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1 Anno XXXIV n. 4 Ottobre/Dicembre 2013 - Spedizione in abbonamento postale comma 20/C Art. 2 · Legge 662/96 · Aut. Dir. Poste Bari

Missionari Nostri dicembre 2013

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Eco delle Missioni dei frati Cappuccini di Puglia

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Anno XXXIV n. 4 Ottobre/Dicembre 2013 - Spedizione in abbonamento postale comma 20/C Art. 2 · Legge 662/96 · Aut. Dir. Poste Bari

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editorialeCarissimi amici e lettori di Missiona-ri Nostri, un altro anno volge al ter-mine, un anno ricco di vita, d’impegni, ma soprattutto di

incontri, di storie, di vissuti.Quante mani ho avuto il piacere e l’onore di stringere, quanti chilometri a piedi, con la moto, in bici ho per-corso: sulle montagne del Dukagjin e sulle strette strade della Zadrima, nelle foreste della Zambesia, in lungo e in largo la nostra Puglia, nelle opulente città e nella disca-rica di Maputo.Emozioni, pericoli, contrattempi, sorrisi e pianti, tristez-za e gioia, la vita che nasce e la morte che bussa ancora.Distanze enormi attraversate con lo scopo di sostenere l’opera missionaria. Tempo e fatica ripagati dal sorriso di tantissimi bambini che grazie all’impegno del Segre-tariato Missioni dei Frati Cappuccini di Puglia, hanno trovato affetto ed il calore di una casa presso i nostri or-fanotrofi. Impegno ripagato dalla gratitudine dei poveri allo sbando, che alla mensa dei missionari hanno trovato cibo, condito d’amore e della consapevolezza di aver sti-molato in tantissimi ragazzi che vivono alla periferia di Scutari e nelle terre abbandonate e infinite nel distretto di Morrumbala, nella città di Quelimane, l’interesse per la cultura promossa attraverso l’istituzione di scuole.Grazie a voi, fratelli missionari, per il tempo donato a Dio e ai vostri fratelli, per il Pane della Parola e dell’Eu-carestia spezzato nelle comunità cristiane disperse negli angoli più remoti della terra.Siete i piccoli del Vangelo, non contate niente. I vostri nomi non saranno mai menzionati nei telegiornali del-

Editoriale

Spiritualità• Laveraricchezzadadonareall’Africa

èGesùCristo

Esperienze• IlmioprimoviaggioinMozambico• HoseguitomiafigliaFedericaa

Dukagjinedhoscopertounaltromondo

• Un’esperienzanuovahariservatoilSignorepernoi

Solidarietà• DalconventodiGiovinazzonuova

desedelSegretariatoMissioni

Corrispondenza• Dall’Albania:noallearmichimiche• ElezionidisangueinMozambico• Relazionescolasticadellescuole

comunitariediMorrumbala

Progetti

Con approvazione dell’ordineRegistratoal.n.346DecretodeltribunalediBariindata28marzo1968

DirettoreRuggieroDoronzo

Redattore responsabileAntonioImperato

Impaginazione e stampa:Grafica080Modugno(Bari)

Il bollettinosi spedisceaibenefattori e simpatiz-zantidellaMissioneeachiunquelorichiedesse.

sommario

• Per collaborare alla formazione di giovani Mozambicani aspiranti al sacerdozio;• Per sostenere le Missioni e i loro progetti sociali• Per qualsiasi altra informazione rivolgersi al:

Via Crocifisso 54 | 70054 Giovinazzo (BA) | Cell. 3423214796 | Tel. 0803945562BANCA ETICA - IBAN: IT 85 W 05018 04000 000000159205

E-mail: [email protected] | segretariato missioni giovinazzo

SEGRETARIO MISSIONI ESTERE CAPPUCCINE

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La nostra paura più profonda non è di essere inadeguati. La nostra paura più profonda, è di essere potenti oltre ogni limite. È la nostra luce, non la nostra ombra, a spaventarci di più. Ci domandiamo: “Chi sono io per essere brillante, pieno di talento, favoloso?”In realtà chi sei tu per NON esserlo? Siamo figli di Dio. Il nostro giocare in piccolo, non serve al mondo. Non c’è nulla di illuminato nello sminuire se stessi cosicché gli altri non si sentano insicuri intorno a noi. Siamo tutti nati per risplendere, come fanno i bambini. Siamo nati per rendere manifesta la gloria di Dio che è dentro di noi. Non solo in alcuni di noi: è in ognuno di noi. E quando permettiamo alla nostra luce di risplendere, inconsapevolmente diamo agli altri la possibilità di fare lo stesso. E quando ci liberiamo dalle nostre paure, la nostra presenza automaticamentelibera gli altri.

le nostre televisioni e i vostri volti non compariranno mai accanto a quelli dei potenti di turno.Non contate niente, ma fate felici molti, godete nel per-dervi nel mondo, come il lie-vito nella massa, pur di dare profumo di vita, di giustizia e di pane agli ultimi di que-sta nostra società squilibra-ta, dove ancora continuiamo a parlare di primo, secondo, terzo e quarto mondo.Il bambino che nasce pove-ro e indifeso nella grotta di Betlemme, possa infondere ancora nel vostro cuore tan-to coraggio per continuare a lottare.E poi, grazie a voi, amici ca-rissimi, per il vostro impegno. Grazie a voi, gruppi missio-nari che sapete inventarvi di tutto, pur di sostenere le nostre missioni. E a voi, ami-ci sconosciuti, che in questo tempo di crisi sapete ancora condividere quello che avete con gli ultimi della terra.A voi voglio dedicare que-sta poesia scritta da Nelson Mandela, padre della lotta contro l’Appartheid.

Vostro fra Antonio Imperato

La meditazione

“Nessuno è nato schiavo,

né signore, né per vivere in miseria,

ma tutti siamo nati per essere fratelli”.

Nelson Rolihlahla Mandela(Mvezo, 18 luglio 1918 - Johannesburg, 5 dicembre 2013)

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La vera ricchezza da donare all’Africaè Gesù Cristo

Fra Domenico Mirizzi, ofmcap

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L’idea fondamentale che vorrei trasmettere con questo articolo è che la povertà dell’Africa si vince annunciando Gesù

Cristo e il suo Vangelo. Anche se donassi-mo il mondo intero ma non trasmettessimo la fede in Gesù Cristo avremmo fallito la nostra missione. Il benessere materiale se non è fon-dato su Gesù Cristo e sui valori evangelici non ha vita lunga. Chi ha esperienza di missione vera, e non di sole poche settimane passate in Mozambico, si rende conto di quanto è vero questo che ho appena affermato. Quanti progetti falliti, quante risorse economiche consumate proprio perché sono venuti a mancare i valori evange-lici. Dopo un fuoco di paglia iniziale, un mi-glioramento materiale temporaneo, quasi tutti i progetti sono miseramente falliti perché non fondati sull’uomo nuovo che Gesù Cristo è venu-to a creare. Sono convintissimo che la povertà

si vince evangelizzando, e per “evangelizzare” intendo l’annuncio della Parola e del Corpo e Sangue di Cristo unito alla promozione uma-na come parte integrante di questo annuncio, secondo la definizione che troviamo nella Evangelii Nuntiandi di Paolo VI. Tutti riusciamo a capire che non si può annun-ciare il vangelo ad una persona che sta moren-do di fame: prima bisogna dargli da mangiare e poi parlargli di Gesù Cristo. Però penso che pochissimi, anche tra i lettori di questo giorna-lino, abbiano riflettuto sul legame che c’è tra la povertà e l’assenza di valori di evangelici: il non vivere i valori del Vangelo produce povertà materiale. Di conseguenza, quan-do evangelizzo sto anche lavorando per vin-cere la povertà materiale alle sue radici, non sto facendo solo un’opera spirituale o morale. Il vivere il vangelo porta tanti benefici anche sul piano materiale dell’esisten-za umana. Quest’ultima idea è riconosciuta

Fra Mimmo con i bambini che vivono nei pressi della discarica

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da pochi. Faccio un solo esempio per chiarire meglio il mio pensiero. Davanti ad una foto di un bimbo malnutrito la prima idea che mi faccio sulla povertà africana è che essa è essenzialmente mancanza di cibo. È vero in parte! La povertà non si identifica solo con la mancanza di cibo (o di qualche altra esigenza di tipo materiale) è qualcosa di più complesso, di più strutturato. Per questo motivo dar di che mangiare è solo un primo passo, è un rimediare agli effetti più immediati e devastanti della povertà. Ma così non stiamo lavorando sulle sue cause. Una domanda intelligente che possiamo por-ci è: cosa c’è dietro un caso di malnutrizione? Come mai bambini non hanno da mangiare? A questa domanda le risposte classiche sono: carestie, siccità, guerra, colonialismo ecc. Queste cause sono reali. Ma qui voglio punta-re i riflettori su un’altra causa che non è presa in considerazione quasi per niente dai più. Io vi assicuro che la malnutrizione è la punta di un iceberg di tutta una serie di problemi so-ciali/culturali/tradizionali molto complessi e connessi tra di loro. Non è solo questione di mancanza di cibo. Dietro ad bambino mal-nutrito c’è un universo da restaurare. E capite bene che preoccuparci solo di dar da mangiare non è sufficiente a dare una soluzione defini-tiva e profonda al problema! È la mancata osservanza di alcuni valori, che prima ancora di essere cristiani sono valori umani, ad essere alla base di molta po-vertà in Africa. Per esempio, nella mia esperienza personale ho visto che il 99% dei bambini malnutriti che venivano al nostro centro nutrizionale erano figli di ragazze madre! Fenomeno diffusissimo in Mozambico (del perché di questa grande diffusione ne parlerò in un prossimo articolo, per adesso dico solo che non è una questio-ne che si risolve con i contraccettivi!). Molte ragazze fanno figli con uomini che poi non si assumono le proprie responsabilità. Nella legi-slazione mozambicana non ci sono leggi seve-re e strette che obbligano i padri ai loro doveri, come succede da noi. Per cui è facilissimo per una ragazza rimanere con il figlio e senza il marito. Situazione, questa molto comune e considerata quasi normale. La ragazza, anche se aiutata dalla sua famiglia di origine, non ri-

Fra Domenico entra in convento a Giovinazzo 14 settembre 1992.Veste l’abito cappuccino a Mora-no Calabro 19 settembre1993. Vie-ne ordinato sacerdotale nella par-rocchia Santa Maria del Carmine a Sammichele di Bari 7 dicembre 2000, sua città natale.Nel 2001 parte in Mozambico come collaboratore pastorale nella zona Missionaria Derre - Posto Campo – Luabo - Chinde.Dal 2002-2004 a Roma, presso la Pontificia Università Gregoriana consegue la Licenza in Missiologia.2004-2009 è in Mozambico – Ma-puto, collaboratore pastorale nella Parrocchia Nossa Senhora de Fati-ma. Segue diverse attività di promo-zione umana nel Bairro Hulene ‘B’, dove è collocata la discarica della capitale Mozambicana. Nello stesso periodo insegna presso Seminario Teologico Interdiocesano San Pio X di Maputo.2009-2012 consegue la licenza presso il Pontificio Istituto Biblico, a Roma.Attualmente, a Roma presso la Pontificia Universita’ Urbaniana sta conseguendo il Dottorato in Teolo-gia Biblica. Durante i mesi estivi in-segna diverse discipline bibliche al Seminario Teologico Interdiocesano San PIO X di Maputo e segue le va-rie opere sorte presso la discarica comunale di Maputo.

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esce a rispondere a tutte le esigenze del bam-bino, soprattutto quando insorgono malattie, cosa che avviene puntualmente. Quindi ecco che in queste condizioni il bambino non viene alimentato correttamente e si ha la malnutri-zione. Quindi, quasi sempre, dietro una situazione di malnutrizione c’è un valore che non è stato vissuto. In questo caso il valore non rispettato è la paternità e la maternità responsabile Si capisce bene allora che dar da mangiare al bambino non basta! Devo anche lavorare per cambiare certe mentalità e per diffondere certi valori, cioè devo EVANGELIZZARE! Io ho smesso di credere nelle opere sociali solo a sfondo economico, che non mirano anche ad una formazione umana/valoriale profonda del popolo. Nel tempo si sono rivelate un qua-si totale fallimento! Hanno dato un momen-taneo benessere, ma hanno lasciato intatte le cause profonde della povertà. Molti delle per-sone beneficiate proprio perchè non avevano cambiato mentalità sono tornate alla stessa povertà di prima. Nelle strategie occidentali di aiuto ai paesi in

via di sviluppo bisogna cambiare totalmen-te registro!! Se amiamo l’Africa e gli africani non fermiamoci alla giusta compassione che può provocare la vista della foto di un bambi-no pelle e ossa ma riflettiamo per capire bene il problema, per poi prendere delle iniziative, ognuno secondo le proprie possibilità!

Una donna rivende materiale recuperato

Lavoro nella discarica

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Il mio primo viaggio in Mozambico

Ciao a tutti, mi chiamo Carmi-ne, sono un terziario francesca-no, appartengo alla fraternità di Terlizzi, dove vivo e lavoro. Da 2

anni mi sto formando con il C.E.M.I.O.F.S. Il C.E.M.I.O.F.S è costituito da laici d’Italia, che hanno fatto la professione perpetua nel Terz’Ordine Francescano. Ad essi è data la possibilità di crescere, nella loro vocazione missionaria, con il progetto for-mativo del C.E.M.I.O.F.S, lavorando in siner-gia con le proprie fraternità. Il 16 Settembre di quest’anno, sono partito per trascorrere un mese in Mozambico, dove i fra-ti della provincia di Bari sono missionari. Un mese è poco, per comprendere e capire fino in fondo le difficoltà di questa terra. Ma mi è bastato per suscitare in me un’inquietudine, che io considero positiva. Quello che mi ha colpito maggiormente in questo viaggio, non è stata la miseria che ho visto dal primo momento che ho percorso le strade Mozambicane: strade che erano ricet-tacolo di sporcizia, case di fango e canne di bambù, anche nelle città. Abbiamo visitato la discarica, che sorge nel centro abitato della ca-pitale Mozambicana dove la gente vive nelle capanne a pochi metri da questa immensa e vergognosa discarica, una grave offese alla di-gnità umana. Qui la gente va a rovistare, alla ricerca di ma-teriale riciclabile, per venderlo ai magazzini. Ho visto anche le tante case famiglia, dove vengono accolti i bambini orfani o abbando-nati e anche i poveri bambini affetti da AIDS. Ho visto le tante, comunità che vivono isolate nelle foreste, dove le scuole sono capanne prive di banchi e di servizi igienici e con tronchi al posto delle sedie.

Non è tutto questo che mi ha colpito, forse perché la televisione ci mostra spesso queste miserie, pur senza dire mai chiaramente chi le crea. Quello che invece mi ha turbato in positivo, interrogando il mio essere cristiano, è stato conoscere i frati missionari. Questi uomini di fede donano nel silenzio la loro vita al servizio del Vangelo, in aiuto del popolo Mozambica-no, con il quale spezzano il pane e versano il vino. Questi servi di Dio, sono instancabili an-nunciatori della Parola. Frati che hanno visto crescere la Chiesa e l’ordine Francescano, for-mando, sotto l’aspetto spirituale, molta gente che ha trovato in Cristo una nuova vita e una

Carmine Dello Russo

Carmine con i bambini delle Scuole Comunitarie del Distretto di Derre

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Ho seguito mia figlia Federica a Dukagjin ed ho scoperto un altro mondo

speranza. E con questo spirito Cristiano i frati cercano di ridare al popolo la dignità respon-sabilizzandoli, attraverso cooperative di lavoro o scuole, dove i ragazzi possono studiare, sia in città che nelle foreste, dove viene garantito un minimo di istruzione. Nel loro lavoro sono affiancati dalle suore che si prendono cura dei bambini nelle diverse case famiglia. Bambini strappati dalla discari-ca e accolti in asili dove viene garantito cibo sano e dignità.Ringrazio questi frati che ho avuto il piacere di conoscere. Mi hanno dimostrato con semplici-tà e naturalezza cosa vuol dire affidarsi a Dio. Grazie a fra Leone, a fra Mimmo, a fra Bruno e a fra Antonio Triggiante.Pace e Bene

Carmine Dello Russo

Se qualcuno mi avesse chiesto un anno fa, cos’è Dukagjin, non avrei saputo rispondere. Se la stessa domanda mi fosse stata posta due mesi or sono,

avrei invece risposto semplicemente che si trat-tava di una Regione montuosa ed impervia nel nord-est dell’Albania al confine con il Kosovo. Ma dopo esserci stato lo scorso mese di Luglio

2013, l’aspetto geografico non assume più al-cun rilievo, non ha più alcun significato.Dukagjin è una parte del mondo in cui la so-lidarietà incontra la povertà, un luogo in cui i verbi aiutare, riflettere, ammirare ed arricchire vengono coniugati all’unisono. Dukagjin però non è solo questo, è molto di più. Si parte per dare il proprio contributo alla popolazione di

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Mimmo Grasso

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quel luogo, soprattutto bambini, ma si torna con la consapevolezza di aver ricevuto più di quanto si sia potuto umanamente dare. L’arricchimento non è dato solo dalla popola-zione albanese, ma da tutti e da tutto ciò che è Dukagjin, dall’intero contesto, dal gruppo di volontari italiani che con passione, discre-zione e tanta disponibilità si dedicano ai bam-bini, ma anche agli stessi membri del gruppo. Ricevere un sorriso da un solo bambino di Dukagjin, che percorre quotidianamente sva-riati chilometri di sentieri scoscesi ed acciden-tati per arrivare alla missione, è quanto di più gratificante un uomo possa ricevere. Bambini che a prima vista non hanno nulla, ma che a riflettere bene sono ricchi dentro, hanno un grande amore per la propria terra, una terra aspra, ma ricca di acqua, di bellezze naturali e di tutto ciò che serve per vivere. Poco, per la verità, ma a loro è più che sufficiente e chi ci va lo può tranquillamente sperimentare di persona. Una settimana senza luce, senza ac-qua calda, né televisione, né un letto comodo insegna che serve veramente poco per vivere e per stare bene. Allora cosa si aspettano da noi volontari italiani che di anno in anno andiamo nella loro terra meravigliosa? Forse quei po-chi indumenti, medicinali o quant’altro che si riesca a portare o la merenda fatta di pane e nutella che quotidianamente viene data a tut-

ti i bambini dopo le ore di lezione? Niente di tutto questo. La missione è un pretesto per in-contrarsi, è un’occasione per confrontarsi, per capire il presente, ma soprattutto un motivo di speranza ed un’opportunità perché i loro sogni possano realizzarsi. Padre Antonio, l’ideatore di tutto ciò, lo ha ca-pito ed è per questo che gli operatori della mis-sione sono molto discreti, non si intromettono nei dialoghi tra i ragazzi, non interrompono i loro giochi ma lasciano il palcoscenico a loro, ai padroni del proprio destino. Quello che serve ai ragazzi è l’esempio ed è proprio quello che si cerca di dare in quelle 40 giornate estive. Esempio di solidarietà, di ri-conoscenza, di rispetto della natura e dell’am-biente circostante. Quale esempio più illuminante per lo spirito umano se non quello di un sacerdote che per celebrare messa per due sole persone albanesi percorre con l’auto ben due ore di strade ster-rate ed accidentate ed altre due ore a piedi tra boschi impenetrabili e sentieri di montagna scoscesi, per giungere in una chiesetta sper-duta e dimenticata dagli uomini? Sì, solo da-gli uomini, perché sino a quando esisteranno sacerdoti così, quella chiesa non sarà mai di-menticata da Dio, quel Dio che io oggi, grazie all’esperienza di Dukagjin, guardo con occhi diversi e accolgo con un cuore gonfio di fede.

Acquista il calendario “Dukagjin 2014”.

Per informazioni:Segretariato Missioni Tel. 0803945562cell. 3423214796

Dukagjin

Sostieni il nostro “Progetto Dukagjin”

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nza Dal desiderio di Fra Bonaventu-

ra e di tutta la sua fraternità, è nato il primo oratorio estivo nelle due parrocchie di San Michele

(Nenshat) e di San Paolo (Hajmel)!A caratterizzare l’oratorio un’equipe molto ricca e varia, dove ciascuno ha dato il meglio di sé: fra Roland Marku, fra Dario Ardillo e fra Matteo Di Seclì, suor Giuste, il gruppo della Gi.Fra di Alessano accompagnati da Fra Mas-simo Tatullo e la nipote di fra Flaviano, Ro-berta Rizzi. Dietro le quinte la forza trainante della fraternità di Nenshat, la signora Pasqua

Poliseno e i coniugi Donato Panebianco e Li-cia Martini. Il personaggio biblico filo conduttore delle nostre giornate è stato Abramo, nostro padre nella fede. Abbiamo voluto così, nell’anno del-la fede, trasmettere ai ragazzi la bellezza della paternità di Dio. Il tutto si è svolto nella semplicità, senza gran-di pretese di mezzi e di doni, rispettando una delle caratteristiche proprie di questa terra che è l’Albania. Gli incontri infatti si sono svolti, per la maggior parte dei giorni, all’aperto in spazi prossimi alle nostre parrocchie. La gioia

Un’esperienza nuova ha riservatoil Signore per noi! Oratorio nei villaggi di Nenshat e Hajmel

Fra Matteo con i bambini di Nenshat

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di sperimentare l’entusiasmo dei ragazzi è sta-ta per noi la più grande gratificazione da parte dell’Altissimo. Infatti, dopo i primi inevitabili momenti di imbarazzo e di perplessità da par-te dei ragazzi, qualcuno infatti si chiedeva chi fossero mai questi frati e queste suore ballerini, la magia dell’incontro ha preso il sopravvento su ogni dubbio, e i giorni sono volati uno dopo l’altro, con il desiderio di rivedersi il giorno dopo. Giochi di squadra, bans, incontri di ca-techesi – e quanta fatica farsi ascoltare!!! Fra Roland e suor Giuste ne avrebbero da raccon-tare! Hanno reso speciale la prima esperienza di oratorio in questi villaggi, nonostate il caldo torrido delle giornate.Il regalo più grande per noi i sorrisi dei bimbi e delle bimbe, gli occhi luminosi dei ragazzi e delle ragazze, il suggestivo paesaggio estivo di questa terra.La mancata conoscenza della lingua albane-se è stato un limite, superato grazie ai giovani del luogo che con tanta dedizione, impegno e sacrificio, ci hanno aiutati nel tradurre, nel consigliarci e guidare i giochi. In modo na-turale questi ragazzi e ragazze sono diventati parte integrante del gruppo, hanno permesso la buona riuscita dell’oratorio. Sono loro il fu-turo e la speranza per le nostre parrocchie e per l’intera Albania. Dopo il ‘sudore’ dei giochi, la merenda è sta-ta per tutti l’oasi nel deserto, che ha permes-so di recuperare le forze, per poi continuare

Foto di gruppo con i volontari della Gifra di Alessano, accompagnati dal loro assi-stente fra Massimo Tatullo

con la musica e le danze popo-lari albanesi. Il popolo albanese è amante della musica, presente in tutte le circo-stanze della vita, e come tale non poteva mancare in questo evento! Grazie alla musi-ca, infatti, piccoli e grandi, albane-si e italiani sen-za distinzione, hanno vissuto la gioia bella e sem-plice di ballare

insieme, di condividere le diverse tradizioni e di vivere l’esperienza della fraternità. Erano orgogliosi di insegnare a noi italiani i loro balli e se ci riuscivi era una grande festa, dimostrata attraverso tutta la loro gioia!Tre settimane sono trascorse velocemente e tante cose sono accadute. E alla fine, quando i riflettori si spengono, i sipari si chiudono, ci si rende conto che la semplicità delle relazioni, delle proposte cate-chetiche, dei giochi, è lo spazio entro cui si na-sconde il Tutto, entro cui si nasconde Dio. Ed è per questo che il dono più grande lo abbia-mo ricevuto noi dal Padre di ogni grazia che in quei giorni ha sussurrato a noi le parole del Figlio: ‘se non diventerete come i bambini non entrerete nel regno dei cieli’. Un grazie caloroso di cuore va a tutta la fra-ternità di Nenshat che in questo periodo ha vissuto il suo bel trambusto: ci hanno capiti e guidati come veri fratelli!È chiaro ormai a noi e a voi lettori che que-sta esperienza di oratorio è stata meravigliosa, confermata dall’entusiasmo dei ragazzi e dal desiderio di rivedersi il prossimo anno. Nasce, allora, l’invito ad ognuno di voi a “lasciare tutto” per venire in questa terra e “mettersi in gioco”.

Fra Rolan MarkuFra Dario Ardillo

Fra Matteo Di Seclì

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I frati cappuccini di Puglia insieme al Segretariato delle Missioni e tutti i missionari del Mozambico e

dell’Albania augurano a tutti voi amici e sostenitori Buone feste e tanta pace.

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A luglio, in una giornata per la visita ai Sas-si di Matera e al Convento e al centro storico di Montescaglioso sono stati raccolti euro 400.A fine agosto, dal 25 al 29, pellegrinaggio ad Assisi, “Sulle orme di san Francesco”, passan-do in andata per Loreto in visita alla casetta di Nazareth e al ritorno per Gubbio e Norcia con sosta alla basilica di s. Benedetto; vi han-no partecipato fratelli e sorelle delle famiglie francescane di Giovinazzo, Terlizzi, Molfetta e Grumo.Il percorso del pellegrinaggio prevedeva la visita alle chiese di Assisi, Chiesa Nuova-San Pietro-Santa Chiara-San Rufino, poi a Santa Maria degli Angeli e la Porziuncola, la visita a La Verna, un momento di riflessione sotto gli alberi all’Eremo delle Carceri, altro mo-mento di catechesi e la recita dei Vespri con la comunità dei frati a San Damiano, una veglia notturna riservata solo al nostro gruppo sulla tomba di san Francesco, quindi la visita alla Basilica e Assisi.Hanno guidato e curato i vari momenti di ca-techesi e di preghiera fra Giuseppe Lanzillotti e fra Marco Mascolo, con grande impegno e particolare attenzione, non trascurando noti-zie storiche e artistiche e descrizioni dei luoghi visitati. Da questa iniziativa sono stati ricavati 1000 euro.A ottobre, in occasione della 87^ Giornata Missionaria Mondiale “Sulle strade del mon-do”, nei giorni 18 - 19 - 20, al Convento del SS. Crocifisso di Giovinazzo, si è celebrato un triduo: una veglia missionaria la sera del 18 con il coinvolgimento di tutta la fraternità,

1° Ordine - OFS - GiFra e Araldini, delle co-munità parrocchiali e dei gruppi e associazio-ni ecclesiali del territorio; il 19 uno spettacolo teatrale “La fortuna con la Effe maiuscola” di E. De Filippo e A. Curcio, a cura del gruppo teatrale SKF di Bari con la regia di Pasquale Miglietta; dal 16 al 20 inoltre è stata ospitata la mostra “Cantico delle Creature” di vari artisti pugliesi, itinerante nei Conventi della Provin-cia nell’ambito di un progetto dei Cappuccini con il mondo dell’arte; la mostra è stata alle-stita nei locali del Segretariato Missioni Estere con cura ed eleganza.A cominciare dalla sera della Veglia, nelle ce-lebrazioni Eucaristiche del triduo sono state presentate testimonianze e esperienze di mis-sione.Dal ricavato di questo evento, detratti one-ri per manifesti, diritti SIAE, rimborso spese al gruppo SKF, diaria al tecnico del suono, acquisto minuterie per la mostra, sono sta-ti raccolti per il Segretariato Missioni Estere 250 euro.

Dal convento di Giovinazzo nuova sede del Segretariato MissioniAttività e iniziative per sostenere l’opera missionaria

Michele Nirchio

Interno del Segretariato Missioni a Giovinazzo

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noallearmichimiche

Da due settimane la diplomazia americana stava premendo affinché il governo Rama si rendesse disponibile a smaltire su suolo alba-nese le armi chimiche sottratte al regime di Assad. In altre parole, rassicuravano gli america-ni, l’accettazione delle armi chimiche avrebbe rappresentato un’occasione per l’Albania, la quale poteva contestualmente dare avvio ad un più ampio piano internazionale di smalti-mento degli agenti inquinanti presenti nel pae-se (ereditati in buona parte dal regime comuni-sta e trascurati da decenni di pessima politica ambientale).

La protestaLa protesta, iniziata spontaneamente una set-timana prima, si è coagulata attorno all’atti-

vismo dell’Aleanca Kunder Importit te Plehrave (Alleanza contro l’importazione dei rifiuti) e a Tirana è culminata, a seguito di svariate ini-ziative dislocate in diversi punti strategici (dal Parlamento all’Ambasciata americana) nella presa del boulevard, proprio in prossimità del Palazzo del Governo. Allo zoccolo duro che ha mantenuto il sit-in per tutta la notte del 14 no-vembre, si aggiungevano, sporadici, i passanti. Uomini e donne di ritorno dal lavoro, mamme con passeggini al seguito, ragazzi dei licei e delle università.

Manifestazione civicaUn fatto, questo, che crea un precedente vir-tuoso rispetto alla percezione che i giovani al-banesi avranno d’ora in poi della loro funzione nella vita pubblica del paese: indipendente-mente dalla questione “armi chimiche”, quan-to è avvenuto è infatti la dimostrazione della diversità delle nuove generazioni, del loro di-sinteresse per una politica vecchia e strumen-talizzatrice e del loro attaccamento ad un pa-ese del quale vogliono immaginare il futuro.Verosimilmente consapevole di tutto ciò, Edi Rama ha annunciato, appena ventiquattro ore dopo, la marcia indietro del suo governo. www.osservatoriobalcaniecaucaso.com

Dall’albaniail 15 novembre 2013 il premier albanese Rama ha - con estrema cordialità - rimandato al mittente la richiesta USa di smaltire nel paese adriatico le armi chimiche provenienti dalla Siria. Una decisione su cui ha pesato, forse per la prima volta in albania, la società civile.

Dalle nostre Missioni

ElEZiOni Di SanGUE in MOZaMbiCOSi terranno il 15 ottobre 2014 le elezioni legislative e presidenziali in Mozambico e già il popolo conta le sue vittime. il 21 novembre, tre morti e altri 18 feriti a Quelimane, capoluogo della Zambesia, la FiR (Forza d’intervento Rapido) è intervenuta con la forza usando manganelli e gas lacrimogeni contro un gruppo di giovani che ma-nifestavano in favore del candidato del Movimento Democratico Mozambico (MDM), Manuel de araújo, presidiando il seggio elettorale della loro scuola nell’intento di monitorare il voto. Gravi disordini si registrano in tutto il Paese.

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3 ottobre 2013Relazione scolasticadelle scuole comunitariedi MorrumbalaNella zone di Chire sono attive 20 scuole co-munitarie; ad ognuna di esse è assegnato un insegnante. Solo dieci hanno 3 classi, le altre dieci, per mancanza di risorse finanziarie, hanno solamente la prima e la seconda classe.Il materiale scolastico occorrente: gessi, qua-derni e penne, è stato donato da padre Leone, mentre il nostro parroco, fra Ernesto Jaime, ci ha aiutato a prendere dal distretto dell’edu-cazione i libri indispensabili a noi professori e agli alunni, per lo svolgimento dell’attività scolastica.Incontriamo continuamente grandi difficoltà, a causa della mancanza di mezzi necessari al corretto svolgimento delle attività, perciò chie-diamo di continuare a sostenerci. Molti sono gli orfani che non possono ancora studiare. Le scuole hanno i campi di calcio, ma non hanno i palloni. Il responsabile (pedagogico) non ha i copertoni per la sua bicicletta.Lo stipendio elargito ai professori è veramente insufficiente. Abbiamo tante richieste di aprire nuove scuole nella zona di Gorro, Chiganha-ma e Seven, perché tutti i bambini e ragazzi non sanno lefggere e scrivere; sarebbe giusto

che anch’essi potessero studiare perché penso che sia un loro diritto!

PedagogicoMatias Eliseu Muamoza e

Adelino Marques Sambocu

Ai nostri lettori ricordiamo che le scuole co-munitarie sono una risposta alla richiesta di scolarizzazione nelle zone interne della fore-sta. Sosteniamo 40 scuole comunitarie, nella zona di Morrumbala, Chire, e Derre, un terri-toriop grande quanto la Sicilia. Le scuole sono frequentate da circa 3.500 bambini. Noi frati attualmente remuneriamo i professori con 500 maticais al mese (circa 15 euro). Uno stipendio insignificante!Durante l’ultima mia visita (3 - 8 ottobre u.s.) padre Leone, responsabile del progetto mi ha chiesto di aumentare di 100 maticais (2,50 euro) lo stipendi di ciascun professore. Ri-chiesta che ho pienamente accolto e che sono sicuro di poter soddisfare, poiché so di poter contare sulla generosità di ciascuno di voi, ca-rissimi amici.

Fra Antonio Imperatoresponsabile Segretariato Missioni

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Sostieni l’attività e la vitadei nostri missionari in Mozambico e Albania e i giovani fratiin formazione!Da diversi anni i frati missionari sono a fianco alla gente del Mozambico e dell’Albania condi-videndo la vita difficile sotto svariati aspetti. Tanti sono i traguardi raggiunti ma tanto altro resta ancora da fare.

Segretariato Missioni Estere CappuccineVia Crocifisso 54 | 70054 Giovinazzo (BA) | Cell. 3423214796 | Tel. 0803945562BANCA ETICA IBAN: IT 85 W 05018 04000 000000159205 - CCP 292706E-mail: [email protected] | segretariato missioni giovinazzo

progetto 10

Sostenere l’opera dei missionari significa fornire loro gli strumen-ti adatti per portare avanti la loro missione e contribuire anche alla formazione dei giovani che, vo-lendo abbracciare l’ideale france-scano, si rivolgono ai frati perché li aiutino a scoprire la volontà del Signore nella loro vita.

Padre Braz mentre raggiunge le comunità cristiane di Micaune

Vestizione di 8 frati

Fra Antonio Triggiante incontra

la comunità cristiana di Boroma

dal 7-16 luglio 2013 i nostri frati missionari Mozambicani si sono riuniti nella casa provinciale di Quelimane per un corso di formazione e aggiornamento

Padre Leone traduce la Bibbia

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adotta un progettoContribuisci anche tu alla realizzazione:Progetti 10 - 69 - 72 c/c postale allegato n. 292706oppure bonifico bancario iban: iT 85 W 05018 04000 000000159205Segreteriato Missioni Estere CappuccineVia Crocifisso, 54 - Giovinazzo (bari)Progetti 12 - 13 - 22 - 27 - 30 - 44 - 45 - 49 - 52 - 58 - 63 - 64 - 66 - 68 - 71 Sostenuti da OaSi onlus, fiscalmente deducibili, c/c postale: 17510702 OaSi onlus Via abbrescia, 104 - bari

PROGETTO 12 - MATERIALE MEDICO-SANITARIOsostenuto da OASI onlus, fiscalmente deducibile, CCP n. 17510702La situazione sanitaria è il settore più fragile del Mozambico. Aids, malaria tubercolosi sono le maggiori cause di morte per mancanza di medicinali. Vogliamo sostenere l’opera di P. Aldo Marchesini, Primario dell’Ospedale di Quelimane.

€ 1.000 P. Anselmo - Trinitapoli; € 200 M.C. - Campi Salentina; Nicoletta F. - Brindisi; Elsa D. - Salerno; € 100 Alfredo M. - Campi Salentina; Marinella P. - Campi Salentina; € 50 Vito L. - Bari; € 40 Maria C. - Corsano; O.F.S. Chiesa Capp. - Molfetta; € 30 Angela S. - Francavilla Fontana; Anonimo; € 25 Maria D.M. - Bari; € 20 Gianvito D.S. - Corsano; Giuseppina G. - Taranto

PROGETTO 10 - SOSTIENI LA VITA E IL LAVORO DEI NOSTRI MIS-SIONARI E I GIOVANI FRATI IN FORMAZIONE - CCP 292706Da diversi anni i frati missionari vivono fianco a fianco con la gente del Mozambico e dell’Albania condividendo la vita difficile sotto svariati aspetti. Tanti sono i traguardi raggiunti ma tanto altro resta ancora da fare. So-stenere l’opera dei missionari significa fornire loro gli strumenti adatti per portare avanti la loro missione e contribuire anche alla formazione dei giovani che, volendo abbracciare l’ideale francescano, si rivolgono ai frati perché li aiutino a scoprire la volontà del Signore nella loro vita.

€ 500 Celestina U.; € 250 Anna Maria S. - Trinitapoli; € 176 Parrocchia Imm. - Giovinazzo; € 100 Teresa L, Ofs Alessano.- Triggiano; Raffaella D.B.- Taranto; € 50 Saverio C. - Giovinazzo, Aldo B- Alessano, Elisabetta Z, Matteo e Michele- Molfetta; Rosaria R.;Gianni Z. Morciano; € 25 Fulvio M. - Taranto; Maria S. - Bari; € 10 Paolo L. - Giovinazzo

Firma per il 5 per mille: Codice Fiscale : 93182870720I progetti sostenuti da OASI: 12 - 13 - 22 - 27 - 30 - 44 - 45 - 49 - 52 - 58 - 59 - 63 - 64 - 66 - 68 - 71

OASI - ONLUS via Abbrescia, 104 70121 Bari - ccp n. 17510702 Banca Popolare di Puglia e Basilicata - IBAN IT74 UO53 8504 0000 0000 6258350

Fiscalmente detraibili: conservi la ricevuta di versamento, purchè bancario o postale, e potrà detrarre il 19% del relativo importo, fino ad un massimo di € 2.065,83 con la prossima dichiarazione dei redditi. Per le per-sone (quali società ed imprese) potrà essere dedotto dal reddito di impresa fino a € 2.065,83 o fino al 2% al reddito dichiarato. (art. 15, comma 1 lettera i-bis e art. 100, comma 2 , lettera h, D.P.R. 22.12.1986, n. 917).

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PROGETTO 13 - RECUPERO BAMBINI DELLA STRADASostenuto da OASI, fiscalmente deducibile, CCP n. 17510702I bambini sono la categoria più esposta alle conseguenze della povertà: fame, malattie, nudità, evasione scolastica, ecc. Nella città di Quelimane sono molti quelli che vivono per strada; vengono accolti i maschietti nella Casa Speranza gestito dalla Diocesi di Quelimane e le femminucce nel Villaggio della Pace e nell’Istituto Livramento retti dalle Suore Francescane. Possono essere sostenuti con adozioni a distanza con Euro 25 al mese.

€ 300 Maria Lucia D. - Milano; Pietro O.; € 180 Minischetti Domenico - Bari; € 156 Giovanni C.G. - Maglie; € 150 Aurora A. - Alessano; Maria C. - Bari; Cosimo S. - Campi Salentina; Anna T. - Taranto; € 100 Vito D.G. - Triggiano; Domenico D. - Montescaglioso; Antonio L. - Latiano; Anna P. - Taranto; Maria Teresa Z. - Sternatia; Umberto F. - Brindisi; € 75 Maria Antonietta D.B. - Lucugnano; Marzia D.S. - Brindisi; Paola Di G. - Brindisi Casale; Carmela G. - Taranto; Antonio P. - Bari-Carbonara; Carla P. - Brindisi Casale; Vito P. - Molfetta; Anna R. - Giovinazzo; Antonia R. - Alessano; Giuliana T. - Brindisi;Piccoli Amici - Scorrano; € 60 Sebastiano C.- Bari; Lucy - Taranto; € 50 Giuseppe B. - Bitritto; Gaetano F. - Bari; Antonio I. - Altamura; Antonio L. - Latiano; Roberto M. - Brindisi; Ada P. - Scorrano; R.N. - Bari; Anna S. - Triggiano; Maria A.C. - Campi Salentina (2); Vita D.M. - Triggiano;Vincenza C. - Francavilla Fontana; € 40 O.F.S. Chiesa Capp. - Molfetta; € 26 A.S. - Bari (4); € 25 Andrea B. - Alessano; Antonio B. - Molfetta; Angela D.- Triggiano; Ada P. - Scorrano (2); Gaetano F. - Bari (2); Giuseppe B. - Taranto; Pasquale C. - Giovinazzo; Antonio B. - Molfetta (2); Caterina A. - Giovinazzo; € 20 Giuseppe M. - Taranto; Salvatore M. - Scorrano

PROGETTO 22 - CASA DI ACCOGLIENZA E MENSAPER BAMBINI DELLA STRADAsostenuto da OASI, fiscalmente deducibile CCP n. 17510702Le bambine orfane o abbandonate sono accolte nell’Istituto San José di In-hambane e nella “Casa Madre Chiara” a Maputo dalle Suore Francescane dell’Ospitalità, che assistono anche un centinaio di bambini della strada, anziani e ammalati del quartiere Lhanguene con un pasto giornaliero nella Mensa Madre Clara; si possono sostenere con adozione a distanza con Euro 25 al mese.

€ 300 Maria Lucia D. - Milano; € 150 Anna C. - Altamura; € 120 Carmine C., Anna P. - Brindisi; € 100 Serafi-na A. - Francavilla Fontana; Addolorata B. - Campi Salentina; Luisa B. - Barletta; Maria C. - Barletta; Raffaele e Ottavia D.L. - Bari; Marco L. - Brindisi; Daniela C. - Brindisi; Anna M.V. - Triggiano; Rosaria M. - Bari; Anna P. - Campi Salentina; € 80 Maria C. - Bari; € 75 Pasquale C.- Maglie; E20P. - Alessano; Andrea L. - Andria, Angela C. - Andria; Bruna M. - Bari; Antonia R. - Alessano; Maria Antonietta V. - Bari; € 70 Anna P. - Mesagne; € 60 Lucy - Taranto; € 50 Pasquale C. - Maglie; Gaetano F. - Bari; Roberto M. - Brindisi; Fernanda P. - Bari; Carmelita V. - Triggiano;O.F.S. Chiesa Capp. - Molfetta; Valeria R. - Gioia Del Colle; € 25 Gaetano F. - Bari (2); Petronilla M. - Noicattaro

ATTENZIONEL’eventuale errore nella designazione dell’Ente beneficiario (OASI-Onlus)

impedirà la deducibilità della donazione ai fini fiscali.

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PROGETTO 27 - SCUOLA DI ARTI E MESTIERI “MARTIRI DI INHASSUNGE” sostenuto da OASI, fiscalmente deducibili CCP n. 17510702Alla “Scuola dei Martiri” in Quelimane (3.650 alunni) si è aggiunta la Sezione Arti e Mestieri (400 alunni) che favorirà lo sbocco nel mondo del lavoro di tanti giovani. Il sostegno serve all’acquisto di materiale tecnico e di consumo per i reparti falegnameria, meccanica e ceramica.

€ 300 Maria Lucia D. - Milano; € 297 Stefano G.e C. - (stipendi ins.); € 200 Clementina L.S. - Vaglio Basi-licata; € 120 Liliana P. - Dossobuono (stipendi ins.); € 50 Cosimo M. e Marzia B.; € 20 Lucia D.- Bari; € 10 Clemenina G. - Lecce

PROGETTO 30 - FONDO A SOSTEGNO DI LAICI VOLONTARI - sostenuto da OASI, fiscalmente deducibile CCP n.17510702 Prezioso in Mozambico è il contributo dei laici che offrono le proprie com-petenze ed esperienza al servizio di progetti di utilità sociale. Occorre il nostro sostegno per contribuire alle spese di viaggio, di mantenimento e di lavoro di chi offre la propria opera. Se sostieni un volontario, è come se lavorassi con lui.

€ 50 Cesario G. - Castellana Grotte; € 30 Maria C. - Bari

PROGETTO 45 - BORSE DI STUDIO PER GIOVANI UNIVERSITARIsostenuto da OASI, fiscalmente deducibile CCP n. 17510702 Lo sviluppo del Mozambico dipende anche dalla preparazione dei giova-ni; molti sono nell’impossibilità di continuare gli studi per mancanza di mezzi.

€ 60 Giovanna S. - Taranto; € 25 Rosaria C.- Barletta

PROGETTO 44 - SCUOLE PER LE COMUNITÀ DI MORRUMBALAsostenuto da OASI, fiscalmente deducibile CCP n. 17510702 La zona di Morrumbala conta 60.000 bambini in età scolare, le scuole del governo sono 150 e ne accolgono solo 15.000. La Missione ha aperto 42 scuole nella foresta per 3.500 bambini. Sono necessari € 8.100 all’anno per lo stipendio dei maestri, tre ispettori e per il materiale didattico. Adot-ta una scuola con Euro 15 al mese.

€ 310 OFS Parr. I. - Bari; € 100 Vito C. - Cisano Bergamasco; Teresa L. - Triggiano; € 75 V. Colavecchio - Putignano

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PROGETTO 49 - “MENSA SAN FRANCESCO” PER I POVERI DI QUELIMANEsostenuto da OASI, fiscalmente deducibile CCP n. 17510702 Ogni giorno circa 100 persone, mendicanti, ciechi, handicappati, vedove, bambini di strada ricevono un pasto caldo e assistenza alla Mensa. Altri 21 anziani, lebbrosi e vedove sono assistiti a Nicoadala, dove possono coltivare un proprio campo. Adotta un povero con euro 15 al mese.

€ 600 Ada Z. - Maglie; € 300 Maria Lucia D. - Milano; € 180 Giovanna S. - Taranto; € 150 Anna L. - Bi-sceglie; € 100 Maria Teresa Z. - Sternatia; € 75 Nicola e Lucia D.C. - Brindisi; € 50 Alfonso A. - Bari; Rosa D.C. - Giovinazzo; € 20 Elio E Vittoria P. - Maglie; € 15 Pietro B. - Trani; € 10 Pasquale D. - Minervino Murge

PROGETTO 52 - CASE PER ANZIANI, VEDOVE E HANDICAPPATI sostenuto da OASI, fiscalmente deducibile CCP n. 17510702Un folto gruppo di anziani, vedove, lebbrosi che vivono di elemosina per le strade della città di Quelimane si è radicato in una zona agricola da dove trae sostentamento. Occorre costruire case organizzate in un piccolo villaggio. Una casa in mattoni € 2.000, in materiale locale € 300.

€ 50 Alba S. - Brindisi

PROGETTO 58 - CHINDE: CASA DI ACCOGLIENZA PER ORFANIsostenuto da OASI, fiscalmente deducibile CCP n. 17510702A Chinde, sperduta isola tra lo Zambesi e l’Oceano, 51 bambini abbando-nati o orfani sono curati da un’anziana suora sola e senza mezzi. Abbiamo costruito un nuovo orfanotrofio: occorrono circa 1000 euro al mese per le loro necessità.

€ 200 N.N. - Cisano Bergamasco; € 100 Elena B. - Molfetta; Parrocchia Imm. - Giovinazzo; € 50 Saverio C. - Giovinazzo; Giuseppina V. - Bari; Elena B. - Molfetta

PROGETTO 63 - ORFANATROFIO S. ROQUE - MAPUTOsostenuto da OASI, fiscalmente deducibile CCP n. 17510702Il centro ospita 35 bambini e ragazzi orfani o appartenenti a famiglie non in grado di sostenerli. Il loro sostegno dipende dall’aiuto dei benefattori.

€ 50 Cosimo e Marzia M. - Brindisi

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PROGETTO 64 - SOSTEGNO BAMBINI “CASA FAMIGLIA”sostenuto da OASI, fiscalmente deducibile, CCP n. 17510702Fra Antonio Triggiante ha accolto in una “Casa Famiglia” 75 bambini rac-colti dalla strada, orfani di AIDS, figli di genitori ciechi o invalidi. È stata costruita una nuova struttura: occorrono circa € 1.000 al mese per le loro necessità.

€ 430 Convento Capp. - Montescaglioso; € 200 Melody P. - Trinitapoli; € 100 Anna Maria F. - Ciriè; Vito C. - Cisano Bergamasco; € 50 Rosa D.C. - Giovinazzo; Michelina E Giuseppina T. - Minervino Murge; Isabella M. - Giovinazzo; € 25 Nunzia F. - Giovinazzo; € 10 Italia M. - Giovinazzo

PROGETTO 66 - SCUOLA “BEATO ZEFERINO” SCUTARI”sostenuto da OASI, fiscalmente deducibile, CCP n. 17510702Nella Missione di Scutari 50 bambini Magjyp di etnia Rom, ai margini della società albanese, sono bisognosi di istruzione per uscire dall’emar-ginazione. Il tuo sostegno per lo stipendio alle maestre e per la mensa scolastica. Spesa mensile € 2300

€ 250 Convento Capp. - Montescaglioso; € 50 Luca B. - Barletta

PROGETTO 68 - PROGETTO AGRICOLTURA A NICOADALAsostenuto da OASI, fiscalmente deducibile, CCP n. 17510702La Mensa S. Francesco ha avviato un gruppo di vedove, anziani, lebbrosi, che vivevono di elemosina per le strade di Quelimane, all’attività agricola nella zona di Nicoadala. Occorre acquistare attrezzi agricoli e sementi, sostenere le spese del personale addetto alla gestione: motorista, respon-sabili dell’approvvigionamento, ecc. Preventivo € 10.000 all’anno.

€ 500 N.N. - Bari; € 50 Arcangelo R. - Bari

PROGETTO 69STAMPA DELLA BIBBIA - CCP 292706Stampa di 2.000 copie della Bibbia tradotta da Padre Leone Innamorato in lingua Lolo, per aiutare le comunità a conoscere, comprendere e spiegare la Parola di Dio.

€ 30 Maria Rosaria D. - Mola Di Bari

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PROGETTO 71 - PROGETTO DUKAGJINsostenuto da OASI, fiscalmente deducibile, CCP n. 17510702Il Progetto nasce dall’esperienza di fra’ Antonio Imperato che dal 2007 al 2009 ha vissuto in questa regione a nord dell’Albania sostenendo le famiglie più povere e creando opportunità di incontro e di studio per tanti ragazzi isolati dalle distanze e dai doveri lavorativi. Dal 2010 si organizza un mese di attività ludiche, formative e ricreative, a cui aderiscono volontari di estrazione e formazione di-versa provenienti da tutta Italia; dal 2011 arricchiscono il progetto la presenza e il lavoro di medici generici e di dentisti volontari che prestano la loro attività in quel luogo dove il diritto alla salute sembra essere un miraggio.

PROGETTO 72 - AIUTACI A COSTRUIRE IL CENTRO DI SALUTE E NUTRIZIONALE NEI PRESSI DELLA DISCARICA DI MAPUTOCCP 292706Nel bairro (=quartiere) di Hulene, dove opera il nostro fratello Mimmo Mi-rizzi, che è uno dei più popolosi della città di Maputo con i sui 40.000 abi-tanti assiepati in poverissime case a ridosso della discarica municipale, manca il presidio sanitario. Per questo motivo, cito del parole del missionario: “stiamo cercando di soddi-sfare questa enorme necessità con la costruzione di un poliambulatorio che serva a rispondere almeno alle patologie mediche di base della popolazione e includendo in esso anche un centro nutrizionale. La struttura di base è già stata costruita. Adesso servono fondi per completarla: pavimenti, porte, finestre, l’acquisto dell’arredamento, delle strumentazioni mediche....ecc”.

€ 100 Giuseppa M. - Presicce; € 10 Michela D.L. - Bari;

Adozioni a distanza: ecco comeDa anni Missionari Nostri promuove adozioni a distanza in Mozambico, sostenendo tre strut-ture rette dalle Suore Francescane: Casa Madre Clara a Maputo con 96 bambine (Progetto 22), Casa Speranza con 50 maschietti ed il Villaggio della Pace con 78 bambine interne e 30 esterne a Quelimane (Progetto 13). Con Euro 25 al mese si può aiutare la struttura a provve-dere ad un bambino in tutte le sue necessità. Il Segretariato Missioni e l’OASI provvedono ad inoltrare le offerte direttamente alle Suore. La vita di questi bambini, strappati alla strada o a situazioni famigliari estremamente precarie e dolorose, dipende esclusivamente dalla sensi-bilità e dalla carità dei benefattori. Molti ci chiedono le foto ed i nomi, noi pensiamo che la serenità di questi bimbi non sarebbe avvantaggiata da un rapporto diretto con una singola famiglia adottiva, che creerebbe squilibri tra l’adottato e gli altri. Basterà loro la certezza che ci sono persone che, se pure distanti, sanno aiutare ed amare indistintamente tutti i bambini, ugualmente bisognosi, che vivono nella struttura.

SolidarietàLa signora Mitrotti di Monopoli ha donato 130 euro per la celebrazione di sante Messe.Mariangela Neri dona a Fra Mimmo Mirizzi 500 euro in ringraziamento per la nascita della figlioletta Carla.Don Vito Castiglione di Monopoli dona per i progetti di p. Leone euro 500.

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La casa fra Camillo Campanella, situata nel convento di Giovinazzo è uno spazio di accoglienza, di dialogo e di confronto per le associazioni e i movimenti, per i gruppi giovanili, le comunità parrocchiali, per le famiglie che desiderano vivere momenti personali e comunitari di confronto e di silenzio.

Via Crocifisso 54, 70054 Giovinazzo (Bari)Telefono 3423214796 [email protected]