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www.stadio5.it [email protected] COPIA OMAGGIO Sport & Spettacolo domenica 17 gennaio 2016 anno 6 numero 3 Milan Fiorentina SEMPRE ULTIMA SPIAGGIA?!

N 3 2016 milan fiorentinaweb

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www.stadio5.it [email protected] COPIA OMAGGIOSport & Spettacolodomenica 17 gennaio 2016 anno 6 numero 3

Milan Fiorentinasempre ultima spiaggia?!

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domenica 17 gennaio 2016 www.stadio5.it2

MILAN Arbitro: Davide Massa di Imperia

M i l a n Fiorentina

Allenatore A

llena

tore

FIORENTINA

DonnarummaAbate , Zapata, Romagnoli, Antonelli;

Honda, Kucka, Montolivo, Bonaventura;Bacca, Niang

TatarusanuRoncaglia, Tomovic, Astori;

Bernardeschi, Vecino, Borja Valero, Alonso;Mati Fernandez;

Ilicic, Kalinic

(4-4-2) (3-4-1-2)

Ci risiamo: l’inter è tornata pazza

Sandro Mazzola

STADIO MEAZZA ORE 20.45

SinisaMihajlovic

PauloSousa

Dov’eravamo rimasti? Non importa, quel che è certo è che l’Inter ha perso cap-pa e spada con il Sassuolo dando via libera al Napo-li e facendosi raggiungere dalla Juventus. Tutto in un giorno. E non è finita. E’ la terza sconfitta al “Meazza” e la seconda nelle ultime tre giornate. Uno tsunami che ha fatto tornare con i piedi per terra i nerazzurri che, ora, sono obbligati a inseguire i partenopei, ma soprattutto a tenere d’oc-chio la Juventus, reduce da nove vittorie consecutive. I fari adesso sono puntati sul Milan che nelle ultime settimane ha inanellato una serie di risultati con-traddittori, ma il pareggio all’Olimpico con la Roma (che ha causato l’esonero di Garcia) e la qualificazio-ne alle semifinali di Coppa Italia ha gettato nuova lin-fa adrenalinica all’undici di Mihajlovic. La strada alla finale è praticamente spianata, poiché i rossoneri in semifinale troveranno la vincente di Spezia-Alessan-dria: una squadra di Serie B e una di Lega Pro. La fi-nale per la coccarda trico-lore sarebbe un traguardo prestigioso in un’annata che appare ancora lontana dal giudicarla sufficiente. Una coppa sarebbe la panacea di molti bene, sebbene la Champions appare molto lontana. Il Milan, intan-to, nella prima giornata di ritorno incontra la Fio-rentina, uscita malconcia sia dalla Coppa Italia, sia dall’ultima di campiona-to, dove è stata sconfitta in casa dalla Lazio. Anche per la squadra di Paulo Sousa non è un bellissimo momento, perché aveva la possibilità davanti al suo pubblico di conquista-re, anch’essa, la testa della classifica, ma qualcosa è andato storto, in partico-lar modo in difesa. Andrà nella tana del Diavolo a dettare legge, ma non sarà molto facile. Mihajlovic, confermato ufficialmente sulla panchina da Galliani prima del match con il Car-pi, ha capito che il campio-nato è ancora lungo e che iniziare il girone di ritorno con una vittoria inizierebbe un’altra vita. E’ partito Luiz Adriano, ma ritorna Balo-telli e Boateng sembra sulla strada del pieno recupero. Chissà se il nuovo anno parlerà anche rossonero.

Il Napoli è campione di in-verno. Complimenti ad Igauin e compagni, però noi interisti gli abbiamo

regalato il titolo spianandogli la strada con le due sconfitte casa-linghe, contro Lazio e Sassuolo. Sono sei punti pesantissimi che valgono il doppio e che han-no permesso alla Juventus di agganciarci e oggi superarci in classifica. Alla fine di novembre avevamo più di dieci punti di vantaggio e ce li siamo fatti sof-fiare. Adesso diventa tutto più complicato, perchè al di là del pareggio di ieri con l’Atalanta, il gruppo di testa è ormai formato da quattro squadre, con la im-possibilità di rientro pure della Roma, che dovrebbe risorgere

dopo il licenziamento di Gar-cia, con Spalletti alla guida. Oggi con il Verona all’Olimpico, non dovrebbero fallire i tre punti, ameno che un terremoto legato a qualche colpo magico di Toni e Pazzini. Delneri conosce bene l’ambiente giallorosso, aven-do guidato la squadra romana qualche anno fa e Spalletti dovrà tenere le antenne ben alzate per evitare ogni contrattempo sui programmi stilati al momento del suo accordo contrattuale con la Società. Partita difficile anche quella di questa sera a San Siro tra Milan e Fiorentina. Si tratta

anzitempo dalla competizione dallo stesso Carpi, è reduce dal-la sconfitta interna con la Lazio. Una Lazio in ripresa che dovrà vedersela con il Bologna, battu-to in casa la settimana scorsa dal Genoa, che a sua a sua volta do-vrà vedersela a Marassi con il Pa-lermo, dove, tanto per cambiare, Zamparini ha mandato a casa un altro allenatore, licenziando Bal-lardini. Sinceramente non riesco a capire cosa passi nel cervello del presidente rosanero, dal mo-mento che il Palermo arrivava da un buon successo in trasferta con il Verona. Partita da seguire è sicuramente quella del Bente-godi, dove la squadra di Maran proverà a fermare il lanciatissi-mo Empoli, mentre a Modena, il Carpi, dove i suoi tifosi hanno reclamato il ritorno al Cabassi, affronterà la Sampdoria dal den-te avvelenato per la sconfitta con la Juventus.

di due squadre alla ricerca del bandolo della matassa. I cugini arrivano dal pareggio all’Olim-

pico con la Roma e con la vit-toria sul Carpi, in Coppa Italia, mentre la Viola, già eliminata

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3domenica 17 gennaio 2016 www.stadio5.it

SI SALVI CHI PUÒla partita

il merCato riDeo piange?!

Severa Bisceglia

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LA C

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A

38

22 15

39 27

24 8

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44

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2631

20

25

10 8

30

14

99

Archiviata la pratica Coppa Italia, sfida vinta per 2-1 contro il Carpi, bisogna ri-

tuffarsi nel campionato e que-sta sera a San Siro ne vedremo delle belle. Milan-Fiorentina, due squadre partite quasi con gli stessi obiettivi ma con un at-teggiamento in campo decisa-mente diverso. La differenza va al di là della posizione in clas-sifica delle due compagini. Più calcolatrice e cinica la squadra viola e più confusionaria quella rossonera, ma entrambe, oggi, ugualmente in crisi di identità. Il Milan arriva a questa sfida con una vittoria in Coppa Ita-lia contro il Carpi e la finale già praticamente in tasca dal

momento che incontrerà in se-mifinale una squadra di Serie B o una della serie cadetta: la vin-cente tra Spezia e Alessandria, ed un pareggio all’Olimpico contro la Roma, risultato che è costata la panchina a Garcia. La Fiorenti-na, uscita anzitempo dalla Cop-pa Italia ad opera del Carpi, arri-va a San Siro ancora sanguinante per la sconfitta casalinga subita dalla Lazio. I Gigliati vivono un momento di smarrimento e po-trebbero puntare tutto su San Siro per rimettersi in pista. Sini-sa Mihajlovic è pronto a confer-mare la formazione che ha bat-tuto il Carpi nella sfida di Coppa Italia. Donnarumma in porta, dunque, Alex a fare coppia con

Romagnoli, Antonelli dovrebbe prendere il posto di Mattia De Sciglio e Kucka quello di Berto-lacci. In attacco confermata la coppia Bacca-Niang ed è attesis-simo il rientro di Mario Balotel-li che partirà dalla panchina. Si dava per certo anche il rientro di Menez, ma bisognerà attendere ancora un mese o forse più. Po-chi cambiamenti anche in casa viola. Fuori Badelj e lo squalifi-cato Gonzalo. A centrocampo è dato per certo il rientro di Borja Valero, più arretrato sulla linea mediana, verso destra, invece, giocherà la coppia Roncaglia-Tomovic. Il reparto avanzato ve-drà Mati Fernandez a foraggiare la coppia d’attacco Kalinic-Ilic.

Il Milan questa sera è chiamato a sfidare la serie negativa negli scontri diretti con la Fiorentina che l’ha visto soccombere, negli ultimi nove incontri, ben cinque volte, le ultime due consecutive. Il Diavolo ne ha vinta una sola ed raccolto un solo punto nelle ultime quattro sfide casalinghe. Di contro la Fiorentina vanta la sconfitta più sonora degli ultimi 20 anni proprio sul terreno del Meazza, un 6-0 nel dicembre del 2004 che non può non aver la-sciato il segno, anche se il Milan non è certo quello di allora. Dei viola è Josip Ilicic la vera spina nel fianco del Milan, protago-nista degli ultimi sette gol viola (un assist e 4 marcature) e autore di due reti nelle ultime tre sfide contro i rossoneri. In campo gli schieramenti di oggi dovrebbero essere 4-4-2 quello proposto da Sinisa Mihajlovic e 3-4-1-2 la ri-sposta di Paulo Sousa.

Anche questo mercato invernale si conclu-derà con gli acquisti

dell’ultima ora. Non tutte le squadre della Serie A possono fare la voce grossa, l’Inter per acquistare deve prima di tutto vendere, la perdita di 74 milio-ni di euro nel bilancio del 2014 grida ancora vendetta. Soprat-

tutto in casa nerazzurra l’assenza di competizioni in Coppa si sen-te e pesantemente. Se vuole inve-stire bene e accontentare Rober-to Mancini può solo vendere. Le aspettative e le speranze dei tifosi interisti puntano su Andrea Ra-nocchia e Freddy Guarin, ma l’Inter ne beneficia solo se li cede a titolo definitivo, un prestito con futuro riscatto non cambie-

rebbe la realtà economica se non quella degli ingaggi degli stessi protagonisti. il Milan ha mone-tizzato al massimo la cessione di Luiz Adriano raddoppiando praticamente l’investimento, 14 milioni di euro utili soprattutto a sanare le esposizioni verso gli allenatori. Con questo colpo il club rossonero può sistemare an-che la pratica Mihajlovic e pen-

sare finalmente di investire in un tecnico da Milan, senza nulla to-gliere al serbo, allenatore bravo ma non da Milan. La situazione economica rossonera, seppur decisamente migliore di quella dei cugini, non è comunque ro-sea. L’ultimo bilancio economico ha fatto segnare un meno 3 mi-lioni, noccioline paragonate alla mole di danaro che gira in una

società di primo livello come il Milan, ma il 40% in meno dei ri-cavi pesa e preoccupa molto. An-che in questo caso vale lo stesso ricorso fatto per i nerrazzurri: Se partono a titolo definitivo El Shaarawy, Diego Lopez, De Jong, Cerci e Mexes il Milan ha rispar-miato una fortuna in ingaggi e monetizzato quanto basta per fare un mercato all’altezza delle esigenze. Ad oggi il Milan può muoversi poco anche in vista di un possibile fallimento stagiona-le se non dovesse qualificarsi per le competizioni europee. Sicu-ramente diversa la situazione in casa Napoli che può permetter-si anche qualche follia da 25/30 milioni. Nonostante il passivo di

13 milioni di euro che chiude il bilancio economico 2014-2015 può contare su una previsione di chiusura in attivo di quello 2015-2016 grazie anche ad ammorta-menti calcolati e intelligenti. La Juventus può dettare legge con un utile di circa due milioni di euro ed un fatturato da quasi 350 milioni. La fabbrica Juventus gira e bene, ma le intenzionii e gli investimenti economici sono molto oculati. La Zebra non pensa di investire oltre i 30 mi-lioni ipotizzati ed in effetti la Ju-ventus non ha bisogno di grandi innesti, la squadra gira bene così, il recupero in campionato è sotto gli occhi di tutti, e squadra che vince non si cambia.

Éder Citadin MartinsGonzalo Higuain Josip Ilicic Carlos BaccaPaulo DybalaNikola Kalinic

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domenica 17 gennaio 2016 www.stadio5.it4

Sinisa Mihajlovic

DavideAstori

Riccardo Montolivo

Riccardo Montolivo parte dall’Atalanta ma è a Firenze

che sboccia. Con i viola, arrivato in comproprietà nel 2005 per 3,5 milito di euro, gioca da titolare già nella prima stagione (7 su 20 giocate) e segna anche la sua pri-ma rete con i gigliati. Tutto fila liscio e la Fiorentina, l’anno suc-cessivo, riscatt anche l’altra metà del cartellino per due milioni di euro. Resterà a Firenze fino al 2012 con 219 presenze e 17 reti. Il 17 maggio 2012 arriva la gran-de occasione per Montolivo, il Milan lo prende a parametro zero e firma con il giocatore un contratto quadriennale che sca-de il 30 giugno di quest’anno. L’esordio in rossonero è contro la Sampdoria il 26 agosto a San Siro, gara vinta dai rossoneri per 1-0. Il 30 ottobre successivo ar-riva anche la prima rete col Dia-volo nella gara contro il Palermo giocata al Barbera e finita 2-2. Con il Milan, ad oggi, ha tota-lizzato 87 presenze e realizzato 7 reti.

Il difensore centrale Davide Astori inizia la sua carriera calcistica nel Mi-

lan, prima nel Ponte San Pietro, squadra satellite del Milan, e successivamente viene integrato nella primavera rosso-nera fino alla stagione 2005-2006. Farà ritorno ancora al Milan nella stagione 2007-2008 per poi partire definitiva-mente prima alla volta del Cagliari e poi alla Roma. Il 4 agosto 2015 viene uffi-cializzato il suo passaggio alla Fiorenti-na con prestito oneroso per un milione di euro con obbligo di riscatto fissato a 4 + 1 di bonus. Ai viola è legato con un contratto quadriennale ed esordi-sce il 23 agosto proprio contro il suo ex Milan, entrato al 59’ in sostituzione di Roncaglia. La gara finirà 2-0 per i viola. Ad oggi Astori ha giocato 9 gare senza ancora segnare.

L’attuale tecnico rossonero Sinisa Mihajlovic, prima di arrivare alla corte di Berlusconi, ha fatto

esperienze da allenatore in squadre di buona caratura come Bologna e Catania, ma la prima occasione di allenare squadre che possono giocarsela anche in Eu-ropa l’ha avuta a Firenze. Il 30 giugno 2010 la Fioren-tina annuncia il suo ingaggio in sostituzione di Cesa-re Prndelli. Il tecnico serbo firma un contratto che lo legherà al club viola per due anni, con opzione per il terzo, per poco più di 700.000. La prima stagione sul-la panchina viola la chiuderà al 9° posto in classifica e con ben 15 pareggi all’attivo. Il 7 novembre successi-vo sarà esonerato dopo la sconfitta esterna subita dal Chievo. Dopo la parentesi di ct della nazionale serba torna in Italia per allenare la Sampdoria e fa un buon lavoro. Il 1° giugno 2015 pubblicherà sul sito della squadra la lettera in cui dichiara l’addio al club do-riamo per arrivare al Milan il 15 giorni dopo. Con il club rossonero, subentrato all’esonerato Filippo Inza-ghi, firma un contratto biennale e l’esordio è in Cop-pa Italia contro il Perugia, a San Siro il Milan vincerà per 2-0. Oggi la sua panchina traballa anche al Milan e sono in pochi a scommettere che riprenderà il suo posto nella prossima stagione. Anzi, sono in molti a scommettere che non finirà neppure questa in corsa.

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5domenica 17 gennaio 2016 www.stadio5.it

I Cugini

Severa Bisceglia

imBarazzante

L’Inter si affida all’autorete per perdere e pareggiare le partite

Altro che titolo d’inver-no! Domenica scorsa, a San Siro contro il Sassuolo, l’Inter ha

lasciato sul terreno di gioco il ti-tolo d’inverno ed ha raccolto, in cambio, un a pessima figura. La sconfitta interna contro i nero-verdi ha del clamoroso, ma vitto-ria meritatissima degli uomini di Di Francesco che in pieno recu-pero, grazie al rigore trasformato da Berardi, si sono presi la loro personale vendetta nei confronti di una squadra che per ben due volte è riuscita a rifilarle 7 reti. A guardare questo Sassuolo c’è da chiedersi come abbia fatto la squadra nerazzurra a realizzare risultati tennistici. Da assolvere

il solito Handanovic che ci ha provato in tutti i modi, riuscen-doci anche, a salvare la porta interista, ma contro quel rigore messo a segno centralmente ha potuto fare poco. Come fa una squadra come l’Inter, con gran-di ambizioni di tornare ai vec-

chi fasti, a giocare sempre e solo in difesa affidando il risultato a quelle pochissime occasioni in contropiede? Che fatica per mi-ster Mancini alzare il baricentro per aumentare le occasioni da gol. E che fatica per la difesa ne-razzurra, anche il centrocampo

non è da meno visti i risultati di Felipe Melo, difendere Handa-novic senza commettere fallo da rigore. Quindici giorni fa l’Inter è stata graziata ad Empoli, ma al Meazza sarebbe stato vergo-gnoso non darlo quel rigore. Oggi l’Inter torna a giocare nel mucchio delle tante che dovran-no faticare le proverbiali sette camice per restare in scia della Juventus che non accenna mini-mamente a ridurre la sana rab-bia del riscatto e del Napoli che merita tutti gli applausi del caso. Squadra, quest’ultima, concreta con un gran bel gioco e con una facilità di andare in rete che de-stabilizza gli avversari. Se c’è una squadra che merita di vincere il tricolore è proprio il Napoli di Sarri. Torniamo ai giorni nostri, lecchiamoci le ferite e parliamo dell’incontro di ieri a Bergamo contro l’Atalanta arrivata anch’es-sa a questa sfida con una delu-dente sconfitta contro un Genoa che fino a domenica scorsa aveva inanellato 5 sconfitte consecuti-ve. Ieri contro l’Inter ha fatto bottino pieno, nonostante il pa-reggio, mentre i nerazzurri han-no deluso ancora una volta rien-trando a Milano con un misero punto in più. Imbarazzante!

Brutta Inter su tutti i fronti quella vista ieri a Bergamo, imbaraz-zanti e goffi in tutti i

reparti ad eccezione del solito Handanovic che con le sue pro-dezze evita alla sua squadra una sconfitta meritata. Due autoreti, Murillo per l’Inter e Toloi per i padroni casa, fissano il risulta-to sulla’1-1 e restano i momenti più eccitanti della gara. Mancini prova a scuotere i suoi inseren-do Jovetic, dietro le due punte Icardi e Ljajic, e Guarin dal pri-mo minuto per convincere il suo tecnico che merita la maglia da titolare. Tutto sbagliato tra un sbadiglio e l’altro i nerazzurri

consentono alla squadra di Edy Reja di interrompere la striscia negativa di quattro sconfitte con-secutive. Già dai primi minuti, ormai un classico, si intuisce la pochezza nerazzurra. La difesa, considerata la più impermeabile di questa stagione, va in bam-bola e già al 5’ minuto rischia di subire la prima rete (punizione battuta dalla Dea e Medel rega-la una palla gol a Dramè che di sinistro si fa respingere da Han-danovic, pronto Kurtic che, per la fortuna nerazzurra, di testa spedisce fuori). Difesa interista incomprensibilmente statuaria. Un Freddy Guarin più che mai deludente, viene da chiedersi se

i cinesi e lo Zenit (interessati al giocare in questo alciomercato) le guardano le gare del colombia-no. Il festival dell’assurdo va in scena al 17’: D’Ambrosio e Gua-rin mettono giù il tappeto rosso a Dramè che indisturbato crossa per Papu in fuorigioco, ma Mu-rillo, che nel mentre gioca un altra partita e giustamente non sa del fuorigioco, si toglie la sod-disfazione di segnare un gol ad Handanovic. Pazzesco ed inutile qualsiasi commento. Ci penserà Toloi a rimettere in equilibrio la bilancia segnando, a sua volta, nella propria rete. Il solito prota-gonista della squadra nerazzurra resta Handonovic che si supera

prima su Toloi, alza sulla traver-sa il colpo di testa, poi su Telles, autore di un involontario assist, su cross di Gomez, per Cigarini che si vede sfilare il gol dalla de-viazione del portiere nerazzurro. Squadra senza quadratura quella di Mancini, sbilanciata e confu-sa tra il 4-2-4 e il 4-3-3. Non è giornata per Murillo, Miranda e D’Ambrosio che evitano il gol della sconfitta anche al 39’ solo grazie all’imprecisione di Mona-chello che manda fuori una palla d’oro ricevuta dal solito Gomez. Negli ultimi cinque minuti c’è spazio anche per il nuovo arri-vato in casa atalantina, Diamanti prende il posto di Gomez. Inter ancora tutta da costruire e da ca-pire.

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domenica 17 gennaio 2016 www.stadio5.it6

Jeremy Menez

Continuano i problemi per Je-remy Menez legati alla schiena.

Non è bastato un periodo di riposo e recupero di due mesi dopo l’ultimo intervento. L’incontro in Coppa Ita-lia disputato dai rossoneri contro il Perugia ha risvegliato i vecchi do-lori costringendo ancora una volta il francese al riposo forzato. La spe-ranza di Sinisa Mihajlovic è di ri-averlo a Milanello almeno fra una decina di giorni. L’attaccante, an-cora a Montecarlo, sta terminando il periodo di riabilitazione. Presto per ipotizzare quando Menez potrà scendere in campo ad allenarsi con i compagni e il suo rietro non si pre-vede prima di fine gennaio o primi di febbraio.

Diego Lopez

Diego Lopez dovrebbe essere prossimo al rientro. La sua tendinopatia rotulea ha

dato al giovanissimo collega Gianluigi Don-narumma l’occasione di mettere in mostra le proprie capacità. Il portierone dovrà riconqui-starsi la maglia titolare.

Rodrigo Ely ha rimedia-to una frattura al quinto

metatarso del piede sinistro. Difficile fissare ora la data del suo ritorno in campo

Rodrigo Ely

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7domenica 17 gennaio 2016 www.stadio5.it

Giovanni Labanca

Vita di CLUB milan CluB Dolomiti Carano

E’ stata, come era del resto nelle previsioni, una grande bella serata quella organizzata dai

soci del Milan Club Dolomiti Carano, che ha visto maggior-mente impegnato il bravissimo ed instancabile presidente Loris Paluselli, con l’aiuto di molti soci del Club, tutto per festeggiare la nuova sede ed i primi 35 anni di storia. Il presidente Paluselli, con la sua proverbiale cortesia e signorilità, ha accolto  tutti i soci presso la nuova sede oltre ad altri comunissimi ospiti, che hanno affollato l’ampio locale. Paluselli, dopo il saluto di rito, ha sottolineato gli sforzi com-

piuti per avere una nuova degna sede, che rendesse onore alla gloriosa storia del Milan Club e rivolto un caloroso augurio anche alla squadra, che sebbe-ne abbia superato il facile turno di Coppa Italia, deve ritrovare il passo giusto per disputare un campionato fatto di soddisfazio-ni, come tutti i tifosi si aspettano giustamente. A Loris è stata con-segnata, a nome di tutti gli iscrit-ti, per mano dei rappresentanti, l’instancabile Vincenzo Trovesi e il Consigliere Roberto Buon-

giorno, il piatto per i 35 anni del club ed un ricordo è giunto an-che dal Coordinatore Regionale Nico Mercuri da parte di tutti i club del Trentino Alto Adige. Poi tutti insieme, dopo un  un ricco buffet, la castagnata, e i brindi-si, si è assistito alla partita del Milan con la Sampdoria con un tifo  degno di San Siro. Ha fatto da splendida ed ammiratissima cornice la Coppa dei Campioni, giunta appositamente da Milano tra le mani sicure della segretaria Nuccia Malvestiti.

Nel 2012, subito dopo un grande raduno del Milan Club della Po-

lonia (ne avevamo dato a suo tempo ampio risalto sul nostro sito) due super tifosi rossoneri iscritti al MILAN CLUB POLO-NIA,  Lukasz e Joanna, si sono sposati e sono stati anche nostri ospiti a San Siro, in occasione

milan CluB polonia

che potrà contare su un tifoso in più. Tanta allegria dunque, ma anche moltissima gioia per la strana coincidenza che il rosso-nerino Szymon sia nato proprio il 16 dicembre, nello stesso gior-

no del compleanno del Milan, salvo l’anno. Più  rossonero  di così non si può! Benvenuto pic-colo Szymon, da parte della grande famiglia rossonera ed anche delle nostra di Stadio5.

di un incontro di campionato. Come ogni famiglia giovane, la loro aspirazione era quella legit-tima di avere dei figli ed ecco che nel 2015, è arrivato Szymon, per la gioia dei genitori e del Milan,

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domenica 17 gennaio 2016 www.stadio5.it8

Ospiti

Giovanni Labanca

Vita di CLUBGiovanni Labanca

A Capri, si può dire che sia sempre primavera e che la magnifica isola non

conosca soste per feste e manife-stazioni culturali ed anche gode-recce da bella vita. Noi ci aggiun-giamo anche belli eventi anche sportivi, che sono sempre un gran richiamo per gli isolani e i turisti che la frequentano anche d’inverno. Il locale Milan Club Isola di Capri riserva sempre qualcosa di interessante e lo pre-para con il preciso scopo di coin-volgervi tutti i giovani sportivi e tifosi di varie squadre, in valida rappresentanza della totale po-

Milan Club Capripolazione. Si tratta del Chal-lenge Capri Club, imperniato su un Torneo di Calcio a cinque, giunto alla sua ottava edizione e disputato tra le squadre dei Mi-lan Club, Inter Club, Juventus Club e Napoli Club, i cui gioca-tori sono stati suddivisi in varie categorie comprese tra i sette e i quarant’anni, con lo scopo di garantire la massima partecipa-zione possibile. Il Torneo è stato vinto dalla Juventus Club, che ha battuto, tra il comprensibile malcontento generale, proprio il Milan Club dei padroni di casa che, comunque, si sono riscat-

tati, aggiudicandosi la Coppa di Categoria Juniores, 13-16 anni, battendo proprio gli emuli della Juventus. La manifestazione se è ben riuscita, lo si deve in modo

particolare al vicepresidente Claudio, ben coadiuvato da Luca ed Ernesto, cui sono andati i vivi plausi e ringraziamenti di tutti i partecipanti

In occasione di Milan-Bologna, sono stati ospitati in tribuna d’onore i Milan Club Podenzano, Asola e Castelgoffredo.Ospiti in tribuna

Nel settecento, ai tem-pi dei poeti e del-le belle duchesse, quando la rima non

tornava, quando i sonetti non-rispondevano alle corde dell’a-nima e le stesse parole uscivano distorte dalla penna d’oca, si soleva scendere a Firenze, per “sciacquare” i panni in Arno. Fi-renze, allora, era la città dove il “Sì suona”, nel senso che poeti e prosatori in crisi, organizzava-no una bella gita a Santa Croce, dove al cospetto dei vecchi pen-satori, cercavano la purificazione del loro mestiere. C’è stato per-fino il don Lisarder milanese e la cosa è tutto dire, in segno di umiltà. Tanti ci riuscivano, ma i caproni rimanevano sempre tali.

la Viola stonataDirete voi, mò che c’entra tutto questo discorso con il calcio, che di poetico ha poco, ma di pate-tico tanto? Eppure, c’entra, c’en-tra eccome e riguarda proprio la damigella di casa, la Florentia gigliata, che ha smarrito, tanto per stare in tema, “la retta via”, facendola deviare, non poco, da quel cammino che sembrava radioso e dritto fino a riveder le stelle dello scudetto. Balbetta e tanto la Viola e cade proprio sul più bello, nel momento in cui i suoi sbandieratori avevano tirato fuori i repertori migliori e stra-

bilianti. Niente da fare, sconfitte inopinate, li hanno costretti a rimettere nei capienti cascioni i gonfaloni del trionfo. I padroni, alla pari di tutti gli amanti della bella fanciulla fiesolana, si sen-tono traditi e fanno capire il di-sappunto, senza nascondersi più di tanto. “Non siamo soddisfatti di come vanno le cose, soprattutto perchè due sconfitte terribili, non sono nel nostro repertorio - dice candidamente mister Paulo Sou-sa. “Io stesso non mi capacito di questi cali di tensione improvvisi che ci hanno fatto perdere lette-

ralmente la testa. I ragazzi non lesinano sforzi e buona volontà, ma sembra che un predestinato scherzo del destino ci fa somi-gliare a quel profugo che, quando sembra aver toccato riva, viene risucchiato tra i flutti. La colpa, se di colpa si debba parlare, va egualmente divisa tra tutti e già da stasera vedrete una nuova squadra, visto che a San Siro di gol ne abbiamo fatto sempre tan-ti”. Belle parole che non rassere-nano più di tanto i padroni del

vapore, che sembrano scocciati dalla situazione, se pensavano all’allontanamento di Montella, con speranza di trovare un alle-natore migliore. Qui la solfa non cambia più di tanto e si continua a fare l’altalena delle belle spe-ranze. Gli attori principali fanno “mea culpa, mea culpa” e pro-mettono, per bocca del capitano, un immediato riscatto. “Contro il Milan che ha ritrovato vigore con il passaggio del turno di Coppa Italia, non sarà una partita facile,

anche se noi possiamo contare su una maggiore freschezza e di uno schema di gioco diverso e più ef-ficace. Chiediamo ai nostri tifosi di avere pazienza e di seguirci sempre, perchè il nostro impegno sarà moltiplicato per rimanere in lizza per lo scudetto”. Intanto, Santa Croce o Santa Maria No-vella, la Viola stona e sarebbero guai seri se steccasse, anche sta-sera proprio alla Scala, del calcio, s’intende.

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9domenica 17 gennaio 2016 www.stadio5.it

il titolo D’inVerno è relatiVo, ma spesso è stato inDiCatiVo

la Viola Vuole spaVentare il milan

Forse nessuno crederà alle mie parole, ma se non si vincesse il campionato per

me sarebbe uguale, avere gioito di tutto quello che ho visto fino-ra, mi basta e avanza; non è che voglia fare la parte di un novello Porzio Catone, anzi sarebbe as-solutamente piacevole godere da qui a maggio dell’urlo della città e del canto di un popolo, sarebbe una meraviglia assoluta, ma da buon epicureo ribadisco che an-che solo così, a metà, la goduria è stata massima. Il mio pensiero è stato attraversato da una profon-da gioia, nel riscontrare la felici-tà di un’ intera cittadinanza. Una felicità che ha avvolto le case delle tante città del Sud, non solo Napoli quindi, siamo centinaia di curve, luoghi dove l’urlo di gioia è a dir poco disumano e che vaga come un sogno per strade e vie. Che possa il dio del pallone cingere con la corona di alloro degli eroi Sarri e i suoi ragazzi e li spinga a non lasciarsi scappare

Superato anche lo scoglio Sassuolo con TRE validi motivi

l’occasione che stanno fieramen-te ottenendo.  Il giorno dopo la partita di Frosinone quello che si è evidenziato al  Matusa è che il Napoli ha asfaltato il Frosino-ne. Giubilo per Albiol, Hamsik, Gabbiadini e per il Pipita che, in occasione della sua seconda rete personale manderà al bar mezza difesa laziale, portiere compre-so. Per l’argentino 18 reti in 19 gare. Una media stratosferica. Si ripetesse nel girone di ritorno, non ce ne sarebbe per nessuno.

Il Napoli ha servito la sua scala e si è sistemato sul piolo più alto. Ci saranno altri 19 giri di carte. La squadra è pronta a giocarse-li tutti. E mai come questa volta pare che nessuno abbia voglia di bluffare. Piatto ricco, mi ci ficco. Finalmente pare che il messag-gio sia arrivato a tutti. Nessuno escluso. Staremo a vedere. Sia-mo primi proprio mentre cade il compleanno del mister. E Sar-ri si regala il primato solitario e lo regala a tutti i tifosi che da

cito dei tifosi azzurri sparsi per il mondo. E tutti a squarciagola. E tutti a petto in fuori. Era ora. Siamo primi anche se Il titolo d’inverno è relativo, ma spesso è stato indicativo. I tifosi si ag-grappano alle statistiche e alle percentuali e la squadra al lavo-ro e al suo tecnico che ha rige-nerato elementi quali Higuain e Hamsik ridandogli la gioia di giocare a calcio. Ha insegnato a Koulibaly come difendere. Ha imposto Reina quale leader in-

possono provare a vincere i cam-pionati. Concentrazione sempre alta e mai mollare e “sedersi” sul risultato. Il Napoli del quintetto di testa è la squadra che ha perso meno gare, appena due. La rin-corsa sfrenata della Juventus ma-gari finirà per far alzare la quota scudetto. E doppiare i punti del girone d’andata potrebbe non bastare. Per tenere vivo il sogno, molto probabilmente occorrerà fare meglio nella seconda parte del torneo. Decisivi saranno gli

il Sassuolo è stata la prima del girone di ritorno; abbiamo af-fronteremo una della due uniche squadre che ci hanno battuto in campionato in questa stagione.  Gli emiliani sono una squadra di calcio di quelle che contro di noi, hanno sempre perso, da quando il Napoli lo gestisce Sarri e anche ieri non si è smentita. Superato anche lo scoglio neroverde. Ora, comunque vada, sarà comunque un successo come si dice in que-sti casi, a me basta che ci lascino

L’ennesima cinquina della stagio-ne proietta il Napoli in testa alla classifica al giro di boa. Cinque reti per far capire al campionato che il Napoli c’è eccome. Cinque come le pretendenti al titolo. Cinque come le carte del poker.

ieri si sentono ancora più fieri ed orgogliosi dei colori azzurri. Di quei ragazzi che, ancora una volta, sono corsi a fine gara sot-to la curva a cantare. E con loro non cantava solo la piccola cur-va del Matusa, ma l’intero eser-

discusso e trasmesso organiz-zazione di gioco e un esagerato furore agonistico. Emblematica la rete di Gabbiadini che nasce da un’azione di pressing feroce di Callejon malgrado il vantag-gio di quattro goal. E’ così che si

scontri diretti e le rotazioni. Le coppe sono alle porte, porteran-no via energie fisiche e nervose. La finestra di mercato in corso potrebbe risultare decisiva. In zona podio il Napoli c’è già sta-to anche di recente. Ieri contro

cantare “Un giorno all’improvvi-so…”, per me va già bene come è andata finora, anche se molti non saranno d’accordo con me, perché l’occasione è unica e rara e l’esercito di tifosi vorrebbe can-tare sopratutto a maggio..

Fari puntati questa sera a San Siro, tra Milan e Fiorentina, per la prima di ritorno del campiona-

to. Nell’andata i Toscani avevano spazzato via i rossoneri senza tanti complimenti, aprendo già una frattura tra Mihajlovic e la Società rossonera. Già da quel lontano giorno, il Milan ha do-vuto faticare parecchio per rien-trare nel cuore dei propri tifosi, convinti dal discreto calcio mer-

cato, di poter lottare per lo scu-detto. Classifica alla mano, Bacca e compagni si trovano al giro di boa in classifica sotto il Sassuolo, l’Empoli e con 29 punti, quindici dei quali da rimontare sul capo-lista Napoli. Come non bastasse, ci sono ben dieci lunghezze di distacco nei confronti di Inter e Juventus, con la Vecchia Signora, rientrata in gioco grazie ai nove successi consecutivi che l’hanno rilanciata momentaneamente al terzo posto in classifica, ad una

sola lunghezza dalla squadra di Mancini che ieri ha miseramente pareggiato a Bergamo contro l’A-talanta, e che oggi ha la grande possibilità di effettuare il meri-tato sorpasso sui nerazzurri e portarsi saldamente al secondo posto a due punti dal Napoli capolista. Di conseguenza, per evitare altre tensioni, il Milan dovrà portarsi a casa i tre pun-ti essenziali per poter rientrare progressivamente nel gruppo-ne di squadre che lo precedono

in classifica. Non sarà una cosa facile perchè la Fiorentina ha il dente avvelenato dalla scon-fittta interna con la Lazio, ma per il Milan non c’è altra alter-nativa. Infatti, la Roma davanti di cinque punti dai rossoneri, con Spalletti in panchina, diffi-cilmente getterà via l’occasione con il Verona e per far sentire nuovamente il fiato sul collo alle quattro big che la precedono in graduatoria. Oltretutto, al Friuli, dove il nuovo stadio è stato com-

pletato proprio in questi giorni, la Juventus per non perdere ter-reno con i lNapoli e superare la stessa Inter, punterà ad un altra vittoria che servirebbe anche a cancellare il ricordo della scon-fitta dello sorso agosto a Torino. La Lazio, dal canto suo, proverà un altro recupero affrontando al Dall’Ara, il Bologna di Donado-ni, reduce dalla sconfitta interna con il Genoa. Il Grifone oggi a mezzogiorno aprirà il program-ma della domenica affrontando

a Marassi il Palermo, orfano di Ballardini, licenziato in setti-mana dal presidente Zamparini, malgrado il successo del Bente-godi della scorsa settimana. Pro-va del nove, infine, per il Carpi a Modena contro la Sampdoria, mentre il sempre più sorpren-dente Empoli si recherà nella città di Giulietta e Romeo, per incrociare le armi con il Chievo.

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pagine 284 - ill. - prezzo € 16,00isbn 978-88-6218-242-3

Nell’ottobre del 1908, cu-riosamente a Chiasso, si

disputava il primo Inter-Milan, la sfida che sarebbe diventata il derby italiano per eccellenza, il più giocato, il più prestigioso. Il derby della Madonnina ne ce-lebra la storia ripercorrendo in sessantuno storie la sua gloriosa epopea attraverso partite famose e incontri che pochi conoscono. Un lungo, intenso e vivace rac-conto, ricchissimo di aneddoti, interviste, personaggi: dai fratelli Cevenini all’immenso Meazza che segnò con entrambe le ma-glie, dai fuoriclasse come Nyers e il Gre-No-Li, Rivera e Mazzola, Matthaeus e van Basten, Ibra e Kaká, a giocatori magari meno celebri ma che un’impronta, nel-la stracittadina, l’hanno lasciata: Smerzi, Bonizzoni, Cappellini, Belli, De Vecchi, Minaudo e tan-ti altri. Calcio, dunque, ma non solo. Poesia, musica, fatti di cro-naca si inseriscono spesso e vo-lentieri nei racconti, al pari delle vicende di una città fortunata a possedere il derby. Perché la stracittadina, oltre a essere emo-zione allo stato puro, è anche de-mocrazia: una sorta di bipolari-smo calcistico, l’esaltazione della dialettica, della libertà. Questo libro rappresenta un sincero, ap-passionato atto d’amore nei suoi confronti. Alberto Figliolia è giornalista pubblicista. Collabo-ra con il «Gazetin», periodico indipendente di cronaca civile, e «tellusfolio», rivista telematica “glocal”. Allenatore di basket, ha provato a coniugare la passione dell’insegnamento con i concetti di agonismo, democrazia e soli-darietà. Collabora con Silvana Ceruti alla conduzione del Labo-ratorio di Scrittura creativa nella Casa di Reclusione di Milano-Opera. Ha scritto numerosi libri navigando fra poesia e sport. Condivide con Çlirim Muça la vocazione alla divulgazione del-

Alberto Figliolia, Davide Grassi, Mauro RaimondiIL DERBY DELLA MADONNINA

lo haiku e crede con fermezza nel martello libertario e gandhia-no della poesia. Davide Grassi, giornalista pubblicista, ha colla-borato con diversi quotidiani na-zionali – tra cui il «Corriere della Sera» – prima di approdare agli uffici stampa. Ha pubblicato In-ter? No, grazie! (Limina, 2002), Rossoneri comunque (Limina, 2003) – antologia curata con An-drea Scanzi –, La palla è roton-da? (Limina, 2003), Rossoneri. Il manuale del perfetto casciavit (Fratelli Frilli Editori, 2008). Nel 2013, ha curato il Diario del-la mia guerra (Segni e Parole), scritto da suo padre Paolo, e nel 2014 ha partecipato all’antolo-gia 33 Racconti rock (QuiEdit). Il suo sito è www.davideg.it, il blog www.fuorigiocoblog.com. Mauro Raimondi, milanese, ha esordito nel 2003 con Invasione di campo. Una vita in rossonero

(Limina), partecipando all’an-tologia Rossoneri comunque (Limina, 2003). Insegnante di Storia di Milano, ha curato la biografia del poeta Franco Loi in Da bambino il cielo (Garzanti, 2010). Della sua città ha raccon-tato il cinema in Milano Films 1896/2009 (Frilli, 2009, coautore M. Palazzini), le testimonianze dei viaggiatori stranieri in Dal tetto del Duomo (Touring Club, 2007) e i libri in CentoMilano (Frilli, 2006). I tre autori hanno pubblicato insieme Centonovan-tesimi (Sep, 2005), Eravamo in centomila (Frilli, 2008) e Portieri d’Italia (A.Car, 2010). Nel 2010, Figliolia e Grassi hanno inol-tre scritto La sua Africa. Storia di Samuel Eto’o (Limina), e nel 2012 Grassi e Raimondi hanno pubblicato Milano è rossonera (Bradipolibri).

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mento d’identità.

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buco NERO

Luigi Sada

finestra sul mondo e dintorni

Giovanni Labanca

Attualità

Colpa Di CoDa Dell’isis, Dopo i raiD Della CoalizioneLa mamma degli imbecilli

è sempre incinta. E’ vero, perchè di gente pronta a

farsi esplodere davanti ad un centro commerciale, in giro per il mondo, ce ne tanta. Sono per-sone senza cervello né anima con ideali, chiamiamoli pure così, pazzi, come è successo il tredici novembre scorso a Pari-gi e, ultimo in ordine di tempo, autobombe e kamikaze nell’at-tentato di Istanbul, dove sono stati uccisi dieci turisti tedeschi

e quello di Giakarta, dove è stata compiuta un’altra strage, con ol-tre venti vittime. E probabilmen-te, queste azioni, sono il colpo di coda del mostro ferito, pressato e messo alle corde dai raid aerei di USA e Russia, accompagnati anche dall’Iran. Nei giorni scor-si, gli Stati Uniti hanno, intanto, mandato in Irak per combattere il Califfato più di 500 militari e delle forze specializzate, con il compito di colpire ed eliminare i capi più importanti dell’Isis.

Putin si è sentito per telefono con Obama per rinforzare gli at-tacchi nella lotta al terrorismo ed il presidente americano ha rispo-sto OK, con il possibile invio di una portaerei nel mare siriano. Tornando al vile attacco di Istan-bul hanno prontamente reagi-to, sparando più di mille colpi di artiglieria contro postazioni Isis, al confine con la Siria ed il Nord dell’Irak. L’annuncio è sta-to fatto dal premier Davutoglu, spiegando che sono stati uccisi

più di 200 jihadisti. La Turvhioa, ha fatto sapere il governo di An-kara, continuerà a colpire l’Isis via terra e userà le forze aeree se necessario. In una conferenza di ambasciatori, Davutoglu ha chiesto a tutti i Paesi di essere compatti e risoluti nella lotta al terrorismo. Tanto per cambiare, si è rifatta viva Al qaeda, minac-ciando l’Italia in merito alla Li-bia. L’Italia ha occupato Tripoli, ha affermato il numero due di questo gruppo terroristico che

opera nel Maghreb islamico. L’algerino Al Anabi, in un video il cui contenuto è stato rivelato da una agenzia Al-Akhbar. Per Al Anabi è in corso un vero e proprio complotto, con l’ accor-do del mese scorso tra i governi diTripoli e Tobruk. L’Italia è eti-chettata come nuovo invasore, nipote di Graziani, generale fa-scista all’epoca delle guerre co-loniali di Mussolini. Al Anabi ha detto che l’Italia si pentirà di es-sere entrata e ne uscirà umiliata

Vi ricordate le imma-gini televisive della città di Messina in Sicilia e non nel Con-

go, della gente esasperata, ma non troppo, per lamancanza di acqua, proprio sotto le feste na-talizie? Erano il perfetto ritratto della situazione idrica che trova, propria nella regione a statuto speciale, la sua sintesi migliore di quello che rappresenta uno dei tanti e gravi problemi che inte-ressano, manco a dirlo, il nostro Mezzogiorno, il beneamato Sud, con particolare riferimento a Si-cilia, appunto, Calabria, Campa-nia, Puglia e, un tantino meno, anche la Basilicata. E’ inammis-sibile che ancora oggi si debba-no vedere autobotti girare per le strade a distribuire il prezioso li-quido, l’oro blu, tra una malevole rassegnazione delle popolazioni, come se la cosa fosse normale e nessun altra migliore prospettiva fosse all’orizzonte, per avviare un cambiamento che, in certi casi, sembra che qualcuno abbia deci-so di rimandare all’infinito. Ep-pure, le cose potrebbero andare diversamente, solo se pensiamo che, a fine 2015, ci sono, in tota-le, ben 900 opere finanziate, ma

suD. aCqua, le Cifre Della Vergogna900 opere ferme e 3,2 miliardi non spesi“volutamente” bloccate e che 3,2 miliardi, sono già in cassaforte ed attendono solo di essere spesi per fognature, acquedotti, depu-ratori e quant’altro. Tutti questi agognati lavori potrebbe far ri-partire la vita in regioni che da secoli, si può dire, si è costretti a vivere come bruti, come se la parola civiltà fosse un rebus as-sai difficile da risolvere, mentre definitive infrastrutture doves-sero rimanere ancora, e chissà

e salvaguardia del territorio. In-somma, tanto per restare in loco, saremo “cornuti e mazziati”. Che fanno di fronte a queste urgen-ze sociali le regioni interessate? Poco o niente, perchè attorciglia-te come sono nell’assegnazioni di appalti di favori su cui si abbatte, poi, la scure della magistratura, vivacchiano alla giornata, men-tre il tempo passa e ci si preoc-cupa solo di non perdere di vista le poltrone avute dallo Spirito

lazione, nel ribadire regole sem-pre più chiare all’Esecutivo, che

sca a scombussolare le carte dei soliti giocatori e dare un segna-le forte di discontinuità con un passato, che nessuno avrebbe più voglia di ricordare: è necessario nominare un commissario uni-co, che abbia pieni poteri politici ed amministrativi, che provveda a snellire e verificare gli appalti e poi sorvegliare, proprio come si faceva nel Ventennio ormai lon-tano, che il termine della conclu-sione fosse rispettato. Sappiamo che sarebbe una cura non tanto ben accetta, ma pur sempre ne-cessaria, se vogliamo raggiunge-re livelli di investimenti nel si-stema idrico, simili a quelli degli altri Paesi europei, passando da-gli attuali 36 euro per abitanti ad almeno 50 euro, per avvicinarsi, poi, agli 89-90 degli Stati più vir-tuosi. Questo fa capire, ancora una volta, che la partita dell’effi-cienza si gioca, ancora una volta,

innanzi tutto a livello territoria-le, versante in cui appare assai complicato, come in Sicilia, che da sola avrebbe bisogno di inter-venti per 600 milioni. Qualcosa si muove, per il vero, se pensia-mo che negli ultimi due anni, dietro la spinta dell’Autorità per l’energia elettrica, il gas ed il si-stema idrico ha garantito a circa due terzi della popolazione un incremento del 55% nella spesa complessiva per investimenti in infrastrutture idriche, passata dai 961 milioni di euro del 2012 a 1,4 miliardi del 2015. Sono sta-ti attivati, inoltre, altri 5 miliardi, nel periodo 2014-2017, un va-lore pari a quello degli impianti già esistenti. Si fanno sentire, a ragione, in questo importante contesto, anche i 1961 gestori del servizio energia, che riguardano ben 50 milioni di abitanti, che rappresentano l’83% della popo-

per quanto tempo, nei cassetti dorati dei vari Enti, che sembra-no funzionare bene solo nell’ac-crescere le spese per il personale, senza speranza per la soluzione di questo annoso problema. Di questo passo, l’Italia non solo si vedrà ritirati gli stanziamenti europei, come è giusto che sia, ma sarà costretta a pagare anche salate multe, perchè non ottem-pera, nei termini di legge, agli obblighi in fatto di depurazione

Santo. E allora, che facciamo? Lasciamo morire di sete perso-ne ed animali, non portiamo più acqua all’assetata agricoltura, che abbiamo la sfacciataggine, nelle giuste sedi, di vantare come la migliore? La rassegnazione del-la gente è endemica, alla pari di quella dei politici, mentre la gen-te vera, quella più onesta e teme-raria non merita questa vita. Ci vuole, per gioco forza, un inter-vento forte del governo che rie-

dovrebbe dare maggiore ascol-to anche ai comitati civici, che chiedono con sempre maggiore insistenza, un piano idrico na-zionale, un piano straordinario per la qualità delle infrastrutture e dei servizi pubblici, che metta a sistema tutti gli attori e le risorse disponibili. I gestori, a forte ra-gione, chiedono anche che fini-sca il dualismo pubblico privato, rimarcando, anche, che occorro-no, per i prossimi 30 anni, altri 65 miliardi di investimenti, per ammodernare l’intero sistema. Questo è, in sintesi, il quadro più o meno preciso della situazione idrica ed energetica della nostra bella Italia, che, stanca com’è, chiede solo di essere ascoltata e per sempre guarita e dissetata, magari con acqua che non costi poi nemmeno tanto cara, trat-tandosi di un bene comune e quindi di tutti.

e sottomessa.

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Suoni eSapori

n o n s o l o c a l c i oLiquore al bergamottoIl bergamotto è un agrume

la cui storia affonda le sue radici nella mia terra d’o-rigine, la Calabria; e io, da buon calabrese, ne conosco da tempo usi e proprietà.Quest’anno ho avuto in re-galo da un amico dei frutti freschi di questo agrume e così son riuscito a preparare il liquore al bergamotto.Servitelo freddo come dige-stivo oppure utilizzatelo per dare un tocco di sapore in più a dolci, gelati e granite;

non riuscirete più a farne a meno!Ingredienti:- Bergamotti freschi non trattati, 6- Alcool puro a 95°, 500 ml- Acqua, 600 ml- Zucchero, 350 grPreparazioneLavate accuratamente i ber-gamotti e sbucciateli facen-do molta attenzione a non tagliare la parte bianca.Mettete a macerare le bucce in un contenitore di vetro a

chiusura ermetica insieme all’alcool; riponetelo in un luogo fresco e buio per 21 giorni, scuotendolo di tanto in tanto.Trascorse 3 settimane filtra-te l’alcool per eliminare le bucce.In una pentola versate l’ac-qua e lo zucchero, riscaldate quanto basta per far scio-gliere lo zucchero.Fate raffreddare l’acqua zuccherata prima di mesco-larla all’alcool.

Travasate il tutto in botti-glie di vetro, conservatele in luogo asciutto e buio per al-tre 3 settimane.Il liquore al bergamotto può essere servito freddo come digestivo, si può utilizzare per contrastare i malanni di stagione o per aromatizzare dolci casalinghi, granite e gelati.

Anastasia Mazzia

Cinema

Il noto regista Giusep-pe Tornatore ritorna al cinema con un nuovo film internazionale, “La

la CorrisponDenzapiù che di incontri fisici. Im-provvisamente l’uomo sva-nisce.  Il regista Tornatore, ritorna con questo film, dopo “La migliore offerta” a par-lare di doppio perché anche in questo caso la pellicola si offre a più chiavi di lettura.  A prima vista “La corrispon-denza” è un melodramma mieloso, con dialoghi e ritmo completamente piatti. Man-cano la magia ed il roman-ticismo propri delle storie d’amore. La stessa assonanza alle stelle morenti che irra-diano della loro luce anche anni dopo la loro scomparsa risulta debole!  A peggiorare la situazione è sicuramente il

doppiaggio: molto scolastico e troppo spesso fuori sincro-no.  Se i protagonisti, Jeremy Irons ed Olga Kurylenko, rie-scono a dare una buona inter-pretazione, tutti i personaggi secondari, incluso  il “demen-ziale Caronte” Paolo Cala-bresi, risultano inverosimili e troppo caricaturali. La se-conda chiave di lettura risulta invece essere più interessante soprattutto perché involonta-ria. L’amore struggente ed in-finito protagonista della pel-licola è semplicemente mero egoismo. Infatti l’anziano professore non rovina solo la vita alla giovane amante, per sei anni intrappolata ed assil-lata in una storia senza futu-ro, ma la rovina anche alla sua famiglia! Pur di continuare a tormentare la giovane, l’uomo calpesterà anche la dignità dei figli. In realtà lo scopo del re-gista, dalle sue affermazioni, era solo la prima lettura.

“La corrispondenza” è un melodramma ridondante e piatto che vanta solo una bella musica curata dal ma-estro Ennio Morricone.

corrispondenza”, con prota-gonisti il bravissimo Jeremy Irons e l’affascinante Olga Kurylenko.  La pellicola film racconta la storia di una gio-vane studentessa universi-taria fuori corso, che si gua-dagna da vivere facendo la stunt-man, ed un attempato luminare professore di astro-fisica con cui intrattiene una clandestina relazione d’amo-re.  La loro storia si consuma tra sms, videochat e bigliettini

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Musica

Riccardo Sada

Molto, tanto, tutto, si è detto della storia dei Beatles con-siderata nel suo complesso. “4ever” (collana: Heroes; For-mato: 14 x 21 cm; Pagine: 320 b/n; Prezzo: 20 euro) destrut-tura quell’avventura musicale

4eVer

Con la prefazione di Rolando Giambelli,in libreria è come ebook dal 22 febbraio,

un’opera interessante sul famoso quartetto di Liverpool

l’altra faCCia Dei Beatles

in 4 entità singole che per un lungo periodo convergono su un progetto comune e la cui vita artistica prosegue anche dopo il termine di quell’e-sperienza. L’autrice, Eleonora Bagarotti, del libro analizza il fenomeno Beatles attra-

verso la storia e l’analisi dei quattro protagonisti e va oltre puntando i riflettori sulle sin-gole esperienze anche dopo, quando il nome Beatles vie-ne consegnato alla storia. Un racconto al microscopio per capire delle personalità com-plesse e ricche come quelle di John, Paul, George e Rin-go. Episodi meno noti della loro vita privata raccontati dall’entourage, amici, colleghi e groupie. Incontri con altri musicisti finora mai del tutto approfonditi. Aspetti tecnici della loro musica, come nel caso del drumming di Rin-go, troppo spesso, e ingiusta-mente, sottovalutati. Inoltre

ognuno dei quattro capitoli si chiude con una dettagliata di-scografia della carriera solista iniziata dopo lo scioglimen-to della band. Arricchiscono il volume alcune interviste inedite e esclusive realizzate dall’autrice a Ringo Starr e

Paul McCartney, una conver-sazione con George Martin (produttore degli Emi Stu-dios), un raro intervento di Yoko Ono e un “piccolo aiu-to dell’amico” Zak. Chiude il libro una raccolta fotografica di preziose ed originali me-morabilia della band di Liver-pool, ogni scatto è corredato da note esplicative. La prefa-zione è di Rolando Giambel-li, presidente dei Beatlesiani D’Italia Associati. Eleonora Bagarotti lavora come giorna-lista al quotidiano “Libertà” di Piacenza. Addetto stampa del gruppo The Who, ha tra-dotto le commedie radiofo-niche The Real Thing di Tom

Stoppard e Lifehouse di Jeff Young. Ha pubblicato diverse opere. Beatlesiana da sempre, si è diplomata in Arpa e in Composizione a Milano per-fezionandosi all’Opéra di Pa-rigi. Info suwww.vololiberoedizioni.it

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4-9 April 2016Mayrhofen, Austria

http://www.snowbombing.com Snowbombing - the world’s no.1 music festival on snow – today unveils the acts set to play at The Arctic Disco, including Fatboy Slim, Hannah Wants and Kerri Chandler. Ever danced inside an igloo with the stars as your can-vas and the world’s greatest DJs as your soundtrack? The Arctic Disco simply needs to be seen to be believed. Set atop Mayrho-fen’s mighty Ahorn mountain, the Snowbombing Arctic Disco is one of the world’s most uni-que party venues. An ice cool igloo, 6,000 feet above sea level and a destination without equal, the Arctic Disco plays host to a world-class selection of DJs each night, giving 300 lucky ticket holders the chance to party at the top of the world with nothing but the sky and the stars above. Previous years have seen the li-kes of Carl Cox, Nina Kraviz, Skrillex, Jackmaster, Rudimen-tal and Idris Elba grace the icy wheels of steel and 2016 is set to be another sell out affair. Tickets will go on sale on Thursday 21st January. Take your pick from the choices below. Opening up pro-ceedings on Monday 4th April is Snowbombing favourite Nic Fanciulli. The Saved Music head celebrated the label’s 10th year in

SNOWBOMBING FESTIVAL REVEALS THE ARCTIC DISCO 2016 LINE-UPS!2015 and with over a decade of dancefloor gems to choose from and his impeccable selection skills, the Arctic Disco is in safe hands as he ascends to deliver a masterclass in mountain-top tech house. DJ, producer and Purp & Soul Records co-owner Ben Pearce also stars. Tuesday 5th April sees DC10 regular and all round house hero Kerri Chandler get behind the decks, ready to bring the heat to the igloo with an unforgettable Kaoz Theory party. Bringing soulful grooves galore with forgotten classics, deep basslines, lush synths and addictively catchy vocals, this party is sure to be off the hook. Special guest Hei-di joins him on the 1s and 2s. From one of the scene’s pioneers to one of the most talked about acts today, Hannah Wants takes control of The Arctic Disco on Wednesday 6th April. Having dominated the airwaves, not to mention many a dancefloor, over recent years with her trademark bass-heavy sound, Wants is rea-dy to impress as she makes her igloo debut Joined by Bristol duo My Nu Leng this is one unmis-sable night of revelry. It’s the one we’ve all been waiting for… Fatboy Slim makes his trium-phant return to The Arctic Di-

sco for a special All Night Long session on Thursday 7th April! Where else but Snowbombing could you arrive by cable car to a club made entirely of snow to witness one of electronic music’s biggest ever stars perform to an intimate crowd of just 300 pe-ople? Feet will be thumping as the Brighton beatmaster delivers yet another show-stopping per-formance. The final hurrah on Saturday 9th April sees Shy FX playing a genre-hopping all night long set to finish the week off in style. The London-born UK bass connoisseur and mastermind behind top 40 chart smashes like ‘Shake Ur Body’, ‘Don’t Wanna Know’ and ‘Feelin U’ will ensu-re The Arctic Disco ends with a BANG. With stunning views across the Zillertal Valley, beau-tiful sunsets, roaring fires, hot gluhwein, bouncing dancefloors and chill out areas complete with luxurious fur rugs, the Snow-bombing Arctic Disco is a truly once-in-a-lifetime experience. Tickets sell out fast so don’t miss your chance to party at one of the most iconic venues in global dance music. Tickets, priced at £46, go on sale on Thursday 21st January atwww.snowbombing.com. Book your place by visiting www.snowbombing.com.

Amsterdam Dance Event Announces 2016 Dates“Where every aspect of global dance music culture comes together”The Amsterdam Dance Event (ADE), the world’s largest club-based festival and conference for electronic music, will take place this year from the 19th to 23rd of October. The organi-sers are expecting around 375,000 national and international visitors for the 21st edition

Dance CultureOver the last 20 years ADE, an initiative of Buma, has become the leading platform for the in-ternational dance scene.It is the place ‘par excellence’ to identify the latest business prac-tices and the freshest musical

trends, ranging from emerging talents through to the most re-cent work of electronic music’s pioneers and superstars.The event continues to grow and develop each year, with last year’s anniversary edition featu-ring 2289 artists performing in

100 venues and more than 500 speakers taking part in the nine different conference streams.The extensive film, art, and au-diovisual program has also been expanding each year, and the organisers are committed to growing the day and nighttime

activities once again in 2016.“ADE has developed into a platform where every aspect of the global phenomenon that is dance music culture comes to-gether.It is fantastic to see that Amster-dam has become a global desti-nation for both music lovers and the music industry,” says ADE Director Richard Zijlma.The Amsterdam Dance Event ta-kes place from the 19th to 23rd of October, 2016. For more in-formation about ADE: www.a-d-e.nlThe Amsterdam Dance Event is organised by the Stichting Am-sterdam Dance Event, an initia-tive of Buma. ADE Official Part-ner: KPNAmsterdam Dance Event pre-sents: RESONATEA short documentary on the perception of electronic musicwww.amsterdam-dance-event.nl/resonate

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