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E' difficile che certe notizie dal Bangladesh siano riprese dai media nostrani. Forse anche perché sarebbero di scarso interesse pubblico. Fornendo anche una chiave di lettura, ne segnaliamo una apparsa sul Daily Star che interessa Mundaland molto da vicino.
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GLI JOLODOSSHU ALLA RESA DELLE ARMI di Dino Kaka
Sempre chiedendo prima la benedizione di Bon Bibi, la deità femminile che più venerano, solo a volte autorizzati dalle autorità e più spesso no, molti Munda del Sunderban ricavano il loro sostentamento dalla Foresta. Vanno remando in barca lungo gli intricati fiumi per raccogliere un po' di legname, le foglie di golpata che servono per i tetti delle capanne e soprattutto il pregiatissimo miele selvatico. Certamente il termine più noto di riferimento a questi tanto disperati quanto coraggiosi naviganti della Foresta è "mouali", che significa proprio raccoglitore di miele. Oltre al pericolo degli animali feroci (tigri e coccodrilli) e dei serpenti dal morso mortale, da molti anni i mouali dovevano (sperando che da oggi sia storia passata e non dover più dire devono) affrontare quello di essere rapiti dagli "jolodosshu" (banditi dell'acqua) che in cambio della loro vita pretendevano dalle pur poverissime famiglie dei malcapitati un riscatto da pagare con soldi o in natura. Il Governo del Bangladesh ha cercato da qualche anno di dissuadere i mouali dal penetrare illegalmente nella Foresta a rischio della loro stessa vita e dell’ecosistema, finanziando i corsi di apicultura dei quali p. Luigi Paggi scrisse nel mundaTVmagazine del 21.6.2014 (1), quando nell’ambito della missioncina di Ishwaripur, dove ha sede il Munda Education Centre, Sushoma e Bahamoni divennero le prime fruitrici di questo programma.
(1) http://issuu.com/munda.education.centre.bd/docs/apicultura_nella_foresta
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L'articolo del Daily Star di ieri, che di seguito riproduciamo senza alcun intento commerciale e quindi nel rispetto del copyright, dà un nome agli jolodosshu: la gang "Master Bahini"! Sulla mappa di Google abbiamo segnato con un tondo rosso Mongla (dove è avvenuta la resa delle armi) e con quello verde Ishwaripur (missioncina) e Shyamnagar (dove c’è la sede della SAMS): in linea d’aria sono una cinquantina di kilometri. L’area verde è il Sunderban.
E’ anche grazie alla SAMS, diretta da Krishnapada Munda (il primo allievo di p. Luigi che poté conseguire una laurea essendo cresciuto sotto la sua ala) che di recente ragazzi e razze Munda, col supporto di varie NGO, hanno potuto avviare i primi eco-villaggi che indubbiamente hanno reso sempre più attraente l’offerta turistica. Ci ha colpito leggere nell’articolo «The minister said the government will provide all support to those robbers who surrendered.» Ci pare auspicabile che per “all support” sia prevista una copertura finanziaria derivante dalla campagna “Life Happens Here”. Indubbiamente, rendere il Sunderban sempre più appetibile ai turisti non può che costituire un’ottima prospettiva di sviluppo sociale per tutti i Munda, non solo i mouali.
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http://www.thedailystar.net/country/sundarbans-robber-gang-master-bahini-surrenders-1232437
June 01, 2016
Sundarbans robber gang 'Master Bahini' surrenders
Home Minister Asaduzzaman Khan Kamal receives arms surrendered by
members of Sundarbans-based robber gang 'Master Bahini' at a
programme arranged by Rapid Action Battalion at Mongla under Bagerhat
district yesterday. Photo: Star
Unb, Bagerhat
Ten members of Sundarbans-based infamous robber gang 'Master Bahini,' including its ringleader, surrendered to Rapid Action Battalion (Rab) in presence
of Home Minister Asaduzzaman Khan Kamal in Mongla yesterday.
All the robbers formally surrendered with 52 firearms and 5,000 bullets around 3:00pm, said Lt Col Md Faridul Alam, commanding officer of Rab-8.
The 10 gang members are Mostafa Sheikh alias Kader Master, 46, ringleader of
the robber gang, Mohammad Sultan Khan, 58, Mohammad Sohagh Akon, 37, Mohammad Fazlu Sheikh, 35, Mohammad Solaiman Sheikh, 28, Mohammad
Shahin Sheikh, 28, Mohammad Sumon Sarker, 34, Harun, 24, Arif Sardar, 22,
and Asadul Islam Kokil, 27.
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Col Anwar Latif Khan, additional director general of Rab; Lt Col Md Faridul
Alam, commanding officer of Rab-8; Khandaker Rafiqul Islam, commanding officer of Khulna-6 Rab, and Mohammad Maniruzzaman, deputy inspector
general of police, Khulna Range, were present on the occasion.
Ten members of the infamous gang surrendered and pledged to lead normal life
on the occasion, thanks to the massive operations and motivational campaigns by the law enforcers. Photo: Star
The minister said the government will provide all support to those robbers who
surrendered. Rab and the law enforcing agencies will continue their drives in the Sundarbans, he added.
Earlier, the robber gang was scheduled to surrender on Sunday. However, the
formal surrender was postponed as the home minister could not attend the programme due to inclement weather.
Mostafa, hailing from Mongla upazila in Bagerhat district, formed the gang
'Master Bahini' several years ago. They used to attack trawlers of fishermen, golpata and wood cutters and honey
collectors and abduct fishermen for ransom in deep forests of the Sundarbans.
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