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Capire i nuovi scenari dell'America e indivi- duare le iniziative che consentano all'Italia di affrontare le sfide ma anche le opportunità che si presentano. Que- sto l'obiettivo della terza Conferenza Italia Ameri- ca Latina e Caraibi, che ha consentito di raduna- re a Roma, per tre gior- ni, alcuni tra i più autore- voli leader del Continen- te inclusi il presidente ci- leno, Michelle Bachelet i Ministri degli esteri di Messico, Argentina, Perù, Bolivia, Paraguay, Pa- nama, Honduras, Nica- ragua ed Ecuador non- ché autorevoli esponen- ti governativi di Brasile, ECONOMIA, NORMATIVE, OPPORTUNITÀ E OBIETTIVI ALL’ESTERO PER LE IMPRESE ITALIANE Sommario Anno 1° - novembre 2007 n. 3 FERROVIE SETTORI E AZIENDE AUTO Contratto GM: una sfida per imprese e sindacato Anche Ford punta sulla Romania Iveco si prepara agli autobus per il Mercosur pag 6-9 Auto Tessile e abbigliamento Vetro e alluminio Grandi lavori Prodotti pretroliferi Turismo Finanza Trasporto aereo Ambiente Audiovisivi Elettronica pag 17-21 Israele Siria Irlanda Turchia Usa Spagna Malta pag 22-23 PAESI E MERCATI In America Latina c'è spazio per le nostre imprese DIPLOMAZIA ECONOMICA IN MOVIMENTO El Salvador, Cuba, Venezuela e infine i vertici delle principali organizzazioni interna- zionali. Da parte italiana, l'evento è stato aperto dal Presidente del Con- siglio e concluso dal mi- nistro degli Esteri, Mas- simo d'Alema. Al sotto- segretario agli Esteri con delega per l'America Latina, Donato Di Santo, che ha presieduto al la- voro di preparazione del- l'evento, abbiamo chie- sto di tracciare un bilan- cio dell'iniziativa che pre- lude al vertice tra Unione Europea e Paesi dell'A- merica latina che si terrà in primavera a Lima. articolo a pagina 24 Intervista al sottosegretario Di Santo che annuncia nuove iniziative in collaborazione col Banco Interamericano di Sviluppo e l'ingresso dell'Italia nella Corporacion Andina de Fomento DIPLOMAZIAECONOMICA In America Latina c’è spazio per le nostre imprese pag 24-25 Per continuare a ricevere questa newsletter inviate una e-mail a [email protected] Ministero degli Affari Esteri Il Pendolino arriva a San Pietroburgo e punta su Ucraina e Kazakistan pag 4-5 CREDITO Eurofidi si prepara a sbarcare in Cile pag 10 Con l'acquisizione del controllo di Endesa, Enel è diventata quest'anno il primo operatore estero sul mercato elettrico del Sudamerica. In precedenza la presenza di Enel in America La- tina era abbastanza limitata e interamente in- centrata sulle energie rinnovabili: piccole e me- die centrali idroelettriche, impianti eolici e geo- termici prevalentemente localizzati nei Paesi dell'America Centrale (Panama, El Salvador, Costa Rica, Guatemala). A questi si aggiunge- va una limitata presenza in Cile e Brasile. Complessivamente circa 660 MW di potenza installata netta distribuiti su 31 centrali. L'insie- me della partecipazioni fa ancora capo a Enel Latin America. Ma lo scenario muta radical- mente con l'apporto di Endesa che invece, nel- l'ultimo decennio, ha perseguito una strategia di crescita mirata in Sudamerica dove è loca- lizzato oggi quasi un terzo dell'intera potenza installata del gruppo per un totale di circa 14.600 MW per metà idroelettrici. Rilevante an- che la presenza nell'attività di distribuzione con un totale pari a 11,8 milioni di clienti. In particolare il gruppo Endesa è oggi il primo produttore in Cile, terzo mercato elettrico del Continente, con una quota pari al 37% (che sale al 38% con gli apporti Enel). Si colloca al primo posto anche in Perù (30% del mercato della produzione). In Colombia, assieme a Enel: con Endesa diventa grande in Sudamerica Una rete di partecipazioni in quattro Paesi che fanno capo a Endesa Chile ed Enersis Empresa de Energia de Bogotà, Endesa de- tiene una quota di mercato pari al 21% della produzione a cui si aggiungono oltre due milio- ni di clienti nella distribuzione. Controlla il 20% della produzione e oltre due milioni di clienti in Argentina mentre ha una quota molto più ridot- ta, ma comunque già significativa sul mercato brasiliano dove però conta circa 5 milioni di clienti nella distribuzione. segue a pagina 2 RUSSIA Il boom economico supera le previsioni pag 11-12 LETTONIA Riga batte il record di crescita nella Ue pag 13 FILIPPINE A Manila crescita record con inflazione dimezzata pag 14 CILE Santiago affronta la sfida delle infrastrutture pag 15-16

N° 3 - Novembre 2007

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Capire i nuovi scenaridell'America e indivi-duare le iniziative checonsentano all'Italia diaffrontare le sfide maanche le opportunitàche si presentano. Que-sto l'obiettivo della terzaConferenza Italia Ameri-ca Latina e Caraibi, cheha consentito di raduna-re a Roma, per tre gior-ni, alcuni tra i più autore-voli leader del Continen-te inclusi il presidente ci-leno, Michelle Bacheleti Ministri degli esteri diMessico, Argentina, Perù,Bolivia, Paraguay, Pa-nama, Honduras, Nica-ragua ed Ecuador non-ché autorevoli esponen-ti governativi di Brasile,

E C O N O M I A , N O R M A T I V E , O P P O R T U N I T À E O B I E T T I V I A L L ’ E S T E R O P E R L E I M P R E S E I T A L I A N E

Sommario

Anno 1° - novembre 2007

n. 3

FERROVIE

SETTORI E AZIENDE

AUTOContratto GM: una sfidaper imprese e sindacato Anche Ford punta sulla RomaniaIveco si prepara agli autobus per il Mercosur

pag 6-9

Auto Tessile e abbigliamentoVetro e alluminioGrandi lavoriProdotti pretroliferiTurismoFinanzaTrasporto aereoAmbiente AudiovisiviElettronica

pag 17-21

IsraeleSiriaIrlandaTurchiaUsaSpagnaMalta

pag 22-23

PAESI E MERCATI

In America Latina c'è spazio per le nostre imprese

DIPLOMAZIA ECONOMICA IN MOVIMENTO

El Salvador, Cuba,Venezuela e infine ivertici delle principaliorganizzazioni interna-zionali. Da parte italiana,l'evento è stato apertodal Presidente del Con-siglio e concluso dal mi-nistro degli Esteri, Mas-simo d'Alema. Al sotto-segretario agli Estericon delega per l'AmericaLatina, Donato Di Santo,che ha presieduto al la-voro di preparazione del-l'evento, abbiamo chie-sto di tracciare un bilan-cio dell'iniziativa che pre-lude al vertice tra UnioneEuropea e Paesi dell'A-merica latina che si terràin primavera a Lima.

articolo a pagina 24

Intervista al sottosegretario Di Santo cheannuncia nuove iniziative in collaborazione colBanco Interamericano di Sviluppo e l'ingressodell'Italia nella Corporacion Andina de Fomento

DIPLOMAZIAECONOMICAIn America Latina c’è spazioper le nostre imprese

pag 24-25

Per continuare a ricevere questa newsletterinviate una e-mail a [email protected]

Ministero degli Affari Esteri

Il Pendolino arriva a SanPietroburgo e punta suUcraina e Kazakistan

pag 4-5

CREDITOEurofidi si preparaa sbarcare in Cile

pag 10

Con l'acquisizione del controllo di Endesa,Enel è diventata quest'anno il primo operatoreestero sul mercato elettrico del Sudamerica. Inprecedenza la presenza di Enel in America La-tina era abbastanza limitata e interamente in-centrata sulle energie rinnovabili: piccole e me-die centrali idroelettriche, impianti eolici e geo-termici prevalentemente localizzati nei Paesidell'America Centrale (Panama, El Salvador,Costa Rica, Guatemala). A questi si aggiunge-va una limitata presenza in Cile e Brasile.Complessivamente circa 660 MW di potenzainstallata netta distribuiti su 31 centrali. L'insie-me della partecipazioni fa ancora capo a EnelLatin America. Ma lo scenario muta radical-mente con l'apporto di Endesa che invece, nel-l'ultimo decennio, ha perseguito una strategiadi crescita mirata in Sudamerica dove è loca-lizzato oggi quasi un terzo dell'intera potenzainstallata del gruppo per un totale di circa14.600 MW per metà idroelettrici. Rilevante an-che la presenza nell'attività di distribuzione conun totale pari a 11,8 milioni di clienti.In particolare il gruppo Endesa è oggi il primoproduttore in Cile, terzo mercato elettrico delContinente, con una quota pari al 37% (chesale al 38% con gli apporti Enel). Si colloca alprimo posto anche in Perù (30% del mercatodella produzione). In Colombia, assieme a

Enel: con Endesa diventa grande in SudamericaUna rete di partecipazioni in quattro Paesi che fanno capo a Endesa Chile ed Enersis

Empresa de Energia de Bogotà, Endesa de-tiene una quota di mercato pari al 21% dellaproduzione a cui si aggiungono oltre due milio-ni di clienti nella distribuzione. Controlla il 20%della produzione e oltre due milioni di clienti inArgentina mentre ha una quota molto più ridot-ta, ma comunque già significativa sul mercatobrasiliano dove però conta circa 5 milioni diclienti nella distribuzione.

segue a pagina 2

RUSSIAIl boom economico supera le previsioni

pag 11-12LETTONIA

Riga batte il record di crescita nella Ue

pag 13FILIPPINE

A Manila crescita recordcon inflazione dimezzata

pag 14CILE

Santiago affronta la sfidadelle infrastrutture

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GIAEnel: con Endesa

diventa grande in Sudamerica

Complessa l'architettura societaria: sitratta in prevalenze di partecipazioni chefanno capo a Endesa Chile società ope-rativa controllata al 60% da Enersis in cuiEndesa detiene a sua volta il 60%. En-trambe le società sono quotate in Borsa aSantiago. Endesa Chile è quotata anchea New York e sul mercato dei titoli lati-noamericani (Latibex) di Madrid. Altrepartecipazioni fanno direttamente capo aEndesa attraverso la holding Endesa In-ternacional controllata 100%. In diversicasi (Argentina, Colombia, Perù) le parte-cipazioni sono assunte in consorzio conaltri partner. Di seguito è indicata più indettaglio la situazione nei diversi Paesi.

Cile Enel controlla oggi il 38% del mer-cato cileno della produzione elettrica. Ac-quisisce infatti l'intero parco centrali di En-desa Chile e di altri produttori (San Isi-dro, Pangue, Celta y Pehuenche) chefanno capo direttamente o indirettamentealla stessa società gruppo. Si tratta com-plessivamente di 22 impianti di cui 14idroelettrici per un totale installato pari aquasi 5.000 MW. Si aggiungono 1,4 milio-ni di clienti di Chilectra, controllata daEnersis, che opera nella distribuzione e ilgasdotto di Electrogas, che alimenta lacentrale di San Isidro e una serie di indu-strie localizzate sul territorio circostante.Enel era già presente a sua volta sulmercato, sia pure su scala ridotta, condue impianti idroelettrici con una capacitàtotale di 90 MW. Ma soprattutto sta pun-tando sullo sviluppo dell'energia geoter-mica. Attualmente sono in corso esplora-zioni in tre diverse regioni del Paese inassociazione con Enap, l'ente petroliferodi stato, con il quale ha costituito unajoint venture (Empresa Nacional deGeotermia S.A) di cui detiene il 51%.Punta a mettere in produzione nell'arcodei prossimi anni circa 300 MW.

Perù Enel acquisisce il controllo di Ede-gel (Empresa de Generación Eléctricade Lima) che copre una quota pari al 24%del mercato della generazione in Perù. Lapartecipazione fa capo Endesa Chile, cheguida con il 60% delle quote un consorzio(Generandes) che a sua volta controlla il55% di Edegel . Al consorzio partecipanoanche Southern Cone Power, un fondoche fa capo al Governo britannico e Sco-tia Bank. Il parco installato di Edegel, conuna capacità installata pari a 1.426 MW in-clude sette impianti idroelettrici (96% dellapotenza installata) e sette impianti alimen-tati a gas naturale. Sempre nel campo del-le produzione acquisisce anche la centra-le a gas da 146 MW della Impresa Elec-trica de Piura (Eepsa) che fa capo a En-desa International. Nel settore della di-stribuzione acquisisce circa 1 milione diclienti di Edelnor (controllata da Endesaal 60%) nella regione di Lima. Edelnor è ilprimo distributore di energia in Perù.

Colombia Attraverso Endesa Enel arri-va a controllare indirettamente il 24% delmercato della produzione elettrica. Le par-tecipazioni acquisite fanno capo a due di-versi operatori: Central Hidroeléctrica deBetania interamente controllata da Ende-sa Chile dispone di una capacità pari a541 MW. Gestisce un impianto idroelettri-co localizzata alla confluenza tra il Rio

E' il primo operatore privato del Continente. Posizione dileadership in Cile, Colombia, Perù e consistente presenza inArgentina. Cresce anche in Brasile. In Centro America il gruppoitaliano punta su geotermia ed energie alternative.

NUOVI MERCATI

Potenza installata da Endesa in Sudamerica

valori espressi in MW

Cile 4.567Argentina 4.508Colombia 2.779Perú 1.574Brasile 1.079TOTALE 14.317

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Magdalena, a 340 chilometri de Bogotáche copre il 4% del fabbisogno elettricodel Paese. Ma Endesa insieme a EndesaChile guida anche il consorzio Cesa chedetiene il 48,5% del pacchetto azionario diEmgesa, primo produttore elettrico co-lombiano con un parco composto da 10centrali per complessivi 2.238 MW, di cui1.500 idroelettrici, corrispondente al 17%della potenza installata nel Paese. Il re-stante 51% di Emgesa è controllato daEmpresa de Energía de Bogotá, in cui ilconsorzio Cesa detiene una partecipazio-ne del 5,5%. Nel settore della distribuzio-ne Endesa controlla Condensa con oltre 2milioni di clienti nella regione di Bogotà.

Argentina La potenza installata acquisitada Enel ammonta complessivamente a cir-ca 4.500 MW pari a circa un quinto del tota-le del Paese. Il portafoglio di partecipazioniin questo settore include Central Costane-ra (controllata al 60% da Endesa Chile) chegestisce otto impianti termoelettrici a ciclocombinato alimentati prevalentemente aolio combustibile per un totale di circa 2.300MW. L'intero parco di generazione è instal-lato nella regione della capitale dove si con-centra il 45% del consumo di energia elettri-ca del Paese. Si aggiunge HidroeléctricaEl Chocón controllata al 65% da EndesaChile. E' la seconda centrale idroelettrica ar-gentina con una capacità installata pari a1.320 MW. Completa la lista la centrale ter-moelettrica a ciclo combinato da 870 MWprevalentemente a gas della Dock Sudcontrollata direttamente da Endesa. Nel set-tore della distribuzione Endesa controlla an-che Edelsur gestice 2,2 milioni di clienti nel-la regione a sud di Buenos Aires.

Brasile Più ridotta la presenza acquisitasul mercato brasiliano dove Endesa Brasile le controllate Cachoeira Dourada (658MW idroelettrici) e Endesa Fortaleza (ciclocombinato a gas da 322 MW), nello Statodel Cerara, dispongono di potenza pariall'1% del totale Paese. Da rilevare però che,grazie a una linea di interconnessione con la

rete argentina realizzata da Cien (controlla-ta da Endesa al 90%), il gruppo è in grado difornire alla rete brasiliana fino a 2.100 MW dipotenza aggiuntiva. Nel settore della distri-buzione Endesa controlla Cerj (Companhiade Eletricidade do Río de Janeiro) e Coel-ce, che opera nello Stato del Ceara. Com-plessivamente hanno circa 5,0 milioni diclienti. Enel è presente a sua volta sul mer-cato con un parco di 22 minicentrali idroelet-triche acquisite recentemente.

Diverso il quadro per quanto riguarda il mer-cato del Centro America. L'apporto più signi-ficativo in quest'area, a seguito dell'acquisi-zione di Endesa, è rappresentato dalla par-tecipazione di quest'ultima al progetto Sie-pac, che prevede la costruzione di una lineadi trasporto a 350 MW lunga 1.800 chilome-tri dal Guatemala a Panama attraverso Sal-vador, Costarica e Nicaragua che consentiràl'interconnessione delle reti di questi Paesi ela creazione di un mercato regionale dell'e-nergia. Iniziata quest'anno sarà ultimata nel2009. Più significativa invece la presenza di-retta di Enel che opera nei seguenti Paesi:

Costa Rica Enel opera due impiantiidroelettrici da 34 MW e un impianto eoli-co da 24 MW.

El Salvador Enel detiene il 36% dellequote della società LaGeo, che opera nelsettore geotermico. L'azienda ha com-pletato la costruzione di un impianto da44 MW che si aggiungono ai 150 già ope-rativi. LaGeo detiene anche una parteci-pazione nelle attività Enel in Nicaragua.

Guatemala Enel opera tre impianti idroe-lettrici per un totale di 76 MW. E' allo studiola fattibilità di ulteriori impianti idroelettrici.

Nicaragua In questo Paese Enel stasvolgendo attività di esplorazione geoter-mica attraverso la controllata (60%) Geo-Nica. Detiene 2 concessioni per esplora-zione geotermica nell'area di Managua.

Panama Enel ha recentemente acqui-sito una partecipazione pari al 49,9% nel-la società di generazione idroelettrica pa-namense Ege Fortuna S.A. consenten-do di disporre del pieno controllo operati-vo. Fortuna dispone di un impianto idroe-lettrico che, con 300 MW di capacita, ge-nera approssimativamente il 30% dell'e-lettricità del Paese.

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Energia distribuita da Endesa in Sudamerica

valori espressi in GW/h

Cile 12.377Argentina 14.837Colombia 10.755Perú 4.874Brasile 15.438TOTALE 58.281

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I Pendolino saranno costruiti in Italianello stabilimento di Savigliano. Al sitodi Sesto San Giovanni sarà invece affi-data la progettazione dei sistemi di tra-zione. I treni circoleranno su una lineaad alta velocità lunga 450 km, che col-legherà la città di Helsinki a quella diSan Pietroburgo in 3 ore (attualmente,il viaggio dura cinque ore e mezzo) convelocità che potranno raggiungere i220 km/ora.

RUSSIA

Il Pendolino arriva a San Pietroburgoe punta su Ucraina e KazakistanProdotto in Italia da Alstom Ferroviaria, il treno sta incontrandogrande favore sui mercati emergenti. Grazie al sistema ad asset-to variabile consente ai Paesi che intendono modernizzare i lorosistemi ferroviarie, di ottenere performance da alta velocità coninvestimenti molto più contenuti.

Alstom Transports ha annunciato la for-nitura di quattro treni Pendolino per il col-legamento ferroviario da Helsinki (Finlan-dia) a San Pietroburgo (Russia). Il con-tratto, del valore di 120 milioni di euro, è ilprimo acquisito da Alstom in Russia nelsettore ferroviario di linea e comprendeun'opzione per due treni supplementari. Ilcliente, Karelian Trains, è una joint-ven-ture tra le Ferrovie Russe (RZD) e quelleFinlandesi (VR), che co-gestiranno i treni.

Alstom Ferroviaria spa, che ha acquisito SasibRailway (segnalamento) oltre Fiat Ferroviariacon le sue controllate Elettromeccanica Pariz-zi e Fiat-Sig (Svizzera), fa capo al gruppo fran-cese Alstom Transport che controlla il 70% delmercato dei treni ad alta e altissima velocità(AGV, TGV, Pendolino). In Italia opera con 7 se-di e 2.850 dipendenti. Nel nostro Paese vengo-no progettati e costruiti treni, metropolitane, tram,sistemi e impianti per il segnalamento e le tele-comunicazioni ferroviarie, linee di contatto e sot-tostazioni elettriche. Inoltre vengono realizzatiprogetti "chiavi in mano" per metropolitane etramvie. Oltre a produrre il Pendolino (nel-la foto) e il Minuetto (utilizzato da Treni-talia nel traffico passeggeri regiona-li), Alstom Ferroviaria ha recen-temente avviato la produzio-ne del Xtrapolis, un tre-no utilizzato nei col-legamenti inte-rurbani, concaratteri-stiche

La piattaforma italiana di Alstom Transport intermedie tra le metropolitane e i treni regiona-li (fermate frequenti e grande portata) che puòraggiungere velocità fino a 140 chilometri ora.Già circola in Cile e Australia ma sono in corsocontatti per vendere Xtrapolis anche in Turchia,Tunisia, Sudafrica e Venezuela. Da rilevare chein Italia il Alstom Transport ha anche installatosulla linea Roma Napoli il primo sistema di se-gnalazione ERTMS di seconda generazioneche consente di ridurre a poco più di tre minutila distanza tra convogli successivi.

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I convogli saranno formati da settecarrozze, per un totale di 352 posti asedere, e saranno dotati di una bu-siness class attrezzata per permet-tere di svolgere riunioni di lavoro.

La consegna è prevista per i primimesi del 2009 per la messa in ser-vizio nel 2010. I treni ereditano ilfrontale, gli allestimenti interni e lespecifiche tecniche dei 18 treniPendolino già operativi in Finlandiaper affrontare le condizioni meteo-rologiche estreme che caratterizza-no gli inverni in quelle zone. Mentreil sistema di trazione, impianto difrenata e sistema assetto variabileidraulico, saranno invece mutuatidai Nuovi Pendolino in produzioneper Trenitalia e Cisalpino. Per pote-re viaggiare sia sulla rete finlande-se che su quella russa, sarannoforniti di un sistema di alimentazio-ne a doppia tensione e di impiantidi sicurezza e segnalamento validiper entrambe le linee.

"Questa commessa rappresental'ennesimo riconoscimento a livellointernazionale di una tecnologiaitaliana caratteriz-zata da una gran-de versatilità, so-prattutto per la ca-pacità, grazie al-l'assetto variabile,di mantenere velo-cità elevate anchein percorsi misti",sottolinea Pier Eu-genio Prina Mel-lo, amministratoredelegato di AlstomFerroviaria. In par-ticolare il Pendoli-no, a differenzadegli altri treni adalta velocità nonrichiede la costru-zione di tracciatidedicati con inve-stimenti che at-tualmente, a se-conda dei Paesi e

delle condizioni del territorio, puòvariare dai 25 ai 35 milioni di euroa chilometro. Contatti per l'even-tuale fornitura di nuovi Pendolinosono attualmente in corso in diver-si Paesi che hanno annunciato im-portanti programmi di ammoderna-mento dei rispettivi sistemi ferro-viari tra cui Kazakistan, Ucraina(che condividono con la Russiauna rete caratterizzata da unoscartamento più ampio di quelloeuropeo), Algeria, Marocco e Bra-sile. Alstom Ferroviaria ha parte-cipato anche alla prossima missio-ne in Vietnam a seguito del Mini-stro degli Esteri, Massimo d'Ale-ma. Ad oggi nel sono stati venduti440 treni Pendolino, in 12 diversiPaesi europei. Dai Pendolino, inol-tre, derivano 33 navette veloci Lan-zaderas utilizzate sulle linee spa-gnole di alta velocità e 60 treni da250 km/h del modello CA250 incorso di fornitura alla Cina.

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creazione, di un "voluntary employee be-neficiary association" (Veba), e cioe' di unfondo creato e finanziato inizialmente dal-la GM e dato in amministrazione, come"trust fund" indipendente, al sindacatoche si assume quindi in prima persona laresponsabilita' della gestione del 'welfare'sanitario degli iscritti in pensione. La do-tazione iniziale sara' di 24,1 miliardi didollari, ma GM si impegna per ulterioricontribuzioni fino a un ammontare di 35miliardi. In cambio, dallo stato patrimonia-le dell'azienda, saranno cancellati 51 mi-liardi di passivita' previste per il finanzia-mento del welfare dei dipendenti in attivi-ta' e pensionati. In particolare, per garan-tire la solvibilita' del fondo, saranno emes-se delle obbligazioni convertibili per 5,4miliardi. Il tal modo il Fondo potrebbe tra-sformarsi in uno dei maggiori azionistidella societa'. Il presidente del sindacatoUaw, Ron Gettelfinger ritiene ora che ilcapitale del fondo e i flussi attesi dagli in-vestimenti, aggiunti ai contributi pagatimensilmente dai pensionati (circa 50 dol-lari) dovrebbero consentire di fare fronteagli impegni per i prossimi 80 anni. L'ac-cordo influisce positivamente sull'aumen-to di competitivita' ricercato da GM percontrastare i concorrenti stranieri (soprat-tutto giapponesi e coreani) che non han-no a bilancio i costi relativi all'assistenzasanitaria dei propri dipendenti inclusiquelli pensionati. Il fondo permettera', in-fatti, a GM di diminuire i propri costi fissi.Dal punto di vista del singolo prodotto cio'si tradurra' in un minor costo di produzio-ne e nella disponibilita' di maggiori risorsefinanziarie da investire nella ricerca e svi-luppo di nuovi modelli. Gli obiettivi dell'a-zienda ora sono di puntare su qualita',competitivita' ed efficienza energetica deinuovi modelli.

L'approvazione da parte dei lavoratori diGeneral Motors in Usa, col 66% dei con-sensi, dell' accordo definito il mese scor-so tra sindacati (Uaw) e azienda segnauna svolta importante nella storia dei rap-porti sindacali nel Paese. Seguito da un'analoga intesa alla Chrysler (che pero'deve ancora essere approvate dagli iscrit-ti) e prevedibilmente alla Ford l'accordotraccia una nuova strada nella soluzionedi un problema che affligge numerosi altrisettori dell'industria statunitense, ma chepenalizza in modo particolare l'auto: il fi-nanziamento dei fondi aziendali di previ-denza sanitaria per i lavoratori pensionatiche, secondo calcoli fatti dalla GM,incido-no mediamente per 1.200 dollari su ognivettura prodotta. Gli svantaggi in materiadi costi operativi imputabili ai benefit, sisono tradotte in questi anni in una consi-stente perdita di quote di mercato da par-te delle case di Detroit a vantaggio diToyota, Honda e Nissan. GM, con unaquota di mercato statunitense che e' or-mai scesa al 25,5%, ha subito un calo ac-cumulato di vendite nei primi nove mesidell'anno pari al 6,6%. La caduta perFord, con una quota di mercato ridotta al14,4 e' stata pari al 13,3% e per Chrysler(12,2% del mercato) del 3%. Toyota, cheormai si colloca in seconda posizione sulmercato americano con il 16,2%, ha regi-strato invece un aumento dall'inizio del-l'anno del 3,8%. Honda e Nissan, con ri-spettivamente il 9,7% ed il 7,2% dellequote di mercato, rilevano incrementi2,8% e del 4,7% da gennaio.

Un fondo da 35 miliardi di dollariLa maggiore novita' introdotta dal con-tratto approvato alla GM consiste nella

Contratto GM: una sfida per imprese e sindacatoSu linee analoghe anche gli accordi alla Chrysler e preve-dibilmente alla Ford. L'assistenza sanitaria ai pensionatisarà gestita ora dall'Uaw. Nasce anche una griglia salaria-le a due livelli. Obiettivo: ridurre il costo orario del lavoroe avvicinarlo a quello degli impianti in America delle casegiapponesi che continuano ad acquisire quote di mercato.

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I neoassunti saranno pagati menoNon mancano, tuttavia, le incognite. Attual-mente i lavoratori GM in pensione sono340mila, ma nei prossimi anni ci sarannonuovi pensionamenti in misura consisten-te. L'effetto aggregato di questo fenomeno,aggiunto all'allungamento della vita deipensionati, alla crescita dei costi e alle in-cognite sulla redditivita' degli investimenti,potrebbero pesare sull'equilibrio dei conti.E' da rilevare Fondi di questo tipo gia' so-no diffuse in altre societa' di dimensioni mi-nori e in altri settori, e che molti si sono tro-vati in passato in condizioni di insolvenza.L 'accordo con il sindacato, che e' stato de-finito dal chairman di GM, Rick Wagoner,come "il piu' complesso e difficile" nellastoria delle due parti ", si occupa anche de-gli aspetti salariali, con una serie di au-menti 'una tantum' (il primo sara' di 3 miladollari e l'importo totale equivarra' a unacrescita del 3-4per cento annuo). Ma so-prattutto introduce,anche in questo campo,una rilevante novita': General Motors infat-ti creera' uno schema di retribuzione a duelivelli per i lavoratori affidati a mansioni co-siddette "non-core". Per questi il salario,mediamente, sara' pari a circa la meta' del-la media di 28 dollari dei lavoratori attuali.Si trattera' comunque di neoassunti cheandranno a sostituire lavoratori che an-dranno in pensione. E' da rilevare che se-condo dati GM attualmente il costo mediodel lavoro per l'azienda, inclusi oneri indi-retti, ammonta a 73 dollari all'ora rispetto ai45 degli stabilimenti Toyota in Usa. In cam-bio il sindacato ottiene il mantenimento deiposti di lavoro e degli impianti produttivi ne-gli Stati Uniti. Non solo, ma GM si impegnaa rendere permanenti 4.000 posizioni lavo-rative ad oggi temporanee.

Obiettivo: frenare la delocalizzazioneRestano immutati nella sostanza, ma piu'restrittivi negli obblighi imposti ai benefi-ciari (accettazione di spostamenti su altrisiti) anche i cosiddetti "jobs bank", sortadi cassa integrazione per lunghi periodidurante i quali i lavoratori disoccupatiiscritti al sindacato, impegnati nella ricer-ca di un nuovo lavoro, percepiscono l'in-tero salario. Secondo Wagoner l'accordoaiutera' GM a colmare i gap competitivi econsentira' all'azienda di mantenere unaforte presenza produttiva negli Stati Uniti

e di investire nel futuro. General Motors,infatti, non si era mai dichiarata contrariaa promettere il mantenimento di impiantiproduttivi e posti di lavoro negli Usa, pur-che' cio' non significasse continuare asostenere un costo del lavoro piu' alto ri-spetto ai concorrenti asiatici. L'alternati-va, infatti, sarebbe consistita in un'acce-lerazione del processo di delocalizzazio-ne gia' in atto. Su linee analoghe e' labozza di contratto (tentative contractdeal) siglato alla Chrysler che prevedeun esborso da parte dell'azienda di 10-11miliardi di dollari al nuovo Fondo previ-denziale gestito dal sindacato. Anche al-la Chrysler sara' poi introdotta una grigliasalariale a due livelli con una soglia basedi 14 dollari ora per i lavoratori 'non core'(pari alla meta' della paga percepita at-tualmente dai lavoratori in linea di mon-taggio) e garanzie occupazionali. Rien-treranno inizialmente in questa fascia11mila lavoratori che dovrebbero sostitui-re altri attualmente occupati nelle stessemansioni a cui saranno offerte soluzionidi prepensionamento. Sono previsti an-che limitati aumenti salariali (3-4 per cen-to annuo), un premio una tantum di 3mi-la dollari per tutti. Meno impegnative legaranzie sul mantenimento dei posti dilavoro anche perche' il nuovo piano indu-striale del gruppo, recentemente passatosotto il controllo del fondo Cerberus, none' stato ancora definito.

Ora si attende la FordI negoziati alla Ford, sono invece anco-ra in corso e non sono semplici, in quan-to e' la casa automobilistica attualmentein maggiori difficolta': ha perso 12,6 mi-liardi di dollari nel 2006 e dato in garan-zia i propri stabilimenti per un finanzia-mento straordinario di 23,4 miliardi perfar fronte al fabbisogni di liquidita'. An-che per il sindacato, i nuovi accordi rap-presentano un rischio e al contempo,un'opportunita'. Va rilevato che la Uawha subito negli ultimi decenni una forteemorragia di iscritti che sono passati a 1milione 530 mila unita' del 1969 ai 538mila del 2006. Oggi pero', aggiungendoFord e Chrysler a Gm , Uaw potrebbearrivare ad amministrare fondi previden-ziali per quasi 70 miliardi di dollari. Perdimensioni sarebbe il ventesimo fondoprevidenziale del Paese.

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USA

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ne di pneumatici con un target produtti-vo (2008) di 4 milioni di unità annueche potrebbero però salire a 8-10 milio-ni dopo il 2010, un impianto di filo d'ac-ciaio per pneumatici e sta avviando lacostruzione di una fabbrica di filtri anti-particolato in un parco industriale nellaContea di Gori. Mentre Renault, cheha acquisito nel alla fine degli anni '90la Dacia, prima casa automobili9sticalocale, quest'anno dovrebbe superarele 200mila unità prodotte. Nel primo se-mestre di quest'anno le esportazionedel modello Logan, prodotto in Roma-nia, hanno superato le 60mila unità (+50% su base annua). Il gruppo france-se ha anche annunciato che intendeaumentare entro il prossimo anno lacapacità produttiva dello stabilimento diMioveni a 350mila unità annue. Com-plessivamente l'ammontare degli inve-stimenti effettuati in Romania nel corsodel I semestre di quest'anno ammonta-no a circa 6,4 miliardi di euro, in cresci-ta del 17,8%. Di questi circa 3 miliardisono affluiti dall'estero.

L'accordo siglato dalla Ford Motor conil Governo rumeno per l'acquisto del-l'impianto produttivo di Craiova rilanciale ambizioni della Romania a elevare ilprofilo degli investimenti che affluisco-no nel Paese e ad affermarsi come unimportate polo di produzione dell'autoin Europa. In base all'accordo la pro-duzione della fabbrica, che in prece-denza apparteneva alla coreanaDaewoo, potrebbe totalizzare oltre300.000 unità annue (veicoli e motori).Il Governo rumeno percepirà dall'ope-razione 57 milioni di euro. Ford do-vrebbe investire una prima tranche di675 milioni di euro nella ristrutturazio-ne dell'impianto. A partire dal 2012, po-trebbe partire una seconda fase conulteriori investimenti per circa un mi-liardo di euro. Il numero dei dipenden-ti passerà dalle attuali 3.900 unità, acirca 7mila. L'acquisto dell'impiantosarà ratificato dal Governo rumeno at-traverso una legge speciale. A sua vol-ta, prima di finalizzare definitivamentel'acquisizione, Ford si è riservata di ef-fettuare un'operazione di due diligen-ce. Tra le aziende italiane, Pirelli Tyreè presente nel vicino a Craiova conuna fabbrica a Slatina per la produzio-

Anche Ford punta sulla RomaniaCapacità produttiva prevista: 300mila vetture annue. Il Paesesta diventando un'importante piattaforma produttiva dell'industriaeuropea dell'auto

EST EUROPA

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La divisione europea della casa diDearborn ha comunicato che entrola fine del 2008 comincerà a fabbri-care una small car nel suo nuovostabilimento rumeno. L'autovettura- precisa una nota della Ford - nonsarà una concorrente della Logan.Anche se non si anticipa nulla sucome sarà esattamente questa pic-cola a basso costo, si ritiene che sitratterà di un’automobile derivatadall'attuale Ford Fiesta.

Ford si lancia nelle low cost. Ma non farà un'anti-Logan

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glato, prevede un tempo complessivodi quattro anni per la messa in produ-zione. Due anni saranno necessari perla progettazione e la costruzione delprototipo che avra' caratteristiche spe-cifiche per le esigenze locali. Un annosarà dedicato ai test e nel quarto annosi realizzera' la produzione delle primesedici unita'. Il valore del contratto none' stato al momento divulgato ma se-condo alcune valutazioni degli espertidel settore riportate da fonti giornalisti-che la richiesta potrebbe arrivare fino a1.200 unita' in un arco di tempo abba-stanza ampio.

Iveco, presente in Brasile dal 2000 conun impianto produttivo a Sete Lagoasnel Minas Gerais che occupa quasimille persone, dove vengono prodottiveicoli leggeri (Ducato) e camion perlunghe percorrenze, a partire dal pros-simo anno sta valutando la possibilitàdi iniziare a produrre anche autobusper uso urbano ed extraurbano.

E' un mercato i rapido sviluppo. NelPaese infatti il trasporto passeggeriper ferrovia ha uno sviluppo molto limi-tato e gli spostamenti all'interno si rea-lizzano prevalentemente per via aereao su strada. Intanto, Iveco si apprestaa produrre anche veicoli corazzati perl'Esercito brasiliano. Il contratto chel'impresa italiana ha recentemente si-

Iveco si prepara agli autobus per il MercosurLa società del gruppo Fiat già produce il Ducato nello Stato delMinas Gerais e ha ricevuto un'importante commessa per lafornitura di veicoli corazzati all'esercito brasiliano.

BRASILE

Iveco è una società controllata del Grup-po Fiat con sede a Torino e costruisce vei-coli industriali, autobus, e motori diesel.Il nome è un'acronimo di Industrial Vehi-cles Corporation (Corporazione [per laproduzione di] Veicoli Industriali) e nascenel 1975 dalla fusione di Fiat Veicoli Indu-striali S.p.A. ( che comprendeva Fiat, OMe Lancia veicoli speciali), Unic Francia eMagirus Deutz AG Germania Oggigiorno la società è un protagonista si-gnificavo nella produzione dei veicolicommerciali a medio carico e nel mercatodei motori, ed è ai primi posti mondiali pervendite di veicoli leggeri e da trasporto da3,5 tonnellate.Ha impianti produttivi in Europa, Cina, India,Russia, Turchia, Australia, Argentina, Brasi-le e Sudafrica ed è presente in oltre 100paesi. Produce veicoli industriali sia stradaliche da cava e cantiere, veicoli antincendio,per la difesa e per il trasporto pubblico non-ché motori diesel per veicoli industriali, ge-

Tutti i numeri di Iveco

neratori di potenza, utilizzi marini e ferro-viari. La produzione mondiale si aggira sui150.000 veicoli commerciali e 400.000motori diesel ogni anno con un fatturatosuperiore agli 11 miliardi di euro.Oggi Iveco ha 49 fabbriche, 15 centri diricerca sviluppo, 840 concessionari,31,000 dipendenti ed è presente in 19paesi. Il 40% dei motori realizzati equi-paggiano veicoli Iveco, il 60% vienevenduto con il marchio OEM FiatPowertrain Technologies ed equipaggiaveicoli di altre case oppure ha impieghiindustriali, marini, agricoli e viene utiliz-zato per la generazione di elettricità.

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CRED

ITO

ni fa, Eurofidi avviò un programma dicollaborazione con il Ministero dell'E-conomia cileno per fornire un supportodi consulenza che ha portato, nel mag-gio di quest'anno, alla promulgazionedi una legge sulle 'Sociedades de ga-rantía recíproca' (Sgr).

Contestualmente vi è stata la creazio-ne di una società in Cile (Eurogroup) acui dovrebbe partecipare con una quo-ta rilevante la Camara de la Constru-cion, un'organizzazione assimilabilealla nostra Ance Associazione nazio-nale dei costruttori edili, che ha unapresenza capillare sul territorio e chegià gestisce diversi strumenti finanzia-ri (in particolare fondi previdenziali).Conclude Pezzetto "L'obiettivo del pro-cesso di internazionalizzazione cheabbiamo avviato copre diversi aspetti:da un lato si tratta di estendere la retedei nostri associati anche ad altri Pae-si. Contestualmente creiamo nuovepossibilità di contatto tra piccole e me-die imprese italiane e straniere neiPaesi in cui siamo presenti. In sostan-za, la rete assume una fisionomia in-ternazionale. Ma soprattutto possiamoestendere l'attività di garanzia ancheall'operatività estera delle imprese as-sociate. Già lo facciamo ma è evidenteche potremo essere ancora più efficacie competitivi quando avremo rapportidiretti e convenzioni stipulate non solocon le banche italiane, come avvieneoggi, ma anche con quelle dei Paesi incui andremo a operare"

Eurofidi prima struttura di garanzia fi-di italiana, con oltre 31 mila impreseaderenti e 5,9 miliardi di euro di finan-ziamenti garantiti, sta finalizzando unaccordo con la Camara Chilena de laCostruction per costituire il primoconsorzio fidi del Cile. Un incontro èprevisto a Milano tra il presidente del-la Cámara, Luis Nario, e quello di Eu-rofidi, Giuseppe Pezzetto, per la se-conda metà di ottobre. L'iniziativa faparte del programma avviato da Euro-fidi per internazionalizzare la propriaattività. L'obiettivo è di avviare accordidi cooperazione e joint venture conoperatori di altri Paesi. L'operazionecilena, se andrà in porto, sarà la primadi questo tipo.

Eurofidi sta però procedendo anche inArgentina, dove ha avviato un rappor-to diretto con la Provincia di Santa Fee in Bulgaria dove i partner in questafase di messa a punto del progetto so-no la Camera di Commercio locale eBulbank (Gruppo Unicredit). I con-sorzi fidi sono un sistema particolar-mente diffuso in Italia (organizzazionianaloghe esistono anche in Germania,Paesi Bassi, Francia, Spagna e RegnoUnito) ma la formula non è sempreesportabile su altri mercati, soprattuttose si tratta di Paesi in Via di Sviluppo,per il semplice motivo che molti diquesti non dispongono di una normati-va adeguata."Uno dei nostri obiettivi èproprio di collaborare coi Governi lo-cali per proporre il nostro modello",spiega Pezzetto. In particolare, tre an-

Eurofidi si prepara a sbarcare in CileSarà la prima tappa di un processo di internazionalizzazione recentemente avviato. Trattative anche in Argentina e Bulgaria

SISTEMA ITALIA

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RUSS

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terzo posto a livello mondiale dopo Cinae Giappone. A queste vanno ad aggiun-gersi risorse per oltre 120 miliardi di dol-lari accantonate nel Fondo di stabilizza-zione del prezzo del petrolio, alimentatodalle entrate fiscali e operativo dal gen-naio 2004. A fine agosto i due aggregatisono saliti, rispettivamente, a 416 e 133miliardi di dollari. Il debito estero dellaFederazione alla data piu' aggiornata(31 marzo 2007) - inteso come esposi-zione verso soggetti non residenti - am-monta a 339 miliardi di dollari (di cuil'82% in valuta) con un incremento del10% circa da inizio anno. La quota ri-conducibile allo Stato e' scesa al 13%del totale (43 miliardi di dollari) in ulte-riore flessione del 3% dall'inizio dell'an-no. Il rapporto tra debito estero statale eprodotto interno lordo si aggira attual-mente intorno al 4%.

Il debito è 'investment grade'Stabilita' politica, crescita economica, mo-desto indebitamento dello Stato in valuta,sono stati determinanti per il miglioramen-to del 'rating' sovrano all'interno dell''inve-stment grade' da parte delle maggioriagenzie (Standard & Poor's, Fitch,Moody's). Il rating per il debito a lungotermine in valuta della Russia e' BBB+ perS&P e Fitch, Baa2 per Moody's con 'ou-tlook' stabile per tutte le agenzie. Non so-no previsti interventi correttivi nel 2007(S&P ha appena confermato la propria va-lutazione nel mese di agosto). Il migliora-mento del 'rating' ha dato un forte impulsoall'indebitamento del settore finanziario edindustriale sui mercati internazionali, la cuiesposizione rappresenta, al I trimestre del2007, l'87% dell'intero debito verso nonresidenti. A tale riguardo, si deve precisa-re che tale aggregato include anche il de-bito in valuta delle Societa' di cui lo Stato,direttamente od indirettamente, detiene ilpacchetto di controllo (Gazprom, Ro-sneft, Sberbank, VnshTorgBank, Gaz-prombank, Bank of Moscow).

L'economia russa ha chiuso i conti del Isemestre 2007 con una netta accelera-zione della crescita. Il prodotto internolordo e' infatti aumentato del 7,9% su ba-se annua rispetto al 6% del I semestre2006. I risultati sono ampiamente supe-riori alle aspettative e lasciano presup-porre una revisione al rialzo del Pil perl'intero anno di oltre 1 punto percentualerispetto a quanto previsto dalla 'legge fi-nanziaria' (+6%). I dati statistici eviden-ziano in particolare l'incremento dellaproduzione industriale (+7,7% nel I se-mestre a fronte del 4,4% nel I semestre2006) anche in settori non legati al com-parto delle materie prime quali quello ma-nifatturiero, la dinamica fortementeespansiva degli investimenti fissi(+22,3% a fronte dell'11%) e l'ulterioreaumento dei consumi interni (+14,2% ri-spetto al 12,3%). Tale andamento positi-vo trova conferma anche nei dati relativial periodo gennaio-agosto 2007. Il tassodi disoccupazione continua a diminuire(6,7% al 30 giugno 2007) e il fenomeno siaccompagna a un progressivo migliora-mento del tenore di vita della popolazio-ne: il salario medio mensile si aggira sui530 dollari USA (410 a fine 2006), laddo-ve il reddito medio disponibile e' cresciu-to in termini reali del 17,5%.

Le riserve superano il debito esteroPer un Paese in cui 2/3 delle esporta-zioni e' costituito da prodotti energetici,il permanere di prezzi elevati delle ma-terie prime (soprattutto petrolio e gas)continua a rappresentare un fattore trai-nante della crescita. Gli ingenti afflussidi valuta legati alle esportazioni si riflet-tono favorevolmente sui principali indi-catori economici rafforzando una solidasituazione finanziaria. Al 30 giugno2007 le riserve valutarie hanno supera-to i 405 miliardi di dollari (+62% su ba-se annua e +102 miliardi dall'inizio del-l'anno), un importo che pone il Paese al

Il boom economico supera le previsioniIl pil è cresciuto del 7,9% su base annua nel I semestre. Raddoppianogli investimenti fissi e accelera la produzione industriale. Le riservevalutarie superano i 520 miliardi di dollari. Le importazioni cresconodel 36%. La metà è costituita da macchinari e mezzi di trasporto

CONGIUNTURA

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Crescono spesa e investimenti pubbliciL'incremento delle entrate (fiscali e non)e' stato parzialmente compensato da unparallelo ampliamento della spesa pub-blica, in un anno influenzato dalle prossi-me scadenze elettorali (rinnovo dellaDuma nel dicembre 2007 ed elezionipresidenziali nella primavera 2008). L'at-tuazione del bilancio federale nel I se-mestre 2007 ha generato un avanzo perun controvalore di 42 miliardi di dollari,pari al 7,7% del pil. In un contesto ma-croeconomico altrimenti positivo l'infla-zione permane il maggiore fattore di at-tenzione. Nei primi otto mesi del 2007l'indice dei prezzi al consumo è cresciu-to del 6,7%. Ma l'obiettivo del Governosarebbe di ridurre il tasso annuo al disotto dell'8%.

Attira la Borsa ma gli Idesono ancora contenutiIl favorevole quadro economico ha ac-cresciuto l'interesse degli investitori stra-nieri per la Borsa e il mercato finanziario:il flusso di capitali nei primi due trimestridel 2007 ha superato i 67 miliardi di dol-lari (a fronte di 42 miliardi per l'intero2006). Per un'economia da sempre pe-nalizzata dalla fuga di capitali si tratta dicifre record. Il dato è tanto più, rilevantein quanto l'indice RTS (Russian TradingSystem) al 30 giugno 2007 ha chiuso conuna crescita del 27% su base annua, main flessione dell'1,3% dal I gennaio 2007.E' da rilevare che le principali societa' dellistino sono legate al comparto energeti-co e delle materie prime. Le potenzialita' della Russia e l'aumentodella domanda interna, si traducono an-che in un numero crescente interessedelle imprese straniere a insediarsi sulterritorio. Sono numerose le iniziative an-nunciate. Finora non si sono però tradot-te in una corrispondente crescita dei flus-si di investimento. Nel I semestre 2007sono entrati finanziamenti per 60 miliardidi dollari ( a fronte di 55 per l'intero eser-cizio 2006). Ma si tratta per la maggiorparte di risorse destinate al settore finan-ziario ed industriale sotto forma di finan-ziamenti a medio termine. Gli investi-menti diretti veri e propri (Ide) incidonoancora in misura modesta: meno del30% per un importo inferiore ai 16 miliar-di di dollari.

Boom delle importazioniNel I semestre 2007 il volume dell'inter-scambio commerciale ha raggiunto i 253miliardi di dollari (+18% rispetto al I se-mestre 2006) e generato un avanzo dellabilancia per oltre 61 miliardi. All'internodell'aggregato la quota maggiore (63%) e'costituita da prodotti energetici (di cui pe-trolio: 34%; gas naturale: 13%). Le espor-tazioni ammontano a 157 miliardi di dolla-ri. All'interno dell'aggregato la quota mag-giore (63%) e' costituita da prodotti ener-getici. Il minore fabbisogno dei Paesi oc-cidentali - soprattutto quelli dell'UnioneEuropea - legato a fattori essenzialmenteclimatici ha determinato un rallentamentonella crescita in volume delle esportazio-ni. Le importazioni, pari a 96 miliardi didollari hanno invece continuato a cresce-re (+36,8% su base annua. Il 50% degliacquisti dall'estero e' costituito da impian-ti, macchinari e mezzi di trasporto. Il sal-do della bilancia commercialem resta am-piamente positivo ma è destinato a ridur-si progressivamente. I vertici del Paesesono peraltro consapevoli di tale fenome-no e prevedono un progressivo azzera-mento del saldo nell'arco dei prossimi an-ni e comunque intorno al 2010.

La UE resta il partner principaleL'andamento delle relazioni commercialiper principali Paesi - secondo i dati comu-nicati dal Servizio Federale delle Doganee relativi al I semestre 2007 - evidenzianouna stabilizzazione dell'interscambio conla CSI (Ucraina, Kazakstan e Bielorussiasoprattutto) che copre circa il 15% del to-tale. Il restante 85% delle relazioni com-merciali ha luogo con Paesi non facentiparte della CSI. Si intensificano in partico-lare i rapporti bilaterali con Cina, Turchia,Corea del Sud e Giappone. Ma il partnercommerciale di maggiore rilievo per la re-sta l'Unione Europea con un valore di in-terscambio nel I semestre 2007 pari a 125miliardi di dollari ed un'incidenza percen-tuale superiore al 50%. In particolareil57% delle esportazioni russe sono desti-nate al mercato europeo mentre il 44%delle importazioni russe di beni provienedai 27 Stati dell'Unione Europea. In taleambito la Germania si conferma al primoposto, seguita dall'Olanda e dall'Italia.

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Nel primo quadrimestre del 2007 la Letto-nia ha registrato il più alto tasso di crescitaeconomica di tutta la Ue, con un aumentodel pil pari all' 11,2% rispetto al 2006 grazieall'incremento della produttività (soprattuttonel settore dei servizi) e dell'occupazione.È stata però soprattutto la forte domandainterna a favorire un così rapido sviluppo.Più di un quarto delle entrate nazionali an-nue viene usato per investimenti. Questedinamiche di investimento sono state favo-rite dall'espansione dell'accesso a risorsefinanziarie, grazie all'ingresso nella UE e al-l'afflusso di capitale straniero. Gli investi-menti nel 2006 sono cresciuti del 18,3%, einteressano soprattutto il settore privato(sia industria, sia servizi).

Le importazioni crescono più dell'exportLe importazioni crescono più rapidamentedelle esportazioni, benchè in entrambi incasi si stia registrando un incremento. Iprincipali partner commerciali della Lettoniasono Lituania, Germania, Estonia, Russia ePolonia. La struttura dell'economia è cam-biata negli ultimi anni in favore del settoredei servizi che oggi copre il 74,8% del Pil, acui sono dovuti almeno due terzi della cre-scita economica. La produzione industrialeregistra una crescita più lenta rispetto aquella generale dell'economia, e si sviluppasoprattutto in produzioni (alimentari, peresempio) che vanno ad accontentare unarichiesta interna. La filiera del legno, tradi-zionale fiore all'occhiello dell'industria letto-ne, ha sofferto notevolmente della diminu-zione della domanda mondiale.

Deficit pubblico sotto controlloRiga rimane la zona più sviluppata, seguitada Kurzeme; quasi ovunque si registra unadiminuzione del tasso di disoccupazione eun aumento dei salari. E' in crescita la mi-grazione sia interna (soprattutto verso lacapitale) sia all'estero. Il Ministero dell'eco-

nomia non prevede grandi cambiamentinelle linee di sviluppo per il 2007-2008: iconsumi interni dovrebbero continuare adaumentare, con un effetto positivo sul oil esul settore dei servizi. Desta maggiorepreoccupazione invece l'industria, minac-ciata da un alto da possibilità di esportazio-ne limitate, dall'altro dalla crescita dei sala-ri che rischia di minarne la competitività. Ilgoverno lettone sta perseguendo una poli-tica fiscale finalizzata a soddisfare i criteriimposti da Maastricht. Il deficit della Letto-nia è sotto la soglia del 3% del Pil. La spe-sa dello Stato nel 2007 è orientata all'innal-zamento degli standard di vita, con il po-tenziamento del sistema sanitario e scola-stico, la creazione di nuove infrastrutture, ilrinnovamento della pubblica amministra-zione.

Diminuiscono le tassePer quanto riguarda il regime fiscale, sonostate abbassate le tasse sulle imprese peraumentarne la competitività. La conse-guente diminuzione delle entrate è statatamponata con l'allargamento della base fi-scale. Le entrate sono comunque aumen-tate e coprono una quota pari al 37,4% delPil (dato 2006) La spesa copre il 37% delPil. Nei primi mesi del 2007 si è registratoun surplus di 275 milioni di Lat, che è statoperò accantonato per fare fronte all'aumen-to della spesa previsto per il secondo se-mestre dell'anno. Per mantenere la stabi-lità, la Banca di Lettonia ha optato per untasso di cambio fisso del Lat. Un euro cheviene ora scambiato a 0,702804 Lat. Conquesto tasso la Lettonia è entrata nel 2005nell' ERM II (European Exchange Rate Me-chamism II), ma il progetto di sostituire il Latcon l'Euro da gennaio 2008 è rimandato acausa dell'inflazione ancora troppo alta. Èprevista una sua ulteriore riduzione nel me-dio periodo, soprattutto con un conteni-mento della massa creditizia.

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IARiga batte il record di crescita nella UeNei primi 4 mesi del 2007 il pil è aumentato dell'11,2%. A trainare sonoil settore dei servizi e gli investimenti. Qualche preoccupazione perl'andamento dell'industria manifatturiera

NUOVA EUROPA

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Asian Development Bank ha rivi-sto significativamente al rialzo pro-spettive crescita del pil filippino peril 2007, portando dal 5,4% al 6,6%.In particolare la crescita nel primosemestre dell'anno si sarebbe atte-stata sul 7,3%, il livello più alto de-gli ultimi 20 anni. Ad accompagna-re la crescita, un tasso di inflazionecontenuto (2,6% in media nel primosemestre, al di sotto della sogliaprogrammata dal governo del 4-5%su base annua) e un progressivoconsolidamento della posizione fi-nanziaria del Paese anche grazieal continuo apprezzamento del pe-so filippino.

Al'espansione economica in attocontribuiscono diversi fattori. Sonola crescita delle esportazioni conparticolare riguardo ai prodotti del-l'elettronica, che coprono i 2/3 deltotale. Contribuisce anche il setto-re dei servizi legati alle nuove tec-nologie (business outsourcing) incui operano ormai 400mila perso-ne. Per questo settore è previsto ilraggiungimento di un fatturato ag-gregato pari a 12 miliardi di dollarientro il 2010. Si aggiunge il soste-nuto flusso delle rimesse degliemigrati dall'estero. Secondo pre-visioni della Banca Centrale filip-pina raggiungeranno i 14 miliardidi dollari entro la fine del 2007. So-no un fattore ormai determinantenel sostegno ai consumi e agli in-vestimenti, soprattutto nell'immobi-liare e nelle costruzioni. Il principa-

le gruppo filippino operante in que-st'ultimo settore, Ayala Corpora-tion, ha fatto segnare una crescitadel fatturato pari al 57% nel primosemestre 2007. Positivo anchel'andamento del settore estrattivorecentemente aperto agli investi-menti esteri. Questi hanno totaliz-zato 500 milioni di dollari nel primosemestre 2007, con forti prospetti-ve di ulteriore incremento.

Secondo Asian Development Bankle aree su cui il Paese deve oraoperare sono quella di ulterioreprogressi nelle riforme economichee del rinnovamento/potenziamentodelle infrastrutture con particolareriguardo a strade e aeroporti. Lacapacità di spesa del Governo èperò limitata dal contenuto livellodelle entrate fiscali che attualmen-te coprono una quota pari al 14,3%del pil. Secondo la banca è peròpossibile aumentarle con interventidi incremento della base fiscale edi lotta all'evasione. La Banca sug-gerisce anche un'accelerazione delprogramma di privatizzazione degliasset pubblici. E' da rilevare che ilGoverno ha fissato per quest'announ'obiettivo di introiti da privatizza-zioni per quasi 2 miliardi di dollaricontro poco piu' di 100 milioni didollari del 2006.

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A Manila crescita record con inflazione dimezzataBoom nell'export di servizi legati alle nuove tecnologie. E le rimesse degli emigranti raggiungono i 14 miliardi di dollari annui

PREVISIONI ECONOMICHE

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A fine settembre il Ministero cilenoper il Lavori Pubblici (Mop) ha pub-blicato l'avviso di chiamata allaprequalificazione della gara inter-nazionale per la costruzione del-l'ultimo tratto (Americo VespucioOriente) dell'anello autostradaleche circonda la capitale. Da rileva-re che a Santiago, il gruppo italia-no Impregilo già controlla un'auto-strada urbana (Costanera Norte) di43 km che si collegherà all'Amer-gio Vespucio. Il nuovo tratto auto-stradale a pagamento avrá unalunghezza totale di 13 km e preve-de due distinte concessioni. Al mo-mento attuale resta ancora da defi-nire se il percorso sarà realizzato alivello della superficie dovrannoessere costruiti dei tunnel.

L'intervento rientra in una serie diinterventi nel campo delle infra-strutture previsto dal Governo cile-no per il biennio 2007-2008: ri-guardano la costruzione di com-plessi ospedalieri, reti ferroviarie eautostrade regionali, nonche' portied aeroporti, per un totale che do-vrebbe superare i 4 miliardi di dol-lari. Contestualmente procedono inegoziati per la realizzazione diuna serie di nuovi assi di collega-mento coi Paesi del Mercosur,. Sitratta in particolare dei corridoi bi-oceanici, destinati a collegare inmodo piu' rapido le coste dell'A-tlantico e del Pacifico. I piu' impor-tanti sono l'asse Santos -Arica (viaCuiaba' in Brasile e Santa Cruz dela Sierra in Bolivia), la cui realizza-zione, secondo quanto emerso da

un recente incontro tra i Ministridegli Esteri di Brasile e Cile, do-vrebbe partire a breve. Si aggiun-gono i collegamenti ferroviari Bue-nos Aires Santiago - Valparaiso(via Mendoza) e tra Bahia Blanca(Argentina) e Concepcion.

Centrali più efficienti e geotermiaProcedono anche in progetti incampo energetico. In questo set-tore il Governo di Santiago puntasoprattutto a iniziative dirette adaumentare l'efficienza energeticae a ridurre la dipendenza energeti-ca del Paese dall'estero. Le inizia-tive annunciate, che saranno sog-gette a gare internazionali, inclu-dono la costruzione di centrali aciclo combinato, la costruzione dirigassificatori, lo sviluppo di im-pianti eolici, geotermici e biomas-se. In questo settore le aziendedel Sistema Italia sono ampiamen-te presenti. Enel infatti, a seguitodell'acquisizione di Endesa che inCile opera da anni con una poten-za installata pari a 5.200 MW, è di-ventata è diventata il primo opera-tore elettrico del Paese (vedi arti-colo a pagina 2). Il gruppo italiano è presente anchecon due impianti idroelettrici propriper complessivi 90 MW. Non soloma due anni fa ha avviato unajoint venture (Empresa Nacionalde Geotermia) con il gruppo pe-trolifero statale Enap (EmpresaNacional de Petroleo) per lo

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Santiago affronta la sfida delle infrastruttureAvviate le licitazioni per un'autostrada a Santiago. Altri progetti nelcampo dei collegamenti stradali e ferroviari per 4 miliardi di dollari.Nuovi investimenti nella produzione elettrica dove Enel opera inposizione di leadership con 5.300 MW installati.

ENERGIA E TRASPORTI

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sfruttamento di una serie di campigeotermici localizzati a 1.200 me-tri di altezza sulla cosiddetta 'Pre-cordigliera' andina, in un'area conun'intensa attività vulcanica (faparte del cosiddetto 'anello di fuo-co' dell'America Latina). Enel detiene il 51% delle quote edEnap il restante 49%. Il program-ma di Empresa Nacional de Geo-termia è attualmente sottoposto avalutazione di impatto ambientalee prevede la messa in opera diimpianti geotermici che potrannoraggiungere anche i 2.500 metri diprofondità, per complessivi 300MW.

Altre imprese italiane che operanoin Cile nel settore energetico sonola Intergas del gruppo Garfin (di-stribuzione di gas a uso industria-le e residenziale in alcune città) eIdroenergia che sta realizzando

tre minicentrali idroelettriche nellaregione di Aysen.

Nel settore impiantistico, MaireEngineering si è aggiudicata nel2007 un contratto con Colbun perla realizzazione di una centraletermoelettrica per un valore di cir-ca 500 milioni di dollari e uno conEndesa Chile per la costruzionedi una centrale a carbone per unvalore di 558 milioni di dollari. InCile ha costruito diverse centralianche Ansaldo Energia (impiantiidroelettrici e termoelettrici) . Infi-ne BTicino gestisce uno stabili-mento di apparecchiature elettri-che a bassa tensione

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La Banca messicana Bancomext haincaricato Bnp Paribas di gestire laprocedura di vendita di due autostra-de cilene, "Itata" e Aconcagua. I rica-vi previsti dall'operazione ammontanoa 500 milioni di dollari. L'operazionedovrebbe concludere entro il primosemestre del 2008 tramite una licita-zione internazionale. Bancomext si èaggiudicata le due strade nel 2000 aseguito del fallimento dell'impresa dicostruzione messicana Tribasa.

Nel primo semestre del 2007 l´Auto-strada Itata (accesso Nord a Concep-ción) ha prodotto un utile di 227 milio-ni di pesos cileni (circa 317mila euro)rispetto ai 266 milioni di pesos di per-dite registrate nella prima metá del2006. Nello stesso periodo, l´Auto-strada del Aconcagua (tratto Santia-go-Los Vilos) ha invece ridotte le per-dite a 3.635 milioni di pesos (5 milionidi euro) rispetto ai 10.144 milioni regi-strati nel primo semestre del 2006.

Autostrade in vendita

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VETROStevanato avvia costruzionefabbrica in Messico

Il gruppo Stevanato di Padova ha avvia-to la costruzione di un nuovo stabilimen-to a Monterrey, nello Stato del NuevoLeón per la produzione di contenitori divetro per l'industria farmaceutica desti-nati al mercato sudamericano. Lo stabili-mento sorgera' su un'area di 50.000 me-tri quadrati Occupera', a pieno regime,circa 300 persone e produrra' 370 milionidi tubofiale e 160 milioni di flaconi.

ALLUMINIOTashkent annulla accordo conRusAl per diga sull'Amur Daria

Il Governo del Tajikistan ha deciso diannullare l'accordo di cooperazione sot-toscritto con Russkiy Alyuminiy (Ru-sAl) per la costruzione della centraleidroelettrica di Roghun, localizzata sulfiume Vakhsh, il piu' importante affluen-te dell'Amu Darya. Si apre così la possi-bilità per altri investitori stranieri,di inte-ressarsi al progetto. Il mancato accordocon l'impresa russa è imputato a unmancato accordo sulla distribuzione deiprofitti della centrale e sulle caratteristi-che della diga.

GRANDI LAVORIBrasilia stanzia fondi per integrare sistema trasporti

Il Governatore del Distretto Federale diBrasilia, Jose' Roberto Arruda, nellescorse settimane ha negoziato con laBanca Interamericana di Sviluppo(BID) l'accordo per la concessione di unprestito di 270 milioni di dollari per l'ese-cuzione di una serie di opere del proget-to 'Brasilia Integrada', iniziativa che miraa integrare il sistema stradale e ferrovia-rio della capitale. In particolare i fondisaranno dedicati a migliorare la strutturaviaria esistente e a costruire o rimoder-nare nuove stazioni per autobus.

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AUTOTofas anticipa lancio minicargo

Tofas, la joint venture in Turchia tra FiatAuto e il gruppo Koc ha presentato aBursa, in prima mondiale il nuovo mo-dello Minicargo. Il 95% della produzionesara' esportato e i 2/3 saranno acquista-ti dal gruppo Peugeot Citroen. Tofasconta di ricavare 1,1 miliardi di euro al-l'anno dalla vendita del nuovo veicoloda trasporto. L'azienda ha anche stabili-to di incrementare la capacita' produtti-va annua a 400mila unita', con un au-mento di circa il 15% rispetto al pro-gramma iniziale

TESSILE E ABBIGLIAMENTOExport dalla Turchia in forte ripresa

La Banca Centrale dello Sri Lanka haaPressati dalla concorrenza cinese do-po l'abolizione dell'accordo multifibre,gli esportatori turchi di abbigliamento etessili hanno saputo reagire e i risultaticominciano a essere visibili. Nei primiotto mesi del 2007 le esportazioni tur-che di tessili e abbigliamento sono cre-sciute del 16% su base annua e nei me-si di luglio ed agosto l'incremento haraggiunto punte superiori al 20%. Il tar-get finale - per quest'anno - è di supe-rare i 16 miliardi di dollari di prodottiesportati. Gli industriali turchi dell'abbigliamento,messi in difficoltà da un cambio con eu-ro e dollaro non particolarmente favore-vole, hanno moltiplicato la loro presen-za nelle principali capitali della modamondiale (Duesseldorf, Londra, Las Ve-gas, Mosca, Parigi) allo scopo di repe-rire nuove quote di mercato. Il Presi-dente dell'influente Associazione deiproduttori ed esportatori di abbiglia-mento di Istanbul, Suleiman Orakcio-glu, ha dichiarato che l'obiettivo che sipongono gli industriali dell'abbigliamen-to per i prossimi anni e' quello di rag-giungere almeno i 20 miliardi di dollaridi export.

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A Washington Arruda punta anche a ot-tenere un'estensione del prestito per lacreazione di una rete metropolitana leg-gera che congiunga diversi punti dellacapitale con le cittadine satelliti e l'aero-porto

Irak: aperta gara per diga nel Kurdistan

Il Ministro delle risorse idriche AbdulLatif Rashed ha indetto una gara per larealizzazione di una diga nei pressi diSulemaniya, nella Regione del Kurdi-stan iracheno, nonche' di una istallazio-ne elettrica per una capacita' di circa 70MW e di un sistema di irrigazione ad es-sa collegati. Si segnala che la scadenzaper la presentazione delle offerte tecni-che e' il 10 ottobre prossimo e quella perla presentazione delle offerte commer-ciali il 12 novembre. I recapiti sono: Mi-nistery of Water Resources, General Di-rectorate for Dams and Reservoirs, Le-gal Department, 00964 1 772 3447 -00964 1 7720149 [email protected]://www.iraq-mowr.org.

Mozambico cerca partner per porto di Beira

Le Ferrovie Mozambicane (CFM) sonoalla ricerca di potenziali finanziatori delnuovo terminal carbonifero del porto diBeira, per cui e' prevista una spesa di150-180 milioni di dollari Usa. Il nuovoterminal dovra' avere la capacita' di trat-tare 18 milioni di tonnellate di carboneall'anno , provenienti dalla miniera a cie-lo aperto di Moatize (Provincia del Tete)attraverso la linea ferroviaria di Sena.Quest'ultima e' attualmente in via di ria-bilitazione da parte di un consorzio in-diano con fondi della Banca Mondiale.La capacita' prevista in base al progettoin corso e' di soli 6 milioni di tonnellate.In una fase successiva è previsto l'ulte-riore potenziamento della stessa linea diSena, lunga 750 km che assicura il col-legamento anche con il Malawi per por-

tare la capacità a 15 milioni di tonnel-late. L'intervento richiederà investi-menti addizionali dell'ordine di 200 mi-lioni di dollari. Il porto di Beira, priva-tizzato alla fine degli anni 90, e' attual-mente gestito dall'olandese Cornelderche ha recentemente acquisito anchela gestione del porto di Quelimane insocieta' con enti privati mozambicani

PRODOTTI PETROLIFERIMalta: è operativa la liberalizzazione del mercato

Malta Resources Authority (MRA), entepubblico che sovrintende il settoreenergetico maltese, ha pubblicato imoduli di domanda per l'ottenimentodelle licenze relative all'esercizio di at-tivita' di importazione e vendita all'in-grosso di prodotti petroliferi ed alla ge-stione di siti per l'immagazzinaggio ditali prodotti. I moduli sono scaricabilialla pagina web della MRA ai seguentiindirizzi: 1) www.mra.org.mt/Downloads/licen-ces/Importation - wholesaling.pdf 2)www.mra.org.mt/Downloads/licen-ces/Authorisation primary storage faci-lity.pdfIl provvedimento segna l'avvio della li-beralizzazione del mercato dei prodottipetroliferi a Malta sulla base del MaltaResources Authority Act. In precedenail settore cadeva sotto il monopolio del-la compagnia pubblica Enemalta. Sulpiano legislativo, il Malta ResourcesAuthority Act da' mandato alla MRA dimonitorare e regolare le operazioni nelsettore dei carburanti e di supervisio-nare la liberalizzazione del mercato deiprodotti petroliferi. Il Petroleum for theInland (Wholesale) Fuel Market Regu-lations 2007" (il testo e' visionabile allapagina web www.mra.org.mt/Down-loads/Legislations/LN2007- 278.pdf)costituisce la base normativa della li-beralizzazione. Informazioni possonoessere chieste direttamente anche allaMRA. Tel. 00356 / 22955154. Email:[email protected]

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TURISMOSiria, dal turismo il 28,4% delle entrate valutarie

Secondo uno studio del WTTC (WorldTourism and Travel Council) in Siria, ilsettore del turismo contribuira' nel2007 alla formazione del pil nella mi-sura del 13,4 per cento. Attualmente ilsettore fornisce il 28,4 per cento delleentrate valutarie, percentuale che do-vrebbe raggiungere il 33,7 per centonel 2017 Si stima infatti che attualmen-te il settore assorba il 6,7 per centodella forza lavoro del Paese e che talepercentuale possa crescere nei prossi-mi anni. Attualmente gli investimentiindirizzati alle attività turistiche copro-no il 7,6 per cento del totale siriano.Tra le iniziative più recenti la costru-zione appena avviata di un nuovo com-plesso turistico nella città portuale diTartous per un ammontare pari a 72milioni di dollari. E' realizzato da un im-prenditore locale, Nihad Nader, cheopera gia' nel settore alberghiero.Comprendera' 135 bungalow, 2 alber-ghi a quattro stelle con 160 suite ca-dauno, un complesso di 435 apparta-menti, ristoranti e servizi di intratteni-mento..

FINANZASantander diventerà la terza banca del Brasile

L'acquisizione della olandese ABN-Amro da parte del consorzio RoyalBank of Scotland, Fortis, Santanderapre a quest'ultimo la possibilità di po-sizionarsi al terzo posto sul mercatobancario brasiliano. ABN-Amro infatti,presente in Brasile fin dal 1917, avevaacquisito nel 1998 il Banco Real e nel2003 il Banco Sudameris creando unarete che oggi conta complessivamente1.900 agenziee che con ogni probabi-lità (in base degli accordi stipulati conRoyal bank e Fortis) entreranno in por-tafoglio a Santander. Quest'ultimo pe-raltro è già presente sul mercato brasi-liano avendo acquisito nel 2000 ilgruppo locale Banespa.

Grazie ai nuovi sportelli potrà pratica-mente raddoppiare la sua presenza. Inclassifica sarà superato solo dal Ban-co do Brasil e da Bradesco. E' da rilevare che il mercato bancariobrasiliano sta crescendo a un tasso an-nuo pari al 20% all'anno. Non solo, magli asset totali delle banche in Brasilecoprono tuttora una quota limitata al32,7% del pil rispetto a percentualimolto più elevate nelle economie piùsviluppate (il dato è pari al 288% inUsa e al 169% nel Regno Unito). Il po-tenziale di crescita quindi appare anco-ra molto ampio.

TRASPORTO AEREORicorso Ryanair alla Corte europea per blocco Opa su Air Lingus

RyanAir ha presentato formale ricorsoal Tribunale di primo grado contro ladecisione della Commissione che habloccato l'acquisizione dell'ex-vettoredi bandiera Aer Lingus. La Commis-sione ha ritenuto che la fusione delledue compagnie low-cost avrebbe crea-to una situazione di monopolio o di po-sizione dominante con risvolti negativiper i consumatori. La motivazione prin-cipale del ricorso risiede nel fatto cheRyanAir sostiene che l'eventuale fusio-ne rappresenterebbe soltanto il 5% del-l'intero mercato dei trasporti aerei inEuropa.

In Turchia traffico passeggericresce del 13,3% annuo

Nei primi otto mesi in Turchia, il trafficoaereo ha registrato una crescita del13,3% su base annua nel numero dipasseggeri. Il dato e' pari ad oltre duevolte la crescita media in Europa. Il nu-mero dei passeggeri turchi e' stato paria 75 milioni di unità.

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AMBIENTEIn Austria dal 2010il pedaggio diventa 'verde'

Il Consiglio dei Ministri austriaco haapprovato un disegno di legge con ilquale si prevede la cosiddetta ecolo-gizzazione del pedaggio per i veicolipesanti. In sostanza, a partire dal 1°gennaio 2010 dovra' essere operatauna differenziazione delle tariffe di pe-daggio in base alle classi di emissionedefinita dalle norme europee. Il proget-to contempla inoltre la possibilita' per ilministro dei Trasporti di decretare dif-ferenziazioni tariffarie sulla base del-l'orario di percorrenza delle strade apedaggio, limitatamente a singole trat-te e categorie di veicoli.

Belgrado aderisce a trattato di Kyoto

Il Parlamento serbo ha ratificato il Pro-tocollo di Kyoto relativo alla Conven-zione ONU sui cambiamenti climatici,aggiungendo cosi' la Serbia alla listadegli oltre 170 Paesi aderenti. Pur noncomportando immediati impegni, la ra-tifica consentira' la partecipazione diBelgrado ai 'meccanismi flessibili' in-trodotti da Kyoto con la possibilità diemettere certificati di emissione CDMnegoziabili sul mercato e di favorire intal modo il trasferimento di tecnologienel campo ambientale e l' armonizza-zione con gli standard normativi dell'U-nione Europea.

Oltre 54mila navi all'anno attraversano il Bosforo

Secondo informazioni fornite dal Mini-stero dei Trasporti turco nel 2006 sonostate 54.750 le navi che hanno attra-versato lo scorso anno lo Stretto delBosforo. Di queste 9.581 erano petro-liere. Il Bosforo si posiziona così al se-condo posto nel mondo per intensità ditransito marittimo, dopo lo Stretto diMalacca dove transitano oltre 100 milanavi all'anno. Nettamente distaccate

Suez (13.552 navi all'anno) e Panama(12.755 navi all'anno). I livelli di transi-to raggiunti preoccupano in misuracrescente le Autorità turche. Il tratto dimare che in alcuni punti e' largo menodi 700 metri e' ritenuto a rischio a cau-sa della presenza di forti correnti, del-le nebbiea nel periodo invernale e delsuo decorso sinuoso. Il numero medioannuo degli incidenti, secondo i datipubblicati, supera le 140 unità e negliultimi 30 anni ci sono stati almeno treepisodi che hanno proposto seri rischiper la sicurezza ambientale. In partico-lare il trasporto petrolifero (3 milioni dibarili al giorno in media) e' quello chedesta attualmente le maggiori preoccu-pazioni. Purtroppo, gli esperti rilevanoche nonostante l'apertura dell'oleodot-to Baku-Tiblisi-Ceyhan che collega l'A-zerbaijan alla Turchia via Georgia (unmilione di barili al giorno), il traffico at-traverso il Bosforo delle megapetrolie-re non e' affatto diminuito.

AUDIOVISIVIMalta apre nuovo centro di produzione

E' stata costituita a Malta il nuovo Au-diovisual Production Centre (MAPC,www.mapc.eu.com), una struttura chedovrebbe operare nel campo dei pro-dotti audiovisivi. L'iniziativa rientra nelprogetto maltese di sviluppare un polodi attività legate all'Ict, inclusa quindi laproduzione/postproduzione televisivae le tecniche digitali. In particolare ècollegata al progetto SmartCity svilup-pato con capitali provenienti dal Dubai.Il mercato di riferimento del Mapc do-vrebbe essere prevalentemente quellodegli spot pubblicitari. E' in corso didefinizione il pool di investitori e di ca-se di produzione che dovrebbero esse-re coinvolte. E' comunque previsto unapporto dello Stato maltese in terminidi supporto logistico, agevolazioni di-verso e supporto formativo per rende-re disponibili alcune delle professiona-lità richieste. Commenta il direttore diuna casa di produzione pubblicitaria diMilano, che ha partecipato alla presen-tazione dell'iniziativa: " Malta presentamolti vantaggi. E' vicina all'Italia, ha ilsole praticamente durante tutto l'anno

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e potrebbe seguire l'esempio di altriPaesi come Sudafrica o Argentina cheoggi si sono affermati come importanticentri produttivi nel nostro settore"..

ELETTRONICATor Vergata e QueenslandUniversity uniscono le forzesu ricerca Nanotechf

Nel contesto delle iniziative di coope-razione scientifica tra Italia e Australia,si è tenuto a Couran Cove (Brisbane)in Australia, un convegno internaziona-le dedicato all'utilizzo delle nanostrut-ture per l'elettronica, l'energia e l'am-biente organizzato dalla QueenslandUniversity of Technology e dall'Uni-versita' di Roma Tor Vergata. Il con-vegno è durato cinque giorni. Due gior-nate sono state dedicate a una serie disessioni specialistiche, a cui hannopartecipato una trentina di allievi deicorsi di dottorato dei due atenei. I temitrattati: l'applicazione delle nanotecno-logie nelle celle a combustibile, l'elet-tronica dei polimeri, i fasci di luce adalta energia applicata alle nanotecno-logie e le proteine utilizzate come na-nostrutture. Negli ultimi tre giorni, du-rante il Convegno vero e proprio si èdiscusso di nanostrutture utilizzate co-me semiconduttori, dispositivi fotonici,quantum computer, nanotubi, nano-strutture organiche ed inorganiche, na-nofiltri per la salvaguardia dell'ambien-te, celle solari e superconduttori. Ledue università stanno ora valutando alcreazione di un corso di dottorato con-giunto con specializzazione in quest'a-rea.

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Australia, incontro su navigazio-ne satellitare e R&S con Ue

A fine ottobre si terrà presso il Politec-nico di Torino una serie di incontri dedi-cati alla cooperazione scientifica e in-dustriale tra Europa e Australia nelcampo dell'Information technology.Nella prima giornata, imprenditori edesperti del Queensland si confronte-ranno con le controparti italiane ed eu-ropee sui sistemi di navigazione satelli-tare con particolare riguardo al sistemaGalileo. Il giorno seguente si svolgeràun workshop sui nuovi scenari di ricer-ca previsti nell'ambito del settimo Pro-gramma Quadro della Ue e dei pro-grammi di ricerca nazionali. L'ultimogiorno sarà dedicato a una conferenzasul tema 'gestire la complessità' con lapartecipazione di centri di ricerca euro-pei ed australiani attivi in tale settore L'evento rientra tra le iniziative di promo-zione della cooperazione scientifica etecnologica tra l'Europa e l'Australia or-ganizzate da Feast (Forum for EU-Au-stralia Scientific and TechnologicalCooperation) congiuntamente a diver-se Ambasciate europee in Australia,che ha generato un gruppo permanen-te che propone e organizza eventi fina-lizzati a favorire la cooperazione scien-tifica e tecnologica tra Australia e Euro-pa quali: seminari, giornate informati-ve, gestione di un sito web, un notizia-rio periodico e di un data base dei pro-getti di ricerca congiunti.

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SIRIA Crescita pil supera 5%, deficit pubblico sotto controllo

Secondo recenti dichiarazioni ministrosiriano delle Finanze, Mohammad al-Hussein, il deficit del bilancio delloStato è attualmente contenuto in unapercentuale pari al 5 per cento del pil. Limitata anche l'esposizione debitoriaverso l'estero: ammontava a 2,9 miliar-di di dollari Usa alla fine del 2006 pariall'8 per cento del pil. Sotto questo pro-filo, la Siria è il Paese meno indebitatodella Regione. Sempre secondo quan-to comunicato dal Ministro, la crescitaeconomica del Paese è attualmente su-periore al 5 per cento. Il Ministro ha in-fine ribadito il Governo continuera' isuoi sforzi per completare il program-ma di riforme necessarie per favorire losviluppo economico del sottolineando iprogressi del processo di liberalizza-zione avviato nel settore, con l'aperturadi nuove banche e società di assicura-zioni.

IRLANDAE' prima in Europa per produttività del lavoro

Secondo l'ultima rapporto dell'UfficioInternazionale del Lavoro (Ilo) nel2006, l'Irlanda si e' posizionata primatra i Paesi europei, per la produttivita'del lavoro tenendo in considerazione iltotale delle ore lavorate. In classificagenerale compare al secondo postodopo gli Usa. Il valore aggiunto per la-voratorein Iralanda nel 2006 e' statopari 55.986 dollari nella Repubblica,contro i 63.885 degli USA ed i 55.641del Lussemburgo. In termini di produtti-vita' oraria invece, l'Irlanda si posizionaal quinto posto preceduta da Norvegia,Stati Uniti, Francia.

ISRAELERisparmi fino a 1 mld Usd annocon l'arrivo del gas egiziano

Iec, l'ente elettrico israeliano, prevededi tagliare di 840 milioni di dollari i co-sti di produzione dell'energia prodotta,a partire dal 2008, grazie alle previsteforniture di gas naturale concordatecon EMG ( Egypt's East MediterraneanGas Company) un consorzio israeloegiziano che sta ultimando i lavori diposa di un gasdotto offshore che colle-gherà i due Paesi. Il taglio potrebbe salire a un miliardo didollari all'anno a partire dal 2009-2010. In concomitanza con l'avvio del-le forniture Iec sta provvedendo a tra-sformare per l'alimentazione a gas, lecentrali elettriche di Gezer, Hagit e Za-fit con una potenza aggregata pari a4,300 MW dovrebbero passare al gasnaturale a partire dall'anno prossimo.Successivamente saranno convertitialtri impianti e IEC prevede che nel2010 il 45% della produzione elettrica,per un totale di 5,831 MW, sara' gene-rata dal gas naturale. IEC ha firmato con EMG un contrattodi 2.5miliardi di dollari e per la duratadi 15 anni per la fornitura di 1,7 miliar-di di metri cubici l'anno di gas natura-le. Il contratto rientra in un accordoraggiunto tra Israele ed Egitto due an-ni fa che prevede l'impegno a fornire,da parte egiziana, fino a 7 miliardi dim3 anno nell'arco di 20 anni. EMG ha siglato anche contratti di for-nitura per 1 miliardo di m3 anno con al-ti clienti israeliani tra cui Dorad, Mach-teshim Agan, Hadera Paper, Neshered Eshkolot Energy. La società ècontrollata dall'imprenditore egizianoHussein Salem (65%), da EgyptianNational Gas Company (10%) e dal-l'imprenditore israeliano Yossi Mai-man (25%). Ha recentemente manife-stato interesse ad acquisire una quotaanche il finanziere statunitense SamZell.

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SPAGNA GDO cresce ma calano vendite unitarie

Spagna prima in Europa in termini disuperficie commerciale pro capite: en-tro la fine di quest'anno le aree occu-pate da supermercati grandi e piccolisaranno pari a 14 milioni di metri qua-drati. A fronte di un'accresciuta concor-renza si registra però un calo di fattura-ti e margini. Il fatturato medio nel 2006degli ipermercati è risultato inferioredell' 8,1% rispetto a sei anni fa. Per isupermercati medio-grandi e medi ilcalo è stato dell' 1,6% e per quelli pic-coli del 14,3%. Il datyo è confermatodall'Annuario della distribuzione com-merciale pubblicato dal Ministero del-l'Industria, secondo cui tra il 2001 e il2005 le vendite per addetto sono sceseda 168.milòa euro a 157mila. Nono-stante i problemi di produttività, , il set-tore della distribuzione ha creato loscorso anno 96.650 posti di lavoro.Complessivamente occupa circa 3 mi-lioni di lavoratori..

MALTA Cala l'export italiano, guadagnaposizioni la Gran Bretagna

Secondo i dati pubblicati dall'Ufficio na-zionale di statistica maltese (NSO), l'Ita-lia si e' confermata primo partner com-merciale di Malta. In particolare, le no-stre esportazioni, benché in calo del14% su base annua, sono state pari a506,8 milioni di euro pari al 26,3% del to-tale delle importazioni maltesi. Molto piùcontenuto l'export maltese verso l'Italiapari a 53,5 milioni di euro circa. Il datoperò è in crescita dell'11% su base an-nua. La diminuzione delle nostre espor-tazioni si inserisce in un quadro di gene-rale contrazione delle importazioni mal-tesi (- 3,7% su base annua). Guadagnaugualmente posizioni la Gran Bretagnacon un aumento del 33% su base annuaper un totale 253,6 milioni di euro.

TURCHIASpesa media famiglie pari a 1000 dollari mese

Nel 2006 le famiglie turche hanno spe-so di piu' in alcol e sigarette che inistruzione: e' quanto emerge da un re-cente studio pubblicato dall'Istituto diStatistica (Tuik). I dati rivelano che icosti dell'affitto sono la prima voce dispesa con un'incidenza del 27,3% sultotale seguite da alimentari e (24,8%)e trasporti con (13,1%). Solo il 2,1%del paniere della spesa è destinato al-l'istruzione, contro il 2,2% per l'intratte-nimento e attivita' culturali, e il 4,1%per alcol e sigarette. Secondo il rap-porto della Tuik la spesa media mensi-le e' stata stimata in 1.225 lire tucheper famiglia pari a circa mille dollariUsa.

USANasce associazione ricercatori italiani in Nordamerica

Per iniziativa di alcuni illustri scienzia-tie ricercatori italiani operanti negli Sta-ti Uniti tra cui tre Premi Nobel e un vin-citore di Medaglia Field per la Mate-matica nonché di alcuni tra i piu' cono-sciuti ricercatori dell'industria america-na, si e' costituita la Fondazione degliScienziati ed Accademici Italiani nelNord America (Issnaf). La Fondazione,che dispone già di un sito Internet(www.issnaf.org ) si presenta comeun'istituzione di diritto americano "non-profit", il cui scopo, è di promuovere lacollaborazione in attività di ricerca esviluppo tra scienziati e ricercatori ita-liani attivi in Nord America e in Italianei campi delle scienze biologiche,umane, mediche, matematiche, fisi-che, sociali, nell'ingegneria e nel setto-re Ict.

http://www.ambankara.esteri.it

http://www.ambmadrid.esteri.it

http://www.amblavalletta.esteri.it

http://www.ambwashingtondc.esteri.it

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- l'ingresso italiano nella CAF (Corpora-ciòn Andina de Fomento). Dopo la Spa-gna siamo il secondo paese europeo adentrare nel Consiglio di amministrazione.E' un segno importante di interesse. LaCAF è coinvolta e presente su gran partedegli scenari che vedono i paesi dell'A-merica latina progettare e programmareenormi investimenti, soprattutto in mate-ria di infrastrutture.- Il possibile ingresso anche in altre istitu-zioni finanziarie (es. Banca centroameri-cana di integrazione economica).- la forte collaborazione con il Ministeroper il Commercio internazionale.- la predisposizione, nei prossimi mesi, diuna tornata di commissioni economichemiste dell'Italia con Brasile, Venezuela,Messico, Argentina, Bolivia, Colombiaecc. Occasioni per mettere a fuoco pro-blemi e criticita', raggruppare i soggettiinteressati e ricercare risposte adeguate.E' grazie al lavoro già fatto in questi primisedici mesi che le risposte latinoamerica-ne cominciano ad essere di sempre mag-giore interesse. Finalmente vedono chel'Italia, a partire dal suo Presidente delconsiglio e dal suo Ministro degli esteri,torna in America latina, ha una linea dipolitica estera verso la regione, e' inte-

ressata ai grandi cambia-menti in atto.Se il Brasile vara il PAC, ilPiano di accelerazionedella crescita (250 miliardidi dollari di investimenti ininfrastrutture) e l'Italia e' ilprimo paese europeo a of-frirsi come partner (viaggiodi Prodi nel marzo scorso)questo è un messaggiochiaro e diretto.Spero che ricostruendo lecondizioni per una fortepresenza istituzionale e digoverno, si sviluppi un cir-colo virtuoso anche daparte delle imprese.

In America Latina c'è spazio per le nostre impreseIntervista al sottosegretario Di Santo che annuncia nuoveiniziative in collaborazione col Banco Interamericano di Sviluppoe l'ingresso dell'Italia nella Corporacion Andina de Fomento

NUOVE INIZIATIVE

L'America Latina è andata avanti, maforse, molte imprese italiane se ne so-no accorte in ritardo. Cosa si può fareper recuperare il tempo perduto?

Credo che la cosa più' utile che si possafare, al di là degli appelli e degli auspici,sia continuare con sempre maggiore lenasulla strada che abbiamo imboccato: ri-lanciare politicamente, con forza e deter-minazione, la presenza italiana in tuttal'America latina. In questo modo saràevidente a tutti che le opportunità ci so-no; che la volontà del governo di affian-care, nelle forme dovute e legittime, glisforzi imprenditoriali verso l'America lati-na è seria e determinata. Adesso la deci-sione è nelle mani degli attori economi-ci.Alla assenza di banche italiane (assen-za che io reputo negativa), dobbiamosopperire con idee innovative.- uno strumento finanziario con il BID(Banco Interamericano di Sviluppo) perfavorire la internazionalizzazione dellepiccole e medie imprese attraverso formedi cofinanziamento. Ne ho parlato diretta-mente con il Presidente Moreno a cui l'i-dea piace molto e il nostro Ministero de-gli esteri e quello dell'economia e finan-ze, ci stanno lavorando.

Il presidente brasiliano Lula con Massimo d’Alema

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In Centroamerica e nella Regione An-dina ci sono grandi progetti nel campodelle infrastrutture. Per partecipare al-la loro realizzazione occorre però unapresenza di sistema che includa an-che adeguati strumenti finanziari. E'un approccio alla portata dell'Italia?

Se l'asse di sviluppo orizzontale bi-oceani-co, sia a sud (Brasile, Pacifico) sia in Me-soamerica diventa prioritario è tutta la fac-cia dell'America latina che cambia. Le "ve-ne aperte" del subcontinente passerannoad essere, dalle vene di sofferenza e dolo-re di cui scriveva Eduardo Galeano, a quel-le di nuove ed innovative reti infrastrutturalie di comunicazione, materiale ed immate-riale, che disegneranno un continente ine-dito e proiettato verso il futuro. Si, gli stru-menti finanziari dovranno essere adeguatie non sta a me dire se questo sia o no unapproccio alla portata dell'Italia. Il mio com-pito, insieme e in collaborazione con ilCommercio internazionale, è quello dicreare le condizioni affichè le potenzialitàeconomiche ed imprenditoriali italiane pos-sano esprimersi appieno. Se, per fare unesempio, creiamo queste condizioni peruna adeguata partecipazione italiana allegare per il raddoppio del Canale di Pana-ma, ritengo si sia fatto il nostro dovere.Starà poi alle imprese saper fare il proprio.Novità di rilievo, come l'acquisizione di En-desa da parte di Enel mettono in luce comele condizioni oggettive e soggettive perchèalmeno ci si possa provare esistono.

Tra i temi del prossimo incontro di Li-ma quali sono i temi, programmi, ini-ziative che possono coinvolgere mag-giormente l'interesse delle imprese?

Ambiente, sviluppo sostenibile e coesionesociale. Sul primo tema, pensando alle poli-tiche post-Kyoto e al tema delle energie al-ternative e rinnovabili, gli spazi potrebberoessere enormi. Sul secondo si innesta diret-tamente la problematica della integrazionesubregionale latinoamericana. L'integrazio-ne è politica e istituzionale ma anche econo-mica, fisica e territoriale. Se il mondo dell'im-presa progettasse in questa direzione, simetterebbe immediatamente in sintonia conquanto stanno concretamente programman-do (e in alcuni casi realizzando) molti Paesilatinoamericani. Poi c'è uno specifico italianoche è la piccola e media impresa verso laquale aumentano i Paesi interessati nell'a-rea. E l'interesse è sempre meno "teorico" esempre più concreto e fattivo. Il "modello"italiano - mi si passi la semplificazione - è ilpiù appropriato per molti di questi Paesi che,non a caso, sono ormai a pieno titolo a red-dito medio. Quale antidoto migliore dello svi-luppo della piccola e media imprenditoria percombattere sul campo le anacronistiche po-larizzazioni di reddito e di ricchezza che ca-ratterizzano l'America latina?

Cooperazione allo sviluppo e iniziativea supporto dell'internazionalizzazionespesso viaggiano su canali separati. E'possibile trovare maggiori denomina-tori comuni tra le attività di Universitàe Ong e quelle delle imprese?

La cooperazione in quanto tale è giusto e do-veroso che viaggi su propri autonomi canali.Quello che non trovo utile è che manchino li-velli di comunicazione e di interscambio, cheinvece sarebbero utilissimi. Ma forse la do-manda fa riferimento alla cooperazione de-centrata. In questo caso assolutamente si, èpossibile e necessario trovare denominatori

comuni. Anzi, ci sono già e si scopre cheproprio gli accordi interuniversitari, il ruolosempre più da protagoniste delle Regionie in generale dei poteri locali (che hannoormai superato la fase dei gemellaggi!)sono spesso veicoli di promozione anchedi una presenza rispettosa e utile del mon-do dell'impresa. Credo che la cooperazio-ne non debba temere, anzi debba ricerca-re una sinergia con il mondo dell'impresa.Di più, debba avere l’ambizione di conta-minare con i propri contenuti il mondo im-prenditoriale, facendo capire che passa-re dalla fase preistorica delle delocalizza-zioni selvagge ad un atteggiamento di-verso può essere - a mio avviso - inte-resse dell'impresa e della sua funzione eresponsabilità sociale.

Massimo di Nola

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Santiago 28 marzo 2007, la Presidente Michelle Bachelet riceve il Presidente del Consiglio Prodi in visita in Cile