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Notiziario del Gruppo Alpino ANGET - Anno 8° - Numero 29 - Dicembre 2010 Sommario - Incontri: Quelli della Pio-Pio 2 - 3 - Incontri: Quelli del Gruppo Alpino 4 - 11 - Incontri: Quelli della CPO 12 - 17 - I nuovi Soci - Benvenuti ! 17 - Incontri: Quelli del 130° AUC 18 - 19 - Nasce il Comando del Genio 20 - 21 - Cambia il Cte del 2° Rgt. Trasm. 22 - 23 - Vieceli al vertice delle Trasmissioni 24 - L'angolo della Posta 25 - 26 - Notizia triste 27 - Buon compleanno e Buon Anno 28 La foto qui a sinistra ritrae il tricolore listato a lutto esposto sul balcone dell'abitazione del nostro socio Gen. Franco Bosio in occasione della perdita delle ultime quattro vittime alpine in Afghanistan. Franco mi aveva già spronato altre volte a diffondere il concetto che non si può e non si deve restare indifferenti di fronte a tante perdite di giovani vite, e questa volta la faccio. E allora ecco la sfida: chi non dovesse averla si procuri una Bandiera Italiana ed un nastro nero facilmente reperibile in merceria. La Bandiera senza nastro potrà essere esposta nelle grandi festività che riguardano la nostra Italia mentre, listata a lutto, nelle occasioni tristi come quelle che abbiamo avuto in questi ultimi tempi (e speriamo mai più). Mandatemi le foto delle vostre Bandiere esposte su davanzali e balconi, come ha fatto Franco, ed io sarò orgoglioso di pubblicarle (la lettera di Franco a pag.26) Roberto Scaranari

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Notiziario del Gruppo Alpino ANGET - Anno 8° - Numero 29 - Dicembre 2010

Sommario - Incontri: Quelli della Pio-Pio 2 - 3 - Incontri: Quelli del Gruppo Alpino 4 - 11 - Incontri: Quelli della CPO 12 - 17 - I nuovi Soci - Benvenuti ! 17 - Incontri: Quelli del 130° AUC 18 - 19 - Nasce il Comando del Genio 20 - 21 - Cambia il Cte del 2° Rgt. Trasm. 22 - 23 - Vieceli al vertice delle Trasmissioni 24 - L'angolo della Posta 25 - 26 - Notizia triste 27 - Buon compleanno e Buon Anno 28

La foto qui a sinistra ritrae il tricolore listato a lutto esposto sul balcone dell'abitazione del nostro socio Gen. Franco Bosio in o c c a s i o ne d e l l a perdita delle ultime quattro vittime alpine in Afghanistan. Franco mi aveva già spronato altre volte a diffondere il concetto che non si può e non si deve restare

indifferenti di fronte a tante perdite di giovani vite, e questa volta la faccio. E allora ecco la sfida: chi non dovesse averla si procuri una Bandiera Italiana ed un nastro nero facilmente reperibile in merceria. La Bandiera senza nastro potrà essere esposta nelle grandi festività che riguardano la

nostra Italia mentre, listata a lutto, nelle occasioni tristi come quelle che abbiamo avuto in questi ultimi tempi (e speriamo mai più). Mandatemi le foto delle vostre Bandiere esposte su davanzali e balconi, come ha fatto Franco, ed io sarò orgoglioso di pubblicarle (la lettera di Franco a pag.26)

Roberto Scaranari

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LA STRADA STOLVIZZA-CORITIS HA UN NOME

Stolvizza, 29 agosto 2010

Il Sindaco di Resia dott. Chinese ha voluto che la strada che si sviluppa per otto chilometri tra le località di Stolvizza e Coritis e realizzata, per il primo chilometro dai Genieri della Div. “Folgore” e per i rimanenti dai Genieri della compagnia della B. “ Julia”, portasse il nome delle due Unità che, a cavallo degli anni sessanta, resero possibile il collegamento fra i due paesi con automezzi pesanti, collegamento che sino ad allora era possibile solo attraverso una impervia mulattiera. Un’opera imponente, con lavori durati più di sei anni, e che rimane, soprattutto per i “veci” Genieri della Julia e per gli Alpini avuti in rinforzo dalla Brigata, un esempio di organizzazione, efficienza, professionalità e fatica. Sbancamenti, tornanti, ponti, muri di

sostegno, opere di convogliamento delle acque, ricariche e livellamenti

realizzati a regola d’arte che ancora oggi, dopo più di cinquant’anni, stanno a dimostrare l’operosità e soprattutto l’amore con cui l’opera è stata portata a termine. L’iniziativa del Sindaco di Resia è stata accolta dai “Veci” della Pio-Pio con grande entusiasmo ed ha dato origine, il giorno 29 agosto, ad una meravigliosa giornata focalizzata su di una austera cerimonia nel corso della quale il Sindaco stesso ha tenuto un significativo e toccante

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discorso e scoperto sia la segnaletica che intitola la strada ai Genieri della Folgore e della Julia sia la targa commemorativa incastonata nella roccia a ricordo del contributo fornito dai Genieri Alpini. Erano presenti, oltre a più di cento “Veci” della “Pio-Pio”, numerose Autorità fra cui l’Assessore Regionale alla Protezione Civile, dott. Riccardi, il Presidente della Sezione ANA di Udine, dott. Saravito de Franceschi e numerose Rappresentanze dell’ANA con i loro gagliardetti. Puntuale ed efficientissimo il sostegno logistico fornito dal Gruppo ANA “Sella Buia” di Stolvizza, con Antonio Buttolo a capo. Potevano mancare le mangiate e le bevute? Ovviamente no! Così la sera prima della

cerimonia i “Veci” Genieri si sono ritrovati ad Amaro, al ristorante “Al Gambe-ro” (famoso anche perché realizzato a suo tempo dall’ex Serg. Sisto Rainis, reduce dal fronte greco-albanese e dalla campagna di Russia, icona della “Julia”, oggi purtroppo andato avanti) per una cena conviviale onorata dalla presenza del Sindaco di Resia con la gentile

consorte. E dopo la cerimonia, tutti al “rancio alpino” preparato dal Gruppo Ana di Stolvizza, sotto un enorme tendone montato dal Gruppo stesso. Non è stato possibile, data la velocità con cui passavano le bottiglie, conteggiare i litri di vino che si sono consumati, ma erano proprio tanti.

Lanfranco Rojatti e Bruno Sancandi

Davanti alla targa della Pio.Pio, da sinistra, Soravito De Franceschi, Olivotto, Riccardi, Rojatti, Sancandi, Chinese, Buttoro, Bernard, e Bocus.

Da sinistra: Il Sindaco di Resia, il Gen. Bernard e Sancandi

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Le miniere di ferro di Schilpario Mercoledì 8 settembre

Tutto si è svolto come previsto dal programma pubblicato sul numero 28 del 1° settembre. Il Gruppo Alpino era rappresentato da soli 7 soci: Buonomini, Maj, M a r i o l i n i , M e r r i , Pellegatta, Pollini ed io (Scaranari) più le mogli di Merri e di Pollini. Come al solito, tanto lavoro organizzativo e poi vengono sempre i soliti quattro gatti a cui va tutta la mia stima e gratitudine e anche se dovessi c o n t i n u a r e a d organizzare incontri solo per loro, ne vale la pena (peggio per gli altri che non hanno voluto/potuto godere di tante bellezze).

Il tempo era piovoso - fuori - ma entrati in galleria dovevamo solo

g u a r d a r c i d a l l e inf i l t razioni d 'acqua dall'alto (ma ci avevano dotati di impermeabili e caschi). La visita è stata molto interessante, soprattutto perché ci ha fatto capire bene quanto fosse dura e pericolosa la vita del minatore, ma anche i principali criteri che g o v e r n a v a n o l 'avanzamento delle gallerie in miniere, lo scavo del minerale ed il

suo trasporto all'esterno. Terminata la visita abbiamo avuto la gradita sorpresa di essere

ospitati a pranzo presso la sede del Gruppo Ana di Schilpario, con la p r e s e n z a d i u n a f o l t a

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rappresentanza dei Gruppi più vicini con i loro gagliardetti. Le signore di S c h i l p a r i o h a n n o superato in b r a v u r a i cuochi dei m i g l i o r i r i s t o r a n t i offrendoci un p r a n z o eccellente tra le cui portate spiccava la r i n o m a t a spalla cotta locale. Il pranzo si è concluso con un simpatico scambio di doni e ricordi anche con il Sindaco di Schilpario che ha messo in difficoltà il nostro Anselmo Maj invitandolo a fare un

discorso, lui che è abituato da una vita a lavorare con tutti gli attrezzi p o s s i b i l i e d immaginabili ma non certo a fare discorsi davanti a tanta gente. Il tutto è avvenuto sotto lo sguardo attento del parroco di Schilpario e d e l l a s u a videocamera che non si è persa una battuta. Con la pancia un

po’ troppo piena ed avvinazzati per

le abbondanti libagioni, abbiamo concluso la giornata con la visita al "Museo etnografico di Schilpario", una bellissima raccolta di strumenti e attrezzature dei tempi passati che

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testimoniano il modo di lavorare dei nostri nonni e qui Anselmo ha dato sfogo a tutto il suo sapere antico spiegandoci come venivano usate

le varie attrezzature negli anni passati e, nella foto, il suo progetto di un forno assolutamente innovativo per la fusione del minerale.

Giovedì 9 settembre Salita al Rifugio XII Apostoli Sulle Dolomiti di Brenta

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Partenza da Boario in macchina alle 08,00 e via verso Edolo, Passo del Tonale, Dimaro, Pinzolo. Ci siamo incontrati a Pinzolo verso le 11 e siamo saliti a Doss del Sabion per metà percorso con la cabinovia e per metà in seggiovia. Per questa occasione eravamo ancora meno del solito: solo 6, ma utti "in gamba": Pollini con moglie, Merri, Pellegatta, Romele ed io. In circa 3 ore ed un quarto siamo arrivati al Rifugio XII Apostoli facendo la famosa "Scala Santa" e approfittando del tempo abbastanza clemente, con il gestore Aldo Turri siamo andati a vedere i famosi "Dodici Apostoli". Per la verità siamo arrivati sopra ai così detti Apostoli e abbiamo dovuto desistere dall'idea di scendere per fotografarli, per poi dover risalire per tornare al rifugio. Una bella cena ed una superlativa cantata (che avevamo paura potesse disturbare quelli che avevano deciso di andare a dormire

prima delle 22) ci hanno preparati per la notte.

Venerdì 10 settembre Apposizione targa ricordo e

ritorno a valle La mattina successiva, dopo una bella colazione, verso le 9, siamo

andati con tutti gli attrezzi necessari alla vicina cappella scavata nella roccia poco distante dal rifugio, (vds. foto qui sopra) per mettere in sito la targa ricordo di mio nipote Marco. Abbiamo dovuto faticare più del previsto per mettere in piano iil pezzetto di parete necessario e ci siamo anche resi

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conto che il mastice a due componenti, con i 4 gradi di temperatura del momento, ci avrebbe messo parecchio tempo ad indurire, tanto è vero che abbiamo deciso di p u n t e l l a r e momentaneamente la targa con una tavola di legno. Terminato il lavoro siamo rientrati al rifugio e dopo aver salutato Aldo Turri

ci siamo rimessi in c a m m i n o p e r rientrare a valle. Per evitare di risalire fino alla stazione a m o n t e d e l l a seggiovia, abbiamo deciso di puntare direttamente sulla stazione intermedia, d o v e a v r e m m o potuto prendere d i re t tamente la c a b i n o v i a p e r scendere a Pinzolo.

Non abbiamo fatto salite ma l a d i s c e s a è s t a t a lunghissima, anche perché l'aver trovato un fungo ci ha distratti dalla via più breve e ci ha condotto in giro per i boschi. Dopo un pranzetto ristoratore siamo andati a prendere la cabinovia e qui abbiamo avuto la tanto inattesa quanto gradita sorpresa di incontrare,

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nella stazione di comando della cabinovia stessa, il grande Lucio Maganzini, a suo tempo gestore del Rifugio Segantini e tante volte incontrato in occasione delle nostre salite in Presanella. Arrivati a Pinzolo, abbiamo salutato Dina e Germano Pollini, Ferruccio Pellegatta e Domenico Romele che il giorno dopo avevano altri importanti impegni. Siamo rimasti Merri ed io, ospitati dalla carissima Laura Maffei per una bella cena ed un sonno ristoratore in vista della camminata del giorno successivo.

Sabato 11 settembre Salita al Rifugio Achille Papa per la Strada delle 52 Gallerie

Tutto è andato come previsto; alle ore 11,00 siamo riusciti in qualche modo a parcheggiare a l la Bocchetta di Campiglia (m. 1.216) in mezzo ad un grovigl io

indescrivibile di auto e camper perché era in atto una maratona che si concludeva con la strada delle gallerie e con l'arrivo al Rifugio Papa. Che mira, ragazzi. Anche questa volta eravamo pochi: Gianpaolo Merri, che è stato l'unico a fare tutto il programma, e poi, oltre al sottoscritto, Girolamo Carollo con moglie e Domenico Cocco con l'amico Rino Lago. Per la verità ha fatto una sua comparsa iniziale anche Eliseo Meli ma lo abbiamo perso di vista quasi subito. La strada delle 52 gallerie è veramente bella, a pendenza abbastanza costante, molto panoramica e continua memoria delle fatiche sopportate dai nostri

nonni genieri per costruirla. Diverse gallerie avevano all'interno diramazioni cieche che finivano a postazioni per armi automatiche o per artiglierie o semplicemente

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adibite ad osservatori, tutte puntate sulla sottostante strada degli Scarrubi, bella e percorribile anche da automezzi, ma esposta. Arrivati al Rifugio Papa abbiamo avuto la sorpresa di incontrare il nostro socio S.Ten. Piero Nicolussi che non solo ci ha offerti due posti al tavolo che occupava con due amici ma ci ha poi

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anche impedito di fare il nostro dovere alla cassa. Una camminata che consigliamo a tutti, sia perché priva di pericoli sia perché parla della nostra storia ad ogni passo. L'impossibilità di pernottare al

rifugio ci ha costretti a scendere a valle nel pomeriggio e dopo aver brindato con un eccellente prosecco tenuto in fresco da Girolamo Carollo nel frigo del suo camper, siamo ripartiti ognuno in direzione della propria abitazione.

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14 novembre 2010 a Boario Terme

Il raduno di Boario di domenica 14 novembre è stato un vero successo. L'organizzazione è stata curata pressoché totalmente da Ferruccio Pellegatta di Valmadrera (LC) ma la riuscita della manifestazione la dobbiamo soprattutto ai tanti amici che abbiamo in Vallecamonica, meglio dire a Boario Terme.

Ed iniziamo col ringraziare la Fanfara Alpina Vallecamonica che, con i suoi ottoni scatenati, ha catturato l'attenzione di tutti noi che la conoscevamo già ed a maggior ragione di quelli che non l'avevano mai sentita prima. Con la consueta guida di Tino Savoldelli ci hanno allietato prima della S.Messa e dopo il pranzo, ma soprattutto, Fanfara Alpina davanti a Genieri e Trasmettitori Alpini, durante la breve ma perfetta marcia dalla

Don Angelo Pavesi sta per iniziare la celebrazione della S. Messa nel Santuario della Madonna degli Alpini di Boario Terme. Sulla destra il coro Vallecamonica che accompagnerà la funzione e la cerimonia nella cripta.

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Chiesa degli Alpini all'Hotel Sorriso. E che dire del Coro Vallecamonica che in Chiesa ha sottolineato i momenti più significativi della S.Messa e nella cripta ha concluso il momento di raccoglimento per la posa della corona di alloro ai caduti con una esecuzione del "Signore delle Cime" da far accapponare la pelle. M a i l s u c c e s s o d e l l a manifestazione che ha raccolto a Boario circa 200 tra soci e familiari è legato anche alle autorità ed agli amici che hanno scelto di sac r i f i ca re una domen ica caratterizzata dall'ultima gara del campionato di Formula 1 (bè, tanto

ci è andata male) per stare in amicizia con colleghi e genieri alpini di un tempo. Per le autorità in carica, abbiamo avuto l'onore della presenza alla parte più significativa della cerimonia del Gen.B. Camillo De Milato, Comandante del Comando Militare Esercito "Lombardia" di Milano, che ha dimostrato ancora una volta la sua sensibilità nei confronti delle Associazioni d'Arma, sentimenti che in lui conoscevo bene da molto tempo visti in legami di amicizia e di reciproca stima che ci uniscono. Benché avvertito quasi all'ultimo momento, dobbiamo ringraziare anche il Capitano Comandante

Tra le autorità nella cripta, da sinistra Carlos Ruiz Berdejo y Sigurtà (Console Onorario d'Italia a Siviglia, il Gen. Girolamo Scozzaro ed il Gen. Camillo De Milato, Comandante del Comando Militare Esercito "Lombardia".

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della Compagnia Carabinieri di Breno, responsabile di tutta la Vallecamonica, che ha saputo e voluto ritagliarsi, tra i tanti impegni, i l t emp o necessa r i o pe r

presenziare alla nostra cerimonia. Concludo i ringraziamenti citando il Gen. Danilo Neri, il Gen. Girolamo Scozzaro , i l Gen . Gu ido Buonomini, il Gen. Leonardo

La Fanfara Alpina "Vallecamonica" , con Maffi e Burlotti che scortano il loro labaro, ci guida per il breve tragitto verso l'Hotel "Sorriso".

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Figliolini, il Gen. Roberto Lava, il Gen. Alfio Morella ed il Gen. Gesildo Tarquini, oltre al Magg. Ernesto Colombo, Delegato Regionale ANGET per la Lombardia ed al Cappellano Ten.Col. Don Angelo Pavesi, amico di lunga data e sempre

presente quando il dovere di portare una parola di conforto a tanti amici lo chiama. E devono essere ringraziati anche il Console d'Italia a Siviglia Carlos Ruiz Berdejo y Sigurtà e la gentile signora, assidui frequentatori dei nostri incontri, che con la loro

presenza alzano, e non di poco, il livello delle nostre cerimonie, oltre ad Augusto Maffi, Gino Mariolini, Silvano Manella e tanti altri amici l o c a l i c h e a g i s c o n o s o l i t a m e n t e nell'ombra ma di cui è difficile fare a meno perché senza il loro aiuto non si riuscirebbe a fare gran che. E così, dopo i Da sinistra, Pedretti, Pellegatta e Bonanomi intenti a

raccogliere le quote di partecipazione = Amministratori

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consue t i abbracc i spesso piagnucolosi per i tanti anni trascorsi dal precedente incontro, la mattinata è continuata con la S.Messa, la deposizione della corona di alloro davanti al sacello di Don Turla nella cripta del

Santuario degli Alpini, la sfilata con la Fanfara in testa ed il rompete le righe davanti all'ingresso dell'Hotel Sorriso. Non vi descriverò il menù che la cucina del "Sorriso" ci ha preparato e nemmeno le abbondanti libagioni

Filippi, Baldisserotto e Pollini mentre danno sfogo ai ricordi.

Scozzaro e Sig.ra Valentina, Sig.ra Franca e Neri e, in piedi, Scaranari

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(ma chi doveva guidare per il ritorno si è trattenuto - Bravi) ma citerò solo che abbiamo proiettato foto e filmati che forse da lontano non si vedevano bene, ma è sempre difficile conciliare le esigenze di una sala ristorante con quelle di una sala cinema. Verso le 16.30 abbiamo finito con

una bella suonata della Fanfara e con l'iscrizione al gruppo Alpino di 8 nuovi soci: un bel risultato che dimostra come i ricordi di una naja fatta tanti anni fa siano ancora vivi e spingano prepotentemente a ritrovarsi.

Gen. Roberto Scaranari

Diamo il Benvenuto ai nuovi soci del 2011 La "campagna acquisti 2011" è iniziata proprio bene. Ecco i 14 nuovi soci (per ora) a cui rivolgiamo l'invito a partecipare attivamente alla vita del Gruppo e in particolare alla redazione del notiziario e dei siti internet.

Con questi nuovi soci arriviamo a quota 294 e finalmente il traguardo dei 300 è a portata di mano. Diamoci da fare con il proselitismo, diffondiamo la conoscenza dei nostri siti(www.angetitalia.it - www.gruppalpanget.it e www.pionieriorobica.it) e vedrete che dovrò stampare ben più di una decina di nuove tessere.

FORZA RAGAZZI - AIUTATEMI

Scandurra Giuseppe - Roma (RM) Merri Gianpaolo - Tirano (SO) Vittori Francesco - Siena (SI) Balliana Fabrizio - Milano (MI) Vannini Vannetto - Terranuova Bracc. (AR) Tribotti Giorgio - Porto S.Elpidio (FM) Scaccabarozzi Renato - S.Maria Hoè (LC) Mazzoleni Giancarlo - Pieve di Cadore (BL) Zoppini Silvio - Castenedolo (BS) Gualdi Sergio - Como (CO) Pucci Fabio - Firenze (FI) Mazzucchelli Cristiano - Costa Volpino (BG) Morella Alfio - Trento (TN) Bottaro Mario - Genova (GE)

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Bolzano, 31 ottobre 2010

La giornata non era delle migliori ma, in virtù di quanto ci hanno insegnato durante il Corso e cioè che … “i Genieri non sono solubili in acqua” … domenica 31 ottobre si è svolto a Bolzano il 5° Raduno degli Ufficiali di complemento del 130° Corso A.U.C. Genio destinati a Truppe alpine. Come al solito, visto lo sparuto drappello di Sten con la Penna

sfornato dalla Cecchignola nel 1988, eravamo i soliti sette o otto, accompagnati da mogli e figli. Qualcuno, compreso chi scrive, ha prestato servizio di prima nomina proprio a Bolzano e quindi l’occasione è stata unica per fare visita alla celeberrima Caserma “Vittorio Veneto”, sede allora del 2° Btg Genio guastatori alpini “Iseo”. Alle 11.00 abbiamo quindi fissato l’appuntamento in Piazza Gries con

Da sinistra, i S.Ten. Petracca, Osti, Gresia, Pasquetti, Settembrino e Mariech. Chiudono il gruppo il Gen. Figliolini ed il Col. Garofalo, oltre ad una banda di "gnappoletti" con il gagliardetto del 130°

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il Generale Leonoardo Figliolini – socio del Gruppo Alpini ANGET - e Maggiore dell’Iseo nel periodo in cui abbiamo prestato servizio militare. Grazie al suo gentile interessamento siamo stati accolti alla carraia della Caserma dal Colonnello Garofalo – già Tenente della 4^ Compagnia dell’Iseo negli stessi anni. Inutile tentare di descrivere lo stato d’animo nel varcare la carraia della propria Caserma dopo 22 anni! Chiunque ha avuto questa fortuna lo ha provato, per gli altri è inutile cercare di farlo. La Caserma, a parte i reparti che vi sono alloggiati adesso, non è affatto cambiata. E’ stata in parte ristrutturata ed in parte ammodernata, ma la dislocazione degli edifici e delle strutture di servizio è rimasta del tutto identica a come ce la ricordavamo. Quelli di noi che erano all’Iseo hanno potuto rivedere le proprie stanze, ma solo da fuori in quanto ora alloggi a tutti gli effetti. Certo, vedere la scritta 4° Paracadutisti dove prima c’era 2° Battaglione Genio Guastatori alpini “Iseo” un po’ d’effetto l’ha fatto ma si sa che nulla è durevole e dopo tanti anni i cambiamenti si possono e devono accettare. Dopo la simpatica visita guidata con il Gen. Figliolini ed il Col. Garofalo, che ringraziamo di cuore per la squisita disponibilità, è giunto il consueto appuntamento enogastronomico che si è protratto come al solito ben oltre il consueto e quindi è stato fissato l ’appuntamento per i l 2011 a Ospedaletto in Valsugana.

Stefano Mariech

Nota del Capo Gruppo Ragazzi, io vi ospito volentieri sulle pagine del nostro notiziario perché siete del Genio Alpino, ma che ne direste di associarvi al Gruppo così ci aiutate a crescere e sarete veramente

"dei nostri" ?

Roberto Scaranari

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Roma Cecchignola, 10 settembre 2010 Nel quadro della riorganizzazione dell’area dei Supporti delle Forze Operative Terrestri, il giorno 10 settembre, nella caserma “Ettore Rosso” in Roma, si è svolta la cerimonia di costituzione del Comando del Genio. Il tutto è avvenuto alla presenza della Bandiera di Guerra dell’Arma del Genio, del Comandante dei Supporti delle Forze Operative Terrestri - Gen.C.A. Vincenzo Lops (Comando che tempo addietro era stanziato a Trevisto e che è stato

portato a Roma), dei Comandanti dei reggimenti dipendenti e di numerose autorità civili e militari oltre che delle rappresentative delle Associazioni Combattentisti-che e d'Arma, prima fra tutte, ovviamente, l'ANGET con il suo medagliere. Il Generale di Brigata Antonio Dibello ha lasciato il Comando della Scuola e la carica di Ispettore dell’Arma del Genio al Generale di Divisione Antonio Li Gobbi che ha assunto la nuova carica di Comandante del Comando Genio e la carica di Ispettore dell’Arma del Genio.

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La nuova unità annovera tra le sue fila i 4 Reggimenti che appartenevano alla disciolta Brigata Genio, il cui comando era dislocato a Udine. Si tratta del 2° Reggimento Genio Pontieri di Piacenza, il Reggimento Genio Ferrovieri di Budrio e Ozzano Emilia (BO), il 6° Reggimento Genio Pionieri di Roma ed il Multinational Cimic Group di Motta di Livenza (TV). Dallo stesso Comando del Genio dipendono anche le unità della Scuola del Genio (Il Reggimento Addestrativo ed il Centro Addestra-mento Contro Ostacolo). La sede è quella storica dei genieri di sempre: la caserma “Ettore Rosso”, sede dove dal 1950 la

gloriosa Scuola del Genio ha formato tutti i genieri d’Italia. Il nuovo Comando assolve due diversi tipi di funzioni: - quelle addestrative e di

sperimen-tazione di nuovi armi, materiali e relative tecniche di impiego, con il Reggimento Addestrativo;

- quelle operative attraverso i tre reggimenti genio alle dipendenze.

Il Multinational CIMIC Group South è collocato nel Comando Genio in un modo un po' particolare e cioè solo per quanto attiene alle funzioni di comando nazionale in quanto l'Unità è posta sotto il controllo operativo della NATO.

Roberto Scaranari

Il Gen.B. Antonio Dibello (a destra) consegna la Bandiera dell'Arma del Genio al Gen.D. Antonio Li Gobbi, nuovo Comandante del Comando Genio

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Il 5 novembre 2010, presso la Caserma Vittorio Veneto di Bolzano, sede del 2°Reggimento Trasmissioni Alpino e del 4°Reggimento Alpini Paracadutisti , il Col. Guido Cerioni ha ceduto il Comando del Reggimento al suo successore Col. Andrea Artico . Assieme al Reggimento era inquadrata la Fanfara della Brigata Alpina “Julia”. La cerimonia del passaggio di consegne si è svolta, in una splendida giornata di sole, alla presenza del Gen.B. Pietro Serino, Comandante della Brigata Trasmissioni e di numerose autorità

civili e militari oltre alle rappresentanze delle Associazioni Combattentistiche e d’Arma. Tra cui la Bandiera della nostra rappresentanza Alto-Atesina. Il Col. Cerioni, nel discorso di commiato, ha innanzitutto reso omaggio al primo caporal maggiore Rosario Ponziano, del 4° Reggimento Alpini Paracadutisti, deceduto tragicamente in Afghanistan il 15 ottobre 2009, quindi ha evidenziato i vari impegni fuori dal territorio Nazionale a cui il 2° Reggimento Trasmissioni Alp. è stato sottoposto durante il suo mandato, quali la Task Force C4 in

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occasione del terremoto di Haiti e la partecipazione alle missioni in Kossovo ed in Libano. Per il Col. Artico, nuovo Comandante, si tratta di un ritorno nella sede di Bolzano in quanto, tra i vari incarichi ricoperti nella sua carriera, nel 2007 ha comandato il Battaglione Trasmissioni Alpino “Gardena” inquadrato nel 2° Reggimento. Il momento più significativo della cerimonia si è avuto al momento del passaggio della Bandiera di Guerra del Reggimento dalle mani del Comandante cedente a quelle del Comandante subentrante.

Al Col. Artico va un beneaugurante "in bocca al lupo" da parte di tutto il Gruppo Alpino ANGET. Gen. Leonardo Figliolini

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Anzio, 30 settembre 2010 Nel cortile centrale della Caserma Santa Barbara di Anzio (RM), il Gen.C.A. Luigi Pellegrino (a sinistra nella foto) ha ceduto il comando delle Unità delle Trasmissioni e Informazioni dell'Eser-cito al Gen.D. Adriano Vieceli, fino a pochi giorni prima Capo del 4° Reparto Logistico dello Stato Maggiore dell'Esercito. La cerimonia è stata rallegrata da una giornata di sole splendido e da un numerosissimo pubblico di amici in servizio e no, Completato lo schieramento, la massima autorità, il Gen.C.A. Armando Novelli, Comandante delle Forze Operative Terrestri, ha passato in rassegna lo schieramento, volutamente ridotto nelle dimensioni, come dirà il Gen. Pellegrino nella sua allocuzione, per evitare sprechi di risorse in un momento così critico. Al Gen. Vieceli gli auguri più sinceri da parte di tutto il Gruppo Alpino ANGET.

Roberto Scaranari

Gen.D. Adriano Vieceli

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Sergio Gualdi ci ha scritto una mail che trascrivo qui. Sig. Generale, mi presento sono il G.A. Gualdi Sergio di Como del 3° scaglione 1947.

Dopo il CAR a Cuneo e il CAR avanzato presso la caserma del Btg.Valchiese di Vipiteno ho raggiunto la “Compagnia Genio Pionieri Orobica” a Merano nel gennaio del 1968. Facendo delle ricerche per un mio vecchio amico Ardito nella 2° guerra mondiale, non può immaginare la mia grandissima e gradita sorpresa nel trovare il sito della CPO. A quel punto ho mollato tutto ciò che stavo facendo ed ho iniziato a guardare il sito in ogni suo scritto e foto, confesso che nel rivedere le foto di persone che ricordo sempre con piacere ma mai più incontrate qualche lacrima è scesa. Ero agli ordini del Cap.Sciocchetti, lei allora Tenente, Il Ten.Neri, Ten.Bogo, Ten.Mazza il mitico Serg. Magg. Giaretta, di cui mi sembrava, nel vedere la foto, di risentirne la voce tutta particolare e indimenticabile, ed il Serg. Magg. Spasaro, tutte splendide persone che ricordo con piacere. Dopo il campo invernale al Tonale, una trasferta di pochi giorni a Madonna di Campiglio per un intervento sulla strada sopra il centro abitato. Il periodo più lungo, di circa 6 mesi, l’ho passato al Passo del Tonale con Viani e Tagni che lei ricorda nei suoi scritti, dove

abbiamo inaugurato le baracche della futura caserma e abbiamo fatto un acquedotto di circa 2000 mt.; le devo dire sinceramente che non ho più lavorato tanto in vita mia come allora. In seguito sono stato a Merano 2000 e ad Avelengo; praticamente la caserma C.Battisti di Merano l’ho vista poco. Ricordo con piacere i primi giorni di caserma dove ero stato assegnato alla falegnameria. Ho provveduto a contattare via mail Ferruccio Pellegatta che ho avuto modo di conoscere soltanto per una settimana al mio arrivo a Merano; questi mi ha richiamato per telefono e così, dopo una breve chiacchie-rata, ci siamo accordati per un incontro che avverrà a breve. Nel frattempo ho inviato delle foto che il bravo Ferruccio ha già provveduto a pubblicare sul sito. Per altre foto sono in attesa che qualche commilitone di allora mi aiuti a ricordare i nomi. Penso di averla disturbata abbastanza non mi sono reso conto di essermi tanto dilungato spero mi perdonerà. Se la mia salute un po’ ballerina me lo permetterà non mancherò di essere a Boario il 14 Novembre nel frattempo porgo a lei e famiglia i miei più cordiali e sinceri saluti. Sergio Gualdi PS: Un saluto a tutti i Peones: ora non vi perdo più.

Risponde il Capo-Gruppo Caro Gualdi, anche se non sei

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nostro socio (per il momento, ma io spero in bene) ho pubblicato egualmente la tua mail anche per far sapere a tutti i nostri soci come ci si può ritrovare dopo tanti anni ed è indubbio che Internet ci stia aiutando tantissimo. Dai Sergio, entra nel nostro Gruppo Alpino e continua a scriverci i tuoi ricordi.

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Scrive Carlo Alberto Bruschi Come sua abitudine, Carlo Alberto Bruschi ci ha scritto numerose lettere e se dovessi riportarle tutte fedelmente credo non mi basterebbe tutto il notiziario per cui mi sono limitato a "spiluzzicare" qua e là alcune "chicche". La prima riguarda l'origine della parola "Naja" che, confesso, non conoscevo, ammesso che sia corretto quanto scritto da Carlo Alberto e se non fosse così chi è più informato si faccia vivo. L'origine della parola "Naja" sembra che venga dal veneto e dal suo dialetto ed in particolare sarebbe una abbreviazione della parola "Tenaja" e cioè "Tenaglia", nata praticamente insieme alla coscrizio-ne obbligatoria in quanto i giovani si sentivano strappati da casa dalla tenaglia dello Stato che li obbligava a prestare servizio di leva. Secondo altre fonti, sottostare alla disciplina militare era come essere presi tra le morse di una tenaglia, compressi cioè a fare qualche cosa che non andava troppo a genio. In ogni caso il riferimento è sempre alla parola "Tenaglia" e da lì

"Tenaja" e quindi "Naja". Tra le altre cose, il nostro Carlo Alberto avrebbe bisogno di sostituire il fregio da sergente sul suo cappello perché quello che ha, ricamato, è troppo sbuferato. E infine al nostro amico Carlo Alberto piacerebbe sapere se qualcuno che ha fatto servizio alla Pio-Pio nel 1964 si ricorda di lui.

Risponde il Capo-Gruppo Carissimo Carlo Alberto, ti ringrazio ancora una volta per tutti i tuoi scritti e, come vedi, ogni tanto ne pubblico qualche pezzetto. Ho provato a cercarti qui a Roma il fregio che cerchi ma anche il solito negozio della Cecchignola che miracolosamente ha un po' di tutto non è riuscito a soddisfare la mia richiesta. Spero anche che qualche vecio della Pio Pio del 1964 si ricordi di te e mi faccia sapere qualche cosa che io ti girerò immediatamente, senza aspettare il prossimo notiziario.

- - - - - - - Il Gen. Franco Bosio da Padova è ultratelegrafico. Ha mandato la foto della Bandiera Italiana listata a lutto esposta sul suo balcone di casa in occasione delle ultime 4 vittime alpine in Afghanistan, con il commento: "ONORE AI CADUTI". Questa volta non lo ha scritto, ma lui vorrebbe che tutti noi, tutti gli italiani, esponessero la nostra Bandiera nelle feste comandate ed in occasione di questi tristi lutti. Franco, come hai ragione! Confi- diamo sulla sensibilità dei soci.

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Il 21 agosto 2010 "è andato avanti" il Generale Iginio Orlandini, uno splendido giovanotto di 84 anni che nei primi anni della sua vita militare ha operato nella Compagnia Trasmissioni della Brigata Alpina "Tridentina" e che era quindi nostro Socio Ordinario a pieno titolo. Al nostro amico Iginio non mi legavano particolari rapporti di lavoro, dato che la differenza di età ci ha impedito di lavorare insieme, pur avendo frequentato le stesse montagne dell'Alto Adige. Nella mia vita ho avuto però l'avventura e la fortuna di incontrarlo in casa del nostro comune amico Generale Remo De Toro, anche lui nostro socio, prima geniere e poi trasmettitore. In casa d i Remo la c o n v e r s a z i o n e p a s s a v a rap idamente da argoment i scientifici ad altri di carattere storico o filosofico senza dimenticare l'arte in tutte le sue forme (dalla poesia alla pittura, alla scultura ed alla musica). Spesso la conversazione si trasformava in acceso dibattito ed il padrone di casa aveva il suo da fare a riportare l'ordine prima di salutarci. Ma Iginio, oltre che uomo di cultura, marito e padre affettuoso e premuroso, aveva anche il dono di una grande manualità di cui si avvaleva per mettere in pratica i suoi hobbies. Ammesso che fossero solo i due di cui sono venuto a conoscenza, era un

abilissimo restauratore di orologi e pendole, di tutte le forme e misure, che riportava al loro originario splendore sia nei meccanismi, sia negli involucri esterni. Alla stessa stregua, era un collezionista e riparatore di apparati radio, civili e militari. Va da sé che la sua casa di Roma, nonostante i continui sforzi della moglie di farla apparire per quello che è e cioè un bell'appartamento, fosse di fatto un laboratorio ed un magazzino che si espandeva dalla soffitta alla cantina. Alla signora ed alla figlia i sensi del nostro affetto più sincero, anche se sappiamo bene che nulla potrà ripianare il vuoto lasciato dal grande Iginio.

Roberto Scaranari

Generale Iginio Orlandini

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Anno 8° - n. 29 - dicembre 2010 DIREZIONE E REDAZIONE ISCRIZIONI 2011 (Euro 21.00) Via di S.Erasmo, 15 C.C. Postale n. 43041086 intestato a 00184 Roma Scaranari Roberto-Gruppo Alpino ANGET Tel. 348.7924800 e 06.77206968 Via di S.Erasmo, 15 - 00184 Roma e-mail: [email protected] Per bonifici bancari, il codice IBAN è: DIRETTORE: Roberto Scaranari IT12Z0760103200000043041086 Collaboratori per questo numero: Girolamo Scozzaro Leonardo Figliolini Sergio Gualdi Carlo Alberto Bruschi Dina Pollini Lanfranco Rojatti Bruno Sancandi Stefano Mariech Franco Bosio

Gallina Giuseppe 02 Pesaresi Piero 03 Pagliara Luigi 06 Burlotti Giovanmaria 06 Duiella Aldo 07 Contino Mario 07 Burigo Antonio 10 Guerra Umberto 12 Canova Luciano 13 Sancandi Bruno 15 Cappellini Marco 15 Legato Michele 18 Tebaldi Angelo 19 Angiolini Pietro 20 Fellegara Pierangelo 21 Maffi Augusto 22 Pollini Germano 22 Scaccabarozzi Renato 22 Mazzucchelli Cristiano 23 De Pompeis Edmondo 23 Castignani Lanfranco 25 Vivaldi Natalino 25 Faravelli Franco 25 Zampieri Fabrizio 28 Zecchin Mirko 28 Filippi Rino Domenico 29 Onofrio Claudio 30

Scognamiglio Ciro 01 Romele Domenico 02 Blandino Riccardo 03 Mazzoleni Giancarlo 09 Chiesurin Luigi 11 Zanivan Pierluigi 11 Ruggeri Giuseppe Andrea 12 Tia Maurizio 16 Bernard Vittorio 18 Richiardone Gianmarco 18 Amadigi Adriano 19 Laureti Antonio 20 Sinesi Leonardo 20 Danesi Alessandro 22 Cipollone Pietro 22 Bettelli Aldo 27 Sdrigotti Luciano 28 Merson Gabrio 29 Ortelli Arturo 30 Bernardi Armando 30

Kasperkovitz Piero 01 Settanni Francesco 01 Bellavigna Andrea 03 Feniello Paolo 06 Roiatti Lanfranco 06 Cavalli Stefano 06 Cocco Domenico 07 Ammanniti Ciro 07 Trevisan Adriano 10 Rolfi Mario 11 Pisani Paolo 11 Artioli Daniele 11 Astegiano Giancarlo 15 Mazza Luigi 15 Gatto Mario 15 Fracassi Francesco 19 Scaranari Daniele 22 Celesti Nicola 23 Abondio Francesco 23 Ponte Paolo 24 Bosio Franco 27 Bravo Rosano 28

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