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SommarioEditoriale L’abbraccio di una comunità…

StoriaEzzelino al potere Storia e valori

Attualità Comunicazioni Non si può non comunicare - FacebookRimotivare le nostre scelte

VolontariatoLa Protezione Civile in Abruzzo

Appuntamenti38a festa del Santissimo nome di MariaUn abbraccio a tutti

Consigli utili Il nettare degli Dei

Sport I “10 Comandamenti del buon allenatore”Campione di lotta Greco Romana

Notizie in breve

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FILIALE DI ROMANO D'EZZELINO

Via Roma, 6236060 Romano d'Ezzelino (VI)Tel. e Fax 0424 514112

Mensile di informazionee di cultura della Pro Locodi Romano d’Ezzelino

Per la Pro Loco di Romano:Maurizio CarlessoDirettore Responsabile:Dario BernardiSegreteria:Stefania Mocellin

In redazione:Sara Bertacco, Cinzia Bonetto,Maurizio Carlesso,Gianni Dalla Zuanna, Duillio Fadda,Franco Latifondi, Stefania Moccellin,Valeria Orso, Erika Piccolotto,Christian Rinaldo, Silvia Rossi,Maurizio Scotton, Serenella Zen,Giuseppe Bontorin.

Colombara Correr via Foscolo, 9Romano d’Ezzelino (VI)Tel. 0424 [email protected]

Poste Italiane Spa - Sped. A.P.D.L. 353/2003(conv. in L. 27/02/2004 n. 46)art. 1, comma 1, DCB Vicenza

Foto di copertina: Dipinto all’interno della chiesetta di Villa Negri.

Tutti i diritti riservati

Quote soci:• ordinario nazionale E 10,00*• ordinario nazionale E 16,00• estero E 22,00• sostenitore E 52,00*quota che non dadiritto a riceverel’organo d’informazione della Pro Loco

ccp. n. 9337772Aut. Trib. Bassano del Grappa 2/1975

Tranne gli originali d’epoca,non si restituiscono le foto.

Luglio Agosto2009

Martina Frisondi Stefano Frisone Demeneghi Elenanata il 31 maggio2009alle ore 17:52peso kg 3,520

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Il Nuovo Ezzelino Luglio Agosto 2009 EDITORIALE - PAG. 3

L’abbraccio di una comunità...Un piccolo ma importante pezzo di storia è diventato il nostro passato. Sabato 25 luglio, tra poche valigie e qualche pacco, le nostre amate suore di Romano sono tornate alla loro Casa Madre. Hanno lasciato un senso di vuoto in chi le conosceva, un affetto crescente si evidenziava, minuto dopo minuto, per questo angolo di storia che non potrà ripetersi giorno dopo giorno così come avveniva da tantissimi anni. Le abbiamo incontrate qualche minuto prima della dipartita da Romano e, come Pro Loco, abbiamo pensato di riportare anche noi, tutto l’affetto nostro come Comitato direttivo e soprattutto dei soci della Pro Loco e dei loro figli.

Un piccolo omaggio consegnato loro, ma soprat-tutto la presenza ed il contesto hanno fatto il re-sto. È nato un vivace dialogo fatto di ricordi ed aneddoti. Alla fine, minute nei loro abiti bianchi, si sono dimostrate ferme e decise all’osservanza del voto di obbedienza, si sono rimesse serenamente alle decisioni della congregazione ed ora, prima di iniziare una nuova avventura, dove le necessità del mondo le chiameranno, si godranno alcune setti-mane di vacanza.

L’abbraccio che volevamo portare si è rivelato in-vece il loro abbraccio a tutti noi e per mezzo di noi a voi tutti soci della Pro Loco ed alla comunità intera, al mio sollecito di mantenere un buon ricordo di Romano e della sua comunità, i loro volti si sono rallegrati e con sincera felicità nel cuore hanno esordito dicendomi di stare tranquillo e di riferire che Romano per loro è per sempre nel cuore e con la preghiera accompagneranno tutta la comunità, non ci dimenticheranno mai.L’espressione più bella che avremmo voluto senti-re, ben consci che, per loro, quello non era sicura-mente un momento particolarmente felice.

Una carezza ed un abbraccio da girare a tutta la nostra comunità e poi via verso una nuova avven-tura, attendiamo di sapere le loro destinazioni per

seguire il loro percorso di aiu-to vicino a chi ha bisogno.Grazie per quanto avete potuto fare ad ognuno di noi perché ognuno di noi è stato bambino ed ha avuto le vostre amorevoli attenzioni, anche Roma-no non vi dimenticherà…buon viaggio.

Maurizio Carlesso

Romano per loroè per sempre nel cuore

e con la preghiera accompagneranno

tutta la comunità, nonci dimenticheranno mai

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Ezzelino al potere

A. Malatesta,Ezzelino ferito nella battagliadi Cassano d’Addail 16 settembre 1259.Dipinto conservatoalla Galleria Estensedi Modena.

Serenella Zen nca se ‘l ghe gheva tanto pensàno’l se gheva convinto el Monego fin‘fondosu quaeo dei do fioi darghe ogni metà e ‘l ga combinà aea fine, co un xugo de un secondo!

Tirando su na toea un par de dadie dandoghe un numero a Vicença e Trevisoxe vegnuo fora ke e cità co i so contadia prima Alberico a seconda Ezein: a sorte ga deciso.

E robe i primi do ani se gheva meço bastança màenemici i ghin’eva diversi e qualcun anca grossoel Papa, i Este, el Comun de Padova co e tere tacae…“Pa desfar lu”, i pensava, “tuto queo ke poço!”.

In pì ghe iera (so altri posti) façion de teste caldeke contro i Ezeini trafegava tuto el tenpoe credendose i pì liberi i gh’in provava tantecome tuti ke altri pa rivar al potere e… ciaparghe rento!

Siché tra alti e baçi, pa i Ezeini, senpre rabaltamentifinké dal giusto amico e spae i ga vuo cuertee ai problemi pì groçi i podeva stare atentiparké almanco lu, de rogne ‘l gh’in sparagnava çerte.

Tra Vicença, Baçan, Verona dopo tanti su e xoi xe stai fati de l’Inperator “Protetti” speciai,questo in tel miedoxentoetrentado;e da tuti i xughi sporki, insoma, i xe stati salvai.

Ciapemo el caso de Vicença, dove in mexo ai tantiscalmanai dei partiti del vescovo e del contese gheva indaregà contenti i Da Roman, ke par via dei barufantii gheva fato su un mucio de xente pa a so corte.

A Treviso Ezein gavaria dovuo star tranquio in mexo a fameje amike, i da Cavaso co ke altre,e par questo, pa un toco el xe spariodrioghe a e so guere so a via de Beun e Feltre.

A Padova inveçe i Ezeini propio no ghe piaxeva, tanto da no verghe mai dato a citadinançapa tegnersei pì distante ke a podevaconvinta ke ‘l papa co ea gaveçe pì creança.

A Verona isteço, co e do façion in guera,e ‘l comun pa sta storia senpre in crisima da e do bande da matina aea seraga meço Ezein podestà, parké i sui pareva pì decisi.

E rogne pexo però e iera senpre coi Padovanike tiramoeava co Ezein diverse tèreparké neçuni açava là kealtro a farghe danie tuti voeva del comando e strade intiere!

Insoma i Ezeini co e xone de canpagna casini no i gh’in evama co e cità e i comuni pena nati a jera n’altra storiapa ciapar ben un bel posto pasiença ghe voevae tanta fadiga pa mantegner a gloria.

Il Nuovo Ezzelino Luglio Agosto 2009 STORIA - PAG. 4

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Il Nuovo Ezzelino Luglio Agosto 2009 ATTUALITA’ - PAG. 5

ComunicazioniGianni Dalla Zuanna

Magia di una sera al palazzetto. Spalti gremiti di gente, clima di fe-sta, servizio d’ordine tranquillo e rilassato, musica e striscioni d’in-citamento. Non va in scena un concerto di una rock-star e nemme-no la finale di qualche campionato importante. I protagonisti della serata sono giovani dei nostri paesi, studenti delle scuole superiori che hanno aderito ad un progetto riguardante il nostro territorio. Supportati da maestri qualificati si sono cimentati in un campo a loro sconosciuto, sfidandosi a passo di hip-hop, di salsa e, meraviglia delle meraviglie, di tango. Viene, di primo acchito, un dubbio: non sarà per caso l’imitazione di uno di quei programmi che vanno per la maggiore sulle reti televisive nazionali?

Il titolo della manifestazione, “Sballando ballan-do”, potrebbe dare adito a qualche sospetto, ma per fortuna il vero senso della serata appare chiaro fin da subito. Le immagini proiettate sullo scher-mo, auto fracassate e lenzuola stese sull’asfalto, e le parole dei presentatori, tra cui un noto balleri-no, sono un messaggio ben preciso: “Non serve l’abuso dell’alcool, non servono le droghe, per di-vertirsi: ci sono modi più tranquilli e più sicuri”. È confortante la risposta che è stata data a questa manifestazione e, speriamo, a questo messaggio.Emozione di un pomeriggio al palazzetto. È in corso la premiazione del torneo di basket per ra-gazzi “Città di Marostica”. All’ingresso della squa-dra vincitrice, scoppia un lungo applauso di tutto il pubblico in piedi. I giovani atleti di Roseto degli Abruzzi si guardano attorno, un po’ orgogliosi e un po’ confusi. Loro sono venuti solo per giocare, in maniera eccellente per la verità, a pallacane-stro, ma questa ovazione non è riservata alle loro capacità atletiche. Davanti ad uno striscione che recita: “Forza Abruzzo, il mondo del basket è con te” sono diventati gli ambasciatori di una terra che sta giocando una partita ben più importante. Un abbraccio ideale unisce atleti, allenatori, parenti e spettatori perché lo sport può essere un veicolo importante per messaggi sociali.

Bravi gli organizzatori a sot-tolinearlo e bravi i piccoli campioni a farlo proprio.Curiosità di una sera al pa-lazzetto. Una rete da palla-volo separa giovani con i capelli grigi e, a volte, con qualche chilo in più da seri e compunti professori di scuola, per l’occasione in pantaloncini e ginocchiere, ben decisi a non concede-re nulla agli avversari. È in corso la partita del cuore tra ex-allievi e docenti del Liceo Scientifico Da Ponte. Sugli spalti si mi-schiano mogli preoccupate per le articolazioni dei mariti, figli che incitano i propri genitori e giovani studenti accorsi ad assistere alle gesta dei propri insegnanti. Il risultato in fondo non è così impor-tante e il vero senso della serata lo danno le pa-role del preside: “Vinca il migliore, l’importante è che vinca la scuola”.Mi piace pensare che esiste un filo nascosto che unisce queste iniziative, così diverse tra di loro. Mi accorgo che esiste ancora gente convinta che vale la pena di spendere energie per sottolineare valori quali l’amicizia, il divertimento sano, la so-

lidarietà, lo sport, l’impegno e la scuola. Non è sempre vero, dunque, che tra le ge-nerazioni di ieri e di oggi si è scavato un solco inva-licabile, anche se i grandi ricordano la televisione in bianco e nero, mentre i gio-vani vivono in un mondo di sigle: mp3, blue-tooth, ipod, internet, T.V.B., per dire: “Ti voglio bene”. È importanti per noi genitori, ed adulti in

generale, capire che le formule: “Questo non va bene, questo non si può fare” non reggono più se non accompagnate dalla disponibilità a mettersi in gioco anche dal punto di vista pratico. Vivere assieme delle esperienze non è tutto, ma certo è importante per trovare un terreno comune su cui confrontarci.Tutto cambia per restare uguale, basta accettarlo senza presunzione, con umiltà e serenità. Ieri era-vamo noi i giovani insofferenti delle regole degli adulti, domani toccherà ai nostri figli ricoprire in ruolo che recitiamo ora e allora si ricorderanno dei nostri sforzi, soprattutto se ci tendiamo reci-procamente una mano per comprenderci.

Sentirai che tuo padre tiè uguale, lo vedrai un po’folle e un po’ saggio,nello spendere sempreugualmente paura e coraggio;la paura e il coraggiodi vivere, come un pesoche ognuno ha portato,la paura e il coraggio di dire:“Io ho sempre tentato”.

(F.G.)

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Alle ore 3.32 del 6 aprile 2009 un violento terremoto di magnitudo 5,8 della scala Richter colpisce l’Abruzzo e gran parte del centro Italia. L’epicentro del sisma vie-ne registrato a L’Aquila dove i danni alle cose e alle persone sono ingenti. È subito emergenza. La macchina dei soccorsi formata dagli uomini della Protezione Civile

Nazionale si mette immediatamente in moto e richiama aiuti da tutte le parti d’Italia affinché si intervenga in modo efficace nel disastro, lottan-do contro il tempo che passa, su una terra che continua a tremare.

Il Nuovo Ezzelino Luglio Agosto 2009 VOLONTARIATO - PAG. 6

La Protezione Civile in Abruzzo

La Regione del Veneto dichiara lo stato di allarme e, attraverso gli uffici pro-vinciali, allerta tutte le Associazioni di Volontariato di Protezione Civile pre-

senti sul territorio di sua competenza, richiedendo l’immediata attivazione dei volontari e delle attrezza-ture eventualmente necessarie per la predisposizione di campi di assistenza nelle zone colpite dal sisma.

Anche la Segreteria del Coordinamento “Brenta Mon-te Grappa” riceve la segnalazione e già nella serata del 6 aprile stesso si attiva per la formazione di una prima squadra da inviare in Abruzzo. Prontamente rispondono le Associazioni di Romano d’Ezzelino, San Nazario, Solagna e Valstagna che in pochissimo tempo riescono a costituire un gruppo di dieci vo-lontari pronti a partire. Così, alle ore 5 del 7 aprile

Sara Bertacco

Di notteil freddo si faceva

sentire: la temperatura scendeva e dentro le

tende si raggiungevanoappena i 3 gradi.

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Il Nuovo Ezzelino Luglio Agosto 2009 VOLONTARIATO - PAG. 7

scorso, i volontari si incontrano, con i loro mezzi e le loro attrezzature, prima al casello autostradale di Vicenza ovest e poi a Rovigo, dove era previsto l’ammassamento di tutti i volontari provenienti dalle altre province venete. Da qui, tutti insieme uniti in colonna mobile, si parte verso la destinazione: un gruppo di circa 300 volontari, la mano generosa che il Veneto porge all’Abruzzo.

I nostri volontari raggiungono, dopo un viaggio di ben 14 ore, un paesino di montagna, San Felice d’Ocre, provincia de L’Aquila, dove hanno il com-pito di allestire una tendopoli all’interno di un cam-po sportivo. Subito si ravvedono le prime difficoltà, dovute al fatto che sul posto mancava praticamente tutto: l’acqua, la corrente elettrica, i bagni, i servizi igienici, il cibo…Di notte il freddo si faceva sentire: la temperatura scen-deva e dentro le tende si raggiungevano appena i 3 gradi. La gente del paese, per lo più anziani, non pote-va rientrare nelle loro case e aspettava l’arrivo di quegli angeli custodi con la divisa gialla e blu che rappresen-tavano una sicurezza, una speranza, un sollievo…Dopo questo primo intervento, durato una settimana, l’Associazione di Romano d’Ezzelino ha continuato

ad inviare con cadenza quindicinale altri volontari specializzati, coordinati dalla Provincia di Vicenza, al Centro Operativo Misto 4, struttura primaria di emergenza a Pianola (AQ). Da questo campo base i volontari partivano ogni giorno per raggiungere al-tri paesi limitrofi, distanti anche parecchi chilometri, e lavorare nei campi accoglienza. Ai nostri volon-tari sono stati affidati i lavori di sistemazione degli impianti idraulici, di installazione, di controllo e di messa in sicurezza degli impianti elettrici nelle ten-dopoli, necessari alla vita quotidiana degli sfollati. Qualcuno si è anche dedicato alla preparazione dei pasti per gli ospiti delle tendopoli, usufruendo del-le cucine da campo e preparando anche fino a 300 pasti al giorno.

Dai pensieri di tutti i volontari che hanno vissuto questa esperienza in Abruzzo, emerge la consape-volezza della grande difficoltà ad operare in situa-zioni di emergenza ma anche lo spirito di solidarie-tà, forte e vero, che tutti loro hanno saputo offrire alle genti abruzzesi. Quindi, a tutti i volontari che hanno partecipato a questa missione e agli altri che vi parteciperanno nei prossimi mesi, un GRAZIE e un BRAVI davvero!!

Errata corrige:Nel numero di maggio,tra i componenti della giunta dell’Associazione Volontari AIB e Protezione Civiledi Romano d’Ezzelinocompare il nome diTodesco Moreno.Il nome corretto è invece Tonin Moreno.

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Il Nuovo Ezzelino Luglio Agosto 2009 ATTUALITA’ - PAG. 8

Parlare immediatamente di facebook rischierei di fare del moralismo quindi penso che sia importante iniziare da uno degli assiomi principa-li della comunicazione: non si può non comunicare. Ciò che distingue la specie umana dal resto dei mammiferi è la capacità di comunicare in modo assai complesso.Si comunica sempre e come ben sappiamo, noi esseri umani comunichia-mo per informare, per esprimere i nostri pensieri, per dare degli ordini…e il tutto avviene attraverso molteplici canali di comunicazione.

Quando parliamo di comunicazione includia-mo anche l’intersoggettività ovvero il rappor-to con l’altro; Vigosky diceva che l’io nasce dall’incontro con il tu e la presenza dell’altro può essere anche solo mentale o virtuale. Ciò significa che Il bisogno di comunicare è vita-le, è uno scambio reciproco e all’interno dello scambio si intrecciano più storie e si tessono più storie.È importante tenere presente che quando si parla di comunicazione non si pensa solo alla parola, ma a tutto ciò che crea l’uomo e la na-tura (un’opera d’arte, una dolce melodia, un romanzo, la danza, uno sguardo, un sorriso, il pianto, la terra arida, le montagne innevate…) potrei continuare all’infinito perché noi vivia-mo dentro alla comunicazione… perché noi viviamo continuamente in interazione.Ma allora ci si potrebbe chiedere: “cosa c’en-tra tutto questo con facebook”? facebook è co-municazione?Posso ipotizzare che la nascita di questo “sa-lotto virtuale” sia legato ad un bisogno di co-noscere, di incontrare, di reciprocità, di con-

frontarsi e di tornare nel passato, visto che nel salottino puoi anche comunicare con il ragazzo che hai conosciuto 15 anni fa durante la tua prima vacanza al mare. L’ho chiamato “salotto virtuale” perché in realtà non si entra totalmente in gioco nella dinamica comuni-cativa, ma si entra attraverso un “aggeggio”, che fa da filtro..si può dire che in facebook appare la propria identità mediatica? Ma è la nostra vera identità o è un’identità costruita sulla base di un nostro “io” ideale? Sembra che per incontrare l’altro sia necessario prima mettersi in vetrina. Sembra che venga a man-care la spontaneità comunicativa.Pensare che facebook sta diventando il social network più popolare d’Italia sebbene non abbia un funzionamento poi così semplice ed immediato. Facebook è uno strumento multifunzionale e multimedia. Consente di inviare messaggi pri-vati agli altri utenti, come un servizio email. Di scrivere post, come un blog. Di caricare vi-deo, foto, file audio. Di chattare. Di ritrovare amici e compagni di classe.

Non “estremizzo” la condanna di questi nuovi canali: sono ottimi per il lavoro e per farsi promozione artistica. Riguardo a tutto il resto, ben vengano le care, vecchie e-mail…”Riporto qui sotto un articolo di Caviglia.Egli scrive:“Se c’era una cosa che neanche Internet aveva intaccato, era la possibilità di fuggire dal pro-prio passato. Crescendo, tutti si lasciano alle spalle l’ex compagno di classe violento, o la ragazzina che ti dava il due di picche: perso-ne che, quando si diventa adulti, si ricordano con un misto di liberazione e nostalgia. Ma ecco arrivare Facebook, che con il suo carico di innovazione entra nella tua vita privata, catapultandoti nel passato. Appena ti iscrivi, e dopo solo un paio di click, sei già proiettato a 10, 20, 30 anni prima. Incontri facce e volti che hai giustamente depennato, ricordando momenti dimenticabili che il cervello – organo notoriamente intelligente aveva provveduto a cancellare. E così ti ritrovi, in una settimana, con 250 “amici”, tutte persone che per strada neanche saluti (perché non le riconosci). C’è gente che ha più di mille “amici”, e ti chiedi perché passa tutte le sere al pc”. (Massimo Ca-viglia - DNews del 16 ottobre 2008)Sicuramente facebook è uno strumento che ti permette di socializzare con persone nuove e ben venga la possibilità di comunicare con l’amico lontano, ma il problema emerge quan-do questo “salotto virtuale” diventa l’unico mezzo che la persona utilizza per incontrare l’altro, trascurando il dialogo che si potrebbe avere con il collega, che in questo momento sta lavorando vicino a te o con la sig.ra che ti abita sotto casa o con il vecchietto che incon-tri al bar ogni mattina… e che fai finta di non vedere perché non hai la forza di dialogare, dopo aver passato una nottata su facebook.La normalità non sta nell’eliminare la “cosa”, ma nell’utilizzarla con moderazione, dovreb-be diventare parte integrante di altri mezzi comunicativi.

Non si può non comunicareCinzia Bonetto

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Il Nuovo Ezzelino Luglio Agosto 2009 APPUNTAMENTI - PAG. 9

38a Festa del Santissimo Nome di MariaIl programma:

Mercoledì 2/09(confermata visto il grande successo dell’anno scorso)ore 20.00Cena di apertura su prenotazione a base di baccalàa cura degli chef Massimiliano Trento e Damiano Bontorin.ore 22.00Concerto dei Folk 2000.

Giovedì 3/09ore 20.00Cena degli Anziani.ore 21.30Concerto dei The Soul Finger.

Venerdì 4/09ore 21.30Concerto degli Icebreakker AC/DC Tribute Band.

Sabato 5/09ore 16.00Torneo di calcio balilla.ore 21.30Serata musicale con l’Orchestra California.

Domenica 6/09ore 12.00Pranzo con i partecipanti alle attività estiveorganizzate dalla parrocchia.ore 21.30Serata musicalecon l’Orchestra Marco e i Niagara.

Mercoledì 9/09ore 20.003° Concorso Musicaleper giovani band.ore 22.30Concerto dei Mutual Joistvincitori della seconda edizione.

Giovedì 10/09ore 21.30Concerto dei Divina.

Venerdì 11/09ore 21.30Concerto dei Velvet DressU2 Tribute Band.

Sabato 12/09ore 21.00Cuccagna della classe 1991.ore 21.30Serata musicalecon l’Orchestra Gianni Dego.

Domenica 13/09ore 12.00Pranzo Comunitario.ore 14.30Concerto dell’Associazione Musicale Symphoniae.ore 21.30Serata musicale con l’Orchestra MirageStand enogastronomico con specialità di pesce, carne, bruschetteria, primi piatti, birre di ottima qualitàed enoteca con vini del Friuli, Veneto e Trentino.

Mercoledì 9/09Solo panini caldi, bruschette, birre, enoteca.Nei locali del centro parrocchiale:Mostra di pittura a cura del Maestro Giulio Carandente, mostre di bonsai, granchi, fossili, velieri,pesca di beneficenza, mercatino equo-solidale.

Il programma religioso:Domenica 6/09ore 10.00S. Messa con la presenza dei partecipantiai camposcuola estivi e dei loro familiari.

Venerdì 11/09ore 19.00S. Messa e processione con l’immagine della “Madonna dei Boschi” all’oratorio di Villa Negri, presieduta da don Fabrizio Tessarolo.

Domenica 14/09ore 10.00S. Messa cantata.ore 16.00Raduno presso l’oratorio di Villa Negriper partecipare alla processionecon l’immagine della Madonna verso la Chiesa,presieduta da Mons. Danilo Serena.

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Il Nuovo Ezzelino Luglio Agosto 2009 APPUNTAMENTI - PAG. 10

Un abbraccio a tutti

Suor Adele (Superiora),Suor Flaminia, Suor Giustina

Credo di sentire una forte emozione nel giun-gere a Voi con questo scritto.Avremmo voluto chiuder il nostro impegno in modo silenzioso e riservato ma forse non è corretto né nei vostri confronti né nei con-fronti di tutte le persone che ci hanno voluto e ci vogliono bene.Questa occasione di saluto diventa per noi e per la Comunità di Romano un segno di gran-de stima e di grande affetto vicendevole.Ciascuno di voi sa tutto di noi e la nostra pre-senza qui a Romano da quasi ottant’anni ci ha permesso di conoscere e apprezzare la vostra attenzione e la vostra premura nei confronti di noi e soprattutto dei nostri bambini che in tutti questi anni sono stati numerosi.Giunge per tutti il momento di accogliere

anche ciò che il cuore fa fatica ad accettare. Inutile dire che il distacco, per tutte noi, è un’esperienza di grande fatica, del resto, una parte di noi suore della Presentazione, l’ab-biamo passata qua a Romano per dare forza a dei valori cristiani, umani, educativi: occorre amare sempre, amare la vita di tutti e come essa si presenta in forme a volte diverse da come ci si aspetta.Abbiamo lavorato con impegno, dato tutte noi stesse, non risparmiando nulla, né tempo né costanza, né fatica; ma tutto ciò l’abbiamo vis-suto con gioia, con la convinzione che il Signo-re ci chiede molto ma pure ci dona molto.Se partire è un po’ morire, vorremmo dire alla cara comunità di Romano che ciascuna di noi, superato il momento assai duro di passaggio, conta di poter mettersi in pista di nuovo, là dove i nostri superiori lo vorranno; abbiamo ancora tanto desiderio di poter renderci di-

sponibili e utili. Grazie per la vostra persona-le cortesia, collaborazione che avete usato in tutti questi anni nei nostri confronti.Se la nostra presenza e in nostro impegno in questi anni ha saputo risvegliare nella comu-nità qualche valore cristiano e stimolare qual-che impegno, siamo grate al Signore.In quanto a noi, ci sentiamo parte viva di que-sta comunità di Romano di cui porteremo il ricordo scritto nel cuore la cui riconoscenza il tempo non potrà mai cancellare.

Noi ritorniamo dove siamo partite tanti anni fa, rivedremo le nostre consorelle e siamo pronte a girare pagina e a metterci, come sempre, a totale disposizione dei nostri superiori.L’obbedienza è ancora una virtù.

Grazie di tutto e grazie a tutta la Comunità.Un abbraccio a tutti.

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Francesca FiliaciAssessore alla Cultura

A nome del Sindaco e dell’amministrazione desi-dero esprimere tutta la riconoscenza e la gratitu-dine alle nostre Suore.La consolidata presenza di questo ordine, nella parte del territorio di Romano Alto, ha rappresen-tato per tutti gli abitanti una presenza significativa ed un sicuro punto di riferimento.All’interno della scuola materna, impegnate nell’educazione dei più piccoli, come insegnanti e dirigenti, hanno costituito un valore aggiunto, contribuito alla formazione, non solo dal punto di vista religioso, ma anche scolastico e soprat-tutto morale.Per i bambini sono state un punto fermo, con-tribuendo a rendere meno traumatico il naturale distacco dall’universo materno, attenuando il delicato passaggio dal mondo familiare a quello sociale.A loro va il merito di aver contribuito, affiancan-do i genitori, alla prima educazione religiosa, in-segnando anche ai più piccoli preghiere, canti e soprattutto la gioia della condivisione.Oggi la loro partenza rappresenta una grossa per-dita, per i valori che hanno saputo trasmettere, ma anche più semplicemente perché saremo privati della loro presenza, difficilmente sostituibile.A nome mio personale, esprimere solo gratitu-dine e riconoscenza non sarebbe un modo cor-retto e sufficiente per esternare ciò che provo in questo momento. Se ne va una parte della nostra famiglia, quella che ha contribuito alla crescita della comunità di Romano.A loro sono legata in modo particolare, a me, che senza famiglia vicina, hanno offerto tutto, il loro tempo, il loro affetto, la condivisione di ogni problema, ed un riparo sicuro e braccia materne a cui affidare un figlio.Un ricordo va necessariamente anche a Suor Anna e Suor Domenica che ci hanno lasciato, ma che sono state un simbolo per la loro la-boriosità.A tutte loro che ho personalmente conosciuto, ma anche quelle che le hanno precedute, va un forte abbraccio, nella consapevolezza che ciò che ab-biamo ricevuto, è un grande insegnamento che rimarrà scolpito nei nostri cuori.Grazie Suor Adele, Suor Giustina, Suor Flaminia.

Andrea VivianVice Presidente Consiglio Parrocchiale

A nome del Consiglio Pastorale Parrocchiale voglio dire grazie anzitutto a Dio per il dono alla chiesa della Congregazione delle Suore del-la Presentazione di Maria Santissima al Tempio; poi alla congregazione stessa per aver accolto l’invito in quel lontano 1930 ad essere presen-te nella nostra comunità ed infine a voi, Suor Adele, Suor Flaminia e Suor Giustina e a tutte le consorelle che vi hanno preceduto per il servi-zio che avete svolto in tanti anni.

Con dedizione e tanto amore avete fatto cresce-re generazioni di bambini nella scuola materna donando loro il vostro tempo e soprattutto un esempio di vita. Assieme a Gesù Eucarestia ave-te portato una parola di conforto ed un sorriso agli ammalati ed anziani e tanti bambini e ra-gazzi hanno potuto conoscere e comprendere la Parola di Dio grazie al servizio di catechesi che avete prestato. Con umiltà avete contribuito nella Liturgia collaborando con i vari sacerdoti che si sono avvicendati nel tempo spendendo-vi in tanti servizi visibili o meno. Grazie anche per tutte le vostre preghiere che sono salite a Dio per le persone della nostra parrocchia. Vi ringraziamo, infine, per quanto non a nostra co-noscenza avete fatto per noi nel silenzio e senza clamori.

A noi come comunità cristiana spetta ora un compito importante: a partire dalla testimonian-za che avete saputo dare con la vostra vita, riu-scire a continuare i servizi nei vari ambiti pasto-rali ne quali avete operato.

Il Signore attraverso il Suo Spirito continui ad accompagnare voi, ovunque siate chiamate ad operare, e aiuti la nostra comunità ad aver fidu-cia nella Sua presenza anche quando gli eventi della vita possono umanamente far pensare di-versamente. Il Vangelo di oggi ci incoraggia in questo caso: Gesù è nella barca con noi e non ci lascia mai soli.

Ancora grazie di cuore e buon cammino, con la certezza che, sebbene tra poco su strade diverse, stiamo tutti camminando nella stessa direzione.

Bruno FarronatoVice Presidente Scuola dell’Infanzia

Carissime Suore,dopo tanti anni di impegno e collaborazione con le varie religiose che si sono succedute ne-gli anni, è doveroso, da parte mia, esprimere, sia pure con tanta amarezza, un grazie sincero che parte dal cuore.In tempi in cui a Romano si viveva in tanta po-vertà voi ci avete aiutato, educando tante ge-nerazioni di bambini con la scuola materna e il catechismo e formando tante ragazze per la loro vita. Ricordo pure i disagi per il terremoto del 1976 che ha danneggiato la vostra abitazione.Avete aiutato la chiesa e i nostri sacerdoti con tanta dedizione e amore. La vostra presenza in tutti questi anni è stata importante per la nostra comunità parrocchiale.Siamo tutti consapevoli delle difficoltà che ci sono oggi per le vocazioni religiose. La gente di Romano ha sempre voluto bene alle suore. Rimangono sempre con noi, come ricordo della vostra presenza, le spoglie mortali di due gran-di suore: Suor Egidia e Suor Domenica. La loro presenza è stata la più lunga, più di trent’anni ciascuna!

Alle suore attualmente presenti va la nostra gra-titudine per il servizio reso in questi ultimi anni. Ringrazio pure madre Genesia per l’impegno costante per la diffusione della vostra congrega-zione in tanti paesi del mondo.Grazie ancora.

Noi ritorniamodove siamo partite tanti

anni fa, rivedremo le nostre consorelle e siamo pronte

a girare pagina e a metterci,come sempre, a totale

disposizione dei nostri superiori.L’obbedienza è ancora una virtù.

Grazie di tutto e grazie a tuttala Comunità.

Un abbraccio a tutti.

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Il Nuovo Ezzelino Luglio Agosto 2009 CONSIGLI UTILI - PAG. 12

La storia del miele affonda le sue radici millenni prima della nascita di Cristo. Il miele era conosciuto ancor prima dell’ape, per questo si pensava che il miele fosse qualcosa di sacro. Verosimilmente per gli antichi greci era considerato il nettare degli Dei: riferimento molto presente nella letteratura antica, anche se il nome più utilizzato del miele era ambrosia.Le prime civiltà pensavano che il miele derivasse da un pulviscolo con proprie-tà magiche che vagava nell’aria e che venisse raccolto direttamente dai fiori su cui cadeva. Virgilio lo chiamò dono della rugiada.

Il nettare degli Dei

Il miele non era utilizzato solo come alimento. Gli Egizi, per esempio, lo usavano soprattutto per curare i disturbi digestivi e per realizzare un-guenti che servivano a medicare le ferite, nelle tombe dei defunti venivano messi vasi di miele per accompagnarli nell’aldilà. I sumeri invece lo preferivano in cucina: andavano ghiotti di focac-cine fatte con farina, sesamo, datteri e miele.

I greci lo utilizzavano nei riti di propiziazione e magia, soprattutto quelli legati alla prosperità, all’abbondanza e all’amore. Per loro il miele era legato indissolubil-mente alla vita. A ogni neonato veniva offerto miele come benvenuto e lo si somministrava i primi giorni di vita in modo che il bambino crescesse sano e ro-busto, durante le cerimonie nuziali veniva offerto in dono come cibo e spalmato sulla soglia di casa della

nuova coppia. Oggi si usa ancora il termine “luna di miele” per intendere il primo periodo di convivenza, cioè quello più dolce e bello.Nell’Odissea si legge che “il corpo di Achille fu raccol-to in vesti divine, profumato, lavato con preziosi un-guenti e cosparso di miele”, grazie alle ottime capacità di conservazione il miele veniva anche utilizzato per imbalsamare i cadaveri.I romani infine ne importavano grandi quantitativi da Creta, Cipro, Malta e Spagna per utilizzarlo come dolci-ficante, nella produzione di birra e idromele, ma anche come conservante alimentare.Solo a partire dal XVIII secolo sì inizia ad accostare il miele all’ape. Oggi l’apicoltura è più un hobby che una professione e il miele è diventato di uso comune, sta perdendo la magia che possedeva un tempo.

Erika Piccolotto

Durante lecerimonie nuziali veniva

offerto in dono come ciboe spalmato sulla soglia dicasa della nuova coppia.

Oggi si usa ancora iltermine “luna di miele” per intendere il primo periodo

di convivenza.

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CARROZZERIACARROZZERIA

di Lorenzon RobertoVia Marze, 35 - 36060 Romano d'Ezzelino (VI) - Tel. 0424 382.011 - Fax 0424 390.148

Cell. 335 527.9557 - [email protected]

Sede: Romano d'Ezzelino (VI) - Viale Europa, 25Tel. 0424 31138 - Fax 0424 513118

Carrozzeria ed accessori: Tel. 0424 512424 - 512030

Il Nuovo Ezzelino Luglio Agosto 2009 CONSIGLI UTILI - PAG. 13

Per capirne meglio gli usi, le proprietà e la la-boriosa trasformazione da polline a prezioso nettare, siamo andati a incorare il Prof. Fanti-nato Giuseppe, di professione Preside, nella sua Apicoltura.Uomo di valori, che ama le tradizioni, il vivere sano e in particolare le api, che lui definisce “sentinelle dell’ambiente”.“Quando l’ambiente è molto inquinato, le api sono le prime a morire, è una sorta di allarme”, ci spiega Fantinato. “Negli ultimi tempi muoiono sempre più api, non fanno ritorno nelle loro casette, perdono il senso dell’orientamento. Questo fattore è molto preoccupante, da non sottovalutare.”

Lei ha fatto della sua passione per le Api anche un’attività, sebbene il suo vero la-voro sia un altro. Ha trasformato la sua vecchia casa nativa in fat-toria didattica, organizza visite per le scuole e percorsi tematici anche sul Monte Grappa. Come ha avuto inizio tutto questo?Nella mia famiglia è sempre esistita la passione per le api, da oltre 100 anni pratichiamo l’apicoltura come attività. Anche mio padre era api-coltore, sono cresciuto in una casa contadina imparando ad amare gli animali, a portar loro rispetto, sono stato educato al contatto con la natura. La scelta di mantenere viva questa tradizione è avvenuta in modo naturale. E’ necessario edu-care i giovani a una sana alimenta-zione, insegnar loro che in natura ogni essere vivente ha una sua importanza e per questo va rispettato, questi sono stati i pensieri che mi hanno dato l’idea di trasformare l’apicol-tura in centro di educazione ambientale attivan-do una fattoria didattica.

Sono le api mellifere che producono il nettare da cui è ricavato il miele. Ci può spiegare bre-vemente com’è costituito un alveare e quali sono i ruoli all’interno di esso?Generalmente un alveare è composto dall’Ape Regina, che vive in media dai 3 ai 4 anni, da circa 300 fuchi, presenti solo in primavera e in estate e da 40 - 50 mila operaie che si riducono a 4 - 5 mila nei mesi freddi.La Regina è il cervello della società, con l’odo-re che emana stimola le diverse attività delle api operaie. Inoltre, ha l’importante compito di

deporre le uova. I fuchi, che scherzosamente definisco “pelandroni” servono solo per la fecon-dazione delle uova, una volta terminato il loro lavoro muoiono dopo qualche giorno. Le operaie, come indica anche il termine, sono le vere lavo-ratrici. Quando sono piccole, puliscono le celle, alimentano le future api e, in età matura, escono per bottinare.

Cioè escono per cercare il nettare sui fiori?Esatto. Stimolate dalla Regina, le operaie escono per procurarsi il cibo di cui sono ghiotte. Raccogliendo il nettare di fiore in fiore accade che, durante il viag-gio, le api facciano cadere un po’ di polline sui fiori: è grazie a questo importantissimo processo, chia-mato Impollinazione, che avviene la fecondazione dei fiori, da cui poi nasceranno i frutti.

Una volta raccolto il nettare le api tornano nell’arnia e poi cosa succede?Come avviene la produzione del miele?Già durante il viaggio di ritorno, nel gozzo dell’ape avviene il primo processo utile alla produzione del miele: si forma un enzima che ha la proprie-tà di scindere il saccarosio in glucosio e fruttosio che si aggiunge al nettare formando una reazio-ne chimica che dà glucosio e fruttosio. Giunta nell’alveare, l’ape rigurgita il nettare ricco d’acqua che deve poi essere disidratato per assicurarne la conservazione. Le bottinatrici lo depongono poi in strati sottili sulla parete delle celle, mentre le operaie ventilatrici mantengono una corren-te d’aria costante che provoca l’evaporazione dell’acqua. Poi il miele viene immagazzinato in altre celle che, una volta piene, vengono sigillate cioè opercolate.

Il suo ruolo nell’apiario qual è?Il mio lavoro consiste nel seguire le api affin-ché non siano colte da malattie, a prevenire le sciamature foreste, inoltre predispongo i favi, dove le api depositano il miele e in seguito lo raccolgo.La raccolta del miele avviene manualmente, i favi sono opercolati cioè chiusi da un tappo di cera, è necessario perciò togliere questo “tappo” e far fuoriuscire il miele attraverso lo smielatore.Terminato questo processo, il miele viene con-vogliato nei maturatori dove viene filtrato da residui di cera, pezzetti di ape o qualsiasi al-tro materiale accidentalmente finito nel miele. Terminata l’operazione di smielatura, il miele è pronto per essere invasettato.

Il miele fa bene al nostro orga-nismo. Si dice abbia proprietà curative…Il miele fa bene, previene le malat-tie, ma non è una cura. Ogni miele ha proprietà differenti. Quello di Acacia è particolarmente indicato per i diabetici leggeri, il Castagno fa bene alla circolazione sanguigna e alla pressione. Il tiglio è un prezioso calmante e rilassante mentre il mil-lefiori di alta montagna è un ottimo alleato per prevenire la tosse.

Cos’altro si ottiene dalle Api?La Pappa Reale, per esempio, ha pro-prietà veramente miracolose, è un potente integratore alimentare ed energetico contro l’affaticamento,

l’intossicazione, l’ipertensione e l’insonnia. Lo con-siglio anche a chi soffre di disturbi intestinali. E’ il cibo di cui si nutre la Regina.Poi c’è la Propoli, la sostanza resinosa che le api lasciano nell’ alveare, è un antibatterico e ha proprietà antibiotiche: viene particolarmente apprezzato per il mal di gola, 2-3 cucchiaini di propoli presi costantemente prevengono i ma-lanni di stagione alle vie respiratorie.La cera, prodotta dalla secrezione delle ghian-dole ceripare delle api è utilizzata per la produ-zione e il rinnovo delle favi, talvolta in cosmetica e per la produzione delle candele. Un’altra mia produzione è la crema alla calendula: il fiore, dalle proprietà antinfiammatorie, viene mesco-lato con cera, essenza di limone e olio d’oliva, grazie a questo mix si ottiene un’ ottima crema lenitiva contro la foruncolosi e le scottature.

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Il Nuovo Ezzelino Luglio Agosto 2009 STORIA - PAG. 14

Dedicare del tempo ai nostri ragazzi, per parlare della storia e dei valori che hanno fondato l’Europa e il nostro paese, non è solo un dovere della scuola o dei genitori, ma diventa dovere anche per quelle associazioni le quali, attraver-so varie forme di volontariato, vivono quei valori. Noi alpini non ci sentiamo esclusi e già da un paio di anni ci siamo lasciati coinvolgere dalle scuole in iniziative che vanno in questo senso. Ed è così che nella primavera scorsa con il supporto logistico degli Alpini di Marostica e Canove, abbiamo accompagnato le classi quinte di S. Giacomo in Ortigara per due giorni e poi in cima Grappa insieme ai compagni di quarta, non senza far precedere le uscite da tre incontri per far conoscere meglio la storia di quei luoghi che si andavano a visitare.

Storia e valori

Le quinte grazie alle maestre, hanno avuto l’oppor-tunità di visitare anche la mostra di Pasquale Corti sulla ritirata di Russia. Inoltre hanno partecipato con altri ragazzi, le loro famiglie e i nostri gruppi alpini, a Cavriago di Reggio Emilia all’inaugurare del monumento in ricordo del generale Luigi Re-verberi, il quale rifiutò di abbandonare i suoi alpini per mettersi in salvo, e in testa alla sua brigata, la Tridentina, sfondò a Nicolajevka. Salvò così 30.000 soldati italiani e altri 10.000 soldati di varie nazio-nalità destinati a morire assiderati se fossero rima-sti fuori dalla cittadina e quindi esposti a tempera-ture che sfioravano i 49 gradi sotto zero.Anche con le scuole medie c’è stata una collabo-razione, consolidata nell’aprile scorso con il coin-volgimento di tutti i ragazzi in una mattinata che ci ha visti partecipi attraverso tre momenti. Il primo con Fabrizio della protezione civile dell’ANA che ha parlato dell’operato degli alpini oggi nel mondo

del volontariato, (ultimo impegno proprio l’Abruz-zo), il secondo con Pasquale che attraverso il suo racconto ha fatto loro comprendere l’importanza della pace e il ripudio di qualsiasi guerra e forma di violenza, il terzo con Gianfranco che partendo dalla fine del primo conflitto, ha parlato di come si è arrivati al secondo e quindi al 25 aprile. Attraver-so questo percorso si è cercato di far comprende-re l’importanza della propria formazione culturale attraverso lo studio, la ricerca e il ragionamento, anche con l’utilizzo corretto dei moderni strumen-ti come internet, per non cadere negli errori del passato o nelle mani di messaggi che di valori non ne trasmettono proprio. Per finire, alcune foto in bianco e nero della ritirata di Russia e altre delle guerre in corso, sono state spunto di commenti e riflessioni sui valori citati prima. A onorare l’in-contro c’è stata inoltre la partecipazione del pre-sidente della sezione di Reggio Emilia che abbia-

mo conosciuto a Cavriago, di Ivo Castellani e del direttore de “L’Alpino”, Vittorio Brunello. Essendo poi imminenti le celebrazioni del 25 aprile, a cui partecipano le scuole elementari e medie, abbia-mo invitato tutti i ragazzi con i loro famigliari, ad una più massiccia partecipazione (anche alla ricor-renza del 4 novembre) per onorare quei morti che con il loro sacrificio ci hanno dato la libertà di cui, fin qui godiamo. L’interesse dimostrato dai ragazzi in queste occasioni ci ha spinti ha dare la massima disponibilità alle scuole per poter dare un po’ del nostro tempo per chi oggi ragazzo, domani dovrà fare scelte da adulto.Vorremo chiudere ringraziando il direttore e le ma-estre delle elementari di S. Giacomo, la direttrice e i professori delle medie di Romano e Pove per l’ospitalità e l’interesse dimostrato per temi e valori troppo spesso offuscati da chi attraverso vari mez-zi di comunicazione, vorrebbe invece cancellare.

Alpini San Giacomo

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Il Nuovo Ezzelino Luglio Agosto 2009 ATTUALITA’ - PAG. 15

Ciò che ci differenziano non sono mai le cose, la nazionalità o i beni che uno si trova ad avere, perché lo spirito dell’uomo va ben al di là di tutto questo.Ciò che ci distingue, a nostro avviso, sono quelle scelte che penetrano fin nel profondo dell’essere umano e lo trasforma.Ciascuno di noi vive dentro la storia, e un certo senso fa storia con le sue scelte, con il suo impegno personale e comunitario. Di conseguenza siamo tutti invitati a fare una riflessione sulla possibilità che ognuno di noi sa di essere co-struttore della comune vita e quindi ne ha tutta la responsabilità.In questo senso ci pare che la strada da percorrere sia quella di dare sem-pre nuove motivazioni e maggiore profondità alla nostre scelte di vita.

Rimotivare le nostre scelte

Questo ci può aiutare a divenire persone che dentro di sé han-no futuro per cui sono lungimiranti sempre aperte alla novità.Non dobbiamo mai dimenticare che la vocazione fonda-mentale di ogni uomo è quella di collaborare a costruire un mondo più umano, più giusto, più fraterno. Allora una educazione al futuro ci deve coinvolgere tutti e credere che le diversità tra di noi sono ricchezza, per cui è possibile creare insieme nuovi percorsi di vita e di cambiamento. Se poi viviamo accettando il futuro di Dio, dobbiamo anche tenere presente che questo futuro ci chiede, di superare il presente, allo scopo di fare sempre un ulteriore passo in avanti. Questo ci consente di divenire anche più capaci di comunicare e donare vita nel senso di condivisione perché il vero dono non può che essere il frutto di ciò che noi vi-viamo in profondità. Allora la nostra testimonianza avrà una particolare fisionomia in quanto rispecchia la ricchezza e la verità dei doni che sono propri di ogni persona.Quando siamo fortemente impegnati a rinnovarci nei senso di crescita, sentiamo anche che l’orizzonte della storia ci ap-partiene per cui la quotidianità dei nostri giorni non può che avere un motivo in più per dare senso e profondità a tutto ciò che viviamo, la continua ricerca di nuove prospettive dobbiamo aver chiara la consapevolezza che niente è dato di assicurarci il traguardo una volta per tutte. Importante è fare una scelta profonda che determini e dia valore a tutte le scelte piccole o grandi che siano. Poi a camminare su questa strada non siamo soli, tutti nella vita abbiamo certamente ri-cevuto tanto dall’incontro con persone significative, persone che ci hanno regalato qualcosa. di nuovo.Noi pensiamo che la vita di ogni essere umano sia scandita da incontri in cui, più o meno consapevolmente, sia stato

possibile ricevere messaggi o energia o comun-que qualche cosa che, in qualche modo, abbia potuto ridarci una nuova spinta al cambiamento. Le opportunità della vita non si scelgono, si può però scegliere se coglierle o no. Non sono legate alla fortuna o alla buona stella, ma sono occasioni preziose in cui tutto si gioca nel cogliere la novità che cer-tamente emerge da altri orizzonti. Occorre però mettere in atto la capacità creativa per cui prende senso lo scorrere del tempo e con esso la vita.Il bello della vita non è dato da ciò che verrà ne tanto meno da ciò che è stato, ma dalla novità che ogni presente ha dentro di se.Quando siamo presenti a noi stessi solitamente ci accorgia-mo che c’è sempre un qualcosa che può essere perseguito con coraggio e determinazione. La vita può essere capita guardando si indietro, ma deve essere vissuta guar-dando in avanti con una forza profetica sempre nuova. La cosa importante non è tanto dove stia-mo diceva lo scrittore americano Oliver Holmis, quanto in che direzione stiamo andando.In questo andare il tutto di noi si manife-sta con la propria vita, nella quotidianità, nei momenti normali e straordinari, ma soprattutto mediante la concretezza de!le nostre scelte. Ognuno di noi è chiamato a dare il meglio di se per contribui-re a sviluppare idee e progetti fi-nalizzati a migliorare la qualità della vita e della storia del nostro tempo.

Suor AmeliaScanagatta

Ognuno di noiè chiamato a dare

il meglio di seper contribuire asviluppare idee e

progetti finalizzati a migliorare la qualità

della vita e della storiadel nostro tempo.

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Il Nuovo Ezzelino Luglio Agosto 2009 SPORT - PAG. 16

Varie ricerche hanno evidenziato quanto i giovani apprezzino l’allena-tore che dà importanza non solo al risultato o alla vittoria ma anche al divertimento. Ciò dimostra, ancora una volta come l’allenatore sia una figura determinante nel rapporto tra disciplina sportiva e atleta, diven-tando un tramite fondamentale sia per “portare a casa i risultati” che per ridurre l’abbandono della pratica sportiva.

I “10 Comandamenti del buon allenatore”Un po’ di psicologia dello sport per migliorare le relazioni e le prestazioni

Il bravo allenatore dovrebbe tener sempre a mente alcune semplici regole psicologiche:

1 Vincere non è tutto, è un obiettivo importante ma non l’unico; lo sport è una palestra di vita.

2 La sconfitta nella competizione non deve essere vista come un fallimento personale: ciò che non è andato bene non è la persona o la squadra ma la sua prestazione. E’ importante distinguere le due cose soprattutto quando si deve fare una critica costruttiva.

3 Vittoria e successo non sono sinonimi; spes-so anche da una sconfitta si può imparare e ottenere qualcosa di positivo… il bravo alle-natore sa trovare nella perdita la forza per fare rialzare l’atleta o la squadra.

4 Successo non è solo vincere ma soprattutto lottare per vincere.

5 La motivazione dell’atleta o della squadra va alimentata attraverso il divertimento. I bambini ap-prendono di più e meglio attraverso il gioco che è soprattutto piacere di fare qualcosa di bello.

6 La socializzazione, lo spirito di gruppo, la coe-sione si creano attraverso il dialogo e l’ascolto.

7 L’allenatore è un educatore; non si può scin-dere il corpo dalla psiche, non si allena il fisico senza allenare la mente. Il bravo allenatore sa chiedere per esempio come vanno gli studi, le amicizie, le relazioni o il lavoro dei suoi atleti.

8 L’allenatore è autorevole, non autoritario, non punisce ma rinforza positivamente. Non fa critiche alle persona ma eventualmente alle sue azioni. Esempio: Non dice “sei un incompeten-te perché non hai fatto goal” ma “hai sbaglia-to quel passaggio, forse non eri al posto giusto come ti avevo insegnato, forse non ti sei allena-to… tu che ne dici?”

9 Sa parlare alla squadra e al singolo trovan-do o creando il tempo e il luogo più adatto per farlo.

10 Conosce un po’ la vita privata dell’atleta e ne rispetta sempre la privacy.

Pellizzari Damiano

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Il Nuovo Ezzelino Luglio Agosto 2009 SPORT - PAG. 17

Eccellente risultato conseguito da Eugenio Calsamiglia che si è piazzato al terzo posto italiano, dopo Gira Saverio, studente di Messina, e Beretta Davide di Torino, ai campionati nazionali universitari. A Lignano Sabbiadoro si sono svolte le finali di lotta Greco Romana e lo studente ventenne, iscritto alla fa-coltà di Economia di Ca’ Foscari, era stato selezionato per rappresentare il CUS (centro universitario sportivo) di Venezia.

Campione di lotta Greco Romana

Calsamiglia, residente a Romano d’Ezzelino, si è avvi-cinato a questo sport solo tre anni fa, mentre frequen-tava negli Stati Uniti (patrocinato dal Rotary Club di Bassano e dal distretto 2060 del Triveneto, nell’ambito degli scambi “exchange student” annuali promossi dal Rotary International) il quarto anno di liceo, alla Santa Fe high school del Kansas.Negli Stati Uniti la lotta greco romana è chiamata “wre-stling”, da non confondersi però con lo spettacolo poco edificante e tutto costruito rappresentato in tele-visione. Invece la lotta greco romana, chiamata anche lotta olimpica, è una disciplina antichissima, presente già nelle prime olimpiadi greche, che presuppone alle-namento costante, forza, agilità e capacità tecniche.

L’impegno di Eugenio Calsamiglia è ancor più rilevan-te dato che, in assenza di una idonea scuola e palestra

nel bassanese, si reca tre volte alla settimana alla pa-lestra “Lotta Pesi Umberto I – 1875” di Vicenza dove, sotto la guida dell’ottimo allenatore Gaetano Bellon, già campione italiano di lotta greco romana, e del suo qualificato staff: Mirko De Polli e Paolo Marzari, pure vincitori di campionati nazionali, lo studente ha in bre-ve tempo raggiunto la preparazione che lo ha portato sul podio nazionale.Il bronzo è stato conquistato nella categoria 70 chili, con una “ancata” (presa per il collo con conseguen-te rovesciamento al tappeto del rivale) che ha portato alla vittoria per “schienamento” (cioè l’avversario è messo con le spalle a terra, nell’impossibilità di reagire nei cinque secondi concessi dal regolamento di lotta) di un concorrente catanese, con lui in lizza per il terzo posto.

Eugenio Calsamigliaterzo classificato aiCampionati NazionaliUniversitari di LottaGreco Romana.

la lottagreco romana,

chiamata anchelotta olimpica,

è una disciplina antichissima,

presente già nelleprime olimpiadi

greche

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Il Nuovo Ezzelino Luglio Agosto 2009 NOTIZIE IN BREVE - PAG. 18

Punti rinnovo sociE’ possibile ricevere il Nuovo Ezzelino, organo ufficiale dei soci sostenitori.La quota associativa è di E 16 per i nazionali e di E 22 per gli esteri.

Colombara sede Pro LocoUffici Postali, Centri Parrocchiali,Banca di Credito Cooperativo.

RomanoEdicola Pirandello, Profumeria Elisir,Tabaccheria e Cartoleria Mirò, Mario Bragagnollo (Moletta),Giovanni Bontorin (pittore), Foto Gastaldello / Arduino,Frutta e Verdura da Silvana, Agostini Gianni.

San GiacomoEdicola Cartoleria Zilio Giovanni,Bar Ca’ Mauri, Bocciofila Ezzelina.

FellettePanificio Bosa, Edicola Cartoleria Brillante,Happy Bar, Trattoria Conte Chantal.

Sacro CuoreSpeedy Bar (Autolavaggio Scotton).

Torneo di calcetto 2009Con la finale vinta dall’Associazione Commercianti, i primi

di giugno si è concluso la terza edizione del torneo di cal-

cetto “Comunità di Romano d’Ezzelino”.

Ringraziamo tutti i partecipanti, i capitani e/o referenti delle

varie squadre, che si sono prodigati per allestire formazioni

competitive, che hanno saputo coinvolgere le rispettive as-

sociazioni d’appartenenza.

Anche il torneo dei Bambini si è concluso con la vittoria

di S. Cuore. E’ stato uno spettacolo nello spettacolo, grazie

all’entusiamo dei bambini… e direi soprattutto dei genitori.

Complimenti davvero alla “torcida” di S. Cuore che ha ani-

mato la finale.

Il torneo si chiude con grandi risultati positivi, che per i

nostri obiettivi sono: partecipazione (veramente eccezionale

quest’anno), divertimento e voglia di stare insieme… soprat-

tutto nel Terzo Tempo, ovvero tra una birra ed una pizza

sotto il tendonne allestito dal gruppo alpini di S. Giacomo.

Il nostro quindi è un arrivederci all’anno prossimo, contan-

do di essere ancor di più tra mille nuove idee in cantiere,

con la speranza che ciò possa servire a rafforzare tra di noi

l’amicizia ed il senso di appartenza

alla splendida comunità di Romano d’Ezzelino.

Il presidente Don Manuel

ed il gruppo di lavoro di S. Giacomo.

Igino e Maria Farronato nel 40° anniversario di matrimonioattorniati dai 4 figli e 11 nipoti.

Perotto Robert, la moglie Ornella Bernabei con i figli Danilo e Gabriel.Nostri affezionati lettori dal Venezuela.

Saluti dall’Australia Saluti dal Venezuela

Complimenti ai vincitori!

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Il Nuovo Ezzelino Luglio Agosto 2009 NOTIZIE IN BREVE - PAG. 19

Cihannolasciato

Natalina Baston84 anni

9 giugno 2009

Veronica Tonin 94 anni

5 luglio 2009

Giustignano Frison76 anni

8 giugno 2009

Romilda Tomada96 anni

2 giugno 2009

Luigia Gheno87 anni

1 luglio 2009

Giuseppe Maiolino97 anni

10 giugno 2009

Sandro Eliodoro 73 anni

29 maggio 2009

Nel 1958 - Da sx: Italo Bettinardi, Attilio Fontana,Primo Seraglio e Luigino Chemello,accovacciati Egidio Carlesso e Nico Chemello.(Foto Virginio Perotto).

Costalunga del Grappa, 6 settembre 2009 Una giornata eccezionale sulle vecchie cave dei Fer-ronato - Golin - Andolfatto.Su iniziativa del comitato di Costalunga, verrà cele-brata la chiusura della stagione turistica sul Grappa e verrà commemorata la transumanza, che vedeva scendere le numerose greggi per svernare lungo gli argini del Piave e della Livenza, fino a raggiungere le foci sull’Adriatico.

Il programma prevede:ore 11:00 santa messa al sacello di Padre Pio e la benedizione dellla Madonna delle Rocce.

Nel pomeriggio verranno insigniti del cavalierato di San Bovo i presidenti della Coldiretti di Romano d’Ez-zelino e Mussolente.

Per il pranzo con abbondante menù alpino, sono di-sponibili 200 posti, prenotabili con 11,50 E per gli adulti e 5,00 E per i bambini dai 5 ai 10 anni, presso la Pro Loco di Romano e telefonando nelle ore d’ufficio (8-12, 14-17) al numero 0424/30271.Il tutto sarà animato dal famoso gruppo folkloristico “El Canfin”.Sono disponibili 150 posti macchina.

Negli intermezzi è consigliabile la visita ai sentieri nel bosco dell’Asinara e in particolare i sentieri anti-stress della foresta nera, dei cilliegi, le careggiate di San Padre Pio e della Principessa Sissi.

Auguriamo una giornata di amicizia e di allegria.Incontriamoci a Costalunga!

Il Comitato.

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< BASSANO DEL GRAPPA (VI)Via Cogo, 34 - Tel 0424 382767

< BASSANO DEL GRAPPA (VI)V. le Vicenza, 93/E - Tel 0424 504777

< BASSANO DEL GRAPPA (VI)Via Capitelvecchio, 32 - Tel 0424 886961

< BORSO DEL GRAPPA (TV)Piazza Canal, 12 - Tel 0423 910310

< CARTIGLIANO (VI)Via Monte Grappa, 1 - Tel 0424 829862

< LUGO DI VICENZA (VI)Via Sioggio, 30 - Tel 0445 861636

< MAROSTICA (VI)Vill. Giovanni Paolo II, 6 - Tel 0424 470570

< ROMANO D’EZZELINO (VI)Via G. Giardino, 3 - Tel 0424 512333

< ROSÀ (VI)Piazza Mons. Ciffo, 1 - Tel 0424 582469

< ROSSANO VENETO (VI)Via Venezia, 23/25 - Tel 0424 541215

< S. CATERINA DI LUSIANA (VI)Via S. Caterina, 21 - Tel 0424 407168

< SOLAGNA (VI)Piazza IV Novembre, 9 - Tel 0424 816088 www.bccromanosantacaterina.com

< TEZZE SUL BRENTA (VI)Via San Pio X, 1/a - Tel 0424 562058

< CAMPOLONGO SUL BRENTA (VI)Piazza Roma, 1 - Sportello bancomat

< BASSANO DEL GRAPPA (VI)Via Cogo, 34 - Tel 0424 382767

< BASSANO DEL GRAPPA (VI)V. le Vicenza, 93/E - Tel 0424 504777

< BASSANO DEL GRAPPA (VI)Via Capitelvecchio, 32 - Tel 0424 886961

< BORSO DEL GRAPPA (TV)Piazza Canal, 12 - Tel 0423 910310

< CARTIGLIANO (VI)Via Monte Grappa, 1 - Tel 0424 829862

< LUGO DI VICENZA (VI)Via Sioggio, 30 - Tel 0445 861636

< MAROSTICA (VI)Vill. Giovanni Paolo II, 6 - Tel 0424 470570

< ROMANO D’EZZELINO (VI)Via G. Giardino, 3 - Tel 0424 512333

< ROSÀ (VI)Piazza Mons. Ciffo, 1 - Tel 0424 582469

< ROSSANO VENETO (VI)Via Venezia, 23/25 - Tel 0424 541215

< S. CATERINA DI LUSIANA (VI)Via S. Caterina, 21 - Tel 0424 407168

< SOLAGNA (VI)Piazza IV Novembre, 9 - Tel 0424 816088 www.bccromanosantacaterina.com

< TEZZE SUL BRENTA (VI)Via San Pio X, 1/a - Tel 0424 562058

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