44
LA VOCE DELLA COMPAGNIA DI S. ANGELA BRESCIA LUGLIO AGOSTO SETTEMBRE 2013 3 Poste Italiane S.p.A. - Sped. in Abb. Post. - D.L. 353/2003 (conv. L. 27/02/2004 n° 48) art. 1, comma 2, DCB Brescia

LA VOCE della Compagnia di Brescia, n. 3 - 2013

Embed Size (px)

DESCRIPTION

periodico di informazione religiosa della Compagnia di S. Orsola, Figlie di S. Angela di Brescia

Citation preview

Page 1: LA VOCE della Compagnia di Brescia,  n. 3 - 2013

LA VOCEDELLA COMPAGNIA DI S. ANGELA ! BRESCIA

LUGLIO ! AGOSTO ! SETTEMBRE 2013

3Poste

Itali

ane S

.p.A

. - Sp

ed. in

Abb

. Pos

t. - D

.L. 3

53/2

003

(con

v. L.

27/

02/2

004

n° 4

8) ar

t. 1,

com

ma 2

, DC

B Br

escia

Page 2: LA VOCE della Compagnia di Brescia,  n. 3 - 2013
Page 3: LA VOCE della Compagnia di Brescia,  n. 3 - 2013
Page 4: LA VOCE della Compagnia di Brescia,  n. 3 - 2013
Page 5: LA VOCE della Compagnia di Brescia,  n. 3 - 2013

3

“Credendola fede crescee si rafforza”

11- Siamo ormai giunti all’ultimoperiodo dell’anno della fede.Dopo la pausa estiva siamo

sollecitati a riprendere il camminotenendo conto delle esperienzevissute fin qui e a vivere piùintensamente le convinzionimaturate. Ci è di stimolo l’indicazione delPapa: “Credendo, la fede cresce e sirafforza”. La fede, come ogni altravirtù, richiede l’esercizio continuo.Nelle esperienze vissute abbiamosperimentato la sinergia della graziae della natura, dello Spirito Santocon i suoi 7 doni e della creaturacon le sue facoltà di intelligenza,volontà e cuore.Per la sintonizzazione delle facoltàumane con gli impulsi della grazia èstato utile curare il silenzio e ilraccoglimento per metterci incomunione con il Maestro sia nei † Vigilio Mario Olmi

“Credendola fede crescee si rafforza”

Page 6: LA VOCE della Compagnia di Brescia,  n. 3 - 2013

4

momenti del dialogo personale che in quelli dell’azione liturgica, perpoi riprendere il passo della conversione e della testimonianza. Si è nuovamente sperimentato quanto Gesù aveva promesso: “Beatiquelli che ascoltano la Parola di Dio, la custodiscono nel cuore e laosservano”.

22- L’affermazione del Papa: “Credendo la fede cresce e si rafforza”viene confermata anche ripensando alla nostra vita passata, nellesue varie stagioni, dalla fanciullezza all’età adulta e anziana.

Del resto è quanto si rileva anche nelle stagioni della vita di Gesù:fanciullo “cresceva in sapienza età e grazia davanti a Dio e agli uomini”;adolescente dichiara: “non sapevate che io devo occuparmi delle cose delPadre mio?”. Nel Battesimo il Padre lo presenta: “Questi è il mioFiglio, l’amato: ascoltatelo!”. E durante la vita pubblica Gesù più volteafferma: “Il mio cibo è fare la volontà del Padre”. E questo vale per ogni discepolo di Gesù: ascolta la sua Parola, imita isuoi esempi, si impegna nella missione che gli è affidata.Evidentemente crescendo, anche le facoltà spirituali dilatano la loropotenzialità e dispongono ad accogliere più abbondantemente i donidi grazia. Se si percorrono le varie tappe alla luce della fede, sisperimenta la verità dell’affermazione suddetta: “Credendo la fede sirafforza”.

33- In che modo?asdasdsada das das dsa dsa dsa dsa dsa adsdddddCe lo indica il Maestro stesso: è saggio chi costruisce la propriavita sulla roccia, rispondendo cioè alla chiamata del Signore e

partecipando alla edificazione del Regno.Confrontandoci con queste parole possiamo rileggere la nostra vita,rivedere volti di genitori, sacerdoti, educatori che ci hanno insegnatoed educato a riconoscere la volontà di Dio sia in famiglia che inparrocchia: essi hanno contribuito alla nostra formazione, a risponderealla nostra vocazione e a saperla vivere con fedeltà.

Page 7: LA VOCE della Compagnia di Brescia,  n. 3 - 2013

5

Man mano siamo cresciuti, la fede si è rafforzata a secondodell’impegno con cui abbiamo corrisposto.Ha giovato molto l’impegno dell’ascolto: ogni cristiano è tenuto aprivilegiare come Maria, la sorella di Marta, che aveva scelto la partemigliore stando ai piedi del Maestro. Infatti è proprio in tale ascoltoche fiorisce la preghiera e lo Spirito suggerisce il comportamento datenere, le scelte da fare, la meta cui tendere.Non sono mancate tentazioni, debolezze o cedimenti, ma sempre perla luce della fede si è potuto scoprire i doni di luce e di grazia messi adisposizione nella Chiesa. E oggi avvertiamo ancor più necessario ravvivare la fede perché, persuperare sfide e pericoli, dobbiamo essere illuminati e sostenuti per lescelte e le responsabilità che ci attendono. Infatti con il passare degli anni, non sono diminuiti i pericoli, non sonocessate le tentazioni, non si è spento l’egoismo e la concupiscenza. E inpiù non si è rischiarato il contesto sociale, né tanto meno si èallontanato il maligno.Occorre perciò ravvivare i criteri che presiedono alle nostre scelte, lafedeltà all’ascolto della Parola di Dio e al dialogo della preghiera, lapartecipazione ai Sacramenti della fede, la dedizione alla comunione ealla missione della Chiesa. In ogni caso emerge l’urgenza di ricuperare la tensione alla santità el’impegno di condividere più attivamente l’azione per la nuovaevangelizzazione.

44- In questo cammino di fede tutte le figlie sanno di avere in S.Angela un esempio fulgido di fede. Ella indica l’esigenza dipregare sempre con la mente e col cuore e di essere vigilanti

quanto lo richiede la dignità dello stato … d’esser spose e figliole di Dioe regine del cielo.E supplica: “Signor mio, illumina le tenebre del mio cuore, dammi graziapiuttosto di morire che di offendere la tua divina maestà.

Page 8: LA VOCE della Compagnia di Brescia,  n. 3 - 2013

6

Ricevi, o Signore, ogni mio pensare, parlare, operare e finalmente ognicosa così interiore come esteriore … pregandoti di riceverlo benché ne siaindegna.Con queste convinzioni S. Angela ha potuto rispondere alla suavocazione, svolgere la sua missione, fondare la Compagnia di s. Orsola,guidarla nei suoi primi passi e affidarla alla Chiesa perché potessecontinuare dopo la sua morte. E come madre ancora presente assicurale figlie che, assimilando le stesse convinzioni, sono nella condizione dileggere correttamente il presente e di predisporre con sapienza le scelteper il futuro.

55- Possiamo infatti affermare che la storia della Compagnia è stataanche la storia della fede delle sue figlie: vi si leggono da un latole problematiche e le difficoltà che l’hanno segnata, dall’altro

come si sono compiute quelle scelte che nella fedeltà al carisma hannocontribuito al rinnovamento richiesto dai tempi. Perciò siamo convinti che anche oggi la Compagnia è chiamata arispondere alle nuove esigenze mediante la fede delle sue figlie. Data la situazione del presente e le prospettive del prossimo futuroritorna urgente rafforzare la fede: fede nel proprio carisma e quindinell’azione dello Spirito Santo, fede in Cristo , “che è in mezzo a voi evi illumina come vero e buon Maestro, in quello che dovete fare”.Si presenta perciò urgente, come dice la Santa, il mettersi ai piedi diGesù e far caldissima orazione perché ci si interroghi sul come stiamovivendo il carisma, se e fino a che punto siamo disponibili ad assumerele proprie responsabilità per la vita della Compagnia e la suapromozione nel contesto della nostra Chiesa. E certamente il Signore, trovando le figlie assidue e concordi, leguiderà a muovere i passi nella direzione giusta.

Page 9: LA VOCE della Compagnia di Brescia,  n. 3 - 2013

77

SStiamo per iniziare il nostrocammino, con l’esigenza divalorizzare il percorso

compiuto con tutta la Chiesanell’anno della Fede, con BenedettoXVI e Papa Francesco e con la ChiesaDiocesana dopo il Sinodo sulle unitàpastorali.Il Vescovo Luciano ci ha consegnato ilDirettorio e ci ha stimolato alrinnovamento con la consapevolezzadi essere depositarie del singolaredono-ricevuto da Sant’Angela - ditestimoniare oggi nella Chiesa e nelmondo la novità della verginità vissutacome Spose del Figliolo di Dio.E’ opportuno che ci rifacciamoall’omelia del Vescovo del 26 gennaioscorso, sulla quale è bene rifletterecon animo volto con fiducia a unfuturo da costruire in semplicitàgiorno per giorno.Innanzitutto vanno rilette e meditatele parole dedicate alla proposta di S. Maria Teresa Pezzotti

Page 10: LA VOCE della Compagnia di Brescia,  n. 3 - 2013

88

Angela: “Non so cosi ci riserva il futuro. Mi sembra però che l’intuizionee la proposta di Sant’Angela siano sorprendentemente moderne. L’idea diuna consacrazione della donna nel mondo sembra rispondere a moltedelle attese e delle inclinazioni della donna contemporanea come ildesiderio di autonomia e di responsabilità personale e le molte esigenzedella società, come l’assunzione di responsabilità da parte delle donne”. L’affermazione della modernità della Regola mericiana è di grandeimportanza per ridare forza a progetti e iniziative che proprio perquella modernità si inseriscono a pieno titolo nella società attuale. Staa noi renderli sempre più consoni al mondo in cui viviamo, cercandodi leggerlo e interpretarlo alla luce del Vangelo. Il mondo femminile habisogno di essere educato a una maggiore consapevolezza di se stessoe dei valori di cui è portatore.Il Vescovo sottolinea questi elementi positivi: “Nella vita sociale ledonne portano oggi una sensibilità e intelligenza che è loro propria e unagrande attenzione al mistero della corporeità come incarnazionedell’anima e del pensiero umano, una capacità ammirevole di portare ilpeso di situazioni e di emozioni che animano il vissuto personale esociale, una intuizione vivace e una capacità di accoglienza senzamisura”.Ciascuna di noi deve verificare in se stessa la presenza di questopatrimonio di talenti da spendere anche per gli altri, facendoli fruttarecome è detto nella parabola e chiedere se e quanto queste doti sonovalorizzate nella Compagnia e per la Compagnia.E’ proprio questo che chiede il Vescovo e alle sue richieste precisedobbiamo in coscienza rispondere: “Per questo vi chiedo che laCompagnia di S. Angela cerchi di offrire alle ragazze che hanno unasensibilità di fede robusta degli spazi nei quali esse possano appropriarsidello straordinario patrimonio della fede cristiana e della testimonianzafemminile attraverso i secoli, ma nello stesso tempo possano riflettere etentare nuove vie di incarnazione della fede nel vissuto di oggi, vie ditestimonianza solida e fedele”.

Page 11: LA VOCE della Compagnia di Brescia,  n. 3 - 2013

Sorelle Carissime

tornando a casa dalle ferie, trovai la ghiaia del cortile di casa miacosparsa di margherite gialle.Questo semplice fiore sembrava avesse vinto ogni barriera; la sementeportata dal vento aveva attecchito nonostante tutto. E’ proprio vero“Se il grano di frumento non muore non porta frutto”. E così,riflettendo, ho compreso il valido modo per “portare frutto”. Però, nonbasta comprendere, occorre vivere coerentemente la realtà del nostroessere, giorno dopo giorno. Così facendo, “…troveremo che le stradespinose, erte e sassose si faranno a noi floride, piane e di finissimo orocoperte...” ( Proemio alla Regola).Il giorno dì S. Benedetto Abate il mio parroco, nell’omelia della S.Messa, sottolineò il valore della Regola che S. Benedetto scrisse per lasua comunità mettendo in risalto come, in cambio dei doni che ilSignore ci elargisce, Gli dobbiamo obbedienza continua: “Poiché eglici ama, ci mostra il cammino della vita... inoltriamoci nella sua vita permeritare di vedere il Suo Regno.” Poi, con grande enfasi, presentò allacomunità il libretto della Regola e del Direttorio della Compagnia di S.Angela. accostandoli agli scritti dì S. Benedetto, affermando che laChiesa, approvando le modifiche che il tempo attuale richiede, dà ungrande valore a quanto i Santi hanno sperimentato nella loro vitaterrena. Soggiunse poi che per le Figlie di S. Angela la regolarappresenta una guida sicura.Così, anche la comunità dì S. Giacomo ha conosciuto il valore dellaconsacrazione secondo il carisma di S. Angela.La “Vita Consecrata”, al n. 37, ci fa riflettere; “Deve rimanere viva laconvinzione che nella ricerca della conformazione sempre più piena al

9

Page 12: LA VOCE della Compagnia di Brescia,  n. 3 - 2013

Signore, sta la garanzia di ogni rinnovamento che intende rimanerefedele all’ispirazione originale.” Alla luce delle esortazioni di S. Angela meditiamola bene la Regolaarricchita recentemente da un più attuale Direttorio: “Tenete questoper certo, che questa Regola di diritto è piantata dalla Sua Santa Mano”(Legato XI)! Questo invito è un appello alla perseveranza nel camminodi santità attraverso le difficoltà materiali e spirituali della vita.I fiori che spuntano nel “deserto” sono il frutto di coloro che hannovissuto la vita coerentemente alle Regole; saremo pur stanchefisicamente per gli anni che gravitano sulla nostra vecchiaia, ma semprefiduciose e sicure di andare incontro al Signore con le mani piene difiori, semplici ma vigorosi, perché profumati dall’amore che i Santi cihanno insegnato.

FraternamenteEnrica L.

10

“Ora sappiamo perché tante stellee sappiamo perché tanti fiori:siamo noi la coscienza del loro splendore,noi la coscienza del loro fiorire;ed è la tua legge la fonte di ogni esistere, la ragione del nostro pensiero e agire..”

David Maria Turoldo

Page 13: LA VOCE della Compagnia di Brescia,  n. 3 - 2013

11

Le Sorelle Girelli e la Compagnia di S. Orsolaun ponte fra passato, presente e futuro

Brescia 23 novembre 2013Casa S. Angela via Martinengo da Barco 4, Brescia

Prima parte: Maddalena ed Elisabetta Girelli: le opere socialie le opere religiose nella diocesi, in Italia e nel mondo

Ore 9.00 Presiede Maria Pezzotti - La SuperioraSuperiora della Compagnia di BresciaSaluto delle Autorità civili e religiose

Ore 9.30 Paola VismaraIl clima religioso e le tensioni politico-sociali in Italia tra fine Ottocento e primo Novecento.

Ore 10.00 Mario TaccoliniIl cattolicesimo bresciano tra XIX° e XX° secolo.

Ore 10.30 Visione del filmato: “La casa di via Cairoli. Due donne del No-vecento: Elisabetta e Maddalena Girelli”

Ore 11.30 Mario TrebeschiDalla religiosità personale alla vita consacrata: storia di un’evo-luzione interiore.

Pausa pranzoSeconda parte: Riflessioni sull’oggi

Presiede: Angiolina Pederzani Messali Presidente del Centro Mericiano di Brescia

Ore 14,00 Irma Valetti BoniniLe opere e i giorni delle sorelle Girelli.Una risposta cristiana alle richieste di una società in rapido cam-biamento

Ore 14,30 Mary-Cabrini DurkinThe Companies Today: Global Horizons and DemographicChallenges.(Le Compagnie oggi: Orizzonti globali e sfide demografiche.)

Ore 15,00 Dibattito

Page 14: LA VOCE della Compagnia di Brescia,  n. 3 - 2013

12

Discorso del Santo Padre Francesco

Ai partecipanti alPellegrinaggio della Diocesi di Brescia

Basilica Vaticana

Sabato 22 giugno 2013

Cari fratelli e sorelle della Diocesi di Brescia, buongiorno!Vi ringrazio perché mi offrite la possibilità di condividerecon voi il ricordo del Venerabile Servo di Dio Paolo VI. Visaluto con affetto a partire dal vostro Vescovo, Mons.Luciano Monari, a cui sono grato per le amabili parole.Saluto i sacerdoti, le religiose e i religiosi e i fedeli laici.Questo è il vostro pellegrinaggio nell’Anno della fede, ed èbello che abbiate voluto farlo nel 50° dell’elezione delvostro grande conterraneo Paolo VI.Sarebbero tante le cose che vorrei dire e ricordare diquesto grande Pontefice. Pensando a lui, mi limiterò a treaspetti fondamentali che ci ha testimoniato e insegnato,lasciando che siano le sue appassionate parole adillustrarli: l’amore a Cristo, l’amore alla Chiesa e l’amoreall’uomo. Queste tre parole sono atteggiamentifondamentali, ma anche appassionati di Paolo VI.1. Paolo VI ha saputo testimoniare, in anni difficili, la fedein Gesù Cristo. Risuona ancora, più viva che mai, la suainvocazione: “Tu ci sei necessario o Cristo!”. Sì, Gesù èpiù che mai necessario all’uomo di oggi, al mondo di oggi,perché nei “deserti” della città secolare Lui ci parla di Dio,ci rivela il suo volto. L’amore totale a Cristo emerge intutta la vita di Montini, anche nella scelta del nome come

Page 15: LA VOCE della Compagnia di Brescia,  n. 3 - 2013

13

Papa, da lui motivata con queste parole: è l’Apostolo «che in modosupremo amò Cristo, che in sommo grado desiderò e si sforzò diportare il Vangelo di Cristo a tutte le genti, che per amore di Cristooffrì la sua vita» (Omelia [30 giugno 1963]: AAS 55 [1963], 619). Equesta stessa totalità la indicava al Concilio nel Discorso di aperturadella Seconda Sessione a San Paolo fuori le Mura indicando ilgrande mosaico della Basilica in cui il Papa Onorio III appare diproporzioni minuscole ai piedi della grande figura di Cristo. Cosìera la stessa Assemblea del Concilio: ai piedi di Cristo, per essereservi suoi e del suo Vangelo (cfr. Discorso [29 settembre 1963]: AAS55 [1963], 846-847).Un profondo amore a Cristo non per possederlo, ma per annunciarlo.Ricordiamo le sue appassionate parole a Manila: «Cristo! Sì, io sentola necessità di annunciarlo, non posso tacerlo! … Egli è il rivelatore diDio invisibile, è il primogenito di ogni creatura, è il fondamento di ogni

Page 16: LA VOCE della Compagnia di Brescia,  n. 3 - 2013

14

cosa; Egli è il Maestro dell’umanità, è il Redentore; … Egli è il centrodella storia e del mondo; Egli è Colui che ci conosce e che ci ama; Egliè il compagno e l’amico della nostra vita; Egli è l’uomo del dolore edella speranza; è Colui che deve venire e che deve un giorno essere ilnostro giudice e, noi speriamo, la pienezza eterna della nostraesistenza, la nostra felicità» (Omelia [27 novembre 1970]: AAS 63[1971], 32). Queste parole appassionate sono parole grandi. Ma io viconfido una cosa: questo discorso a Manila, ma anche quello aNazaret, sono stati per me una forza spirituale, mi hanno fatto tantobene nella vita. E io torno a questo discorso, torno e ritorno, perché mifa bene sentire questa parola di Paolo VI oggi. E noi: abbiamo lo stessoamore a Cristo? E’ il centro della nostra vita? Lo testimoniamo nelleazioni di ogni giorno?2. Il secondo punto: l’amore alla Chiesa, un amore appassionato,l’amore di tutta una vita, gioioso e sofferto, espresso fin dalla suaprima Enciclica, Ecclesiam suam. Paolo VI ha vissuto in pieno iltravaglio della Chiesa dopo il Vaticano II, le luci, le speranze, letensioni. Ha amato la Chiesa e si è speso per lei senza riserve. NelPensiero alla morte scriveva: «Vorrei abbracciarla, salutarla, amarla inogni essere che la compone, in ogni Vescovo e Sacerdote che laassiste e la guida, in ogni anima che la vive e la illustra». E nelTestamento si rivolgeva a lei con queste parole: «Ricevi col miobenedicente saluto il mio supremo atto di amore!» (InsegnamentiXVI [1978], 592). Questo è il cuore di un vero Pastore, di unautentico cristiano, di un uomo capace di amare! Paolo VI aveva unavisione ben chiara che la Chiesa è una Madre che porta Cristo e portaa Cristo. Nell’Esortazione apostolica Evangelii nuntiandi – per me ildocumento pastorale più grande che è stato scritto fino a oggi –poneva questa domanda:«Dopo il Concilio e grazie al Concilio, che èstato per essa un’ora di Dio in questo scorcio della storia, la Chiesa sisente o no più adatta ad annunziare il Vangelo e ad inserirlo nel cuore

Page 17: LA VOCE della Compagnia di Brescia,  n. 3 - 2013

15

dell’uomo con convinzione, libertà di spirito ed efficacia?» (8dicembre 1975, n. 4: AAS 68 [1976], 7). E continuava: la Chiesa «èveramente radicata nel cuore del mondo, e tuttavia abbastanza liberae indipendente per interpellare il mondo? Rende testimonianza dellapropria solidarietà verso gli uomini, e nello stesso tempo versol’Assoluto di Dio? È più ardente nella contemplazione enell’adorazione, e in pari tempo più zelante nell’azione missionaria,caritativa, di liberazione? È sempre più impegnata nello sforzo diricercare il ristabilimento della piena unità dei cristiani, che rendepiù efficace la testimonianza comune “affinché il mondo creda”?»(ibid, n. 76: AAS 68 [1976], 67). Sono interrogativi rivolti anche allanostra Chiesa d’oggi, a tutti noi, siamo tutti responsabili dellerisposte e dovremmo chiederci: siamo veramente Chiesa unita aCristo, per uscire e annunciarlo a tutti, anche e soprattutto a quelleche io chiamo le “periferie esistenziali”, o siamo chiusi in noi stessi,nei nostri gruppi, nelle nostre piccole chiesuole? O amiamo la Chiesagrande, la Chiesa madre, la Chiesa che ci invia in missione e ci fauscire da noi stessi?3. E il terzo elemento: l’amore per l’uomo. Anche questo è legato aCristo: è la stessa passione di Dio che ci spinge ad incontrare l’uomo,a rispettarlo, a riconoscerlo, a servirlo. Nell’ultima Sessione delVaticano II, Paolo VI pronunciò un discorso che a rileggerlo colpisceogni volta. In particolare là dove parla dell’attenzione del Concilioper l’uomo contemporaneo. E disse così: «L’umanesimo laicoprofano alla fine è apparso nella sua terribile statura ed ha, in uncerto senso, sfidato il Concilio. La religione del Dio che si è fattoUomo s’è incontrata con la religione dell’uomo che si fa Dio. Checosa è avvenuto? uno scontro, una lotta, un anatema? Poteva essere,ma non è avvenuto. L’antica storia del Samaritano è stata ilparadigma della spiritualità del Concilio. Una simpatia immensa loha tutto pervaso. La scoperta dei bisogni umani… Dategli merito di

Page 18: LA VOCE della Compagnia di Brescia,  n. 3 - 2013

16

questo almeno, voi umanisti moderni, rinunciatari alla trascendenzadelle cose supreme, e riconoscerete il nostro nuovo umanesimo:anche noi, noi più di tutti, siamo i cultori dell’uomo» (Omelia [7dicembre 1965]: AAS 58 [1966], 55-56). E con uno sguardo globaleal lavoro del Concilio, osservava: «Tutta questa ricchezza dottrinale èrivolta in un’unica direzione: servire l’uomo. L’uomo, diciamo, inogni sua condizione, in ogni sua infermità, in ogni sua necessità. LaChiesa si è quasi dichiarata l’ancella dell’umanità» (idib, 57). Equesto anche oggi ci dà luce, in questo mondo dove si nega l’uomo,dove si preferisce andare sulla strada dello gnosticismo, sulla stradadel pelagianesimo, o del “niente carne” - un Dio che non si è fattocarne –, o del “niente Dio” - l’uomo prometeico che può andareavanti -. Noi in questo tempo possiamo dire le stesse cose di PaoloVI: la Chiesa è l’ancella dell’uomo, la Chiesa crede in Cristo che èvenuto nella carne e perciò serve l’uomo, ama l’uomo, credenell’uomo. Questa è l’ispirazione del grande Paolo VI.Cari amici, ritrovarci nel nome del Venerabile Servo di Dio Paolo VIci fa bene! La sua testimonianza alimenta in noi la fiamma dell’amoreper Cristo, dell’amore per la Chiesa, dello slancio di annunciare ilVangelo all’uomo di oggi, con misericordia, con pazienza, concoraggio, con gioia. Per questo ancora una volta vi ringrazio. Viaffido tutti alla Vergine Maria, Madre della Chiesa, e vi benedico tuttidi cuore, insieme con i vostri cari, specialmente i bambini e i malati.

Page 19: LA VOCE della Compagnia di Brescia,  n. 3 - 2013

17

Tempo che corre tempo che conta

Il tempo è un’espressione fondamentale della vita sociale. Molte delleconversazioni quotidiane che scambiamo con le persone familiari eamiche riguardano il vissuto personale del tempo: se scorre troppo infretta o se, invece, è interminabile; se lo si attende con trepidazione olo si teme angosciati; l’educazione familiare è sempre una verificadell’uso del tempo che è l’unico bene sottoposto interamente allaresponsabilità personale. Prevale oggi la sensazione che il temposfugga alla possibilità di controllo e di comprensione delle persone.Non ho tempo. La fretta e il ritmo della prestazione corrodono iltempo della vita, Ogni volta esso è insufficiente. La ristrettezza deltempo rende agitati e ansiosi. Nel nervosismo si diventa impazienti esi lascia libero sfogo agli istinti aggressivi.-“Vivi il presente”, “afferra l’attimo”. Il presente dell’attimo non haconsistenza: appena avviene, già è passato. La brevità nella nuovapercezione del tempo è compensata dalla sua qualità estetica. Ilpluralismo degli orientamenti di vita ha ridotto i valori etici in piùmodesti “criteri di preferenza” e il credere in un “rito individuale”fatto a propria misura: nasce un individuo realista, relativista, apertoa ogni possibilità. Il tempo e il denaro. Oggi i criteri sono quellidell’utilità: si considerano i risultati. Valore simbolico per eccellenzaè, infatti, il denaro, che è un mezzo generalizzato di scambio (con ildenaro si può fare tutto). Il tempo diventa merce, risorsa economicapreziosa perché scarsa, ed entra nei processi produttivi al pari di altrerisorse. Il lavoro, che si proclama fondamento della vita comune edella democrazia, è ridotto a denaro. L’esperienza del tempo diventaancor più fastidiosa e accresce l’ansia della prestazione. Il

Page 20: LA VOCE della Compagnia di Brescia,  n. 3 - 2013

18

nervosismo, il torporeemozionale e l’ansia dellaprestazione accompagnano cosìfrequentemente e fortemente laquotidianità fino a diventare stilinormali di vita. La crisi dellafesta. La razionalizzazione dellavita sociale limita sempre più lospazio della gratuità e quindi porta a un impoverimento progressivodelle ritualità familiari, civili e religiose. I riti, infatti, non si possonocompiere sotto la dominanza dell’orologio. L’esperienza della festaperde così sempre più terreno, occupato invece dalle attività del“tempo libero”. Per vivere il tempo liberato dalla prestazione edall’utilità in vista del denaro, è indispensabile produrreun’alternativa e una critica del tempo del lavoro. Non si può viveredi sola prestazione: è indispensabile anche la gratuità; è necessarioanche ciò che appare “inutile”. L’identificazione di questo tempo habisogno anche della cultura familiare e dei suoi simboli. Tempo perla famiglia. Il tempo familiare, non è un tempo che si aggiunge aglialtri; non può essere un’ulteriore cosa da fare, né può essere intesocome pausa dal lavoro. L’intenzione del tempo familiare è invece didare senso, valore e consistenza a tutti gli altri tempi della vita; didare insieme significato e speranza. E’ un tempo qualitativo e nonsolo quantitativo. Nella gratuità familiare nascono i riti: l’accoglienzae il saluto, gli scambi affettivi e i pasti comuni…Il “dolce far niente”familiare, il tempo della vacanza, il gioco domestico, sono,infatti,tempi che sono vissuti con l’intensità del rito. La distrazione,il ritualismo e la fretta. Distrazione, ritualismo e fretta sono anche iprincipali nemici, sempre in agguato, dell’azione liturgica. I ritid’inizio (e il tempo che precede immediatamente la celebrazione)attivano le disposizioni mentali ed emozionali essenziali

Page 21: LA VOCE della Compagnia di Brescia,  n. 3 - 2013

19

dell’attenzione perché si possa passare dal tempo della prestazione al“tempio pieno” della Grazia. I riti religiosi richiedono un linguaggioappropriato, dove le parole, pur avendo lo stesso significato della vitaquotidiana, hanno un altro senso, perché alludono al Mistero, dovele azioni e gli oggetti sono tolti dal loro utilizzo pratico e sonotrasformati in segni divini. Nella celebrazione eucaristica “si mangia”ma non per fame; si beve non per sete e nemmeno per “compagnia”;ci si muove e si “agisce” non in funzione di qualche scopo ma soloper rappresentare l’invisibile Presenza del Signore risorto. Durantel’Eucaristia gli occhi non si chiudono per lasciar spazioall’immaginazione, sono ben fissi all’Evangelario che avanza,all’Ostia esposta, al calice contemplato, anche se non vedono “nulla”di ciò che il fedele solo crede. Nella liturgia non si rinuncia ai sensi:si sospende la loro funzione usuale per percepire diversamente. Lavera ascesi quindi è l’attenzione, non la rinuncia. I riti d’inizio dellacelebrazione eucaristica hanno quindi lo scopo di rendere realel’Invisibile con un’intensità che deve contrastare il peso delladistrazione, del ritualismo e della fretta. Per questo, come vedremo,il fascio di Luce che l’assemblea appena composta raccoglie, lasciaimmediatamente intravedere la propria oscura miseria e subitopredispone a riconoscersi peccatori.

Rosa P.

Page 22: LA VOCE della Compagnia di Brescia,  n. 3 - 2013

20

La fabbrica dei divorzi

“Separazioni e divorzi sono in aumento”, così un recente studio diFamiglia Cristiana e Contromarca. 90mila sono i figli coinvolti ognianno nelle disgregazioni familiari; 45mila quelli inferiori agli 11 anni;88mila le separazioni nel 2010; 69mila le separazioni in cui sonopresenti i figli: i divorzi nello stesso anno sono stati 54milaCome accade, le conseguenze ricadono sui figli: è necessarioproteggerli con nuove leggi per arginare la conflittualità tra i genitori;l’eco dei recenti episodi sull’affidamento dei figli dei separati hadimostrato che bisogna tornare alle radici del problema, a quandotutto è iniziato per rimuovere definitivamente il virus. L’articolo 29

della Costituzione continua a dire -anche se nessuno vuol più ascoltare- chela famiglia è una realtà naturale fondatasul matrimonio. Non è, dunque, quelloche le sentenze dei giudici vorrebberoche fosse. Il problema è proprio inquella radice ormai abbandonata datutti che è il matrimonio.All’inizio degli anni’ 70 del secoloscorso, in tutto il mondo occidentale, si èdeciso che il diritto individuale asepararsi dal coniuge fosseincondizionato, e comunque prevalentesul diritto dei figli a essere cresciuti dagenitori conviventi. Ci si è illusi,vanamente, che anche quando l’alleanzatra i coniugi si rompe, senza un motivoDon Franco Frassine

Page 23: LA VOCE della Compagnia di Brescia,  n. 3 - 2013

21

oggettivo, sarebbe comunquestata possibile la solidarietà neicompiti educativi. La radicedelle scene pietose viste in TV,piaccia o meno, è tutta li.Un giurista americano, HarryD. Krause, trattando del dirittodi famiglia nel secondomillennio, ha giustamentepremesso che nella nostra epoca

quel che è importante non è il matrimonio, ma i bambini. Tant’è chetutto il sistema, a parole, si basa sull’esigenza di tutelare il loro“superiore interesse”. La clausola implicita, però, è che questointeresse deve sempre essere subordinato a quello di ciascuno deigenitori a rifarsi una vita. Attorno a questo inganno si sono costruitevere e proprie favole consolatorie come quella, che va per la maggiorenei tribunali, per cui il vero dramma dal quale preservare i figli sarebbela conflittualità tra i genitori, o addirittura la loro “infelicitàconiugale”, piuttosto che la separazione di per se stessa.Per questo sarebbe urgente resettare il sistema e riaffermare, in linea diprincipio, la verità naturale, semplice e cristallina, per cui non si puòessere fino in fondo buoni genitori senza sforzarsi di essere anchebuoni coniugi, come se fossero due cose indipendenti l’una dall’altra.Si dirà che sono solo parole, petizioni di principio che non servono adaffrontare situazioni drammatiche che spesso avvengono, ma ilproblema è che in troppi casi, la parte dei “pompieri” la svolgono glistessi soggetti che appiccano il fuoco: genitori, ma anche legali,consulenti e vari esperti che si affannano, attorno al capezzale di decinedi migliaia di famiglie scoppiate e di minori in difficoltà, che almomento del crac familiare hanno meno di undici anni. Di fronte a un simile disastro una nuova cultura non potrà nascere daun giorno all’altro, ma questo non è un buon motivo per non affrontareil problema alla radice partendo dal diritto positivo, in quanto - cosi

Page 24: LA VOCE della Compagnia di Brescia,  n. 3 - 2013

22

come a suo tempo è accaduto per il divorzio - sono le leggi a modificarei costumi delle persone e non viceversa. Poi, certamente, per arginarei drammi nascenti dalla conflittualità tra i genitori sarebbe anchenecessario introdurre soluzioni transitorie.E’ difficile che ci si arrivi perché i vari esperti sostengono che lasoluzione è poco pratica, ma anche perché, finché non si riaffermerà ilprincipio per cui ”pacta sunt servanda”, la soluzione veramente efficacenon la si troverà mai. Come si vede, alla base di tutto c’è almeno unminimo di buona volontà da parte di tutti.

Frassine F.

La famiglia alla lente di ingrandimento:il ruolo coniugale

Tutti coloro che a vario titolo si interessano della “famiglia” si trovano,oggi, a scontrarsi con le posizioni più strane.Apparentemente si potrebbe dire che ognuno è libero di “pensare eprogettare la sua famiglia come desidera e meglio crede”. Forse non èproprio così. Nella storia dell’uomo, per il cristiano fin dalla creazione,la famiglia è stata fondata sull’unione tra un uomo e una donna.“Maschio e femmina li creò” .Questa realtà non può essere modificata e, tantomeno, sostituita daaltre visioni o concezioni filosofiche e/o sociali. E’ pertanto necessarioche le realtà che oggi si fondano sul cristianesimo riprendano questiprincipi, per avere una visione chiara e soprattutto per educare fin daiprimi giorni di vita la creatura appena nata a costruire, solidificare ecaratterizzare il ruolo maschile o femminile.

Page 25: LA VOCE della Compagnia di Brescia,  n. 3 - 2013

23

Si coglie, perciò, che i primi educatori in tal senso sono i due genitori. Come fare perché questa educazione possa essere corretta esoprattutto peculiare in tutti gli aspetti : psicologico – sociale – morale– sessuale – religioso e, perché no intellettuale?1. I due genitori devono vivere con il proprio figlio la naturalezza della

loro identità femminile o maschile. Fin dal modo di relazionarsifisicamente, affettivamente, comportamentale (tono di voce, modidi abbracciare – accarezzare il figlio – postura per stare con il figlioecc…) il genitore si connota ed il figlio lo percepisce. La dolcezzadella madre non è contraria alla robustezza delle braccia paterne.La voce accarezzante della mamma è ben distinta dal linguaggioforse più “duro” del padre. E così via, nei primi mesi e nei primianni di vita.

2. E’ bene che i genitori, pur svolgendo le stesse azioni di accudimentoverso il figlio, “le caratterizzino” nella forma di relazione, nel tempo,nel linguaggio senza differenziarle nel valore, ma nella forma. Unamadre può cantare per il figlio una “ninna nanna” che concilia ilsonno. Il padre può stringersi al fianco il figlio e “partecipare” aduno spettacolo televisivo con commenti, dialoghi, ecc..

3. E’ essenziale “curare” la persona, anche nell’aspetto esteriore, inmodo che il figlio incominci a cogliere la diversità tra “maschio efemmina”, non certamente solo per il modo di vestire, ma per lastruttura del corpo, le caratteristiche tipiche del movimento, dellavoce, ecc..

Quanti figli “maschi “ sono stati cresciuti come femminucce per unamancata presenza di una figlia in casa!! E quanto scompiglio ha creatociò nel figlio, al punto di caricare sui genitori (spesso sulla madre) iproblemi della crescita e della identità personale.Tutto ciò non va letto come un “ricettario”, ma unicamente comestimolo per offrire ai futuri genitori ed alle giovani coppie delleoccasioni di dialogo e di riflessione.

Page 26: LA VOCE della Compagnia di Brescia,  n. 3 - 2013

24

Quali proposte educative possono essere organizzate?

a) programmare incontri a piccoli gruppi di fidanzati per discuteredel ruolo maschile e femminile, in vista del matrimonio.

b) curare le visite domiciliari per mamme – coppie – famiglie…inattesa di un figlio per sostenerli e incoraggiarli in questi momentidelicati.

c) organizzare incontri per due/tre coppie con bambini neonati perriflettere sul nuovo ruolo educativo del padre e della madre.

d) ….e perché non pensare ai nonni??!!Sono oggi una forte e preziosa risorsa che, però, spesso richiede unpiccolo grande cambio di mentalità per essere un “vero aiuto” per ifigli sposati e neo – genitori.

Prof. Angelo MetelliMediatore Familiare

Page 27: LA VOCE della Compagnia di Brescia,  n. 3 - 2013

25

Il Rosario al Parlamento europeo di Bruxelles

Da Bruxelles, 06 Luglio 2013 Nella “Sala di Meditazione” del complesso,Gesù lo troverete tutti i giorni dalle ore 12 alle ore 13

Metti Shiva, togli Budda, via tutto (per chi le immagini non le vuole),finalmente arriva anche il Crocifisso, con Madonna di Czestochowa eCristo della Divina Misericordia al seguito, e si sa la SS. Trinità vincetutto!Non è una barzelletta, è quello che avviene nella «Sala di Meditazione”del Parlamento Europeo di Bruxelles, dove non c’è una Cappella perpregare per ciascuna religione, ma c’è una stanza anonima, doveconvivono, più o meno pacificamente, religioni monoteistiche,panteistiche e sette.In un armadio che sta dietro un muretto, in fondo alla stanza, stanno tuttii vari “simboli” religiosi. Davanti al muretto c’è un tavolo, neppure bello,che serve ai cattolici per celebrare la messa, a qualche buddhista per fareyoga (ma siamo sicuri che faccia poi bene fare esercizio su una tavola,senza pensare agli «umori” che vi rimarranno?), a qualche appartenentea strane sette come punto di arrivo per delle corse quasi bacchicheattraverso la stanza per cercare un non meglio identificato “spirito”.Comunione tra religioni o tentativo da parte dell’istituzione europea, cheha tolto dai suoi trattati le radici giudaico - cristiane, di ridurre tutti,cristiani, musulmani, ebrei, buddhisti, indù, shintoisti, animisti,testimoni di Geova, pentecostali, evangelici, moon, new age e chi più neha e più ne metta, ad un confuso pastolotto spirituale con la “s”minuscola? Sincretismo, ma non è vero che le religioni sono tutte uguali.Appare lo zampino, o meglio lo zampone, dell’ideologia relativista, la

Page 28: LA VOCE della Compagnia di Brescia,  n. 3 - 2013

26

più feroce e intollerante ideologia dei nostri tempi che tutto vuolemeno che le religioni, soprattutto quella cristiana che ricorda cheognuno di noi è unico e grazie al cielo diverso.Gesù lo troverete tutti ì giorni dalle 12 alle 13, il mercoledì mattinadalle 8,30 fino alle 9,15 circa e poi altri due giorni alla settimana dovepuò restare tutto il giorno appeso e non riposto nell’armadietto.Povero Cristo! Ma più che altro, poveri noi e povera Europa.Per fortuna da circa due anni in questa sala asettica, anzi per niente, trale 12 e le 13 c’è qualcuno, un “piccolo resto” di cattolici, che recitaprima l’Angelus (in inglese, francese, o polacco, o italiano, latino, ecc.a seconda di chi c’è) e poi il rosario. Viene recitata anche la preghieradi esorcismo di S. Michele, quanto mai opportuna.L’iniziativa è nata un po’ per caso grazie a dei polacchi che dopo averecelebrato una messa, sempre nella fatidica saletta, hanno visto lanecessità (per il PE aggiungo io) di rendere fissa una presenza orante.Così la sala è stata prenotata tutti i giorni per un’ora da unparlamentare, per questo il gruppetto può recitare Angelus e rosario adalta voce, tutti i giorni. Altrimenti non sarebbe stato possibile per viadel “rispetto” e ognuno fa quello che vuole.All’inizio si recitava solo l’Angelus e poi una decina del rosario, poiquesti cattolici “furbi come serpi” hanno deciso di recitarlo per intero.Ora concludono con il Salve Regina cantato in latino, ovviamente ingregoriano. Alla faccia della sala di meditazione.Se vi capita quindi di andare al Parlamento Europeo di Bruxelles, fateuna vista alla sala di meditazione che sta al piano terra, potrete pregareanche voi con il gruppo del rosario che ha preparato un “aiuto per lapreghiera”, in varie lingue.Veramente tu sei un Dio misterioso, Dio di Israele, salvatore. Sarannoconfusi e svergognati quanti s’infuriano contro di lui; se ne andranno conignominia i fabbricanti di idoli ( Is 45, 15 – 26)

Page 29: LA VOCE della Compagnia di Brescia,  n. 3 - 2013

27

Il ricordo di alcune Consorelle

Il 9 giugno scorso, la nostra Superiora conalcune Consorelle è stata invitata dalparroco di Dello, Don Fabrizio David,all’inaugurazione di quattro auledell’oratorio, due delle quali dedicate aMarta Zamboni e Lucia Tomasi, Figlie diSant’Angela, che lì ebbero a ben operareparecchi anni fa.Tale fu la loro laboriosità nell’educare ifanciulli della loro comunità, nell’insegnareloro il catechismo e nel partecipare ad ognibuona iniziativa, che i dellesi coniaronoquesto detto: “Fom come Marto e Cio” .

Ben animato è stata anche il pranzo sociale, durante il quale ho avutomodo di parlare con un signore del posto che mi ha detto di invocareogni sera le nostre Consorelle perché lo proteggano e di non riuscire adormire prima di averle pregate. Abbiamo pure incontrato una signora, che, accompagnata dalla suafamiglia, era venuta direttamente da Pavia per commemorare LuciaTomasi in quanto, da fanciulla, era stata ospite dell’orfanatrofio che leidirigeva ad Orzinuovi.Anche noi dobbiamo pregare queste Consorelle, perché, anche se nonsiamo più attive, con la nostra testimonianza possiamo essere di buonesempio per quanti abbiamo ad incontrare.La parrocchia di Dello ha inoltre pubblicato due libretti per illustrarecon scritti e fotografie i profili di queste due donne che così benehanno operato. Per chi volesse leggerli, sono a disposizione pressoCasa Sant’Angela.

Giuseppina V.

Page 30: LA VOCE della Compagnia di Brescia,  n. 3 - 2013

28

Pellegrinaggio a Roma

Dal 21 al 23 giugno, la Diocesi di Brescia, guidata dal nostro VescovoMons. Luciano Monari, ha promosso un pellegrinaggio a Roma perricordare il 50° anniversario dell’elezione a Sommo Pontefice delCardinale Giovanni Battista Montini, Paolo VI, al quale hannopartecipato con la nostra Superiora anche alcune Consorelle. Nellamedesima circostanza sono stati celebrati pure il 120° anno dellafondazione della “Voce del Popolo” e il 125° anno della rivista “Madre”.

Arrivati a Roma, il pellegrinaggio è iniziato con la visita alle Catacombedi S. Callisto, il luogo di preghiera e di sepoltura dei primi Cristianiperseguitati, cui ha seguito nella chiesa di S. Tarcisio la S. Messacelebrata dal Vescovo Luciano con altri sacerdoti. Sabato 22, nellaBasilica di S. Pietro all’altare della Confessione e sotto lo sguardo di S.Angela - la cui statua è collocata in alto sul lato sinistro della Basilica-abbiamo partecipato alla concelebrazione eucaristica presieduta daMons. Monari con il Superiore Mons. Vigilio Mario Olmi e Mons.Giulio Sanguineti. Ed ecco il momento tanto atteso da noi tutti conPapa Francesco. Il Vescovo così lo ha salutato: “… Siamo contenti di poter vedere quelPapa per cui preghiamo e a cui siamo legati da un vincolo robusto difede… Siamo contenti Papa Francesco, le vogliamo bene…”.Poi il Papa ha preso la parola: “Cari fratelli e sorelle della Diocesi diBrescia, buongiorno. Vi ringrazio perché mi offrite la possibilità dicondividere con voi il ricordo del Venerabile Servo di Dio Paolo VI…”.Ha poi sottolineato tre aspetti fondamentali che hanno caratterizzatol’insegnamento del Papa bresciano: “L’amore a Cristo, alla Chiesa eall’uomo… Papa Paolo VI ha saputo testimoniare in anni difficili la fede

Page 31: LA VOCE della Compagnia di Brescia,  n. 3 - 2013

29

in Gesù Cristo…”. Poi ancora “… Cari amici ritrovarci nel nome diPaolo VI ci fa bene, la sua testimonianza alimenta in noi la fiammadell’amore per Cristo e dell’amore per la Chiesa e dello slancio diannunciare il Vangelo…”. Alla fine del discorso ci ha affidati tutti aMaria Madre della Chiesa e ha impartito su ognuno di noi e sui nostricari la sua apostolica benedizione.E’ stata una grande emozione questo incontro con il Papa che, conparole semplici, mi ha fatto comprendere chi fosse il Papa bresciano equanto volesse bene alla Chiesa e all’uomo!.La S. Messa, presieduta nella Basilica di S. Pietro da Mons. VincenzoZani, ordinato di recente Vescovo e la preghiera dell’Angelus con PapaFrancesco, a mezzogiorno, in una piazza colma di gente, hanno chiusodomenica il nostro pellegrinaggio.

Maria Emma D.

Page 32: LA VOCE della Compagnia di Brescia,  n. 3 - 2013

30

L’udienza di Papa Francesco, nella Basilica di S. Pietro, è stataemozionante. Bergoglio ci ha confidato che gli scritti di Paolo VIhanno fatto tanto bene al suo spirito e che ritorna, ritorna, ritorna,ripetuto ben tre volte, a meditarli. Ci ha dichiarato che le infuocateparole di Paolo VI continuano a testimoniare il suo appassionatoamore a Cristo, alla Chiesa e all’uomo da vero pastore al servizio diGesù, della Chiesa e di tutti gli uomini in tutti i bisogni di unumanesimo cristiano globale.Ha concluso invitandoci ad imitare il Papa bresciano e ad annunciareil Vangelo con misericordia, pazienza, coraggio, gioia. Ci ha affidatoalla Madonna ed ha impartito la sua apostolica benedizione daestendere ai nostri familiari, specialmente ai bambini ed ai malati.

Giuseppina V.

Congregazione delle Orsoline Francescane

In occasione dei 25 anni dalla fondazione della Congregazione delleOrsoline Francescane, avvenuta a Mangalore (India) il 12 aprile 2012, lanostra Superiora è stata invitata a rendersi partecipe presso di noi dellaloro gioia.Tale Istituto fu fondato dal gesuita Padre Urban Stein, che, dopo unperiodo passato a Bombai, fu mandato nella Missione di Mangaloreche era stata da poco assegnata alla cura dei Gesuiti.Divenuto parroco della Cattedrale del Rosario, sentendo il bisogno dipiù occhi per vedere, più cuore per sentire e più mani per prendersicura delle necessità spirituali dei suoi parrocchiani, pose le basi di unacomunità secondo il carisma di S. Angela, da lui conosciuto inGermania, a Colonia, sua città natale.

Page 33: LA VOCE della Compagnia di Brescia,  n. 3 - 2013

31

Il 10 aprile 1887, domenica di Pasqua,scelse 12 eccezionali giovani donne e offrìloro l’opportunità di abbracciare un generedi vita mediante il quale, pur vivendo nelmondo, poter realizzare l’ideale diperfezione. Dette vita alla “Pia Associazionedi S. Orsola” e dette loro la Regola e laforma di vita propria di Sant’Angela Merici. I membri dell’Associazione si dedicarono inmodo speciale al Signore e al servizio dellaChiesa locale. Facevano catechesi nellefamiglie, nelle parrocchie e nelle periferie,preparavano i bambini a partecipare alla

liturgia e a ricevere i Sacramenti. Incrementavano tra i fedeli lo spiritodi preghiera in famiglia e la partecipazione alle celebrazioni in chiesa,che predisponevano anche per le sacre funzioni Pur vivendo nelle lorofamiglie, testimoniavano Cristo con opere di misericordia e carità; unavolta la settimana si incontravano per pregare insieme il Signore. Aumentate poi di numero, il 13 maggio 1934, su approvazionedell’arcivescovo di Mangalore, VR Ferdinandes, e della Santa Sede, siorganizzarono in congregazione religiosa, le “Sorelle Catechiste di S.Orsola”. Il 16 agosto 1955, con la mediazione di Fr. Pacifico O F MCap, l’istituto fu chiamato “Congregazione francescana delle Orsoline”:in questo modo furono incorporate nella famiglia francescana,cogliendo in tal modo l’aspetto di S. Angela, che, da terziariafrancescana, aveva assimilato lo spirito apostolico e missionario del“Poverello di Assisi”. Nel 1995 la Congregazione fu approvata con Decreto dello StatutoPontificio e le Costituzioni rivedute dalla Sacra Congregazione per iReligiosi a Roma. Ora il piccolo seme dell’Associazione originale èdiventata un albero che ha diffuso i suoi rami nei campi apostolici di34 diocesi in India, Germania, Italia, Tanzania e Kenia.

Page 34: LA VOCE della Compagnia di Brescia,  n. 3 - 2013

32

Novità da Marone

Il 1° settembre, pressola struttura RSA“Sorelle Girelli”, con lacollaborazione dellaAssociazione Anziani“La Rota” di Marone e“Pregasso Insieme” si èsvolta una festosamanifestazione con lapartecipazione di alcuniospiti della Casa diRiposo insieme ai loro

familiari: in tutto un centinaio di persone. Era presente, per laCompagnia S. Angela, anche la sig.na Maria Corbelli.I volontari del “Pregasso Insieme” hanno cucinato un ottimo spiedo.Il pomeriggio è stato animato da musiche e canti popolari eseguitianche dagli anziani e da alcuni ospiti. E’ seguita una ricca tombolatapurtroppo rovinata dalle condizioni meteorologiche avverse. Alla fine tutti si sono dimostrati contenti di aver trascorso qualche orain lieta compagnia; gli ospiti hanno avuto modo di rincontrare amicidi vecchia data o compaesani che non vedevano da tempo e lacomunità di Marone ha potuto “aprirsi” mostrandosi come una realtàviva e piena di entusiasmo. E’ auspicabile che la felice iniziativa venga riproposta il prossimo anno;intanto è in programmazione una mostra di quadri “itinerante” chevedrà ancora la collaborazione con l’associazione anziani e favorirà nelterritorio l’interscambio culturale e relazionale.

Valeria GambaDirettore Progetto Salute

Page 35: LA VOCE della Compagnia di Brescia,  n. 3 - 2013

33

I nostri propositi

Per tenere vivo l’obiettivo vocazionale, alcuni membri della Compagniasi sono ritrovati nel mese di maggio per interrogarsi su ciò che stiamofacendo per le vocazioni e ciò che lo Spirito Santo ci suggerisce per ilfuturo. Si è fatta una breve verifica su come procede la nostra preghieraper le vocazioni; ci siamo impegnate tutte?? Ci siamo analizzate e siamogiunte alla conclusione che potevamo fare di più.La preghiera deve essere perseverante, ma accompagnata dal digiuno edall’offerta dei nostri limiti, delle nostre croci (malattie fisiche espirituali) senza lamentele, ma con gioia.Ogni giorno dobbiamo ringraziare il Signore ed offrire i nostri propositinell ‘Eucarestia quotidiana, vissuta con fede e speranza.Le responsabili si sono impegnate a contattare gli assistenti dei gruppi ei parroci per poter promuovere la figura di S. Angela con pellegrinaggi,opuscoli, occasioni particolari, creando gruppi di amici e simpatizzanti,valorizzando la fraternità e la comunione con gli altri istituti religiosi eunendo le forze con varie iniziative perché la crisi vocazionale coinvolgeun po’ tutti gli Istituti, non solo la Compagnia.Sicuramente bisogna imparare dal nostro Papa Francesco che riesce adattrarre tutti perché alle parole unisce i fatti: gesti, sguardi, atteggiamentiche parlano di Dio. Quindi l’invito ad ogni figlia ad essere semplice,umile, gioiosa, misericordiosa, amabile perché in continua comunionecon Dio. Ciò sarà possibile se ognuna di noi tornerà all’origine,all’essenziale, se testimonierà che nella sua vita il Signore è al primoposto. A tutte l’augurio che gli altri guardandoci capiscano quanto siamoconcordi. A noi spetta ringraziare Dio che ha compiuto meraviglie pernoi e capire che vale la pena donarsi a Lui perché mai saremo deluse. Luiè la nostra roccia. Questa è la nostra prima promozione, questo è ilnostro biglietto vincente.

La Commissione alla Promozione

Page 36: LA VOCE della Compagnia di Brescia,  n. 3 - 2013

34

Noi siamo Chiesa

Se il Vangelo viene ammorbidito e la Liturgia è vissuta come sedativodella coscienza, il cristianesimo si trasforma in fumo inservibile adaffrontare la vita. Occorre la capacità di coniugare fede e vita, calandoil Vangelo nella storia.“Cristiani non si nasce, ma si diventa” sosteneva Tertulliano. Il fortemutamento di pochi decenni ci sprona a leggere il Vangelo per lepersone di oggi.La Parola di Dio è poco conosciuta da tanti; ma noi ci impegniamoresponsabilmente a conoscerla davvero? La celebrazione liturgica, anziché donare energia e speranza, spessoscivola nella stanca ritualità divenendo una rappresentazione dellaquale sfugge il senso ultimo di gesti e parole.Noi siamo Chiesa, ma capaci di creare un comunità viva, attenta agliultimi, ai poveri, caritatevole?Se si riesce a creare relazioni nel quotidiano, allora anche l’Eucaristia èviva, fraterna, non fredda e bigotta.La vita di ogni giorno ci porta alla celebrazione eucaristica e

dall’Eucaristia ritor-niamo alla vitaquotidiana pronte avivere da testimoni eprofeti. La Speranzacontagiosa, siamocapaci di diffonderla?Ognuna può porsi taleinterrogativo, se vuole!

Mariuccia G.

Page 37: LA VOCE della Compagnia di Brescia,  n. 3 - 2013

Maifredi Giulia

Nata a Castrezzato il 5 febbraio 1922 (ad Orzi-nuovi dal 1960)Consacrata nel 1954 - Deceduta il 30 maggio 2013

o il 26 dicembre 1924Consacrata nel 1948 - Deceduta il 4 gennaio2012

Gozzini Natalina

Nata a Pontoglio il 20 dicembre 1933Consacrata nel 1965 - Deceduta il 13 giugno 2013

Ricordare la nostra Consorella Natalina, vuoldire rammentare la sua vita carica di tante sof-ferenze, un vero calvario.Fin da giovane, la sua salute malferma le ha im-

posto numerose rinunce e le ha limitato la possibilità di partecipare al-la vita della parrocchia, al catechismo, alle attività dell’oratorio. A casasi dedicava a cucire camici per i sacerdoti, tovaglie, completi per arre-dare la mensa eucaristica: con questo contributo appagava il suo desi-derio di bene operare.Negli ultimi tempi, aggravandosi la sua malattia, desiderava riceverequotidianamente la S. Comunione per trovare forza e serenità nell’ac-cettare giorno per giorno la volontà di Dio.

Le Sorelle di Pontoglio

35

Page 38: LA VOCE della Compagnia di Brescia,  n. 3 - 2013

3636

Indice

La parola del Superiore (S. Ecc. Mons. Vigilio Mario Olmi)“Credendo la fede cresce e si rafforza” pag. 3

La parola della Superiora (Maria Teresa Pezzotti) pag. 7

Alle sorelle ammalate (Enrica Lamberti) pag. 9

Convegno Venerabili sorelle Girelli pag. 11

SpiritualitàPellegrinaggio della Diocesi di Brescia pag. 12Tempo che corre tempo che conta (Rosa P.) pag. 17

Attualità La fabbrica dei divorzi (Don Franco Frassine) pag. 20La famiglia alla lente di ingrandimento:il ruolo coniugale (Prof. Angelo Metelli) pag. 22Il Rosario al Parlamento europeo di Bruxelles pag. 25

CronacaIl ricordo di alcune Consorelle (Giuseppina V.) pag. 27Pellegrinaggio a Roma (Maria Emma D.; Giuseppina V.) pag. 28Congregazione delle Orsoline Francescane pag. 30Novità da Marone pag. 32

Tra noiI nostri propositi (La Commissione alla Promozione) pag. 33Noi siamo Chiesa (Mariuccia G.) pag. 34

Le ricordiamo pag. 35

Page 39: LA VOCE della Compagnia di Brescia,  n. 3 - 2013

2

Appuntamenti vari2013 - 2014

Sabato 7 settembreassemblea della Vita Consacrata con il Vescovo Luciano

presso l’Auditorium Sala Capretti - Artigianelli

Sabato 14 settembreAssemblea d’inizio anno pastorale della Compagnia 2013-2014

Sabato 23 novembreConvegno sulle Sorelle Girelli

Giovedì 24 gennaioveglia vocazionale di preghierapresso il Santuario di S. Angela

Giornata per le Responsabili e le CommissioniSabato 28 settembre; 4 gennaio 2014

Giornata per i sacerdoti

Page 40: LA VOCE della Compagnia di Brescia,  n. 3 - 2013

3

Ritiri in casa S. Angela

– Iniziano puntualmente alle ore 8.45 e terminano alle ore 16, dopola celebrazione comunitaria del Vespro.

– Nei tempi di Avvento e Quaresima iniziano la sera precedente conla veglia vocazionale alle ore 20.30.

– Il testo è quello preparato dalla Diocesi per la Vita consacrata.

GIOVEDÌ DOMENICA

Don Diego Facchetti Don Luigi Gregori

SABATO 14 SETTEMBRE

Assemblea di inizio pastorale3 ottobre 6 ottobre

7 novembre 3 novembre

5 dicembre 6 gennaio

SABATO 25 GENNAIO

Ritiro plenario - Festa di Sant’Angela6 marzo 2 marzo

3 aprile 6 aprile

8 maggio 4 maggio

SABATO 7 GIUGNO

Assemblea di fine anno pastorale

Page 41: LA VOCE della Compagnia di Brescia,  n. 3 - 2013

4

Ritiri in zona

MALONNO MARONEDon Antonio Leoncelli Don Fausto Manenti

Incaricata Carla Lazzarini Incaricata Maria CorbelliConsigliera Giulia Salodini Consigliera Flora Boninsegna

Sabato 16 novembre Mercoledì 2 ottobre» 21 dicembre » 6 novembre» 15 febbraio » 4 dicembre» 15 marzo » 8 gennaio» 19 aprile » 4 febbraio» 17 maggio » 5 marzo

» 2 aprile» 7 maggio» 4 giugno

PISOGNE BAGOLINODon Ermanno Turla Don Bruno Codenotti

Incaricata Rita Zanardini Incaricata Carmela FusiConsigliera Giulia Salodini Consigliera Giulia Salodini

Lunedì 7 ottobre Mercoledì 20 novembre» 11 novembre » 18 dicembre» 9 dicembre » 19 febbraio» 13 gennaio » 19 marzo» 10 febbraio » 21 maggio» 10 marzo» 14 aprile» 12 maggio» 9 giugno

Page 42: LA VOCE della Compagnia di Brescia,  n. 3 - 2013

5

Ritiri in zona

PONTOGLIO CHIARIDon Angelo Mosca Don Rosario Verzeletti

Incaricata Claudia Panizza Incaricata Emilia RavizzaConsigliera Natalina Vezzoli Consigliera Natalina Vezzoli

Mercoledì 9 ottobre Sabato 12 ottobre» 20 novembre » 9 novembre» 19 febbraio » 14 dicembre» 19 marzo » 11 gennaio» 21 maggio » 8 marzo

» 12 aprile» 10 maggio

MONTICHIARIDon Luigi Lussignoli

Incaricata Gabriella BianchettiConsigliera Letizia Nodari

Lunedì 14 ottobre Lunedì 10 marzo» 11 novembre » 14 aprile» 9 dicembre » 12 maggio» 10 febbraio

Nota:Incaricata di Zona tiene i rapporti col Predicatore e per ogni Ritiro

compila la “relazione” da consegnare alla Segreteria della Compagnia

Consigliera è presente per portare le notizie di Famiglia per poter

Page 43: LA VOCE della Compagnia di Brescia,  n. 3 - 2013
Page 44: LA VOCE della Compagnia di Brescia,  n. 3 - 2013