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«Crocetta ter, governo regionale di qualità» L’INTER ’INTER ’INTER ’INTER ’INTERVIST VIST VIST VIST VISTA AL SEGRET A AL SEGRET A AL SEGRET A AL SEGRET A AL SEGRETARIO ARIO ARIO ARIO ARIO REGIONALE DEL PD REGIONALE DEL PD REGIONALE DEL PD REGIONALE DEL PD REGIONALE DEL PD, F , F , F , F , FAUST UST UST UST USTO R O R O R O R O RACITI CITI CITI CITI CITI Simone Olivelli a pagina 12 Anno XX - numero 11- DISTRIBUZIONE FREE PRESS DISTRIBUZIONE FREE PRESS DISTRIBUZIONE FREE PRESS DISTRIBUZIONE FREE PRESS DISTRIBUZIONE FREE PRESS FOND FOND FOND FOND FONDATO D O D O D O D O DA CARMEL A CARMEL A CARMEL A CARMEL A CARMELO PITROLINO O PITROLINO O PITROLINO O PITROLINO O PITROLINO DICEMBRE 2014 DICEMBRE 2014 DICEMBRE 2014 DICEMBRE 2014 DICEMBRE 2014 Uno spruzzo d’autonomia siciliana giunge dalla Corte costituzionale che archivia il controllo preventivo del Commissario dello Stato sulle leggi regionali Nunzio Condorelli Caff a pag. 12 Fernando Massimo Adonia Fernando Massimo Adonia Fernando Massimo Adonia Fernando Massimo Adonia Fernando Massimo Adonia a pagina 3 I governanti isolani saranno all’altezza dello slancio di autonomia oppure vanificheranno anche questa ina- spettata opportunità ? Andrea Pitrolino a pag. 11 CARITAS ETNEA PAROLA ALL’ESPERTO Gli affari d’oro dietro il disastro della raccolta differenziata Michele Milazzo a pag. 5 PIETRO AGEN Maurizio Giordano a pag. 12 «Stop all’improvvisazione, si punti al turismo vero» Michele Milazzoa pag. 7 VALVERDE Museo delle conchiglie, simbolo della cultura negata Sebastiano Anastasi: «Il sindaco Bianco fuori dalla realtà» CATANIA Fernando Massimo Adonia a pag. 10 Don Piero Galvano: «siamo tutti deficenti ed inadeguati»

Dicembre 2014 - Paesi Etnei Oggi

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Paesi Etnei Oggi N. 9 di dicembre 2014

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Page 1: Dicembre 2014 - Paesi Etnei Oggi

«Crocetta ter,governoregionaledi qualità»

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Simone Olivellia pagina 12

Anno XX - numero 11- DISTRIBUZIONE FREE PRESSDISTRIBUZIONE FREE PRESSDISTRIBUZIONE FREE PRESSDISTRIBUZIONE FREE PRESSDISTRIBUZIONE FREE PRESS FONDFONDFONDFONDFONDAAAAATTTTTO DO DO DO DO DA CARMELA CARMELA CARMELA CARMELA CARMELO PITROLINOO PITROLINOO PITROLINOO PITROLINOO PITROLINO DICEMBRE 2014DICEMBRE 2014DICEMBRE 2014DICEMBRE 2014DICEMBRE 2014

Uno spruzzo d’autonomia siciliana giunge dalla Cortecostituzionale che archivia il controllo preventivo del

Commissario dello Stato sulle leggi regionali Nunzio Condorelli Caff a pag. 12

Fernando Massimo Adonia Fernando Massimo Adonia Fernando Massimo Adonia Fernando Massimo Adonia Fernando Massimo Adonia a pagina 3

I governanti isolani saranno all’altezza dello slanciodi autonomia oppure vanificheranno anche questa ina-spettata opportunità ?

Andrea Pitrolino a pag. 11

CARITAS ETNEA

PAROLA ALL’ESPERTO

Gli affari d’oro dietro ildisastro della raccolta

differenziataMichele Milazzo a pag. 5

PIETRO AGEN

Maurizio Giordano a pag. 12

«Stop all’improvvisazione,si punti

al turismo vero»

Michele Milazzoa pag. 7

VALVERDE

Museo delleconchiglie,

simbolo dellacultura negata

SebastianoAnastasi: «Il sindaco

Bianco fuori dallarealtà»

CATANIA

Fernando Massimo Adonia a pag. 10

Don PieroGalvano: «siamotutti deficenti ed

inadeguati»

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Aumenta la preoccupazioneper la sicurezza a Masca-lucia da quando sono ar-

rivati, meno di un mese fa, una set-tantina di migranti, ospitati nel cen-tro di prima accoglienza “La Madon-nina”.

Il timore espresso dal primo citta-dino, Giovanni Leonardi, l’altro gior-no in Prefettura, è quello di una“estrema precarietà in cui versa il ter-ritorio sotto il profilo dell’ordinepubblico”.

Proprio per questo Leonardi chie-de anche che venga istituito un ta-volo tecnico con altri sindaci dei pa-esi vicini, in particolare con Nicolosi(dove si è registrato qualche proble-ma) e la Prefettura per garantire at-traverso un coordinamento di con-trollo da parte delle forze dell’ordi-ne la sicurezza nei territori.

Leonardi lamenta inoltre il fattodi non essere stato preventivamen-

70 migranti ospiti del centro di prima accoglienza “La Madonnina” di Mascalucia

«Si avvii un tavolo tecnicocon i paesi limitrofi»

te informato del loro arrivo dalle au-torità competenti: “Ho appreso del-la decisione dai comunicati diffusida alcune testate giornalistiche; solopoco prima che arrivassero ho rice-vuto una telefonata ufficiale quan-do io peraltro ero fuori sede. Nonsarebbe stato opportuno sentire pri-ma l’Amministrazione?”

“Nella nostra cittadina - continuaLeonardi - c’è adesso una diffusapreoccupazione sull’impatto che la

presenza di tanti migrantipotrebbe avere, so-

prattutto dal punto di vista sanitarioe poi della sicurezza, nonostante imascaluciesi siano persone ospitalie solidali. Sarebbe stato più giusto -sostiene il sindaco - distribuire gliarrivi in diverse località, anche perla difficoltà di assicurare misure diassistenza successive agli interventidi prima accoglienza a così tante per-sone”.

“Nella veste di autorità garantedella salute pubblica a livello localemi sento di esprimere le mie preoc-cupazioni in relazione a possibiliemergenze igienico-sanitarie”.

Leonardi ritiene pertanto “asso-lutamente urgente e necessario l’isti-tuzione di presidi territoriali per ese-guire screening di tipo medico, chepossano, da un lato, rassi-curare gli immigrati circale loro condizioni di

salute e, dall’altro,tranquillizzare la co-munità che li riceve.Ciò favorirebbesenz’altro - concludeLeornardi - un climadi maggiore serenitàe di accoglienza, chenon può prescinde-re da condizioni disicurezza sanitaria”.

Ricordiamo che iragazzi saranno ospi-tati alla “Madonni-na” per circa tremesi; in questo peri-odo, all’interno del-la struttura vengono attivate tutte leprocedure per le richieste di dirittod’asilo e di ricongiungimento fami-liare.

Poi? Mascalucia è pronta ad ospi-tare lo Sprar (Sistema di protezioneper richiedenti asilo e rifugiati) in unastruttura, già individuata, per l’acco-glienza e l’integrazione.

E proprio per questo è titolare peril triennio 2013/2015 di un finan-ziamento di 750mila euro.

Intanto, nei giorni scorsi il Centrodi accoglienza per minori stranieri

non accompagnati La Madonnina èstato visitato dall’assessore regiona-le della famiglia, delle politiche so-ciali e del lavoro, Bruno Caruso (nel-la foto in alto). Una passeggiata tra icorridoi del Centro, a distanza di unmese dall’apertura (il primo trasferi-mento risale al 5 novembre 2014 eda allora a La Madonnina sono arri-vati minori di altri sbarchi, alcuni deiquali sono già passati a strutture disecondo livello), per effettuare unprimo monitoraggio di una Struttu-ra in attesa che altre vengano accre-

ditate a livello regionale.L’assessore ha avuto modo di vi-

sitare gli alloggi dei 71 ragazzi (un-dici in più rispetto alla capienza mas-sima, aumentata in deroga dalla Pre-fettura di Siracusa, in seguito allosbarco del 7 dicembre scorso), haparlato con loro, ha ascoltato le loroesigenze.

Caruso ha annunciato la creazio-ne di una task force per il monito-raggio dei Centri di Accoglienza:“Dobbiamo sapere con esattezza ecostantemente come si muovonoqueste strutture perché in Sicilia nonsucceda quello che è successo aRoma”. Mentre la dirigente dell’as-sessorato regionale Maria Antoniet-ta Bullara ha comunicato che “pre-sto La Madonnina riceverà una visi-ta ministeriale e ha sottolineato comesia necessaria la disponibilità “deltessuto locale, perché queste sonostrutture aperte e il territorio deveessere pronto ad interagire e a lavo-rare in piena collaborazione”. Instruttura anche Angelo Villari, neoassessore del Comune di Cataniaalle politiche sociali e Concetta Raia,parlamentare regionale del Pd.

Carmelo Di Mauro

Si conclude con successo, dopo un iter di due anni,il lavoro congiunto delle dirigenze di Acoset eFederconsumatori Etna Sud di Mascalucia per la

costituzione di un fondo di garanzia che tutela i 90.000utenti serviti dall’Ente, se questi ultimi sono i destinatari dibollette idriche esorbitanti a fronte di perdite occulte nel-l’impianto, dal contatore al rubinetto di casa.

Con una semplice istanza all’azienda, i consumatori po-tranno chiedere il pagamento delle esorbitanti bollette (peril cui valore dovrà essere almeno il doppio della normalefatturazione) attraverso il fondo costituito; le istanze do-vranno comunque essere sottoposte al parere della Ca-mera Conciliativa paritetica, composta da un responsabiledi Acoset e da uno facente parte di una associazione diconsumatori riconosciuta almeno a livello regionale.

Questo collegio decidente autorizzerà l’attingimento alfondo dopo aver vagliato la validità delle singole richieste.

Il costo per ogni utenza è di 2,00 euro l’anno, verràaddebitato direttamente sulle bollette ed è prevista la pos-sibilità di non adesione. Il fondo sarà operativo da febbra-io 2015.

Il 16 dicembre è stata unimportante scadenza riguar-dante il pagamento delle im-poste di Tasi (l’imposta sui ser-vizi indivisibili) e Imu, entram-bi i tributi hanno chiamato al-l’appello milioni di contribuen-ti italiani, molti dei quali sonoduramente provati dalla crisieconomica. A Sant’Agata LiBattiati, tuttavia, è accadutoqualcosa di insolito rispettoagli altri Comuni del capoluo-go etneo.

IL RICORSO

Un gruppo di cittadini hainfatti impugnato le delibere n.68 relativa all’Imu e la n. 69relativa alla Tasi, con un ricor-so straordinario al Presidentedella Regione Sicilia chieden-done «in via cautelare e preli-minare - scrivono i cittadini ri-correnti - la sospensione degliatti impugnati, nonché di quelliconseguenti e/o connessi, ov-vero, verificati i presupposti,decidere la controversia nelmerito».

Il ricorso è stato depositatolo scorso 24 novembre e lanotizia è stata resa nota pub-blicamente dal consigliere Ro-

Un gruppo di cittadini impugna le delibere relative ad Imu e Tasi, ma per l’Amministrazione è tutto regolare

Tributi a Battiati, contribuenti sul piede di guerra

berto Luca nellaseduta del 26 no-vembre scorso. Lostesso consiglierecomunale ha di-chiarato a varie te-state locali che“nella sua solitariabattaglia control’eccessivo carico tributario aSant’Agata li Battiati ha al suofianco i cittadini aggiungendoche i fatti riportati nel ricorsosono tutti veri.

IL CONSIGLIODEL 26 AGOSTO

«Un gruppo di cittadini – hacontinuato Luca – ha impugna-to le due delibere per motivateillegittimità consumate nellaseduta del Consiglio Comuna-le del 26 agosto scorso, quan-do era assente la maggioranzadei componenti in consigliocomunale, 11 consiglieri su 20.Quell’assenza dei più era sin-tomatica – ribatte Luca – dellanon condivisione della bontàdelle proposte del Settore Fi-nanziario da parte della mag-gioranza, sulla carta “bulgara”,che dovrebbe sostenere il sin-daco Carmelo Galati. D’altron-

de come si poteva condivide-re l’eccessivo, insopportabilecarico fiscale voluto da chi hala responsabilità dei tributi lo-cali? Quella sera, anzi, quellanotte, si doveva “fare” tuttosubito ed in fretta. Ed io me neandai. L’abbandono da parte

mia dall’aula consiliare fu pro-vocato dalle forzature in partetentate, con arroganza, ed inparte operatore nella formazio-ne degli atti. E poi il sindacoassente quando l’importanzadelle “cose” imponeva la suapresenza. La ciliegina sulla tor-ta, in senso figurato, è la nonapprovazione del consiglio co-munale dei verbali relativi aquelle due delibere. Ed eccola protesta dei cittadini che pertutelare la loro posizione dicontribuenti si fanno carico diun contenzioso, al quale io douna lettura politica e che do-vrebbe essere da monito pertutti noi, amministrazione atti-va e consiglieri comunali, perquello che faremo e/o che nonfaremo per i restanti due annie mezzo di questa legislatura».Ha concluso il consigliereLuca.

Lo stesso consigliere comu-

nale ha dichiarato a varie te-state locali che «nella sua soli-taria battaglia contro l’eccessi-vo carico tributario a Sant’Aga-ta li Battiati ha al suo fianco icittadini aggiungendo che i fattiriportati nel ricorso sono tuttiveri».

In realtà l’ammi-nistrazione comu-nale ha respinto leirregolarità di leggee di merito descrittenel ricorso. Il diri-gente generale delComune, la dotto-ressa Maria Concet-ta Floresta, si è limi-tato a ribattere pun-to su punto su tuttele argomentazioniriportate nelle 12pagine del ricorso

firmato dai cittadini che hannodeciso di ribellarsi, sul pianolegale, alla tassazione stabilitadal consiglio comunale.

LA DECISIONE SPETTAALLA REGIONE

«Si tratta di un ricorso am-ministrativo - ha detto la dot-toressa Maria Concetta Flore-sta - all’organo gerarchicamen-te superiore all’ente comuna-le, in questo caso al presiden-te della Regione Sicilia, talescelta intanto esclude il ricorsogiurisdizionale al Tar, solo i giu-dici amministrativi, infatti, pos-sono disporre in via urgente lasospensione degli atti impu-gnati, mentre in questo caso,la Regione dirimerà la contro-versia con decreto e con il pa-rere consultivo del Cga, ma itempi non saranno certo bre-vi, ovviamente superiori alla

Tutti i dettagli per presentare il ricorso

Approvato da Acosetil fondo garanzia a

tutela dei propri utenti

C. D. M.Patrizio Nicolosi

scadenza dei tributi avvenutalo scorso 16 dicembre ed al-l’esercizio finanziario dell’en-te, visto anche il ritardo con ilquale il ricorso è stato deposi-tato, in novembre appunto,quando i fatti contestati risal-gono invece ad agosto».

In attesa che il presidentedella Regione dirima la con-troversia, i tributi approvati dalconsiglio comunale restano invigore con la scadenza fissataallo scorso 16 dicembre, cosìcome restano in vigore le ali-quote riportate nelle due deli-bere impugnate. I tributi deli-berati dal consiglio restanodunque vincolanti per i citta-dini, la Regione, infatti, a diffe-renza del Tar, non può dispor-re la sospensione urgente de-gli atti se non dopo aver com-pletato tutta la fase istruttoriache potrebbe durare anche di-versi mesi, e dunque arrivaredopo il termine dell’eserciziofinanziario e della scadenza deitributi.

L’ASSESSOREAL BILANCIO

«Innanzitutto il consiglio del26 agosto – ha detto OtelloFloresta, assessore al Bilancio- era in seconda convocazionee dunque c’era il numero le-gale per approvare la delibe-ra, inoltre spero non prevalga-no gli interessi di pochi, per-ché l’amministrazione non haalcun piacere a far pagare i tri-buti ai cittadini, ma al momen-to i tributi sono l’unica fonte dientrate per l’ente, senza i qualinon si potrà più fornire alcunservizio alla cittadinanza».

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Arrivano in Consigliocomunale se non i fluidie gli odori, almeno le po-lemiche sulla fuoriuscitadi liquami fognari neipressi della sezione di-staccata dell’istituto ma-gistrale “Lombardo Ra-dice” a Gravina di Cata-nia. «Una grave situazio-ne igienico sanitaria», èil parere dell’opposizio-ne. Pronta già l’interro-

Rischia di diventare atutti gli effetti il “via-le della discordia”.

Si tratta del segmento che uni-sce corso Ara di Giove alla viaAltavilla partendo dalla piazzaDon Diego. Un breve cambiodi marcia, sì. Ma nei fatti unatrasformazione complessivadell’asse viario che da est aovest attraversa la città dell’Epi-dauro. Ovvero, da Trecastagnia Nicolosi. La decisione è stataadottata dall’Amministrazionecomunale il 9 giugno 2014. Lasua applicazione sembra perònon aver riscosso gli effetti vo-luti e soprattutto il favore dellacittadinanza. Lo stesso Consi-glio comunale si è rivoltato, vo-tando il 12 novembre, davantia una sala affollata da commer-cianti e residenti, una mozio-ne che chiede al sindaco e as-sessore ad interim alla viabili-tà, Anthony Barbagallo, di tor-nare sui suoi passi. I sì sono

17, a fronte dei 18 presenti. Siè astenuto in polemica col pub-blico, il presidente GiuseppeConsoli, mentre tutta l’Ammi-nistrazione ha disertato pre-ventivamente l’aula.

LO SCONTRO

Si tratta quindi di un votounanime nella sostanza, chemette d’accordo maggioranzae opposizione, destra e sini-stra. Un risultato dalla forteconnotazione istituzionale pri-ma ancora che civica. Alzatodunque un muro tra il Consi-glio e la Giunta. È il consigliereGiuseppe Pappalardo, elettonell’allora Pdl-Sicilia, a farsicarico della mozione «nell’esi-genza – ha spiegato durante laseduta – di voler salvaguarda-re il territorio e alla luce deinotevoli disagi procurati allacollettività, oltre che dai con-traccolpi economici subiti dal

tessuto commerciale del pae-se». A due settimane dal votod’aula è però un insofferenteDavide Russo, esponente delgruppo consiliare “Cittadini inAzione” e quindi dell’attualemaggioranza, ad accendere ifuochi. Lo fa su Facebook at-traverso un post al vetriolo:«Le associazioni di categoria, icommercianti e i cittadini – silegge – per mezzo del loro uni-co strumento che li rappresen-ta (il Consiglio comunale) sisono espressi. Quanto tempoancora deve passare? Possibi-le che da quel consiglio a oggi

sono trascorsi 14 giorni senzanessuna determinazione?».

L’affondo successivo valequanto uno j’accuse control’Amministrazione in carica:«Per cambiare il senso viariosenza nessuna consultazione– lamenta Russo – sono basta-ti 5 giorni! Non lamentiamocise poi ci sono estremi segnalidi dissenso! Non lamentiamo-ci se c’è disaffezione alla politi-ca! Non lamentiamoci se lagente non paga le tasse! Nonlamentiamoci se...». Tra i com-menti, Milena Verdi lancia ad-dirittura l’idea di una prossi-

ma sindacatura in chiave rosa.Ma quella è un’altra storia.

L’APPELLO DICONFCOMMERCIO

Intanto Confcommerciolancia l’allarme. «Si è registra-to un calo del 40% degli in-troiti proprio in quel segmen-to», spiega Giuseppe Rapisar-da al nostro giornale. «Tanteattività, penso all’edicola, alpanificio e al frutta e verdura,non hanno più il flusso di unavolta. Mettiamola così – aggiun-ge – è stata chiusa un’arteriaprimaria: dove c’era una voltauna via principale, ora non c’èpiù». La partita è tesa ma restatuttavia aperta la via al dialo-go: «Ci auguriamo – dichiaraancora l’esponente dell’asso-ciazione di categoria – che inprossimità delle festività nata-lizie ci possa essere un cam-biamento di rotta». Replicaimmediata di Anthony Barba-gallo: «Abbiamo avuto – riferi-sce a “Paesi Etnei Oggi” – del-le interlocuzioni con loro, sonostate avanzate alcune ipotesi

che vaglieremo assieme, tenu-to conto anche di altre esigen-ze che non sono solo quelledei commercianti. L’interessepubblico è una cosa, quello dicategoria è un altro».

TIENE DUROIL SINDACO

Barbagallo pone alcuni di-stinguo sul posizionamentodell’aula e prende tempo. «Ilvoto del Consiglio è significa-tivo. Ma riguarda solo una por-zione dell’intero asse viario,quello cioè tra la via Etnea e ilcorso Ara di Giove. Così facen-do – ammonisce il sindaco –si tornerebbe alla situazione dimaggio, che ha portato soltan-to problemi alla città e che nonè stata apprezzata. L’Ammini-strazione sta quindi verifican-do che ipotesi ci sono in cam-po per un nuovo assetto via-rio».

IL RILANCIODEL CENTRO

Insomma, nonostante l’al-

zata di scudi generale il sinda-co difende il valore della pro-pria “rivoluzione” stradale.

«L’ingresso in città dalla viaEtnea consente un accesso im-mediato in piazza da sud, ov-vero dalla zona da cui proven-gono più macchine, cioè daCatania, Tremestieri Etneo, daSant’Agata li Battiati, Masca-lucia e San Giovanni la Pun-ta. L’asse est-ovest, quello dacui provengono le auto dalleAci e da Trecastagni, è il menoprivilegiato».

Una scelta in chiave turisti-ca, a quanto pare. L’intento di-chiarato dell’Amministrazioneè quello di portare quanti piùpassanti al centro cittadino:«Peraltro – aggiunge Barba-gallo – il nuovo accesso per-mette di entrare direttamentea piazza Don Diego e passarequindi dall’unica basilica mi-nore della zona etnea.

Il passante si trova così adusufruire della prospettiva vi-siva migliore possibile, con ilVulcano in fondo e la chiesa alato».

Pedara, continua lo scontro sulla viabilità. Fanno fronte i consiglieri: “Il corso Ara di Giove torni come prima”

Il pugno duro di Barbagallo«Ci sarebbero ulteriori disagi»

F. M. A.

La succursale dell’Istituto “LombardoRadice” di Gravina in mezzo alla... fogna!

Polemiche sulla fuoriuscita di liquami fognari nei pressi della sezione distaccata

gazione in aula. A firmarla sonoClaudio Nicolosi, Concetta Ciancio-lo, Rosario Condorelli, RosarioD’Urso. La richiesta all’Amministra-zione è delle più semplici: «Cosa siintende fare per risolvere la situa-zione?».

Le premesse. I consiglieri segna-lano che «la Provincia Regionale diCatania in varie note, l’ultima è del10 novembre, ha già segnalato i fattiverificatasi in via Zangrì, a causa del-la fuoriuscita di liquami al piano ter-

ra». Inoltre, sempre in quella comu-nicazione, l’ente di Palazzo Mino-riti «ha richiesto l’individuazione deiproprietari degli edifici da cui partela condotta fognaria che attraversa ilplesso scolastico e che convoglia iliquami nella fossa settica posta avalle dell’istituto». In ultimo, anchegli uffici comunali, «al fine di proce-dere alle verifiche tecniche hanno ri-chiesto la somma necessaria, chenon risulta essere stata prevista nelbilancio e nella variazione». L’am-

Fernando Massimo Adonia

montare girerebbe intorno alle 3milaeuro.

Si fa carico della battaglia Clau-dio Nicolosi di “GravinAttiva”, con-sesso civico d’ispirazione democra-tica: «Si tratta di una telenovela cheparte da marzo. L’odore dentro, loassicuro, è pesantissimo. In alcunicasi si è dovuta sospendere anchel’attività scolastica per alcuni giorni.Il problema tuttavia non riguardasolo la scuola, ma anche i cittadini. Si tende a far finta che il problema

non ci sia, ma la documentazionec’è ed è chiara». Replica il sindacoDomenico Rapisarda: «Le risorse dicui hanno bisogno gli uffici tecnicinon sono così importanti da impe-gnare un assestamento di bilancio.Nei prossimi giorni – riferisce anco-ra a “Paesi Etnei Oggi” – verrà ef-fettuato un sopralluogo congiuntocon l’Asp per attuare tutte quellemisure che la legge impone di com-piere».

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«Il nostro piano di offerta forma-tiva intende perseguire una cittadi-nanza attiva e puntare sull’aperturaal territorio». A parlare è la professo-ressa Gisella Barbagallo (nella fotoin basso), dirigente scolastico del-l’Istituto Comprensivo “M. Purrello”di San Gregorio.

Insediatasi da pochi mesi, Barba-gallo ha iniziato con la promozionedi iniziative volte a una formazionecompleta degli allievi dell’istituto,compreso il “Progetto 139” promos-

Scuola di legalità all’Istituto “M. Purrello” di San Gregorio, diretto dalla prof. Gisella Barbagallo

«Educhiamo i nostri bambini al rispetto delle regole»so dalle associazioni antiracket delSistema Confcommercio Impreseper l’Italia di Catania, in concomi-tanza con un incontro sul tema dellalegalità tra gli alunni e il magistratoMarisa Acagnino, sono state infattidistribuite agli allievi copie della Co-stituzione italiana.

«Sensibilizzare i bambini sui va-lori di equità, giustizia e legalità èfondamentale – dichiara la dirigentescolastica –. Questo genere di inizia-tive proseguiranno, grazie anche allacollaborazione della professoressaSardo, anche nel mese di gennaio».

I progetti dell’istituto Purrello,però, riguarderanno anche le immi-nenti festività natalizie – si ricordano“Ri-Natale” e “Facciamo feste” – ealtri di natura sportiva: «Abbiamoriattivato anche le nostre strutture –continua Barbagallo – collaboran-do con associazioni sportive chehanno dato il via a corsi gratuiti come

il minibasket per gli alunni dellequarte elementari e la pallavo-lo per le quinte».

La neodirigente, poi, si soffermasul passaggio di ruolo da insegnan-te a preside: «Si tratta certamente diun cambiamento radicale sotto moltiaspetti – ammette Barbagallo –.

Cambia tutto sia sul piano psico-logico sia nello stile di vita. Il diri-gente scolastico è per sua naturamultitasking, nel senso che affrontanel giro di poche ore questioni divaria natura: dalla sicurezza, alla con-tabilità, dall’edilizia scolastica al giar-dinaggio, e così spesso ci si trova adassumere decisioni in tempi brevirispetto a situazioni nuove e impre-viste.

In questo senso possiamo direche è un ruolo che viene svolto insolitudine, seppure posso dire dipoter contare su validissimi collabo-ratori». Su quale sia l’aspetto più in-teressante della nuova professione,pochi dubbi: «Poter dare un’impron-ta personale alla scuola in cui si ope-ra, attraverso un impegno continuoe il sostegno della comunità scola-stica tutta, è entusiasmante».

Fare la preside, oggi, comportaperò anche numerose responsabili-tà nella gestione di ragazzi che, spe-cialmente nella società odierna,hanno bisogno di essere seguiti conparticolare attenzione: «I ragazzisono in cerca di punti di riferimentosaldi – aggiunge Barbagallo –. I do-centi più apprezzati sono coloro chesanno dialogare senza mai perderedi vista il proprio ruolo. In una realtàsempre più fluida, i ragazzi cercanoporti sicuri. I giovani sanno ancorariconoscere e apprezzare chi tra noi

adulti ogni giorno opera con pas-sione ed entusiasmo». Il tutto, però,in un contesto economico in cui allascuola, e più in generale all’istruzio-ne, viene data sempre meno atten-zione: «La scuola ha bisogno di ri-trovare il suo ruolo storico di puntodi riferimento saldo per la comunitàe per la società.

Se la scuola saprà ritrovare fidu-cia in se stessa, potrà tornare ad es-sere credibile anche agli occhi dellasocietà. È necessario, tuttavia, unosforzo comune, una sinergia tra le Francesco Patti

San Giovanni LaPunta ha appenadato il via a tre im-

portanti realizzazioni riguar-danti il settore Lavori Pubbli-ci. Prima tra tutti la consegnaufficiale da parte della dittaappaltatrice della struttura de-stinata al centro di Protezio-ne Civile (COM) fruibile dal-l’intera provincia etnea.

La struttura iniziata nellontano 2004, era attesa or-mai da tanti anni dai cittadinipuntesi, poiché aveva subitouna prima interruzione a cau-sa del fallimento della dittache avrebbe dovuto seguir-ne i lavori e in un secondotempo un altro arresto per attidi vandalismo.

Due anni fa i lavori furonoripresi alacremente grazie adun finanziamento del Dipar-

In attesa di nuovi lavori il Centro di Protezione Civile di San Giovanni La Punta diventa operativo

Via libera alla costruzione dell’Istitutonazionale di geofisica e vulcanologia

Disoccupata, cinque figli a carico, sola e sottosfratto. «Non voglio l’elemosina da nessuno,chiedo solo una casa per i miei figli. Sono sola

e senza un lavoro». È l’appello disperato di una giovanemadre di famiglia residente a Viagrande, cui, nell’ultimoanno, è crollato il mondo addosso.

Il marito, da cui è separata, ha perso il lavoro e non èstato più in grado di mantenere la famiglia: moglie, unafiglia maggiorenne che ha dovuto abbandonare la scuola, etre figli minorenni di 17, 10, 8 e 5 anni.

In un primo periodo, facendo grossi sacrifici e potendocontare anche sulla sensibilità dei padroni di casa, lafamiglia è riuscita ad andare avanti onorando mese permese il pagamento dell’affitto (450 euro per un’abitazionedignitosa in un paese periferico come Viagrande).

Dall’estate scorsa i sacrifici non si sono tramutati inmiracoli, e pagare la casa in affitto è diventato impossibile.«I pochi soldi che riesco a mettere insieme facendo deilavori occasionali devo spenderli per i bambini, farlimangiare, mandarli a scuola.

Non ho più potuto pagare l’affitto. Non siamo personedisoneste o che vogliono approfittare della situazione.

Noi vogliamo e avremmo sempre voluto pagare l’affitto,ma non abbiamo proprio i soldi per farlo», conclude lagiovane mamma. «La mia figlia più grande ha dovutolasciare la scuola per dare una mano in famiglia».

Disoccupata di Viagrandecon 5 figli e sotto sfratto

Madre disperatachiede un lavoro

P.E.O.

timento Regionale di Prote-zione Civile di circa 2 milionidi euro, ottenuti dalla riasse-gnazione delle somme stan-ziate e dal residuo non spesodel finanziamento preceden-te.

Alla cerimonia di consegnaerano presenti varie autoritàtra cui il primo cittadino An-drea Messina il dirigente aiLavori Pubblici Viscoso, l’as-sessore ai LL.PP. Sapienza, ilmaresciallo della stazione lo-cale dei Carabinieri SaverioScalia, il comandante dei Vi-gili Urbani Cona, il dirigentedel Servizio Ricostruzione deldipartimento regionale Lizzioe le associazioni di volonta-riato del luogo.

«Al più presto ci saràl’inaugurazione del nuovocentro e l’avvio delle varie

attività previste - ha commen-tato il sindaco Messina -. Conl’operatività del centro potre-mo offrire un servizio fonda-mentale non soltanto nei casidi calamità naturale ma perqualsiasi altra esigenza lega-ta alla sicurezza ed alla pre-venzione. Tra l’altro il COMsorge su un’area di 11 milametri quadri e l’edificio hauna superficie di quasi 2 milametri con area attrezzata esala conferenze per oltre 300posti. Tra breve inizieranno

anche i lavori per la costru-zione di una seconda struttu-ra adiacente alla prima cheospiterà l’istituto nazionale digeofisica e vulcanologia cheattualmente ha sede in piaz-za Roma a Catania».

Consegnato ai cittadini an- Agata Amantia

che il parcheggio adiacente alcimitero di Trappeto. Anchequesta un’opera tanto attesache dovrebbe snellire ulte-riormente il traffico domeni-cale in via Santissima Croci-fisso, offrendo ai visitatori lapossibilità di lasciare l’auto insosta ed entrare con un col-legamento diretto al cimitero.

L’area dispone di 100 po-sti auto. Il progetto, redattodall’ingegnere Vitellino, conil contributo dell’architettoPlastini, è stato pensato e vo-

luto, nonché finanziato dal-l’attuale amministrazione cheha già in progetto altri tre par-cheggi adiacenti al cimiterocentro, il cui costo compren-sivo anche dell’esproprio delterreno è di circa 200 milaeuro. Inoltre sono previsti al-

tri lavori di completamentoper migliorare l’accesso al ci-mitero di Trappeto con la re-alizzazione di una rotonda travia Santissima Crocifisso eSan Basilio. Un’altra iniziati-va riguarda invece l’avvio deiconsueti Cantieri di servizioche rappresentano una fontedi guadagno sicuro per 69 di-soccupati.

Il servizio è stato finanzia-to con 215 mila euro asse-gnati dall’Assessorato regio-nale Famiglia, delle Politichesociali del Lavoro (direttivaassessoriale del 27 luglio2013) per un periodo di tremesi con 80 ore lavorative perogni soggetto impiegato. Lascelta degli addetti ai lavori èstata effettuata tramite unagraduatoria basata sui requi-siti in possesso al momentodella presentazione della do-manda.

I cantieri attivati sono quat-tro e riguardano lavori di cu-stodia e pulizia cimiteri, areeattrezzate, manutenzione se-gnaletica stradale ed edificipubblici, assistenza anziani,manutenzione e pulizia all’in-terno degli edifici scolastici.

«Una boccata d’ossigenoper 69 famiglie puntesi - haconcluso il sindaco Messina- che vivono un momentoeconomico e lavorativo diffi-coltoso e in alcuni casi addi-rittura drammatico e cheavranno in tal modo un’op-portunità lavorativa seppurea tempo determinato».

Inaugurazione del centro di Protezione Civile (COM) di SanGiovanni La Punta

La consegna del parcheggio adiacente al cimitero di Trappeto

istituzioni tale da rispondere ai millebisogni e alle tante emergenze quo-tidiane». Sul bullismo, infine, la sen-sazione che il cattivo esempio arrividai grandi è forte: «Ritengo che i gio-vani siano lo specchio di noi adulti– conclude il dirigente –. I giovani ciosservano e spesso ci imitano. E,ahinoi, noi adulti siamo nel quoti-diano molto più bulli dei nostri ra-gazzi. Dovremmo analizzare noi stes-si prima di giudicarli».

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Un’esperienza ventennalealle spalle, tra i primi acredere nella possibilità

di gestire il ciclo dei rifiuti, trasfor-mando la spazzatura in risorsa, Pie-tro D’Agostino (nella foto) – l’ammi-nistratore della “Domus Ricycle”,azienda catanese del settore – è unadelle figure che meglio conosce lasituazione attuale del territorio.

Tra i fondatori, a ridosso deglianni 90, della “Ecolit”, società conbase a Camporotondo Etneo,D’Agostino ritiene che lo scenarioodierno è figlio di una cattiva inter-pretazione della legge Ronchi, chenell’ottica dei legislatori avrebbedovuto snellire e centralizzare la rac-

colta dei rifiuti: “In Sicilia se n’è fattoun uso distorto – spiega – diretto acreare serbatoi di voti per i partiti,con centri di potere dove piazzaredelfini dei leader politici. Figure chemagari avranno avuto una prepara-

zione politica ma non altrettanto pro-fessionale”. Una mancanza di com-petenze specifiche da cui chiaramen-te non potevano derivare risultati diqualità: “Normale – continua D’Ago-stino – che con l’andar degli anni si

siano creati dei disastri gestionalienormi.

L’incompetenza l’ha fatta da pa-drona: distribuendo gli incarichi se-condo il cosiddetto “manuale Cen-celli” alla fine può succedere che ilbarbiere – che magari è un grandeelettore – si sia ritrovato a capo diuno degli Ato creati in Sicilia”.

L’amministratore di “Domus Ri-cycle” tiene a sottolineare come l’ori-gine dei problemi non deve per for-za essere frutto di una volontà benprecisa: “Non metto in dubbio la di-sponibilità o l’intelligenza di questepersone – chiarisce – ma l’esperien-za. Ci siamo ritrovati con un esercitodi amministratori che sono costatienormemente alla collettività, crean-do anche quei danni che possonoscaturire da una cattiva amministra-zione”. Adesso, però, è tempo di tro-vare i modi per invertire la tenden-

Negli anni 90 fu tra i fondatori dell’Ecolit di Camporotondo Etneo. Parla lo specialista PietroD’Agostino

Gli affari d’oro dietro il disastro dei rifiuti

Michele Milazzo

za. “Non si è cercato finora in nes-sun modo di rimediare a quanto fat-to. Si potrebbe iniziare, per esem-pio, cercando di incentivare tutti apagare le tasse, assicurando al con-tempo migliori servizi in cambio”.

Da rivedere sarebbe anche l’or-ganizzazione degli Ato: “L’imposta-zione manageriale delle Ato è sba-gliata e non rispetta i dettami dellalegge che individuava gli Ato unoper provincia. Al massimo – com-menta D’Agostino – era stato pen-sato un sub-ambito che servisse atutelare all’interno di ogni provinciale aree peculiari che necessitavanodi un servizio particolare e diversodalla generalità”.

Per quanto riguarda l’aspetto del-la raccolta, l’esperto ritiene che “ilservizio porta a porta è una buonasoluzione ma in base alla peculiari-tà del territorio a volte sarebbe me-

glio creare piccole isole ecologiche,che costerebbero meno del porta aporta”.

Tutti accorgimenti, però, che de-vono essere accompagnati daun’adeguata educazione del cittadi-no: “Bisogna educare alla raccoltadifferenziata, coinvolgere i cittadinifacendo notare gli aspetti positivicome per esempio il fatto differen-ziare comporta sgravi sulle bollette”.

Passando alla novità degli Aro –costituiti dai comuni – D’Agostinodichiara che “alcuni comuni pareabbiano imboccato la strada giusta,anche se c’è ancora molto da mi-gliorare”. Mentre sui termovaloriz-zatori D’Agostino conclude con unparagone: “Sono come le medicineche servono per il malato, ma biso-gna costruirli al posto giusto, stu-diando il territorio”.

Diciotto mesi è untempo sufficienteper dare un giudi-

zio concreto e ponderato suun’amministrazione. Ne è con-vinto Edmondo Pappalardo,ex consigliere provinciale ecandidato sindaco nel 2013 aTrecastagni. Ed è proprio sullecondizioni del comune allependici dell’Etna che Pappalar-do nutre più di qualche per-plessità.

«Non è questione di pregiu-dizi o acredine verso l’attualeamministrazione – dichiaral’esponente di Forza Italia –quanto di uno stato delle cose

che sembra così evidente danon poter passare inosservato.Almeno non a coloro che ten-gono a questa città».

Per Pappalardo, che a Treca-stagni è stato in passato sia con-sigliere di opposizione che as-sessore, le cose che non vannoper il verso auspicato da chi ac-colse con interesse l’elezione,nel giugno dello scorso anno,di Giovanni Barbagallo sono

Riflettori puntati su Trecastagni«Amministrazione bocciata»

Duro il giudizio dell’ex consigliere provinciale Edmondo Pappalardo sulla giunta Barbagallo

molte. A partire dall’ambiente.«La questione ambientale –

prosegue Pappalardo – è pa-recchio allarmante. Già negliscorsi mesi sui media sono ar-rivate le condizioni pietose incui versava l’isola ecologica;condizioni che da allora, per viadel clamore suscitato da quelleimmagini, sono migliorate mache comunque rimangonoperfettibili». A far discutere, in-fatti, non sarebbe soltanto lagestione da un punto di vistalogistico della struttura quantola stessa organizzazione del ci-clo dei rifiuti: «Se è vero che laresponsabilità spesso è del cit-

tadino – spiega – è innegabileche questa amministrazionenon abbia fatto alcunché perinvertire la tendenza. Mi riferi-sco innanzitutto all’incapacitàdi creare condizioni che potes-sero incentivare comportamentivirtuosi, a partire, per esempio,da sgravi sulle bollette per chiconferisce direttamente nell’iso-la ecologica». Un altro proble-ma, poi, riguarderebbe la cura

della vegetazio-ne nel territoriocomunale: «An-che in questocaso – proseguePappalardo – c’èstato a mio avvi-so un grave er-rore dell’attualegiunta. A Treca-stagni, infatti,fino a poco tem-po fa lavoravauna cooperativache si occupavasoprattutto discerbatura. Co-stava 40milaeuro l’anno ma garantiva unservizio adeguato. Tuttavia – vaavanti l’ex consigliere – conl’elezione del nuovo sindaco siè deciso di cambiare cooperati-va con il paradosso che per cin-que mesi ci si è affidati a un’al-tra cooperativa che a un costomaggiore ha offerto un servizionettamente peggiore».

Dalle parole di colui che nel2013 arrivò terzo nella compe-tizione elettorale è evidentecome la questione decoro ur-bano – un tema che negli ultimimesi è stato affrontato in diver-se realtà – riguardi in manieraprofonda anche il comune diTrecastagni: «Da queste parti,mi spiace dirlo, il decoro urba-no è pressoché assente. Un po’dappertutto il territorio è segna-to da poco ordine e pulizia; pernon parlare poi dell’illumina-zione pubblica spesso spentain diversi punti della città du-rante la notte. A tal riguardo –ricorda Pappalardo – l’ammini-strazione ha motivato il disser-vizio parlando di guasti alle cen-trali, ma il dubbio che possa es-

sere stato un modo per rispar-miare è venuto a più di qual-che cittadino».

Le carenze del’amministra-zione Barbagallo riguardereb-bero però anche altri settori ariprova di come l’attuale sinda-co stia disattendendo le pro-messe fatte in campagna eletto-rale: «A parer mio Barbagallonon ha saputo far valere l’espe-rienza di deputato regionale –afferma Pappalardo –. Finora miviene da dire che è andato avan-ti basandosi sulle cose eredita-te da chi ha guidato il paese inpassato, con il rischio però dinon valorizzarle a pieno». Il ri-ferimento in questo caso va alleopere del Parco Falcone e Bor-sellino e all’area mercatale datempo completa ma inutilizza-ta: «La verità è che in passato siè riuscito a trovare il modo difinanziare quell’opera e di por-tarla a compimento; e adessoperò non si sa bene cosa farci.È un peccato e una prova dellelacune di questa giunta» riba-disce senza mezzi termini Pap-palardo.

Esiste un luogo a Misterbianco, un piccolo e anticospazio caro alla tradizione paesana che, pur essen-do pubblico, è vietato ai misterbianchesi! Un bene

di tutti non concesso a nessuno! Sembra quasi la trama d’unanovella pirandelliana, eppure succede nella nostra realtà quo-tidiana! Il luogo è “u Cannaggeddu”, situato nel centro stori-co di Misterbianco, sconosciuto ai più, nascosto, davanti, dal-lo “stradone” (via Garibaldi), l’arteria principale che taglia indue il paese, e, da dietro, dai resti dell’antico e “sepolto”acquedotto romano. ‘U Cannaggeddu è un cortiletto, stretto ecieco, racchiuso ai lati da case basse e antiche, e da un orto,coltivato a fichi d’india e a limoni. All’interno del cortile c’eraun’antica fontanella, “u Cannaggeddu”, appunto, dove granparte degli abitanti del quartiere, tanto tempo fa, andavano a“prendere l’acqua fresca”. Ed era, soprattutto, una “tappad’obbligo”, un punto d’incontro e di dialogo, come adesso losono i bar, per i tanti contadini e artigiani del paese, cheprima d’affrontare un’altra giornata di lavoro, amavano rifo-cillarsi di quell’acqua fresca e allegra. E anche di sera, special-mente nella bella stagione, il cortile diventava un luogo diritrovo per ragazzi, donne, anziani, dove si accendevano con-versazioni a non finire!

Ma… un bel giorno, all’improvviso, con la scusa di lavorie di rilevamenti vari, il cortile, sito in via Garibaldi, tra i nume-ri civici 623 e 625, oltre l’ex ristorante Bivona, è stato “chiu-so” da un “muro” di legname e di catene, “sequestrato”, disoppiatto, agli abitanti e alla città! E le chiavi del cancelletto,passate di mano in mano, tra impiegati del Comune e dellaSovrintendenza di Catania, come tutte le cose “di nessuno”,sono scomparse dalla circolazione!

«Di recente – denuncia Angelo Battiato, componente delGruppo socioculturale “Parru cu tia” – anche il tavolato, po-sto all’ingresso del vicolo, è stato rimosso e sostituito, abusi-vamente, da una rete metallica elettrosaldata, impedendonedi fatto l’ingresso a tutti. Risulta rimossa, peraltro, ormai daparecchio tempo, la targa con l’indicazione “vicolo comuna-le” e il castelletto con l’antica fonte d’acqua. Facciamo appel-lo affinché il cortiletto ritorni ad essere com’era prima, unluogo pubblico, fruibile liberamente da tutti, perché è un benedei misterbianchesi».

Carenze che avrebbero ri-guardato anche il rapporto coni commercianti: «Il centro com-merciale naturale di Trecastagni– racconta l’ex assessore e con-sigliere provinciale – aveva datola disponibilità a organizzareeventi che potessero rivitalizza-re l’area. Tuttavia l’amministra-zione al momento di creare unasinergia con gli esercenti è ve-nuta meno, ancora una volta in-spiegabilmente». E così finisceche si salva soltanto la futuraapertura dell’istituto alberghie-ro, ricavato dall’ex ostello dellagioventù: «È un progetto su cuiho lavorato da consigliere pro-vinciale. Trasformando l’ostel-lo, mai utilizzato davvero, inscuola la Provincia risparmierà100mila euro all’anno. La garaper la realizzazione dell’istitutosarà indetta a gennaio e partiràda una base d’asta di 600milaeuro. Un’occasione per Treca-stagni, ma anche in questo caso– conclude Pappalardo – fruttodel lavoro di terzi. Quando toc-cherà all’amministrazione?»

‘U Cannaggeddudi Misterbianco. Luogo

pubblico o privato?

Dalla lettera del Prof. Angelo BattiatoGiusy Letizia PercipalleSimone Olivelli

Il video del giornalista di LiveSiciliaCatania, Antonio Condorelli (3aprile 2014) sullo scandalo dell’isola ecologica di Trecastagni

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Dicembre, gennaio e febbraio sono i mesi più freddidell’anno. Le destinazioni per fuggire verso il caldo sonotantissime, ma siamo tutti disposti a 20 ore di volo e aspendere cifre spropositate magari per una sola settima-na? In questo servizio, dopo aver interagito con le princi-pali agenzie di viaggio pedemontane, abbiamo voluto in-dividuare le mete più apprezzate dai vacanzieri. Dai risul-tati emerge la preferenza verso quelle con clima mite an-che d’inverno, più economiche e più semplici da raggiun-gere rispetto alle Maldive, Bahamas o altre famose metetropicali.

CANARIEOre di volo dall’Italia: 4/5 oreLe Isole Canarie sono forse la destinazione migliore,

per clima, distanza e rapporto qualità prezzo, si trovanonella zona Atlantica della Macaronesia che comprendeanche gli arcipelaghi di Madeira, delle Azzorre, di CapoVerde e parte del Marocco. L’arcipelago canario è formatoda sette meravigliose isole ognuna con il suomicroclima; Tenerife, Gran Canaria, Lanzarote, Fuerteven-tura, La Gomena, La Palma e El Hierro. Il clima è fantastico,primaverile durante tutto l’anno, temperatura mai sotto i22° anche a gennaio. Anche se le temperature non sonomai inferiori ai 22°C, non sempre è possibile fare il bagno

Ecco dove vanno gli etnei in vacanza. Gettonate le mete dove tutto l’anno regna l’estate

Caldo d’inverno, le mete preferite per un Natale da sognoo prendere il sole, specie da dicembre a febbraio, ma di-pende sempre dalla zona perchè come ho già detto il cli-ma varia da isola a isola.

CAPO VERDEOre di volo dall’Italia: 6 oreLe Isole di Capo Verde sono un arcipelago di origine

vulcanica situato a 600 km dalla costa occidentale del-l’Africa. Il clima è tropicale, le temperature variano pocodurante le stagioni dell’anno, le medie massime oscillanotra 25°C e i 30°C. L’anno può essere diviso in due macro-stagioni, la stagione secca che va da fine ottobre a giugnoe la stagione umida, da luglio a ottobre. I periodi miglioriper visitare Capo Verde sono quelli che vanno da no-vembre a luglio, quando la stagione è più secca. Meglioevitate il periodo che va da agosto a ottobre per via dellepiogge frequenti. I mesi più freddi sono gennaio e febbra-io. Caratteristica di Capo Verde è il forte vento, anche sepuò essere piacevole nei periodi in cui fa molto caldo esoprattutto l’ideale per chi pratica sport d’acqua come kite-surf e windsurf. Nei mesi di gennaio e febbraio il vento èpiù forte ma caldo. Sull’isola di Boavista il vento è un pòmeno forte, rimane il fatto che in queste isole in pienooceano Atlantico soffia sempre il vento, poi dipende daigiorni, e dalle settimane.

MADEIRAOre di volo dall’Italia: 5/6 oreL’isola di Madeira gode di un clima sub-tropicale

che non raggiunge mai picchi estremi; le temperature

medie vanno dai 18°C ai 24°C. Le temperature diurneoscillano intorno ai 17/18°C da dicembre ad aprile,mentre superano i 20 gradi (arrivando fino a 25/26gradi ad agosto) tra giugno e ottobre.

Le minime notturne oscillano intorno ai 13/15 gradida dicembre a maggio, e tra i 17 e i 20 tra giugno eottobre. Le piogge sono abbastanza frequenti nel peri-odo che va da ottobre a marzo, mentre nel periodoestivo sono praticamente assenti. Il soleggiamento è di-screto in inverno, circa 5 ore di sole al giorno a novem-bre, dicembre e gennaio, e buono, ma non eccezionale,nei mesi estivi con circa 8 ore medie al giorno da luglioa settembre.

Il clima mite dell’isola rende la sua visita piacevole inqualsiasi periodo dell’anno.

MAR ROSSOOre di volo dall’Italia: circa 4 orePer chi ama il mare e il relax il Mar Rosso è una

delle mete più apprezzate dai turisti, il clima è secco emite, le piogge praticamente assenti e le temperaturequasi sempre alte.

E’ meglio evitare i mesi estivi quando le temperatureraggiungono i 45°-50°.

Le stagioni ideale per una vacanza in MarRosso sono la primavera e l’autunno, ma anche in in-verno può essere piacevole, magari passando il Natalein costume in spiaggia.

Il mare meraviglioso e il clima favorevole si unisconoai prezzi molto bassi e alle poche ore di volo per rag-giungere i migliori resort del paese.

Ecco, secondo i nostri sondaggi, i luoghi preferiti all’interno delle agenzie di viaggio che operano nella provincia

EMIRATI ARABI – DUBAIOre di volo dall’Italia: circa 5 / 6 oreSe cercate il caldo in mesi come dicembre e

gennaio, u n’altra meta da considerare è senzadubbio Dubai. Dubai offre davvero tutto, dai siti storici aigrandi centri commerciali, dalle splendide spiagge agli hoteldi lusso. Dubai non è una delle mete più economiche èquindi preferibile organizzare la vacanza con largo antici-po e senza affidarsi a tour operator.

KENYAOre di volo dall’Italia: circa 7 orePer chi cerca solamente, mare, relax e spiagge da sogni,

molti sono i posti che offrono pacchetti di una settimanaAll-inclusive anche a partire da 800 euro. Tra queste tro-viamo sicuramente il Kenya, meta tra le più gettonate perchi decide di lasciare il freddo inverno italiano e sbarcarenell’eterna estate. Il Kenya gode di un clima particolarmen-te piacevole tutto l’anno. Le temperature variano dai 20 ai30 gradi per tutto l’anno. Ci sono due stagioni di pioggia:in primavera, più abbondanti, tra marzo e giugno; e inautunno, di breve durata, da ottobre a dicembre. Si trattaquasi sempre di acquazzoni di breve durata. Per il mare siconsiglia la zona tra Watamu e Malindi.

P.E.O.

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Valverde pur essendo incollina ai piedi dell’Etna,a circa 300 metri sul li-

vello del mare, ha sempre avutouna grande relazione con l’immen-sa distesa blu.

Si narra che i pescatori di Aci-trezza che salavano le acciughe nelmese di maggio, dopo 90 giorniiniziavano a venderle, proprio inoccasione della ricorrenza dellafesta della Madonna di Valverde,l’ultima domenica di agosto. La tra-dizione è stata ripresa dalla ProLoco valverdese che si è fatta pro-

Per quindici giorni di fila ci siamo recati a Villa Cosentino ma abbiamo trovato chiuso

Museo delle conchiglie, simbolo della cultura negata

motrice della “Sagra della acciu-ga”, che da trent’anni si svolge nelcentro cittadino.

L’altra relazione Valverde - mareè costituita dall’eccellente “Museodelle conchiglie” dedicato FrancoMarescotti (noto collezionista cheha donato queste preziosità al Co-mune prima di morire).

Ospitato nei locali della VillaCosentino (via del Santuario n. 4),espone una molteplice di specie diconchiglie, provenienti da tutto ilmondo, con varietà di forme e dicolori.

Da sempre i molluschi hannoaffascinato l’uomo, per le caratte-ristiche che le rendono davverouniche. Anche le più semplici consuperfici lisci o leggermente rugo-

se presentano caratteri distintiviutili agli studiosi. Eppure il museopotenziale attrazione sia per citta-dini che per turisti, non gode delle“cure” necessarie da parte di chi

dovrebbe renderlo fruibile. Perquindici giorni, da lunedì a dome-nica, puntualmente tutte le matti-ne ci siamo recati a Villa Cosenti-no ma abbiamo trovato il cancellochiuso con catena e lucchetto. Ab-biamo chiesto in giro, ma moltisconoscono pure che esiste. Pareche le chiavi siano in possesso diqualcuno del luogo che occorre in-terpellare se si ha voglia di visitar-lo. Il sindaco Rosario D’Agata, inuna intervista rilasciata alcuni gior-ni addietro: “…Il Museo era statodato in gestione alla Pro Loco, mada qualche tempo rimane chiuso.Abbiamo iniziato un percorso perl’affido e credo che dalla prossimaprimavera potrà essere fruibile ap-pieno”. Dopo le parole ovviamen-te rimangono i fatti…

Ma allora, ci chiediamo, perchésul sito del Comune si legge: “Vi-sita guidata al museo delle conchi-glie….

E’ aperto al pubblico tutti i gior-ni dalle 8.30 alle 13.30 sabato edomenica incluse. I visitatori po-tranno ammirare le meraviglie del-la natura esposte in tutta tranquil-lità e saranno accompagnati duran-te il loro percorso della disponibi-lità e della cortesia del personale

presente.Per i gruppi organizzati le visite

scolastiche e necessaria la preno-tazione in tal modo sarà possibilestabilire un giorno specifico nelquale la struttura sarà messa a di-sposizione del richiedente e saràassicurata la presenza della guida.

Le visite guidate sono il modomigliore per conoscere a fondo ilmondo delle conchiglie e i tesorisommersi del mare. Il museo è in-testato all’architetto Francesco Ma-rescotti, che in molti anni in giroper il mondo ha raccolto migliaiadi conchiglie. La collezione neglianni 80 è stato acquistato dal co-mune di Valverde insieme ad unaricca biblioteca di testi sulle con-chiglie”.

E ancora, cliccando sul sito del por-tale (www.museomarescotti.it): “La pa-gina web non è disponibile”. Altrabeffa per un potenziale turista chemagari, lungo il suo soggiorno aipiedi del vulcano volesse fare unacapatina al Museo.

Il nostro giornale ritornerà adaccendere i riflettori sull’argomen-to la prossima primavera per ve-dere se le promesse dell’ammini-strazione saranno mantenute!

Con l’approssimarsidelle elezioni ammi-nistrative che si svol-

geranno a maggio 2015, a cau-sa della sfiducia ricevuta dall’or-

mai ex sindaco Concetta Rapi-sarda, a Tremestieri Etneo rico-minciano le grandi manovre per

il rinnovo del consiglio comu-nale e l’elezione del primo citta-dino.

Difficile al momento stilareuna rosa di papabili, anche se inomi che circolano sono diver-si. Del resto, con la disaffezionediffusa nei confronti della poli-tica, non è semplice per i cittadi-ni orientarsi specialmente ades-so che si è lontani dalla defini-zione esatta di quelle che sa-ranno le alleanze. Coalizioniche, peraltro, ancora una voltarisulteranno decisive per la vit-toria finale.

Desta curiosità il caso di Ca-nalicchio – frazione di Treme-stieri, ma centro che conta ben12mila abitanti – che a oggi nonha mai espresso un sindaco pro-

veniente dal territorio né unarappresentanza di consiglieripari a quella che fa riferimentoal centro cittadino. Diversi sonoi motivi che potrebbero spiega-re questa apparente marginalitàdalla politica cittadina dei resi-denti di Canalicchio; tra essi, dicerto, il fatto che la zona sia per-lopiù abitata da persone che –per lavoro e abitudini – condu-ce una vita più legata all’areametropolitana di Catania che alcentro tremestierese.

In tal senso, c’è anche chi so-stiene – ma non è facile capirese si tratti di leggende o meno –che molti tra gli abitanti di Cana-licchio non saprebbero neancheindicare dove si trova il Palazzodi città.

Si parte dalle frazioni, muove i primipassi «Nuovaluce per Tremestieri»

Che qualcosa possa cambia-re con le prossime amministra-tive, però, sono in diversi a pen-sarlo. Nelle ultime settimane èiniziato a girare per le strade del-la città un nuovo simbolo, “Nuo-valuce per Tremestieri”, chepunta a raccogliere intorno aesso le istanze di chi vorrebbepartecipare alla stesura del pro-gramma elettorale, un program-ma con una particolare attenzio-ne nei confronti delle frazioni.In un volantino – a firma tra glialtri di Talbot, Biondi, Smecca,Rosano, Grasso, Rizzo, Micale,Costa, Di Mauro, Ugliola – è sta-to anche spiegato che i promo-tori di questo nuovo soggettopolitico hanno inviato a fine ot-tobre una nota al Commissario

Problema degradourbano a Valverde. Da mesi, ora-

mai, sono tante le segnala-zioni da parte di cittadini spa-zientiti dal deturpamento dinumerosi marciapiedi –molti dei quali in centro sto-rico – a causa della presen-za di deiezioni animali.

Il fenomeno, purtroppo,riguarda ormai diversi co-muni del comprensorio et-neo, a riprova di come si siain molti casi ben lontani daun livello di civiltà e rispettodelle norme sociali tale da garantire un adeguato livello di vivi-bilità. Stavolta l’attenzione è puntata su Valverde, cittadina cheospita un importante santuario dedicato alla Madonna e il mu-seo delle conchiglie Franco Marescotti; motivi, questi, che ren-dono il comune meta di turismo.

Le strade che maggiormente risultano degradate da questopunto di vista sono corso Vittorio Emanuele, cuore pulsantedella cittadina, e le vie Calì Giovanni Verga, Onorevole Cristaldi,Marconi, Manzoni, Papa Giovanni XXIII: in questi luoghi, infatti,si rischia di doversi cimentare in improbabili slalom per evitaregli escrementi. Se è innegabile che il cambiamento possa passa-re soltanto da una maggiore coscienza civica da parte dei pos-sessori di animali – che a fronte dell’amore per gli amici a quattrozampi dimostrano molte volte una minore attenzione verso ipropri simili –, un aiuto tuttavia potrebbe arrivare dalle istituzio-ni – amministrazione e vigili urbani in primis – che potenziandoi controlli sul territorio, e la relativa repressione dei comporta-menti incivili, potrebbero iniziare a indicare la giusta via da intra-prendere.

Denunciata la maleducazione dialcuni cittadini di Valverde

Marciapiedi deturpatidalle deiezioni animali

M. M.

del Comune per chiedere unincontro per affrontare le que-stioni più delicate che caratteriz-zano le frazioni: dalla pulizia aldecoro urbano, passando per lamanutenzione degli istituti sco-lastici al controllo del ciclo deirifiuti, fino ad arrivare al randa-gismo; senza dimenticare poi lapenuria dei loculi nel cimiterocomunale e la mancanza di unpalazzetto dello sport che ob-bliga la locale società pallavoli-stica a emigrare, per le partite ca-salinghe, nella vicina Pedara.

A detta dei promotori di“Nuovaluce per Tremestieri”, damigliorare ci sarebbe anche lacura della vegetazione e il gene-rale distacco con cui la recentepolitica sembra aver trattato ilterritorio. La richiesta al commis-sario – in un primo momentoaccettata con un incontro che sisarebbe dovuto tenere il 15 di-cembre – è stata posticipata. Tut-tavia è solo questione di tempo,e probabilmente già prima del-le festività natalizie i portavocedi “Nuovaluce per Tremestieri”torneranno ad affacciarsi sullapolitica cittadina.

Michele Milazzo

Tra le varie istanze, la messa insicurezza dei tombini della centrale

via Marconi dove gli automobilisticostretti ad effettuare vere e proprie

“chicane” mettendo in pericolol'imcolumità dei pedoni

Lucia De Lutiis

Si susseguono i movimenti in vista della prossima tornata elettorale a Tremestieri Etneo

Page 8: Dicembre 2014 - Paesi Etnei Oggi

www.paesietneioggi.it8 ACESE

Page 9: Dicembre 2014 - Paesi Etnei Oggi

www.paesietneioggi.it 9JONICA

Page 10: Dicembre 2014 - Paesi Etnei Oggi

www.paesietneioggi.it10

È stato l’unico consigliere a dire“no” alla approvazione del bilancio comunale. Sebastia-

no Anastasi, esponente di Grande Ca-tania, presidio a Palazzo degli Elefantidel movimento autonomista di Raffa-ele Lombardo, ha puntato i piedi. An-che a costo di smarcarsi dalle strategiedei colleghi d’opposizione, che hannopreferito invece non far cadere il nu-mero legale in aula, oliando così il per-corso della Giunta in cambio però del-l’accoglimento di alcune proposte inmerito ai Servizi sociali e al-l’assistenza dei minori condisabilità. Un risultato lostesso insoddisfacente perAnastasi: «Il bilancio appro-vato è lontano – spiega a“Paesi Etnei Oggi” – dallarealtà di questa città. Dietroil paravento della Crisi eco-nomica e dei tagli subiti, nonsi sta facendo nulla affinchéquesto strumento sia dav-vero rappresentativo dellacontesto amministrato.Quello portato in aula, di fat-to, non è il bilancio della cit-tà di Catania, ma del soloComune. Si dirà: “Norma-le che sia così”. Invece, no.La verità è che tagliando eancora tagliando, non reste-rà altro da gestire che lamera macchina amministra-tiva. Non la città, ovvero la legittima de-stinataria dell’azione di governo. Man-ca totalmente, quindi, la penetrazionenel territorio».

LA CRISI DELLA POLITICA

Un Ente divenuto dunque autore-ferenziale, secondo le valutazioni delconsigliere di Grande Catania. Il tutto afronte di una città sempre più povera ea corto d’iniziative. «I cittadini, spessoerroneamente, pensano che il sinda-co, il presidente della Regione o il capodel governo, abbiano la bacchetta ma-

gica. Detta così la questione è assai sem-plificata. C’è di vero, che la gente si aspet-terebbe dalla politica un’inventiva su-periore, affinché il cosiddetto Palazzosia davvero vicino alla città». Un sentireche supera di gran lunga il quadropolitico generale. «Sia chiaro – precisaAnastasi – un sindaco da solo non puòinvertire una tendenza che è naziona-le. Però, se come leader fai di tutto perdare la scossa, dal taglio delle tasse alrecupero di fondi, e non solo europei,la città ti segue e collettivamente si av-

via un percorso virtuoso. Il cui tragitto,soprattutto oggi, deve essere politico,morale, e non soltanto numerico».

IL PRIMO CITTADINO

L’azione del sindaco Enzo Bianco?«La città se n’è accorta: non c’è, è pale-se», taglia corto Anastasi. E parte im-mediato il confronto con il primo citta-dino uscente. «Da Bianco i cittadini siaspettavano qualcosa di diverso daStancanelli, il quale ha svolto nei fattiuna gestione commissariale. Per carità,una figura presente in città, che ha sa-

nato le casse comunali. I cittadini conlui, però, non hanno visto quel di più.In Bianco cercavano il politico autore-vole, e lo è, che in virtù della sua espe-rienza poteva dare quel colpo di manoche vent’anni fa sicuramente diede».Fantasia, ma anche contatto visivo. «Di mio – continua – posso dire chesono ogni giorno al Palazzo e franca-mente vedo molto poco spesso il sin-daco. Mi riferiscono che sia spesso aRoma, tutto ciò legittimato dall’incari-co all’Anci. Una volta – racconta il con-

sigliere di Grande Cata-nia – l’assessore Lui-gi Bosco, in se-duta pubblica,ha riferito cheappena rice-vuto l’incarico,il sindacoavrebbe chie-sto un particolare sostegno a consiglie-ri e assessori perché da quel momentoin poi sarebbe stato poco presente incittà».

RENZI E NAPOLITANO

Intanto però Bianco ha fatto sì chada Catania passassero personalità dirilievo. Argomenti assolutamente fuoridalle righe per Anastasi. «Catania nonriparte con la visita del presidente dellaRepubblica o di Matteo Renzi, o anco-ra della Nato». Questione di contenuti,forse. «L’intervento del capo del Go-verno – aggiunge – l’ho sentito tale equale da Barbara D’urso. La nostra erauna platea di addetti ai lavori. E non halasciato nulla sul piatto. Né sul creditod’imposta, né sugli aiuti ai comuni vir-tuosi che stanno operando bene. In-somma, a cosa serve tutto ciò se nonc’è una cabina di regia? Probabilmen-te sarò io a non vederla, ma non sonoil solo».

LA SQUADRA DI GIUNTA

Gli assessori, dunque. Un capitoloche Anastasi affronta a due velocità. «Mipare, soprattutto nell’ultimo periodo,che sia nello stile di molti sindaci noncircondarsi di gente che possa fargliombra. Nonostante ciò, non ho pro-blema a dire che li vedo davvero im-pegnati. Qualcuno di loro dialoga congli assessori, con i consiglieri comuna-li, rimanendo disponibili poi ad acco-gliere anche gli emendamenti dell’op-posizione. Ma l’impegno da solo nonbasta. Ogni assessore può arrivare aun punto, oltre il quale c’è Bianco. Unlimite».

SERVIZI SOCIALI

È sul nodo degli asili nido che l’ana-lisi si fa rovente. «Stiamo parlando diun disastro. Un tema dunqueche sta devastando tuttii servizi sociali. È dalì che si capiscecome questaAmministrazio-ne sia lontanadalla realtà citta-dina. Non en-tro nel meri-

to dell’integrità politica e morale di Troja-no. Qui siamo tutti in buona fede, seavessi dubbi mi rivolgerei ad altre sedi.Il problema è uno e riguarda l’interosistema dei servizi sociali. Parliamo diuna grande partecipata a comparto sta-gno. L’opzione degli asili nido era utilealle famiglie e a chi doveva andare alavorare. Aveva una senso. Il risultatoattuale, anche sulle tariffe, è imbaraz-zante, più alte rispetto a quelle dei pri-vati. Insomma, gli iscritti sono sempremeno».

CONCRETEZZA

Giudizio duro. Anastasi però non sinasconde dietro un dito e invoca con-cretezza, anche per i suoi. «Chi fa op-posizione ha l’obbligo di produrre unacontropartita. Il mio metodo è dare al-ternative. Nel voto sul Bilancio l’ho fat-to. Punto per punto. Anche se l’Ammi-nistrazione non s’è preoccupata quasiminimamente del mio contributo». Un

metodo già sperimentato alla guida delterritorio, quando Anastasi era cioè pre-sidente dell’allora sesta Municipalità.«Penso a San Nullo. Sono tantissimi iterreni abbandonati, molto di più ri-spetto alla superficie edificata. Nei pia-ni di zona, quando c’è stato da espro-priare terreni, alcuni sono stati dati allecooperative, altri li ha tenuti il Comuneper sé. Su questi non si è fatto nulla. Sitratta di ettari ed ettari sporchi, che pren-dono a fuoco facilmente. Ma se questivenissero messi in vendita o in affitto ea prezzi ragionevoli, si attiverebbe si-curamente un circuito virtuoso. Insom-ma, nonostante la crisi, i soldi per ilmattone si trovano sempre. In tanti livorrebbero acquisire per farci posti auto,ma anche aree adibite al gioco dei bam-bini. Di queste realtà, ne sono certo,Catania ne è piena. Si tratta di soldisicuri e un arredo dignitoso per il no-stro territorio».

CONSIGLIO OMUNICIPALITA’?

Obbligatorio un confronto trale due esperienze amministrative.«Meglio fare il consigliere. Certo, ilpresidente di Municipalità è al ver-tice di una comunità e se ne sente

immediatamente responsabile. Mase un esponente a Palazzo degli Ele-

fanti studia, fa proposte e sa farsi ri-spettare, può essere davvero incisi-

vo per la tutta la città. Ho portato acasa risultati politici – aggiunge

soddisfatto – che da presiden-te non avrei potuto nean-che immaginare».

L’AUTONOMIA

L’eredità di RaffaeleLombardo. «Ha subito un giudizio che,anche se amaro, va rispettato. Nono-stante ciò, vi assicuro che resta unamente lucida e in grado di decifrarel’evolversi della situazione nazionale. Oggi però non si addentra nelle logi-che elettoralistiche e neanche in quellecittadine. È fuori. Il nostro gruppo godequindi di grandissima libertà. Tuttavia,sappiamo che a lui possiamo semprechiedere consiglio. È un uomo che hadavvero una visione d’insieme supe-riore. In questo momento è però in unaattesa serena della fine dell’iter giudi-ziario che lo riguarda».

“SERVE UN LEADER

GIOVANE”

Insomma, Anastasi rivendica conorgoglio la militanza autonomista.«L’Mpa mi ha formato. Ai congressi nonsi parlava mica di voti o di assessorati.La gente si è fatta un’idea alterata su dinoi. Allora, avevamo contatti con i ca-

«Il sindaco Bianco fuori dalla realtà»Anastasi, sull’Area metropolitana avverte: «Diverrà un vasta periferia. Salviamo i nostri quartieri»

talani, con gli scozzessi, con i rappre-sentanti del Vaticano. C’erano confrontiserrati al nostro interno, eravamo cu-riosi di riscoprire le radici siciliane. C’eratanto di buono e sono fiero di queigiorni». Un eredità che è certamenteanche politica. E che per Anastasi dà lamisura della forza della “colomba”. Ri-cattatoria, per alcuni. « Il movimento, infondo, da piccolo che era, ha messo incrisi un governo nazionale, ha azzera-to una giunta regionale e ha spaccato ipartiti maggiori. Oggi serve dunqueuna persona nuova, magari un giova-ne, che si prenda la responsabilità diriprendere in mano quelle redini. Unasorta di Salvini, il quale è stato capacedi risollevare la Lega dal suo periodopeggiore».

LA COLOMBA ZOPPA

Intanto l’ex Mpa è in diaspora e datempo. Parte degli “amici” sono transi-tati nel centrosinistra. «La mia opinio-ne è che saranno sempre degli ospitisgraditi sia alla Regione siciliana, sia alComune di Catania. Non si può farefinta che il proprio passato non esista.Mi dà fastidio l’atteggiamento di chi simuove così. Non so dire se in futurotorneremo assieme. Servirebbe che lenuove generazioni sappiano fare au-tocritica». Un’emorragia che tocca an-che il gruppo Grande Catania: «La per-dita di Carmelo Coppolino è stata uma-namente grave. Si era amalgamato per-fettamente. Non credo però che avràora le stesse soddisfazione che ha vis-suto con noi».

AREA METROPOLITANA

Un processo riformatore che tutta-via spaventa. «Non vedo risultati con-creti. Se ci sarà, io propongo che siarispettata l’identità dei nostri quartieri enon solo dei paesi limitrofi. Penso aSan Giovanni Galermo, Cibali, etc.. Silavori per la creazione dei Municipi. Essipossono diventare l’interfaccia forte ri-spetto ad una grande Area Metropoli-tana che rischia di creare grandissimearee limitrofe. Vedo già Trappeto norde san Giovanni Galermo unite a SanPaolo e Fasano, zone che hanno già iloro problemi.

Una somma di periferie. In questo, icentri storici delle varie di Nicolosi, Ma-scalucia, Gravina, manterranno un pro-filo bellino, “finicchio”. E le periferie? È infatti questa la vera mostruosità chesi sta andando a creare. Altro che Pia-no regolatore Metropolitano. Non pos-so pensare che sia un’idea di Salvo DiSalvo. La sua formazione glielo impe-direbbe. È sicuramente del Sindaco enon la condivido affatto. Anzi, mi pre-occupa».

Fernando Massimo Adonia

CATANIA CITTÀ

Momenti di tensione durante la visita a Catania di Matteo Renzi

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Insediatosi ufficialmente il 27 gen-naio 2014, don Piero Galvano, diret-tore della Caritas diocesana di Cata-nia, da anni si impegna - con dedizio-ne figlia della vocazione che lo accom-pagna da una vita - a favore dei menofortunati. Sia che si tratti di un gestoconcreto che di una parola di confor-to, il suo aiuto giorno dopo giorno èpunto di riferimento per tantissimi.

Fra i suoi impegni anche quello diparroco presso la parrocchia “BeatoPadre Pio da Pietrelcina” nel quartie-re catanese di San Giorgio. Nell’immi-nenza delle festività natalizie Paesi Et-nei Oggi ha incontrato don Piero perfare una panoramica generale sullapovertà ai piedi del vulcano.

Don Piero essere direttoredella Caritas etnea, oggi, è unimpegno non da poco…

Ho accettato questo incarico conspirito di umiltà e obbedienza verso ilvescovo di Catania, e con la consape-volezza di essere “deficente e inade-guato”. Questo è il motto della miaparrocchia: deriva dal verbo latinodeficere cioè mancante di qualcosa.Ai miei parrocchiani dico sempre chesiamo tutti deficienti ed inadeguati alcompito a cui il Signore ci chiama. Nonnascondo che dopo aver ricevuto lanotizia della nomina mi sono sentitomale fisicamente. Mi sentivo un pretedi periferia, che lì aveva la sua dimen-sione; poi però ho accolto l’incaricoconfidando nel sostegno del Signoreche aiuta a risolvere i problemi. Tanto

nella parrocchia di San Giorgio quan-to alla Caritas etnea.

Quali sono stati i primi passicompiuti da direttore della Cari-tas?

Abbiamo ristrutturato tre grossiappartamenti, di cui uno confiscatoalla mafia, dove attualmente sonoospitate otto famiglie. La decisione è

stata quella di destinare gli immobiliper il ricovero di ragazze madre e don-ne con bambini in difficoltà, in quan-to figure più fragili nella società odier-na. Un altro intervento è stato quellodi migliorare e ampliare la mensa del-la cucina dell’Help Center della sta-zione. Grazie a una raccolta fondi acui hanno partecipato tantissimi cata-nesi, abbiamo recuperato 9mila euroche ci hanno permesso di rendere piùvivibile un luogo che fornisce ogni gior-no un pasto caldo a chi ne ha biso-gno.

Chi viene a bussare oggi allaCaritas?

Vi sono molti stranieri, ma anchediversi italiani. A volte intere famiglie.Ci cercano per un pasto, ma anche

per usufruire del centro ascolto di viaAcquicella. Sono tanti quelli che chie-dono conforto dopo aver perso il la-voro. A essi cerchiamo di venire in-contro tramite il microcredito e fornen-do piccoli buoni spesa. Ma come det-to, l’aiuto materiale va accompagnatodal sostegno psicologico. L’aumentodei divorzi ha influito sulla cre-

scita della povertà?Sono tanti gli uomini che vengono

da soli. Quando un uomo pur aven-do un lavoro perde la casa, perchél’ufficiale giudiziario assegna l’abita-zione principale alla moglie e ai figli,andare avanti diventa dura. È mia in-tenzione infatti cercare degli apparta-menti che possano ospitare uominisoli che si ritrovano per strada. Più ingenerale penso di poter dire che oggia essere in crisi è proprio il ceto me-dio.

Problema immigrazione, cosasi fa per fronteggiare questo sta-to di emergenza?

A mio modesto parere, operazionicome “Mare Nostrum” non vanno allaradice del problema rappresentato

dagli scafisti che sfruttano chi si mettein mare disperato.

Tuttavia credo che anche l’Europanon voglia affrontare il problema, anzitemo che si sia creato un vero e pro-prio business per fare soldi sulla pelledi questa povera gente. A tal proposi-to, ricordo sempre che noi siciliani nonpossiamo lamentarci: rispetto ad altrezone, per esempio altre nazioni afri-cane, accogliamo un numero minoredi immigrati eppure ne facciamo con-

tinuamente un dramma.L’accoglienza deve essere un segno

umanitario verso ogni uomo ed ognidonna, dobbiamo ragionare in sensomondiale. L’Europa non si può chiu-dere fra le mura di casa sua.

Ci parli dell’Unità di strada,quali sono i problemi che si in-contrano?

Si tratta di un gruppo di volontariche nelle ore serali si reca in visita ai

senza fissa dimora della città portan-do cibo, vestiti e beni di prima neces-sità. Un impegno continuo animatoda un profondo spirito di servizio ver-so coloro che versano in condizionidi povertà estrema.

Come si può cercare di argi-nare tanta povertà?

Lo Stato Italiano paga per ogniimmigrato circa 35 euro al giorno. Sequesti soldi venissero dati a una fami-glia italiana che accoglie uno stranie-

ro si potrebbe stimolare l’integrazio-ne e al contempo aiutare economica-mente i nuclei familiari con problemieconomici.

Qual è il rapporto con le isti-tuzioni?

Ringrazio tutti i catanesi in genera-le, sono tanti i cittadini e le aziendeche ogni giorno, danno una mano allaCaritas di Catania. Abbiamo per esem-pio supermercati e panifici che offro-

no il pane, addirittura un barbiere dicittà ha messo a disposizione, due oreper due giorni della settimana, la suaprofessione. Con le istituzioni si èattivata una collaborazione proficua.Per fare un esempio: ho chiesto alComune due stanze in passato uti-lizzate dai Vigili Urbani adiacenti al-l’Help Center e hanno accettato. Traqualche giorno firmeremo il como-dato d’uso.

Come vi state organizzandoin vista del Natale?

Per tutto il mese di dicembre lamensa rimarrà aperta. Saremo ope-rativi anche il giorno di Natale e aCapodanno, grazie all’aiuto di tantivolontari. Inoltre, abbiamo dato vitaad un ricco calendario di eventi, chei lettori potranno trovare all’internodel nostro sito www.caritascatania.it.

L’importanza svolta dalla Caritascatanese è dimostrata da una chia-mata, che arriva proprio a conclu-sione della nostra chiacchierata: laPrefettura di Catania informa donPiero che è in arrivo al porto di Ca-tania un barcone con circa 300 im-migrati.

C’è bisogno di qualche pasto cal-do, e così con la sua solita naturalez-za don Piero si prepara ancora unavolta ad aiutare chi veramente haperso ogni speranza.

Arriva la condanna per danno erariale a carico di Giuseppe Castiglione. L’ultimo presidente della Provincia

regionale di Catania e attuale sottosegretarioall’Agricoltura del governo Renzi in quota Ncd,dovrà infatti pagare 39.508,93 euro in favoredell’ente che ha guidato fino all’autunno del2012. Il procedimento riguarda i compensicorrisposti all’ex direttore generale, la paler-mitana Carmela Madonia, e all’allora segreta-rio generale (ancora in carica, peraltro) Fran-cesca Ganci quali componenti del nucleo divalutazione. Quest’ultima - coincidenza assaicuriosa - ha sollevato il caso ai giudici mentrel’ente di Palazzo Minoriti era sotto la gui-

da del commissariostraordinario

Antonina Liot-ta. La sentenza è stata emes-sa dalla sezione giurisdizionale per la Re-gione Sicilia della Corte dei Conti. Il pronun-ciamento è arrivato il 24 luglio, ma è stato de-positato soltanto l’11 novembre . E non solo,il politico brontese assieme all’ex direttore delpersonale Carmelo Reale sono chiamati a ver-sare, sempre in favore dell’appena rinomina-to Libero Consorzio catanese, 4.648,25 a te-sta.

IL MOTIVO

Nello specifico, i magistrati contabili hannopuntato l’attenzione sulla retribuzione perce-pita dalla Madonia dal 2008 al 2010, qualecomponente del nucleo valutazione: in totalesi tratta di 55.779 euro. Secondo la Corte, que-

L’amore di un parroco al servizio dell’umanità sofferente. Incontro con don Piero direttore della Caritas etnea

«Siamo tutti deficenti ed inadeguati»400 pasti al giorno

70 pasti unità di strada2.520 utenti (genn.-ott.)

Andrea Pitrolino

Provincia, compensi al direttore generale. Assolti gli assessori per “l’esimente politica”. Paga Castiglione

I cento intrecci sull’indagine della Provincia di Cataniasta somma rappresenterebbe «una duplica-zione di retribuzione non dovuta in quantoremunerativa, non di funzioni aggiuntive madi compiti già rientranti tra quelli propri d’isti-tuto e nelle attribuzioni dirigenziali». Secondoi giudici, quindi, «è stato violato il principio dionnicomprensività della retribuzione dirigen-ziale». Un «inescusabile negligenza funziona-le».

LA LINEA DI DIFESA

«Pronto già il ricorso in appello», fa sapereimmediatamente Giuseppe Castiglione, riba-dendo tuttavia la piena fiducia negli organidella magistratura e la trasparenza e bontà del-

la propriaazione am-ministrativa.Durante il di-battimento, ilegali dell’expresidentedella Pro-vincia, oltrea chiedere ilprosciogli-mento daogni adde-bito per illoro clien-

te, hanno tuttavia «lamentato la mancatachiamata in giudizio del direttore generale

che ha percepito le somme controverse e cheil recupero nei suoi confronti, che avrebbe evi-tato il giudizio, non è stato effettuato dall’Ente,con la conseguenza che questa sorta di rinun-cia dovrebbe, seppur in via subordi-nata, compensare per alme-no la metà della richiesta neiconfronti del suo assistito».

GLI ASSESSORI

Intanto, le pagine dellasentenza sono 64. Una di-spensa fitta di osservazionicariche di linguaggio d’aulagiudiziaria. E non poteva

essere altrimenti.

Oltre le condanne, il dato saliente è che esco-no definitivamente dal procedimento i com-ponenti del primo esecutivo a guida Castiglio-ne e espressione dell’allora ampia, quasi bul-gara, maggioranza di centrodestra in Provin-cia. Si tratta dei suoi ex assessori: SebastianoCatalano, Giovanni Ciampi, Ottavio Vaccaro,Vincenzo Oliva, Ascenzio Maesano, GiovanniBulla, Giuseppe Pagano, Alfio Massimo Pe-sce, Daniele Capuana, Orazio Pellegrino e Ga-etano Saetta. Finiti tutti nel mirino dei giudicicontabili per aver votato l’ordine del giornoriguardante l’incarico alla stessa Madonia. L’as-soluzione per loro è arrivata immediata, per-ché la delibera approvata, sempre secondo imagistrati, è da «ritenersi adottata fuori del pe-rimetro che – specifica la sentenza – circoscrivela competenza di quell’organo collegiale, conla conseguenza che deve escludersi che i suoicomponenti debbano rispondere per lo scor-retto esercizio di una competenza propria».

ASSOLTA LA POLITICA?

Un passaggio importante che pone un di-stinguo netto tra le competenze degli organipolitici e quelle dei cosiddetti tecnici e buro-crati. E non solo dentro l’ex Provincia regio-nale. «La deliberazione non costituisce, per-tanto, un’ingerenza nella competenza altrui,ma assume la posizione di mera “coperturapolitica” dell’esercizio di una competenza al-trui, sollecitata dallo stesso soggetto tecnicotitolare di tale competenza, con conseguenteapplicabilità della cd. “esimente politica”». In-somma, un dettaglio che getta luce sulla valu-tazione com-

plessiva dell’azione effettuata dal corpo politi-co. E ovviamente delle sue responsabilità. Maanche una possibile boccata d’ossigeno perquei tanti amministratori locali che sempre piùspaventati guidano le istituzioni loro affidate.

LIQUIDAZIONI

E non solo. Riguardo la posizione dell’og-gi liberal Pd Daniele Capuana, i giudici gli han-no inoltre riconosciuto la prescrizione per «ipagamenti oggetto di contestazione erogati pri-ma del 9 novembre 2009, vale a dire quelliriconducibili agli emolumenti corrisposti allaMadonia a titolo di indennità quale compo-nente del nucleo di valutazione con le bustepaga dei mesi di ottobre, settembre e agosto2008». Esce fuori dal procedimento anche ildirigente Diego Marcello Fecarotti. C’è di più. Igiudici hanno disposto che verranno liquidati

1.000 euro a testa in favore di degli exassessori Catalano, Vaccaro, Oliva e

Capuana. Mentre stabilisce700 per Ciampi, Ma-esano, Bulla, Pagano,Pesce e Pellegrino. AGaetano Saetta spet-teranno addirittu-ra 3.000 euro.

LA“RE-

SPONSABILITÁ”PRESIDENZIALE

Ma se “l’esimente politica” vale per gli exassessori, su Giuseppe Castiglione, in qualitàdi presidente, i giudici fanno valere un’argo-mentazione che va in direzione totalmenteopposta. «Lo stesso – si legge – non può dirsi,però, per lui. In buona sostanza, con il suovoto, il presidente della Provincia ha concorsoa fornire la “copertura” della giunta all’eserci-zio di un’attribuzione affidata dalla legge allasua cura. Esclusa, così, la responsabilità di chiha concorso ad approvare la predetta delibe-razione della giunta provinciale, emerge conchiarezza che la condotta antigiuridica debbaessere ascritta al dirigente del servizio gestionedelle risorse umane, dottor Reale, e al presi-dente Castiglione».

E ancora. «L’antigiuridicità – continuano igiudici – delle rispettive condotte, la cui rim-proverabilità sarà valutata in sede di esamedell’elemento soggettivo, non può, peraltro,essere messa in dubbio dall’argomentazioneprospettata dal fronte difensivo». Insomma,date le premesse, la seconda fase del procedi-mento si giocherà probabilmente tutta sul cri-nale delle interpretazioni.

Massimo Fernando Adonia

CATANIA PROVINCIA

I NUMERII NUMERII NUMERII NUMERII NUMERI

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Il 13 novembre 2014 laCorte costituzionale ha di-chiarato illegittimo il con-

trollo preventivo da parte del Com-missario dello Stato sulle leggi regio-nali siciliane.

DOMANDA

La questione non è proprio sullabocca di tutti i siciliani, non si sentonoorgogliose discussioni davanti ad unbuon caffè fra un goal di Dybala o diCalaiò e l’ultimo arrestato per mafia omala politica. Eppure è una sentenzaimportantissima per ogni siciliano chesi bea della sua bella Terra e della (tan-to inutilizzata e sbandierata) autono-mia. Perché?

STATUTO AUTONOMOREGIONE SICILIA

Fin dalla sua approvazione trami-te decreto firmato dal quarto Re d’Ita-lia Umberto II (R.D.l.vo 455 del 1946)alla Sicilia vengono riconosciuti ele-vati poteri che la avvicinano ad unLand teutonico piuttosto che ad unacomune regione: competenza esclu-siva su determinate materie (art. 14);la presenza di un’Alta Corte per giudi-care la “costituzionalità” delle leggiregionali e di quelle statali rispetto alloStatuto (funzione dal 1957 assorbitanella Corte costituzionale); assegna-zione alla regione della proprietà deibeni demaniali, ivi incluse le “cose d’in-teresse storico, archeologico, paleon-

La Consulta ponefine al controllo

preventivo delCommissario dello

Stato sulle leggi

Regione Siciliana, autonoma o incapace?tologico ed artistico, da chiunque edin qualunque modo ritrovate nel sot-tosuolo regionale”, con esclusione deisoli beni inerenti la difesa e i servizi dicarattere nazionale; autonomia tribu-taria e di trattenimento di alcune en-trate; la creazione di organi giurisdi-zionali regionali per gli affari concer-nenti la Regione sulla base di quelliesistenti a livello centrale (esclusi perovvi motivi la Cassazione e la Cortecostituzionale); e soprattutto la crea-zione di un “parlamentino” sulla tra-dizione delle Curiae generales creatoda Ruggero II nel 1130 proprio in quelPalazzo dei Normanni per farsi “pro-clamare” primo Re di Sicilia. A bilan-ciare tanto potere lo Statuto creava lafigura del Commissario dello Stato(cdS), quale diretta emanazione delloStato centrale in Sicilia, con funzionidi controllo e di intervento diretto sul-l’esercizio della sovranità regionale, inparticolare legislativa, potendo giun-gere fino allo scioglimento dell’Assem-blea per “persistente violazione delloStatuto” (art. 8).

ONORE-ONERE

Tanto potere avrebbe potuto tra-sformare la Sicilia in un paradiso delbenessere e delle possibilità, le Cana-rie del Mediterraneo o un Trentino delsud per essere chiari!... solo che in Si-cilia alla programmazione e alla buo-na amministrazione si è scelta la stra-da del clientelismo e del familismo(amorale, naturalmente).

E proprio su questa falsariga ge-stionale, si sono finanziate opere inu-

tili, cementati i centri abitati senza unapianificazione urbanistica, nell’assen-za dei più elementari servizi pubblicicome strade, verde, ma anche fogne,parcheggi, linee preferenziali per imezzi pubblici; si sono costruiti quar-tieri satellite il cui abbandono ha crea-to uno stato parallelo; in un territoriocaratterizzato da forte depressione eco-nomica, si sono assunti migliaia di la-voratori senza la predisposizione diun piano di utilizzo del personale, di-venendo Mamma-regione il principa-le datore di lavoro e ammortizzatoresociale, giungendo fino agli attuali18.000 (diciottomila) dipendenti re-golarmente stipendiati e agli altri30.000 (trentamila) in attesa di rego-larizzazione della loro posizione (fon-te Il Sole 24 ore), i cosiddetti “balleri-ni” del sistema, il cui “emolumento”deve essere annualmente rifinanzia-to.

IL COMMISSARIODELLO STATO

In questo tema ad esempio inter-viene il cdS, il commissario dello Sta-to. La Regione dimentica la coperturafinanziaria per il personale nel bilan-cio 2013-2014? No problem, ci pen-sa il cdS che impugna la legge regio-nale per mancanza di copertura e “im-pone” ad una regione che conosce leproprie inadempienze, di adeguare lalegge.

Oppure con legge 24 del 2010 ine-rente “interventi per l’esercizio finan-ziario 2011. Misure di stabilizzazionedei rapporti di lavoro a tempo deter-

minato”, il governo Lombardo pre-vedeva l’assunzione/stabilizzazione dilavoratori “avventizi” (circa 20.000persone) senza concorso e in apertaviolazione all’art. 3, 97 e 81, Costitu-zione? Ci pensa il cdS che impugnala legge e immediatamente la regio-ne ritira e adegua il provvedimento….

Difatti, l’art. 28 dello statuto re-gionale prevede(va) che “le leggidell’Assemblea regionale sono in-viate entro tre giorni dall’approva-zione al Commissario dello Stato,che entro i successivi cinque giornipuò impugnarle davanti l’Alta Cor-te” (id est la Corte costituzionale).

Quindi, il cdS, prima che il prov-vedimento entrava in vigore (ossiaprima della promulgazione), li filtra-va ed eventualmente li impugnavaavanti il Giudice delle leggi nazio-nale.

Nella maggior parte dei casi, pro-prio per la puntualità degli interven-ti, la questione si risolveva senza ne-anche un giudizio, con tanto di ritirodella legge o suo adeguamento se-condo le indicazioni date dal cdS.

La Corte costituzionale con la ci-tata sentenza n. 255 del 2014 hadichiarato incostituzionale il control-lo preventivo del commissario delloStato, quindi la eventuale impugna-tiva di una legge regionale potrà av-venire solo successivamente alla suaentrata in vigore e quindi “a dannofatto”.

In effetti, in linea di massima noncambia molto: ora il potere di impu-gnare una legge regionale spetta al

Governo nazionale su delibera delconsiglio dei ministri (e non più alcdS) entro sessanta giorni dalla pub-blicazione (art. 127). “Di fatto, la Cor-te costituzionale ha tolto il potere diimpugnativa in capo al cdS” ci diceFausto Chirissi, segretario del commis-sario prefetto Carmelo Aronica, “quin-di la Regione non ha più l’obbligo diinviare a questo Ufficio i disegni dileggi; inoltre, non ci sarà più impu-gnativa firmata dal commissario del-lo Stato. Probabilmente, ma siamo

solo in campo delle ipotesi, il Mini-stero degli affari regionali potrebbeavvalersi di questa struttura per laistruzione della pratica, ma in ognicaso il potere decisionale passa incapo a Roma”.

In sede di concreta verifica, conl’eliminazione del controllo preven-tivo cade definitivamente il più gran-de limite che gravava sulla autono-mia siciliana, un limite più che altrosimbolico. Il problema ora sarà ca-pire se nella “Imperiale Palermo” gli

“onorevoli amministratori” colganol’essenza del provvedimento, e si av-vii un’improvvisa “catarsi” di respon-sabilizzazione. La “cappa asfissian-te di Roma” è tante volte servita adevitare il baratro dei conti pubbliciad una regione incline all’indebita-mento e spesso vicina al pre-disse-sto, un limite all’assunzione nellapubblica amministrazione di perso-nale che, in eccesso, non viene poidestinato ad un lavoro; la sicura in-terruzione della vigenza legislativa

veniva spesso utilizzata per creare“contentini ai sudditi” e a masche-rare incapacità amministrative dei go-vernanti. Tuttavia caratteristico è chei presi in giro, quei sudditi, sono isiciliani che credono e offrono (ba-rattano) voti per la promessa di un“posto fisso”. Adesso la palla passaa chi governa la nostra Isola: il legi-slatore si dimostrerà all’altezza dellapossibilità di legiferare senza doverpassare dal controllo preventivodello Stato?

Nunzio Condorelli Caff

Diviso tra l’attività aMontecitorio e l’im-pegno di segretario

regionale del Partito Democrati-co, per Fausto Raciti gli ultimi

mesi sono stati particolarmenteintensi. Dall’apparente rottura,che pareva in un preciso mo-mento definitiva, con Crocettaalle trattative per la nascita delterzo governo regionale, passan-do per i recenti scandali sulleinfiltrazioni della criminalità or-ganizzata nel Comune di Romae le polemiche sulla tanto discus-sa riforma del lavoro, Raciti par-la un po’ di tutto. Dalle sue pa-role, traspare la sensazione cheaccompagna da tempo l’Italia:un Paese in bilico tra le poten-zialità che tutto sommato sem-bra ancora possedere e criticitàoramai croniche che lo frenano.

Con l’inchiesta Mafia Ca-pitale, la politica ritorna alcentro delle critiche per lecollusioni con il malaffare.Da segretario del Pd nellaSicilia dei governatori con-dannati per associazionemafiosa, che idea si è fat-to? Siamo in procinto di una

nuova Tangentopoli?Non credo si tratti di una

nuova Tangentopoli. Se possi-bile, si tratta di una cosa più se-ria: non un semplice fenomeno

di corruzione, peraltro dramma-ticamente diffuso in Italia, mal’emersione di una nuova mafiache opera nella capitale, dotatadi un proprio sistema di relazio-ni con la politica. Al centro diquesto sistema di relazioni par-rebbe esserci l’ex sindaco diRoma, Gianni Alemanno. Il si-lenzio della destra, in tutto que-sto, preoccupa: sono troppoimpegnati a capire come si pos-sa rovesciare tutto questo in te-sta all’attuale sindaco Marino,ma fanno finta di non vedereche, negli anni in cui hanno go-vernato a Roma, è cresciuto uncartello criminale che tiene as-sieme ex terroristi neri in rap-porti con apparati dello Stato,’ndranghetisti, camorristi e il clanCasamonica.

Lei è stato tra gli artefi-ci della ricucitura con Cro-cetta. La sfiducia sembra-va dietro l’angolo e invecesi è giunti al terzo Gover-

no. Qual è il giudizio suiprimi passi del Crocettater? Cosa si sente di rispon-dere a chi ha letto parlatodi una nuova spartizione dipotere?

Il nuovo governo Crocettaesprime qualità ed energie che igoverni precedenti non eranoin grado di esprimere, ed ha ilcompito, adesso, di affrontare lafase più difficile della storia del-l’autonomia regionale, tra cam-biamenti nei rapporti stato-re-gioni e risorse che non ci sonopiù. Può fare questo perché nonè né il governo della spartizio-ne, né il governo delle correntidi partito: sfido chiunque a di-mostrare il contrario. È noto chequando mi è stato offerto di chiu-dere la contesa politica con unpaio di assessori di corrente dainnestare nel vecchio governoho detto di no.

Da mesi va avanti la dia-triba tra aree metropolita-ne e liberi consorzi, ma larealtà è che manca ancorauna legge che chiarisca lecompetenze di questi nuovienti. L’ennesima trovata gat-topardesca?

La riforma dei liberi consorzisi è impantanata perché il refe-rendum confermativo voluto daicinque stelle la rende impratica-bile. L’unica via d’uscita dallastrettoia è applicare, con le giu-ste modifiche, la riforma Delrioin Sicilia. Occorrono due inte-grazioni: una diversa definizio-ne delle aree metropolitane checomprenda anche Catania e l’at-tribuzione di competenze daspostare dalla Regione sicilianaalle province per rendere più ve-loce la macchina amministrati-va. Mi sembra la strada più sem-

plice e realistica.Con la disoccupazione

giovanile al 40% e i falli-menti dei progetti regiona-li, Renzi sostiene che lasoluzione sia il Jobs Act.Tuttavia c’è chi dice che lariforma farà solo perdereulteriori tutele. Lei che ideasi è fatto?

Il Jobs Act tenta di superare ildualismo nel mercato del lavo-ro, allargando gli ammortizzato-ri sociali e le tutela a chi ne èsprovvisto. Chi era tutelato dal-l’articolo 18, pur riformato dallaFornero, mantiene quella tute-la; chi non aveva questo stru-mento ha oggi due vantaggi:l’abolizione dei contratti a pro-getto e l’estensione dei sussidieconomici in caso di disoccupa-zione. Mi sembra un passo inavanti: purtroppo la drammatiz-zazione sull’articolo 18, cheRenzi e minoranza interna delPd hanno costruito, ha mistifica-to molto il senso vero della ri-forma.

Sulle trivellazioni, lei nonha partecipato al voto inParlamento. Come mai?

Non ho partecipato al votoperché in realtà, negli stessi gior-ni, ero impegnato nella costru-zione del governo della regio-ne. Credo che se ci sono risorseestrattive vadano utilizzate, maa queste condizioni: il concertodella Regione, che deve mante-nere il diritto a bloccarle laddo-ve possano avere impatto ne-gativo su ambiente e paesaggio;e il riconoscimento dei beneficieconomici che sono dovuti allaRegione siciliana. Su questo ilGoverno nazionale e Crocettanon possono sottrarsi alla pro-va.

A tu per tu con il giovane segretario regionale del Pd, Fausto Raciti

“La Sicilia deve fare delle precise scelte ecrediamo che il turismo sia una importantissi-ma carta da giocare in quanto è un moltiplica-tore: se funziona il turismo cresce l’agricoltu-ra, il commercio e tutto il sistema. Agli ultimied al recente Governo regionale rimproveria-mo di non avere avuto un progetto di svilup-po ed anche oggi ci si muove in base all’im-provvisazione, alle pressioni e tra tanta con-fusione”.

A parlare di rilancio dell’economia, deiconsumi e soprattutto di turismo in Sicilia è ilpresidente regionale di Confcommercio, dott.Pietro Agen (nella foto in alto) che sottolineacome proprio il turismo sia la chiave per ildecollo dell’intero sistema. “Fino ad oggi e loè stato anche con i Governi Cuffaro e Lom-bardo – sottolinea il presidente Agen – non siè fatta alcuna scelta, non c’è stato nessun pro-getto serio di sviluppo e noi come Confcom-mercio abbiamo sempre criticato tale atteg-giamento. Nei mesi scorsi ho sentito spessoparlare di strategicità dei rigassificatori ed a talproposito vorrei far notare quale devastazio-ne hanno portato i petrolchimici in regionicome la Sicilia e la Sardegna. Proseguire nel2015 in questa direzione è pura follia, men-tre è proprio il turismo che dobbiamo porrein massima evidenza, sottolineando, però, chenon siamo contro lo sviluppo industriale, masolo contro quello inquinante e che ha rovi-nato la Sicilia”.

Quali allora i passi da fare, a livelloregionale, per arrivare ad una crescita,ad un rilancio dell’economia?

“Il primo passo per la crescita è quello dioperare una scelta, legata a un progetto con-creto e che punti indubbiamente al turismo.Occorre poi un Piano di investimenti strategi-co e soprattutto creare adeguate infrastrutture.Infatti si salva solo il sistema aeroportuale,mentre il resto, viabilità e trasporti su rotaie,sono a livello primordiale. Ribadisco che laSicilia possa e debba puntare sul turismo, nel-la nostra Regione esistono potenzialità enor-mi e in parte anche risorse, ma manca il gran-de progetto. Sino ad oggi non si è mai pensatoal turismo come elemento potenzialmente es-senziale del nostro sviluppo. Non siamo mairiusciti ad offrire un prodotto integrato: comeho detto prima, non c’è un percorso, si im-provvisa di volta in volta, in assenza di unconcreto disegno politico”.

“Occorre – conclude Agen – il grande inve-stimento d’immagine che deve, però, esserefatto a livello nazionale e non dai singoli co-muni in quanto la Sicilia è un grande polod’attrattiva turistica dell’Italia. Un insieme dipotenziali attrattive sono ad esempio i grandi“must”, ovvero Etna, Barocco, templi agrigen-tini, Taormina ed altre straordinarie bellezzesiciliane. Nel territorio di Catania il grande“must” da vende-re al turista è pro-prio l’Etna ed èproprio questo alivello turistico, ilmessaggio da farpassare e lanciare at-traverso program-mazione, in-telligenzaed inve-stimen-ti. Tuttoil restoè soloa r i af r i t -ta”.

Il presidente regionale di Confcommercio PietroAgen analizza la situazione turistica«Crocetta ter, governo di qualità»

Simone Olivelli

«Stop all’improvvisazione,si punti al turismo vero»

Maurizio Giordano

REGIONE

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Si sarebbe resa responsa-bile di maltrattamenti sudiversi bambini. È questa

l’accusa rivolta da alcuni genitori aun’insegnante di una scuola pub-blica materna di Aci Sant’Antonio,dopo aver notato cambiamenti nel-l’umore dei figli. La vicenda, che ri-chiama alla memoria episodi similiaccaduti negli scorsi anni in altre cit-tà italiane, risale alla fine di settem-bre. La prima a impensierirsi è stata

L’accusa dei genitori a una maestra di una scuola materna di Aci Sant’Antonio

la madre di una bambina di quat-tro anni che ha ravvisato stranicomportamenti nella figlia: la pic-cola, infatti, avrebbe mostrato un’in-solita difficoltà a dormire e un modoviolento di giocare con le bambole.Alla richiesta del perché di quegliatteggiamenti, la bambina avrebberaccontato e mimato le «botte» rice-vute dalla maestra all’interno del-l’aula.

Allarmata ma allo stesso tempo

incredula nel vedere la figlia impau-rita dall’insegnante, la donna hachiesto spiegazioni venendo peròrassicurata dalla stessa maestra cir-ca il fatto che il timore della piccolariguardasse meramente la penom-bra nella quale venivano svolte lelezioni. Quella spiegazione, tuttavia,si è scontrata presto con il raccontodi altre mamme che hanno confer-mato come anche i loro figli aves-sero parlato dei comportamenti vio-

«L’insegnante maltratta i bambini»

La madre di una bimba di quattroanni ha notato alcuni cambiamenti

nella figlia. Confrontandosi con altrifrequentatori della struttura, sono

emersi disagi simili. Da qui ladecisione di sporgere una denuncia

ai carabinieri. I militari indaganoper capire se si tratta di

reali maltrattamenti o episodi dirimprovero ingigantiti

lenti dell’insegnante. Tali coinciden-ze hanno dunque portato i genitoria sporgere denuncia presso la lo-cale caserma dei carabinieri.

Da allora sulla vicenda indaga-no i carabinieri della compagnia diAcireale, con il compito di capire seci si trovi davanti a un caso reale dimaltrattamenti o se invece singoliepisodi di rimprovero siano stati inqualche modo ingigantiti dai fami-liari degli alunni. A complicare in

tal senso l’accerta-mento della veritàci sarebberodue ele-m e n t i :la man-canza dicertifica-zioni mediche o altri dati incontro-vertibili che attestino le presunteviolenze e, soprattutto, il fatto chel’insegnante poco dopo la denun-

cia si sia ritirata provvisoriamentedal lavoro per malattia e da alloranon abbia più fatto ritorno nell’asi-lo.

La storia del Teatro Bellini di Acireale, lostabile rimasto chiuso per più di cinquant’an-ni dopo essere stato incendiato nel 1952,ripartirà il prossimo 27 dicembre.

Per la nuova vita del teatro, l’amministra-zione comunale organizzerà una mostra in-titolata “Colpo di scena”. Uno spazio meta-morfico, consistente in un’esposizione cheparlerà del passato, del presente e soprat-tutto del futuro del Bellini.

Nei piani dell’amministrazione guidatadal sindaco Roberto Barbagallo, infatti, viè l’intenzione di trasformare l’ex teatro inuno spazio espositivo adatto ad accoglierel’arte visiva, pittura contemporanea su tutte.Tale decisione è stata resa necessaria dallaconsapevolezza che, per riportare l’immo-bile ad accogliere l’attività teatrale, i fondi dicui potere usufruire sarebbero decisamentesuperiori a quelli realisticamente intercetta-bili in questo momento. Ciò non toglie, però,spessore alla scommessa che l’attuale am-ministrazione ha deciso di giocare già daqualche mese. Riaprire il Bellini significhe-

rebbe infatti rida-re alla città unospazio che, perstoria e potenzia-lità, potrebbe se-gnare un passag-gio fondamentalenel percorso di ri-presa culturaleche la giunta Bar-bagallo ha pro-messo, sin dall’in-domani delle ele-zioni, di voler in-

trapren-

dere.Per raggiungere tale traguardo, l’ammini-

strazione – coadiuvata dal consulente eco-nomico, Salvo Nicotra – ha deciso di istituireuna fondazione che si occuperà di gestire larinascita del Bellini occupandosi al contem-po dell’attività del Teatro Maugeri – il piùgrande della città, rimasto danneggiato dal-la tromba d’aria dello scorso 5 novembre.

Ed è proprio attorno a quest’ultimo tea-

Dare la possibilità alle famiglie menoabbienti di trascorrere le festività nataliziecon un sostegno in più, un aiuto piccoloma che in tempi di crisi economica puòtornare utile a tamponare le difficoltà delquotidiano. È con questa intenzione che,ad Aci Catena, l’amministrazione comu-nale guidata dal sindaco Ascenzio Maesa-no ha deciso di riproporre – dopo l’espe-rimento dell’anno passato – l’iniziativaNatale Solidale, consistente in uno stan-ziamento di alcune decine di migliaia dieuro da trasformare in voucher di 50 europer acquisti di prodotti alimentari e generi di prima necessità. Il buono, che va speso pressogli esercenti del territorio che hanno aderito all’iniziativa, ha in realtà un valore di 55 euro,frutto di una piccola quota di compartecipazione degli stessi commercianti. Divulgato ilbando nelle settimane scorse, la seconda edizione del Natale Solidale ha ricevuto un’acco-glienza ancora maggiore a quella registrata nel 2013. Questo dato se da una parte puòessere letto come un attestato di apprezzamento del progetto dall’altro lascia spazio a un altrotipo di riflessione: l’aumento del numero di famiglie che rispetto a un anno fa hanno decisodi aderire a un’iniziativa ideata esplicitamente per le famiglie più povere. Tale particolare haportato l’amministrazione a modificare in corsa il budget in un primo momento messo adisposizione. In principio, infatti, la giunta Maesano aveva predisposto una somma com-plessiva di 25mila euro per far fronte a un totale di 500 voucher; la cifra, tuttavia, si è rivelatainferiore al numero di richieste pervenute presso gli uffici del Comune che, a chiusura delbando, ammontavano a ben 700.

Tra dover scegliere di tagliare fuori 200 famiglie e aumentare la somma destinata alprogetto, l’amministrazione comunale ha optato per la seconda soluzione, liberando altri10mila euro: «Non ci andava di lasciare deluse le famiglie che in base alla graduatoria stilatasarebbero risultate idonee ma non assegnatarie del voucher» ha dichiarato il primo cittadinocatenoto. Attorno al Natale Solidale, però, nei mesi passati e anche l’anno scorso, erano natealcune polemiche sul presunto tornaconto a fini elettorali di un’iniziativa che, andando adare direttamente dei soldi ai cittadini, poteva essere letta in chiave maliziosa come un’azionedi ‘fidelizzazione’ del lettore. A riguardo, però, Maesano già a inizio 2014 aveva risposto allecritiche: «Dovevamo scegliere – dichiarò all’epoca il sindaco di Aci Catena al nostro giornale– se utilizzare queste risorse per le decorazioni natalizie o per aiutare chi aveva bisogno. Tuttosi è svolto nella massima trasparenza». Considerazioni che con molta probabilità il primocittadino confermerebbe anche in questi giorni.

Una mostra sancirà il ritorno alla vita dello stabile di Acireale incendiato nel 1952

Si risveglia il Bellini e scattala polemica sul “Teatro Maugeri”

Ritorna l’esperimento con il Natale solidaleIniziativa lodevole ad Aci Catena

700 voucher da 50 euro perle famiglie più bisognose

S. O.

S. O.

tro che in città è montata nelle scorse setti-mane una polemica, che con molta proba-bilità è destinata a continuare anche nei pros-simi mesi. Al centro dell’attenzione dei criti-ci vi è stata infatti la decisione da parte del-l’amministrazione di trasferire la proprietàdel Teatro “Maugeri” alla neonata fonda-zione.

Ciò, secondo alcuni, potrebbe mettere arischio pignoramento l’immobile, in uneventuale futuro caratterizzato da una catti-va gestione economica della fondazione.

Tale ipotesi, tuttavia, è stata rigettata dalgià citato Nicotra che ha difeso la decisionedi istituire la fondazione, ricordando come

in via ipotetica, etenendo contodell’attuale statodelle finanze delComune, il “Mau-geri” sarebbe più arischio rimanendodi proprietà del Co-mune. Nicotra hainoltre aggiunto chela fondazione Belli-ni punterà a creare lesinergie necessarieper portare ad Acire-ale una programma-zione artistica di livel-lo nazionale, rassicu-rando nello stessomomento le associa-zioni teatrali locali che– con il passaggio del-

la gestione del teatro dal Comu-ne alla fondazione – hanno recentementeespresso i propri timori per un’eventualeestromissione dalla struttura: «Nessunaestromissione – ha chiarito Nicotra – la vo-lontà è quella di far crescere la cultura adAcireale e per farlo c’è bisogno di collabora-re. Nessuno verrà escluso».

ACESE

Simone Olivelli

Page 14: Dicembre 2014 - Paesi Etnei Oggi

www.paesietneioggi.it14 JONICA

Il punto della situazione politica a Giarre? Calma piatta sipotrebbe, dire utilizzando un

gergo marinaresco e stando a quan-to ci ha spiegato il sindaco, RobertoBonaccorsi, al quale abbiamo chie-sto se sono vere le voci di corridoiodei soliti ben informati, secondo iquali ci sarebbe la possibilità dellospirare di venti di crisi. Spiega il sin-daco: «Non mi risulta affatto. Stia-

mo andando

Sotto l’albero di Natale per il sindaco Bonaccorsi il “pacco X” della diatriba interna a “RilanGiarre”

Giarre e politica, in arrivo venti di bufera?avanti tutta. Non ci sono problemiparticolari. Stiamo provvedendo si-stematicamente affrontando tutti iproblemi amministrativie a brevissimoavremo l’appro-vazione del bi-lancio, uno stru-mento importan-tissimo per il no-stro Comune inquesto particolaremomento. Siamo

noi che dettiamo l’agenda ammini-strativa e non ci facciamo condizio-nare da nes- suno». Eppure c’è

chi vocifera chein seno alla mag-gioranza che lasostiene ci sianoproblemi per-ché ad esempioil gruppo con-siliare “Rilan-Giarre” avreb-

be scari-cato uno degliassessori dellasua squadra, laginecologa Pie-ra Bonaccorsi.«Personalmenteconfermo pienafiducia alla dot-toressa Bonaccorsi, che sta lavoran-do e lavorando bene. “RilanGiar-

re” è una delle sei o sette compo-nenti del Consiglio comunale, cheesprime un solo consigliere. Sonoproblemi loro, problemi interni alloro gruppo. Assicuro che all’oriz-zonte non c’è alcuna crisi e nessunrimpasto in vista». Noi di “Paesi Et-nei Oggi” ab- b i a -mo cercato dicapire cosa staaccadendo,dunque, al-

l’interno di “Ri-lanGiarre” ascol-tando sia l’asses-sore interessata,

Piera Bonaccorsi, sia il leader dellalista, Piero Mangano, che a Mario Pafumi

distanza…una distanza sempremaggiore rispondono.

Dottoressa Bonaccorsi, èvero che la lista che l’ha pro-posta come assessore l’avreb-be scaricata?

«Chi ha messo in giro questa vocel’ha fatto artatamente e ho già preso

contatti con il mio avvocatoper vedere se cisono gli estremiper querelarmi.Non ho avuto alcu-na comunicazioneufficiale dalla diri-genza del mio movi-mento, né sono stataconvocata per chiari-menti o verifiche. Stolavorando serena-mente com’è nel miostile. Del resto non sonouna politica di profes-

sione e questo lo sanno tutti».Vi siete sentiti con il leader

di “RilanGiarre”, Piero Manga-no, in questi giorni?

«Non ci siamo sentiti, non ce n’è

stata la necessità, ma io non ho maidetto di essere fuori dal movimen-to». Piero Mauro, però sembra esse-re di parere completamente contra-rio e rilascia una dichiarazione lapi-daria, che la dice lunga sul rapportoche da un pò di tempo a questa par-te intercorre tra il movimento e l’as-sessore. «Prendo atto da quello cheho sentito e cioè che l’assessore si èsmarcato da “RilanGiarre”, del re-sto è da sette mesi che con la signo-ra Bonaccorsi non ci parliamo. Que-sto conferma in modo tacito la suaposizione, in quanto non sente lanecessità di confrontarsi con il mo-vimento. E’ chiaro che alla luce ditutto ciò posso annunciare che a bre-vissimo chiederò una verifica politi-ca al sindaco Bonaccorsi».

Se non sarà crisi poco ci man-cherà, perché tra le varie componentidella maggioranza consiliare qual-che venticello spira. Chissà che nons’inneschi una reazione a catena.Bonaccorsi sin da ora dovrà comin-ciare a studiare strategie.

Si sono caricati in prima per-sona di mettere su un cartello-ne natalizio che festeggiasse di-gnitosamente la festività più in-tensa ed emozionante dell’an-no. I commercianti aderenti allaConfcommercio di Giarre, cosìhanno avviato diverse iniziati-ve nel centro storico, senza tra-scurare anche la parte commer-ciale “nuova” della città, cioè ilviale Libertà.

Le iniziative sono in corsodi svolgimento, dopo l’inaugu-razione avvenuta il 7 dicembre.“Natalè Giarre”, dal 7 dicem-bre al 6 gennaio 2015, è ilnome che ConfcommercioGiarre ha voluto dare al calen-dario, dedicandolo prevalente-mente ai bambini coinvolgen-do, su iniziativa di SebastianoBonanno ed Nino Scuderi,membri del direttivo, gli alunnidi tutte le scuole dell’infanziacittadine pubbliche e privare.

Il programma gode dellacollaborazione dell’accademia

Senza trascurare anche la parte commerciale “nuova” della città, cioè il viale Libertà

“Natalè Giarre”: il calendario di Confcommercioper il Natale giarrese I lavori per la realizzazione della mega rotatoria all’uscita

del casello autostradale di Trepunti di Giarre, appaltati aduna impresa di Milo, dovrebbero finire nel prossimo mese

di gennaio, se tutto andrà secondo le previsioni. Dando unosguardo all’indietro c’è da stare con gli occhi bene aperti, se sipensa che questi lavori vennero programmati per la fine delmese di ottobre e sono partiti effettivamente nella metà di di-cembre. Il cantiere di via Luminaria nella zona del casello auto-stradale vennero sì predisposti, ma l’inizio dei lavori è statoritardato per motivi amministrativi.

L’opera è molto importante per la città perchè svolgerà unafunzione importantissima di regolamentazione dell’enorme traf-fico veicolare (soprattutto dei mezzi pesanti) in uscita dall’auto-strada e provenienti dai paesi etnei. Il costo complessivo dellarotatoria, che ha un diametro complessivo di 46 metri, occupan-do un’area complessiva di 2 mila mq, in corrispondenza dell’at-tuale intersezione tra il piazzale del consorzio autostrade e la viaLuminaria a Trepunti, è di 386 mila euro(fondi dell’assessoratoregionale delle Infrastrutture e della mobilità, nell’ambito delPiano nazionale della sicurezza). Per la realizzazione dell’operaè stato preventivato un cronoprogramma di 2 mesi di lavori.Allo scopo di evitare congestionamenti del traffico veicolare,alcuni lavori saranno eseguiti in orario notturno.

L’architetto Venerando Russo, Responsabile unico del pro-cedimento e dei lavori per la rotatoria di Trepunti, ha fatto sapereche nel lasso di tempo in cui sembrava che i lavori fossero fermila ditta proprietaria dell’area in cui sorgerà l’opera ha provvedu-to alla rimozione di tutte le attrezzature del preesistente lavaggio,oltre che, a cura dell’impresa appaltatrice, a disboscare tutte leessenze arboree a margine dell’attuale confine con la via Lumi-naria ex Sp 317; sono state effettuate tutte le misurazioni e rilievidell’area al fine di posizionare e livellare correttamente la futurarotatoria.

BMA, del PalaGiarre, della scuo-la di ballo Stelle Nascenti, del-l’agenzia di animazione Clamo-or Group, ma anche della par-tecipazioni di numerosi sogget-ti, imprese private, le scuoledell’infanzia e le medie supe-riori che stanno fornendo risor-se a titolo di sponsor ed, in altricasi, il loro supporto anche atitolo gratuito, come ad esem-pio il Museo del Presepe, l’as-sociazione Archilife e il liceoartistico, che hanno fornito ar-redi per le sale, l’istituto profes-sionale di Stato per l’Agricoltu-ra e l’ambiente che ha curatol’arredamento floreale di alcu-ne aree, e dell’istituto professio-nale Alberghiero, che ha cura-to e curerà i servizi di cateringlungo il corso delle manifesta-zioni, il cui direttore artistico è ilcollaudato Giuseppe Caudul-lo. Una menzione particolaremerita il giovane architetto giar-rese Francesco Patané, vincito-re del bando del Comune di

Giarre per la creazione del logodel prossimo bicentenario delComune, che sta curando lagrafica coordinata dell’evento.Spiega il presidente FrancescoCandido, supportato dal suoaffiatatissimo direttivo: “Chi ver-rà a visitare Giarre troverà la viaCallipoli arredata con gli abetiaddobbati dai bambini dei 24asili coinvolti, la casa del Bab-bo Natale in corso Italia, ma-scotte, artisti di strada, ma an-che il mercatino di Natale pres-so l’ex Pescheria con tutti i pro-dotti artigianali creati apposita-mente per questo periodo, di-rette radio e TV su emittenti lo-cali. Il calendario si arricchiscedi un Talent show l”XMAS Ta-lent” che vedrà il coinvolgi-menti di giovani che voglionocimentarsi per la prima volta oche vogliono esprimere il pro-prio talento artistico come bal-lerini, cantanti che concorreran-no per un premio in denaro.

La finale del talent si svolge-

A gennaio la megarotatoria di Trepunti

Il movimento civico La Nostra Ma-scali, coordinato da Giovani Pel-lizzeri, lancia ancora una volta l’al-

larme discariche a Mascali. In centro

rà il 5 gennaio e prevederà lapartecipazione in giuria di per-sonaggi di fama nazionale. NelXmass talent prevista ancheuna selezione di modelli emodelle che riceveranno il ti-tolo, per un anno, di Mister eMiss Confcommercio Giarrecon un contratto di immagine”.Natalé Giarre, non si ferma quie propone anche eventi cultu-rali, di beneficenza e sportivicome l’open day che si svolge-rà nel Palagiarre e che permet-terà, a chi vorrà cimentarsi, diindossare i pattini a rotelle.

Il Comune di Giarre ha resodisponibile il Teatro Rex, i lo-cali dell’ex Pescheria dove si

come in periferiasorgono comefunghi vere e pro-prie “bombe eco-logiche”.

Un quadro al-larmante, che dalungo tempo esulla scorta di nu-merose segnala-

zioni denuncia con forza e preoccupa-zione. Il caso limite è quello della fra-zione mascalese di Sant’Anna, dove èin atto il restauro della chiesa di via

Spiaggia, per il quale il movimento ci-vico La Nostra Mascali esprime com-piacimento. A Sant’Anna c’è uno statodi degrado e di abbandono che, in al-cuni tratti, diventa persino non transi-tabile. La sede stradale è spesso invasada una variegata montagna di rifiuti in-gombranti, che vanno dai pezzi di ar-redo, agli elettrodomestici, al materialedi risulta proveniente da demolizioniedili, ai profilati, ai pneumatici. Unabomba ecologica reale e pericolosa. Ilpaesaggio non cambia in altri siti comevia Vecchia Stazione a Carrabba, lun-

go la via Catania-Messina (pneumaticidi autocarri e mobilia varia), sulla pa-rallela di via Spiaggia (zona fiera esti-va) e persino nella turistica frazione col-linare di Montargano che ospita unapattumiera a cielo aperto costituita dascarti di materiale edile e ingombrantivari. Giovani Pellizzeri denuncia: “An-cora una volta si registra un aumentodi micro discariche che, non rimosseper tempo, si allargano al punto da tra-sformarsi in vere e proprie isole ecolo-giche “fai da te”. Una situazione inac-cettabile anche per i rischi idraulici de-

rivanti dall’irregolare deflusso delle ac-que meteoriche.

Ai Commissari che amministrano ilComune pro tempore rivolgiamo unaccorato appello perché rafforzino ilservizio straordinario di raccolta di ri-fiuti ingombranti e se possibile pubbli-cizzare meglio, attraverso manifesti, lo-candine presso gli esercizi, banner suisiti internet, il fondamentale servizioconcordato con i cittadini per il recupe-ro a domicilio dei rifiuti ingombranti. Icittadini nonostante l’utile servizio, par-tito nell’ottobre scorso, sono ancora

M. P.

disorientati e continuano a creare dellemicro discariche con costi per la rimo-zione che ricadono sulla collettività. Inquest’ottica sarebbe opportuno poten-ziare i controlli da parte della poliziamunicipale e attivare delle telecamereper contrastare in maniera più decisa ilfenomeno”. Il rispetto dell’ambiente ini-zia dalla buona educazione dei cittadi-ni che, però, devono essere sensibiliz-zati alla collaborazione attraverso unaintensa campagna ecologica promos-sa dall’Amministrazione.

Frazione Sant’Anna, un torrente di munnizzaIl Movimento civico “La Nostra Mascali”: necessario potenziare l’attività preventiva

M. P.

M. P.

svolge la specialissima mostramercato di artigianato nataliziodi nicchia e ha illuminato an-che la via Sciuti e la via Trimar-chi oltre alle strade di accessoal mercatino. Soddisfatta la vi-cepresidente di Confcommer-cio Giarre, Piera Scuderi, secon-do la quale: “Natalè Giarre èun calendario ricco di eventiche hanno come obiettivi crea-re un collante tra i tanti soggettiche fino a oggi hanno svoltoattività individualmente e get-tare le basi di un nuovo rap-porto tra gli operatori econo-mici e tra quest’ultimi e i fruitoridella piattaforma commerciale”.

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Si è concluso a Sant’AgataLi Battiati, con il sodaliziodi Telethon, il Gran Galà

di ConfCulture magistralmente or-ganizzato dal segretario Biagio Sciac-ca, dalp r e s i -d e n t eG i u -seppeCampoe dal di-rigen-

Sant’Agata Li Battiati, numerosi premiati d’eccezione al Gran Galà di “ConfCulture”

Premio alla memoria per l’editore Carmelo Pitrolinote nazionale, Alessandro Campo .La manifestazione ha visto premiatidiversi artisti, personalità della cul-tura e dello sport con il Primo Pre-mio alla Carriera 2014. La serata

condotta da Mario Fusari, ha vistopremiati: Giuseppe Bpnanno (Bal-lo Classico e Coreografia), Alessan-dro Bonforte (Vulcanologia e Scien-ze della Terra), Giuseppe Campo

(Editoria e Gior-nalismo), MinoCassano (Can-tautori, televi-sione e produ-zione di Spetta-coli), GiuseppeDi Bella (Storio-grafia), MarioFusari (Spetta-colo ed Intratte-nimento), Gil-berto Idonea(Teatro e Cine-ma), Alessandro

Marinaro (Regia Cinematografica),Salvatore Marletta (PromozioneSportiva), Raimondo Raimondi (Cri-tica d’Arte, Poesia e Narrativa), Sal-vo romano e Carla Paduano (TangoArgentino), Stefano Sanfilippo (Mu-sica pianoforte e direttore d’Orche-stra), Grazia Trovato (Arte e Pittura).Oltre i premiati è stato consegnatoun premio alla solidarietà alla Co-munità di Sant’Egidio (sezione diCatania ed un premio alla memoriaassegnato a Carmelo Pitrolino, edi-tore e fondatore nel lontano 1994del mensile d’informazione “PaesiEtnei Oggi”. A ritirare il premio: ilfiglio Andrea, attualmente editore edil responsabile di redazione il gior-nalista Alfio Patti. Queste le motiva-zioni del premio: “A Carmelo Pitroli-

no per i prestigiosi risultati ottenutiche rappresentano motivo di orgo-glio e vanto per la Nazione. Per l’im-pegno ed il modo di interpretare lasua attività che è da esempio per chiama i veri valori della Cultura e dellaSolidarietà. Per l’indubbio talento,unito alla Sua serietà professionale”.

Grande commozione ha espres-so il figlio Andrea Pitrolino che dopola scomparsa di Carmelo, avvenutanel 2008, ha preso il suo posto. “Unriconoscimento – ha commentatoAndrea Pitrolino – che inorgogliscetutta la redazione del nostro giorna-le. Questa è la vera testimonianzadell’appassionato lavoro portatoavanti da Carmelo, svolto con l’uni-co fine di far crescere la nostra liberatestata giornalistica, diventata ormai,

dopo vent’anni di attività, punto diriferimento all’interno del capoluo-go etneo. Non c’è cosa più bella -conclude Andrea Pitrolino- che ricor-dare, proprio oggi che si celebra il 6°anniversario dalla sua prematurascomparsa, il suo lavoro attraversoquesti riconoscimenti che ci dannola forza per andare avanti su quellastrada tracciata da papà”.

La prima edizione del Gran Galàdi ConfCulture si è conclusa con laproiezione del film Buongiorno Si-gnor Bellavista scritto e diretto daAlessandro Marinaro, premiato alFestival Internazionale di Toronto inCanada. Numeroso il pubblico pre-sente che ha conclamato l’ottima riu-scita della serata.

Francesco Mannino

Sin dagli anni più lontani ilterritorio di Giarre ha conosciu-to una profonda e radicata cul-tura cestistica. La pallacanestroa Giarre ha da sempre avuto unruolo molto importante.

Le divisioni e i contrasti tra levarie società operanti all’internodel comune giarrese hanno peròfrenato lo sviluppo del movi-mento, in particolar modo neldecennio che va dal 2000 al

Un tuffo nel sport locale, nonostante la crisi c’è chi riesce a sconfiggerla

Pallacanestro Giarre e Basket Giarre: l’unione fa la forza2012, quando la contempora-nea esistenza di più squadre ha,di fatto, indebolito l’ambiente.

Nel 2012 le società si rendo-no conto che le probabilità disuccesso e di crescita con ununico progetto sono maggiori ecosì si diede avvio ad una fusio-ne tra “Centro PallacanestroGiarre” e “Basket Giarre”, conl’obiettivo di far tornare grandeil basket.

Abbiamo avuto il piacere diparlare con Giovanni Di Bella,giocatore del Basket Giarre, masoprattutto allenatore e bracciodestro di Mariolina Russo, fon-datrice del Centro PallacanestroGiarre.

“In un territorio come il no-stro, dove le difficoltà per far cre-scere il movimento cestisticosono tante, avere più societàantagoniste tra loro - commen-ta Di Bella - non fa altro cheaumentare il grado di avversitàcui si va incontro per realizzareprogetti ambiziosi; ci siamo resiconto che unendo le risorse, erapiù facile avere delle opportuni-tà di crescita ed è così che dal2012 il Centro PallacanestroGiarre e il Basket Giarre”.

Gli sforzi dei dirigenti, infatti,hanno fatto sì che le due squa-dre si unissero, offrendo la pri-ma, il Centro Pallacanestro Giar-re, i suoi numerosi ragazzi di tuttele fasce di età, la seconda, il

Basket Giarre, la possibilità diuna prima squadra competitivache rappresentasse un punto diriferimento per tutti.

“Il Centro Pallacanestro Giar-re - continua Di Bella - si occu-pa dei campionati che vanno dalmini basket a quelli giovanili mi-nori, con una prima squadra chemilita nel campionato di Promo-zione, il Basket Giarre si occupainvece dei campionati giovanilimaggiori con la prima squadrache si gioca le proprie chancesnel campionato di C regionale.”

Da quest’anno proprio que-st’ultima è stata affidata all’esper-to coach Pippo Borzì, la cui espe-rienza anche in categorie supe-riori servirà a dar manforte a tut-to il movimento, garantendo lapossibilità di ottenere buoni ri-sultati nel presente, ma soprat-tutto lanciando i giovani localiper permetter loro di crescereassieme ai più grandi.

“La scelta di Pippo Borzì non

è casuale – prosegue Di Bella –ma fornisce adeguate garanziedi esperienza e di conoscenzadel gioco, oltre ad essere unaminiera di consigli anche per tuttigli altri allenatori che fanno par-te del nostro staff. Un mixd’esperienza e competenza for-nita dai più anziani D’Angelo eSaggese, oltre al già citato Borzì,unita all’ambizione ed alla pas-sione dei vari D’Urso, Caminiti,La Macchia, Leonardi, più tutti inumerosi altri che si occupanodei bambini più piccoli e chehanno il delicatissimo ruolo dimaestri più che allenatori. Pas-sione e divertimento sono dun-que le due parole chiave delprogetto, ma ovviamente nonmancano le ambizioni. Il presen-te ha un ruolo importante, macome sempre i risultati non pos-sono essere immediati, dunquel’obiettivo primario è quello diuna crescita graduale ma costan-te. Gli obiettivi di breve periodo Mariano Torrisi

“Si è sempre molto timorosi da-vanti ai medici. Quando le parolerisuonano serene, ci sentiamo libe-ri, emaniamo un respiro di sollievo

che ci fa assaporare la bellezzadella vita. Quando le parole sonointervallate da pause, da silenzi,si ferma il mondo. Allora vorrem-mo riportarlo indietro, al mo-mento dell’attesa, della speran-za. Vorremmo perfino tapparci leorecchie. Alzarsi, andarsene.Per quanto sia gentile e delicatonei modi, affiora comunque laconvinzione che non può esserevero. Magari sta parlando diun’altra persona. Speri che perquella diagnosi, tutto sommato,puoi trovare una soluzione. Ri-solvere tutto con qualche cura.Poi quella parola, neoplasia ma-ligna, cancro, tumore. E la sensa-zione che il mondo ti crolli ad-

dosso.“Il medico continua a parlare, ma

la mente di chi ascolta è altrove. Ar-rivano mille domande: - Perché pro-

prio a me? Che speranze ho di far-cela? Cosa mi aspetta ora? Dovrò farela chemioterapia? I bambini, Fran-co…”

Ancora un libro testimonianza,“Graziella, storia di una donna ‘guer-riera’”, scritto da un poliziotto cata-nese, Francesco Manna, appena unasettimana dopo la scomparsa dellamoglie, Graziella, presentato l’altrasera all’auditorium comunale SanNicolo’.

“Una lunga malattia - dice Man-na -, affrontata con grinta e coraggio,nonostante mia moglie fosse unadonna fisicamente minuta, ma conuna forza d’animo ineguagliabile.Ha lottato fino all’ultimo istante del-la sua vita con dignità e soprattuttosenza perdere mai il suo sorriso, cheper tanti anni aveva accompagnatola nostra unione, impreziosita dallanascita di due splendidi bambini”.

Il libro è in realtà una sorta di dia-rio, in cui l’autore si racconta dal pri-mo incontro fino all’ultimo respirodella moglie. Amore, viaggi, passio-ni comuni e tanti altri desideri che,purtroppo non si sono potuti realiz-zare”.

La testimonianza è quella di unadonna, Graziella, che nonostante lamalattia, adempì sempre ai suoi do-veri di mamma e di moglie, e riusci-va a rassicurare tutti: amici, parenti epersino i medici che l’avevano incura. Il libro, considerata la tematica,è stato ritenuto da coloro che l’annoletto, un valido aiuto ad affrontare levicissitudini della vita con spiritocombattivo e senza mai arrendersi,come lo stesso autore evidenzia inalcuni passi dove parla della “forzadel pensiero positivo nel lottaresempre e comunque”.

Gli anni passano ma continua la voglia incondizionata di questo artista e del suo impegno musicale di cantautore e paroliere che porta sempre in alto il nome della Sicilia, in Italia e

nel resto del mondo. Oggi parliamo di” Per Sempre” il nuovo singolo diMelo Daniele, un brano che racconta la storia di un ragazzino partitodalla Sicilia con l’ormai classica valigia piena di speranze che con glianni diventa uomo e padre, ma ben presto si rende conto che sebbeneaveva realizzato tutti i suoi sogni gli mancava l’ affetto più caro quellodella famiglia. «Ho scritto questa canzone - commenta a “Paesi EtneiOggi” il cantautore - dedicandola ad un caro amico ma nella convinzio-ne che sia una storia comune a tante persone. Il brano è stato arrangiatodal maestro Salvo Finocchiaro con le immancabili chitarre di Dario Sti-vala che da anni collaborano con me».

Che momento storico sta attraversando il settore musicalein generale?

«La crisi del mercato discografico che spesso molto spesso inmaniera faziosa alcuni artisti nascondono è purtroppovera. Io non voglio costringere nessuno ad acquistare uncd, ma ho notato le proteste di tante categorie di lavora-tori alle quali voglio aggiungere la nostra. Nel passato ilnostro lavoro era qualcosa di pregiato un “élite” dellasocietà per i valori trasmessi le storie raccontate e quelpizzico di dono di natura che faceva di ognuno di noi unprofessionista. La musica e l’ arte in generale - concludeMelo Daniele - andrebbe tutelata. Comunque iovado avanti, e presto inaugurerò un nuovo di-sco. Viva la musica».

Melo Daniele ed il suo nuovo singolo “Per Sempre”

Quando la musica supera i confiniIl libro testimonianza di Francesco Manna che ha perso la moglie con un tumore

«Graziella, storia di una donna guerriera»

Carmelo Di Mauro Francesco Mannino

SPORT E CULTURA

non possono che essere moltoridimensionati – continua diBella –. Certo se i risultati arriva-no anche adesso ancora meglio.Quest’anno abbiamo raggiun-to il record d’iscrizioni ai cam-pionati: oltre alle prime squadreche partecipano ai campionatidi Promozione e di serie C re-gionale, si faranno anche i cam-

pionati di under 13, under 14,under 15, under 17, under 19,più tutti i campionati del minibasket con una doppia squadraper ogni categoria, oltre all’iscri-zione di una squadra femminileunder 13 per la quale attendia-mo la conferma ufficiale”.

Giorno 7 dicembre ènato Leonardo Santo

Balsamo, 3,7 kg di felicità perpapà Davide e mamma Paola.La redazione di “Paesi EtneiOggi” dà il benvenuto a Leo-nardo e rivolge un affettuosoaugurio, oltre che ai genitori,ai nonni Raimondo La Rosa,Balsamo Santo, ScamporrinoLaura e Caliò Angela Rita.

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