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1 Gennaio/Marzo 2013 n. 1 Spedizione in abbonamento postale comma 20/C Art. 2 · Legge 662/96 · Aut. Dir. Poste Bari

Missionari Nostri marzo 2013

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Eco delle Missioni dei frati Cappuccini di Puglia

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Gennaio/Marzo 2013 n. 1

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Carissimi amici di “Missionari nostri”, in questo nuovo numero troverete vari articoli sul signifi cato della Croce e dei crocifi ssi nella storia.In questi ultimi anni se ne è parlato molto, e spesso il valore della croce è stato strumentalizzato da gente senza scrupoli, che, pur defi nendosi Cristiana,

fonda la sua esistenza su valori che sono in antitesi con la parola CROCE, usata per il raggiungimento di obiettivi personali.Ritengo che la Croce non vada solamente esposta nei luoghi pub-blici, o “indossata” come un mero accessorio (le croci d’oro, poi, sono veramente la negazione di Cristo morto nudo e povero!). Al contempo, la croce non è simbolo di masochismo, ricerca di sofferenza e dolore, ma di libertà ed impegno contro l’impero del male e dell’ingiustizia, in qualsiasi latitudine e longitudine, accanto ai più deboli. Croce è per me sinonimo di scelta, abnegazione, coraggio. Alcu-ni esempi: monsignor Romero, ucciso nel El Salvador per essersi schierato dalla parte del popolo, dei contadini, dei “sem terra”, denunciando lo strapotere dell’oligarchia militare. Beppe Diana, ucciso per mano della camorra. Don Puglisi, vittima della mafi a siciliana. I nostri missionari Camillo, Francesco e Oreste, trucidati perchè rimasti affi anco al popolo mozambicano, sofferente e de-cimato dalla fame, insieme a tanti uomini e donne che, pur non essendo credenti, hanno lottato fi no alla fi ne, fi no alla morte.Sento il dovere di volgere il pensiero a quanti si stanno impe-gnando per le nostre Missioni: giovani e anziani, che, sottraen-do parte del loro tempo alle rispettive famiglie, e ai loro impe-gni, ci sostengono, permettendo a tanti fi gli meno fortunati del Mozambico e dell’Albania di sognare un futuro migliore.

Vi abbraccio tutti e vi ringrazio. Proseguite nel vostro impegno, in tutti i modi.

Buona PasquaFra Antonio Imperato

Convegno missionario

Spiritualità• Parlando di croce: il vero signifi cato• La pasqua di Oscar Arnulfo Romero.• Facciamo memoria di uomini illustri,

ricordi di padre Camillo Campanella.

Solidarietà• Aiutare chi ha bisogno ci fa vivere me-

glio.• Un modo diverso per festeggiare 40

anni.

Esperienze• Dalla bella Puglia nella discarica di

maputo. Fra Domenico Mirizzi raccon-ta la sua esperienza.

• Sogna e lotta...È nato così il progetto agricolo Boroma.

• Noi frati cappuccini di Puglia da 20 anni nella terra delle aquile.

• Anche tu come Gesù.• Troppe domande per una semplice ri-

sposta.

Corrisondenza

Progetti

Con approvazione dell’ordineRegistrato al. n. 346 Decreto del tribunale di Bari in data 28 marzo 1968

DirettoreRuggiero Doronzo

Redattore responsabileAntonio Imperato

Impaginazione e stampa:Grafi ca 080 Modugno (Bari)

Il bollettino si spedisce ai benefattori e simpatiz-zanti della Missione e a chiunque lo richiedesse.

editorialesommario

• Per collaborare alla formazione di giovani Mozambicani aspiranti al sacerdozio;• Per sostenere le Missioni e i loro progetti sociali• Per qualsiasi altra informazione rivolgersi al:

Via Crocifi sso, 54 · 70054 Giovinazzo (Ba) · Tel. e Fax 080.3945562 · Cell. 3423214796www.missionari.cappuccinipuglia.it · [email protected] · C.C.P. 292706

SEGRETARIO MISSIONI ESTERE CAPPUCCINE

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N.B: invita pure i tuoi amici, parenti e parrocchiani. Saranno i benvenuti!* il pranzo è previsto a sacco!Solo per le persone anziane o per chi lo desideri, alcuni amici prepareranno gustose pietanze, per questo è necessario comunicare entro il 20 maggio 2013 il proprio nominativo al n. 080 3943960 dalle ore 12,00 alle ore 13,30.

CONVEGNO MISSIONARIODomenica 9 Giugno 2013

Giovinazzo

Carissimi amici e amiche,comunico con gioia che il 9 giugno 2013 presso il convento di Giovinazzo, nuova sede del Segretariato, si terrà il convegno missionario; vi invito a partecipare, per rinsaldare e farecrescere la comune vocazione della solidarietà.Sarà, per noi tutti, l’occasione per progettare eripensare le nostre attività missionarie.

PROGRAMMAore 9,00 Accoglienzaore 9,30 Momento di preghieraore 10,00 “La missionarietà nella vita e negli scritti di don Tonino Bello” relazione a cura di fra Francesco Neri;ore 10.45 Pausa

ore 11,00 “Decrescita e paesi impoveriti” interverrà il prof. Nello de Padova;ore 12,00 pausaore 12,15 presentazione dell’attività missionaria con fra Antonio Imperato;ore 12,45 Santa Messa;ore 13,30 pranzo*Pomeriggio libero per permettere a quanti intervenuti da più lontano di rientrareSerenamente.

Segretariato Missioni Frati Minori Cappuccini di Puglia

Vi aspetto con gioiaFra Antonio Imperato

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4 I l Concilio Vaticano II richiama i cristiani alla grave responsabilità che hanno verso i non credenti. Il rifi uto di Dio da parte di costoro è

dovuto anche all’incompleta o errata rap-presentazione che viene loro fatta dell’im-magine di Dio: “Altri si rappresentano Dio in modo tale che quella rappresentazione che essi rifi utano, in nessun modo è il Dio del vangelo... in questo campo anche i credenti spesso hanno una certa respon-sabilità... in quanto per aver trascurato di educare la propria fede, o per una presen-tazione fallace della dottrina... nascondo-no e non manifestano il genuino volto di Dio” (GS 19). Al fi ne di evitare questo errore si afferma nella Dei Verbum che: “E’ necessario che tutta la predicazione ecclesiastica come la stessa religione cristiana sia nutrita e rego-lata dalla Sacra Scrittura... e lo studio del-le sacre pagine sia dunque come l’anima della sacra teologia” (DV 21.24). Se c’è un’immagine distorta di Dio capace di deformare il suo essere ed il suo agire con gli uomini , è l’idea - ancora abbastan-za radicata - del Dio che “manda” le croci: è infatti facile udire nel linguaggio di tutti i giorni frasi quali: - “ognuno ha la sua croce”, - “è la croce che il Signore ci ha dato”.In tutte queste espressioni, per “croce” si intendono le inevitabili tribolazioni che incontriamo nella vita. Se confrontiamo il nostro pensare e parla-

re con quanto insegnano i vangeli vedia-mo che nel Nuovo Testamento mai viene associata la fi gura della “croce” (gr. stau-ròs; xylon) con la tribolazione dell’uomo. Della settantina di volte (73) che nel NT si parla della croce, non si trova una sola espressione che la indichi come sofferen-za che non è possibile evitare e che ogni uomo deve accettare e sopportare. Le sofferenze, le malattie, i lutti, le diffi -coltà di relazione interpersonale, vengono sempre nel NT chiamate col loro nome e non vengono mai equivocate con il signi-fi cato che la “croce” ha assunto nell’inse-gnamento e nella morte di Gesù.

Il supplizio della croce Per meglio comprendere l’insegnamen-to di Gesù al riguardo esaminiamo che cosa si intendeva per “croce” nella cultura dell’epoca. Inventata dai Persiani, più che un sistema di esecuzione capitale il supplizio della croce era usato come crudele tortura che dopo strazianti tormenti e una lenta do-lorosissima agonia conduceva alla morte, che sopravveniva dopo tre o perfi no set-te giorni (proprio perché considerata una tortura, nei vangeli appare la distinzione tra “uccidere” [gr. àpokteinô] e “crocifi g-gere” [gr. stauroô], cf Mt 23,34). L’infamante pena della crocifi ssione non era contemplata dal diritto penale giudai-co come giudizio capitale. I quattro tipi di

parlando di croce: il vero signifi catodi Alberto Maggi

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morte previsti dal diritto ebraico erano la lapidazione, il rogo, la decapitazione e lo strangolamento (Sanh. M. 7,1; Sota B. 8b). Questo strumento di tortura, appreso dai cartaginesi, venne chiamato dai romani “crux”, e fu da costoro considerato il mez-zo più effi cace per il mantenimento dell’or-dine e della sicurezza, e adottato come deterrente per sottomettere gli schiavi ed ogni individuo pericoloso alla sicurezza del loro potere. La crocifi ssione venne usa-ta anche come mezzo di intimidazione du-rante le rivolte, come leggiamo in Giusep-pe Flavio: “[durante la guerra giudaica] fatto prigioniero un giudeo, Tito ordinò di crocifi ggerlo innanzi alle mura [di Gerusa-lemme] per atterrire con lo spettacolo gli altri e indurli alla resa” (G.G.V,6-7).

Condizione per la sequela L’invito a sottomettersi volontariamente al supplizio della “croce” - completamente assente nell’ AT e nella letteratura ebrai-ca - è nel Nuovo Testamento, e in parti-colare nei vangeli, strettamente legato alla sequela di Gesù, sempre proposto e mai imposto. Nei vangeli questo invito appare in tut-

to solo cinque volte (due volte in Matteo [10,38; 16,24] e Luca [9,23; 14,27], una volta in Marco [8,34] mai in Giovanni, e viene sempre espresso per sciogliere un equivoco. In tutti questi brani gli evangelisti stan-no molto attenti a non usare verbi come “portare” [gr. pherô], “accogliere” “accet-tare” [gr. dechomai] la croce, termini che indicherebbero un atteggiamento passivo dell’uomo al quale non rimarrebbe che ac-cettare quanto Dio ha stabilito. Gli evangelisti usano i verbi “prendere” [gr. lambanô] e “sollevare” [gr. airô; ba-stazô], sottolineando con questo il preciso momento in cui il condannato afferra con le proprie mani lo strumento della propria morte. La croce non viene mai data da Dio ma presa dall’uomo, come conseguenza di una libera scelta fatta dall’individuo che, accolto Gesù ed il suo messaggio, ne ac-cetta anche le estreme conseguenze di un marchio infamante. Per questo la croce non è per tutti: “Se qualcuno...”, “Se vuoi...” è la formula del-la proposta di Gesù che è sempre diretta ai suoi discepoli e alla loro libera volontà.

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Un invito - chiarissimo nelle sue conse-guenze - e non un’imposizione che grava su tutti. Il Signore non costringe alla sua sequela dei rassegnati, ma invita persone libere che volontariamente ed entusiasti-camente lo seguano. Mai Gesù propone -e tantomeno impo-ne- la “croce” a qualcuno fuori del suo gruppo, L’unica volta in cui questo invito è rivolto alla “gente” è proprio per chia-rire le condizioni del discepolato (cf Lc 14,25-27). La croce era il supplizio per i disprezzati, per i rifi uti della società, e Gesù, che non offre titoli, privilegi, posti onorifi ci, avverte coloro che intendono seguirlo che - se non arrivano ad accettare che la società, civile e religiosa, li consideri delinquenti e be-stemmiatori, che il sistema su cui si regge il mondo li dichiari gente indesiderabile - non lo seguano! Perché costoro: “quando giunge una tribolazione o persecuzione a causa del messaggio, cadono!” (Mc 4,17). Prendere la croce quindi non è subire rasse-gnati quanto di brutto accade nella vita, ma accettare volontariamente e liberamente, come conseguenza della propria adesione a Gesù, la distruzione della propria repu-tazione, e di se stessi: “Se hanno chiamato Belzebul il padrone di casa, quanto più i suoi familiari!” (Mt 10,25) “Sarete odiati da tutti a causa mia!” (Lc 21,17). L’infamia della croce è il prezzo da pagare

per la creazione di una società alternativa chiamata “Regno di Dio” i cui valori sono diametralmente opposti a quelli della so-cietà ingiusta: - Condivisione invece di accumulo, - Eguaglianza invece di prestigio, - Servizio invece di dominio. La croce diviene un passaggio inevitabile ed indispensabile per ogni credente che voglia seguire Gesù nel cammino della verità verso la libertà (cf Gv 8,32). Solo chi è libero può veramente amare e met-tersi a servizio di tutti (cf 1 Cor 9,19; Mc 9,35), e perdere la propria reputazione è l’unico modo per essere totalmente liberi e di conseguenza pienamente animati dallo Spirito! (cf 2 Cor 3,17). Quando il credente rinuncia alla propria re-putazione è maturo per il passo successivo: perdere la paura della morte. Fintanto esi-ste questa paura non è libero di fronte a quanti lo possono minacciare. Gesù invita a non considerare neanche la vita fi sica come un valore supremo, non con una fanatica chiamata al martirio, ma trasmettendo la certezza che la vita che lui comunica all’uo-mo è di una qualità tale da superare persi-no la morte (cf Mc 8,35; Gv 6,51; 12,24). Per questo il legno della croce, da sterile strumento di distruzione dell’uomo si tra-sforma nel vivifi cante “albero della vita” ( cf Gen 2,9) che trasmette all’uomo linfa vitale per oltrepassare la morte.

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Ha studiato nelle Pontifi cie Facoltà Teologiche “Marianum” e “Gregoriana” di Roma e all’“École Biblique et Archéologique” di Gerusalemme. Dal 1995 dirige il Centro Studi Biblici “Giovanni Vannucci” a Montefano (MC), dove insieme al confratello Ricardo Perez Marquez, si dedica alla divulgazione degli studi biblici attraverso incontri, pubblicazioni e trasmissioni radiotele-visive. Scrive per la rivista «Rocca» e ha condotto per la Radio Vaticana la trasmissione «La Buona Notizia è per tutti!». Dal sito del Centro Studi Biblici trasmette in diretta, tramite la piattaforma Livestream gli incontri della prima e seconda domenica del mese sul vangelo di Giovanni, e ogni giovedì sera la lettura e commento del vangelo della domenica.

Alberto Maggi è un teologo, biblista cattolico e religioso dell’Ordine dei Servi di Maria.

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alità“ Finché i contadini, e gli operai e i loro

dirigenti non hanno sicurezza; fi nché il popolo viene sistematicamente as-sassinato dalle forze di repressione

della giunta, io, che sono un semplice servitore del popolo, non ho nessun diritto di cercare misure di sicurezza. Vi prego di non fraintendermi: non voglio morire, perché so che il popolo non lo vuole, ma non posso tutelare la mia vita come se fosse più importante della loro vita. La più importante è quella dei con-tadini, degli operai, delle organizzazioni popolari, dei militanti e dei dirigenti, ed essi muoiono tut-ti i giorni; ogni giorno ne trucidano venti, trenta, quaranta o più ancora. Come potrei adottare delle misure di sicurezza personale? Sì, possono uccidermi; anzi, mi uccideranno, ben-chè alcuni pensino che sarebbe un grave errore po-litico; ma lo faranno ugualmente, perché pensano che il popolo sia insorto dietro le pressioni di un vescovo. Ma non è vero: il popolo è pienamente consapevole di chi sono i suoi nemici; e altrettanto conosce bene i propri bisogni e le alternative che si presentano. Se uccidono me, resterà sempre il popolo ,il mio popolo. Un popolo non lo si può ammazzare. (Oscar Arnulfo Romero, otto giorni prima del suo assassinio. Da una intervista rila-sciata al domenicano spagnolo Juan Car-melo Garcia) Il ColgotaQuando la croce fu innalzata si fece un

lungo silenzio. Erano tutti sconcertati per ciò che stava succedendo. Per gli amici di Gesù era la fi ne del mondo…Finiva tutto così? A questo tendevano tante speranze? La fede vacillava in tutti. L’avevano udito parlare di un trionfo fi nale, di una risur-rezione: ma non riuscivano a capacitarsi. Quella croce per molti che avevano credu-to in lui signifi cava che il passato non era stato che un lungo sogno.Negli anni precedenti avevano battagliato per giorni e giorni con le loro coscienze e, di tanto in tanto, erano riusciti a con-vincersi che Gesù era molto più che un uomo. Lo avevano seguito, avevano cre-duto nella sua parola e non riuscivano a capire e a immaginare il Cristo inchiodato nella croce. Non volevano credere ai loro occhi. Ma quel sangue che grondava dalla

la pasquadi oscar arnulforomerodi Teresino Serra

Mons. Oscar Arnulfo Romero

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croce non era un sogno.Nemmeno i suoi nemici riuscivano a ca-pacitarsi. La verità è che, in fondo, li de-ludeva il fatto che tutto terminasse in quel modo così semplice. Avrebbero desiderato un fi nale più spettacolare. Ridevano di se stessi nel dover riconoscere di essere giun-ti ad aver paura di quell’uomo. Li aveva sconfi tti tante volte, che avevano fi nito per idealizzarlo, per vedere in lui un certo non so che. Molte volte si erano chiesti: E se avesse ragione? E se fosse veramente un inviato da Dio e stesse, pertanto, al di là della vita e della morte? Ora tutto era chiaro. E si sentivano quasi scontenti di aver vinto tanto facilmente. Ormai erano cessati i prodigi. Eccolo là, ben fi ssato alla croce.Gesù solleva un ultimo sguardo. Di fron-te a lui la città per la quale ha pianto, gli uomini per i quali ha lottato, la terra sulla quale ha camminato. Ha la forza suffi cien-te per gridare: “Padre, nelle tue mani ab-bandono il mio spirito”. La testa si reclina. E muore. La sua missione è compiuta.

Come GesùMasse numerose di seguaci di Cristo fu-rono crocifi ssi come lui. Lungo i secoli abbiamo visto cadere molti uomini valo-rosi, donne coraggiose e giovani amanti della vita e della giustizia: tutti, in diverse maniere e circostanze, furono profeti della verità. Ma quel sangue sparso nel marti-rio riuscirà a rigenerare e far crescere l’al-bero della giustizia? Tutti trovarono nella croce la ragione per lottare, “perdere la vita” e difendere la verità dei poveri, degli ultimi, degli indifesi. Molti di loro furo-no stroncati da sanguinose torture. Altri si sono consumati lentamente fi no a dare tutto nel servizio ai propri fratelli.. Tutti trovarono quella forza soprannaturale in quell’uomo-Dio inchiodato nella croce.Oscar Arnulfo Romero, arcivescovo di

San Salvador, amava la vita, perché ama-va il suo popolo: “ Mai come adesso ho amato tanto la vita. Ho bisogno di un po’ più di tempo. E te lo dico onestamente: io non ho la vocazione di martire”, aveva confi dato a Jorge Lara, suo amico, poche settimane prima del suo assassinio.Quella domenica, 23 marzo, s’incontrò per l’ultima volta col suo popolo nella cat-tedrale. Dal tono della voce si notava che l’omelia stava volgendo ormai alla fi ne. Mons. Romero alzò nuovamente la voce e lanciò lo storico e coraggioso appello ai soldati “ Io vorrei lanciare un appello in modo speciale agli uomini dell’esercito, e in concreto alle basi della Guardia Nazio-nale, della polizia, delle caserme. Fratelli, che fate parte del nostro stesso popolo, voi uccidete i vostri stessi fratelli contadini! Mentre di fronte a un ordine di uccidere dato a un uomo deve prevalere la legge di Dio che dice: Non uccidere !Nessun soldato è obbligato a obbedire a un ordine che va contro la legge di Dio. Una legge immorale, nessuno è tenuto a

“La crocifi ssione” Giotto

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osservarla. È ormai tempo che riprendiate la vostra coscienza e obbediate alla vostra coscienza piuttosto che alla legge del pec-cato. La Chiesa, sostenitrice dei diritti di Dio, della dignità umana, della persona, non può restarsene silenziosa davanti a tanto abominio(…) In nome di Dio, e in nome di questo popolo sofferente, i cui la-menti salgono ogni giorno più tumultuosi fi no al cielo, vi supplico, vi prego, vi ordi-no: basta con la repressione!”Il giorno seguente, 24 marzo 1980, un pi-stolero al servizio di Roberto D’Aubuison, fondatore del partito ARENA, gli sparò un proiettile blindato ed esplosivo, calibro 25. La pallottola gli attraversò il cuore. Lo uccisero codardamente nelle cappella di un piccolo ospedale mentre celebrava l’eucarestia con gli ammalati. Cadde ai piedi del crocifi sso. Il suo sangue si me-scolò col vino che stava offrendo proprio nel momento dell’offertorio. La notizia corse rapida per tutta l’America Latina. Nell’Amazzonia brasiliana un altro vesco-vo, Dom Pedro Casaldàliga, l’ascolta e dal più intimo del suo cuore in lacrime e in nome di tutti, scrive la prima delle poesie

dedicate a San Romero d’America: “…Povero pastore glorioso / assassinato a prezzo di dollari / di moneta straniera / come Gesù per ordine dell’Impero…”Il popolo, il suo popolo, raccolse il corpo dell’amato pastore e lo pianse…come un fi glio piange la morte del proprio padre. Seguirono otto giorni di lacrime, di lutto e di dolore. “I suoi fi gli- scrive Moisès Calles- vennero come poterono, con ogni mezzo, da tutto il paese, da ogni villaggio, da tutti gli angoli. Era un solo pianto e tutti facevano sentire i loro lamenti, i contadini e gli operai insieme alla gente ricca, per-ché a molti di questi ultimi egli aveva cambiato il cuore. Arrivavano anche bambini, molti bambini, che sapevano già chi avevano perduto”. Non abbiate paura Vedendo la nostra realtà ed il mondo di violenza, ci sembra di abitare in un posto infernale e senza possibilità di redenzione. Ci domandiamo: È servita a qualcosa la morte di Cristo? Vediamo popoli invasi da altre popoli più potenti, persone obbligate a tacere la verità, migliaia di Cristiani che continuano ad essere crocifi ssi come il loro maestro, e nuovamente ci domandiamo: È

Mons. Oscar Arnulfo Romero

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valsa la pena quel martirio, a che è servita la morte di Oscar A. Romero? La risposta l’aveva anticipata Gesù: “Se il mondo vi odia, sappiate che prima di voi ha odiato me. Se foste del mondo, il mondo amerebbe ciò che è suo; poiché invece non siete del mondo, ma io vi ho scelti dal mondo, per questo il mondo vi odia. Ricordatevi della parola che vi ho detto: Un servo non è più grande del suo padrone. Vi scacceranno dalle sina-goghe; anzi, verrà l’ora in cui chiunque vi ucciderà crederà di rendere culto a Dio. E faranno ciò, perché non hanno conosciuto né il Padre né me. In verità, in verità vi dico: voi piangerete e vi rattriste-rete, ma il mondo si rallegrerà. Voi sarete affl itti, ma la vostra affl izione si cambierà in gioia. Vi ho detto queste cose perché abbiate pace in me. Voi avrete tribolazione nel mondo, ma abbiate fi ducia; io ho vinto il mondo!»(Cf Gv 15 – 16) La morte di Oscar Romero, come quello di Gesù -suo maestro- è stata ed è fecon-

da. È servito e servirà come ispirazione e coraggio nella marcia verso la pace e la giustizia. Nessuna morte rimane sterile, se è preceduta da una vita di fede, di testimo-nianza e di servizio. La sua morte causa dolore e lacrime, ma la sua testimonianza ci porta ad amare la nostra vocazione e il nostro popolo. Un giorno tutto ciò che predicò diventerà realtà. Oscar Arnulfo Romero, dopo vent’anni dalla sua morte, continua a vivere nel mondo e nel popolo che egli amò e servì.“Se mi uccideranno, aveva detto con fede Mons. Romero, risorgerò nel popolo sal-vadoregno”. La profezia di Romero, il vescovo fatto popolo, si è realizzata fi no ad oggi. Finché continueranno ad esistere persone e cristiani come Oscar Romero l’umanità potrà sempre sperare e credere alla vita.

Nacque, secondo di otto fratelli, da una fa-miglia di umili origini e manifestato il de-siderio di diventare sacerdote, riceve la sua prima formazione nel seminario di San Miguel (1930); i suoi superiori notando la sua predisposizione agli studi e la docilità alla disciplina ecclesiastica lo mandano poi a Roma. Compie la sua formazione acca-demica nella Pontifi cia Università Grego-riana negli anni dal 1937 al 1942 nella Fa-coltà di Teologia conseguendo il Baccellie-rato, la Licenza e continuando con l’iscri-zione a un anno del ciclo di Dottorato.Ordinato sacerdote il 4 aprile 1942 svolge il suo ministero di parroco per pochi anni, in seguito, è segretario di mons. Miguel Angel Machado, vescovo di San Miguel. Viene poi chiamato a essere segretario del-la Conferenza episcopale di El Salvador.

Elezione a vescovo Il 25 aprile 1970 viene nominato vescovo

ausiliare di San Salvador ricevendo l’ordi-nazione episcopale il 21 giugno 1970 da parte di mons. Girolamo Prigione, nunzio apostolico in El Salvador. Diventa così il collaboratore principale di mons. Luis Chávez y González, uno dei protagonisti della Seconda conferenza dell’episcopato latinoamericano a Medellín (1968); rispet-to al suo vescovo, tuttavia, rappresenta il lato conservatore della Chiesa sudameri-cana, fedele alla tradizione romana e non disposto ad aderire alla teologia della libe-razione e ai cosiddetti movimenti di base.La sua fedeltà alla Chiesa più conserva-trice gli aveva fatto guadagnare la stima dell’oligarchia del suo Paese, e nel contem-po ne alienava le simpatie verso i settori più progressisti del clero, in particolare i gesuiti che reggevano l’Università Centro-americana di San Salvador.Il 15 ottobre 1974 viene nominato vesco-vo di Santiago de María, nello stesso Stato

Biografi a di Mons Romero

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di El Salvador, uno dei territori più poveri della nazione. Il contatto con la vita reale della popolazione, stremata dalla povertà e oppressa dalla feroce repressione militare che voleva mantenere la classe più povera soggetta allo sfruttamento dei latifondi-sti locali, provocano in lui una profonda conversione, nelle convinzioni teologiche e nelle scelte pastorali.I fatti di sangue, sempre più frequenti, che colpiscono persone e collaboratori a lui cari, lo spingono alla denuncia delle situa-zioni di violenza che riempiono il Paese. La nomina ad arcivescovo di San Salva-dor, il 3 febbraio 1977, lo trova ormai pie-namente schierato dalla parte dei poveri, e in aperto contrasto con le stesse famiglie che lo sostenevano e che auspicavano in lui un difensore dello status quo politico ed economico (rifi uterà, ad esempio, l’offerta della costruzione di un palazzo vescovile, scegliendo una piccola stanza nella sagre-stia della cappella dell’Ospedale della Di-vina Provvidenza, dove erano ricoverati i malati terminali di cancro).L’episodio della morte di p. Rutilio Gran-de, gesuita e suo collaboratore, assassinato appena un mese dopo il suo ingresso in diocesi, diventa l’evento che apre piena-mente la sua azione di denuncia profetica, che porterà la chiesa salvadoregna a paga-re un pesante tributo di sangue. L’esercito, guidato dal partito allora al potere, arriva anche a profanare e occupare le chiese, come ad Aguilares, dove vengono stermi-nati più di 200 fedeli lì presenti.“Vi supplico, vi prego, vi ordino in nome di Dio: cessi la repressione!”, gridò all’eser-cito e alla polizia.Le sue catechesi, le sue omelie, trasmesse dalla radio diocesana, vengono ascolta-te anche all’estero, facendo conoscere a moltissimi la situazione di degrado che la guerra civile stava compiendo nel Paese.La sua popolarità crescente, in El Salvador

e in tutta l’America latina, e la vicinanza del suo popolo, contrastano con l’opposi-zione di parte dell’episcopato, e soprattut-to con la diffi denza del papa Paolo VI. Il 24 giugno 1978, in udienza da quest’ulti-mo, denuncia:«Lamento, Santo Padre, che nelle osservazioni pre-sentatemi qui in Roma sulla mia condotta pastora-le prevale un’interpretazione negativa che coincide esattamente con le potentissime forze che là, nella mia arcidiocesi, cercano di frenare e screditare il mio sforzo apostolico»(Nota lasciata a Paolo VI da Romero du-rante l’udienza concessagli il 24 giugno 1978)Il 2 febbraio 1980, a Lovanio, in Belgio, ri-ceve la laurea honoris causa per il suo impe-gno in favore della liberazione dei poveri.

La morte Il 24 marzo 1980, mentre sta celebrando la Messa nella cappella dell’ospedale del-la Divina Provvidenza, viene ucciso da un sicario. Nell’omelia aveva ribadito la sua denuncia contro il governo di El Salva-dor, che aggiornava quotidianamente le mappe dei campi minati mandando avan-ti bambini che restavano squarciati dalle esplosioni. L’assassino sparò un solo colpo, che recise la vena giugulare mentre Rome-ro elevava l’ostia della comunione.Giovanni Paolo II non presenziò al fune-rale (in cui avvenne un nuovo massacro di fedeli da parte dell’esercito) ma delegò a presiedere la celebrazione il cardinal Er-nesto Corripio y Ahumada, arcivescovo di Città del Messico; il 6 marzo 1983 si recò a rendere omaggio a mons. Romero (rico-nosciuto e venerato già come un santo dal suo popolo) sulla sua tomba, nonostante le pressioni del governo salvadoregno affi n-ché non compisse il viaggio.

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In memoria del vescovo Romero «In nome di Dio vi prego, vi scongiuro, vi ordino: non uccidete! Soldati, gettate le armi... Chi ti ricorda ancora, fratello Romero? Ucciso infi nite volte dal loro piombo e dal nostro silenzio. Ucciso per tutti gli uccisi; neppure uomo, sacerdo-zio che tutte le vittime riassumi e consacri. Ucciso perché fatto popolo: ucciso perché facevi cascare le braccia ai poveri armati, più poveri degli stessi uccisi: per questo ancora e sempre ucciso. Romero, tu sarai sempre ucciso, e mai ci sarà un Etiope che supplichi qualcuno ad avere pietà. Non ci sarà un potente, mai, che abbia pietà di queste turbe, Signore? nessuno che non venga ucciso? Sarà sem-pre così, Signore?»

David Maria Turoldo

24 marzo: Giornata di preghiera e digiuno in memoria dei missionari martiri. Il 24 marzo 1980, mentre ce-lebrava l’Eucaristia, venne uc-ciso Mons. Oscar A. Romero, Vescovo di San Salvador nel piccolo stato centro america-no di El Salvador. La celebra-zione annuale di una Giornata di preghiera e digiuno in ricor-do dei missionari martiri, il 24 marzo, prende ispirazione da quell’evento sia per fare me-moria di quanti lungo i seco-li hanno immolato la propria vita proclamando il primato di Cristo e annunciando il Vangelo fi no alle estreme con-seguenze, sia per ricordare il valore supremo della vita che è dono per tutti.

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F ra Camillo fu un uomo del po-polo, padre dei poveri, uomo di carità che si commuoveva per le reali condizioni di vita delle

persone e metteva tutto il suo impegno per dare soluzioni concrete ai loro proble-mi. Nel villaggio di Olinda, nell’isola di Inhassunge, organizzò i pescatori creando una cooperativa, offrendo loro la possibi-lità di lavoro con la donazione di canoe e reti, alleviando lo stato di miseria in cui vi-vevano con le loro famiglie. Oggi ricorda-no, con le lacrime, la bontà e le attenzioni che questo grande uomo ha riservato a ciascuno di loro. Dedicava il suo tempo e le sue energie pensando sempre come “investire” sulla persona umana. Usando i mezzi persona-li e quanto poteva ottenere dalla propria famiglia in Italia ,aiutava i giovani, soste-nendoli economicamente perchè conti-nuassero gli studi delle scuole superiori e l’università, se meritevoli.E’ da ricordare il sostegno offerto al si-gnor Aurelio Mediante, fi glio di Giovanni Mediante, un vecchio catechista e pro-fessore della missione di Inhassunge. Il giovane Aurelio Mediante, completata la scuola liceale in Quelimane, venne aiuta-to da padre Camillo e fu incoraggiato a completare gli studi universitari in Italia, pagando tutte le spese necessarie perché

la famiglia del giovane non aveva alcuna possibilità. Questo giovane oggi è il dottore Aurelio Mediante, laureato in Diritto Civile pres-so l’Università Pontifi cia Lateranense, at-tualmente il Dr. Aurelio, fi glio del vecchio catechista, lavora a Maputo, nell’assem-blea della Repubblica del Mozambico. Ricordiamo che Camillo, in mezzo ad una guerra feroce e fratricida, si impe-gnò ad accogliere ed aiutare i “rifugiati di Chinde”, popolazione che egli amava, fornendo loro cibo, vestiti, tende.

fra camillo campanelladi Domingos Mavida

Facciamo memoria di uomini illustri...24 anni fa, moriva fra Camillo Campanella trucidato sull’isola di Inhassunge, in Mozambico, insieme ai suoi confratelli Francesco Borrtolotti e Oreste Saltori.Fra Domingos Mavida raccoglie ricordi ed emozioni di alcune persone che hanno conosciuto ed apprezzato l’opera di fra Camillo.

Fra Camillo Campanella

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Il 27 Marzo ricordiamo il martirio di tre Frati Cappuccini, trucidati nel 1989 sull’isola di Inhassunge in Mozambico, mentre erano impegnati nella loro missione di vita in favore di quella popolazione afri-cana. I loro nomi sono: fra CAMILLO CAMPANELLA fra ORESTE SALTORI fra FRANCESCO BORTOLOTTI Fra Camillo, fra Oreste e fra Francesco erano tre Frati Cappuccini che da anni vi-vevano in Mozambico e facevano parte del-la Comunità di Inhassunge, una piccola isola che si trova nel fi ume Bons Senais, affl uente dello Zambesi, posizio-nata di fronte alla città di Quelimane. La loro scomparsa ha segnato la comunità religiosa locale e ha cambiato la vita dei poveri ai quali loro si dedicavano con gioiosa carità. Noi frati cappuccini di Puglia, insieme ai loro parenti e amici vogliamo ricordare il bene fatto e gioire dei frutti del loro impegno e sacrifi cio.

14Fece ogni sforzo perchè potessero, con il proprio lavoro guadagnare il necessario per vivere, incoraggiando le famiglie a formare una associazione per produrre il sale, e così guadagnare quanto serviva per dare il necessario alle proprie famiglie.Tutto questo padre Camillo lo faceva con

grande amore e tenerezza, animava e incoraggiava il popolo, scherzava, narra-va storie e questo per sollevare il morale delle persone che soffrivano a causa della guerra, che procurava sempre disgrazia e morte. Padre Camillo era un uomo che sapeva lottare per la causa del popolo . Il suo impegno era rivolto alla formazione delle comunità cristiane e tutti lo amava-no come un vero padre, poiché parlava ai giovani e li incoraggiava a saper guardare con fi ducia il futuro. Il suo impegno e la sua vita esemplare attirarono in quegli anni molti giovani, i quali entrarono in seminario come aspi-ranti frati cappuccini. Padre Camillo è un uomo da ammirare, un esempio di bontà senza fi nzioni, un uomo di Dio.

Inhassunge 1986 - fra Camillo soccorre la povera gente

InhassunLa tomba dei missionari martiri

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C irca quattro mesi fa, Iddio ci ha donato la gioia immensa di renderci genitori, anche se un parto diffi cile ha destato

non poche preoccupazioni per la salute della mamma e del bambino, che è nato dopo 7 mesi di gravidanza e con un peso di poco superiore al chilo. Ora il nostro cucciolo, stupenda creatura che solo Iddio poteva plasmare in un trionfo di armonia e perfezione, gode di ottima salute e riem-pie in ogni secondo la vita dei suoi genito-ri e delle persone che gli ruotano intorno. Da questa esperienza, abbiamo maturato una sensibilità maggiore verso la vita.I bimbi hanno bisogno di noi, e noi ab-biamo sempre bisogno dell’aiuto di qualcun’altro! Che lo si faccia per mestie-re o per vocazione, aiutare chi ha bisogno riempie di gioia e ci fa vivere meglio! E noi vogliamo divenire quel qualcun’altro, che dopo aver ricevuto tanto aiuto, vuole ora donarlo!I bimbi sono il dono più grande che pos-siamo ricevere. Dobbiamo amarli, rispet-tarli e mai, per nessuna ragione, fare loro del male!

Ci siamo resi conto di quanto lo stile di vita odierno ci ha privato di una delle risorse più importanti di cui disponiamo, ovvero il tempo. Sarebbe bellissimo trascorrere qualche settimana, un mese con chi ha bi-sogno di noi, ma penso anche che non ci si debba sentire in colpa se, a causa della mancanza di tempo, si ricorra al modo più semplice e rapido per aiutare: donare un pò delle nostre risorse economiche, anche in questi tempi di crisi così nera e profon-da! Ed è per questo motivo che ogni qual volta ce ne sia stata la possibilità (e non solo in questa circostanza, in cui ci sentia-mo particolarmente debitori verso Dio e verso il prossimo), abbiamo fatto e conti-nueremo a fare delle donazioni ai nostri fratelli missionari, a che portino un sorriso in più ai bimbi poveri del mondo! Grazie per aver dedicato tempo alla lettu-ra della nostra testimonianza, e grazie se vorrai anche tu sostenere l’opera dei Frati Missionari! Anche quest’anno con l’aiuto dei giovani genitori Giuseppe e Valentina, di Enza e con il sostegno di altri amici il Babbo Natale è arrivato nelle mon-tagne piene di neve del Dukagjin.

aiutare chi ha bisogno

ci fa vivere meglio

Laboratorio Artigianale “La Pietra Scartata”Esiste a Bitritto il laboratorio artigianale “La Pietra Scartata”, che trasformando i rifi uti, dona il ricavato all’infan-zia abbandonata in Italia e fuori. Uno degli ultimi lavori e’ stato la realizzazione di calze per la Befana, donate ai bambini di Dukagjin, in Albania. Ora il gruppo e’ gia al lavoro per la preparazione di uova di Pasqua da donare ai bambini poveri. Su Delta tv, nella rubrica “Fai da Te” spieghiamo ai telespettatori l’esecuzione di manufatti e facciamo conoscere i progetti missionari dei frati cappuccini. Ringrazio tutte le mie instancabili collaboratrici in particolare Mi-ria e Teresa Lucarelli, Maria Alfonsi, Maria Labellarte e la comunita di recupero Don Bosco di Sannicandro.

Enza Taccogna

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di Giuseppe e Valentina Politi di Terlizzi

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Carissimo Antonio,spero che tu sita bene.Ti scrivo per avvisarti che proprio oggi ho provveduto ad effettuare il bonifi co di € 800,00: nella causale ho specifi cato che l’importo oggetto del versamento è da de-stinarsi al progetto 44 “Scuole comunita-rie di Morrumbàla”.Per la festa dei miei 40 anni (ahimè..): a tutti i miei amici avevo chiesto espressa-mente di non farmi regali, ma di destinare un’offerta alla vostra missione in Mozam-bico.Confesso di averli spiazzati tutti perché è nota - scusa la franchezza - la mia avver-sione (e questo è un eufemismo) alle ge-rarchie vaticane. Pensa che, con grande disappunto dei miei genitori, non vado ne-anche a messa. Il motivo che mi ha spinto a questo gesto di solidarietà è la voglia di fare qualcosa per il prossimo, oltre che il rifi uto dell’avidità materiale. Senti, sarà pure retorica, ma è così che la penso.In questo modo ho inoltre sventato il ri-schio di diventare vittima dell’esecrabile pratica del riciclo di regali... Che orrore!!Il fatto poi di conoscerti da anni mi ha facilitato ancora di più le cose perché ho garantito personalmente, davanti a tutti i miei amici, che i soldi sarebbero arrivati dritti dritti nel luogo cui sono destinati, per la realizzazione del progetto indicato.Detto questo, ti pregherei gentilmente di scrivermi, anche via mail, una lettera di ringraziamento che mi piacerebbe pub-blicare su fb (anche per una questione

di trasparenza: lo devo a chi ha risposto con generosità al mio appello), lettera sul-la quale si illustri, anche per sommi capi, in che modo questo piccolo gruzzolo sarà utilizzato.Ti ringrazio per avermi letto fi n qui e per tutto ciò che fai (assieme ai tuoi eroici “commilitoni”) per lenire almeno qualcu-na delle ferite del mondo.E ti saluto con affetto e stima.

Un modo diverso per festeggiare 40 anni

Bambini accoti nel’orfanatrofi o di Chinde

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MonopoliI sigg. Isa e Giuseppe AFFATATO, amici di P. Benito De Caro, hanno organizzato una lotteria tra gli amici di Monopoli, con la collaborazione della sig.ra Francesca MARASCIULO e del gioielliere DI PALMA, metten-do in palio un cammeo realizzato e offerto dall’artista Peppino D’AMBROSIO di Trinitapoli. Il ricavato di € 500,00 è stato donato a Mons. Francisco CHIMOIO, arcivescovo di Maputo, per i bambini dell’Orfanatrofi o SAN ROQUE (Prog. 63).

TriggianoIl gruppo missionario della Parrocchia del SS. CRICI-FISSO, ha organizzato, in occasione dell’Ottobre Mis-sionario, un mercatino del dolce e della pasta fresca in favore del prog. 58, Orfanatrofi o di CHINDE, relizzan-do la somma di € 320,00.

Con immenso piacere vi comunichiamo che le offerte raccolte a partire da aprile 2012 a febbraio 2013 sono state di € 2.400,00 Data l’emergenza alluvione evidenziata da P. Jorge Anasta-cio e fra Domenico Mirizzi, operanti nella discarica di Ma-puto (Mozambico), abbiamo già nei giorni scorsi destinato € 300,00. Il resto delle offerte le abbiamo consegnate nelle mani di Padre Antonio Imperato (segretario delle Missioni dei Frati Cappuccini di Puglia) suddividendole nei seguenti progetti: Progetto 66: Scuola “Beato Zeferino” (Scutari-Albania) € 600,00; Progetto 44: Scuole per la comunità di Mor-rumbala (Mozambico) € 300,00; Progetto 68: Progetto Agricoltura a Nicoadala (Mozambico) € 300,00; Proget-to 58: Casa d’accoglieza per orfani (Chinde-Mozambico) € 300,00; Progetto 10: Sostegno ai missionari (Albania-Mo-zambico) € 300,00; Progetto 49: Mensa San Francesco per i poveri di Quelimane (Mozambico) € 300,00. ....Grazie a tutti gli uomini e donne di buona volontà che si sono resi stru-menti di Sorella Provvidenza! P&B!!!

Gruppo musicale “AKUSIMBA” Taranto

solidarietà

Sanpedro, l’ultimo bambino arrivato ne nostro orfanatrofi o di Chinde. Sua ma-dre è stata violentata da sconosciuti

Confezione-solidarietà realizzata dal gruppo Missionario di giovinazzo. Un grazie particolare all’amico angelo Colalu-ce. Il ricavato, 780 euro, è stato destinato per sostenere l’attività mis-sionaria

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S ono un frate minore cappucci-no, appartenente alla Provincia delle Puglie e sono originario di un piccolo paese del sud-est

barese chiamato Sammichele di Bari. Dal 2004 vivo in Mozambico, nell’Africa Au-strale, sulla costa orientale del continente che si affaccia sull’Oceano Indiano. Abito nella città di Maputo. Sono momentanea-mente in Italia per motivi di studio.Maputo, capitale del Mozambico, con-ta circa un milione e mezzo di abitanti e presenta tutti i problemi e le enormi con-traddizioni riscontrabili nelle altre grandi città dei paesi in via di sviluppo. In meno di 5 minuti di auto si può passare da una situazione di benessere paragonabile quasi ai nostri standard europei a situazioni di grande indigenza. Il bairro (=quartiere) di Hulene è uno dei più popolosi della città di Maputo con i sui 40.000 abitanti assiepati in poverissi-me case a ridosso della discarica munici-pale. Difatti proprio al centro del suddetto bairro giace la discarica municipale con i suoi 10.000 metri quadri di estensione e che raccoglie i rifi uti provenienti da tut-ta la città, soprattutto dalla zona ricca. E quest’ultimo particolare induce moltissi-me persone a recarsi quotidianamente in discarica alla ricerca di cibo o di materiale da rivendere per il riciclaggio. Tra le mon-tagne di rifi uti e le case c’è solo una viuz-za di terra battuta larga 3 o 4 metri. La

gente ci vive tranquillamente e non si ren-de conto di tutti i pericoli che comporta avere una discarica praticamente in casa! Una delle cose che più mi rende triste è che i bambini la scambiano per un parco-giochi. Escono di casa e vanno a giocare tra i rifi uti. Loro oltre a giocarci ci vanno per trovare cibo da mangiare. Ho ancora davanti ai miei occhi la gioia di una bam-bina di 9 anni che mangiava una coscia di pollo raccolta tra i rifi uti... Questi bambi-ni nella maggioranza dei casi o non sono mai andati a scuola oppure hanno dovuto interrompere gli studi per mancanza di possibilità economiche.Le nostre attività sono iniziate in modo molto semplice: abbiamo cominciato con i ragazzi della mia parrocchia ad entrare in discarica e a toccare con mano la terribile realtà di uomini, donne e bambini che per sopravvivere sono costretti a rovistare tra le montagne dei rifi uti.

dalla bella puglia nella discarica di maputofra mimmo racconta la sua esperienzadi Domenico Mirizzi

Fra domenico con un bambino nato nei pressi della discarica

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sogna e lottaè nato così il progetto agricolo boromadi Giuseppe Gammarota di Barletta

I bisogni erano (e lo sono ancora!) immen-si. Abbiamo deciso di cominciare con le centinaia di bambini che affollavano la di-scarica, appartenenti a famiglie poverissi-me per cui i genitori non avevano possibi-lità di mandarli a scuola. Tutte le famiglie incontrate nella discarica poi sono state visitate nelle loro abitazioni per avere un quadro più chiaro della situazione genera-le. Durante le visite si faceva una piccola intervista per conoscere le varie diffi coltà che la famiglia si trovava ad affrontare. Sono venute fuori situazioni veramen-te gravi. Una di questa era la presenza di molti ammalati che non avevano soldi neppure per un minimo di assistenza sani-taria. Questi ultimi ricevevano un imme-diato intervento da parte nostra offrendo loro la possibilità di recarsi all’ospedale

della città e provvedendo poi noi stessi a pagare le prestazioni mediche. Tantissime volte ho dovuto trasformare la mia auto in una ambulanza per portare personalmen-te in ospedale gli ammalati più gravi che avevano diffi coltà nella deambulazione.Tra le varie esigenze presenti in tale quar-tiere una è, appunto, la totale mancanza di un presidio sanitario, sia pur minimo. Per questo motivo stiamo cercando di soddisfa-re questa enorme necessità con la costru-zione di un poliambulatorio che serva a ri-spondere almeno alle patologie mediche di base della popolazione e includendo in esso anche un centro nutrizionale. La struttura di base è già stata costruita. Adesso servo-no fondi per completarla: pavimenti, porte, fi nestre, l’acquisto dell’arredamento, delle strumentazioni mediche....ecc.

C irca tre anni fa, durante una permanenza in Mozambico mi sono recato per la prima volta a Boroma con fra An-

tonio Triggiante e con alcuni suoi collabo-ratori (Arcanjo, Coin e donna Rosa) per visitare quel villaggio nei pressi di Mur-rumbala, a circa 250 Km. da Quelimane.In questa località la cooperativa sociale “Promover o homem”, formata da giova-ni mozambicani e creata da fra Antonio, ha ottenuto in concessione una apprezza-bile estensione di terreno (circa 100 ettari) sulla quale spera di realizzare un progetto agricolo e un allevamento di animali. La comunità di Boroma si sviluppa intorno ad un piccolo centro formato da poche

palhote (case costruite con fango, pali, pietre e paglia) e da qualche loggia (pic-colo negozio rurale), la maggior parte del-la sua popolazione vive sparsa nei campi dove manca ogni forma di urbanizzazioni (acqua, luce, fogna, strade) e vive di quel poco che riesce a ricavare da una agri-coltura di sussistenza, con la coltivazione manuale dei campi. Fra Antonio ci portò a visitare i campi coltivati manualmente e ci spiegò che quell’anno, con l’aiuto di quattro ragazzi, sottratti alla strada, e di un esperto di agricoltura, erano riusciti a produrre alcune tonnellate di mais e di or-taggi, utilizzati per le necessità dei ragazzi della Casa Famiglia e della Mensa dei po-veri di Quelimane.

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Fra Antonio mi illustrò i suoi progetti e mi disse che sperava di realizzare quanto prima un pozzo artesiano ed un impianto di irrigazione, per poi passare da una col-tivazione manuale dei campi ad una col-tivazione intensiva con l’ausilio di mezzi meccanici. Progettava la messa in coltiva-zione di decine di ettari di terreno, della realizzazione di un allevamento di anima-li, la costruzione di un magazzino per la custodia delle attrezzature agricole, delle sementi e dei prodotti agricoli e infi ne la costruzione di alloggi per i contadini me-diante la ristrutturazione di una vecchia e decadente abitazione coloniale che era ridotta ad un rudere pericolante. Lo guar-dai stupefatto mentre mi illustrava i suoi programmi ed a me sembrava che sognas-se ad occhi aperti. Ma il “frate missionario sognatore” con-tinuava a stupirmi! ancora, più avanti in-contrammo lo chef della comunità di Bo-roma ed a lui fra Antonio comunicò i suoi progetti, ipotizzarono perfi no la costruzio-ne di una scuola di agraria nelle vicinan-ze, affermando che “solo l’istruzione po-trà liberare questo popolo dalla povertà”. Mentre parlava vedevo che gli occhi del Capo del Villaggio di Boroma si illumina-vano ed anche lui cominciava a sognare un futuro diverso per la sua comunità e specialmente per i propri fi gli, i più piccoli dei quali con fare gioioso ci circondavano. Contagiato dal “frate sognatore” vedeva anch’egli realizzata nel tempo la costru-zione di una Cappella quale momento di preghiera e di aggregazione per la sua po-vera comunità. Incredulo lo guardavo e mi chiedevo come avrebbe fatto fra Antonio a realizzare i suoi sogni. Ma poi ripercor-rendo mentalmente le principali tappe dei suoi 25 anni di missione in Mozambico e rivedendo i tanti progetti da lui realizzati, nonostante le grandi diffi coltà ambienta-li, considerai che forse anche questi, nella

loro fase iniziale, erano apparsi come so-gni ad ogni aperti: La Casa Famiglia per accogliere bambini orfani e/o che viveva-no per strada, la Mensa di San Francesco per dare dei pasti caldi ai poveri di Que-limane, la scuola Comunitaria Martiri di Inhassunge, che oggi accoglie circa 3.500 studenti, la scuola Artes e Ofi cios, che for-ma professionalmente ogni anno circa 500 ragazzi, il Centro Giovanni Paolo II ed il progetto agricolo di Nicoadala, che hanno ridato dignità alla vita di anziani soli ed abbandonati che vivevano di accattonag-gio per strada ed ancora l’assistenza quo-tidiana data a bambini, giovani, anziani e famiglie povere e indifese di Quelimane. Mentre facevo tali considerazioni ricordai una frase che avevo letto qualche giorno prima a Maputo su un maxicartellone: “SONHA E LUTA” pronunciata da Mi-chel Moises Samora, primo presidente del Mozambico, al suo popolo quando lo in-vitava a sognare per il proprio Paese un futuro libero dalla dominazione colonia-le e affrancato da una condizione di po-vertà assoluta. “SOGNA E LOTTA” è il

Fra Antonio festeggia il natale con la comunità di boroma

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principio al quale si sono ispirati i grandi uomini che hanno segnato in positivo la storia dell’umanità ma è anche il princi-pio di vita dal quale gli amici mozambi-cani traggono quotidianamente la forza (e rabbia) per tentare di cambiare le proprie diffi cili condizione di vita, in apparenza immutabili. Ed è così che il nostro “Frate missionario sognatore”, dopo avere anco-ra una volta sognato un grande progetto, ha cominciato a lavorare e lottare con tenacia e determinazione per realizzarlo, sostenendo il sogno di emancipazione dei nostri amici mozambicani. Superando tantissime diffi coltà è riuscito a ristrutturare la vecchia e decadente casa coloniale trasformandola in un immobile a servizio della Cooperativa, necessario quale sede dei servizi per la coltivazione dei campi. Ha realizzato un pozzo con il quale si provvede a soddisfare il fabbiso-gno quotidiano di acqua per le famiglie del villaggio ma anche per la irrigazione dei campi. Ha dato inizio alla costruzio-ne di una Cappella tanto desiderata dalla

Comunità di Boroma. Ha ampliato il suo progetto agricolo con la messa in coltiva-zione di nuovi terreni e la realizzazione di un piccolo allevamento di animali.In questo progetto fra Antonio ha coin-volto i ragazzi della Casa Familia che al termine degli studi (7 di loro quest’anno si diplomano in Tecnici di Agricoltura) potranno trovare una immediata possi-bilità di lavoro con la concessione in uso di terreni da coltivare. Inoltre dando un più ampio respiro al progetto agricolo, ha inteso coinvolgere nello stesso tutta la comunità del Villaggio di Boroma con corsi di formazione nella coltivazione dei campi con tecniche più appropriate.Come si vede, il sogno del nostro frate si è trasformato in una bella realtà, manca solo la realizzazione nel Villaggio di Boro-ma di una Scuola di Agraria, ma son certo che fra un po’ di tempo scriveremo della sua costruzione. “SOGNA e LOTTA” In Mozambico per mutare la realtà è necessario fare così. Parabens irmao Antonio (Auguri fra Antonio)!!!

La comunità di Boroma

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A venti anni dall’arrivo dei pri-mi cappuccini pugliesi in Al-bania, dovremmo esprimere un sentimento di gratitudine

verso alcuni fratelli rimasti con estrema disponibilità a lavorare in questa vigna del Signore: Sergio La Forgia, Angelo Argese, Bonaventura Mossuto, Giuseppe Maselli, Massimo Tatullo, Antonio Impe-rato, Gjon Sthjefni e Prel Syla, Flaviano Ricciardi e Andreas Waltermann, Landi Marku, Guido Ficocelli e Matteo Di Seclì.Di P. Lorenzo Invidia occorre ricordare l’impegno di iniziatore della nostra stessa presenza. Con la protezione celeste di P. Diego Pedone la missione continua a rice-vere benefi cio e tanto amore. Così grazie anche alle preghiere dei Benefattori de-funti, Pinuccio Spadavecchia e Giusep-pe D’Angelico (Giovinazzo). Con tutto il cuore esprimiamo da queste righe un sen-so di riconoscenza ai grandi Amici viventi della missione: Enza e Gaetano Del Re di Terlizzi, patroni del poliambulatorio di Nenshat; Giovanna Parato e Anna Maria Gentile da Cisternino, Pasquina Poliseno di Palo del Colle; Saverio da Giovinazzo ad Hajmel con Renato Santelia di Bari Palese; e Leonardo Ciardi di Giovinazzo. Il tempo che è passato, specialmente i ven-ti anni di missione in Zadrima, esigono da noi frati minori cappuccini scelte coerenti, un rinnovato impegno nell’evangelizza-

zione di là dal mare, entusiasmo ed azio-ne soprattutto nei giovani frati. Coraggio, dunque, l’Anno della Fede non può essere stato proclamato invano! Abbiamo urgen-te bisogno di partenze gioiose e generose. Con questa grave responsabilità da con-dividere assicuro che il Ministro generale dell’Ordine dei Frati Minori Cappuccini, fra Mauro Jöhri, visiterà la nostra mis-sione nel mese di maggio 2013. L’ultimo grazie a lui, che non si lascia scoraggiare nell’intento di animare e sostenere la fra-ternità ovunque nel mondo. L’esperienza e le parole del Cristo Risorto insegnano che dall’invio di alcuni viene la salvezza per molti.Credo valga la pena ricordare alcune espressioni dell’omelia del Beato Giovanni Paolo II nella cattedrale di Scutari, consa-crando quattro nuovi vescovi per le Chiese di Albania, il 25 aprile 1993.“Questo è il giorno fatto dal Signore”. Giorno di gioia, che il Vescovo di Roma è venuto a celebrare insieme con voi; il Vescovo di Roma, che per lunghi anni ha circondato con la propria preghiera, unita a quella di tutta la Chiesa, la tomba nella quale qui, in questa terra, era stato depo-sto Gesù e il suo corpo mistico che è la Chiesa. È Cristo che ha sofferto nei suoi Confessori: nei Vescovi e nei Sacerdoti, nei Religiosi e nelle persone consacrate, nonché in tutti coloro che nella vostra ter-

noi frati cappuccini di pugliada 20 anni nella terra delle aquiledi Pier Giorgio Taneburgo (ministro provinciale)

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ra sono passati attraverso la sconvolgente esperienza di morte, che ha dolorosamen-te segnato la storia recente […]

Cara Chiesa, comunità cattolica d’Alba-nia, sii fi duciosa e guarda con ottimismo al tuo avvenire! Come in passato hai sapu-to rimanere fedele all’unico Signore Gesù Cristo, anche a costo del supremo sacrifi -cio della vita, sii disponibile ora ad acco-gliere prontamente il Vangelo della carità divina e a testimoniarne con coraggio tut-te le esigenze. Da’ l’esempio di un amore senza condizioni, di un amore che va al di là delle offese ricevute e che anzi, dimen-

ticandole, è pronto ad offrire il perdono ai propri persecutori. Gesù sulla croce, pregando per i suoi cro-cifi ssori, ha chiesto al Padre di perdonarli “perché non sapevano quello che faceva-no” (cf. Lc 23, 34), e nel “Padre nostro” ha insegnato a noi a completare la richiesta a Dio della remissione delle colpe personali con la disponibilità a perdonare a nostra volta. Abbiate sempre presente al vostro spirito gli insegnamenti del Maestro divi-no soprattutto in quest’ora di cambiamen-ti sociali e potrete collaborare a scrivere pagine di vera e piena riconciliazione na-zionale nella storia del vostro Paese”.

Fra Piergiorgio ministro provinciale a Nenshat1

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I frati minori cappuccini di Puglia da anni hanno gettato le loro reti in terre lontane come il Mozam-bico e l’Albania, permettendo alla

Parola di Gesù di diffondersi. Questo mandato dona a noi frati di Puglia la possibilità di avere un volto universale, capace di raccogliere e sintetizzare la bel-lezza di quei tanti volti che i nostri missio-nari hanno incontrato e anche oggi incon-trano! Sull’esempio del Maestro, il quale chiama e suscita “desideri folli”, i fratelli in missione spendono vita, forze ed entu-siasmo per l’evangelizzazione. La predica-zione della Parola di Dio è accompagnata e sostenuta da altre attività di tipo caritati-vo: l’educazione nelle scuole, la cura degli infermi, gli orfanotrofi , le mense per i po-veri; i missionari spendono generosamen-te del tempo visitando i poveri in luoghi indecorosi come le discariche di Maputo, visitando le famiglie in luoghi più diffi cili da raggiungere, come Dukagjin e Kryezi, le soccorrono nelle loro miserie, sono di-sposti ad ascoltare le paure e le angosce,

ad asciugare le lacrime, oltre che ammini-strare i sacramenti e invitarli alla preghie-ra per permettere “l’incontro che salva”.Essere missionari, ieri come oggi, abbrac-cia un’infi nità di cose da fare, da sostituire e creare, questo è possibile perché lo si fa nel nome di Gesù! Gli stessi apostoli rie-scono a fare qualcosa solo con la forza che viene dal Risorto! Ciò che caratterizza la Chiesa è il suo essere comunità; la fede è tale se è vissuta nella e con la comunità, ecco perché un cristiano come un mis-sionario quando agisce nella solitudine si deve confrontare con l’insuccesso! Un missionario non è un “superuomo” che chissà per quali poteri riesce a fron-teggiare e risolvere ogni problema e ne-cessità, la sua missione è quella di creare l’incontro con Dio e per fare questo ha bi-sogno di ognuno di noi. Da ciò consegue la bella intuizione dei nostri frati di vivere e far vivere le giornate missionarie! Esse rappresentano un’occasione per tanti laici e laiche, suore e frati, sacerdoti, bambini e giovani di poter divenire compagni di

anche tu

come gesùle giornate missionarie dei cappuccini di puglia

anche tu

come gesùle giornate missionarie dei cappuccini di puglia

di Matteo da Seclì

Fra Matteo da Seclì con la comunità Rom a Scutari. Attualmente studente di teologia a Bari. Animatore e collaboratore del segretariato missioni

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viaggio e di missione di coloro che sono impegnati direttamente in questo campo. Oggi il segretario delle missioni cappuc-cine è fra Antonio Imperato, aiutato in modo part-time da me e da fra Gaetano Pasqualicchio; quasi ogni fi ne settimana ci rechiamo nei nostri conventi o nelle par-rocchie per far comprendere, conoscere le nostre missioni e sensibilizzare i cuori all’evangelizzazione ad gentes. Nelle celebrazioni di tali giornate missio-narie, con gioia e non poca fatica, spez-ziamo la Parola durante l’Eucaristia, in-contriamo i vari gruppi parrocchiali per

un confronto più diretto, per proporre la possibilità di vivere la fede con un orizzon-te più allargato, uscendo dalla solita routine. Cerchiamo di far comprendere che ogni cristiano è missionario per il battesimo e che non possiamo delegare nessuno, ma è opportuno farci compagni di viaggio e di missione. Le giornate missionarie quin-di non sono una sterile e passiva raccolta di fondi per fi nanziare i nostri progetti, ma rappresentano una possibilità data ad ognuno di partecipare attivamente e da protagonisti alla missione che Gesù ci ha affi dato. Al fattore caritativo economico

Nei tre giorni dedicati alle Missioni (2-3-4 No-vembre c.a.), nella chiesa dei Cappuccini di Molfetta, abbiamo gradito la presenza fra noi di fra Antonio Imperato, responsabile del ser-vizio del Segretariato missioni e di fra Matteo. Nelle tre serate ci hanno parlato della situazio-ne drammatica di questi paesi lontani, in cui manca tutto, dove si muore per una semplice diarrea o una semplice infezione, dove ci sono persone che portano un fardello sproporzio-nato sulle loro spalle, fatto di miserie, ingiu-stizie e disuguaglianze. Fra Antonio ringrazia per quanto abbiamo fatto e faremo per le Missioni, ma aggiunge che il problema della povertà non si riduce solo facendo mercatini per ricavare fondi da mandare in quelle zone povere. Tutti dovremmo attivarci a sostenere il progetto per la realizzazione della pace nel mondo.A partire dai governanti i quali , attraverso le loro politiche di governo dovrebbero fare di più per promuovere la giustizia sociale, il ri-spetto per la dignità dell’uomo, l’equa distri-buzione delle ricchezze della terra, aiutando le nazioni che più necessitano. Per fi nire alle persone come noi, che nel nostro piccolo, pos-siamo fare qualcosa di grande per i fratelli che

non hanno nulla. Non possiamo tenere a bada la nostra coscienza semplicemente offrendo pochi spiccioli a chi ne ha bisogno. Motivo per cui vorremmo sensibilizzare le Istituzio-ni che ci circondano, perché non dimenti-chiamo, loro e noi, queste realtà, presi come siamo dai problemi da affrontare giorno per giorno. Abbiamo dunque pensato di distribu-ire il giornale “Missionari nostri” nelle scuole, perché sia argomento di discussione tra inse-gnanti, alunni e colleghi, in modo da diffon-dere la conoscenza del problema, per cerca-re il modo migliore per abbatterlo, partendo dai più piccoli. In altre parole c’è bisogno di tanta “carità”, la virtù che ci porta a vedere nell’altro il fratello da amare e da aiutare, sia che sia vicino, sia che sia lontano. Col nostro rettore fra Francesco abbiamo deciso, inoltre, di dedicare, una volta al mese, un giorno di preghiera per i missionari e per le popolazioni che si trovano in diffi coltà. Pregare, raccogliere fondi, sensibilizzare tutti ad aprirsi ad un nuovo modo di pensare per aiutare l’ “altro” che si trova in diffi coltà. Questa è l’iniziativa che porterà avanti la Co-munità dei Cappuccini di Molfetta, confi dan-do nell’aiuto del buon Dio.

nuovo gruppo missionario a molfettadi Maria Rotondella

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si unisce un concreto tessuto di relazioni umane che si creano nel nostro soggiorna-re nelle parrocchie e nelle fraternità, ini-ziando dai frati e dai fedeli che frequenta-no i nostri luoghi. Quanto affermo non è poesia, ma lo vedo incarnato nei tanti laici e laiche che in quei giorni sono impegnati con noi in questa attività missionaria, edi-fi candoci con la loro fede e con la disponi-bilità gratuita che li porta al sacrifi cio; ciò ci incoraggia a continuare con entusiasmo a svolgere questo nostro compito.

La missione è relazione, così come il de-naro raccolto è segno di una relazione vissuta nella fede, perché è frutto di gesti di carità! Si comprende ora come tutto il lavoro che si compie in missione è frutto di una comunità che nella fede e in tante umili espressioni vive e abbatte ogni confi -ne. Sentendoci famiglia universale, ringra-ziamoci e riteniamoci “tasselli fondamen-tali” che realizzano il grande mosaico del Regno di Dio in mezzo a noi!Allora, anche tu come Gesù, donati!

uando si va a Dukagjin per la prima volta, non si sa bene a cosa si va in-contro. Tutti coloro che ci erano già stati avevano defi nito l’esperienza come

magica. Ok, magica, ma perché? Ho deci-so di partire per la prima volta quest’esta-te. Non ci ho pensato tanto. Ho agito di istinto ma sentivo che sarebbe stata la cosa

giusta. Ho conosciuto i miei compagni di avventura sul traghetto. Diciotto perso-ne totalmente diverse l’una dall’altra . E’ sorta spontanea la domanda: “Che cosa ci accomuna?”. Era impossibile darsi una risposta! Percorrendo il lungo e duro tra-gitto per arrivare alla meta, diverse volte mi sono chiesta se ne valesse veramente la pena. Anche in questo caso non sono riuscita a darmi una risposta sensata, forse

troppe domande per una

semplice risposta

di Federicada Campi Salentina

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perché in cuor mio sapevo che le rispo-ste sarebbero arrivate a esperienza fi nita. Ma non ho aspettato 15 giorni. E’ basta-to vedere in lontananza quella chiesetta immersa tra le montagne per capire che l’esperienza magica stava già avendo ini-zio. Il potere della natura alle volte è tal-mente forte da riuscire a sorprendere an-che i più increduli.Il giorno dopo mi sono resa conto che Du-kagjin non aveva di magico solo il pano-rama. Lo sguardo e la gioia di tutti quei bambini che aspettavano con ansia di gio-care insieme appagava ogni sforzo e dava felicità. Poveri, li defi niremo noi, e tuttavia sanno essere felici, sanno sorridere e voler-ti bene anche se la tua presenza sarà solo passeggera. Hanno un senso dell’ospitalità e della disponibilità che si stenterebbe a credere. Hanno poco eppure lo vogliono

condividere con te. Quindici giorni a Dukagjin sanno darti molto! A Dukagjin non si guarda la televisione, si guardano le stelle, innumerevoli stelle in un cielo così grande da emozionare anche i più duri di cuore. Qui non si gioca a “chi vuol essere milionario” ma a chi vede più stelle cadere. A Dukagjin non si mangia in ristoranti pieni di gente che urla per essere servita prima degli altri , si mangia attorno ad un tavolo condividendo i prodotti della terra che la gente del luogo ti dona.A Dukagjin l’amaro non si prende al bar con l’amico di sempre, il raki si beve attor-no al fuoco con persone mai viste prima, che ti aiuteranno a comprendere il vero senso della vita.Perché a Dukagjin “tutto sta!”

Vuoi venire con noi in Albania?

Il “Progetto Dukagjin” è pronto a ripartire!Dal 21 luglio al 17 agosto 2013 (le date sono indicative, ma so-stanzialmente corrette), saremo a Dukagjin per il nostro consue-to mese di attività con i nostri fratelli e amici albanesi.Organizzeremo corsi di lingua italiana e inglese per i bambini e i ragazzi, oltre ad attività di laboratorio e ludiche. Cerchiamo, inoltre, medici volontari (dentisti, oculisti, medici generici) che possono e vogliono mettersi al servizio della popo-lazione.Per informazioni di vario genere o per offrirci il vostro aiuto, riferitevi a:Carmela Zaza: cellulare 3470327990; e-mail: [email protected] anche visitare il nostro sito all’indirizzo www.dukagjin.eu.

Vi aspettiamo!

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Da Quelimane Corso di formazione per gli operatori sociali Il giorno 23 gennaio in Cooperativa è iniziato un corso di formazione rivolto agli operatori della cooperativa; vi hanno partecipato 18 persone tra responsabili dei vari progetti e operatori.Il corso ha come obiettivo quello di rinsal-dare il senso di appartenenza ad gruppo che lavora in modo cooperativo con par-ticolare attenzione alla struttura organiz-zativa e ai processi di comunicazione. Il percorso, accompagnato da due formatori italiani che fanno parte dell’Associazione Assistenti Sociali Senza Frontiere, è stato strutturato in 4 incontri collettivi alternati a affi ancamento formatore-operatore del-la cooperativa.

Da Casa FamigliaDal mese di gennaio sono cominciate le scuole, pertanto i bambini di Casa Fami-glia sono già impegnati nelle lezioni. Han-no ricevuto tutto quanto poteva garantire loro un buon avvio d’anno, sia materiale scolastico che per l’igiene personale.Il giorno 27 gennaio 20013, quindici ra-gazzi di Casa Famiglia sono stati trasferiti a Morrumbala dove, oltre a frequentare la scuola elementare locale che comprende le classi dalla IV alla VII, parteciperanno ai lavori previsti nell’ambito del Progetto Agricoltura (Pr. 68) in località Boroma. I ragazzi sono molto contenti di questa

nuova esperienza, che rappresenta per loro una grande opportunità di forma-zione e di lavoro. Infatti si prevede , in un prossimo futuro di istituire in loco una Scuola Agricola ad indirizzo avicolo. At-tualmente sono assistiti da due responsabi-li, Oreste e Mendes, inoltre ogni settima-na un responsabile della Cooperativa va a supervisionare l’andamento del progetto.

Il responsabileRogeiro Camaro

Da Inhambane, Istituto Sao Josè... Abbiamo iniziato l’anno con 70 bambi-ne tra i 9 e i 18 anni che frequentano dalla V alla XII classe. Sono tutte molto anima-te e impegnate nello studio, benchè alcune siano in precario stato di salute. A causa delle forti piogge abbiamo fermato i lavori di pitturazione dell’Istituto e di costruzio-ne del serbatoio dell’acqua. Buon anno e saluti da tutte le suore.

Suor Palmira Fernanda NguetsaDirettrice dell’Istituto

Da Monsignor Chimoio, Vescovo di MaputoCarissimi,Ho ricevuto il materiale del container il 14 gennaio 2013, tutto è arrivato bene. Che Dio benedica voi e chi ha offerto, il materiale scolastico è stato molto utile per l’Orfanotrofi o S. Roque, i bambini sono stati molto grati e contenti.

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Anche i libri delle omelie di Padre Leone sono arrivati correttamente. La macchina delle ostie sta funzionando bene, le ostie escono senza frantumarsi, questa è stata la realizzazione di un mio sogno. Nella regione di Xai Xai c’è stata un’inon-dazione che ha fatto 45 vittime, molti han-no cercato scampo sui tetti delle case o su-gli alberi.Manca l’acqua e il cibo.

Francisco Chimoio Progetto 45 Casa Madre Clara: laurea di Lucia TivaneIl 23 novembre 2012 Lùcia Tivane, bor-sista di OASI, si è laureata in Scienze dell’Educazione. Lei è molto felice e molto grata ad OASI e a tutti i benefattori che

Ormai da alcuni mesi non ho più la re-sponsabilità del Segretariato Missioni Estere, a causa del peso degli anni e della malferma salute. Ripercorrendo in questi ultimi tempi la mia vita di frate, di missionario, di ani-matore delle missioni, sono pervenuto ad una conclusione evidente almeno per me: lo spirito missionario resta il cardine della mia vita. Un missionario non smette mai di essere tale. L’esperienza della sofferenza ha fatto solo cambiare il mio modo di essere missio-nario. Non più l’attività a volte frenetica della ricerca di aiuti, gli incontri con grup-pi, animatori, benefattori, le giornate mis-sionarie a volte estenuanti, ma così ricche di incontri, gli impegni rincorsi in modo

suo tramite le hanno consentito di rag-giungere questo grande traguardo del-la sua vita. Grande è stata la festa tra le compagne di Casa Madre Clara alla neo laureata. Grazie di tutto

Suor Ana PaulaResponsabile di Casa Madre Clara

Lucia Tivane

La missione continua nella vita e con “Oasi”

P. Benito De Caro

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di Benito De Caro

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affannoso…, Sono venuti lunghi giorni di sofferenza e di contatto con la sofferenza degli altri, ancora tante vite sfi orate, av-vicinate, toccate, tante dimostrazioni di solidarietà, di affetto, di amicizia e anche di indifferenza, tanto dare, ma ancor più ricevere. Ecco Signore, ti offro tutto e ti ringrazio di quello che ho ricevuto! Sem-pre il pensiero correva alle sofferenze del Mozambico e del popolo che soffre, ai fratelli missionari e al loro impegno, come aiutarli da una corsia di ospedale? Signo-re, fallo tu per me! Non è mancato chi è venuto a trovarmi per dare un obolo per le missioni, per far-mi sentire ancora capace di mietere quello che ho seminato: Giuseppe e Isa Affatato

di Monopoli, Franco di Giulio e Nicola Napoletano di Triggiano, Nicola Scale-ra di Altamura, tanti amici nuovi ed altri antichi o ritrovati. Ho sentito le preghiere dei tanti benefi cati: ora sento che devo re-stituire. Perciò a tutti i benefattori voglio dire che, a seguito dell’avvicendamento col nuovo Segretario delle Missioni Este-re, anche se con il mio nuovo modo, non farò mancare il mio contributo nell’opera a sostegno dei Missionari e dei progetti di OASI, continuando a collaborare con questa nostra Associazione fornendo at-traverso la stessa informazioni sui progetti che continueremo a portare avanti e di cui sarà dato conto attraverso Missionari No-stri.

Aldeia da PazCarissimi amici del segretariato e di Oasi con gioia abbiamo accolto nella nostra casa fra Antonio durante la sua visita in Mozambico.Vogliamo raccontarvi brevemente la si-tuazione del nostro orfanatrofi o. Molte bambine che abbiamo accolto ul-timamente sono orfane, a causa del virus HIV-Sida e alcune sono sieropositive. Ab-biamo, inoltre, serie diffi coltà con alcune che entrano da noi in età avanzata e sono in ritardo con gli studi. 5 ragazze sono nella 12 classe e desiderano iscriversi, il prossimo anno scolastico, all’università di Quelimane, perciò già da ora chiediamo un vostro aiuto. Vi mandiamo una foto con le nostre piccole bambine , un dono speciale di Natale. Si chiamano Ana Ma-ria e Marinela. Fra Antonio ha aggiunto alla prima il nome di Patrizia e alla secon-da Rossella. Lo vogliamo ringraziare perchè ha dona-to loro tanto buon latte per neonati, pan-nolini, dolci e altri generi alimentari e con

lui ringraziamo tantissimo Rossella e i ge-nitori della sua amica Maria, entrambi di Molfetta, che hanno permesso tutto ciò.

Le suore responsabili

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Le nuove bambine accolte

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Padre Leone Innamorato responsabile delle scuole comunitarie proggetto 44

Il nostro infaticabile padre Leone ci scriveCarissimi benefattori delle scuole comuni-tarie pace a voi! Grazie al vostro contribu-to, nonostante le diffi colta’, tanti bambini possono accedere alla cultura di base. Al-cuni mesi fa’ presi la decisione di chiudere 10 scuole per poter aumentare lo stipendio degli insegnanti. Dovetti pero’ ricredermi perche’ vennero a parlarmi alcuni diretto-ri. Mi chiedevano di lasciare gli stipendi più bassi e di non chiudere alcuna scuola. Ovviamente io acconsentii. Tutto ciò mi fece profondamente meditare su quanto poco avevano pensato ai propri interessi e a quanto invece fosse grande l’amore per i piccoli fratelli. Anche quest’anno quindi la ricompensa mensile per ogni insegnante sara’ l’equivalente del costo di un capret-to, 15 euro al mese. Un ringraziamento

speciale va’ a Padre Benito e al nuovo se-gretario delle missioni fra Antonio Impe-rato, che Iddio dia tanta salute ad entrambi. Proprio in que-sti giorni fra Antonio è qui in Mozambico per visitare le nostre missioni. Mi ha promesso tutto l’appoggio neces-sario per mantenere aperte le scuole per il 2013 e per tradurre i Vangeli in lingua Lolo. Buon 2013 a tutti voi carissimi be-nefattori.

rrrrrrrerererererereee i i i iii iiii V V V VVV V VV V VVVVananananananannananangegegegegegegeggegg lilililililillllillli i iiiiiii iiin nn n n nn lilililililll ngngngngnggngnggguauauauauauauauauauaauaa tututuututuuttuut ttttttttttttttttttttti i i i iiiiii vovovovovovovovovovooi ii i i ii cacacacacacacacacaacac riririririririririr sssssssssssssssssssssimimimimimmimimimimimimimmi i i iiiiii bebebbebebeebebebebebbeb ------

In ricordo di fra GiovanniPace e bene, carissimi lettori di “missionari nostri”,son o fra Francesco Carella. Da pochi mesi i miei superiori mi hanno mandato nel con-vento di Alessano per continuare il lavoro immane del nostro Fratello Giovanni Gian-freda, che per decenni ha visitato una cinquantina di paesi Salentini, distribuendo il calendario missionario e raccogliendo l’offerte di sante messe per sostenere le nostre missioni. Adesso io, insieme a fra Angelo Argese, che vive nel convento di Scorrano, visitiamo tante famiglie che ancora aspettano la visita e le parole del fratello Giovanni. Speriamo di riuscire bene, onorando così la sua memoria e il suo apostolato. Vi lascio con le parole del mio amico, fratello e maestro Giovanni, che noi frati abbiamo trovate su un suo quaderno:

Sento impellente il bisogno di guardarealla fi ne della mia vitae di dire con tutto il cuore a Dio:Grazie, grazie; sei stato molto buono con me:a te la lode e il ringraziamento.........Il ricordo dei miei cari benefattorilo porterò all’al di làUn forte abbraccio a tutti

Ps: Un grazie anche a te Fratello Francesco Carella per tutto quello che fai per i nostri missionari e per le nostre missioni. Antonio

Fra Francesco Carella e fra Giovanni nel Convento di Scorrano

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Casa Esperança è un orfanotrofi o della Diocesi di Quelimane, che accoglie bam-bini orfani o in situazioni diffi cili in quanto le famiglie versano in condizioni di pover-tà assoluta oltre ad essere affl itte, in alcuni casi dal problema dell’AIDS.All’inizio del 2012 i ragazzi ospitati erano 35, iscritti a diverse scuole, sia primarie che tecnico professionali (Arti e Mestieri e una Scuola privata con accesso a borse di studio) dalla primina alla XII classe. Verso metà aprile abbiamo accolto un ra-gazzino che venne da noi in cerca di la-voro, ma essendo troppo piccolo, abbiamo fi nito per accoglierlo, affi dandogli il com-pito di prendersi cura dei più piccoli per accompagnarli a scuola; la direttrice della scuola São Carlos Luwanga Graças, Suor Ermelinda Manuel, gli ha consentito di partecipare alle lezioni.Un ragazzino, Mariano Moreira, nel pri-mo trimestre se n’è andato perché non ri-usciva ad adeguarsi alle regole della Casa, a mantenere l’ordine e la disciplina. A fi ne anno, dopo gli esami, un altro ragazzo, Salvador Colete, è stato allontanato per-ché indisciplinato e responsabile di furto, il suo comportamento era di cattivo esem-pio per gli altri bambini. E’ stato bocciato e non ha fatto gli esami del secondo pe-riodo.Lungo tutto l’anno abbiamo tenuto incon-tri regolari con i ragazzi per discutere su problemi della vita della Casa e sul loro comportamento. Abbiamo avuto anche incontri con i familiari, ma sono stati in pochi a rispondere al nostro invito. Durante l’anno i ragazzi hanno parteci-pato al catechismo e ad altre attività orga-nizzate dalla suola. Con i fondi di OASI siamo riusciti a riparare un pollaio già esi-stente, abbiamo cominciato l’allevamento di polli per migliorare la dieta dei bam-bini.I risultati scolastici sono stati abbastanza buoni, su 35 ragazzi sono stati bocciati

Quelimane, Casa Esperança

cinque, Quanto al comportamento stanno migliorando abbastanza, per prima cosa stanno prendendo coscienza dell’impor-tanza dello studio per riuscire nella socie-tà, frequentando scuole diverse imparano che studiare è il miglior modo di superare le diffi coltà.Attualmente, lavorano nella Casa cinque persone, compreso una per il sostegno sco-lastico, per ridurre le spese abbiamo ridot-to il sostegno ad un insegnante, in seguito saranno i più grandi che aiuteranno i più piccoli, già iniziano a farlo. Per il 2013 Casa Speranza accoglie 35 ragazzi, uno in più di quanto consentito dall’Assistenza Sociale, speriamo che que-sto non costituisca un problema.Quattro ragazzi, iscritti all’XI classe, avrebbero dovuto frequentare il corso di insegnanti se avessero avuto la media di 12 richiesta dal Ministero dell’Istruzione, ten-teremo quindi di inserirli in vari corsi. Di questi, due passeranno a vivere nel con-vitto 25 Settembre, assicureremo loro il nostro sostegno per il materiale scolastico.Solo nella scuola primaria le iscrizioni sono gratuite, in tutte le altre abbiamo af-frontato le spese di iscrizione con i fondi inviatici a dicembre; occorre anche prov-vedere al materiale scolastico, per questo chiediamo il vostro aiuto. Vi ringraziamo per quanto potete fare in favore di questi ragazzi bisognosi.

La direttrice: Irmã Maria Idalina Patiarmrmmmmã ã ã ãã ã MaMaMaMaMaMMaMaMaariririririririria a a a aaa IdIdIdIdIdIdIdIIdIdIddI alalalalaalalaallalla inininininininiina aa a a a aaa aaaa PaPaPaPaPaPPaPaPaPaPaPaPaP tittitititititit aaaaaaaaaa

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PROGETTI“adotta un progetto”Contribuisci anche tu alla realizzazione:Progetti 10-69 c/c postale allegato n. 292706Segreteriato Missioni Estere CappucciniVia Crocifisso, 52 - Giovinazzo (Bari)

Progetti 12 - 13 - 22 - 27 - 30 - 44 - 45 - 49 - 52 - 5859 - 63 - 64 - 66 - 68 - 71 Sostenuti da OASI, fiscalmente deducibili, c/c postale: 17510702 OASI - ONLUS Via Abbrescia, 104 - Bari

PROGETTO 10 - SOSTIENI LA VITA E IL LAVORO DEI NOSTRI MISSIONA-RI E I GIOVANI FRATI IN FORMAZIONEDa diversi anni i frati missionari vivono fi anco a fi anco con la gente del Mozambico e dell’Albania condividendo la vita diffi cile sotto svariati aspetti. Tanti sono i traguardi raggiunti ma tanto altro resta ancora da fare. Sostenere l’opera dei missionari signifi ca fornire loro gli strumenti adatti per portare avanti la loro missione e contribuire anche alla for-mazione dei giovani che, volendo abbracciare l’ideale francescano, si rivolgono ai frati perché li aiutino a scoprire la volontà del Signore nella loro vita.

PROGETTO 12 - MATERIALE MEDICO-SANITARIO - sostenuto da OASI, fi scalmente deducibile, CCP n. 17510702La situazione sanitaria è il settore più fragile del Mozambico. Aids, malaria tubercolosi sono le maggiori cause di morte per mancanza di medicinali. Vogliamo sostenere l’opera di P. Aldo Marchesini, Primario dell’Ospedale di Quelimane.

€ 1.000 Aprile Maria Teresa - Taranto; O.F.S. - Taranto; € 200 Scuro Francesco e Tina - Campi Salentina; €

150 Rampino Maria Teresa - Campi Salentina; € 130 De Nigris Grazia - Andria; € 100 Lagioia Teresa - Trig-giano; Campanella Vito - Cisano Bergamasco; € 50 Galati Teresa Francesca - Surano; Giannelli Vincenzo - Triggiano; La Gioia Teresa - Triggiano; € 25 Schiavone Maria - Bari;

€ 300 Laterza Nunzio Paolo - Montescaglioso; € 200 Migliorini E. - Salerno; Monticchio Crocifi so Campi Sa-lentina; € 150 Cascione Giuseppe e Ficarella Antonietta - località?; La Sala Clementina - Vaglio Basilicata; € 100 Nicoletta Fabio - Brindisi; € 100 Campanella Vito - Cisano Bergamasco; € 70 Paradiso Melody - Tri-nitapoli; € 50 Basile Rosaria - Bari; Camporeale Vito - Molfetta; De Michele Maria Rosaria - Bari; Lucrezia Nunzia - Barletta; Nocioni Angelo e Anna - Brindisi; O.F.S. Chiesa Cappuccini - Molfetta; € 25 O.F.S. Chiesa Cappuccini - Molfetta; Paganella Elibella - S. Paololo Civitate; € 20 Cazzato Maria - Corsano; Contangelo Matteo - Montescaglioso; Contangelo Matteo - Montescaglioso; De Salvo Giacinto - Corsano; Spina Angela - Francavilla Fontana; Tanzi Daniela - Bari; € 10 Spina Angela - Francavilla Fontana;

PRROGOGETETTOTO 1 122 -- MAMATETERIRIALALEE MEMEDIDICOCO-S-SANANITITARARIOIO - - s sosostetenunutoto d daa OAOASISI, fi sscalmente deducibile, CCP n. 17510702LaLaLaLaLaLaLaLaLaLLaLaaaa s ss ssss itittititttitituauauau ziziziziziziziziziiionononononononnnnnone e e e e eee eee e e e e ee sasasasasassasasassassassasaanininininininnninnnnnn tatatataaatatatataaaaaaataariririririrririrr aa aaaaaaaaaaa èè èèèèè è è èèèè èèèèèè ililililiiliiiil ssss ssssssssssetetetetetetetettetetetetetettetettototototototootototootooot rererererererereeeee p pp p p pp pp pppppppiùiùiùiùiùiùiùiùiùiùiùiùiù ff f ff ff ff ff ffffrarararararararararaararararragigigigigigiggigigigigiigig leleeleleleleleeleleleleee d d d dd d d ddddddddeleleleleleeeeellell MMM MMMM Mozozozozozozozo amamamamamamamammmamamaaamamama bibibibibibbbicocococococooo.. .. . AiAiAiAiAAiAiAAAiAiA dsdsdsdsdsdssdsdsdssdsddss, , , , ,,,, ,,,,mamamamamamamamamamamammam lalalalalalalalalalall ririririririrrrrirria a a aa aa aa a ututuutututututuuuubebebebebebebebbebebeebercrcrcrcrcrcccrcr ololoooooo osososi i sosooonononno l lle e e mamamammmmmmmammmm gggggggggggggggggggggiioioiii ririririririrri c ccc c c cccc ccccauauauauauauauauauauuauauuaausesesesesesesesseseseseseseee d dd d i i i momomomommomomomomomom rtrtttrtrtrtrtrtrtrttrttteee ee eeeeeee pepepepepepepepepepeepepepeeerr r rr r rr r mamamammammmmmmmmancncncncncncnnncnncanaananananananannnzazazazazazazazazazaaa dd d d d d d d ddd ddd iii i iii ii iiimememeeeeeeeeedidid cicinanannananananannannn lililiilllil . . VoVoVoVoVVoVoVVoVVV glgllglllliaiiaiiiaiiamomo ssosososo tetetetetetetteeeenennenenenennennneerereeee l llllllll’o’ooooooooopepepepeppepepppp raraaaaaaaaa d d d d d d dd dddddi iiiiiiiii P.PP.P.PP.PPPPPP A AA A AAAAAAAldldldddlddldldldddddo o o o o oo ooo MaMaMaMaMaMaMMaMMaMarcrcrcrcrcrcrcrcrcr heheheheheheheheheheheheeesisisisiisisisisssissss ninininnininininininninn , , ,, , PrPrPrPrPrPrPrPPrPrPrPrrrimimimimimimimimmimimimimmmararararararararararara ioioioioioioioioioo dedededededeedededeed llllllllllllllll’O’O’O’’’’’’’’ spspspspspspspsppspededdededededededeeedalalaaaaaaaa e e eeeeee dididdididididddd Q QQQ QQQQQQQueueueueueueueueuueliliiliilililiililimamamamammammmm neneneneneneneenene. .. ..

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PROGETTO 13 – RECUPERO BAMBINI DELLA STRADA – Sostenuto da OASI, fi scalmente deducibile, CCP n. 17510702I bambini sono la categoria più esposta alle conseguenze della povertà: fame, malattie, nudità, evasione scolastica, ecc. Nella città di Quelimane sono molti quelli che vivono per strada; vengono accolti i maschietti nella Casa Speranza gestito dalla Diocesi di Quelimane e le femminucce nel Villaggio della Pace e nell’Istituto Livramento retti dalle Suore Francescane. Possono essere sostenuti con adozioni a distanza con Euro 25 al mese.

€ 300 Laterza Vittoria - Montescagliso; Seregola Angela - Barletta; Basile Nicola - Andria; Glionna Luisa - Andria; Loragno Olga - Andria; Marzocca Tina - Andria; Pellegrino Vanna - Andria; Pertuso Enza - Andria; € 250 Ciccarelli Maria - Bari; € 200 N.N. - Cisano Bergamasco; € 150 Arena Marianna - Tricase; Baldas-sarre Angelo - Ruvo di Puglia; € 115 D’ambrosio Cataldo - Francavilla F.; € 100 Marzo Silvana - Taranto; Campanella Vito - Cisano Bergamasco; D’Aloia Elio - Taranto; Farachi Umberto-Brindisi; € 75 Piccoli Amici - Scorrano; Trono Giuliana - Brindisi; € 60 Lucy - Taranto; La Maddalena Francesca - Bari; € 50 Montanari Roberto - Brindisi Casale; Di Giovanni Anna Maria - Bari; Nobile Caterina - Matera; Cifarelli Anna - Al-tamura; O.F.S. Chiesa Cappuccini-Molfetta; Cassandro Vincenza - Francavilla F; € 26 A.S - Bari;.; € 25 Conteduca Angela - Barletta; De Matteis Daniele e Annamaria - Campi Salentina; N.N. - Molfetta; O.F.S. Chiesa Cappuccini - Molfetta; Presicce Ada- Scorrano; Russo Antonia - Alessano; Berardo Antonio - Molfet-ta; Coviello Pasquale - Giovinazzo; Di Pino Angela - Triggiano; De Santis Marzia - Brindisi; Di Giulio Paola - Brindisi/Casale; Fucilli Gaetano - Bari; Petit Carla - Brindisi/Casale; Petrosillo Anna - Taranto; Pomodoro Vito - Molfetta; Russo Antonia - Alessano; € 20 Lapesara Maione Maria Teresa - Brai (pro Nicoletta); Lazzari Maria Angelica - Castro; Lazzari Maria Angelica-Castro; € 15 La Penna Giuseppe - Francavilla Fontana; €

10 Frongia Ines - Tricase.

ADOZIONI€ 750 Cataldo Vito - Triggiano; € 600 Variale Gennaro - Bari; € 500 Buonacara Rosalia - Barletta; Di Staso Maria Pia e Francesca - Trinitapoli; € 300 Gentile Antonia - Corato; Marchese Elisabetta - Triggiano; Poli-seno Pasqua - Palo del Colle; Sfregola Lucia - Barletta; € 200 Rizzelli Maria Cristina - Brindisi Casale; €

156 Cezza Giorgio Giovanni - Maglie; € 150 Allegretti Aurora - Alessano; Cortese Giacinta - Taranto; Didio Domenico - Montescaglioso; Signorile Anna - Triggiano; Traversa Anna - Taranto; € 100 Biondi Giuseppe - Bitritto; De Barba Maria Antonietta - Lucugnano; de Gregorio Vito - Triggiano; Dragone Maria Giuseppina - Triggiano; Labellarte Antonio - Latiano; Lonero Filomena - Triggiano; Molfetta Cosimo e Marzia - Brindisi; R.N. - Bari; Zollino Maria Teresa - Sternatia; € 90 Minischetti Domenico - Bari; € 78 A.S. Pro Domenico e Cettina - Bari; € 75 Gerardi Carmela - Taranto; Isgrò Antonio - Altamura; Pantaleo Antonio - Bari Carbona-ra; Ranieri Anna - Giovinazo; € 60 Lamaddalena Francesca - Bari; € 50 Amoia Caterina - Giovinazzo; Bar-bara Andrea - Alessano; Berardo Antonio - Molfetta; Caforio Maria Concesco - Francavilla Fontana; Cassano Sebastiano - Bari; De Santis Marzia - Brindisi Casale; Di Giulio Paola - Triggiano; Fucilli Gaetano - Bari; Petit Carla - Brindisi Casale; Petrosillo Anna - Taranto; Pomodoro Vito - Molfetta; pro Simone Stefanuzzi - Scorrano; Rotondella Maria - Molfetta; Russo Antonia - Alessano; € 40 Lazzari Maria Angelica - Castro; €

25 Difi no Angelica - Triggiano; Fanelli Anna - Francavilla Fontana;

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PRROGOGETETTOTO 1 133 –– RERECUCUPEPERORO B BAMAMBIBININI D DELELLALA S STRTRADADAA –– SoSoststenenututoo dada OAASI, fi scalmente deducibile, CCP n. 17510702I IIIIIIIII bababababababababababababaababb mbmbmbmbmbmbmbmbmbbmbmbmbmbmbmbmbmbbinininininiiniinininininni i iiiiii i ii sososososososoosooososoosoosononononononononononononnoono l ll ll lllll l la a aaaaaaaaaaaa cacacacacacacacaccacaaacaateteteteteteteteteeteteeteeegogogogogoggogogogogoggogogg riririririririririririrrriia a aaaaaaaaaa pipipipipipipipipipiiiù ùù ùùùù ùùù ùù esesesesesesesesesesesseseeeesspopopopopopopopopopopopoppopp ststststststststtstststtststs a a a aaa aaaaaaaaaa alalalalalalalalalalalalaalllalleleleleleleleleeeeeleleeee cc ccccccccccononononononnonononnoono sesesesesesessesseseeegugugugugguguguguguggug enenenenenenenenenneene zezezezezezezezezezzez ddddd d dd dddd deleleleleleleleleeeeele lalallalalalaaallaaaa p pp p pp p p p ppovovoovvererertàtàttàt : : : :fafafafafafafafafaafafafafaaamemememememememmememememememee, ,, , , ,,, mamamamamamamamamamamammamammam llalalalalalaalalalalaattttttttttttttttttttttttt ieieieieieieieieieieieiieeee, , , , , , ,, nunununununununununuuununn didididididididdidididddiiidd tàtàtàtàtàtàtàtàtàtàtàtààtàààààtà, , , , , , eveveveveveveveveevveevvasasasasasasasaasasasssioioioioioioioioioioioooionnenenenenenennnnennnne s sss sssssssssssscococococococoococococ lalalalalalaalalaaaasststststicicca,a, eeeccccccccccccccccccccc . . NeNeNNeeNeNeNeNeNeN llllllllllllllllll a a a a aaaaa aaa cicicccccc tttttttttttttttttttà à àààààààààà dididididididididididddi Q Q Queueeliliiiiimamaam nenenen sosososososososooosoossos nononononononononononoonoono m m mm m m mm mm mmmmmololololololololololoooo tititititititititiitt q q q q q q qq qqqqqueueueueueueueueueueueueeeellllllllllllllllllllllllllli iiiii iiii chhchchchchchchchchchchchhhe e e e eeee eee viviviviviviiviviviviiviviivivovovovovovovovovovovovovvvoononononononnonnonononononoo p p p ppp p p p pppperererererererererererere s sstrtrt daddadadadadadddda;a;aa;a;a;a;a;a;a;a;a; v vvvvvvv v venenenenenenenenenenee gogogggogoggoggononoono a a aaaccccccolooltitititi i i m mmmmmmasasassasssasasassassaschchchcchchchcchchccc ieieieeetttttttttii i nenenenenenennenenennnnenenelllllllllllllllllllla aaaaaaaa aaaaaCaCaCaCaCaCaCaCaCaaaaCasasasasasasasaaaa S SS SSSSSSSSSSSpepepepepepepepepepepepepepepp rararararararararararaarraraanznznznnznznznnnnnznnzn a aaa aa a aaa gegegegegegeggegegegegegegg stststststststststststts itititittitititititititttto ooo ooo o ooo dadadadadadadadadadaddaaallllllllllllllllllla aaaaaaaaaaaa DiDDiDiDDiDDiDiDDDiococococcococococococo esessi ii dididididididididiididiid Q Q Q Q Q Q Q Q QQQQQueueueueueueueueuueueueuueuelililillililililll mamammamammammmm neneenen e ee lle e ee fefefeffefefeffefff mmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmininininnininininnnnucucucucucucucucucuucuccececcececececececececeeec n nnnnn nnnnnelelelelelelell ViViViViVViViViViViV llllllllllllllllllllagagagagagagagagagagagagggggigigigigigigigigigiggigigig oo o o oo oooooo oo dededededededededededededeeedd lllllllllllllllllllllllllla aa a a aaa aaaaa PaPaPaPaPaPaPaPaPaPaPaPaPaP cececececececececececece e eeeeeee n nnnnnneleleeleleeleeleeelell’l’l’ll’lllll IsIsIssssstitittt tututut totooot LLLLivivvraraaaararaaraamemememeeeemememementntntntntntnttntntntntnnnto oooooooooooooo rerererereererereeer ttttttttttttttttttttttttti iiiiiiii dadadadadadadadadddadadadadalllllllllllllllllllll e e SuSuorooooorooore e eee FrFrFrananana cececeeceececececeeceecec scscscscscscscscsccsccs anananananannanananannaa e.e. P PPososoooosoossooooo sosososssssss nonooooooooono e e ee eeeeeeeeeesssssssssssssssss ereeererererereeree e eeeeeee sosososossooosostststsssssteeneneeeneeeeenutututuuti i ii cocoon n nnadadadadadadadadadadadadadaadozozozozozozozozozozozozozozozioioioioioioioioioioioioiooninininininininninininiii aaa aa aaaa aaaaaaa d d dddd ddddisisisisisisisisisiisissi tatatatatatatatatatatataaaanznznznznznznznzznznznnza aaa cococon nn EuEuEuEEEEuEEuEuE rorororo 2 2222225 555 alalalalal mmm m meseseseseseseseseeseseeese e.e.eeeeeeeeeeeee

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PROGETTO 22 - CASA DI ACCOGLIENZA E MENSA PER BAMBINI DELLA STRADA - sostenuto da OASI, fi scalmente deducibile CCP n. 17510702Le bambine orfane o abbandonate sono accolte nell’Istituto San José di In-hambane e nella “Casa Madre Chiara” a Maputo dalle Suore Francescane dell’Ospitalità, che assistono anche un centinaio di bambini della strada, anziani e ammalati del quartiere Lhanguene con un pasto giornaliero nel-la Mensa Madre Clara; si possono sostenere con adozione a distanza con Euro 25 al mese.

PRROGOGETETTOTO 2 222 -- CACASASA D DII ACACCOCOGLGLIEIENZNZAA EE MEMENSNSAA PEPERR BABAMBMBININII DEDELLLLAA STTRADA - sostenuto da OASI, fi scalmente deducibile CCP n. 17510702LeLeLeLeee bbbbbbamamaaambibibibinenene ooorfrfrfr anannanane ee o ooo ababbbbababab nddndonononataate ee sososs nonoo aaacccccoloololtetettetete nnnneleeelelell’lll IssIsIIsIstititititt tututututututootoototo SSSSSSananan JJosossé ééé diidi IIIn-nhambane e nella “Casa Madre Chiara” a Maputo dalle Suore Francescane dell’Ospitalità, chehh assistono anche un centinaio di bambini della strada, anziani e ammalaatiti del quarttiei re Lhanguene con un pasto giiornaliero nel-la Mensa Madre Clara; si possono sostenere con adozione a distanza con Euro 25 al mese.ro 25 al mese

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PROGETTO 27 - SCUOLA DI ARTI E MESTIERI “MARTIRI DI INHASSUNGE” sostenuto da OASI, fi scalmente deducibili CCP n. 17510702Alla “Scuola dei Martiri” in Quelimane (3.650 alunni) si è aggiunta la Sezione Arti e Mestieri (400 alunni) che favorirà lo sbocco nel mondo del lavoro di tanti giovani. Il sostegno serve all’acquisto di materiale tecnico e di consumo per i reparti falegnameria, meccanica e ceramica.

€ 600 Nisi Carla Gabriella - Bari; € 300 Curci Giuseppe e Aurora - Barletta; Gruppo Fratres “L. RUSSO” - Scorrano; N.N. - località omessa; Pantone Anna Rosa - Montescagliso; Di Chio Dina-Andria; Fam. Schiavo-ne/Pellegrino - Andria; Fam.Di Renzo - Andria; Lionetti Maddalena - Andria; Marcotriggiano Maria - Andria; Pellegrino Grazia - Andria; Ruta Rosanna - Andria; Sgaramella Nunzia - Andria; Zingaro Filomena - Andria; € 200 N.N. - Cisano Bergamasco; € 150 Baldassarre Angelo - Ruvo di Puglia; N.N. - Francavilla Fontana; € 130 De Nigris Grazia - Andria; € 120 Alfeo Anna Ottolino - Taranto; € 100 Dibenedetto Emanuela - Bar-letta; Marinelli Maria Caterinba - Bari; Palomba Anna - Biella; Piperis Corsignana - Giovinazzo; De Candia Iolanda - Bari; € 70 Parrocchia Stimmate - Andria; € 60 Paradiso Melody - Trinitapoli; € 50 Basile Rosaria - Barletta; Musetti Luciana - Taranto; Nanula Anna - Barletta; Rossiello Francesco - Monopoli; Morano Antonio - Bisaccia; O.F.S.Chiesa Cappuccini - Molfetta; € 40 Fiore Maria Pia - Altamura; Imperato Antonia - Gaglieno del Capo; € 25 Mignogna Rosa - Taranto; Parisi Alessio - Pontecagnano; O.F.S. Chiesa Cappuccini - Molfetta; Rossiello Francesco - Monopoli; Russo Antonia - Alessano; Mallardi Petronilla - Noicattaro; Fu-cilli Gaetano - Bari; Russo Antonia - Alessano; € 20 Arena Marianna - Tricase; Cavaliere Eufemia - Brindisi; Marra Salvatore - Scorrano; € 15 Noschese Rosa - Barletta; € 10 Cionfoli Cesarina - Francavilla Fontana; Moschese Rosa - Barletta; Colapinto Anna - Turi;

ADOZIONI€ 500 Laurora Sabino Vittorio - Barletta; € 300 Finisguerra Salvatore - Bari; Lanzillotti Gaspare- Francavil-la Fontana; Maniglio Andrea e Simona - Campi Salentina; Sfregola Lucia - Barletta; Stucchi Enrico - Bari; €

250 Tabernacolo Maria - Bari; € 200 Bruno Luisa - Barletta; Depalo Raffaele - Giovinazzo; € 150 Giordano Maria - Rutigliano; € 120 Calò Carmine e Anna - Brindisi; € 100 Andriulo Serafi na - Francavilla Fontana; Blaco Addolorata - Campi Salentina; Catino Maria - Barletta; Cifarelli Anna - Altamura; De Luca Raffaele e Ottavia - Bari; Fazio Maria Pia - Montescaglioso; Franchini Donata - Rutigliano; Liuzzi Marco e Daniela - Brindisi; Miulli Anna Venisti - Triggiano; Mosca Rosaria - Bari; Perrino Anna - Campi Salentina; € 75 Cezza Pina e Pasquale - Meglie; Massari Bruna - Bari; Ventrella Maria Antonietta - Bari; € 70 Parisi Anna - Mesa-gne; € 50 Cambò Maria e Antonietta - Muro Leccese; Franchini Donata - Rutigliano; Fucilli Gaetano - Bari; Leonetti Andrea e Angela - Andria; Montanari Roberto - Brindisi; Pasculli Fernanda - Bari; Rotondella Maria - Molfetta; Russo Antonia - Alessano; Vurchio Carmelita - Triggiano; € 25 Mallardi Petronilla.

€ 2300 Aiani Roberto - Costantino Lorenzo - Dossobuono (stipendi insegnanti); € 600 Maio Mariagrazia - Dossobuono (stipendi insegnanti); € 360 Bonamini Diego - Dossobuono (stipendi insegnanti); Malago Sergio - località?; Marchi Gabriella - Dossobuono (stipendi insegnanti); Morandini Flavio - Dossobuono (stipendi insegnanti); Natale Paola - Dossobuono (Stipendi insegnanti); Natale Sara - Dossobuono (sti-pendi insegnanti); Vallicella Nicola - Dossobuono (stipendi insegnanti); € 300 Aiani Vittorio - Dossobuono (stipendi insegnanti); € 250 Avesani Daniele e Rita Giuditta - Dossobuono (stipendi insegnanti); € 240 Adami Matteo - Dossobuono (stipendi insegnanti)Pancrazi Liliana - Dossobuono (stipendi insegnanti); €

200 Ceschi Luciano - Dossobuono (stipendi insegnanti; € 150 La Sala Clementina - Vaglio Basilicata; €

50 Campanella Laterza Beatrice - Roma; Fam. Patruno - Andria

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PRROGOGETETTOTO 2 277 -- SCSCUOUOLALA D DII ARARTITI E E M MESESTITIERERII “MMARARTITIRIRI D DII ININHAHASSSSUNUNGEGE” soostenuto da OASI, fi scalmente deducibili CCP n. 17510702AlAlAAAAAllalalalaalaaaaaaaaaaal “ “ “ “ ““ “““ “ ““ScScScScScScScScScScScSScSSS uououoouoouooouououolalallaaaalalaaaa d dddd dddddddddeieieieieieieiieiei M MMMM MMMMMarararararaaraaaaaaraaartitititiitiririirrriririrrir ” ”” ”””” ininininninininininnnin Q QQ QQQ QQQQ QQQueueueueueueueueueuueeueueueeeu lililililililillliliiilll mamamamamammamamaammamammammm neneneneneneneneeneeneneneeee ( ( ((( ((((( ((3.3.3.3.3.333.333333.3 656565656565656 0 0 0 00 0 000 0 00000 alalaalala ununuuu nini) ) sisisi è èèèèè a aaa agggggggggggiuiuiuuuuuuuuuntntntntntntntntntntnttttaaaa aa aaaaaa lalalalalalalaalalaaaa SeSeSeSeSeSeSeSeSeSeSeSeeSSeS zzizizzz onononononoooonoo e ee ee eee ArArArArArArArArArrArArArArrrA tititititititittititititti e e e e ee eee MM M MMMMMMMMMMMMesesesestitiitttttttt ererri iii (4(4(4(4(4(44(4(4(4((4000000000000000000000000000 aaa a a aa a aaaaa aaalululululuululululululululuuuunnnnnnnnnn i)i)i)ii)ii)i)))) cc c c c ccc c chehehehehehehehehehehehhee f ff fff f fffffffffavavavavavavavavavavavavvororororororororoororoororiririririririrriririirà à à àà à à àà à ààà lololoololooolooooolo s s ssssssssssboboboboboboccccccccccccccccccco o oooo oooo neneneneenenenenenen llll l l momomomomomomomomomomomommoondndndndndndndnndndnnnnn o ooo o o ooo oo dedededededededededddel ll lll ll lllalalalll vovovovovoovovovoovororororororororororororooror d dddddd ddddddi ii i iiii tatatatatatatatattatatataaantntntntntntntntntntttnntnnnti i i ii ii i iiiii giggigigigigigigigigigigggigg ovovovvovovvovovvanananannanananananani.i.i.i.ii.ii.i.i.i I IIIIl lllllll l sososososososososososososoostststststststststststststststegegegegeegegeggegegegee nononononononononononononon s s s ss s sssssererererererererereererrerrrerrvevevevevevevevevevevevevvv aa a aaaaaa a a aaalllllllllllllllllllllllll ’a’a’a’a’aa’a’aaa’aaaaaacqcqcqcqcqcqcqcqcqcqcqcqcqcqquiuiuiuuuuiuuuuuu stststststststttttoo o o o o dididdi m mmmmmmmatatatatatatatattererererererrrererererrereeriaiaiaiaiaiaiiaiaiaiiiai leleleleelelee t ttttttttecececececececccccnininininiiniiiiniicocococococooccocoo eeee e eeeeeee didididididdd c ccccononono sususususuuuuuumomomomomomomoomoomo p p p p p pp p p ppppppereererererererereereer i iii iiii ii r rrrrepepepepepepepepepepepeepepeee arararararararararraraa titititititititititittiititti f f f ffff f f ffalalaalaaaaaaaaa egegegegegegegegegeegegggeggnanananaanannannnanananan memmememememememememmeeem ririririrriririririrrirriia,a,a,a,a,a,aa,aa,a,aa,, m mmm mm m m m mmmmmmmmececececececececeecececcececeeccacacaacacacaacacacacaaninininininininininnnnnnin cacacacacacacacacaacacacaacaa e eeee eee eeee c cc ccccererererereee amamamamamamamammamammmammmmiiiiiciciciicicicici a.a.aaa.a.a.a

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PROGETTO 30 - FONDO A SOSTEGNO DI LAICI VOLONTARI - sostenuto da OASI, fi scalmente deducibile CCP n.17510702 Prezioso in Mozambico è il contributo dei laici che offrono le proprie com-petenze ed esperienza al servizio di progetti di utilità sociale. Occorre il nostro sostegno per contribuire alle spese di viaggio, di mantenimento e di lavoro di chi offre la propria opera. Se sostieni un volontario, è come se lavorassi con lui.

PROGETTO 44 - SCUOLE PER LE COMUNITA’ DI MORRUMBALA - sostenuto da OASI, fi scalmente deducibile CCP n. 17510702 La zona di Morrumbala conta 60.000 bambini in età scolare, le scuole del governo sono 150 e ne accolgono solo 15.000. La Missione ha aperto 42 scuole nella foresta per 3.500 bambini. Sono necessari € 8.100 all’anno per lo stipendio dei maestri, tre ispettori e per il materiale didattico. Adot-ta una scuola con Euro 15 al mese.

€ 1.000 P. Anselmo Allegretti - Trinitapoli; € 100 Associazione “Daniela” - Altamura; Scalera Nicola - Altamura

€ 800 Anglana Gianluca - Campi Salentina; € 700 Scuola Materna Boschetti - Brindisi/Casale; € 500 Aprile Maria Teresa - Taranto; € 400 La Sala Clementina - Vaglio Basilicata; € 300 Akusimba Gruppo Musicale - Taranto; Antolini Riccardo-Andria; Campana Nunzia-Andria; Pellegrino Grazia- Andria; €50 Calasanzio Giovanna - Andria; € 60 Lucy - Taranto; € 50 Lochi dr. Lidia - Bari; Lucrezia Nunzia - Barletta; L.R. - Bari; Nanula Anna - Barletta; Vitivinicola Colavecchio - Putignano; € 40 Fiore Maria Pia - Altamura; € 25 Conteduca Angela - Barletta.

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PRROGOGETETTOTO 3 300 -- FOFONDNDOO AA SOSOSTSTEGEGNONO D DII LALAICICII VOVOLOLONTNTARARII -- sosoststenenututoo dada OAASI, fi scalmente deducibile CCP n.17510702 PrPrPrPrPPrPrPrPrPrPrPrPrP ezezezezezezezezezezezezezezioioioioioioiioiooioooioooosososososososososossosososs i iiii i iiiin nnnnnnnnnnn MoMoMoMoMoMoMoMoMoMoMMoMoMoMoMoMMM zazazazazazaazazzazazazazaaammbmbmbmbmbmbmbmbmbmbmbmbmmbmbm icicicicicicicicicciciccoo oo o ooo o ooooooo è è è èèè è è èèè ilililililililiilililill c c ccccccconononononononononooooontrtrtrrtrtrrtrtrtrrtrtrtribibibibibibibibibbibibibbbbi utututututututututututututtttto oo ooooooooo o dededededededededededededeededei iiiiiiiii lalallalalalalaaalalaalaiciciciciciciciciccccccicii iiiiiii chchchchchchchchhchchchhhchhe ee eeeeeeee ofofofoofofofofofofofofo frfrfrffrfrfrfrfrffrf onononononononononnoono oo oooooooooo lelelelelelelelelellee p p p p p p p pp p p ppprorororooooroooooprpprprpprprppprpprpp ieieieee c ccomomommm----pepepepepepepepepepepepppeeetetetetetetetetetetetetetettenznznznznznznznznznzzzznznnze e e ee eeeee eee dedededededededededededdedeed eeeeee e eeeeeespspspspspspspspspspspspsppsppererererererererereeerrererieieieieieieieeieieieieeenznznznznznznznznzznzznzn a a a aa a aa aaaaaaa alalalalalaalaaaaa s s sss s sss sserererererererererererrrerviviviviviviviviviivivvv zizizizziziiziizizz o o o o ooo ooooo ooo didididididididiiddi p p p p pp p p p p p pprrorororr gegegeg ttttti ii dididididididdddd u uuuuuuuuutitittitititititt liliiliililiiitàtàtàtàtàtàtàtàtàtààt s s s s s sococcocococococco iaiaiaaiaaiaaaaaaaaleleleleleleleleleee. OcOcOcO cocoocc rrrrr ee e illili nononononononononononoononnoststststststststststststststrorororororrororoorororroro ss sss sssssss ssososososososososossosossosteteteteteteteteteteteeteeegngngngngngngnggngngngnngngngng ooo o o oo oo oo ooo pepepepepepepepeepepepeepeer r rr rrrr rrr cocococococococococoooocooocontntntntntntntntntntntnnntttriririrrririiriririrrribububububububububububbubuub iririririiririririiri e e eeeeeee eee alala llllelelelee s ssssssssspepepepepepepepepepepeep sesessesesesessesesee ddd dddddddddi i viviviagagagagggiigigio,o,o d d ddddddi i mamaamamamamamamaaaamantntntnttntntntntntnttnttteneneneneeee imimimmimenenenenenennenenennnenennne tototototototototototo e e e ee ee ee eeeee diidididididi llll l lllavavavavavvvaavavavorororororororororororororororo oo oo ooo o o o ooo dididididididididididididididi cc c c cc c cccccccchihhihihihihihhhi oo o o o oooooooofffffffffffffffffffffffffff rerererererererererereree l ll lll l l llla a aaa aa aa a aaa prprprprprprprprprrropopopopopopopopopoppopooppppririririririrrirririr a a aaa aaaaa opopopopopopopopoooppeeeeeereere a.a.a S S SSSSSSSSSSSeeee e eee eee sosososososososoooooosostststststststststststsss ieieieieieieieeii nnnininniinininni u uuun nn vovov lolololontntnttnntntntnttnn arararrarrrrioioooooooioioiooooo, , ,,,,,,, è è èèèè èèèèè èè cococococococococococooocc mememememememememememememee s sse eeeeeeeeeeelalalalaaaalaaaavovovoovovovovovovovovovvvv rarararararaarararaarasssssssssssssssssssssssssssss ii iiiiii cocococococococoococcocoon n nnn n n n nn nnn nn lulululululuuluululluuuuul i.i.i.i.i.i..i.i.i.

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PRROGOGETETTOTO 4 444 - SCSCUOUOLELE P PERER L LEE COCOMUMUNINITATA’ DIDI M MORORRURUMBMBALALAA - sosoststenenututoo daa OASI, fi scalmente deducibile CCP n. 17510702 LaLaLaLaLLaLaLaLaLaLaaaLaL z zz zz zz z zz zzzonononononononononononnoono a a aaaaaaaaaa didididididididididiid M M MMMM MMMM MMMMMorororororororororooroororororo rurururrururrururuururururrur mbmbmbmbmbmbmbmmmmmbbalalalalalalallalalalala aaa aaaaaaaaa cococococococococooooontntntntntntntntnttntntntnttntaaaaa aaaaaaa 606066666666666 .0.00000000000000000000000000000000000 b b b b bbbbamamamamamamamamamamama bibbibibibibibibbibibbibb nninininininninnnnn iin nn etette à à à scscccs ololololollololollararararrararrraraaa e,e,e,ee,eeee,e,eee l llllllllle eeeeeeeeee scscsscssssss uouooleleele d dddelelelel gogogogoggggg veveveveveveveveveeernrnrnrnrnrnrnrnrnrnnrnrnnno ooo oo oooo oooo sososososososososososooononnononononn 11 1 11 1 11 11 1 150505050505050550550505 e eeeeeeee eee nn n n n n nnnnne e e e ee eee eee acacacacacacaccacacacacaaa cocococococococooococooccolglglglglglglglgglgggggononononoononononooonnnnno o oo sosossoosossoosososololololololololooolooo 11 1 11 1 1111 115.5.55555555555 000000000000.00000.00000 L LLLLLLLL LLLLLaaa aaaa aa MiMMiMiMiMiMiMiMiMMMMiMM ssssssssssssssssssssss ioioioioioioioooiooioooneneneneneneneeneneenenne h hhhhhhhhhhhha a aaaaaa aaaapapaapaaapererrerrtototto 4 4442 2 2222222scscuououuuuuuu lelelle n nnnnnnnnnneleleeeeeeee lalaaalaalalaala ff ffffff f ff ffforororororororororororo eseseseesesesesesesseseesstatatattatatatatatatattaaa pppp pppppperereere 333333 3333333333.5.5555.555555000000000000000 b bbb b bbbbbbbamamamamamamamamammamaamambibibibibibibibibibibiibibibinininininininininninin . SoSoSoSoSoSoSoSoSoSoSoSSonononononononoononnonnnon n n necececccccccccesesesesesesessesessssesssasasssasssaririrrirrrrrrr € € € 88.8.8.8.8.88.8.8.88.888 101010101011010101010101000000 a a aallll’a’aannnnnnnnnnnnnnnnnnno o ooooopepepepepepeppepepeer r rrrrr rr loloolololooololoooo ss s ssssssstitiititititititititititipepepeepepepepepepepepeepep ndndndndndndndndndndndndndnddioioioioioioooioi d d ddeieieeieiee m mm aeaeaeaeaeaeeaaaeaa sststrririririiiiririri, ,, , trtrtrtrtrtrtrtrtrtrtrt e e ee isisssssissssssspepepepepepeepepepepepeeeettttttttttttttttttttttorooorooooooo i i i e eeeeeeee pepepeppepeppepp r r ililiiiiliiliill mmmm m mmmmmmmmatatatatatatatatatatataa eerereeereeee iaiaaaaaaaaaaaaaaaleleleleleleleelele d ddd dd d ddddddddiddddiddidididdddiddddatatatatatatatatatataaattata titititittttitttititttt cocoococococcococococoooo.. . AdAdAdAdAdAdAdAdddAddAddA ototototototototttotoootott---------tatatatatattatatatatatt uuuuuuuuuu uuunananannnnanannnnannan sssss ssssssscucucuucucucucucucuccuuuololololololololololoolollooo a a aa aaa a a aaa cococoococococococococococon nnn n n nnnnnnn EuEuEuEuEuEuEuEuEuEuEuEuEuEuEuEurorororororororororrororoorror 1 1 1 111111115 5 alaalalalaaalaalalaala m mmmmeseseseseeeseseseseseeee e.ee.eee.e

PROGETTO 45 - BORSE DI STUDIO PER GIOVANI UNIVERSITARIsostenuto da OASI, fi scalmente deducibile CCP n. 17510702 Lo sviluppo del Mozambico dipende anche dalla preparazione dei giova-ni; molti sono nell’impossibilità di continuare gli studi per mancanza di mezzi.

€ 2.600 N.N. - località omessa; € 200 Parrocchia AMS pro P: Damiano Cormes - Brindisi Casale; € 51,64 Pellegrini Antonio - Bari-Loseto; € 25,80 Pellegrini Antonio - Bari/Loseto; Pellegrini Antonio- Bari Loseto; € 25 Cortellino Rosaria - Barletta.

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PRROGOGETETTOTO 4 455 -- BOBORSRSEE DIDI S STUTUDIDIOO PEPERR GIGIOVOVANANII UNUNIVIVERERSISITATARIRIsoostenuto da OASI, fi scalmente deducibile CCP n. 17510702 LoLoooo s ssviviv luluppppppp o o o dedededeel lllllllll MoMoMoM zazazzaambmbmbmbmbmbmbmbmbmmmmbiciciciciciiciccico o oooooooooo dididddddddididd pepepependndndn ee ananaa chchchhe ee dadadadalllllllllllllllllllla a aaaaaaaaaaa prprprprprpppprprpp epepepepepeepepepepeparararararararararaaraaa aazazzioioioooooneneneneneneneneeneenne dd d ddd dd ddddeieei g gggggggggioioiioioioioioioiovavavavavvavavavavavva-------nininnn ; ; momomom ltltti i i sososooonononoo n nnnnnnelele l’l’imimmmmmpopopopopopopoppopoppp ssssssssssssssssssssibibbbibibbibbbililllllllitititititiità à àààààà dididdididdiiididid cc ccc c c cononononooooooo titinunun arara e e ee glglgllg i i i ststtuududuuududi i ii pepeper rr mamamamamammammancncncnncananananaannnzazazazazzaza ddd d dd dddddddi i i ii iiimemememememememeemeeeezzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzi.i.ii.ii.ii.ii.

222 60600000 NNNN NN llococalalittttàà omomesesessasassa €€€ 2020000000 PaPaaarrrrocococchchchiaia AAAMSMMSMMMMMM ppproro PP DaDaDamimim anannnoo CoCoC rmrmmesess BBBBBBBBBBBBriririririindddnddndndndndisisisissisisssssii CaCaCaCaCaCaCaCaCCaCCC sasasassssssaaleleleeee €€€€€€€€€€€ 51515 6666644444

Firma per il 5 per mille: Codice Fiscale : 93182870720I progetti sostenuti da OASI: 12 - 13 - 22 - 27 - 30 - 44 - 45 - 49 - 52 - 58 - 59 - 63 - 64 - 66 - 68 - 71

OASI - ONLUS via Abbrescia, 104 70121 Bari – ccp n. 17510702 Banca Popolare di Puglia e Basilicata – IBAN IT74 UO53 8504 0000 0000 6258350

Fiscalmente detraibili: conservi la ricevuta di versamento, purchè bancario o postale, e potrà detrarre il 19% del relativo importo, fi no ad un massimo di € 2.065,83 con la prossima dichiarazione dei redditi. Per le per-sone (quali società ed imprese) potrà essere dedotto dal reddito di impresa fi no a € 2.065,83 o fi no al 2% al reddito dichiarato. (art. 15, comma 1 lettera i-bis e art. 100, comma 2 , lettera h, D.P.R. 22.12.1986, n. 917).

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PROGETTO 49 - “MENSA SAN FRANCESCO” PER I POVERI DI QUELIMANE - sostenuto da OASI, fi scalmente deducibile CCP n. 17510702 Ogni giorno circa 100 persone, mendicanti, ciechi, handicappati, vedove, bambini di strada ricevono un pasto caldo e assistenza alla Mensa. Altri 21 anziani, lebbrosi e vedove sono assistiti a Nicoadala, dove possono coltivare un proprio campo. Adotta un povero con euro 15 al mese.

PROGETTO 52 - CASE PER ANZIANI, VEDOVE E HANDICAPPATI sostenuto da OASI, fi scalmente deducibile CCP n. 17510702Un folto gruppo di anziani, vedove, lebbrosi che vivono di elemosina per le strade della città di Quelimane si è radicato in una zona agricola da dove trae sostentamento. Occorre costruire case organizzate in un piccolo villaggio. Una casa in mattoni € 2.000, in materiale locale € 300.

PROGETTO 58 - CHINDE: CASA DI ACCOGLIENZA PER ORFANIsostenuto da OASI, fi scalmente deducibile CCP n. 17510702A Chinde, sperduta isola tra lo Zambesi e l’Oceano, 51 bambini abbando-nati o orfani sono curati da un’anziana suora sola e senza mezzi. Abbiamo costruito.

€ 400 N.N. - Cisano Bergamasco; € 300 Akusimba Gruppo Musicale - Taranto; € 150 Ciuffardi Maria Luisa - La Spezia; € 90 Cortese Giacinta - Taranto; € 75 Del Core Nicola e Lucia - Brindisi; € 70 Paradiso Melody - Trinitapoli; € 60 Marrano Felicia - Giovinazzo; € 50 Attolini Alfonso - Bari; Gemellaggio Giovinazzo-Queli-mane - Giovinazzo; Serica Adriano - Roma; Garganese Lina - Andria; Leonetti Anonietta - Andria; Rotunno Lucia - Barletta; € 30 Sardelli Teresa - Brindisi; € 25 Monico Raffaele - Locorotondo; € 20 Giammario Francesca - Molfetta; € 15 Bux Rosa - Bari; € 10 Rotunno Grazia - Barletta.

€ 100 Cantoro Rita - Campi Salentina; € 51,66 Pellegrini Antonio - Bari-Loseto; € 25 Arciello Maria - Roma; Ulisse Arnaldo - Albinia; € 25,85 Pellegrini Antonio - Bari/Loseto, Pellegrini Antonio- Bari/Loseto; €

20 Sorelle Triano - Rutigliano.

€ 350 (a ½ Giannattasio Elena) O.F.S. - Trinitapoli; € 320 Parrocchia SS. Crocifi sso - Triggiano; € 300 N.N. - Cisano Bergamasco; Akusimba Gruppo Musicale - Taranto; € 250 Lorusso Anna - località?; Mitrotti Domenica - Monopoli; € 200 (a ½ Giannattasio Elena) Maria Stella pro Francesco - Trinitapoli; € 188 Chin-de Chiama Bari (MULINO) - Giovinazzo; Gemellaggio Giovinazzo-Quelimane - Giovinazzo; € 150 Cascione Giuseppe e Ficarella Antonietta - località?; € 100 Molfetta Cosimo e Marzia - Brindisi; Visci Giuseppina - Bari; € 60 Marrano Felicia (MULINO) - Giovinazzo; € 50 Giovanditti Raffaele - Taranto; € 20 Farmacia Comunale - Triggiano; Ingrosso Anna - Campi Salentina; Simone Angela - Altamura; € 15 Baruffo Tiziana - Cologno Monzese; € 10 N.N. - Bari;

€€€€ 404044444440444 000 NNNNNNNNN NN CCCCisisananoo BeBeBeBeBeeBeeBergrgrgggrgrgrgamamamaamamamamamaamaa asasaaaaaaa coco €€€€€€€€€€€€€€ 30303003030303033000000000 AkAkAkAkAkAkAkAkAkAkAkAkususususususssuussimimimimimmimmimimimimmi bbabababababababababbabbaa GGGruruuruuppppp ooo MuMMuMuMMMMuMMuMMMM sisisicacacalel TTTTTTTTTTTTTTTararaa ananana tototott €€€€ 1515155000 CiCiCCiufufuuffafaf rdrdrddiiiiiiiiii MaMaMMMMMMMMMMMM ririaaaaaaaa LuLuLuLuLuLuLuLuLuLuuLuLL isisisisisisisisisisisaaaaaaaaa

PRROGOGETETTOTO 4 499 - “MMENENSASA S SANAN F FRARANCNCESESCOCO” PEPERR II POPOVEVERIRI D DII QUQUELELIMIMANANEE - ssostenuto da OASI, fi scalmente deducibile CCP n. 17510702 OgOgOgOgOgOgOgOgOOggninininininninininininnni g g g g g g g g g gg ioioiooiooioioioioiornrnrnrnnnrnrnnnr o o o o o oooooooooo cicicicircrccccca aaa aaaaaaa 10101010101010110101010111 0000 0 00000000 pepeppepepepepepepp rsrrsrsrssrsrsrsrsrrssrrsononononnonnnonnnne,e,e,e,e,e,e,eeeee, m m m mmmmmmmmmmmmeneneneneneneeneneneenene dididididdddiddid cacaaacacaaaaaaantntntntntnntntntnnntnnttn i,i,ii,i,ii,i,i, c ccieiechchchchchcccchchchchchhi,i,i,i,, h hhananaandididid cacacaaaaaappppppp atatatati,i,ii vvvvedededededovovovvooo e,e,e bababambmbmbmbmbmmbmmbmm ininni iiiiiiii i dididdd s sssssssssstrtrtrtttttttt adadadadaddddaddadadda a aaaaaaa ririricececececececeececececcccevovovovov nononnononnnnn u u uuuuuuuuun n n nn nnnn nn papapapapapapapapapapappapastststststststststststsststtsto o o o o ooo ooooooo caccacacacacacaacacaaaldldldldldldlddldddldldllddo o o o o o o o o oo e eeee ee asasa isisisiisisisiiisistststststssssss enenennzazazaa a aalllllllllllllla a aaaaaaaaaa MeMeMeMeMeMeMeMeMeMeeMMeMMMM nsnssa.a.a A A AAAAAAAAAAAltlltltltltltltltltlttririririiriirirrr 212121212121211212211 a aaaa aaaaaanznznznznzznznznznzzziaiaiaiaiaiaiaiaiaiaaiaianinininnnnninn , , , lelebbbbbbbbbbbbbbrororor sisis e eeee v vvv vvvvvvvvvvvededededededededededededovovovovovovovovovovoovoo e e eee ee e eeee sososososososososooonononononononononnoonon a a aaa a aaaaaaaaassssssssssssssssssssssssssssssissisisisisisisisisiisistititititititititititiititititititititititittittitti a aa a a NN NNN cicicicccccoaoaoaooaoaoooaoaooooo dadaddalalala, , , dododdodovevev p pposososossososoosonononono cococcocccccccc lltltltltlttttttttivivivivivvivivvivivivvarararararaa e e eeeee e ee unununununuuuuuuuuuu p pppppppppprorororororororororrror prprppp ioioioooooooooooooo c c c c c c camamamamamammmammmmmpopopopopopopopopopopooo. ... . AdAdAdAdAdAdAdAdAdAdAAA otototototototototootootttatattattatatatatatatatattata u u uuu u u uu uuuuun nnn n nnn nnnnn popopopopopopopopopopopoopopovevevevevevevevevevevevevevverorororororororororororrro c c c c c c cc ccccccconononoonoooooo eueueeeuroooorooooooor 1 111 1 1 111555 aaaal l l lll memem sesesesee..

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PRROGOGETETTOTO 5 522 - CACASESE P PERER A ANZNZIAIANINI, VEVEDODOVEVE E E H HANANDIDICACAPPPPATATII sosoststenenututoo daa OASI, fi scalmente deducibile CCP n. 17510702UnUnUnUnUnUnUnUnUUnUnUnUnUnUn f f fffffffffolololololooooltototototototototto g gg g gg gg gggg grururururururururrururruppppppppppppppppppppppppppoo o ooooo ooooooo dididdd a aa aaanznzzznznzzzzzzzziaiaiaiaiiii ninininininininininininini,, , , vevevevevevevevevevevevvevev dodododododododododododdddoveveveveveveveveveeevevevve, , ,,, eleleleleleleleleeeleeeel bbbbbbbbbbbbbbrororororororororororoorooorosisisisisisisisisississsis c c c c c c cccccchehehehehehehehehehehe v v v vv vvvvvvvvvivivivivivvivivivivivvonononononononooononono o o oooooooo didididididididididididdidd e e e e e e e eelelelelelelelelelelel momomomomomomomomomomommoosisisisisisisissisisssisisinananananananananananananann p p pp p p p p p pppperererererererererererreeere leleleleleleelelelelee s s ss s ss trtrtrrrrrtrrtrrrrrtradadadadadadadadadadadadadadada e e e e eee eeee ee dedededededededededeeeeelllllllllllllllllla a aaa ciciciciccicicicicc ttttttttttttttttttttttt à à ààààààààà didddiddddd QQQQQQQQQQueueueueueueueueueueueueeuuu lilllilllilllll mamamamamamamamamamamamamanenenenenenenenneneenenenenene sssssss sssii iiiii i è è èèèè èè èè èèèèè rarararararararadididddidididdididdiid cacacacacacacacacacccacac tototototototototototototott i i ii i innn nnnnnnnnn ununununununununnunnununa aaa aaaaaaa zozozozozozozzozoozozozozzozoz nanananananaanananaaaa a a a aa a aa a aaagrgrgrgrgrgrgriciciciciciciciciciiccicccolooololololololoolololoo aa a a aa aaaaaaaa dadadadadadadaaddaddadadada dodododododododoododoodovevevevevevvvevevevveveveee t t t t t t t tt ttttrarararrarrrrarr e e eeeeeeeeee sososososososososososososoosos stststsstststeneneneenenenenentatatatatatamemememememememememmmentntntntntntnttnttnnto.o. O OO OOccccccccccccccccc ororrrreerereeeeeeee c cc cosososssossssssstrtrtrttttrtrtttttt uiuiuiuuiuiuiuiuiuuiu rererererrererererererererrereee c c ccc ccccccccasasasasasasasasasaaasaasasse eee e ee eeeeee ororororororororrororororgagagagagagagagagagagagagaagagaaaaninininiininininininininnnn zzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzatatatatatatatatatatatatatate e ee e e e e e eee inininininininininnnnn uu uu uu u uu uuuuun n n nnnnnn nn pipipipipipppppipipipip cccccccccccccccccccccccc ololoololooloooololoolo oo o o ooo o o o o ooovivivivivivvvvivviv llllllllllll agagagagagagaggaggagagggggigiggigigigggiggigiggigg o.o.oo.o.o.oo.o.oo.o..o U UU U U U UU UUUUUnananaa c cccccaaasasasasasaa a aaa inninnn mm m m mm mmmmmmatatattotottot ninininininininiii € €€€€€ €€€€€€€ 2.2.2.0000000000000000000000000000000000, , ,,,,,,,, inininnnnnnnnnnnnn mm m mmmmmmmatatatatatatatatattataaaaa erererererererererereeereriaiaiaaiaaiaaaiaaleeleleleleleleleleleee ll l l ll lll llocococococococococococococcocoo alalalalalalalallallalalalle ee e ee eee eeeee € € €€€€€€ €€€€€€€€€€ 3030303030303030303030303030300000000000000000...

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PRROGOGETETTOTO 5 588 -- CHCHININDEDE:: CACASASA D DII ACACCOCOGLGLIEIENZNZAA PEPERR ORORFAFANINIsoostenuto da OASI, fi scalmente deducibile CCP n. 17510702A AAAAAAAAAAAAA ChChChChChChChChChChChCCChininnnnnnnnnndededededededededeededeeeee, , ssssspspsss erereerdududddudududududddud tatattatattatatatattataaaa i iii sososolalalla t tt t rararararararaaraaaaaarara ll llll llllo o o o o o oo ooo ooo o ZaZaZaZaZaZaZaaZaZaZaZaaZaZaaambmbmbmbmbmbmbmbmbbmbmbmbmmmbmmm esesesesesesesessseesese i i i i e e e e e e eeeeeeee l’l’ll’l’lllll OcOcOcOcOcOcO eaeaeaeaeaeaeaeeaeee nononooo, , 515155551 b bbamamammmbibibibbibib nnini a aaaaaaabbbbbbbbbbbbbanananananananananannnnnanna dodododododododdoddodododo-------nanananananananananananannatitittttttt oooooooo ooooo oo o o oooooooooorfrfrfrrfrfrfrfrfrrfrfanananananananananannaanaana iiiii iiiii i sososoososososoosososos nonononononnononononononno c ccurururratatatatatatatatatatatatti iii iiiiii dadadadadadadadaddaddadad uu u u uu u uuuuun’n’nnnn’n’nnn’nnnn ananananananaannananana zzizizzzizianananananannna a aa a aaaaaaaaaa sususususussss ororororororororrrrora a aaaaaa sosososooosososoolalalalalalalalalalalaa eeeeeeee s s sssssseneneneeee zazaaazaaaaaa m mmmmmm m mmmezezezezeezezezzzzzzziziziziizizizi. .. . AbAbAbAbAbAbAbAbAbAbbA bibibibibibbibibibibibbibib aaamamamaaamaaaa o o oo o o oooooooococococococococoocococoststststststsststststs rururururururururrururuitittititititititi o.o.o.o.oo.oo.o.ooo.

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FIRMA PER IL 5 PER MILLECONTRIBUIRAI A SOSTENERE UN PROGETTO OASI - ONLUS Aiuto allo Sviluppo Internazionale

Via Abbrescia 104 - 70121 Bari - Codice Fiscale: 93182870720

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PROGETTO 63 - ORFANATROFIO S. ROQUE – MAPUTO – sostenuto da OASI, fi scalmente deducibile CCP n. 17510702Il centro ospita 35 bambini e ragazzi orfani o appartenenti a famiglie non in grado di sostenerli. Il loro sostegno dipende dall’aiuto dei benefattori.

PROGETTO 66 - SCUOLA “BEATO ZEFERINO” SCUTARI”sostenuto da OASI, fi scalmente deducibile, CCP n. 17510702Nella Missione di Scutari 50 bambini Magjyp di etnia Rom, ai margini della società albanese, sono bisognosi di istruzione per uscire dall’emar-ginazione. Il tuo sostegno per lo stipendio alle maestre e per la mensa scolastica. Spesa mensile € 2300

PROGETTO 68 - PROGETTO AGRICOLTURA A NICOADALAsostenuto da OASI, fi scalmente deducibile, CCP n. 17510702La Mensa S. Francesco ha avviato un gruppo di vedove, anziani, lebbrosi, che vivevono di elemosina per le strade di Quelimane, all’attività agricola nella zona di Nicoadala. Occorre acquistare attrezzi agricoli e sementi, sostenere le spese del personale addetto alla gestione: motorista, respon-sabili dell’approvvigionamento, ecc. Preventivo € 10.000 all’anno.

PROGETTO 64 - SOSTEGNO BAMBINI “CASA FAMIGLIA”sostenuto da OASI, fi scalmente deducibile, CCP n. 17510702Fra Antonio Triggiante ha accolto in una “Casa Famiglia” 75 bambini rac-colti dalla strada, orfani di AIDS, fi gli di genitori ciechi o invalidi. È stata costruita una nuova struttura: occorrono circa € 1.000 al mese per le loro necessità.

€ 500 Affatato Giuseppe - Monopoli; € 300 Loragno Gabriella - Andria; € 150 M. L. - Taranto; € 50 Rotunno Giuseppina - Barletta; € 30 Canta Attilio - Bari; € 20 M.L. - Taranto.

€ 600 Akusimba Gruppo Musicale - Taranto; € 500 Aprile Maria Teresa-Taranto; € 400 Cassano Cosimo - Alessano; € 155 O.F.S. - Rutigliano; € 45 Nigro Luigi - Bari;

€ 300 Akusimba Gruppo Musicale - € 200 Molinini Raffaele - Giovinazzo; € 50 Macagnino Giuseppa - Pre-sicce; € 25 Amoia Domenico - Giovinazzo; € 20 Molinari Angela - Bari-Ceglie

€ 505 Giancaspero Antonia - Triggiano; € 300 M.D.S. SaS di Spezica - Bari; € 250 O.F.S. - Rutigliano; € 200 N.N. - Cisano Bergamasco; € 150 Andriano Rino - Adelfi a; € 100 Perero Fulvio – Ciri Salzo Chiara - Barlet-ta; € 50 Basile Rosaria - Barletta; Gemellaggio Giovinazzo-Quelimane - Giovinazzo; Semeraro Giuseppina - Cisternino;€ 30 D’Amato Francesca - Barletta.

€€€€€€€€€€€€ 50505050505050505005055505 00000000000 AfAfAfAfAfAfAfAfAfAfAAfAAA fafaffafafafaffafafafaaf tatataatatatatatattatt totototototottotot GGGGGGGGGGGiuiuiiuiiuiuiiui seseseseeeseeeeppppeeeeeeeee MoMoMoM nonon popop lili; €€€ 3030333300000000000 LoLoLoLLoLLoL raragngnnnooooo GaGGGGaG brbrieielllllllllaaa AnAnA drdrdd iaiaaaaaa;;; €€€€€€€€€€€€ 15111111511511 000 MMM LLLLLLLLLL TaTaTaTaTaTaTaTaaTaTaaaaT rararaararaarantntntntntnttntntnttn o;o;;; €€€€€€ 505050505050505005005 RoRoRoRotututututunnnnnooo

PRROGOGETETTOTO 6 633 - ORORFAFANANATRTROFOFIOIO S S. ROROQUQUEE – MAMAPUPUTOTO – s sosostetenunutoto d daa OAASI, fi scalmente deducibile CCP n. 17510702IlIlIllIlIllIlIlIll c c c c c cc c c cccceneneneenenenenenenenenneene trtrtrtrtrtrtrtrtrtrtrtrtrtrrrt o o oo oo oooooo osososososososososososossospipipipipipipipipipipipippippitatatatatatttatatatatataatatat 3 3 3 3 33 3 3 3 3333 3335 5 5 5 5 5 555 5 55 555 babababababababababaababbambmbmbmbmbmbmbmmbmbmbmbmbmbmbmbininininininnininininnni iiiiiiii ii e e e e e ee eeeeee rarararaarararaaaaragagaagagagagagagagagagagaaaaagazzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzi iiiiiiiiiiiii ororororororororororororororo fafafafafafafafafafafafaaffafaninininininninnininnniini o o o o o o o o oooo ooo a a a a a a aaa aaa appppppppppppppppppppppppp arararararararaararaartetetetetettetetetteeetett neneneneneneeneneneneneeentntntntntnttntntnttntnttiiiii ii iii a a aaa aaaa aa fafafafafafafafafafafafafaafamimimimimimimimimmimmimmmiglglglgllieieii n nnnonononoon inininininininininnininninnnnn g g g g g g g g g gggggggrararararararararararraaar dodododododododododoodododdodo d d d ddd ddddddd ddddi i i i iiiiii sosososososososososososoososooststsstststststststststtttstenenenenenennenenenenennene ererererererererereereree lilililililililililili. IlIIIlIlIIlIIlIIllIlI lll l l ll llororoororororrorrorrrororo o o o o oo o oooooo sosososososososososoosossosooststststststststststsss egegegegegegegegegegegegegeggeeggnonononononononoonononoo d ddddddddddd pipipipipipipiipipeenendedede d ddddddddalalalalalalalallaalaa l’l’lllllll aiaiaiaiaiaiaiaiaiututututututtututututu o o oooo dedededededededededei iiiiiiii bebebbebbebebebbbbbb nenenefafafafatttttttttttttttttorororrrrri.ii.iiii

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PRROGOGETETTOTO 6 666 -- SCSCUOUOLALA “ BEBEATATOO ZEZEFEFERIRINONO” SCSCUTUTARARI”Isoostenuto da OASI, fi scalmente deducibile, CCP n. 17510702NeNeNeNeeeeeeeeeeeellllllllllllllla a a MiMiMM ssssssssssssssioioioioioioioioioioooneneneneneneneneneneneneenee dddd d d ddddd dddi ii i iiiiiiii ScScScScScScScScScScSccScSccScututututututututututtututarararararaararararaaraarari i i i iii iiii 50505055555055555 bb bbbbbamamamamamamamamamamamamamamaammbibibibbbibibibbibbibibininininininininininnnninn M M MM MMM M MMMMMMMMagagagagaggagagagagagggagaggaggjyjyjyjyjyjyjyjyjyjyjyyjyjyyyp p p p p p p p pp p pppp didididididididididididddd e e e e e e ee e ee eetntntntntntntntntntnntntnnnnnniaiaiaiaaiaiaiaiaiaaiaaiaa R RRRR R RR R RRRRRRRRomomomomomomomomomomomomoomomo , , , , , , , aiaiaiaiaiaiaiaiaaiaaiaa m mm m m mmmmm mmmmmmmarararararrarararaaaaraargigigigigigigigigigigigigigg ninininininnininininininin dededed lllllla aaa sososossososososossosososocicicicicciciccicic etetetetà à àà alalalalalallallallbababababababababababababab nenenenenenenenenenenenennneeneseseseseseesesesesesesseses , , , , ,, , , sosososossososososososososs nononoonoonononoononnononnoo b b b b b b bb bbbbbisisisisisisisisisisissisisogogogogogogogogogoogoooggognononoononononononoononononosisisisisisisisisiii d d d d d d d ddddddi i ii ii i iii isisisisisisisisisissssisssssstrtrtrtrtrtrtrtrtrtrtrrtrrt uzuzuzuzuzuzuzuzuzuzuuzuzuzzioiiooioioioioioooioioioioiooionenenenenenenenneneneneeeneee p ppp ppp pp ppppperererererererererereerer uuu u uu uu uuuuscscscscscscssssscirirrrirreeee e eeeeeee dadadadad llllllllll’e’e’e’e’e’’e’e’e’ mamamamamamamamamamamamamamammam r-r-r-r-r-r-r-r-r-r-rr-r-r-gigigig nanannaziziz ononone.e.ee I IIllll lll tututututuuuuooo o oooo o o sosososososososososososossosstststststststststststss egegegegegegegegegggggegggnonononoononononononoonononoo p p p p ppp pperererererererereererrerrere llllll lo o oo stssstststsststststtipippipipipppipppppppenenenenenenenenenenennnnnnndididididdididididdidd o o oooooooo allalalalalaalleeleleleleleleleleeeelle m m m maeaeaeaeaeaeaeaeaeaeaestststststststststststs rererererererereerer e ee p ppperererr lllaa a a mememensssssnssnsa a aaa aaa aaaa aaascsccololo asasasasstitititicacaccc .. SSSpSpSSSSSSSSpeseseseseseeseseese a aa mememeemensnsnnn ilililii e e e € €€€€€ 232323232323232332323322 0000000

€ 300 Akusimba Gruppo Musicale € 200 Molinini Raffaele Giovinazzo € 50 Macagnino Giuseppapa PPPre

PPROGOGETTOO 668 8 - PROGOGETTOO AGRG ICCOLO TUURA A NICCOAO DALAsoostenuto da OASI, fi scalmente deducibile, CCP n. 17510702LaLa MMenensasa SS. FrFrananaaaaa cecec scsco o haha aavvvviaiatoto u un grgrupuppopo ddi i vevedodooovevev , ananzizianani,i, l lebebbrbrososi,i, chchchchchchchche e e e e e e vivvvvv vev vovonoo d di elelemmosossssssinininininininina aaaaaaa peer lee s sssss ssttrtrtrtrtrradadaaaa e didi QQQQQQQQueueueueueuelilililill mamaneneee, alalalalllalall’l’l’’’l’’atattitiviv tàtààààà a aaa agrgrgrgrgg iciicololanenenenenenelllllllllllla a a a a a zozozozozozonanananananana dd ddddi iiiii NiNiNNiNiN cococococcoadadala. OOccorree acquisttare e attrrezziiii agrg icoli e semementnti, sosososososoststtstststs enererererere eeee lelelellele speesses dele personale addetto alla gestionee: mootorista, respon-sassaaabibbibilillili d d delelell’l apapapprprp ovovovvo vivigigigg ononnamamama enentototo, , ecececcc.c.cc. P Prereevevev ntntivivvvo o o € € €€ 10100.000.0000000000 alaalaa l’ll anana nono..

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PRROGOGETETTOTO 6 644 -- SOSOSTSTEGEGNONO B BAMAMBIBININI “ CACASASA F FAMAMIGIGLILIA”Asoostenuto da OASI, fi scalmente deducibile, CCP n. 17510702FrFrFrFrFFrFrFrFrFrFrFFF a a aaa AnAnAnAA totootonininininininiiiin o oooooooo TrTTrTrTrTrrTrTrTrTrTrTrTrrigigigiggigigigigggigigigigiggiggigigggg anananananananannaannteteteeteteettet h hhhha aaa a acacacaaaacacaaaaaa cocococococococoococooooltlttlto o o o ininininininiininninn u unananana “ ““CaCaCaCCaCaCaCCCCCaCasasasa F FFamammmamammmmmmigigiggigigigiggiigiigliliia”a”a”a”””” 7 775 555555 babababaambmbmmbm ininnni i rararar c-c-c-cococccccccoc ltltltlti ii dadad llllll a a a stststs rararrradadadad ,, , orororrrrrrrorrrrfafaafafaninininiiniiiii d dddd dddddddddii iiiiii AIAIAIAIAIAIAIAIAIAAAIAIAIAIDSDSDSDDSDSDSDSDSDSDSDDDSS, , ,,, fi fi fififiglglgglglglglglglglgg i ii i iiiii dididdidididididdid g ggggggggenenenenenenenneneneeneneenitititititittitititititti orororoororororoorooooo i i i iii cicicciccicicccciciecececececececececeeceee hihihihihhihihhihihhihihihhi o oooo oooooooooo iiiiiiiiiiinvnvnvn alala ididdidi.i.ii È ÈÈÈ s sstatatatatata cocococcococococoococooststststststststststssttsttrururururururururururururuitititititititititittttitta a a unununununnnnna aaaa a aaaa aaa nununununnununuovovovoovooooo a aaaaa aaaa ststsstststststsstts rrurururrurrrutttttttttttttttururuururuururrrururrrra:aaaa:aaaaa oo oooccccccccccccccccccccccc ororroroonononononoonononononoooo c ccc c cc cc cccccciririrrirririririririrrrrcacacacacaacacaacacaaa € € €€€ 1.1.1.1.11 00000000000 0000000 a aaaaaa aaall ll l l l ll mememememememmmemeem sesesesseseeeese p ppp p p pppppererer l l le e e lololooororoororo neneneneneneneneneneneen cececec sssssssssssssssssssitititititititititittà.à.à.à.à.àà.àààà.à..à

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PROGETTO 69 - STAMPA DELLA BIBBIAStampa di 2.000 copie della Bibbia tradotta da Padre Leone Innamorato in lingua Lolo, per aiutare le comunità a conoscere, comprendere e spiegare la Parola di Dio.

PROGETTO 71 - PROGETTO DUKAGJINIl Progetto nasce dall’esperienza di fra’ Antonio Imperato che dal 2007 al 2009 ha vissuto in questa regione a nord dell’Albania sostenendo le famiglie più povere e creando opportunità di incontro e di studio per tanti ragazzi isolati dalle distanze e dai doveri lavorativi. Dal 2010 si organizza un mese di attività ludiche, formative e ricreative, a cui aderiscono vo-lontari di estrazione e formazione diversa provenienti da tutta Italia; dal 2011 arricchiscono il progetto la presenza e il lavoro di medici generici e di dentisti volontari che prestano la loro attività in quel luogo dove il diritto alla salute sembra essere un miraggio.

PROGETTO 72 - AIUTACI A COSTRUIRE IL CENTRO DI SALUTE E NUTRIZIO-NALE NEI PRESSI DELLA DISCARICA DI MAPUTO.Nel bairro (=quartiere) di Hulene, dove opera il nostro fratello Mimmo Mi-rizzi, che è uno dei più popolosi della città di Maputo con i sui 40.000 abi-tanti assiepati in poverissime case a ridosso della discarica municipale, manca il presidio sanitario. Per questo motivo, cito del parole del missio-nario: “stiamo cercando di soddisfare questa enorme necessità con la costruzione di un poliambulatorio che serva a rispondere almeno alle patologie mediche di base della popolazione e includendo in esso anche un centro nutrizionale. La struttura di base è già stata costruita. Adesso servono fondi per completarla: pavimenti, porte, fi nestre, l’acquisto dell’arredamento, delle strumentazioni mediche....ecc”.

€ 50 Macagnino Giuseppa - Presicce; € 50 Rizzi Enza - Brindisi (pro Matteo Farina); Mastrolonardo Anna-Triggiano; € 25 Licciulli Ada Lopez - Brindisi Casale (pro Matteo Farina).

N.B.: 3.000 copie di sussidi catechistici sono stati stampati e spediti a P. Leone. Il progetto continua per la stampa della Bibbia.

€ 2.700 Casarola Antonio - Molfetta; € 300 Ass. “I Nipoti della Nonna” - Giovinazzo; € 150 Cascione Giuseppe e Ficarella Antonietta - località?; € 50 Serrone Rosa - Giovinazzo; Caruso Adriana - Adelfi a; € 10 Aralla Onorina - Campi Salentina.

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ATTENZIONEL’eventuale errore nella designazione dell’Ente benefi ciario (OASI-Onlus) impedirà la

deducibilità della donazione ai fi ni fi scali.

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In caso di mancato recapito rinviare all’Ufficio di Bari Ferrovia

DESTINATARIO:

� SCONOSCIUTO

� RISPEDIRE AL MITTENTE

� TRASFERITO

INDIRIZZO:

� INSUFFICIENTE

� INESATTO

� IRREPERIBILE

� DECEDUTO

Via Crocifisso 54, 70054 Giovinazzo (Bari)

Telefono 3423214796 [email protected]

www.casafracamillo.it

La casa fra Camillo Campanella, situata nel con-

vento di Giovinazzo è uno spazio di accoglienza, di

dialogo e di confronto per le associazioni e i mo-

vimenti, per i gruppi giovanili, le comunità par-

rocchiali, per le famiglie che desiderano vivere

momenti personali e comunitari di confronto e di

silenzio.