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primo M@GGIO www.cgiltoscana.it CGIL TOSCANA Numero 29/ 2012 - Anno 2 16 . 07 . 2012 La Newsletter del Lunedì Concertazione made in Tuscany Insieme per combattere la crisi

Numero 29 anno 2012

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Numero 29 anno II

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CGILTOSCANANumero 29/ 2012 - Anno 2

16 . 07 . 2012La Newsletter del Lunedì

Concertazione made in Tuscany

Insieme per combattere la crisi

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Indice

Editoriale di Alessio Gramolati02 Crisi: a chi invoca il codice di guerra diciamo che la democrazia viene prima

Primo Piano03 Spending Review: ancora tagli- I dati sulla CIG

Copertina04 La concertazione: il testo del preliminare del 12 luglio06 Concertazione di Daniele Quiriconi07 Concertazione. Quattro domande a Manuele Marigolli08 Concertazione. Le reazioni sulla stampa

Primo Piano Toscana09 19, 20 e 21 luglio: Arezzo incontra. C'è Susanna Camusso10 La Ginori cessa la produzione- Firenze, dipendenti comunali contro il sindaco11 Gramolati dai lavoratori del Casone12 Monte dei Paschi: sciopero il 27 luglio13 20 luglio: sciopero del TPL

La rubrica - Appunti di diritto del lavoro14 L'apprendistato

Toscana in breve15 Notizie dalle province toscane

NonSoloToscana18 INAIL. aumentano le malattie professionali19 Varata piattaforma unitaria contratto energia20 17 luglio: mobilitazione nazionale settore costruzioni21 19 luglio: FP si moblita contro Spending Review22 Spending Review: e la sicurezza?

Intorno a noi23 Inaugurazione statua a Pontassieve

Federconsumatori24 Ryanair discrimina

Legalità25 Diario dai campi di Parete e di Corleone

... in evidenza 27 sito, agenda

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Editoriale

Ogni qualvolta una nuova catastrofe si abbatteva sul mondo, l’uomo ha cercato nell’irrazionale la spiegazione delle nuove sofferenze. Questa “fuga” dalla realtà è stata sempre ben coltivata dal potere se non addirittura foraggiata. Le superstizioni consentivano di allontanare le proprie responsabilità dalle circostanze critiche che i potenti del tempo avevano il dovere di affrontare. Pestilenze e pandemie, guerre e carestie, erano colpa di volta in volta dell’ira di Dio, degli untori, del complotto platomassonico-giudaico così come del nemico alle porte e rappresentavano comodi alibi per il potere.Quando c’era una nuova grande sfiga la colpa era sempre di qualcun altro.

L’epidemia del nostro tempo è la crisi economica. E’ iniziata in America, l’ha generata la finanza, complice una certa politica che non l’ha contrastata, e si è propagata con la speculazione, contagiando il mondo. Ha messo in ginocchio la sovranità degli stati e impoverito i popoli, in primo luogo i lavoratori e i piccoli risparmiatori.Il nostro Presidente del Consiglio, Professor Mario Monti, di fronte a questa “pandemia” ha avuto modo di farci sapere il suo pensiero sulle responsabilità di quanto accade ed ha detto che “la colpa è della concertazione”! Se non fosse per quello che sta capitando a tanti nostri concittadini, ai nostri giovani, ci sarebbe stato da ridere!

Invece dobbiamo chiederci: com’è possibile che un uomo come “super Mario” faccia un’affermazione così grossolana? La concertazione è un strumento; nel 1993 il suo uso consentì di fronteggiare i danni prodotti dai potenti della Prima Repubblica e di far entrare l’Italia in Europa.

Nei 20 anni successivi, oltre i due terzi dei quali occupati dai governi di Silvio Berlusconi, la concertazione è stata più evocata che praticata.Difficile credere che Monti non lo sappia. C’è quindi da ritenere che più che al passato il suo ragionamento alludesse al futuro.Questa crisi non prevede che si possa concertare, men che mai confrontarsi e contrattare è diventata roba per ricchi. Il Presidente del Consiglio l’ha detto chiaramente: “Siamo in guerra!”. E in guerra la democrazia viene dopo.

Per noi no, la democrazia viene prima. Perché la pandemia che affrontiamo è il risultato dell’indebolimento democratico, della capitolazione della politica al potere economico e alla finanza. Solo se la democrazia ristabilisce il proprio primato sull’economia si potrà trovare l’uscita.L’oligarchia che ci ha messi in questa situazione non ha le idee nuove per tirarci fuori. Può solo gridare “all’untore” per nascondere le proprie difficoltà e responsabilità.

di Alessio Gramolati segretario generale CGIL Toscana

Crisi: a chi invoca il codice di guerra diciamo che la democrazia viene prima

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Primo PianoSpending Review: CGIL, ancora tagli alla spesa e ai servizi

“Una vera e propria manovra economica pluriennale, non una revisione della spesa pubblica” accusa la CGIL che torna ad incalzare il governo, analizzando le singole misure previste nel decreto. “Iniziare dalla lotta all'evasione, dalla riforma del fisco e introdurre una patrimoniale strutturale sulle grandi ricchezze“

Si continua a fare cassa con la sanità, con la formazione, con il lavoro pubblico, riducendo i finanziamenti agli enti locali. Per la CGIL la 'revisione della spesa pubblica', contenuta nel decreto legge n.95, è una “mera operazione di tagli alla spesa e ai servizi”. Una vera e propria manovra economica pluriennale, accusa il sindacato di Corso d'Italia, che si va ad aggiungere alle manovre pesantissime degli anni passati e che ancora una volta è destinata a colpire il lavoro, i cittadini ... LEGGI TUTTO ...

Crisi: CGIL, in sei mesi 500 mln ore CIG e 500mila in Cassa Al giro di boa del 2012 la richiesta di ore di Cassa integrazione supera il mezzo miliardo, in deciso aumento sullo stesso periodo dello scorso anno. Da inizio anno a giugno il totale di ore di cassa integrazione è stato pari a 523.761.036, con un incremento sui primi sei mesi del 2011 pari a 3,16%, e con un impennata della cassa integrazione ordinaria, “segnale inequivocabile di come il sistema produttivo non si attenda a breve una ripresa produttiva”. Dietro questi numeri sono coinvolti oltre 500 mila lavoratori che hanno subito un taglio del reddito per oltre 2 miliardi di euro, quasi 4.000 euro per ogni singolo lavoratore. Questi i dati che emergono dalle elaborazioni delle rilevazioni Inps da parte dell’Osservatorio CIG del dipartimento Settori produttivi della CGIL Nazionale nel rapporto di giugno.

Il Segretario Confederale della CGIL, Elena Lattuada, fa un primo bilancio di questi sei mesi, alla luce del rapporto: “C'è un inquietante

assestamento della crisi su livelli estremamente negativi, peggiori di quelli dello scorso anno, con un trend nella richiesta di ore che mira al miliardo anche per il 2012”. Secondo la sindacalista, infatti, “ciò che desta ... LEGGI TUTTO ...

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Copertina

Preliminare di accordo regionale per lo sviluppo della ToscanaIl Presidente della Giunta regionale Enrico RossiIl Segretario regionale della CGIL Alessio GramolatiIl Segretario regionale della CISL Riccardo CerzaIl Segretario regionale della UIL Vito Marchiani

condividono la volontà di un accordo regionale per lo sviluppo della Toscana, così come comunicato dal Presidente presso la Giunta regionale nella seduta del 25 giugno 2012.

PremessaRegione Toscana e CGIL CISL UIL ritengono che l'acuirsi della crisi economica e finanziaria europea, che sta provocando anche nel nostro territorio rilevanti difficoltà sul versante occupazionale e della tenuta di interi comparti produttivi, necessiti interventi rapidi e innovativi al fine di difendere il patrimonio industriale esistente, incrementare la capacità di attrarre nuovi investimenti, consolidare le realtà più dinamiche, sia di impresa che di filiera, creando “nuova e buona occupazione” in termini di contenuti professionali, inquadramento contrattuale e condizioni economiche. Il rischio di una prolungata recessione economica e la necessità di scelte per il rilancio della crescita, pur nella consapevolezza che le vertenze di carattere nazionale in settori strategici per il paese non siano risolvibili senza l’impegno del Governo ed adeguate politiche industriali, rappresenta quindi

un presupposto condiviso per azioni comuni rispetto alle possibili tendenze occupazionali negative, con particolare riferimento alle figure più deboli sul mercato del lavoro come giovani e donne, nonché ai rischi per la coesione sociale e la solidarietà territoriale.

Temi di riferimento ai fini di un accordo regionale per lo sviluppo della ToscanaTutto ciò premesso, le parti hanno condiviso nel merito sia alcune criticità contingenti (es. credito, vertenze aziendali, tagli nei bilanci pubblici, spending review, ecc.) sia le prospettive determinanti per il futuro della regione (es. infrastrutture, innovazione, equità sociale, ecc.), individuando diverse opportunità a partire dalla valorizzazione delle eccellenze pubbliche e private esistenti in Toscana.L’analisi congiunta richiede pertanto ulteriori approfondimenti attraverso tavoli di lavoro su diversi ambiti di intervento regionale.

Al riguardo, i temi di approfondimento preliminare sono:

1. Cabina di regia per la prevenzione delle crisi aziendali (con il coinvolgimento di Irpet, Associazioni di categoria, Organizzazioni sindacali) e per il coordinamento delle vertenze di carattere nazionale (es. settore ferroviario, siderurgico, navale)

ConcertazioneCGIL CISL e UIL firmano accordo con la RegioneIL TESTO

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2. Realizzazione di infrastrutture strategiche (es. viabilità, ferrovie, lavori pubblici, logistica) e trasporto pubblico locale3. Politiche per l’accesso al credito (es. garanzie, merito creditorio) e la razionalizzazione della PA regionale (es. spending review, evoluzione negli assetti istituzionali)4. Strumenti per la crescita delle imprese (es. strumenti finanziari, formazione, innovazione, export) e l’attrazione degli investimenti (es. promozione, predisposizione di aree industriali, strumenti di incentivazione e supporto e scouting d’impresa)5. Modernizzazione dei servizi pubblici locali (es. servizio idrico, ciclo dei rifiuti), gestione del rischio idrogeologico e sviluppo del settore energetico

6. Gestione del territorio (es. evoluzione degli strumenti urbanistici, sviluppo delle città, politiche per l’edilizia bio-sostenibile, promozione e turismo sostenibile, valorizzazione del patrimonio culturale)7. Sviluppo rurale (es. gestione del patrimonio agricolo e boschivo, uso dei beni civici) e crescita del settore agroalimentare (es. filiere integrate, agrienergie, polo agroalimentare)8. Gestione del sistema di assistenza socio-sanitaria (es. ISEE, fondo non-autosufficienza, interventi previsti dal piano sanitario e sociale integrato regionale, ecc.)9. Banda larga e semplificazione amministrativa (es. autorizzazioni, valutazioni di impatto, adempimenti amministrativi)

I gruppi di lavoro dovranno formulare alcune proposte perseguibili, il cui livello di attuazione sia monitorabile e verificabile, da inserire in un patto

complessivo per lo per lo sviluppo economico e sociale regionale da firmarsi entro il 30 settembre 2012, per poi avviare un confronto anche con enti territoriali ed associazioni di categoria.I presenti convengono inoltre sulla necessità di sollecitare il Governo per l’apertura di una “vertenza nazionale toscana”, sia per la risoluzione delle principali crisi riguardanti industrie strategiche per il paese, sia per la definizione di politiche industriali appropriate al rilancio dei settori manifatturieri presenti in Toscana.

Firenze, lì 12 luglio 2012

segue da pagina precedente

Riccardo Cerza - CISL

Vito Marchiani - UIL

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Non solo un altro metodo!

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L'intesa sottoscritta nei giorni scorsi tra Giunta Regionale e CGIL CISL Uil non evidenzia solo un metodo differente, un'altra visione di società e delle relazioni rispetto a quello che il premier Monti aveva descritto col suo intervento all'assemblea dell'Abi;

prova a ragionare, partendo dalle criticità del sistema economico locale toscano e ad individuare alcune linee di intervento condivise. Certo, al momento si tratta di linee guida su cui articolare un confronto (9 punti) che non sono le tavole della legge, ma da cui occorre ripartire secondo noi, non escludendo il contributo di nessuno, per provare ad attenuare i morsi di una crisi che produce 2.500 senza lavoro in più al mese e il proliferare di lavori poveri che rendono incerto il futuro di intere generazioni.

Nei giorni successivi la Bce ha addirittura rincarato proponendo maggiori flessibilità e riduzione dei salari in Europa, cioè quella svalutazione competitiva interna che è la madre di tutte le teorie fallite propinateci in questi anni. Contrasteremo con forza sul piano nazionale questa visione, con tutte le iniziative che da qui all'autunno metteremo in campo. Sul piano locale per noi, per la CGIL, questo protocollo deve intendersi poi anche come l'apertura di una vera e propria vertenza Toscana con il Governo; siderurgia, cantieristica, Finmeccanica, sono questioni che investono le scelte strategiche di un paese in settori chiave e devono registrare un segnale da parte di un Governo impalpabile sul piano delle politiche industriali, con Ministri usi più alla chiacchiera che alla proposta. Non esistono risposte facili a problemi difficili, ma condividere una

traiettoria ed alcune scelte è meglio della vuota polemica che posiziona gli attori solo in relazione agli assetti di potere, cosa che anche in questa regione è tema che appassiona molto.

Nei prossimi giorni, il Focus economia preparato con Ires che presenteremo pubblicamente come facciamo trimestralmente da 2 anni, confermerà la durezza della crisi in tutte le province. Proviamo ad indicare una rotta, consapevoli che non tutte le soluzioni dipendono da scelte locali, forti del fatto che proprio chi, come la CGIL, ha sempre ritenuto la concertazione uno strumento e non un fine, non si farà trascinare in una polemica volgare e raffazzonata alla quale purtroppo non si è voluto sottrarre anche qualche commentatore locale.Del resto, solo una visione tipica della cultura politica e delle teorie economiche (fallite!) delle destre europee e mondiali, può considerare le rappresentanze sociali proprie dei corpi intermedi, tanto più in una regione come la nostra dove un cittadino su sei da 15 anni in su è iscritto alla CGIL, semplice appendice corporativa di un modo arcaico e parziale, da archiviare in nome di una modernità tecnocratica che ha il segno della reazione sia pure in versione colta!

di Daniele Quiriconi, segretario confederale CGIL Toscana

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ConcertazioneQuattro domande a Manuele Marigolli

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In termini pratici e immediati cosa significa questo accordo per i lavoratori e per i cittadini toscani?Produce l'apertura di un confronto sulle difficoltà che stiamo attraversando. Abbiamo, insieme alla

Regione, aperto il bandone di un'officina e abbiamo predisposto sul banco gli arnesi da lavoro. Insieme vorremmo provare ad affrontare le criticità che il sistema toscano manifesta. La concretezza sarà data dalla qualità del lavoro che sapremo esprimere, dalla qualità delle risposte che sapremo dare.

Quale può essere il fattore di resistenza, il nemico di questo accordo?Il nemico è la crisi che produce 2.500 disoccupati in più ogni mese. I suoi alleati sono coloro che pensano che per uscire da questa situazione si debba agire sul lavoro, comprimendone i diritti e riducendone il valore sociale ed economico. La prima cosa da sconfiggere è questa visione. Il Governo è indubbiamente un soggetto che ha sposato questa impostazione. Questo preliminare getta le basi per un modo diverso di affrontare le questioni che stanno dentro uno scenario regionale ma anche nazionale. Abbiamo la necessità di aprire una vera e propria vertenza toscana con il governo Monti che rimetta al centro la necessità di una politica industriale anche rispetto ai settori manifatturieri presenti nella nostra regione. Le resistenze maggiori mi immagino che le troveremo lì.

Quali sono le urgenze della Toscana?Le urgenze da affrontare sono la crisi industriale e gli effetti che i tagli lineari predisposti dal governo sulla sanità potrebbero produrre sui cittadini toscani. Revisione della spesa per il governa significa tagli lineari, senza nessuna premialità per chi si è comportato bene, senza nessuna sanzione per chi si è comportato male. Alla luce di tutto ciò il confronto e le soluzioni non saranno facili.

Per quanto riguarda la crisi manifatturiera, da una parte il confronto con il governo e dall'altra vanno affrontate questioni di contesto regionale. Il credito, la crescita dimensionale delle imprese, la gestione del territorio, le infrastrutture, la produzione di energia da fonti rinnovabili,

solo per fare degli esempi saranno i temi con cui provare a declinare un progetto di rilancio per la nostra regione. Noi siamo una terra che ha un grande valore per coesione, per qualità del vivere, per come è vissuta nell'immaginario collettivo del mondo. Un impresa in toscana ha il vantaggio di poter trasferire il pregio del nostro territorio sui prodotti che realizza. Tutto questo però non è sufficiente per essere attrattivi di investimenti, agire sul contesto per efficentarlo sarebbe il modo migliore per fare marketing territoriale.

Regione e sindacati dimostrano oggi un'unità di intenti e di visione. Cosa unisce? C'è un messaggio nazionale per questo modello toscano, applicabile alla politica?Il preliminare che abbiamo firmato ha il valore di mettere al primo posto il confronto come metodo per affrontare i problemi, l'esatto contrario di ciò che ha fatto il governo. Monti ha indicato nella concertazione, nel confronto con le parti sociali ed economiche, la causa dei mali di questo Paese. La cosa mi sembra paradossale. Non solo per l'ignoranza storica, basti ricordare il contributo che le organizzazioni sindacali hanno dato al fine di entrare in Europa (governi Amato e Ciampi), che è grave per un professore, ma poco dannoso per il Paese. Ma ciò che grave è per assoluta mancanza di buon senso. Una situazione complessa, difficile, straordinaria come quella che stiamo vivendo è possibile risolverla unicamente se la si affronta congiuntamente, partendo dal confronto. Se lo si ritiene addirittura dannoso, non solo si parte con il piede sbagliato, ma si pregiudica il risultato. Il modello toscano è un modello che ha messo al centro la coesione sociale, il metodo del confronto è uno strumento che garantisce la manutenzione di questo modello. Il preliminare che abbiamo firmato è la pietra angolare di questo edificio.

Manuele Marigolli, segretario confederale della CGIL Toscana, ha apposto la sua firma per la confederazione sul preliminare di accordo con Regione, CISL e UIL.Abbiamo rivolto a lui qualche domanda

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Concertazione. Le reazioni sulla stampa

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«Sì alla concertazione». Il governatore Enrico Rossi `demontizza` la Toscana. Se il presidente del Consiglio attaccala condivisione delle decisioni con i sindacati definendola «l`origine di tutti i mali», Rossi l`incorona come metodo di governo. E il giorno dopo ledichiarazioni di Monti, convoca in piazza Duomo Cgil, Cisl e Uilper la firma di un «accordo per lo sviluppo della Toscana» che istituisce nove tavoli di confronto. «Il percorso di guerra», dice ilgovernatore riprendendo le parole di Monti del giorno prima, «non si fa da soli». Altrimenti, «si rischia di sbattere», aggiunge. Ri- cordando che la parola `concertazione` compare, all`articolo 48, nello Statuto della Regione Tomio avviso sbaglia. Fa bene il governatore e rimettere intorno ad un tavolo i produttori della ricchezza di questo Paese».L`accordo Regione- sindacati in realtà era stato concepito da tempo. Di fronte al mordere della crisi, damesi si stavalavorando al rinnovo e al potenziamento del dialogo. Sono state le accuse lanciate dal presidente Monti però aconvincere Rossi e i sindacati ad anticipare i tempi e a convocare una conferenza stampa per sottoscrivere

l`accordo davanti alle telecamere. Un preliminare di «accordo regionale per lo sviluppo della Toscana» che dovrà p or- tare a proposte utili per un «patto complessivo» da siglare entro il 30 settembre prossimo. E che ora porta la firma di Emanuele Mari golli per la Cgil, di Riccardo Cerza per la Cisl e di Vito Marchiani per la Uil.

Nove tavoli per nove gruppi di lavoro: una cabina di regia per la prevenzione delle crisi aziendali, infrastrutture strategiche, accesso al credito, crescita delle imprese, modernizzazione dei servizi pubblici locali (dall`acqua ai rifiuti), gestione del territorio, sviluppo rurale, assistenza socio-sanitaria,banda larga e semplificazione amministrativa. In pratica, l`intero scibile di governo. Obiettivo, una «vertenza nazionale toscana». E agiorni l` inte - sa verrà sottoposta anche ai rappresentanti dell`industria, dell`artigianato e del commercio.«La concertazione vuol dire confronto», dice Marigolli della Cgil. «L`accordo è una speranza per i toscani, la speranza di ... LEGGI TUTTO ...

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Primo Piano Toscana

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La Richard Ginori cessa la produzione il 31 luglioCIGS per tutti. Presto il concordatoLa Richard Ginori di Sesto Fiorentino chiuderà il prossimo 31 luglio, aspettando che si concretizzi l'interesse di uno dei tre soggetti interessati a rilevare l'azienda delle porcellane: è quanto emerso oggi all'incontro fra istituzioni, sindacati, e i rappresentanti del collegio dei liquidatori Marco Milanesio e Nicola Lattanzi. In vista della cessazione dell'attività sarà richiesta la Cassa integrazione straordinaria per i 337 lavoratori dello stabilimento, mentre saranno mantenuti accesi i forni. Secondo quanto emerso al tavolo, tenutosi oggi presso la sede dell'assessorato alle attività produttive della Regione Toscana, i tre soggetti industriali interessati a rilevare la Ginori (Sambonet, Lenox, e una cordata di imprenditori del Nordest) al momento stanno effettuando la procedura di due diligence. "In queste settimane - ha spiegato l'assessore regionale Gianfranco Simoncini - si sono susseguiti numerosi incontri. L'obiettivo dei commissari è quello di chiudere il confronto nei tempi più rapidi possibili e di

presentare comunque entro agosto la proposta di concordato preventivo". Richard Ginori 1735 è gravata da debiti per circa 70 milioni di euro, di cui 36 verso creditori privilegiati. Approvare il concordato consentirebbe di congelare le istanze di fallimento depositate presso il Tribunale di Firenze, che dovrebbero essere discusse nel mese di settembre, e a proseguire nel tentativo di salvataggio dell'azienda.

Firenze: i dipendenti comunali contestano Renzi"Taglia gli stipendi". Si va vero lo sciopero

'Armati' di pentole, mestoli, fischietti e tamburi oltre 150 dipendenti del Comune di Firenze ieri hanno organizzato un sit in di protesta in piazza della Signoria per denunciare "i tagli del sindaco ai nostri stipendi". I lavoratori hanno urlato più volte 'vergogna' e scandito slogan contro il sindaco Matteo Renzi definito 'buffone' e 'Pinocchio'; qualcuno ha anche lanciato monetine all'ingresso di Palazzo Vecchio. I rappresentanti

della Rsu hanno spiegato che a settembre potrebbe esserci uno sciopero generale dei dipendenti. Per i lavoratori il sindaco "procede unilateralmente al taglio delle indennità previste nei contratti integrativi" e "i dipendenti avranno gli stipendi ridotti, mentre le retribuzioni dei dirigenti non vengono toccate", anzi "alcuni sono stati premiati con aumenti retroattivi di 4 mila euro annui". Molti i cartelli e gli striscioni esposti oggi in piazza della Signoria con le scritte 'Renzi 'tussià maledettò e 'Renzi=Monti'. I manifestanti hanno anche cantano 'Bella ciao' e ripetuto: 'Il salario non si tocca, lo difenderemo con la lotta'. "Renzi - ha detto Stefano Cecchi della Rsu - è un bugiardo perché ha firmato con noi un accordo il 22 maggio, con il quale si impegnava a pagare tutte le spettanze del vecchio contratto decentrato. Non solo ne ha pagato solo una parte, ma ci ritirerà da questo mese il 50% del salario accessorio dalla busta paga, che vuol dire dai 30 ai 90 euro per ogni dipendente". "Noi siamo disponibili al confronto ... LEGGI TUTTO...

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"Innovazione e investimenti"Gramolati con i lavoratori al CasoneSCARLINO - "Il polo industriale del Casone va visto come un unico sistema produttivo, le cui sorti per ogni singola realtà lavorativa, sono interdipendenti l`una dall`altra...." e ancora... "l`industria non deve essere vista come contrapposizione all`ambiente. Eventuali problematiche che ne potessero derivare, sarebbero solo da ricercare in un impoverimento generale del territorio i cui effetti produrrebbero degrado sociale, disoccupazione e mancanzadi reddito. Ecco gli elementi che rappresenterebberodavvero il nemico dell`ambiente". Questa in sintesi l`opinione espressa da Alessio Gramolati, segretario Regionale della Cgil, a chi gli chiedeva cosa ne pensasse delle sorti del polo industriale del Casone e le prospettive di sviluppo. L`occasione per conoscere il punto di vista del leader regionale della Cgil è venuta dall`assemblea che si è svolta ieri mattina alla Tioxide e alla quale hanno preso parte le maestranze di tutte le realtà industriali del Casone. Dalla sala gremita di persone, (oltre un centinaio di lavoratori e di questi tempi, come è stato fatto notare dagli addetti ai lavori, non è

cosa da poco)sono scaturite una serie di proposte e altrettante preoccupazioni legate alla crisi che si è fatta sentire anche nelle realtà produttive delle Colline Metallifere. Insieme a Gramolati c`erano le rappresentanze sindacali Cgil della provincia, come Lorenzo Centenari e le Rsu aziendali. Ma la madre di tutte le soluzioni secondo Gramolati, è rappresentata dagli investimenti con una attenzione particolare all`innovazione tecnologica. Non a caso la riunione si è tenuta alla Tioxide. Difatti in ballo per la multinazionale del biossido di titanio ci sarebbe il piano industriale, che secondo gli accordi precedentemente sottoscritti fra azienda e sindacato, ammonta a circa 38 milioni di curo, secondo un preciso programma pluriennale. Infine una anticipazione sull`accordo Regione - sindacato per favorire gli investimenti e snellire le procedure burocratiche. "Questa mattina - ha detto Gramolati - la Regione approverà delle norme, a seguito di accordi con il sindacato, tese a velocizzare le autorizzazioni burocratichenei confronti di quelle imprese che intendano effettuare investimenti, volti al rispetto della sostenibilità ... LEGGI TUTTO ...

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UNO SCIOPERO DOVEROSO E INEVITABILE CONTRO UN PIANO INDUSTRIALE SENZA PROSPETTIVE

Le OOSS del Mps indicono lo sciopero di tutti i lavoratori, il primo dei quali verrà proclamato per l’intera giornata di Venerdì 27 luglio.

La risposta dura e determinata dei lavoratori si oppone a un Piano Industriale irricevibile e incentrato prevalentemente sul versante dei costi che penalizza drasticamente le condizioni del personale Mps. 4600 esuberi, di cui 2300 con esternalizzazione, il taglio dei costi del personale e la disdetta del Cia sono una stangata a senso unico che scarica sulle spalle dei colleghi tutto il peso delle inefficienze e degli errori manageriali passati e presenti e i costi del risanamento.

La mobilitazione dei lavoratori partirà dall’attivazione di una tornata di assemblee in tutte le realtà aziendali e comprenderà anche l’attivazione di tutti i canali comunicativi possibili sia nei confronti della clientela, che della cittadinanza nelle varie piazze che, naturalmente, degli organi di informazione.

Con lo sciopero intendiamo rivendicare:

- la modifica sostanziale dell’entità della manovra sul costo del personale che dovrà partire dalla totale salvaguardia dei livelli occupazionali complessivi, dei livelli salariali, della mobilità territoriale e professionale. In questo contesto assume primaria rilevanza l’opposizione a qualsiasi progetto di esternalizzazione di attività peraltro contrario alle nuove previsioni del Ccnl.

- la riscrittura della parte del piano dedicata al personale necessiterà della predisposizione di alcune iniziative: 1. l’individuazione di dati economici oggettivi che definiscano chiaramente l’entità dei risparmi ricercati e le modalità di calcolo;2. una piattaforma articolata di interventi su top management, dirigenti apicali, benefits, consulenze e sponsorizzazioni in grado di determinare “solo” in ultima istanza una incidenza sui costi del restante personale;3. la chiara illustrazione del fenomeno dei pensionamenti nell’arco del Piano, la valutazione degli effetti della riforma Fornero sul numero delle fuoriuscite preventivate.

- il ritiro della disdetta del Cia per l’apertura di una vera trattativa.

COME SINDACATI UNITARI SIAMO PRONTI A DARE IL NOSTRO CONTRIBUTO PER IL RISANAMENTO DELLA BANCA E DEL GRUPPO RICHIEDENDO TUTTAVIA ALLA CONTROPARTE CONDIVISIONE DEI PROGRAMMI DA ADOTTARE, EQUITA’ NELLA DISTRIBUZIONE DEI SACRIFICI E L’INSTAURAZIONE DI UN RAPPORTO REALE, ONESTO, TRASPARENTE CON I DIPENDENTI E LE OOSS.

Siena, 13 luglio 2012 LE SEGRETERIE

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Sciopero nazionale del trasporto pubblico locale20 luglio: 4 ore di sciopero per il contrattoInteressato anche personale treni Siena - Arezzo - Casentino

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Primo Piano Toscana

Sciopero nazionale di quattro ore, il 20 luglio prossimo, nel trasporto pubblico locale dopo che le associazioni datoriali Asstra e Anav hanno disdetto il contratto.

La protesta è stata proclamata dalle segreterie nazionali di Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Ugl e Faisa-Cisal che si dicono "costrette a proclamare una prima azione di sciopero di tutto il personale delle aziende che applicano il contratto degli autoferrotranvieri e internavigatori secondo diverse modalità territoriali". La posizione delle controparti, praticamente indisponibile a qualsiasi soluzione dopo oltre due anni e mezzo di inutile

trattativa - spiegano le organizzazioni sindacali - con questa ultima arrogante provocazione, rischia di vanificare qualunque tipo di percorso delineato con il documento strategico per il rilancio del settore dentro il quale il rinnovo del contratto della Mobilità costituisce elemento imprescindibile per la ricerca di economie e soluzioni alla grave crisi che interessa il settore sull'intero territorio nazionale".

Secondo Filt, Fit, Uilt, Uglt e Faisa, "la trattativa fin qui svoltasi ha fatto registrare da parte di Asstra e Anav il continuo diniego del rinnovo contrattuale, anche a fronte della tangibiledisponibilità sindacale ad entrare nel merito specifico dei temi contrattuali proposti dalle due associazioni".

A Firenze i mezzi pubblici si fermeranno dalle 17 alle 21. A Pistoia dalle 12 alle 16, a Prato dalle 19.30 a fine turno, a Lucca dalle 17 alle 21, a Pisa dalle 13 alle 17, a Livorno, Arezzo, Siena e Grosseto dalle 17.30 alle 21.30.

Interessati sllo sciopero anche lavoratori che operano nella linea Arezzo-Siena-Casentino

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La rubrica

Lo studio Rusconi è a Firenze, in via della Condotta 12, Tel. 055-2302805

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Continuiamo con l'analisi della legge Fornero, questa volta parlando di apprendistato.

Com’eraIl contratto di apprendistato è stato organicamente riformato con il varo del Testo Unico adottato dal d.lgs.167 del settembre 2011, in sostanziale continuità con la disciplina dettata dal d.lgs.276/03 (artt.47-53). Si conferma la triplice tipologia di contratto, la prima riservata ai giovani di età compresa tra i 15 e i 24 anni e destinata a permettere l’acquisizione di un diploma professionale, anche per l’assolvimento dell’obbligo di istruzione; la seconda, la forma più comune, per conseguire una qualifica professionale, riservata ai giovani tra i 18 ed i 29 anni; la terza, che permette l’acquisizione di diplomi di istruzione secondaria, universitaria e di alta formazione. Per tutti valgono regole comuni cui devono attenersi le parti sociali (comparativamente più rappresentative) nel regolare l’istituto per via negoziale. Tra queste

(per quanto qui più interessa), la possibilità di recesso “libero” (ex art.2118 c.c.) dando preavviso al termine del periodo di formazione; il rispetto di un numero massimo di apprendisti da assumere, non superiore al 100 per cento delle maestranze qualificate e specializzate in servizio presso il datore di lavoro; la possibilità di “assumere” l’apprendista indirettamente per il tramite di un’agenzia di somministrazione; la definizione della durata (anche minima) del contratto. Sempre ai contratti collettivi è attribuito il potere di prevedere eventuali “forme e modalità per la conferma in servizio al termine del periodo formativo” come condizione per effettuare ulteriori assunzioni in apprendistato. Sui profili formativi del contratto incidono le normative delle regioni, che li disciplinano di concerto con le parti sociali nei limiti della loro competenza in materia di formazione “pubblica”.

Come saràAd un anno dall’entrata in vigore del TU ...

ApprendistatoCom'era e come sarà

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TOSCANA in breve

Livorno - Piombino, pronti allo sciopero comprensoriale. Il 18 un attivo territoriale

Lucca - Si sblocca la vertenza Panem. Novelli favorirà gli incentivi per l'uscita

Mllletrecento lavoratori, cinquanta cooperative coinvolte, il 95 per cento dei lavoratori sono donne. È uno spaccato molto chiaro quello delle cooperative socio-assistenziali della provincia di Lucca, molte delle quali legate alle Asl e ai comuni, che non si vedono riconosciuti gli aumenti previsti dal rinnovo del contratto di lavoro nazionale firmato nel dicembre scorso.«Abbiamo appreso di questa situazione - spiega Michele Massari, della funzione pubblica Cgil - da diverse cooperative sociali e ... LEGGI TUTTO ...

«Il 18 luglio organizzeremo a Piombino l`attivo dei delegati metalmeccanici del territorio. Sarà all`aperto, speriamo che partecipino rappresentanti istituzionali, politici, associazioni, categorie economiche e cittadini. Tutta la città deve difendere gli stabilimenti Lucchini e Magona» dice il segretario provinciale della Fiom-Cgil Luciano Gabrielli. I coordinatori provinciali di Fim, Fiom e Uilm hanno annunciato l`iniziativa durante il loro intervento all`assemblea Lucchini di ieri: allo sciopero hanno aderito circa 400 operai ... LEGGI TUTTO ...

Firmato l`accordo sindacale per la Panem. Il Gruppo Novelli si impegna a presentare la modifica al concordato preventivo entro il 15 luglio, così da poter erogare l`incentivo all`esodo (4.000 euro lordi in tre mesi), mentre i lavoratori si impegnano a rimuovere il presidio. L`accordo è stato firmato a Roma, dalla Flai-Cgil nazionale e locale (Lucca e Monza-Brianza, per lo stabilimento di Murgiò) e dalle Rsu. Via, dunque, la grande tenda verde che era stata alzata quasi sette mesi fa e sotto la quale i lavoratori dello storico stabilimento hanno passato un giorno dopo l`altro, nella speranza di arrivare a conclusione ... LEGGI TUTTO ...

Lucca - Salari senza aumenti per 1.300 lavoratori

Massa Carrara - Pisa - Livorno - Lucca

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Firenze - Filcams CGIL e SLC CGIL, arroganza e disprezzo verso i lavoratori da parte di Poste

Firenze - Come sta la scuola? La diagnosi. Un bilancio tra gli istituti

Dal 12 luglio i lavoratori di Italy Open Tour, a causa delle decisioni del Consiglio di Stato rischiano di non avere più un lavoro, stante il divieto definito in sede giuridica.La storia aziendale di Italy Open Tour, azienda che gestisce una linea di bus con formula sali/scendi per il giro turistico della città di Firenze, ha presentato in questi tempi alcune difficoltà: Cassa integrazione ordinaria, ristrutturazione. Ciò nonostante l'attività, ripresa in primavera, ha ... LEGGI TUTTO ...

Ancora un atto di arroganza e di disprezzo verso i lavoratori da parte di Poste Italiane.Poste Italiane ha voluto aggiungere una ulteriore “perla” alla sua immagine, infatti dopo aver colpito i cittadini tagliando il recapito ed annunciando l’intenzione di chiudere 172 uffici postali nella nostra regione, dopo aver voluto colpire le donne sottoscrivendo un accordo con organizzazioni sindacali minoritarie con il quale si penalizzano le donne in gravidanza ai fini del riconoscimento del Premio annuo nella giornata di oggi ha negato alla FILCAMS CGIL di poter ... LEGGI TUTTO ...

È un popolo di 44.300 ragazzi quello che anima le 315 scuole della provincia di Firenze. E a vedere le medie dei voti degli esami e le percentuali delle bocciature non se la cavano poi male. Un popolo stazionario, che non si sposta quasi per nulla dal capoluogo (solo il 5,2% di studenti si è iscritto a scuole dei comuni vicini). In media alla maturità del 2011 gli studenti fiorentini sono usciti con un diploma da 75,85 su 100 e una valutazione del tutto simile è quella ottenuta dai compagni più piccoli che hanno superato l`esame di terza media con un dignitoso 7,59 su 10. Ma attenti alle differenze tra scuola e scuola, perché se gli ... LEGGI TUTTO ...

Firenze - Italy Open Tour, guazzabuglio giuridico che mette in pericolo i lavoratori

Firenze - Prato - Pistoia

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Siena - Poggibonsi, FIOM CGIL: accordo alla Cosmec. La produzione continua

Siena - Sindacati: rientrato lo stato di agitazione alla ASL 7

Hanno scritto al presidente Giorgio Kutufà i rappresentanti sindacali della Provincia. «Signor presidente - si legge nella lettera - l`approvazione del decreto di revisione della spesa pubblica da parte del Governo ha accelerato la gravità della situazione del lavoro pubblico e, in particolare, di chi lavora in Provincia. Tutto il nostro personale è comprensibilmente confuso, amareggiato, disorientato».«Le chiediamo - continua la nota - di partecipare al tavolo tecnico già ... LEGGI TUTTO ...

C’è mancato davvero poco che la COSMEC Srl di Poggibonsi, storico marchio dell'imprenditoria meccanica della Val d’Elsa, scomparisse dal panorama dei produttori di macchinari professionali per la lavorazione del legno.Azienda nata negli anni ‘60 sull’onda del boom economico e di quel miracolo italiano che nella Val d’Elsa senese dette vita al distretto del mobile, la Cosmec negli anni si è distinta in molti mercati internazionali per l’affidabilità e l’avanzata tecnologia dei propri prodotti, caratteristiche che purtroppo a ben poco sono servite per ... LEGGI TUTTO ...

Lo stato di agitazione attivato lo scorso 22 giugno a seguito della rottura delle relazioni sindacali con i vertici aziendali è stato ritirato.Dopo una serie di incontri con la Direzione aziendale, dove sono state chiarite le posizioni prese dalle parti e dove si sono raggiunti accordi che permetteranno di gestire con meno problematiche il futuro aziendale, la RSU e i sindacati hanno deciso unanimemente di ritirare lo stato di agitazione precedentemente proclamato.Il ripristino delle corrette relazioni sindacali può essere salutato, a ragione ... LEGGI TUTTO ...

Grosseto - Spending review, caos Provincia. Sindacati scrivono al Presidente

Arezzo - Siena - Grosseto

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NonSoloToscanaINAIL, nel 2011 aumentano le denunce di malattie professionali. Oltre 46.000Nel 2011 aumentano ancora le denunce di malattie professionali: 46.558 casi. E' quanto emerge dal Rapporto annuale dell'Inail presentato a Roma.Limitando l'osservazione delle cifre all'ultimo quinquennio, 2007-2011, e' evidente come a partire dal 2009 gli incrementi da un anno all'altro si sono fatti piu' che consistenti raggiungendo le diverse migliaia (7.600 casi in piu' tra il 2009 e il 2010) con variazioni percentuali a due cifre (+15,9% tra il 2008 e il 2009 e + 21,7% tra il 2009 e il 2010).Molto rilevante anche l'aumento nel 2011: le denunce passano dalle 42.465 del 2010 a 46.558, 4 mila in piu' in un anno (+9,6%), oltre 17 mila in piu' rispetto al 2007, mostrando pero' almeno un certo contenimento nella progressione delle quantita' osservata lo scorso anno.L'aumento delle denunce di malattia professionale ha interessato tutte le gestioni, ma e' ancora l'Agricoltura a far segnare la percentuale di incremento maggiore.

In dettaglio, le 46.558 denunce del 2011 si sono cosi' distribuite: Industria e servizi: 38.101 denunce, +6,9% rispetto al 2010 (quasi 2.500 in piu'), +41,7% in 5 anni (erano 26.888 nel 2007); Agricoltura: 7.971 denunce, +24,8% rispetto al 2010 (quasi 1.600 in piu'), ben il 383,1% in piu' in 5 anni (erano 1.650 nel 2007); Dipendenti conto Stato: 486 denunce, +14,4% rispetto al 2010 (61 in piu'), +23,0% in 5 anni (erano 395 nel 2007).Tra i principali disturbi le malattie osteo-articolari e muscolo-tendinee, dovute prevalentemente a sovraccarico bio-meccanico e movimenti ripetuti, con quasi 31mila denunce per il complesso delle gestioni nel 2011, costituiscono - come osservato negli ultimi anni - la patologia piu' frequente e di fatto l'unica vera causa del boom di denunce.La loro incidenza sul totale e' sistematicamente cresciuta passando, anno dopo anno, dal 40% del 2007 al 66% del 2011.A seguire ipoacusia da rumore, malattie respiratorie, tumori professionali, malattie cutanee e professionali di natura psichica.

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Varata la piattaforma unitaria del comparto energia, da sottoporre a Confindustria EnergiaL'Assemblea nazionale dei quadri e delegati Filctem-Cgil, Femca-Cisl, Uilcem-Uil - riunita giovedì 12 luglio a Roma - ha varato la piattaforma per il rinnovo del contratto nazionale di lavoro 2013-2015 per gli oltre 35.000 addetti del settore energia e petrolio, in scadenza il 31 dicembre 2012, che sarà immediatamente presentata a Confindustria Energia per il rapido avvio delle trattative.

“Negli ultimi dieci anni – scrivono preoccupati i sindacati – il consumo in Italia dei prodotti raffinati è sceso di quasi 15 milioni di tonnellate (oltre 1,8 nel solo 2011), portando il tasso medio di utilizzo delle potenzialità delle raffinerie italiane al di sotto del 70%. Un buon motivo questo – dicono - per chiedere al Governo Monti una seria politica energetica nazionale che preservi il settore e

assegni il giusto ruolo all'asset della raffinazione, favorendo il potenziamento tecnologico e produttivo degli impianti necessari, semplificando e riducendo anche i tempi per gli iter concessori”. Ma i sindacati chiedono anche “di promuovere presso la Comunità europea una politica di tracciabilità dei raffinati importati, per evitare di sovvenzionare una produzione extra UE che - non rispettando l'ambiente, la sicurezza dei lavoratori e dei cittadini - si realizza a costi più bassi, impedendo di fatto una concorrenza ad armi pari”.

Questi, tra gli altri, i punti saliente delle richieste contenute nella piattaforma approvata:

RELAZIONI INDUSTRIALI – occorre individuare un nuovo sistema relazionale che favorisca processi di democrazia ... LEGGI TUTTO ...

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Per chiedere l'immediata apertura di un tavolo di confronto già promesso dal Governo e per definire le misure necessarie a rilanciare il settore delle costruzioni contenute nella piattaforma unitaria, FILLEA CGIL, FILCA CISL e FENEAL UIL proclamano per martedì prossimo, 17 luglio a partire dalle ore 10 un presidio a Roma presso il Ministero dello Sviluppo Economico. Prosegue così, dopo la grande manifestazione unitaria del 3 marzo che portò a Roma più di 3mila lavoratori dell'edilizia, la mobilitazione del settore delle costruzioni.

“Il Governo continua a non dare risposte alle richieste pressanti e ripetute di aprire un tavolo di confronto e definire quindi le misure necessarie a rilanciare il settore contenute nella piattaforma unitaria”, accusano i sindacati che aggiungono “la crisi si è ulteriormente aggravata e le misure in corso di approvazione non sembrano efficaci a garantire l’avvio di una fase di crescita nè a fornire le adeguate protezioni sociali in termini previdenziali e di ammortizzatori sociali anche in relazione all’ulteriore innalzamento dell’età pensionabile che penalizza e aggrava la situazione di chi svolge lavori fisicamente pesanti e usuranti". Nella stessa ipotesi di decreto sviluppo recentemente presentata, proseguono FILLEA CGIL, FILCA CISL e FENEAL UIL "le misure previste, sebbene segnalino una prima inversione di tendenza nell'attenzione al settore, non colgono la necessità di collegare gli interventi sulla crescita al rafforzamento complessivo della qualità delle imprese e della qualità e regolarità del lavoro”.

Dunque lavoratori e sindacati delle costruzioni il 17 luglio porteranno di nuovo in piazza le proposte contenute nella piattaforma, in particolare quelle finalizzate a garantire uno sviluppo sostenibile e un lavoro regolare e di qualità:

1) La realizzazione di una politica di rilancio delle infrastrutture deve essere definita dando certezza e velocità ai finanziamenti su obiettivi prioritari condivisi. 2) Il varo di piani di intervento sulle città che debbono prevedere risorse più ampie e soprattutto percorsi più partecipati dalle forze sociali in particolare per garantire una strumentazione che leghi gli interventi alla verifica della legalità e della qualità del lavoro.

3) La politica degli incentivi alle ristrutturazioni deve essere resa strutturale e non può essere appiattita in termini generali premiando maggiormente gli interventi di messa in sicurezza dal rischio sismico, e indirizzati al risparmio energetico ... LEGGI TUTTO ...

Crisi dell'ediliziaMartedì 17 a Roma la manifestazione nazionale unitaria

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Spending reviewFunzione Pubblica: giovedì 19 manifestazione a RomaLe Segreterie nazionali FP-CGIL , FLC-CGIL, UIL-FPL, UIL-PA, UIL-RUA per contrastare le misure del Governo, presentate con il Decreto Legge 95/2012 (spending review), hanno indetto una manifestazione nazionale per il 19 luglio 2012 .

Prosegue la mobilitazione delle lavoratrici e dei lavoratori del Pubblico Impiego e la campagna "Tagliamo dove serve" "Spendiamo dove occorre" .Dalla Toscana numerosi lavoratori e lavoratrici parteciperanno giovedì 19 luglio alla grande manifestazione nazionale che si terrà a Roma davanti a Palazzo Vidoni.L'obiettivo delle mobilitazioni in atto in tutto il paese è la modifica della "Spendig review" con la richiesta di tagliare gli sprechi senza penalizzare il lavoro e i servizi ai cittadini.

L'iniziativa si svolgerà in Piazza Vidoni (nei pressi di Palazzo Vidoni), la mattina dalle ore 9.30 alle ore 13.00, con gli interventi della Segretaria Generale FP-CGIL Rossana Dettori , il Segretario Generale FLC-CGIL Domenico Pantaleo, il Segretario Generale UIL-FPL Giovanni Torluccio, il Segretario Generale UIL-PA Benedetto Attili e il Segretario Generale UIL-RUA Alberto Civica.

Maggiori informazioni - Clicca qui

L'APPELLO raccolta firme "'Per il diritto alla Salute colpire gli sprechi, spendere meglio,

ma fermare i tagli lineari" Clicca qui

SANITA' gli spot Clicca qui

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Spending review. E la sicurezza?

La Spending review è nelle intenzioni la legge con cui il Governo tecnico vuol “rientrare dalle spese inutili, ovvero, gli sprechi” del Paese e, per meglio raggiungere l’obbiettivo ed operare i tagli con precisione

chirurgica, ha chiamato un ulteriore manager “tecnico" notoriamente specializzato in materia.In tal senso, dopo che detto manager ha concluso il lavoro abbiamo assistito al fatto che i media, sia di carta stampata che video, hanno dato conto delle forti penalizzazioni in materia di Sanità, di Pubblico Impiego e degli Enti Locali e delle relative proteste tra cui la dichiarazione di messa in pericolo della tutela pubblica nella gestione dei servizi in detti campi.

Tuttavia, praticamente, nulla o quasi appare in detti media sui negativi, quanto delicati, riflessi che le norme contenute nella Spending review avranno sulla tenuta degli attuali modelli di sicurezza nel Paese. Modelli, peraltro, ormai palesemente messi a dura prova dalla grandinata di tagli miliardari con cui le precedenti finanziarie hanno colpito il Comparto Sicurezza. Un Comparto che con questa “Riforma chirurgica “ non risparmierà un soldo, ma che in compenso prevede una ri-disegnazione delle Forze in campo di cui non è dato sapere formalmente ne il progetto e ne tanto meno con quali investimenti di risorse e mezzi si intenda da parte del ministro dell’Interno tecnico ovviare al conseguente abbassamento dei livelli di sicurezza per i cittadini che ne deriverebbe.

Infatti il Governo non perde occasione di ricordare che non deve sottostare ad alcun consenso del Paese. Il suo ministro dell’Interno aveva garantito che il Comparto, già fortemente colpito, non sarebbe stato oggetto di alcun rientro di spesa con i provvedimenti legislativi in questione, ma la realtà, dimostrerebbe cose ben diverse, quali:

- la chiusura di un notevole numero di prefetture e di questure molte delle quali baluardo contro la criminalità organizzata e che vede, anche, la

Toscana subire la sforbiciata maggiore con la riduzione delle provincie da 10 a 2 massimo 3 e con relativa conseguenza di riduzione numerica anche per i predetti uffici operativi ridimensionati prevedibilmente al rango di commissariati;

- una riduzione del turn-over per le Forze di Polizia per il triennio 2012/2014 del 20% e per il 2015 del 50% che si tradurrebbe ad ulteriore perdita di circa 18.000 unità per il Comparto Sicurezza di cui oltre 5.000 solo nella Polizia di Stato che si vanno ad aggiungere ad una carenza di organico attuale di circa 12.000 unità.

Purtroppo tutto questo è in perfetta coerenza con i passati tagli del Governo Berlusconi che hanno ridotto gli stanziamenti di bilancio di 3 miliardi di euro per la sicurezza, confermando da un lato come, questo tema ieri come oggi (al di là delle parole) non è una priorità dell’esecutivo. Dall’altro i poliziotti e tutto l’Apparato di Sicurezza del paese si devono rassegnare a subire crescenti umiliazioni sotto il profilo professionale che personale. Infatti dopo il razionamento della benzina, l’impiego di mezzi vetusti, l’aumento sconsiderato dell’età media degli operatori, assistiamo al mancato approvvigionamento in tanti Reparti dell’ equipaggiamento di servizio, in alcuni casi addirittura equipaggiamento scaduto e non impiegabile, alla faccia dell’abbattimento degli sprechi che da noi è materia sconosciuta.

di Marco Noero, segretario generale SILP per la CGIL Toscana

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Intorno a noi

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Federconsumatori

Formuliamo la presente in nome e per conto del signor Adriano Turi il quale rappresenta nostro tramite quanto segue.Il nostro assistito acquistava on-line la prenotazione WCHC (N. 94 Rif. UK826H) con assistenza agli aeromobili ed effettuava il relativo check-in on-line.In data 29/06/2012 ore 18.34, il signor Turi giungeva con la propria autovettura al parcheggio dell’Aeroporto Guglielmo Marconi di Bologna.Qui trovava ad assisterlo l’operatore addetto all’assistenza che procedeva ad accompagnarlo all’interno dell’Aeroporto.Qui iniziano i disservizi della Compagnia.L’operatore addetto all’assistenza non trovava i colleghi che avrebbero dovuto garantire l’effettivo imbarco di persona portatrice di handicap. E di fatto in un susseguirsi di passaggi da un ufficio ad un altro della Ryanair, nessuno si assumeva la responsabilità derivante dal contratto di trasporto stipulato ed attestante gli obblighi di assistenza.

Il signor Turi si trovava quindi nell’impossibilità di imbarcarsi per ragioni ingiustificate.Ryanair in violazione di tutti i diritti derivanti dal contratto di trasporto, dimostrava altresì indifferenza dinanzi alle difficoltà di una persona che in totale autonomia non poteva procedere all’imbarco.Appurata l’impossibilità di partire con il volo programmato e superando l’umiliazione subita, il signor Turi provvedeva all’acquisto di un nuovo biglietto di sola andata al costo di euro 133.10 per la mattina successiva con partenza da Bologna per Bari ore 6.25 (Pren. 29/06/2012 FR 0221713 Rif UK826) . Anche le assistenze e le tutele sul volo successivo, derivanti da un mancato imbarco per responsabilità della Ryanair, non sono state messe in atto.Di fatti il signor Turi non solo non riceveva in gratuità il nuovo volo, ma doveva provvedere in proprio alla prenotazione alberghiera.Le uniche indicazioni ricevute dall’assistenza Ryanair sono state di presentarsi la mattina

successiva tra le h. 4,15 e le h. 4,30.La reception dell’hotel dove il Turi pernottava, sorpresa di una partenza così anticipata rispetto alla prassi degli orari delle navette (h. 5,00) verificava telefonicamente con Ryanair la necessità di tale largo anticipo. Dopo aver avuto conferma dell’orario richiesto la reception procedeva alla prenotazione del Taxi per il signor Turi. Anche in questa seconda disavventura, si verificavano inadeguatezze da parte di Ryanair.Quando il Turi si è presentato alle 4.15 all’Aeroporto di Bologna non ha trovato il personale di assistenza Ryanair ad attenderlo. Per iniziativa del tassista veniva trovata una sedia a rotelle, dove il signor Turi rimane ben oltre le ore 5,00 in compagnia del solo responsabile alla sicurezza dell’aeroporto.Con la presente si invia formale contestazione alla Rynair di aver violato i diritti delle persone con disabilità e delle persone a mobilità ridotta, sanciti dal Regolamento Europeo e recepiti dalla Carta ENAC in particolare (art. 2.1 e art. 4.2).Conseguentemente si avanzano le seguenti richieste di risarcimento danni patrimoniali ( costo del primo biglietto non fruito, costo del parcheggio, pernottamento, costo del biglietto aggiuntivo per poter procedere al volo, taxi, e altre piccole spese non documentate).Inoltre si avanza adeguata risarcimento per danni morali e offesa alla dignità della persona.Restiamo in attesa di un Vostro riscontro alle richieste come sopra avanzate.Distinti saluti.

Ryanair discriminaLa storia di Adriano Turi raccontata dalla contestazione mossa alla compagnia aerea da Federcosumatori Toscana

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Legalità

Caro Diario, anche oggi ci siamo alzati presto per andare a lavorare ai campi, dove abbiamo terminato il terzo quadrato di solchi, ripulito da rifiuti vari e erbacce. Per pranzo siamo stati ospitati da varie famiglie di

Parete dove, come al solito, oltre a racconti vari sulla storia della zona ci hanno rimpinzati di piatti tipici.Dopo un troppo breve riposo e qualche bucato improvvisato, abbiamo incontrato Clea (segretaria dello SPI CGIL di Caserta) e Giovanni Mandato, autore del libro “la vita di un metalmeccanico meridionale” il quale ci ha raccontato le motivazioni della pubblicazione di questo libro e vari momenti della sua vita. Infine Giovanni ha donato a ciascuno di noi una copia del suo libro autografata.Come ogni sera siamo andati ad aiutare per la pulizia della scuola dove ceniamo e per la preparazione della mensa.Appena finita la cena i ragazzi del villaggio della solidarietà hanno messo la musica dei loro paesi di provenienza e ora... tutti a ballare!

Irene e Clara

Diario dal campo di Parete

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Legalità

Finalmente è domenica! Ebbene sì, dopo l'ultimo giorno lavorativo della settimana è arrivato il tempo di andare e respirare un po' di buona e sana aria di mare! Sveglia prefissata (fortunatamente) alle 7:30, a differenza delle normali 6:30, per permettere anche ai più dormiglioni di alzarsi ed essere belli pimpanti per la colazione, alle 8. Dopo mezz'ora è arrivato

l'insostituibile Antonio con il furgone, che insieme a Maurizio e ai nostri cuochi ha portato tutti a Balestrate, località marittima vicino ad Alcamo.Dopo circa due ore di viaggio, alle 10:30 siamo arrivati a destinazione, in una pineta dalla quale si accede, tramite un sentiero, alla spiaggia. Per il gran caldo siamo andati subito a fare il bagno: l'acqua era limpidissima, quasi cristallina, anche se salatissima. Dopo il bagno siamo rientrati nella pineta dove abbiamo mangiato i buonissimi panini di Nada, la nostra cuoca. Nel pomeriggio alcuni di noi, i meno stanchi, sono andati di nuovo a mettersi a mollo, mentre altri dopo un sonnellino, si sono messi a giocare a carte.Rientro previsto per le 20, stanchi morti e cotti dal sole; al nostro arrivo, ci aspettava un'altra splendida cena.

Tommaso e Niccolò

Diario dal campo di Corleone

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