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N. 11-12 Novembre/Dicembre 2007 Organo ufficiale dei paracadutisti d’Italia RIVISTA MENSILE DELL’ASSOCIAZIONE NAZIONALE PARACADUTISTI D’ITALIA (ANPd’I) - Via Sforza, 5 00184 Roma - Spedizione in abb. postale - Art. 2 Comma 20/B Legge 662/96 - Filiale di Roma Come FOLGORE dal cielo, come NEMBO di tempesta

N. 11-12 Novembre/Dicembre 2007 Organo ufficiale dei ...congedatifolgore.com/Documenti/rivista.folgoredic.pdf · Come FOLGORE dal cielo, come NEMBO di tempesta. NOVEMBRE/DICEMBRE

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N. 11-12 Novembre/Dicembre 2007Organo ufficiale deiparacadutisti d’Italia

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Come FOLGORE dal cielo, come NEMBO di tempesta

NOVEMBRE/DICEMBRE2 0 0 7 S O M M A R I O

L’editoriale 3

La presidenza informa 4

Attualità 6

Celebrazioni 9

Reparti in armi 14

Inserto Speciale (staccabile) I-IV

Storia 26

Attività delle sezioni 28

Brevi e liete 35

La Posta 37

Recensioni 38

Ultimo lancio 38

COPERTINAFesta della Brigata 65° anniversario El Alamein.La Fiamma degli ideali brucia davanti al Monumento ai Caduti

RIVISTA DELL’ASSOCIAZIONENAZIONALE PARACADUTISTI

D’ITALIA (ANPd’I)

MENSILE DI INFORMAZIONE

ASSOCIATIVO, TECNICO E POLITICO-CULTURALE

… voi siete gli arditidel cielo e della terra

Testata a perenne ricordo del Foglio di Campodei Paracadutisti d’Italia, 1943-46, fondato daAlberto BECHI LUSERNAdirettore Umberto BRUZZESEriattivato e diretto da Giovanni PICCINNIin Firenze dal 1956 al 1962.

Direzione, redazione, amministrazione, pubblicità:

ANPd’I - Via Sforza, 5 - 00184 ROMACCP 32553000 - Telefono 06 4746396Linea Militare 3/5641 - Fax 06 486662

www.assopar.it

AbbonamentiBenemerito € 100,00Sostenitore € 50,00Ordinario € 26,00Una copia € 2,00Numeri arretrati € 3,00

La Rivista è inviata gratuitamente ai Socidal momento del rinnovo del tesseramento

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Autorizzazione del Tribunale di Roman. 9385 del 3-9-1963

Iscritta al Registro degli Operatori di Comunicazione (ROC) al n. 1265

Anno LXIV dalla fondazioneNumero 11-12, Novembre/Dicembre 2007

Direttore responsabile: Antonino Torre

Redattori:Walter Amatobene, Nuccia Ledda

Segretaria di redazione:Vanessa Martino

Amministrazione: Aldo De Lorenzis

Stampa e fotocomposizione: EDITALL srl

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Tel. 06 4382583 - Fax 06 4385693

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Collaborare con “Folgore”La collaborazione è aperta a tutti ed è gratuita;gli articoli e le foto, anche se non pubblicati,non vengono restituiti (fate delle copie prima).La redazione sceglie per la pubblicazione gliargomenti ritenuti più interessanti, riservando-si, quando ritenuto opportuno, di apportaremodifiche e correzioni allo scopo di una più cor-retta esposizione.Faciliterete il lavoro della Redazione inviandouna copia dell’articolo che desiderate proporre,su cd-rom in formato MS-Word o compatibile(*.doc; *.rtf; *.txt) o speditelo via e-mail [email protected]; allegate quando possibi-le fotografie a corredo, e indicate sempre unrecapito telefonico; le foto non devono supera-re la dimensione di 1 Mb.

Proprietà letteraria, artistica e scientifica riser-vata. Per riproduzioni, anche se parziali, dei te-sti, è fatto obbligo di citare la fonte.

NOVEMBRE/DICEMBRE 2007 3

A Siena nella Caserma Bandini ex LamarmoraI l 28 ottobre scorso, Veronica Ingrosso, allieva paracadutista di vent’anni, si è schiantata al suolo nel territorio di Borgo Piave di Latina.

Era al secondo lancio di brevetto. Il «tondo» ha fattofiamma e l’ausiliario non è stato azionato. Gli accer-tamenti sulle cause dell’incidente sono in corso. IParacadutisti d’Italia esprimono il loro dolore, la lorosolidarietà e la loro vicinanza alla famiglia di Veroni-ca. Il suo dolce sorriso resterà sempre fra noi.- Paracadutista Veronica Ingrosso!- Presente!La notizia dell’evento luttuoso è giunta come un ful-mine a ciel sereno il giorno dopo lacelebrazione a Livorno della festadei Paracadutisti. Avevamo ancoranegli occhi e negli orecchi i colori e isuoni della caserma «Vannucci». Mi-gliaia i baschi amaranto targatiANPd’I, più di cento i nostri labari discorta al medagliere. Magnifici eper fetti i blocchi in armi schierati,ciascuno dei quali inglobava in pri-ma fila un nostro reduce impettito efiero. Era un pezzo che non si vede-va una festa tanto bella. Entusia-smo, commozione, applausi, musi-ca, allocuzioni autorevoli e anchetrascinanti, come quella del comandante della Bri-gata, generale Fioravanti. E, all’inizio della cerimo-nia, l’arrivo della «Staffetta degli Ideali». Nel silen-zio solenne del pubblico gli ultimi tedofori di una ca-tena partita dal campo di battaglia di El Alameinhanno percorso gli ultimi passi e hanno immerso lafiaccola nel braciere sotto il monumento ai Caduti.Alte si sono levate le fiamme a testimoniare la pre-senza della grande anima dei nostri Padri fra i nuovi«Ragazzi della Folgore». Bisogna essere grati a colo-ro che si sono tanto adoperati per il successo diquesta edizione veramente speciale della Staffetta.

Grati anche a un tedoforo fuori dal comune: il mer-cantile «Vento di Maestrale», della compagnia di na-vigazione Tarros, che col suo capitano russo ha por-tato la fiaccola da Alessandria d’Egitto a La Spezia.Manifestazioni così ti danno la carica, ti dicono chesei sulla strada giusta, ti ripagano con gli interessidell’impegno speso. I Paracadutisti d’Italia presentia Livorno avevano tutte le ragioni per essere con-tenti. Toccavano con mano che l’ANPd’I ha riavviatoi motori e si presenta compatta nell’assolvimentodei propri compiti istituzionali, che vedono nell’esal-tazione del paracadutismo, sia praticato sia riflesso

nelle più varie attività, il modo mi-gliore per conservare e diffonderevalori, tradizioni e amor di Patria.Con questo stato d’animo abbiamoricevuto il colpo dell’incidente. Cisiamo allora ricordati dell’altra fac-cia del paracadutismo. Quella delpericolo immanente, del rischio edella morte. Quella del dolore lanci-nante quando l’evento mai voluto siverifica. Sappiate, gentili lettori nondel mestiere, che il paracadutismonon è solo forza, coraggio, bellezzae gloria. Non è solo volo d’angelonell’azzurro. Non è solo gioia e ap-

plausi dopo un atterraggio per fetto. C’è un’ombranera dietro ogni paracadutista. Ha le mani aduncheed è pronta a ghermire. Quando, come con Veroni-ca, ci riesce, è come fosse successo a te. Dolorelancinante, ma paura no. Quando salti, sei come unsoldato che va all’assalto con cosciente coraggio.Ti metti alla prova, ti abitui a osare. Acquisti la sicu-rezza e la fiducia in te che suscita negli altri ammi-razione e persino invidia. Piange e non si vergognadi piangere il Paracadutista d’Italia, ma onorerà ilParacadutista scomparso dedicandogli il prossimolancio.

L’EDITORIALEdi Paolo Mearini

4 NOVEMBRE/DICEMBRE 2007

LA PRESIDENZA INFORMA

ALBERGNINI Vittorio LuccaALBERONI Massimo ParmaALLIO Davide Monteforte dal Pone (Vr)ALOI Giuseppe Rende (Cs)AMANTEA Pasquale Laino Borgo (Cs)AMANTINI Alessandro RomaANDI Luigi MilanoANONIMO RovigoANONIMO Betritto (Ra)ANPd’I Bergamo Presezzo (Bg)ANPd’I Civitavecchia CivitavecchiaANPd’I Como ComoANPd’I Cremona CremonaANPd’I Desio Desio (Mi)ANPd’I Basso Friuli Ronchis (Ud)ANPd’I Basso Piave S. Donà di Piave (Ve)ANPd’I Lecco LeccoANPd’I Mantova MantovaANPd’I Milano MilanoANPd’I Modena ModenaANPd’I Monza MonzaANPd’I Padova PadovaANPd’I Poggio Rusco Poggio Rusco (Mn)ANPd’I Reggio Emilia Reggio EmiliaANPd’I Saronno Saronno (Va)ANPd’I Valle Seriana Vertova )Bg)ANPd’I Varese VareseANPd’I Vigevano Vigevano (Pv)ANPd’I Vittorio Veneto Vittorio Veneto (Tv)ARGENTO Getano Tarquinia (Vt)ARRÉ Giampiero Tori (Ba)ASS. NAZ. NEMBO Terzo di Aquileia (Ud)BALZONI Claudio Reggio EmiliaBARADEL Danilo San Donà di Piave (Ve)BARATTO Fortunato Borsea (Ro)BARBAGLIA Pietro Quarona (Vc)BARBIERATO Guido VicenzaBARDELLI Carlo Adriano Pisano (No)BATTILOCCHI Alfredo RomaBEDIN Guglielmo Albignasego (Pd)BEGA Germano Viganarano Mainarda(Fe)BENERICETTI Amelio Modigliana (Fc)

BENTINI Domenica Faenza (Ra)BERARDO Bruno Portogruaro (Ve)BERGANTIN Attilio TorinoBERNABEI Alessio Desio (Mi)BERNÉ Mario Monfalcone (Go)BOGNI Mauro Cambolò (Pv)BOLATTINO Aurelio S. Giustio Case (To)BORGORELLI Andrea Fano (Pu)BORIO Piero TorinoBOTTA Beniamino Villaguardia (Co)BRACCINI Paolo Pievepelago (Mo)BRANCHESI Riccardo Iesi (An)BRIZI Fabrizio Cast. del Lago (Pg)BRUNACCI Ugo BolognaBUSTI Egon Albonese (Pv)CACCIA Giuseppe Romentino (No)CADEI Angela Lev Ate (Bg)CALIÒ Carmelo Torvaianica PomeziaCANIGLIA Giovanni RomaCAPITAMIO Renzo S. Angelo di Piove (Pd)CAPOBIANCO Agostino NettunoCAPRIATI Remigio CremonaCAPRINO Fausto Ticineto (Al)CARAMIA Cosimo San Dona Di Piave (Ve)CARLOTTO Franco VicenzaCARNEVALI Michele Russi (Ra)CARRARINI Luigi VeronaCATTANEO Antonio Busto Arsizio (Va)CAVINA Ermanno Marradi (Fi)CAVINA Piero Riolo Terme (Ra)CECON Angelo Spilimbergo (Pn)CHIARI Valter Lurago Marinone (Co)CICHELLO Giuseppe Oppeano (Vr)CIRUZZI Giuseppe MilanoCLEMENTE Franco Forgaria Friuli (Ud)COCCORULLO Ugo Pontecagnano (Sa)COLANGECO Marzio PotenzaCONTI Enrico Penna S. Giovanni (Co)CONTI Manuel Longone al Segrino (Co)COURIR Luigi Mogliano Veneto (Tv)CURRIEL Arrigo TriesteDADA Delio Cremona

DAL MASO Franco Arzignano (Vi)DALDONE Tommaso CataniaD'ALESSANDRO Giuseppe MilanoDARIO Franco LivornoDE CAMILLIS Bruno Genova DEIANA Marina Tertenia (Og)DEL DIN PAOLA Movm UdineDELIO Dada CremonaDELLA CANONICA Paolo Lonate Ceppino (Va)DELLE CAVE Salvatore NovaraDELLI ZOTTI Giuseppe Vejano (Vt)DELL'ORCO Paolo MilanoDI MAMBRO Antonio RovigoDI MARZO Carmine Pollena Trocchia (Na)DI SALVO Andrea VercelliD'ITOLLO Eugenio Palese (Ba)DIVICO Vincenzo Cermenate (Co)DONATI Emma RomaDONGU Luigi Pecetto Torinese (T0)DONIGAGLIA Angelo Montecatini Terme(Pt)EPIFANO Errilio Castiglione a Casauria (Pe)FABIO Giuseppe LeccoFABRIS Antonio Forgaria nel FriuliFACOETTI Umberto Buggerru (Ca)FADENTI Enrico Orzinuovi (Bs)FASCIOLO Roberto Genova Sestri FAVRO Tito Concordia Sagittaria (Ve)FERIGUTTI Bruno Torviscosa (Ud)FERRO Giovanni UdineFILIPPINI Mauri Regina Cislago (Va)FILIPPIS Rosario PisaFIORETTI Franco Falconara M. (An)FISCHI Sergio Andrate (To)FOIS Giorgio CagliariFORGINI Massimiliano Vazia (Ri)FORIGO Aldo Concamarise(Vr)FORNACIARI Oriosi Bibbiano (Re)FRATTALI Luciano Vicovaro (Rm)FRIGERIO Carlo Monza(Mi)GABUSI Michele Mazzano (Bs)GAZZANO Emilio SanremoGENOVESI Giorgio Latina

Elenco sottoscrittori per la realizzazione di una

sala ANPd’I nel Museo FolgoreSOTTOSCRIZIONI PERVENUTE TRAMITE C/C POSTALE AGGIORNATE AL 30 NOVEMBRE 2007

NOVEMBRE/DICEMBRE 2007 5

LA PRESIDENZA INFORMA

La Segreteria amministrativa ci ha comunicato la somma totaledelle offerte pervenute per realizzare uno spazio espositivo del-l'Associazione nell'ambito del Museo «Folgore» di Pisa.Noi la comunichiamo ai lettori precisando che è riferita alla datadel 30 novembre 2007 e che la stessa è al lordo delle eventua-li spese di apertura e gestione del conto corrente.

Somma raccolta nella sottoscrizione: € 25.391,23

Di tale somma, € 4.815,69 erano stati raccolti con il conto cor-rente bancario, mentre i restanti sono pervenuti tramite contocorrente postale. Pubblichiamo anche, sperando che sia comple-to, l'elenco dei sottoscrittori così come comunicatoci dallaSegreteria amministrativa.

Consuntivo delle offerte pro Museo

GENTILE Raffaele Castellana Grotte (Ba)GHIDINI Casimiro ChietiGHIDINI Fernando BolzanoGIACOMETTI Dino Caerano S. Marco (Tv)GIANSANTI Ulderico Giulianello (Lt)GIOMI Gino Genova GRASSI Gian Pietro Ivrea S. Bernanrdo (To)GROSSO Salvatore LivornoGRUPPO PARA' El Alamein FerraraGULLINI Spartaco Castelnuovo di Porto (Rm)HONORATT Ugo AnconaIMPAGNATIELLO Lino NovaraINGUAGGIATO Luciano BariISOLI Giuseppe FiumicinoITALO Franco Legnano (Mi)JANNUZZI Francesco Antonio Mogliano Veneto (Tv)LACONI Sergio GenovaLEMME Paolo PisaLIGUORI Bianca BeneventoLODOLO Armando Remanzacco (Ud)LOMBARDO Angela SavonaLUCCHESE Mario PadovaMAGNAGHI Vittorina Pietrafitta (Pg)MANFREDI Salvatore BolognaMANGANI Enrico MilanoMARCHESINI Giuseppe Palmanova (Ud)MARCHETTI Marco Todi (Pg)MARCONCINI Massimino Albaro (Vr)MARELLI Biagio Luino (Va)MARINO Pasquale Gambolò (Pv)MARISALDI Marco BolognaMARRAS Antonio Monserrato (Ca)MARTELLA Anna Maria BolognaMARTINELLI Luciano-Marzio Reggio EmiliaMASONI Leonardo FirenzeMATTOLINI Massimo Calcinaia (Pi)MAZZOCCHI Nicholas BolognaMAZZUCCO Mario Pedescala (Vi)MEARINI Paolo FirenzeMELONE Giovampaolo Cervignano Friuli (Ud)MERONI Renato Vigevano (Pv)MILLEFIORINI Temistocle Roma

MINORINI Ugo Olgiate Olona(Va)MONTANI Adriano Fiorenzuola d'Arda (Pc)MORANDI Nicolò FirenzeMULAS Nicolò MilanoMURA Giampaolo Colonno (Co)MURO Michele Viareggio (Lu)NATELLA Danilo Bitritto 8ra)NESPOLI Giovanni Arosio (Co)NICOLAI Tamara Calahgianos (Ot)NOVATI Angelo Merate (Lc)ORSENIGO Claudio Cogliate (Mi)PANTEGHINI Gianlivian Bienno (Bs)PAROLIN Franco Pianezza (To)PASOLA Gianni Megliadino S. Vitale (Pd)PASOTTI Mario San Benedetto Po (Mn)PASQUI Marco FirenzePASSARINI Christian Sassoferrato (An)PASSERA Vittoria Maria Castiglione Olona (Va)PASSEROTTI Alberto RomaPELOSI Alfonso GenovaPELUCCHI Pierluigi Verano (Mi)PESCAROLO Giancarlo S. Angelo di Piave (Pd)PETTENGHI Luigi PaviaPEZZO Tiziano Boscochiesanuova (Vr)PIERI Piero PisaPILOTTO Massimiliano Roncade (Tv)PIOVESANO Umberto Montebelluna(Tv)PODDA Caterina Arziule (Og)PRIMULTINI Vittorio Schio (Vi)PUCA Raffaele Sesto S. Giovanni (Mi)PUPULIN Dario Portogruaro (Ve)PUSINERI Luciano Dante Fano (Ps)RASPANTI Andrea Cerro Maggiore (Mi)REGALIA Fabio Magnago (Mi)RERANDENGO Riccardo Montechiaro (At)RICHELMY Angelo TorinoRITUCCI Sante Bustarsizio (Va)RIZZO PARISI Vincenzo Villaromagnano (Al)ROBINI Serafino GenovaRODRIGUEZ Alicia BellunoROMANELLO Ciro CagliariROVIS Silvano Trieste

SACCHI Giuseppe RomaSACCHI Carla Maria Casorezzo (Mi)SALADINO Vincenzo Lamezia Terme (Cz)SANDRINI Carlo VeronaSASSO Bruno CasertaSCANU Luigino Portogruaro SCUCCIAMARRA Giuseppe BariSFAVROTTO Spareda Concordia Sagittaria (Ve)SGARBOSSA Luigino Cittadella (Pd)SIMONELLI Bruno Castel d'Azzano (Vr)SINDACO Giuseppe Collepasso (Le)SINTONI Stefano FerraraSOLAROLI Giannatale Riolo Terme (Ra)SOLAROLI Massimiliano Rioloterme (Ra)SOLDAINI Paolo - BOSCHI Bruno ForlìSOLI Livio PerugiaSOZZA Renzo Lanzago di Silea (Tv)SQUAFRONE Angelo San Piero a Grado (Pi)STAMBAZZI Euro Bellaria Igea Marina (Rn)STOCOLA Alfonso TriesteSURDI Gaetano Maddaloni (Ce)TAGLIABUE Pierluigi Voghera (Pv)TALARICO Angela E Franco VercelliTARGA Gelmino Isola della Scala (Vr)TAVERNINI Aldo Torbole sul Garda(Tn)TERZI Fulvio CosenzaTIOZZO MEO Francesco Calino Di Chioggia (Ve)TODESCO Antonietta Moggio Udinese (Ud)TOMASI Fulvio TrentoTONELLO Casimiro ChietiTRIOLO Carmelo S. Teresa di Riva (Me)TURATTI Svan Eupilio (Co)TURRA Roberto BolognaVACCARIELLO Giuseppe MilanoVALENTINI Gianni PadovaVANOCCHI Luciano LivornoVETTORELLO Bruno Gattinara (Vc)VIRGILI Osvaldo Orvieto (Tr)ZAGATI Luigi TorinoZANAZZI Renato ComoZIVERI Sandro Sanremo

6 NOVEMBRE/DICEMBRE 2007

ÈÈ già tra scorso quel tempo, quanto ne ba-

sta, perché al giornod’oggi tutto si dimenti-chi. Eppure sono certoche nessuno, fra quantiabbiano praticato o pra-tichino il paracaduti-smo ovvero semplice-mente amino la giovi-

nezza entusiasta e la vita, possa aver di-

menticato quel fatale giorno di fine otto-bre scorso durante il quale un’intrepidaparacadutista, appena ventenne, è preci-pitata sui campi di lancio di Latinaschiantandosi al suolo.Desiderosa di fregiarsi del brevetto di abili-tazione al lancio, aveva indossato il para-cadute collaudatissimo e che «si apre sem-pre». Tuttavia, in maniera difficilmentespiegabile, la calotta non si è aperta. Perdi più, un qualcosa d’invalutabile e che si-curamente ha a che vedere con un crudele

destino per lei segnato, non ha consentitoalla giovane di servirsi del paracadute ausi-liario di emergenza.Mi chiedo: cosa può cercare una ragazzanel paracadutismo? Cosa può attrarlaverso un tale agonismo sportivo primache militare? Solo se si riesce a ricono-scere nell’agone più impegnativo e ri-schioso una ricerca appassionata di séstessi si può dare una risposta a questedomande. La sfortunata ragazza, forse,voleva dare un senso più profondo allapropria vita e ne ricercava quella dimen-sione verticale che esiste e si estrinsecanella ricerca inconscia del trascendenteche è Dio, entità infinita.La giovane caduta a Latina, voleva vola-re, ma la sorte le è stata avversa. È sce-sa dal cielo per morire sulla terra.

Pietro Patriarca

Scendere dal cielo.Morire sulla terra

ATTUALITÀ

OO ggi vorrei pro-porre all’atten-zione dei lettori

paracadutisti cattolici,nel pieno rispetto di quel-li di noi che non lo sono,una storia particolareche riguarda il nostrosanto patrono, l’Arcange-lo Michele. Chi sono gliangeli? Nel quadro dellacreazione appaiono an-che esseri senza corpo,invisibili, immortali. So-

no gli angeli, dotati di libera volontà e diun’intelligenza superiore, anche se nonpossono conoscere i segreti di Dio. Lorocompito è anzitutto la glorificazione e il ser-vizio di Dio, la protezione degli uomini e la

cura della loro salvezza. Gli angeli sono in-numerevoli. Il profeta Daniele dopo una vi-sione celeste dice: «I Ministri di Dio eranomigliaia di migliaia ed i suoi assistenti dieci-mila decine di migliaia» (Daniele 7,10). Perciascun uomo, anche non cristiano, Dio hadestinato un angelo custode che mediantele buone ispirazioni lo aiuta a evitare il malee a praticare il bene. Essi sono divisi in no-ve ordini, come riportato nella figura. Se-condo quanto narrato dalle Sacre Scrittureil più bello, Lucifero, a un certo punto presodalla superbia, si ribellò a Dio contestando-ne l’autorità. Per questo la superbia vienecollocata al primo posto tra i sette vizi capi-tali; quei comportamenti cioè che se prati-cati sistematicamente possono portare leanime alla perdizione. E su questo molti at-tualmente dovrebbero riflettere… Insorse

allora un altro angelo che gridò: «Chi è co-me Dio?». Michele viene infatti dall’ebraicoMi - ka - el, che ha quel significato. Secondol’Apocalisse scoppiò nei cieli una guerraterribile tra gli angeli ribelli e quelli fedeli aDio, ma il male non prevalse, come appun-to viene detto in latino, i malèfici «non pre-valebunt». Per questo Michele è un angeloparticolarmente caro a Dio, che gli ha affi-dato un compito importante, ossia la difesadegli uomini dal Maligno e la pesatura delleanime al momento del giudizio. Perciò l’ico-nografia lo rappresenta, oltre che bello, conla spada e la bilancia nelle mani. La volontàdegli appartenenti e la grazia di Papa Pio XIIlo vollero patrono della Polizia (1949) e deiParacadutisti (1955) sia in Italia che nellavicina Francia. Quello che è successo qual-che anno fa a Monza, però, pare proprio an-dare oltre l’espressione di un’opinione pa-cifista che, come tutte le opinioni, se moti-vata dalla buona fede ed espressa educata-mente, è rispettabile. Nel 2004 infatti il sin-daco di sinistra Michele (sic!) Faglia, con labenedizione di monsignor Enrico Rossi, vi-cario giudiziale del Duomo, ha deciso disovvertire la tradizione e di correggere leSacre Scritture commissionando, per unodei salotti buoni di Monza, una statua inbronzo, altezza 3,7 metri senza basamen-to, che raffigura il celebre arcangelo senza

San Michele arcangelo,i paradutisti e la paceUna storia di ordinaria follia

NOVEMBRE/DICEMBRE 2007 7

CC ome ogni anno, da quando nel dicembre 1946 il cappellano dei paracadutisti in partenza

per l’Indocina invocò la protezione di SanMichele, l’Union Nationale Parachutisteha celebrato il 29 settembre a Parigi lasua Festa. Dopo la messa solenne nella chiesa diSaint Louis des Invalides, quasi duemilaparacadutisti in congedo, in formazionedietro le loro bandiere e preceduti da unabanda militare, hanno risalito gli ChampsElisées fino all’Arc de Triomphe, dove èstata alimentata la fiamma eterna che ar-de in memoria dei caduti francesi di tuttele guerre.

Erano presenti delegazioni tede-sche e belghe. Per l’ANPd’I ha partecipato, suincarico del presidente naziona-le, il paracadutista Giampaolo. L’Italia condivide il santo patro-no dei paracadutisti anche conGermania, Spagna, Belgio e Por-togallo. Nel suo Breve pontificiodel 17 giugno 1955, Papa PioXII scrisse: «a chi se non ad unAngelo affidare, in vigile custo-dia, la rischiosa vita dei paraca-dutisti?».

Rolando Giampaolo

Celebrata a Parigi la «Saint Michel Nationale»

Festa dei paracadutisti francesi

ATTUALITÀ

la spada. Costo, a quanto scritto, 150.000euro. «È un simbolo ecumenico - ha dichia-rato il sindaco diessino - che piacerà a cre-denti e non. Monza si è impegnata comecittà della pace e mi auguro che questo SanMichele raffiguri la vittoria del bene e dellapace sul male».Che san Michele possa farpaura anche a certi chierici non è certo unanovità. Uno dei più inquietanti interventi so-praggiunti con la riforma liturgica postconci-liare è stata l’abolizione alla fine della San-ta messa della preghiera a san Michele Ar-cangelo. Non era certo la preghiera che da-va fastidio, ma san Michele, perché è l’an-gelo del Giudizio. Va da sé che chiunque ab-bia qualcosa da temere al momento delGiudizio aborrisce anche solo l’idea di sanMichele. Francamente però nessuno di noipensava che si potesse scendere tanto inbasso, dimostrando di non avere alcun sen-so del ridicolo. Strumentalizzare i santi perfini politici. Per fortuna, anche qui ci hannopensato i paracadutisti. I nostri commilitonidella sezione di Monza, con la caratteristicaschiettezza irruente, unita all’intraprenden-za lombarda, hanno cercato, pacificamen-te, di porre rimedio a una simile pochezza.

Il 4 novembre 2004, in coda alla sfilatacommemorativa della Vittoria, passandodavanti alla statua, dopo aver salutato mili-tarmente il Patrono, gli hanno restituitosimbolicamente una spada di legno, rimos-sa successivamente dalla Polizia municipa-le.Sono cambiati i vertici politici ma, a quantoci risulta, la statua è ancora lì, scioccamen-te priva dei simboli propri. Le riflessioni chesi potrebbero fare sono tante, ma cerchia-mo di limitarci alle più ovvie. Da militari veri,indipendentemente dal fatto di portare omeno ancora le stellette sul bavero, quan-do parliamo di guerra, sappiamo esatta-mente di cosa parliamo. Non la invochiamoe non la cerchiamo mai, ma se inevitabile,siamo abituati a non tirarci indietro e sap-piamo farla con il massimo impegno e valo-re, ma senza odio. La preghiera veramentesincera quindi che tutti noi eleviamo all’Al-tissimo, con l’intercessione di san Micheleè, oltre che di assistenza al nostro agirequotidiano, che l’uomo esca finalmente dal-la logica paleolitica del dominare o dell’es-sere dominato, per entrare in un’era vera-mente nuova in cui l’unica logica sia quella

del rispetto reciproco pur nelle naturali di-versità, e costruire un mondo migliore in cuii naturali contrasti e conflitti umani sianogestiti senza violenza, ma solo con onestàe generosità. Intanto però, per non saperné leggere né scrivere, noi la preghiera allafine della Messa la recitiamo sempre, Con-cilio o non Concilio… non si sa mai.Infine, visto che i politici monzesi, hanno ri-tenuto di dover spendere così il danaro pub-blico per sottolineare la particolare vocazio-ne di Monza alla pace e considerato che al-trettanto non hanno fatto invece i sindacidei paesi limitrofi, chiediamo di essere in-formati se, ad esempio, Cinisello Balsamoo Concorezzo siano per la guerra, così evi-teremo di passarci. Questo articolo è dedi-cato ai nostri cappellani paracadutisti e inparticolare, simbolicamente, a due Leonidella «Folgore», che le tragiche vicende del-la guerra hanno visto prima uniti e poi sufronti contrapposti: padre Lino Basso e donOvidio Zinaghi. Possa il loro apostolato,molto più serio e concreto di simili scioc-chezze, in guerra come in pace, essere ve-ramente esempio di virtù per tutti.

Iller Frasson

8 NOVEMBRE/DICEMBRE 2007

II l Premio S. Michele è stato istituito con lo scopo di riconoscere a singoli o gruppi di aver operato onorevol-

mente con continuità in azioni benemeri-te, contribuendo a elevare il prestigio deiparacadutisti.La scelta si compie su segnalazione disingoli e sezioni, anche e soprattutto sot-toponendo i nomi di tanti non famosi che,con la loro operosità generosità e umiltà,rendono onore ai paracadutisti.Quest’anno hanno avuto l’unanime con-senso dei componenti la commissione:padre Rocco Tomei, che ha saputo e sa in-fondere un grande sentimento di amor diPatria e di attaccamento al corpo dei Para-cadutisti; il paracadutista Angelo Domeni-co Ceccon, che ha prestato servizio milita-

re dal 1939 al 1977 e per i paracadutistiè un maestro di vita; il folgorino, ex com-battente di El Alamein, paracadutista Car-lo Murelli, molto conosciuto, della 2ª Zona(Lombardia) dove ha ricoperto anche lacarica di consigliere nazionale e presiden-te della sezione di Lecco; il paracadutistaClaudio Speranzon, molto noto per il suoimpegno nell’organizzare feste, cerimoniee raduni; il paracadutista Gianni Velo, vice-presidente della sezione ANPd’I di Porto-gruaro, che per un lungo periodo ha spon-sorizzato la rivista «Folgore» con la pubbli-cità della sua azienda.La cerimonia di consegna dei premi si èsvolta nel palazzetto dello Sport di Bovolo-ne dove, alla presenza di oltre un migliaiodi paracadutisti, i premiati hanno riscossoil meritato applauso.

Al presidente della sezione del Basso Ve-ronese, Dario Evangelisti, un particolareringraziamento per aver dato ampio spa-zio, nell’ambito del Raduno regionale delTriveneto, alla cerimonia.Al termine dei lavori è stata ufficialmenteannunciata la riapertura delle segnalazio-ni per i prossimi candidati al Premio da in-dirizzare alla segreteria dell’Istituzione:Antonio Brancalion, via Comacchio, n.261 - 44100 Ferrara

Per ulteriori informazionisi può telefonare ai numeri:

347 7545509 (A. Brancalion)349 4392825 (P. Liva)

La corrispondenza, utile per la valutazione,dovrà arrivare entro la fine di febbraio 2008.

Cerimonia di consegna«Premio s. Michele»

ATTUALITÀ

Premio ANPd’I al primo classificatoal corso di paracadutismoIl 31 ottobre, nell’aula magna dell’Accademia Militare di Modena, inoccasione della cerimonia della consegna dei gradi - capocorso, capo-scelto, scelto e istruttore - agli allievi che si sono distinti, il Presidentenazionale ha premiato con una targa ricordo l’allievo ufficiale dell’Ar-ma dei Carabinieri Angelo Proietti, che si è classificato primo al corsodi paracadutismo dell’anno accademico 2006-2007. Ormai da moltianni tutti gli allievi ufficiali di Modena frequentano a Pisa il corso diparacadutismo al termine del primo anno di studi. Una conferma del-l’importanza che le autorità militari danno all’addestramento d’ardi-mento, che trova nel paracadute il suo segno più emblematico. DEC

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SS i sono chiuse il 27 ottobre a Livor-no le celebrazioni del 65° anniver-sario della battaglia di El Alamein,

inaugurate dall’associazione nelle sabbie diEl Qattara, a El Alamein, sin dal 10 ottobre.Erano presenti tutte le autorità cittadine, ilsindaco, il prefetto e il Questore, oltre che icomandanti di tutti i reparti militari dellaprovincia di Livorno. Le tribune e l’interaarea circostante sono state inondate da mi-gliaia di paracadutisti e loro accompagnato-ri. Le stime parlano di circa diecimila pre-senze (abbiamo contato 127 labari) . Ap-plauditissimo il drappello che ha portatocorrendo le fiaccole della «Staffetta degliIdeali», giunte nelle prime ore del mattino aLivorno, dopo la lunga corsa, anche sotto lapioggia battente, del venerdì.Alla cerimonia, iniziata alle undici, hannopartecipato il sottosegretario alla Difesa,Marco Verzaschi, e il Capo di Stato Maggio-re dell’Esercito, generale Castagnetti.

L’onorevole Verzaschi ha rievocato la storiadella Folgore dal 1939 sino a giorni nostri, eha voluto salutare personalmente, uno auno, i reduci cui era stata riservata una spe-ciale tribuna d’onore.«Nell’odierno processo di modernizzazione,che vede l’esercito rinnovarsi nelle sue com-ponenti alla ricerca di nuove soluzioni orga-nizzative e nuove capacità più adeguate aimoderni scenari operativi, - ha detto il gene-rale Castagnetti - i paracadutisti restano una

La Festa della Brigatanel 65° di El Alamein

CELEBRAZIONI

IINNCCOONNTTRROODDAALL MMIINNIISSTTRROO DDEELLLLEEAASSSSOOCCIIAAZZIIOONNII DD’’AARRMMAA

Su delega del ministro Arturo Parisi,il sottosegretario alla Difesa, MarcoVerzaschi, ha incontrato il 28novembre a palazzo Salviati i presi-denti delle Associazioni d’Arma, trai quali figurava il Generale Mearini,presidente dell’ANPDI. Nella riunio-ne «è stata sottolineata, tra l’altro,la grande attenzione della Difesaverso le problematiche concernentiil mondo dell’associazionismo mili-tare». Durante l’incontro, «che si èsvolto in un clima di massima dis-tensione e reciproca aper tura»,sono state approfondite «alcunetematiche d’attualità, per le qualisono state già avviate iniziative con-giunte volte a conferire maggioreimportanza ed efficacia al ruoloricoperto dalle Associazioni, enfatiz-zandone la figura ed il prestigio nelcontesto sociale».L’incontro, si legge in una nota dellaDifesa, si è concluso «con reciprocasoddisfazione e con l’auspicio diuna sempre maggiore integrazionee collaborazione, atte a promuoverel’immagine delle Forze armate e glialti valori che esse rappresentano».Prima dell’inizio dei lavori è statoosservato un minuto di raccogli-mento in memoria del maresciallocapo Daniele Paladini, ucciso aKabul.

Cristiano De Chigi

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Specialità irrinunciabile, vera punta di dia-mante delle truppe leggere, in grado di assi-curare con il loro elevato stato di prontezza,l’indispensabile capacità di proiezione intempi ristretti in qualsiasi area di crisi».Parlando del suo precedente comando delCentro operativo interforze, il generale harammentato i numerosi impieghi della «Fol-gore», dalla quale ha ricevuto «in ogni occa-sione, una pronta ed efficientissima rispo-sta operativa», aggiungendo: «Sono ammira-to ed emozionato ogni volta che assisto allevostre manifestazioni di coesione e spiritodi Corpo e vedo così numerosi i vostri ba-schi amaranto».Breve e sobrio anche il discorso del genera-le Fioravanti. Esordendo con un saluto ai re-duci «che non hanno fatto mancare il loro“Presente !”, nonostante negli ultimi anni iltempo ne stia assottigliando le fila».Con voce triste poi, ha voluto ricordare ilparacadutista Fante dell’aria Armando Per-na, figura di riferimento dei Paracadutisti,scomparso da poche settimane. «Uno fra itanti che sono mancati, inquadrato con noisino a un anno fa». La platea ha rispostocon un lungo applauso. Applausi scrosciantianche quando ha parlato di Paolo Nespoli,paracadutista e incursore, che ha portatonello spazio il brevetto e lo scudetto della«Folgore», consegnatigli dallo stesso Fiora-vanti alcuni mesi prima, in occasione del

CELEBRAZIONI

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lancio di fine anno. Un gesto «fuori program-ma» ha contrassegnato il solenne e commo-vente minuto di silenzio, al momento deglionori ai Caduti reso dagli ospiti d’onore edai reduci: il fante dell’aria, tenente colon-nello Aloi, leggendario riferimento dei para-cadutisti calabresi e dell’ANPd’I, ha depostosilenziosamente un cesto di fiori della suaterra a lato della corona del sottosegretarioalla Difesa. Un paracadutista con la «schie-na dritta», per nulla fiaccata dai novantadueanni, che non ha ascoltato le raccomanda-zioni del rigidissimo servizio d’ordine e del-l’altrettanto rigido cerimoniale militare.Il lancio degli istruttori della «Folgore», pur-troppo, non è andato come previsto, non-ostante la spettacolarità della «bomba» inaria. Il colonnello Stefano Jubini, espertissi-mo paracadutista, fratello del colonnelloRaffaele e figlio del leggendario aiutante Ju-bini, è finito fuori campo, nel parcheggio an-tistante la caserma. Non è riuscito a evitarel’impatto con alcune autovetture, procuran-dosi la rottura del femore e di un gomito.

POMERIGGIO ALL’ARDENZAAffollatissima, nel pomeriggio, l’esposizionedi uomini e mezzi dei reggimenti e degli spon-sor della manifestazione, tra cui figurava il si-to www.congedatifolgore.com, con una tendamessa a disposizione dalla Brigata.Lanci in mare e sulla rotonda, hanno chiusouna splendida giornata, frutto di un’organiz-zazione efficiente, come hanno testimonia-to le migliaia di visitatori. Il tentativo di disturbo da parte di uno sparu-to gruppo di estremisti di sinistra è stato fa-cilmente contenuto dal servizio d’ordine dis-posto dalla prefettura. Nonostante alcunicartelli infamanti, nessun incidente di rilie-vo, salvo qualche spintone. I paracadutisti,sebbene disturbati e contrariati, hanno avu-to il comportamento che il generale Fiora-vanti si aspettava.Anche la città di Livorno ha risposto in mas-sa all’invito della «Folgore; molti livornesihanno portato i figli a visitare gli stand del«Folgore Bike», le attrezzature ginniche del187° (una mini-palestra per il karate) , la pa-rete di addestramento per la roccia degli al-pini paracadutisti e del 185° e gli spazi or-ganizzati dai vari reggimenti.

Walter Amatobene

CELEBRAZIONI

12 NOVEMBRE/DICEMBRE 2007

CELEBRAZIONI

AA lla festa della brigata di que-st'anno, a sottolineare, se mai ce ne fosse bisogno, la vicinan-

za dei reparti in armi con la gente, oltreai figli e ai familiari di reduci e soldati,c'erano anche gli scolari della Scuola Ele-mentare «Sacro Cuore» di Livorno, ac-compagnati dalla loro insegnante che vo-lentieri ha acconsentito che si raccoglies-sero le impressioni degli alunni. Sono bambini di IV elementare, ma dimo-strano di avere le idee chiare.Lorenzo: «È molto bello, mi piace l'ordi-ne, mio padre è militare, fa parte dellaMarina». Sono entusiasti e orgogliosi an-che William e Maria Chiara, ci tengono adire che tra i militari inquadrati ci sono iloro familiari. Elisa (Lupini) sembra avereun innato dono della sintesi: «Bello, benriuscito, interessante»..Diletta: «Mi piace veder le sfilate, i solda-ti e tutto, ma non mi piacciono i discorsi,quelli mi annoiano». Girando, in mezzo alla folla non è statodifficile raccogliere la testimonianza an-che di una ex bambina: Piera Pieri «Sono la figlia di Piero Pieri, (è inquadratoinsieme ai soldati) nato il 23 ottobre1919. Il giorno della Grande Battagliacompiva 24 anni e quella battaglia lo hasegnato per tutta la vita. Era partito bello

il mio babbo, quando è tornato bello nonera più ai miei occhi di bambina, anzi perme era anche strano, infatti per un lungoperiodo, invece di dormire sul letto, dor-miva per terra». Con gli occhi pieni di la-crime e di orgoglio, indica «il suo babboinquadrato» insieme ai soldati che si av-via verso la camionetta per la sfilata. For-se, adesso, agli occhi di Piera il babboè ritornato bello!.

Nuccia Ledda

Ascoltate alla Vannucci

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CELEBRAZIONI

LL a Staffetta degli Ideali, iniziata quest’anno alla depressione di El Qattara, si è conclusa con l’arrivo del-

le fiaccole alla caserma «Vannucci» nelle pri-me ore di sabato 27 ottobre.Oltre novanta paracadutisti provenienti dallesezioni ANPd’I di Saronno, Varese, Monza, Mi-lano, Voghera, Parma, Rimini, Massa, Civita-vecchia, Viterbo, Tarquinia e Roma, hannocontribuito al successo dell’impresa, insiemea due drappelli di paracadutisti in servizio pro-venienti dal Centro di addestramento di Pisa.

Dal Sacrario di Tradatea Livorno (320 chilometri)La partenza è avvenuta giovedì 25 ottobre,con l’accensione al Sacrario di Tradate fattadal reduce Michele Sensoli, presenti il presi-

dente nazionale Paolo Mearini, il segretariotecnico nazionale Dario Macchi, il consiglierenazionale Luca Migliavacca, il presidente diSaronno e segretario regionale Aldo Falciglia,che ha sostenuto tutto l’onere organizzativo,e i labari di sette sezioni.L’arrivo a Livorno dei tedofori è avvenuto alledue del mattino di sabato, dopo una corsa di320 chilometri, iniziata dal generale PaoloMearini e con la partecipazione del generaleFioravanti, che ha raggiunto la staffetta neipressi di Sarzana.Sul percorso anche il colonnello Emilio Ratti,oltre al drappello proveniente dal CAPAR,composto di sei atleti, comandati dal tenentecolonnello Bettini.

Dal cimitero di Tarquiniaa Livorno (230 chilometri)

La fiaccola e la lanterna che conteneva lafiamma accesa il 10 ottobre a El Alamein,giunta in Italia grazie alla Tarros con la nave«Vento di Maestrale», sono arrivate alle cin-que del mattino di sabato 27 ottobre, dopomeno di venti ore dalla partenza presso il ci-mitero monumentale di Tarquinia.Presenti alla partenza la Medaglia d’argentoal valor militare tenente Raoul di Gennaro,

che ha acceso la Fiaccola, il generale Merlino,il generale Torre, il consigliere nazionale LucaCombattelli, il sindaco della città con il gonfa-lone e i labari ANPd’I di Tarquinia e Viterbo, ol-tre a quelli delle associazioni d’arma locali.Anche su questo percorso c’era un drappellodi paracadutisti in servizio agli ordini del ma-resciallo Costantini. Il drappello degli staffettisti romani, guidati daCombattelli, è entrato alla «Vannuci» correndoinquadrato e si è recato immediatamente da-vanti al Monumento.Tedoforo d’eccezione, il sottotenente paraca-dutista Marescotti Ruspoli dei principi di Pog-gio Suasa, nipote dell’omonima medaglia d’o-ro, che aveva già partecipato alla staffetta neldeserto egiziano.

Wam

La staffetta degli ideali 2007

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PP aracadutisti, celebriamo oggi, quattro giorni dopo la data storica, l’anniversario di El

Alamein, festa nazionale dei paracaduti-sti italiani.Il mio primo reverente saluto va alle nostrebandiere, qui schierate, e ai nostri caduti. Un ringraziamento particolare al Sottose-gretario di Stato alla Difesa, per la sua pre-senza a questa importante celebrazione,al Capo di Stato Maggiore dell’Esercito, og-gi presente, per il supporto che continua-mente ci assicura; un grazie alle autoritàcivili e militari, alle città di Livorno, Pisa,Siena, Pistola, Legnago, Tradate, Filottra-no, Poggio Rusco, Tarquinia, Viterbo e Bar-ga, ai Folgorini dell’Associazione NazionaleParacadutisti d’Italia, a tutti quegli appas-sionati che hanno nobilitato questa recen-te ma sentita tradizione della fiaccolatadelle nostre storiche scuole, un grazie aitanti amici che con la loro presenza onora-no la nostra festa.Celebriamo oggi quell’evento, evento piùprezioso di qualsiasi vittoria, che costituìl’inizio di una leggenda che, a distanza, ri-

mane viva ed attuale, oggi come allora.Sessantacinque anni fa, quella della Folgo-re era già diventata una epopea, che conl’esempio di valore ed eroismo dato nellesabbie di El Alamein spingeva all’estremosacrificio i paracadutisti d’Italia.A Derna, Eluet El Asel, Mareth, Akarit, Ta-kruna, per citarne solo alcune, e successi-vamente in Italia, a Filottrano, Poggio Ru-sco, i paracadutisti italiani, fianco a fiancoa soldati di tantissime altre unità onorava-no ulteriormente il loro giuramento, com-battendo fino all’estremo sacrificio.Un esempio unico e indimenticabile, eventistorici che costituiscono il riferimento pe-renne per tutti noi in ogni momento - delnostro servizio, patrimonio di valori a guidadi ogni paracadutista in armi e non.In questo giorno, alcuni di essi sono qui,con noi, hanno risposto “PRESENTE” al-la chiamata, nonostante anche nell’ulti-mo anno il tempo abbia assottigliato leloro fila.Sono comunque qui con noi, idealmentestretti a quella Folgore che tanto hannoamato, anche chi non c’è più.Uno fra tanti voglio ricordare: Armando Per-na, fante libico, presidente della sezione diNapoli, inquadrato con noi anche un annofa, ora nell’alto dei cieli appeso al suo in-

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Il discorso delgenerale Fioravanti

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separabile paracadute.È già passato un anno, un anno intenso, ericco di avvenimenti.Nel mio discorso del 21 ottobre parlai deinostri doveri, dell’essere sempre pronti,perchè ovunque, in Patria e all’estero, ilGoverno e il Parlamento, potranno chie-dere la nostra presenza per molteplicimissioni.E ciò si è verificato: paracadutisti italianihanno operato e continuano ad operare intutte le missioni delle Forze Armate. Tra letante voglio evidenziare l’Afghanistan, do-ve la presenza della Folgore rimane signifi-cativa, e il Libano, per l’operazione Leonte.Dopo 23 anni, siamo tornati in questo affa-scinante paese, e non solo con le unità maquesta volta anche con il Comando dellaFolgore, sotto l’insegna delle Nazioni Uni-te, lavorando, ora come allora, con impe-gno, sacrificio, sudore, determinazione,ma sempre con il sorriso sulle labbra, conquella generosità e quella disponibilità chesolo noi italiani riusciamo a trasmettere.E un ringraziamento particolare lo voglioancora rivolgere a quelle task force chehanno lavorato alle dipendenze della Briga-ta, il 2° Trasmissioni di Bolzano, il GenovaCavalleria di Palmanova, il l° Rema di Bel-linzago Novarese, la Compagnia NBC di Ci-vitavecchia, la Compagnia Bersaglieri del1° Rgt di Cosenza.E con loro, anche quelle di altri paesi allenostre dipendenze, le task forces francesi,ghanesi, slovene, del Qatar, della Coreadel Sud.

Un’esperienza incredibile e indimenticabi-le, che porterò e che porteremo semprenei nostri cuori, felici e soddisfatti per letante cose fatte e realizzate.Un ultimo saluto lo rivolgo al paracaduti-

sta, incursore, che in questo momento, piùdi ogni altro, sta portando in alto il nomedella Folgore: l’astronauta, maggiore dellariserva dell’esercito, Paolo Nespoli. Final-mente hai raggiunto il tuo traguardo, hairealizzato il tuo sogno, dopo tanti anni diimpegno e sacrifici.Nel lancio di fine anno 2006, ti abbiamoconsegnato un brevetto e uno scudetto del-la Brigata da battezzare nello spazio: mis-sione compiuta! tutta la Folgore è con te,per quello che hai fatto e stai facendo, co-me esempio unico e stimolo continuo per ilnostro lavoro.È con questi sentimenti, con il privilegio,l’orgoglio, il senso di responsabilità di 24°Comandante della Folgore, stringendoci atutti i nostri caduti, ai paracadutisti del 1°Tuscania e del 4° Monte Cervino qui schie-rati con i loro comandanti e le loro bandie-re, ai paracadutisti italiani di ieri e di oggi,che vi invito ad elevare il grido di sempre:FOLGORE!!

REPARTI IN ARMI

Commemorazionedella MeloriaLL a «Folgore» non ha dimenticato i suoi

caduti. La mattina del 10 novembre, nel piazzale antistante il monumento

dedicato ai caduti della Meloria, sito di frontealla Torre della Meloria, ha avuto inizio la com-memorazione dei caduti. Il generale MaurizioFioravanti, il colonnello. Gabriele Toscani DeCol, i generali Giostra, Menchi e Milani, unarappresentanza inglese della RAF e il cappel-lano della Brigata hanno ricordato il tragicoevento di trentasei anni fa, circondati dai fami-liari dei caduti, dai commilitoni della 6ª Draghi(ora Grifi in onore della 6ª Grifi di El Alamein),dai labari ANPd’I, dai quadri del 187° reggimento e da tanti parà provenienti daogni parte d’Italia. La cerimonia si è spostata al cimitero comunale della Cigna,davanti alla stele commemorativa. L’appello dei caduti è stato chiamato allavoce e, a ogni nome pronunciato, un coro unanime ha risposto: «Presente».Una lunga fune di vincolo ha raccolto tutti i presenti stringendoli al monumentodove riposano i resti degli otto paracadutisti rimasti sconosciuti.Il cappellano, don Vincenzo, durante la messa ha voluto ricordare a tutti che que-st’anno non era presente per la prima volta Anna, la madre di William Furgeri,scomparsa il 9 novembre, proprio a trentasei anni dalla perdita del suo William.

Paolo Frediani

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II l 4 novembre dodici ufficiali che si sono distinti in missioni all'estero sono stati decorati all'Ordine milita-

re d'Italia dal presidente della Repubbli-ca, Giorgio Napolitano, nel corso di unacerimonia al Quirinale. «Chi oggi ricevequesto giusto riconoscimento - ha detto ilministro della Difesa Arturo Parisi - si col-loca nel solco di una grande storia in cui icomportamenti esemplari del passatocostituiscono una guida per il futuro».Le motivazioni dei riconoscimenti, ha rile-vato il ministro, «descrivono come le no-stre Forze armate siano riuscite ad inter-venire con efficacia anche in teatri opera-tivi lontani, con una professionalità rico-nosciuta a livello internazionale. Dal Liba-no ai Balcani, dall'Iraq, all'Afghanistan, ilnostro strumento militare ha dimostratoelevate caratteristiche di capacità e fles-sibilità nelle operazioni di ripristino del-l'ordine e di salvaguardia della pace.

«Ai premiati - ha detto Parisi - va il nostrosincero apprezzamento. La libertà, la de-mocrazia, l'ordine e la sicurezza della Re-pubblica sono beni preziosi, irrinunciabilie di questi beni le Forze armate sono po-ste a salvaguardia. Su di esse la Repub-blica può fare affidamento».Tra i dodici decorati, ben tre erano dellafamiglia dei baschi amaranto. Essi sono::• generale Pietro Costantino (nella foto),già comandante della brigata «Folgore»,per aver comandato il contingente nazio-nale in Iraq;• generale Pietro Pistolese, carabiniereparacadutista, per il suo impegno nellemissioni Temporary international presen-ce uno e due a Hebron e come capo mis-sione dell'operazione Ue a Rafah;• colonnello Giovanni Truglio, carabiniereparacadutista, impiegato in diversi teatrioperativi, dalla Somalia all'Albania, dallaBosnia all'Iraq.

REPARTI IN ARMI

Decorati dell’OrdineMilitare d’Italia

IL CAPAR PROMUOVELO SPORT DEI GIOVANISSIMISi è svolta domenica 16 ottobre al CAPAR una manifestazio-ne di trial in bicicletta rivolta ai bambini, avente lo scopo didiffondere lo sport tra i più giovani.Per qualche ora la caserma «Gamerra» è stata «invasa» da

decine di mini-at-leti che si sonocimentati in unpercorso a diffi-coltà variabile.Uno degli obietti-vi del Folgorebikeè la diffusionedel ciclismo tra igiovani. I dirigen-

ti del gruppo sportivo - il cui presidente è il comandante delCAPAR pro tempore - sono paracadutisti militari in servizio el'attività rivolta ai giovani può rivelarsi utilissima per far cono-scere meglio la «Folgore» e generare «vocazioni» future.Il Folgorebike non vuole solo il ciclismo amatoriale e di élite,ma anche il ciclismo dei giovanissimi. Chissà che per qual-che ciclista in erba non ci sia un domani con le stellette...

Alfio Pellegrin

«Il Reggimento paracadutisti della gloriosaDivisione “Folgore”, in unione alle aliquotedivisionali ad esso assegnate, per tre mesi,senza soste, si prodigò valorosamente innumerose azioni offensive e difensive stron-cando sempre l’impetuosa avanzata delnemico enormemente superiore per nume-ro e per mezzi. Nell’epica battaglia di ElAlamein, stremato per le perdite subite,cessato ogni rifornimento di acqua, viveri emunizioni, con la fede che solo il più subli-me amor di Patria può generare, respinge-va sdegnosamente, al grido di “Folgore”ripetuti inviti alla resa, dimostrando in talmodo che la superiorità dei mezzi potevasoverchiare i paracadutisti d’Italia, piegarlimai. Attraverso innumerevoli episodi d’eroi-

smo collettivi ed individuali, protraeva laresistenza fino al totale esaurimento diogni mezzo di lotta imponendosi al rispettoed all’ammirazione dello stesso nemico,scrivendo così una delle pagine più fulgidedi valore per l’Esercito Italiano». Africa Set-tentrionale, 22 luglio - 12 ottobre 1942; Bat-taglia di El Alamein, 23 ottobre - 6 novembre1942

CC on questa motivazione, il 26 marzo 1963, l’allora presidente della Repubblica, Antonio Segni, conferi-

va al 185° Reggimento artiglieria paracadu-tisti «Folgore» la medaglia d’oro al valor mili-tare, riconoscendo l’eroismo degli artiglieriparacadutisti nella seconda guerra mondia-

le. Se l’onore militare della Patria fu salvato,lo dobbiamo anche a loro.Il 28 agosto 1941 nacque a Tarquinia il IGruppo di artiglieria paracadutisti dotato dipezzi da 47/32 con funzione principalmenteanticarro. L’unità sarebbe stata seguita dalII Gruppo il 15 gennaio 1942 e completata il10 marzo 1942 dal III Gruppo, dalla Batteriaservizi reggimentale e dal Comando di reggi-mento. Si era ormai formato il Reggimentoartiglieria per divisione paracadutisti, inseri-to nella «Folgore». Il Reggimento disponevadi ventiquattro pezzi controcarro da 47/32in ragione di otto per Gruppo (due batterieper gruppo ciascuna su quattro pezzi). Il 27luglio 1942, con ‘’impiego della divisione«Folgore» in Africa settentrionale, il Reggi-

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INSERTO SPECIALE

II NOVEMBRE/DICEMBRE 2007

INSERTO SPECIALE

mento assunse la denominazione di 185°Reggimento artiglieria «Folgore». I suoi pezzivennero destinati ai centri di fuoco dellecompagnie paracadutisti, riarticolandosiprima su due gruppi su tre batterie ciascu-no, cui si aggiunse in seguito una settimabatteria. Rinforzato da artiglierie di vario cali-bro delle divisioni «Pavia» e «Trieste», il 185°fu schierato sul campo a El Alamein e, nel-l’impari lotta contro le forze dell’8ª Armatabritannica, seguì le sorti della divisione «Fol-gore», scomparendo ufficialmente dai ruolinidel Regio Esercito l’8 dicembre 1942. Il 1° luglio 1958 su disposizione dello StatoMaggiore, in seno al 1° Gruppo tattico para-cadutisti si ricostituì una Batteria di artiglie-ria da campagna paracadutisti, armata diquattro pezzi da 105/14, obice che avrebbeseguito la vita del reparto fino al 2000. Il 1°giugno 1963 la Batteria divenne Gruppo sudue Batterie obici e Reparto comando digruppo. Il 16 dicembre 1966 il Gruppo ebbela sua bandiera di guerra decorata dellamedaglia d’oro del 185° Reggimento. Dal 1°

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INSERTO SPECIALE

ottobre 1975 riprese la vecchia numerazio-ne del Reggimento della divisione «Folgore»,assumendo la denominazione di 185° Grup-po artiglieria da campagna paracadutisti«Viterbo». Il 2 dicembre 1975 si formò la 3ªBatteria obici, così il Gruppo fu su quattroBatterie (1ª «Draghi», 2ª «Le Aquile», 3ª «Dia-voli») e la Batteria comando e servizi«Leoni», con diciotto pezzi. Nel 1992,seguendo il riordino generale dell’Esercito, ilGruppo tornò a essere Reggimento. Nel2000, l’ultima ristrutturazione delle ForzeArmate, ormai professionalizzate, lo ha tra-sformato in 185° Reggimento paracadutistiricognizione e acquisizione obiettivi (RRAO).A partire dal 2002, è stato inquadrato nelleforze per operazioni speciali con l’aggiuntadi una batteria avente funzione di ricognizio-ne a lungo raggio. Il 185° RRAO è, oggi, un’unità delle forze peroperazioni speciali dell’esercito, ha sede inLivorno ed è alle dirette dipendenze della bri-gata paracadutisti «Folgore». È costituito daun Comando reggimento alle dipendenze del

quale vi sono un Gruppo acquisizione obiet-tivi su quattro Batterie acquisizione obiettivi,una Batteria comando e supporto logistico,un Ufficio operazioni addestramento infor-mazioni, un Ufficio logistico e un Comandoalla sede.La sua missione è quella di trovare e identi-ficare obiettivi in ogni scenario operativo ipo-tizzabile, per ingaggiarli con qualsiasi sor-gente di fuoco disponibile. A tal fine il 185°RRAO deve essere capace di operare inambiente controllato dal nemico, effettuarericognizioni speciali, garantire sorveglianzaspeciale con fotografie e video day/night,trasmettere con sistemi digitali i dati infor-mativi in tempo reale per un aggiornamentoimmediato della situazione, condurre «standoff direct action» (SODA) tramite il controllodel fuoco di tutti i sistemi erogatori naziona-li ed esteri.I team operativi del RRAO devono, pertanto,condurre molteplici attività che richiedono lacapacità di infiltrarsi in un’area ed esfiltraredalla stessa per via terrestre, aerea, anfibiae statica, permanere in area operativa fino a8-10 giorni senza rifornimenti esterni,sopravvivere, sottrarsi alla cattura, evaderee fuggire da un’area controllata dal nemico,individuare, determinare e valutare obiettivi,dirigere ed eventualmente controllare l’inter-vento originato da sorgenti terrestri, aeree enavali nazionali e alleate, valutare gli effettidel fuoco su obiettivi acquisiti o battuti inaltro momento da altre sorgenti. Tutte attivi-tà da svolgere principalmente su territorioostile e in ambiente occupato non permissi-vo, mediante piccoli nuclei autosufficientiche agiscono in clandestinità.Per assolvere i compiti cui si è soltantoaccennato, gli acquisitori di obiettivi in servi-zio al 185° RRAO diventano tali soltantodopo il superamento di severi test fisici e diuna serie di corsi di formazione, seguendo ilnuovo iter formativo introdotto nel 2006 perle forze operative speciali e le forze specia-li. La formazione dell’operatore basico peroperazioni speciali incomincia con la selezio-ne fisica (corsa piana 2 km in 9’, marciacelere 7 km in 45’, piegamenti sulle bracciamin. 30, trazioni alla sbarra min. 5, piega-menti addominali min. 40, salita alla fune 4m, piegamenti alle parallele min. 10). Segueun tirocinio di due settimane presso il 9°reggimento paracadutisti d’assalto «Col

IV NOVEMBRE/DICEMBRE 2007

INSERTO SPECIALE

Moschin»; v’è poi una fase comune di venti-sette settimane presso lo stesso «ColMoschin» per seguire corsi di topografia, tra-smissioni, armi e tiro, primo soccorso e pro-cedure tecnico-tattiche per forze operativespeciali. La formazione di base si concludecol conseguimento del brevetto di paracadu-tismo militare. Gli operatori basici per opera-zioni speciali così formati seguono una fasedi specializzazione presso i reparti di asse-gnazione, che per gli acquisitori di obiettivi sisvolge presso il 185° RRAO e dura quaran-totto settimane. Comprende corsi di topo-grafia trigonometrica, trasmissioni strategi-che, abilitazione nucleare-biologica-chimica(NBC), primo soccorso avanzato, controllodel fuoco aereo, controllo del fuoco navale,controllo del fuoco di artiglieria, tecnica disopravvivenza e resistenza agli interrogatori,pianificazione e condotta di ricognizione alungo raggio, pianificazione e condotta dimissioni di acquisizione obiettivi, riconosci-mento mezzi e materiali, addestramento

base alpinistico e sciistico, mobilità anfibiadi base e avanzata, difesa personale, armitiro e pratica di tiro avanzato. In base all’in-carico ricoperto dall’operatore sono ancheprevisti corsi individuali che riguardano leattività di: «forward air controller» (FAC), con-trollore del fuoco per operazioni speciali,tiratore scelto, «explosive ordenance recce»(EOR), addestramento e combattimento inambiente desertico presso la scuola france-se in Gibuti, aviolancio con la tecnica dellacaduta libera (TCL), «NATO conventional tar-geting course operations and plans» in Ger-mania, «NATO conventional weaponeringcourse operations and plans» in Germania,«combined joint support operations taskforce course» (CJSOTF) sempre in Germania.Con tali qualifiche e capacità, gli acquisitoridi obiettivi risultano operatori altamente spe-cializzati e altamente flessibili, tanto dapoter essere impiegati nelle situazioni ope-rative più disparate. A comprova di ciò il185° RRAO, benché sia un reparto relativa-

mente «giovane», ha già al suo attivo impor-tanti missioni internazionali. Nel 2002 hapartecipato all’operazione «Joint Forge» inBosnia e all’operazione «Amber Fox» inMacedonia. Nel 2003 ha partecipato all’o-perazione «Enduring Freedom» e, dalla finedel 2003 fino al termine della missionenazionale (2006), all’operazione «AnticaBabilonia» in Iraq. Nel 2005 ha partecipatoall’operazione «Althea» in Bosnia. Il Reggi-mento è inoltre presente dal 2003 con lesue capacità in Afghanistan, nell’ambitodelle operazioni «ISAF» e «Sarissa» e in Liba-no nell’operazione «Leonte».In conclusione, l’evoluzione degli artiglieriparacadutisti dal cannone alle operazionispeciali per l’acquisizione di obiettivi rappre-senta un caso concreto delle nuove prospet-tive che si aprono alle aviotruppe. Il soldatodel futuro dovrà essere sempre più d’estra-zione paracadutista.

Pam

Afghanistan: uccisi un sergente e l’infermiere che lo soccorreva

NOVEMBRE/DICEMBRE 2007 25

PARA ALGERINI IN ADDESTRAMENTOSULL’ALTOPIANO DELLO SCILIAR

II l 4° reggimento Alpini paracadutisti ha ospitato a novembre un plotone di soldati dell’Esercito algerino.

L’attività rientra negli scambi bilaterali coneserciti stranieri volta ad accrescere ilbagaglio professionale e la conoscenzareciproca, per cooperare meglio nelle ope-razioni internazionali di peace-keeping.Gli algerini, nelle due settimane di per-manenza in Alto Adige, hanno svolto,sotto la guida degli istruttori del 4° Reg-gimento Alpini Paracadutisti, un’intensaattività addestrativa.Nel suggestivo scenario invernale dell’Al-pe di Siusi, oltre cento militari, tra alpiniparacadutisti ed algerini, hanno effettua-to lanci con il paracadute ad aperturaautomatica, lanciandosi da un Dornier228, velivolo bimotore in dotazione al28° gruppo squadroni «Tucano» dell’Avia-zione dell’Esercito.L’altopiano dello Sciliar rappresenta peril paracadutista lo scenario più ambito in

assoluto. L’emozione di un salto insie-me, in una località così esclusiva, rendel’addestramento unico nel suo genere,rafforzando il vincolo di fratellanza d’ariache unisce i paracadutisti di tutti gli eser-citi.

DEC

I RANGERS SULLE TORRIDEL VAJOLET

II rangers del 4° reggimento Alpini paracadutisti il 22 ottobre scorso hanno portato a termine con succes-

so l’ascensione alle tre torri del Vajolet:la Delago, la Stabeler e la Winkler.

L’attività ha avuto lo scopodi aggiornare il personalesulle tecniche di arrampicatae di sicurezza.Alcuni giorni prima, inoltre,presso la sede di Bolzano

c’è stata la cerimonia di cambio delcomandante del battaglione Alpini para-cadutisti “Monte Cervino”. Al tenentecolonnello Carlo Stefano Sardi, destinato

ad altro incarico, è subentrato il tenentecolonnello Giuseppe Montalto. Al nuovo comandante un sincero «inbocca al lupo» da tutta la Redazione edai lettori.

(foto: I rangers sulla torre Delago)

REPARTI IN ARMI

LA «FOLGORE»ALLA FIERADI MILANO

HH a suscitato il prevedibile e sperato interesse lo stand della «Folgore» alla fiera del

ciclo e motociclo di Milano. AncheMario Cipollini, ex campione delmondo di ciclismo, si è intrattenutoa lungo con il maresciallo Aghini eha espresso il desiderio di fare unlancio tandem con la «Folgore»…chissà?

Alfio Pellegrini

LL a raffica, il soldato colpito al petto, l’infermiere che cerca di aiutarlo e trascinarlo al sicuro, un’altra raffica: sono morti così in Afghanistan, due soldati della 173ª

brigata partiti dalla caserma Ederle.Il conto dei morti in battaglia adesso, per i paracadutisti Usadi stanza a Vicenza, sale a sedici.Il 26 ottobre Hugo Mendoza, ventinove anni, di Glendale (Ari-zona), assieme ad altri soldati della 173ª finisce in un’imbo-scata dei guerriglieri talebani nella valle di Korengal. Quandovede che il sergente Josh Brennan, ventidue anni, di Ontario(Oregon) è stato ferito al torace, va a soccorrerlo. Ed è colpi-to anche lui dalle raffiche dei kalashnikov.Mendoza muore sul colpo, Brennan il giorno dopo a causa

delle gravi ferite altorace. Mendoza,ha raccontato ilfratello, si eraarruolato per pa-garsi gli studi dimedicina. Brennanaveva finito la sualeva il mese prece-dente, ma l’eserci-to lo aveva «bloc-cato» per un altroanno.

26 NOVEMBRE/DICEMBRE 2007

FF ra tutti i nuovi mezzi bellici che l’odierna tecnica della guerra ha rivelato - e non son pochi - quello

che maggiormente ha di colpo impressio-nato le folle è il paracadutismo. Bombar-dieri a tuffo, aerosiluranti, guastatori,mezzi d’assalto marittimi e terrestri: han-no rappresentato in questo conflitto unaulteriore selezione dell’arditismo nei con-fronti di quello delle passate guerre; co-stituiscono passi avanti in quella catego-ria gerarchica degli sprezzatori della vitaal cui vertice estremo sta il suicida. IGiapponesi, che degli opposti valori dellavita e della morte hanno un concetto eti-co tutto speciale, hanno raggiunto que-sto limite spirituale offrendoci lo straordi-nario spettacolo di «proiettili umani» cheragionatamente, freddamente, si scaglia-no imbottiti d’esplosivo su un obbiettivoe saltano con esso. Ma i Giapponesi, sisa, sono Giapponesi; con la nostra men-talità, indole, religione ed educazione eu-ropea a simili estremi non possiamo di

proposito giungere, vi giungeremo magariin battaglia, nell’eccitazione della lotta;ma non possiamo generalizzare e sancirecon un regolare reclutamento simili eroi-smi eccezionali.Tornando all’argomento dei «nostri» ar-diti tornando alla numerosa gamma deiragazzi di fegato sano che formano lenostre specialità di assalto, i paracadu-tisti - dicevo - sono quelli che più hannoattratto l’appassionato interesse dellefolle. E con ragione: poiché vi sono nel-l’azione bellica di questa nuova arma al-cune caratteristiche che incidono sullanatura stessa dell’uomo, che si urtanoai lati più sensibili dello spirito di con-servazione. Intendo parlare, precisa-mente, della necessità di superare il no-stro radicato, atavico istinto di orroreper tre sensazioni: il «vuoto», la «fralez-za» del corpo umano e la «solitudine».Sono sensazioni che gli altri Arditi nonprovano o provano solo in parte o conl’ausilio di poderosi, rassicuranti conge-

gni che noi paracadutisti, attaccati agliesili fili del nostro ombrello, non possia-mo recare dal cielo con noi.Le prime due sensazioni si riferiscono al-l’attimo del lancio.È un attimo ma, agli effetti del tormentonervoso, vale quanto una vita. Tutti voiavrete compiuto l’esperienza di affacciar-vi ad un sesto piano, osservare la stradasottostante e pensare: «E se ora cadessigiù...». Sentite istantaneamente il corpoche si liquefa e vi cola a mo’ di piomboentro le scarpe. Ebbene: moltiplicate percento quella sensazione, aggiungetevi lacomplicazione spirituale che invece di«cadere», bisogna buttarsi, ed avrete unquadro approssimativo del tormento cheun paracadutista deve superare all’attodel lancio. Naturalmente egli compie, pri-ma di brevettarsi paracadutista, un lungoed adeguato tirocinio preparatorio; maquesto, agli effetti spirituali, non gli dimi-nuisce di molto la sgradevole sensazioneda superare; gli insegna a superarla, ec-co tutto. Si è sicuri ch’egli si lancerà sen-za alcuna esitazione, ed anzi con una cer-ta spavalderia ciranesca; ma l’interna im-pressione rimarrà tal quale.Parlavo di fragilità corporea. È la spiace-vole sensazione che si ha precipitandonel vuoto. Il vostro corpo ha appena la-sciato l’apparecchio, con una energicadistensione di tutti i muscoli, che vi senti-te travolti da una specie di ciclone (lascia d’aria del velivolo) che vi porta viacome una festuca. Se non vi siete lanciati a regola d’arte(corpo ad arco e braccia in croce) caprio-late per di più su di voi stessi come unburattino disarticolato. E fino a che ilparacadute non s’è aperto, e s’è apertobene, vi sentite una povera piccola cosa,nuda ed inerme, in balia degli elementi edella legge di gravitazione universale. Vigarantisco che non è piacevole: provareper credere.Aggiungerò subito che queste sensazionisono compensate ad usura da quella ve-ramente deliziosa, che si ha subito dopo:sospesi e dondolanti nell’azzurro, col

Psicologia del paracadutista

STORIA

NOVEMBRE/DICEMBRE 2007 27

mondo ai vostri piedi e lo spirito leggeroe soddisfatto per aver vinto quel taleistinto di conservazione che vi rodeva lebudella lassù, sull’apparecchio. Vi senti-te una specie di angioletto e vorreste chela discesa mai non terminasse. La vistadella terra che si avvicina con rapiditàpreoccupante e la necessità di prepararsia quell’atto di alta acrobazia ch’è l’atter-raggio, vi distolgono a malincuore dall’in-cantamento del momento.Tutto ciò concerne il lancio, ossia l’attoche agli occhi della folla ha maggiore in-teresse spettacolare. Ma il lancio non è

che il prologo, il semplice prologo dell’a-zione bellica del paracadutista. Il difficileviene dopo.Si piomba intatti nel cuore del paese ne-mico: sconosciuto ed ostile. E non appe-na riordinatisi, si deve rapidamente oriz-zontarsi e procedere, con la maggior velo-cità consentita dalle proprie gambe, suivari obbiettivi. Siete soli, in contrade,ignote in cui ogni cespuglio può celareun’arma ed ogni riparo un’insidia. Nessu-na possibilità di immediato soccorso o ri-fornimento dal tergo se le cose non van-no bene, dovrete trarvi d’impaccio da so-

li, sfruttando le vostrearmi al massimo del lo-ro rendimento e dosan-do bene le cartucce. Seper disgrazia siete feri-to non potete sperarein cure ed aiuti, che ivostri compagni nonpossono né debbonoattardarsi per voi. Secadete nelle mani delnemico non c’è moltoda contare su tratta-mento umano perchécon i paracadutisti - chisa mai perché - tutti cel’hanno, barbari e civili,e si sfogano su quelliche acciuffano comese si trattasse di gras-satori.È questa, insomma, lasolitudine che annove-ravo fra le sensazionispiacevoli che il para-

cadutista ha da vincere. E chi di voi s’èmai trovato in guerra, disperso in territo-rio nemico, sa cosa io intenda significa-re.«Insomma è un gran brutto mestiere

quello del paracadutista», dirà qualchelettore, impressionato da queste mie de-scrizioni.Al contrario: è bellissimo; è il più belloche soldato possa desiderare. Per un uo-mo di fegato non v’ha infatti destino mi-gliore di quello che vi offra dei bassi istin-ti da controllare, dei pericoli da sormon-tare e dei compiti difficili da assolvere. Ilvero coraggio non consiste nel non averpaura (solo gli incoscienti non la provano)ma nel dominarla. Il paracadutismo vi dàmolte occasioni d’aver paura; ma vi offrealtrettante possibilità di strapparvela didosso, di calpestarla come sensazionebassamente animale e di gettarla via,con un calcio, dietro di voi.Conosco molto, molto intimamente uncerto paracadutista che, ogni volta chedalla carlinga s’avanza verso quella taleporticina che dà nel vuoto, sente in fondoai precordi una specie di brivido. E glivien fatto di dirsi, con un risolino internoalla Turenne: «Tu tremi dunque, vecchiacarcassa. Ma tremeresti ancor di più sesapessi ove ti porto...».Val la pena di fare il paracadutista per po-tersi dire queste cose.

EQUES (*)(*) tenente colonnelloAlberto Bechi Luserna

Ricerca storica effettuata da Tino Giambattista Colombo

da “Il Mattino” illustrato Anno XIX, 1° febbraio 1942 - XX

STORIA

Situazione «Fondo di solidarietà»È da molti numeri che non si parla delfondo che è stato istituito e regola-mentato nel maggio del 2006 perpoter effettuare eventuali interventi disostegno verso soci in stato di neces-sità.Grazie a Dio, a tutt'oggi non c'è statanessuna richiesta di intervento perve-

nuta dalle sezioni per il tramite dei consiglieri nazionali.

Riportiamo, comunque, la situazione di disponibilità attuale..

• Offerte alla data del 15 novembre 2006 3.108,75• Offerte successive:

- Angelo Vanullo 100,00- Adele Nappi 28,00- Antonio Decarli 20,00

148,00Disponibilità F.S. alla data 30 novembre 2007 3.256,45

28 NOVEMBRE/DICEMBRE 2007

BREVETTATI A SALERNO

Il giorno 29 luglio, presso la scuola di Pontecagnano, si sono bre-vettati sei soci della sezione di Salerno. I nuovi paracadutisti, cheper bocca di Domenico Attanasio brigadiere dei CC, si autodefini-scono scherzosamente la «sporca 1/2 dozzina», sono stati prepa-rati da Gaetano Gella. Essi, per nostro tramite, lo ringraziano perl’impegno e la professionalità dimostrata.

OSPITE D’ECCEZIONE A LEGNANO

Il 18 novembre il nucleo di Legnano ha dato il benvenuto al colon-nello Stefano Nigri, comandante del 185° reggimento RAO Paraca-dutisti «Folgore» la cui bandiera fu decorata di MOVM per i fatti diEl Alamein. L’alto ufficiale è stato accolto da Sergio Luraschi e dalpresidente dell’Assoarma, Antonio Cortese. Dopo la visita allasede e al monumento del Guerriero di Legnano, che ricorda la bat-taglia sostenuta dalla Lega lombarda nel 1176, l’ospite è statoaccompagnato al Poligono di tiro e ivi ricevuto dal vicepresidenteMario Lombardi. La giornata è poi proseguita con il pranzo, offer-to presso la CRI di Legnano dal direttore Roberto Antonini. Dopoil rituale scambio di doni il colonnello Nigri ha consegnato alnucleo il nuovo crest del Reggimento. Erano presenti GiancarloBonizzoni, socio fondatore e reggente per trentacinque anni, il

generale Bruno Tosetti comandante della Libano1, il tenentecolonnello Fabio Sandonnini, il tenente colonnello FrancescoGaeta, del comando NATO di Solbiate, il tenente AlessandroMarelli, figlio di Enrico Marelli, combattente di El Alamein a cui ilnucleo dedica ogni anno il trofeo di tiro. Un particolare grazie aMarco Messina e Adolfo Garufi.

Luciano Parini

BELLA CERIMONIA A POZZONOVO

Il 17 giugno l’Amministrazionecomunale di Pozzonovo (PD) haintitolato una nuova strada agli«Eroi Div. Folgore», per desideriodel nucleo locale «Par. NevioBisello», tenuto a battesimo il 7luglio 1996 dal carismaticogenerale Giuseppe Palumbo eforte di una trentina di soci.La cerimonia è iniziata con ladisposizione di una corona dialloro al monumento ai Caduti el’alzabandiera. Poi, in via «EroiDiv. Folgore», la cerimonia inau-gurale con le allocuzioni delleautorità e l’omaggio dellamemoria ai «leoni della Folgore»di El Alamein.Il parroco ha quindi benedetto la

tanto sospirata via e celebrato la messa. Pranzo preparato dalla Pro Loco, distribuzione dei gagliardetti raf-figuranti l’emblema del Pozzo e ammainabandiera hanno scanditoil resto della giornata.Un grazie a quanti si sono adoperati per la riuscita di questo nobi-le progetto, con l’augurio di un arrivederci a presto per «viaNembo».

Mario Bortoliero

ATTIVITÀ DELLE SEZIONI

NOVEMBRE/DICEMBRE 2007 29

I PARACADUTISTI E LA PROTEZIONE CIVILE

L’esercitazione topografica a tre livelli di difficoltà, denominata«Ducato 2007», si è chiusa domenica 11 novembre, nell’area col-linare denominata «Pastoria», situata alle porte di Salsomaggiore.Si è trattato di un addestramento organizzato dall’UNUCI diParma, rivolto alle organizzazioni che operano nel campo dellaprevenzione e della protezione civile, oltre che ai militari in conge-do desiderosi di rinfrescare le nozioni per il movimento sul terre-no. Molto alto il numero di adesioni, a riprova che l’UNUCI ha cen-trato l’obiettivo della giornata, interpretando una necessità che gliufficiali in congedo hanno fatta propria: divulgare le nozioni ditopografia e orientamento per aumentare la capacità operativa, lasicurezza e la rapidità del movimento di squadra, sia militare checivile. Esigenza questa unanimemente riconosciuta.Sedici i paracadutisti dell’ANPd’I, provenienti da Parma, Piacenzae Verbania, numerosi anche i carabinieri in congedo dell’ANC cit-tadina, con diciotto unità.Tra i «civili» erano presenti una folta squadra di protezione civile -gruppo sommozzatori -, un’altra di guardie ecologiche appenanominate e in addestramento, un nucleo di pronto soccorso d’e-mergenza (118) e un drappello di operatori di protezione civilebolognesi (rangers).

ULTIMI BREVETTI A CAGLIARI

Questi giovani sono gli ultimi quattro degli undici che quest’annola sezione di Cagliari ha portato al brevetto.

Il loro sorriso schietto basta a ripagarci di tutto. I migliori auguriad Anna Piredda, Valeria Fancellu, Monica Trogu, Michele Perra eSalvatore Delrio (della sezione di Sassari).

LA SEZIONE DI MONZAALLA COMMEMORAZIONE DEL 4 NOVEMBRE

Nell’ambito delle celebrazioni per la ricorrenza del 4 novembre,anniversario della Vittoria e festa delle Forze Armate, si è svoltaal cimitero di Monza l’annuale cerimonia commemorativa istituzio-nale.Il corteo, con in testa i labari delle associazioni combattentistichee d’Arma, il sindaco, il vicesindaco e in coda una rappresentanzadi cinquanta paracadutisti della sezione di Monza, si è snodatolungo i viali del cimitero comunale.Prima, una cerimonia presso il campo dei caduti di tutte le guerrecon La canzone del Piave e Il Silenzio come sottofondo. Poi, lasosta presso il campo dei caduti per la Liberazione, dove i para-cadutisti hanno deposto una corona. Infine, il corteo si è portatodavanti al campo dei caduti della Repubblica Sociale. Per la primavolta il sindaco di Monza, accompagnato dal Gonfalone della città,ha ricordato e reso omaggio anche a questi caduti, in onore deiquali i paracadutisti hanno deposto una corona d’alloro.Il gesto ha provocato la reazione delle associazioni partigiane,segno della volontà di mantenere il paese ancora diviso da odi erancori ideologici.La presenza di tutte le altre associazioni d’Arma al campo dellaRSI, comunque, ha dimostrato che nella maggior parte dei soda-lizi legati al mondo militare si sta facendo strada una nuovacoscienza: quella dell’unità nazionale e della concordia.Il gruppo dei paracadutisti monzesi si è poi recato presso il monu-mento ai paracadutisti caduti e lì ha svolto la sua cerimonia, nelcorso della quale, con l’alzabandiera, è stato inaugurato il nuovopennone. Un minuto di silenzio, la Preghiera del paracadutista el’appello nominale di tutti i paracadutisti monzesi caduti, hannoscandito i tempi della cerimonia breve, ma sentita. L’evento haavuto una vasta eco sulla stampa locale.

Francesco Crippa

ATTIVITÀ DELLE SEZIONI

30 NOVEMBRE/DICEMBRE 2007

QUINTO CORSO DI PARACADUTISMO A DESIO

Il 5 maggio la sezione di Desio ha brevettato, presso l’aeroportodi Reggio Emilia, gli allievi del quinto corso di paracadutismo sottocontrollo militare, intitolato ai caduti della Meloria.Nella cerimonia tenutasi in sezione mercoledì 16 maggio eranopresenti solo alcuni neobrevettati (quelli assenti giustificati permotivi di servizio). Nella foto il presidente consegna il meritatobrevetto ai paracadutisti Marco Scuratti e Fiorenzo Landini.Tutti gli allievi hanno dimostrato serietà, sicurezza e impegno,come si addice ai membri della nostra associazione. Un grazie algrande istruttore paracadutista Diego Peluso e all’aiuto istruttoreparacadutista Stefano Bianchi.

Francesco Romano

FAENZA RICORDA LA «NEMBO»L’11 novembre, aCastel del Rio (BO), inuna cerimonia orga-nizzata da Gianni Cac-ciari, presidente dellasezione di Faenza, èstato ricordato il reg-gimento «Nembo»che, inquadrato nelgruppo di combatti-mento «Folgore»,

diede un altissimo contributo alla guerra di liberazione.La celebrazione è iniziata davanti al monumento dedicato al reggi-mento dove, dopo la deposizione di una corona d’alloro, i fattid’arme sono stati rievocati, in maniera dettagliata, dal reduce,maggiore dei paracadutisti Vandalo Mei. Subito dopo, don EzioFranzoni, nella piccola chiesa sita in località Valsalva, ha celebra-to la santa messa in memoria dei caduti. Dopo il rito religioso èstata deposta una corona d’alloro anche al monumento dedicato,

nel vicino cimitero, alla brigata bersaglieri «Mameli».Oltre a Vandalo Mei erano presenti altri due reduci del reggimen-to «Nembo»: i paracadutisti Angelo Gambari e Edmondo Zaccaria.Alla celebrazione, oltre a un assessore in rappresentanza del sin-daco e al comandante della locale stazione dei Carabinieri ha par-tecipato il figlio del generale Giulio Morigi, valoroso comandanteprima della «Nembo» e successivamente del Gruppo di combatti-mento «Folgore».

Anna Maria Martella

BREVETTATI NELLA CITTÁ DEI FIORI

Grazie all’impegno del bravo Werther Secchi si è concluso il l°corso di paracadutismo 2007, organizzato dalla sezione di Impe-ria-Sanremo e intitolato al paracadutista Giancarlo Modena. Allacerimonia di consegna dei brevetti erano presenti Ferruccio Mode-na, fratello di Giancarlo, Nando Ziveri, ex presidente e fondatoredella sezione, Roberto Giordano e tanti altri. Dei cinque brevetta-ti era assente il caporal maggiore Angelo Angerame, trasferitopresso il CAPAR di Pisa. Grande soddisfazione è stata espressadal presidente di sezione, il parà Tommaso Russo, che a nome ditutti i presenti ha augurato ad Angerame una brillante e fortunatacarriera nei ranghi della brigata «Folgore». Ai nuovi brevettati ilbenvenuto della sezione.

Tommaso Russo

A MARGINE DELLA FESTA DELLA BRIGATALa sezione di Lecco ha unito i motivi turistici a quelli ideali. I suoisoci, infatti, dopo aver partecipato massicciamente all’evento del27 ottobre, nella serata si sono ritrovati in cinquantasei a Marinadi Pisa, dove hanno cenato, con tanto di torta personalizzata, edormito, dopo la giornata dedicata alla festa della Specialità aLivorno.

ATTIVITÀ DELLE SEZIONI

NOVEMBRE/DICEMBRE 2007 31

L’occasione è stata utile per consolidare i rapporti di camerati-smo esistenti fra i soci e per fare, l’indomani mattina, un giro turi-stico a Vico Pisano, delizioso paesino medievale. Mancava,ahimè, l’inossidabile Carletto Murelli, folgorino, ospite a El Ala-mein dello SMD.L’iniziativa del presidente Arnaldo Tavola è stata molto apprezza-ta da tutti i partecipanti.

DEC

IL GRUPPO SPORTIVO «SAR» DELLA SEZIONE DI LIVORNO CAMPIONE DEL MONDO DI DIFESA PERSONALEIl gruppo sportivo SAR - Sistema Autodifesa Rapido - affiliato allasezione ANPd’I di Livorno ha partecipato al campionato del mondoopen di Arti marziali che si è svolto a Marina di Carrara dal 17 al21 ottobre.La squadra, costituita dal capitano par. Alessandro Costagliola(Livorno), maresciallo par. Sergio Pulimeno (Livorno), Luca Failli(Grosseto), Riccardo Giovannelli (Grosseto) e Stefania Antonelli(Grosseto) si è classificata prima su nove squadre di diverse

nazioni, nella categoria «Street Self Defence».La disciplina si avvale del Sistema di Autodifesa Rapida e nascedalla conoscenza tecnica di diverse arti marziali che i paracaduti-sti Costagliola e Pulimeno praticano da diversi anni con la qualifi-ca di istruttori.Complimenti vivissimi ai campioni del mondo da parte di tutti i

soci della sezione di Livorno che intende usufruire della professio-nalità dei due istruttori «livornesi» per organizzare corsi di difesapersonale nell’ambito della sezione, per i soci e i loro familiari.Tutti coloro che siano interessati all’iniziativa possono contattarela Segreteria della Sezione - tel. 0586 887552 - o inviare una e-mail a: [email protected] foto, i componenti del gruppo SAR indossano la magliettasponsorizzata dalla sezione ANPd’I di Livorno.

Salvatore Iacono

RICORDIAMOCI DI DIRE GRAZIE!

Quanti di noi nell’ultimo periodo hanno «saltato» a Reggio Emilia?Presi da tensione ed euforia dei lanci di brevetto ci dimentichiamotroppo spesso di chi permette a noi di goderci questa fantasticaesperienza e alla disciplina di essere tale. Un grazie sentito èdoveroso e va ai ripiegatori che ogni fine settimana ci consentonoil lancio. Coadiuvati dal direttore della Scuola ANPd’I Pino Andreo-la, Roberto Vendetta e Fabio Russo, questi sono i loro nomi, sgob-bano dietro i tavoli per darci sicurezza e toglierci dalla mentealmeno quella parte di apprensione dovuta al materiale. Già per-ché se siete istruttori e ripiegatori almeno una volta vi sarà capi-tato di piegare un paracadute emisferico e sicuramente vi ricorda-te il sudore versato sopra spicchiature e funicelle. La sezione diPerugia, in occasione dei lanci di brevetto del suo 62° corso, sisente di dire da queste pagine grazie a Roberto e Fabio per la lorosimpatia e professionalità. Con la promessa di offrire loro unabirra… a fine attività, si intende. Grazie!

4 NOVEMBRE A PIACENZANella ricorrenza che anni or sono era riferita all’esito vittoriosodella 1ª guerra mondiale e ora, solo alle Forze armate, la sezionedi Piacenza ha partecipato alla commemorazione organizzata dalprefettura e dalla municipalità con una rappresentanza di paraca-dutisti.Luogo della manifestazione è stato Piazza Cavalli nel centro dellacittà. Erano presenti i rappresentanti di tutte le associazioni d’ar-

ATTIVITÀ DELLE SEZIONI

32 NOVEMBRE/DICEMBRE 2007

ma e patriottiche. Numerose le personalità civili e militari, fra leprime, il sindaco Roberto Reggi e il presidente della provinciaGianluca Boiardi.

Per l’associazione, come detto, il labaro accompagnato dal presi-dente Luigi Sirocchi e da un consistente gruppo di paracadutisti.

DEC

CORSO DI PARACADUTISMO A PADOVA

Fra il 10 e il 17 novembre si è concluso il 103° corso di paraca-dutismo organizzato dalla sezione ANPd’I di Padova. Grazie allaguida tecnica di. Alessandro Di Prisco e all’assistenza in campodel competente personale dell’aeroporto di Montagnana, hannoconseguito il brevetto altri dodici paracadutisti.

Paolo Marcon

REGGIO CALABRIA RICORDA IL SUO CADUTO ALLA MELORIA

Il 9 novembre una rappresentan-za di paracadutisti appartenentialla sezione ANPd’I di ReggioCalabria ha commemorato ilparacadutista reggino caporal-maggiore Giuseppe Iannì, cadu-to trentasei anni or sono nelleacque della Meloria, con altriquarantacinque commilitoni.Circa quattro anni dopo la scom-parsa, la sorella di GiuseppeIannì, Caterina, ancora in lutto,avendo nel frattempo compiutodiciotto anni, si iscriveva, con ilconsenso e sostegno di tutti isuoi familiari, alla nostra Associa-zione, con il preciso intento diassaporare le stesse emozionigià vissute, nella grande famigliadei paracadutisti, dal compiantofratello. Gli appar tenenti alla

sezione, commossi, l’accompagnarono in massa al battesimodell’aria avvenuto il 22 febbraio 1976, con il primo lancio daaeromobile C-119, su Cecina, con decollo effettuato da Pisa.Giuseppe Iannì, col suo sacrificio, e la sorella Caterina, conla sua grande forza interiore, rappresentano concretamenteper tutti noi un esempio da seguire.Del resto, la Preghiera dei paracadutisti recita: «Candidacome la seta del paracadute sia sempre la nostra fede eindomito il coraggio... la nostra vita è Tua o Signore!... Se èscritto che cadiamo, sia! Ma da ogni goccia del nostro san-gue sorgano gagliardi figli e fratelli innumeri, orgogliosi delnostro passato e sempre degni del nostro immancabileavvenire».

Alfonso Mazzucca

ASCOLI HA RICORDATO SILVANO SABATINIIl giorno 9 Novembre, la sezione paracadutisti «San Marco» diAscoli Piceno, alla presenza dei familiari, ha ricordato il paraca-dutista Silvano Sabatini, deceduto nel tragico incidente avvenu-to il 9 novembre 1971 nelle acque della Meloria, di fronte a

ATTIVITÀ DELLE SEZIONI

NOVEMBRE/DICEMBRE 2007 33

Livorno. Dopo il suono del silenzio, la lettura della Preghiera delParacadutista e l’allocuzione del presidente di Sezione, paraca-dutista Salvatore Antonio Organtini, una rappresentanza diparacadutisti della sezione ha deposto una corona commemo-rativa, nel cimitero di Cerreto (Venarotta). La sciagura della Meloria fu la più grande, per numero di vitti-me, che abbia colpito il paracadutismo italiano del dopoguerra.Dal 1971, ogni anno la brigata paracadutisti «Folgore» comme-mora con una cerimonia militare quella tragica giornata e lastessa commemorazione viene fatta dalla sezione di Ascoli. Loscopo è quello di trasmettere alle nuove generazioni gli ideali eil valore del sacrificio compiuto da chi le ha precedute ritenen-do doveroso tenere sempre acceso il ricordo di chi spese lapropria vita nell’assolvimento del dovere. La toccante cerimo-nia si è chiusa con il grido dei Paracadutisti: «FOLGORE!»

Salvatore Antonio Organtini

RIUSCITA MANIFESTAZIONE ESPOSITIVADal 6 al 14 ottobre presso il centro commerciale «Lu Battente»si è tenuta una mostra di paracadutismo organizzata dallasezione paracadutisti «San Marco» di Ascoli Piceno. Grazie allasupervisione e all’impegno instancabile del presidente Salvato-re Antonio Organtini e alla collaborazione attiva di alcuni para-cadutisti della sezione è stato possibile organizzare nove gior-nate di presentazione e divulgazione.Oltre a diffondere materiale pubblicitario della sezione «SanMarco», della Brigata Paracadutisti «Folgore» e dell’«Aviosuper-fice del Fermano», si sono proiettati filmati relativi a lanci conparacadute a calotta emisferica di interesse militare e lanci incaduta libera con paracadute a profilo alare e si sono espostibrevetti e fregi di ogni tempo, nonché due manichini: uno vesti-to con tuta da lancio, imbracato con paracadute principaleMC1/1C e ausiliario MIRPS, l’altro con tuta da lancio, paraca-dute a profilo alare, caschetto, guanti, altimetro per simulare illancio con la tecnica della caduta libera. Centoventi foto di lancie di materiali e mezzi della brigata paracadutisti «Folgore» com-pletavano la mostra.L’interesse suscitato è stato notevole. Centinaia di personesono rimaste incollate agli schermi e dopo i filmati aver guarda-

to i filmati ci hanno tempestati di domande. Siamo stati contat-tati dai militari del vicino 235° Reggimento Piceno per organiz-zare dei corsi. L’esposizione ha attirato l’interesse di quotidia-ni locali e radio libere.Ci auguriamo che questa iniziativa abbia avvicinato molte per-sone al paracadutismo militare e civile. Ringraziamo tutti colo-ro che hanno contribuito alla riuscita della mostra, in particola-re il generale Giovanni Giostra, il vicecomandante della brigataparacadutisti «Folgore» Renato Perrotti, il comandante delCAPAR, colonnello Luigi Lupini, per i materiali pubblicitari che cihanno gentilmente fornito e per la disponibilità dimostrataci, ilcomandante del 235° Reggimento Piceno, colonnello AndreaBartolucci, che ci ha onorato della sua presenza, il vicesindacodi Ascoli Piceno, Andrea Antonini, per la visita e l’interessamen-to, Claudio Campanelli, direttore del centro commerciale «LuBattente», i dirigenti e gli istruttori di paracadutismo dell’«Avio-superfice del Fermano», in particolare Ilario De Marchi e Anto-nio Guzzo, i vari presidenti di sezione delle Marche, Renzo DiBert della sezione di Ancona, Franco Tesei della sezione di SanGinesio, Franco Crescentini della sezione di Matelica, DanieleVallasciani della sezione di Ascoli Piceno (Fermo) e del presi-dente della quinta Zona Aldo Ginaldi della sezione di Pescara.Si ringraziano Liborio Priori, per aver reso possibile la mostranel centro commerciale, il presidente Salvatore Antonio Organ-tini, Ezio Pallotta, Carlo Mariani, Eugenio Fiorentini, GiuseppinaTumbarello, Valentina Bolletta, Cristian Liberati, Tiziano Ama-tucci, per l’attiva collaborazione nella preparazione, nell’allesti-mento e nel presidio della mostra.

ANPd’I - sezione “San Marco” - Ascoli Piceno

MONUMENTO AL PARACADUTISTADomenica 23 settembre a Cusignana di Giavera del Montello(TV) si è tenuta la festa per il decennale della costituzione del«Nucleo Montello», appartenente alla sezione provinciale ANP-d’I di Treviso. La cerimonia, iniziata alle dieci con l’alzabandie-ra e la messa celebrata da don Dionisio, ha avuto il suo

ATTIVITÀ DELLE SEZIONI

34 NOVEMBRE/DICEMBRE 2007

momento più emozionante conlo scoprimento da parte dellasignora Tecla, vedova del folgo-rino Daniele Ferrari, del monu-mento al Paracadutista. L’ope-ra voluta dal fiduciario delNucleo, Romeo Viezzer, è statascolpita in pietra tunisina dallo

scultore Mariano Casagrande.Tra le autorità presenti i sindaci del comprensorio Montello, perMontebelluna Laura Puppato, per Volpago Roberto Toffoletto, eil sindaco di Giavera del Montello Fausto Gottardo. Era ospiteanche il generale Italico Cauteruccio che nel 1997 aveva tenu-to a battesimo il «Nucleo Montello». Toccante e significativo l’in-tervento telefonico del generale della brigata «Folgore», Mauri-zio Fioravanti. Lino Tinazzi, presidente della sezione di Trevisoe consigliere del Triveneto, ha consegnato a Viezzer una targaper la sua operosità. Alla manifestazione hanno partecipatoventisette labari del Triveneto e moltissime altre associazionimilitari e combattentistiche.

CONSEGNA DEL LABAROALLA SEZIONE DELLA VALCAVALLINA

Il 18 novembre, in occasione della prima cena sociale dellaneonata sezione della Valcavallina (BG), il presidente naziona-le, Paolo Mearini, e il consigliere nazionale della Lombardia,Luca Migliavacca, hanno consegnato al presidente, GiacomoZamblera, il labaro di sezione.Presenti alla cerimonia il sindaco di Casazza, Giacomo DelBello, il presidente della comunità montana, Mario Barboni, ilconsigliere regionale Daniele Belotti, il presidente provincialeASSOARMA, generale Giorgio Taviani, il maggior generale MarioRighele, il comandante del 3° reggimento AVES, colonnelloSpera, e Rolando Giampaolo.Presente anche una rappresentanza del 185° reggimento: ilsottufficiale di Corpo, aiutante Marco Messina, e il sergentePennasilico, che per anni hanno lavorato a fianco di Nicola Ciar-delli. Difficile per loro, ma anche per tanti altri, trattenere lacommozione. Il comandante del 185° reggimento RAO, colon-

nello Stefano Nigri, ha ricordato la figura del maggiore NicolaCiardelli, al quale è stata intitolata la sezione, caduto a Nassir-ya il 27 aprile 2006.Grande assente, trattenuto purtroppo a Livorno dai nuovi obbli-ghi di vicecomandante della «Folgore», il colonnello Renato Per-rotti, che con Migliavacca ha proposto di intitolare la nuovasezione a Nicola Ciardelli.

Luca Migliavacca

MIRANO RICORDA DUE SUOI CONCITTADINICADUTI ALLA MELORIA

Dal 4 novembre scorso -giornata delle Forzearmate e dell’Unità d’Ita-lia - a Mirano, vicinoVenezia, agli occhi deipassanti per Calle Ghirar-di si presenta una targamarmorea, apposta inmemoria di due paraca-dutisti miranesi, il capo-

ralmaggiore paracadutista Sandro Licori e il caporale paracadu-tista Carlo Frasson, scomparsi l’8 novembre 1971, insieme aquarantaquattro commilitoni della brigata «Folgore» e sei avia-tori inglesi, tutti sul C130 «Hercules» inglese inabissatosi nelleacque della Meloria. Alla commovente cerimonia dello scopri-mento della targa erano presenti il sindaco di Mirano Pardin,autorità e semplici cittadini. Oltre a quelle dell’ANPd’I, numero-se le rappresentanze combattentistiche e d’arma con labari ebandiere. Emozionati l’anziano padre di Sandro Licori e la sorel-la di Carlo Frasson, Bruna, alle cui iniziative si deve l’evento. Ifamiliari hanno rivolto un particolare ringraziamento alla sezio-ne ANPd’I di Venezia per l’aiuto ricevuto nell’organizzazionedella cerimonia, che ha trovato ampia risonanza sulla stampalocale.

DEC

IL 4 NOVEMBRE A TRADATEIl 4 novembre, presso il Sacrariodel Paracadutista al cimitero diTradate, si è celebrata la cerimo-nia a suffragio dei caduti di tuttele guerre e dei paracadutisti.Erano presenti il sindaco Can-diani, il capo nucleo paracaduti-sta Millefanti, i paracadutisti

delle sezioni di Saronno, Milano, Varese e altri. Nelle foto il paracadutista, reduce di El Alamein, Della Canonicae, con il labaro, i reduci paracadutisti del battaglione Azzurro.

Enzo Crenna

ATTIVITÀ DELLE SEZIONI

NOVEMBRE/DICEMBRE 2007 35

SEZIONE DI VERBANIA: GRAZIE AI PARA’ DELLA X ZONA

I paracadutisti di Verbania vogliono attraverso le pagine di Fol-gore, far pervenire agli amici della decima zona un grazie per leindimenticabili giornate trascorse in loro compagnia.Le circostanze che ci hanno fatto incontrare sono state le cele-brazioni dell’anniversario della battaglia dello Zillastro sull’A-spromonte. La commovente cerimonia, organizzata in ogni det-taglio in maniera egregia, e soprattutto il calore e il camerati-smo che ci hanno riservato, merita un grazie, unitamente allapromessa che è una certezza: ritorneremo, e speriamo con lerappresentanze di tante altre sezioni.Grazie Pino, grazie Piero e grazie a tutti Voi amici del decimogruppo per quello che sapete fare, ma soprattutto per i valoriche sapete trasmettere.

Del Ponte Mino

FIOCCO ROSA A PISTOIA

Il 5 novembre la Caserma«Marini» del 183° reggimen-to «Nembo» si è arricchita diuna nuova, bellissima «folgo-rina». All’ospedale civile diPisa è nata Paola, figlia delsottufficiale Giuseppe DePinto e nipote del giornalistaNunzio.

Come gli altri folgorini», neanche Paola ama perdere tempo eperciò ha deciso di venire alla luce con un mese di anticipo,curiosa di vedere il blu del cielo e l’amaranto della Folgore, icolori del suo papà dal 1998. Ai fortunati genitori, Giuseppe eValeria, e alla neonata Paola vadano i più fervidi e sinceri votiaugurali da parte di tutta la famiglia amaranto.

DEC

FIOCCO AZZURRO IN CASA PAGLIA

Grande felicità in casa delparacadutista capitanoMOVM Gianfranco Paglia:dopo Vittoria, splendidabambina nata cinque annifa, il 7 novembre scorso, allenove e trenta, ha visto laluce Antonio, la seconda «vit-toria» di Gianfranco e dellasua incantevole moglie Gio-vanna. Il lieto evento ci fa sentire un

po’ i loro zii, visto l’affetto e la stima che ci legano a lui e allasua famigliaUna famiglia felice, quella di Gianfranco, grazie alla quale egliè tornato alla vita militare con passione, grinta e determinazio-ne.Da queste pagine lanciamo un affettuoso saluto a Giovanna,Vittoria, Antonio e Gianfranco con l’augurio di tanta serenità eil compiacimento perché, come ci ha scritto Gianfranco, «la tra-dizione continua».

PREMIO A FIORAVANTI

Domenica 11 novembre il comandante della brigata paracadu-tisti «Folgore», generale Maurizio Fioravanti, è stato insignitodel «Premio per la Pace» nel corso della XXV Giornata dellaPace che si è svolta a Pistoia.Il riconoscimento premia l’attività dei paracadutisti nelle mis-sioni di peace-keeping di questi anni e in particolare nella«Leonte 2» in Libano.Premi analoghi sono stati conferiti anche al cardinale ClaudioHummes, al professor Alexander Stal’nov, all’AssociazioneAssistenza Spastici, all’Associazione «Agata Smeralda», alladottoressa Zang Xiaoming, alla fondazione «don Lorenzo Mila-ni» e a Maria Grasso Raciti, vedova del poliziotto ucciso allostadio di Catania.La manifestazione è stata preceduta, nella serata di sabato, daun concerto tenuto nella cattedrale di San Zeno.

MEDAGLIA D’ORO AL TENENTE GIACOMO MASSAROTTO

Il tenente deiLagunari GiacomoMassarotto, sociodella sezione diPadova, è statoinsignito dellamedaglia d’oro alValore dell’Eserci-to per essersidistinto nell’ambi-

to dell’operazione «Antica Babilonia» in Iraq.Il tenente Massarotto, comandante della terza compagnia,aveva ricevuto il compito di acquisire il ponte Charlie nella cittàdi An Nasuruyah. Nel corso di un pattugliamento forze ostiliavevano attaccato lui e i suoi uomini. In tale circostanza «conmirabile reattività e tempestività - si legge nella motivazionedell’encomio - provvedeva inizialmente ad annullare ogni capa-cità di minaccia del nemico, attestandosi successivamentenella sponda del fiume Eufrate». Proprio in quei momenti la rap-presaglia si fece più dura, con colpi di mortaio e mitragliatricesparati sul tenente Massarotto e i suoi uomini. Ma quandoormai la forza nemica stava per prendere il sopravvento, inci-

BREVI E LIETE

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tando i suoi uomini a non mollare, egli si lanciò al contrattaccoingaggiando gli avversari con micidiali raffiche della sua armadi bordo, respingendo l’offensiva nemica e assicurando il ponteCharlie al pieno controllo.«Ammirevole figura di comandante - concludono presidenzadella Repubblica e ministero della Difesa - che con coraggio edesemplare comportamento contribuisce in maniera determi-nante a conferire prestigio alla propria unità e all’Esercito ita-liano».

Lino Boscaro

OTTANT’ANNI DI ENTUSIASMO

Quota ottant’anni, una vita in gran parte spesa al servizio delparacadutismo: Umberto Simonini, tra i fondatori della sezioneANPd’I di Reggio Emilia, quando parlare di paracadutismo eracome parlare alla luna, via via con una costante opera di pro-selitismo ha portato la nostra sezione nel novero delle più atti-ve nel panorama nazionale.Sabato 13 ottobre tutti i soci di Reggio Emilia si sono idealmen-te stretti intorno al loro presidente per consegnargli una meri-tatissima targa ricordo.

Grande spirito di cameratismo mentre, tra un brindisi e l’altro,affioravano aneddoti e ricordi della giovinezza, quando aggiun-gere un lancio al libretto di volo rappresentava ogni volta unaconquista, che ripagava di disagi e privazioni.

Simonini, sempre, è stato di esempio e di sprone con l’entusia-smo, la competenza e, soprattutto, con la grande umanità.Auguri e ancora cent’anni da presidente!

I paracadutisti di Reggio Emilia

BREVI E LIETE

CCHHII ÈÈ SSTTAATTOO IILL PPIIÙÙ GGIIOOVVAANNEEPPAARRAACCAADDUUTTIISSTTAA DD’’IITTAALLIIAA??

La domanda: chi è stato il più giovane paracadutista d’I-talia e forse del mondo (lanci in tandem esclusi)?

Forse Saverio Papisca, nato a Reggio Calabria il 1° set-tembre 1946, che nel novembre 1961 si lanciò sull’aero-porto di Catania Fontanarossa da un C 119 con un para-cadute militare CMP 55, secondo alla porta dopo il padre

Eugenio, allora presidente della sezione ANPd’I di ReggioCalabria e che l’anno successivo, prima del compimentodei sedici anni, con un doppio lancio, avrebbe conseguitoil brevetto rilasciato dal ministero della Difesa?A farsela è proprio Saverio Papisca, che sta scrivendo unlibro sul paracadutismo e i suoi pionieri e sollecita segna-lazioni riguardanti giovanissimi paracadutisti. Aiutiamolo!

Preghiamo i lettori di fornire eventuali informazioni in loropossesso per rispondere al quesito che ci è stato posto.

RRIICCEERRCCAA CCOOMMMMIILLIITTOONNII

Fabio Antonio Meneghello,mascotte della sezione diCaorle, cerca i commilitonidel suo «vicepapà» e consolerzia ci invia la foto di GinoMeneghello classe 66 (II con-tingente Pisa e Livorno) uni-tamente alla sua in perfettatenuta da «mascotte». BravoFabio, continua cosÏ e vedraiche se perseveri arriveràanche il paracadute.

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LA POSTA

Il contenuto dell'editoriale del Presi-dente nazionale, pubblicato nel nu-mero precedente, ha creato alcuneperplessità in due reduci (per la pre-cisione, nel folgorino Raul Di Genna-ro e in Pasquale Fazio, storico e com-battente della Nembo). I nostri dueveterani, come usa fra paracadutisti,hanno scritto direttamente a Mearini.La risposta del Presidente è stata im-mediata ed esauriente. Su sua richie-sta, pubblichiamo la lettera di Di Gen-naro e la risposta data da Mearini.Lettera e risposta che è sostanzial-mente analoga a quella che riguardaFazio.

C aro Presidente, «Folgore» di settembre porta il Tuo solito

«editoriale». Il contenuto, nella primaparte, mi ha sorpreso per le afferma-zioni che fai sulla battaglia di El-Ala-mein. Sono certo che porterà ama-rezza e discredito ai Folgorini di allo-ra, incertezze e dubbi ai Folgorini dioggi.La storia e l'importanza di questabattaglia sono a me ben note peraverci partecipato e per aver avutoconoscenza, a mezzo stampa e dallalettura di libri storici militari, della ri-levanza e del suo peso strategico.Le considerazioni da Te esposte, ri-tengo forse, frutto della Tua espe-rienza di comando in unità operativeo dalla lettura di libri storici scritti ne-gli ultimi anni, dei trascorsi 65, qual-cuno pennellato di colore politico.Nel Tuo scritto reciti :• «dalla parte avversaria non c'eraun vero bisogno di combattere pervincere»; • «che si combatté da entrambi leparti per ragioni politiche»;• «una vittoria inutile e una sconfittainutile».Affermazioni che si scontrano con larealtà storica. Dopo la caduta di Tobruk, infatti,Roosevelt e Churchill (incontro notoa tutti ) impressionati e preoccupatidall'evento corsero ai ripari. Troppoimportante, strategicamente, avere il

controllo di Alessandria e del Canaledi Suez - grande via di comunicazionee immensa base logistica - .Questidisposero immediato invio di rinforziin tanta quantità e portata da rende-re certa la vittoria. Il successo dellabattaglia dava così il dominio totaledel Mediterraneo. Si apriva l'iniziodella sequenza alla strategia genera-le programmata - sbarchi, controffen-sive, occupazioni etc. - .

Il Tuo articolo mi ha fatto rivisitareil passato nel ricordo indelebile, per-ché sofferto. Dalla memoria del pas-sato c'è la contrarietà alle tue asser-zioni.La battaglia di El-Alamein fu una vitto-ria voluta, combattuta e dolorosa, de-terminante, per gli Alleati, perchéaprì la porta verso quella finale. Caro Presidente, potrai anche nonprendere fede a quanto da me scrittoma, consultando gli archivi storici de-gli Stati Maggiori, potrai accertarel'importanza della vittoria della 8° Ar-mata e convincerti di aver avuto, inbuona fede, preso dalla tua vena let-teraria, un errato significato dellabattaglia. Se così fosse, gentiluomo quale Sei,riprendi l'argomento e chiarisci.

Raul Di Gennaro “Ragazzo della Folgore”

C aro Raul, avrai capito che sono un paracadutista e non uno

storico, perciò non ho alcuna difficol-tà a riconoscere l'importanza dellabattaglia di El Alamein, come autore-volmente risulta dagli archivi storicidegli stati maggiori. Se mi sono av-valso del paradosso retorico e provo-catorio della “battaglia inutile” non èstato certo per voglia di protagoni-smo revisionista. In realtà mi hamosso il tormento di un pensiero fis-so. Che ne sarà di El Alamein quandosi saranno spente le testimonianzedei Ragazzi della Folgore e quelle deiloro figli, nipoti e pronipoti? Oggi qua-si nessuno si emoziona per la batta-glia di Solferino e San Martino e pergli eroi del Risorgimento d'Italia. Co-me evitare ad El Alamein un destinoanalogo? Come evitare il passaggiodalla calda memoria alla fredda sto-ria, insensibile alle passioni dei pro-tagonisti? La risposta sta nel sempremaggior radicamento del mito e dellaleggenda dei Ragazzi della Folgore.Mito e leggenda brillano di luce pro-pria ed eterna. Sono indipendentidalle circostanze che li hanno gene-rati e che vengono prima o poi in-ghiottite dalla storia. Proprio come èsuccesso per i Trecento delle Termo-pili. Ecco perché il tema celebrativo èstato affrontato in modo diverso. IParacadutisti d'Italia sono fulgidi Eroinon perché si sono trovati a combat-tere in una battaglia importante maperché, in una situazione oggettiva-mente disperata, onorarono grande-mente l'Italia. Il tempo può scorrereinesorabile, la storia può dire e farequello che vuole di El Alamein ma ilvalore e la gloria dei Ragazzi dellaFolgore non possono essere offusca-ti. Caro Raul, tale è il senso dell'edi-toriale. A quelli che sono rimasti dis-piaciuti della mancata ortodossia of-fro le mie scuse. La loro sensibilità èstata urtata del tutto involontaria-mente.Con ammirazione e rispetto immuta-ti, un forte abbraccio

Paolo MeariniPresidente nazionale

LETTERE

38 NOVEMBRE/DICEMBRE 2007

RECENSIONI

GIOVANNI ZILIOLI

Il 10 marzo è scomparso il para-cadutista Giovanni Zilioli, classe1924, di Idro (Brescia). Paraca-dutista semplice, era stato volon-tario e fondatore del 1° Battaglio-ne Paracadutisti GNR (RSI), sciol-tosi il 26 aprile 1945.Nel 2005 era stato eletto all’una-nimità presidente onorario dellanuova sezione ANPd’I Lago d’I-dro «Giambattista Badini», cheaveva concorso a fondare.Giovanni Zilioli si è encomiabil-mente speso al servizio della sua

passione per il paracadutismo. A lui va la riconoscenza di chi neha raccolto l’eredità e ne ricorderà sempre il prezioso apporto.

Antonio Porta

GUIDO CESTER

Il 2007 è stato un anno infausto per la Sezione Basso Piave.Anche Guido Cester, ha spiccato l’ultimo lancio, lasciando unvuoto incolmabile nella sua famiglia e nella nostra sezione.Paracadutista ordinario, Guido classe 1937 e tessera ANPd’I n.12, fu tra i soci fondatori della sezione Basso Piave nel 1987.La sezione esprime la vicinanza e affetto alla famiglia di Guidotenendo vivo il ricordo dell’amico scomparso.

Danilo Baradel

II n questo suo nuovo libro, appassio-nante come un thriller, Greg Annussek ci offre una rigorosa ricostruzione di

una delle operazioni più temerarie e contro-verse dell’ultimo conflitto mondiale: la libe-razione di Mussolini, prigioniero sul GranSasso, nel settembre 1943, a opera di uncorpo d’élite di incursori tedeschi a bordodi alianti. Quella che fu chiamata «Operazione Quer-cia» assomiglia a una partita a scacchi,incerta fino all’ultima mossa, in cui laposta è la figura ormai quasi grottesca diun dittatore al tramonto, scomparso senzalasciare traccia dopo l’improvviso collassodel regime. Sullo sfondo, l’agghiaccianteagonia del Terzo Reich hitleriano, che nel

rimettere in gioco Mussolini cerca un ulti-mo sussulto di vitalità prima della catastro-fe finale. Il piano audacissimo, affidato alle acroba-zie di alcuni piloti della Luftwaffe e alla ful-minea azione di un commando di paracadu-tisti, andò incredibilmente a buon fine non-ostante la feroce ostilità che opponeva lospavaldo capitano Skorzeny, che considera-va la guerra un palcoscenico su cui esibir-si, e il freddo e metodico generale Student,che fu forse il vero artefice dell’impresa,oscurato dalla popolarità che il rivale riuscìa conquistarsi. Preludio emblematico di tragici eventi suc-cessivi (la nascita della Repubblica di Salòe l’occupazione nazista del nostro paese),

l’Operazione Quercia conserva tuttora moltiaspetti misteriosi e continua ad affascina-re i ricercatori come un enigma irrisolto.

GREG ANNUSSEK è autore di numerosilibri di storia, tradotti in molte lingue. Vive aNew York.

LiberateMussolinidi Greg Annussek

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