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CULTURA - POLITICA - STORIA LOCALE - ATTUALITÀ - SPORT - Copia Omaggio Anno V - n. 4 Dicembre 2009 Dipinto di Franco Condorelli Q uando esistono queste ignobili brutture che hanno il timbro della provvisorietà perenne come si può avere fiducia nella classe politica dichiarata- mente dominante? Dove stanno a Lentini quelle classi dirigenti ond’eran carchi i nostri padri antichi, amanti della cultura, della loro storia, delle loro radici, del loro passato, della loro identità territoriale? Ma intanto anche la presente foto sull’Antico Lavatoio del maestro Luigi Lo Re, che ritrae l’oggetto in questione, è una denuncia fortemente emblematica contro ogni forma di potere inadempiente. In realtà quello che prima era solo un simbolo, nudo e crudo, del lavoro fem- minile (chi ricorda più la classica figura della lavandaia?), successivamente tra- sformatosi in centro culturale per eccel- lenza, ossia in Auditorium Comunale (cioè sede di convegni, di conferenze ecc...), oggi appartiene, purtroppo, al sommario non proprio tanto nobile delle ignobili brutture leontine. Ne sa qualcosa di più la signora Melinda Alessandro, gentilissima come non mai, che dopo averci cortesemente ospitato nella casa di via Tiziano per consentire a “Leontìnoi oggi” di scattare dalla balconata del piano alto l’impietosa fotografia, che in prima pagina pubblichiamo volentieri nel numero odierno, ha avuto, al tempo stesso, aperte parole amare per l’incredibile stato di abbandono totale del tanto celebrato sta- bile, devastato, com’è noto, alcuni anni addietro, da un clamoroso incendio doloso, ormai luogo continuo di insopportabili “raduni” incivili, scandalosi e di dubbia moralità. Oltre al danno, dunque, anche la beffa per cotanto doppio sconcio! E la “signora” politica, impotente, svo- gliata, ingrata e deludente, sta deliziosa- mente a guardare restando, fra l’altro, peccaminosamente impunita! A quando, però, una ricostruzione igienica dello sfortunato immobile invo- cata, peraltro, coralmente? A quando, infine, una rivoluzione culturale a Lentini sulla tutela della Lentinità? Lentini Città del Leone Pippo Nicotra e la grande manifestazione popolare sul nuovo Ospedale di Lentini All’INTERNO pagina 3 Nancy Costantino e l’Associazione Metapiccola di Lentini pagina 4 L’uva Morgantina pagina 5 Il fumetto nella città di Lentini pagina 6 La questione territoriale pagina 10 Alberto Addamo e il nuoto pagina 2 Rubrica di indovinelli siciliani pagina 9 Incontro politico-culturale pagina 10 Una nobile figura di artista: Salvatore Amore pagina 7 Lentini e Carlentini: chiese cattoliche in cammino Un sonetto di Ciccio Carrà Tringali a Luigi Briganti pagina 8 pagina 9 La catena delle ignobili brutture leontine continua: Antico lavatoio (già Auditorium comunale) durante l’incendio dopo l’incendio (parte prima) Dopo l’incendio (parte seconda) - Scoperta sensazionale! Grande tomba cimiteriale: ultimo grido in pieno centro! Foto Servizio di Luigi Lo Re - Lentini Premio copertina “Leontìnoi oggi” 2009 Buon Natale e Felice Anno Nuovo Buon Natale e Felice Anno Nuovo

LEONTINOI OGGI (DICEMBRE 2009)

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TRIMESTRALE CULTURALE DI LENTINI - FONDATO E DIRETTO DA GIANNI CANNONE

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Page 1: LEONTINOI OGGI (DICEMBRE 2009)

CULTURA - POLITICA - STORIA LOCALE - ATTUALITÀ - SPORT - Copia Omaggio Anno V - n. 4 Dicembre 2009

Dipinto di Franco Condorelli

Quando esistono queste ignobilibrutture che hanno il timbro della

provvisorietà perenne come si può averefiducia nella classe politica dichiarata-mente dominante?

Dove stanno a Lentini quelle classidirigenti ond’eran carchi i nostri padriantichi, amanti della cultura, della lorostoria, delle loro radici, del loro passato,della loro identità territoriale?

Ma intanto anche la presente fotosull’Antico Lavatoio del maestro Luigi LoRe, che ritrae l’oggetto in questione, è

una denuncia fortemente emblematicacontro ogni forma di potere inadempiente.

In realtà quello che prima era solo unsimbolo, nudo e crudo, del lavoro fem-minile (chi ricorda più la classica figuradella lavandaia?), successivamente tra-sformatosi in centro culturale per eccel-lenza, ossia in Auditorium Comunale(cioè sede di convegni, di conferenzeecc...), oggi appartiene, purtroppo, alsommario non proprio tanto nobile delleignobili brutture leontine.

Ne sa qualcosa di più la signora Melinda

Alessandro, gentilissima come non mai, chedopo averci cortesemente ospitato nellacasa di via Tiziano per consentire a “Leontìnoioggi” di scattare dalla balconata del pianoalto l’impietosa fotografia, che in primapagina pubblichiamo volentieri nel numeroodierno, ha avuto, al tempo stesso, aperteparole amare per l’incredibile stato diabbandono totale del tanto celebrato sta-bile, devastato, com’è noto, alcuni anniaddietro, da un clamoroso incendio doloso,ormai luogo continuo di insopportabili“raduni” incivili, scandalosi e di dubbia

moralità. Oltre al danno, dunque, anchela beffa per cotanto doppio sconcio!

E la “signora” politica, impotente, svo-gliata, ingrata e deludente, sta deliziosa-mente a guardare restando, fra l’altro,peccaminosamente impunita!

A quando, però, una ricostruzioneigienica dello sfortunato immobile invo-cata, peraltro, coralmente? A quando,infine, una rivoluzione culturale a Lentinisulla tutela della Lentinità?

Lentini

Città del Leone

Pippo Nicotra e la grandemanifestazione popolaresul nuovo Ospedale di Lentini

All’INTERNO

pagina 3

Nancy Costantino e l’Associazione Metapiccoladi Lentini pagina 4

L’uva Morgantina pagina 5

Il fumetto nella città di Lentini pagina 6

La questione territorialepagina 10

Alberto Addamo e il nuotopagina 2

Rubrica di indovinellisiciliani pagina 9

Incontro politico-culturalepagina 10

Una nobile figura di artista:Salvatore Amore pagina 7

Lentini e Carlentini: chiese cattoliche in cammino

Un sonetto di Ciccio Carrà Tringali a Luigi Briganti

pagina 8

pagina 9

La catena delle ignobili brutture leontine continua:Antico lavatoio (già Auditorium comunale)

durante l’incendio dopo l’incendio (parte prima)

Dopo l’incendio (parte seconda) - Scoperta sensazionale!Grande tomba cimiteriale: ultimo grido in pieno centro!

Foto Servizio di Luigi Lo Re - LentiniPremio copertina “Leontìnoi oggi” 2009

Buon Natalee Felice

Anno Nuovo

Buon Natalee Felice

Anno Nuovo

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Dicembre 20092

In un clima partecipativo di grandeentusiasmo, domenica 15 novembre

del corrente anno, presso la piscina comu-nale di Lamezia, si è svolto il II° meetingdi nuoto “Città di Lamezia”.

Subito in evidenza la società sportiva“Energy club” di Carlentini che, guidatadal tecnico emergente Alberto Addamo,con 13 ori, 3 argenti e 6 bronzi ha con-quistato un meritato quanto inaspettatosecondo posto davanti alle più blasonatecompagini calabresi e dietro alla fortissimasocietà “Aqus” di Catania. Il cartello dellesocietà partecipanti (undici complessi-vamente) era così composto: 4 prove-nienti dalla Sicilia e 7 dalla Calabria.

La società carlentinese (attualmenteunica realtà di nuoto nel nostro terri-torio dopo la chiusura, si spera tempo-ranea, delle piscine comunali di Scordiae di Lentini), si candida ad essere tra lepiù forti espressioni della Provincia diSiracusa.

Questo, in dettaglio, i migliori risultati:Roberta Cutrona , prima nei 200 misti;Erica Maci, prima nei 50 farfalla e secondanei 50 rana; Diletta Guglielmino, terzanei 50 dorso; Francesca Ciavola, terza nei50 stile; Clara Ciavola, prima nei 50dorso ( ad un solo decimo dal recordregionale ) e prima nei 100 dorso; VittoriaDrosi, prima nei 50 e nei 100 stile;Sigismondo Bonomo, terzo nei 200 misti;Gianmarco Mangiameli, primo nei 50 enei 100 farfalla; Alessio La Ferla, primonei 50 stile e nei 200 misti; GiuseppeNicolosi, terzo nei 50 stile; SalvatoreTinnirello, terzo nei 100 dorso; GiuseppeLongo, primo nei 50 dorso e secondonei 100 dorso; Giuseppe Osso, secondonei 50 farfalla e terzo nei 50 dorso;Salvatore Calleri, primo nei 50 farfalla eprimo nei 50 dorso.

Ottimi pure Melanie Osso, SebastianoCiciulla, Marco Ciciulla, Sebastiano eGiorgio Pistritto, Simone Patti, AndreaAmato e Calogero Carcione i quali, conle loro prestazioni significative, hannocontribuito, in maniera determinante, alconseguimento del prestigioso secondoposto nella classifica finale di Società.Come dire: ottimo esordio per l’EnergyClub carlentinese del tecnico AlberoAddamo. Ad meliora!

Foto di gruppo

Domenica 15 novembre 2009 a Lamezia. Felice debutto degli atleti di casa nostra

Alberto Addamo rilancia il nuotocon l’Energ y Club di Carlentini

AlbertoAddamo

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Dicembre 2009 3

All’indomani della riuscitissima manifestazione popolare “Pro Nuovo Ospedale”

Pippo Nicotra: il nuovo ospedale deve aprire prestoPer il Presidente del Comitato Spontaneo Intercomunale “I cittadini lentinesi supportati dagli omologhi di Francofonte, Scordia e Carlentini hanno ormai deciso di dire basta”.

A ll’indomani della riuscitissima mani-festazione “pro nuovo ospedale”

del 7 novembre del corrente anno parlail Presidente del Comitato SpontaneoIntercomunale Pippo Nicotra : “Il monitoè stato lanciato: tutte le cittadinanzeinteressate ormai hanno smesso di dor-mire”.

Per Pippo Nicotra, grosso personaggiodel partito socialista leontino di una volta,che commenta positivamente “l’avven-tura trionfale” del 7 novembre, svoltasiall’insegna del coinvolgimento di ben “5mila” aderenti (questa la stima ufficialedegli organizzatori) “i cittadini lentinesi, ma non solo, supportati dagli omologhidi Francofonte, Scordia e Carlentinihanno ormai deciso di dire basta. Basta

con i soprusi, basta con le assurde begheburocratiche infarcite di interessi eco-nomici e politici di quartiere, che dan-neggiano la sanità di un comprensoriodi quasi 100 mila abitanti!”. Il PresidenteNicotra, inoltre, adottando toni misuratima severi, così prosegue: “I lavori delblocco operativo non possono più essereostacolati per questioni private; il NuovoOspedale deve aprire al più presto. Miauguro che questa seppur splendidamanifestazione, possa essere l’ultima eche naturalmente non ci sia più bisognodi mobilitazioni popolari”.

E poi, riferendosi in modo specificoal reparto di ostetricia, Pippo Nicotraaggiunge: “La nostra sanità è stata recen-temente vessata in tutti i modi possi-

bili ed immaginabili, ilreparto di ostetricia, adesempio, è stato chiusotroppo in fretta ed in modoveramente opinabile e discu-tibile. Senza nulla voler to -gliere all’ospedale di Au gusta,il nostro non meritava diessere scippato di un suoimportante reparto in van-taggio di altri e non si capisce il perché”.

Le conclusioni critiche di Pippo Nicotrasono, comunque, di speranza, di fiducia e

di accorta attenzione: “Siamotuttavia fiduciosi nell’ope-rato del governo Lombardo,nella persona dell’assessoreRusso e del suo collabora-tore dott. Zappia, peraltrogià sopraggiunto a Lentiniin occasione del ConsiglioComunale del 28 settembrescorso. Ma vigileremo

sempre, adesso ci vogliono fatti e non piùparole. Al di là di ogni steccato politico”.Chi vivrà vedrà.

Manifesto simbolo della poderosa manifestazione intercomunale(Lentini-Carlentini-Francofonte-Scordia)

“Pro nuovo ospedale di Lentini”Tre momenti, senza se e senza ma, con la presenza delle più alte autorità locali e provinciali, della significativa manifestazione popolare e intercomunale svoltasi a Lentini il 7 novembre 2009 per sollecitare, a chi di competenza, la sollecita apertura del nuovo Ospedale di Lentini.

Autorità con al centrodel palco il sindacodella città di Gorgia,AlfioMangiameli,mentre pronunciail suo impegnativodiscorso

Pippo Nicotra

Foto Servizio di Luigi Lo Re

Lentini

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La riabilitazione,a parere del pre-sidente AlfredoTagliaverga, con-siste nel“fareuscire” dall’or-bita della cura ,

funzioni, capacità e competenze per farlerientrare nella vita ordinaria,nell’ordine delle esperienzecondivise da tutti. Il teatro,infatti permette attraverso l’as-sunzione di un ruolo, di espri-mersi abbandonando le con-suete modalità di essere e rela-zionarsi agli altri per acqui-sirne di nuove e sperimen-tarsi in un’ottica diversa.

In questa accezione, il teatro, con-sente ai soggetti interessati dal disagiopsichico di intraprendere un percorsoriabilitativo mirato al reinserimento socialeper uscire dall’isolamento relazionale a cuispesso li costringe la patologia e lo stigma

che la circonda.Solitamente la messa in scena di

uno spettacolo, fuori dalla nostracittà, sostiene il presidente dell’Asso -ciazione “Metapiccola” AlfredoTagliaverga, insieme al Presidentedella Coop. “Arcoiris” Gaetano LoNigro, rappresenta, inoltre, unaopportunità per i nostri utenti dipoter usufruire di una vacanza conpernottamento in albergo o in vil-laggio turistico e inoltre, le occa-sioni, sempre più numerose,in cuii ragazzi sono invitati ad esibirsi,danno loro l’opportunità di cono-scere altre realtà, altri contesti enuove possibilità di interazione econdivisione, indispensabili perla costruzione/ricostruzione diun’identità personale e sociale.

Non solo nei confronti del disagio psi-chico,ma anche dei minori a rischio diemarginazione sociale, è rivolto l’impegnodei volontari di Metapiccola, che coin-volgono, con attività extracurriculari edestive e manifestazioni, i minori presentinel triangolo Lentini- Carlentini- Francofonte.Tra le manifestazioni svolte con i minori,si ricorda lo spettacolo teatrale svoltopresso la villa comunale di Lentini.

Dal 23 settembrei giovani volon-tari di Metapic -cola incontranoperiodicamentegli ospiti di VillaAdriana, la casadi cura per an -

La solidarietàdel “Nuovo TeatroLeontino”, direttodal capo comico

Enzo Ferraro

Le paroledi fiducia

e di speranza del presidenteTagliaverga

Un’altra meritatavittoria è stataconseguita nellagara di ballo orga-nizzata dallacomunità tera-peutica assistita“Cappuccini” di

Vizzini all’interno della manifestazione«Tutti Uniti per un Passo», svoltasi a Vizziniil 9 e 10 ottobre, presso l'impianto spor-tivo comunale «Matteo Agosta», che havisto protagonisti persone affette da disagiopsichico, operatori e volontari.

Il ballo premiato per la categoria coreo-grafato e musical, era tratto dal musical“Aggiungi un posto a tavola” che verrà abreve, messo in scena a Lentini.

Quest’anno per la prima volta all’in-terno di un laboratorio di cucito e con lacollaborazione dell’Associazione “DonneEuropee” sono stati creati anche i costumidi scena da Rosina Roccaforte, LucianaIudicelli, Adalgisa Cardillo e Lucia Castro

Apprezzate realizzazioni:da “Aggiungi

un posto a tavola”alla scuoladi cucito

così come le scenografie create da unnostro pittore lentinese Giovanni Bello.

La determinazione di questi volontarili ha condotti fino agli studi del MaurizioCostanzo Show, nel 2007, in occasionedi una puntata dedicata alla malattia men-tale, nel corso della quale la regista chesi occupa delle attività teatrali e due ospitidella Comunità alloggio di Lentini e dellaComunità Terapeutica Riabilitativa “VillaElce” di Brucoli, hanno, in prima per-sona, raccontato la propria esperienza etestimoniato i benefici che le attività tea-trali e laboratoriali hanno prodotto sulloro benessere psichico, fisico e sociale.

Dicembre 20094

È tempo di bilanci per i volontaridell’associazione sportivo-cultu-

rale Metapiccola, i quali dedicano, dal1998, il loro tempo libero, in modo spon-taneo e gratuito, alle persone che vivonoin condizioni di disagio psico-fisico, fami-liare e sociale.

In collaborazione con l’ASL 8 di Siracusa(Centro Salute Mentale e Centro Diurnodi Lentini), il Comune di Lentini, le asso-ciazioni “Insieme per...” e “Donne Europee”di Lentini, Carlentini e Francofonte,“Metapiccola” progetta e realizza attivitàdi animazione, risocializzazione e riabili-tazione.

Tra le innumerevoli iniziative portateavanti in questo decennio, in sinergia conla Cooperativa sociale Arco-Iris- Comunitàalloggio di Lentini per pazienti psichia-trici, l’Azienda Provinciale Sanitaria diSiracusa e il Comune di Lentini, ricor-diamo i laboratori di arte-terapia, all’in-terno dei quali pazienti psichiatrici, conil supporto di volontari e operatori, siincontrano settimanalmente, presso ilocali del Centro Salute Mentale e delCentro Diurno di Lentini, svolgendo atti-vità artistiche, tra cui musicoterapia, décou-page, scrittura creativa, teatro, sartoria,creazione di articoli di bigiotteria, nonchéla partecipazione a manifestazioni del ter-ritorio e brevi vacanze estive.

I crescenti pro-gressi fatti all’in-terno del labo-ratorio teatralehanno spintol’associazione

Metapiccola (costituita al suo interno dagiovani ragazze e ragazzi), a fondare laCompagnia teatrale itinerante “CettyAmbra” (il nome dell’assistente socialeresponsabile della comunità alloggio diLentini, tragicamente scomparsa nel feb-braio 2009) e a mettere in scena diversimusical: “Grease”, nel 2007, “Sister Act”,nel 2008 ed “Aggiungi un posto a tavola”,nel 2009.

Da ricordare la partecipazione a “Giochisenza pensieri”, manifestazione tenutasidal 26 al 29 maggio 2009 al villaggioKastalia di Cefalù, che prevedeva varieattività sportive, tra cui gare di calcetto,nuoto e ballo e spettacoli, alle quali l’as-sociazione “Metapiccola”, insieme allacooperativa “Arcoiris” - Comunità alloggiodi Lentini e alla compagnia teatrale “CettyAmbra” hanno partecipato ed esibendosicon il musical “Sister Act”, classificandosial secondo posto nella gara di ballo.

Laboratorioteatrale

in costante crescita

ziani situata nella contrada Ciricò di Lentini,coinvolgendo loro in attività ludico- ricrea-tive volte a far trascorrere in maniera pia-cevole qualche ora della loro giornata.

A testimonianza, inoltre, della crescentesolidarietà tra le associazioni, la compa-gnia teatrale “Nuovo Teatro Leontino” diEnzo Ferraro, ha deciso di sostenere la

neo-nata Compagnia TeatraleItinerante “Cetty Ambra”, devol-vendo ad essa il ricavato delsuo prossimo spettacolo.

Un segnale preciso, chespinge a riflettere sull’ormaiovvia necessità di operare comu-nemente, dando avvio a quellavoro di rete, atto a creare unasalda struttura che permetta

anche alle fasce socialmente più deboli disentirsi parte attiva della società civile.

Ciò che ci si auspica è che questa retedi aiuto possa estendersi da quanti ope-rano nella realtà del servizio sociale ancheai settori pubblico e privato e costituireun ponte tra essi, conferendo alla parolaintegrazione quel valore di progettualitàe risorsa, sciogliendone, in un nuovosenso, gli antichi legami con una culturaingessata dalla retorica, affinché sia benchiaro che il volontariato non si dice nési proclama: il volontariato si sente, si fa,si vive, si ama.

* di Nancy Costantino

L’Associazione “Metapiccola” di Lentini diventa una realtà

Attualmente l’Associazione “Metapiccola” è così costituita:

• Alfredo Tagliaverga (Presidente);• Francesca Tagliaverga

(Regista per le attività teatrali e Vicepresidente);

• Nancy Costantino (laureata in psicologia, Consigliere);

• Concita Fava (Psicologa);• Paola Bonfiglio

(laureanda in scienze della formazione, Consigliere);

• Gloria Piccolo (laureanda in psicologia, Segretario);

• Veronica Piccolo (studentessa di psicologia, Consigliere);

• Federica Demma (laureata in statistica, Consigliere);

• Salvatore Bonfiglio (imprenditore,Consigliere);

• Ileana Ricciardolo (laureata in sociologia, Consigliere);

• Luciano Incontro (Tesoriere).

Foto di gruppo

Spettacolo di animazione per bambini effettuata dall’associazione “Metapiccola” in collaborazione dell’Aida

Enzo Ferraro

* Addetto Stampadell’associazione Metapiccola

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Dicembre 2009 5

In una pubblicazione Sellerio del1991 dal titolo Memorie sui vini

siciliani, a cura di Alfio Signorelli, l’au-tore Domenico Sestini dedica alla pre-senza vinicola dentro il territori leontinoquesto memorabile passaggio: “Nobilissimae pregiatissima era l’uva murgantina,detta così dalla città di Murganzio, pocodiscosta da quella di Lentini, Leontiumdegli antichi, la quale fu anche deno-minata Uva Pompeiana,come scrive Livio nel libroquattordicesimo”.

Cosa aveva scritto Plinionel libro suddetto a pro-posito dell’uva morgantinatrapiantata in Campaniacon il nome di pompeiana?Lo scritto pliniano, nomatoappositamente La vite e ilvino, nel momento in cuitratta le contrade del Sor -rentino fino al Vesuvio cosìsi esprime: “Là, infattidomina la murgantina,proveniente dalla Sicilia,chiamata da alcuni pom-peiana”.

Per lungo tempo, nono-stante l’autorità di Tito Livioche parla chiaramente diterre morgantine e collocatale insediamento lungo illitorale di Agnone Bagni, l’ipotesi che vipotessero essere più città nate sotto l’e-gida dei Morgeti (popoli di origine asia-tica che secondo il Mugnos, una volta sta-bilitasi in Sicilia, occuparono una cittàla quale era stata fabbricata da Ercolefra il Simeto e il Teria, oggi S.Leonardo)veniva presa solamente col beneficio d’in-ventario.

Sennonché, presso Aidone, provinciadi Enna, e precisamente negli anniCinquanta, veniva scoperta l’odiernaMorgantina che comunque non potevaessere la città marittima di liviana memoria.

Dalle terre morgantine alle rarissimemonete morgantine dove, significativa-mente, nel rovescio di alcune medagliec’è imperiosa la figura del leone leon-tino, il passo è tanto breve quanto elo-quente.

La produzione e l’esportazione del-l’uva morgantina, perciò, denotavano,innanzitutto, la ricchezza del suolo leon-

Demetra e Core, generasse in anteprimamondiale il frutto del grano, e, per avva-lorare la bontà delle sue affermazioni, siserve dei seguenti versi omerici: “… mainseminato e inarato là tutto nasce:grano, orzo, viti che portano il vino neigrappoli, e a loro gonfia la pioggia diZeus”.

Il grande storico di Agira, detto l’Agirate,eleva, al tempo stesso, la Piana di Lentinia simbolo altissimo della fertilità siciliana.

La stessa cosa, autorevolmente, ripetepiù tardi il Fazello: “E tutti gli antichiscrittori son convenuti d’accordo a direche il primo grano che nascesse in Sicilianacque per forza di natura da se mede-simo. Perocchè non solamente s’è vedutonascere il frumento selvatico nel PaeseLeontino, come afferma Diodoro, ma aimiei tempi anche s’è veduto nascere nonsolo qui, ma anche in altri luoghi dellaSicilia”. Ergo: nell’agro di Leontìnoi, inuno scenario così ben documentato, cre-scevano non solo l’orzo e il grano maanche le viti.

E parlando di viti non si può ora nonmenzionare, in primo luogo, l’uva mor-gantina, presente in tal modo in ricordodi un importante nucleo di Morgeti venutia vivere nel territorio leontino in quellafascia marina denominata Murganzio,riconosciuta pure come il porto di Lentini.

“E lì presso il feudo Murgo - scriveBiagio Pace - la Murganzio marittima ricor-data da Livio”: difatti Tito Livio sulleTerre Morgatine e sul porto leontino conle cento navi romane ospitate nellaMurganzio marittima non favoleggiava

affatto (Ad Murgantiumtum classem naviumcentum Roma nushabebat...), mentreancora oggi non solo ilnome Murgo in quantoex feudo, ma anche unavia Murganzio fannoparte integrante dellastoria vera della Lentinidi ieri, di oggi e di do -mani.

Ad Agnone Bagni, nel dopo guerra,chi può ignorare l’esistenza storica del lidoMurganzio? Anche la stampa lentinese, direcente, ha avuto il suo periodico localecol mitico nome di Murganzio!

tino rinomato allora in tutto il mondoantico.

L’agricoltura, ad esempio, è stata sempreil riferimento principale della ricchezzadi Lentini.

In epoche molto lontane, infatti,Aristotele non aveva sul tema peli sullalingua: “Agrum Leontinum adeo pinguispabuli farecem esse, ul oves ob pingue-dinem saepe intereant, idcirco pastores

adveniente vespero seroque diei pecundumgreges ad caulas reducere solent, qua-minus copiant pascue adeo ubertateager ille luxuriat ”.

Seguendo la testimonianza aristote-lica i pascoli dei Campi Lestrigoni o

Leontini erano talmente feraci che glistessi armenti correvano il rischio seriodi morire per pinguedine.

Diodoro Siculo, invece, è sicuro cheproprio la terra di Sicilia, luogo sacro a

Vale la pena sottolineare ancora, atitolo di cronaca, che per Livio questacittà dei Morgeti è Murganzio, per CiceroneMurgenzio, per Strabone Morganzio.

La Morgantina di fresca apparizionepresso Aidone, pur essendo stata gene-rata dai Morgeti medesimi, risulta essere,quindi, come sito, una cosa molto diversadalla Murganzio marittima.

Tra le Terre Morgantine, nell’ambitodelle più città fabbricate dai Morgeti in

Sicilia, Stefano Bizantino annovera unalocalità chiamata Galaria.

La considerazione finale è alquantodeludente: le viti dell’agro leontino tantocelebrate da Plinio, dal Fazello e dal PisanoBaudo allorché furono esportate nelSorrentino persero in quei posti novellil’antica denominazione, mentre l’uva mor-gantina incominciò la nuova vita col ilnome di uva pompeiana o greca. Non siscopre l’America quando si afferma chesenza la coltivazione del passato ogni pro-cesso identitario (storico-culturale) legatoalla tutela delle radici, ossia della lentinità,piaccia o non piaccia, va a farsi benedire.

In quest’ottica i Lentinesi brava genteconservano magnificamente bene il titolosenza pregio alcuno di “smemorati” avita.

Nelle campagne del Lentinese

C’era una volta l’uva Morgantina

di Gianni Cannone

Monete morgantine col leone leontino

Negli studi del Pisano Baudo c’è scritto che questedue monete sono d’una esimia bellezza e del piùgrande modulo. Hanno nel diritto il capo galeato diPallade con ornamenti elaboratissimi, dietro di essosta la civetta e dinanzi la epigrafe; nel rovescio illeone crinito, che combatte il serpe.

Morgantina (Aidone-EN)

Lido Murganzio (Foto Luigi Lo Re)

L’IDENTITARIOLeontìnoi

I Morgeti e LeontìnoiMurganzio

Porto di MurganzioMurgo

Morgantina (Aidone-EN)Terre Morgantine

Monete MorgantineUva Morgantina

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di Ferdinando Leonzio

Dicembre 20096

La Lentini del secondo dopoguerraera una Città che – come tante altre

- lentamente si rialzava, dopo un lungoperiodo di sofferenze e di privazioni: tor-navano i reduci e i partigiani, si rianima-vano le attività economiche, si riaccen-devano le passioni politiche e si riacqui-stava dimestichezza con la democrazia.

La ripresa della vita civile comportòanche il risveglio dell’attività culturale.Ora si disponeva di organi di stampa nonpiù ligi al regime e si formava una schieradi giornalisti di tutto rispetto, come DelfoMessina, Natale Di Stefano, Giuseppe LaPira, Carlo Lo Presti, Gianni Cannone; sileggevano libri prima introvabili, si pote-vano finalmente vedere – nei cinema Tirròe La Ferla - film americani con indimen-ticabili vicende avventurose (le cosiddetteamericanate); si tenevano convegni, dibat-titi, comizi, anche in contraddittorio: la riac-quistata libertà, respirata a pieni polmoni,si diffondeva in tutte le forme di vita asso-ciata.

La scuola riprendeva a funzionare conregolarità, e i ragazzini andavano Soprala fiera o alla Badia con i quaderni di“Pizzonero”, che, in quarta di copertina,raccontavano a rima baciata (Pizzonero vain campagna/ e Codaritta l’accompagna)brevi avventure a fumetti.

I fumetti, ecco. Anch’essi dopo la guerrarifiorirono e seppero rinnovarsi, sia nelcontenuto che nel formato. Inizialmenteci fu il ritorno e il rilancio dei più famosipersonaggi americani, che il regime e laguerra avevano ostracizzato. Riapparverocosì, soprattutto per l’editore Nerbini econ le splendide copertine di Giove Toppi,ma anche per altri editori come Capriotti,Flash Gordon, Mandrake, L’UomoMascherato, Cino e Franco, Agente SegretoX9, Tarzan e tanti altri. Ma il fumettoautoctono non fu da meno: oltre allaripresa dei più noti eroi del fumetto ita-liano dell’anteguerra, come Dick Fulminee Furio Almirante, si ebbe l’entrata inscena di personaggi destinati a lasciaretracce non effimere nella letteratura dise-gnata del nostro Paese: i pregevoli Assodi Picche, Amok il gigante mascherato,Il Giustiziere Scarlatto, Plutos, Mistero chia-ramente si ispiravano all’americanoPhantom, come i “maghi” Ipnos eFlattavion ricordavano Mandrake e leavventure extraterrestri di Raff pugnod’acciaio echeggiavano quelle di Gordon;ma altri erano il parto genuino della fan-tasia di autori italiani di notevole spes-sore comeGim Toro, un intrepido avven-

turiero alle prese con misteriose setteorientali, come Pantera Bionda, una tar-zanide costretta a lottare non solo controgli occupanti giapponesi penetrati nellagiungla indonesiana, ma anche control’ottusità di certi moralisti nostrani, insof-ferenti del suo audace (?) abbigliamentoo come i western Texas Bill, Kansas Kide Pecos Bill, inserito quest’ultimo nellasplendida collana degli Albi d’Oro della“Mondadori”, fascicoli autoconclusivicome quelli dell’altrettanto mirabile seriedegli Albi dell’Intrepido della editrice“Universo”. E poi eroi pertutti i gusti: da TexWiller, destinato adivenire il più lon-gevo fumetto italiano,a Kinowa,personaggiodalla complessa psi-cologia; dai forzutiCiclone,Tanks, Zambo, Maciste,Mirko ai comici Cucciolo,Tiramolla, Cocco Bill, agliavventurosi Tony Falco eMorgan il corsaro. In moltialbi il ruolo di protagonistaera affidato a giovani e gio-vanissimi - allo scopo di faci-litare il processo di identifi-cazione dei lettori, allora inprevalenza adolescenti, conl’eroe - come i “tascabili” Il Piccolo Sceriffo,Sciuscià, la cui vicenda iniziale aveva comesfondo la Resistenza, Nat del Santa Cruz,Tony Boy, con i disegni in sequenza ver-ticale,Forza John, Akim, tarzanide che par-lava con gli animali, ed una miriade dialtri personaggi, fra cui spiccavano CapitanMiki e Il Grande Blek.

Il lavoro più impegnativo dei dise-gnatori allora riguardava le copertine,giacchè gli albi, nei più diversi formati -“libretto”, “all’italiana”, “a striscia”, “quadro”,“albo d’oro”, “gigante” - venivano espostiin bella vista nelle edicole per attrarre i let-tori, e il primo impatto (la copertina,appunto) era assai importante.

Le edicole di Lentini - Arena in Via XXsettembre, Castro e Amato in PiazzaUmberto, Sambasile in Via Conte Alaimo- ridondavano dunque di mille colori,che i ragazzini ammiravano estasiati, anchese non sempre avevano le dieci o venti lirenecessarie.

Benché osteggiato dalla cultura domi-nante, il fumetto a Lentini seppe fian-cheggiare la lotta contro l’analfabetismoe produrre forme di collezionismo e dibaratto che favorivano la socializzazione

fra i giovani lettori, per lo più provenientidal ceto artigianale e da quello piccoloborghese. Una “leggenda” narra di uno stu-dente impreparato del nostro ginnasio, cheriuscì a superare senza danni l’imprevistainterrogazione di geografia sulla Cina,facendo tesoro di ciò che aveva letto in GimToro.

Mentre i ragazzi lentinesi fantastica-vano con i loro personaggi preferiti, lesignorine non stavano con le mani inmano. Le loro scelte caddero prevalen-temente su una forma di letteratura dimassa tutta italiana, ma destinata a diffon-

dersi anche in Europa e fuori: ilfotoromanzo, un misto tra fumettoe romanzo popolare, dapprima

illustrato con ottimidisegni, in seguitosostituiti da foto-grammi interpre-tati da attori.Conquistando viavia un pubblicosempre piùvasto, apparvero

così Grand Hoteldi Del Duca,Sognodella Editrice Novissima, BoleroFilm di Mondadori, mentre la dome-nica interi nuclei familiari si accalca-vano davanti ai botteghini dei cinemaper vedere i coinvolgenti film - appar-tenenti allo stesso filone culturale -interpretati da Amedeo Nazzari e

Yvonne Sanson.I fotoromanzi, espressione della nar-

rativa popolare e della cosiddetta lette-ratura rosa, contribuirono alla diffusionedella lettura ed anche alla emancipazionedella donna, in essi finalmente presen-tata come protagonista, magari povera eromantica, ma determinata e coraggiosa,tutta protesa a realizzare un rapportobasato sui sentimenti e non più sulle con-venzioni familiari o sociali, avviandosicosì verso un futuro di cambiamento edi libertà.

Il fumetto nella Lentini del dopoguerra

A destra i due attori raffiguranti sono Sophia Lazzaro,futura Loren, e Achille Togliani

Le immagini riprodotte sono di pro-prietà dei rispettivi autori ed editori evengono qui utilizzate per pure finalitàillustrative.

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L ui con moltamodestia si prende

il soprannome di arti-giano, ma in effetti si trattadi un grosso artista cheeccelle nell’arte sopraffinadella lavorazione, nonfacile, del marmo. Questopersonaggio illustre dicasa nostra, di anni 73, sichiama Salvatore Amore che, recente-mente, ha avuto un riconoscimento abba-stanza significativo: essere inserito ininternet attraverso l’autorevole organointernazionale di diffusione nel mondochiamato “La voce del marinaio”.

Il lentinese Savatore Amore raggiungeimprovvisamente una notoriètà che varcai confini nazionali lavorando sopra unabandiera americana di marmo con fortirichiami di natura emblematica.

Gisella Grimaidi, in un appropriatoarticolo pubblicato nella pagina cultu-rale “Giorno e Notte” de “La Sicilia”, che

vertici diplomatici americani in Italiae lo stesso premier Silvio Berlusconi”.

In tale contesto molto emozionante,un momento indimenticabile è stato perSalvatore Amore l’incontro con la signoraElettra, figlia dell’immenso GuglielmoMarconi accanto alla storica bandieraamericana in marmo.

Carica di sentimenti patriottici sinceriè la lettera del Comando ProvincialeCarabinieri di Siracusa del 23 gennaio2004 che il comandante Ten. Col. Francesco

Bonfilio, ha voluto inviare all’artistaSalvatore Amore per la donazione di unalapide in onore dei caduti di Nassiriya(Lettere che “Leontìnoi oggi” pubblicaqui di seguito in copia fotostatica).

Un artista, Salvatore Amore, che conla sua arte purissima ha dato lustro allacittà di Lentini. Ne fa testo la manifesta-zione solenne di quei giorni, grazie allaquale la testimonianza artistica dell’ormainoto maestro leontino, posta diligente-mente nell’androne della casa comunale,ha segnato un passato impossibile per ilmondo intero da dimenticare: i due nostricaduti di Nassiriya Emanuele Fisicaro eAlfio Ragazzi, venuti meno tragicamentein data 12 novembre 2003.

in memoria delle vit-time dell’attentato ter-roristico dell’11 set-tembre, ha costruitouna bandiera di marmoper far sì che non venissemai più bruciata e il19 aprila, in occasionedella visita dell’amba-sciatore americano a

Sigonella (territorio di Lentini NdR) l’ hadonato agli Stati Uniti. L’opera, realiz-zata interamente in marmo scolpito, èstata trasferita nei locali dell’amba-sciata americana a Roma e nei giorniscorsi proprio l’ambasciatore Semblerha scritto una lettera al signor Amore perringraziarlo del grande gesto ed invi-tarlo a Roma alla cerimonia alla ceri-monia che si terrà il 4 luglio in occa-sione delle festa dell’indipendenza ame-ricana”.

Salvo Di Salvo così ricostruiva l’ecce-zionale avvenimento sulle colonne del“Giornale di Sicilia” del 19 aprile 2002:“L’ambasciatore degli Stati Uniti in

Italia Mel Sembler visiteràdomani mattina labase di Sigonella.L’amba scia tore ame-ricano sarà accolto dalcomandante del 41^Stormo antisom, dellabase aerea di Sigonella,colonnello ClaudioSalerno e dal coman-dante della stazione aero-navale, Tim Davison. Aconclusione dell’incontrol’ambasciatore riceveràuna bandiera degli StatiUniti in marmo realizzatada un artigiano di Lentini,che riporta una dedica allevittime degli attacchi ter-roristici dell’11 settembreed un bassorilievo in bronzoraffigurante due mani cheliberano una colomba, sim-bolo di pace”.

E sul giornale lentinese “LaNotizia” di Nello La Fata del

21 dicembre 2002 Nazareno Nicotra inordine all’evento romano in seno all’am-basciata americana di Sembler trovava ilmodo di descrivere, attraverso una notadi colore, anche l’incontro col presidenteBerlusconi: “Salvatore Amore con questascusa ha avuto modo di incontrare per-sone molto importanti come appunto i

Una nobile figura di artista:Salvatore Amore

SalvatoreAmore

Lettera del Comando dei Carabinieri di Siracusa

Sopra Salvatore Amoree l’ambasciatoreamericano dell’epoca

A destra Salvatore Amore con Berlusconi e l’ambasciatore

Mel Sembler

riportiamo doverosamente nel tratto ini-ziale, esprime bene questo momentomagico dell’artista leontino: “Un arti-giano lentinese realizza una bandieradegli Stati Uniti in marmo, la dona agliamericani ed il 4 luglio sarà a Roma,ospite dell’ambasciatore americano MelSembler. Salvatore Amore, specializzatonella lavorazione ed incisione del marmo,

Salvatore Amore con la figlia di Guglielmo Marconi. Al centro la ban-diera americana, la singolare opera del bravo e sorprendente artista lentinese.

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Due laici del Lentinese ammessi aiministeri. Sono Santo Lazzara della

Parrocchia Santa Tecla di Carlentini eSalvatore Ossino della Matrice di Lentiniche hanno ricevuto rispettivamente l’ac-colitato il primo e il ministero del letto-rato il secondo.

Ne dà notizia il Cammino del 12 gen-naio 2008, il settimanale diocesano diSiracusa diretto da mons. Alfio Inserra eil cui vice direttore responsabile è il gior-nalista e scrittore lentinese Gianni Failla.I due parroci don Claudio Magro (Matricedi Lentini) e don Paolo Pandolfo (ParrocchiaSanta Tecla di Contrada Santuzzi diCarlentini), giovani e dinamici, possonogioire veramente per un anno così fecondo,il 2008, a favore, spiritualmente parlando,delle due comunità cattoliche in que-stione essendo esse in possesso di una fedein Cristo non certamente tiepida.

Per quanto riguarda la Chiesa Madredi Lentini è giusto ricordare un certo atti-vismo culturale e religioso oltre lo stessoambito parrocchiale come ad esempiola presentazione del “libro-foto” di RaffaeleJannitto Olim Cathedralis (10 dicembre2007) oppure, sotto l’egida del RotaryClub di Lentini (Giuseppe Caramma

Presidente - 17 novembre2009), la commemorazionedel Ventennale della scom-parsa sia di don GiovanniDi Stefano (Parrocchia SS.Trinità) che di don Fran -cesco Cantella (ParrocchiaSanta Croce). Con il gior-

nalista Luca Marino intelligente filicon-duttore della magnifica serata e di frontead un Tempio così importante, vale a direla Chiesa Madre leontina, ex Cattedrale,pieno di fedeli commossi, silenti e felici,mirabili relatori sono stati don AurelioRusso, don Alfio Scapellato (nuovo par-roco a Lentini della Parrocchia di CristoRe) e l’esimio professore Santo Lazzara(oggi diacono).

Per quanto concerne, invece, laParrocchia di Contrada Santuzzi, cioèSanta Tecla, va registrata con soddisfa-zione piena la continua crescita spiri-tuale tra i fedeli sempre più numerosi e

sempre più credenti sia nei confrontidella patrona, sia in Cristo Redentore.

I recenti e gloriosi festeggiamenti inonore della tanto venerata vergine diLentini, Santa Tecla, ne fanno testo esau-stivo. E poi chi non ricorda tra i parteci-panti (anno 2008) l’irripetibile pellegri-naggio fatto a Lourdes nella patria diBernadette?

LENTINI e CARLENTINI

Chiese cattoliche in cammino

Santo Lazzara

Don Claudio Magro

Padre Paolo Pandolfo

Salvatore Ossino

Via R. Morandi, 3 - Carlentini (SR)Tel. 095 901766

Editore e direttore responsabileGianni Cannone

Autorizzazione del Tribunale di Siracusan. 19 dell’11 novembre 2005

Realizzazione: G&G Stampa - Siracusa

Pellegrinaggio a Lourdes con la parrocchia“Santa Tecla”

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Un sonetto di Ciccio Carrà Tringalidedicato a Luigi BrigantiCosì cantò il poeta: “Oggi Lintini teni teli vantu”

Nel 2006 un grave lutto colpiva la cittàdi Lentini: Luigi Briganti, meda-

glia d’oro al valor militare della Resistenzapassava cristianamente a miglior vita.

Oggi a distanza di oltre tre anni dalla scom-parsa “Leontìnoi oggi” lo ricordare affet-tuosamente pubblicando integralmenteun famoso sonetto di Ciccio Carrà Trincali,dove il noto poeta lentinese aveva cosìcantato l’impegno socio- culturale assolutodel medico-partigiano leontino dentro i valoriimmortali della Resistenza: Oggi Lintini tenitali vantu.

Dopo un verso tanto emblematico sottoil profilo etico paradigmatico, ecco l’ec-

cezionale sonetto che Ciccio Carrà Trincali,il famoso poeta dialettale lentinese, dettolu spaccapetri sicilianu, dedicò nel 1947a Luigi Briganti, cioè al Fortunello che vaa morire cantando libertà:

“Cu amuri e gioia lu valuri cantud’un partigianu di raru talentupi mannallu di cà luntanu tantuli mettu sopra l’ali di lu vantu.

Ca peni ni suffriu chissai d’un santumustrannu cori e fermu sintimentu oggi Listini teni tali vantud’aviri un omu ch’è un veru purtentu.

Lu munnu interu n’avi gilusiaLintini abbrazza sta rara fortunaca tanta gloria s’affermò ni tia.

Tutti sti rari preggi su li toi facci a stu figghiu d’oruna curunapicchì su granni li mari soi.”.

L’influenza pandemica A H1N1:quale verità?Conferenza del prof. Stefano Cosentino firmata “Lions Club Lentini”

Su iniziativa firmata “Lions Club Lentini”, l’attivissimo presidente GiacomoDi Miceli si è fatto promotore di una conferenza molto speciale dal

titolo “L’influenza pandemia A H1N1: quale verità?”. L’interessante seduta cheha visto impegnato a livello altamente professionale il prof. Stefano Cosentino,titolare della Cattedra di Malattie Infettive presso l’Università di Catania,nonché direttore dell’U.O.C.- Malattie Tropicali dell’Azienda OspedalieraUniversitaria - “Policlinico Vittorio Emanuele” di Catania, ha avuto luogo,sabato 28 novembre c.a., nell’Auditorium del 1° Istituto Comprensivo “VittorioVeneto” di Lentini.

Rubrica di indovinelli siciliani a cura di Liliana Failla

S e le radici di un po -polo non muoiono

tanto facilmente è soltantoperché ogni gesto, ogni parola, ogniazione, ogni momento di vita, nellagioia e nel dolore, tutte queste cose,insomma, messe insieme, si ripetono,vuoi o non vuoi, nel rispetto degliinsegnamenti e dei racconti dei piùvecchi. E allora, anche se il più dellevolte nulla è scritto, le tradizioni, icostumi, le usanze, le credenze, i sen-tito dire, sopravvivono miracolosa-mente al tempo e alle mode.

I ferri per fare le calzeHaju cincu anciddi,tutti cincu minutiddi,unu ‘nfila, unu sfila,fanu bona la so tila,

quannu ‘u saccu è chinu,‘u mettu ‘nterra e camina.

Il palmo della mano‘Nta manu l’haju.

La lampadinaÈ idda o nunn’è idda?A mia idda mi pari,

sta macchia picciridda,‘na ficu rossa havi.

La braceHaju ‘n piattu di ‘nzalori,chiù li tocchi, chiù mi lori.

Le tegole e la pioggiaHaju ‘ntoccu di purcidduzzi,

quannu pisciunu, pisciunu tutti

‘NNIMINAGGHIA ‘NNIMINAGGHIA

Il poeta Ciccio Carrà Tringali

Maria Marino, la Fidapa e la tutela delle donne

Piazza della Resistenza:il monumento dedicato a Luigi Briganti(Foto Lo Re - Lentini)

LuigiBriganti

Nella foto la bara di Luigi Briganti avvolta dal tricolore nel giorno dei funerali(Foto Luigi Lo Re - Lentini)

La nota scrittrice lentinese, MariaMarino, autrice del fortunato

romanzo Maria La Rossa, inDICE 2007,Firenze, non poteva non esordire allagrande, nella qualità di neo Presidentedella FIDAPA di Lentini, scegliendocome argomento principale una tema-tica cosmica: “Il rispetto della donnaattraverso i secoli”. Relatrice, ammi-rata e applaudita, è stata la Professoressa

Lucia Arsì, presidente del CentroCulturale “Epicarmo” di Siracusa.

La Arsì, poetessa, saggista e gre-cista al tempo stesso, si è soffermatain particolare, nella patria di Gorgiada Leontìnoi, sui Misteri Eleusini esu Demetra e Kore.

L’incontro culturale si è svoltopresso la sala Navarria di via Murganzioil 27 novembre 2009.

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Tra Lentini e Carlentini

Chi ha paura della riunificazione territoriale?

Lo scrittore Alfio Siracusano: “Insieme facciamo più di 50 mila abitanti” (Da Leontìnoi oggi” del marzo 2008)

LA QUESTIONE TERRITORIALE

Carmelino Russo, già assessore comunale della città di Gorgia

Lentini+Carlentini= Lentìnoi:questo il futuro(Da Leontìnoi oggi” del marzo 2006)

Lentini + Carlentini =LEONTÌNOIDipinto d’arance di Franco Condorelli

Il nostro periodico “Leontìnoioggi” non insegue le vicende quo-tidiane, ma per una scelta edito-riale ben precisa è presente, sempree comunque, nella via cittadine,tramite un politica giornalisticae culturale, autenticamente liberae autonoma, per garantire la tuteladella lentinità legata principal-mente alla questione territorialetra Lentini e Carlentini. A talriguardo il nostro giornale è alservizio di tutti, ivi compresisoprattutto i giovani.

È chiaro, inoltre, che quelladell’ex assessore Carmelino Russo,oggi come oggi, non può esserepiù guardata come un’utopia-scomoda e svogliata, così come l’as-sioma del prof. Alfio Siracusanonon può non far riflettere seria-mente quanti vogliono guardarepositivamente lontano.

Mangiameli, sindaco di Lentini

Basso, sindaco di Carlentini

Lentini - Lintini

Interessante incontro-dibattito a Lentini

“La Sicilia tra l’Africa e l’Europa”Relatori Pietro Barcellona e Fabio Granata

Il tema era impegnativoe di grandissima attua-

lità, “La Sicilia tra l’Africa el’Europa”; i due relatori “prof.Pietro Barcellona e on.le. FabioGranata” di rango, anche sedi educazione politica com-pletamente diversi e lontani;la sede dell’incontro-dibat-tito, che ha avuto un tagliodavvero elevato, la ScuolaMedia Statale “G. Marconi” del Dirigente Scolastico Armando Rossitto.

Il tutto per la piena soddisfazione del consigliere provinciale dott. SebastianoButera (Il Vento) e dell’on.le Luigi Boggio (Il Mediterraneo) promotori espertidella serata socio-politico-culturale in nome e per conto della rispettive asso-ciazioni creative, unite per la bisogna e qui citate in corsivo.

Venerdì 20 novembre 2009 va ricordato, insomma, come un momentodi felice intuizione organizzativa,mentre concrete sonostate le risposte dellepersone partecipantiabbastanza interessateintorno alla vivezzadell’argomento.

FabioGranata