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parchi nazionali del costa rica - unitrevaredo.it · Un paese grande poco più di Lombardia e Piemonte messe insieme, vanta ben 29 parchi ... Le informazioni qui riportate sono liberamente

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Il Vulcano Poás, uno strato vulcano di natura basaltica che rag-giunge l’altezza di 2708 metri appare, ai visitatori che decidono di avventurarsi intorno ai suoi crateri, come un luogo magico e mi-

sterioso. Situato ad appena 65 chilometri dalla capitale del Costa Rica San Jose, il Vulcano Poás, tutelato dall’omonimo Parco Nazionale che si

estende per 5.600 ettari è la meta ideale per passa-re una giornata a stretto contatto con una natura, a tratti ruvida ed inospitale ma sempre unica, che sa regalare emozioni indimenticabili. Il Parco Nazio-nale del Vulcano Poás è uno dei siti naturalistici più visitati del Paese, sia per la sua bellezza indiscussa sia per la sua facilità di accesso e fruizione. Non è necessario essere scalatori provetti o avventurieri senza macchia e senza paura per poter godere ap-pieno delle bellezze di questo luogo. Seguendo una strada asfaltata si arriva al moderno Centro visita-

tori del parco, accessibile anche ai disabili, che si trova quasi in cima al vulcano. Qui è possibile conoscere la storia del vulcano e ricevere informazioni aggiornate sui processi geomorfologici che hanno model-lato questa attrazione ecologica. Oltre ad importanti informazioni nel centro visitatori è possibile anche prendere un caffè o fare uno spun-tino, utilizzare i servizi igienici e fare un giretto nel museo dove sono illustrate le varie attrazioni del parco.

Una camminata di appena 15 minuti dal Centro visitatori e si è già al cratere principale del Vulcano Poás, largo un chilometro e mezzo e caratterizzato da una piscina solforica da cui si levano gas solforosi, del tutto simili a geyser. Questi spruzzi arrivano anche a 250 metri di al-tezza sopra il livello del lago pluviale ma non costituiscono in nessuno modo un pericolo per i visitatori. Il cratere, infatti, si trova a 320 metri di profondità. E’ da questo cratere che si possono vedere gli effetti delle piogge acide sulla vegetazione circostante che appare marrone e nera, contaminata dall’umidità precipitata dalle onnipresenti nuvole.

Poas

Il Vulcano Poás ha alle spalle una lunga storia di eruzioni che si fanno risalire già a undici milioni di anni fa. In tempi recenti le più importanti eruzioni vulcaniche furono quelle del 25 gennaio 1910

quando il vulcano emise circa 640mila tonnellate di cenere insieme a una colonna immensa di fumo e vapore. Altre eruzioni si sono verifica-te nel periodo compreso tra il 1952 ed il 1954, quando il vulcano sparse nelle zone circostanti rocce e lapilli. Ultimamente l’attività vulcanica del Poás sembra in calo, anche se nel 1989 il Parco Nazionale ha dovu-to chiudere i battenti per un periodo a causa di emissioni solforose ritenute pericolose per le persone.

L’altro cratere del vulcano è chiamato Botos e, a dif-ferenza di quello principale, presenta un lago carat-terizzato da acque fredde di un incredibile colore verde-blu. Per raggiungerlo si deve percorre il Bo-tos Trail che permette di avvistare molte specie di uccelli. L’ultima eruzione del cratere Botos risale a circa 7mila anni fa. Il Lago Botos è collegato al Rio Angel e successivamente al grande Rio Sarapiqui.

Fatta eccezione per l’area intorno al cratere princi-pale, il parco è ricco di una fitta vegetazione abitata da piccoli animali selvatici. Gli avvistamenti delle 79 specie di uccelli identificati all’interno della zona protetta tra cui il mitologico Quetzal splendete, il tucanetto smeraldo, il Guan nero, il colibrì ed il pettirosso americano sono alquanto comuni. Solo pochi grandi mammiferi si trovano all’interno del Parco Nazionale del Vulcano Poás. Il parco è invece abitato da molte piccole creature meno appariscen-ti come marmotte, coyote, conigli, scoiattoli, ser-penti, rane e una pletora di insetti. Le diverse zone all’interno del Parco includono principalmente fore-sta pluviale, foresta pluviale di montagna e foresta di montagna umida.

Il periodo migliore per visitare il parco nazionale è tra gennaio ed apri-le. Si devono prediligere le ore del mattino, meno nebbiose. Durante le giornate limpide è possibile vedere sia l’Oceano Pacifico che quello Atlantico. Nei fine settimana il parco è affollato di turisti quindi è con-sigliabile visitarlo durante la settimana. Il parco è aperto dalle ore 8.00 alle 16.00.

Vicino al Parco Nazionale del Vulcano Poás si trovano anche le mae-stose cascate La Pa, tra le più fotografate del Costa Rica e l’imponente Parco Nazionale Braulio Carrillo.

Un paese grande poco più di Lombardia e Piemonte messe insieme, vanta ben 29 parchi naturali.Una strabiliante varietà di fauna e flora; una incredibile concentrazione di bellezze naturali, fanno di questo paese la meta ideale per chi ama la natura ed il bello. Andateci! ne tornerete entusiasti!

Le informazioni qui riportate sono liberamente tratte da un opuscolo dell’Ente Nazionale del Turismo del Costa Rica.

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Il Parco Nazionale Braulio Carrillo è uno dei parchi più estesi del Costa Rica. Oltre ad avere una superficie di 44.099 ettari com-prende anche sette habitat naturali diversi. Creato nel 1978 per

salvaguardare l’unicità biologica di flora e fauna in questa regione, il Parco Nazionale Braulio Carrillo merita sicuramente una visita duran-te un viaggio in Costa Rica. Situato nella lussureggiante valle centrale del Costa Rica, ad appena 20 chilometri a nord est della capitale San Josè, Braulio Carrillo è facilmente raggiungibile prendendo l’auto-strada Guapiles in direzione Puerto Limón. Questa strada taglia in due parti il parco nazionale e consente di avere una vista spettacolare e mozzafiato del paesaggio. Il Parco prende il nome dal terzo presidente del Costa Rica, Braulio Evaristo Carrillo Colina, un convinto sosteni-tore della conservazione ambientale.

Il Braulio Carrillo è un vero e proprio santuario della flora e della fauna locali, un grande polmone verde di piante tropicali che ospita fiumi (tra cui il famoso Rio Sucio o Fiume sporco di colore arancione, che prende il nome dai depositi di zolfo presenti sul vulcano Irazu), bellissime cascate ed una miriade di orchidee. Più del 90% del parco è coperto di foresta primaria. Inoltre il parco include diversi vulcani spenti, come il Barva (2.906 mt), il Cerro Cacho Negro (dalla classica forma conica) ed il Cerros las Tres Marias. A differenza dei parchi più popolari come il Poás e il Manuel Antonio, il Braulio Carrillo è meno battuto e mantenuto. I sentieri escursionistici che si snodano all’in-terno del parco sono pochi e spesso non battuti. Il percorso da Puesto

Barva alla zona La Selva, ad esempio, è difficile e lungo. Si devono stimare circa 4 giorni di cammino in buone condizioni per percorrerlo tutto. Altri per-corsi, come Los Botarramas e El Ciebo, sono invece molto più brevi (circa 1-2 km) ma in molti tratti sono ripidi ed irregolari. Si deve tenere conto che il parco si estende su un vasto territorio montagnoso, dove il punto più alto è costituito dal Barva e quello più basso, nelle pianure caraibiche di La Selva, a 36 metri sul livello del mare. Detto questo non ci si deve scoraggiare. Basta una buona forma fisica ed

un po’ di allenamento per vivere un’esperienza unica a contatto con una natura integra e primordiale.

Il Braulio Carrillo, suddiviso in tre zone principali (Zurquí, Quebrada Gonzales e Barva) ospita una vegetazione ricchissima fatta di oltre 6mila specie differenti di piante e fiori, circa 150 specie di mammiferi (tra cui giaguari, tapiri, scimmie) e 500 di uccelli inclusi tucani, aqui-le, pappagalli e i quetzal splendenti. Nel Parco vive anche il più grande serpente velenoso del Sud America, il Bushmaster, meglio conosciuto come il Terrore dei boschi.

Il periodo migliore per il visitare il Parco Nazionale Braulio Carrillo è in marzo e aprile. Tuttavia, nelle zone più alte del parco, può essere estremamente freddo in qualsiasi periodo dell’anno, pertanto si racco-manda di indossare indumenti caldi.

bRAULIO CARRILLO CHAUITASituato sulla bellissima costa meridionale caraibica del Costa Rica,

il Parco Nazionale di Cahuita è uno dei parchi più belli ed impor-tanti del paese ed è formato da un area marina di 22.400 ettari

e da una terrestre di 1.067 ettari. Creato nel 1970 per proteggere la barriera corallina più grande del Costa Rica, il parco di Cahuita si trova nella provincia di Limon e precisamente a 42 km a sud della città di Puerto Limon. La sua ricchezza si trova soprattutto nel mare che possiede una biodiversità unica. I suoi fondali sono resi straordinari da una barriera corallina di incredibile bellezza, formata da 27 specie di coralli diversi, che si sviluppa su una superficie di oltre 600 ettari tra il fiume Perezoso e Porto Vargas. La barriera corallina del Parco Nazionale Cahuita in alcuni tratti raggiunge fino la riva e, mediamen-te, si trova ad una profondità di 11 metri sotto il livello del mare. Le spiagge del parco sono famose per essere di sabbia bianca e fine con palme da cocco imponenti che arrivano, a volte, quasi a lambire le ac-que dell’Oceano Atlantico, trasparenti e tranquille. Lo snorkeling e le immersioni subacquee qui sono quasi d’obbligo per ammirare la ricca vita sottomarina. I ricci di mare, i polpi, i pesci pappagallo, i pesci angelo, le mante, i barracuda, gli squali, le murene, le remo-re, i gamberi, le aragoste, le spugne e le tartarughe sono gli abitanti di questo magico mondo. Un’altra popolare attrazioni delle acque del parco è la nave affondata nel diciottesimo secolo che si trova alla foce del fiume Perezoso ed è ricca di vita marina. Le immersioni a Cahuita sono consigliate da Marzo a Maggio e da Settembre a Dicembre.

Il Parco Nazionale di Cahuita non ospita solo vita marina ma anche diverse specie di animali terrestri. Nei suoi quattro habitat (la Fore-sta Paludosa, la Foresta Mista, le Mangrovie e la Vegetazione Costiera) si possono incontrare scimmie urlatrici dal delizioso aspetto e la voce possente, procioni, bradipi, lontre, scimmie dalla fronte bianca e diver-se specie di uccelli come Martin pescatori, Ibis Versi, pappagalli, aironi e tucani.

A pochi chilometri dal parco è anche possibile visitare lo Sloth San-ctuary, l’unico orfanotrofio per bradipi al mondo, dove trovano rifugio oltre 130 i piccoli di bradipo.

COME RAGGIUNGERE IL PARCO

Posizionato a 211 km a est della capitale San Jose, il modo migliore per arrivare al Parco Nazionale Cahuita è quello di prendere l’autostrada Guapiles a Limon, e da qui verso sud fino al villaggio di Cahuita. Dal villaggio si deve proseguire verso sud per altri 6 km a sud lungo la strada per Puerto Viejo fino alla città di Puerto Vargas, dove si trova l’ingresso principale del parco. Kelly Creek, a sud di Cahuita, offre invece un punto di accesso a coloro che scelgono di entrare nel parco a piedi.

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I l Parco Nazionale del Vulcano Irazù si trova nel cantone di Orea-muno, 32 km a nord-est della città di Cartago, antica capitale del Costa Rica. Istituito Parco Nazionale nel 1955 dall’Istituto Costa-

ricense del Turismo, è oggi uno dei luoghi più amati e visitati di tut-to il Costa Rica. Qui si trova il vulcano attivo più alto del paese, il Vulcano Irazù che con i suoi 3432 metri di altitudine domina tutta la regione. Il nome Irazu deriva da un villaggio indigeno costruito nel 1569 sulle sue pendici, il cui nome significa “la vetta del tuono e del terremoto”. Varie eruzioni hanno segnato la storia di questo vulcano, l’ultima delle quali nel 1994. Grazie a queste costanti eruzioni il terre-no delle zone attigue, da sempre molto fertile, ha permesso alla popo-lazione di stabilirsi in questa regione, trasformandola in una delle più popolose di tutto il Costa Rica.

Il Vulcano Irazu copre un territorio di oltre 500 chilometri quadrati e presenta almeno 10 coni vulcanici sul versante meridionale. Ma la grande attrazione del parco è la scalata al cratere Deigo Haya che si

è trasformato negli anni in un lago dal colore verde mela. Nelle giornate limpide dalla vetta è possibile scorgere sia l’Oceano Atlantico che l’Oceano Pacifi-co. L’ascensione al cratere può essere fatta sia in macchina che a piedi. E’ necessario affrontare questa escursione portando con sé qualche indu-mento pesante dato che le temperature a queste altitudini possono abbassarsi improvvisamente ed in modo repentino. La strada che si percorre per raggiungere il cratere è una delle più suggestive di tutto il mondo, caratterizzata da un paesag-gio lunare da togliere il fiato.

Data l’attività vulcanica passata la flora e la fauna sono quelle tipiche delle zone vulcaniche. Attorno ai crateri si estende una bassa vegeta-zione caratterizzata da piante di mirto, Gunnera insignis e cespugli dai vistosi fiori gialli. La fauna sulla vetta del Vulcano Irazù è abbastanza scarsa ma si possono incontrare ugualmente conigli, scoiattoli, istrici, picchi ghianda, tordi.

Il momento migliore per visitare il parco va da marzo ad aprile.

COME ARRIVARE AL PARCO

tale San Jose, distante 50 km, in macchina o in autobus e da qui pren-dere l’autostrada che conduce a Cartago.

IRAZU' CORCOVADO

Il Parco nazionale del Corcovado è fra tutti i parchi nazionali e le aeree protette del Costa Rica, quello più emozionante. Situato nel-la parte sud occidentale del paese occupa quasi completamente

la Penìnsula de Osa, nella Provincia di Puntarenas ed è l’ultimo va-sto tratto di foresta tropicale umida rimasto sulla costa del Pacifico dell’America centrale. Il Corcovado è considerato il luogo biologica-mente più ricco del pianeta per merito della sua incredibile biodiversità che si è mantenuta tale grazie alla posizione remota del parco e alla presenza umani quasi nulla. La zona protetta del Corcovado si estende per 42.469 ettari e protegge in totale otto habitat differenti che vanno dalle foreste, ai boschi e alle paludi. Questo meraviglioso parco ospita la più grande colonia di pappagalli Ara Macao di tutto il Costa Rica. Qui è possibile incontrate anche giaguari, coati (una specie di procio-ne), bradipi, formichieri giganti, scimmie, cinque specie di felini ende-mici, gufi dagli occhiali, pecari (mammiferi simili al cinghiale), tucani, rane e coccodrilli. Nelle zone più remote del Corcovado forse nidifica anche l’aquila arpia, quasi estinta in Costa Rica. In totale il Parco nazionale del Corcovado protegge oltre 400 specie ornitologiche e 140 specie di mammiferi.

Il parco può essere visitato solo a piedi ed è per que-sto motivo che è necessario pianificare in modo dettagliato ed accurato la propria escursione. Gli itinerari possono essere percorsi soli ma è sem-pre consigliabile rivolgersi ad un ranger esperto che potrà condurre il visitatore nel parco senza correre rischi. La visita al parco deve essere prenotata in anticipo presso ACOSA (Area de Conservacion de OSA) a Puerto Jimenez tramite email ([email protected]), fax (++(506) 2-735-5276) o te-lefono (++(506) 2-735-5036 or ++(506) 2-735-5580). Le stazioni dei Ranger nel parco del Corcovado sono in totale quattro: San Pedrillo (nel nord-ovest), La Sirena (sulla sponda del Pacifico), La Leona (nel sud-est) e Los Patos (nel nord-est). Non in tutte è possibile pernottare e mangiare, ma è permesso comunque campeggiare. A La Leona ci sono cabine per trascorrere la notte ed è possibile richiedere servizi di ristorazione in anticipo. E’ bene ricordare che nelle stazioni dei Ran-ger NON si possono acquistare acqua e viveri che devono quindi essere portati da fuori. Se si decide di visitare il parco da soli è impor-tante richiedere una tabella delle maree perché ci sono molti fiumi da attraversare durante le escursioni.

Per raggiungere il Parco nazionale del Corcovado si può prendere un bus da San José fino a Carate o Puerto Jiménez. Il percorso dura circa 7 ore.

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Uno dei parchi più visitati del Costa Rica è il Tortuguero si esten-de per quasi 200 chilometri quadrati nella regione caraibica a nord di Limon ed ha una magnifica rete di canali navigabili

con una estensione di circa 100 km che offrono uno spettacolo natu-ralistico di grande suggestione ed abbondante fauna. In particolare è famoso per essere la zona di riproduzione e di elezione delle tar-tarughe marine verdi.

tortuguerO BARRA HONDA

RINCON DE LA VIEJA

ARENALForse il parco più visitato del Costa Rica è quello del vulcano Are-

nal, che con un altezza di poco più di 1.600 metri è il vulcano perfetto, perché ha l’aspetto più classico del vulcano come noi

lo immaginiamo; si trova a nord-ovest ed è attivo dal 1968 quando im-portanti esplosioni furono seguite da colate di lava. La sua attività è continuamente in evoluzione e tal-volta si può assistere a magnifici spettacoli di fiumi di lava rossa che colano lungo i fianchi e di rocce in-candescenti scagliate in aria, mentre in altri periodi il vulcano è molto tranquillo e si limita a lanciare ba-gliori nel buio. Non è possibile salire alla cima del vulcano che è circondato da una zona vietata per evi-denti motivi di sicurezza. Le vedute migliori si han-no con il buio dal lato ovest e da quello nord. L’ Are-nal è il più famoso dei tanti vulcani di Costarica.

Nella parte settentrionale della penisola di Nicoya, nella regione che si affaccia sull’Oceano Pacifi-co, si estende il

Parco Nazionale Barra Honda per circa 25 chi-lometri quadrati ed è un’area di grande inte-resse geologico e spele-ologico grazie alle sue interessanti grotte.

Uno dei più conosciuti e remoti parchi del Costa Rica, il parco nazionale Rincón de la Vieja, si trova a nord-est di Liberia nel Costa Rica nord-occidentale. La sua cima più alta, il Santa

Maria (1916 m) è uno dei 5 vulcani della cordigliera di Guanacaste ed è il più accessibile dei vulcani del Costarica anche se comunque rimane immerso nella natura selvaggia.

Occupa un magnifico territorio vulcanico ca-ratterizzato dalla presenza di coni, crateri, la-gune, pozze di fango bollente e sorgenti di acqua solforosa.

La fauna offre grande varietà di uccelli tra i quali anche gufi dagli occhiali, falchi sghignaz-zanti, trogoni testarossa, colibrì, tucani, tuca-netti smeraldini oltre ad un gran numero di mammiferi tra i quali scim-mie di diverse specie, arma-dilli e peccari .

Da segnalare anche la splen-dida orchidea “guaria mo-rada” uno dei simboli del Costa Rica qui molto presen-te. Il Parque Nacional Rincon de la Vieja, si può visitare a piedi o a cavallo ed è anche possibile fare il bagno nelle acque sorgive.

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Il Parco Nazionale Santa Rosa è uno dei primi parchi realizzati in Costa Rica e si trova nella parte più a nord ovest della Costarica, sulla penisola di Santa Elena ed occupa quasi 40.000 ettari ed oltre

70.000 nell’Oceano Pacifico. Qui si trova l’ultima foresta tropicale secca dell’America centrale e una decina di differenti ecosistemi , molti gli animali tra i quali più di 150 differenti mammiferi inclusi giaguari, bradipi, scimmie e procioni, circa 250 diversi specie di uc-celli, oltre 3.000 diversi tipi di farfalle e quasi un centinaio tra anfi-bi e rettili. In questo parco nidificano alcune specie in via di estinzione di tartarughe marine. E’ patrimonio dell’umanità Unesco.

sANTA ROSA

Manuel antonio

BAHIA JUNQUILLALSituata lungo la costa nord-occidentale della Costa Rica, nella zona

del Guanacaste e vicino al Parco Nazionale Santa Rosa, l’oasi faunistica di Bahia Junquillal è una meta ideale che unisce sole,

spiagge e fauna selvatica. Il Refugio de Vida Silvestre Bahia Junquillal fu donato nel 1988 dalla compagnia Ranchos Horizontes con l’obietti-vo di conservare il prezioso territorio e la fauna che qui risiede. L’oasi faunistica Bahia Junquillal, che ha un’estensione di 505 ettari , fa oggi parte dell’Area di Conservazione del Guanacaste (ACG).

L’oasi oltre a comprendere e salvaguardare una par-te di foresta tropicale secca e di mangrovie, può contare anche su una scenografica spiaggia de-serta lunga 2 chilometri. Nonostante le piccole di-mensioni dell’oasi di Junquillal, questa ospita un grandissimo numero di animali di diverse spe-cie. Passeggiando per i sentieri dell’oasi non è dif-ficile imbattersi in procioni, cebi cappuccino, coati dal naso bianco (scimmie dalla faccia bianca), scim-mie rosse e scimmie urlatrici, cervi dalla coda bian-ca, iguane e diverse specie di lucertole e granchi. Inoltre alzando gli occhi al cielo è possibile intra-vedere parrocchetti, pappagalli amazzone, gazze e falchi. La vegetazione dell’oasi è caratterizzata da alberi ad alto fusto e resti della foresta originaria.

Bahia Junquillal è il luogo ideale per passeggiare su una spiaggia incontaminata lambita da un mare privo di qualsivoglia segno di civiltà. In lontananza, si possono osservare le montagne Gua-nacaste ed il Vulcano Orosi. Dalla spiaggia si posso-no avvistare molti uccelli marini come il pellicano bruno e le fregate che nidificano nella zona. Ma an-che martin pescatori, aquile, cormorani e piovanelli. Il luogo perfetto per chi cerca tranquillità a contatto con una natura incontaminata. L’oasi faunistica ha anche un serie di percorsi brevi per gli appas-sionati di trekking. Inoltre ha una zona pic-nic ed un piccolo cam-peggio con servizi igienici, acqua potabile (che scarseggia però nella stagione secca) e telefono pubblico.

COME RAGGIUNGERE IL REFUGIO DE VIDA SILVESTRE JUNQUILLAL

Si trova a 46 chilometri a nord della cittadina di Liberia. Dall’autostra-da Interamerica raggiungere Cuajiniquil e poi dopo 4 km su una strada sterrata si raggiunge la bellissima spiaggia di Junquillal.

Il Parco Nazionale Manuel Antonio, uno delle riserve più famose del Costa Rica, si trova sull’oceano Pacifico ed è molto facile da raggiungere.

Pur essendo un parco molto turistico vi consigliamo di non perder-lo perché qui troverete splendide spiagge bianche ed incontaminate e perché vedrete senza difficoltà i seguenti animali: bradipi bidattili e tridattili mono cara blanca (scimmie cappuccine), mono congo (scim-mie urlatrici), tucani, pellicani, iguane, mapache (procioni) e pizotes.

Anzi, gli ultimi due vi si avvicineranno di sicuro per rubarvi la merenda! Ma non solo: ci sono ben 109 specie di mammiferi e 184 di uccelli. E poi le piante: foresta primaria, secondaria, mangrovie e palme. Attenti solo all’albero di Manzanillo che è velenoso: c’è un grosso cartello che avverte di non toccarlo e non mangiarne i frutti ma due italiani che non sapevano lo spagnolo sono finiti l’anno scorso in ospedale, così vi avvertiamo.

Il parco è anche organizzato molto bene, i ran-gers sono simpatici e disponibili, sempre pronti ad avvisarti se c’è un bradipo sull’albero. Ci sono bagni e docce molto puliti e ben tenuti. Ci sono due facili

sentieri per un breve trekking: quello che arriva al mirador e quello che sale sulla penisola tra palaya Espadilla e playa Manuel Antonio. Entrambi sono ben segnalati e lunghi circa un chilometro. Purtroppo non è possibile dormire o accamparsi e alle 17 si deve uscire. Dall’in-gresso a playa Manuel Antonio ci sono 800 metri di strada (lungo la quale si avvistano molti animali). I rangers sono sempre disponibili a portare in macchina chi non può camminare.

All’ingresso ci sono molte guide ufficiali che offrono visite. Se siete un po’ pratici di avvistamento animali potete farne anche a meno. qui sono gli animali a trovare voi!

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L’isola di Cocco (Isla del Coco), scoperta dall’esploratore spagnolo Joan Cabezas nel 1526, è considerata la Galapagos costaricana. La ricchezza di flora e fauna endemica di questa piccola isola al

largo delle coste di Costa Rica è infatti di incredibile interesse. Per la sua eccezionalità è stata dichiarata prima Parco nazionale dal Governo di Costa Rica (1978) poi dall’Unesco Patrimonio Naturale dell’Uma-nità nel 1997. Situata a 532 chilometri da Capo Blanco in Costa Rica, in pieno Oceano Pacifico, l’isola di Cocco è un vero e proprio labora-torio naturale mai intaccato dalla civiltà. Il suo paesaggio montano ed aspro, la sua lontananza dalla terraferma ed il suo mare ricco di vita ne fanno la meta ideale per un turismo discreto che cerca nella natura incontaminata il proprio appagamento. L’isola è anche caratterizzata da

una foresta tropicale lussureggiante e da oltre 200 cascate, alcune delle quali sfociano nel mare creando un effetto scenografico davvero spetta-colare. Nonostante la montuosità dell’isola, nella parte centrale esistono alcune aree pianeggianti.

La biodiversità presente sull’isola disabitata più grande del mondo è preziosa ed unica. Sull’isola di Cocco sono state identificate 250 specie di piante della quali 70 endemiche, più di 350 specie di in-setti (circa 60 endemici), oltre 85 specie di uccelli dei quali 3 endemici (il pigliamosche di Cocos, il cuculo di Cocos e il fringuello di Cocos). All’isola di Cocco si recano soprattutto subacque. L’isola infatti è soprannominata anche Shark Island perché nel-le sue acque è possibile incontrare grandi banchi di squali martello, squali dalla pinna d’argento, squali pinna bianca e per i più fortunati anche l’im-menso squalo balena. Ma oltre agli squali, durante le immersioni intorno all’isola è possibile avvistare testuggini, pesci pappagallo, mante, delfini ed oltre

200 specie di pesci tropicali.

Anche una leggenda avvolge l’isola di Cocco. Pare infatti che da qual-che parte in mezzo alla sua lussureggiante vegetazione sia nascosto il Bottino di Lima, portato qui dai pirati che battevano la zona tra il XVII e il XVIII secolo. Il tesoro sarebbe composto da oro, argento e da una statua della Vergine Maria con in braccio Gesù in oro e pietre preziose.

Un’ultima curiosità. Nella scena iniziale di Jurassic Park, il film del 1993 diretto da Steven Spielberg, dove un elicottero sorvola un’isola misteriosa ricoperta da una fittissima foresta, con ripide vette e scro-scianti cascate, viene proprio immortalata l’Isola di Cocco.

COME RAGGIUNGERE L’ISOLA DEL COCCOL’unico modo per raggiungere l’Isola di Cocco è via mare. Un traghetto parte da Puntarenas ed impiega circa 35 ore per raggiungere le coste dell’isola di Cocco.

ISLA DE COCOS