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106MILA COPIE E-MAIL IN EDICOLA Il quotidiano economico-finanziario del Nord Italia MARTEDÌ 15 DICEMBRE 2015 - NUMERO 1697 ANNO 18 - QUOTIDIANO ONLINE, VIA FAX E IN EDICOLA - FONDATORE E DIRETTORE: ACHILLE OTTAVIANI AUT. TRIB. DI VERONA N° 41356 DEL 20/01/1997 - ALCOGRAM SRL - EDITORI DI RETE - VIA LEONE GAETANO PATUZZI, 5 - 37121 VERONA - TELEFONO 045591316 - FAX 0458020812 - E-MAIL: [email protected] - STAMPA IN PROPRIO - TUTTI I DIRITTI RISERVATI VAI SUL SITO INDUSTRIAEFINANZA.COM E SEGUICI SU MANCA DI NEGOZIABILITÀ La comunicazione è rimbalzata l'11 dicembre in tutte le filiali della Banca di Vicenza: stop alle ven- dite di obbligazioni subordinate. I dipendenti si sono guardati in faccia ma non hanno capito dav- vero cosa stesse succedendo. Nell'intranet aziendale si legge che il motivo è la “mancanza di negoziabilità”. Ovvero questi pro- dotti non si riescono a vendere.Il tema dei titoli subordinati è oggi argomento di discussione caldo, visto le recenti vicende di crona- ca. Secondo un calcolo pubblica- to da La Stampa il 12 dicembre, sarebbero in totale 1,3 i miliardi di euro di titoli subordinati emessi dalle due popolari venete, Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca. Situazioni non compara- bili, avverte il quotidiano e confer- mano gli esperti, con quello che sta accadendo a Carichieti, Etruria, Banca Marche e Cariferrara. Si tratta, continua la Stampa, di una decina di emis- sioni per Veneto Banca per 500 milioni di ammontare residuo più 800 milioni per le sette di Popolare Vicenza. L'ultima emessa da PopVi per 200 milio- ni, la banca l'ha venduta a inve- stitori istituzionali. Ma prima que- sti prodotti sono finiti a utenti retail. In circolazione oggi c'e' una massa di oltre 60 miliardi di obbli- gazioni subordinate emesse dalla banche italiane, più o meno redditizie, nelle mani di piccoli e piccolissimi risparmiatori o di grandi investitori, scambiabili o meno sul mercato. In un elenco stilato dagli analisti, fra le circa 370 emissioni la parte del leone per decine di miliardi la fanno i big (UniCredit, Intesa Sanpaolo, Ubi Banca) ma figurano anche, per importi anche non disprezza- bili, titoli di banche medie o picco- le e Bcc. Queste obbligazioni subordinate sono quelle che hanno inguaiato i piccoli investi- tori privati di Banca Marche, Etruria, CariChieti e Carife. Già nel 2013 Bankitalia e il suo governatore Ignazio Visco ave- vanolanciato l'allarme sui pericoli che avrebbero corso queste obbligazioni con l'ingresso delle nuove regole europee sullo stato di crisi delle banche. Ignazio Visco STOP AI BOND SUBORDINATI SECONDO UN CALCOLO SAREBBERO IN TOTALE 1,3MILIARDI DI EURO I TITOLI EMESSI DALLE DUE POPOLARI VENETE (BPVI E VENETOBANCA). NON COMPARABILI CON QUANTO AVVENUTO A B ANCA ETRURIA Oscar Farinetti Guo Guangchang E' riapparso dopo quattro giorni il presidente e fondatore della conglomerata Fosun, , dici- assettesimo uomo piu' ricco della Cina.E’ nel mirino del Partito comunista cinese Sarà inaugurato il 15 maggio 2016 il secondo store di Eataly a New York. A dare la data dell’apertura è stato il patron della società. L’ORO È SCESO AI MINIMI STORICI A inizio dicembre l'oro è sceso ai minimi da sei anni in risposta a un rafforzamento del dollaro statuni- tense che ha raggiunto i massimi da 13 anni, poiché il mercato è con- vinto che il 16 dicembre la Federal Reserve alzerà i tassi d'interesse. Tuttavia, il 3 dicembre, quando la Bce ha annunciato misure meno da colomba rispetto alle aspettative del mercato (la delusione maggiore è derivata dal fatto che l'Eurotower non ha incrementato l'ammontare di acquisti del QE), l'oro ha recupe- rato una parte delle perdite che aveva subito, ritornando a 1.085 dollari l'oncia, il che ha comportato delle vendite allo scoperto dell'eu- ro. "Rimaniamo sulla difensiva per quel che concerne l'oro, sebbene crediamo che il focus si sia sposta- to dal quando la Fed aumenterà i tassi all'intensità con cui lo farà", sottolinea un Senior Analyst Commodities di Union Bancaire Privée. "Ci si aspetta che la stretta sarà molto graduale, poiché l'eco- nomia globale è ancora abbastanza fragile e le politiche monetarie della Fed e della Bce sono divergenti". Un incremento di 25 punti base dei tassi il 16 dicembre è stato in gran parte già scontato dai mercati, seb- bene l'oro potrebbe subire pressio- ne fino a quando la Fed non annun- cerà l'intervento e, dopo, risalire. "Ci aspettiamo che il trend più generale dell'oro sia negativo, all'interno di un range tra i 1.000 e i 1.300 dollari l'oncia, con una cresci- ta limitata per gli anni a venire", pre- vede l'esperto. COMMODITY

MANCA DI NEGOZIABILITÀ STOP AI BOND SUBORDINATI · dite di obbligazioni subordinate. I dipendenti si sono guardati in faccia ma non hanno capito dav- ... immobili strumentali e sulle

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106MILA COPIE E-MAIL IN EDICOLA

Il quotidiano economico-finanziario del Nord ItaliaMARTEDÌ 15 DICEMBRE 2015 - NUMERO 1697 ANNO 18 - QUOTIDIANO ONLINE, VIA FAX E IN EDICOLA - FONDATORE E DIRETTORE: ACHILLE OTTAVIANIAUT. TRIB. DI VERONA N° 41356 DEL 20/01/1997 - ALCOGRAM SRL - EDITORI DI RETE - VIA LEONE GAETANO PATUZZI, 5 - 37121 VERONA - TELEFONO 045591316 - FAX 0458020812 - E-MAIL: [email protected] - STAMPA IN PROPRIO - TUTTI I DIRITTI RISERVATI

VAI SUL SITO INDUSTRIAEFINANZA.COM E SEGUICI SU

MANCA DI NEGOZIABILITÀ

La comunicazione è rimbalzata

l'11 dicembre in tutte le filiali della

Banca di Vicenza: stop alle ven-

dite di obbligazioni subordinate. I

dipendenti si sono guardati in

faccia ma non hanno capito dav-

vero cosa stesse succedendo.

Nell'intranet aziendale si legge

che il motivo è la “mancanza di

negoziabilità”. Ovvero questi pro-

dotti non si riescono a vendere.Il

tema dei titoli subordinati è oggi

argomento di discussione caldo,

visto le recenti vicende di crona-

ca. Secondo un calcolo pubblica-

to da La Stampa il 12 dicembre,

sarebbero in totale 1,3 i miliardi di

euro di titoli subordinati emessi

dalle due popolari venete, Banca

Popolare di Vicenza e Veneto

Banca. Situazioni non compara-

bili, avverte il quotidiano e confer-

mano gli esperti, con quello che

sta accadendo a Carichieti,

Etruria, Banca Marche e

Cariferrara. Si tratta, continua la

Stampa, di una decina di emis-

sioni per Veneto Banca per 500

milioni di ammontare residuo più

800 milioni per le sette di

Popolare Vicenza. L'ultima

emessa da PopVi per 200 milio-

ni, la banca l'ha venduta a inve-

stitori istituzionali. Ma prima que-

sti prodotti sono finiti a utenti

retail. In circolazione oggi c'e' una

massa di oltre 60 miliardi di obbli-

gazioni subordinate emesse

dalla banche italiane, più o meno

redditizie, nelle mani di piccoli e

piccolissimi risparmiatori o di

grandi investitori, scambiabili o

meno sul mercato. In un elenco

stilato dagli analisti, fra le circa

370 emissioni la parte del leone

per decine di miliardi la fanno i

big (UniCredit, Intesa Sanpaolo,

Ubi Banca) ma figurano anche,

per importi anche non disprezza-

bili, titoli di banche medie o picco-

le e Bcc. Queste obbligazioni

subordinate sono quelle che

hanno inguaiato i piccoli investi-

tori privati di Banca Marche,

Etruria, CariChieti e Carife. Già

nel 2013 Bankitalia e il suo

governatore Ignazio Visco ave-vanolanciato l'allarme sui pericoli

che avrebbero corso queste

obbligazioni con l'ingresso delle

nuove regole europee sullo stato

di crisi delle banche.

Ignazio Visco

STOP AI BOND SUBORDINATISECONDO UN CALCOLO SAREBBERO IN TOTALE

1,3MILIARDI DI EURO I TITOLI EMESSI DALLE DUE

POPOLARI VENETE (BPVI E VENETOBANCA). NON

COMPARABILI CON QUANTO AVVENUTO A BANCA ETRURIA

Oscar FarinettiSALE Guo GuangchangE' riapparso dopo quattro giorni il presidentee fondatore della conglomerata Fosun, , dici-assettesimo uomo piu' ricco della Cina.E’ nelmirino del Partito comunista cinese

SCENDESarà inaugurato il 15 maggio 2016 ilsecondo store di Eataly a New York. Adare la data dell’apertura è stato ilpatron della società.

L ’ O R O È S C E S O

AI MINIMI STORICIA inizio dicembre l'oro è sceso aiminimi da sei anni in risposta a unrafforzamento del dollaro statuni-tense che ha raggiunto i massimida 13 anni, poiché il mercato è con-vinto che il 16 dicembre la FederalReserve alzerà i tassi d'interesse. Tuttavia, il 3 dicembre, quando laBce ha annunciato misure meno dacolomba rispetto alle aspettativedel mercato (la delusione maggioreè derivata dal fatto che l'Eurotowernon ha incrementato l'ammontaredi acquisti del QE), l'oro ha recupe-rato una parte delle perdite cheaveva subito, ritornando a 1.085dollari l'oncia, il che ha comportatodelle vendite allo scoperto dell'eu-ro. "Rimaniamo sulla difensiva perquel che concerne l'oro, sebbenecrediamo che il focus si sia sposta-to dal quando la Fed aumenterà itassi all'intensità con cui lo farà",sottolinea un Senior AnalystCommodities di Union BancairePrivée. "Ci si aspetta che la strettasarà molto graduale, poiché l'eco-nomia globale è ancora abbastanzafragile e le politiche monetarie dellaFed e della Bce sono divergenti".Un incremento di 25 punti base deitassi il 16 dicembre è stato in granparte già scontato dai mercati, seb-bene l'oro potrebbe subire pressio-ne fino a quando la Fed non annun-cerà l'intervento e, dopo, risalire."Ci aspettiamo che il trend piùgenerale dell'oro sia negativo,all'interno di un range tra i 1.000 e i1.300 dollari l'oncia, con una cresci-ta limitata per gli anni a venire", pre-vede l'esperto.

COMMODITY

Industria e Finanza.com2 • 15 dicembre 2015

Industria e Finanza.com3 • 15 dicembre 2015

LE SCADENZE DEL 16 DICEMBRE

Le scadenze del 16 dicembre per

Irpef, Imu, Iva, Tasi, Tari e balzelli

vari, garantiranno un gettito fisca-

le di oltre 37,2 miliardi di euro:

20,3 saranno versati dal mondo

del lavoro e 16,9 dalle famiglie. Lo

ricorda la Cgia la quale osserva

che la scadenza più importante

da onorare sarà il pagamento

delle ritenute Irpef dei dipendenti

e dei collaboratori che ammonte-

rà a 13 mld di euro.Molto significa-

tivo anche il prelievo dell'Imu sugli

immobili strumentali e sulle

seconde/terze case: complessi-

vamente l'erario e i Comuni incas-

seranno 9,6 mld. Dal versamento

dell'Iva riferito al mese di novem-

bre, le imprese e i lavoratori auto-

nomi che pagano questa imposta

con cadenza mensile dovranno

versare al fisco 9,1 mld. Tra Tasi e

Tari, i Comuni incas-

seranno rispettiva-

mente 2,3 e 1,8

mld.Le ritenute Irpef

dei lavoratori auto-

nomi, invece,

garantiranno 1

miliardo di gettito,

mentre l'imposta

sostitutiva della riva-

lutazione del Tfr farà

confluire nelle casse

dell'erario 231 milio-

ni di euro. Infine, le

ritenute dei bonifici per le detrazio-

ni Irpef daranno luogo ad un get-

tito di 162 milioni di euro."Il peso

fiscale in capo alle nostre imprese

- osserva Paolo Zabeo - ha rag-giunto livelli non riscontrabili nel

resto d'Europa", e "lo sforzo fisca-

le richiesto alle nostre imprese è

al top". Le aziende italiane, infatti,

continua la Cgia, pagano 110,4

miliardi di tasse all'anno. In Ue

solo le aziende tedesche versano

in termini assoluti più delle nostre

(121 mld), anche se va ricordato

che la Germania conta oltre 80

milioni di abitanti: 20 più dell'Italia”.

Per Irpef, Imu, Iva, Tasi, Tari e balzelli vari: 20 sarannoversati dal mondo del lavori e 17 arriveranno dalle famiglie

GETTITO FISCALE, 37 MILIARDI

Il tasso annuo d'inflazione a

novembre si ferma allo 0,1%, in

rallentamento rispetto a ottobre

(+0,3%). Si tratta del valore più

basso da maggio scorso. Lo

rileva l'Istat, oggi presieduto da

Giorgio Allevaconfermando lestime preliminari. Su base

mensile l'indice dei prezzi al

consumo va sotto lo zero,

scendendo dello 0,4%. Sul ral-

lentamento dell'inflazione a

novembre pesa la fine

dell'Expo, la kermesse milane-

se si è infatti chiusa ad ottobre.

Undici tra le grandi città italiane

sono in deflazione, con tassi

annui d'inflazione sotto lo zero

a novembre. La riduzione più

forte dei prezzi si registra a

Bologna (-0,7%), seguita da

Padova, Palermo, Catania,

Perugia, Cagliari, Bari, Verona,

Venezia, Modena ed Aosta. Nel

dettaglio a Padova scendono

dello 0,4%, a Catania e

Palermo dello 0,3%, si fermano

a -0,2% Perugia, Cagliari, Bari

e Verona, più contenuta la fles-

sione, a -0,1%, a Modena,

Aosta e Venezia. Ad ottobre le

grandi città in deflazione era

sette, quindi quattro in meno

rispetto a novembre.L'Istat addi-

ta tra i principali responsabili della

frenata proprio il settore alber-

ghiero e della ristorazione, sotto-

lineando il "marcato" arretramen-

to dei prezzi a Milano, con effetti

anche su base nazionale.

Giorgio Alleva

UNDICI CITTÀ IN DEFLAZIONEVERONA, I PREZZI CALANO MENO

I DATI DELL’ISTAT

ASSICURAZIONI

GENERALI, NO AL VOTOMULITIPLO IN ASSEMBLEAIl Cda di Generali ha ritenutoopportuno di non presentarealla prossima assemblea l'ipo-tesi di introduzione del votomultiplo.Lo ha detto il presi-dente Gabriele Galateri a mar-gine dell'inaugurazione dell'an-no accademico dell'Universitàdi Trieste, come confermato daun portavoce della compa-gnia."Sul voto multiplo abbia-mo fatto un'ampia ricognizionecon gli azionisti principali delgruppo. Abbiamo parlato inConsiglio di amministrazione.La conclusione è che almomento non riteniamo oppor-tuno presentare alla prossimaassemblea degli azionisti l'ipo-tesi di modifica del diritto divoto", ha dichiaratoGalateri.Barclays ha alzato iltarget price di Generali a 17euro da 16,10 euro e ha confer-mato la raccomandazioneEqual Weight sul titolo.L'ultima chiusura e' stata regi-strata a 16.89 euro. La variazio-ne percentuale da inizio anno e'del -0.65%. La prima resistenzaper il titolo e' a 17.0694 , livellooltre il quale i prezzi potrebbe-ro arrivare a 17.6486 . In caso diviolazione di 16.6294 rischioinvece di discese verso 16.2247euro. Il controvalore scambiatonell'ultima seduta sul totale delcontrovalore scambiato dalmercato e' stato del 3.9874%circa. Nell'ultimo mese la varia-zione relativa nei confronti del-l'indice Ftse All Share e' statadel -2.43%. Intanto il titolo delLeone è stato oggetto di vendi-te. Che si muova qualcosa peril cambio al vertice?

Gabriele Galateri

Paolo Zabeo

Industria e Finanza.com4 • 15 dicembre 2015

TURISMO, BENACO & DMO

Tutti per uno e uno per

tutti. Le infrastrutture turisti-

che del territorio, gli enti

locali e le categorie econo-

miche che operano sul

Lago di Garda hanno

approvato il piano strategi-

co triennale per la promo-

zione del territorio: circa 3

milioni di investimenti volti

a consolidare e sviluppare

le potenzialità della desti-

nazione Benaco. Piano presenta-

to oggi a Peschiera.A fare da trait

d’union, appunto, la nascita della

Dmo (Destination management

organization, ovvero la organizza-

zione di gestione dela destinazio-

ne turistica) del Lago di Garda

Veneto volta a promuovere un

bacino che nel 2014 ha ricevuto

11,7 milioni di turisti, di cui 9,7 stra-

nieri, l’84% del totale.”Uno dei

principali ostacoli – spiega il presi-

dente della Camera di

Commercio, Giuseppe Riello -allo sviluppo del turismo è stato il

mancato coordinamento tra i

diversi attori della filiera. Ognuno

agiva per conto proprio le iniziati-

ve si sono accavallate in modo

disordinato. Ora il Lago

può contare su un impe-

gno formale dei soggetti

che, a vario titolo, influisco-

no sulla formazione dell’of-

ferta di servizi turistici”.“E’

apprezzabile il contributo

dato da ciascun aderente

alla Dmo – aggiunge

Paolo Arena, della Giuntadella Camera di

Commercio – dalla

Camera di Commercio ai Comuni

che verseranno una quota della

tassa di soggiorno per finanziare il

piano”.“La DMO è un occasione

in cui, a fronte di un progetto strut-

turato, - aggiunge Silvia Nicolis,della Giunta della Camera di

Commercio - anche l’impresa

privata può trovare delle oppor-

tunità di comunicazione”.

Approvato il piano strategico triennale per la promozione del territorioCirca 3 milioni di investimenti per potenziare la destinazione Benaco

La presentazione a Peschiera

IL GARDA UNISCE LE FORZE

NAUTICA ITALIANA RADDOPPIABATTEZZANDO 6 NUOVI BRAND

PRODUZIONE CANTIERISTICA

Si è tenuta a Viareggio la primaAssemblea Generale di NauticaItaliana, affiliata a FondazioneAltagamma.L’appuntamento via-reggino è stato l’occasione perdare il benvenuto a sei nuovibrand che hanno formalizzato l’in-gresso in Nautica Italiana, portan-do così il numero dei soci a 50, innetto raddoppio dalla primaAssemblea costituente. “Sonomolte le domande di ingresso alvaglio dell’Associazione e siamofieri di poter dare il benvenuto adaltri sei nuovi marchi che hannoscelto Nautica Italiana e il suo pro-getto. Il continuo e costante inte-resse da più parti nei confronti delnostro programma, conferma lanecessità di nuovi stimoli e nuoveattività per il comparto e sono par-ticolarmente contento di poter

dire che dopo un intenso trimestredi lavoro che hasegnato l’avviodell’associazione, si prospetta unfuturo altrettanto ricco di iniziati-ve, proposte e lavoro condiviso”,commenta Lamberto Tacoli, presi-dente di Nautica Italiana.Conl’adesione dei nuovi soci NauticaItaliana consolida il proprio peso

anche in termini di fatturato com-plessivo rappresentato che rag-giunge così 1,337 miliardi di euro,pari a oltre il 60% del fatturatocomplessivo della produzionenautica.percentuale che sale benoltre l’80% se si considera il solosegmento della produzione can-tieristica italiana.

Lamberto Tacoli

MANIFATTURIERO

TECNEST : A Z IENDEFRENATE DA FALSI MITI«La Fabbrica 4.0 sta diventandouna realtà, anche se molte azien-de italiane non sanno che posso-no innovare i processi produttivie, soprattutto, non sanno comefarlo. Questo si traduce in unritardo per il settore manifatturie-ro italiano che sarà difficile col-mare in futuro: la forbice tra leaziende che hanno innovato equelle che sono rimaste ancoratea metodi tradizionali si è apertamolto negli ultimi anni ed è desti-nata a crescere ancora». Paroladi Tecnest, azienda che conta 45collaboratori distribuiti tra le sedidi Udine e Milano, fondata nel1987 e specializzata nella fornitu-ra di soluzioni informatiche edorganizzative per la pianificazio-ne, il controllo e la gestione deiprocessi di produzione e dellasupply chain.«Spesso le aziendenon innovano perché non sannoche ci sono metodi di gestioneche potrebbero interessare pro-prio loro, perchè non conosconoo sottovalutano i reali vantaggi,pensano di perdere la propriaflessibilità operativa o, semplice-mente, perché non credono checi sia qualcuno che possa miglio-rare la qualità del proprio lavoro -dice Fabio Pettarin, uno dei socifondatori e presidente di Tecnest-. In realtà quello che noi propo-niamo non è introdurre un soft-ware per “burocratizzare” lemetodologie lavorative, ma ren-dere più razionale e agile lagestione dei processi produttivi.Il nostro lavoro consiste nonsolo nel fornire un software "pre-confezionato", ma anche consu-lenza e progetto.Il tutto senzastop alla produzione».

Fabio Pettarin

Industria e Finanza.com5 • 15 dicembre 2015