31
19/09/2012 1 GRUPPI DI AZIONE LOCALE «LEADER» Antico Dogado - Bassa Padovana - Pianura Veronese - Patavino Polesine Adige - Polesine Delta Po - Terra Berica SEMINARIO DI FORMAZIONE Le nuove politiche e la programmazione 2014-2020 dell’Unione europea e il ruolo delle comunità locali 18 luglio 25 luglio 19 settembre 26 settembre Una nuova programmazione pluriennale dell’Unione europea dal 2014 al 2020 Pacchetto Delors I Pacchetto Delors II Agenda 2000 Agenda 2007 Quadro finanziario pluriennale 1988-1992 1993-1999 2000-2006 2007-2013 2014-2020 Massimale risorse proprie: da 1,15% a 1,20% PNL Massimale risorse proprie: da 1,24% a 1,27% PNL Massimale impegni: 1,31% RNL Massimale risorse proprie: 1,24 RNL Massimale impegni: 1,048% RNL Massimale risorse proprie: 1,24 RNL Massimale impegni: 1,05% RNL Massimale risorse proprie: 1,29 RNL Nuove politiche Atto unico europeo Nuove politiche del Trattato di Maastricht Sostenere l’allargamento a 27 Stati membri Attuare la strategia di Lisbona Attuare la strategia «Europa 2020» 2 ™ & © 2012 EURIS srl. Tutti i diritti sono riservati

Le nuove politiche e la programmazione 2014-2020 dell ......SEMINARIO DI FORMAZIONE Le nuove politiche e la programmazione 2014-2020 ... PNL Massimale impegni: 1,31% RNL Massimale

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19/09/2012

1

GRUPPI DI AZIONE LOCALE «LEADER»Antico Dogado - Bassa Padovana - Pianura Veronese - Patavino

Polesine Adige - Polesine Delta Po -Terra Berica

SEMINARIO DI FORMAZIONE

Le nuove politiche e la programmazione 2014-2020dell’Unione europea e il ruolo delle comunità locali

18 luglio25 luglio

19 settembre

26 settembre

Una nuova programmazione pluriennale

dell’Unione europea dal 2014 al 2020

Pacchetto Delors I

Pacchetto Delors II

Agenda 2000

Agenda 2007

Quadro finanziario pluriennale

1988-1992 1993-1999 2000-2006 2007-2013 2014-2020

Massimale risorse proprie:

da 1,15% a 1,20% PNL

Massimale risorse proprie:

da 1,24% a 1,27% PNL

Massimale impegni:1,31% RNL

Massimale risorseproprie:

1,24 RNL

Massimale impegni:1,048% RNL

Massimale risorseproprie:

1,24 RNL

Massimale impegni:1,05% RNL

Massimale risorseproprie:

1,29 RNL

Nuove politicheAtto unico europeo

Nuove politichedel Trattato di

Maastricht

Sostenere l’allargamento a 27 Stati membri

Attuare la strategia di

Lisbona

Attuare la strategia

«Europa 2020»

2 ™ & © 2012 EURIS srl. Tutti i diritti sono riservati

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2

Il calendario di attuazione della

programmazione UE 2014-2020

Settembre 2012

Dicembre 2012

Marzo 2013

Settembre / Dicembre 2013

1° gennaio 2014

31 dicembre 2015

Approvazione regolamenti e Quadro strategico comune

Invio alla Commissione:- contratto di partenariato (C.P.)

- programmi operativi (P.O.)

Approvazione C.P. e P.O. da parte della Commissione

Selezione strategie sviluppo locale

Avvio nuovi programmi

Fase A: definizione metodologia e linee strategiche

Fase B: confronto istituzionale e tecnico e decisioni su strategia, metodologia e

regole comuni

Fase C: preparazione dei documenti

Fase D: Passaggi istituzionali e invio alla Commissione C.P. e P.O.

Aprile 2013

Percorso di programmazione UE Percorso di programmazione interna

3 ™ & © 2012 EURIS srl. Tutti i diritti sono riservati

Giugno 2013Invio P.O. Ob. «Cooperazione t.e.»

Ministero per laCoesione

Territoriale

Le «sfide» dell’Unione europea

™ & © 2012 EURIS srl. Tutti i diritti sono riservati 4

Globalizzazione dell’economia

Progresso scientifico e tecnologico

Cambiamenti climatici

Invecchiamento della popolazione

Nuova divisione internazionale del lavoro Carenza di manodopera

in settori-chiave

Immigrazione

Problemi di inclusione sociale

Carenza di materie prime, comprese energia ed acqua Sicurezza dell’

approvvigionamentoalimentare

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3

Quale futuro per l’Europa?

™ & © 2012 EURIS srl. Tutti i diritti sono riservati 5

?

Gli effetti della crisi finanziaria su

«alcuni» Paesi dell’Unione europea

Sulla crescita: il PIL dell’UE cresce molto meno rispetto alle economie emergenti (nel 2011 +0,6% contro +6,5%)

Sui livelli di occupazione:il tasso di disoccupazione continua a crescere dal 2008/2009, in particolare per i giovani e le donne: per il 2012 e il 2013 si prevede un tasso del 10%

Sulle finanze pubbliche (deficit e debito): la crisi ha cancellato vent’anni di politiche di risanamento dei bilanci: nel triennio 2007-2010 il debito pubblico è aumentato del 20% e nel 2012 si attesterà circa 90% del PIL: il deficit al 4% del PIL

6 ™ & © 2012 EURIS srl. Tutti i diritti sono riservati

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4

Quale futuro per l’Italia?

7 ™ & © 2012 EURIS srl. Tutti i diritti sono riservati

?

Come spezzare i circoli viziosi che

condizionano l’Europa?

™ & © 2012 EURIS srl. Tutti i diritti sono riservati 8

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5

™ & © 2012 EURIS srl. Tutti i diritti sono riservati 9

Nuova «governance economica» UEParte 1

Nuova agenda politica per la crescitaParte II

Nuovo quadro finanziario UE 2014-2020Parte III

Priorità di investimento UE 2014-2020Parte IV

Dall’unione monetaria …

… all’unione economica

10

STABILITA’ CRESCITA

Nuove regoledel patto di

stabilitàe crescita

Riforme strutturali e

programmi di sviluppo comuni

Coordinamento delle politicheeconomiche e fiscali nazionali:

semestre europeo

Orientamenti integrati «Europa 2020»Raccomandazioni specifiche per Paese

Programmi nazionali di stabilità e convergenza

Programmi nazionali di riformestrutturali

Bilancio UE2014-2020

LegislazioneUE

Trattato su stabilità, coordinamento, governance UEM

Patto per la crescitae l’occupazione

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6

1° pilastro della governance economica UE:

stabilità finanziaria ed economica

11

STABILITA’ FINANZIARIA:coordinamento e sorveglianza

delle politiche di bilancio

STABILITA’ ECONOMICA:coordinamento e sorveglianza

macroeconomica

Patto di stabilità e crescitaTrattato di Maastricht del 1992:

Deficit ���� max 3% del PILDebito ���� max 60% del PIL

Meccanismo di allertasulla base del quadro europeo di valutazione

10 indicatori macro economici:- partite correnti- posizione netta sull’estero- tasso reale effettivo di cambio- quota di mercato dell'export- costo del lavoro per unità di prodotto- prezzi reali delle case- flussi di credito al settore privato- debito privato- debito pubblico- tasso di disoccupazione

Inserimento in costituzione del

principio delpareggio di

bilancio

Rientro di 1/20 all’anno

dell’eccesso di debito rispetto alla

soglia del 60%

2 gambe

Meccanismo Europeodi Stabilità – MES

(ingloberà FESF e FESM)

Patto Euro Plus(11.3.2011)

«Six Pack» (16.11.2011)

«Two Pack» (23.11.2011)

Fiscal Compact(2.3.2012)

Sanzioni

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20 anni di spesa pubblica in Italia:

tanto debito e poca crescita

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«In tutte le principali sedi internazionali - G20, G7, FMI, UE - il consenso a cui si è giunti è che l’obiettivo principale delle politiche economiche – una crescita duratura ed equa - non è raggiungibile, se non in un contesto di stabilità finanziaria.Non esistono i presupposti per una crescita duratura ed equa senza stabilità dei conti pubblici.La crescita non si fa più con i deficit pubblici».

(PNR Italia 2010)

Fonti: Istat, Banca d’Italia

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7

Il pareggio di bilancio nella

Costituzione italiana

Dall’esercizio finanziario relativo all’anno 2014:

Nuovo art. 81 della Costituzione«Lo Stato assicura l’equilibrio tra le entrate e le spese delproprio bilancio, tenendo conto delle fasi avverse e delle fasifavorevoli del ciclo economico.Il ricorso all’indebitamento è consentito solo al fine di consideraregli effetti del ciclo economico e, previa autorizzazione delleCamere adottata a maggioranza assoluta dei rispettivi componenti,al verificarsi di eventi eccezionali.(…)

Il contenuto della legge di bilancio, le norme fondamentali e i criterivolti ad assicurare l’equilibrio tra le entrate e le spese dei bilanci ela sostenibilità del debito del complesso delle pubblicheamministrazioni sono stabiliti con legge approvata a maggioranzaassoluta dei componenti di ciascuna Camera, nel rispetto deiprincipi definiti con legge costituzionale».

� per una questione di equità intergenerazionale� per una regola di democrazia: non è tollerabile che i

governi di oggi scarichino su quelli di domani i debiti che derivano dall’indirizzo politico perseguito

� per assicurare la stabilità finanziaria della zona Euro

Perché il pareggio di bilancio?

13 ™ & © 2012 EURIS srl. Tutti i diritti sono riservati

Il piano di rientro dal debito pubblico

italiano

� le nuove norme del Patto di stabilità e crescita richiedono a tutti i Paesi dell’area euro un piano di rientro di 1/20 all’anno dell’eccesso del debito/PIL rispetto alla soglia del 60% fissata dal Trattato UE

� secondo Eurostat, l’Italia ha chiuso il 2011 con un debito a quota 1.897 miliardi di euro e con un rapporto debito/PIL pari al 120,1%

Crescita del PIL PIL = [consumi + investimenti + spesa

pubblica + esportazioni nette]:Ogni variazione del PIL nominale si traduce in una

riduzione del debito: con un debito al 120 per cento del PIL e il pareggio di bilancio è sufficiente che il PIL

nominale cresca del 2,5%

Riduzione/riqualificazione della spesa pubblica

Tre strade per ridurre il debito pubblico:

14

Spending Review

Riforme strutturali

Aumento del gettito fiscaleManovre fiscali/

Lotta all’evasione

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8

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Risorse ordinarie:Risorse aggiuntive/Contributi speciali:

1. Tributi propri

II. Compartecipazioni al gettito di tributi erariali

III. Fondo perequativo per i territori con minore capacità fiscale

1. Fondo per lo sviluppo e la coesione [art. 4

D.lgs. 31.5.2011, n. 88]

II. Finanziamenti a finalità strutturale dell’Unione europea

III. Cofinanziamenti nazionali dei fondi UE [Fondo di rotazione per l’attuazione delle politiche comunitarie - legge 16.4.1987, n. 183]

Spesa in conto capitaleper investimenti

Spese correnti +Spese in conto capitale

Finanziamento integrale delle funzioni pubbliche attribuite

Funzioni ordinarie degli Enti localiart. 119, commi 1-4 Cost.

Interventi speciali degli Enti locali per lo sviluppo e la coesione:

art. 119, comma 5 Cost.

Leg

ge 5

.5.2

009, n

. 42. D

eleg

a al

Go

vern

o in

mat

eria

di fe

der

alis

mo

fis

cale

Come finanziare lo sviluppo a livello

regionale e locale?

Nuova «governance economica» UEParte 1

Nuova agenda politica per la crescitaParte II

Nuovo quadro finanziario UE 2014-2020Parte III

Priorità di investimento UE 2014-2020Parte IV™ & © 2012 EURIS srl. Tutti i diritti sono riservati 16

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2° pilastro della governance economica UE:

crescita e occupazione

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«Possiamo ripristinare la crescita solo se siamo più competitivi.A livello nazionale questo significa intraprendere riforme strutturali che sono staterinviate per decenni: modernizzare la pubblica amministrazione, ridurre le spesesuperflue, affrontare interessi e privilegi, riformare il mercato del lavoro per bilanciaresicurezza e flessibilità, garantire la sostenibilità dei sistemi sociali».

La strategia «Europa 2020. Per un crescita

intelligente, sostenibile e inclusiva»

18

Regioni

Enti locali

Parti economiche

e sociali

Imprese

Cittadini

Associazioni

Stati

Unioneeuropea

Crescitainclusiva

Crescitasostenibile

Crescitaintelligente

1. Spese in ricerca e sviluppo: � portare al 3% del PIL i livelli d’investimento

pubblico e privato in ricerca e sviluppo

2. Livelli di istruzione:� ridurre al 10% il tasso di abbandono scolastico

(giovani di 18-24 anni che hanno abbandonato gli studi senza un titolo superiore)

� aumentare al 40% la quota di popolazione tra i 30 e i 34 anni che ha completato l’istruzione terziaria

3. Tasso di riduzione di CO2:� riduzione del 20% rispetto al 1990 delle

emissioni di gas a effetto serra� produzione del 20% del totale di energia da fonti

rinnovabili� riduzione di almeno 20% del consumo di energia

rispetto alle proiezioni per il 2020

4. Tasso di occupazione: � portare al 75% il tasso di occupazione delle

donne e degli uomini tra 20 e 64 anni

5. Riduzione della povertà:� liberare almeno 20 milioni di persone dal

rischio di povertà e di esclusione sociale

Eco

nom

ia e

co-s

oci

ale

di m

erca

to

Società aperta:l’Europa deve agire per

evitare il declino

Nuovo partenariato

2010: 2%

2011: 13,5%

2011: 34,6%

2010: 12,5%

2011: 68,6%

2010: 116 milioni

2010 = 85(1990=100)

Situazione UE3 PRIORITA’ 5 obiettivi principali per il 2020:

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10

L’Unione dell’Innovazione

7 INIZIATIVE FAROindicano le azioni UE, nazionali,

regionali e locali

11 TEMI PRIORITARIper la crescita

Gioventù in movimento

Un’agenda europea del digitale

Una politica industriale integrata per l’era della globalizzazione

Un’Europa efficiente sotto il profilo delle risorse

Piattaforma europea contro la povertà

Un’Agenda per nuove competenze e nuovi posti di lavoro

Obiettivi tematici per i futuri programmi UE/nazionali/regionali

19

Crescitainclusiva

Crescitasostenibile

Crescitaintelligente

1. Ricerca, sviluppo, innovazione

10. Istruzione e formazione

2. Accesso e impiego delle TIC

3. Competitività delle PMI

5. Cambiamenti climatici e rischi

9. Inclusione sociale e lotta alla povertà

8. Occupazione e mobilità lavoratori

7. Mobilità sostenibile

4. Green economy, energie rinnovabili

6. Ambiente e risorse naturali e culturali

11. C

apac

ità

istitu

zional

e e

P.A

. effic

iente

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Il «Programma nazionale di riforma

dell’Italia»: gli obiettivi per il 2020

20

Crescitainclusiva

Crescitasostenibile

Crescitaintelligente

� 3% del PIL

� riduzione del 10% del tasso di abbandono scolastico

� 40% di popolazione con istruzione terziaria

� riduzione del 20% delle emissioni gas a effetto serra rispetto al 1990

� produzione del 20% di energia da fonti rinnovabili

� riduzione del 20% del consumo energia rispetto proiezioni 2020

� tasso di occupazione: 75%

� almeno 20 milioni di persone

1,53%

15-16%

26-27%

- 13%

17%

- 27,9%

67-69%

2.200.000persone

5. Riduzione della povertà:

4. Tasso di occupazione:

3. Tasso di riduzione di CO2:

2. Livelli di istruzione:

1. Spese in ricerca e sviluppo:

2010: 1,26%

2011: 18,2%

2011: 20,3%

2010: 10,1%

2011: 61,2%

2010: 14,7 milioni

2010 = 97(1990=100)

Situazione ITObiettivi

ObiettiviPRIORITA’

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Macro-aree di intervento:

1. contenimento della spesa pubblica2. energia e ambiente3. federalismo4. infrastrutture e sviluppo5. innovazione e capitale umano6. lavoro e pensioni7. mercato dei prodotti, concorrenza ed efficienza

amministrativa8. sostegno alle imprese9. sistema finanziario

L’agenda di riforme dell’Italia si iscrive nel solco degli impegni presi nell’ambito del

«Patto Euro Plus» e degli orientamenti fissatidalla «Analisi Annuale della Crescita 2012»

166 misure

Uscire dalla crisi: l’agenda politica italiana per la crescita

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12

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Nuova «governance economica» UEParte 1

Nuova agenda politica per la crescitaParte II

Nuovo quadro finanziario UE 2014-2020Parte III

Priorità di investimento UE 2014-2020Parte IV

Un bilancio per la strategia «Europa 2020»:

le proposte della Commissione europea del 27.07.2011

Quadro Finanziario Pluriennale 2014-2020(UE a 27 Stati membri)

CO

M(2

011)

500 d

el 2

7.7

.2011 –

Par

te I e

Par

te II

24 ™ & © 2012 EURIS srl. Tutti i diritti sono riservati

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13

Un bilancio per la strategia «Europa 2020»:le proposte della Commissione europea del 6.7.2012

Quadro Finanziario Pluriennale 2014-2020 (UE a 28 Stati membri)

25

(in milioni di EUR - a prezzi del 2011)

STANZIAMENTI DI IMPEGNO 2014 2015 2016 2017 2018 2019 2020Totale

2014-2020

1. Crescita intelligente ed inclusiva 64 769 67 015 68 853 70 745 72 316 74 386 76 679 494 763

di cui: coesione economica, sociale e territoriale 50 464 51 897 53 177 54 307 55 423 56 474 57 501 379 243

2. Crescita sostenibile: risorse naturali 57 845 57 0 05 56 190 55 357 54 357 53 371 52 348 386 472

di cui: spese connesse al mercato e pagamenti diretti 42 363 41 756 41 178 40 582 39 810 39 052 38 309 283 051

3. Sicurezza e cittadinanza 2 620 2 601 2 640 2 679 2 718 2 757 2 794 18 809

4. Ruolo mondiale dell'Europa 9 400 9 645 9 845 9 960 10 150 10 380 10 620 70 000

5. Amministrazione 8 622 8 755 8 872 9 019 9 149 9 301 9 447 63 165

di cui: spese amministrative delle istituzioni 7 047 7 115 7 184 7 267 7 364 7 461 7 561 51 000

6. Compensazioni 27 0 0 0 0 0 0 27

TOTALE STANZIAMENTI DI IMPEGNO 143 282 145 021 146 400 147 759 148 690 150 195 151 888 1033 235

in percentuale dell'RNL 1,10% 1,09% 1,08% 1,08% 1,07% 1,06% 1,06% 1,08%

TOTALE STANZIAMENTI DI PAGAMENTO 133 976 141 175 144 126 138 776 146 870 144 321 138 356 987 599

in percentuale dell'RNL 1,03% 1,06% 1,06% 1,01% 1,06% 1,02% 0,96% 1,03%

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Confronti 2007-2013/2014-2020

26

Competitività Infrastrutture Sicurezza e cittadinanza Europa Globale

2007-2013 77,8 12,9 12,4 56,8

2014-2020 114,9 40 18,5 70

0

20

40

60

80

100

120

140

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14

I nuovi principi del bilancio dell’UE

4. fornire vantaggi reciproci in tutta l’Unione europea

4 principi per il nuovo quadro finanziario 2014-2020:

1. coerenza con la governanceeconomica dell'UE

2. valore aggiunto UE

3. attenzione all’impatto e ai risultati

Obiettivi «Europa 2020»

Condizionalità ex post

Effetto leva degli investimenti per i beni pubblici europei

Solidarietà

Spending Review per:- priorità a una spesa favorevole alla crescita - efficienza ed efficacia della spesa pubblica

- Strumenti finanziari - Ruolo del settore privato (PPP)

Dimostrare effetti immediati (risultati) e a lungo termine (impatti) degli investimenti, rispetto agli obiettivi perseguiti

Coesione economica, sociale e territoriale

«Rompiamo con la cultura del ‘diritto acquisito’ secondo la quale alcune autorità pubbliche intendono spendere i fondi come desiderano. Adesso ogni domanda deve essere chiaramente collegata agli obiettivi e alle priorità che abbiamo concordato»

(Jose Manuel Durão Barroso)

27 ™ & © 2012 EURIS srl. Tutti i diritti sono riservati

Programmi per la crescita intelligente

RUBRICA 1 - Crescita intelligente e inclusiva 2014-2020

Milioni di euro

(prezzi 2011)

Ricerca e innovazione

Programma quadro di ricerca e innovazione Orizzonte 2020 80.000

Competitività e PMI

Programma per la competitività delle imprese e le piccole e le medie imprese 2.380

Unione doganale e fiscalità

Programma d’azione per la dogana e l'imposizione fiscale FISCUS 728

Lotta antifrode

Programma Pericle 2020 in materia di scambi, assistenza e formazione per la protezione dell'euro contro la contraffazione monetaria

7

Programma Hercule III per la promozione di azioni nel settore della tutela degli interessi finanziari dell’Unione europea

105

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15

Programmi per la crescita inclusiva

RUBRICA 1 - Crescita intelligente e inclusiva 2014-2020

Milioni di euro

(prezzi 2011)

Occupazione e affari sociali

Programma dell’Unione per l’istruzione, la formazione, la gioventù e lo sport “ERASMUS PER TUTTI”

15.210

Programma per il cambiamento e l'innovazione sociale 850

Fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione (3.000 + agri 3.500)

Politica di coesione economica, sociale e territoriale

Fondo europeo di sviluppo regionale, Fondo sociale europeo, Fondo di coesione 336.020

di cui: Obiettivo “Investimenti a favore della crescita e dell’occupazione” 324.320

di cui: Obiettivo “Cooperazione territoriale europea” 11.700

Meccanismo per collegare l’Europa

Meccanismo per collegare l’Europa 40.000

di cui: infrastrutture energetiche transeuropee 9.121

di cui: rete transeuropea dei trasporti 21.694

di cui: reti transeuropee di telecomunicazioni 9.185

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Programmi per la crescita sostenibile

RUBRICA 2 - Crescita sostenibile: risorse naturali 2014-2020

Milioni di euro

(prezzi 2011)

Politica agricola comune (PAC)

I Pilastro PAC: pagamenti diretti + spese connesse al mercato

Fondo europeo agricolo di garanzia (FEAGA)

281.825

II Pilastro PAC: Sviluppo rurale

Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR)

89.895

Pesca e affari marittimi

Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca (FEAMP) 6.685

Ambiente e azione per il clima

Programma per l’ambiente e l’azione per il clima (LIFE) 3.200

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Programmi nel settore degli

affari interni e della cittadinanza

Rubrica 3: Sicurezza e cittadinanza 2014-2020

Milioni di euro (prezzi 2011)

Affari interni

Fondo Asilo e migrazione 3.433

Fondo Sicurezza interna, strumento di sostegno finanziario per le frontiere esterne e i visti 3.126

Fondo Sicurezza interna, strumento di sostegno finanziario per la cooperazione di polizia, la prevenzione e la lotta alla criminalità e la gestione delle crisi

987

Giustizia

Programma Giustizia 416

Programma Diritti e cittadinanza 387

Protezione civile

Meccanismo unionale di protezione civile 245

Cittadini

Programma L'Europa per i cittadini 203

Salute e consumatori

Programma Salute per la crescita 396

Programma per la tutela dei consumatori 175

Sicurezza alimentare 2.177

Istruzione e cultura

Programma Europa creativa 1.590

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Azioni esterne dell’UE

Rubrica 4: Ruolo mondiale dell’Europa 2014-2020

Milioni di euro (prezzi 2011)

Strumento di preadesione (IPA II) 12.520

Strumento europeo di vicinato 16.097

Promozione dei diritti umani nel mondo (EIDHR) 1.400

Strumento di stabilità (IfS) 2.510

Strumento di partenariato economie emergenti 1.000

Strumento per il finanziamento della cooperazione allo sviluppo (DCI) 20.597

Protezione civile esterna (CPFI) + Capacità europea reazione a emergenze 210

Corpo volontario europeo di aiuto umanitario (EVHAC) 210

Aiuti umanitari 6.405

Strumento per la cooperazione in materia di sicurezza nucleare (INSC) 560

Sicurezza (PESC) 2.510

Assistenza macrofinanziaria 593

Fondo di garanzia per l’azione esterna 1.257

Non compresi nel QFP:

11° Fondo europeo di sviluppo 30.319

Riserva per aiuti di urgenza 2.450

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1° novità della programmazione 2014-2020:

Quadro strategico comune (QSC) per 5 Fondi

Gli obiettivi che il Trattato sul Funzionamento dell’Unione europea [TFUE] assegna ai 5 Fondi possono essere meglio perseguiti se coordinati

per evitare sovrapposizioni, ottimizzare le sinergie, integrandoli a pieno titolo nella governance economica dell’UE

e contribuendo agli obiettivi di «Europa 2020», coinvolgendo tutte le parti interessate a livello nazionale, regionale e locale.

FONDI

2014-2020

Milioni di euro

(prezzi 2011)

Fondo europeo di sviluppo regionale [FESR], Fondo sociale europeo [FSE], Fondo di coesione [FC] 336.020

Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale [FEASR] 89.985

Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca [FEAMP] 6.685

Totale 432.690

% su QFP 2014-2020 (UE-27) 42%

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2° novità della programmazione 2014-2020:

l’approccio integrato allo sviluppo territoriale

34

Il Trattato di Lisbona, entrato in vigore l’1 dicembre 2009, ha aggiunto la coesione territoriale agli obiettivi della coesione economica e sociale.

Articolo 174 TFUE

Per promuovere uno sviluppo armonioso dell’insieme dell’Unione, questa sviluppa e proseguela propria azione intesa a realizzare il rafforzamento della sua coesione economica, sociale eterritoriale.In particolare l’Unione mira a ridurre il divario tra i livelli di sviluppo delle varie regioni ed ilritardo delle regioni meno favorite.Tra le regioni interessate, un’attenzione particolare è rivolta alle zone rurali, alle zoneinteressate da transizione industriale e alle regioni che presentano gravi e permanentisvantaggi naturali o demografici, quali le regioni più settentrionali con bassissima densitàdemografica e le regioni insulari, transfrontaliere e di montagna.

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Quali sono le tipologie territoriali

considerate?

35

Fondo europeo di sviluppo regionale

FESR

Fondo sociale europeo

FSE

Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale

FEASR

Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca

FEAMP

Fondo di coesione

FC

Zone settentrionali, con bassa e bassissima densità demografica

Stati e Regioni insulari

Regioni transfrontaliere

Zone di montagna, come definite a livello nazionale

Zone con gravi e permanenti svantaggi naturali o demografici

art. 174 TFUE

Zone di costiere e di pesca

RegolamentoFEAMP

Zonerurali

Zoneurbane

7 regioni art. 349 TFUE

Regioniultra

periferiche

Criteri OCSE +criteri Commissione europea

Misure e dotazioni

specifiche

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3° novità della programmazione 2014-2020:

approccio territoriale nell’attuazione

36

a) concentrato su territori subregionali specifici;b) di tipo partecipativo, ossia guidato da gruppi di azione locale;c) attuato attraverso strategie territoriali di sviluppo locale

integrate e multisettoriali;d) definito tenendo conto dei bisogni e delle potenzialità locali, e

comprende elementi innovativi nel contesto locale e attività di creazione di reti e, se del caso, di cooperazione.

4 elementi chiave:

Sviluppo locale di tipo partecipativo

metodologia unica per lo sviluppo locale: approccio «Leader» per tutti i Fondi e le aree

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Strategia di sviluppo localeTermine ultimo selezione a approvazione: 31.12.2015

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a) la definizione del territorio e della popolazione interessati dalla strategia;

b) un'analisi delle esigenze di sviluppo e delle potenzialità del territorio, compresa un'analisi dei punti di forza, delle carenze, delle opportunità e dei rischi;

c) una descrizione della strategia e dei suoi obiettivi, un'illustrazione del carattere integrato e innovativo della strategia e una gerarchia di obiettivi, con indicazione di obiettivi precisi e misurabili per le realizzazioni e i risultati. La strategia deve essere coerente con i programmi dei Fondi UE;

d) una descrizione del processo di associazione della comunità alla elaborazione della strategia;

e) un piano d’azione che traduca gli obiettivi in azioni concrete;

f) una descrizione delle modalità di gestione e sorveglianza della strategia, che dimostri la capacita del gruppo di azione locale di attuarla, e una descrizione delle modalità specifiche di valutazione;

g) il piano di finanziamento della strategia.

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Nuova «governance economica» UEParte 1

Nuova agenda politica per la crescitaParte II

Nuovo quadro finanziario UE 2014-2020Parte III

Priorità di investimento UE 2014-2020Parte IV

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Gli obiettivi tematicidella strategia

«Europa 2020»sono tradotti in

priorità d’investimentonei diversi programmi

La strategia «Europa 2020» prevede un insieme di priorità comuni ai Paesi UE e un quadro di riferimento preciso per individuare le

priorità di finanziamento per il periodo 2014-2020

1. Ricerca, sviluppo, innovazione

10. Istruzione e formazione

2. Accesso e impiego delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione

3. Competitività delle PMI

5. Cambiamenti climatici e rischi

9. Inclusione sociale e lotta alla povertà

8. Occupazione e mobilità lavoratori

7. Mobilità sostenibile

4. Green economy, energie rinnovabili

6. Ambiente e risorse naturali e culturali

11. Capacità istituzionale e P.A. efficiente

L’innovazione è al centro della

strategia «Europa 2020»

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� trasformare le idee innovative in nuovi prodotti e servizi capaci di stimolare lacrescita e l’occupazione

� definire un approccio nell’ambito del quale l’obiettivo dell’innovazione sia la chiave di volta ditutte le politiche pubbliche

� ogni elemento delle politiche adottate (strumenti, provvedimenti e finanziamenti) deve essere ideato in vista del contributo che fornisce all'innovazione, così da poter affrontare i principali problemi della società, stimolare la concorrenzialità e creare posti di lavoro

� le politiche a livello UE e a livello nazionale/regionale devono essere strettamente allineate erafforzarsi a vicenda, evitando costosi doppioni

40

La concorrenzialità europea e la capacità di creare nuovi posti di lavoro per sostituirequelli persi a causa della crisi e ripristinare in generale il nostro livello di vita per ilfuturo, dipendono dalla capacità di introdurre innovazione in prodotti, servizi,imprese, nonché processi e modelli sociali

L’innovazione come approccio e come metodo:

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Strategie di ricerca e innovazione nazionali e regionali

di specializzazione intelligente (RIS3)

� Specializzazione intelligente significa identificare le risorse e le caratteristiche uniche di ogni paese e regione, evidenziare i vantaggi competitivi di ciascuna regione e riunire le risorse e i soggetti coinvolti intorno a una visione del futuro basata sull’eccellenza.

� Le strategie di ricerca e innovazione, nazionali e regionali, di specializzazione intelligente (RIS3) sono programmi di trasformazione economica integrati e basati sul territorio, che svolgono cinque azioni importanti:1. incentrano il sostegno della politica e gli investimenti su fondamentali priorità,

sfide ed esigenze di sviluppo basato sulla conoscenza a livello nazionale e regionale.

2. valorizzano i punti di forza, i vantaggi competitivi e il potenziale di eccellenza di ogni paese o regione.

3. supportano l’innovazione tecnologica e basata sulla pratica e promuovono gli investimenti nel settore privato.

4. assicurano la piena partecipazione dei soggetti coinvolti e incoraggiano l’innovazione e la sperimentazione.

5. sono basati su esperienze concrete e includono validi sistemi di monitoraggio e valutazione.

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Un uso efficiente degli appalti

pubblici

�La riforma degli appalti pubblici di lavori, forniture e servizi promuove un approccio attivo che fornisce alle amministrazioni aggiudicatrici gli strumenti necessari per contribuire a raggiungere gli obiettivi cruciali della strategia “Europa 2020”, attraverso l’utilizzo del loro potere d’acquisto per ottenere merci e servizi che promuovano l’innovazione, rispettino l’ambiente e contrastino il cambiamento climatico, migliorando l’occupazione, la salute pubblica e le condizioni sociali

�Viene istituita una nuova procedura speciale:

il partenariato per l’innovazione

per lo sviluppo e il successivo acquisto di prodotti, lavori e servizi nuovi e innovativi,

a condizione che possano essere forniti nel rispetto delle prestazioni e dei costi concordati

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Partenariati europei per l’innovazione (PEI):

«Produttività e sostenibilità dell’agricoltura»

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Gruppi operativiagricoltori, scienziati, ricercatori, consulenti, ONG, imprese

Si formano attorno a tematiche di interesse comune e realizzano progettiper collaudare e applicare pratiche, processi, prodotti, servizi e tecnologie innovativi

Aumento della produttività

agricola, della produzione e uso

più efficiente delle risorse

Innovazione a sostegno

della bioeconomia

Biodiversità, servizi

ecosistemici e funzionalità del

suolo

Prodotti e servizi innovativi per

la catena integrata di

approvvigionamento

Qualità e sicurezza degli

alimenti e stili di vita sani

Programma regionale di sviluppo rurale

2014-2020

Programma quadro di ricerca, sviluppo e innovazione

«Orizzonte 2020»

Obiettivo tematico 1

Rafforzare la ricerca, lo sviluppo tecnologico e

l’innovazione

44

Obiettivo UE: Obiettivo PNR Italia:

portare al 3% del PIL i livelli d’investimento pubblico e privato in ricerca e sviluppo

portare al 1,53% del PIL i livelli d’investimento pubblico e privato in ricerca e sviluppo

Stato di avanzamento al 2010: 2% Stato di avanzamento al 2010: 1,26%

Azioni chiave:

Sviluppo economico

� stimolare l’innovazione nelle imprese

� potenziare le infrastrutture e le strutture per la ricerca e l’innovazione

� promuovere i servizi di consulenza alle imprese nella ricerca e innovazione

� promuovere l’innovazione sociale, gli “hub” creativi, le industrie culturali e creative e le applicazioni delle innovazioni nei servizi pubblici

Sviluppo rurale

�promuovere l’innovazione e le conoscenze di base nelle aree rurali, mediante:-la cooperazione tra settore agricolo, alimentare e forestale e altri

settori e la creazione di «cluster» e reti per lo sviluppo di nuoviprodotti e processi

-la creazione e l’uso di servizi di consulenza per migliorare leprestazioni economiche e ambientali delle imprese agricole e lePMI

�rafforzare i legami tra agricoltura/silvicoltura e ricerca e innovazione, attraverso:-la creazione di gruppi operativi che riuniscono agricoltori,

ricercatori, consulenti, società civile e le imprese coinvolte neisettori agricolo e alimentare, al fine di sviluppare e attuareprogetti innovativi, nel contesto del partenariato europeo

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Bandalarga

Mercato unico digitale

Inclusionedigitale

Servizipubblici

Ricerca e innovazione

Economia a basse emissioni

di carbonio

� entro il 2013: banda larga di base per il 100% dei cittadini UE

� entro il 2020: banda larga pari o superiore a 30 Mbps per il 100% dei cittadini UE

� entro il 2020: abbonamenti per servizi con velocità superiore a 100 Mbps per il 50% degli utenti domestici

Entro il 2015:� il 50% della

popolazione dovrebbe fare acquisti online

� il 20% della popolazione dovrebbe fare acquisti online all’estero

� il 33% delle PMI dovrebbe effettuare vendite/acquisti online

� eliminazione tariffe roamingdifferenziate

Entro il 2015:� portare l’uso

regolare di Internet� dal 60% della

popolazione del 2009 al 75%;

� dal 41% del 2009 al 60% per le categorie svantaggiate

� dimezzare il numero di persone che non hanno mai usato Internet: nel 2009 il 30% della popolazione fra 16 e 74 anni non aveva mai utilizzato internet

Entro il 2015:� servizi e-Government

per il 50% della popolazione, di cui oltre la metà dovrebbe essere in grado di restituire moduli compilati

� tutte le procedure di aggiudicazione degli appalti eseguite utilizzando mezzi di comunicazione elettronici

� mettere online i servizi pubblici fondamentali transfrontalieri

Entro il 2020:� raddoppiare gli

investimenti pubblici nella ricerca in materia di TIC, portandoli a 11 miliardi di euro

Entro il 2020:� almeno il 20%

di riduzione globale del consumo di energia per l'illuminazione

L’agenda digitale europea

6 obiettivi di prestazione fondamentali

Attuazione a livello statale e regionale

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Cabina di regia nazionale

per l’agenda digitale italiana

6.Smart

Communities

(Miur e Min. Coesione)

1.Infrastrutture e sicurezza

(Mise)

2.E-Commerce

(Mise e Dip. Editoria)

4.E-government e

Open data

(Miur e Mfp)

3.Alfabetizzazione

informatica

(Miur e Mfp)

5.Ricerca e

investimenti

(Miur e Mise)

6 gruppi di lavoro e 6 assi prioritari di intervento :

Coordina gli interventi pubblici di regioni, province autonome ed enti locali

Banda larga Inclusione digitaleMercato unico

digitaleServizi pubblici

Ricerca e innovazione

Economia a basse emissioni di carbonio

Cabina di regianazionale

Attua l’agenda digitale italiana

Corrispondono ai 6 obiettivi di prestazione dell’Agenda digitale europea:

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Dall’Agenda digitale europea …

… all’Agenda digitale locale

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� AGENDA DIGITALE REGIONALE� definizione delle azioni prioritarie� programmazione di bilancio� interventi regionali in materia di:

� alfabetizzazione digitale/competenze� e-government� e-health� e-inclusion� e-environment� smart cities� safety & security� e-learning

� AGENDE DIGITALI LOCALI� Edifici efficienti: efficienza energetica e fonti

rinnovabili negli edifici; sistemi di monitoraggio, controllo, gestione, pianificazione

� Illuminazione a basso consumo energetico: sistemi intelligenti di gestione dell’illuminazione

� Smart mobility: mobility management/traffic control (integrazione dei flussi di traffico fra modi, gestione dinamica del traffico); veicoli efficienti

� Smart grid: sistemi di gestione efficiente e controllo delle reti di distribuzione e cogenerazione (elettricità, heating-cooling)

� E-school: sistemi di gestione; dematerializzazione e interoperabilità

� E-government: servizi pubblici in cloud; servizi orientati all'utente, personalizzati e multipiattaforma; open data, dematerializzazione e servizi interoperabili

� Travel experience: infomobility e travel planning; mobile ticketing/e-payment; valorizzazione e fruizione del patrimonio della città

L’Agenda Digitale Locale (ADL) è stata discussa per la prima volta in Europa durante la conferenza EISCO (Giugno 2005), su iniziativa della rete europea degli enti locali e regionali ELANET

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Obiettivo tematico 2Migliorare l’accesso alle tecnologie della informazione e della

comunicazione, nonché l’impiego e la qualità delle medesime

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Azioni chiave:

Sviluppo economico

� diffusione banda larga e reti ad alta velocità

� sviluppare i prodotti e i servizi delle TIC, il commercio elettronico e la domanda di TIC

� rafforzare le applicazioni delle TIC per l'e-government, l'e-learning, l'e-inclusion e l'e-health.

Sviluppo rurale

�Migliorare l’accessibilità, l’utilizzo e la qualità delle TIC nelle zone rurali, attraverso:- creazione, miglioramento ed espansione delle

infrastrutture a banda larga;- applicazioni e servizi TIC a supporto di sostenibilità

e competitività delle zone rurali e dell’agricoltura e della trasformazione degli alimenti;

- sviluppo di contenuti digitali rilevanti per lo sviluppo del turismo rurale;

- promozione delle competenze digitali al di fuori dei sistemi d'istruzione formale tra gli agricoltori, i gestori forestali e delle imprese rurali

Bandalarga

Mercato unico digitale

Inclusionedigitale

Servizipubblici

Ricerca e innovazione

Economia a basse emissioni

di carbonio

6 obiettivi di prestazione fondamentali

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Migliorare i fattori di contesto in cui

operano le imprese

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� Small Business Act - in Italia: legge 11.11.2011, n. 180 «Statuto delle imprese»• misure per ridurre i tempi di costituzione di un’impresa a tre giorni lavorativi e il relativo costo

a 100 euro• misure per ridurre gli oneri amministrativi e ridurre a tre mesi il tempo necessario per ottenere

licenze e permessi per avviare ed esercitare l’attività specifica di un’impresa• un meccanismo per la valutazione sistematica dell’impatto della legislazione sulle PMI - in termini di costi,

investimenti, prezzi, innovazione - applicando un «test PMI»

� Accesso ai finanziamenti• finanziamento privato delle imprese in fase di avviamento, delle aziende che presentano una crescita

dinamica e delle attività di ricerca, sviluppo e innovazione• soluzioni nuove e innovative nell’ambito dei programmi pubblici di sostegno alle imprese

� Politica della concorrenza:• la concorrenza è un volano per l'innovazione e gli incrementi d’efficienza, oltre a stimolare le imprese ad

aumentare la propria produttività

� Migliorare le infrastrutture• qualità e efficienza dei servizi forniti dalle infrastrutture nel campo dell’energia, dei trasporti e delle

comunicazioni, per evitare che le imprese delocalizzino

� Formazione qualificata, mobilità e produttività del lavoro� Pagamenti della pubblica amministrazione

• recepimento entro il 16.3.2013 della direttiva 2011/7/UE del Parlamento europeo e del Consiglio del 16 febbraio 2011 relativa alla lotta contro i ritardi di pagamento nelle transazioni commerciali

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Obiettivo tematico 3Promuovere la competitività delle piccole e medie imprese, il

settore agricolo e il settore della pesca e dell'acquacoltura

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Azioni chiave:

Sviluppo economico

� investimenti in nuova imprenditorialità� investimenti nello sfruttamento

commerciale di nuove idee e risultati della ricerca e creazione di aziende più alta intensità di conoscenza

� servizi di consulenza alle imprese� sviluppo di strumenti web per fornire

informazioni e servizi pubblici per PMI� sviluppo di nuovi modelli di business, tra

cui nuove catene del valore e organizzazione di marketing, per facilitare l'internazionalizzazione;

� sviluppo delle PMI nei settori emergenti legati alle sfide europee e regionali, quali le industrie creative e culturali, nuove forme di turismo, e servizi innovativi che riflettono nuove domande della società o di prodotti e servizi legati all‘ invecchiamento della popolazione, la cura e la salute, eco-innovazioni, l'economia a basso carbonio e l'efficienza delle risorse

Sviluppo rurale

� investimenti aziendali per ristrutturare le aziende agricole o per sostenere la redditività, sostenibilità economica, investimenti relativi a trasformazione, commercializzazione e sviluppo di prodotti agricoli e investimenti in infrastrutture per lo sviluppo e all’ adeguamento dell‘ agricoltura

� rinnovo generazionale nel settore agricolo, in particolare attraverso start-up e aiuti ai giovani agricoltori

� integrazione dei produttori primari nella catena alimentare, attraverso sostegno a sistemi di qualità, promozione nei mercati locali, cooperazione orizzontale e verticale, marketing e opportunità di networking, lo sviluppo di filiere corte e la costituzione di associazioni di produttori

� strumenti per aiutare gli agricoltori nella gestione dei crescenti rischi economici e ambientali

Pesca

� sviluppo della imprenditorialità nel settore della pesca e dell‘ acquacoltura;

� introduzione o lo sviluppo di prodotti nuovi o migliorati, processi, tecnologie e sistemi di gestione e organizzazione a tutti i livelli della catena di fornitura;

� miglioramento della organizzazione comune dei mercati nel settore della pesca e dell'acquacoltura

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Green Economy: un nuovo modello di

sviluppo economico per l’Europa

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Tre obiettivi dell’UE in materia di energia

e climaper trasformare

l’Europa in un’economia a

elevata efficienza energetica e basse emissioni di CO2,

favorendo una nuova rivoluzione

industriale

I 5 pilastri della TRI:

1. Passaggio alle fonti di energia rinnovabili

2. Trasformazione del patrimonio immobiliare esistente in impianti di microgenerazione

3. Nuove tecnologie di immagazzinamento dell’energia (es. idrogeno)

4. Reti intelligenti di distribuzione di energia (internet dell’energia)

5. Sistema di trasporti elettrici

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Obiettivo tematico 4

Sostenere la transizione verso un’economia a

basse emissioni di carbonio in tutti i settori

53

�riduzione emissioni gas a effetto serra: almeno 20% rispetto al 1990

�produzione energia da fonti rinnovabili: almeno 20% del totale

�riduzione consumo energia: almeno 20% rispetto a proiezioni per 2020

Obiettivo UE: Obiettivo PNR Italia:

Azioni chiave:

�riduzione emissioni gas a effetto serra: almeno 13%rispetto al 1990

�produzione energia da fonti rinnovabili: almeno 17% del totale

�riduzione consumo energia: almeno 27,9% rispetto a proiezioni per 2020

Sviluppo economico� investimenti nell’efficienza energetica e

nell’uso dell’energia rinnovabile nelle infrastrutture pubbliche e nel settore dell’edilizia abitativa, anche mediante una maggiore utilizzazione dei contratti di prestazione energetica

� efficienza energetica ed energie rinnovabili per le PMI

� innovazione tecnologica (piano strategico per le tecnologie energetiche e Roadmap2050), biocarburanti di II e III generazione;

� produzione di energie marine rinnovabili da maree e moto ondoso

� piani d’azione per l’energia sostenibile nelle aree urbane

Sviluppo rurale

� investimenti in efficienza energetica in imprese agricole e di trasformazione

� facilitare la fornitura e l’uso di fonti rinnovabili di energia, dei sottoprodotti, rifiuti, residui e altri non-food materie prime per promuovere la bio-economia

� ridurre le emissioni di protossido di azoto e di metano provenienti dall'agricoltura

� migliorare la cattura del carbonio e la riduzione delle emissioni nel settore agricolo e forestale

Pesca

� impiego di tecnologie di supporto basse emissioni di carbonio e soluzioni e aumentare l'efficienza energetica della pesca e dell'acquacoltura attività, comprese le navi da pesca, porti, aziende di acquacoltura e di trasformazione della pesca e dell'acquacoltura

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Obiettivo tematico 5

Promuovere l’adattamento al cambiamento

climatico e la prevenzione dei rischi

54

Azioni chiave:

Sviluppo economico� sviluppo di strategie e piani d'azione per l'adattamento ai

cambiamenti climatici e piani di prevenzione e gestione del rischio e meccanismi per la racconta dati e lo scambio di informazioni;

� aumento degli investimenti per l'adattamento ai cambiamenti climatici e la prevenzione e la gestione dei rischi (protezione della salute umana; diminuzione della pressione sulle risorse idriche, difesa costiera, ecc.);

� sviluppo di strumenti (rilevamento, allarme e sistemi di allarme, mappatura e valutazione dei rischi) e aumento degli investimenti sistemi di gestione delle catastrofi, per facilitare la prevenzione e la gestione dei rischi naturali o connessi a condizioni meteo (tempeste, eventi estremi di temperatura, incendi boschivi, siccità, alluvioni) e rischi geofisici (valanghe, frane, terremoti, eruzioni vulcaniche), e sostenere risposte sociali ai rischi industriali (sistemi di allerta precoce, mappatura dei rischi)

Sviluppo rurale� gestione idrica sostenibile in agricoltura,

attraverso la creazione di zone di stoccaggio dell'acqua all'interno delle aziende; sostegno alle pratiche colturali con utilizzazione efficiente delle risorse idriche;

� migliore gestione del suolo attraverso il sostegno per le pratiche per prevenire il degrado e l‘impoverimento dello stock di carbonio nel suolo, come ad esempio le arature poco profonde, la copertura vegetale durante la stagione invernale, l'adozione di sistemi agroforestali e il rimboschimento;

� garantire un elevato potenziale di adattamento ai cambiamenti climatici e alle malattie e il mantenimento della diversità genetica, in particolare sostenendo varietà vegetali e le specie animali locali.

COM (2009) 147. LIBRO BIANCO. L'adattamento ai cambiamenti climatici: verso un quadro d'azione europeoCOM (2009) 82. Un approccio comunitario alla prevenzione delle catastrofi naturali e di origine umana COM (2010) 600. Potenziare la reazione europea alle catastrofi: il ruolo della protezione civile e dell’assistenza umanitaria

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28

Obiettivo tematico 6

Tutelare l’ambiente e promuovere l’uso sostenibile

delle risorse

55

Azioni chiave:

Sviluppo economico� investimenti nella gestione delle acque� investimenti nella gestione dei rifiuti� investimenti in infrastrutture verdi per

promuovere la tutela e il recupero della biodiversità

� investimenti in azioni per ridurre l'inquinamento atmosferico causato dai trasporti (sostituzione delle flotte di autobus, incentivazione del trasporto pulito, miglioramento delle infrastrutture di trasporto pubblico e promozione di forme alternative di trasporto)

� investimenti nella diversificazione delle economie locali attraverso la protezione e valorizzazione del patrimonio culturale e paesaggistico;

� sostegno per lo sviluppo urbano integrato sostenibile.

Sviluppo rurale

� restaurare, mantenere e potenziare la biodiversità, comprese le aree di NATURA 2000 e i sistemi di coltivazione ad alto valore ambientale e lo stato dei paesaggi europei, mediante sistemi di coltivazione rispettosi dell’ambiente; zone di fauna silvestre; indennizzi compensativi per gli agricoltori e i silvicoltori in zone della rete NATURA 2000, in zone di montagna e in altre zone con difficoltà naturali significative;

� aumentare l'efficienza nell'uso dell'acqua in agricoltura;

� risanare le acque e il suolo e contribuire a proteggere il suolo dall'erosione, compattazione, salinizzazione, frane e perdita di materiale organico.

Pesca� investimenti per la fase di transizione

verso una pesca eco-sostenibile;� investimenti in eco-innovazione, come

attrezzi da pesca più selettivi e altre innovazioni che riducano l'impatto sull'ambiente;

� investimenti nel settore dell'acquacoltura con un livello elevato di protezione dell'ambiente e la fornitura di servizi ambientali;

� strumenti di finanziamento volti a un maggiore rispetto delle norme della PCP, un migliore controllo e una migliore copertura dei dati scientifici;

� sostegno a pesca e acquacoltura nel rispondere alla maggiore consapevolezza dei consumatori, alle aspettative e all'interesse per i prodotti provenienti da fonti sostenibili, prodotti in modi compatibili con l'ambiente.

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Separare la crescita economica dall'utilizzazione delle risorse, trasformando le sfide ambientali in opportunità di crescita e facendo un uso efficiente delle rispettive risorse naturali

Obiettivo tematico 7

Promuovere sistemi di trasporto sostenibili ed eliminare

le strozzature nelle principali infrastrutture di rete

56

Azioni chiave:

Sviluppo economico

� creazione di uno spazio unico europeo dei trasporti multimodale con investimenti nelle infrastrutture di base della rete transeuropea dei trasporti TEN-T, comprendenti il trasporto su strada, su ferrovia e il trasporto marittimo, nonché le modalità interoperabili e multimodali;

� infrastruttura ferroviaria delle TEN-T di base, connettività secondaria, miglioramento della rete ferroviaria densa, il Sistema di gestione del traffico ferroviario europeo (ERTMS) e altri investimenti per migliorare l'interoperabilità, e aumento della capacità di pianificazione, di esecuzione e gestione di progetti, e per la gestione dei rischi e delle catastrofi;

� migliorare la mobilità regionale, per mezzo del collegamento dei nodi secondari e terziari all’infrastruttura della TEN-T;

� sistemi di trasporto ecologici e a bassa emissione di carbonio e favorire la mobilità urbana sostenibile, in grado di ridurre le emissioni di gas a effetto serra, in particolare attraverso i piani di trasporto urbano sostenibile, ad esempio facilitando l'uso del trasporto pubblico, la bicicletta e gli spostamenti a piedi;

� eliminazione delle strettoie nelle vie navigabili interne, minimizzando al tempo stesso le modifiche sostanziali dei letti dei fiumi, e sostegno agli investimenti destinati a fare in modo che le flotte siano più rispettose dell'ambiente, nonché investimenti in sistemi d'informazione fluviale.

COM (2011) 144. LIBRO BIANCO. Tabella di marcia verso uno spazio unico europeo dei trasporti - Per una politica dei trasporti competitiva e sostenibile

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Un’agenda europea per nuove

competenze e per l’occupazione

Le 4 componenti della «flessicurezza»:

� accordi contrattuali flessibili e affidabili, per ridurre la segmentazione del mercato del lavoro e per garantire che la crescita dei salari rifletta meglio l’evoluzione in termini di produttività e le condizioni locali e delle singole imprese

� politiche attive del mercato del lavoro, migliorando i servizi di assistenza alla ricerca di un lavoro

� apprendimento permanente, per aiutare i lavoratori ad avanzare verso settori ad alto valore aggiunto e professioni in espansione

� sistemi moderni di sicurezza sociale, riformando i sussidi alla disoccupazione e i sistemi pensionistici

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Obiettivo tematico 8

Promuovere l’occupazione e sostenere la mobilità

dei lavoratori

58

Obiettivo UE: Obiettivo PNR Italia:

portare il tasso di occupazione delle donne e degli uomini tra i 20 e i 64 anni al 75%

portare il tasso di occupazione delle donne e degli uomini tra i 20 e i 64 anni al 67%

Stato di avanzamento al 2011: 68,6% Stato di avanzamento al 2011: 61,2%

Azioni chiave:

Istruzione, formazione, lavoro� accesso all'occupazione per le persone alla ricerca di

un impiego e le persone inattive, comprese le iniziative locali per l'occupazione, e sostegno alla mobilità professionale;

� integrazione sostenibile nel mercato del lavoro dei giovani che non svolgono attività lavorative, non seguono studi né formazione (NEET);

� promozione dell’attività autonoma, dello spirito imprenditoriale e della creazione di imprese;

� uguaglianza tra uomini e donne e conciliazione tra vita professionale e vita privata;

� adattamento dei lavoratori, delle imprese e degli imprenditori ai cambiamenti;

� invecchiamento attivo e in buona salute;� modernizzazione e rafforzamento delle istituzioni del

mercato del lavoro, comprese azioni volte a migliorare la mobilità professionale transnazionale.

Sviluppo economico� sviluppo di incubatori di imprese e sostegno agli investimenti per l'auto-

occupazione e la creazione di imprese, in particolare nelle aree che offrono nuove fonti di crescita, come la green economy, turismo sostenibile (compresa l'economia della terza età) e servizi sanitari e sociali;

� investimenti infrastrutturali di sostegno per la modernizzazione dei servizi pubblici per l‘impiego

Sviluppo rurale� Facilitare la diversificazione del settore agricolo, la creazione di nuove

piccole imprese e sostenere altre forme di creazione di posti di lavoro nelle zone rurali, in attività non agricole

Pesca� sostegno alla creazione di posti di lavoro nelle comunità della pesca� sostegno alla diversificazione nelle comunità della pesca attraverso la

creazione di posti di lavoro alternativi per l'economia locale

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Obiettivo tematico 9

Promuovere l’inclusione sociale e combattere la

povertà

59

Obiettivo UE: Obiettivo PNR Italia:

Liberare almeno 20 milioni di persone dal rischio di povertà e di esclusione sociale

Liberare almeno 2,2 milioni di persone dal rischio di povertà e di esclusione sociale

Persone a rischio povertà nel 2010: 116 milioni

Azioni chiave:Istruzione, formazione, lavoro

� inclusione attiva;� integrazione di comunità emarginate;� lotta contro la discriminazione basata sul

sesso, l'origine razziale o etnica, la religione o le convinzioni personali, la disabilità, l'età o l'orientamento sessuale;

� miglioramento dell'accesso a servizi abbordabili, sostenibili e di qualità, compresi i servizi sociali e cure sanitarie d'interesse generale;

� promozione dell'economia sociale e delle imprese sociali;

� sostegno a strategie di sviluppo locale realizzate da collettività per:�preparazione, attuazione e animazione;�attività in materia di occupazione,

istruzione, inclusione sociale e rafforzamento delle istituzioni

Sviluppo rurale

� promozione dello sviluppo locale in zone rurali mediante misure volte a incoraggiare azioni di sviluppo locale avviate da soggetti locali (LEADER), mediante investimenti in tutti i tipi di piccole infrastrutture nelle zone rurali, nonché nella creazione, miglioramento o ampliamento dei servizi di base locali per la popolazione rurale, in particolare nelle zone più isolate, e mediante altre azioni volte a migliorare la qualità di vita nelle comunità rurali e l'attrattività («rinnovamento dei villaggi»).

Sviluppo economico� infrastrutture sanitarie e sociali (sanità,

anziani, bambini);� rigenerazione fisica ed economica delle

comunità urbane e rurali sfavorite;� sostegno allo sviluppo di imprese sociali;� interventi per prevenire e rimuovere le

barriere all’accessibilità;� promozione delle strategie di

sviluppo locale realizzate da GAL, per la rigenerazione fisica ed economica delle comunità urbane e rurali sfavorite, al fine di ridurre la povertà, compresa la promozione di piani integrati nei quali gli alloggi sociali sono accompagnati da interventi in istruzione, salute (inclusi impianti sportivi) e occupazione.

Persone a rischio povertà nel 2010: 14,7 milioni

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Obiettivo tematico 10

Investire nelle competenze, nell’istruzione e

nell’apprendimento permanente

60

Obiettivo UE: Obiettivo PNR Italia:Ridurre il tasso di abbandono scolastico dei giovani al 10% Ridurre il tasso di abbandono scolastico dei giovani al 15%

Stato di avanzamento al 2011: 13,5% Stato di avanzamento al 2011: 18,2%

Azioni chiave:Istruzione, formazione, lavoro

� ridurre l'abbandono scolastico precoce e promuovere l'uguaglianza di accesso all'istruzione prescolare, primaria e secondaria di buona qualità;

�migliorare la qualità, l'efficacia e l'apertura dell'istruzione superiore e di livello equivalente al fine di aumentare la partecipazione e i tassi di riuscita;

�migliorare l'uguaglianza di accesso alla formazione permanente, aggiornando le attitudini e le competenze della manodopera e migliorando l'utilità dei sistemi d'insegnamento e di formazione per il mercato del lavoro.

Sviluppo economico

� sostegno agli investimenti nelle infrastrutture di istruzione e formazione, particolarmente al fine di ridurre le disparità territoriali e aumentando la capacità dei sistemi di istruzione e formazione, completando le misure del FSE

Sviluppo rurale� sostegno alla formazione

professionale e l'acquisizione delle competenze, in settori quali la gestione delle aziende agricole, pratiche agricole sostenibili, migliorare la qualità e l'utilizzo di nuove tecnologie specifiche per l'agricoltura e la silvicoltura;

� sostegno alle attività di dimostrazione per il trasferimento delle conoscenze tra gli agricoltori sulle nuove pratiche nel settore, nonché di scambio di informazioni e visite di breve durata all'interno dell'UE e sostegno alla formazione permanente e professionale nelle aree rurali in generale

Portare la quota di popolazione con istruzione terziaria al 40% Portare la quota di popolazione con istruzione terziaria al 26-27%

Stato di avanzamento al 2011: 34,6% Stato di avanzamento al 2011: 20,3%

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Obiettivo tematico 11

Rafforzamento della capacità istituzionale e

amministrazione pubblica efficiente

61

La priorità UE è la riduzione degli oneri amministrativi per cittadini e imprese, aumentando la trasparenza, l’integrità e la qualità della pubblica amministrazione, così come la sua efficienza nel fornire servizi pubblici in tutti i settori.

Azioni chiave:

Istruzione, formazione, lavoro

� investimento nella capacità istituzionale e nell'efficacia delle amministrazioni pubbliche e dei servizi pubblici nell'ottica delle riforme, di una migliore regolamentazione e di una buona governance;

� rafforzamento delle capacità delle parti interessate (parti sociali, ONG, ecc.) che operano nei settori dell'occupazione, dell'istruzione e delle politiche sociali;

� sviluppo di patti settoriali e territoriali nei settori dell'occupazione, dell'inclusione sociale, della sanità e dell'istruzione, a tutti i livelli territoriali.

Sviluppo economico

� rafforzamento della capacità istituzionale e dell’efficienza delle pubbliche amministrazioni e dei servizi pubblici, anche con fornitura di attrezzature e infrastrutture volte a sostenere la modernizzazione dei servizi pubblici in settori come l’occupazione, l’istruzione, la salute, le politiche sociali e le dogane.

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Strategia regionale di ricerca e innovazione per la specializzazione

intelligente Nuovo modello di sviluppo basato sulla green economy

Piano regionale

di riforme «Europa 2020»

62

1. Innovazione

10.Istruzione, formazione2. Società digitale

3. Competitività PMI

4. Energie rinnovabili

9. Lotta alla povertà

8. Occupazione e nuove competenze

7. Mobilità sostenibile

5. Cambiamenti climatici

6. Ambiente

11. Efficienza P.A.Agenda digitaleregionale

Statuto regionaledelle imprese

Flexsicurity regionale:- accordi contrattuali- politiche attive del lavoro- apprendimento permanente- sistemi di protezione sociale

• Strategia regionale per ridurre la povertà• Strategia regionale per la parità di genere• Strategia regionale per la disabilità• Strategia per l’inclusione dei ROM• Strategia regionale per la lotta contro la

discriminazione• Strategia regionale per una sanità di

qualità e sostenibile

• Strategia regionale per ridurre l’abbandono scolastico

• Strategia nazionale/regionale per la formazione terziaria

• Strategia regionale per l’apprendimento permanente

Strategia regionale per l’efficienza della P.A. e dei

servizi pubblici

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