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MyArt'sPaper Special Edition -"goARTonline" 2012

MyArt'sPaper - goARTonlline

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Special edition of MyArt'sPaper dedicated to contemporary art exhibition "goARTonline" made ​​in Gorizia on the occasion of European Heritage Days organized by the Ministry of Heritage and Cultural Activities in Rome.

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MyArt'sPaper

Special Edition -"goARTonline" 2012

Page 2: MyArt'sPaper - goARTonlline

Indice

Editoriale

3

"goARTonline" alle GiornateEuropee del Patrimonio

Enzo Tedeschi

10

"Luoghi non luoghi"

Paul David Redfern

14

"Le porte di Liósálfar - Iguardiani del sapere"

Giuseppina Mastrovito

18

"Morfeografie - Cavità"

Loredana Princic

22

"Ricordi"

Mariano Di Clemente

26

"CristalArt"

Mauro Paviotti

34

"9 fotografie per Medea"

"goARTonlline"

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Editoriale

GEP

GEP acronimo di:"Giornate Europeedel Patrimonio"l'evento ideatodall'Unione Europeaper la diffusione dellacultura e l'arte.

...L’Italia detiene unaricchezza ditestimonianzeculturali, senzasoluzione dicontinuità nel corsodei tempi, didimensioni tali dagiustificare l’assiomauniversalmenteaccettato di “Italiatesoro d’Europa”...

GiangiacomoMartines, DirettoreRegionale per i BeniCulturali ePaesaggistici delFriuli Venezia Giulia

"goARTonline" alle GiornateEuropee del Patrimonio

Come di consueto, l’Italia ha aderito, insieme ad altri 49Stati Europei, alle Giornate Europee del Patrimonio 2012che si sono svolte nel nostro Paese il 29 e il 30 settembrecon lo slogan : “L’Italia tesoro d’Europa”. L’azionecongiunta del Consiglio d’Europa e della Commissioneeuropea ha come scopo primario quello di avvicinare icittadini europei ad una migliore e reciprocacomprensione malgrado le differenze di cultura e dilingua, attraverso l’organizzazione di manifestazioniculturali che mettano in luce il saper fare, le tradizionilocali, l’architettura e gli oggetti d’arte, ma anche lapresentazione di beni culturali inediti e l’aperturastraordinaria di edifici storici.

Alle Giornate Europee del Patrimonio l'AssociazioneCulturale Graphiti partecipa, su invito, sin dal 2007. Dal2009 organizza per questo importante avvenimento"goARTonline" dedicato al mondo della fotografiaartistica.

Questo numero speciale è, dunque, dedicato alle dueiniziative che si sono svolte nell'ambito delle GEP.

Paul David Redfern

3

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"GOARTONLINE" IV EDIZIONE

Si è inaugurata domenica 16settembre alle ore 18.00 a Gorizianella sede di Palazzo Attems-Petzenstein in piazza De Amicis, 2la quarta edizione di “goARTonline”il festival dedicato alla fotografia,ideato ed organizzatodall'associazione culturale Graphiti ed il "virtualGmuseum" di Gorizia,che per il quarto anno consecutivosi inserisce nell'ambito delleGiornate Europee del Patrimonio.Come ogni anno, infatti, nell'ultimoweekend di settembre si sonocelebrate le GEP ideate nel 1991 dalConsiglio d’Europa per potenziare efavorire il dialogo e lo scambioculturale tra i Paesi europei. IlMiBAC (Ministero per i Beni e leAttività Culturali), come ogni anno,ha partecipato all’evento

e ha organizzato sabato 29 edomenica 30 settembre sull’interoterritorio nazionale iniziative tese avalorizzare e mettere in evidenza icontenuti della cultura e delPatrimonio italiano con l’obiettivodi condividere con altri Paesieuropei le comuni radicicontinentali. A promuoverel'evento sul territorio sono statetutte le sedi distaccate delMinistero, ovvero le Direzioniregionali compresa, quindi, quelladel Friuli Venezia Giulia. Tra gliappuntamenti più significativisegnalati dalla Direzione regionaledi Trieste, c'è anche “goARTonline”ideato ed organizzato appuntodall'associazione goriziana Graphiti,coinvolta dalla Direzione regionale,che da 20 anni promuove e divulgaa livello internazionale artecontemporanea, soprattuttofotografia digitale.

Nella prestigiosa sede di PalazzoAttems dei Musei Provinciali diGorizia,è stato presentato “Oltre loscatto” di Enzo Tedeschi, MarianoDi Clemente, GiuseppinaMastrovito, Loredana Princic e PaulDavid Redfern.

A Medea invece sono state espostealla MedeART gallery "9 fotografieper Medea" di Mauro Paviotti.

Le iniziative godono del Patrociniodell'Assessorato alla Cultura dellaProvincia di Gorizia, del Comune diMedea e della Fondazione Cassa diRisparmio di Gorizia.

5 - GEP/ goARTonline

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"goARTonline" LIVE!

"Oltre lo scatto"

Servizio fotografico relativo alla serata inaugurale a cura di Paul David Redfern, Annalisa Secchi

6 - GEP/"goARTonline-Oltre lo scatto"

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"goARTonline" LIVE!

"Oltre lo scatto"

Servizio fotografico relativo alla serata inaugurale a cura di Paul DavidRedfern, Annalisa Secchi

7 - GEP/"goARTonline-Oltre lo scatto"

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"goARTonline" LIVE!

"Oltre lo scatto"

Servizio fotografico relativo alla serata inaugurale a cura di Paul DavidRedfern, Annalisa Secchi

8 - GEP/"goARTonline-Oltre lo scatto"

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"goARTonline" LIVE!

"Oltre lo scatto"

Servizio fotografico relativo alla serata inaugurale a cura di Paul DavidRedfern, Annalisa Secchi

9 - GEP/"goARTonline-Oltre lo scatto"

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ENZO TEDESCHI

“Luoghi non luoghi”

Titolo: “Luoghi non luoghi" Tecnica: Fotografia analogica Stampa: Analogica su cartabaritata ai sali d'argento con unaparticolare tonalità di fondo Anno: 2012

La carriera artistica di Enzo Tedeschiinizia alla fine degli anni Settantaquando, per passione, egli si avvicina aquesto linguaggio espressivo che lostimolerà sempre più nel corso deglianni fino a coinvolgerlo totalmente.Nel terzo Millennio l’interesse per lafotografia è un crescendo continuo alpunto che si dedica alla ricerca e allasperimentazione di raffinate tecnichedi stampa e di metodi di lavorocondivisi da diversi linguaggi il cuirisultato, evidente nei suoi lavori, vaoltre al convenzionale linguaggiofotografico. Dal punto di vistalinguistico, quindi, Tedeschi si discostadai canoni tradizionali della fotografiaperché più vicino al pensierometafisico-surrealista dell’ambitopittorico degli anni Venti-Trenta delNovecento per sperimentare

e proporre in campo fotografico questosuo pensiero che costituirà, poi,l’elemento distintivo delle proprieopere. Enzo Tedeschi, di fatto, puressendo fotografo va oltre il realismofotografico, tipico della fotografiadocumentale storica e di reportagequello, cioè, narrato con il linguaggiodella realtà, e propone un’altrafotografia quella, cioè, che esprime il“realismo onirico”. Egli nella fotografia“mette in scena” una realtà - la propria- che ci racconta storie di mondifantastici con paesaggi reali solo nelmomento in cui vengonoaccuratamente costruiti e assemblatidopo una progettazione meticolosa deisingoli elementi che li costituiscono. E’una scena onirica che prende forma dauna gestazione lenta che cresce solonella mente dell’autore formata datante immagini fotografiche “latenti”quanti sono i suoi sogni e quando essaè finalmente pronta nella suainterezza, la materializzazione avvienesu di un tavolo attraversol’assemblaggio, prima, e la costruzionedefinitiva, poi, delle scenografie.

10 - GEP/"goARTonline-Oltre lo scatto" ENZO TEDESCHI

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Infine, dopo anche diverse settimane,quando, cioè, tutta l’ambientazione èpronta e completa di tutti i più piccoliparticolari, comprese le luci che lailluminano,Tedeschi riprende la scenadefinitiva con la fotocameraHasselblad impressionando “la suarealtà”, o meglio “il ricordo dei proprisogni” già immagini latenti, su unapellicola bianconera. Il lavoroprosegue successivamente in cameraoscura e senza intervento alcunoTedeschi stampa in analogico su cartabaritata ai sali d’argento conferendoalla stampa una particolare tonalità difondo, opportunamente calibrata esapientemente impressa. Ciò che è inmostra a “goARTonline”, all'edizione2012 delle Giornate Europee, è unafotografia un po’ metafisica e un po’surreale linguaggio utilizzato daTedeschi per mostrarci, e farciscoprire, altre realtà, ad esempio, comequella dei sogni.

Giuseppina Mastrovito

11 - GEP/"goARTonline-Oltre lo scatto" ENZO TEDESCHI

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http://www.enzotedeschi.net/galleria/luoghi-non-luoghi/

LUOGHI NON LUOGHI - Progetto iniziato nel 2008 etuttora aperto. Allestimento di set reali che ricalcanoambienti immaginari. Realizzazione interamente analogicacon fotocamera Hasselblad e stampate su carta baritata aisali d'argento mediante un procedimento del tuttopersonale.

12 - GEP/"goARTonline-Oltre lo scatto" ENZO TEDESCHI

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http://www.enzotedeschi.net/galleria/luoghi-non-luoghi/

LUOGHI NON LUOGHI - Progetto iniziato nel 2008 etuttora aperto. Allestimento di set reali che ricalcanoambienti immaginari. Realizzazione interamente analogicacon fotocamera Hasselblad e stampate su carta baritata aisali d'argento mediante un procedimento del tuttopersonale.

13 - GEP/"goARTonline-Oltre lo scatto" ENZO TEDESCHI

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Paul David Redfern

“Photomorfosi”-“Le porte di Liósálfar - Iguardiani del sapere”

Titolo: “Photomorfosi”-“Le portedi Liósálfar - I guardiani delsapere” Tecnica: Fotografia digitale Stampa: Digitale - Epson 3800 a9 colori su carta dedicata EpsonEnhanced Matte Anno: 2012 Formato: 40x60

La serie 2012 delle “Photomorfosi”,dedicata al mondo degli Elfi, nasce dallegame che ogni artista ha con lamadre terra, le sue origini ed il sapere.Intitolata "Le porte di Liósálfar - Iguardiani del sapere", la serie si collocatra altre due: "Scaretotem" del 2008(omaggio dell'artista alle proprieorigini Cherokee) e "Ritrattidell'anima" del 2010 (omaggiodell'artista a personaggi del mondodella cultura e dell'arte). Attingendodall'ambiente Fantasy e dalla fervidaimmaginazione dello scrittore J.R.R.Tolkien, Paul David Redfern espone lapropria visione di quel mondo fatto dimostri, umani ed elfi.

La scelta della protagonista per questonuovo racconto digitale, quindi, non ècasuale. Liósálfar (metà elfo femmina)è figlia di Felegur, semidio dedito allamagia bianca, e di Eldeca, umanacultrice delle belle arti. In un'epocaremota gli elfi, esseri immortali, eranoconcentrati sullo studio di ogni tipo diarte: dall’ingegneria alla pittura,finalizzata alla perfezione estetica, finoall’equilibrio della mente. Ma Liósálfarnon amava questo genere di vita e dagiovane irrequieta iniziò a ripudiarequanto la circondava tanto che perriportarla sulla retta via venne decisodi iscriverla in una scuola di magia.Liósálfar si concentrò con tutte le sueforze sulla nuova materia di studiotanto che in breve diventò l'elfo piùpotente del creato. Il potere acquisitoperò non le portò fortuna. Assettatasempre più di potere iniziò a praticareanche la magia nera e nulla, oramai,poteva più fermarla. Al culmine dellasua potenza iniziò una guerra tra ilpotere del “male”, rappresentato daLiósálfar stessa, e quello del “bene”

14 - GEP/"goARTonline-Oltre lo scatto" PAUL DAVID REDFERN

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al quale aderirono tutti i maghi deditialla magia bianca. Tutto stava perconcludersi con la sconfitta del benequando la morte della madre e ilsuccessivo suicidio del padre riportòLiósálfar in sé. Iniziò così una guerracontro il potere del male da lei stessacreato. Di questa storia fantasticaRedfern presenta sei opere digitali, leprime, realizzate nel 2012 con variscatti effettuati nel 2011 durante unviaggio dell'artista in Puglia e stampatesu carta dedicata “Epson EnhancedMatte”, bianca ad alto spessore consuperficie opaca, ideata dalla Epsonper la realizzazione di belle arti, coninchiostri anch'essi dedicati aipigmenti “Epson UltraChrome™ K3”.Qui a Palazzo Attems, alle GiornateEuropee del Patrimonio, Paul DavidRedfern con le "Photomorfosi" ElfoBrunwald, Elfo Gwendall, Elfo Gynx,Elfo Lyric, Elfo Paraxdwin e ElfoXianfantall presenta la prima parte delracconto, cioè quella dove il mondoelfico è in armonia con la natura ededito alla conoscenza delle cose.Tante sono le porte del sapere eciascuna di essa cela dietro sé lasoluzione... Dai “Guardiani del sapere”quindi si snoda il percorso ideato daRedfern che condurrà lo spettatore nelmondo degli elfi simboli delle forzedell'aria, del fuoco, della terra e deifenomeni atmosferici.

Giuseppina Mastrovito

15 - GEP/"goARTonline-Oltre lo scatto" PAUL DAVID REDFERN

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http://digilander.libero.it/pauldavidredfern/Index.html

Progetto iniziato nel 2012 in occasione delle GEP. Ispirataai racconti fantasy dello scrittore J.R.R. Tolkien la serie"Leporte di Liósálfar - I guardiani del sapere" intruducono lenuove "Photomorfosi" che l'artista goriziano ha dedicato almondo degli Elfi.

16 - GEP/"goARTonline-Oltre lo scatto" PAUL DAVID REDFERN

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http://digilander.libero.it/pauldavidredfern/Index.html

Progetto iniziato nel 2012 in occasione delle GEP. Ispirataai racconti fantasy dello scrittore J.R.R. Tolkien la serie"Leporte di Liósálfar - I guardiani del sapere" intruducono lenuove "Photomorfosi" che l'artista goriziano ha dedicato almondo degli Elfi.

17 - GEP/"goARTonline-Oltre lo scatto" PAUL DAVID REDFERN

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Giuseppina Mastrovito

“Cavità”

Titolo: “Cavità” Tecnica: Fotografia digitale Stampa: Digitale su carta CanonAnno: 2012 Formato:100x100

Operatrice Beni Culturali - indirizzoinformatico, da sempre attiva nelmondo dell’arte contemporanea anchenell’organizzazione e nella cura dieventi artistici internazionali. La suapassione per la fotografia, inparticolare, risale al 1975 quando,ancora quindicenne, entra per la primavolta in una camera oscura chediventerà, da lì a poco, il proprio luogodi lavoro in quanto tecnico diradiologia medica. Per ragioniprofessionali, quindi, in quasiquarant’anni ha assistito, step by step,ai grandi cambiamenti e alle granditrasformazioni che la tecnologia haimposto a quest’ambito lavorativocompresa, quindi, la camera oscura,che da “oscura” è diventata “chiara” eda analogica si è trasformata indigitale.

Questa grande rivoluzione tecnologica,figlia prediletta di questa nostra era, hainfluenzato inevitabilmente, in modopositivo, anche il pensiero artisticodell’autrice consapevole, già da subito,della straordinaria potenzialità che latecnica e la tecnologia digitale stavaoffrendo anche ad un linguaggio comequello fotografico per definizione incontinua evoluzione in quanto legatoda sempre, e per sempre, allatecnologia. A Palazzo Attems di Gorizial’autrice è presente con tre opereinedite di grande formato, tratte dallaserie “Morfeografie, il mondo oniricodi Giuseppina Mastrovito”, dal titolo“Cavità”. Esse sono il risultato direcenti ricerche e sperimentazioni contecniche fotografiche tradizionaliapplicate all’atto dello scatto esuccessivamente trasferite in unambiente digitale di archiviazioneimmagini, dove l’artista esegue minimemodifiche strutturali e cromatiche.

18 - GEP/"goARTonline-Oltre lo scatto" GIUSEPPINA MASTROVITO

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Questa sperimentazione dicommistione tecnica ha permessoall’autrice di rappresentare il mondoreale immerso in un sogno in cui larealtà ha i suoi contenuti ma con unaforma evanescente, a volte lontana edeffimera. Tale risultato ha richiamatoalla mente dell’autrice il mondo oniricodi Morfeo dio dei sogni. Da qui “Morfeografie” termine sceltodall’artista per tutte le suerappresentazioni. Figura dellamitologia greca, figlio di Ipno e diNotte, Morfeo possiede grandi epossenti ali che lo portanorapidamente da una parte all’altradella terra per posarsi dolcementesulle palpebre dei dormienti assiemead una cerchia di folletti rappresenti leillusioni. Non è un caso, quindi, chel’autrice abbia scelto proprio il“folletto” per la propria firma digitaleinserita in tutte le sue opere.

Paul David Redfern Direttore di virtualGmuseum Gorizia

19 - GEP/"goARTonline-Oltre lo scatto" GIUSEPPINA MASTROVITO

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http://digilander.libero.it/associazionegraphiti/Index.htm

Con la serie denominate “Morfeografie” ossia il mondoonirico di Giuseppina Mastrovito", l'autrice ha iniziato asperimentare la possibilità di unire la propria esperienzaprofessionale (tecnico di radiologia medica) con lafotografia creativa. Gli effetti del mosso vengono creatiall'atto dello scatto mentre in post-produzione digitalevengono alterate le cromie e viene creato il montaggiospeculare.

20 - GEP/"goARTonline-Oltre lo scatto" GIUSEPPINA MASTROVITO

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http://digilander.libero.it/associazionegraphiti/Index.htm

Con la serie denominate “Morfeografie” ossia il mondoonirico di Giuseppina Mastrovito", l'autrice ha iniziato asperimentare la possibilità di unire la propria esperienzaprofessionale (tecnico di radiologia medica) con lafotografia creativa. Gli effetti del mosso vengono creati all'atto dello scattomentre in post-produzione digitale vengono alterate lecromie e viene creato il montaggio speculare.

21 - GEP/"goARTonline-Oltre lo scatto" GIUSEPPINA MASTROVITO

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Loredana Princic

“Ricordi”

Titolo: “Ricordi" Tecnica: Fotografia digitale Stampa: Digitale ai pigmenti dicarbone Anno: 2012 Formato: 19x27

Goriziana, fotografa dagli anniNovanta prediligendo la fotografia inbianco e nero e le installazionifotografiche. Ama sviluppare spessotematiche sociali che esulano peròdall'impatto descrittivo della fotografiaper inoltrarsi negli spazi più intimi eriflessivi dell'animo umano. LoredanaPrincic si è sempre caratterizzata perl'interesse dimostrato per la realtà chela circonda interpretando, attraverso illinguaggio fotografico, il disagio chequesta società vive affrontando eproponendo temi particolarmenteimpegnativi.

Pur adoperando la tecnica dello scattodigitale, Loredana Princinc ha semprevoluto che il risultato finale delleproprie opere fosse indenne dapossibili manipolazioni in post-produzione con l'unica eccezioneammessa, semmai, relativa alla solagestione della cromia. Qui alle GornateEurpoee del Patrimonio LoredanaPrincic ha voluto invece narrarci unastoria diversa. “Ricordi” è il titolo diquesta storia, la quale altro non è cheun racconto fotografico romanticocomposto da dieci immagini in biancoe nero realizzate con la tecnica delmosso con cui l'artista ci rendepartecipi di un proprio periodo di vitalontano, troppo lontano, quasidimenticato, riposto in un angolo dellapropria mente rappresentato, qui,dalla soffitta. E' un periodo di vitaquasi dimenticato ma non cancellato: èla sua, la nostra infanzia.

22 - GEP/"goARTonline-Oltre lo scatto" LOREDANA PRINCIC

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Un' infanzia caratterizzata da balocchicome le bambole, la giostra, ilcavalluccio a dondolo, la trottola,l'orsacchiotto di peluche e pinocchio;balocchi che il tempo ha riposto tutti inuna valigia “semichiusa” coperta dauna grande ragnatela, qui metafora delpassato, e quando Loredana avverte ilbisogno sale nella soffitta della propriamente, apre la valigia dei “ricordi” eritorna bambina a giocare con i suoigiochi preferiti. E con questa valigia,mai definitivamente chiusa, cheLoredana Princic inizia il suo viaggio aritroso nel tempo e i ricordi ri-emergono evanescenti, effimeri esfuggenti come in un sogno. Ognibalocco un ricordo, ogni balocco unafermata del viaggio, ogni fermata unmomento di vita preciso. LoredanaPrincic è arrivata alla fine del proprioviaggio, ovvero l'inizio della propriavita, e scatto dopo scatto materializza ipropri ricordi presentandocelisemplicemente così come sono:balocchi “veri”e “autentici”,inseparabili compagni di giochi, amiciper sempre di vita. La stampa inbianco e nero e i riflessi di luce cheilluminano parte di alcuni giocattoliconferiscono inoltre alla mostra unnon so ché di passato e lontano cosìcome passato e lontano è proprioquell'attimo meraviglioso che èappunto l'infanzia. E all'infanzia chebisogna ritornare ogni qual volta che sene avverte il bisogno. Questo è ilmessaggio dell'autrice. Salendo nellasoffitta della nostra mente e aprendo lanostra valigia dei “ricordi” possiamotutti noi ritornare semplicementebambini.

Giuseppina Mastrovito

23 - GEP/"goARTonline-Oltre lo scatto" LOREDANA PRINCIC

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http://www.skupina75.it/it/clani-fotokluba/loredana-princic/

Il progetto "Ricordi" segue quello dedicato ai "balocchi".Con questo progetto-installazione la fotografa goriziana ciconduce nella sua soffitta dove tra vecchie valigie e bauliscorgiamo libri, giocattoli, vecchi ricordi... La foto-installazione è composta da valigie e da piccole scatole doveall'interno sono ubicate le fotografie in bianco e nero. Ilvisitatore può, con l'ausilio di una lampadina messa adisposizione, osservare da “scatola” in “scatola” i “Ricordi”che Loredana Princic ha voluto condividere.

24 - GEP/"goARTonline-Oltre lo scatto" LOREDANA PRINCIC

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http://www.skupina75.it/it/clani-fotokluba/loredana-princic/

Il progetto "Ricordi" segue quello dedicato ai "balocchi".Con questo progetto-installazione la fotografa goriziana ciconduce nella sua soffitta dove tra vecchie valigie e bauliscorgiamo libri, giocattoli, vecchi ricordi... La foto-installazione è composta da valigie e da piccole scatole doveall'interno sono ubicate le fotografie in bianco e nero. Ilvisitatore può, con l'ausilio di una lampadina messa adisposizione, osservare da “scatola” in “scatola” i “Ricordi”che Loredana Princic ha voluto condividere.

25 - GEP/"goARTonline-Oltre lo scatto" LOREDANA PRINCIC

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Mariano Di Clemente

“CristalART”

Titolo: "CristalArt" Tecnica: Fotografia digitale Stampa: Digitale ai pigmenti dicarbone Anno: 2012 Formato: 40x60 (c.a)

Grazie alla propria esperienza ultradecennale in campo fotograficoMariano Di Clemente, di originiabruzzesi, ha scelto di recente unapproccio tutto personale di farefotografia il cui risultato ricorda più ilmondo della grafica e dell’illustrazioneanche se, di fatto, le sue creazioni sono,e restano a tutti gli effetti, fotografie inbianco e nero stampatesuccessivamente con tecnologiadigitale ai pigmenti di carbone.

Per la realizzazione delle proprieopere, definite dall'autore con iltermine da egli stesso coniato di“CristalArt” ossia “arte dal cristallo”,l'artista ha scelto quale “modello” unoggetto comune di souvenir: il cubo dicristallo riportante al proprio interno

una scultura realizzata con il raggiolaser, tecnica, questa, inventata da unrusso e portata a conoscenza delmondo intero da un israeliano.

Di Clemente sceglie accuratamente ilproprio "modello" da fotografarerealizzando scatto dopo scatto unaserie inedita di fotografie digitali il cuirisultato, qui in mostra, è dato dallaluce che fende il cubo di cristallo.

La giusta angolazione del cuboattraversato dalla luce, studiata divolta in volta, consente infine all'artistadi effettuare lo scatto finale erappresentare la scultura scolpita nelcristallo.

26 - GEP/"goARTonline-Oltre lo scatto" MARIANO DI CLEMENTE

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Originale e raffinata, tutt'altro chescontata, la fotografia di Mariano DiClemente fa di un oggetto comune unautentica opera d'arte.

La stampa in bianco e nero, sceltaquanto mai ineccepibile da partedell'autore, conferisce infine a tutte leopere in mostra ulteriore eleganza.

Giuseppina Mastrovito

27 - GEP/"goARTonline-Oltre lo scatto" MARIANO DI CLEMENTE

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http://www.undo.net/it/mostra/120570

Predilige lo scatto digitale ricercato, elaborato ma mai fine ase stesso. La composizione finale è frutto di accurati studi esperimentazioni. Recentemente ha iniziato un percorsosperimentale denominato “Cristal art” ossia l'arte dalcristallo. Le immagini fotografiche sono realizzate in biancoe nero e stampate in digitale ai pigmenti di carbone. Le figure scolpite con il laser riprendono, con Di Clemente, nuova vita in un contesto artistico.

28 - GEP/"goARTonline-Oltre lo scatto" MARIANO DI CLEMENTE

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http://www.undo.net/it/mostra/120570

Predilige lo scatto digitale ricercato, elaborato ma mai fine ase stesso. La composizione finale è frutto di accurati studi esperimentazioni. Recentemente ha iniziato un percorsosperimentale denominato “Cristal art” ossia l'arte dalcristallo. Le immagini fotografiche sono realizzate in biancoe nero e stampate in digitale ai pigmenti di carbone. Lefigure scolpite con il laser riprendono, con Di Clemente,nuova vita in un contesto artistico.

29 - GEP/"goARTonline-Oltre lo scatto" MARIANO DI CLEMENTE

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"goARTonline" LIVE!

"9 fotografie per Medea"

Mostra fotografica di Mauro Paviotti. Servizio fotografico di Paul DavidRedfern, Mariano Di Clemente

31 - GEP/"goARTonline-9 fotografie per Medea"

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"goARTonline" LIVE!

"9 fotografie per Medea"

Mostra fotografica di Mauro Paviotti. Servizio fotografico di Paul DavidRedfern, Mariano Di Clemente

32 - GEP/"goARTonline-9 fotografie per Medea"

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"goARTonline" LIVE!

"9 fotografie per Medea"

Mostra fotografica di Mauro Paviotti. Servizio fotografico di Paul DavidRedfern, Mariano Di Clemente

33 - GEP/"goARTonline-9 fotografie per Medea"

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Mauro Paviotti

“9 fotografie per Medea”

Titolo: “goARTonline – 9fotografie per Medea" Tecnica: Fotografia analogicarealizzata con Holga120 Stampa: Digitale da negativoanalogico Anno: 2011

Mauro Paviotti nasce a Palmanova il1956 e si dedica alla fotografia dal1982. Dopo una lunga pausa diriflessione, durata dieci anni, ritorna afotografare nel 2009. Acutoosservatore dell'ambiente che locirconda, Paviotti sceglie con cura ilsoggetto da riprendere e lo trasferiscesu “carta emulsionata” conmeticolosità. Nulla è lasciato al caso.Un fotografo con queste peculiaritànon passa certo inosservato e non è,dunque, mera coincidenza che l'artistapalmarino sia stato già presente adiverse biennali d'arte contemporaneacome, ad esempio, soltanto per citarealcune, la "4^ Biennale di Cordoba"(1991), la "XLVI Biennale di Venezia"(1995) e la "Biennale diffusa di Trieste"(2011).

Dei suoi progetti fotografici si sonointeressati critici e personaggiimportanti del mondo della culturacome ad esempio Carlo Patrone,Francecso Tullio Altan, VittorioBasaglia, Sergio Maldini, PaoloMaurensig, David Maria Turoldo eItalo Zannier, decano della fotografiaitaliana, con il quale Paviotti ha unrapporto particolare che lo porta aconsiderarsi un “fotografo di ItaloZannier”. Tra i progetti piùinteressanti senza dubbio vannoinseriti “I nuovi guardiani” e “Apasseggio con Holga”. “9 foto perMedea”, titolo del progetto fotograficodedicato a Medea (GO), prende spuntoe si inserisce in quelli già realizzati di“Morsano di strada” e "Jalmicco”. Lascelta della fotocamera Holga 120,invece, è stata dettata per la resa finaleche questa macchina fotografica-giocattolo offre. Il risultato dellafotografia stampata è evidente: tuttorimane “effimero”, “ovattato” e ladelicata patina retrò che Paviottiottiene ci riconduce in atmosferelontane dove tutto era più

34 - GEP/"goARTonline-9 fotografie per Medea" - MAURO PAVIOTTI

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"vivibile". Con questa nuova ricercaPaviotti ci fa scoprire scorci, dettagli,angoli remoti, visioni interiori. Sonofotografie immaginifiche realizzate perstimolare lo spettatore e coinvolgerloemotivamente per metterlo nellacondizione di porsi delle domande.Anche l'autore nel realizzare questiscatti si è posto dei quesiti. “Chisiamo?, quale è la nostra identità in unmomento particolare come quelloattuale dove abbonda la totale assenzadel pensiero critico?”, questi tra gliinterrogativi più assillanti dell'artista.Tra dubbi e incertezze, quindi, Paviotticerca di darsi, e darci, una risposta.Come? con Holga 120. Egli fa unparagone con la nota opera di KazimirMalevich “Quadrato nero – BlackSquare” del 1923 c.a. (custodita alMuseo Pushkin) dove lo spettatore sitrova davanti a un rettangolocompletamente nero. Altrointerrogativo: cosa c'è dietro? Anchecerte immagini di Paviotti, peranalogia, ci stimolano alla riflessionecome, ad esempio, la fotografia di unmuro realizzato in due versioni: laprima con la classica reflex e laseconda con Holga 120. Nel primocaso l'autore si chiede: “chi harealizzato il muro e quando?”, nelsecondo , invece, si domanda: “cosa c'èoltre il muro?”. Alla "MedeARTgallery" del Palazzo della Torre diMedea, Paviotti presenta novefotografie inedite realizzate ad hoc. Didiversi formati, il progetto è statostudiato dall'artista appositamente pergli spazi espositivi della "MedeARTgallery" di Medea.

Paul David Redfern – direttore delvirtualGmuseum

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http://www.paviottiphoto.it/

Nove fotografie in B/N stampate su grande formato erealizzate appositamente per Medea con una macchinafotografica speciale: HOLGA GCFN 120. Un oggetto diplastica, cinese, che dà atmosfere particolari, retrò sipotrebbe dire, ben lontane comunque dalle immagini che siottengono oggi con le attuali moderne fotocamere. MauroPaviotti non segue la moda, realizza immagini che voglionostimolare la mente a pensare, in questi tempi dove (egliritiene) il pensiero critico è assente.

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http://www.paviottiphoto.it/

Nove fotografie in B/N stampate su grande formato erealizzate appositamente per Medea con una macchinafotografica speciale: HOLGA GCFN 120. Un oggetto diplastica, cinese, che dà atmosfere particolari, retrò sipotrebbe dire, ben lontane comunque dalle immagini che siottengono oggi con le attuali moderne fotocamere. MauroPaviotti non segue la moda, realizza immagini che voglionostimolare la mente a pensare, in questi tempi dove (egliritiene) il pensiero critico è assente.

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Anno I - Edizione speciale goARTonline - Giornate Europee del Patrimonio

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Art director: Paul David Redfern Collaboratori: Giuseppina MastrovitoFotografia: AA.VV.Copertina: Paul David Redfern

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