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6 schemi per pregare in comunione con le chiese che credono e soffrono nel mondo VIA CRUCIS

Liberi per credere

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6 schemi della Via Crucis. Vogliamo rivolgere il nostro pensiero e la nostra preghiera a tutte quelle chiese dove professare la propria fede espone a rischi personali e dove la testimonianza richiesta e la fedeltà all’amore di Dio per i fratelli possono portare addirittura al dono della vita nel martirio.

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6 schemi per pregarein comunione con le chiese

che credono e soffrono nel mondo

VIA CRUCIS

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“L'uomo coglie e riconosce gli imperativi della leggedivina attraverso la sua coscienza, che è tenuto a se-guire fedelmente in ogni sua attività per raggiungereil suo fine che è Dio. Non si deve quindi costringerlo adagire contro la sua coscienza. E non si deve neppureimpedirgli di agire in conformità ad essa, soprattuttoin campo religioso. Infatti l'esercizio della religione, persua stessa natura, consiste anzitutto in atti interni vo-lontari e liberi, con i quali l'essere umano si dirige im-mediatamente verso Dio: e tali atti da un'autoritàmeramente umana non possono essere né comandati,né proibiti.(Dignitatis Humanae, 3,3)

Quest’anno, dedicato dal Pontefice alla fede e alla me-moria dell’Editto di Milano del 313 con cui si ricono-sceva libertà di culto al Cristianesimo, vogliamorivolgere il nostro pensiero e la nostra preghiera a tuttequelle chiese dove professare la propria fede espone arischi personali e dove la testimonianza richiesta e lafedeltà all’amore di Dio per i fratelli possono portareaddirittura al dono della vita nel martirio.Da queste comunità e da queste testimonianze pre-senti in tutti i continenti possiamo imparare quanto siaoggi necessario seguire Cristo fino in fondo, in ogninostro gesto e in ogni nostra parola, nelle difficoltà enelle sfide di ogni giorno e che in fondo è nostro do-vere amare e pregare anche per quelli che non pos-sono o non vogliono portare su di sé la loro croce.

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in comunione con la Chiesache crede e soffre in Asia

Introduzione:Nel nome del Padre...Il Signore sia con voi...Abbi pietà di noi, Signore, abbi pietà di noi.

Chiusa in un dolore atroce,eri là sotto la croce, dolce Madre di Gesù.

Santa Madre, deh voi fate…

I STAZIONE

GESÙ È CONDANNATO A MORTE

Ti adoriamo, o Cristo e ti benediciamo…

dal Vangelo secondo Marco

Pilato disse loro: “Che cosa volete dunque che io faccia di quello che voichiamate il re dei Giudei?”. Ed essi di nuovo gridarono: “Crocifiggilo!”.Pilato, volendo dare soddisfazione alla folla, rimise in libertà per loroBarabba e, dopo aver fatto flagellare Gesù, lo consegnò perché fossecrocifisso.

Dalla testimonianza del Cardinale F.X.N. Van Thuan, che ha passato tredici anninelle prigioni vietnamite di cui nove in isolamento senza un regolare processo:

I capi della prigione cambiano le guardie ogni due settimane, per-ché non siano convertiti da me. In seguito hanno deciso di noncambiarli più, altrimenti tutti sarebbero stati convertiti! All’iniziole guardie non parlano con me, rispondono solo yes e no. È vera-mente triste; voglio essere gentile, cortese con loro, ma è impos-sibile, evitano di parlare con me. Una notte mi viene un pensiero:Francesco tu sei ancora molto ricco. Tu hai l’amore di Cristo nel

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cuore. Ama loro come Gesù ti ha amato. L’indomani hocominciato ad amarli, ad amare Gesù in loro, sorri-dendo. Scambiando parole gentili. Comincio a raccon-tare storie sui miei viaggi. Questo ha stimolato la lorocuriosità e li ha spinti a domandarmi moltissime cose.L’atmosfera della prigione è molto cambiata, la qualitàdelle nostre relazioni è molto migliorata.

Il tuo cuore desolatoFu in quell’ora trapassato dallo strazio più crudel

II STAZIONE

GESÙ È CARICATO DELLA CROCE

Ti adoriamo, o Cristo e ti benediciamo...

dal Vangelo secondo Matteo

Dopo averlo deriso, [i soldati] spogliarono [Gesù] del mantello egli rimisero le sue vesti, poi lo condussero via per crocifiggerlo.

preghiamo insieme e diciamo:Tu Signore sei la nostra consolazione.

- Quando il cammino ci sembra troppo duroe inutilmente gravoso: R.

- Quando abbiamo fame e sete di giustizia: R.

- Quando ci troviamo di fronte a scelte difficili: R.

Quanto triste, quanto affranta,ti sentivi, o Madre santa, del divino Salvator

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LIBERI PER CREDERE - PRIMA VIA CRUCIS

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III STAZIONE

GESÙ CADE PER LA PRIMA VOLTA

Ti adoriamo, o Cristo e ti benediciamo...

dal libro del profeta Isaia

Egli si è caricato delle nostre sofferenze, si è addossato i nostri dolori; e noilo giudicavamo castigato, percosso da Dio e umiliato. Egli è stato trafittoper le nostre colpe, schiacciato per le nostre iniquità. Il castigo che ci dà lasalvezza si è abbattuto su di lui; per le sue piaghe siamo stati guariti.

recitiamo insieme il salmo 43

Fammi giustizia, o Dio,difendi la mia causa contro gente spietata;liberami dall’uomo perfido e perverso.Tu sei il Dio della mia difesa:perché mi respingi?Perché triste me ne vado,oppresso dal nemico?Manda la tua luce e la tua verità:siano esse a guidarmi,mi conducano alla tua santa montagna,alla tua dimora.Verrò all’altare di Dio,a Dio, mia gioiosa esultanza.A te canterò sulla cetra,Dio, Dio mio.Perché ti rattristi, anima mia,perché ti agiti in me?Spera in Dio: ancora potrò lodarlo,lui, salvezza del mio volto e mio Dio.

Con che spasimo piangevi,mentre, trepida, vedevi il tuo Figlio nel dolor

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IV STAZIONE

GESÙ INCONTRA SUA MADRE

Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo…

dal Vangelo secondo Luca

Simeone, a Maria, sua madre, disse: “Ecco, egli è qui per la caduta e larisurrezione di molti in Israele e come segno di contraddizione e anche ate una spada trafiggerà l’anima, affinché siano svelati i pensieri di molticuori”. [Maria] custodiva tutte queste cose nel suo cuore.

Da una testimonianza di Padre Li Chang, prete cinese, della diocesi di Jiaying,

che ha passato diversi anni in prigione, a causa della sua fede:

La verità era che in prigione si perdeva il senso del tempo e la solacosa di cui si rimaneva coscienti era che il giorno finiva con il ca-lare e iniziava con il sorgere del sole. Nessuno si ricordava qualegiorno della settimana fosse, e quale mese o quale anno, perché nes-suno si preoccupava di cosa sarebbe accaduto in seguito. Padre Lidisse a Zhonghua: “Questo è esattamente quello che accade quandometti la tua vita nelle mani di Dio: vivi nel presente, fai il meglio chepuoi senza preoccuparti di quello che accadrà domani. La prigione,per un cristiano, non è il posto peggiore per imparare cosa signi-fica abbandonarsi alla provvidenza divina”.

Se ti fossi stato accantoforse che non avrei pianto, o Madonna, anch’io con te

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V STAZIONE

GESÙ È AIUTATO DAL CIRENEOA PORTARE LA CROCE

Ti adoriamo, o Cristo e ti benediciamo...

dal Vangelo secondo Luca

Mentre [i soldati] lo conducevano via, fermarono un certo Simone diCirene, che tornava dai campi, e gli misero addosso la croce, da portaredietro a Gesù.

Testimonianza del Cardinale F.X.N.Van Thuan

Gesù, ormai posso dire come san Paolo: «Io Francesco, a causa diCristo, ora sono in prigione - ego Franciscus, vinctus Jesu Chri-sti pro vobis» (Ef 3,1). Nel buio della notte in mezzo a questooceano di ansietà, d'incubo, piano piano mi risveglio: «Devo af-frontare la realtà ». «Sono in prigione, se aspetto il momento op-portuno per fare qualcosa di veramente grande, quante volte nellavita mi si presenteranno simili occasioni? No, afferro le occasioniche si presentano ogni giorno, per compiere azioni ordinarie inun modo straordinario ».

Dopo averti contemplataCol tuo Figlio addolorata quanta pena sento in cuor

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VI STAZIONE

LA VERONICA ASCIUGA IL VOLTO DI GESÙ

Ti adoriamo, o Cristo e ti benediciamo...

dal libro del profeta Isaia

È cresciuto come un virgulto davanti a lui e come una radice in terraarida. Non ha apparenza né bellezza per attirare i nostri sguardi, nonsplendore per poterci piacere. Disprezzato e reietto dagli uomini, uomodei dolori che ben conosce il patire, come uno davanti al quale ci si coprela faccia; era disprezzato e non ne avevamo alcuna stima.

preghiamo insieme:Signore, donaci il tuo Spirito.

- Tu che ti sei lasciato umiliare perché noi avessimo la vita, ren-dici capaci di guardare al bene essenziale della nostra vita, il tuoamore R.

- Tu che ti sei spogliato di tutto, fa che siamo capacidi condividere con gli altri quello che abbiamo R.

- Tu che ti sei lasciato condannare con i colpevoli,insegnaci a confidare in te e a perdonare le offese R.

Santa Vergine, hai contatotutti i colpi del peccato nelle piaghe di Gesù

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VII STAZIONE

GESÙ CADE PER LA SECONDA VOLTA

Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo…

dalla prima lettera di san Pietro

Egli non commise peccato e non si trovò inganno sulla sua bocca, insul-tato non rispondeva con insulti, maltrattato non minacciava vendetta,ma si affidava a colui che giudica con giustizia. Egli portò i nostripeccati nel suo corpo sul legno della croce, perché, non vivendo più peril peccato, vivessimo per la giustizia.

silenzio e preghiera personale

E vedesti il tuo Figliuolocosì afflitto e così solo dare l’ultimo respir

VIII STAZIONE

GESÙ INCONTRA LE DONNE DI GERUSALEMME

Ti adoriamo, o Cristo e ti benediciamo...

dal Vangelo secondo Luca

Gesù, voltandosi verso le donne, disse: “Figlie di Gerusalemme, nonpiangete su di me, ma piangete su voi stesse e sui vostri figli. Ecco, ver-ranno giorni nei quali si dirà: “Beate le sterili, i grembi che non hannogenerato e i seni che non hanno allattato”. Perché, se si tratta così il legnoverde, che avverrà del legno secco?”.

recitiamo insieme il salmo 37

Non irritarti a causa dei malvagi,non invidiare i malfattori.Come l’erba presto appassiranno;come il verde del prato avvizziranno.Confida nel Signore e fa’ il bene:

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abiterai la terra e vi pascolerai con sicurezza.Cerca la gioia nel Signore:esaudirà i desideri del tuo cuore.Affida al Signore la tua via,confida in lui ed egli agirà:farà brillare come luce la tua giustizia,il tuo diritto come il mezzogiorno.Stà in silenzio davanti al Signore e spera in lui;non irritarti per chi ha successo,per l’uomo che trama insidie.

Dolce Madre dell’Amore,fa’ che il grande tuo dolore io lo senta pure in me

IX STAZIONE

GESÙ CADE PER LA TERZA VOLTA

Ti adoriamo, o Cristo e ti benediciamo…

dalla lettera di san Paolo ai Filippesi

[Gesù] pur essendo nella condizione di Dio, non ritenne un privilegio l’es-sere come Dio, ma svuotò se stesso assumendo una condizione di servo,diventando simile agli uomini. Dall’aspetto riconosciuto come uomo, umi-liò se stesso facendosi obbediente fino alla morte e a una morte di croce.

Dal diario di Padre Tan Tiande, prete cinese della diocesi di Canton, rinchiuso in

un campo di lavoro forzato dal 1953 al 1983:

“Un agente segreto del partito nazionalista era tra i miei compa-gni di prigionia durante gli anni di carcere. Era costretto a portarele catene alle caviglie giorno e notte. Aveva dovuto sopportare uninterrogatorio tremendo. La sua condizione era di gran lunga peg-giore della mia. Mi faceva soffrire vederlo così sfinito e depresso.Feci amicizia con lui, ma come avrei potuto diminuire la sua sof-

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ferenza anche solo di un po’? Io, che alla mattina non sapevoquello che mi avrebbe portato alla sera, facevo fatica a salvare mestesso. Come avrei potuto trovare il modo di aiutare gli altri? Leparole di S.Pietro negli Atti continuavano a venirmi in mente:“Non possiedo né argento né oro, ma quello che ho te lo do” (At3,6). Potevo davvero dire che la sola cosa che possedevo era GesùCristo. Ero pungolato ad agire da qualcosa dentro di me. Final-mente decisi di andare al fondo della questione. Avrei parlato diGesù al mio compagno. “Stai soffrendo così tanto. Credo davveroche solo Gesù Cristo possa alleviare la tua pena”.

Fa che il tuo materno affettopel tuo Figlio benedetto mi commuova e infiammi il cuor

X STAZIONE

GESÙ È SPOGLIATO DELLE VESTI

Ti adoriamo, o Cristo e ti benediciamo...

dal Vangelo secondo Giovanni

I soldati poi [...] presero le sue vesti, ne fecero quattro parti - una per cia-scun soldato - e la tunica. Ma quella tunica era senza cuciture, tessuta tuttad’un pezzo da cima a fondo. Perciò dissero tra loro: “Non stracciamola, matiriamo a sorte a chi tocca”. Così si compiva la Scrittura, che dice: Si sonodivisi tra loro le mie vesti e sulla mia tunica hanno gettato la sorte.

preghiamo insieme e diciamo:Abbi pietà di noi, Signore.

- Quando non guardiamo al dono di Dio che viene a far vivere lanostra vita R.

- Quando pensiamo ciascuno al proprio interesse e non a quellodei fratelli e della Chiesa R.

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- Quando guardiamo più a ciò che crea divisione che aciò che crea unità R.

Le ferite che il peccatosul suo corpo ha provocato siano impresse, o Madre, in me

XI STAZIONE

GESÙ È INCHIODATO SULLA CROCE

Ti adoriamo, o Cristo e ti benediciamo...

dal Vangelo secondo Luca

Quando giunsero sul luogo chiamato Cranio, vi crocifissero lui e i mal-fattori, uno a destra e l’altro a sinistra. Gesù diceva: “Padre, perdonaloro perché non sanno quello che fanno”. […] Il popolo stava a vedere; icapi invece lo deridevano dicendo: “Ha salvato altri! Salvi se stesso, se èlui il Cristo di Dio, l’eletto”. Anche i soldati lo deridevano, gli si acco-stavano per porgergli dell’aceto e dicevano: “Se tu sei il re dei Giudei, salvate stesso”. Sopra di lui c’era anche una scritta: “Costui è il re dei Giudei”.

Padre Bernard Digal, morto in India per mano di fondamentalisti indù nel 2008racconta che «quella notte, hanno saccheggiato e incendiato lachiesa e la canonica. «Io e padre Alexander Chandi avevamo pauradi morire e siamo fuggiti nella foresta». La macchina è data allefiamme e così proseguono a piedi. Nel vicino villaggio di Du-dukangia trovano riparo fra le rovine di una chiesa già distruttadagli estremisti. Ma la folla inferocita li raggiunge.«Li supplicavo ma non mi davano retta - spiega padre Bernarduna volta in ospedale - le bastonate mi cadevano addosso comepioggia battente. Mi hanno denudato e poi hanno continuato apicchiarmi per 10 ore. Quando mi hanno creduto morto sono an-dati via». Il giorno dopo l’autista, Pradhan, torna a prendere il sa-cerdote per portarlo in ospedale a Bhubaneswar.

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In ospedale padre Digal si preoccupa ancora della sua gente:«Mentre io sto qui a curarmi, la mia gente si nasconde nella fore-sta, e neanche là c’è sicurezza. Ci sono mamme che allattano,bambini, giovani e anziani, tutti appesi a un filo precario, nel ter-rore. Ogni possibile oltraggio, oscenità e tortura è stato usato con-tro cristiani inermi: uomini, donne, bambini. Tutti hanno subitoatrocità brutali». Ma le ferite sono troppo gravi ed il 28 ottobrealle 9.25 padre Bernard smette di lottare.

Del Figliuolo tuo trafitto per scontare il mio delittocondivido ogni dolore

XII STAZIONE

GESÙ MUORE SULLA CROCE

Ti adoriamo, o Cristo e ti benediciamo...

dal Vangelo secondo Matteo

A mezzogiorno si fece buio su tutta la terra, fino alle tre del pomeriggio.Verso le tre, Gesù gridò a gran voce: “Elì, Elì, lemà sabactàni?”, che si-gnifica: “Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?”. Udendo que-sto, alcuni dei presenti dicevano: “Costui chiama Elia”. E subito uno diloro corse a prendere una spugna, la inzuppò di aceto, la fissò su una cannae gli dava da bere. Gli altri dicevano: “Lascia! Vediamo se viene Elia asalvarlo!”. Ma Gesù di nuovo gridò a gran voce ed emise lo spirito.

con questo salmo gesù prende su di sé il grido di ogniuomo che soffre. è il grido dell’uomo giusto che sa chesolo dio lo ascolta e a lui può rivolgersi perché èil padre che lo accoglie e lo tiene stretto a sé.

recitiamo insieme il salmo 22

Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?Lontane dalla mia salvezza le parole del mio grido!

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Mio Dio, grido di giorno e non rispondi;di notte, e non c’è tregua per me.

Eppure tu sei il Santo,tu siedi in trono fra le lodi di Israele.

In te confidarono i nostri padri,confidarono e tu li liberasti;

a te gridarono e furono salvati,in te confidarono e non rimasero delusi.

Ma io sono verme e non uomo,rifiuto degli uomini, disprezzato dalla gente.

Si fanno beffe di me quelli che mi vedono,storcono le labbra, scuotono il capo:

“Si rivolga al Signore; lui lo liberilo porti in salvo, se davvero lo ama!”

Sei proprio tu che mi hai tratto dal grembo,mi hai affidato al seno di mia madre.

Al mio nascere, a te fui consegnato;dal grembo di mia madre sei tu il mio Dio.

Non stare lontano da me,perché l’angoscia è vicina e non c’è chi mi aiuti.

Di dolore quale abisso presso, o Madre, al Crocifissovoglio piangere con te

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In ospedale padre Digal si preoccupa ancora della sua gente:«Mentre io sto qui a curarmi, la mia gente si nasconde nella fore-sta, e neanche là c’è sicurezza. Ci sono mamme che allattano,bambini, giovani e anziani, tutti appesi a un filo precario, nel ter-rore. Ogni possibile oltraggio, oscenità e tortura è stato usato con-tro cristiani inermi: uomini, donne, bambini. Tutti hanno subitoatrocità brutali». Ma le ferite sono troppo gravi ed il 28 ottobrealle 9.25 padre Bernard smette di lottare.

Del Figliuolo tuo trafitto per scontare il mio delittocondivido ogni dolore

XII STAZIONE

GESÙ MUORE SULLA CROCE

Ti adoriamo, o Cristo e ti benediciamo...

dal Vangelo secondo Matteo

A mezzogiorno si fece buio su tutta la terra, fino alle tre del pomeriggio.Verso le tre, Gesù gridò a gran voce: “Elì, Elì, lemà sabactàni?”, che si-gnifica: “Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?”. Udendo que-sto, alcuni dei presenti dicevano: “Costui chiama Elia”. E subito uno diloro corse a prendere una spugna, la inzuppò di aceto, la fissò su una cannae gli dava da bere. Gli altri dicevano: “Lascia! Vediamo se viene Elia asalvarlo!”. Ma Gesù di nuovo gridò a gran voce ed emise lo spirito.

con questo salmo gesù prende su di sé il grido di ogniuomo che soffre. è il grido dell’uomo giusto che sa chesolo dio lo ascolta e a lui può rivolgersi perché èil padre che lo accoglie e lo tiene stretto a sé.

recitiamo insieme il salmo 22

Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?Lontane dalla mia salvezza le parole del mio grido!

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XIII STAZIONE

GESÙ È DEPOSTO DALLA CROCE

Ti adoriamo, o Cristo e ti benediciamo…

dal Vangelo secondo Giovanni

Dopo questi fatti Giuseppe di Arimatea, che era discepolo di Gesù, madi nascosto, per timore dei Giudei, chiese a Pilato di prendere il corpo diGesù. Pilato lo concesse. Allora egli andò e prese il corpo di Gesù. Vi andòanche Nicodèmo e portò circa trenta chili di una mistura di mirra e diàloe. Essi presero allora il corpo di Gesù e lo avvolsero con teli, insiemead aromi, come usano fare i Giudei per preparare la sepoltura.

Da una lettera di Don Andrea Santoro, prete fidei donum, ucciso in Turchia nel

2006: Comincio a pregare a voce alta: «Signore abbi pietà di noi.Tu sei buono, ci ami, sei Unico ma noi ci siamo fatti del male: per-donaci». Il giovane che è con me, curdo e musulmano, rispondea voce alta: «Amen!». È d'accordo e prega anche lui con me. Iocontinuo: «Signore, tutti crediamo in te ma abbiamo fatto scor-rere del sangue e tu ne soffri. Abbi pietà di noi». Sento la stessa ri-sposta: «Amen». «Signore i cristiani hanno fatto del male aimusulmani e i musulmani ai cristiani, perdonaci... I curdi ai tur-chi e i turchi ai curdi, perdonaci... Gli armeni ai curdi e i curdiagli armeni... quanti morti ci sono stati: abbi pietà di noi...». Ognivolta risuonava l'Amen del mio amico musulmano e curdo. Hosentito che quella preghiera in quella moschea-chiesa era una pre-ghiera di riconciliazione e che qualcosa che assomiglia al perdonovagava nell'aria.

O Madonna, o Gesù buono,ti chiediamo il grande dono dell’eterna gloria in ciel

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XIV STAZIONE

GESÙ È DEPOSTO NEL SEPOLCRO

Ti adoriamo, o Cristo e ti benediciamo...

dal Vangelo secondo Matteo

Giuseppe [d’Arimatea] prese il corpo [di Gesù], lo avvolse in un lenzuolopulito e lo depose nel suo sepolcro nuovo, che si era fatto scavare nella roc-cia; rotolata poi una grande pietra all’entrata del sepolcro, se ne andò. Lì,sedute di fronte alla tomba, c’erano Maria di Màgdala e l’altra Maria.

preghiamo insieme:Padre, insegnaci ad amare.

- Perché siamo capaci di essere vicini a quanti sono nella prova enella sofferenza R.

- Perché comprendiamo che la nostra gioia sta nella comunionecoi fratelli nella carità R.

- Perché impariamo a guardare alla nostra vita e intorno a noicon occhi rinnovati dal tuo Spirito, non secondo la logica delpotere e della superbia umane R.

Cristo risusciti in tutti i cuori,Cristo si celebri, Cristo s’adori, gloria al Signor!

Padre Nostro…

Il Signore sia con voi…

Kyrie eleison..

Vi benedica Dio onnipotente:Padre e Figlio e Spirito Santo.Andiamo in pace…

Canto finale:

Ave Maria...

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quest’anno, dedicato dal ponteficealla fede e alla memoria dell’edittodi milano del 313 con cui si ricono-sceva libertà di culto al cristiane-simo, vogliamo rivolgere il nostropensiero e la nostra preghiera atutte quelle chiese dove professarela propria fede espone a rischi perso-nali e dove la testimonianzarichiesta e la fedeltàall’amore di dio peri fratelli possonoportare addiritturaal dono della vitanel martirio.

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