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www.stadio5.it [email protected] COPIA OMAGGIO Sport & Spettacolo domenica 25 ottobre 2015 anno 5 numero 36 Sassuolo Milan Tempi duri per Siniša Mihajlović La panchina inizia a scottare Parola al Baffo Vince il Sassuolo Sandro Mazzola pag 2

N 36 2015 milan sassuoloweb

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www.stadio5.it [email protected] COPIA OMAGGIOSport & Spettacolodomenica 25 ottobre 2015 anno 5 numero 36

SassuoloMilan

Tempi duri per Siniša MihajlovićLa panchina inizia a scottare

Parola al BaffoVince ilSassuolo

Sandro Mazzola pag 2

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domenica 25 ottobre 2015 Stadio5.it2

MILAN Arbitro:Gianluca Rocchi di Firenze

M i l a n Sassuolo

Allenatore A

llena

tore

SASSUOLODiego Lopez

Abate, Zapata, Romagnoli, Antonelli;Kucka, Montolivo, Bertolacci;

Cerci, Bacca, Bonaventura

ConsigliVrsaljko, Cannavaro, Acerbi, Peluso;

Missiroli, Magnanelli, Biondini;Berardi, Defrel, Floro Flores

(4-3-3) (4-3-3)

Milan: vince il SaSSuolo 1-2

Sandro Mazzola

STADIO MEAZZA ORE 15.00

SinisaMihajlovic

EusebioDi Francesco

Poi qualcuno dirà che il campionato è di basso livello. Peccato, però, che la Juventus,

campione d’Italia in carica, è a -9 dalla Fiorentina che ha perso contro il Napoli che è a -3 dalla Viola e a -2 da Inter e Roma. In-somma c’è da rompersi la testa se cerchiamo di capirne qualco-sa. Niente paura, tutto ha una logica. Intanto, è un gran cam-pionato. Le nostre squadre lo stanno dimostrando soprattutto in Europa. Nessuno immagina-va l’Inter così in alto, nessuno pensava la Juve così in bas-so. Napoli, Fiorentina e Roma sono attrezzate al bel gioco da un paio d’anni a questa parte, peccato che poi i risultati hanno detto altro. Non dimentichiamo anche la Lazio che, nonostante, la sconfitta con il Sassuolo, gra-vita là in alto, a -3 dalla vetta, insieme con i partenopei e gli emiliani. Proprio i neroverdi, oggi, saranno ospiti al “Meaz-za” contro il Milan. I rossoneri, reduci da un brodino sotto la Mole Antonelliana, cercheranno di vincere la quarta partita per risalire la china. La squadra di Mihajlovic, contro il Torino, ha mostrato progressi importanti e, solo per la poca convinzione di Montolivo e compagni, non è ri-uscita a portare a casa il risulta-to pieno. “La squadra ha smesso di giocare, dopo il vantaggio. Peccato perché siamo stati noi a fare la partita”, sono le parole a fine match da parte dell’allena-tore serbo. Il Milan sta deluden-do le attese, ma obiettivamente era difficile pensare a una sua grande stagione. I nuovi arrivi sono buoni giocatori, qualcuno è anche ottimo ma 85-90 mi-lioni per tre elementi, che non fanno assolutamente la rima con differenza, sono troppi. Ad esempio Romagnoli, talento che non fa ancora sognare i tifosi, Bertolacci, un nazionale che non riesce a incidere, e Bacca, che ha il cambio di marcia, ma che sembra smarrirsi quando la partita sale di livello. Il colom-biano ha già segnato 4 reti, bon-tà sua, ed è comunque la nota lieta dei rossoneri. Poi ci sono Luiz Adriano e Balotelli. Il bra-siliano è costato 8 milioni (poca roba, ma sembra in declino) , mentre Supermario deve ancora convincere. Mihajlovic è in atte-sa che la rosa sboccia, ma qual-cosa ha sbagliato. De Jong è sta-to messo ai margini, Mexes nel dimenticatoio e Poli nella cen-trifuga dell’equivoco tra taglia-legna o giocatore di sostanza. Domenica c’è il Sassuolo, quar-to in classifica e bestia nera. Ci sarà anche Berardi. Basta que-sto per trasformare il match in un crocevia interessante per il tecnico serbo e per la stagione del Milan.

Partita delicata, oggi a San Siro, quella tra Mi-lan e Sassuolo. La squa-dra di Di Francesco è in

grande spolvero e sicuramente darà filo da torcere ai rossoneri. Gli emiliani hanno già battuto Napoli e Lazio e di conseguen-za, oggi, potrebbero centrare un altro importante risultato, liquidando la pratica del Milan positivamente. Anzi, vi dirò di più, per conto mio, non me ne vogliano i tifosi rossoneri, penso che il Sassuolo vinca 2 a 1, con tanti saluti a Mihajlovic, che tra l’altro, mi è simpatico, perché ha avuto un bel coraggio a prende-re in mano una patata bollente, come quella del Milan. Con il Torino, i cugini hanno rischiato grosso e con il Sassuolo penso sarà la stessa cosa, dal momen-to che i neroverdi attualmente esprimono il miglior calcio del nostro campionato. Il Milan,

RoMa, RiSchio coppa ragazzo debba essere utilizza-to con maggiore continuità nel suo ruolo, se si vuole ottenere da lui il massimo rendimento. Co-munque, buona fortuna. L’altro giorno ero a TeleNova e diversi giornalisti la pensavano come il sottoscritto, in merito a Balotel-li. Sono curioso di vedere come andrà a finire la sfida di Torino tra Juventus e Atalanta, visto che i bianconeri hanno faticato mica male con il Borussia. A propo-sito di Champions, direi che la Roma ha gettato al vento una grande occasione per portare a casa la vittoria, proiettandosi al secondo posto, davanti al Bate Borizov e allo stesso Leverku-sen. Ragazzi, è veramente roba da pazzi quello che è accaduto martedì sera, perché non puoi essere in vantaggio di due gol, a sei minuti dalla fine ed incassare il pareggio, dopo aver effettuato una clamorosa rimonta dal 2-0 al 2-4. Roba da non credere ai propri occhi.

per far meglio, deve recuperare la migliore condizione di Cerci

e soprattutto impiegare Balotel-li in un contesto assai diverso

da quello attuale. Io non faccio l’allenatore, però penso che il

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3domenica 25 ottobre 2015 Stadio5.it

Profondo rossonerola partita

*

cla

ssif

ica

ma

rcatori

LA CLASSIFICA

18

679

15

8 5

Éder Citadin Martins

6

18 1117

10 10

1415

Fabio Quagliarella

4

11

1215

Gonzalo Higuain

6

14

Nikola Kalinic

4

Lorenzo Insigne

6

Miralem Pjanic

4

Il Milan lancia pallidi segna-li di miglioramento ma an-cora insufficienti per con-quistare la quarta vittoria

stagionale. La classifica non pre-mia l’impegno di Mihajlovic, 10 punti in 8 gare e peggior piazza-mento degli ultimi anni, che, se possibile, demoralizza ulterior-mente Montolivo e compagni. Uno degli ingranaggi ‘capric-ciosi’ sembra essere toccato pro-prio al regista, o presunto tale, Riccardo Montolivo. Senza idee, senza carisma e senza “gambe”. Non è quest’ultima la sola ‘gatta da pelare’ che impensierisce il tecnico serbo. L’attacco, nono-stante gli sforzi, comunque inco-

stanti almeno nella precisione, di Bacca non decolla. Mario Balo-telli, per fortuna solo in prestito dal Liverpool, resta ancorato ai cancelli di partenza a causa del-la pubalgia di cui non riesce a liberarsi da oltre tre settimane. L’infiammazione alla zona in-guinale gli ha fatto saltare due partite importanti con Napoli e Torino. L’attaccante bresciano ha, seppur separato dal gruppo, ripreso a frequentare Milanello e potrebbe calpestare il terreno del Meazza già oggi contro il Sassuolo. Tempi duri per Sinisa che ha avuto subito la possibilità, seppur in amichevole, di riscat-tare la magra figura rimediata nel derby di campionato contro i nerazzurri. La 24° edizione del Trofeo Luigi Berlusconi, giocata al Meazza mercoledì scorso, se l’è aggiudicata l’Inter grazie alla rete realizzata al 12 minuto del primo tempo da Kondogbia. Ironia del-la sorte, il francese è stato uno degli obiettivi di mercato dei rossoneri. Questo Milan fa fati-ca a girare, non riesce proprio ad ingranare la giusta marcia. Una squadra sempre più spenta e ne sono consapevoli anche Silvio Berlusconi e Adriano Galliani, entrambi in tribuna mercoledì scorso. Il tecnico croato non è ri-uscito ad avere la meglio neppure contro un Inter priva degli undi-

ci titolari. Nonostante la classifi-ca, però, questo Milan lancia se-gnali di ripresa, ma in cassaforte ha chiuso solo 10 punti, un po’ poco per una squadra che, dopo un investimento di oltre 90 mi-lioni di euro, ambisce a giocarsi

il Sassuolo e contro il Chievo, non sono ammessi risultati di-versi. La squadra inizia a girare ma non proporzionalmente alla fama di alcuni giocatori: Alessio Cerci sembra la pecorella smar-rita, non riesce a trovare una via

nascita rossonera. Milan e Sas-suolo, due società a confronto, due squadre partite con diverse ambizioni e che danno numeri incredibilmente diversi. Il Milan spenderà per la stagione 2015-2016 per gli ingaggi dei suoi calciatori 99 milioni di euro per ottenere fin qui un 13mo posto (decimo in compagnia di Paler-mo -costo ingaggi 24,6 milioni- e Genoa -25,4 milioni-) contro un Sassuolo che per la quinta posi-zione raggiunta ad oggi (quarta in compagnia di Napoli e Lazio) spenderà 27 milioni di euro, ben 72 milioni in meno spesi dalla società emiliana per piazzarsi a +5 dalla società milanese. Quella di oggi per Sinisa parrebbe già l’ultima spiaggia, se non questa, in caso di sconfitta, potrebbe es-serla quella contro il Chievo. La difesa rossonera fa acqua da tutte le parti, ogni tiro in porta è un gol subito e non sempre per me-rito degli avversari. La sconfitta di mercoledì subita dalla riserva

nerazzurra ha messo di pessimo umore Silvio Berlusconi che non può fare altro, almeno nell’im-mediato, che provare a tenerselo e sperare nella tanto auspicata rinascita rossonera. Le casse del Milan non potrebbero permet-tersi un terzo tecnico, dopo Cla-rence Seedorf e Filippo Inzaghi, a libro paga che si vede le partite seduto comodamente sul divano di casa. Tempi duri per Sinisa Mihajlovic e per il Milan. Il cli-ma, sempre più infuocato, non favorisce psicologicamente i ragazzi che scendono in campo e che potrebbero subire anco-ra una battuta d’arresto proprio oggi contro un Sassuolo macina-sassi che ha fatto vedere i sorci verdi, anzi neroverdi, a Lazio e Napoli. Il primo impegno del tecnico sarà recuperare psicolo-gicamente i suoi ragazzi perché possano affrontare la gara con freddezza e cinismo, prerogative assenti in casa rossonera ormai da un po’.

l’Europa il prossimo anno. Pochi dubbi sul futuro in rossonero di Miha, dopo un pareggio e due sconfitte, deve vincere contro

d’uscita, o meglio d’ingresso, de-ludendo ogni aspettativa dei tan-ti suoi estimatori che lo volevano una pedina importante della ri-

1 partita in più

10 *5 *

*

*

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domenica 25 ottobre 2015 Stadio5.it4

Francesco Acerbi

Francesco Acerbi, classe 1988, cresce calcistica-mente nel Pavia con cui esordisce in Serie C1

nell’aprile del 2006, a 18 anni, contro il San Marino. L’anno successivo, dopo la retrocessio-ne in Serie C2 del Pavia, passa in compartecipazione al Renate. Dopo l’esperienza alla Reggina, Genoa (senza neppure indossare la maglia del Grifone, e Chievo, passa la Milan nel 2012 per 4 mi-lioni di euro. Il difensore, con la maglia numero 13 ereditata da Alessandro Nesta, fa il suo esor-dio in maglia rossonera contro il Bologna il 1° settembre 2012, partita vinta per 1-3 allo stadio Dall’Ara. L’anno successivo fa ri-torno al Chievo e l’8 luglio 2013 si accasa in Emilia. Con il Sassuolo firma un contratto quadriennale. Durante le visite mediche, lo staff medico della squadra nerover-de, viene riscontrato un tumore al testicolo. Operato d’urgenza a Milano. Debutta con la squadra emiliana il 15 settembre 2013 in esterna contro il Verona, partita persa per 2-0.

Ospiti

Giovanni Labanca

Vi devo confessare una cosa, cari amici letto-ri. La prima volta che ho dovuto descrive-

re, a modo mio, la squadra ospi-te di volta in volta a San Siro e mi toccò il Sassuolo, fui preso dal panico. Oh Dio mio, come fac-cio con una squadra che non ha alle spalle tanta storia, anche se è nata nel 1922, dove li vado a sco-vare gli aneddoti, il nomignolo, le caratteristiche? Mi salvai per via del nome Sassuolo, parafra-sabile al sostantivo Sasso e cose

achtung, caduta SaSSidel genere. Mi incuriosì anche la presenza del mio corregionale lucano Zaza, di giovani bomber come Berardi e Sansoni e, fatto-mi coraggio, ho impastato il pri-mo ritratto della squadra della città delle ceramiche, le più belle d’Italia. Speravo, in cuor mio, di non doverne parlare più, perché nessun pronostico dava per sal-vabile dalla B una squadra con pochi mezzi e senza nemmeno un bel campo in cui giocare. Cal-coli sbagliati, per diamine, tanto da dovermi ricredere, non solo io, della nuova bella realtà calci-stica che, per la miseria, comin-ciava a menar fendenti a destra e a manca. E allora, vai Giovanni, ad inventarti “Sassuolino nella scarpa”, “il sasso diventa gran-de” ed altre amenità del genere. Eusebio Di Francesco, il padrone Squinzi, ora, sono entrati a pie-ni titoli tra coloro che contano, hanno un bel campo a Reggio

Emilia e, quel che più è impor-tante, possono mostrare con orgoglio un gioiellino da serie A , che, guidato con oculatezza e non meno amore, si ritrova a metà classifica dopo aver basto-nato tante dirette rivali, compre-se squadre che pretendono di ac-caparrarsi i migliori posti al sole. Gioca bene, questo Sassuolo con giovani che rispondono ai nomi di Sansone, Berardi, Flora Flores, con Cannavaro difensore di raz-za che fa da indiscusso padrino e tutore di una chiocciolata che, ben inserita in uno schema di gioco di ottima fattura, mette in subbuglio tutto il grande pol-laio della serie A. E se provasse a spaventare anche il Diavolo, oggi a San Siro, potremmo dire forse il contrario? Le armi ben puntate le possiede e sono già belle e cariche, adatte proprio a penetrare nelle asfittiche maglie della difesa rossonera che pensa

all’ultimo sudore per i tanti gol, mentre gli addetti ai lavori del Comune stanno istallando visto-si cartelli segnaletici nei pressi e dentro lo stadio, con la bella

già alle paure che dovrà provare il portiere di cui si gode scarsa fiducia. “Siamo venuti a Milano per fare bottino pieno, dice peren-torio Squinzi, tra un padiglione e l’altro dell’Expo. Partiamo, come logica vuole, come perdenti, ma la cosa avrebbe fatto tremare i nostri polsi se di fronte ci fosse stato il Milan, quello con la M maiuscola. Quello di stasera non fa paura più di tanto e credo pro-prio che un travicello di punto lo porteremo in dono alle nostre donne stanotte”. Hai sentito mai, con quanta sicumera si presen-ta sul palcoscenico di San Siro, una squadra che era calcolata come il tappetino su cui passare senza paura? Invece, la paura ac-carezzerà la schiena dei militanti rossoneri, al contrario di quello che proveranno i salluolini emi-liani, che hanno già dimenticato lo juventino Zaza. Sarà, ne sia-mo certi, una bella e tirata sfida

scritta “Achtung, caduta Sassi”. E così, caro Giovanni, anche questa volta te la sei cavata con il Sassuolo. Comincia a pensare giù alla prossima.

Eusebio Di Francesco

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5domenica 25 ottobre 2015 Stadio5.it

I Cugini

Luigi Rubino

Severa Bisceglia

ciniSMo e fantaSiaaRRiva il SaSSuolo

Milan-Sassuolo: parliamoneIl Milan è sempre più un rebus difficile da risolve-re. La conquista del trofeo Berlusconi poteva essere

l’occasione giusta per guarire, invece niente. Anche contro i ga-satissimi ragazzi della Primavera dell’Inter, la squadra rossonera ha palesato i suoi limiti tecnici e tattici. La volontà, la grinta con-tro i nerazzurri non è certamente mancata, ma non basta. I fili del gioco sembrano aggrovigliarsi sempre di più. La squadra non dispone di un vero leader. Fragi-le si è poi dimostrato il reparto difensivo che più volte, vuoi per infortuni, o scelte tecniche, è sta-to composto da giocatori diver-si. La conferma arriva dalle otto giornate di campionato. La re-troguardia del Milan è una delle peggiori del campionato, tanto che risulta penultima in gradua-toria, insieme all’Empoli, con 14 gol subiti, di cui ben quattro sono i gol incassati in un’uni-ca gara; quella interna contro il Napoli. Contro l’Inter, nel trofeo Berlusconi, c’era grande attesa di rivedere Mexes in campo, ma

l’ex giallorosso, al di là dell’erro-re difensivo commesso in occa-sione della rete di Kondgobia, è apparso lontano dalla migliore condizione. Quale soluzioni adotterà ora Mihajlovic, che ri-schia la panchina? Molto pro-

babilmente il tecnico serbo nella sfida delicata contro il non più sorprendente Sassuolo potreb-be schierare in difesa il tandem Alex-Romagnoli; coppia centra-le che, rispetto alle altre soluzio-ni adottate dal tecnico serbo in

il gioco, ma il calciatore, dopo la seconda operazione dello scorso maggio, non si è ripreso com-pletamente e viaggia a corrente alternata. La manovra in varie occasioni è apparsa lenta e pre-vedibile. La squadra verticalizza poco e la speranza che Bacca ed Adriano la mettano dentro sono, così, ridotte a lumicino. Il Sas-suolo non è una grande del cam-pionato, ma ormai sono tre anni che resiste e fa bene in serie A. Quest’anno è partito quasi a raz-zo, tanto che occupa i primi po-sti della classifica. Segreti? Nes-suno, solo tanta umiltà, voglia di vincere di un gruppo omogeneo dove il gole il gioco si vedono grazie al lavoro meticoloso di Eusebio Di Francesco; tecnico giovane, preparato e fedele al suo calcio: quello del 4-3-3.

campionato, sembra dare mag-giore sicurezza e riproporre poi l’enfant prodige Davide Cala-bria, che ha fatto vedere ottime cose anche nel trofeo Berlusconi.

L’altra nota stonata rossonera è il centrocampo. Giocatori di fantasia non ce ne sono. Mon-tolivo dovrebbe essere il faro, il fulcro dal quale dovrebbe partire

La delusione di Silvio Berlusconi, non ha digerito la sconfitta

Una squadra cre-ata per vince-re, con ben 109 milioni di euro

spesi nel solo mercato estivo, seconda solo alla Juventus, torna da Paler-mo con l’ennesimo pareg-gio, il terzo. Gira poco o niente nella formazione schierata al Barbera nel terzo anticipo della nona giornata. Il tridente d’at-tacco con Jovetic e Perisic a sostegno di uno sbiadito e svogliato Icardi non fa

l’inteR non Sa vinceReContro il Palermo l’ennesima figuraccia

paura. Sblocca il risultato Perisic , su assist di Jovetic, al 15’ della ripresa ma sei minuti dopo è Gilardino a sfruttare l’occasione che rimette in piedi la partita dei i rosanero. Il Palermo questo pareggio se l’è me-ritato, molto meno l’Inter. Si sente l’assenza di Felipe Melo, diffidato, al suo po-sto uno spaesato Kondog-bia, fuori anche Santon per Nagatomo. I primi quindici minuti l’Inter sembra girare nel verso giusto, mobile ed a tra-zione anteriore, ma non troppo. Nerazzurri sem-pre meno convinti e anche un po’: giallo per Kondog-bia, evitato il secondo nel giro di 7 minuti perché Doveri è molto attento e rileva la simulazione di Vazquez, la stessa fortuna non bacia Murillo espulso ingiustamente, per doppio giallo, l’arbitro questa vol-ta non ravvede la simula-

zione del solito Vazquez. Ci provano timidamente Guarin, Biabiany e Jove-tic ma l’Inter non decol-la. Oggi una fra Roma e Fiorentina spingerà anco-ra al secondo posto i ne-razzurri che sono tornati primi in classifica solo per una notte ma bisogna te-ner conto soprattutto del rischio di essere raggiunti dal Sassuolo, dal Napo-li e dalla Lazio. Certo, se guardiamo gli anni passa-ti a soffrire per una squa-dra che regalava solo de-lusioni, oggi è tutto grasso che cola. Meno entusia-smante diventa l’analisi in considerazione dei risul-tati delle ultime quattro partite: sconfitta al Me-azza contro la Fiorentina e tre pareggi consecutivi. Mancini ha migliorato questa squadra che ri-sulta, però, ancora molto lontana dalla forma che le permetterà di giocare

in Europa. Nerazzurri privi di gioco organizza-to, di concentrazione, di iniziative e di continuità lasciando la fortuna alle poche azioni in contropie-

de. La classifica sorride ancora all’Inter, con que-sto gioco, però, non sarà così ancora per molto. Il tabellino:PALERMO-INTER 1-1

Palermo (3-5-1-1): Sor-rentino 7; Struna 6,5, Gonzalez 6,5, Andelkovic 5,5; Rispoli 6, Hiljemark 6 (19’ st Quaison 5,5), Ma-resca 5,5, Rigoni 6, La-zaar 5,5 (36’ st  Daprelà sv); Vazquez 7; Gilardino 6,5.A disp.: Colombi, Vitiello, Goldaniga, El Kaoutari, Brugman, Chochev, La Gumina, Jajalo, Pezzella, Trajkovski. All.: Iachini 6,5Inter (4-2-3-1): Handa-novic 6; Nagatomo 6,5, Miranda 7,5, Murillo 5,5, Telles 5,5; Medel 6, Kon-dogbia 5,5 (10’ st Bia-biany 6,5);  Guarin 6,  Jo-vetic 6 (40’ st Ranocchia sv), Perisic 6; Icardi 4 (33’ st Ljajic 6,5).A disp.: Carrizo, Ranoc-chia, D’Ambrosio, Santon, Montoya, Juan Jesus, Feli-pe Melo, Brozovic, Manaj, Palacio. All.: Mancini 6Arbitro: DoveriMarcatori: 15’ Perisic (I), 21’ st Gilardino (P)Ammoniti: Kondogbia (I); Vazquez, Maresca (P)Espulsi: 34’ st Murillo (I) per doppia ammonizione

Il momentaneo vantaggio dell’Inter e sotto il pereggio dei rosanero

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domenica 25 ottobre 2015 Stadio5.it6

Mario BalotelliMbaye Niang

Difficile ipotizzare oggi il ritorno in

campo di Niang. I tempi di recupero, frattura al piede, per lui sono pur-troppo lunghi. I più ot-timisti lo vedrebbero in campo per fine novembre

Jeremy Menez

Continuano i problemi per Jeremy Menez legati alla

schiena. Non è bastato un pe-riodo di riposo e recupero di due mesi dopo l’ultimo intervento. L’incontro in Coppa Italia di-sputato dai rossoneri contro il Perugia ha risvegliato i vec-chi dolori costringendo ancora una volta il francese al riposo forzato. La speranza di Sinisa Mihajlovic è di riaverlo a Mi-lanello almeno fra una decina di giorni. L’attaccante, ancora a Montecarlo, sta terminan-do il periodo di riabilitazione. Presto per ipotizzare quando Menez potrà scendere in campo ad allenarsi con i compagni ma allenamenti individuali sono ipotizzabili già fra dieci giorni come anzidetto.

Problemi muscolari per Mario Balotelli, si pen-

sava ad un normale affatica-mento ma i tempi di recupero sono risultati più lunghi del previsto. Lavoro separato dai compagni per lui e il tecnico potrebbe anche tentare di ca-pire il suo stato di salute pro-prio oggi contro il Sassuolo.

Andrea Bertolacci ha lasciato il terreno di gioco del Meaz-

za in barella mercoledì scorso nel derby contro l’Inter nel Trofeo Luigi Berlusconi. Il centrocam-pista rossonero si è fatto male in uno scontro di gioco con Assa-ne Gnoukouri, difficile capire i tempi di recupero. Distorsione al ginocchio sinistro per lui.

Andrea Bertolacci

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7domenica 25 ottobre 2015 Stadio5.it

Giovanni Labanca

Vita di CLUB Milan cluB Benevento

E’ stato sempre il sogno di ogni tifo-so: poterla baciare, prenderla ed elevar-

la al cielo, proprio come han-no fatto i grandi campioni del Milan del passato, a comin-ciare dal baby Rivera ad Alta-fini, a Maldini, padre e figlio e a tanti altri. Il miracolo si è avverato l’11 ottobre scorso, anche se a distanza di anni,

poco importa, a Benevento, presso la sede del Milan Club. Vi è arrivata, la Coppa dalle orecchie grandi, quella vinta nel 2007, portata da Milano dalla vestale Nuccia Malve-stiti, accolta come si conviene ad una eroina di altri tempi, ad un Trofeo quasi di guerra, conquistato sui campi di bat-taglia calcistici di mille città. La Coppa Campioni a Be-nevento ha segnato una data storica, per un evento riuscito in grande stile, tra un genera-le plebiscito di consensi. Tutta Benevento, ma in modo par-

tuata a queste manifestazio-ni, si è molto emozionata e si è detta molto orgogliosa dell’apporto, che tutti i Milan Club campani hanno dato e continuano a dare alla loro squadra. Al raduno, ha fat-to pervenire il suo affettuoso saluto capitano Franco Baresi che, qualche giorno prima, in occasione dell’inaugurazione della scuola di calcio di Lio-ni, nella vicina provincia di Avellino, aveva ricevuto con cordialità e passione, una fol-ta delegazione del Milan Club di Benevento, guidata dal pre-sidente Dell’Elba. Dire che la manifestazione abbia riscosso consensi solo a livello locale sarebbe assai riduttivo, per-ché sono giunti messaggi di congratulazioni da ogni par-te all’Italia rossonera ed in modo particolare è stato gra-dito il plauso della Società e dell’AIMC, con grande soddi-sfazione dei soci. Il presiden-te Dell’Elba ha ringraziato di cuore i ragazzi che, con gran-di sforzi ed enormi sacrifici, hanno saputo organizzare un evento di tale importanza. La bella giornata, che non sarà facilmente dimenticata, si è conclusa con una magnifica cena, durante la quale il presi-dente Dell’Elba ha consegna-to vari riconoscimenti a più tifosi, particolarmente distin-tisi durante l’annata calcistica. Stadio5, felice di riportare questa bella iniziativa, espri-me tutta la sua vicinanza alla popolazione beneventana e della Campania, per i gravi danni subiti dalle violente tempeste di acqua, sicuro che esse, come in altre occasioni, sapranno trovare l’indomita forza per risorgere, ancora una volta, dal fango. Auguri.

ticolare il Milan Club, ha po-tuto soddisfare un’attesa lun-ga parecchi anni, la cui eco si è sparsa per tutta la zona tan-to da richiamare in città tan-tissimi tifosi degli altri Milan Club. E giacché c’erano, il tutto si è trasformato in un proprio e vero raduno di Mi-lan Club, ben organizzato con sapiente lavoro dal presidente Benedetto Dell’Elba e dai suoi collaboratori, trasformatosi, alla fine, in una indimenti-cabile grande festa rossonera in onore del Diavolo. Il glo-rioso trofeo, inizialmente, è stato esposto all’interno della sede sociale del Milan Club all’ammirazione dei tesse-rati e, successivamente, por-tato al Bei Park Hotel, per quella che possiamo defini-re la presentazione ufficia-le. L’ospite principale è stata Nuccia Malvestiti, segretaria amministrativa dell’AIMC, che sebbene fosse ben abi-

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domenica 25 ottobre 2015 Stadio5.it8

Vita di CLUB

Giovanni Labanca

Milan cluB oRnago

Ha da poco su-perato la pre-stigiosa soglia dei trent’anni di

affiliazione all’AIMC e, nella scia dell’entusiasmo del presti-gioso traguardo raggiunto, il Milan Club “Alfieri Zandarin” di Ornago continua ad esse-re, sempre più incisivamente, protagonista della vita sociale della piccola comunità, in ter-ra brianzola. Quest’anno ha riconfermato, per esempio, la sua partecipazione alla nona giornata del Volontariato e dell’Associazione 2015, che

si è tenuta nel centro lom-bardo. Il presidente Adriano Bassani non si stanca mai di incoraggiare i suoi soci ad in-tensificare queste specifiche attività che, non solo sono meritorie e vanno ad aiutare i più bisognosi, ma servono anche come belle occasioni per ricordare amici scompar-si e tanto amati. Tra questi c’è anche il campionissimo An-gelo Anquilletti, difensore del Milan degli anni 70, che ave-va con il Club stretti legami di amicizia, anche personali. E proprio nello stand del Club sono stati esposti alcuni ci-meli che lo ricordano e che sono patrimonio affettivo del

club. In questo articolo, ab-biamo voluto pubblicare la foto del primo direttivo della fondazione in segno di rispet-to anche del primo presidente Alfiero Zandarin, cui il so-dalizio stesso è giustamente dedicato, per ricordarne la passione e l’attaccamento ai colori sociali che sono stati sempre alla base del suo agire quotidiano, come presidente e comune amico di tutti. In questo contesto vanno anche ricordati gli altri componenti del direttivo attuale che sono: Nevio Villa, vice presidente;

Ilario Sgnaolin, segretario; Luigi Sgnaolin, addetto stam-pa; Ettore Beretta, Lorenzi Grazioli, Pino Grosso, Vin-cenzo Locatelli, Carlo Magni, Daniele Nozza, Umberto Og-gioni, Ercole Parolini e Ro-berto Sala, consiglieri. Tutti sperano ardentemente che il Milan rimonti la china, per-ché ritengono, giustamente, che una squadra blasonata non debba occupare posizio-ni di classifica che sanno di beffa ed offesa per la tifoseria. Le speranze, caro Diavolo, non vanno più deluse.

La Perla del Tirre-

no, quella bardata

di rossonero, da

tre anni ospita il

Milan Club Viareggio Ros-

Milan cluB viaReggiosonera, che in breve tempo è

diventato uno dei più attivi

degli associati all’AIMC di

Milano. Il presidente France-

sco Brucia, per portarlo avan-

ti sempre con maggior vigore,

si è circondato di validissimi

collaboratori, che vanno ri-

cordati per il loro proficuo

impegno per la crescita co-

stante del sodalizio. Questi

sono: Roberto Cosci, vice

presidente; Daniele Trema-

roli, Michele Landi, Alessio

Monti, Riccardi Mingnaini,

consiglieri. Quest’anno, dopo

averne constata la inadegua-

tezza, il Milan Club ha cam-

biato sede, passando nel Bar

Baldassarri in via della Gron-

da alla Magliarina, un posto

molto più vasto e comodo,

dove svolgere più facilmente

tutte le crescenti attività del

Club. Auguri da Stadio5 per

una sempre più brillante vita

che, a giudicare dai primi tre

anni, si preannuncia quanto

mai vibrante e ricca di soddi-

sfazioni.

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9domenica 25 ottobre 2015 Stadio5.it

l’Ospite

Mar

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Bisc

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P a o l o C a n n a v a r o

L’attuale difensore del Sas-suolo Paolo Cannavaro, Napoli 26 giugno 1981,

ne ha vista di acqua passare sot-to i ponti professionali e non. Il fratello del più acclamato Fabio, non si è fatto mancare nulla, compreso il coinvolgimento nel calcioscommesse del 2011 insie-me a Gianluca Grava, entram-bi coinvolti dalle dichiarazioni dell’ex compagno di squadra Matteo Gianello. Se l’è vista brut-ta il calciatore partenopeo, prima deferito nel 2012 per omessa de-

nuncia dal procuratore federale Stefano Palazzi in occasione del-la gara del 2010 persa dal Napoli, sua ex squadra, contro la Sam-pdoria per 1-0, il 10 dicembre dello stesso anno, sempre il PM Stefano Palazzi chiede per lui 9 mesi di squalifica e otto giorni dopo la Commissione Discipli-nare della FIGC lo condanna a sei mesi di squalifica. Per sua fortu-na, e se non ha commesso il fatto è giusto così, la Corte di Giusti-zia Federale lo assolve da tutte le accuse nel febbraio dell’anno

cali, giocando molto poco, passa all’Hellas Verona dietro espressa richiesta del tecnico di allora Al-berto Malesani. Con gli scaligeri gioca 24 incontri nella stagione 2001-2002 e mette a segno la sua prima rete in serie A contro il Milan a San Siro. Nel cuore dello “scugnizzo” c’è ancora il Napoli dove vi fa ritorno nella stagione 2007-2008 dando un concreto contributo alla squadra nella conquista della Serie A risul-tando, unitamente a Domizzi e Maldonato, tra i difensori meno

successivo revocandogli la squa-lifica. Passiamo al calcio giocato, sicuramente più interessante e costruttivo. Paolo Cannavaro cresce nelle giovanili del Napoli con cui fa il suo esordio in prima squadra, a diciassette anni, con-tro il Verona in Serie B. L’anno successivo si trasferirà al Parma per problemi economici della società azzurra. A Parma gioca con il fratello Fabio e l’esordio in gialloblu è proprio in sosti-tuzione del fratello nell’incon-tro Parma-Lecce vinto per 4-1. Dopo due anni passati con i Du-

battuti del campionato. Il ritorno al Napoli, nella prima stagione, frutta 39 presenze e due gol. La stagione successiva finalmente in A col Napoli collezionando 34 presenze e spesso con la fascia da capitano al braccio. L’anno successivo diventerà il capitano a

tutti gli effetti. E’ l’arrivo del tecnico Rafa Benitez, stagione 2013-2014, che nega a Paolo di chiudere la carriera professionistica nella squadra del cuo-re e di cui era ormai la bandiera con 276 in sette stagioni. Nel mercato invernale passa al Sassuolo in prestito con diritto di riscatto. L’esordio con la squadra neroverde è segnata dalla sconfitta inter-na contro il Verona (1-2). La frazione di stagione con la squadra emiliana si chiude con 16 presenze in campionato e con la salvezza della squadra che, restando in Serie A, riscatta il suo cartellino.

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domenica 25 ottobre 2015 Stadio5.it10

Quando la ReSa non È pRopoRZionata agli inveStiMenti

Ecco cosa spendono le società di Serie A in ingaggi dei propri calciatori e gli stipendi netti che percepiscono i singoli giocatori

Frosinone (8,9 milioni di euro)Longo (300.000), Rosi (300.000), Dionisi (200.000), Pavlovic (200.000), Ciofani (200.000), Diakité (200.000), Chibsah (200.000), Verde (200.000), Leali (200.000), Paganini (150.000), Gucher (150.000), Santana (150.000), Sammarco (150.000), Crivello (100.000), De Col (100.000), Gori (100.000), Blanchard (100.000), Lupoli (100.000), Pigliacelli (100.000), Soddimo (80.000), M. Ciofani (80.000), Frara (80.000), Carlini (20.000), Bertoncini (20.000), Zap-pino (20.000), Fraiz (10.000), Crescenzi (10.000), Ranelli (10.000), De Lucia (10.000), Regolanti (10.000), Formato (10.000)

Saponara (700.000), Maccarone (300.000), Costa (300.000), Laurini (300.000), Skorupski (300.000), Camporese (250.000), Michelidze (200.000), Zambelli (200.000), Croce (200.000), Bassi (180.000), Puc-ciarelli (150.000), Mario Rui (150.000), Bianchetti (150.000), Barba (130.000), Signorelli (120.000), Zielinski (100.000), Krunic (100.000), Bittante (100.000), Maiello (100.000), Dermaku (90.000), Perticone (90.000), Ronaldo (70.000), Shekiladze (70.000), Rovini (60.000), Biggeri (25.000).

Empoli (13 milioni di euro)C ar pi (13,6 milioni di euro)Borriello (550.000), Gabriel Silva (400.000), Zaccardo (300.000), Spolli (300.000), Cofie (300.000), Marrone (300.000), Wallace (300.000), Brkic (300.000), Markovic (300.000), Matos (300.000), Martinho (200.000), Lazzari (200.000), Mbakogu (150.000), Pasciuti (100.000), Munari (100.000), Gabriel (100.000), Gavazzi (100.000), Wilczek (100.000), Bubnijic (100.000), Benussi (100.000), Letizia (70.000), Romagnoli (70.000), Gagliolo (60.000), Di Gaudio (60.000), Porcari (50.000), Bianco (50.000), Poli (50.000), D’Orazio (50.000), Pasini (40.000), Laner (40.000), Brunelli (40.000), Modolo (40.000), Lasagna (40.000), Dossena (30.000), Loi (30.000), Gatto (10.000), Maurantonio (10.000)

Paloschi (700.000), Pinzi (600.000), Meggiorini 550.000), Pepe (500.000), Gamberini (500.000), Bizzarri (500.000), Bellomo (500.000), Fetfatsidis (400.000), Cofie (400.000), Gobbi (400.000), Cesar (380.000), Dainelli (350.000), Pellissier (350.000), Radovanovic (330.000), M’Poku (300.000), Cacciatore (300.000), Castro (300.000), Hatemaj (300.000), Izco (300.000), Lazarevic (280.000), Sardo (280.000), Frey (250.000), Bouy (200.000), Bressan (200.000), Benti-voglio (200.000), Bellomo (200.000), Mangani (200.000), Christian-sen (200.000), Edimar (200.000), Kupisz (180.000), Pucino (150.000), Sestu (150.000), Mangani (100.000), Seculin (100.000).

C hi e v o (16,1 milioni di euro)Pazzini (1.000.000), Toni (1.000.000), Romulo (800.000), Janko-vic (550.000), Siligardi (450.000), Halfredsson (400.000), Greco (400.000), Wszolek (400.000), Gomez (380.000), Sorensen (320.000), Moras (320.000), Luna (300.000), Viviani (300.000), Sala (300.000), Albertazzi (300.000), Gu. Rodriguez (300.000), Winck (300.000), He-lander (300.000), D.A. Rafael (250.000), Souprayen (250.000), Mar-ques (250.000), Ionita (200.000), Agostini (180.000), Martic (170.000), Benussi (120.000), Valoti (100.000), Campanharo (100.000), Gollini (80.000).

Ve rona (20,2 milioni di euro)

Quagliarella (850.000), Belotti (800.000), Amauri (750.000), Maxi Lopez (600.000), Bovo (600.000), Moretti (600.000), Obi (500.000), Acquah (500.000), Baselli (500.000), Zappacosta (500.000), Molinaro (500.000), Gazzi (500.000), Glik (450.000), Acquah (400.000), Avelar (400.000), Vives (400.000), Bjarnason (350.000), Ichazo (350.000), Padelli (350.000), Martinez (350.000), Farnerud (350.000), Peres (350.000), Maksimovic (300.000), Perez (300.000), Benassi (250.000), Gaston Silva (250.000), Jansson (250.000), Masiello (250.000), Castel-lazzi (250.000).

Torino (24 milioni di euro)Denis (1.000.000), Pinilla (900.000), Paletta (900.000), Carmona (700.000), Cigarini (700.000), A. Gomez (600.000), Moralez (600.000), Stendardo (600.000), Cherubin (600.000), Migliaccio (500.000), Dramè (500.000), Benalouane (450.000), Estigarribia (400.000), Brivio (400.000), Kurtic (400.000), Raimondi (400.000), Del Gros-so (350.000) De Roon (300.000), D’Alessandro (300.000), Giorgi (300.000), Nica (300.000), Spinazzola (250.000), Canini  (250.000), Frezzolini (150.000), Scaloni (150.000), Sportiello (130.000), Radu-novic (100.000), Bassi (100.000), Grassi (70.000).

Atalanta (24,2 milioni di euro)

Sorrentino (900.000), Gilardino (700.000), Maresca (600.000), Del-la Rocca (600.000), Gonzalez (500.000), Rigoni (500.000), Bolzoni (450.000), Daprelà (400.000), Vitiello (400.000), Vazquez (400.000), Tonelli (400.000), Hilijemark (350.000), Morganella (350.000), Pi-sano (350.000), Jajalo (300.000), Milanovic (300.000), Andelkovic (300.000), El Kaoutari (300.000), Ngoyi (250.000), Lazaar (250.000), Quaison (250.000), Emerson (200.000), Cassini (200.000), Trajkovski (200.000), Chochev (200.000), Colombi (100.000), Velazquez (100.000), Benali (100.000), Bentivegna (50.000), Fulignati (30.000).

Palermo (24,6 milioni di euro)Di Natale (1.300.000), Danilo (700.000),  Guilherme (700.000) Do-mizzi (600.000), Pinzi (600.000), Kone (600.000), Pasquale (500.000), Thereau (400.000), Aguirre (400.000), Herteaux (400.000), Faraoni (300.000), Fernandes (300.000), Edenilson (300.000), Badu (300.000), Verre (300.000), Widmer (250.000), Karzenis (250.000), Evangelista (250.000), Belmonte (250.000), Jadson (200.000), Kadhim (200.000), Alhassan (150.000), A. Zapata (150.000), Geljo (150.000), Wague (100.000), Jaadi (100.000), Hallberg (100.000), Kadhim (100.000), Adnan (100.000) Lukanovic (100.000), Meret (40.000).

Udinese (25 milioni di euro)

Perin (1.100.000), Dzemaili (900.000), Burdisso (800.000), Pandev (700.000), Tino Costa (700.000), Diego Capel (700.000), Cissokho (700.000), Rincon (600.000), Munoz (500.000), De Maio (500.000), Ujkani (500.000), Marchese (500.000), Gakpé (500.000), Greco (500.000), Figueiras (500.000), Perotti (500.000), També (400.000), Si-mic (300.000), Lamanna (300.000), Ragusa (300.000), Izzo (300.000), Mussis (300.000), Sampirisi (300.000), Tatchidis (300.000), Fetfat-sidis (300.000), Lazovic (300.000), Cofie (300.000), Laxalt (300.000), Ntcham (300.000) Sampirisi (200.000), Improta (200.000), Krajnc (200.000).

G e n o a (25 milioni di euro)il più ricco...

Daniele De Rossi, centrocampista della Roma

euro 6.500.000a stagione

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Quando la ReSa non È pRopoRZionata agli inveStiMenti

Ecco cosa spendono le società di Serie A in ingaggi dei propri calciatori e gli stipendi netti che percepiscono i singoli giocatori

il più povero...

Berardi (1.100.000), Cannavaro (1.000.000), Peluso (800.000), Con-sigli (800.000), Floccari (700.000), Floro Flores (700.000), Ariau-do (700.000), N. Sansone (700.000), Vrsaljko (700.000), Chibsah (600.000), Biondini (600.000), Terranova (600.000), Pegolo (600.000), Defrel (500.000), Duncan (500.000), Acerbi (500.000), Ariau-do (500.000), Manganelli (450.000), Missiroli (450.000), Chibsah (400.000), Antei (300.000), Gazzola (250.000), Longhi (250.000), La-ribi (200.000), Politano (200.000), Pomini (200.000), Polito (200.000), Bianco (150.000), Gliozzi (20.000).

Sassuolo (27 milioni di euro)

Destro (1.600.000), Gastaldello (1.000.000), Perez (700.000), Mirante (700.000), Pazienza (600.000), Donsah (600.000), Mancosu (600.000), Mbaye (600.000), Mounier (500.000), Cacia (500.000), Brienza (400.000), Brighi (400.000), Garics (400.000), Acquafresca (400.000), Rossettini (400.000), Crisetig (400.000), Da Costa (400.000), Oikono-mu (300.000), Rizzo (300.000), Maietta (300.000), Diawara (300.000), Pulzetti (300.000), Krafth (300.000), Zuculini (300.000), Pulgar (200.000), Morleo (200.000), Riverola (150.000), Coppola (100.000), Diawara (100.000), Yaisien (100.000), Ceccarelli (100.000), Djokovic (100.000), Masina (50.000), Sarr (50.000)

Bologna (27,8 milioni di euro)

Fernando (1.000.000), Barreto (900.000), Eder (900.000), Silve-stre (800.000), Palombo (800.000), Cassano (700.000), Moisander (700.000), De Silvestri (700.000), Eder (700.000), Muriel (700.000), Rodriguez  (600.000), Krsticic (600.000), Soriano (500.000), Vivia-no (500.000), Zukanovic (500.000), Mesbah (400.000), Carbonero (400.000), Marchionni (400.000), Coda (400.000), Rocca (300.000), Cassani (300.000), Regini (300.000), Lazaros  (300.000), Correa (300.000), Bonazzoli (200.000), Brignoli (200.000), Pedro Pereira (200.000), De Vitis (100.000), Puggioni (100.000).

Sampdoria (28 milioni di euro)

Fiorentina (45,4 milioni di euro)G.Rossi (2.400.000), Mario Suarez (1.800.000), Babacar (1,5 mil), Borja Valero (1.400.000), Astori (1.400.000), Kalinic (1,3 mil), Blazciykowski (1.200.000), Ilicic (1.100.000), Rodriguez (1.000.000), Mati Fernandez (1.000.000), Pasqual (1.000.000), Basanta (1.000.000), Badelj (1.000.000), Vargas (800.000), Tomovic (650.000), Tatarusanu (600.000), Alonso (600.000), Roncaglia (600.000), Hegazy (450.000), Gilberto (400.000), Vecino (300.000), Capezzi (200.000), Sepe (200.000), Iakovenko (200.000), Bernardeschi (130.000)

Fiorentina (45,4milioni di euro)

Klose (2.000.000), Candreva (1.800.000), Matri (1.500.000), Bi-glia (1.400.000), Djordjevic (1.200.000), Radu (1.200.000), Mar-chetti (1.100.000), Parolo (1.100.000), Konko (1.000.000), Mau-ri (1.000.000), Lulic (1.000.000), De Vrij (900.000), A.Gonzalez (900.000), Basta (800.000), Gentiletti (800.000), Felipe Anderson (700.000), Hoedt (500.000), Morrison (500.000), Braafheid (500.000), Keita (500.000), Berisha (500.000), Kishna (400.000), Milinkovic Sa-vic (400.000), Gonzalez (400.000), Sarac (300.000), Onazi (300.000), Cataldi (200.000), Strakosha (100.000), Patric (100.000).

L a z i o (52,8 milioni di euro)

Higuain (5.500.000), Zuniga (3.200.000), Hamsik (3.000.000), Cal-lejon (2.600.000), Albiol (2.100.000), Reina (2.000.000), Chiriches (1.700.000), De Guzman (1.500.000), Strinic (1.500.000), Maggio (1.200.000), Gabbiadini (1.200.000), Rafael (1.200.000), Mertens (1.200.000), Insigne (1.100.000), Henrique (1.000.000), Valdifiori (1.000.000), Britos (900.000), Rosati (800.000), Koulibaly (800.000), Ghoulam (800.000), David Lopez (800.000), El Kaddaouri (600.000), Andujar (600.000), Jorginho (600.000), Hysaj (500.000), Gabriel (500.000), Radosevic (300.000), Luperto (300.000), Colombo (100.000).

Napoli (75,2 milioni di euro)Kodogbia (3.500.000), Icardi (3.200.000), Ivan Perišić (2.500.000) Pa-lacio (3.000.000), Jovetic (3.000.000), Guarin (2.800.000), Miranda (2.500.000), Felipe Melo (2.500.000), Ljajic (2.200.000), Ranocchia (2.200.000), Handanovic (2.000.000), Medel (1.600.000), Murillo (1.500.000), Santon (1.500.000), Juan Jesus (1.400.000), Nagato-mo (1.300.000), M’Vila (1.200.000), D’Ambrosio (1.100.000), Mon-toya (1.000.000), Andreolli (1.000.000), Brozovic (800.000), Carrizo (700.000), Khrin (400.000), Berni (200.000), Donkor (60.000), Manaj (20.000).

I n t e r (94,6 milioni di euro)

Bacca (3.500.000), Montolivo (3.500.000) De Jong (3.000.000), Luiz Adriano (3.000.000), Diego Lopez (2.500.000), Alex (2.500.000), Honda (2.500.000), Muntari (2.500.000), Menez (2.400.000), Cerci (2.200.000), Abate (1.800.000), Mexes (1.700.000), Zapata (1.600.000), Romagnoli (1.500.000), Bertolacci (1.500.000), Poli (1.500.000), Ar-mero (1.500.000), De Sciglio (1.500.000), Kucka (1.500.000), Jose Mauri (1.000.000), Antonelli (1.000.000), Bonaventura (1.000.000), Abbiati (1.000.000), Suso (1.000.000), Agazzi (700.000), Niang (500.000)

M i l a n (99 milioni di euro)De Rossi (6.500.000), Dzeko (4.500.000), Salah (3.500.000), Pja-nic (3.200.000), Strootman (2.800.000), Digne (2.700.000), Castan (2.600.000), Totti (2.500.000), Cole (2.300.000), Iturbe (2.300.000), Ljajic (1.900.000), Nainggolan (1.800.000), De Sanctis (1.500.000), Manolas (1.500.000), Yanga Mbiwa (1.300.000), Maicon (1.300.000), Torosidis (1.300.000), Keita (1.200.000), Gerson (1.200.000), Ibarbo (1.200.000), Szczesny (1.000.000), Iago Falque (1.000.000), Poonce (1.000.000), Ucan (1.000.000), Lobont (750.000), Florenzi (600.000), Paredes (500.000), Somma (100.000)

R o m a (113 milioni di euro)

Pogba (4.500.000), Khedira (4.000.000), Buffon (4.000.000), Mandzu-kic (3.500.000), Marchisio (3.500.000), Chiellini (3.500.000), Cua-drado (2.500.000), Evrà (2.500.000), Barzagli (2.500.000), Dyba-la (2.200.000), Hernanes  (2.000.000), Liechtsteiner (2.000.000), Bonucci (2.000.000), Caceres (1.800.000), Asamoah (1.600.000), Alex Sandro (1.500.000), Pereyra (1.300.000), Pepe (1.300.000), Morata (1.000.000), Isla (800.000), Coman (800.000), Padoin (800.000), Ru-gani (700.000), Zaza (700.000), Sturaro (600.000), Lemina (500.000), Rubinho (200.000), Vadalà (200.000), Cerri (100.000).

Juventus (124 milioni di euro)Roberto Mauriantonio, portiere del Carpi

euro 10.000a stagione

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domenica 25 ottobre 2015 Stadio5.it12

coMinciò con un poRoMpoMpeRoanche Quella volta con il lecce

A chi, come il sotto-scritto, ha seguito il Napoli di Diego Ar-mando Maradona,

non è certo sfuggito un momen-to particolare accaduto dome-nica 18 ottobre al San Paolo: al termine della gara i calciatori si sono trattenuti per oltre mezz’o-ra insieme con i tifosi, facen-do il giro del campo. Gli atleti correvano con le braccia alzate

applaudendo il pubblico. Sugli spalti festosi, in un tripudio di bandiere, il popolo azzurro, sa-lutando i suoi beniamini,  can-tava: “Un giorno all’improvviso, mi innamorai di te. Il cuore mi batteva, non chiedermi perché. Di tempo ne è passato, ma siamo ancora qua. E oggi come allora difendo la Città …  Alè ale aleeeè Alè ale aleeeè… Alè ale aleeeè Alè ale aleeeè” .Tutto ciò ha ri-cucito l’ultimo orlo che andava rattoppato, quello tra la torcida azzurra e la formazione parteno-pea, uno strappo che finalmente dopo la gara contro la Fiorentina si è ricomposto in maniera de-finitiva. Era molto triste vedere

Giampiero Gasperini, poi sarà ancora al San Paolo con l’Udi-nese ed infine affronterà nuova-mente la trasferta in terra scali-gera contro l’Hellas. Queste sono tutte partite contro formazioni non di vertice che, ritengo, rap-presentino la  prova del nove per capire chi siamo davvero,  dopo le vittorie contro Lazio, Juventus, Milan e Fiorentina, della banda di Higuain e Co. Vittorie queste , tre volte su quattro, ottenute tra le mura amiche; vittorie belle e importanti che non sono roba da poco,  ma è giusto ricordare  che sono state ottenute in casa, onde evitare entusiasmi, comprensibi-li, ma non certo da farci montare la testa in maniera eccessiva. In fondo l’unica vittoria fuori dal San Paolo, l’abbiamo ottenuta contro il Milan a San Siro, Mi-lan che  è davvero la brutta copia di una squadra di vertice. Non voglio certo sminuire le vitto-rie della mia squadra del cuore, ma sento parlare già di scudetto e per arrivare a tanto è necessa-rio percorrere ancora una lun-ga strada. Siamo solo all’ottava di campionato, troppo presto per emettere qualsiasi sentenza. Andiamoci cauti! Anche perché l’inizio di stagione ci ha visti per-dere punti preziosissimi, proprio contro le cosiddette squadre di seconda fascia. Abbiamo perso tantissimi punti, addirittura tre, contro il Sassuolo che ha comun-que gli stessi punti che abbiamo noi in classifica, per non parlare di quel triste 0 a 0 con il Carpi che ci ha visti giocare per oltre 90 minuti nell’area avversaria senza cavare un ragno dal buco. Auguriamoci che quest’ultima sia stata una partita a sé stante, altrimenti temo davvero che sarà l’ennesima occasione persa per noi. Ci sarà la svolta? Io spero finalmente di si.

lo stadio di Fuorigrotta vuoto. Ci auguriamo che dopo questa gara con i viola, l’embargo  del-la tifoseria sia risolutivamente  terminato.  E’, tra l’altro, di buon auspicio ricompattare quella si-nergia che è stata da sempre il dodicesimo uomo del Napoli. D’improvviso mi è parso di tor-nare indietro nel tempo quando, contro il Lecce, la partita iniziò con un coro assordante. Correva l’anno di grazia 1989 dell’era Ma-radona: dopo l’ultimo gol segna-to da Alemao partì un festoso e ritmato coro dalla curva B, che si propagò a tutto il San Paolo “Porompompòn! Porom-poron-pompero-però! Porom-poron-pompero-però! Poron-poron-pompò!”. Un ricordo lontano! Il ricordo di un simpatico coro esploso dalla Curva B durante

una trionfale partita del Napo-li dell’era Maradona, quando i partenopei surclassarono il Lec-ce con un perentorio 4 a 0 il 26 febbraio del 1989. La stagione 1988/89 fu coronata dal trionfo azzurro in Coppa Uefa nel dop-pio confronto con lo Stoccarda. Come allora, anche dopo questa grande partita contro la Fioren-tina, abbiamo potuto,  finalmen-te, riascoltare un coro che, sia pure con ritmi e parole diverse, eleva la sua voce alta e forte  sulle gradinate del San Paolo. Perso-nalmente devo sottolineare che la Fiorentina di Paulo Sousa mi ha favorevolmente colpito. Ave-vo un’idea diversa dei viola, pen-savo che si trovassero in quella posizione di classifica più per congetture e momenti fortunati non per proprio merito ma  per

demerito degli avversari. Devo ammettere che mi sbagliavo: i toscani sono davvero un’equipe di vertice. Complimenti sinceri per i risultati che in poco tem-po il tecnico portoghese è riu-scito ad ottenere. Comincia, dal prossimo match degli azzurri, il vero banco di prova, quello che vedrà i ragazzi di Maurizio Sarri affrontare un filotto contro quel-le  squadre, definite di seconda fascia, ma che in due anni nell’e-ra Benitez, hanno risucchiato la bellezza di cinquantasette punti  al Napoli, inficiando così le im-prese di vittorie importanti che i partenopei, anche con il tecnico iberico, avevano raggiunto. Il Napoli affronterà di seguito  il Chievo a Verona, poi  ospiterà il Palermo, successivamente salirà a Genova contro i rossoblù di

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13domenica 25 ottobre 2015 Stadio5.it

calcioestero

duello a MancheSteR peR il pRiMato tRa citY ed united

Campionato spezzati-no per la gioia degli scommettitori e delle televisioni. Si gioca a

360 gradi su tutti i campi, con i riflettori puntati sulla sfida di oggi del Franchi tra Fiorentina e Roma. La squadra di Paulo Souza deve riscattare il passo falso compiuto con il Napoli, mentre i giallorossi di Garcia, dopo il rocambolesco pareggio di Leverkusen in Champions, provano il sorpasso per riabili-tarsi dai pazzi sei minuti giocati in Germania. Una gara, quella di Firenze, che metterà a fuoco la condizione fisica e psichica delle due formazioni, capaci, comun-que, di sciorinare un buon gioco a favore dello spettacolo. Garcia ha respinto tutte le critiche in merito alla gara con il Bayer ed è convinto di uscire dallo stadio toscano con un risultato brillan-te. Nei piani alti della classifica, l’Inter ieri sera ha incrociato le

BRilla la fioRentina. RoMa, È in gioco il pRiMatoLa Viola cerca il riscatto dopo lo stop del San Paolo

armi con il Palermo, mentre oggi pomeriggio a San Siro il Milan furibondo per il pareggio con-quistato dal Torino in maniera rocambolesca proverà a battere il Sassuolo, per allontanare i fan-tasmi dell’esonero di Mihajlovic dalla guida dei rossoneri. Un

altro passo falso del Diavolo sarebbe, in effetti, fatale per il tecnico serbo che si trova tra le mani una classifica peggiore ri-spetto a quella della scorsa sta-gione di Pippo Inzaghi. Aprirà le danze, oggi a mezzogiorno, la sfida di Marassi fra la Sampdo-

ria dal dente avvelenato per la sconfitta di Frosinone e quel Ve-rona imbufalito per il pareggio del Bentegodi con l’Udinese. Ma

attenzione anche a Juventus Ata-lanta, dove i bergamaschi sento-no odore di colpaccio. La Lazio, infine, dopo lo stop col Sassuolo,

proverà ad alzare la testa, mentre a Verona, in serata, il Napoli con il Chievo cercherà di confermare il buon momento attraversato.

Il City in Premier League prova ad accelerare il pas-so, tentando di staccare i cugini dell’United in clas-

sifica. La squadra di Pellegrini è reduce da un successo eclatante con la neo promossa Bourne-mouth. Aguero e compagni ne

Bayer Monaco inarrestabile in Bundesligahanno fatti cinque di gol, in tut-ta risposta alla squadra di Van Gaal, che ha travolto a Liverpo-ol con un secco 0-3 l’Everton. E’ tornato al successo anche l’Arsenal, vittorioso a Wotforts, con una tripletta di Sterling, mentre il sempre più sorpren-

dente West Ham ha piegato da corsaro il tenace Crystal Pala-ce. In Germania, nono successo consecutivo del Bayern Monaco, a Brema con il Werder, con rete firmata da Muller, vittoria di mi-sura che ha fatto scattare, però, l’allarme rosso per la squadra

di Guardiola, battuta, in Cham-pions dall’Arsenal. Non molla il Borussia Dortmund, vincitore in trasferta con il Mains, mentre lo Schalke 04, buon terzo posto, supera l’Herta Berlino per 2-1. In Ligue1, non si ferma la marcia del PSG, che con due gol di Ibra

chiude la pratica in Corsica con il Bastia. Sorprende, ancora una volta, la coppia Angers-Caen, attualmente alle spalle dei pari-gini grazie alla serie di vittorie, ultima delle quali con Reims e Tolosa. Grande la marcia del Nizza, che va a segno con un al-tro straordinario poker sul Ren-nes, quinta forza del campionato. La squadra della Costa Azzurra, tra l’altro, dovrà recuperare la gara casalinga contro il Nantes, bloccata sul 2-2 dall’alluvione. In Spagna, il Barca per allenarsi per il match di Champions, vinto

poi con Bate Borizov, ne ha fatto cinque al Rayo Vallecano, quat-tro dei quali firmati da Neymar. Risposta del Real Madrid con il 3-0 inflitto al Levante, mentre il Celta Vigo, altro capolista della Liga, espugnava Villareal.

Neymar da Silva Santos Júnior

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domenica 25 ottobre 2015 Stadio5.it14

panini: eSce in edicola “calciatoRi adRenalYn Xl 2015-2016”

E’ uscito in edicola “Calciatori Adre-nalyn XL 2015-2016”, la raccolta

di card Panini dedicata ai grandi protagonisti della nuova stagione calcistica. La collezione è composta da 369 bellissime card (di cui ben 209 in materiali speciali: fluo, acetato, len-ticolari) su tutte le squadre della Serie A TIM. Oltre ad essere un collezionabi-le, nella migliore tradizio-ne Panini, questa raccolta è anche un appassionante gioco che si ispira alle par-tite di calcio e che consente a chiunque di cimentarsi con la propria formazione preferita. Le partite posso-

no essere disputate sia sul campo di gioco, contenuto nello Starter Pack od ab-binato alla Guida Ufficia-le, oppure online sul sito www.paniniadrenalyn.com. La nuova collezione è stata presentata oggi alla

stampa a Milano presso la sede della Lega Serie A, alla presenza di rappresentanti del mondo del calcio italia-no.La collezione “Calciatori Adrenalyn XL 2015-2016” dedica più di 13 card ad ogni squadra di Serie A TIM, alle quali si aggiun-

gono la card dedicata al Mister e quella con il logo del club. La raccolta si ca-ratterizza per un numero elevato di card speciali: tra queste, le novità assolu-

te dedicate alle 3 squadre promosse in Serie A TIM, le card dei due capocanno-nieri della passata stagione Luca Toni e Mauro Icardi, la card del portiere meno battuto della stagione 2014-2015 Gianluigi Buf-fon, oltre che quelle dedica-te alle nuove sezioni “Moto Perpetuo”, “Duo Meravi-glia” e “Giocatore Chiave”. Per poter rappresentare in

maniera più completa la stagione calcistica appena iniziata quest’anno, oltre allo Starter Pack è prevista anche la Guida Ufficiale, pubblicazione che verrà di-stribuita con 10 card “Last Change” con alcuni dei più

rilevanti colpi di mercato. Numerose anche le limited edition a tiratura limitata, tra cui le quelle raffiguran-ti i 3 principali trofei del calcio italiano e quelle de-

dicate ad alcuni giocatori di primo piano. Per gioca-re online e sfidare migliaia di altri tifosi in tutta Italia, è sufficiente registrarsi su www.paniniadrenalyn.it e sbloccare le card con il co-dice posizionato sul retro di ognuna di esse.“Siamo orgogliosi di parte-cipare al lancio della nuova collezione Calciatori Adre-

nalyn XL 2015-2016, un prodotto sempre più inno-vativo, una collezione che avvicina molti appassionati al nostro campionato”, ha affermato il direttore ge-nerale della Lega Serie A, Marco Brunelli. “Grazie a Panini, i campioni della Serie A TIM saranno pro-tagonisti anche durante la settimana, diventando og-

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369 caRd eScluSive nella nuova colleZione dedicata alla SeRie a tiM

getto ludico per i tifosi di tutte le età”.

“La collezione Calciatori Adrenalyn XL 2015-2016, giunta alla settima edi-zione, inaugura come di consueto la stagione dei collezionabili dedicati alla Serie A TIM”, ha dichiarato Antonio Allegra, direttore Mercato Italia di Panini. “Una raccolta che si ar-ricchisce di anno in anno come materiali speciali uti-

lizzati, soluzioni grafiche e in termini di giocabilità. Inoltre, la possibilità di di-sputare incontri online e sbloccare preziosi bonus per la propria squadra ren-

de le partite a Calciatori Adrenalyn XL vera-mente uniche ed emozionanti”.La collezione “Calciatori Adrenalyn XL 2015-2016” è già in vendita in tutte le edicole. Una bustina contenente 6 card è in vendita a 1,50 euro, mentre lo Starter Pack (con raccoglitore, campo da gioco, 4 bustine, regole del gioco, 1 card limited edition) è in vendita a 6,90 euro. Disponibile anche la Guida Ufficiale con gli aggiornamenti (comprendente guida maga-zine, campo da gioco, 10 card Last Change, 2 card limited edition di Juan Cuadrado e Adem Ljajic) al prezzo di 4,90 euro. Sul sito ufficiale www.paniniadrenalyn.com, gli ap-passionati potranno trovare suggerimenti, news, curiosità e tutte le informazioni neces-sarie per ottenere le card limited edition.

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ChampionsLeague

Severa Bisceglia

La Juventus ha il bic-chiere mezzo pieno. Non riesce in casa ad avere la meglio

sul Moenchengladbach che si presenta a Torino con una difesa inespugnabile, uno 0-0 che non fa male ai padroni di casa. I tedeschi fermano i ra-gazzi di Allegri con una difesa chirurgica che nega ai padro-ni casa ogni velleità di succes-so. Gli spettatori abbandona-no lo Juventus Stadium un po’ delusi e temono che l’altalena psicologica della squadra in campionato possa condizio-nare anche il cammino euro-

JuventuS a digiuno Ma pRiMa del giRone. RoMa Beffata e deludentepeo. Nessun timore, la Juven-tus resta prima del girone D a sette punti e regalano il primo punto ai tedeschi. Nel terzo turno di Champions League Allegri manda in campo a sorpresa Alex Sandro sulla fa-scia sinistra. A centrocampo

più avanzato. L’onere di se-gnare è affidato a Mandzukic e Morata. In una serata che ha riservato poche emozioni i tifosi bianconeri possono comunque festeggiare con il capitano un nuovo record: il Portierone Gigi Buffon

Morata in azione

il maggior numero di minuti giocati con la maglia bianco-nera. Sulla partita contro il Borussia resta poco da dire ad eccezione di poche emozioni sparse qua e là come la traver-sa colpita da Morata al 15’ o il tiro di Cuadrado al 22’ fini-to alto di pochissimo. Anche Pogba ci prova al 29’ mandato la palla fuori di pochissimo. Una nota positiva la merita sicuramente Barzagli che fa la sua partita muovendo palla e servendo a turno i suoi com-pagni sbagliando pochissimo. La nota negativa è riservata al solito Chiellini che non perde occasione per farsi ammo-nire. La Juventus ha creato diverse palle gol, più degli avversari, mancando però di precisione. La corsa verso gli ottavi di finale è solo rallenta-ta, non certo ferma, in caso di successo avrebbe già festeg-giato allo Stadium il passag-gio del turno. La Juve, come detto, resta prima del girone con 1 punto di vantaggio sul Manchester City che batte in

La delusione di Andrea Agnelli

rimonta il Siviglia per 2-1. Una gara, quest’ultima, pas-sata alla cronaca per i violenti scontri avvenuti prima della partita tra gruppi di tifosi. Il Siviglia incassa il secondo ko consecutivo e resta ferma a

3 punti seguita appunto dal Borussia Moenchengladbach fanalino di coda con 1 punto. La Juventus torna in campo nella gara di ritorno, il 3 no-vembre come il Siviglia e il City.

nulla di nuovo, Khedira, Mar-chisio e Pogba sono la scelta migliore e Cuadrado gioca

ha superato Alessandro Del Piero nella speciale classifica diventando lo juventino con

Tutto irrimediabil-mente compromes-so, o quasi, invece per una Roma spre-

cona e deludente nel finale. La pazza Roma in Germania riesce prima a recuperare un doppio svantaggio e nel fi-

nale, sempre per meriti suoi, riesce a farsi rimontare le due reti di vantaggio e tutto nei minuti finali… folle disfatta. La squadra di Garcia, come già detto, riesce a rimontare il 2-0 subito da Hernandez gra-zie alla doppietta di De Rossi,

li merita tutti i 6.500.000 di euro di ingaggio annuo, ed a portarsi in vantaggio con un sonoro 2-4 per le reti siglate da Pjanic e Iago Falque. I mi-nuti finali di questa partita re-stano tutti da spiegare. Quan-do i giochi ormai sembravano

di rigore grazie alla deviazio-ne col braccio di Torosidis in area di rigore. Si occupa Her-nandez della trasformazione. Per il raddoppio tedesco bi-sogna attendere solo 15’ sem-pre ad opera di Hernandez che spiazza Szczesny. Nulla è perduto, ci pensa capitan De Rossi ad ammutolire i ros-

soneri del Leverkusen con la sua prima doppietta europea (29’ e 37’). A sostegno del ca-pitano arriva prima Pjanic, con una perla su punizione, e chiude il neo entrato Falque. Tutto chiuso? No! Ci pensa ancora Kampl e poi Mehme-di ad umiliare i giallorossi fortunati a non subire il gol

della sconfitta fallito da Her-nandez. La disfatta tedesca lascia la squadra giallorossa ultima del girone E a 2 punti mentre il Bayer rafforza la se-conda posizione dietro al mi-tico Barcellona, a sette punti, vincente per 2-0 sul Bate Bo-risov grazie alla doppietta di Rakitic.

chiusi i giallorossi subisco-no il risveglio del Bayer Le-verkusen prima con il gol di Kampl e allo scadere quello di Mehmedi per il definitivo 4-4. La beffa di non riuscire a gestire il match sul 2-4 mette in evidenza i limiti di questa Roma che mette in campo comunque un buon calcio d’autore ma con non poche pecche difensive. Ingenui-tà difensive che una squadra come la Roma non può e non deve permettersi. Partita tutta in salita per la Lupa, 4 minuti e sotto già di un gol su calcio

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17domenica 25 ottobre 2015 Stadio5.it

E.League napoli in daniMaRca a daRe leZione di gioco

C’era a Herning   una pioggia fitta e una temperatura inver-nale, tempo da lupi

si dice, il maltempo ha   avvolto tutta la penisola dello Jutland, 300 chilometri a ovest di Cope-naghen, maltempo che non ha certo fermato i 350 coraggiosi tifosi al seguito del Napoli, che hanno assistito all’ennesimo spettacolo pirotecnico degli az-zurri di Sarri. Un viaggio lungo e faticoso anche per loro, dopo la mezza odissea toccata ieri alla squadra, giunta nel quartier ge-nerale di Herning soltanto in serata, mai però tanta sofferenza è stata ben ripagata.  L’inconve-niente ha un po’ infastidito Sar-ri. “Giochiamo ogni tre giorni e di tempo ne abbiamo già poco”. Ma il tecnico non ha intenzione di snobbare l’Europa League è già stamattina gli azzurri sono tornati in campo, nonostante il maltempo, per un leggero alle-

L’aspetto positivo è che, nonostante il 4-1, possiamo ancora migliorare

namento di rifinitura. La for-mazione come si immaginava ha presentato ben sette cambi se si confrontano le formazioni di stasera con quella di domeni-ca contro la Fiorentina; un turn over   inevitabile e abbastanza scontato, tenendo conto del fit-to calendario di impegni.   E’ rimasto a riposo per più di un tempo Gonzalo Higuain, che ha poi marcato il gol del 4 a 1, nella mezzora di gioco concessagli dal mister. L’argentino è stato accol-to come una star e ha rilasciato a un quotidiano danese una lunga intervista, facendo il punto sul-la sua avventura in Italia. “Oggi sono felice, il Real Madrid è stato un grande capitolo della mia car-riera e sono orgoglioso di aver vinto molto in Spagna. Ma nella Liga è tutto amplificato, c’è tanta pressione e l’attenzione è enor-me. Non rimpiango nulla, non guardo più al passato. Anche il Napoli è una squadra ambiziosa

e faccio parte di un bel gruppo: unito e con ottime prospettive. Vogliamo fare strada in tutte le competizioni in cui siamo impe-gnati. Il nostro club non ha vinto nulla per diversi anni, ora credo però che sia realistico pensare di alzare di nuovo qualche trofeo. Pure in Europa, come accaduto nel 1989 con il trionfo azzurro in Coppa Uefa. Noi ricordiamo

sempre quel periodo, magico per i nostri tifosi, e faremo di tutto perché posso ripetersi: vogliamo scrivere un altro capitolo di sto-ria: il nostro”.  Higuain ha negato di sentirsi sotto pressione, a Na-poli. “Macché, ci sto bene. Vivo in una città speciale, che prova un grande amore ed entusiasmo per i calciatori argentini”. Nessun problema nemmeno per il con-

fronto a distanza con Maradona. “Diego non sarà mai dimenti-cato, per le grandi cose che ha fatto con il club azzurro. Posso essere solo orgoglioso per l’im-portanza raggiunta da un mio connazionale in un posto tanto lontano dal Sudamerica”. Per fortuna non abbiamo sottovalu-tato la gara: abbiamo battuto un avversario ostico, che ha vinto come noi le prime due partite di Europa League. Dobbiamo qua-lificarci presto per poi dedicarci al campionato. I gol sono stati degli autentici cammei, quello di Josè Callejon è da cineteca, i due di Manolo Gabbiadini di buon auspicio per noi e per lui e per il futuro del Napoli, l’ulti-mo quello del Pipita bello perché i gol di Higuain sono sempre bellissimi.  Paradossalmente da qualche partita a questa parte da molto più fastidio subire un gol che farne quattro, ma dobbiamo dire che almeno in Europa ab-

biamo fatto la bellezza di undici gol e averne subito solo uno fuo-ri casa proprio contro i danesi del Midtjylland, stasera al cam-po del MCH Arena. La partita finisce 1-4: il Napoli nelle ultime 8 partite, ha fatto 7 vittorie e 1 pari. 24 gol fatti, 3, meglio di così non so che dire. La qualificazio-ne a meno tre gare dal girone è già fatta e soprattutto fuori casa, tutti risultati davvero strepitosi. Per la cronaca la squadra ha ini-ziato con questo 11 : Reina; Mag-gio; Chiriches; Koulibaly; Ghou-lam; David Lopez; Valdifiori; Allan; Callejon; Gabbiadini, El Kaddouri; nel corso del secon-do tempo sono entrati, Hamisik per Allan, Higuian per Callejon e Strinic per Goulham, in prati-ca in due partite hanno giocato la bellezza 19 calciatori in due partite, tutti in ottime condizio-ni psicofisiche, un grande bravo a Maurizio Sarri.

Grande partita della Lazio che rimasta in dieci uomini dopo solo

sei minuti è riuscita a fare sua la partita battendo il Rosen-borg per 3-1 con un Matri magistrale. Non è stata faci-le la partita dei biancocelesti che hanno sofferto per tutta la gara ma capaci di conser-vare freddezza e cinismo so-prattutto nelle occasioni da gol che gli hanno detto bene in 3 occasioni. Con la vittoria dell’Olimpico la Lazio si porta in testa al girone G. Pioli è ri-uscito a caricare i suoi a dove-re, non era semplice dopo la sconfitta in campionato subi-ta dal Sassuolo, ma l’obiettivo è centrato. Il risultato pote-

iMpReSa della laZio. fioRentina Ko in caSa

Marjlja Bisceglia

E.League

va essere tennistico o quasi, a favole degli aquilotti. Sin dalle prime battute Mauri e compagni hanno dimostrato di volere i 3 punti a qualun-que costo. La traversa di Ho-edt e il palo colpito da Matri gli hanno negato di esultare sin dai primissimi minuti di gioco. Poi la brutta entrata di Mauricio, costata l’espulsione, che ha steso Skjelvik inten-to all’uno contro uno con-tro Berisha, dopo appena sei minuti, hanno fatto temere il peggio, ma Pioli non ci sta e ristabilisce subito gli equili-bri. Fuori Onazi per far po-sto a Gentiletti, ristabilendo la difesa a quattro rende evi-dente l’handicap dell’uomo in meno là davanti. La serata è

quella buona e anche un po’ fortunata, la Lazio in attacco detta comunque legge. Matri non sbaglia la seconda op-portunità e di destro insacca la palla dell’1-0, servito mil-limetricamente da Candreva. Il Rosenborg ci prova un paio di volte ad acciuffare il pareg-gio, prima con il palo colpito da Berisha e poi toccherà a Soderlund valutare la tenu-ta del legno biancoceleste. A mettere al sicuro il risultato ci pensa Felipe Anderson, servi-to da Matri, al 53’ a trafiggere Hansen giocando d’anticipo sul difensore avversario. Sem-bra tutto più tranquillo ma al 69’ Soderlund riporta la Lazio con i piedi per terra e riapre la partita. Tutto sotto controllo.

Al 79’ Candreva mette dentro la palla del 3-1 su respinta del portiere su rigore. Il proseguo in Europa è sereno per Pioli che abbraccia i suoi sette pun-ti e può rituffarsi a piè pari nel nostro campionato.

La gara casalinga contro il Lech non ha detto bene alla Fiorentina, tutto

sbagliato, tutto da rifare. La squadra rimaneggiata da Sousa non ha prodotto gli effetti sperati: Rossi, Fernan-dez, Suarez, Babacar, Ronca-glia e Rebic evidentemente non hanno funzionato. An-che Sepe, portiere titolare in Coppa, ha deluso. Contraria-mente alla gara vinta dalla La-

zio, la Viola sembrava avere il vento a favore. Babacar non riesce a concludere in rete un ottimo passaggio di Fernan-dez finito in mischia in piena area di rigore né la seconda occasione arrivata dal cross di Pasqual dalla sinistra al 17’. La sconfitta viola è nell’aria, La squadra polacca si fa sempre più pericolosa in contropie-de e centra il bersaglio al 64’ con Kownacki. I viola non si demoralizzano e provano a riequilibrare la partita prima con Rossi e poi con Bernar-deschi, ma Gajos cancella ogni speranza viola all’81’ mettendo dentro la palla del-lo 0-2. Rossi e compagni non ci stanno e provano l’allungo

che dice bene proprio a Rossi che realizza in pieno recupe-ro il gol bandiera. Si fa duro il cammino della Fiorentina alla seconda sconfitta casa-linga europea. Sono molto poche le possibilità di passare il il turno, ultima del girone e superata anche dal Belenen-sen che ha battuto a sorpresa il capolista Basilea fuori casa.

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19domenica 25 ottobre 2015 Stadio5.it

buco NERO

Luigi Sada

intifada 3 in iSRaele. aSSad a MoSca da putinContinuano gli accoltellamenti dei palestinesi ai civili ebrei

finestra sul mondo e dintorni

Giovanni Labanca

Sanità… e Se funZionaSSe davveRo?

A Gerusalemme non vogliono muri, ma proseguendo lo stil-licidio di aggressioni

alla popolazione israeliana, c’è da chiedersi quanto tempo an-cora durerà questa storia con la quale Netanyahu sembra deciso a mettere fine a colpi di mitra-gliatrice. I palestinesi attaccano, i soldati rispondono uccidendo

Attualità

senza pensarci due volte i terro-risti. Risultato: una carneficina continua. Intanto, in settima-na la pazienza degli israeliani sembra essere finita ed è stato costruito un nuovo muro di ce-mento, di una decina di metri a Gerusalemme, tra il quartiere palestinese di Jabal Mukaber ed il vicino rione ebraico di Armon Ha Natziv, per cercare di limitare il più possibile i danni causati dal lancio di sassi e bottiglie. Tra l’al-tro, si è fatta avanti anche l’ISIS, che con un video di nove minu-ti, incita alla decapitazione degli ebrei. Ma Israele non è la Siria o l’Iraq e se i tagliagole proveran-no ad attaccarlo saranno sicura-mente spazzati via dall’esercito di

Tel Aviv, imbattibile soprattutto quando viene aggredito vigliac-camente, come sta succedendo in questi ultimi tempi. Intanto, mentre il presidente siriano As-sad è a Mosca per discutere con Putin le strategie per rimettere in piede l’esercito regolare, i Mig russi continuano a martellare l’I-SIS, con discreti risultati. Final-mente gli USA hanno riaperto il dialogo con la Russia in merito ai corridoi aerei da utilizzare nei sistematici bombardamenti sul califfato. Era ora perché il man-cato dialogo fra le due potenze mondiali avrebbe potuto creare le premesse di una nuova guerra fredda, cosa che sia Obama che Putin sicuramente non vogliono.

Nei giorni scorsi il Canada si è inspiegabilmente defilato, riti-rando i suoi caccia, già inviati in Siria pronti ad entrare in azione, indipendentemente da Putin ed Assad, un gesto non sicuramente apprezzato dall’opinione pub-blica mondiale. Lo scenario, nel frattempo, resta aperto a qual-siasi soluzione. Assad qualche settimana fa aveva affermato di essere disponibile a dimetter-si, se la crisi siriana sarà risolta dalle grandi potenze, Russia più che USA, che devono sistema-re i ribelli che quattro anni fa hanno creato questo caos, con il risultato di formare le masse di profughi che stanno invadendo l’Europa.

C’è stato un periodo in cui si sparava a zero sulla sul no-

stro sistema sanitario, come se fosse un divertente gioco di tiro al bersaglio, tipo tre palle cento lire. Colpo più, colpo meno, ci si azzeccava sempre, perché qual-che esempio, anche spiacevole, di “cattiva” sanità ogni tanto si verificava. Apriti cielo: telegior-nali di tutte le risme, rubriche specializzate e scandalistiche, professoroni improvvisati eccoli sempre pronti ad additare tutta la sanità italiana come pessima, ammalata essa stessa, insomma da condannare. Poveri medici, poveri infermieri, poveri ospe-dali, tutti incapaci, tutti pronti a far fuori qualcuno in corsia. Il medico, insomma, quasi per sport o per puro sadismo, deci-deva che, quel giorno, si dovesse trasformare in un killer spietato. Sapete come vanno le cose da noi: gli errori si commettono

pure, o mio Dio, ma ce ne pas-sa a dover condannare prodi-toriamente tutti gli operatori sanitari, per una morte sospetta che poi, a ben esaminare il caso, risultava, magari, “naturale” o rientrante nella casistica della medicina. Finora, a differenza di altre ben note categorie, quelle togate in primis, quella dei me-dici ha sempre pagato, anche con carcere e risarcimenti milionari, ove il dolo fosse stato accertato scientificamente. E transit pure,

come vuole il popolo. Ci siamo chiesti, al tempo stesso, quanti migliaia di altri belli esempi di “sana” Sanità si registrano ogni giorno, nelle migliaia di ospeda-li italiani? Abbiamo mai letto, a titoloni cubitali, dei moltissimi interventi miracolosi che ven-gono compiuti nelle migliaia di sale operatorie? No e poi anco-ra no. Quello che va bene non si può dire, non si deve dire, se no che libertà di stampa sarebbe in Italia, dove secondo noi e non

solo, invece, ce n’è anche se non è mai troppa. Lo spunto di questo articolo me lo ha fornito un mio caro collega, che da ben 17 anni è in cura presso il famoso ospeda-le milanese San Raffaele. Sì, pro-prio quello tanto chiacchierato per la nefasta ed allegra gestione amministrativa, ma mai elogia-to abbastanza per le sue enormi qualità, che ne fanno uno dei mi-gliori di Europa e dove, da tutta Europa vi giungono per farsi cu-rare. E quando diciamo Europa,

intendiamo anche e soprattutto, il nostro Meridione, dove, si sa fin dall’alba dell’umanità, che la Sanità la fanno funzionare poco e male, anche se, per fortuna, ci sono anche nel SUD, ottimi pre-sidi di assoluta eccellenza. Tanti di questi, purtroppo, sono co-stretti a subire le angherie della politica, quella malata fatta di clientelismo e di affarismo. Suc-cede, statene certi, anche altro-ve. Dicevamo del San Raffaele. E’ stato concepito e candeggiato nel lontano 1950, nientemeno che dal Cardinale di Milano Al-fredo Schuster che ipotizzava un nosocomio “cristiano” per i più bisognosi. Sorse su di un’area donata da un privato e costrui-to con le generose donazioni di benefattori lombardi, fino alla sua entrata a pieno regime ed affidato a Don Verzè. Sotto la sua gerenza, il San Raffaele è di-ventato un polo universitario di ricerca scientifica, con facoltà di Medicina, chirurgia, psicologia e sede dell’Università Vita e Salu-te. Annovera tra i suoi operatori i migliori specialisti in tutti i set-tori, buona parte dei quali prove-nienti proprio da quel vituperato Meridione, come, un esempio per tutti, il famoso cardiochirur-go Carlo Pappone, il luminare del cuore che finanche gli ame-ricani ci invidiano. Dovremmo

chiederci il perché Pappone non eserciti a Napoli? Preferiamo di no, pur conoscendone la storia. Ecco i medici, dunque, quelli che hanno sotto “protezione” il nostro collega: il dottor Bolo-gnesi, Del Conte e la dottoressa Slim del reparto di Tomoterapia. Onore al merito, anche se per loro si tratta di un semplice pre-cipuo dovere giornaliero, speso in egual misura tra tutti i pa-zienti, siano essi ricchissimi che poverissimi. Altra eccellenza del San Raffaele, abbastanza famo-sa per aggiungere altri aggettivi, è la logistica. Essa prevede, tra l’altro, appartamenti per i fami-liari dei degenti a prezzi bassis-simi, collegamenti diretti con il vicino aeroporto di Linate e la metropolitana milanese, tanto per segnalarne i più importanti. Fermiamoci qui e tralasciamo volutamente le recenti vicen-de gestionali, per cui ora il San Raffaele dal punto di vista am-ministrativo è sotto una nuova gestione, per evitare polemiche e fraintendimenti. Ricordiamo solo che il nostro caro collega, come tanti altri, da ben 17 anni è tenuto in vita ed in buona salute dai medici che, in definitiva, rap-presentano la Sanità, quella buo-na, quella ottima, quella di cui la stampa non “deve” occuparsi mai. Chissà perché!Ospedale San Raffele -Milano-

Non si ferma l’«intifada dei coltelli» in Israele

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domenica 25 ottobre 2015 Stadio5.it20

Suoni e sapori del Mediterraneo

non solo calcio

Nei giardini di Babi-lonia ci dovevano essere degli splendi-di alberi di limoni,

portati, sembra, dalla lontana India, dai contrafforti dell’Hi-malaya, dove crescevano spon-tanei. Infatti in recenti scavi in Pakistan è stato trovato, nella zona di Mohenjo Daro, uno splendido orecchino ad inequi-vocabile forma di limone. Teo-frasto di Iresia, greco e botanico del VI-III secolo a.C. lo chiamò pomo della Media ed uno dei primi nomi botanici del limone è stato Citrus medica = prove-niente dalla Media. Gli Ebrei lo citano nel Levitico dove viene chiamato albero della purezza o albero della vita per il suo essere sempre splendidamente verde e furono i primi che ne iniziaro-no la coltivazione sistematica. Nella mitologia greca venne assimilato ai frutti dorati delle Esperidi. Poi ci fu la conquista romana dell’Oriente ed insieme

la StoRia del liMone

Limoni Sfusato di Amalfi

alla cultura e mitologia greca, i romani portarono a casa i do-rati frutti dei limoni. Secondo le leggende greco-romane, i frutti degli agrumi rappresentavano la dote di Era (Giunone), sposa di Zeus (Giove), che, geloso del loro splendore, li custodì in un meraviglioso giardino, situato ai confini del mondo, ad occi-dente, dove il sole muore ogni giorno e dove vivevano le ninfe Esperidi. Le Esperidi, le tre so-relle, Aegle per il cedro, Aretusa per il limone, Hesperetusa per l’arancio erano le ninfe che cu-stodivano i “ pomi d’oro” e che Ercole, in una delle sue fatiche, rubò dal giardino e portò agli uomini. I romani lo tenevano in grande considerazione sia per la bellezza (e lo coltivavano nei loro splendidi giardini), sia per le innumerevoli proprietà. Nella “Casa del Frutteto”, nella Pompei archeologica, sono raffigurate delle inequivocabili piante di li-moni. Con la caduta dell’impero

romano il limone fu praticamen-te dimenticato e toccò agli Arabi riportare gli agrumi nelle terre da loro conquistate, principal-mente la Sicilia e l’Andalusia: la loro conoscenza derivava dagli antenati ebrei e prima ancora dai persiani. Nacque così una scienza degli agrumi e la loro coltivazione, l’irrigazione, le po-tature, gli innesti e le numerose varietà che ne scaturirono. Con

l’avvento delle Repubbliche ma-rinare, Amalfi principalmente portò i frutti degli agrumi, in-sieme agli altri prodotti tipici del Mediterraneo, fino nelle più lontane zone toccate dai com-merci. Infatti circa nell’XI secolo i Crociati introdussero in Italia meridionale (costiera Amalfi-tana e Sicilia) la coltivazione e l’innesto di una varietà di piccoli limoni ed il loro uso in ricette

di limone, l’insalata di fette di li-moni ed aranci condita con olio e sale, la cedrata, ecc. La scuola Salernitana poi, dette indicazio-ni terapeutiche e mediche sui limoni, rimedi che spaziavano dalla cura per le dissenterie a

che ancora oggi sono cibo quo-tidiano degli abitanti del luo-go: il sorbetto

quella dello scorbuto. Nel Rina-scimento la scorza, le foglie ed i fiori dei limoni e degli aranci fornirono la base per distillare profumi ed essenze. Gli spagnoli ed i missionari lo introdussero nelle Americhe: veniva portato a bordo delle navi per prevenire lo scorbuto. La scoperta data al XV secolo. Lo scorbuto, una malattia gravissima, causata dalla carenza di vitamina C, era caratterizzata dalla comparsa di emorragie in tutto il corpo, sempre più gravi, dalla caduta repentina dei denti, da forti dolori ai muscoli e, nella sua forma più grave portava alla morte, specialmente i naviganti che si cibavano per lunghi perio-di esclusivamente di farine, gal-lette, carni salate e conservate. Nel XVII-XVIII secolo l’esporta-zione verso i paesi del Nord era vivissima e un buon guadagno per i produttori italiani. Oggi, nei luoghi a clima temperato, il limone viene coltivato in tutto il mondo con le sue numerosissi-me varietà, dal Femminello si-ciliano allo Sfusato amalfitano, che trovano in queste splendide zone italiane il loro habitat idea-le e naturale.Limone Femminello siciliano

E se i nostri teatri fossero squadre e la stagione teatrale fosse il cam-pionato calcistico, allora gli attori sarebbero calciatori e ci sarebbe

più affluenza nei teatri e forse più cultura veicolerebbe nelle famiglie di un italiano medio. E la fiction serale in tv, la pro-grammata serie di eventi delle casalinghe disperate o dei vari Commissari di poli-zia potrebbero essere delle partite teatrali tra un’opera di Edoardo e Shakespeare o Cechov o ancora Pirandello, Goldoni… Dal momento che in campo si gioca soli-tamente in undici, ognuno con il proprio ruolo, sarebbero decisamente opere piene di personaggi e molto più lavoro per tut-ti. Allora i quattro reparti, che come sap-piamo sono porta, centrocampo, difesa, attacco li potremmo collocare rispettiva-mente come pièce teatrale, autore, regista e attori. Ma qual è il vero nesso tra calcio e teatro?  Il nesso è che anche per “l’arte” del pallone si parla di “calcio spettacolo”: cioè a dire, anche il calcio è spettacolo.  Questo significa che anche il calcio ade-risce alle “regole” dello spettacolo. In uno spettacolo teatrale, la spettacolarità non

SU IL SIPARIO

Teatro

Bianca Elton Ara

And if our teams were theatres and the theatre season was the football league, then the actors would be footballers and there

would be more attendance in theatres and perhaps more culture in the average Italian family. And the evening drama on TV, the programmed series of events of the despe-rate housewives or the various Police In-spectors could be matches between thea-trical works by Edoardo and Shakespeare or Chekhov or even Pirandello, Goldoni ... Since football is an eleven-player game, each with their own role, they would de-finitely be works full of characters crea-ting a lot more work for everyone. Then the four football areas, which we all know to be goal, midfield, defense and attack could be equally matched with the play, the Author, the Director and the actors. But what is the real link between football and theatre? The connection is that even for “the art” of the ball it is called a “foot-ball show”: that is to say, football is also entertainment. This means that even fo-otball adheres to the “rules” of the show.

THE CURTAIN OPENS

In a theatre, the performance requires no competition: everything is programmed, edited and directed to meet the outcome of the public. Why not imagine that foot-ball can be organized in a similar way, pro-viding a preplanned show. Of course, the problem - as that of any performing art - is, if anything, to act well: Iago must pull straight on his way, and the same goes for Othello, just as Messi must play at his best and Buffon parry every possible ball; but also subordinate to the overall structure, the “canovaccio”, which is the same as that required of Iago and Othello to do what they are to do according to the Author and the Director. The public would attend the show of the “season”, the technical le-vel would be absolutely exceptional, given the athletic qualities of the protagonist “football-actors”. And we would have a nice “show” to enjoy where the “support” would be high-class and the ball would be dribbled from behind the theatre curtain to the goal on the football field and the real protagonist could not but be the au-dience that chooses what to see.

richiede nessuna gara, nessuna compe-tizione: tutto è programmato, montato e diretto per incontrare l’esito del pubblico.  Perché non immaginare che anche il cal-cio possa organizzarsi in modo analogo, fornendo uno spettacolo preorganizzato. Naturalmente, il problema –come quello di ogni arte dello spettacolo– è semmai quello di recitare bene, ciascuno la propria parte, in campo e fuori: come Jago deve ti-rar dritto per la propria strada, e Otello per la sua, così Messi deve giocare al suo me-glio e Buffon parare tutto il possibile; ma anch’essi subordinati al disegno generale, il Canovaccio, che è lo stesso che richiede a Jago e a Otello di fare quello che fanno secondo l’autore e il regista. Il pubblico as-sisterebbe allo spettacolo del “campionato”,  il cui livello tecnico rimarrebbe assoluta-mente eccezionale, date le qualità tecniche e atletiche dei protagonisti “calci-attori”. E avremmo un bello “spettacolo” in più dove il “tifo” sarebbe di classe e ci sarebbe un driblare la palla attraverso il sipario teatra-le e la porta del campo di calcio ed il vero protagonista non potrebbe che essere lo spettatore che sceglie cosa vedere.

LO SPETTACOLO DEI CALCIATTORI THE FOOTBALLACTORS’ SHOW

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21domenica 25 ottobre 2015 Stadio5.it

Musica

Ricc

ardo

Sad

a

gennaRo coSMo paRlatolive al Blue note

A undici anni dalla pubblicazione del primo lavoro discografico “Che cosa c’è di strano?”

Gennaro Co-

smo Par-

lato nel-

le vesti di

menestrello del meglio del

peggio e del peggio del

meglio della musica anni

Ottanta. Sarà domenica

25 al Blue Note di Milano.

Accompagnato da un trio

Novecento.

Da Sarà perché ti amo dei

Ricchi e Poveri (proprio da

questa canzone trae ragio-

ne il titolo dello spettacolo)

a Donatella della Retto-

re in versione sirtaki (già

eseguita con all’autrice in

occasione di un bellissimo

spettacolo a Bologna nel

omaggio alla sempre com-

pianta Stefania Rotolo con

Cocktail d’amore. Preziosi

anche gli arrangiamenti

per sole voci preparati da

Christian Schmitz per il

trio lirico, con tre brani dal

risultato sorprendente: Vi-

deo killed the radio stars

dei Buggles, Ti sento dei

ghi con cui ha collaborato:

tra questi Caparezza ne La

mia parte intollerante, En-

rico Ruggeri in Agguato a

Marrakech e La terra e la

luna e Angela Luce Lacre-

me napulitane. Nel 2005,

grazie a una strabiliante

rivisitazione del classico

Maruzzella, gli viene asse-

Gennaro Cosmo Parlato con Marco Calabrese, Nicola Olivieri, Marco Trespioli – cori Pierluigi Petris – chitarra Christian Schmitz – pianoforte / fisarmonica Domenica, 25 ottobre 2015 – h. 21:00 Blue Note Milano Via Borsieri, 37 – Milano / Tel. 02 69016888 Costo biglietti €20 / prezzo door €25

l’artista tosco-partenopeo torna a esibirsi dal vivo

di compassati coristi lirici

(Nicola Olivieri, Marco Ca-

labrese, Marco Trespioli),

da Pierluigi Petris alla chi-

tarra e Christian Schmitz

al pianoforte – i due hanno

curato dalle prime battute

la direzione musicale e gli

arrangiamenti del proget-

to–, Gennaro riproporrà la

sua personalissima lettura

dei più grandi successi del-

la decade più edonistica del

2008); da Non succederà

più di Claudia Mori, a Fo-

toromanza di Gianna Nan-

nini, a Comprami di Viola

Valentino, sino alla bellis-

sima e straziante rilettura

di Ninna Nanna di Lore-

dana Bertè. Non mancano

alcuni nuovi inserimen-

ti in repertorio, con una

versione inaspettatamente

elegante e liquida di Bacia-

mi di Marcella Bella e un

Matia Bazar e Out here on

my own, che nel 1981 rese

una star mondiale la picco-

la Nikka Costa. Autore di

canzoni portate al succes-

so da cantanti come Mina

(Fragile, in Bula Bula del

2005) e Giusy Ferreri (Re-

spiro, in Il mio universo

del 2011), Gennaro è inter-

prete ironico e raffinato.

Nel corso della sua carrie-

ra sono stati molti i colle-

gnato all’Arena Flegrea di

Napoli il prestigioso Pre-

mio Carosone e nel 2010 è

tra gli interpreti, insieme a

Beppe Barra, James Senese,

Pietra Montecorvino, Raiz,

del film di John Turturro

Passione, documentario

dedicato dal regista ameri-

cano di origine italiana alla

nuova canzone napoletana,

partecipando in seguito

alla tournée organizzata

dopo l’uscita della pellico-

la.

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domenica 25 ottobre 2015 Stadio5.it22

The organizers of Amsterdam Dance Event (ADE) have

declared this year’s event a huge success. The world’s biggest club festival and business platform for electronic music attracted a record number of 365,000 vi-sitors and 5,500 professionals from the music world to make the 20th edition of the five-day event the biggest one yet.

As usual, thousands of dance

The Amsterdam Dance Event rounded off a record

breaking 20th anniversary edition on Sunday. The 5-day electronic music showcase fe-stival and industry conference featured more than 2,200 ar-tists, alongside art and pho-

tography exhibitions, film and documentary screenings and tech/gear masterclasses. Over 365,000 festival visitors and 5,500 industry professionals flocked to Amsterdam to cele-brate 20 years of global elec-tronic music culture. For hi-res photos or more info please get in touch.

Claredi

aMSteRdaM dance event celeBRateS SucceSSful 20th anniveRSaRY editionGlobal electronic music culture highlighted in record-breaking edition

music fans and music industry professionals flocked to Am-sterdam to experience global electronic music culture in all its aspects. The ADE Conference noted another sold out edition, the music culture program ADE Playground showcased electro-nic music in art, film, gear instal-lations and ADE Festival kept 180,000 people dancing at the same time on the busiest night (Saturday).

485 speakers, 2289 artistsAmong the many speakers at ADE Conference and ADE Playground were Dave Smith (Grammy-winning Synth desi-gner, US), Greg Consiglio (Pre-sident & CEO, Beatport, US), Hardwell (NL), Jeff Mills (US), Juan Atkins (US), KiNK (BG), Kölsch (DK), B.Traits (CA), Kyle Hopkins (head of music supervision, Microsoft, US), Machinedrum (US), Matt Black (Ninjatune, GB), Rob Stone (The FADER/Cornerstone, US), Robert Hood (US), Roger Linn (LinnStruments, US), Sean Wil-der (Immersive, GB), Skrillex (US), The Black Madonna (US) and many others. At ADE Festi-val emerging talents, current su-perstar acts and electronic music

pioneers were among the 2,289 performing artists from all over the world who showcased the la-test musical trends.

Official facts & figuresArtists: 2289Speakers: 510Events: 1001Festival & Playground visitors: 365.000Conference visitors: 5.500Journalists & media: 500

Leading the wayRichard Zijlma, director of ADE, sees the Amsterdam dan-ce platform leading the interna-tional scene for the next twenty years. “Over the last twenty years we have widened the scope of ADE step-by-step and we want

to keep developing. This year, for example, we had the first ADE Beats, a hip-hop program, and ADE Sound Lab about the technological evolution of sound. We will always look for ways to keep things fresh and ways to move forward and add to the festival.”

This year BEATPORT, global pulse of electronic music and culture, provided fans of elec-tronic music worldwide unpre-cedented access to the music, performances, and events taking place at the Amsterdam Dance Event (ADE) as the official li-vestream partner via Beatport Live, Beatport’s new livestrea-ming platform. Take a look back at some of the best bits at ade.

beatport.comAbout the ADEOver the last 20 years ADE has become the leading platform for the international dance scene. It is the place ‘par excellence’ to identify the latest business prac-tices and the freshest musical trends, ranging from emerging talents through to the most re-cent work of electronic music’s pioneers and superstars.For more information about ADE: http://www.a-d-e.nl

The Amsterdam Dance Event took place this year from the 14th to the 18th of October and is organised by the Stichting Amsterdam Dance Event, an ini-tiative of Buma. Official Partners of ADE: KPN and Samsung

The Beatport boat

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23domenica 25 ottobre 2015 Stadio5.it

Christian De Sica da vero galantuomo, ha sorpreso

con delle rose, la showgirl Mi-chelle Hunziker, nel camerino a Cologno Monzese. La presenta-trice e compagna di bancone a “Striscia la Notizia”, non ha po-tuto fare meno di farsi fotografa-re con le rose donate dall’attore, pubblicando la foto sui social e commentando: “ Un vero gen-tleman, Christian De Sica… anche oggi mi hai sorpresa con queste rose. Vi aspettiamo a “striscialanotizia”. Nello scat-to Michelle appare raggiante e bella più del solito, con indosso un abito nero, smentendo i nu-merosi gossip che la vedevano già in attesa di un quarto figlio,

mostrandosi magra più che mai. Non mancano infatti i commen-ti dei fan, “Su un giornale c’era una notizia che parlava di un tuo pancino sospetto, non so cosa si sono fumati! Sei magra come un chiodo”. Goa madre di Aurora, 18 anni, Sole, due anni e Celeste, nata lo scorso marzo, la Hunziker si dedicherà ora alla presentazione del tg satirico di Antonio Ricci, ultimi giorni in cui conduce con De Sica, prima del ritorno di Ezio Greggio. La presentatrice non vorrà perdersi il live di X Factor daily, dove la sua Aurora debutterà in tv. Dopo averla vista esprimerà un parere. Buona fortuna!

Alena Seredova regala ai suoi fan un bellissimo sel-

fie con gli occhiali ringraziandoli tutti. La particolarità che distin-gue gli scatti sui social è sicu-ramente il viso acqua e sapone della modella e showgirl Ceca, che in viaggio, saluta e ringra-zia i suoi fan, ormai arrivati a 700.000 commentando: “Siamo 700.000 su #facebook Grazie per il vostro costante sostegno –vi voglio bene tutti– Thank you for the continuous support”. Alena è bellissima, anche senza truc-co, ormai la sua quotidianità la vive insieme al suo compagno Alessandro Nasi, ai suoi due fi-gli, avuti dal matrimonio con Gigi Buffon, e con le sue amiche, sempre elegante e perfetta, anche dopo la rottura on il portiere ju-ventino, che sembra non averla scomposta, la modella infatti è andata avanti. Al primo posto la famiglia per la Seredova, che recentemente è andata coi suoi

figli a Expo dichiarando: “I miei ragazzi hanno riscoperto tante cose che io a casa ho insegnato loro, come per esempio, rispar-miare energia spegnendo la luce e

non sprecare l’acqua. Qui a Expo hanno imparato giocando. È tutto molto bello, all’inizio stentavo a credere fosse possibile realizzare un evento di tale portata. E invece

oggi posso affermare si tratta di un grande successo”. Le facciamo i complimenti, scegliendo la vita quotidiana e non mondana è si-curamente più serena.

Da oggi a Milano, il mito di Mike Buongiorno sarà

ricordato grazie alla via a lui de-dicata, la strada è stata inaugura-ta in presenza di Daniela Zucco-li, vedova del presentatore e dei suoi tre figli, Nicolò, Michele e Leonardo. La via si trova in zona Porta Nuova, quartiere moderno dei grattacieli. “Dedicare una via in questo quartiere, che rappre-senta l’innovazione milanese, è un segno di stima e affetto” ha affermato il sindaco della città Pisapia alla cerimonia di intito-lazione davanti alla moglie, ai figli e ai nipotini. “Questa zona

lo rappresenta. Lui, nato a New York, era proiettato alle cose nuove” dice la moglie, emozio-nata. Fabio Fazio, Ludovico Pe-regrini e numerosi alti volti del-la televisione nonché amici del presentatore erano all’inaugura-zione, lo stesso Fazio riporterà in televisione il “Rischiatutto”, sen-za però tentare di imitarlo “Ha inaugurato i programmi della tv italiana, quando sei il numero uno, è una cosa esclusiva, pro-prio come nel calcio quando un campione smette di giocare, vie-ne ritirata la maglia”.

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EditoreEdizioni SBMVia Domodossola, 21 MilanoTel/fax 02.36563906Sito internetwww.stadio5.it

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Registrazione del Tribunale di Milano: n° 446 del 3 agosto 2011