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1 L’Età della vecchiaia: i fattori dell’invecchiamento Agenzia Formativa del Comune di Gorgonzola “CORSO A.S.A. 2009” Prof.ssa Chiara Bertonati

L’Età della vecchiaia: i fattori dell’invecchiamentoomceomb.it/public/upload/AttiConvegni/2015_dic10_Psicoterapia_01.pdf · 1) Infanzia e fanciullezza (da 0 ai 12 anni) 2) Adolescenza

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L’Età della vecchiaia: i fattori

dell’invecchiamento Agenzia Formativa del Comune di Gorgonzola

“CORSO A.S.A. 2009”

Prof.ssa Chiara Bertonati

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Il ciclo di vita: la vecchiaia

Fasi evolutive (periodi): “L’età dell’uomo”

1) Infanzia e fanciullezza (da 0 ai 12 anni)

2) Adolescenza (da 13-14anni a 19 anni)

3) Età adulta (da 19-20 anni a 60 anni)

4) Tarda età adulta: Vecchiaia (verso i 60-65 anni )

È il periodo della vita in cui si raccolgono i frutti

(prodotti) di tutto quello che si è fatto in

precedenza. (Esempio: la pensione,…)

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L’invecchiamento

Negli ultimi anni c’ è stato un aumento della

popolazione anziana, questo perché l’indice

delle nascite si è abbassato e

contemporaneamente i progressi della

medicina (riduzione della mortalità per

malattie) e i progressi delle condizioni

socio- economiche (miglioramento

dell’igiene e dell’alimentazione) hanno

allungato la durata della vita.

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“Cosa vuol dire

Invecchiare?”

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Il ciclo di vita: l’Invecchiamento

“ Invecchiare è prima di tutto bruttezza:

rughe, un corpo flaccido … poi la perdita dei sensi … è aver paura di soffrire …

e anche paura di restare soli,… è l’approssimarsi alla morte.”

Nella nostra società c’è l’ansia di

rimanere giovani, non è facile parlare di

vecchiaia.

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L’invecchiamento

L’invecchiamento è un processo

naturale e inevitabile, ultima tappa

dell’esistenza umana. Riguarda tutte le

specie viventi.

Comporta modificazioni fisiche e nello stile

di vita. Tuttavia non è possibile individuare

un modello che definisca in assoluto

l’invecchiamento perché ogni persona

anziana è diversa dall’altra, ognuna ha i suoi

bisogni, i suoi problemi, la sua storia.

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L’invecchiamento Ma c’è solo calo, diminuzione e perdita?

Per ogni persona anziana lottare contro queste perdite e diminuzioni è uno sforzo che dipende molto dal modo in cui lei si percepisce, si vede.

Se della vecchiaia ha un’immagine del tutto negativa, porrà attenzione solo agli aspetti

negativi senza neanche rendersene conto. Se della vecchiaia ha un’immagine più equilibrata,

percepirà anche gli aspetti positivi .

Lo stesso vale anche per chi si occupa delle persone anziane.

L’anziano non è necessariamente un malato.

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L’invecchiamento: i cambiamenti Le perdite non sono specifiche delle persone

anziane,perché ognuno fa l’esperienza della perdita fin dalla nascita, ma quello che caratterizza gli anziani è

l’accumulo di perdite che a volte possono indebolirli.

QUALI SONO I PRINCIPALI CAMBIAMENTI?

1) I cambiamenti biologici e fisici (corpo);

2) I cambiamenti cognitivi (mente);

3) Il pensionamento;

4) La separazione dai figli e il fatto di diventare nonni;

5) La morte dei coniugi, dei parenti ed amici;

6) Il dover cambiare alloggio e l’eventuale ingresso in istituto;

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L’invecchiamento: i cambiamenti 1) I CAMBIAMENTI BIOLOGICI E FISICI (corpo):

- La pelle si segna e si secca;

- I peli e i capelli diventano bianchi e grigi e più radi;

- La vista e l’udito possono diminuire;

- La forza muscolare diminuisce;

- La massa ossea si riduce;

- Il sistema respiratorio fatica di più;

- Il sistema immunitario si trasforma.

Gli spostamenti diventano più lenti e gli incontri diventano

sempre più faticosi. C’è la tendenza a svalutarsi, a non dover più

piacere, né sedurre, quasi a pensare che le persone diventino

asessuate.

Gli anziani hanno bisogno di contare per qualcuno, di provare

emozioni, sentimenti, hanno bisogno di essere toccati.

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L’invecchiamento: i cambiamenti

2) CAMBIAMENTI COGNITIVI (mente):

La mente è la meno soggetta

all’invecchiamento, soprattutto se viene

mantenuta in allenamento. L’esercizio

mantiene e migliora le abilità mentali.

Nella persona anziana sana le perdite

riguardano solo alcune funzioni (memoria,

velocità di risposta,…) e non impediscono il

normale svolgimento delle attività

quotidiane.

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L’invecchiamento: i cambiamenti 3) IL PENSIONAMENTO:

è lasciare il lavoro, è in qualche modo perdere la

propria professione, perdere la propria posizione

professionale con cui ci si definiva. Passando al

pensionamento, io cambio identità. Prima ero

operaio, insegnante, negoziante, adesso sono un

pensionato!

- perdita dei rapporti legati al lavoro;

- riorganizzazione della vita di coppia;

-riorganizzazione dell’occupazione del tempo – vuoto;

- terminare progetti non compiuti prima.

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L’invecchiamento: i cambiamenti 4) LA SEPARAZIONE DAI FIGLI E IL FATTO

DI DIVENTARE NONNI :

E’ il momento in cui i figli spiccano il volo. La

coppia si ritrova sola, deve scoprire un nuovo

equilibrio coniugale, senza i figli. Questo

cambiamento può avvicinare i coniugi rafforzando

il legame oppure provocare e aggravare conflitti

già esistenti.

Diventare nonni stimola la sensazione di sentirsi

utili.

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L’invecchiamento: i cambiamenti

5) LA MORTE DEL CONIUGE, DEI PARENTI ED AMICI:

• Il decesso della moglie o del marito racchiude in

sé molteplici altre perdite. La sicurezza, la gioia, la presenza del partner, di qualcuno con cui si

potevano prendere decisioni.

• Scomparsa progressiva degli amici della stessa

età; le relazioni amicali si assottigliano.

• SOLITUDINE e PAURA DELLA MORTE.

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L’invecchiamento: i cambiamenti

6) IL CAMBIAMENTO DI ALLOGGIO E

L’EVENTUALE INGRESSO IN ISTITUTO:

La casa diventa troppo grande per la

persona anziana che spesso desidera

un’abitazione più piccola. Talvolta le

persone anziane entrano in un istituto

quando non si sentono più sicure in casa o

si sentono troppo sole.

SRADICAMENTO

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L’invecchiamento: i cambiamenti

“Oggi siamo andati dalla nonna, che è in una

casa di risposo da due settimane. La nonna non

può più vivere da sola nella sua grande casa: è

praticamente cieca, soffre di artrosi e non riesce

più a camminare e a tenere qualcosa in mano,

inoltre ha paura a stare da sola. I suoi figli hanno

provato a gestire la cosa con una badante, ma

non ci poteva mica stare 24 ore su 24, senza

contare poi che le amiche della nonna erano già

in casa di riposo, e quindi questa è sembrata la

soluzione migliore.” “L’eleganza del riccio” M. Barbery