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Mercoledì 22 luglio 2009 20 Mercoledì 22 luglio 2009 21 CULTURA & SPETTACOLI LE MOSTRE IL CAPOLUOGO LUCANO SI ARRICCHISCE DI CREAZIONI «IN TRANSITO», E NEL PARCO NAZIONALE VA IN SCENA UNO SGUARDO VISIONARIO La giostra dell’arte gira in Basilicata Dalle installazioni urbane a Potenza a quelle sul Pollino di PIETRO MARINO C ittà a suo modo surreale è Potenza, col suo agglomerato di palazzoni inerpicati fra sa- liscendi di strade e scale senza senso ap- parente. In questo labirinto alla Escher, appaiono meraviglianti miraggi d’arte. Lungo il pon- te gettato sul Basento negli anni Sessanta dall’in- gegner Musmeci, vibra un doppio serpentone di ban- dierine che fanno scorrere nei due sensi contrari la gamma dei sette colori dell’arcobaleno, dai caldi ai freddi e viceversa. La «Sciarpa di Iride» è una in- stallazione di Daniel Buren, il settantenne artista francese che da oltre 40 anni investe spazi pubblici nel mondo con segnaletiche minimali. Scendendo nel parco pubblico intestato a Baden Powell (fondatore dei boyscout) s’incontra un labi- rinto tracciato con nastri di tela rossa tesi quasi a livello del prato. Vi saltellano i bambini, ignorando le precarie citazioni di pensieri sulla natura che vi ha apposto Michele Iodice, cinquantenne artista napo- letano con percorsi borderline. Risalendo a sera nel cuore della città, le «Scale del Popolo» in piazza XVIII Agosto sono avvolte da fiam- me tecnologiche, come un castello che prenda fuoco. Quando la gente tocca le vampe proiettate sui muri della scalinata, appaiono volti di cittadini che espri- mono desideri e proposte. Così Studio Azzurro, il famoso gruppo italiano pioniere di videoarte inte- rattiva, reinventa la tradizione popolare dei falò (i «fanoi») per San Gerardo. A poca distanza, il pa- rallelepipedo novecentista con torre mussoliniana della ex Biblioteca Provinciale viene avvolto dalla affermata coppia napoletana Bianco&Valente in una ragnatela di fili di fredda luminescenza azzurra. Una rete di traiettorie geometriche dissolve il corpac- cione greve, disegna una sorta di cosmologia delle relazioni. È questo il quartetto prestigioso di «Arte in tran- sito», evento promosso dall’Associazione Basilicata 1799 e curato da Brunella Buscicchio in rappresen- tanza dei romani «Incontri internazionali d’arte» di Graziella Leonardi. Offre, sino al 6 settembre, una proposta di «arte pubblica» di esemplare respiro. Rappresenta il culmine del programma di riflessioni sulla cultura urbana che «Basilicata 1799» va svol- gendo sin da maggio, con pensatori del calibro di Massimo Cacciari, Marc Augé, Franco Purini, Mario Perniola. Dal capoluogo, le iniziative sostenute dalla Regione Basilicata irradiano la loro carica progettuale su territori più ampi. Dopo «Arte in Transito», una folta comitiva di giornalisti, critici, artisti, ospiti eccel- lenti è stata portata ad immergersi anche nel Parco nazionale del Pollino. Qui, fra boschi e panorami da montagna incantata, va prendendo corpo l’utopia di «Arte Pollino»: tre grandi installazioni che incide- ranno in permanenza con segni forti la natura del più vasto parco italiano. Nel verde delle Terme di Latronico immerse nella valle del Sinni si vede già la trincea lunga 45 metri fatta scavare da Anish Kapoor, star anglo-indiana dell’arte internazionale. A settembre i visitatori si caleranno a contemplare una gigantesca incavatura nella roccia, come un palcoscenico senza immagini: un «Cinema della Terra». Ad un visionario «Teatro della Natura» ha pensato invece Giuseppe Penone, sessantenne maestro torinese dell’Arte Povera. Sor- gerà ad anfiteatro sul greto di una fiumara nella valle del Sarmento, presso Noepoli. Se ne può vedere dall’alto il disegno scandito col gesso sul pendìo: un cerchio di 125 metri di diametro che sarà attraversato da un canale artificiale, mentre lisci massi di fiume si vanno accumulando per evocare i lobi di un cervello umano, replica di un lavoro «storico» di Penone. Come gli alberi con sassi fra i rami, come nidi di pietra, che coroneranno tutt’attorno l’arena. Una prima parte della struttura sarà pronta anch’essa per settembre. È invece allestita e funzionante una spettacolare giostra che Carsten Holler, celebre artista tedesco, ha recuperato negli USA e rimontato a oltre mille metri di altezza, su un promontorio sporgente su San Se- verino Lucano. Una vera giostra che si dispiega come una corolla multicolore: dai seggiolini rotanti si pro- va la vertigine di una visione che spazia fra la sot- tostante valle del Frido e - di fronte - il Monte Pollino. Di notte, illuminandosi, diviene un faro. Faro di direzione per un progetto ambizioso che rientra nell’accordo di programma «Sensi contemporanei» stipulato fra Regione, ministeri dello Sviluppo eco- nomico e dei Beni Culturali, e Biennale di Venezia. Regista dell’operazione l’esperto Mario Cristiani, re- sponsabile della associazione toscana «Arte Conti- nua», con un comitato scientifico di cui fa parte Vicente Todoli, direttore della Tate Modern di Lon- dra. C’erano tutti in Basilicata, a salutare l’avvio di una impresa alla quale sono stati chiamati a col- laborare con le loro energie e competenze, i paesi del Parco. Per Vito De Filippo, rinsaldato presidente della Regione, «Arte in transito» e «Arte Pollino» rappresentano occasioni di nuovo sviluppo, non solo turistico. Non una giostra al vento, ma «la scommessa di un altro Sud». In città le segnaletiche di Daniel Buren, il labirinto di tela di Michele Iodice, i fuochi «fatui» di Studio Azzurro, la fredda ragnatela di Bianco&Valente ARTE IN TRANSITO La spettacolare giostra che il tedesco Carsten Holler ha installato nel Parco del Pollino presso San Severino Lucano. A sinistra, la «Sciarpa di Iride» del francese Daniel Buren a Potenza. Sotto, la Biblioteca provinciale di Potenza avvolta nella ragnatela luminescente ideata da Bianco&Valente CON GLI OCCHI AL CIELO IL FENOMENO SPAZIALE HA RICHIAMATO TURISTI DA TUTTO IL MONDO. MA È MINACCIATO DALLA PIOGGIA E DALLE NUBI Oggi la lunga eclissi di Sole Della durata di più di sei minuti (record per il secolo) e visibile soprattutto in Oriente M ilioni di persone in tutta l’Asia, da Mumbai a Shanghai, avranno assi- stito oggi alla più lunga eclissi solare del XXI secolo, che nel suo punto più alto, nella metropoli sulla costa orientale della Cina, avrebbe do- vuto durare sei minuti e 39 secondi. La precedente eclissi totale, che si è ve- rificata nell’agosto del 2008, è durata poco più di due minuti. Una parago- nabile a quella di oggi non si avrà fino al 2132 (quindi nel XXII secolo), se- condo i calcoli degli astronomi. Un’eclissi totale si verifica quando la Luna si mette tra la Terra e il Sole, oscurandolo completamente. L’eclissi di oggi - che è stata definita «mostruo- sa» dall’astrofisico americano Fred Espenak - è cominciata quando in Ita- lia era l’alba, quando era visibile dal golfo di Khambhat in India, poco a nord della metropoli di Mumbai. Poi la zona in cui il Sole avrebbe dovuto apparire oscurato si è mossa verso est attra- versando India, Nepal, Bangladesh, Birmania, Bhutan e Cina prima di toc- care l’oceano Pacifico, alcune isole del Giappone e Kiribati, nel Pacifico me- ridionale. Circa il 50 per cento dei due miliardi di abitanti di questa enorme area, che va dal mar Arabico al Pacifico pas- sando sopra alla catena montuosa dell’Himalaya, sono stati coinvolti nell’evento. L’eccezionale lunghezza dell’oscura- mento totale ne ha fatto un’occasione straordinaria di osservazione per gli scienziati e per il grande pubblico. «Sa- rà una sorta di pietra miliare, nessuno di noi vivrà abbastanza a lungo da ve- dere un’altra volta un fenomeno del genere», ha commentato in questi gior- ni Federico Borgmeyer, dell’agenzia specializzata tedesca Eclipse City. An- che l’industria internazionale del tu- rismo, messa in ginocchio dalla crisi finanziaria internazionale, ha preso la palla al balzo per cercare un rilancio. Pacchetti di viaggi in Cina - cinque, sei giorni che si concludono con la visione del «sole nero» in una delle numerose città cinesi che dovevano essere com- pletamente oscurate - sono andati a ruba, ridando fiato ad un settore che boccheggiava. L’entusiasmo è stato però raffred- dato dalle negative previsioni del tem- po. Shanghai, e tutta la costa cinese, sono investite da qualche giorno da un’ondata di caldo umido tropicale - temperature poco sotto i 40 grandi e umidità al 90 per cento - e per oggi si prevedevano nuvole e pioggia. Il brutto tempo rischia di rovinare la gita anche alle migliaia di turisti accorsi da tutto il mondo nelle altre città cinesi dalle quali sarà visibile il fenomeno, come Chongqing, Chendu, Wuhan, Han- gzhou e Suzhou. Una grande nube nera dovrebbe coprire tutto l’alto corso del- lo Yangtze, il «Fiume Lungo» che at- traversa la Cina da ovest ad est e gran parte della costa orientale nella pro- CHE MONDO STA PER PRODURSI? IL VOLUME DEL MANAGER SU «GLI SCENARI CHE DETERMINERANNO LE VICENDE DEL NOSTRO PIANETA» Il futuro prossimo venturo sarà fatto in... economia Le previsioni di Giancarlo Elia Valori sulle strategie e sulle risorse di GIANFRANCO DIOGUARDI U n utile metodo di indagine sul futuro che ci attende consiste nell’analisi di scenari possibili - un procedimento che oggi adotta soprattutto due modelli: quello che indica diverse si- tuazioni coerenti tutte con i dati attuali dai quali trarre poi un quadro pessimistico in contrapposizione a quello ottimistico; e un se- condo modello che invece prevede una «matrice del futuro» con una molteplicità di opzioni possibili. L’interesse a operare attraverso questi modelli non sta tanto nella predizione del futuro in sé e per sé quanto nel trarre criteri di guida nella progettazione di linee strategiche di azione. In proposito si può mutuare un pensiero da John Maynard Keynes - (1883-1946), l’economista inglese fra i più citati della nostra epoca, che - dopo aver pubblicato nel 1921 un importante Trattato delle probabilità per indagare proprio il futuro incognito - era solito affermare: «il prevedibile non si avvera mai, l’inatteso sempre». È dunque importante studiare gli scenari futuri in termini di linee guida che sappiano ispirare comportamenti strategici capaci perciò di un continuo adat- tamento con quello che effettivamente viene a realizzarsi. Ed è proprio questo il grande merito di Gian- carlo Elia Valori che scrive un libro, Il futuro è già qui. Gli scenari che determineranno le vicende del nostro pianeta (Rizzoli, Milano 2009), im- postando le sue analisi sempre in chiave stra- tegica analizzando attentamente le ipotesi di base per esplorare il futuro prossimo venturo. Sulla scia di Huizinga, chiama queste ipotesi le «ombre del domani» che emergono da ciò che accadrà in settori chiave quali l’energetico (del petrolio in particolare e del suo ruolo fonda- mentale anche nelle proiezioni future), dell’am- biente («scenario principe» nel quale tutti gli altri si contestualizzano), dei cambiamenti cli- matici, e dello sviluppo demografico in equi- librio fra incrementi e decrementi di natalità nelle varie aree del mondo, e poi ancora le evoluzioni che finanza, economia, industria, si- stema delle comunicazioni potranno avere. Un’attenzione particolare è naturalmente ri- volta all’Italia (ma anche al pianeta Russia che citando Churchill rimane un «enigma racchiu- so nel mistero») dove «occorrerà immaginare una stabilizzazione dei settori principali dell’Italia esportatrice, come l’agroalimentare e le macchine utensili», quindi superando i tra- dizionali modelli abituali del Made in Italy, cen- trati su turismo e sulla moda. Un’attenzione particolare è rivolta alle pic- cole e medie imprese da sempre tessuto con- nettivo della nostra economia. Per esse si pone il problema di sviluppare i distretti e l’associa- zionismo aziendale con la conseguente costi- tuzione di quelli che si potrebbero definire «di- stretti virtuali» così da poter raggiungere «la dimensione ottimale delle imprese, che è critica per l’accesso da vincitori sul mercato inter- nazionale», in particolare quello globale in mano ai nuovi giganti dell’economia. Difatti, primeggiano nel mercato globale i colossi asiatici, e tuttavia «quando la mareggiata sarà passata, l’Italia delle piccole e medie imprese (Pmi) sarà presente in quei mercati dove aziende anche grandi si sono dovute ritirare durante la fase acuta della crisi di liquidità». Ne consegue che «un progetto strategico potrebbe essere quello di ristrutturare e garantire finanziariamente le nuove esportazioni, operando con sistemi di pagamento innovativi e a medio-lungo termine». In questo quadro vi è anche la positiva aspettativa secondo cui «vi saranno splendide occasioni per acquisire, da parte del sistema Italia, attività manifatturiere e terziarie in giro per il mondo». Ma poi l’autore aggiunge «questo fenomeno è insieme certo ma imprevedibile nella sua attuazione». Il saggio si sofferma anche su fenomeni deleteri come quello del commercio delle armi: «uno dei vettori tradizionali e irrinunciabili della proiezione di potenza di un paese». In esso primeggiano gli Stati Uniti per i quali tuttavia vale l’affermazione di Valori: «chi fa molta ricerca e molto fatturato nei si- stemi d’arma evoluti fa comunque molta ricerca tecnologica tout court e inoltre riesce a meglio esercitare il suo irraggiamento strategico nel pianeta». Un importante capitolo è dedicato al terro- rismo islamico «capace di unificare in termini “rivoluzionari” quello che Willy Brandt chia- mava “il Sud del mondo”» per orientarlo nella lotta contro l’Occidente e gli Stati Uniti in par- ticolare anche attraverso l’utilizzo strumentale del petrolio come risorsa strategica. Comunque secondo Valori «le nuove confi- gurazioni politiche saranno così “a braccio lun- go”: un centro decisionale e operativo nei poli di riferimento, Mosca, Parigi, Washington, Pechi- no, Berlino, e una congerie di aree [...] produttive [...e] periferiche rispetto ai teatri di guerra». Il libro è l’ideale continuazione di Mediter- raneo tra pace e terrorismo (Rizzoli 2008), altro importante saggio di Giancarlo Elia Valori sul ruolo fondamentale dell’Italia in un mare che è nuovamente diventato importante nelle stra- tegie geopolitiche ed economiche globali. Un testo, questo sul Futuro è già qui, difficile ma appassionante, denso di cultura profonda e soprattutto propositivo nel fornire possibili con- crete soluzioni come ben si addice a uno scrit- tore intriso di spirito imprenditoriale. Infatti Giancarlo Elia Valori è uno dei più importanti manager italiani: ha ricoperto in- carichi di grande rilievo, meritando diverse gra- tificazioni e onorificenze. Ma è anche docente dotato di uno spirito scientifico che lo porta a «esperimentare con il pensiero» seguendo co- stantemente l’insegnamento metodologico dei grandi della scienza da Galileo Galilei a Ernst Mach. E le due culture emergono in una perfetta simbiosi in tutti suoi avvincenti, interessanti saggi. Vetrina A LONDRA UNA MOSTRA DEL GRANDE MUSEO La National Gallery espone i suoi «falsi» n I falsi diventano opere d’arte alla National Gallery di Londra. Dal 30 giugno al 12 settembre 2010, infatti, al prestigioso museo britannico andranno in mostra una selezione di quadri erroneamente attribuiti, alterati, o deliberatamente contraffatti per trarre in inganno esperti e collezionisti. Con la mostra «Close Examination: Fakes, Mistakes and Discoveries» la National Gallery svelerà dunque i propri «scheletri nell’armadio» - le opere fanno parte dell’immensa collezione del museo - e cercherà di spiegare ai visitatori quanto, in realtà, i falsi siano estre- mamente importanti per lo studio della storia dell’arte. «Vorrei che avessimo più falsi di quanti ne possediamo ora», ha detto alla presentazione del calendario 2010-2011 Nicholas Penny, direttore della National Gallery. «È ingenuo pensare che ci si debba vergognare dei falsi e che si debba tenerli nascosti. Alla National Gallery mo- striamo grandi capolavori e studiamo l’arte in tutta la sua complessità». E i falsi, in qualche modo, ne sono parte integrante. La mostra, organizzata in collaborazione con la divisione «scientifica» della National Gallery, vera e propria unità d’élite nel campo della conservazione e dell’analisi storica, sarà gratuita. SOLE OSCURATO Un’eclisse della nostra stella Nel territorio montano, la trincea di Anish Kapoor, il «teatro della natura» di Giuseppe Penone, la spettacolare ruota rotante di Carsten Holler MANAGER E DOCENTE Giancarlo Elia Valori LE OMBRE DEL DOMANI Industria, sistema delle comunicazioni, finanza ... Uno sguardo attento al mercato globale e alle chances dell’Italia vincia dello Zhejiang. «Il pubblico potrà comunque assi- stere al ritorno della notte durante l’eclissi totale», si è consolato un fun- zionario della municipalità di Shan- ghai, che ha organizzato una serie di eventi nei giardini e nelle principali piazze della città per turisti e cittadini. Una delle iniziative turistiche più au- daci è quella dell’agenzia Cox and Kin- gs, che ha affittato un Boeing 737 che avrebbe dovuto partire da New Delhi poco prima dell’alba e inseguirà l’eclis- si fino all’estremità orientale dell’In- dia. Anche un piccolo e dimenticato centro nel nord del Bangladesh, Pan- chagarh, considerato un ottimo punto di osservazione del fenomeno, ha re- gistra un insolito «tutto esaurito», con alberghi e guest house presi d’assalto da turisti venuti da tutto il Paese. La speranza è che non vengano disattese le loro aspettative di spettacolo. In Asia, le eclissi vengono viste con un misto di stupore e di timore e nel corso dei secoli sono state legate a su- perstizioni e a previsioni catastrofiche: un astrologo indiano ha sostenuto che il sole è «il Re delle stelle» e se è «ma- lato», «grandi problemi» attendono il mondo. Nell’antica Cina (ma anche in tanti altre civiltà antiche e occidentali) le eclissi erano considerate annuncia- trici di disastri naturali o della morte dell’imperatore. Il Consiglio di Stato, il governo di Pechino, non se ne deve essere dimenticato, se ha invitato con una circolare «tutti i dipartimenti» ad approfittare dell’occasione per «raffor- zare la propaganda scientifica». [Beniamino Natale] Tutta l’Asia coinvolta dallo spettacolo naturale. E qualcuno pensa ai cattivi presagi che esso implica Un incontro dedicato a Gianni Custodero stasera a Selva di Fasano l Oggi a Selva di Fasano, nel parco del «Mi- nareto» (alle ore 20), si terrà l’incontro dedicato a «Gianni Custodero: la poesia, la storia, i briganti…». A ricordare il giornalista-scrittore (collaboratore della «Gazzetta del Mezzogiorno», nonché capoufficio stampa della Regione Puglia per 25 anni, scomparso nel febbraio scorso all’età di 73 anni) saranno l’editore Lorenzo Capone e gli amici-scrittori di Custodero, Lino Angiuli e Palmina Cannone. L’incontro rientra nel calendario d’appun- tamenti «Le tue serate al Minareto con…», messo a punto dalla Biblioteca comunale «Ignazio Ciaia» di Fasano col patrocinio dello stesso Comune. Gianni Custodero, fasanese di nascita e barese d’adozione, ha scritto numerosi libri, molti dei quali (soprattutto su tematiche legate al me- ridionalismo ed al brigantaggio) pubblicati pro- prio dall’editore Capone.

Mercoledì 22 luglio 2009 Mercoledì 22 luglio 2009 C …...20 Mercoledì 22 luglio 2009 Mercoledì 22 luglio 2009 21 C U LT U R A &S P E T TAC O L I LE MOSTRELa giostra dell’arte

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Mercoledì 22 luglio 200920 Mercoledì 22 luglio 2009 21

C U LT U R A &S P E T TAC O L I

LE MOSTRE IL CAPOLUOGO LUCANO SI ARRICCHISCE DI CREAZIONI «IN TRANSITO», E NEL PARCO NAZIONALE VA IN SCENA UNO SGUARDO VISIONARIO

La giostra dell’artegira in BasilicataDalle installazioni urbane a Potenza a quelle sul Pollino

di PIETRO MARINO

Città a suo modo surreale è Potenza, col suoagglomerato di palazzoni inerpicati fra sa-liscendi di strade e scale senza senso ap-parente. In questo labirinto alla Escher,

appaiono meraviglianti miraggi d’arte. Lungo il pon-te gettato sul Basento negli anni Sessanta dall’in -gegner Musmeci, vibra un doppio serpentone di ban-dierine che fanno scorrere nei due sensi contrari lagamma dei sette colori dell’arcobaleno, dai caldi aifreddi e viceversa. La «Sciarpa di Iride» è una in-stallazione di Daniel Buren, il settantenne artistafrancese che da oltre 40 anni investe spazi pubblici nelmondo con segnaletiche minimali.

Scendendo nel parco pubblico intestato a BadenPowell (fondatore dei boyscout) s’incontra un labi-rinto tracciato con nastri di tela rossa tesi quasi alivello del prato. Vi saltellano i bambini, ignorando leprecarie citazioni di pensieri sulla natura che vi haapposto Michele Iodice, cinquantenne artista napo-letano con percorsi borderline.

Risalendo a sera nel cuore della città, le «Scale delPopolo» in piazza XVIII Agosto sono avvolte da fiam-me tecnologiche, come un castello che prenda fuoco.Quando la gente tocca le vampe proiettate sui muridella scalinata, appaiono volti di cittadini che espri-mono desideri e proposte. Così Studio Azzurro, ilfamoso gruppo italiano pioniere di videoarte inte-rattiva, reinventa la tradizione popolare dei falò (i«fanoi») per San Gerardo. A poca distanza, il pa-rallelepipedo novecentista con torre mussolinianadella ex Biblioteca Provinciale viene avvolto dallaaffermata coppia napoletana Bianco&Valente in unaragnatela di fili di fredda luminescenza azzurra. Unarete di traiettorie geometriche dissolve il corpac-cione greve, disegna una sorta di cosmologia dellere l a z i o n i .

È questo il quartetto prestigioso di «Arte in tran-sito», evento promosso dall’Associazione Basilicata

1799 e curato da Brunella Buscicchio in rappresen-tanza dei romani «Incontri internazionali d’arte» diGraziella Leonardi. Offre, sino al 6 settembre, unaproposta di «arte pubblica» di esemplare respiro.Rappresenta il culmine del programma di riflessionisulla cultura urbana che «Basilicata 1799» va svol-gendo sin da maggio, con pensatori del calibro diMassimo Cacciari, Marc Augé, Franco Purini, MarioPer niola.

Dal capoluogo, le iniziative sostenute dalla RegioneBasilicata irradiano la loro carica progettuale suterritori più ampi. Dopo «Arte in Transito», una foltacomitiva di giornalisti, critici, artisti, ospiti eccel-lenti è stata portata ad immergersi anche nel Parconazionale del Pollino. Qui, fra boschi e panorami damontagna incantata, va prendendo corpo l’utopia di

«Arte Pollino»: tre grandi installazioni che incide-ranno in permanenza con segni forti la natura del piùvasto parco italiano.

Nel verde delle Terme di Latronico immerse nellavalle del Sinni si vede già la trincea lunga 45 metrifatta scavare da Anish Kapoor, star anglo-indianadell’arte internazionale. A settembre i visitatori sicaleranno a contemplare una gigantesca incavaturanella roccia, come un palcoscenico senza immagini:un «Cinema della Terra». Ad un visionario «Teatrodella Natura» ha pensato invece Giuseppe Penone,sessantenne maestro torinese dell’Arte Povera. Sor-gerà ad anfiteatro sul greto di una fiumara nella valledel Sarmento, presso Noepoli. Se ne può vederedall’alto il disegno scandito col gesso sul pendìo: uncerchio di 125 metri di diametro che sarà attraversato

da un canale artificiale, mentre lisci massi di fiume sivanno accumulando per evocare i lobi di un cervelloumano, replica di un lavoro «storico» di Penone.Come gli alberi con sassi fra i rami, come nidi dipietra, che coroneranno tutt’attorno l’arena. Unaprima parte della struttura sarà pronta anch’essa pers e t t e m b re.

È invece allestita e funzionante una spettacolaregiostra che Carsten Holler, celebre artista tedesco, harecuperato negli USA e rimontato a oltre mille metridi altezza, su un promontorio sporgente su San Se-verino Lucano. Una vera giostra che si dispiega comeuna corolla multicolore: dai seggiolini rotanti si pro-va la vertigine di una visione che spazia fra la sot-tostante valle del Frido e - di fronte - il Monte Pollino.Di notte, illuminandosi, diviene un faro. Faro di

direzione per un progetto ambizioso che rientranell’accordo di programma «Sensi contemporanei»stipulato fra Regione, ministeri dello Sviluppo eco-nomico e dei Beni Culturali, e Biennale di Venezia.Regista dell’operazione l’esperto Mario Cristiani, re-sponsabile della associazione toscana «Arte Conti-nua», con un comitato scientifico di cui fa parteVicente Todoli, direttore della Tate Modern di Lon-dra. C’erano tutti in Basilicata, a salutare l’avvio diuna impresa alla quale sono stati chiamati a col-laborare con le loro energie e competenze, i paesi delParco. Per Vito De Filippo, rinsaldato presidentedella Regione, «Arte in transito» e «Arte Pollino»rappresentano occasioni di nuovo sviluppo, non soloturistico. Non una giostra al vento, ma «la scommessadi un altro Sud».

In città le segnaletiche di Daniel Buren,il labirinto di tela di Michele Iodice,

i fuochi «fatui» di Studio Azzurro,la fredda ragnatela di Bianco&Valente

ARTEIN TRANSITOLa spettacolaregiostrache il tedescoCarsten Hollerha installatonel Parcodel PollinopressoSan SeverinoLucano.A sinistra,la «Sciarpadi Iride»del franceseDaniel Burena Potenza.Sotto,la Bibliotecaprovincialedi Potenzaavvoltanella ragnatelaluminescenteideata daB i a n c o & Va l e n t e

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CON GLI OCCHI AL CIELO IL FENOMENO SPAZIALE HA RICHIAMATO TURISTI DA TUTTO IL MONDO. MA È MINACCIATO DALLA PIOGGIA E DALLE NUBI

Oggi la lunga eclissi di SoleDella durata di più di sei minuti (record per il secolo) e visibile soprattutto in OrienteM

ilioni di persone in tuttal’Asia, da Mumbai aShanghai, avranno assi-stito oggi alla più lunga

eclissi solare del XXI secolo, che nel suopunto più alto, nella metropoli sullacosta orientale della Cina, avrebbe do-vuto durare sei minuti e 39 secondi. Laprecedente eclissi totale, che si è ve-rificata nell’agosto del 2008, è duratapoco più di due minuti. Una parago-nabile a quella di oggi non si avrà finoal 2132 (quindi nel XXII secolo), se-condo i calcoli degli astronomi.

U n’eclissi totale si verifica quando laLuna si mette tra la Terra e il Sole,oscurandolo completamente. L’e cl i s s idi oggi - che è stata definita «mostruo-sa» dall’astrofisico americano FredEspenak - è cominciata quando in Ita-lia era l’alba, quando era visibile dalgolfo di Khambhat in India, poco a norddella metropoli di Mumbai. Poi la zonain cui il Sole avrebbe dovuto apparire

oscurato si è mossa verso est attra-versando India, Nepal, Bangladesh,Birmania, Bhutan e Cina prima di toc-care l’oceano Pacifico, alcune isole delGiappone e Kiribati, nel Pacifico me-r i d i o n a l e.

Circa il 50 per cento dei due miliardidi abitanti di questa enorme area, cheva dal mar Arabico al Pacifico pas-sando sopra alla catena montuosadell’Himalaya, sono stati coinvoltinell’eve n t o.

L’eccezionale lunghezza dell’oscura -mento totale ne ha fatto un’occasionestraordinaria di osservazione per gliscienziati e per il grande pubblico. «Sa-rà una sorta di pietra miliare, nessuno

di noi vivrà abbastanza a lungo da ve-dere un’altra volta un fenomeno delgenere», ha commentato in questi gior-ni Federico Borgmeyer, dell’a g enziaspecializzata tedesca Eclipse City. An-che l’industria internazionale del tu-rismo, messa in ginocchio dalla crisifinanziaria internazionale, ha preso lapalla al balzo per cercare un rilancio.Pacchetti di viaggi in Cina - cinque, seigiorni che si concludono con la visionedel «sole nero» in una delle numerosecittà cinesi che dovevano essere com-pletamente oscurate - sono andati aruba, ridando fiato ad un settore chebocche ggiava.

L’entusiasmo è stato però raffred-

dato dalle negative previsioni del tem-po. Shanghai, e tutta la costa cinese,sono investite da qualche giorno dau n’ondata di caldo umido tropicale -temperature poco sotto i 40 grandi eumidità al 90 per cento - e per oggi siprevedevano nuvole e pioggia. Il bruttotempo rischia di rovinare la gita anchealle migliaia di turisti accorsi da tuttoil mondo nelle altre città cinesi dallequali sarà visibile il fenomeno, comeChongqing, Chendu, Wuhan, Han-gzhou e Suzhou. Una grande nube neradovrebbe coprire tutto l’alto corso del-lo Yangtze, il «Fiume Lungo» che at-traversa la Cina da ovest ad est e granparte della costa orientale nella pro-

CHE MONDO STA PER PRODURSI? IL VOLUME DEL MANAGER SU «GLI SCENARI CHE DETERMINERANNO LE VICENDE DEL NOSTRO PIANETA»

Il futuro prossimo venturosarà fatto in... economiaLe previsioni di Giancarlo Elia Valori sulle strategie e sulle risorse

di GIANFRANCO DIOGUARDI

Un utile metodo di indagine sul futuro che ci attende consistenell’analisi di scenari possibili - un procedimento che oggiadotta soprattutto due modelli: quello che indica diverse si-tuazioni coerenti tutte con i dati attuali dai quali trarre poi un

quadro pessimistico in contrapposizione a quello ottimistico; e un se-condo modello che invece prevede una «matrice del futuro» con unamolteplicità di opzioni possibili. L’interesse a operare attraverso questimodelli non sta tanto nella predizione del futuro in sé e per sé quanto neltrarre criteri di guida nella progettazione di linee strategiche di azione. Inproposito si può mutuare un pensiero da John Maynard Keynes -(1883-1946), l’economista inglese fra i più citati della nostra epoca, che -dopo aver pubblicato nel 1921 un importante Trattato delle probabilità perindagare proprio il futuro incognito - era solito affermare: «il prevedibilenon si avvera mai, l’inatteso sempre».

È dunque importante studiare gli scenari futuri in termini di lineeguida che sappiano ispirare comportamentistrategici capaci perciò di un continuo adat-tamento con quello che effettivamente viene are a l i z z a r s i .

Ed è proprio questo il grande merito di Gian-carlo Elia Valori che scrive un libro, Il futuro ègià qui. Gli scenari che determineranno le vicendedel nostro pianeta (Rizzoli, Milano 2009), im-postando le sue analisi sempre in chiave stra-tegica analizzando attentamente le ipotesi dibase per esplorare il futuro prossimo venturo.

Sulla scia di Huizinga, chiama queste ipotesile «ombre del domani» che emergono da ciò cheaccadrà in settori chiave quali l’energetico (delpetrolio in particolare e del suo ruolo fonda-mentale anche nelle proiezioni future), dell’am -biente («scenario principe» nel quale tutti glialtri si contestualizzano), dei cambiamenti cli-matici, e dello sviluppo demografico in equi-librio fra incrementi e decrementi di natalitànelle varie aree del mondo, e poi ancora leevoluzioni che finanza, economia, industria, si-stema delle comunicazioni potranno avere.

U n’attenzione particolare è naturalmente ri-volta all’Italia (ma anche al pianeta Russia checitando Churchill rimane un «enigma racchiu-so nel mistero») dove «occorrerà immaginareuna stabilizzazione dei settori principalidell’Italia esportatrice, come l’agroalimentare ele macchine utensili», quindi superando i tra-dizionali modelli abituali del Made in Italy, cen-trati su turismo e sulla moda.

U n’attenzione particolare è rivolta alle pic-cole e medie imprese da sempre tessuto con-nettivo della nostra economia. Per esse si pone ilproblema di sviluppare i distretti e l’associa -zionismo aziendale con la conseguente costi-tuzione di quelli che si potrebbero definire «di-stretti virtuali» così da poter raggiungere «ladimensione ottimale delle imprese, che è criticaper l’accesso da vincitori sul mercato inter-

nazionale», in particolare quello globale in mano ai nuovi gigantidell’economia.

Difatti, primeggiano nel mercato globale i colossi asiatici, e tuttavia«quando la mareggiata sarà passata, l’Italia delle piccole e medie imprese(Pmi) sarà presente in quei mercati dove aziende anche grandi si sonodovute ritirare durante la fase acuta della crisi di liquidità». Ne consegueche «un progetto strategico potrebbe essere quello di ristrutturare egarantire finanziariamente le nuove esportazioni, operando con sistemidi pagamento innovativi e a medio-lungo termine».

In questo quadro vi è anche la positiva aspettativa secondo cui «visaranno splendide occasioni per acquisire, da parte del sistema Italia,attività manifatturiere e terziarie in giro per il mondo». Ma poi l’a u t o reaggiunge «questo fenomeno è insieme certo ma imprevedibile nella suaat t u a z i o n e » .

Il saggio si sofferma anche su fenomeni deleteri come quello delcommercio delle armi: «uno dei vettori tradizionali e irrinunciabili dellaproiezione di potenza di un paese». In esso primeggiano gli Stati Uniti per

i quali tuttavia vale l’affermazione di Valori:«chi fa molta ricerca e molto fatturato nei si-stemi d’arma evoluti fa comunque molta ricercatecnologica tout court e inoltre riesce a meglioesercitare il suo irraggiamento strategico nelpianeta».

Un importante capitolo è dedicato al terro-rismo islamico «capace di unificare in termini“r ivo l u z i o n a r i ” quello che Willy Brandt chia-mava “il Sud del mondo”» per orientarlo nellalotta contro l’Occidente e gli Stati Uniti in par-ticolare anche attraverso l’utilizzo strumentaledel petrolio come risorsa strategica.

Comunque secondo Valori «le nuove confi-gurazioni politiche saranno così “a braccio lun-go”: un centro decisionale e operativo nei poli diriferimento, Mosca, Parigi, Washington, Pechi-no, Berlino, e una congerie di aree [...] produttive[...e] periferiche rispetto ai teatri di guerra».

Il libro è l’ideale continuazione di Mediter -raneo tra pace e terrorismo (Rizzoli 2008), altroimportante saggio di Giancarlo Elia Valori sulruolo fondamentale dell’Italia in un mare che ènuovamente diventato importante nelle stra-tegie geopolitiche ed economiche globali.

Un testo, questo sul Futuro è già qui, difficilema appassionante, denso di cultura profonda esoprattutto propositivo nel fornire possibili con-crete soluzioni come ben si addice a uno scrit-tore intriso di spirito imprenditoriale.

Infatti Giancarlo Elia Valori è uno dei piùimportanti manager italiani: ha ricoperto in-carichi di grande rilievo, meritando diverse gra-tificazioni e onorificenze. Ma è anche docentedotato di uno spirito scientifico che lo porta a«esperimentare con il pensiero» seguendo co-stantemente l’insegnamento metodologico deigrandi della scienza da Galileo Galilei a ErnstMach. E le due culture emergono in una perfettasimbiosi in tutti suoi avvincenti, interessantisa g gi.

Ve t r i n aA LONDRA UNA MOSTRA DEL GRANDE MUSEO

La National Gallery espone i suoi «falsi»n I falsi diventano opere d’arte alla National Gallery di

Londra. Dal 30 giugno al 12 settembre 2010, infatti, alprestigioso museo britannico andranno in mostra unaselezione di quadri erroneamente attribuiti, alterati, odeliberatamente contraffatti per trarre in inganno espertie collezionisti. Con la mostra «Close Examination: Fakes,Mistakes and Discoveries» la National Gallery sveleràdunque i propri «scheletri nell’armadio» - le opere fannoparte dell’immensa collezione del museo - e cercherà dispiegare ai visitatori quanto, in realtà, i falsi siano estre-mamente importanti per lo studio della storia dell’ar te.«Vorrei che avessimo più falsi di quanti ne possediamoora», ha detto alla presentazione del calendario 2010-2011Nicholas Penny, direttore della National Gallery.«È ingenuo pensare che ci si debba vergognare dei falsi eche si debba tenerli nascosti. Alla National Gallery mo-striamo grandi capolavori e studiamo l’arte in tutta la suacomplessità». E i falsi, in qualche modo, ne sono parteinte g rante.La mostra, organizzata in collaborazione con la divisione«scientifica» della National Gallery, vera e propria unitàd’élite nel campo della conservazione e dell’analisi storica,sarà gratuita.SOLE OSCURATO U n’eclisse della nostra stella

Nel territorio montano, la trincea diAnish Kapoor, il «teatro della natura»di Giuseppe Penone, la spettacolare

ruota rotante di Carsten Holler

MANAGER E DOCENTE Giancarlo Elia Valori

LE OMBRE DEL DOMANIIndustria, sistema delle comunicazioni,

finanza ... Uno sguardo attentoal mercato globale e alle chances dell’Italia

vincia dello Zhejiang.«Il pubblico potrà comunque assi-

stere al ritorno della notte durantel’eclissi totale», si è consolato un fun-zionario della municipalità di Shan-ghai, che ha organizzato una serie dieventi nei giardini e nelle principalipiazze della città per turisti e cittadini.Una delle iniziative turistiche più au-daci è quella dell’agenzia Cox and Kin-gs, che ha affittato un Boeing 737 cheavrebbe dovuto partire da New Delhipoco prima dell’alba e inseguirà l’eclis -si fino all’estremità orientale dell’In -dia. Anche un piccolo e dimenticatocentro nel nord del Bangladesh, Pan-chagarh, considerato un ottimo punto

di osservazione del fenomeno, ha re-gistra un insolito «tutto esaurito», conalberghi e guest house presi d’assaltoda turisti venuti da tutto il Paese. Lasperanza è che non vengano disattesele loro aspettative di spettacolo.

In Asia, le eclissi vengono viste conun misto di stupore e di timore e nelcorso dei secoli sono state legate a su-perstizioni e a previsioni catastrofiche:un astrologo indiano ha sostenuto cheil sole è «il Re delle stelle» e se è «ma-lato», «grandi problemi» attendono ilmondo. Nell’antica Cina (ma anche intanti altre civiltà antiche e occidentali)le eclissi erano considerate annuncia-trici di disastri naturali o della mortedell’imperatore. Il Consiglio di Stato, ilgoverno di Pechino, non se ne deveessere dimenticato, se ha invitato conuna circolare «tutti i dipartimenti» adapprofittare dell’occasione per «raffor-zare la propaganda scientifica».

[Beniamino Natale]

Tutta l’Asia coinvolta dallospettacolo naturale. E

qualcuno pensa ai cattivipresagi che esso implica

Un incontro dedicatoa Gianni Custoderostasera a Selva di Fasano

l Oggi a Selva di Fasano, nel parco del «Mi-nareto» (alle ore 20), si terrà l’incontro dedicatoa «Gianni Custodero: la poesia, la storia, ibrig anti…». A ricordare il giornalista-scrittore(collaboratore della «Gazzetta del Mezzogiorno»,nonché capoufficio stampa della Regione Pugliaper 25 anni, scomparso nel febbraio scorsoall’età di 73 anni) saranno l’editore LorenzoCapone e gli amici-scrittori di Custodero, LinoAngiuli e Palmina Cannone.

L’incontro rientra nel calendario d’appun -tamenti «Le tue serate al Minareto con…», messoa punto dalla Biblioteca comunale «IgnazioCiaia» di Fasano col patrocinio dello stessoC o mu n e .

Gianni Custodero, fasanese di nascita e baresed’adozione, ha scritto numerosi libri, molti deiquali (soprattutto su tematiche legate al me-ridionalismo ed al brigantaggio) pubblicati pro-prio dall’editore Capone.