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1 ANDREA ENGHEBEN

Oltre l'orizzonte

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sommario + cap.33

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ANDREA ENGHEBEN

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Oltre l’orizzonte

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Al lettore indeciso

Se ami, come anch’io ho amato,le antiche storie di mare, le tempeste,

le avventure, i calori e i geli,le golette,

le isole e i marinai abbandonati,i bucanieri e i tesori sepolti…

allora, non esitaree vai avanti!

Altrimenti, lasciache, in compagnia di tutti i miei pirati,

divida la tombadove giacciono gli antichi scrittori

insieme ai loro sogni.(R. L. Stevenson)

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Oltre l’orizzonte

SOMMARIO

LIBRO PRIMO

LA PIUMA, L’UNCINO E IL PAPPAGALLO

1_Il gentIluomo e Il pIrata

2_CoffIn rouge

3_Il CodICe deI pIratI

4_tortuga

5_donne e dIavolI

6_Cabo verde

7_rImorsI, pentImentI e IndeCIsIonI

8_Il duello

9_Il CIeCo, Il sordo e Il muto

10_l’olandese volante

11_sono forse Io?12_un gIovane CapItano della marIna

13_the Queen

14_un veCChIo amICo

15_l’InCubo delle leggende vIventI

16_oak Island

17_Corteo funebre ed enIgmI

18_InseguItI dalla legge

19_pene d’amore

20_gelosIa

21_la versIone del pIrata

22_Il ganCIo dell’unCIno

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LIBRO SECONDO

LA VIA DELL’ORO

23_la pIuma reCIsa

24_InContro provvIdenzIale

25_Il segreto dI phIpps

26_pororoCa

27_mutIlazIone

28_mIChel de grammont

29_fantasmI del passato

30_santarèm

31_tradImentI e tradItorI

32_voto Contro voto

33_Inferno verde

34_Il trofeo manCante

35_rIvelazIonI

36_morte per errore

37_Il bIvIo

38_l’oro

39_lo speCChIo dI dIo

40_sIr John parrots

41_demonI In paradIso

42_nozze dI sangue

43_Il pIrata gentIluomo

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33. Inferno verde

33 capitolo

Inferno verde

La pioggia può diventare una vera tortura quando incessantemente con-tinua a picchiare sul proprio capo. Può portare un uomo allo sconforto più nero e alla malinconia più profonda, soprattutto quando si è immersi nel nulla, su barcacce scomode, intenti nel proseguire a colpi di remo verso una meta che sembra sempre più lontana. Quando una cascata aveva sbarrato loro il cammino, i pirati si erano lasciati alla spalle la Pearl e dopo aver trascinato con fatica le scialuppe su per il pendio, avevano proseguito lungo il fiume. Ma la giungla iniziava ad attuare il proprio piano di sabotaggio.«Queste sono terre dimenticate da Dio» commentò Anne, tentando di scorgere qualcosa oltre la cortina di pioggia.«Ma non dal diavolo.», le rispose Calico «Non dobbiamo abbassare la guardia, qualsiasi essere che striscia, vola, nuota o respira è potenzial-mente letale in questi luoghi.»Erano giorni che risalivano con lentezza il fiume e dio solo sa quanti ne avrebbero avuti ancora davanti. E ogni giorno il fiume era sempre meno accogliente, sempre più agitato. Per la notte trovavano qualche angolo riparato sulla riva dove allestire un bivacco. Mai però troppo vicini al fiume, dove il terreno era cedevole come burro fuso, tanto che una notte Colosso era sprofondato nell’acqua a causa di una leggera frana e l’ave-

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vano ripescato pieno zeppo di sanguisughe.Le provviste scaricate dalla nave si riducevano ogni giorno sempre più e lo spettro della fame iniziava a profilarsi all’orizzonte.Una notte, mentre sul fuoco bolliva il grog preparato con l’acqua ricavata dai bambù e le ultime razioni di zucchero e lime, i pirati se ne stavano sconfortati e in silenzio, circondati dall’oscurità.Anne si avvicinò a Phipps porgendogli una caraffa colma della bevanda fumante. William la guardò con aria interrogativa. Si erano a malapena rivolti la parola da quel giorno dell’onda, quando il loro litigio si era alza-to in grido sopra le chiome degli alberi.Phipps accettò l’offerta e la donna si sedette accanto a lui sospirando.Passò qualche minuto senza che nessuno dei due dicesse nulla.«Che cosa volete?» domandò infine William.«Cosa vi fa credere che voglia qualcosa?» chiese la donna, fingendosi offesa.Phipps alzò il boccale di grog, rendendo evidente la risposta.«Trovate così strano un atto di gentilezza?»«Sì, se compiuto da chi mi crede un uomo spietato.»«Non lo credo.»«No?»«Vi ho accusato ingiustamente.»«Chissà perché questo rafforza ancor di più dubbio che mi chiederete qualcosa.»«Come siete diffidente Phipps! Sì, ancora non mi capacito di certi vostri comportamenti, ma sono in debito con voi per aver salvato Calico, quin-di mettiamoci una pietra sopra e appianiamo le divergenze. Ci state?»«Ci sto» rispose William dopo ancora qualche attimo di titubanza.«Bene!», esclamò soddisfatta Anne «Non vi dispiacerà allora se vi chiedo una cosa.»Phipps ridacchiò senza rispondere.«Dove siete stati voi e Calico quella notte, quando attraversaste il fiume?» domandò la donna abbassando la voce con fare cospiratorio.«Il vostro amato non ve lo ha detto?»«No.»«E cosa vi fa credere che lo faccia io?»

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«Da quando siete dalla parte di Calico?»«Da quando sono dalla vostra?» rispose l’uomo provocando lo sguardo accigliato di Anne.«Ho la tentazione di rimangiarmi quanto appena detto sul vostro conto Phipps» digrignò.«Non dovete darvi pensiero signorina Bonny. Anche se vi rispondessi, le vostre domande rimarrebbero senza risposta, anzi con probabilità ve ne sorgerebbero altre, in quanto sono sorte anche a me, ma il capitano se ne è stato ben muto.»«Di cosa confabulate voi due?» domandò proprio Calico spuntato alle loro spalle.Anne fece un balzo spaventata.«Nulla!» esclamò rialzandosi e andandosene da Mary.«Non starete tentando di nuovo di rubarmi la donna Phipps?» chiese Calico sedendosi e prendendo il posto di Anne.«In realtà non ho mai tentato» rispose William bevendo un lungo sorso di grog che andò a scaldargli le viscere.«Il morale della ciurma è a terra.», continuò il pirata cambiando discorso «Che sia dannato quel Valera, questa impresa ci sta distruggendo.»«Dobbiamo resistere!», eslcamò Phipps «Dobbiamo proseguire finché non incontreremo il bivio disegnato sulla mappa.»«E i Kuga Pacoris?»«Bisogna stare in allerta, ma siamo ben armati. Come potrebbero scon-figgerci, muniti di soli archi e frecce?»«Lo spero Phipps.»

Israel Hands era alquanto confuso. Aveva messo a tacere lo spettro di Barbanera con la sua riconversione alla pirateria, ma non poteva fare a meno di domandarsi se la propria situazione fosse migliorata. Certo, il comando di Calico Jack e William Phipps non era miniminamente pa-ragonabile a quello di Maynard, soprattutto grazie al proprio ricatto, con il quale, teneva in pugno William e riusciva a ottenere un trattamento

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di privilegio. Tuttavia, sperso nella foresta Amazzonica, con la gamba di legno impantanata nel fango, non poteva fare a meno di provare la spiacevole sensazione che qualcosa fosse andato storto. Si ritrovò a fissare la punta della stampella di Lineken che gli stava offren-do un appiglio per uscire dal pantano. «Dannata sia questa gamba!» esclamò mentre si metteva a sedere nella barcaccia che riprendeva la via del fiume. «Pensate a me che non ho neanche una gambia fittizia verso la quale scagliare le mie maledizioni» gli disse Lineken.«Così non rischiate che vi rimanga incastrata ovunque.»I due ridacchiarono.«Avete infine capito perché il buon Teach vi sparò quella sera?» doman-dò il nostromo.«Era pazzo vi dico. Oh certo era il più grande pirata di questi tempi, ma non aveva giudizio. Era crudeltà pura, che riversava sui nemici, ma anche sugli amici, sempre se ne avesse di amici. Il diavolo…»«Perché non ve ne siete andato?» «Un’alleanza con il demonio ha sempre i suoi vantaggi…» rispose con un sorriso sornione Israel. I due risero.

William Phipps, dall’altra barcaccia, guardava incupito Hands e Lineken divertirsi così tanto. Quei due erano entrati molto in confidenza, anche se Phipps sospettava che Israel non fosse capace di provare sentimenti e che fosse tutta una tattica per ingraziarsi il secondo del capitano. Quello che non capiva era Lineken. Aveva fatto così fatica a perdonare il suo tradimento, anzi non era ancora del tutto convinto che l’avesse fatto, e con Hands, traditore del re dei pirati, andava d’amore e d’accordo. Forse assieme alla gamba aveva perso anche il senno.«Sapete», iniziò a dire Mary accanto a lui, intenta nello sfilacciare una fune per ricavare della canapa «all’inizio sono rimasta perplessa di fronte alla vostra scelta.»«Quale scelta?» chiese Phipps distratto dal filo dei suoi pensieri. «Ma sì, il vostro voto per Hands.» «Ah» rispose con scarso entusiasmo l’uomo.

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«Sì, all’inizio non ne sono stata contenta, capiamoci quel tipo non mi piace tuttora, ma penso di aver capito il vostro gesto» continuò la ragazza strattonando la corda.«Dite?» chiese scettico Phipps. «Credete sia giusto dare una possibilità anche a Hands, dato che è stato fatto lo stesso per voi» disse Mary guardandolo infine negli occhi.William si sentì ancora di più un verme, quella ragazza, dopo tanto tem-po, riusciva finalmente a prestargli di nuovo fiducia, proprio quando lui la stava ingannando di nuovo.«Mary, io non credo di meritarmi le tue lusinghe» disse distogliendo lo sguardo da quegli occhi.«Come volete» rispose ricominciando il proprio lavoro. Come si sentiva male, imprigionato da una banale risposta detta al mo-mento sbagliato. Non aveva intenzione di tradire nessuno, insomma l’a-veva detto solo per guadagnare tempo no? E comunque chiunque al suo posto avrebbe fatto lo stesso. Hands per primo. Ma non gli avrebbero creduto mai, stentava a credere a se stesso, figuriamoci una ciurma che aveva già assaggiato il suo tradimento.

Arrivò anche la malaria: i pirati iniziarono ad essere scossi dalla febbre e lentamente a deperire. Le provviste finirono e la fame iniziò ad avvelena-re gli animi. La pioggia continuava a cadere. La disperazione s’impadronì di loro e il malumore sempre più spesso si tramutava in sussurri di cospirazione. Sul fuoco arrostivano due grossi serprenti ai quali erano state fatte saltare le cervella con svariate pallottole. Nell’addentare la carne che scricchio-lava a causa delle numerose ossa, Phipps riportò con nostalgia la mente alla cena che aveva gustato sulla The Queen in compagnia di Crake. Sembrava passata un’eternità. Avvertiva sguardi ostili su di sé. La ciurma sapeva che era lui il motore dell’impresa, la causa di tutta quella soffe-renza. «Ora basta!», esclamò Hands alzandosi in piedi «Il pensiero è diffuso, ma

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nessuno ha il coraggio di dirlo: quest’impresa è un suicidio!»«Statevene al vostro posto Hands!» lo rimpreverò Calico.«No!», si ribellò Israel «Per colpa sua corriamo il rischio di finire tutti all’inferno anzitempo» ringhiò con il dito puntato verso Phipps.«E non abbiamo nemmeno la garanzia che El Dorado esista! Siamo pi-rati! Cosa ci facciamo in mezzo alla giungla! Dovremmo solcare i mari e razziare galeoni!» continuò accompagnato da alcune grida di incoraggia-mento.Calico, in evidente difficoltà, non sapeva cosa ribattere.«Allora andatevene!», esclamò all’improvviso Phipps alzandosi in piedi «Tornatevene pure indietro e buona fortuna! Non riuscireste a raggiun-gere vivi il Rio! La salvezza cari signori è difronte a noi. È non fermarsi! Continuare è l’unica alternativa che abbiamo, ma se non mi credete siete liberi di andare dove più ritenete opportuno; ma che razza di uomini sareste? Che razza di pirati sareste? Non fu questa ciurma che, così in-sistentemente, tentò di convincermi che non è nè una nave nè solcare i mari o razziare galeoni che fa di un pirata quello che è? Veri pirati lo si è anche nella foresta più buia, anzi ancor di più! Quando le avversità della vita si fanno più aspre è solo il coraggio e la volontà che possono sconfig-gerle e io credevo di essere in compagnia di uomini che di coraggio ne avessero da vendere! Mi sbagliavo forse? Ditemi mi sbagliavo? Signori non è un misero forziere che ci attende in fondo a questo viaggio. È El Dorado. È una città d’oro! Non so se riuscite anche solo a concepire cosa ciò significhi. Vorrebbe dire che non avreste più bisogno di razziare galeoni, che potreste scialacquare una fortuna in rum e allegre compa-gnie, senza che l’oro finisca mai. Sono consapevole che l’impresa vi stia chiedendo sacrifici enormi, ma quel che offro non è per semplici essere umani. Bisogna guadagnarsi una ricompensa da dei solo con la fatica, il sudore e il sangue! Solo i veri uomini, solo i veri pirati ne saranno in grado! La domanda è: voi lo siete? Voi lo siete?»Calò un cupo silenzio, intervallato unicamente dallo svolazzare dei pipi-strelli.«Sì!» esclamò poi Anne alzandosi in piedi.«Sì» l’affiancò Mary, poi Wilson e a uno a uno tutti i pirati si unirono in risposta.

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Lineken guardò Calico per avere un suggerimento. Il capitano gli fece solo un leggero segno con il capo.«Sì» rispose anche il nostromo.Ora tutti gli sguardi erano rivolti a Hands che ancora non si era reso conto di come, così repentinamente, erano cambiati gli animi.William si avvicinò a lui finché non gli fu a qualche centimetro dal viso.«Ve lo chiederò di nuovo Hands: siete o no un vero pirata?»Isreael deglutì mentre con lo sguardo non vedeva William, ma il buon vecchio Barbanera sogghignare.«Sì» balbettò infine.«E come veri pirati troveremo quella dannata El Dorado tutti assieme!» gridò infine Phipps.Grida di incitamento si alzarono in cielo.

William tornò a sedere, ancora con l’adrenalina in corpo per la foga del discorso.Gli si avvicinò Calico che sottovoce gli disse: «L’avete scampata per un soffio Phipps».L’uomo non gli rispose.«Quanto di quello che avete detto corrisponde realmente al vostro pen-siero?»«Più di quanto immaginereste» rispose William.

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