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Napoli, sguardi d’autore

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Quattro autori francesi, Alfred, Anne Simon, Mathieu Sapin e Bastien Vivès, hanno elaborato sotto forma di fumetto la loro visione di Napoli e dei suoi abitanti, offrendoci un ritratto della città, della sua storia e mitologia e in parte anche della psicologia dei suoi cittadini, pazzi per il calcio, le strade, gli odori e i sapori. Anne Simon si tuffa nella mitologia molto presente nella città, Bastien Vivès si muove in scooter, Alfred lancia una giovane francese alla ricerca di suo padre e Mathieu Sapin esplora uno dei favolosi musei della città. Ogni storia si intreccia, si mescola agli autori esprimendo una visione personale e sincera di Napoli e dei suoi abitanti, offrendoci un ritratto della sua storia e della sua mitologia mai banale e in parte anche un'affresco della psicologia dei suoi cittadini, pazzi per il calcio, le strade, gli odori e i sapori, lasciando sullo sfondo una città da scoprire (e da vivere!).

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Invitati dal festival Napoli COMICON, i quattro autori di questo

libro hanno abitato a Napoli per diverse settimane, nel 2008 e nel 2009.

È stato loro chiesto di scrivere una storia ambientata nella città, e hanno

voluto che alcuni dei loro racconti e dei loro personaggi si incrociassero.

INTRODUZIONE

Napoli è una città magnifica.

Per i napoletani e la maggior parte della gente che viene a visitarla, e che ci

passa qualche tempo da turista, può risultare anche molto piacevole, con il

mare e i suoi monumenti incredibili, i suoi musei, e i suoi tesori inestimabili

più o meno nascosti.

Ma Napoli è anche una città terribile e molto complessa.

È sempre stato così, e sempre lo sarà, perché nella nostra città si fondono dif-

ferenti anime e molte contraddizioni, fin dall’antichità.

Napoli, nella sua carne, segnata costantemente da contrasti continui e intermi-

nabili o da contraddizioni constanti e inevitabili, tra ombre e luci, vizi e virtù,

fasti e misfatti, feroce individualismo e solidarietà diffusa, con il suo alternarsi

o combinarsi eternamente di momenti e situazioni di civiltà estrema e cultura

moderna, con le sue manifestazioni di superstizioni inspiegabili, deve essere

vissuta appieno per cercare di comprenderne lo spirito più profondo. Perché

solo agli occhi, all’anima e al cuore di coloro che l’hanno conosciuta solo oc-

casionalmente o per caso, ma che sono stati capaci di viverla con intensità,

tenacia e forte passione, anche se sempre sofferente e spesso tradita, ha saputo

presentarsi come un immenso e a volte impenetrabile contenitore di anime

umane, con una consistente quotidianità, anche se all’apparenza ogni volta

differente e contraddittoria.

È per questo, forse, che i quatto disegnatori francesi restati per qualche tempo

nella nostra città, hanno potuto veramente sentire ciò lei aveva da dirgli, e

ognuno con il suo stile, malinconico o quasi senza parole, immerso nella mito-

logia o nella farsa, hanno saputo raccontare una città che colpisce e che, a ogni

modo, non può mai lasciare indifferente.

E colpisce molto, vedere come gli autori non siano caduti nella facile scorcia-

toia, riproducendo di Napoli l’iconografia più comune, ma affrontando i sog-

getti vivi, in una maniera talmente personale e sincera, che anche i panni stesi

al sole nei vicoli, perdono quella sensazione di abusato déjà vu, per rinascere

nuovamente sotto forma di gioiosa e pratica soluzione del quotidiano, un quo-

tidiano che passa anche, e molto concretamente, attraverso quelle partite a cal-

cio per strada, che, come la nella realtà dei napoletani, sono sempre presenti,

in sottofondo. Così come sono presenti tutte quelle ingiustizie e quei problemi

che appaiono solo accennati nelle pagine di questo libro.

Ma si può essere sicuri, e le storie di questo volume ne sono una bella prova,

che al di là dei problemi, che ci sono tutti, e delle tristi situazioni del passato,

ma soprattutto del presente, alimentati dal carattere di noi napoletani, la città

e la sua gente, con i loro sottili paradossi conservano un tale potenziale, es-

presso o mal espresso, una evidente vitalità, che si può ancora permettersi di

sperare che nel futuro, non troppo lontano da oggi, il finito possa confondersi

con l’infinito, la linea concava possa combinarsi con quella convessa, il cielo

possa raggiungere la bella terra di Napoli (o se si preferisce, «che il mare possa

di nuovo bagnare Napoli»). E che le ombre possano di nuovo dissiparsi, o me-

glio, come nelle tele e negli affreschi del Caravaggio o di Domenico Gargiulo,

detto Micco Spadaro (pittore di quadri che narrano la storia, nella stessa tela,

di Masaniello) o come nelle pagine delle storie a fumetti dei talentuosi autori

di questo libro, trasformarsi in un artificio di mille colori!

Nicola SPINOSA

Professore di Storia dell’Arte, Nicola Spinosa è stato Soprintendete del Polo Museale di Napoli dal 1984 al 2009. Commissario di Esposizioni Internazionali, è specialista del Seicento e del Settecento. Membro del comitato degli esperti del Museo del Louvre, è stato insignito della carica di Cavaliere delle Arti e delle Lettere dalla Presidenza della Repubblica Francese.

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