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RASSEGNE NOTIZIARIO I1 berillio. -- Abbiamo g~ ricordato in questo Notiziario le appli- eazioni industriali di questo elemento. Riassumiamo pro alcune altre no- title da un articolo del sig. Vigneron (La Nature, genn.). Come metallo puro viene utilizzato per le finestre di uscita nei tubi a raggi X molto molli e per la generazione di neutroni, come ~ (>rmai notissimo. II sup modulo. di elasticit~ ~ il pifl alto che si conosca: circa 3000,0 Kg/mm2; e'~ quindi da sperare, malgrado non si sia ancora riusciti ad ottenere risultati pratica- mente interessanti, che, formando leghe con il Be e dei metalli leggieri, si po- tranno ottenere materiali par~itolarmente utili nelle testruzioni aeronau- fiche. Per molto tempo l'acciaio ~ stato la sola lega the, per t.rattamenti temici appropriati, possa triplicare la propria durezza; orbene il Be in lega con Ni, Co, Cu ecc. permette di combinare la durezza del migli(~r acciaio temprato con la resistenza alla corrosione earatteristi.ca dei metalli non ferrosi e con una conducibflitk elettrita notevole. 1~ stato di pifi os- servato chela cementazione degli acciai al Be dh un materiale con una durezza Brinell che pub ra~ginngere il valore di 154)0. Le conducibilit~ termica ed elettrica di queste leghe sono bensl minori di quelle del Cu, ma sono superiori ,a quelle .de'l bronzo fosforoso. Grazie alla propriet~ di non dare scintille queste leghe si usano per la fabbrieazione di martelh, sca]pelli, etc. destinati alle fabbriche di esplosivi. Per ora, purtroppo un limite a queste applicazi~ni, che potrebbero essere numerosissime, ~ impo- sto dal prezzo del Be the ~ presentemente dell'ordiile di 150.0-2000 lire al Kg. Influenza di radiazioni diverse su l'attivith dei catalizzatori. -- I1 sig. Pissarjerosky ha studiato l'azione della lute ultravioletta e dei raggi X su l'aCtivit~ catalizzatrice della grafite, del biossido di piombo e del platino sulla decomposizione del H~O~. Una irradiazione preventiva can luce ultravioletta provoca sempre un aumento di ~ttivit~ (Acta phys. chim. U.R.~.S., 7, 261). Un aumento molto grande si notb con la grafite illuminando durante la reazione, molto piccolo con il biossido di Pb. L'i~:- rag~amelito durante la reazione non ha effetto col platino; in alcuni casi si ebbe anzi un rallentamento nella reazione. Con i raggi X (ibidem, p. 289~

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R A S S E G N E

N O T I Z I A R I O

I1 ber i l l io . - - Abbiamo g ~ ricordato in questo Notiziario le appli- eazioni industriali di questo elemento. Riassumiamo pro alcune altre no- title da un articolo del sig. Vigneron (La Nature, genn.). Come metallo puro viene utilizzato per le finestre di uscita nei tubi a raggi X molto molli e per la generazione di neutroni, come ~ (>rmai notissimo. II sup modulo. di elasticit~ ~ il pifl alto che si conosca: circa 3000,0 Kg/mm2; e'~ quindi da sperare, malgrado non si sia ancora riusciti ad ottenere risultati pratica- mente interessanti, che, formando leghe con il Be e dei metalli leggieri, si po- tranno ottenere materiali par~itolarmente utili nelle testruzioni aeronau- fiche. Per molto tempo l'acciaio ~ stato la sola lega the, per t.rattamenti t emic i appropriati, possa triplicare la propria durezza; orbene il Be in lega con Ni, Co, Cu ecc. permette di combinare la durezza del migli(~r acciaio temprato con la resistenza alla corrosione earatteristi.ca dei metalli non ferrosi e con una conducibflitk elettrita notevole. 1~ stato di pifi os- servato c h e l a cementazione degli acciai al Be dh un materiale con una durezza Brinell che pub ra~ginngere il valore di 154)0. Le conducibilit~ termica ed elettrica di queste leghe sono bensl minori di quelle del Cu, ma s ono superiori ,a quelle .de'l bronzo fosforoso. Grazie alla propriet~ di non dare scintille queste leghe si usano per la fabbrieazione di martelh, sca]pelli, etc. destinati alle fabbriche di esplosivi. Per ora, purtroppo u n limite a queste applicazi~ni, che potrebbero essere numerosissime, ~ impo- sto dal prezzo del Be the ~ presentemente dell'ordiile di 150.0-2000 lire al Kg.

I n f l u e n z a di r a d i a z i o n i d i v e r s e su l 'a t t iv i th dei ca ta l i zza tor i . - - I1 sig. Pissarjerosky ha studiato l'azione della lute ultravioletta e dei raggi X su l'aCtivit~ catalizzatrice della grafite, del biossido di piombo e del platino sulla decomposizione del H~O~. Una irradiazione preventiva can luce ultravioletta provoca sempre un aumento di ~ttivit~ (Acta phys. chim. U.R.~.S., 7, 261). Un aumento molto grande si notb con la grafite illuminando durante la reazione, molto piccolo con il biossido di Pb. L'i~:- rag~amelito durante la reazione non ha effetto col platino; in alcuni casi si ebbe anzi un rallentamento nella reazione. Con i raggi X (ibidem, p. 289~

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i fenomeni sono pifl cemplicati; si ha dapprima un aumento di attivit~ del catalizzatore, poi, proseguendo l'irradiazione, una diminuzione.

Nuovo metodo di sensibil izzazione delle l a s t r e fo tograf iche . - - I laboratori Agfa americani utilizzano per la sensibilizzazione delle emul- sioni fotografiehe i vapori di mercurio alia temperatura ordinaria (La Nature, i marzo). In una scatela ermeticamente chiusa si pone la lastra e una provetta eonteaente il mereurio, lasciandola per qualche giorno. La sensibi'lit~ cresce dal 75 al 150 }~ e questo aumento si co nserva per circa una settimana. Questo trattam~nto pub essere applieato anche alle lastre gi~ impressionate, prima dello sviluppo. La cara~teristiea im.po~tante del met~do sta nel fatto che ta finezza della grana rimane inalterata mentre eon il mete)do dell'ammoni~ca gassosa la finezza viene molto alterata e la sensibilizzazione dura poehe ore.

Influenza della luce polarizzata sul moto browniano. - - I1 sig. Kolb pubbHca (Phys. Zeit., 39, 194) un'interessante articolo in cui ripren- de le osservazioni precedentemente fatte su quest'argomento da Pospisil, Fiirth e Zimmermann. Operando su particelle d'oro e(flloidale di determi- nata grandezza egli trova ehe l'azione d i u n a lace polarizzata rettilinea- mente suHa velocit~ delle particelle eonsiste in questo: il moto browniano nel senso del vettore magnetico non subisce alterazioni, nella direzione del vettore elettrico la velo~it~ delle particelle diminuisce dal [[0 al 20 Yo a secenda della intensitk della lace e della grandezza delle particelle stesse.

Appl icaz ione della fotografia ~con l'infrarosso. - - I1 prof. Steu- bing (Zeit. f. phys. u. chem. Unter., 51, 68) accenna a un'interessante ap- plieazione della s con Taggi infrarossi: i] riliewo di affreschi su veeehi muri anehe molto danneg~ati . Egli consiglia ruso delle !astre A~fa 950 m ~, formato 18 X 24 cm; obbiettivo Tessar L fl : 4,5 con f = 0_,5 cm; illuminazione con due lampade ,~Iezzowatt da ~1000 W l 'una con ri[lettore e vetro smerigliato. Davanti all'obbiettivo deve porsi lo schermo nero Agfa 85 che assorbe praticamente ~tutte te ). inferiori a 745 m~; la posa pub variare da 5 a 15 minuti. Non essendo l'obbiettivo (eorretto per ), cosl lun- ghe, ~ neeessario nella messa a fuoco procedere per tentativi. Esperienze di eonfronto fatte con r ultravio]etta hanno mostrato I]a netta superio- ritk dei r a g ~ infrarossi nel rilievo dei dettagH e dei rapporti di Iumino- sith delle varie parti dell'oggetto da ziSrarre.

Espe r i enze su seariche elettriehe molto intense. - - I1 sig. Bella- schi descrive (El. Eng., 56, 1253) alcune esperienze compiute su scariche elettriehe sotto una tensione di 3 milioni di Volt e con un'intensith di cen- tomila AmpSres. Egli ha trovato che nella parte centrale della scarica e'8 una soprapressione ehe si pub valutare a 50-6,0 atmosfere, e una tem- peratnra fra 100#0 ~ e 17000 ~ K. Nelrattraversare fogli sottili di diversi materiali, il diametro dei fori prodotti cresce linearmente con l'inte~_sitk

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della corrente. La traiettoria della scariea rimase luminosa per circa al- cuni centesimi di secondo dopo la searica stessa.

Su l'eHo prodot to d a l r i r r a d i a z i o n e del ber i l l i o con ragg i ~. - - 1~ noto ehe il nucle0 del Be, irraggiato ~on raggi ~ emette neutroni: per spie- gate il fenomeno si pub supporre o che il nucleo stesso si trasformi nel nucleo di un isotopo stabile del Be di massa 8 oppure the esso si spezzi in due atomi di elio. Per deeidere la questione i sigg. G~iickauf e Paneth (Proc. Roy. Soc., 27 gennaio) hanno cercato con nn metodo microchimieo se nel Be irradiato con r ag~ -~ e'era dell'elio e lo hanno trovato. Determi- nando il numero di neutroni emessi durante l ' irradiadone con la misura deU'elio prodotto da questi nel borato di metile e eonfrontando questa quantit~ di elio con quella trovata nel Be, gli AA. hanno potuto mostrare che il prodotto finale dell'irradiazione ~, sul Be ~ relio e non un isotopo del Be. Studiando la quantit~ di elio in veechi eampioni di Berilli g]i sC~ssi AA. hanno eoncluso ehe l a produzione spontanea di elio nel Be ~ minore di 1,3.10 - l i cm ~ all 'anno per grammo di Be; quindi essi si ritengono autorizzati a ritenere che l'elio ehe si trova nei eampioni di Be non pub, attribuirsi alla spontanea disintegrazione di un isotopo del Be di massa 8. Neppure pub questo elio attribuirsi all'azione delia radiazione -? delle so- stanze arrive del suolo o di raggi eosmiei, percib l'elio che si trova nei Berilli naturali non pub attribuirsi al ioro eontenuto in berillio, ma a qualehe altra sostanza 6himiea.

T e m p e r a t u r e de l le acque 1)rofonde. - - In un artieolo eomparso nel nmnero del 1 ~ gennaio di La Nature viene richiamata l'attenzione sul pro- blema della temperatura delle aeque profonde. Qualunque spiegazione si tenti di dare al fatto spesso osservato che la temperatura deIle acque arte- siane 5 talvolta inferio~e a quella che corrisponderebbe alla loro profo.n- dit~ in base al gradino geotermico, appare assolutamente inspiegabile il fatto, ormai eonstatato in pareechie localitY, di aoque profonde che vengono fuori a una temperatura nettamente inferiore alla temperatura media annua del suolo circostante ]a sorgente. Cosl le a~que di Trebas (T~)rn, Franeia) hanno una temperatura di 6 ~ C. e quelle di Hamman Righa e di Tenier el Had (Algeria) hanno rispettivamente le temperature di 8 ~ e di 9 ~ C. D'al- tra parte ]a temperatura delle acque marine a grande profondit~ ~ spesso inferiore a 4 ~ C.; si suole spiegare questo fatto con una corrente inferiore di acqua fredda proveniei~te dalle regioni polari, ma questa temperatura

stata riscontrata anche nel mar Caspio ehe ~ un mare ehiuso. E poi ehe cosa succede al contatto fra aequa e ~fondo marino a una profondit~t, Der esempio, di 60{)0 m dove la temDeraturadel suolo, in base al grad~no geo- termico dovrebbe avere un valore di quasi 200 ~ C. ~ ]~ evidente ehe devono. entrare in giuoeo dei s di scambio termico aneora ignoti, i quail si veriiieano non solo helle aeque marine, ma anche negll antiehi sedimenti marini donde provengono in generale le sorgenti a temperature anomal- me~te base. Sarebbe molto interessante uno studio sistematieo delle acque,

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profonde italiane che potrebbe forse dare notizie importanti su la geofisica del nostro sottosuolo.

O s s e r v a z i o n i nel la s tratosfera. - - In un artieolo pubblicato ne]la Nature del 12 febbraio vengono riassunti i r isultat i delle osservazioni fatte, durante un'aseensi~ne nella stratosfera, a bordo di un aerostato, l'Explorer II, lfiempito con elio; durante questa ascensione venne raggiunta l 'altezza di 22.066 metri sul mare. Riguardo ai raggi eosmici non si pub dire the si siano raggiunti risulr specialmente interessanti in quanto quelli attendibili non modificano sensibilmente le conclusioni che si possono trarre dal]e ricerche preeedenti e poi ormai l 'altezza di 22_ Km. ~ stata superata con i palloni sonda di Regener. Circa la distribuzione dell'ozono, i risultati ottenuti non coincidono con quelli avuti dal Regener con i pal- loni sonda, n~ con quelli ottenuti raggiunti da GStz, 5Yleatham e Dobson ad Arosa con misure al suolo. La concentra.zione in ozono, secondo le osservazioni dell'Explorer II, ~ piccolissima fino a un'altezza di 15 Kin, poi cresce e presenta un massimo a 22 Kin, pr(~prio quasi all 'altezza mas- sima raggiunta dal pallone. Gli altri autori invece hanno concordemente trovato un temore in ozono circa 15 vo]te maggiore ad altezze inferi~)ri ai 15 Km e localizzano il massimo a circa 25-27 Km; soltanto le osservazioni fatte da Meatham a Troms5 (e quindi a una latitudine molto pih alta) fissan quel massimo a 21 Kin, in prossimit~ qaindi all 'altezza determi- nata dagIi osservatori delI'Explorer IL La conducibilit~ dell 'aria ~ risul- ta ta enormemente maggiore aHe grandi altezze ehe non in vicinanza deI suolo, ma cib che stupisce si ~ ehe, a tutte le altezze i] rapporto fra le conducibilit~ rispe~tivamente dovute a ioni positivi e negativi si ~ trovato costantemente eguale a 0,78, in disaacordo dunque con le esperienze di laboratorio. Circa la composizione dell 'aria si sono trovate le seguenti percentuali: C02,0,029 e 0~,20,895 (~1 ~u~lo 20,9~5 %) ,a]la massima altezza. II contenuto in elio non si ~ potuto determinate perch~ l 'aria era arrie- chita dall'elio del pallone. L'artieolista, riassumendo i risultati, si mostra a ragione poco entusiasta ~1i queste ascensioni stratosferiche con palloni montati osservando che, con la stessa spesa, si possono ot~enere risultati ben pifi importanti con l'uso dei palloni sonda data la perfezione ora rag- giunta dagli strumenti registratori che questi possono portare ad altezze anche maggiori dei 22 K_m raggiunti dall'Explorer II.

Composizione de lra l ta atmosfera. - - I1 sig. Pemdoff riassume in un breve articolo (Met. Zeit., 55, 28, 1938 )i r isultat i delle esplorazioni delt 'alta atmosfera. Dall 'analisi dei campioni d 'ar ia prelevati direttamente si pub concludere ehe la t roposfera e Ia stratosfera inferiore (fino a un'~l- tezza di 16 Km sul mare) hanno la stessa eomposizione centesimMe a $utte le altezze. Questa composizione comincia a variare al di sopra dei 16 Km e la variazione va crescendo eolraltezza; per l 'elio e per l'ossigeno si pos- sono ealcolare le seguenti variazioni percentuali: per l '0 , (diminuzione) 0,5 a20 Km; 1,5 a 2 5 K i n ; 2,6 a 2 8 Km; e per l'He (aumento): 1,8 a 20

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Km; 7 a 24 Km. Aache l~ozono si mantiene costante fino a 16 Km poi la sua pereentuale cresce fino a un massimo corrispo]~dente a un'altezza fra 20 e 25 ]~m. Per quel ehe riguarda le altezze maggiori l 'unica fonte di dati

l'osservazione delle aurore boreali. Dallo studio dello spettro aurorale si deve concludere che all'altezza di 10,0-120 Km il componente predominante

l'azoto attivo (cio~ una miscela di N2 e N~+). In quello spettro si notano alcune righe dovute all '0, al l 'At e a'll'H~O; non fu mai rflevata la pre- senza di righe dovute all'idrogeno e all'elio.

A . P .