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8/9/2019 Nautilus Magazine 3.0 NUMERO TRE
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8/9/2019 Nautilus Magazine 3.0 NUMERO TRE
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IRAN: DA CULLA DELLA CIVILTA
A MINACCIA NUCLEARE
DI SABRINA PASQUALETTO
IL RADON: QUESTO SCONOSCIUTO
D I I N E S C U R Z I O
UNA STELLA: A LIVERMORE
DI MATTIA PAOLINELLI
>>
>>
>>
Questo nuovo numero di NAUTILUS MAGAZINE 3.0 presen-
ta molte novit. La prima di ordine graco. Come anticipato
abbiamo cercare di seguire i consigli di voi lettori cercando
di migliorare la visibilit degli articoli e includendo maggiori
risorse interattive come i video.
Laltra grande sorpresa di questo numero rappresenta-
ta da una novit assoluta non solo nel campo delleditoria
digitale italiana. Dal nuovo canale Twitter di Nautilus nasce
un nuovo progetto che costituir un appuntamento sso del
magazine, il primo NewsTweet: Nautilus_Zine.
I tweets del nostro canale in un vero giornale interatti-
vo, una raccolta che seguir le tematiche pi calde di ogni
mese, specialmente in ambito internazionale. Se alcuni canali
saranno ospiti ssi di Nautilus_zine, altri cambieranno per
cercare dindividuare sempre nuove tessere per ricostruire
il grande e complesso mosaico del mondo che ci circonda.
Per questa prima uscita abbiamo individuato due sorvegliati
speciali: la Monsanto e Mc Donalds.
Come fonte del NewsTweet afancheremo a Twitter anche
Twitpic, con i proli e le immagini pi interessanti del web.
Questa volta di scena astro_soichi, che dalla stazione spa-
ziale internazionale (ISS) restituisce fantastiche immagini del
nostro pianeta.
Altra particolarit di questo numero il suo carattere mo-
notematico: parleremo dellatomo, dello sfruttamento della
sua energia e dei pericoli da questa derivanti.
Non rimane che augurarvi Buona Lettura!
Mattia Paolinelli (Nostromo)
NAUTILUS: VS REVISIONISTI
DI MATTIA PAOLINELLI
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N A U T I L U S _ Z I N E
IL PRIMO NEWSTWEET
>>
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http://animoto.com/play/BtryTsXDoMbW3mZJdIPNvw8/9/2019 Nautilus Magazine 3.0 NUMERO TRE
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Qualche settimana fa , sul blog Nautilus Truth Magazine, ho scritto un interven-
to riguardante il problema del nucleare in Iran e, vista la complessit e la vastit
dellargomento, ho ritenuto opportuno approfondire un cos delicato tema in questo
nuovo numero di Nautilus Magazine 3.0.
Pi volte, come gi si evince dalla lettura dellarticolo, mi sono chiesta cosa ci
sia alla base dei numerosi assalti, verbali e non, tra il Governo iraniano e i Paesi
occidentali ma ogni tentativo di risposta risultava troppo superciale e incompletoper riuscire a percepire e comprendere il delicato gioco in atto.
Di Sabrina Pasqualetto
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Da secoli, forse da millenni il Medio Oriente come il miele per gli orsi i quali si
trovano oggi a dover fare i conti con le api, numerose e agguerrite protettrici del
loro prezioso nettare; curioso lutilizzo che qualcuno fa dellespressione nettare
nero per indicare il petrolio, il nettare di cui sono golosi gli orsi occidentali. Altro
fatto particolare che questo termine si trova per la prima volta in alcune tavolette
sumere ritrovate intorno alla base di Talil a sud-est di Baghdad nel 2006 durante una
perlustrazione da parte del 260 Battaglione Quartermaster britannico. Curiosamente
il logo di questa squadra militare recita la scritta Il nettare per la vittoria scritto in
nero; non avevo mai sentito parlare prima del petrolio come nettare ed ora qui lo
trovo sia nel logo di una squadra attiva in Iraq sia come componente chiave delle
tavolette sumere scoperte, presumibilmente, distruggendo -volontariamente o no- un
Humvee in uno Ziqurrat.
Il crescente interesse sviluppatosi per lIslam, che oggi conta tra un miliardo e 200
milioni e un miliardo e mezzo di devoti, e per Stati come Iran, Iraq e Afghanistan ha
visto da sempre queste terre arse dal sole ricoprire un ruolo importante nella politicae nelleconomia mondiale; animate da secoli da un conitto religioso apparentemente
eterno, queste terre costituiscono la pi grande fonte di nettare nero e tutta lecono-
mia mondiale ruota intorno ai petrodollari che esse generano (ricordiamolo: il petrolio
pu essere acquistato solo in dollari) .
Per la maggior parte del XX secolo gli interessi delle compagnie occidentali hanno
saputo tenere a bada con non poche difcolt lIslam: una religione, ma anche uno
stile di vita che ai nostri occhi appare fatto di di regole talvolta assurde ed oppri-
menti.
LIran, terra degli arii, antico popolo nomade appartenente al gruppo indoiranicoarrivato nel continente tra il 1.400 e il 1.000 a.C. (la razza pura di Hitler per inten-
derci), erede dellantica Persia e culla di tutte le civilt insieme al connante Iraq,
alla Siria e alla Turchia. Lombelico del mondo mediorientale nel quale sorta la
pi grande e antica civilt -quella sumerica- , da sempre, sfruttato dalle potenze
occidentali che oggi pi che mai si trovano a dover fare i conti con una nuova e
drammatica realt LIran fuori controllo.
Situato al centro di quellallettante area geograca nella quale le risorse di petrolio,
uranio e gas naturale sono concentrate in maniera esponenziale rispetto ad altre
parti del pianeta, lIran, con la sua peculiare posizione di crocevia di grandi civilt del
passato, sumeri e babilonesi, e del presente, indiani e islamici, pur non appartenendo
a nessuno dei due, dice No alle regole impostegli.
NONOSTANTE LA MINACCIA
DI ULTERIORI SANZIONI IL
PROGRAMMA NUCLEARE
IRANIANO CONTINUA
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Il problema nucleare in Iran non cosa nuova: ha infatti origine decenni fa, a
partire dalla monarchia di Reza Pahlavi, sci di Persia, andato al potere nel 1941
dopo che il padre venne costretto allesilio successivamente allinvasione da parte
dellUnione Sovietica di Stalin e della Gran Bretagna di Churchill, impauriti dai rap-
porti n troppo amichevoli tra la Persia di Pahalvi e la Germania di Hitler. Bisognatuttavia chiarire come in realt quellinvasione potrebbe essere stata solo un pretesto
per trasferire il materiale bellico Russo lungo il cosiddetto corridoio persiano.
Mohammad Reza Pahlavi, probabilmente illuso di poter garantire allIran e al suo
popolo un livello di sviluppo economico e sociale simile a quello degli altri Paesi
occidentali attu n dallinizio una politica estremamente favorevole agli Stati Uniti
permettendo alle numerose multinazionali di sfruttare le risorse del Paese a proprio
piacimento; furono proprio gli Stati Uniti, oggi impauriti dalla presa di posizione del
presidente iraniano Ahmadinejad, a stringere per primi nel 1978 un accordo -nella
persona di Kissinger- che prevedeva la costruzione di 23 reattori che sarebbero do-
vuti servire per garantire la pace mondiale.
Per tutti gli anni 80 lIran si vide costretto ad interrompere il programma Nu-
cleare a causa della guerra in Iraq, nota in Iran come Guerra imposta (a causa
delle aggressioni di Saddam Hussein) e al termine del conitto si rivolge allUnione
Sovietica per la ricostruzione delle centrali andate distrutte.
Una delle azioni pi forti per fermare la corsa dellIran al nucleare venne concre-
tizzata da Bush senior che incluse lIran nel cosiddetto asse del male insieme a
Iraq e Corea del Nord, ma lIran -appoggiato dalla Russia- cominci ugualmente
la costruzione del primo reattore nucleare a Bushehr e cos anche la produzione di
combustibile nucleare. Solo nel 2003 sembra presentarsi loccasione per un accordo:dopo numerosi avvertimenti e ispezioni da parte dellAIEA (lAgenzia Internazionale
per lEnergia Atomica), lIran rma il protocollo del Trattato di Non Proliferazione Nu-
cleare gi rmato nel 1968 da USA, Regno Unito e Unione Sovietica che proibisce
agli Stati non nucleari di procurarsi armi nucleari e agli Stati nucleari di fornire
loro tecnologie belliche.
Durante tutti questi decenni lIran, membro dellONU, ha rmato quasi tutti i trat-
tati internazionali, accettando senza batter ciglio le numerose ispezioni dellAIEA e
rappresentando lunico paese al mondo ad avere una legge che vieta al Governo e
ai suoi enti di intraprendere attivit nel settore militare (relativamente al nucleare),mantenendo una nanza basata su principi opposti rispetto a quelli su cui si basa la
MOHAMMAD REZA PAHLAVI,
SCIA DI PERSIA
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nostra, con il divieto di prestito ad interesse ed il divieto di speculazione nanziarie
rischiose (lo stesso quotidiano Il sole 24 ore ammette che con la nanza islamica
non si corre il rischio di rimanere sommersi dai debiti).
Perch -c da chiedersi- lIran sta assumendo questo atteggiamento?
Bisogna fare una distinzione tra ci che pensa, prova e sente il popolo iraniano,
pedina sacricabile di questo spietato sistema, e ci che ha intenzione di fare -o
vorrebbe fare- il Governo; cosa ha intenzione di fare Ahmadinejad? Il popolo iraniano
cosa pensa del suo leader? A questo proposito vengono alla memoria le numerose
manifestazioni di centinaia di migliaia di persone che per oltre una settimana hanno
movimentato le vie di Teheran dove molti cartelli domandavano: Dov il mio voto?.
Quei cartelli suggeriscono la presenza di brogli e indipendentemente dal fatto che
abbiano ragione o meno tali supposizioni una cosa certa: gli iraniani chiedono
maggiore libert e modernit.
E pensiero di molti, infatti, che non tanto la politica nanziaria iraniana quan-to latteggiamento del Presidente iraniano Mahmoud Ahmadinejad e le sanzioni a
questo in parte- collegate abbiano condotto la Repubblica Islamica al fallimento,
con molti generi di prima necessit e beni di lusso che scarseggiano e uninazione
arrivata no al 25-30%.
E possibile che il presidente iraniano voglia ancora e realmente sistemare le
cose e ridare la terra ai palestinesi, eterni protetti del Paese iraniano o la sua ira fa
parte di un gioco pi ampio del quale nessuno conosce le regole? La caparbia e la
fermezza di Ahmadinejad, che con il suo comportamento sta mettendo a rischio la
vita, la salute e la serenit di migliaia di persone, ha forse a che fare con ci che ilcapo del Foreign Ofce britannico, Arthur Balfour, scrisse nel 1917 a Lord Walter
Rothschild, rappresentante del popolo ebraico ?
Quella dichiarazione, conosciuta in seguito come dichiarazione Balfour affer-
mava come si potesse favorevolmente pensare alla creazione in Palestina di un
focolare nazionale per il popolo ebraico, permettendo ai Sionisti di stabilire uno Stato
ebraico in territorio palestinese. Cos, nello spazio di poche righe, i palestinesi veniva-
no idealmente privati della loro dimora, delle loro terre abitate per millenni. Terre che
ad oggi sono in mano ebraica per il 78%.
IL CONTROVERSO LIBRO DI
PAOLO BARNARD:
PERCHE CI ODIANO.
EDITO DALLA BUR
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alcun tipo di provvedimento.
Per quanto riguarda gli altri Paesi, le cui posizioni sono discordanti a causa
del coinvolgimento di alcuni in rapporti economici e commerciali con lIran, c da
dire che anchessi, al pari di tutti gli altri, temono un Iran dotato di armi nucleari
ma a causa degli innumerevoli contrasti interni di questo terzo blocco non sta-
to nora possibile elaborare una linea politica unitaria atta a fermare il programma
nucleare iraniano.
Il fresco Premio Nobel per la Pace, Barack Obama, esprime cos il suo di-
sappunto: Questo comportamento inaccettabile! LIran si considerato del tutto
esonerato dal rispetto delle norme pi elementari del Tnp e le ha violate in molteplici
occasioni. Ma lobiettivo stato quasi raggiunto, visto che proprio in questi giorni la
Russia entrata a far parte della Comunit Internazionale, abbandonando, cos, lo
Stato iraniano alla sua sorte.
Obama continua: La Comunit Internazionale ha gi dato allIran molteplici occa -sioni per confermare che interessato unicamente alluso civile e pacico dellener-
gia nucleare. Noi auspichiamo che Iran e Corea del Nord arrivino alla medesima
conclusione.
A questo proposito il presidente iraniano Ahmadinejad avverte che gli Stati
Uniti riceveranno una risposta decisamente dura a seguito della dura condanna
espressa dal presidente Obama. Ahmadinejad continua poi: Obama ha minacciato
con armi chimiche e nucleari quei Paesi che non vogliono sottomettersi allavidit
degli Stati Uniti e ancora Faccia attenzione: se seguir la strada del sign. George
(W.Bush) la risposta dei paesi da lui indicati sar da rompere i denti, esattamentecome con Bush.
Senza dubbio queste sono minacce forti e rimandano purtroppo la memoria
al triste giorno dell11 settembre 2001: cosa pu succedere ancora agli americani
per la politica dei loro capi di stato e cosa al popolo iraniano assoggettato da un
leader che sembra pi pensare a giocare al potere con gli Stati Unti che a curarsi
delle vite in gioco?
Ahmadinejad ha pi volte sostenuto che lIran abbia il diritto di avere la propria
tecnologia nucleare esattamente come tutti i Paesi del mondo aggiungendo che la
propaganda di Obama atta ad eliminare la libert e lindipendenza dellIran.
Allinterno di questo avvicendarsi di minacce, avvertimenti a denti stretti, sanzioni
FOTO AEREA DI UNIN-
STALLAZIONE NUCLEARE
IRANIANA
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e proposte, bisogna senzaltro notare lo strano silenzio della Gran Bretagna che al
contrario della Francia (che ha gi dato il suo nulla osta per una nuova risoluzione
sanzionatoria da parte dellOnu contro lIran) si sta dimostrando poco interessata o,
falsamente disinteressata, alla questione del nucleare in Iran. Pensandoci bene la
sua apparente noncuranza giusticata da un profondo e ovvio conitto di interessioroginato dal fatto che da una parte, non pu certo permettersi di andare contro gli
Stati Uniti, mentre dallaltra ha il timore, assolutamente fondato, che le nuove sanzio-
ni vadano ad inuire negativamente sugli interessi della British Petroleum, che tra il
2009 e il 2010 ha subito uninessione dell1% proprio a causa della situazione
CARTA GEOGRAFICA
DELLIRAN
SE IN IRAN LA POPOLAZIONE
E SCESA IN PIAZZA PROTE-
STANDO PRESUNTI BROGLI,
IN OCCIDENTE SI MOBILITA
CONTRO I MINACCIOSIVENTI DI GUERRA
instabile nella quale il medio oriente sta versando in questi ultimi mesi.
Visto e considerato che anche la Russia ha ormai dato il suo pieno consenso
alle nuove sanzioni e che al termine del summit di pochi giorni fa Barack Obama ha
ottenuto sia limpegno della Cina a lavorare per nuove sanzioni allIran che quello
dellUcraina ad eliminare, nel giro di due anni, le sue scorte di uranio fortemente ar-
ricchito, gli Stati Uniti possono nalmente sentirsi pi ottimisti su una approvazione
di nuove sanzioni anti-Iran entro la primavera.9
http://www.youtube.com/watch?v=JvGsVDexLuo8/9/2019 Nautilus Magazine 3.0 NUMERO TRE
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LA MAPPA DELLE PRINCIPALI
INSTALLAZIONI NUCLEARIIN IRAN
Il presidente Obama ha denito il terrorismo nucleare la pi grave minaccia
alla sicurezza degli Stati Unitie ha proposto un piano di azione per mettere sotto
chiave nel giro di quattro anni tutto il materiale nucleare che, se lasciato dispo-
nibile, rischierebbe di nire nella mani di stati pericolosi -come Iran e Corea del
Nord- o di organizzazioni terroriste come Al Qaida. Che il nucleare rappresenti una
minaccia e che lIran, con la sua condotta, si sia messo nella cerchia dei cattivi nonc dubbio. Ma perch Obama consideri il nucleare una minaccia solo ed esclusi-
vamente per gli Stati Uniti la dovrebbe dirla tutta su quanta importanza data alla
popolazione, cio a coloro che risulterebbero essere le reali vittime di una guerra
nucleare tra superpotenze.
Un nuovo intervento militare da parte degli Stati Uniti assolutamente da scon-
giurare, non solo per le vittime che provocherebbe ma anche perch lIran mette-
rebbe in pratica la sua minaccia di chiudere lo stretto di Hormuz bloccando il trafco
petrolifero; senza parlare del fatto che potrebbe colpire i paesi arabi sia militarmente
che attraverso i suoi alleati in Libano, in Palestina, e in Siria.
Le vie percorribili rimangono probabilmente due: o si accetta che lIran abbia
un suo programma nucleare, sempre che sia in grado di portarlo avanti, o si prepara
un accordo tra Iran e Stati Uniti nel quale quasi sicuramente lIran godr di privilegi
economici elevati rispetto ai restanti paesi del Golfo.
C chi pensa che le sanzioni non trarranno alcun risultato e che quale che sia il
modus operandi da attuare, alla ne che ci rimetter saranno i paesi arabi, privati
della loro importanza politica e ancora di pi assoggettati a potenze esterne quali
Stati Uniti da una parte e Iran dallaltra E forse proprio questo il gioco dietro
allalternarsi di urla e silenzi delle grandi potenze.
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FINALMENTE RICONOSCIUTO COME PRECURSORE SISMICO, IL GAS
RADON RISERVA ANCORA MOLTE SORPRESE
Prima del terribile terremoto che lanno scorso colp LAquila e molti altri
paesi dellAbruzzo, il Radon era quasi sconosciuto ai pi. Invece questo
gas molto comune e i suoi effetti diretti e indiretti sono estremamente
interessanti.
Il gas Radon-222 rappresenta un caso particolare in natura, in quanto lunico gas radioattivo prodotto in una lunga catena di decadimenti.
Di Ines Curzio
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In particolare, Il Radon (Rn) (numero atomico 86) un elemento chimico radio -
attivo gassoso, incolore, inodore, insapore ed estremamente volatile, prodotto dal
decadimento di tre nuclidi capostipiti che danno luogo a tre famiglie radioattive: lUra-
nio 238, lUranio 235 e il Thorio 232. E uno dei gas nobili, come Neon, Kripton, e
Xenon; come tale non reagisce con altri elementi chimici. Il diretto nuclide genitore
del Radon il Radio-226. La catena di decadimento del Radon termina inne con ilPiombo-206, isotopo stabile.
I nuclidi intermedi della catena di decadimento sono isotopi di metalli e sono
chimicamente reattivi; per questa ragione essi tendono a rimanere nel materiale in cui
latomo di Uranio era originariamente presente. La sola eccezione il Radon, lunico
isotopo presente allo stato gassoso che, essendo gas nobile, non interagisce chimi-
camente con gli altri elementi ed libero di muoversi per diffusione e convezione.
La presenza del Radon sulla Terra piuttosto limitata, eppure si trova pi o meno
ovunque. Il gas Radon prodotto allinterno dei granelli di rocce che contengono
Uranio e altri elementi da esso derivati. Come tutte le sostanze radioattive, anche ilRadon decade in altri elementi e proprio nel processo di decadimento emette radia-
zioni principalmente sotto forma di particelle alfa.
La sua concentrazione nel terreno varia da qualche centinaio a pi di un milione
di Bq/m (disintegrazioni atomiche per metro cubo daria). Le rocce che hanno un
maggiore contenuto dUranio/Radio (tu, scisti, granito e pordo) possono emanare
maggiori quantit di Radon, e questo vale soprattutto per rocce permeabili o fratturate
(colate o depositi detritici). In una roccia compatta, invece, il Radon rimane imprigio-
nato nel materiale. In terreni con rocce molto fratturate, con molti spazi vuoti, il Radon
pu essere trasportato da correnti daria o dallacqua sorgiva o piovana inltrata emolte volte sono proprio le fratture e le faglie ad essere associate a concentrazioni
elevate di Radon; proprio l che lacqua trasporta lUranio favorendone laccumulo.
I discendenti del Radon, cio i suoi prodotti di decadimento, si diffondono e possono
attaccarsi alle superci proprio come fanno la polvere o gli aerosols, costituendo un
serio pericolo per la salute delluomo.
Nello specifco dei tre isotopi del Radon che si riscontrano in natura il Ra-
don-222 a costituire un effettivo pericolo in quanto i tempi di dimezzamento del
Radon 220 e del Radon 219 sono molto brevi (55 e 3.92 secondi, rispettivamente);
non consentono grande spostamento dal suolo/roccia dove sono stati generati. Al
contrario, il Radon-222 ha un tempo di dimezzamento pi lungo (3,8 giorni) e pu
percorrere, prima di decadere, lunghe distanze no ad arrivare a contatto diretto con
SECONDO LEPA (ENVI-
RONMENTAL PROTECTIONAGENCY) LESPOSIZIONE
PROLUNGATA AL RADON E
IL PRIMCIPALE FATTORE
DI RISCHIO PER CANCRO
AI POLMONI, DOPO LE
SIGARETTE
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gli ambienti domestici.
Mentre, inoltre, si pu trascurare lemissione del Radon stesso che, essendo un
gas nobile, una volta inalato viene riesalato con bassissime probabilit di decadere
proprio durante il transito nellapparato respiratorio, al contrario ai ni della nocivit
sullorganismo, nettamente predominante il contributo della radiazione emessa dai
gli a breve termine (T) del Radon-222, e cio dal Polonio (218Po e 214Po). Natu -
ralmente il tutto dipende dalla quantit di gas che il corpo assorbe (per inalazione o
ingestione, come vedremo).
Secondo lEPA (ENVIRONMENTAL PROTECTION AGENCY) lesposizione pro-
lungata al Radon il principale fattore di rischio per cancro ai polmoni, dopo le
sigarette.
Il Radon pu seguire due differenti vie per entrare nel corpo umano. In primo
luogo, pu abbandonare lacqua in cui disciolto e diffondersi nellaria, in partico-
lar modo se la temperatura dellacqua alta. Il gas pu essere inalato causando
danni spesso irreparabili allapparato respiratorio. Laltra via daccesso per il Radon lapparato digerente. Pu essere ingerito con lacqua potabile e danneggiare il
tratto gastro-intestinale, esponendo il soggetto ad un aumentato rischio di cancro
allo stomaco.
Proprio a proposito delle sigarette vale la pena riportare un abstract da uno stu-
dio condotto dal Dipartimento di Scienze Chimiche, Radiochimiche e Metallurgiche
- Universit degli Studi di Bologna.
Il nostro studio ha mostrato che: a) alla temperatura di combustione della sigaretta
(600-880 C) il Po210 presente sia nel fumo attivo e quindi nellapparato broncopol-
monare in ragione del 6,7%, sia nellambiente esterno interessato da concentrazionidi 91,7% (cenere) e di 1,6% (sidestream) del Po210 totale contenuto nelle sigarette;
b) il Po210 presenta un alto rischio polmonare puro come iniziatore di tumore bron-
copolmonare da radioattivit alfa (4 casi su 10.000 fumatori/anno), senza contare
il ruolo di promotore (co-carcinogeno) di tumore broncopolmonare con unazione
sinergica con le altre sostanze oncogene; c) in pratica il danno biologico per un fuma-
tore di 20 sigg./die in 1 anno pari a quello di circa 300 radiograe al torace.
Se non fumate per, non rilassatevi troppo e non pensate di non correre rischi con
il Radon. A parte per il famigerato fumo passivo, ma anche per le molteplici vie per
le quali il Radon pu entrare negli edici. Il gas pu trovarsi infatti nei materiali da
costruzione; pu trovarsi nel terreno o nelle rocce sulle quali costruita la casa ed
entrare in essa attraverso crepe del terreno e inltrazioni della struttura; pu trovarsi
IL Po210 E PRESENTE
SIA NEL FUMO ATTIVO E
QUINDI NELLAPPARATO
BRONCOPOLMONARE SIA
NELLAMBIENTE ESTERNO
(FUMO PASSIVO)
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nelle falde acquifere sotterranee.
Essendo inodore, la sua pericolosit deriva anche dal fatto che non pu essere avver-
tito dalla popolazione in alcun modo, ma solo rilevato con appositi dispositivi.
Dagli studi effettuati dallOMS (Organizzazione Mondiale della Sanit) attraverso
lAgenzia Internazionale per la ricerca sul cancro (AIRC), il Radon stato inserito nella
classe 1 in cui sono elencate le 87 sostanze da ritenersi sicuramente cancerogene.
Un metodo immediato per proteggersi dallaccumulo di questo gas laerazione
degli ambienti, soprattutto nei casi in cui questi siano interrati o a contatto diretto
IL RADON PUO TROVARSI NEI
MATERIALI DA COSTRUZIONE;
PUO TROVARSI NEL TERRENO
O NELLE ROCCE SULLE
QUALI E COSTRUITA UNA
CASA ED ENTRARE IN ESSA
ATTRAVERSO CREPE DEL
TERRENO ED INFILTRAZIONI
DELLA STRUTTURA
METODO IMMEDIATO PERPROTEGGERSI DALLAC-
CUMULO DI QUESTO GASE LAREAZIONE DEGLI AM-
BIENTI, SOPRATTUTTO NEI
CASI IN CUI QUESTI SIANO
INTERRATI O A CONTATTO
DIRETTO COL TERRENO
col terreno. La prima cosa da fare, nei casi in cui si sappia di essere in una zona a ri-
schio, di effettuare delle misure di concentrazione presso la propria abitazione atte
a determinare se questo problema esiste veramente. Nelle situazioni in cui, dopo
aver effettuato una misurazione si dovesse rivelare una concentrazione di Radon
superiore ai livelli di riferimento, opportuno effettuare degli interventi di bonica. Ci
sono interventi di facile realizzazione e poco invasivi per gli edici. Alcuni sono volti
a limitare o eliminare i punti di inltrazione, ma di solito si consiglia sempre di ac -
compagnare questi rimedi con metodi di depressurizzazione del suolo per impedire
la risalita del gas, in quanto i primi, da soli, risultano generalmente insufcienti.Da unindagine promossa da Altroconsumo gi tra il 2002 e il 2006, i luoghi pi a 14
http://www.youtube.com/watch?v=OMCVgvHG7-c8/9/2019 Nautilus Magazine 3.0 NUMERO TRE
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GIAMPAOLO GIULIANICOLLABORATORE TECNICO
DELLISTITUTO DI FISICA
DELLO SPAZIO INTERPLANE-
TARIO DI TORINO, LAVORA
PRESSO I LABORATORI
NAZIONALI DEL GRAN SASSO
DELLINFN NEL QUADRO DI
UNA COLLABORAZIONE PER
LESPERIMENTO LARGE
VOLUME DETECTOR (LDV)PER LA RIVELAZIONE DI
NEUTRINI PRODOTTI DA
COLLASSO GRAVITAZIONALE
STELLARE
rischio risultano in Lombardia, Friuli, Campania, Lazio e Piemonte. Le province con
i valori registrati pi elevati Salerno, Roma, Viterbo, Latina e Biella. E il problema
non connato a poche zone distinte: nel complesso il valore-soglia stato supe-
rato almeno una volta in 12 regioni su 20 e nel 38% delle 101 province italiane.
Laltro motivo per il quale il Radon ha attratto su di s lattenzione di diversi ricer-
catori di origine geologica.
Negli ultimi anni la ricerca sulla predizione dei terremoti si basata princi-
palmente sullosservazione dei fenomeni precursori. La correlazione tra terremoti
e fenomeni precursori ancora di difcile comprensione perch le cause e le
condizioni che li governano sono complesse. Un fenomeno precursore avviene
prima che abbia luogo un terremoto. Negli ultimi venti anni sono stati individuati
diversi precursori, tra i quali la variazione anomala di Radon nel suolo o in sorgenti
situate presso le faglie attive. Il Radon rientra quindi nella categoria dei precursori
sismici chimici.
Le prime anomalie dei valori del Radon furono rilevate nel 1966 quando, in occa -sione del disastroso terremoto di Tashkent in Uzbekistan, i livelli di gas nellacqua
dei pozzi salirono bruscamente. Da allora si sviluppata la teoria secondo la quale
il Radon accumulato nelle rocce potrebbe essere utilizzato come possibile indica-
tore premonitore di eventi sismici, liberandosi non appena le tensioni sotterranee
si avvicinano ad una soglia critica. Sono cos iniziate misure sistematiche delle
variazioni temporali del Radon in altre zone sismiche, soprattutto in California,
Cina ed Islanda. Il fenomeno stato studiato per otto anni lungo la Rift Valley,
limponente frattura tettonica che corre da nord a sud lungo la porzione orientale
dellAfrica, nei pressi del Mar Morto; gli studi hanno rivelato che, allinterno della
faglia, entro tre giorni dai picchi di Radon si sono vericati 40 terremoti contro i
22 statisticamente attesi.
La storia del riconoscimento del Radon come precursore sismico legata alle
vicende di Giampaolo Giuliani, nome ormai noto, non tanto quanto per i nebulosi
risvolti che hanno accompagnato le sue ricerche e i tentativi di screditare le sue
decennali indagini sul campo. Cercheremo di ricostruirne almeno una parte.
Giampaolo Giuliani un collaboratore tecnico dellIstituto di sica dello spazio
interplanetario di Torino, che lavora presso i laboratori nazionali del Gran Sasso
dellINFN nel quadro di una collaborazione per lesperimento Large Volume Detec-
tor (LDV) per la rivelazione di neutrini prodotti da collasso gravitazionale stellare.
Nel 2000 inizi i suoi esperimenti in un piccolo laboratorio di Fisica per verica-15
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LA CAEN SPA DI VIAREGGIO
E UNA SOCIETA IMPEGNATA
IN VARI SETTORI DELLARICERCA SCIENTIFICA,
SOPRATTUTTO NEL CAMPO
DELLELETTRONICA. PARTNER
DELLA NASA E PRESENTE IN
ITALIA, FRANCIA E STATI UNITI
PER PARTNERSHIPS CONLABORATORI DI FISICA E ME-
DICINA NUCLEARE LA CAEN
HA CREDUTO NELLE RICER-
CHE CONDOTTE DA GIULIANI
FORNENDO IL MATERIALE
ELETTRONICO NECESSARIO
ALLA COSTRUZIONE DEIRIVELATORI DI RADON
re se il Radon poteva aiutare a capire la dinamica dei terremoti. Il gruppo di ricerca
era formato dal glio di Giuliani, Roberto, da Viktor Aleksenko (uno scienziato russo
dellIstituto di Fisica russa che nellarco di 10 anni aveva lavorato a Campo Impe-
ratore nellesperimento di particelle cosmiche), da due ingegneri e altri informatici.
Il lavoro di ricerca iniziale fu di due anni. In quel primo anno si rese necessario
un radometro per monitorare la concentrazione di Radon e, non avendo le risorsenanziarie per acquistare lo strumento (allepoca costava da 40 a 60 milioni di lire),
Giuliani lo costru utilizzando un sistema diverso: anzich osservare direttamente il
Radon e le sue caratteristiche di emettitore di particelle alfa, lapparecchio metteva
in evidenza due elementi, due isotopi gli del Radon che emettono fotoni gamma.
Questa macchina stata utilizzata come un radometro analizzando indirettamente
la variazione di concentrazione del Radon. Poter studiare indirettamente lemissione
di Radon ha permesso di stabilire che questo gas fuoriesce in forte concentrazione
solo ed esclusivamente in prossimit di un evento sismico, quale che sia lintensit
dellevento.
Nei due anni successivi la ricerca si concentrata sulle anomalie evidenziate sul
usso medio del Radon: a distanza di 24 ore o allinterno delle 24 ore da queste ano-
malie si vericavano eventi sismici vicini al rivelatore. Tutto ci ha permesso di fare
delle correlazioni no ad allora non considerate e di comprendere meglio la natura di
questo gas rispetto alle conoscenze che la scienza ufciale aveva.
Da notare che Giuliani, nei giorni 29 e 30 ottobre 2002, misur valori eccezional-
mente alti e anomali di Radon. Allert lassessore abruzzese alla Protezione Civi-
le dellimminenza di un forte sisma. Non fu tuttavia in grado di fornire indicazioni
sul luogo in cui tale scossa si sarebbe vericata perch con un unico rivelatore
possibile individuare un evento solo entro il raggio di azione dello strumento. Il 31ottobre un terremoto di magnitudo 5.4 colp il Molise con epicentro a San Giuliano
di Puglia, causando 30 morti.
Giungiamo al 2003. Come emerge da una sua recente intervista per il mensile
Area di Conne, nellambiente scientico Giuliani ha tentato pi volte di mostrare i
risultati prodotti, ma gli stato risposto che: un tecnico non pu fare delle scoperte
perch soltanto i ricercatori possono farne! e che Il terremoto non pu essere previ-
sto. Categoricamente, il terremoto non potr mai essere previsto!.
La Caen Spa di Viareggio, che una societ impegnata in vari settori della
ricerca scientica, soprattutto nel campo dellelettronica, partner della Nasa, moltopresente in Italia ma anche in Francia e negli Stati Uniti per i laboratori di sica e 16
8/9/2019 Nautilus Magazine 3.0 NUMERO TRE
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IL PROFESSOR
ENZO BOSCHI
PRESIDENTE DELLISTITUTO
NAZIONALE DI GEOFISICA E
VULCANOLOGIA (INGV)
APPROFONDIMENTOQUALI SONO I PROBLEMI
LEGATI ALLO SMALTIMENTO
DELLE SCORIE PRODOTTE
DALLE CENTRALI NUCLEA-
RI? SCOPRILO SU
NAUTILUS TRUTHMAGAZINE
medicina nucleare, ha per creduto nelle ricerche condotte da Giuliani e ha fornito
una parte del materiale elettronico necessario per costruire pi rivelatori. Tramite la
Caen, Giuliani arriv in quelanno allex ministro Giuseppe Zamberletti presidente
della ISPRO, unassociazione che opera per la Protezione Civile Italiana, la quale
lo sottopose a un test. Presenti i responsabili della Caen, esponenti del governo,
nonch il professor Enzo Boschi (presidente dellIstituto Nazionale di Geosica eVulcanologia, INGV) e referenti della Protezione Civile.
In quella circostanza il professor Boschi disse che non era possibile, e non
sarebbe mai stato possibile, che un tecnico potesse aver fatto una scoperta che
aveva tentato di fare lui dieci anni prima e se non cera riuscito lui non poteva
certo esserci riuscito un tecnicoQuando lonorevole Zamberletti gli chiese: Ma
cosa dovrebbe fare Giuliani per dimostrare che il suo rivelatore pu funzionare?,
Boschi rispose: Se Giuliani fornisce 3 allarmi e nellarco delle 24 ore si vericano
3 terremoti nel raggio dazione dello strumento, io che sono il referente nazionale
per la ricerca in Italia lo candido al premio Nobel. Il 27 dicembre 2003 part il primo
allarme. La mattina del 28 dicembre si veric un evento sismico di intensit pari
a 4.2 al conne con lAbruzzo alla distanza minima di rilevazione del nostro stru -mento, che di circa 120 km per un evento di intensit 3.7 3.5. Da quel momento17
http://nautilusmagazine.blogspot.com/2009/05/colpo-di-grazia-al-deposito-nucleare.htmlhttp://nautilusmagazine.blogspot.com/2009/05/colpo-di-grazia-al-deposito-nucleare.htmlhttp://nautilusmagazine.blogspot.com/2009/05/colpo-di-grazia-al-deposito-nucleare.htmlhttp://nautilusmagazine.blogspot.com/2009/05/colpo-di-grazia-al-deposito-nucleare.htmlhttp://nautilusmagazine.blogspot.com/2009/05/colpo-di-grazia-al-deposito-nucleare.htmlhttp://nautilusmagazine.blogspot.com/2009/05/colpo-di-grazia-al-deposito-nucleare.htmlhttp://nautilusmagazine.blogspot.com/2009/05/colpo-di-grazia-al-deposito-nucleare.htmlhttp://nautilusmagazine.blogspot.com/2009/05/colpo-di-grazia-al-deposito-nucleare.htmlhttp://www.youtube.com/watch?v=5uD0nR0TBBYhttp://nautilusmagazine.blogspot.com/2009/05/colpo-di-grazia-al-deposito-nucleare.htmlhttp://nautilusmagazine.blogspot.com/2009/05/colpo-di-grazia-al-deposito-nucleare.html8/9/2019 Nautilus Magazine 3.0 NUMERO TRE
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partirono nei giorni a seguire 12 allarmi con 12 eventi sismici ufcialmente registrati
da un notaio per garantire il test. L8 gennaio 2004 Giuliani chiam nuovamente
lonorevole Zamberletti il quale contatt Enzo Boschi che per non fece seguito
al test appena concluso.
Successivamente Giuliani tent con laiuto della Caen di presentare una pub-
blicazione scientica per la rivista Journal of Geophysical Research di cui ancheBoschi referente, ma il comitato scientico della rivista rispose che i terremoti
non possono essere previsti, e quindi non erano interessati alla sua ricerca. Poi
anche la Caen ha cominciato a subire delle pressioni e ha dovuto lasciare, almeno
ufcialmente, il progetto. Giuliani andato avanti ugualmente.
Tra dicembre 2004 e gennaio 2005, stata portata a termine lanalisi e le corre-
lazioni dei dati acquisiti dai due detector posti tra LAquila ed Avezzano, applicando
ad essi lalgoritmo sulla variazione di usso del Radon-222 a 12 ore ottenendo
unefcienza di circa il 92% - 94%, rispetto ad un solo detector e rispetto alla va-
rianza applicata sulle 24 ore. Alla luce di questi risultati la Caen ed il Sig. Giuliani, siadoperarono per trovare altri gruppi di ricerca interessati a lavorare sullargomento
e furono rmate due convenzioni, con lUniversit della Calabria (Capo gruppo Prof.
Ignazio Guerra) e lUniversit di Bari Dipart. Di sica (Capo gruppo Prof Franco
Romano). In ambedue i casi per le Universit erano prive di fondi da dedicare a
questa ricerca. Fu quindi presentata una proposta operativa alla Societ Stretto
di Messina SpA, con lanalisi dei costi ripartiti fra i partecipanti al progetto (CAEN
e lUniversit della Calabria, lUniversit della Basilicata, lUniversit di Messina e
lUniversit di Palermo). Purtroppo non si ottenne nessuna risposta.
24 novembre 2004, terremoto di Sal, nel bresciano, avvertito distintamente intutto il Nord Italia.
Anche questa volta le strumentazioni di Giuliani avevano evidenziato un forte incre-
mento di Radon; questo livello indicava che levento era molto lontano, non si poteva
stabilire con un solo rivelatore il punto preciso. Comunicati i dati alla Caen fu lo stes-
so Nicola Zaccheo ad inviare i dati al professor Romano, il quale chiam il professor
Boschi dicendogli: Giuliani mi ha mandato i dati e vede un evento disastroso che
potr avvenire a breve. Come lo stesso Giuliani afferma nellintervista: Ci che mi
fu risposto, e non ho nessun motivo per dubitare di Nicola Zaccheo, fu: Dica al sig.
Giuliani che lItalia e gli italiani non sono pronti per questa scoperta, la nisca con
questa storia della previsione dei terremoti.
Chiaramente dopo queste parole, Giuliani continu le sue ricerche da solo, con
laiuto dei suoi collaboratori. 18
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IL RILEVATORE SVILUPPATO
DA GIULIANI DAL 2005
Nel 2005 furono presentati i dati no ad allora acquisiti nel corso di un seminario
al laboratorio di Fisica Nucleare. La maggior parte della comunit scientica pre-
sente, tranne qualcuno che non credeva a priori alla possibilit di poter prevedere i
terremoti, fu daccordo con i risultati degli studi, sottolineando che questi dovevano
essere certamente approfonditi. Presenti il climatologo e scienziato Guido Visconti
dellAquila, Gianfranco Totani del DISAT dellUniversit dellAquila, esponenti dellaProtezione Civile, sia provinciali sia regionali, scienziati russi e scienziati tedeschi
come Matthias Laubenstein che, come dipendente dellIstituto di Fisica Nucleare,
si occupa di Radon. Fu proprio Laubenstein a sottolineare che i dati erano molto
interessanti dal punto di vista scientico.
Nel corso di quegli anni le stazioni di rilevamento salirono a 5. Tre si trovano a
Coppito, che la principale e funge da sala operativa sismica poich vi conuiscono
tutti i dati che vengono analizzati; poi ce n una nel Gran Sasso, mentre lultima si
trova nella scuola Edmondo De Amicis, messa a disposizione dal sindaco dellAquila
dopo che Giuliani si sottopose a un altro test in collaborazione con il dipartimentoDISAT dellUniversit dellAquila, dal 17 aprile al 19 aprile del 2008.
Tra la ne del 2008 e linizio del 2009 molti giornalisti si occupavano ormai delle
ricerche di Giuliani ed erano interessati ad apprendere la lettura dei graci online
confrontandosi giornalmente sui dati.
A dicembre 2008, un episodio a Frignano, di magnitudo 4, fa partire lo sciame
sismico. Al termine di questo iniziano gli eventi sismici dellAquila.
Arriviamo al 28 marzo. Era evidente che si stava avvicinando un evento sismico
rilevante. Alluna e venti di notte Giuliani invia, come gi da accordi presi da un paio
di mesi, un rapporto al sindaco dellAquila e alla mailing list dei collaboratori in cuiafferma: Per domani in mattinata previsto allAquila un evento sismico di grado
compreso tra il 2.2 e il 2.4, come quello del giorno precedente. C un forte carico di
energia che denuncia invece una attivit pi intensa, ma a 50 60 km dallAquila.
La mattina del 29 a Sulmona stato registrato un sisma di 3.8, mentre allAquila
si era vericato un 2.4.
A questo punto ci chiediamo: come possibile che sia scattata addirittura una
denuncia per procurato allarme a fronte di comunicazioni concordate e non certa-
mente allarmistiche, come i media e le autorit hanno fatto trapelare? Vero che
su social network, blog, forum e canali ufciali e non, si scatenato in quei giorni
un tam tam che probabilmente ha generato panico nella popolazione, ma leggiamoil verbale del 31 marzo redatto a seguito di una riunione straordinaria degli esperti19
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GUIDO BERTOLASO
CAPO DELLA PROTEZIONE
CIVILE
LA CARTINA DELLABRUZZO
della Commissione nazionale per la previsione e la prevenzione dei grandi rischi, te-
nutasi nella sede della Regione Abruzzo, con lobiettivo si legge in un comunicato
stampa della Regione di fornire ai cittadini abruzzesi tutte le informazioni disponibi-
li alla comunit scientica sullattivit sismica delle ultime settimane.
Al tavolo operativo siedono Bernardo De Bernardinis, vice capo del dipartimento
della Protezione Civile, Mauro Dolce, direttore dellufcio sismico, quattro esperti deifenomeni sismici (tra cui Enzo Boschi), il direttore del Centro Nazionale Terremoti
(Giulio Selvaggi), lassessore alla protezione civile della Regione Abruzzo (Daniela
Stati), tre funzionari della Regione, tre della Protezione Civile, il sindaco dellAquila
e tre vice prefetti del capoluogo. Citiamo testualmente.
Prende la parola il professor Boschi: Escluderei che lo sciame sismico sia prelimi-
nare di eventi (...) anche se spiega siamo in una zona sismica attiva. Nellarea
abruzzese registriamo circa 800 scosse lanno. Ma i terremoti non si possono preve-
dere, si possono solo prevenire. () Prende la parola la Stati, assessore regionale:
Noi, io e il sindaco, dobbiamo anche dare risposte politiche. Quello che vogliamo
sapere se dobbiamo dare retta a chi va in giro a creare allarmismo. RispondeBarberi: Non c nessuno strumento che possa avvisarci che ci sar un terremoto.
Non vale la pena che la Commissione Grandi Rischi discuta di questo(...). Questa
sequenza sismica non preannuncia niente, ma sicuramente focalizza di nuovo lat-
tenzione su una zona sismogenetica in cui prima o poi un grosso terremoto ci sar.
Lassessore Stati ringrazia: Queste vostre affermazioni mi permettono di andare a
rassicurare la popolazione.
A seguito di questa riunione scatt laccusa per procurato allarme. Le note stampa
sono state innite e tutte riportavano la notizia di come marted 31 marzo il capo
della Protezione civile, Guido Bertolaso, inviperito si era scagliato contro quegliimbecilli che si divertono a diffondere notizie false, chiedendo una punizione. Tra
gli imbecilli appunto Giampaolo Giuliani.
Eppure, ad un anno da quel tremendo terremoto che invece il 6 aprile ha colpito
lAquila, contro cui Giuliani non ha potuto fare nulla, pur vedendo le strumentazioni
impazzire nellarco delle 24 ore che hanno preceduto il sisma, tacciato di profeta e
mago, con il telefono sotto controllo e screditato di fronte a tutta lItalia, non stato
forse pi prudente trascorrere due giorni fuori casa e fermare una cittadina intera
come avvenuto a Sulmona una settimana prima, anzich aspettare in casa per veri-
care di persona lintensit del terremoto previsto da Giuliani?
E ancora, nonostante i 308 morti dellAquila, citiamo testualmente quanto riportatonellInterrogazione a risposta scritta 4-01366 presentata da Donatella Poretti in se- 20
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nato mercoled 8 aprile 2009, seduta n.188:
si chiede di sapere: quale valutazione scientica il Governo intenda dare allo
studio del comportamento dellelemento chimico chiamato Radon, trovandosi tali
apparecchiature nei laboratori nazionali del Gran Sasso (LNGS), uno dei quattro
laboratori dellIstituto Nazionale Fisica Nucleare (INFN); se siano stati destinati
specici nanziamenti a tale attivit di studio e quali siano i rapporti intercorrentitra questi laboratori e la Protezione civile; se intenda proseguire nel nanziamento
di strutture di monitoraggio di eventi sismici come quelle presenti nei laboratori na-
zionali del Gran Sasso, pur ignorandone i suoi eventuali allarmi. Segue parte della
risposta, amara: LIstituto nazionale di sica nucleare (INFN) ha valutato di non
dar credito alla possibilit di predire eventi sismici sulla base delle misure effettuate
dal signor Giuliani, con gli strumenti ospitati nel laboratorio esterno del Gran Sasso
e in altri edici abruzzesi, poich la concentrazione di Radon fortemente inuen-
zata da parametri esterni quali la temperatura, lumidit e la pressione che, invece,
non paiono monitorati dalle misure del signor Giuliani. ()Il signor Giuliani non
mai stato in grado di fornire alla comunit scientica le reali evidenze delle propriesperimentazioni. In particolare non esiste nessun articolo scientico, che descriva
anche sommariamente, la metodologia e i dati usati, per valutare le affermazioni
fatte sulle emissioni del Radon come precursore al terremoto del 6 aprile 2009.
() Si sottolinea, comunque, che anche i modelli probabilistici pi sviluppati non
consentono, allo stato attuale, di prevedere i terremoti. ()Si precisa che il terre-
moto dellAbruzzo non stato previsto da nessuno, n in Italia n in nessun altro
Paese del mondo. ()Inne lINFN ha deciso di promuovere un gruppo di studio
per analizzare tutti i dati, raccolti negli anni dal laboratorio sotterraneo, al ne di evi-
denziare ogni possibile correlazione tra misure di parametri chimici e sici ed eventi
sismici. Qualora nascesse una possibile linea di ricerca riguardo allindividuazionedi precursori, lIstituto valuterebbe con interesse un possibile programma di attivit
sperimentale e interpretativa che certamente dovrebbe coinvolgere ricercatori di
discipline diverse ed avere la partecipazione degli enti pi direttamente rivolti allo
studio di tali tematiche.
Chiediamoci: 308 morti non sono ancora un prezzo sufciente per destare
interesse riguardo le linee di ricerca indicate da Giuliani? Da questa risposta
sembrerebbe di no.
Saltiamo i umi di polemiche scaturiti nei mesi successivi al terremoto e andiamo
al dicembre 2009.
Il 22 dicembre 2009 il Tribunale di Sulmona ha prosciolto Giuliani dallaccusa di21
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IL LIBRO DI GIAMPAOLO
GIULIANI RACCONTA, COME
RECITA IL TITOLO, LA SUA
VERITA. MA ERA DAVVERO
POSSIBILE PREVEDERE CON
LARGO ANTICIPO UN EVENTODELLA PORTATA DEL SISMA
CHE HA COLPITO LAQUILA?
O IN QUESTO TITOLO E PRE-
SENTE UNA CERTA MISURA DI
SENSAZIONALISMO?
procurato allarme in relazione ai fatti del 29 marzo 2009. Leggiamo nella senten-
za: La relazione tra accumulo di radon e terremoti ritenuta attendibile. Levento
sismico annunciato sulla scorta delle proprie indagini impedisce di considerare
inesistente il pericolo di terremoto.
Grande attenzione inoltre per la relazione scientica dello stesso Giuliani dellAGU
FALL Meeting 2009 di San Francisco, congresso annuale scientico sulle cata-stro naturali. Il 14 dicembre Giampaolo Giuliani ha presentato una relazione dal
titolo Radon observation by Gamma Detectors PM-4 and PM-2 during the seismic
period (Jan-Apr 2009) in LAquila Basin nelle sezioni U13C e U14B, su invito della
commissione scientica organizzatrice dellAGU. Chairman della presentazione
sono stati il prof. Pierfrancesco Biagi, dellUniversit di Bari, e il prof. Dimitar Ou -
zounov del Goddard Space Lab NASA.
Caso strano, come se non ce ne fossero stati a sufcienza nora, pochi giorni
prima lintera postazione del Gran Sasso stata oggetto di furto. In una video-
intervista Giuliani ha dichiarato: A parte il valore dellelettronica che utilizzavamo,
io non riesco a capireLa cosa avvenuta di domenica, quando il controllo del
laboratorio massimo perch tutto chiuso e ci sono guardie che sorveglianodappertutto. () Le schede sottratte non si trovano in commercio. Bisogna proget- 22
http://www.youtube.com/watch?v=p9OF1prJjrw8/9/2019 Nautilus Magazine 3.0 NUMERO TRE
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tarne delle altre. Diciamo che per lungo tempo questa stazione rimarr praticamente
morta, ntanto che non saremo in grado di ripristinare ci che stato tolto e rimet-
terla in linea insieme alle altre.
E se da un lato la relazione di Giuliani allAGU ha destato realmente interesse,
tanto da permettergli di allacciare collaborazioni con diverse universit nel mondo,
di essere chiamato per due mesi in Giappone allinizio del 2010 per un progettoche mira alla realizzazione di una rete globale di rilevamento e analisi del Radon
come precursore sismico, progetto per il quale la NASA ha messo a disposizione un
satellite per esperimenti che proseguiranno no alla ne di aprile e di cui attendiamo
i risultati, dallaltro il 31 dicembre 2009 su Abruzzo 24ore viene pubblicato un lun -
ghissimo articolo in cui il Prof. Warner Marzocchi (dellINGV) afferma: La sessione
sul terremoto di LAquila alla conferenza Agu Fall Meeting 2009 di San Francisco
(14-18 dicembre 2009), stata s molto interessante, ma senza apprezzabili con-
clusioni. Per cui nessuno oggi pu arrogarsi il diritto di certicare alcunch senza la
reale approvazione della comunit scientica internazionale. () La presentazione
di Giuliani stata molto debole () Nessuno rimasto n impressionato n asso-lutamente convinto. () In sintesi, chi non lo conosceva ne rimasto impressionato
non positivamente. Non voglio essere enfatico n di parte, ma questo quello che si
visto chiaramente. (.) Il Radon studiato dagli anni 60 del XX Secolo e - rivela
Warner Marzocchi - non mai stata presentata una correlazione signicativa e con-
vincente tra le emissioni di Radon e i terremoti. In sintesi non mai stato utilizzato
per prevedere i terremoti. La questione scientica, dunque, non aperta. Forse in fu-
turo qualcuno potr portare novit in questo campo, ma per ora non c discussione
sullo scarso valore delle emissioni del Radon per prevedere i terremoti. Ripeto: forse
in futuro qualcuno far meglio, ma ora non c nessuna discussione aperta.
Tralasciamo in questa sede molti altri aspetti di questa lunga intervista che vi
invitiamo per altro a leggere online per completezza di informazione. Giunti a questo
punto sembra netta la bocciatura di Giuliani, almeno da parte della comunit scienti-
ca italiana, considerato che invece, come si visto, le collaborazioni allestero sono
state avviate. Sembrerebbe altrettanto chiuso ogni eventuale discorso sul Radone
invece, colpo di scena: lo stesso INGV ad inviare il 12 marzo 2010 (3 mesi dopo
lAGU Fall) una nota stampa pubblicata dallAGI con il titolo: Variazioni di Radon
prima di un Sisma. In questa nota si legge: Prima di un terremoto il gas Radon
pu aumentare o diminuire.
Queste le conclusioni di uno studio dellIstituto Nazionale di Geosica e Vulca-nologia (Ingv) e dellUniversit Roma Tre che ha permesso di isolare i meccanismi23
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fondamentali che determinano la diminuzione e laumento del rilascio del gas Radon
prima di un terremoto. Il lavoro in fase di pubblicazione su Geophysical Reaserch
Letters (GRL) stato nanziato dal progetto TRIGS (www.trigs.eu), sotto il sesto
programma quadro della Commissione Europea e del New and Emerging Science
and Technology Pathnder. () A differenza di quanto comunemente si ritiene,
particolarmente alla luce dei recenti dibattiti sul terremoto de LAquila, oltre che adaumenti di emissione di Radon prima di un evento sismico - ha spiegato Sergio
Vinciguerra, coautore della ricerca dellIngv - si sono spesso osservate diminuzioni
di emissione. In pratica, prima di un sisma il gas Radon subisce variazioni, sia in
positivo che in negativo. () In termini di rilascio di gas, come il Radon, questo si
tradurr inizialmente in una diminuzione di emissione (meno vuoti, meno spazi per
i gas) e soltanto quando si formeranno fratture, che rappresentano nuove vie per i
gas, lemissione di Radon aumenter rispetto al suo valore di fondo. In conclusio-
ne sono stati isolati i meccanismi sici nelle rocce responsabili della diminuzione e
dellaumento dellemissione di Radon osservati sul terreno prima di eventi sismici o
vulcanici. Per arrivare a queste conclusioni i ricercatori hanno misurato lemissionedel Radon con un Radometro dotato di un detector per particelle alfa, appartenen-
te allUniversit di Roma 3. () La nostra scoperta - ha risposto Vinciguerra - ha
permesso di isolare i meccanismi fondamentali che determinano la diminuzione e
laumento dellemissione di Radon prima dei processi di rottura, che avvengono du-
rante terremoti o eruzioni vulcaniche. () Questo ci permetter nei prossimi anni di
sviluppare un modello per i cambiamenti di emissione di Radon osservati e fornire
un supporto quantitativo allinterpretazione delle anomalie di questo gas prima di
eventi sismici e vulcanici.
Tutto ci signifca, come sostenuto anche da Giuliani, che la ricerca ancoraaperta e i modelli vanno ancora senza dubbio perfezionati prima di giungere a previ-
sioni certe. Indubbiamente no ad allora la gente e le istituzioni dovranno accettare
anche i falsi allarmi, possibili in un sistema ancora in parte probabilistico, ma con
un po di umilt e di coscienza comune ognuno di noi converr che certamente
meglio proseguire negli studi e nelle indagini, anche a costo di eventuali falsi allarmi,
piuttosto che pagare la non conoscenza dei fenomeni con vite umane che purtrop-
po nessun esperimento di laboratorio, per quanto approvato o no dalla comunit
scientica, potr mai restituire.
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LA VERITA CI MUOVE, QUALUNQUE ESSA SIA
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intemporealeIL NUOVO PROGRAMMA D I M A U R I Z I O D E C O LLA N ZDa luned prossimo 24 maggio 2010, REBUS lascia il suo posto nel palinsesto di
Odeon a una nuova trasmissione in diretta: InTempoReale.
A condurla ci sar sempre Maurizio Decollanz e anche la durata non cam-
bier.
Il programma punta ad approfondire argomenti di stretta attualit con il sup-
porto delle redazioni di Canale10-Firenze, TeleGenova e Telereporter-Milano.
REBUS torner con le ultime puntate del ciclo 2010 a partire da:
m e r c o l e d 1 6 g i u g n o a l l e 2 0 . 3 0
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Si pu fareurlerebbe Frederich Frankenstein. Il sole nelle nostre mani.La possibilit di realizzare una fusione nucleare controllata dagli anni50 il nuovo nome dato dalluomo al suo vecchio sogno di gareggiare conla divinit. Il Sole, la palla infuocata che illumina il cielo della Terra stato
considerato in ogni epoca come il pi evidente segno del divino. La fontedel calore che realizza la vita. Un dono o un dio esso stesso.
Di Matt ia Paol inel l i
QUESTESTATE UN TEAM DI RICERCATORI CALIFORNIANI DARA IL VIAAD UNO DEGLI ESPERIMENTI PIU IMPORTANTI DI SEMPRE: FORSE LASOLUZIONE DEFINITIVA AD OGNI PROBLEMA DI ENERGIA
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Per il Sole gli uomini hanno guardato al cielo come alla patria delezione del
sovrannaturale e del sovrumano. E per lo stesso motivo il cielo da sempre
lobiettivo cui luomo tende. Ma dal volo di Icaro alla Torre di Babele le delusioni
o gli avvertimenti- sono stati tanti. Forse gli ultimi in ordine di tempo sono stati
Hiroshima e Nagasaki. Due segni di una nuova tendenza che sembra mettere in
pratica il vecchio detto di Maometto e della montagna.
E infatti il Sole a venire dalluomo, da un po di tempo a questa parte. O
almeno ci prova, perch la ssione nucleare (lunico modo nora realizzato per
sfruttare lenergia dellatomo) unaltra cosa. La fusione nucleare sprigiona
energie cos incredibili che anche qualora si riuscisse ad ottenerla il risultato
sarebbe un plasma talmente incandescente da fondere qualunque struttura di
contenimento che luomo nora in grado di predisporre. Nel laboratorio ca-
liforniano di Livermore questo lo sanno. Per questo motivo hanno pensato ad
unaltra strada. Cos in un ambiente chiuso da pareti di cemento armato spesse
due metri i ricercatori del Livermore National Laboratory cercheranno questestatedi creare una piccola stella. Sar un astro dalla vita molto efmera, ma potrebbe
risultare la chiave per giungere alla produzione di energia tramite fusione. Energia
praticamente illimitata.
Bisogna dire che per il momento gli sforzi degli scienziati di tutto il mondo in
questo senso sono stati vani e che non di rado le dichiarazioni inerenti la fusione
nucleare sono state delle vere e proprie balle colossali. I motivi? Prima di tutto
i costi. Molto spesso i budget preventivati per ricerche nel campo della fusione
nucleare si sono rivelati essere arrotondati n troppo per difetto e a fronte di un
incredibile apporto economico i risultati sono stati molto scarsi, le ricerche hanno
visto i tempi allungarsi in modo incredibile e lovvia conseguenza che tante, tan-tissime ricerche relative alla fusione sono state, per cos dire, interrotte a met.
Questa situazione pu muovere e aver mosso alcuni scienziati a dichiarazioni
incredibili per coprire incredibili ritardi o nuove richieste di sovvenzionamenti. E
questo il caso? Ovviamente la risposta non ci nota. Non possiamo nemmeno
dire: aspettiamo questestate perch, per come stata presentata, tutta la fac-
cenda sembra essere stata studiata in modo da regalare un liberi tutti in caso
dinsuccesso. La strada intrapresa nuova, i risultati in questo campo di ricerca
sono stati praticamente nulli.. Insomma, vista leccezionalit dellesperimento,
una non riuscita dello stesso stata preventivata e parafrasando -in negativo- un
vecchio motto NASA: il fallimento contemplato eccome.
IL LIVERMORE NATIONAL LA-
BORATORY, IN CALIFORNIA
I RICERCATORI DEL
LIVERMORE CERCHERANNO
QUESTESTATE DI CREARE
UNA PICCOLA STELLA.MA SARA UN ASTRO DALLA
VITA MOLTO EFFIMERA
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Lunica controprova della bont dellesperimento sembra quindi consistere in
una sua piena riuscita. Ma forse chiedere un po troppo quando sul nostro piatto
della bilancia si tratta di mettere solo un altro po di ducia. Il problema che altri
(si legga contribuenti americani) mettono anche or di soldi e in uno scenario tanto
incerto sarebbe stato preferibile attendere lesito dellesperimento prima di lasciarsiandare a certi proclami che alla luce della storia passata sollevano non pochi dubbi.
Ma in fondo sarebbe solo una questione di stile, di prammatica. Altra cosa sarebbe
ritrovare nella situazione attuale dati gi visti in altre. Le balle colossali cui si ac -
cennava prima. Ci sono? La risposta purtroppo affermativa.
Lesperimento che dovrebbe attuarsi questestate parte di un programma go-
vernativo pi ampio, il National Ignition Campaign. Secondo il rapporto di aprile del
Government Accountability Ofce dal 2005 questo programma ha speso 2 miliardi di
dollari a fronte di un budget preventivato di 1.6 miliardi. Il 25% in pi. Senza contare
che sempre secondo il GAO lintero progetto ha accumulato un anno di ritardo ri-
spetto alla data di termine (la nuova deadline ora stimata per la ne del 2012).
Ma noi non siamo contribuenti americani n facciamo parte del Government Ac-
countability Ofce. Possiamo quindi rilassarci e permetterci di credere senza troppi
patemi allannuncio dei ricercatori. Vediamo quindi nello specico quale sarebbe la
ricetta degli scienziati del Livermore per tener fede al motto del progetto: Bringing
Star Power to Earth
Verr utilizzato il pi grande laser al mondo: un mostro che occupa un intero
edicio. Similmente ad un acceleratore di particelle, il raggio viaggia attraverso un
percorso lungo circa un miglio per caricarsi. Una volta pronto, il raggio verr divisoin 192 fasci che saranno poi reindirizzati in un unico punto: un bersaglio di deuterio e
trizio (due isotopi dellidrogeno, ricavabili dallacqua marina) rivestiti di una capsula
doro. Alla ne, la parte divertente: fare fuoco!
Cosa succeder? A voler dare retta a Lynda Seaver, portavoce del progetto,
lipotesi peggiore che lesperimento non funzioni. Che non accada nulla, insomma.
Perch riguardo eventuali pericoli categorica: Theres no danger to the public. La
Seaver si lascia invece andare allottimismo per quanto concerne le sorti dellespe-
rimento, dicendosi duciosa che possa essere qualcosa di cui parlare ai propri
nipoti e ancora, che sar come essere su una collina a guardare il primo volodei Fratelli Wright.
IL MOTTO DEL PROGETTO NA-
TIONAL IGNITION FACILITY:
BRINGING STAR POWER
TO EARTH
PORTARE IL POTERE DELLE
STELLE SULLA TERRA
29
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Pi pragmatico latteggiamento di Bruno Van Wonterghem -uno dei responsa-
bili del progetto- che ammette come la reazione potrebbe eccedere le condizioni
presenti al centro del Sole, ma allo stesso tempo afferma che la fusione controllata
sar incredibilmente piccola (circa 5 micron) e altrettanto breve (circa 200 mila
miliardesimi di secondo). Parole rassicuranti, ma parole che riguardo le speranze
di successo dellesperimento suonano come lapertura di un paracadute: Siamomolto duciosi di poter accendere lobiettivo entro i prossimi due anni. Van Wonter-
ghem ha il merito di mostrare maggiore cautela rispetto alla Seaver, ma il problema
che il primo esperimento di accensione ssato per questestate.
LA FUSIONE CONTROLLATA
SARA INCREDIBILMENTE
PICCOLA (CIRCA 5 MICRON)
E ALTRETTANTO BREVE
(CIRCA 200 MILIARDESIMI DI
SECONDO)
Due anni di studi non sono cosa da poco, anzi: rappresenterebbero una buo-
na fetta del progetto totale. Quindi ripetiamo: non era il caso di aspettare prima di
lasciarsi andare a dichiarazioni cos importanti? Perch creare cos tante aspetta-
tive? A chi rivolto davvero lannuncio di questa nuova via? A chi la promessa
di ottenere nei prossimi 20 anni energia praticamente illimitata? Forse il caso di
ricordarsi delle cifre snocciolate pocanzi, degli sforamenti di budget e tempistica,
del GAO che si mantiene vigile sullintero progetto. Tutti questi aspetti sembrano
condurre ad un unico obiettivo: la ricerca di sostenitori per un rinanziamento del
progetto. Un messaggio in bottiglia lanciato nella speranza che venga raccolto dalle
mani di qualche senatore e diventi il nuovo sogno dei Repubblicani dopo i l progetto 30
http://www.youtube.com/watch?v=H3F42s_MsP48/9/2019 Nautilus Magazine 3.0 NUMERO TRE
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LYNDA SEAVER, PORTAVOCE
DEL PROGETTO:
THERES NO DANGER TO
THE PUBLIC
Constellation o la base permanente sulla Luna. Progetti subito tagliati dalla nuova
amministrazione che fa capo ad Obama.
Se il vero obiettivo fosse quindi un coinvolgimento politico, non si dovrebbe
aspettare questestate per conoscere lesito dellesperimento. E un tale disegno po-
trebbe rivelarsi un brutto boomerang non solo per Van Wonterghem & soci, ma pertutto il campo dindagine sulla fusione. Un effetto domino che potrebbe spegnere
per diverso tempo linteresse rivolto a questo campo di ricerca. Un effetto che ricor-
derebbe da vicino un caso ancora pi eclatante sebbene ormai lontano nel tempo.
Chi ricorda ormai il nome di Ronald Richter? Eppure ci fu unepoca in cui questo
nome era sulla bocca di un intero Paese. E di tutto il mondo.
E noto come dopo la ne della Seconda Guerra Mondiale molti scienziati tedeschi
fossero stati arruolati nelle le dei due principali vincitori del conitto: Stati uniti e
Unione Sovietica. Ma non esistevano solo Peenemnde e gli specialisti dei razzi
V. A anco delle punte di diamante rese pi o meno- famose dalla corsa allo
spazio esisteva tutta una schiera di scienziati che avevano contribuito a fare la for-
tuna del Reich al principio della guerra e che col proprio lavoro avrebbero potuto
ribaltare le sorti del conitto.31
http://www.youtube.com/watch?v=WK25z_h0eiE8/9/2019 Nautilus Magazine 3.0 NUMERO TRE
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LESPERIMENTO AVVERRA
IN UN AMBIENTE CHIUSO DA
PARETI SPESSE DUE METRI
DI CEMENTO ARMATO
Ormai conosciamo i progetti avveniristici riguardanti caccia a reazione, velivoli
a decollo verticale, panzer di nuova concezione. Forse anche innovative ed incredi-
bili forme di energia? I tedeschi stavano lavorando allatomica, questo sicuro. Ma
secondo Richter molti furono gli studi anche nel campo dellenergia da fusione. E
molti i risultati. Ne era cos sicuro da riuscire a convincere anche il leader argentinoPern della bont delle sue idee e del suo progetto: regalare allArgentina lenergia
della fusione nucleare e al tempo stesso una posizione di leadership mondiale.
Ma chi era Richter? Non era un tedesco. O almeno non ne siamo sicuri. Nacque
nel 1909 a Falkenau an der Eger. Un boemo, dunque. Esattamente come Hitler.
Frequent luniversit tedesca di Praga dove si laure nel 1935. Il suo sogno di re-
alizzare energia da fusione nucleare di vecchia data. Durante la seconda Guerra
mondiale infatti, invi un memorandum a degli ufciali del governo Tedesco. Basan-
dosi sugli studi di Guderley Richter proponeva di realizzare una fusione nucleare
attraverso il bombardamento -con particelle ad alta velocit- di un plasma altamente
compresso a base di deuterio contenuto in una capsula di uranio. Ma il progetto non
venne sviluppato. Dopo la ne della Guerra, Richter lavor in Europa (Germania,
Francia ed Inghilterra). Qualche contratto commerciale, nulla di pi.
La vera svolta arriva quando incontra a Londra lingegnere aeronautico Kurt
Tank che in seguito emigrer in Argentina sotto il nome di Pedro Matthies e sar
il responsabile della progettazione di caccia a reazione per laeronautica argentina
a Cordoba. Sar proprio Tank a portare Richter in Argentina e a raccomandarlo a
Pern. Inizia cos per Richter un nuovo viaggio. Destinazione il Sud America. Ap-
pena giunto in Argentina trova ad attenderlo lindustriale tedesco August Siebrecht,
ex spia ed ex nazista. Siebrecht condurr Richter a Cordoba, dove Tank pensa dipoter realizzare lidea di Richter per una propulsione nucleare da applicare ai caccia
che sta sviluppando. E a questo punto che Richter, raccomandato da Tank, potr
incontrare Peron e proporgli il suo incredibile progetto: realizzare la fusione nuclea-
re ed accedere cos ad una forma potentissima e praticamente illimitata di energia.
Ma non era tutto: Richter si diceva difatti capace di poter realizzare degli impianti di
contenimento di dimensioni estremamente limitate e quindi facilmente trasportabili
e di altrettanto facile e comodo utilizzo.
Il pi classico dei deus ex machina insomma, in pieno accordo con il sogno
dellepoca di una Nuova Argentina. Pern pagava la convinzione in uno stereotipodiffuso che considerava gli scienziati tedeschi come enti infallibili. E cos, invece di 32
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RONALD RICHTER
(1909-1991)
LISLA HUEMUL
CHE DIEDE IL NOME AL
PROGETTO CAPEGGIATO DA
RICHTER
attuare una seria e pi realistica politica energetica afdandosi ai progetti di scien-
ziati argentini di primordine (come Enrique Gaviola), il generale ader in maniera
totale e immediata alla follia di Richter e delle sue proposte.
Nacque cos il progetto Huemul: una gigantesca impresa che impieg risorse
altrettanto colossali e che stime recenti (2003) attestano sullordine dei 300 milionidi dollari americani di oggi. Il progetto prende il nome dallisola che ne fu sede e di
cui Richter divenne il plenipotenziario avendogli Pern afdato pieni poteri (peral-
tro in aperto contrasto con la costituzione). LIsla Huemul divenne quindi una zona
franca, uno stato nello stato in cui gli unici padroni erano Richter e le sue manie
di persecuzione che trasformarono Huemul in una roccaforte (dotata di stazione
radio, contingente armato, riettori con cui illuminare a giorno le acque circostanti)
inaccessibile addirittura alle massime cariche dellesercito.
La mente di Richterera popolata da eserciti di spie che potevano celarsi anche
tra i suoi collaboratori. Per questo girava sempre armato e in questottica interpre-
tava ogni tipo di dissidio interno al progetto. Come quando venne costruito unim-
ponente cilindro di cemento armato che sarebbe dovuto fungere da schermatura e
impianto di raffreddamento per il reattore nucleare. Secondo il progetto dello stesso
Richter allinterno del cilindro erano stati infatti impiantati dei tubi di metallo entro
i quali sarebbe dovuta passare dellacqua che avrebbe garantito la temperatura
costante dellimpianto. Ma una volta che l immane opera venne completata Richter
ci ripens. Disse che i passaggi per lacqua non potevano essere di metallo, ma di
calcestruzzo. Il risultato fu la distruzione dellintero cilindro e i primi sospetti sulla
salute mentale di Richter da parte degli scienziati argentini coinvolti nel progetto.
Ma Pern rimase irremovibile. Fino alla ne.
Il progetto era partito nel 1949. Due anni dopo Richter informava Pern di averraggiunto lobiettivo e il 24 marzo 1951 il Governo argentino pot cos informare
il mondo che:
Il 16 Febbraio 1951, sullisola di Huemul [] sono state realizzate reazioni
termonucleari in condizioni controllate [..]
Un successo, quindi. O meglio lannuncio di un successo. La realt, manco a
dirlo, era molto diversa. E venne fuori lanno dopo, nel 1952. Dopo lannuncio della
realizzata fusione doveva seguire ora la sua applicazione pratica. Ma questa tar-
dava mentre i costi lievitavano. Fu a questo punto che Pern si decise ad apriregli occhi e ad istituire una commissione tecnica che includeva il sico Jos Antonio33
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RONALD RICHTER SULLISOLA
DI HUEMUL NEL 1949.
SULLO SFONDO E POSSIBILE
NOTARE IL GIGANTESCO
CILINDRO DI CEMENTO
ANCORA IN COSTRUZIONE
CHE DOVEVA FUNGERE DA
SISTEMA DI CONTENIMENTO
DEL REATTORE.
VENNE FATTO DISTRUGGERE
E RICOSTRUIRE PER VOLON-TA DELLO STESSO RICHTER
Balseiro e lingegnere Mario Bancora e che concluse nel settembre del 1952 come
le temperature raggiunte da Richter nei suoi esperimenti fossero troppo basse per
produrre una reale fusione.
Le conclusioni della commissione furono incluse in un rapporto al quale Richter
ebbe facolt di controbattere. A seguito della replica scritta di Richter che propone-va uninterpretazione completamente diversa dei fatti, venne istituita una seconda
commissione col compito di analizzare le argomentazioni di Richter. Argomentazio-
ni che vennero giudicate inadeguate.
Il risultato nale fu la chiusura del progetto Huemul nello stesso 1952, ad un solo
anno dallorgoglioso annuncio della prima reazione nucleare da fusione. La perdita
in termini economici era pari a quella dimmagine per il Governo, per Pern e per
lArgentina tutta.
Non possibile sapere se Richter fosse stato mosso da un calcolo nella costru-
zione di questa gigantesca messinscena o se questa boutade fosse stata il risultato
di problemi di natura psichica.
Certo che Richter a modo suo si dedic con entusiasmo e impegno nel proget-
to. Forse era realmente convinto di poter realizzare il suo antico sogno frustrato 34
http://www.youtube.com/watch?v=VH7-MWMTMsk8/9/2019 Nautilus Magazine 3.0 NUMERO TRE
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I RESTI DELLE STRUTTURE
REALIZZATE PER IL PROGET-
TO DI RICHTER SULLISOLA
DI HUEMUL
UNO DEGLI EDIFICI DEL
COMPLESSO.
LISOLA E I RESTI DI QUELLO
CHE FU IL PROGETTO
DI RICHTER SONO OGGIACCESSIBILI AI TURISTI
allepoca della Seconda Guerra Mondiale dallottusit (o le ristrettezze) del Go-
verno Tedesco.
Non bisogna dimenticare poi come tre anni dopo Richter avesse cercato di
ottenere un dottorato nella sua vecchia universit con una tesi che proponeva la
prova sperimentale dellesistenza di misteriosi raggi Delta, emessi dalla Terra apartire dal suo stesso centro.
Kurt Sitte, allepoca assistente del Prof. Furth al Dipartimento di Fisica Sperimen-
tale dellUniversit di Praga ricorda come Richter avesse cercato di coinvolgere lui
e Furth in un progetto fantasioso:
Aveva letto (certamente non su di una pubblicazione scientica) della scoperta di
una misteriosa radiazione, i raggi terra, che venivano irradiati dal centro stesso
della Terra e provocavano tutta una serie di incredibili effetti. Questo era ci che
voleva ricercare. Lidea lo entusiasmava e fu molto difcile convincerlo (se mai ci
riuscimmo) che la prova da lui citata non era autentica. La sua tesi non venne
pubblicata.
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http://www.youtube.com/watch?v=vDAZsPkTkMM8/9/2019 Nautilus Magazine 3.0 NUMERO TRE
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IL GENERALE ARGENTINO
JUAN DOMINGO PERON
SOSA
(1895-1974)
DUE VOLTE PRESIDENTE
DELLARGENTINA:
DAL 1946 AL 1955
E DAL 1973 AL 1974
Quelli scoperti da Richter erano in realt dei semplici raggi x e difatti la sua tesi
venne bocciata dal Professor Heinrich Rausch von Traubenberg.
Sotto un certo punto di vista quella di Richter una storia piuttosto triste che mostra
dove possono condurre i propri sogni quando non ci si arrende allidea che questi
possano essere irrealizzabili.
Il suo desiderio non era infatti quello di far progredire la scienza verso la fusione
nucleare, ma di raggiungere la stessa nellarco di pochissimi anni. E di farlo in prima
persona. Per realizzare questo obiettivo Richter ha sacricato molto pi che la sua
reputazione: ha rischiato di rovinare quella di Tanke e di minare leconomia di un pa-
ese, soggiacendo ai fantasmi della propria mente ha creato sullisola di Huemul un
insostenibile clima di sospetto e paura, imponendo turni massacranti ai propri colla-
boratori e cercando di screditare coloro che sempre pi apertamente nutrivano dei
dubbi sul suo operato. E a questo punto interessante notare come Richter e Hitler
oltre al fatto di essere entrambi boemi fossero accomunati anche dallinsensibilit
per i rischi cui esponevano i loro Paesi (Richter fu naturalizzato cittadino argentino):vittime sacricabili dei propri sogni di megalomania e potere.
Questo lungo excursus non vuole dimostrare il ripetersi della Storia, appiattendo
la vicenda di Richter a quella dellesperimento programmato per questestate in
California. Ma una cosa certa: molto facile cadere nella tentazione di credere
a priori ad annunci di fatto entusiasmanti. Ma la realt sempre in agguato. E il
rischio sempre presente che lentusiasmo frustrato si trasformi in scetticismo, in-
differenza. Che temi e ricerche assolutamente importanti, rispettabili e dincredibile
portata niscano per scadere nel calderone della curiosit, delleccentrico piuttosto
che inserite nel giusto viatico della Scienza. Lassociazione al ridicolo il peggior
nemico di ogni stimolo allindagine. E se anche questa volta ci trovassimo di fronte
ad una fantasia, ad un trucco o ad un espediente di qualsivoglia natura, il rischio
potrebbe risultare al di l di ogni semplice stima di carattere economico. Che sia
con i dollari di oggi o con quelli di domani.
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Di Matt ia Paol inel l i
Siamo arrivati alla SESTA PARTE delle Controrisposte alle 66 domandee risposte dei revisionisti. Questa volta proponiamo una sola domanda e
relativa risposta. Una sola, dicevamo, ma talmente importante da meritare
unattenzione particolare. La stessa che ci auguriamo di aver posto nel
rispondere.
Avvertenza: le risposte, cos come le immagini proposte in questa rubri-
ca possono essere piuttosto crude e potrebbero turbare alcuni lettori.
Per chi volesse perci evitarne la lettura, larticolo termina a pag. 4837
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E cos ecco la 26:
26) C qualche prova che Hitler fosse al corrente dello sterminio in massa degli
ebrei?
REVISIONISTI:No.
NAUTILUS/PAOLINELLI:
Per quanto detto sopra e per completezza voglio dire che nelle mie sessioni di
navigazione su internet ho avuto modo dimbattermi in frasi come questa: Giam-
mai Hitler ha ordinato o permesso di uccidere una persona in ragione della razza
o della religione
Laffermazione dello storico negazionista francese Faurisson. La pagina internet
nella quale essa era presente conteneva una discussione non sulla suddetta frase,
ma su una sua critica ad opera di Domenico Losurdo, il quale dice che le paroledi Faurisson sono un vero e proprio insulto alla verit storica. Lautore dellarti -
colo mira a far comprendere come il Faurisson abbia invece ragione e adduce a
testimonianza il fatto che esisteva un: trattamento diverso per le varie categorie
di Ebrei, occidentali e orientali, residenti da generazioni allEst e Sowietjuden, e
in generale le fucilazioni di Ebrei con motivazione specica (terrorismo, sabotag -
gio, saccheggio, rappresaglia, attivit antitedesche, epidemie, ecc.) dimostrano
che neppure allEst esisteva una direttiva specica di sterminio degli Ebrei in
quanto Ebrei.
Le fonti portate a corollario di questa tesi sono due documenti: La Braune Mappe
che nel paragrafo Stato della popolazione distingueva due categorie di ebrei
orientali:
Lebraismo nei singoli commissariati del Reich e allinterno di questi nei commis-
sariati generali rappresenta una parte molto numerosa della popolazione totale,
ma con grosse differenze. Ad esempio, in Rutenia Bianca e in Ucraina vivono
milioni di Ebrei che vi risiedono da generazioni. Nei territori centrali dellUnione So-
vietica invece gli Ebrei sono immigrati in massima parte nellepoca bolscevica. Un
gruppo speciale costituito dagli Ebrei sovietici (Sowjetjuden) penetrati in Polonia
orientale, in Ucraina occidentale, in Rutenia Bianca occidentale, nei Paesi baltici,
in Bessarabia e in Bucovina nel 1939-1940 al seguito dellArmata Rossa. Nei con-
fronti di questi vari gruppi in atto un trattamento parzialmente diverso.
Anzitutto bisogna eliminare (auszuscheiden) con duri provvedimenti per quanto 38
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non siano fuggiti - gli Ebrei immigrati negli ultimi due anni nei nuovi territori occupati
dai Sovietici. Poich questo gruppo col suo terrore verso la popolazione ha attirato
su di s un odio intensissimo, alla loro eliminazione ha provveduto in massima par-
te la popolazione stessa gi allapparire delle truppe tedesche. Tali misure di rap-
presaglia non devono essere impedite. La restante popolazione ebraica residente
devessere anzitutto registrata con lintroduzione del dovere di iscrizione. Tutti gliEbrei vengono contraddistinti con segni distintivi visibili (stelle ebraiche gialle)
Beh, niente da dire: assolutamente vero che vengono fatte delle distinzioni.. Un
primo gruppo di ebrei deve essere eliminato subito: quello emigrato dalla Germania
bench non fuggito! Questaffermazione, tra laltro, si lega con le perplessit che
suscitava una precedente affermazione delle 66 domande/risposte -che riprendono
le stesse tesi negazioniste- sugli ebrei rifugiatisi in Russia:
17) Quanti ebrei si rifugiarono nelle regioni pi interne dellUnione Sovietica?
REVISIONISTI:
Pi di 2 milioni.I tedeschi non poterono entrare in contatto con questa popolazione
ebraica.
NAUTILUS/PAOLINELLI:
Non poterono entrare in contatto con questa popolazione ebraica? A quanto pare
invece si.. E per di pi, sia con quella non fuggita ma emigrata che con quella
stanziale.. Ma continuiamo.. Continuiamo registrando il fatto che alleliminazione
degli ebrei realizzata dagli stessi cittadini si accosta la precisa volont di non impe-
dirla. Che tali misure di rappresaglia non devono essere impedite. Ci vuol dire
anche che le popolazioni che hanno attuato questi eccidi sapevano gi di poter
contare sullapprovazione tedesca e sullimpunit. Perch mai? Lautore dellar-ticolo non lo dice..
Ma cosera la Braune Mappe? Il 3 settembre 1941, il ministro per i Territori Orientali
Occupati, Alfred Rosenberg, rilasci la Braune Mappe, una raccolta di ordini con-
cernenti lorganizzazione e la struttura dellamministrazione civile e i piani dazione
da seguire nei territori orientali occupati (i territori sovietici conquistati dopo il 22
giugno). Questi ordini erano applicati solo nelle aree sotto il controllo civile del
Ministero per i Territori Orientali Occupati (Ostministerium), ad esempio i due
ReichsKommissariate dellOstland e dellUcraina; ma erano da intendersi come
da attuarsi in tutto il territorio sovietico occupato al di l della linea Arkhangelsk-
Astrakhan dopo lattesa vittoria militare..39
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Ora, ricordate quanto gi detto a proposito delle Einsatzgruppen?
Le direttive di Heydrich (comandante dellRSHA) per le Einsatzgruppen nellambito
delloperazione Barbarossa erano le seguenti:
Leliminazione dei quadri del partito comunista, dei commissari politici e di coloro
che si opponevano alla liberazione tedesca.Listigazione di pogrom contro la locale popolazione di origine ebraica.
Le Einsatzgruppen seguivano da vicino lavanzata delle forze armate tedesche e
realizzavano di preferenza le loro operazioni nelle citt e nei villaggi ove vivevano
consistenti comunit ebraiche. Appena giunte nella citt provvedevano ad emanare
dei decreti che ordinavano a tutti i cittadini ebrei di presentarsi in un punto di radu-
no dal quale sarebbero stati reinsediati in altre localit per effettuare un servizio
di lavoro obbligatorio. Gli ordini afssi per le strade chiarivano inequivocabilmente
che chi non si fosse presentato sarebbe stato passato per le armi. Da rimarcare
che, almeno nel primo periodo, gli ebrei sovietici non erano a conoscenza delle
terribili condizioni dei loro correligionari polacchi rinchiusi nei ghetti perch no allo
scoppio del conitto lUnione Sovietica - benevolmente neutrale con la Germania
dopo la rma del patto Molotov-Ribbentrop - aveva ltrato e nascosto attentamente
le notizie relative agli eccessi nazisti in Polonia. Per questo motivo gli ebrei erano
facilmente ingannati dalla menzogna del reinsediamento, soprattutto viste le fa-
tali conseguenze che avrebbe provocato il non eseguire lordine delle autorit di
occupazione.
Le persone radunate con linganno venivano trasferite nei pressi della citt, in
zone delate precedentemente selezionate dagli uomini delle Einsatzgruppen. Gli
sventurati erano condotti presso grandi fosse gi scavate, vecchi cantieri in disuso
o profondi burroni (ad esempio Babi Yar, ove avvenne leccidio della popolazioneebraica di Kiev) e fatti spogliare completamente - i vestiti venivano poi inviati agli
enti assistenziali tedeschi.
Si, assolutamente vero che vennero fatte delle distinzioni: gli ebrei fuorusciti dove-
vano essere eliminati subito per impedire che avessero il tempo di far sapere anche
gli altri di quale ne la segregazione nei ghetti avrebbe costituito lanticamera..
Ma a parte laver fatto comprendere i meccanismi che regolano le possibilit di ma-
nipolare linformazione quando questa non data nella sua completezza, bisogna
ancora ricordare il punto fondamentale della questione: perch si parla degli ebrei?
Perch si compilano statistiche sugli ebrei presenti nei territori orientali e non si parla 40
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invece di ucraini, lituani, lettoni, estoni, bielorussi o russi? Perch si fanno distinzio-
ni tra gli altri cittadini e gli ebrei? Perch non tutta la popolazione occupata viene
mandata via dalle proprie case e vengono predisposti anche in questo caso dei
ghetti? Mi si risponder che sarebbe stato impossibile, ma il fatto che questeven-
tualit non venne nemmeno presa in esame. E perch? Perch lideologia nazista
unideologia razzista e quindi prevenuta contro gli ebrei. Perch gli ebrei eranoconsiderati nemici mortali indipendentemente dalle loro azioni, le loro idee, la loro
et. Erano ebrei, punto. E in quanto tali perseguitati. Questo pu sembrare un as-
sunto acquisito, un dato di fatto.. E invece a quanto pare no. Non dai negazionisti..
Infatti lautore dellarticolo continua co