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Lezione N.5 “La critica della
metafisica”
percorsi
• 1. Che cos’è metafisica?
• 2. La critica heideggeriana della modernità
• 3. L’evento dell’Essere
obiettivi
• UN PASSAGGIO IMPORTANTE PER LA CRITICA ALL’IMPERIO DELLA RAGIONE MODERNA E VERSO IL RECUPERO DELL’ISTANZA TEORETICO E METAFISICA DELLA RIFLESSIONE FILOSOFICA RIGUARDA IL CONTRIBUTO DEL PENSIERO DI M. HEIDEGGER.
1. Che cos’è metafisica?
Che cos’è metafisica?
• Nel confronto dialettico tra modernità e post-modernità, la figura di M. Heidegger (Meßkirch 1889 – Freiburg i. B. 1976) ha un ruolo fondamentale rispetto al recupero dell’istanza teoretica come critica interna della metafisica.
• L’interrogativo veniva affrontato in una sua celebre opera del 1929 – poi rivista nel 1943 e nel 1946 con l’aggiunta prima di un proscritto e poi di un’introduzione - che pubblicava la prolusione che Heidegger tenne nel luglio di quell’anno all’Università di Friburgo, dov’era tornato come successore di Husserl.
L’ente piuttosto che il Ni-ente
• In questa magistrale lezione Heidegger, prescindendo dalle manifestazioni storiche della metafisica e dal modo in cui essa è stata di volta in volta compresa, mostrava in che cosa consistesse la sua essenza e come si rapportasse con l’esistenza dell’uomo, con il suo «esserci» (Dasein).
• In bilico tra l’essere e il nulla, l’uomo giunge a porsi, attraverso l’esperienza fondatrice dell’angoscia, la questione-cardine: Perché è in generale l’ente e non piuttosto il Niente?
Il ruolo centrale della filosofia
• Sotto la spinta della critica all’idealismo, si era assistito ad uno spodestamento della filosofia e del suo ruolo centrale rispetto alla scienza, alla morale, all’arte e al diritto.
• In senso contrario, Heidegger restituisce alla filosofia il suo ruolo centrale, in quanto la visione complessiva di una civiltà e di una società è fissata da una precomprensione di fondo, da cui dipendono i
concetti fondamentali dell’esistenza.
lo spazio teoretico
• La metafisica costituisce la riflessione filosofica - diremmo uno spazio teoretico – in cui si esprime in modo chiaro la precomprensione del senso collettivo.
• Nel corso dei secoli, la storia della riflessione metafisica restituisce le fonti, che illuminano di senso ogni epoca storica.
2. La critica heideggeriana
della modernità
Il dominio della tecnica
• Anche per Heidegger, l’essenza totalitaria della sua epoca risiede nella volontà di sperimentazione di tecniche globali di dominio della natura, della condotta di guerra e dell’allevamento razziale.
• Questa dimensione inglobante e dominante è intimamente legata allo sviluppo dell’età moderna.
• L’aspetto originale della sua critica alla modernità consiste nell’aver inquadrato il tema all’interno della riflessione su ciò che debba intendersi per riflessione metafisica.
Il tempo moderno
<<L’età che noi chiamiamo tempo moderno […] si determina in quanto l’uomo diviene misura e centro dell’essente. L’uomo è ciò che sta alla base di tutto l’essente, cioè, modernamente, di ogni oggettivazione rappresentabilità, il subjectum>>.
M. Heidegger
un procedimento imperativo
• Ciò che sprona la modernità ad estendere illimitatamente il suo potere sui processi oggettivati della natura e della società, di fatto impone anche alla soggettività moderna dei vincoli ritenuti efficaci al raggiungimento del suo fine.
• La soggettività moderna si scopre ossessionata dall’autopotenziamento: il mito di un progresso inarrestabile!
3. L’evento dell’Essere.
l’attesa di un altro Inizio
• È necessario decidere
<<se l’Occidente si creda ancora capace di creare un fune al di là di se stesso e della storia, oppure se preferisca ababssarsi alla conservazione e al potenziamento degli interessi economici e vitali, e accontentarsi di fare appello a ciò che è stato finora, come se fosse l’Assoluto>>.
• M. Heidegger
Il Nuovo in-atteso
• È possibile ritrovare alle origini dell’essenza unicamente come predisposizione incondizionata al Nuovo, che av-viene come <<ciò che non-è e non potrà mai essere atteso>>.
• In tal senso, Heidegger auspica un recupero delle origini presocratiche della metafisica, affinché si ponga fine alla notte della lontananza degli dèi.
l’oblio dell’Essere
• La modernità si caratterizza come l’età della dimenticanza dell’Essere sino al suo abbandono.
• Pensiero scientifico ed analisi metodologica si pongono all’interno della filosofia moderna del soggetto; così come anche l’argomentazione piega il senso al cerchio magico dell’oggettivismo.
l’uomo, custode dell’Essere
• Nella prospettiva hedeggeriana, l’uomo non è più il luogotenente del Nulla, ma il custode dell’Essere come un accadere contingente a cui l’esserci è esposto e che può essere narrato.
• L’esserci si rende disponibile al senso non-disponibile dell’Essere, che si mostra e si sottrae al contempo, al di fuori dell’autoaffermazione soggettiva.