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LICEO PARITARIO GIACOMO LEOPARDI Lecco PIANO TRIENNALE DELL’OFFERTA FORMATIVA 2019-2022 LICEO CLASSICO LICEO SCIENTIFICO LICEO SCIENTIFICO delle SCIENZE APPLICATE Via Mazzucconi 71, 23900 Lecco- Tel. 0341.497075- www.istitutoleopardi.lecco.it

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LICEO PARITARIO GIACOMO LEOPARDI Lecco

PIANO TRIENNALE DELL’OFFERTA FORMATIVA

2019-2022

LICEO CLASSICO LICEO SCIENTIFICO

LICEO SCIENTIFICO delle SCIENZE APPLICATE

Via Mazzucconi 71, 23900 Lecco- Tel. 0341.497075- www.istitutoleopardi.lecco.it

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INDICE

1. I DUE PILASTRI DELLA FISIONOMIA DELLA SCUOLA ……………………………………………………………………… 3

1.1. L’identità culturale ………………………………………………………………………………………………….………………… 3

1.2. La didattica: metodo di insegnamento e metodo di studio ……………………………………..………………….. 5

2. LA STORIA DELLA SCUOLA ………………………………………………………………………………………………..…………….. 6

3. SCUOLA E FAMIGLIA: UNA COLLABORAZIONE IMPRESCINDIBILE…………………………………………………….. 7

4. GLI INDIRIZZI DI STUDIO ………………………………………………………………………………………………….……………. 8

4.1 Liceo Classico …………………………………………………………………………………………………………………………….. 8

4.2 Liceo Scientifico……………………………………………………………………………………………….………………………….. 9

4.3 Liceo Scientifico delle Scienze Applicate ……………………………………………………………………………………… 10

5. L’ESPERIENZA SCOLASTICA…………… ................................................................................................. 12

5.1 La centralità dell’ora di lezione .................................................................................................... 12

5.2 Attività di sostegno e di recupero ................................................................................................ 12

5.3 Personalizzazione dei percorsi educativi ……… ............................................................................. 12

5.4 La valutazione .............................................................................................................................. .13

5.5 Il voto di condotta ........................................................................................................................ 14

5.6 L’inclusione scolastica .................................................................................................................. 15

5.7 I laboratori .................................................................................................................................... 15

5.8 L’insegnamento della lingua inglese............................................................................................. 16

5.9 Alternanza scuola-lavoro .............................................................................................................. 17

5.10 Uscite didattiche e viaggi di istruzione…………………………………………………………………………………….. 19

5.11 Il laboratorio teatrale………………………………………………………………………………………………………………. 19

5.12 Partecipazione a competizioni scolastiche esterne………………………………………………………………….. 19

5.13 L’orientamento……………………………………………………………………………………………………………………….. 19

5.14 Manifestazioni culturali pubbliche…………………………………………………………………………………………… 20

6. I PROTAGONISTI DELL’ESPERIENZA SCOLASTICA ............................................................................... 20

6.1 I Docenti ....................................................................................................................................... 20

6.2 Gli studenti ................................................................................................................................... 21

6.3 I genitori ....................................................................................................................................... 21

7. GLI ORGANI COLLEGIALI .................................................................................................................. 21

8. IL DIRITTO ALLO STUDIO: DOTE SCUOLA E BORSE DI STUDIO ............................................................ 21

9. I SERVIZI ......................................................................................................................................... 22

9.1 Utilizzo pomeridiano delle strutture scolastiche.......................................................................... 22

9.2 Scuola On Line .............................................................................................................................. 22

9.3 Comunicazioni esterne ................................................................................................................. 22

9.4 La segreteria ................................................................................................................................. 22

9.5 Servizio mensa .............................................................................................................................. 22

9.6 Servizio trasporto studenti ........................................................................................................... 23

10. PIANO DI MIGLIORAMENTO ............................................................................................................ 24

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1. I DUE PILASTRI DELLA FISIONOMIA DELLA SCUOLA: 1.1 L’IDENTITA’ CULTURALE Il punto di partenza: un’esperienza in atto. L’educazione è passione alla persona, è un rapporto in cui l’adulto si mette in gioco con la propria storia, con la propria identità, con una cultura capace di comunicare al giovane conoscenza e significato: l’adulto diviene così, nel dialogo, guida all’apertura alla realtà nella sua totalità. Non si può educare se non si è educati. Il punto di partenza di ogni impresa educativa è partire da qualcosa che c’è già, da una esperienza di educazione in atto. La realtà provoca l’io, mediante i problemi che pone, ad una risposta, una responsabilità. Non vi è crescita umana e culturale se il discente non è coinvolto a partire dalle domande che lui stesso si pone di fronte alla realtà e alla storia. Il giovane sente come primario il bisogno di capire, di darsi ragioni, di scoprirsi con un’identità e una personalità; ciò deve diventare motivazione per una ricerca autentica e sistematica, guidata da chi ha già affrontato il percorso. Prima dell’infinita analisi dei problemi che la realtà pone, è importante la verità e la serietà del soggetto, dell’io. Ma il contenuto della verità e della serietà del soggetto è la sua “religiosità”, ossia l’appartenenza a qualcosa di più grande di sé. Qui sta la grande alternativa culturale del tempo presente: o l’uomo appartenente a se stesso e basta; o l’uomo appartenente a qualcosa più grande di sé. L’esperienza in atto di appartenenza a qualche cosa di più grande (il Mistero, la Chiesa nella storia) permette una forza ed una consapevolezza educativa. L’educazione passa dunque attraverso la proposta di una ipotesi interpretativa dell’esistenza e della realtà, che il giovane possa liberamente verificare nel rapporto con l’adulto e con la tradizione culturale. Fattori fondamentali 1. Proporre adeguatamente il passato. Si tratta della conoscenza del passato, della «tradizione come ipotesi di lavoro con cui la natura butta l’uomo nel paragone con tutte le cose». La tradizione come situazione, come ciò che si sta vivendo, costituisce un’ipotesi di significato e di paragone su tutto. Il primo luogo della “tradizione” è la famiglia, imprescindibile elemento dell’educazione . 2. Dentro un vissuto presente. «Il passato può essere proposto ai giovani solo se è presentato dentro un vissuto presente che ne sottolinei la corrispondenza con le esigenze ultime del cuore». Una proposta che dà le ragioni di sé ai giovani, in tutti gli aspetti della vita che affrontano, che fa capire e amare la vita: prender sul serio la vita. 3. Per una educazione alla critica. Critica, in greco rendersi ragione delle cose, non ha un’accezione negativa. Significa per il ragazzo paragonare la tradizione ricevuta con il criterio ultimo del giudizio, il suo “cuore”, ossia l’esigenza di vero, di bello, di buono . Perché fare una scuola superiore Per fare una scuola occorre che alcune condizioni risultino chiare: innanzitutto che chi la promuove abbia qualcosa da dire, una passione per il vero da comunicare, una esperienza da trasmettere. In secondo luogo, per non essere astratti, occorre rendersi conto del contesto storico e sociale nel quale ci troviamo. Lo smarrimento del senso dell’uomo Benedetto XVI ha indicato per molto tempo nel “dramma del relativismo” la posizione oggi dominante in tutta la società occidentale. L’uomo, come sempre, continua a porsi domande sul senso della propria esistenza, ma ad esse sembra non esserci risposta. Non si può più parlare di “verità”: ognuno ha la propria e non è possibile stabilire chi abbia ragione. Eppure sono proprio queste domande che muovono la ricerca degli uomini, in tutti i tempi. L’uomo cerca la verità delle cose, il loro senso ultimo, vuole essere felice, cerca la giustizia, vuole amare ed essere amato: fattori semplici e fondamentali, che oggi vengono negati in vario modo. Soprattutto viene negato il fattore ultimo e più imponente, quel fattore cui arriva la ragione se appena va a fondo di ogni particolare e che gli uomini hanno chiamato “Mistero”. Eppure è sempre presente, e si

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avverte nella infinita ricerca, nella impossibilità di dare un risposta definitiva alle esigenze che la ragione presenta. Occorre allora «ridare il coraggio dell’avventura della verità». Conseguenze dello smarrimento I giovani colgono nel modo più chiaro lo smarrimento del senso e la mancanza di una proposta da parte degli adulti. Quando capitano i grandi eventi tragici che i mass media portano all’attenzione del mondo, le improvvise ondate di cordoglio comune riportano in primo piano le questioni inerenti il “destino” dell’uomo. Ma passata l’emozione, la reazione sentimentale, cade anche la domanda. “Sono questioni astratte, inutili”, “Che senso ha”, “Non pensiamoci”. È il modo per non lasciarsi colpire dalla realtà. Altrettanto frequente è un amaro scetticismo, che nega la possibilità di una risposta. “Alla fine non cambia niente, chi me lo fa fare”. Così i giovani, in assenza di proposta educativa, si trovano in balia di criteri di giudizio che credono di elaborare in proprio, ma sono in realtà il riflesso di reazioni immediate. “Voglio fare solo quello che mi sento”; ed il vero, il giusto, vengono fatti coincidere con “io adesso sento così”. Non si risponde che a se stessi, e l’assenza della responsabilità porta spesso a una amara solitudine. Quando i giovani restano in balia di se stessi viene meno il gusto del vivere ed anche la capacità di dialogo reale ne risente: è come se, privi di passato, non si avesse altro contenuto che un chiacchiericcio vuoto, determinato dalla immagine di moda in quel frangente o da un lamento continuo di ciò che non va. Riprendere dall’uomo Riteniamo urgente ripartire proprio dai dati elementari dell’esperienza umana di ciascuno, ossia da quelle esigenze di vero, di giusto, di buono, di bello, di felicità. Queste esigenze un ragazzo le scopre quando è aiutato a guardare alla propria esperienza, a come guarda la realtà, pensa, agisce; sono esigenze comuni a tutti gli uomini, diversamente tradotte nel tempo. Sono proprio queste esigenze che rendono possibile “capire” e dialogare con Omero piuttosto che con Dante, e comunque, con tutta la produzione dello spirito dell’uomo in tutti i tempi. Interessi, stati d’animo, desideri del ragazzo, tutto, deve essere affrontato con ragionevolezza, intesa come il modo di rendersi conto della realtà, di tutti suoi fattori, sollecitati dall’educatore. Il primo e più imponente di questi fattori è proprio la realtà stessa come “dato”. Occorre indicare, in-segnare, la presenza della realtà che non faccio io, che non dipende da me, che ricevo, che riconosco. C’è “altro” da cui dipendiamo io e la realtà. La tradizione chiama questo “altro” Mistero, lo chiama Dio. Emergono nell’esperienza dell’uomo quelle esigenze che indicano, sono segno di questo “altro”, esigenze che devono essere evidenziate ed educate. L’esigenza di veder come stanno le cose, esigenza di verità; si è già notato come l’educazione debba sempre tenere aperta la ricerca, contro ogni tentativo di riduzione o di eliminazione. L’esigenza di giustizia, peraltro vivissima tra i giovani, una giustizia più grande della misura umana (dei voti scolastici, per esempio), una giustizia per la persona. L’esigenza infine esistenzialmente più potente della felicità, come compiutezza e soddisfazione di sé, insieme all’esigenza di amare e di essere amati. Il fattore decisivo dell’educazione: la libertà. Qui arriva, come ad un ultimo vertice, la ricerca della ragione dell’uomo. Qui comincia anche l’avventura di ogni singolo uomo: infatti il fattore decisivo in ogni scoperta, di ogni apertura alla realtà è la libertà. La libertà qui si gioca come opzione di entrar dentro le questioni, di usare fino in fondo la ragione, di stare di fronte al reale con tutta l’apertura necessaria o, al contrario, si gioca come scelta opposta di evitare le questioni, di fermarsi alle prime reazioni. È una scelta, un’opzione di fondo che determina la posizione dell’uomo di fronte a tutto. La libertà si gioca poi nell’interpretazione di quel “segno” che è il mondo. Occorre un atteggiamento giusto, “morale”, per capire o domandare con verità: occorre non essere bloccati, impediti dai preconcetti, già fissati in risposte chiuse. Ecco perché la questione fondamentale è l’educazione alla libertà. Se la realtà chiama a qualcosa d’altro, la libertà si manifesta come risposta. La libertà si manifesta come responsabilità, nella cui mancanza abbiamo già indicato uno dei tratti più preoccupanti nella dimensione giovanile. Occorre allora educare alla libertà come responsabilità, insistendo sull’attenzione alla realtà, alla “totalità dei fattori”, contro ogni preconcetto, ed all’accettazione dei fattori in gioco, all’accogliere positivamente i fattori di una

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proposta. È per sollecitare la libertà di adesione all’essere che si fa una scuola. E se lo scopo dell’educazione è l’introduzione alla realtà totale, è sollecitazione alla libertà di adesione all’essere del ragazzo, il metodo per l’insegnante è la comunicazione della propria libertà, ossia del proprio impegno con l’essere. Insegnare L’implicazione grave è che la sorgente di una educazione è una vita, non una professione, quella dell’insegnante. Perciò insegnare è sentire la responsabilità della vita dell’altro, responsabilità di aiutare l’altro a camminare; è un essere umano che ama l’altro essere umano, in quanto compagno di cammino. Nella pratica quotidiana, è il modo di rapportarsi al reale, di fronte a tutto, innanzitutto al contenuto da trasmettere, l’atteggiamento che educa. La lealtà, l’attenzione, la passione non sono frutto innanzitutto di una preparazione particolare o di una tecnica, che si possa imparare e poi meccanicamente applicare. In ogni minuto atto dell’insegnamento si comunica l’essere dell’insegnante, l’orizzonte totale che ha presente mentre insegna. Senza l’apertura a questo orizzonte totale, senza l’impegno con la propria vita, la comunicazione non assume i caratteri dell’educazione all’essere. Colui che sta davanti all’insegnante è una persona libera, è alla sua libertà che ci si rivolge ed il primo sforzo è illuminare la ragione di quello che si dice. La passione nel dar le ragioni non può essere pretesa; la libertà dell’altro può non volere capire: è in questa voluta contraddizione con la ragione che si manifesta la pazienza dell’educatore nel rispettare i tempi della libertà. La libertà è il proprio impegno con l’essere, con la propria libertà, che l’educatore propone all’educando. In questo c’è un “dolore” proprio della attività educativa, che non può “pretendere” nulla dall’educando, non può esigere una partecipazione ai giudizi di valore e alle soluzioni. La pazienza non è un dato caratteriale, piuttosto è senso del destino, della speranza ragionevole perché il rapporto è con l’infinito. È il “rischio di educare”. 1.2 LA DIDATTICA: METODO DI INSEGNAMENTO E METODO DI STUDIO La finalità dell’insegnamento liceale è eminentemente formativa. Non ci interessa in primo luogo che i ragazzi

concludano il loro percorso di studi con un bagaglio di conoscenze e di competenze specifiche, consolidate e

ben acquisite; puntiamo invece a far crescere in loro la capacità di imparare, la capacità cioè di mettersi di

fronte ad un contenuto conoscitivo per farlo proprio in modo consapevole e critico. In altre parole si può dire

che la natura della scuola liceale non è specialistica ma è volta a costruire e consolidare un metodo di studio.

Sarà poi compito del percorso universitario valorizzare questa base metodologica per fornire un bagaglio di

conoscenze e competenze specifiche, adeguate all’ingresso nel mondo delle professioni.

È utile aggiungere che giovani in cammino verso l’acquisizione di un valido metodo di studio non possono

non iniziare a fare proprie anche le conoscenze e le competenze specifiche necessarie al loro accesso agli

studi universitari. La prima finalità non esclude la seconda; occorre però mantenere chiara la distinzione fra

scopo qualificante ed esito correlato.

Se lo scopo è il metodo di studio, il fattore che ne consente il conseguimento, e che quindi qualifica la

sostanza formativa di un Liceo, è il metodo di insegnamento.

Sinteticamente si può dire che il contenuto delle discipline non è offerto ai ragazzi come un sapere

predefinito, bensì come la scoperta e la verifica critica di un’ipotesi avanzata, secondo una traiettoria guidata

dall’insegnante e proposta al libero paragone dello studente, che è il primo attore dell’avventura conoscitiva.

Perché questo principio generale trovi effettiva attuazione è indispensabile che il percorso didattico si articoli

in passaggi metodologici ben definiti ed adeguatamente articolati. Tenendo conto del fatto che il metodo è

dettato dall’oggetto, e che perciò ogni disciplina d’insegnamento è connotata da una propria specificità

metodologica, si possono comunque definire alcuni fondamentali passaggi metodologici comuni a tutte le

discipline e qualificanti il percorso di insegnamento e di apprendimento proprio della scuola.

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La cura ed il rigore con cui gli insegnanti riceveranno una comune formazione metodologica e verificheranno

collegialmente la modalità operativa del proprio lavoro coi giovani, costituiscono la chiave di volta

dell’efficacia dell’insegnamento.

Sinteticamente questi sono i passaggi qualificanti del metodo di insegnamento maturato nell’esperienza

comune del Liceo Leopardi.

a) L’osservazione dei dati intesi come espressione della realtà: la frequentazione attenta degli oggetti

delle discipline scolastiche forma negli studenti un tessuto culturale, che favorisce il costituirsi di un

pensiero, di un giudizio sulla realtà.

b) La formulazione di un’ipotesi, vale a dire la formalizzazione e codificazione di un problema e di un

itinerario di soluzione, che costituisce lo scopo del lavoro scolastico.

c) La considerazione delle acquisizioni e delle ipotesi offerte dal passato, dalla tradizione, da chi, cioè,

ha già intrapreso l’itinerario che oggi tocca fare a noi, per non dover ripercorrere il tragitto dal

principio.

d) La verifica dell’ipotesi, sottoposta al vaglio critico dello studente, il protagonista attuale dell’atto

conoscitivo, nell’ambito di un serrato rapporto col docente e gli altri studenti.

e) L’ora di lezione è il luogo paradigmatico in cui avviene quanto fin qui descritto. È in essa che l’oggetto

di conoscenza si fa presente allo studente, attraverso l’insegnante. L’ora di lezione si configura,

perciò, come un avvenimento imprescindibile per l’esperienza del conoscere: lì si attua il processo

della comprensione, dal momento che i percorsi conoscitivi, da altri già esplorati e fissati dalla

tradizione, sono presentati allo studente nel loro sviluppo, affinché egli s’impossessi e riconquisti

criticamente i contenuti e il metodo propri della disciplina.

f) Il lavoro personale, assegnato dai docenti, è indicato come un fondamentale momento di ripresa, di

sviluppo e di ricerca in merito a ciò che viene proposto al mattino. In questo senso l’ora di lezione

assume contemporaneamente una valenza esemplare e propositiva: essa mostra la dinamica lungo

cui si sviluppa il processo conoscitivo, mette in movimento le energie intellettuali e affettive dello

studente e permette, attraverso la valutazione, che egli si renda conto di come procede lo sviluppo

del proprio cammino di conoscenza.

g) Il momento della verifica, che consiste nella lettura e nella rielaborazione del dato fatta dallo

studente, persuasivamente e criticamente espressa, a partire dagli elementi emersi dal lavoro

collettivo svoltosi durante le ore di lezione.

h) L’attività di sostegno, pomeridiana ed estiva, offerta come occasione di ripresa e di consolidamento

per quegli studenti che, per le ragioni più diverse, faticano a tenere il passo e mostrano di non riuscire

a dare ordine e coerenza a quanto ascoltano in classe e studiano personalmente.

2. LA STORIA DELLA SCUOLA Dare continuità all’offerta educativa nel territorio di Lecco Il progetto di una nuova scuola secondaria di secondo grado a Lecco nasce da un’esperienza educativa in atto così significativa per chi la vive che ne deriva il desiderio di proporla ad altri e alla città, quale ambito di costruzione di personalità libere e responsabili nelle nuove generazioni. Non è per “tirarsi fuori” dunque, bensì per dare un contributo più pieno e specifico, attraverso un lavoro formativo che abbia connotati chiari e determinati, in dialogo con le altre istituzioni scolastiche, con quelle culturali, sociali, economiche del territorio. L’istituzione di un liceo è richiesta anche come estensione naturale e matura della storia iniziata negli anni ‘80 con la scuola primaria “P. Scola” e la scuola secondaria di primo grado “M. Kolbe”; da tempo infatti le famiglie manifestavano l’esigenza di integrare il percorso formativo dei giovani offrendo loro la

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possibilità di proseguire gli studi nel medesimo ambito educativo, con l’obiettivo di creare un capitale umano quale risorsa che sappia inserirsi produttivamente nel tessuto sociale. È un progetto che si rivolge comunque a tutti, una scuola pubblica, in quanto pubblico è il carattere del sapere e a tutti si vuole offrire la possibilità di incontrare e verificare insieme un’ipotesi culturale in grado di comprendere il mondo attuale, per inserirvisi in modo positivo per sé e per gli altri. Il Liceo Leopardi nasce nel marzo 2005 come primo obiettivo della Fondazione don Giovanni Brandolese, titolata a don Giovanni Brandolese, parroco di Pescarenico di Lecco dal 1968 al 1988 e cappellano delle carceri, uomo di profonda spiritualità e geniale carisma educativo, che ha lasciato un’impronta luminosa e feconda in quella generazione che ha attraversato gli anni drammatici del profondo rivolgimento culturale e sociale sviluppatosi dal ‘68. Nell'anno scolastico 2006-2007 apre così il Liceo Classico e nell'anno 2008-2009 il Liceo Scientifico. Nell'anno scolastico 2016-2017 apre un ulteriore nuovo indirizzo: il Liceo Scientifico delle Scienze Applicate. Dal settembre 2017 la Cooperativa Sociale Nuova Scuola, già Ente gestore della scuola secondaria di I grado "Massimiliano Kolbe" e della scuola primaria "Pietro Scola", diventa Ente Gestore anche del Liceo Leopardi, sostituendo la Fondazione don Giovanni Brandolese. 3. SCUOLA E FAMIGLIA: UNA COLLABORAZIONE IMPRESCINDIBILE I ragazzi, prima che della scuola, sono della famiglia: una proficua collaborazione fra scuola e famiglia non può che fondarsi su questo dato di evidenza. Il luogo naturale della nascita e della crescita di ogni persona è infatti la famiglia; ad essa compete perciò la responsabilità di guidare un cammino favorevole alla maturazione delle potenzialità di ciascun ragazzo. È altrettanto evidente che nessuna famiglia può pretendere di essere autosufficiente nell’opera di educazione dei figli; ha bisogno di collaboratori, di cui la scuola è oggi forse il più importante. La ragion d’essere di una scuola consiste dunque nell’ integrare l’opera educativa primaria delle famiglie. Questa funzione complementare della scuola implica due fondamentali conseguenze. Da una parte i genitori, che scelgono una scuola cui affidare il proprio figlio, hanno il diritto–dovere o, meglio, la responsabilità di esigere dalla scuola la maggior chiarezza circa l’esperienza di vita e l’ambiente di studio offerti ai giovani. Genitori che si fanno presenti alla scuola, che domandano, pongono problemi, suggeriscono sviluppi, criticano e collaborano, non sbagliano mai. Una scuola che in presenza di genitori simili si tenesse sulla difensiva sbaglierebbe di grosso, poiché si priverebbe dell’interlocutore che più può aiutarla a capire e sostenere nel cammino i propri studenti. La scuola, d’altro canto, ha un proprio compito specifico e insostituibile: guidare un giovane alla conoscenza ampia, profonda, personale del mondo. Il compito della scuola non è educativo in senso generico: è quello di educare insegnando, con precisione di contenuti e secondo un metodo rispettoso degli oggetti presentati, in una forma ordinata e organizzata e tenendo conto dell’insieme dei fattori costitutivi di una persona. È di immediata evidenza che “educare insegnando” esige una specifica professionalità, propria dei docenti.

Sbaglierebbero quei genitori che pretendessero di suggerire o dettare agli insegnanti il modo con cui

condurre uno specifico percorso didattico.

Se ne conclude che famiglia e scuola agiscono sul giovane secondo prerogative differenti; essendo però il

giovane una persona unitaria, non scomponibile, è indispensabile che la collaborazione tra le due prerogative

trovi un punto unificante non esteriore né formale. Soltanto uno scopo comune è in grado di costituire fattore

unificante e duraturo: aiutare un giovane a crescere.

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4. GLI INDIRIZZI DI STUDIO 4.1 LICEO CLASSICO Obiettivo sintetico del Liceo Classico è la formazione della ragione; questo corso di studi infatti mira ad

introdurre i giovani alla scoperta della realtà e del suo significato, educandoli a riconoscere ed apprezzare ciò

che di vero, di bello, di buono e di giusto esiste, negli orizzonti sconfinati del reale. Per questo il percorso

didattico è finalizzato a fornire un metodo conoscitivo adeguato ad approfondire criticamente tutti i principali

ambiti del sapere, come ci sono stati consegnati dalla millenaria tradizione culturale occidentale.

Le discipline di studio privilegiano la conoscenza del nostro patrimonio culturale non per formare giovani

amanti del passato, ma per fornirli delle risorse necessarie ad affrontare le sfide del presente.

Il piano degli studi di questo liceo prevede l’affronto di tutti i principali ambiti conoscitivi: linguistico, storico,

filosofico, matematico, scientifico, estetico; come tale consente l’accesso a tutti gli ambiti universitari, con

un’ampia preparazione di base, particolarmente adatta a sostenere ed indirizzare positivamente un percorso

di studi specialistici.

MODIFICHE AL QUADRO ORARIO MINISTERIALE Storia dell’Arte: 1 ora curricolare aggiuntiva nel primo biennio. La dimensione estetica è indispensabile alla formazione di una cultura radicata nella tradizione. Giovanni Paolo II nel 1999 scrive nella lettera indirizzata agli artisti: "l'arte non serve a niente, se non a mettere a fuoco ciò che è essenziale. [...] L'Arte invita a non essere tiepidi, a non essere spenti…Ogni forma autentica d'arte è, a suo modo, una via d'accesso alla realtà più profonda dell'uomo e del mondo". Dal desiderio di educare lo sguardo ad andare fino in fondo alla Bellezza per cogliere il livello di Verità profonda di cui essa è manifestazione, nasce l'idea di potenziare le ore curricolari per introdurre gli studenti ad uno studio sempre più critico e personale di questa disciplina. Matematica: potenziata con 1 ora curricolare aggiuntiva a partire dal terzo anno. non per “fare di più”, ma per approfondire contenuti e metodo.

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4.2 LICEO SCIENTIFICO Obiettivo sintetico del Liceo Scientifico è formare la capacità di gestire processi complessi. Il contesto sociale

molto articolato, lo sviluppo tecnologico e lo straordinario ampliamento degli orizzonti comunicativi, propri

del nostro tempo, richiedono ai giovani elevate capacità di analizzare fenomeni complessi e di individuare

modalità di affronto adeguate alla loro complessità. A questo scopo sono necessarie in primo luogo solide

capacità metodologiche in ambito matematico e scientifico, ma anche un’ampiezza di vedute culturali,

fondate su una approfondita formazione linguistica, storica, filosofica ed estetica. Il quadro formativo del

Liceo Scientifico, che privilegia il ragionamento dimostrativo proprio della Matematica e delle discipline

scientifiche ma prevede anche ampio spazio per un affronto di vasto respiro della nostra tradizione

umanistica, si rivela particolarmente adatto alla formazione di giovani aperti alle moderne sfide professionali.

Il suo sbocco naturale è costituito dalle facoltà scientifiche, tecnologiche ed economiche, ma l’alto livello

della preparazione di base consente di fatto l’accesso a qualunque tipo di facoltà.

MODIFICHE AL QUADRO ORARIO MINISTERIALE Economia: curricolare nei primi 4 anni, per leggere più a fondo la società dei nostri giorni. Nel mondo di oggi siamo costantemente sollecitati da informazioni che, in qualche modo, sono riconducibili all’ambito economico. Il corso di economia cerca quindi di fornire ai ragazzi quegli strumenti che permettono loro di comprendere e destreggiarsi in un campo così. Si parte dall’osservazione del sistema economico nel quale siamo inseriti. Si passa poi ad analizzare, attraverso incontri con imprenditori e lettura di casi aziendali, i vari aspetti della gestione aziendale, cercando di stimolare gli studenti a coinvolgersi personalmente e attivamente. Alla fine del percorso i ragazzi saranno chiamati a vestire i panni di manager di aziende virtuali in competizione tra loro, così da mettere a frutto ciò che hanno appreso negli anni precedenti. Matematica: potenziata con 1 ora curricolare aggiuntiva a partire dal terzo anno, non per “fare di più”, ma per approfondire contenuti e metodo.

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4.3 LICEO SCIENTIFICO OPZIONE DELLE SCIENZE APPLICATE Questo corso di studi, nato come variante del Liceo Scientifico tradizionale, trova il proprio obiettivo sintetico

nella formazione di capacità progettuali. L’attività di laboratorio, per la quale il piano di studi prevede ampio

spazio, offre ai ragazzi la concreta occasione di esplorare una realtà complessa ma interpretabile, conoscibile

e manipolabile: si impara facendo, sbagliando e correggendosi, allo scopo di comprendere sempre più –

anche mediante simulazioni al computer – la realtà fenomenica che si impone a chi la osserva.

La realtà sotto forma di problema diventa così l’oggetto prevalente dello studio quotidiano; in questo modo

lo studente è spinto a trovare soluzioni originali, grazie anche all’uso intelligente dei potenti mezzi offerti

dalle nuove tecnologie.

Il laboratorio di progettazione, attivato come peculiarità didattica originale del Liceo Leopardi, costituisce il

momento paradigmatico della specificità del corso di studi. Le discipline matematico-scientifiche forniscono

il supporto metodologico indispensabile alla crescita delle capacità progettuali. Le discipline umanistiche

infine, cui è riservato lo spazio proprio della tradizione liceale italiana, garantiscono un’ampiezza di vedute e

di risorse linguistiche, logiche ed estetiche, indispensabili alla maturazione di personalità consapevoli e

critiche, contro il pericolo di una specializzazione precoce ed asfittica.

Lo sbocco universitario più adeguato è costituito dall’ampio ventaglio delle facoltà con spiccato orientamento

tecnologico.

MODIFICHE AL QUADRO ORARIO MINISTERIALE Laboratorio Tecnologico: 2 ore curricolari tutti gli anni per un’introduzione al mondo del lavoro. Il laboratorio è finalizzato a meglio comprendere le applicazioni delle nozioni apprese nelle materie teoriche, a sviluppare un metodo di lavoro efficiente e a prendere visione dei diversi ambiti lavorativi contemporanei.

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Il metodo proposto passa per lo sviluppo di: MOTIVAZIONE: aiuta a scorgere il legame tra ciò che si studia e le proprie esperienze; SCOPO: educa ad analizzare il punto di partenza e le proprie capacità e a porsi degli obiettivi concreti e realizzabili nell’immediato, nel medio e nel lungo periodo; TEMPO: insegna a pianificare la durata delle proprie attività e a rapportare il lavoro svolto non solo con i risultati ottenuti ma con il tempo impiegato. CONCENTRAZIONE: allena questo stato insegnando ad ignorare gli stimoli esterni inutili al raggiungimento dell’obiettivo prefissato; ASCOLTO: se pensiamo che la maggior parte del tempo a scuola è dedicata all’ascolto, ottimizzare e implementare questa capacità significa migliorare i risultati utilizzando meno tempo. La commessa Durante l’attività di laboratorio non si parla di lezioni, ma di “commesse”; non si è studenti, ma “collaboratori”. Si programma ogni seduta di laboratorio con un ordine del giorno nel quale sono presenti gli obiettivi della singola seduta. Ogni collaboratore impara ad interfacciarsi con il committente producendo una soluzione che interpreti le richieste pervenute. L’attività svolta ha una tempistica predefinita ed è caratterizzata da un’analisi preventiva e consuntiva. Elemento fondamentale nello svolgimento delle attività è l’analisi dei costi della commessa anche in funzione del budget iniziale.

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5. L’ESPERIENZA SCOLASTICA 5.1 LA CENTRALITÀ DELL’ORA DI LEZIONE I ragazzi devono imparare che l’ora di lezione è il luogo decisivo in cui si costruisce il loro apprendimento. È lì che accade l’esperienza dell’apprendimento e si instaura un rapporto educativo capace di guidare il lavoro. Nell’ora di lezione si attua il processo di comprensione, dove lo studente riconquista criticamente i contenuti fondamentali e il metodo propri della disciplina. La lezione è quindi un atto frontale e partecipato. E’ di fondamentale importanza che le verifiche, orali e scritte, siano vissute dai ragazzi come un momento di lavoro utile al giudizio del proprio livello di apprendimento. Durante la verifica orale tutti ascoltano, possono alzare la mano per intervenire e ascoltano attentamente il giudizio conclusivo che accompagna il voto. Verifica scritta: la correzione in classe deve fare emergere gli insegnamenti più significativi come gli errori prevalenti o i passaggi particolarmente efficaci. 5.2 ATTIVITA’ DI SOSTEGNO E DI RECUPERO Il Liceo Leopardi prevede iniziative di recupero destinate agli studenti che presentino lacune preesistenti e di sostegno destinate a coloro il cui livello di apprendimento sia giudicato dal Consiglio di classe, nel corso dell’anno scolastico, non sufficiente in una o più materie. In particolare, vengono programmati corsi di recupero estivo, a luglio e a settembre (prima dell’inizio del nuovo anno scolastico) destinati in primis a quanti hanno ricevuto uno o più debiti formativi. Sono finalizzati alla chiarificazione di contenuti e del metodo proprio della disciplina. Sono rivolti a studenti singoli o in piccoli gruppi e sono tenuti dai docenti del Consiglio di classe. Gli interventi di sostegno sono tenuti dal docente titolare della materia, per studenti singoli od organizzati in piccoli gruppi che necessitano di un appoggio didattico specifico, su particolari difficoltà emerse nel lavoro in classe. L’attività di sostegno pomeridiano funziona “su convocazione”, il docente si ferma cioè a lavorare con i ragazzi su accordo preventivo. L’appuntamento può essere a cadenza regolare o occasionale, a seconda delle modalità di lavoro richieste dallo scopo che si persegue. L’iniziativa può partire dallo studente che chiede un’occasione di lavoro con l’insegnante. In questo secondo caso spetta all’insegnante valutare se ciò può essere utile al ragazzo, se rappresenta, cioè, la modalità migliore per superare le difficoltà incontrate. Non si ritiene opportuno, infatti, lavorare al pomeriggio con studenti non seriamente impegnati nell’attività didattica mattutina. Si favoriscono, infine, momenti di studio assistiti da uno studente indicato dal Consiglio di classe. Per lacune non gravi e là dove uno studente ha bisogno di un paragone con chi sa studiare meglio di lui, si invita un compagno – particolarmente versato nella materia e capace di rapporto cordiale – a studiare insieme allo studente in difficoltà. Il docente della materia ha la responsabilità di tenere un dialogo costante con gli studenti per verificare l’andamento del lavoro. Ogni decisione, relativa a quali ragazzi debbano seguire attività di recupero o di sostegno e a quale fra le modalità descritte si debba preferire, compete al Consiglio di classe e senza rapporto meccanico tra votazione negativa e intervento di aiuto. Il Coordinatore di classe ha il compito di comunicare sia allo studente sia alla famiglia le decisioni prese in ordine alle attività di sostegno o di recupero, e di accertare se e quanto lo studente condivida la necessità di un intervento di aiuto. 5.3 PERSONALIZZAZIONE DEI PERCORSI EDUCATIVI Il Liceo Leopardi offre una studiata personalizzazione dei percorsi didattici, fatta di attività di sostegno e recupero da una parte, e di arricchimento dall’altra, consentendo d’impostare effettivi percorsi di apprendimento personalizzati per ogni studente. L’attività in classe detiene la funzione portante principale, a essa si aggiunge un’attività pomeridiana di sostegno, condotta dai docenti della classe, oltre che un’attività di recupero con tutor, che consentono di intervenire tempestivamente sulle difficoltà di apprendimento rilevate in corso d’opera e valutate opportune o necessarie dal Consiglio di classe. Sul versante opposto, il

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panorama delle attività di arricchimento consente lo sviluppo degli interessi culturali che affiorano nei percorsi disciplinari ordinari di ogni classe. 5.4 LA VALUTAZIONE Lo scopo dell’attività didattica è l’incremento e l’approfondimento, consapevole e critico, delle conoscenze di uno studente. Il lavoro scolastico di un anno va perciò guardato come un cammino, con delle tappe intermedie ed una meta finale. Ogni disciplina scolastica costituisce un segmento del cammino. In questo cammino il voto ha la funzione di un segnale stradale, serve cioè ad indicare la via allo studente: il modo in cui sto affrontando lo studio di questa disciplina è adeguato? mi porterà alla meta? Sono sulla strada giusta? Quanto è adeguato? Quanto è inadeguato? Che cosa devo correggere? Per avere una consapevolezza equilibrata del significato dei voti che gli vengono assegnati, lo studente deve sempre avere presente l’antico proverbio: “sbagliando si impara”. Valutazione delle singole verifiche Ordinariamente un voto viene assegnato a conclusione di una verifica, scritta o orale; può però anche succedere che un Docente assegni un voto all’interno di un’ora di lezione, segnalando in questo modo un particolare contributo che lo studente ha fornito al lavoro comune in classe, attraverso i suoi interventi. Il voto di una singola verifica valuta esclusivamente il valore di quella verifica, senza tener conto di alcun elemento esterno. I singoli voti possono avere diverso peso specifico; per esempio una verifica sul contenuto dell’ultima lezione ha peso inferiore rispetto ad una verifica sul programma degli ultimi due mesi di scuola. Il voto non va mai utilizzato in funzione disciplinare, cioè per evidenziare un comportamento scorretto dello studente. Una mancanza disciplinare deve essere sanzionata con un provvedimento disciplinare. La Scala valutativa Ogni disciplina scolastica prevede un metodo di apprendimento differente, perciò la modalità di definizione del voto varia da disciplina a disciplina. La nostra scuola ha definito una scala valutativa unitaria che sintetizza l’indicazione per il futuro (segnale stradale) di ogni singolo voto. I due voti fondamentali di riferimento: VOTO 4 - VALUTAZIONE INSUFFICIENTE: per quanto emerge da questa verifica, il tuo modo di studiare è inadeguato, nella quantità e/o nella qualità. Occorre individuare in tempi brevissimi un cambiamento serio nel tuo modo di affrontare la disciplina. VOTO 7- VALUTAZIONE SUFFICIENTE: il tuo modo di studiare è adeguato: sei sulla buona strada. Hai ancora un cammino da compiere, ma se continui così possiamo prevedere una conclusione positiva. Gli altri voti: VOTO 3- VALUTAZIONE GRAVEMENTE INSUFFICIENTE: da questa verifica emerge un modo di lavorare privo di direzione, una somma di nozioni prive di consapevolezza. N. B. Foglio consegnato in bianco, compito copiato, interrogazioni rifiutate – in genere tutto ciò che equivale a evitare la verifica – vengono valutati con 3. VOTO 5 - VALUTAZIONE INSUFFICIENTE CON ELEMENTI POSITIVI: su questi elementi positivi è possibile fare leva per un futuro miglioramento.

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VOTO 6 - VALUTAZIONE SUFFICIENTE CON ELEMENTI DI FRAGILITA’: pur essendo la valutazione complessivamente positiva, si evidenziano fattori di debolezza che occorre mettere chiaramente a fuoco e correggere; in caso contrario il cammino futuro è a serio rischio. VOTO 8 - VALUTAZIONE SUFFICIENTE CON SIGNIFICATIVI ELEMENTI DI POSITIVITA’: non solo questa verifica lascia tranquilli per il futuro, ma offre segnali importanti di consolidamento metodologico nell’affronto della disciplina. VOTO 9 - LA VERIFICA EVIDENZIA SEGNI IMPORTANTI DI PERSONALIZZAZIONE DEL METODO: lo studente, in questa verifica, ha mostrato di aver fatto proprio un metodo adeguato, tanto da saper gestire autonomamente singoli passaggi logici mai affrontati in classe VOTO 10 - LA VERIFICA EVIDENZIA UNA SOLIDA PERSONALIZZAZIONE METODOLOGICA: la verifica, nel suo complesso, evidenzia la capacità dello studente di gestire autonomamente uno specifico contenuto disciplinare. Valutazione Quadrimestrale e Finale Il voto assegnato al termine del primo quadrimestre valuta il valore complessivo di un cammino di quattro mesi; il voto dello scrutinio finale valuta il cammino di un anno. I voti assegnati in sede di scrutinio fanno riferimento alla media matematica delle singole verifiche, ma non coincidono con questa. Infatti il consiglio di Classe tiene conto di altri quattro fattori:

- Il peso specifico di ogni singolo voto - Il giudizio dell’insegnante della disciplina sul contributo che lo studente ha dato nel lavoro

quotidiano in classe - La linea di tendenza delle singole valutazioni (in progresso; in regresso; altalenante). - Il voto di condotta.

“Congruo” numero di valutazioni La normativa ministeriale prevede un congruo numero di valutazioni in ogni disciplina. Il Collegio Docenti del Liceo Leopardi delibera che un minimo di due verifiche per quadrimestre vada considerato congruo (ovviamente due scritti e due orali per le discipline che prevedono voto disgiunto). 5.5 IL VOTO DI CONDOTTA Il voto di condotta, assegnato in sede di scrutinio, valuta l’atteggiamento complessivo dello studente di fronte all’attività didattica. La condotta può essere considerata un voto che valuta il rendimento del ragazzo, scorporato dalle sue risorse cognitive potenziali. Es. Uno studente ha lavorato in modo adeguato tutto il quadrimestre in tutte le discipline, il quadro dei suoi voti disciplinari presenta però diverse insufficienze dovute a difficoltà specifiche di comprensione dei diversi oggetti di studio. Gli verrà assegnato il voto di condotta più elevato. Altrettanto vale per la situazione inversa. Il grande valore di un voto di condotta così inteso consiste nell’efficacia con cui fornisce indicazioni per il futuro; lo si evince facilmente, considerando la scala sottostante. Scala valutativa per il voto di condotta: DIECI: Hai lavorato bene; continuando così, i tuoi voti miglioreranno sicuramente. NOVE: Hai lavorato in modo soddisfacente, ma il tuo atteggiamento di fronte allo studio può migliorare in modo significativo. OTTO: Hai lavorato in modo poco adeguato. SETTE: Così non va, il tuo modo di vivere la scuola è sbagliato; se non cambi, si profila la bocciatura.

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A puro titolo indicativo si possono esplicitare le tre principali virtù (nel senso etimologico del termine) che costituiscono un atteggiamento corretto di fronte allo studio:

- Fedeltà nell’impegno in ogni disciplina. Alternativa: studio in vista della verifica e nell’ultimo mese di scuola.

- Umiltà, cioè disponibilità a lasciarsi correggere e utilizzo dell’insuccesso in vista di un miglioramento.

- Cooperatività, cioè contributo positivo al lavoro comune in classe o, più in generale, modalità intelligente di lavoro in classe (appunti, rispetto del lavoro dei compagni, attenzione, etc.)

5.6 L’INCLUSIONE SCOLASTICA Il nostro Liceo ospita una delle sedi di “Compiti Point – AllenaMente”: centro specialistico per i disturbi dell'apprendimento e le difficoltà scolastiche. La collaborazione tra gli specialisti e gli insegnanti costituisce un prezioso contributo per lo sviluppo di una didattica capace di rispondere ai bisogni di ciascun ragazzo. La Direttiva Ministeriale del 27 dicembre 2012 ha ridefinito l’approccio all’inclusione scolastica, basato sulla certificazione della disabilità, estendendo il campo di intervento all’area dei Bisogni Educativi Speciali (BES). Con la formula BES si identifica una difficoltà riguarda alcuni alunni negli ambiti dell’educazione e dell’apprendimento, e che può essere permanente o limitata nel tempo. In particolare, si distinguono persone con: A) disabilità psicofisica o sensoriale (ai sensi della Legge 104/92);

B) disturbi evolutivi specifici: − DSA (Legge 170/2010); − ADHD (disturbo da deficit di Attenzione/Iperattività);

− DS del linguaggio; − DS aree non verbali; − Disturbo dello spettro autistico; − Funzionamento cognitivo limite. C) area dello svantaggio socio-economico, linguistico e culturale; disagio comportamentale / relazionale, problemi sanitari e/o psicologici che hanno una ricaduta negativa sull’apprendimento; alunni con iter diagnostico non ancora completato. Il Liceo Leopardi favorisce momenti di formazione in cui gli insegnanti siano aiutati nella pratica quotidiana e sappiano mettere in atto strategie mirate ed efficaci. La procedura per la gestione di studenti con BES prevede fasi distinte. Nei casi con diagnosi e certificazioni, il Consiglio di classe analizza la documentazione medica prodotta e individua la tipologia di BES. Segue quindi un periodo di osservazione per individuare le difficoltà e le risorse dello studente e identificare gli strumenti compensativi e le misure dispensative da adottare. Di norma, entro la fine di novembre, il Consiglio di classe redige il PDP o il PEI che il Coordinatore provvede a condividere con la famiglia e con l’alunno. Tale documento è soggetto a continue verifiche e a eventuali aggiornamenti in base ai cambiamenti osservati e alle risorse messe in atto dallo studente. 5.7 I LABORATORI Laboratorio di Informatica - Il Liceo Leopardi prevede attività informatiche di supporto alla didattica e, nello stesso tempo, una riflessione su strumenti e metodologie informatiche, nonché sulle conseguenze sociali e culturali del loro impiego. Nell’arco di tutto il percorso scolastico le tecnologie vengono presentate e via via apprese affinché lo studente possa trarne il massimo vantaggio per il proprio corredo di competenze. Si cerca di insegnare un approccio allo strumento che sia intelligente, critico e creativo. Laboratorio di Fisica - La conoscenza scientifica nasce per la meraviglia di fronte ad un oggetto della realtà e dalla scoperta della capacità della ragione umana di comprendere la struttura della realtà naturale. Nelle lezioni di Fisica è frequente introdurre un nuovo argomento a partire da un’attività sperimentale fatta in laboratorio. Qui il docente guida gli studenti in un itinerario di scoperta: più che dare risposte, suscita in loro delle domande e, con loro, cerca le risposte adeguate. L’esperimento, la formulazione dell’ipotesi

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interpretativa, la verifica dell’ipotesi, costituiscono i passi del metodo sperimentale, aprendo a nuove curiosità e a nuovi percorsi di conoscenza. La fisica come disciplina si avvale di tre anime: quella storica (il contesto in cui è emerso un certo pensiero), quella teorica (il modello) e quella sperimentale. Quest'ultima costituisce l'ultimo passo del metodo scientifico, essenziale per verificare le ipotesi e così validare i modelli esposti in classe. Gli esperimenti possono essere quindi usati per verificare con la misura sperimentale i fenomeni descritti in classe. Alternativamente, l'osservazione di un fenomeno e le domande che questo suscita può essere utilizzato perché gli studenti siano introdotti a un nuovo argomento con una posizione di curiosità. Laboratorio di Scienze Naturali e Chimica - Per evitare che le teorie scientifiche rimangano una lista di enunciati da imparare e ripetere, i ragazzi sono spesso condotti a farne esperienza diretta in laboratorio. Per ciascuna disciplina essi sono introdotti anzitutto all’impiego degli strumenti specifici, che nel tempo sono stati costruiti e migliorati in modo da esaltare l’approccio metodologico proprio di ogni ambito, ma che sono utilizzati anche in altri campi di ricerca, a conferma che gli oggetti studiati non possono né devono esser presi individualmente o separatamente. Nel fare esperienza del laboratorio, gli studenti sono invitati a osservare i fenomeni in presa diretta, ad avanzare ipotesi, a immaginare e condurre esperimenti con cui verificarle, ad analizzare i dati, a interrogarli, a quantificarli. Durante le lezioni in laboratorio, il docente ha dunque il ruolo di guidare all’osservazione via via più acuta di ciò che si ha di fronte, facendo leva sulla naturale curiosità degli studenti e cercando di far sorgere in loro domande che, richiedendo una risposta, dettano le fasi dell’esperienza stessa. 5.8 L’INSEGNAMENTO DELLA LINGUA INGLESE Madre Lingua Inglese - Il “Leopardi” si colloca tra le pochissime scuole superiori che hanno una insegnante permanente e curricolare madre lingua inglese. In tutte le classi, oltre all’insegnamento curricolare dell’Inglese secondo orario ministeriale, viene aggiunta un’ora di madre-lingua, esclusivamente inglese. Le ore diventano due al quarto anno di ogni indirizzo. Clil- Content and Language Integrated Learning - Il CLIL consiste nello studio di discipline non linguistiche in lingua straniera. La lingua è così usata come strumento linguistico per la conoscenza di materie non prettamente linguistiche. Quarto anno all'estero - Il Leopardi favorisce durante il quarto anno l’opportunità di effettuare un periodo di studi all’estero, per un intero anno o per un semestre. Il percorso viene seguito, monitorato ed accompagnato dai nostri insegnanti, per permettere un opportuno reinserimento al rientro nella classe quinta. I Passi per la scelta - Gli studenti interessati a trascorrere il quarto anno (o parte del quarto anno) all’estero, devono rivolgersi innanzitutto alla Preside e alla Responsabile degli scambi culturali, entro l’inizio del mese di ottobre del terzo anno. In seguito, si passerà alla consultazione del Consiglio di Classe che si esprimerà a favore o contro questa proposta. Si sottolinea l’importanza di questo passaggio: il Consiglio di Classe ha una percezione molto realistica del percorso scolastico dello studente e perciò confida che la famiglia si fidi del suo giudizio. Gli studenti che desiderano partire sono responsabili di trovare liberamente l’agenzia che meglio si addice alle loro necessità. Si tenga presente che l’esperienza comporta sempre dei costi ingenti. Talvolta è possibile, però, ottenere una borsa di studio. La scuola non raccomanda un programma particolare, ma è disponibile a fornire alle famiglie interessate del materiale informativo. Quando partire? - Quando uno studente ha superato la selezione con l’agenzia prescelta, si deve incaricare di informare la scuola circa i suoi programmi. La nostra raccomandazione in linea di massima è quella di trascorrere all’estero soltanto il secondo quadrimestre del quarto anno, così che lo studente possa trascorrere il primo quadrimestre a scuola in Italia. Di norma sconsigliamo vivamente di partire durante il primo quadrimestre del quarto anno perché l’esperienza con gli scambi passati ci ha reso consapevoli delle difficoltà per un ragazzo di ricominciare l’anno a gennaio, senza il tempo di recuperare il primo quadrimestre. Allo studente, infatti, si richiede di sostenere le medesime verifiche dei suoi compagni di classe, e non è raro che, per le difficoltà incontrate, sia poi necessario ripetere l’anno. In ogni caso, siamo consapevoli del fatto che l’unica possibilità di ottenere un doppio diploma (italo-americano) sia quella di frequentare l’intero anno all’estero, dunque, nell’eventualità

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di tale decisione non faremmo comunque mancare il dovuto supporto all’alunno coinvolto nello scambio di lunga durata. Prima della partenza - ll nostro supporto inizia illustrando allo studente in partenza il programma completo di ogni materia che, altrimenti, studierebbe in Italia nel periodo in cui sarà all’estero. Questo passaggio è importante nell’ottica di una scelta ragionata dei corsi più consoni nella scuola ospitante. L’obiettivo dello studente è, infatti, ricercare corsi che rispecchino maggiormente i programmi italiani. Prima della partenza, l’insegnante responsabile dello scambio darà una copia della tabella di conversione dei voti ufficiale della Fulbright Commission, così che sia chiaro ai ragazzi come i voti conseguiti all’estero saranno poi valutati una volta rientrato in Italia. Appena prima che lo studente parta, il docente responsabile dello scambio organizza un incontro con lo studente e i genitori, nel corso del quale è necessario chiarire ciò che ci si aspetta da lui durante il suo soggiorno. L’alunno e la famiglia firmano dunque il patto di corresponsabilità. Si incoraggia lo studente a restare in contatto con i suoi compagni italiani, per restare informato su ciò che si sta facendo a scuola. Durante il soggiorno all’estero- Lo studente si impegna a rispettare quanto indicato nel patto di corresponsabilità. Rientro e Prova di Esame - Al suo ritorno, lo studente con i genitori incontra i docenti per ricevere i programmi d’esame, il cui obiettivo è recuperare i contenuti irrinunciabili per affrontare il quinto anno. In quella sede riceverà le informazioni relative ai tempi e alle modalità di svolgimento dell’esame. Inoltre, viene loro spiegato che dopo l’esame di settembre, il consiglio di classe si riunisce per scrutinare lo studente e per assegnare un voto per ogni materia, parzialmente basato sui voti conseguiti all’estero, utilizzando la sopracitata tabella di conversione Fulbright. Certificazione della Competenza Linguistica - Il Leopardi prepara durante le ore curricolari di inglese al conseguimento del PET (Preliminary exam) – Livello B1 quadro comune riferimento europeo. Il Leopardi, tramite l’insegnante di madre lingua inglese, prepara al conseguimento del FCE (First Certificate in English). Livello B2 quadro comune riferimento europeo. Il FCE costituisce titolo di credito per molte università italiane e britanniche, e da noi è raggiunto dalla quasi totalità degli iscritti al corso. Vacanze Studio Estive in Gran Bretagna e U.S.A. - Il nostro Liceo offre agli studenti la possibilità di trascorrere due o tre settimane di vacanza studio in Gran Bretagna o, in caso di richiesta specifica, negli Stati Uniti. I ragazzi sono accompagnati da uno o due docenti referenti e alloggiano presso alcune famiglie ospitanti, in modo che abbiano più opportunità di parlare inglese. Possono inoltre scegliere se stare da soli o con un amico; nel secondo caso vengono solitamente assegnati a una famiglia insieme a uno studente di un’altra nazionalità. La cena ha quasi sempre luogo a casa della famiglia ospitante, mentre nelle ore serali i ragazzi possono partecipare ad attività e uscite di gruppo. Alcuni dettagli del viaggio cambiano a seconda della destinazione, ma tutti hanno in comune le seguenti caratteristiche: 1) gli studenti frequentano le lezioni per metà giornata in gruppi dello stesso livello linguistico, e normalmente le classi includono studenti di altre nazionalità. 2) si organizzano sempre escursioni e visite guidate pomeridiane. 3) gli studenti alloggiano presso una famiglia qualificata, per assicurare ai ragazzi un ambiente sicuro. L’organizzazione dei trasferimenti dipende dal numero degli studenti e degli accompagnatori. In caso di un gruppo numeroso e di due docenti, questi ultimi potranno riaccompagnare a casa sia gli studenti che decidono di trascorrere due settimane, sia quelli che preferiscono un’esperienza di tre settimane. Se ciò non fosse possibile, i trasferimenti in aeroporto in Europa saranno garantiti senza alcun costo aggiuntivo. One Language Different Cultures - I ragazzi sono provocati a partecipare a progetti che permettono di comunicare con studenti universitari che provengono da tutto il mondo attraverso la lingua veicolare di inglese. I nostri ragazzi hanno partecipato all’organizzazione presso il Politecnico di Lecco della prima “DANCE MARATHON” a scopo di beneficenza, organizzata in Italia. 5.9 ALTERNANZA SCUOLA-LAVORO L’orizzonte di riferimento per la progettazione delle attività di alternanza scuola-lavoro può essere definito a partire da due osservazioni. In primo luogo, lo scopo dell’insegnamento è l’introduzione alla realtà e le discipline insegnate a scuola sono linguaggi elaborati per descrivere il medesimo oggetto secondo angolature differenti. Ciò che si intende

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conoscere attraverso i concetti e i saperi sta oltre i concetti e i saperi stessi. La filosofia medievale fornisce un’acuta definizione di concetto, rimasta in uso per qualche secolo: «Il concetto è ciò attraverso cui l’intelletto conosce e non ciò che si conosce - id quo intelligit e non id quod intelligit» (Tommaso d’Aquino, Q. d. de anima, a. 2 ad 5; cfr. inoltre S. theol. I, q. 85, art. 2; De unit. int., c. 5). Al contrario, corriamo quotidianamente il rischio di insegnare i termini e i concetti delle discipline come “ciò che” bisogna conoscere; il modo in cui vengono intese e insegnate le discipline si avvia spesso su una brutta china che riduce i cosiddetti cognitive skills a un’esasperata autoreferenzialità cognitiva dei saperi. In questo modo però la scuola non raggiunge il suo obiettivo: gli alunni potrebbero apprendere perfettamente i linguaggi delle discipline senza incontrare mai il dato di realtà cui si riferiscono. L’ingresso dell’alternanza scuola-lavoro nei Licei può aiutare a rimettere in questione realmente – e non solo a parole – lo scopo e le forme dell’insegnamento, restituendo alle discipline scolastiche il loro autentico statuto: mezzo, e non fine, della conoscenza. La seconda osservazione riguarda l’importanza dei non cognitive skills. Secondo un’enumerazione largamente diffusa, i cinque tratti di personalità fondamentali sono: estroversione, amicalità, coscienziosità, stabilità emotiva e apertura mentale. In anni recenti diversi studi – prendendo le mosse dalle ricerche di James Heckman – hanno documentato l’incidenza dei non cognitive skills sulla qualità del capitale umano. Tali competenze tuttavia non possono essere semplicemente inculcate attraverso le materie scolastiche: si tratta di competenze che si acquisiscono, ma non tramite insegnamento. Le esperienze di alternanza scuola-lavoro possono concorrere alla formazione globale della personalità dello studente, incidendo sullo sviluppo delle competenze non cognitive. L’esperienza scolastica è già un’esperienza umana completa e complessa, nella quale vengono messi alla prova, esercitati e acquisiti anche abiti mentali e morali non riconducibili a semplici competenze cognitive: l’apertura mentale, la coscienziosità, l’amicalità dovrebbero trovare spazio nella quotidiana vita scolastica e non si esercitano solo al di fuori dell’aula. Tuttavia l’alternanza scuola-lavoro può aiutare i Licei a rimettere al centro dell’attenzione la formazione della personalità, che comprende (senza esaurirsi in essa) l’acquisizione di competenze cognitive. Nel nostro Liceo è in corso un tentativo di ripensare l’alternanza scuola-lavoro per proporre un’attività che abbia effettivamente a che fare con la natura e lo scopo degli studi liceali e non sia semplicemente una copia (più o meno riuscita) delle esperienze di tirocinio pensate per altre tipologie di scuola. Si tratta di un tentativo tra i tanti possibili, in un contesto in cui i Licei si misurano con questa novità normativa in assenza di un modello di alternanza univoco e di comprovata efficacia. Alla luce di quanto detto, si è optato per una formula che non riducesse l’alternanza scuola-lavoro a corpo estraneo, un “a parte” rispetto al normale corso della vita scolastica. Si è invece deciso di far interagire in modo stabile e strutturale il mondo extrascolastico con le discipline scolastiche per metterne in discussione l’interpretazione puramente cognitiva e favorire una ricaduta positiva sull’intero percorso scolastico. Si è quindi scelto di dedicare al progetto una parte del monte ore per tutto l’anno scolastico. La fase preparatoria del progetto è consistita nell’individuazione dei partner esterni appartenenti al mondo del lavoro: grazie anche alla collaborazione delle associazioni di categoria del territorio, la scuola è entrata in contatto con realtà imprenditoriali interessate a intraprendere un percorso stabile di collaborazione con l’istituto (tredici soggetti di tipologia differente, tutti legati al territorio – dallo scatolificio all’industria dolciaria, ad associazioni culturali e di categoria). Una volta chiarito il numero dei partner coinvolti, i diversi dipartimenti disciplinari hanno suddiviso gli studenti della scuola in gruppi trasversali per età e assegnato ogni gruppo a un’azienda con la quale collaborare. Per esempio, si è scelto di far incontrare il titolare di un catenificio della zona con un gruppo di Matematica e Fisica, uno di Storia e uno di Arte; un’azienda casearia con un gruppo di Lettere, uno di Storia e uno di Scienze. In questo modo, ogni area disciplinare è coinvolta in progetti con aziende diverse e ogni azienda collabora con più dipartimenti disciplinari. I gruppi di lavoro, composti da insegnanti e studenti, sono concepiti come delle piccole società di servizi che attraverso visite aziendali e incontri con gli imprenditori entrano in relazione con il mondo produttivo e individuano possibili servizi da offrire al “cliente” a partire dalle specifiche competenze disciplinari del gruppo. Per esempio, uno dei gruppi di Arte ha realizzato un catalogo ragionato dei dipinti che costituiscono la collezione dell’Associazione Piccole e medie Imprese della Provincia di Lecco; un gruppo di Lettere

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collabora con l’associazione “Leggermente” nella progettazione di attività ed eventi finalizzati alla promozione della lettura tra i giovani, etc. Al termine dell’anno scolastico l’esito dei progetti viene reso pubblico in uno o più eventi che vedono la partecipazione di tutti i soggetti coinvolti: scuola, famiglie, realtà imprenditoriali e istituzionali. 5.10 USCITE DIDATTICHE E VIAGGI DI ISTRUZIONE Uscite didattiche Le uscite didattiche offrono la possibilità di visitare architetture sul territorio, mostre artistiche e frequentare laboratori scientifici. La caratteristica principale è che sono tutte iniziative nate in stretto rapporto con la quotidiana attività curricolare. La proposta è più significativa se investe gli studenti da protagonisti: con loro viene preparata l’uscita, in classe ne viene presentato il contenuto attraverso lezioni monografiche e alcuni di loro possono preparare delle spiegazioni da comunicare durante le uscite. Viaggi d’istruzione Il viaggio d’istruzione attiva negli studenti un interesse critico ai contenuti proposti e acuisce l’intelligenza della realtà. Questo momento ha un preciso valore culturale ed è, a pieno titolo, attività didattica. Esso costituisce inoltre un momento formativo di socialità, cioè d’incontro con un luogo, con gli uomini che lì vivono e possono aiutarci a comprenderlo. Da sempre il Liceo Leopardi propone un viaggio di istruzione che comprende tutti gli studenti del Liceo. Ogni ragazzo ha un preciso compito che gli viene assegnato da un docente (spiegazione ai compagni, preparazione serata comune, preparazione momento conviviale, realizzazione libretto, progettazione gadget, etc..), in modo tale che ciascuno sia reso protagonista. 5.11 IL LABORATORIO TEATRALE Gli studenti possono prendere parte nel pomeriggio ad una accademia di teatro diretti da un attore professionista che, a partire dagli elementi della recitazione, propone la costruzione di un vero e proprio spettacolo al termine dell’anno. La finalità prima del laboratorio è di natura didattica e costituisce un’esperienza culturale ed educativa, capace di far emergere tra l’altro energie e inclinazioni talora inaspettate. Progetto Palcoscenico Sempre nell’ambito teatrale, i professori invitano gli studenti ad alcuni spettacoli in programma nei più importanti teatri milanesi. L'adesione ad ogni spettacolo è libera. 5.12 PARTECIPAZIONE A COMPETIZIONI SCOLASTICHE ESTERNE L’Istituto organizza o partecipa a competizioni individuali e di squadra a livello interscolastico e con scuole del territorio. 5.13 L’ORIENTAMENTO Orientamento in ingresso Per accompagnare nella scelta del corso di studi superiori i ragazzi della Scuola Secondaria di I grado la nostra scuola propone un Open Day – si solito nei mesi di novembre o dicembre- in cui si presentano il metodo educativo e didattico, e offre 3 o più date di ‘lezioni aperte’ per ciascun indirizzo liceale. A gennaio organizziamo un Open Evening per dare spazio alle ultime domande. Inoltre, per chi lo richiede, è possibile avere un colloquio con la Preside. Infine si promuovono occasioni d’incontro con docenti e dirigenti di Scuole Secondarie di I grado del territorio. Orientamento in uscita Nell’ultimo anno di Liceo è programmata una specifica attività di orientamento all’Università e al lavoro che prevede un’assemblea in orario pomeridiano, condotta da alcuni docenti, aperta a tutti gli studenti dell’ultimo anno, con lo scopo primo di suggerire criteri ragionevoli e fondati per affrontare non soltanto la

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scelta dell’università, ma per considerare anche il nesso, antropologico ed educativo, tra la persona e il mondo, lo studio e il lavoro. Si svolge nella forma di un dialogo su esigenze, interrogativi, richieste di informazione e di giudizio, difficoltà e problemi rispetto alla scelta post-diploma. Inoltre si propone una mattinata di tavoli per l'orientamento universitario con ex alunni di numerose facoltà, che illustrano i principali indirizzi di studio e corsi di laurea. Infine, l’incontro con figure che ricoprono ruoli di responsabilità nella ricerca e nella vita accademica o nell’impegno professionale risulta particolarmente significativo per gli studenti al fine di riflettere sulla propria vocazione professionale e di ponderare la traiettoria e le prospettive lavorative. Infine, vengono date tempestive informazioni e materiali sugli open day delle varie università e sulle giornate di orientamento post diploma di cui la scuola riceve notifica. 5.14 MANIFESTAZIONI CULTURALI PUBBLICHE Il Liceo propone alcuni eventi pubblici di particolare rilievo culturale, aperti alla popolazione del territorio, come incontri (talvolta pomeridiani o serali) sull’educazione o su specifici temi culturali con relatori interni o esterni all’Istituto, di cui si cura la diffusione della notizia anche mediante i quotidiani locali o altri mezzi di diffusione, quali affissioni pubbliche di manifesti e distribuzione brevi manu di volantini. In genere, l’approccio alla comunicazione è quello di favorire quanto più possibile il coinvolgimento personale libero di studenti, genitori e anche docenti nell’opera di diffusione della notizia di tali eventi, allo scopo di favorire una comunicazione ben mirata ai destinatari e di educare al senso di appartenenza. 6. I PROTAGONISTI DELL’ESPERIENZA SCOLASTICA 6.1 I DOCENTI La qualità di una scuola è intrinsecamente legata ai suoi insegnanti, alla loro sensibilità didattica e alla stima che essi hanno verso la proposta culturale ed educativa della scuola nel suo insieme. Il loro compito è collaborare alla crescita intellettuale e umana dei giovani. L’obiettivo è aiutare i ragazzi non solo ad incrementare le proprie conoscenze, ma ad acquisire un sapere sempre più consapevole e critico. A inizio d’anno scolastico, il docente, per ciascuna delle classi che gli sono assegnate, progetta l’itinerario didattico che intende proporre agli alunni. Al termine dell’anno scolastico il docente redige una relazione consuntiva, nella quale si descrive il lavoro effettivamente svolto circa contenuti, metodi e obbiettivi conseguiti e formula un giudizio sulla qualità del percorso educativo didattico attuato con ciascuna classe. Il lavoro collegiale I giudizi che un insegnante formula circa il cammino didattico, culturale, intellettuale e umano di ogni alunno vanno sottoposti al giudizio dei colleghi della classe per pervenire ad un giudizio più comprensivo e attendibile. Il Consiglio di classe Il Consiglio di classe, composto da tutti i docenti della classe, costituisce il punto fondamentale della riflessione sull’esperienza scolastica e quindi il luogo privilegiato da cui emergono gli elementi che dettano la direzione. Si occupa di considerare il passato, il presente e decidere i passi futuri per la classe e i singoli ragazzi. In particolare, decide ogni tipo di intervento a sostegno e recupero di studenti in difficoltà. Il Coordinatore di classe Il Coordinatore di classe, nei confronti del Consiglio di classe, facilita il lavoro collegiale favorendo l’efficacia e la tempestività della riflessione sull’esperienza e delle decisioni comuni. Nel merito, queste sono le mansioni del Coordinatore di classe: a) seguire puntualmente l’andamento della classe, specie l’atteggiamento tenuto nel lavoro scolastico e la distribuzione dei carichi di lavoro; b) seguire puntualmente il percorso dei singoli studenti; c) chiedere la convocazione di un Consiglio di classe straordinario quando se ne ravvisi l’urgenza; d) introdurre i lavori consiliari, facendo la storia recente delle valutazioni emerse, delle

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decisioni assunte, degli interventi programmati; e) proporsi a studenti e genitori come interlocutore puntuale per ogni questione relativa al percorso scolastico dei singoli studenti. 6.2 GLI STUDENTI Gli studenti sono protagonisti innanzitutto dell’ora di lezione, durante la quale sono chiamati a prendere appunti, porre domande, formulare osservazione e portare il loro contributo personale. In numerose occasioni (gite, open day, attività di alternanza, incontri pubblici) è richiesto loro una partecipazione attiva che comprende aspetti progettuali, di contenuto e anche di gestione tecnica. 6.3 I GENITORI Assemblee e Colloqui Le assemblee di classe sono preziosi momenti di condivisione e di confronto educativo tra il Consiglio di classe e le famiglie. Presiedute dal Preside e introdotte da un sintetico rendiconto del docente Coordinatore, si tengono due volte all’anno: a inizio del I quadrimestre e intorno alla seconda metà del II, e hanno luogo nel pomeriggio presenti tutti i docenti della classe. Le assemblee permettono ai genitori di approfondire nello specifico come e con quali criteri sono guidati i figli e, insieme, di presentare i problemi che vedono; altresì permette agli insegnanti di acquisire il punto di vista dei genitori e argomentarlo. Ogni docente riserva un’ora alla settimana al ricevimento dei genitori, in orario mattutino, previo appuntamento preso direttamente tramite il portale Scuola on Line. L’apertura e la chiusura dei colloqui, fissate dal Consiglio di Presidenza, sono comunicate per e-mail dalla Segreteria. I Consigli di classe, quando individuano fattori negativi di rilievo nel percorso di uno studente, affidano al Coordinatore il compito di convocarne i genitori per esporre il giudizio del Consiglio e indicare i passi di correzione. 7. GLI ORGANI COLLEGIALI Nel nostro Liceo sono quindi attivi: o il Consiglio d’Istituto che verifica la congruenza delle proposte educativo-didattiche; o il Collegio dei Docenti; o il Consiglio di Classe; o l’Assemblea di classe dei genitori; o l’Assemblea di classe degli alunni; o la Consulta dei rappresentanti degli alunni (formata dai rappresentanti di Classe).

8. IL DIRITTO ALLO STUDIO: DOTE SCUOLA E BORSE DI STUDIO Siamo consapevoli che per molti l’opzione di un percorso educativo e formativo nella scuola paritaria non viene considerata per motivi economici. La “Cooperativa Sociale Nuova Scuola” (Ente gestore del Liceo) è da sempre sensibile a questo problema, venendo incontro alle richieste delle famiglie che presentano tale difficoltà in modo da ridurre la barriera economica in misura, a volte, molto importante. Ci teniamo dunque a sottolineare che la Cooperativa è disponibile a verificare caso per caso le necessità di chi è interessato ad iscriversi. Riportiamo di seguito brevi informazioni relative ad alcune forme di sostegno, come la DOTE SCUOLA e le BORSE DI STUDIO. DOTE SCUOLA La Regione Lombardia ogni anno eroga la DOTE SCUOLA: un sostegno concreto alle famiglie degli allievi frequentanti le scuole paritarie e residenti in Lombardia che varia di anno in anno. A titolo esemplificativo, vi comunichiamo che per il corrente anno scolastico il nucleo familiare richiedente deve avere una CERTIFICAZIONE ISEE inferiore o uguale a 40.000 euro, rilasciata dagli enti competenti e in corso di validità all’atto di presentazione della domanda, e che il contributo varia a seconda al valore ISEE:

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CONTRIBUTO “Buono Scuola” in base al valore ISEE a.s. 2018/2019

scuola secondaria di 2° grado

fino a € 8.000 € 2.000 da € 8.001 a 16.000 € 1.600 da € 16.001 a 28.000 € 1.400 da € 28.001 a 40.000 € 1.300

BORSA DI STUDIO “CONTO SU DI TE” “Conto su di te”: una borsa di studio di € 1.500 riservata agli studenti che hanno conseguito risultati eccellenti a livello delle scuole medie e che vogliono proseguire un percorso di eccellenza frequentando il Liceo Leopardi. La “Dote Scuola” della Regione Lombardia (che ed es. per l’anno scolastico 2018-2019 fino ad un ISEE pari o inferiore a € 40.000 varia da € 1.300 a € 2.000) contribuisce ulteriormente allo scopo. BORSA DI STUDIO “2+2” “2+2”: una borsa di studio che coinvolge 4 soggetti: Azienda, Cooperativa Sociale Nuova Scuola (Ente Gestore del Liceo Leopardi), Regione Lombardia, famiglia. Due soggetti: Azienda ed Ente Pubblico (Regione Lombardia in quanto ha confermato il finanziamento della “Dote Scuola”) sostengono economicamente l’impegno della scuola e della famiglia e assicurano al ragazzo un percorso formativo di eccellenza, in grado di valorizzare tutte le sue capacità ed aspirazioni. L’Azienda, previa convenzione con la Cooperativa, offre un contributo pari a € 1.500 a favore dei propri dipendenti (solo ai collaboratori dipendenti) che intendano iscrivere il proprio figlio/figlia al Liceo Leopardi (il contributo beneficia anche delle deduzioni/detrazioni fiscali previste). La Regione interviene con la “Dote Scuola” (secondo i parametri sopra descritti). Alla famiglia resta da coprire la rimanenza insieme alla Cooperativa, che s’impegna a dare un contributo ulteriore di € 200. 9. SERVIZI 9.1 UTILIZZO POMERIDIANO DELLE STRUTTURE SCOLASTICHE La scuola rimane aperta al pomeriggio a disposizione degli studenti dal lunedì al venerdì fino alle 17.30. Di norma, si svolgono attività come sostegno guidato dai docenti, attività laboratoriali, studio personale o a gruppi. Occorre sempre comunicare la propria presenza compilando l’apposito modulo esposto in bacheca entro l’intervallo. 9.2 SCUOLA ON LINE Ciascun studente e genitore viene dotato di credenziali personali d’accesso al registro informatico di Scuola On Line, grazie alle quali è possibile consultare i voti e le assenze, comunicare con gli insegnanti, accedere al materiale di “virtual classroom” e prenotare i colloqui. 9.3 COMUNICAZIONI ESTERNE La comunicazione esterna viene curata mediante la gestione del sito web del Liceo sul quale sono pubblicati tutti gli appuntamenti e gli avvisi relativi alla vita dell’istituto, di cui regolarmente si invia comunicazione anche tramite e-mail agli studenti e ai loro genitori mediante e-mail. 9.4 LA SEGRETERIA La segreteria è aperta al pubblico da lunedì a venerdì: 9.30 – 12.00; sabato: 9.30 – 11.30. 9.5 SERVIZIO MENSA Il servizio mensa è interno (piatti sempre caldi!); è possibile usufruirne tutti i giorni dal lunedì al venerdì. Prevede la possibilità di menù personalizzati per diete speciali e di portare il pranzo da casa.

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9.6 SERVIZIO TRASPORTO STUDENTI Questo servizio permette di sfruttare al meglio le coincidenze ferroviarie. La navetta al mattino parte dalla stazione di Lecco alle ore 8:05 e al termine della 5° ora parte da scuola diretta in stazione alle ore 12:50. E' necessario munirsi di un apposito abbonamento, valido per i 9 mesi scolastici e nei soli giorni scolastici. Dalle ore 7:00 alle ore 17:00 consentirà agli utenti di prendere anche altri mezzi: la linea 1 Laorca, la linea ¼ via Quarto, la linea n° 7 e la n° 8.

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10. PIANO DI MIGLIORAMENTO

OBIETTIVI DI PROCESSO

AZIONE RESPONSABILI DI PROGETTO

ANNUALITA’

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Stesura definitiva del curricolo di italiano e matematica dei tre indirizzi

• Ripresa del lavoro svolto dai docenti delle rispettive aree

• Revisione del lavoro svolto con un esperto del settore

• Stesura definitiva del curricolo

Coor. A.E.D Docenti referenti

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Riflessione critica e declinazione dei traguardi di competenza disciplinari

• Costituzione di gruppi di lavoro per aree disciplinari

• Richiamo al confronto con le Indicazioni Nazionali per aree disciplinari.

• Stesura dei traguardi di competenza annuali di ogni disciplina

• Condivisione collegiale

Coor. A.E.D. e Consiglio di presidenza Coor. A. E. D. e Collegio Docenti

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Cura del confronto su tematiche educative per genitori e docenti

• Incontri con referenti esterni

• Momenti assembleari di ripresa docenti-genitori

Coor. A. E. D. e Collegio Docenti

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Cura dell’aggiornamento degli insegnanti

• Corsi di aggiornamento sull’impiego delle nuove tecnologie sia nella gestione del proprio lavoro sia nella progettualità didattica

• Corsi di aggiornamento specifici per Italiano e Matematica

• Sperimentazione nelle classi

• Momento di verifica al termine della sperimentazione

• Stesura relazione sperimentazione

Coor. A. E. D. e Collegio Docenti

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Approvato dal Consiglio di Amministrazione il 19 novembre 2018. Allegato: Regolamento di Istituto