiale non fu l’unica che vidi. At-traversai anche il Secondo Conflitto Mondiale, e, tra tutte le mie sorelle, fui mitragliata, per fortuna con danni non fatali. Superato questo periodo, la nostra vita proseguì senza parti-colari scossoni sino alla metà degli anni Cinquanta quando, con l'arrivo dei mezzi Diesel i convogli che ci ve-nivano affidati erano sempre meno. Fummo così relegate prima a servizi secondari e poi a quelli di manovra, e, sul finire del 1959 iniziarono ad ac-cantonarci. Il primo luglio 1961, do-po aver percorso 2milioni e 500mila chilometri, terminai la mia carriera. O almeno, così pensavo...

La locomotiva in Castello. Negli anni Sessanta il sindaco Boni accolse il progetto del Club Fermodellisti

Dall’idea degli appassionati a primo monumento nazionaleC’era negli anni Sessanta un bel-

lissimo negozio di giocattoli a Bre-scia. Si trovava sotto i portici di Via X Giornate, in centro città ed era ge-stito, tra gli altri, da Dada Bruneri, una vera appassionata di fermodelli-smo. Fu proprio lei a proporre ai soci del Club Fermodellistico Bresciano, nato alcuni anni prima, di condurmi dove mi trovo ora. Dopo gli oppor-tuni contatti con l'amministrazione comunale e grazie alla sensibilità dell'allora sindaco Bruno Boni, l'idea prese corpo. Per prima cosa vi fu la mia cessione formale dalla Snft al Club, per la simbolica cifra di una

lira dopodichè iniziarono le fasi pro-gettuali ed in particolar modo della non facile salita al Colle. Qui venne in aiuto una nota ditta bresciana di trasporti eccezionali: la Besenzoni. Il mio viaggio iniziò il 7 settembre 1961. Caricata su un carrello per il trasporto dei carri, opportunamente modificato, trainato da due trattori stradali iniziammo la marcia da Via Dalmazia per proseguire in Via Cas-sala, Via Fratelli Ugoni, Via Leonar-do da Vinci e poi, su, sulla salita del Castello. Sistemata su un piccolo tronchino con relativa massicciata, divenni così un monumento bellis-

simo che venne inaugurato il 18 set-tembre 1961, alla presenza del Pre-sidente della Fimf, Gino Bechi, del prefetto Cappellini, del sindaco Bo-ni, ma anche del mio caro amico, il macchinista Negri, ormai novanten-ne, che per decenni mi aveva condot-to, prendendosi cura di me. Da allora sono passati cinquant'anni, i soci del Club provvedono con passione alla mia revisione annuale. Il tempo tra-scorre, di stagione in stagione. An-cora oggi, a distanza di mezzo seco-lo sono l’attrazione “Numero 1” del Castello e la felice “Prigioniera del Falco d'Italia”.

La locomotiva, per arrivare alla sua sede attuale dovette affrontare molte difficoltà, anche la rimozione, temporanea di una parte del rosone della grata di ingresso del portone, che ostacolava il passaggio. Questa, come tutto il complesso era, ed è, sotto la tutela della Sovrintendenza delle Bel-le Arti. Fortunatamente la passione e la tenacia dei soci del Club ebbero la meglio sulla burocrazia e riuscirono ad ottenere un tacito e mai scritto assenso a toccare la grata. Un fabbro provvide a tagliare con la fiamma os-sidrica alcuni bracci del rosone così che lo si potesse piegare momentanea-mente verso l'alto. Poi il tutto fu riportato nelle condizioni iniziali.

Il trasporto, un fabbro e tanta buona volontà

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Ferrovie e storia. In viaggio, dalle macchine a vapore, al diesel, alle "littorine", come la storica "Faruk"

Snft, un ruolo di primo piano nello sviluppo del territoriodi Franco Armocida

Il 17 settembre scorso sono sta-ti celebrati i cinquant’anni della monumentazione in Castello della Locomotiva Snft n° 1, evento di cui abbiamo dato nota anche su Voce nelle scorse settimane. E’ possibile che per molti l’acronimo Snft pos-sa significare poco, ma così non è per il nostro territorio. Snft signi-fica Società nazionale ferrovie e tramvie e, nella nostra provincia nel secolo scorso, ha avuto un ruo-lo di primo piano per lo sviluppo della Valcamonica. Non è poco, se si pensa che la nostra è una delle provincie più ‘lunghe’ d’Italia, per-ché va (quasi) dalla Svizzera fino a (quasi) al Po. La Snft (trascuriamo le vicende della Orbetello-Porto Santo Stefano), si è occupata delle tratte Iseo-Cremona e, soprattutto, della Brescia-Iseo-Edolo. La Iseo-Edolo fu costruita tra il 1905 ed il 1909 e, nel 1905, grazie ad un accor-do con le Ferrovie dello Stato, vi fu l’integrazione con il collegamento Brescia-Iseo, seguito, nel 1911, dal-la tratta Iseo-Rovato, per un ulte-

3La Voce di Brescia

ottobre 2011E-mail:bresciavocemedia.it

riore sviluppo dello sbocco delle merci della Valcamonica. A fianco della linea ferroviaria, ne sorse an-che una per il collegamento su ruo-te, con i bus della Snfta, Autolinee, successivamente inglobata dalla casa ‘madre’ per gli alti passivi che rappresentava. Dopo l’utilizzo del-la trazione a vapore, negli anni ’50 iniziò la dieselizzazione delle mo-

La locomotiva in Castello. La vecchia "Numero 1", un ricordo vivo tra i simboli del lavoro bresciano

C’è chi, come il presidente del Cfb, Club ferromodellistico bresciano, Enrico Maggini, l'ha definita come “uno dei simboli del lavoro brescia-no”. Se a qualcuno può essere parso eccessivo, vale la pena rammentare alcuni momenti della storia del no-stro territorio del secolo scorso ed il ruolo che ebbe la Snft per il suo sviluppo. In Valcamonica si svilup-pò, tra gli altri, un ramo della nostra industria siderurgica, così come ai suoi piedi, a Pisogne ed a Lovere. Il trasporto del materiale avveniva o su strada – con le strade nelle condizio-ni in cui versavano tutte quelle simili

all’inizio del secolo – o via acqua, tra-mite barconi di cui si ha traccia fino agli anni ’50. Fu grazie alla ferrovia che il prodotto del lavoro camuno potè raggiungere le destinazioni fi-nali in tempi sempre più accettabili. Non va scordato che durante la pri-ma Grande guerra fu il treno il mezzo utilizzato dagli Alpini per raggiunge-re i piedi dell’Adamello, così come, proprio la n°1, fu oggetto del fuoco avverso nel corso del secondo Con-flitto mondiale.Ma non si trattò solo di merci. Quanti passeggeri potero-no raggiungere Brescia per recarsi al lavoro? E quanti dalle innumerevoli

La Valle Camonica crebbe anche grazie alla ferrovia

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Per i giovani bresciani, nel secondo dopoguerra, in pieno boom economi-co, gli sbocchi professionali si chiamavano (esemplifichiamo e ci scusiamo per le dimenticanze), OM, Pietra, Tempini, Servizi Municipalizzati, Lucchi-ni, piuttosto che le varie aziende manifatturiere dell’hinterland, fino alla ‘lontana’ Lumezzane, per non considerare le banche e le imprese di costru-zioni edilizia. La Nazionale, così era chiamata familiarmente la Snft, era una delle aspirazioni professionali dei giovani della Valcamonica, che cer-cavano lavoro e una collocazione di prestigio, e chi lavorava in ferrovia, era spesso invidiato per la posizione raggiunta.

La "Nazionale", sbocco professionale ambito

stazioni intermedie poterono rag-giungere il lavoro in Valcamonica? Da queste riflessioni abbiamo trascu-rato, fino a questo punto, tutti coloro che, nell’arco di un secolo, trovarono nella “Nazionale” – come era famili-armente chiamata la Snft – motivo di sostentamento. Crediamo che aver definito la “Snft n°1” quale “uno dei simboli del lavoro bresciano” sia più che appropriato ed il Cfb (www.cfb-brescia.org), va ringraziato per aver consentito che un pezzo della nostra storia giungesse a noi in queste con-dizioni, perché è lo stesso club che ne cura, annualmente, la manutenzione.

trici, con le prime “littorine”, il cui simbolo fu per anni la An 70-231, soprannominata “Faruk”. Vi furo-no, nel secondo dopoguerra, mo-menti di grande sviluppo, sia merci sia passeggeri, fino alla metà degli anni ’60, cui seguì un graduale de-clino – non si dimentichi il contem-poraneo incremento della viabili-tà su gomma, con quello parallelo

della Fiat, poi la crisi petrolifera – l’austerity dagli anni 1973-1977 – portò ad una momentanea ripresa, preludio di un successivo e nuovo declino, conclusosi con la ‘scom-parsa’ del logo Snft, assorbito, nel 1992, dalle Ferrovie Nord Milano. Furono anni in cui la gomma trovò crescente ampliamento e vi fu chi pensò alla soppressione dell’intera tratta, ritenendola solo un costo. Fu per merito di lungimiranti diri-genti ed uomini politici lombardi e bresciani, se negli anni 1996-1997 si decise di reinvestire sulla Brescia-Iseo-Edolo, con nuovo materiale rotabile, comode e moderne vet-ture e motrici e la realtà odierna sembra stia dando ragione a quei coraggiosi. Quale nota collaterale, va ricordato come, grazie all’Asso-ciazione ferrovie turistiche italia-ne (www.ferrovieturistiche.it, tel. 030.7402851), spesso vengano or-ganizzate gite, tra Milano ed il lago d’Iseo, od anche solo per la tratta Palazzolo-Iseo o Rovato-Iseo, uti-lizzando, perfettamente restaura-to, il materiale rotabile della prima metà del secolo scorso, mantenen-do vivo quanto altrimenti destina-to a ‘scomparire’ definitivamente.

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La parolaai lettori

LLETTERE

IL PEGGIO DI...

Le Pm10 non danno treguaL'inquinamento atmosferico non demorde,

complice la stagione e la prossima riaccensione degli impianti di riscaldamento.

Intanto torna dal 15 ottobre il divieto deciso dalla Regione per i veicoli con maggiori

emissioni. Sono previsti anche quest'anno interventi di stop o il ricorso alla guida a targhe

alterne in caso di troppi superi consecutivi. Secondo quanto stabilito dalla Regione, lo stop

sarà in vigore fino al 15 aprile 2011, dal lunedì al venerdì, nella fascia oraria tra le 7.30 e le 19.30,

per le vetture a benzina Euro 0 e le diesel Euro 0, 1 e 2. Varie sono le deroghe, tra cui quella per i

veicoli con almeno tre persone a bordo. Il blocco è attivo anche per i motocicli e i ciclomotori a

due tempi, per i quali sarà esteso anche alle ore serali e notturne, dal lunedì alla domenica.

IL MEGLIO DI...

Riconoscimento al CivileIl progetto HuCare (Humanization of cancer Care) è iniziato nel 2008 grazie al sostegno del Ministero della Salute e della Regione Lombardia, ha coinvolto più di 30 centri oncologici e oltre 700 professionisti, medici, infermieri, psico-oncologi e ricercatori. L’Oncologia degli Spedali Civili e del Presidio di Montichiari, rappresentate dalla Dr.ssa Edda Simoncini, hanno ottenuto a Milano durante il convegno “Come rendere più umana l’assistenza oncologica: il progetto HuCare, risultati e prospettive” un attestato che certifica l’elevato standard nell’introduzione delle cure psicosociali in ambito oncologico.

Una lezione dal ricordo di Mino Martinazzoli

Vorrei tramite la "Voce" ringraziare vivamente il nostro vescovo Lucia-no per la bellissima omelia tenuta in Duomo in occasione dei funerali dell'on. Mino Martinazzoli. Pur avendolo conosciuto "poco", come da Lui dichiarato, ha centra-to in pieno la personalità di Mino, dando a tutti una lezione di "alta politica". Ancora una volta il suo costante impegno a collegare la Parola di Dio alla realtà attuale, come già è avvenuto nelle precedenti Lette-re Pastorali e sussidi non ultimo la recente:"Stranieri ospiti concittadi-ni", richiama noi tutti ad un mag-gior impegno e coerenza anche per non vanificare quello che i nostri avi hanno scritto sul Palazzo Comuna-le, motto che tutte le volte che Pao-lo VI incontrava i Bresciani chiedeva loro di non venir meno a quell'im-pegno. Grazie e che Dio ci conser-vi ancora per tanti anni il vescovo Luciano.

Fortunato Ferretti

Un "Sos" che arriva da Rukago in Burundi

Suor Rina Cucit nasce a Cormons (Gorizia) nel 1933. Nel 1960 entra nella famiglia religiosa delle Suore maestre di S. Dorotea a Brescia, ma nel profondo del suo cuore risiede un grande amore per le missioni. Nel 1967 viene inviata nella Missio-ne di Rukago, in Burundi; qui le vie-ne affidato il compito della forma-zione della “donna africana”.Dà inizio al “foyer” e all’“atélier”, luoghi privilegiati per la formazio-ne delle giovani donne, e le rende autonome a svolgere un lavoro.Le guerre e le lotte la costringono, come del resto tutti i missionari, ad emigrare in altri Paesi dove, nono-

E-mail:bresciavocemedia.it

stante le difficoltà, inizia altre Mis-sioni. Solo dopo dieci anni ritorna a Rukago e rilancia il “foyer” e l’ “atélier’’. Intuisce la necessità di fondare una scuola pedagogica superiore unita-mente a una casa di accoglienza per le giovani studenti, convinta che la “promozione della donna sarà la salvezza del Burundi”. Ora, a distanza di anni, ed anche per le nuove esigenze statali e l’au-mento del numero degli alunni, la scuola necessita di interventi di ma-nutenzione e di ristrutturazione. Siamo quindi alla ricerca di aiu-ti economici e, nonostante le diffi-coltà del momento, siamo certi che prima di Natale, potremo consegna-re alla Madre generale, in una ceri-monia che andremo a organizzare, l’importo necessario al nuovo pro-getto. Somma prevista 20mila euro. Per questo ci rivolgiamo a voi, sicuri di una risposta positiva. Per informazioni, contattare il nu-mero 3292251448.

Giovanni Savelli

Giornali della Comunità

"Il mandorlo in fiore", è luce e poesia, è speranza e capacità di andare avanti, come ci ricorda il Giornale della Comu-nità parrocchiale di S. Filippo Neri e San Giulio Prete, al Villaggio Sereno. Una via di discussione e confronto, seguita con passione da don Andrea Brida e dal caporedattore Orlando Benetti.

Radio Voce

fm 88.3 88.5Brescia e Provincia

5La Voce di Brescia

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Al via la programmazione invernale con il ritorno per il terzo anno consecutivo della trasmissione sportiva 100% Bre-scia: dal 19 settembre in diretta tutti i giorni dal lunedì al venerdì dalle ore 14 alle 15. Radio Voce si può ascoltare sul-le frequenze terrestri di Brescia e intera provincia (Fm 88.3-88.5) e in streaming su www.radiovoce.it.

SPORT: vinci i biglietti del Rugby BresciaIl Rugby Brescia mette in palio quattro biglietti omaggio (validi per due persone) per assistere a una gara casalinga di campionato. Chi desidera partecipare all'estrazione dei biglietti deve spedire entro il 31 ottobre il tagliando in redazione: La Voce di Brescia, via Callegari 6, 25121 Brescia.

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La commemorazione. Ha 71 anni, marcia fino a Roma per l'Unità d'Italia e il Novantesimo del Milite Ignoto

Comune di Brescia: ritorna il Premio BulloniTorna l’appuntamento con il premio intitolato alla memoria dell’avvoca-to Pietro Bulloni. Le segnalazioni per il Premio Bulloni 2011, che possono giungere anche da semplici cittadini dovranno essere spedite entro il pros-simo 19 novembre, indirizzandole a: Sindaco di Brescia, Piazza della Loggia 1, 25121 Brescia, oppure inviate via fax al numero 030 2400732 o tramite e-mail all’indirizzo di posta elettronica [email protected] . E’ suffi-ciente un breve scritto che contenga tutti gli elementi utili per la successiva valutazione da parte dell’apposita Commissione. Ogni segnalazione dovrà essere accompagnata da un recapito, anche telefonico, di chi la propone.

Grande Brescia

E’ transitato nei giorni scorsi da Brescia, ricevuto in Loggia dalla pre-sidente del Consiglio comunale Si-mona Bordonali in rappresentanza dell’Amministrazione, Michele Mad-dalena, un ‘giovane’ ex ufficiale della Guardia di Finanza di 71 anni, che sta compiendo – una trentina i chilome-tri giornalieri a piedi ed i rimanenti con mezzi di supporto – la Marcia delle Capitali e del Milite Ignoto, in occasione del 150° dell’Unità d’Italia. E’ partito il 30 settembre da Chivas-so, nei pressi di Torino e, dopo innu-merevoli tappe, toccherà Firenze, per giungere a Roma il 4 novembre, unendo idealmente le città che so-no state capitale d’Italia. “L’organiz-zazione è a cura dell’Istituto Nastro Azzurro – ha spiegato il presidente cittadino Raffaele Rivolta – associa-zione cui possono aderire solo i com-battenti che sono stati decorati con medaglia al valor militare”. Il ‘mara-

toneta’ arrivava da Bergamo e ad at-tenderlo alla Mandolossa, per com-piere al suo fianco i chilometri che lo separavano dalla Loggia, il presi-dente nazionale del Nastro Azzurro, generale Carlo Maria Magnani. “Sono alla 12a esperienza in fatto di marce ed alla prima sotto l’egida del Nastro Azzurro – ha detto Michele Maddale-na – e l’occasione mi è stata fornita

dal 150° dell’Unità d’Italia, ma, vor-rei sottolineare, anche e forse so-prattutto, dal 90° della tumulazione nel Vittoriano del Milite Ignoto. E’ un evento che non viene mai citato, ma le spoglie di questo ragazzo, irrico-noscibile per appartenenza ad Arma, reparto, grado, forse sono il vero sim-bolo dell’Unità, perché non sapendo nulla di lui, se non che fu scelto tra

di Franco Armocida

E-mail:bresciavocemedia.it

“Quel soldato, figlio di tutti noi”undici irriconoscibili e caratterizza-ti dall’essere stati colpiti al petto, è nei fatti il figlio di tutti gli italiani e non essendo nota la sua provenienza, ogni località la può, legittimamente, ipotizzare, assegnandogli l’essenza più profonda dell’Unità di ogni paese e sperduto angolo d’Italia”. “E’ un’ini-ziativa di tutto rispetto – ha detto Si-mona Bordonali – ed il ripercorrere le strade compiute dalla salma del Milite Ignoto rappresenta un elevato valore aggiunto alle celebrazioni del 150°”, dopo di che ha firmato la per-gamena che attesta il passaggio da Brescia di Michele Maddalena. “Do-po Brescia sarà la volta di Vicenza e di molte altre località – ha aggiunto Carlo Maria Magnani – tra cui ricor-diamo Aquileia, dalla cui cattedrale partì, 90 anni fa, il feretro del Mili-te Ignoto: da quella città verrà se-guito il medesimo percorso”. Tra i presenti il col. Claudio Nocente, co-mandante il Centro documentale di Brescia, di cui Michele Maddalena è stato ospite per una giornata prima di riprendere il cammino.

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Dentro le mura

9La Voce di Brescia

ottobre 2011E-mail:bresciavocemedia.it

I progetti. Il monastero di Santa Giulia, traguardo importante d'un cammino che porterà lontano la Leonessa

Una doverosa precisazione. Nello scorso numero de “La Voce di Brescia” abbiamo pubblicato, nel corso dell’in-tervista all’Assessore Andrea Arcai, alcuni passaggi nei quali sono stati da noi fraintesi alcuni termini tecnici e inserite alcune informazioni, sintetiz-zate per cause di scarso spazio, degne senz’altro di un maggiore approfondi-mento. Ovviamente ci scusiamo con l’Assessore, gli operatori, il personale e i dirigenti dei Civici Musei di Arte e Storia, che ci hanno puntualmente se-gnalato le inesattezze (frutto anche di qualche inconveniente intercorso sul collegamento telefonico durante l’in-tervista), non essendo certo nel nostro stile il pubblicare informazioni che possano anche minimamente contri-buire a sminuirne l’importante, pazien-te operato o le attività (delle quali ab-biamo spesso riferito positivamente), che consideriamo da sempre preziosi e degni della massima considerazione. Di seguito pubblichiamo con piace-re una lunga intervista, per dovere di completezza e a conclusione di questo viaggio dedicato agli sviluppi culturali locali, per meglio approfondire i vari temi e correggere, sia pur con tutti i nostri limiti, quanto ci è stato segna-lato sia dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Brescia, sia dai Civici Musei di Arte e Storia. "Un traguar-do non indifferente – ha dichiarato il

sindaco Adriano Paroli – è proprio il monastero di Santa Giulia”. Una vera e propria perla che per il suo valore storiografico è stata inscritta nel Pa-trimonio Mondiale dell’Umanità. E’ da questa tappa, citata dal primo cit-tadino bresciano, che possiamo inizia-re la seconda parte del nostro viaggio nel lavoro meritorio per la cultura che sta avvenendo a Brescia. Tra le anticipazioni dell’assessore al-la Cultura Andrea Arcai, nello scorso numero si era parlato del lavoro di inventariazione, da sempre e ci tenia-mo a sottolinearlo, tra le principali occupazioni e preoccupazioni dei Ci-vici Musei: “L’inventariazione come la intendiamo noi è la compilazione di una scheda informatica inserita in una banca dati – specifica l’Assesso-

re Arcai -, nella quale siano raccolti una descrizione sommaria dell’og-getto che faccia da titolo alla scheda, una indicazione aggiornata e precisa della sua ubicazione, un numero di inventario univoco che corrisponda a quello esposto sull’oggetto, le mi-sure dell’oggetto e una fotografia di-gitale. E’ chiaro che nei dipinti e nei pezzi ‘importanti’ questa inventaria-zione è sempre stata fatta man ma-no che i beni venivano acquisiti. Pur-troppo – continua l’assessore -, non è stata fatta per altri tipi di beni che in parte la rendono incompleta. Alcune amministrazioni comunali, e qui non ho mai fatto alcun riferimento ai tec-nici, hanno avuto altre priorità rispet-to a questo che secondo me è un dato importante. Non tutti i musei certo la

di Roberto Barucco

Non solo Pinacoteca, ma una serie di grandi appuntamenti e progetti carat-terizzano la Brescia di domani. “Nel contempo infatti – dice l’assessore Andrea Arcai -, quello che abbiamo cercato di fare insieme agli eventi delle mostre, ad esempio la settima-na dell’arte (che ha avuto un grande successo, sia di pubblico, la sera e alle conferenze, con Daverio, ad esempio), un evento seguito e molto importante. A consolidamento dell’esistente, sono in corso scavi e restauri nell’area del

Capitolium, usufruendo dei fondi Ar-cus e del MiBAC, al termine dei quali conosceremo più a fondo la situazio-ne del Capitolium per procedere poi con la musealizzazione del Capitolium stesso”. Non mancano ulteriori obiet-tivi, nei programmi dell’Assessorato: “Stiamo compiendo un grande sforzo per dotare Brescia di una Pinacoteca moderna e veramente usufruibile da tutti, spendendo una somma piutto-sto rilevante. Stiamo anche lavoran-do all’interno del Museo, dopo il rico-

noscimento Unesco, per renderlo più fruibile e usufruibile e quindi, anche secondo le disponibilità di bilancio, ci sarà il riallestimento delle sale dei Longobardi e l’adozione di tecniche innovative, allo studio, per far sì che il Museo diventi ancora più appetibile, non solo per i turisti, ma per chi viene qui a studiare. Insomma la svolta della cultura a Brescia, anticipata nel prece-dente servizio, le anticipazioni previste sul Caravaggio, l’omaggio dello stilista Capucci alla Vittoria Alata, sono una

La città che cambia. L'assessore Arcai: "L'importante riconoscimento dell'Unesco ci stimola e ci sprona"

Cultura a Brescia, il domani in un progetto di ampio respiro

Brescia, un futuro da città d’artepensano allo stesso mio ‘modo’, un po’ per problemi di personale, un po’ per problemi di denaro”. Continua l’assessore Arcai: “Così, an-che con l’impegno del nuovo capo area abbiamo deciso di fare chiarez-za. Io vorrei terminare il mio manda-to, con la chiarezza su quello che c’è nel museo, e non certo per problemi che non sono affatto legati alle perso-ne che lavorano lì, tanto che quando abbiamo deciso di dare una accelera-ta siamo stati costretti a coinvolgere del personale esterno, ed è stato il pri-mo di una serie di interventi, per circa 66mila euro. Ed è chiaro che queste persone stanno collaborando con il personale del Museo per fare avanzare più speditamente questo lavoro". E il progetto attualmente in corso sul pri-mo volume che, abbiamo anticipato, dovrebbe apparire a fine anno? “Sì, ma non riguarda l’inventario, stori-camente consolidato, ma la cataloga-zione, una operazione di critica storico artistica e nulla c’entra con l’inventa-riazione (e ancora meno con la carto-larizzazione, ndr). Si tratta di spiegare criticamente ciascun dipinto”. Il primo libro dovrebbe uscire, come anticipa-to, per Natale, conferma l’assessore Arcai, e “il secondo alla fine del pros-simo anno. Questa è una bella opera che hanno pochi musei e che un poco nasce dal desiderio del sindaco di of-frire una opera scientifica, non solo e soprattutto a chi si occupa di queste cose, ma anche un libro per chi si av-vicina alla Pinacoteca”.

e.s.

realtà e da parte mia devo sottolineare che c’è stata sempre la massima colla-borazione da parte di tutti gli uffici per-ché questi obiettivi siano raggiunti e un buon rapporto e la voglia e la volontà di valorizzare il lavoro dei tecnici impe-gnati in questa materia particolarmente importante. Il riconoscimento dell’Une-sco ci stimola e ci sprona”. Insomma, il processo di trasformazione in città d’arte, complesso e stimolante, per Bre-scia continua, all’insegna del successo e dello spirito di squadra.

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Associazionismo. Segretariato sociale, sport e cultura sono tra i servizi che animano i volontari di Act

Carcere e Territorio, sfida civiledi Laura Di Palma

Fuori le muraBiblioteche in carcere, l'impegno si rafforzaDue importanti convenzioni siglate tra l'Amministrazione Provinciale, Ufficio Biblioteche e ia Direzione dell'Istituto Penitenziario di Canton Mombello di Brescia e la Direzione della Casa di Reclusione di Verziano rappresentano quel-le forti e positive intese che nascono dalla volontà della Provincia di proseguire e rafforzare il Progetto Biblioteche in Carcere, avviato dal 2005 a Canton Mom-bello e dal 2008 a Verziano. L'iniziativa, del resto ed è giusto ricordarlo, è unica nel suo genere e costituisce un riferimento nazionale per la validità e la con-cretezza delle collaborazioni attivate sul territorio al fine di mettere in rete e rilanciare le biblioteche interne agli istituti penitenziari.

10 La Voce di Bresciaottobre 2011

Sito:www.lavocedelpopolo.it

Il carcere di Canton Mombello

Carcere, detenuti, spazi vitali e tempo libero: temi cruciali spesso non adeguatamente affrontati; di certo, coloro che, per svariati moti-vi, si trovano rinchiusi all’interno di un carcere, non possono accedere a tutte le opportunità alle quali accedo-no i liberi cittadini. Fortunatamente ci sono ancora persone che scelgono di dedicare il proprio tempo per stare accanto a chi sta scontando la propria pena e cercando di cambiare vita. Da molti anni, ormai, grazie all’opera del compianto giudice Giancarlo Zappa che ne fu il fondatore, l’Associazio-ne di volontariato Carcere e Territo-rio opera a Brescia per promuovere, sostenere e gestire attività di sensi-bilizzazione dell'opinione pubblica rispetto alle tematiche della giustizia penale, della vita interna del carcere e allo stesso tempo promuovere ini-ziative culturali e ricreative mirate an-che al possibile e futuro reinserimen-to in società del detenuto. Nel corso

del tempo, quindi, Act ha vissuto un rapporto proficuo con il suo territo-rio che le ha permesso di sensibiliz-zare la comunità bresciana attraverso specifici progetti e servizi. Tra questi ci sono lo Sportello di Segretariato Sociale, il Volontariato in carcere,

la realizzazione e la divulgazione del giornalino Zona 508, l’organizzazione, con la collaborazione di Uisp, dell’an-nuale progetto sportivo in carcere, la realizzazione di un Cineforum estivo rivolto ai detenuti, che hanno potuto assistere, ogni venerdì a Verziano e

ogni domenica a Canton Mombello, alla proiezione di nove film. Negli ul-timi dieci anni, inoltre, alcune scuo-le di città e provincia hanno invitato i volontari dell’Associazione perchè parlassero agli studenti della realtà carceraria cittadina. Data la positività degli incontri, Act ha pensato di pro-porre alle scuole superiori bresciane, un progetto più articolato. Il Progetto “Ne vale la Pena”, che si articola su un ciclo scolastico di 5 anni, e preve-de un incontro annuale di circa tre ore: in prima, un incontro nelle scuole con detenuti in permesso, accompa-gnati da volontari e operatori; in se-conda, un incontro per approfondire il tema “carcere e mass media”, in col-laborazione con i giornalisti locali; in terza, un momento per approfondire il tema “carcere e affettività”, in colla-borazione con operatori penitenziari e volontari; in quarta, un dialogo con le autorità giudiziarie locali e, infine, in quinta, l’organizzazione di un even-to comune per i gruppi coinvolti e un incontro in carcere, con possibilità per gli studenti di porre domande a detenuti, operatori e volontari.

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11La Voce di Brescia

ottobre2011E-mail:bresciavocemedia.it

Informagiovani in via s. Fau-stino e la Piastra Pendolina in via Ragazzi del ’99 in città, conosciute per l’aiuto ai ragazzi per gli indiriz-zi di ordine scolastico o lavorati-vo, si sono arricchite di un nuovo servizio. La sinergia di questi due sportelli – grazie ad un appalto del comu-ne vinto dalla cooperativa Tempo Libero, che si avvale, con Il Ca-labrone, di una serie di strutture analoghe di cui è capofila – attiva, nel corso del mese di ottobre, un supporto di secondo livello, dove i ragazzi, dopo un primo colloquio con un educatore ed aver fissato un appuntamento, potranno trovare

Giovani e società. Il supporto di secondo livello si occuperà di riorientamento, lavoro, associazionismo

di Franco Armocida

Informagiovani, nuovo servizio alla ricerca della risposta ideale

L'assessore Ambrosi ricorda: "Internet,

se da un lato ha favorito il reperimento

dell'informazione, dall'altro ha richiesto

un ulteriore sforzo per saperla gestire"

una maggiore consistenza alle lo-ro aspettative. “Internet, se da un lato ha favorito il reperimento dell’informazione – ha detto l’assessore alle Politiche giovanili del Comune di Brescia Diego Ambrosi – dall’altro ha ri-chiesto un ulteriore sforzo per sa-perla gestire, superando il front-office con una serie di educatori professionali”. Gli sportelli di se-condo livello riguardano il ri-orien-tamento, dedicato agli studenti del primo biennio delle scuole superio-ri ed alle loro famiglie; il lavoro, in collaborazione con Solco, per pro-muovere l’incontro domanda/offer-ta; l’auto imprenditorialità, rivolta a chi intenda avviare un’esperienza di impresa autonoma; l’accesso al credito, con la finanziaria Per mi-cro, per illustrare le opportunità e le differenze di quanto offerto da-gli istituti di credito; lo sportello Europa, per agevolare chi voglia sperimentare percorsi di studio/la-voro all’estero; l’associazionismo, al fine di indirizzare chi è attratto dalla forma dell’associazione ed il teatro, in collaborazione con Tea-tro inverso, per orientare chi voglia fare teatro, inserendosi in compa-gnie già strutturate o fondandone una propria. Info presso Informa-giovani (030.3751480) e Piastra Pendolina (030.398702).Diego Ambrosi

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Territorio. Presentato alla comunità il volume di Domenico Andreoli, edito dalla Fondazione Civiltà Bresciana

E' stato presentato domenica 9 ottobre, nella parrocchiale di Colle-beato, in occasione del settantaquat-tresimo anniversario di dedicazione della stessa, il libro: "Il Sacro a Colle-beato (curiosando nell'archivio par-rocchiale)" edito nella collana "Terre Bresciane" della Fondazione Civiltà Bresciana. La storia della chiesa parrocchiale di Collebeato raccolta nel libro vuo-le essere un contributo, dedicato al-la Comunità, per mantenere viva la memoria di un passato e stimolare la società del presente a prendere coscienza del lungo cammino che i nostri antenati hanno compiuto con impegno e con fede. Non sempre gli storici di professione e i promotori della cultura prestano attenzione agli avvenimenti locali di minor rilievo ed ecco che allora un appassionato di storia locale, nello specifico il parroc-chiano prof. Domenico Andreoli, si è

Hinterland La presentazione del libro del prof. Domenico Andreoli, domenica 9 ottobre, è stata anche l'occasione per inaugurare una interessante e ben articolata Ras-segna di Musica Sacra che, dopo il debutto nella Chiesa Parrocchiale, la stessa domenica sera, proseguirà con più appuntamenti nel mese di ottobre. Tra i va-ri appuntamenti proposti dal ricco calendario ricordiamo il prossimo sabato 15 ottobre le esibizioni della "Corale dei Santi Pietro e Paolo" di Virle Treponti e il "Coro Predelle" di Rezzato e il sabato successivo, 22 ottobre, il Coro "Schola Cantorum San Zenone" di Prevalle e l'esibizione del Coro "la Valle" di Vallio Terme. Gli spettacoli si terranno sempre in Parrocchiale alle 20.45.

Collebeato: Musica Sacra nella Parrocchiale

13La Voce di Brescia

ottobre 2011E-mail:bresciavocemedia.it

di Ivan Minelli fatto avanti e con pazienza si è messo a spulciare tra polverosi documenti. L'intento della raccolta di questi atti, diari, note è stato di riunire il tutto in un insieme organico e mettere a di-sposizione di quanti sono interessati le notizie relative alla vita quotidiana dei nostri concittadini del passato. Purtroppo il materiale andato perdu-to è notevole, e il poco rimasto neces-sitava di un riordino. L'impegno si è tradotto nello sforzo di riunire in un unico testo tutto il materiale sparso in vari faldoni di archivio.La struttura del libro consiste di al-cuni capitoli che fanno riferimento ad una storia locale ma trovano la loro comprensione nel contesto della storia più generale del mondo occi-dentale e della Chiesa. L'intento del-le esemplificazioni è fornire un aiuto a rinnovare la memoria del passato, per meglio comprendere come la co-munità di Collebeato si sia inserita in modo attivo e suo proprio nel flusso della fede cristiana e di questa espe-rienza abbia lasciato segni tangibili nel corso del tempo.

Il Sacro a Collebeato, memoria viva

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15La Voce di Brescia

ottobre 2011

È stato concluso un importante accordo tra la Provincia di Brescia e Telecom Italia. La convenzione siglata, di durata quinquennale, ha l'obiettivo di ga-rantire la sicurezza di tutti gli interventi dell'Azienda che andranno ad in-teressare le strade provinciali per l'installazione della rete di comunicazione a banda larga, sia per quanto riguarda le tecniche di scavo e il ripristino del suolo, sia per quanto concerne le successive future innovazioni agli impian-ti già esistenti. L'intesa, che si colloca tra le prime di questo tipo a livello nazionale, velocizzerà sensibilmente la diffusione sul territorio bresciano di questa innovativa tecnologia.

Il ricordo. Per il decennale della scomparsa dello storico direttore dell'Associazione Artigiani di Brescia

"Banda larga": accordo tra Provincia e Telecom

Poisa e Martinazzoli, uomini rari

Sono passati dieci anni dalla scom-parsa dello storico direttore dell'Asso-ciazione Artigiani di Brescia Lino Poi-sa, ma le sue riflessioni, la sua eredità sono quanto mai attuali. Lino Poisa, per chi come me ha avuto la fortuna di conoscerlo a fondo, era un personag-gio affascinante, dall' entusiasmo tra-volgente, dall'intelligenza fine e rara.Nel suo ruolo di direttore, distribuiva consigli, proponeva soluzioni, anche al di fuori delle specificità del suo ambi-to professionale, divenendo negli an-ni per gli artigiani bresciani una sorta di riferimento, sul quale poter contare per una parola di conforto, piuttosto che per la saggezza di un parere.Lo conobbi casualmente nel 1974, in-crociandolo negli uffici dell'Associa-zione, allora, in via Vittorio Emanue-le, e da subito ne rimasi affascinato, mi “assalì” come era sua abitudine, con una valanga di domande,e propo-nendomi dopo qualche minuto di im-pegnarmi a livello associativo. Diedi seguito alla sua proposta, solo dopo qualche anno, ma quel primo incon-tro, avrebbe segnato positivamente tante delle scelte fatte nei successivi

E-mail:bresciavocemedia.it

di Enrico Mattinzoli

vent'anni della mia vita. Mi coinvolse in alcune sue geniali intuizioni e ini-ziative quali la costituzione dei Con-sorzi di Categoria, la Scuola Bottega, poi gestita da Beppe Nava, la nascita del Confidi dell'Associazione Artigia-ni, ovvero il terzo intermediario finan-ziario autorizzato dalla Banca d'Italia a livello nazionale, sino alla nascita di alcuni Rotary bresciani.Era così Poisa, istintivo, intuitivo, ti guardava negli occhi quasi sapesse cosa pensavi, quella sua sete di sape-

Economia

Enocultura. Ascovilo, Camera di Commercio Italiana di Sidney, Regione e Provincia insieme per il territorio

Vini bresciani e lombardi alla con-quista di nuovi mercati anche in Au-stralia: una nuova frontiera commer-ciale aperta grazie al progetto Vini di Lombardia (“Wines of Lombardy, new wine, new style”), voluto da Regione Lombardia, approvato dal Ministero delle Politiche Agricole e Forestali e realizzato da As.co.vi.lo. (Associazio-ne Consorzi Tutela Vini Lombardi) con finanziamenti derivanti da fondi comu-nitari e dalle imprese aderenti ed il pa-trocinio della Provincia di Brescia. La missione australiana, organizzata con la collaborazione della Camera di Com-mercio Italiana di Sydney, ha preso il via il 4 ottobre articolandosi in vari mo-menti promozionali, e proseguirà nei prossimi giorni a Perth. “Questa cam-pagna ha lo scopo di far conoscere nei

paesi extraeuropei il meglio della pro-duzione vinicola regionale Docg, Doc e Igt - spiega Manuel Bonomo, uno dei comunicatori del progetto -. Pri-ma dell’Australia abbiamo fatto tappa negli Stati Uniti, in Ghana ed Israele; i prossimi obiettivi prevedono Svizzera, Brasile, Kenia, Tanzania, Giordania e i Territori Palestinesi.” Fra le iniziative presentate in Australia, dove la vela gode di grande notorietà, va segnalato il Progetto Homerus per la formazione di atleti velisti non vedenti, supportato da Civielle, azienda di Moniga del Gar-da che vi aderisce attraverso la devo-luzione dei proventi di una linea appo-sitamente dedicata di vini doc – Chia-retto della Valtènesi, Groppello Garda Classico e Lugana -, denominata Bacco di Homerus.

Vini bresciani e lombardi protagonisti anche in Australia

re, quella sua curiosità mai appagata, ti travolgeva e coinvolgeva senza che te ne accorgessi.Spesso, raccontava con orgoglio di es-sere stato compagno di scuola di Mino Martinazzoli, altro storico personaggio bresciano che pur nella diversità di ca-rattere, esplosivo il direttore, quanto riservato l'avvocato, erano accomu-nati da quella che Weber definiva il “ vivere di politica” inteso come vivere al servizio della politica, piuttosto che la sempre più attuale declinazione del

termine “vivere dei benefici della poli-tica”. Anche del senatore Martinazzoli ho un ricordo intenso, nonostante la mia conoscenza si sia, purtroppo, limi-tata a qualche colloquio in Loggia con l'allora Sindaco della Città e a due in-contri nel suo studio, nei quali mi colpì oltre che la sua cultura e profonda co-noscenza del mondo dell'artigianato, la sua amabilità e cortesia. Un uomo, l'avvocato Martinazzoli, del tutto ostile al culto della personalità, in cui la “ragion di stato” prevaleva sem-pre e comunque, dove non vi era spa-zio per il superfluo e il banale.Anche in questo i due illustri bresciani erano simili, nel tracciare l'orizzonte del possibile, cercando soluzioni che sarebbero state attuate da altri. Entrambi hanno assistito impotenti al tracollo del pensiero, dell'azione di lungo periodo, al progressivo indebo-limento delle strutture sociali, al decli-no dell'uomo pubblico e al contestuale trionfo della mediocrità.Simili nell'affrontare con rigore la vita quotidiana. Qualche giorno fa Monsi-gnor. Beschi, a margine di un conve-gno, si domandava “non so se esistano altri Martinazzoli nella politica”; ed è proprio cercando questa risposta che definirei i nostri illustri concittadini uomini d'altri tempi.

Lo storico direttore dell'Associazione Artigiani di Brescia, Lino Poisa

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"La deroga ottenuta dall’Italia a Bruxelles sul limite dei nitrati costi-tuisce un risultato molto importan-te ma non è certamente la soluzione per la migliore zootecnia del nostro Paese. Questo provvedimento infat-ti – è il commento a caldo del pre-sidente di Coldiretti Brescia, Ettore Prandini – non risolve i problemi delle aziende situate nelle cosiddette zone vulnerabili e deve essere inter-pretato come un passo avanti verso la modifica della direttiva nitrati, in particolare per ciò che riguarda la delimitazione delle aree vulnerabili".Il presidente di Coldiretti Brescia ha così commentato l'approvazione (il 4 ottobre scorso, ndr) da parte del Comitato nitrati della Commissio-ne europea della richiesta di deroga presentata dall'Italia e volta a con-sentire, a determinate condizioni, il superamento del limite massimo di 170 kg di azoto per ettaro di origi-

Coldiretti. Un passo avanti verso la modifica, ma che per ora non risolve del tutto i problemi delle aziende

Direttiva nitrati: deroga europea importante, ma non risolutiva

ne organica, fino ad un limite di 250 kg. Anche il ministro Saverio Roma-no ha riconosciuto che la sola deroga non basta e che a questo punto è in-dispensabile dare corpo all’accordo raggiunto in Conferenza Stato Regio-ni lo scorso 5 maggio per completare, in collaborazione con l'Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricer-ca ambientale), le analisi scientifiche mirate ad indagare e soppesare le di-verse fonti di inquinamento da nitrati. "Vogliamo ricordare come in quella fase le cinque regioni del Nord mag-giormente interessate (Lombardia, Veneto, Piemonte, Friuli Venezia Giulia ed Emilia Romagna) assun-sero una posizione chiara e comu-ne, che a tutt’oggi subordina l’appli-cazione della direttiva alla realizza-zione di un’indagine che consenta di aggiornare la delimitazione delle zone vulnerabili tenendo conto dei dati sulle reali fonti di inquinamento (prendendo in esame anche gli scari-chi industriali e urbani). Sono certo - conclude Prandini - che l’assessore De Capitani saprà tener fede agli im-pegni che si è ripetutamente assunto con gli allevatori. Su questa partita la Regione Lombardia deve assumere un ruolo da protagonista, poiché si tratta di difendere la sopravvivenza ed il futuro del più importante com-parto della nostra agricoltura".

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16 La Voce di Bresciaottobre 2011

Sito:www.lavocedelpopolo.it

Per Coldiretti resta fondamentale identificare le reali

fonti di inquinamento e rivedere le cosiddette

zone vulnerabili

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17La Voce di Brescia

ottobre 2011E-mail:[email protected]

BRESCIA, VILLAGGIO PREALPINO SANTA GIULIA Cose dell'altro mondo domenica 16 ottobre ore 20.45; martedì 18 ottobre ore 20.45. Kung Fu Panda 2 domenica 23 ottobre ore 15.00; 17.00. Terraferma domenica 23 ot-tobre ore 20.45; martedì 25 ottobre ore 20.45. Carnage sabato 29 otto-bre ore 20.45; domenica 30 ottobre ore 20.45; martedì 1 novembre ore 20.45. Ma come fa a far tutto dome-nica 6 novembre ore 20.45; martedì 8 novembre ore 20.45

BRESCIA, VILLAGGIO SERENO SERENOTerraferma sabato 15 ottobre ore 20.45; domenica 16 ottobre ore 20.45; lunedì 17 ottobre ore 20.45. COLLEBEATO SAN FILIPPO NERIKung fu panda 2 sabato 15 ottobre ore 21.00; domenica 16 ottobre ore 15.00, 17.30. I puffi sabato 22 ottobre ore 21.00; domenica 23 ottobre ore 15.00, 17.30. Carnage lunedì 31 ottobre ore 21.00; martedì 1 novembre ore 16.00

Programmazione delle Sale

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Il Premio speciale della giuria del Festival di Venezia è stato assegnato di “Terraferma” di Emanuele Crialese. Crialese, affrontando il tema dell’im-migrazione clandestina, pur senza cal-care la mano non mostra indulgenza per il nostro Paese, la sua politica dei respingimenti in mare, i suoi cittadini affamati di allegria e preoccupati di sfuggire al confronto con una realtà che affiora dalle acque come un dolo-re straziante sepolto nell’oblio. “Ter-raferma” compone un dittico con il film precedente di Crialese, “Nuovo-mondo”, nel quale gli immigrati era-no gli italiani che attraversavano in nave l’oceano per cercar fortuna in America. Su barche più disastrate si muovono i migranti di oggi. Il regista ceglie di parlarne scostandosi – come è nel suo stile – dal realismo dei film di denuncia, cercando piuttosto di costruire una metafora che si affida alla forza evocatrice di inquadrature elaborate con molta cura. Correndo qualche rischio perché, se le sequen-ze girate in mare conservano la forza oscura dell’elemento protagonista, non tutto il film riesce a mantenere la stessa intensità, risultando in alcuni

Sale della Comunità. Rivedere film che il botteghino non sempre premia, come “Terraferma” di Crialese

Dal mare il dolore e la speranza

di Nicola Rocchi passaggi più “esemplare” che since-ro. Cuore della storia è la donna che il ventenne Filippo, pescatore col nonno Ernesto su un’isola mai nominata ma facilmente riconoscibile in Lampedu-sa, salva dal naufragio di un barcone di extracomunitari, disobbedendo al-la norma che proibisce di far salire a bordo i clandestini. Tra gli anziani pe-scatori vige ancora una legge antica: un uomo in mare va sempre raccolto. La donna, incinta, viene così portata a riva, e nascosta dove Filippo abita col nonno e la madre Giulietta (Donatella Finocchiaro), rimasta vedova. Non è una casa ma un garage, perché l’abi-tazione della famiglia è stata affittata ai turisti; cedendo in parte all’insisten-za di Nino (Giuseppe Fiorello), lo zio di Filippo che, abbandonata la pesca, ha trasformato un lembo di spiaggia in sguaiata oasi del divertimento. L’in-contro tra le due donne, la nascita del bambino, il lento passaggio di Giuliet-ta dal fastidio a un intimo sentimento di condivisione, è la chiave di volta del film. Che ruota attorno a un sim-bolo più che mai concreto. Timnit T., la donna che interpreta la clandestina, approdò realmente a Lampedusa alcu-ni anni fa, e fu tra i cinque sopravvis-suti sopra un barcone di 70 persone abbandonato per giorni alla deriva: oggi è sposata e vive nei Paesi Bassi.

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Che cosa fa il sindacato FILCA-CISL di Brescia? FEDERAZIONE

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Controllo buste paga, malattia, infortunio.

Conteggio del trattamento di fine rapporto (TFR).

Compilazione pratiche per la Cassa Edile (solo per gli edili).

Corsi di formazione per delegati sindacali (RSU) e rappresen-tanti dei lavoratori della sicurezza (RLS).

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e di Euro 50 dal 31° al 60° giorno.

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19La Voce di Brescia

ottobre 2011E-mail:[email protected]

Come puoi trattarti da campione

La tecarterapia (Trasferimento Energetico Capacitivo Resistivo) è una tecnica che, attraverso un elet-tromedicale sicuro, naturale e non invasivo, stimola l’energia dall'in-terno dei tessuti, attraverso il ri-chiamo nell’area di trattamento, di cariche elettriche presenti nei nostri tessuti biologici sotto for-ma di ioni. Questo meccanismo incrementa la temperatura interna riattivando così la circolazione e accelerando i naturali processi riparativi dell’or-ganismo; si riducono, quindi, sensi-bilmente i tempi di recupero.Il vantaggio di questa tecnologia rispetto ad altre terapie è che, provenendo l’energia dall’interno del nostro organismo, è possibile interessare anche strati profondi, non trattabili con le solite terapie fisioterapiche.Non ha particolari controindica-zioni, ciò consente di applicarla in tempi molto ravvicinati per la cura del trauma e può essere associata senza problemi ad altre terapie.La tecarterapia integra in modo decisivo l'intervento terapeutico nelle patologie osteoarticolari acu-te e croniche, quali il recupero di distorsioni, lesioni tendinee, tendi-niti borsiti, esiti di traumi ossei e legamentosi, distrazioni osteoarti-colari acute, lesioni e traumi mu-

Salute. Tecar, metodologia scientifica d'avanguardia per il mondo della Fisioterapia e della Riabilitazione

scolari e nei programmi riabilitativi post chirurgici. Il trattamento dura da 20-30 minuti sino a 50 minuti; Tecar è profonda, rapida, selettiva, specifica, sicura, flessibile, compatibile e soprattut-to indolore.La prima funzionalità della Tecar è che permette di prevenire i dolo-ri, quali ad esempio mal di schiena e mal di collo; con la prevenzione (una semplice seduta ogni tanto) il paziente evita di dover poi affron-tare un ciclo riabilitativo.Nella pratica clinica ortopedica la tecarterapia trova l’impiego più co-mune per il trattamento delle pato-logie coinvolgenti strutture musco-

di Ivan Minelli

lari e tendinee. Il grande vantaggio di tale terapia è che consente di ar-rivare agli strati profondi muscola-ri. È scientificamente provato che l’utilizzo della Tecar è un ottimo trattamento per la preparazione degli interventi chirurgici e per il post operatorio.E’ una terapia assolutamente in-dolore, viene realizzata attraver-so una sonda simile a quella eco-grafica, e il paziente avverte solo una sensazione di benessere e di calore.Un esempio di applicazione è rap-presentato dal colpo di frusta la cui sintomatologia è dovuta alla contrattura della muscolatura del

collo; in tali casi la Tecar consen-te di raggiungere la risoluzione dei sintomi in tempi più brevi rispetto a qualsiasi altra terapia fisica. Ot-timi risultati anche per chi soffre di dolori cervicali, anche cronici.Un’altra ottima indicazione è rap-presentata da contratture-stira-menti della muscolatura degli arti inferiori. Queste patologie molto frequenti tra gli sportivi (calcio, nuoto, vol-ley, basket, tennis, rugby) trovano benefici importanti da tale tratta-mento; infatti anche i nostri mi-gliori atleti professionistici hanno trovato in questo trattamento la miglior risposta per recuperare in tempi stretti e mantenersi in forma.Si può utilizzare anche in aree su-perficiali come i tendini della mano o la muscolatura dell’arto superio-re; anche in questi casi i risultati sono importanti.Va ricordato, comunque, che nes-suna terapia fisica, Tecar compre-sa, deve essere attuata senza pre-cedente valutazione e indicazione medica specialistica (ortopedica, fisiatrica). Per riassumere, Tecar può aiutarvi a rimanere in forma con la preven-zione e può trattare con efficacia e in tempi brevi le patologie riguar-danti ginocchio, spalla, anca, ca-viglia, colonna vertebrale, mani e muscoli. E anche le patologie do-lorose e infiammatorie quali artro-si , lombalgia, sciatalgia e dolori cervicali.

I PoliambulatoriW.&B. (Wellness and Body) sono una struttura ambulatoriale privata autorizzata. Nella nostra struttura le diverse èquipe sanitarie specialistiche si integrano per rispondere ad una esigenza di “salute e benessere” della persona

Alberto Sgarbossa Cristian Martinelli

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20 La Voce di Bresciaottobre 2011

Sito:www.lavocedelpopolo.it

Turismo. In viaggio d'autunno verso lo scenario mozzafiato di Aruba, a poca distanza dalla costa venezuelana

Il sole e il mare fuori stagione?Certo, sulle spiaggie dei Caraibi

“Bon Bini!”. Significa benvenuti. E qui, lo sarete davvero. Siete invita-ti a sognare. Sole infinito e paesag-gi suggestivi. Oceano cristallino, di un azzurro mozzafiato e spiagge di sabbia bianca. Siete invitati a pro-grammare la vacanza ideale per la famiglia, il matrimonio, la luna di miele o meeting di lavoro, oppure semplicemente evadere in un mon-do variopinto, lontano da casa. Siete benvenuti ad esplorare.A fare vostro tutto ciò che è nostro.A trovare quel qualcosa di perfettoda fare, o oziare.Molta gente è convinta che Aruba sia nei Caraibi e sarebbe come direche la Corsica è in Italia, il che “è vero”, ma come la Corsica, Aruba ha una sua giurisdizione locale, ha una sua vita propria e si trova in una posizione talmente “protetta” da climi prepotenti - uragani, inon-dazioni - che la fa diventare l' isola più invidiata da tutte le isole dell' area caraibica.Aruba è a una trentina di chilometria nord della costa venezuelana, edè giustamente considerata come la“perla” delle Piccole Antille. Aruba,

one happy Island, è lo slogan che appare in tutte le targhe dell’isola, e già questo particolare dovrebbe far riflettere il turista sul clima del luogo e sullo stato d'animo che con-tagia tutti e dove tutte le persone ci danno il benvenuto nella loro lingua: “Bon Bini Aruba”, proprio come il timbro che si riceve sul passaporto all’arrivo alla dogana. Per una lingua di terra lunga trenta chilometri e larga al massimo sei, l’isola ha molto da offrire. Basta no-

di Ivan Minelli

A una trentina di chilometri a nord della costa venezuelana, per scoprire i Caraibi.

leggiare un fuoristrada, indispensa-bile per raggiungere i punti più sce-nografici della parte nord, e partire lungo la costa per constatare come, appena lasciata l’area dove si è con-centrato lo sviluppo turistico, l’isola sia in gran parte selvaggia. La prima vista curiosa sono gli albe-ri che qui chiamano “divi divi”, che gli alisei che soffiano costantemen-te sull’isola piegano in forme tanto contorte da farli assomigliare a gi-ganteschi bonsai.

E le splendide acque di Eagle Beach, Palm Beach.Vi faranno innamorare le spiagge che si trovano lungo il litorale dei “mille resort”, come dicevamo, la cordialità delle persone, l'ospitalità, l'allegria. E non da meno saranno le spiagge mozzafiato dai nomi sugge-stivi come Coco Beach e Baby Be-ach, sul versante opposto (San Nico-las) sono bellissime, da far invidia a tutto il mondo marino e a qualsiasi appassionato di snorkeling.

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21La Voce di Brescia

ottobre 2011E-mail:[email protected]

Sport

Rugby serie A1. Iniziata l’avventura in campionato della squadra cittadina

In meta con il Brescia

Pallamano A2 donne. Obiettivo promozioneÈ cominciata nel migliore dei modi la stagione della Leonessa Brescia che, per il terzo anno, milita in A2. La sensazione è che potrebbe essere l’an-no buono per la salita nel massimo torneo. La novità principale riguarda l’avvicendamento alla presidenza del club: timone che passa a Matteo Rinaldi, ex consigliere subentrato a Ivano Lattucchella per impegni di la-voro. Fiducia al tecnico Mattia Lancini. Questi i prossimi appuntamenti in campionato (gare casalinghe al S. Filippo): Casalgrande (15 ottobre), il Raluca (29), Ferrara (5 novembre), Mezzocorona (12), Brixen (19), Taufers (3 dicembre), Schenna (10) e il 14 gennaio il Cassano Magnano.

Oltre 350 tesserati e nove squadre dal settore giovanile, alla prima squa-dra fino ad arrivare ai “vecchietti” de-gli Old. Questi i numeri del Rugby Bre-scia che ha cominciato con una vitto-ria la nuova stagione nel campionato di A1 (il secondo a livello nazionale per importanza dopo l’Eccellenza). Confermato il presidente Remo Po-la, l’organigramma ha subito qualche modifica. Come la promozione a diret-tore generale dell’ex nazionale Beppe Lanzi e prima squadra affidata a Piero Molinari mentre l’ex capitano Jorge Prezioso è diventato il suo vice. Va-lorizzare i giovani e provare a toglier-si qualche soddisfazione è la parola d’ordine per la stagione 20011/2012. Rimasto lo zoccolo duro della scorsa annata, i volti nuovi sono rappresenta-ti dagli arrivi di Groenewald (numero 8 sudafricano), Jericevich (mediano d’apertura-estremo) e del bresciano Mattia Locatelli (ala-estremo). “Pun-tiamo ad un campionato di media al-

ta classifica – annuncia in occasione della presentazione il direttore gene-rale Beppe Lanzi – possibilmente evi-tando di arrivare a salvarsi all’ultima giornata come lo scorso anno. E’ vero, vogliamo valorizzare i giovani e stiamo puntando ad una campagna di visibili-tà per promuovere il nostro club”. A tal proposito la società di via della Maggia

ha intrapreso due iniziative per far par-lare di se. “Grazie a Brescia Mobilità, abbiamo un autobus di linea di 18 me-tri tutto griffato che attraversa in lungo e largo la città mentre la Mercury ha messo a disposizione due macchine Cinquecento con i nostri marchi. Per ricordare che oltre al calcio, a Brescia ci siamo anche noi”.

di Mario Ricci

Serie B. Brescia CalcioRondinelle in alto in classifica e in alto con i numeri. Il nuovo corso, annunciato a inizio stagione e la politica dei giovani, sta premiando il club del patron Gino Corioni. Ri-aperta la campagna abbonamenti, sono oltre 4 mila le tessere staccate: tre volte superiori a quelle di due an-ni fa e più della metà di quelle dello scorso anno con la squadra tornata momentaneamente in A. Lo zocco-lo duro è rappresentato da tifosi di età compresa fra 31 e 40 anni men-tre l’abbonato più giovane ha dieci anni, quello più “grandicello” ben 86 ed è un fedelissimo alla Curva Nord. Da Concesio (85), Roncadelle (39) e Ospitaletto (36), gli abbonati più numerosi della provincia. E c’è chi si fa ben 250 km tra andata e ritorno (essendo di Ponte di Legno) per se-guire la banda di “ragazzini terribili” affidati a mister Scienza. Ma non è tutto: un abbonato risiede in Valtel-lina (Corteno Golgi) perché la passio-ne per le Rondinelle non ha confine.

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BEATO LUIGI PALAZZOLO: P: 18.30; F: 08.00 - 10.30 - 18.30NATIVITÀ DI MARIA : BUFFALORA - P: 18.30; F: 08.00 - 10.00 - 18.30BUON PASTORE: P: 18.30; F: 08.00 - 09.45 - 11.00 - 18.30SANTI FAUSTINO E GIOVITA: P: 18.15; F: 08.00 - 10.00 - 11.15 - 15.30 - 18.15 CATTEDRALE: P: 17.00 (San Faustino a riposo) - 17.00 (San Zeno al foro - forma straordinaria) - 17.30 – F: 08.30 - 10.00 - 11.00 - 12.00 - 17.00 (San Faustino a riposo) - 17.30 SANTA MARIA ASSUNTA: CHIESANUOVA - P: 18.30; F: 08.00 – 09.30 - 11.00 – 18.30 SAN BERNARDO: COSTALUNGA - P: 19.00; F: 08.30 – 10.30 - 11.30 – 19.00 CRISTO RE: P: 18.30; F: 08.00 – 10.00 - 11.15 – 18.30 DIVIN REDENTORE: PENDOLINA - P: 18.30; F: 08.00 – 10.30 - 18.30SANTA MARIA NASCENTE: FIUMICELLO - P: 18.30; F: 08.00 – 10.00 – 11.15 - 18.30SAN SILVESTRO: FOLZANO - P: 18.30 - F: 08.00 – 10.00 – 18.30

SAN ROCCO: FORNACI - P: 18.00 - F: 08.00 – 09.30 - 11.00 – 18.00SANTA MARIA IMMACOLATA: P: 18.15 - F: 08.30 – 10.00 - 11.30 – 18.15MARIA MADRE DELLA CHIESA: P: 18.30 - Fo: 08.00 – 10.30 - 11.30 – 18.30SAN GAUDENZIO: MOMPIANO – P: 18.00 - F: 09.45 – 11.00 – 18.00SANTA MARIA DELLA NOCE: NOCE – P: 18.30 - F: 08.30 – 11.00 CAPPELLA SPEDALI CIVILI: P: 16.30 - F: 10.15 – 16.30SANT’AFRA: P: 18.00 - F: 08.00 – 09.30 – 10.30 – 12.00 – 18.00SANT’ALESSANDRO: P: 16.40 - F: 09.00 – 10.30 – 10.30 – 17.30SANT’ANGELA MERICI: P: 18.30 - F: 08.00 – 09.45 – 11.00 – 18.30SANT’ANTONIO DI PADOVA: P: 18.30 - F: 08.00 – 10.00 – 11.15 – 18.30SAN BARNABA APOSTOLO: P: 18.30 - F: 08.30 – 10.00 – 11.15 – 18.30SAN BARTOLOMEO: P: 18.30 - F: 08.00 – 10.30 – 18.30SAN BENEDETTO: P: 18.30 - F: 08.30 – 11.00 – 18.30S. EUFEMIA: VISITAZIONE - P: 18.30 - F: 08.00 (S. Giacin-to) - 10.00 – 11.15 – 18.30SAN FRANCESCO DA PAOLA: San Francesco - P: 18.30 - F: 09.00 (Cappella Madonna delle Grazie ) - 10.30 - 18.30SAN GIACINTO: P: 18.30 - F: 08.30 – 10.00 – 11.15 – 18.30SAN GIACOMO: P: 18.30 - F: 10.30 – 11.15 – 18.30SANTA GIOVANNA ANTIDA TOURET: P: 18.00 - F: 10.00 – 11.30 – 18.00SAN GIOVANNI BOSCO: P: 18.30 - F: 08.00 – 11.00 – 18.30SAN GIOVANNI EVANGELISTA: P: 18.00 - F: 10.00 – 17.00SAN GOTTARDO: F: 09.00 (San Fiorano) – 11.00SAN LORENZO: P: 18.30 - F: 10.00 – 18.30SAN LUIGI GONZAGA: P: 18.30 - F: 08.30 - 10.30 – 18.30SANTA MARIA CROCIFISSA DI ROSA: P: 18.30 - F: 08.30 - 10.00 – 11.30 - 18.30SANTA MARIA IN CALCHERA: P: 18.30 - F: 10.00 - 11.30 – 18.30

SANTA MARIA IN SILVA: P: 18.30 - F: 08.00 - 10.00 - 11.30 – 18.30SANTO STEFANO PROTOMARTIRE: P: 18.30 - F: 08.30 - 11.00 – 18.30SACRO CUORE: P: 16.00 (Vantiniano) - 17.30 - F: 07.30 - 09.00 - 10.15 -11.30 (san Carlo) - 17.30CONVERSIONE DI SAN PAOLO: SAN POLO - P: 17.00 (San Girolamo) - 18.30 - F: 07.30 - 08.30 (San Faustino) – 09.00 (san Girolamo) – 10.00 – 18.30SANTE B. CAPITANIO E V. GEROSA: P: 18.30 - F: 08.00 - 10.00 – 11.15 - 18.30SANTI FAUSTINO E GIOVITA: P: 17.00 (S. Giuseppe) - 18.15 - F: 08.00 – 09.00 (S. Giuseppe) - 10.00 – 11.15 – 15.30 - 18.15SANTI FRANCESCO E CHIARA: P: 17.00 - F: 09.00 – 11.00 (Santa Maria della Mansione ) – 18.30SANTI NAZARO E CELSO: P: 16.30 - F: 09.00 – 10.00 - 11.00– 18.00SANTO SPIRITO: P: 18.30 - F: 08.30 – 10.00 - 10.30– 18.30SANTISSIMA TRINITÀ: P: 18.30 - F: 08.00 (San Rocchino) - 09.00 – 10.00 - 11.15 – 18.30 SAN GIOVANNI BATTISTA: STOCCHETTA - P: 18.00 - F: 08.00 - 10.30 NATIVITÀ DELLA VERGINE: URAGO MELLA - P: 18.30 - F: 07.30 – 09.00 – 10.00 – 18.30MADONNA DEL ROSARIO: VILL. BADIA - P: 18.00 - F: 07.30 – 08.30 (Madonna della strada) – 09.30 – 11.00 – 18.30SANTA GIULIA: VILL. PREALPINO - P: 18.30 - F: 08.30 – 10.00 – 11.15 –18.30SAN GIULIO PRETE: VILL. SERENO II - P: 18.30 - F: 08.00 – 10.00SAN GIUSEPPE LAVORATORE: VILL. VIOLINO - P: 18.00 - F: 09.00 – 11.00 – 18.00 SANTI PIETRO E PAOLO: VOLTA BRESCIANA - P: 16.30 - 19.00 - F: 08.00 – 10.00 – 11.15 – 19.00 BASILICA SANTA MARIA DELLE GRAZIE: P: 16.00 - F: 07.30 – 09.00 – 10.30 – 12.00 – 16.00 – 18.00 PADRI DELLA PACE: P: 19.00 - F: 09.30 – 11.00 – 19.30 – 21.00CONVENTO DI SAN FRANCESCO: P: 18.30 - F: 08.00 – 09.30 – 10.30 – 11.30 - 18.30

ANNO II

NUMERO 10 - OTTOBRE 2011

Edizioni Opera Diocesana San Francesco di Sales

Registrazione del Tribunale n. 44/2010 del 13 - 12 - 2010

Direttore responsabile: Adriano Bianchi

Coordinamento editoriale: Roberto Barucco

Sede e redazione: Via Callegari, 6 Brescia

tel.: 03044250 - fax: 0303757897

e-mail: bresciavocemedia.it

Pubblicità: Voce Media Pubblicità - Via Callegari, 6 Brescia

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Stampa: CENTRO STAMPA QUOTIDIANI Spa - Via dell'Industria, 52

25030 Erbusco (Bs) - Tel. 0307725511 - Fax 0307725566

Progetto grafico e impaginazione: Ernesto Olivetti

22 La Voce di Bresciaottobre 2011

Sito:www.lavocedelpopolo.it

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BRESCIA NORD

Edicole: Via Palazzoli – Via Tirandi – Piazzale Ospedali Civile – Via Veneto – Via Altopiano d’Asiago – Via Crocifissa di Rosa – Via Collebeato – Via Lombro-so – Via Schivardi – Via Tovini Vill. Prealpino – Via Fam. Boccacci – Via Galilei – Via P. dal Monte

BRESCIA SUD

Edicole: – Via V – Vill. Sereno – Via Rep. Argentina – Via Corfù – Via Lamarmo-ra – Via Cipro – Viale Duca degli Abruzzi - Erg area di servizio: Via Borgosa-tollo - Erg Stazione di Servizio: Viale Duca degli Abruzzi

BRESCIA OVEST

Edicole: Via Prima – Vill. Badia – Via Farfengo – Via della Chiesa – Via Violi-no di sopra

BRESCIA EST

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