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CHIUSURA CHIUSURA VERTICALE PARETI PERIMETRALI VERTICALI
Prof. T. Basiricò a.a. 2016-17
PARETI PERIMETRALI
VERTICALI
CHIUSURA CHIUSURA VERTICALE PARETI PERIMETRALI VERTICALI
Prof. T. Basiricò a.a. 2016-17
CHIUSURA CHIUSURA VERTICALE PARETI PERIMETRALI VERTICALI
Prof. T. Basiricò a.a. 2016-17
CLASSE DI UNITA’ TECNOLOGICA:
CHIUSURA
UNITA’ TECNOLOGICA:
CHIUSURA VERTICALE
CLASSE DI ELEMENTO TECNICO:
PARETI PERIMETRALI VERTICALI
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impediscono il passaggio di persone, animali e cose
controllano il passaggio di energia termica, luminosa e sonora
- un filtro in quanto regolano i rapporti tra l’ambiente esterno e quello
interno
Le pareti perimetrali costituiscono:
- una delimitazione fisica con finalità di carattere funzionale e
implicazioni di carattere formale
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Dal punto di vista funzionale
barriera
garantisce le condizioni di sicurezza
protegge l’ ambiente interno dagli agenti esterni
consentire o meno il passaggio di persone o cose
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Dal punto di vista formale
elemento percettivo dell’intero organismo edilizio
relazione col contesto
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Come Filtro
contribuisce a produrre il microclima interno
Regola:
lo scambio termico
lo scambio dell’aria
l’irraggiamento solare
i flussi di umidità
i flussi luminosi
i flussi sonori
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Pareti perimetrali verticali portanti
Può avere funzione strutturale o solo funzione di delimitazione fisica.
la chiusura verticale assolve
contemporaneamente funzioni
statiche e di definizione degli
spazi
PARETI PORTANTI PARETI NON PORTANTI
la chiusura verticale svolge solo
funzioni di tamponamento. La
funzione portante è assolta da
pilastri e travi
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I REQUISITI
Indipendente dalla connotazione morfologica e strutturale delle Pareti
Perimetrali Verticali il criterio fondamentale di progettazione di ogni
singola soluzione è dunque sempre la sua rispondenza prestazionale
al sistema di requisiti propri del sistema ambientale che caratterizza
l’edificio.
La Norma UNI 7959 definisce i criteri di valutazione ed il sistema di
requisiti di base per la progettazione delle pareti perimetrali verticali,
in funzione di cinque classi di esigenze:
1. SICUREZZA
2. BENESSERE
3. GESTIONE
4. ASPETTO
5. FRUIBILITA’
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1. SICUREZZA
- resistenza al fuoco
- resistenza meccanica
- resistenza agli urti
- resistenza al vento
- limitazione delle temperature superficiali
- assenza di emissione di sostanze nocive
4. ASPETTO
- regolarità delle finiture
- controllo della regolarità
geometrica
5. FRUIBILITA’
- attrezzabilità
2. BENESSERE
- controllo della condensa interstiziale
- controllo dell’inerzia termica
- controllo della condensa superficiale
- isolamento termico
- tenuta all’acqua
- permeabilità all’aria
- isolamento acustico
3. GESTIONE
- resistenza agli agenti chimici
- resistenza agli attacchi biologici
- resistenza al gelo
- resistenza ai carichi sospesi
- resistenza agli urti
- resistenza a strappo
- resistenza all’acqua
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La norma UNI 8979 descrive inoltre gli strati funzionali che compongono
le pareti perimetrali verticali, mettendole in relazione con i predetti
requisiti a cui devono rispondere.
STRATI FUNZIONALI PRINCIPALI
- strato di elemento resistente portante
- strato di tenuta all’acqua
- strato di tenuta all’aria
- strato di termoisolante
- strato di isolamento acustico
- strato di barriera al vapore
- strato di ventilazione
- strato di diffusione del vapore
- strato di irrigidimento
- strato di collegamento
- strato di regolarizzazione
- strato di rivestimento
(esterno ed interno)
- strato di protezione al fuoco
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Strato di tenuta all’acqua
rende impermeabile all'acqua meteorica.
Può essere realizzato con intonaci, vernici o con elementi di rivestimento di vario genere (litici, ceramici, metallici, plastici, ecc.) o giunti al silicone
Strato portante
sopporta i carichi statici divenendo una vera e propria struttura portante, oltre a svolgere le funzioni dello strato di supporto. Questo a sua volta sopporta i carichi degli strati o elementi ad esso collegati, i carichi dovuti ad urti accidentali che possono prodursi all'interno o all'esterno della parete. Solitamente si realizza con mattoni o pannelli di vario materiale
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Strato di tenuta all’aria
garantisce una prefissata tenuta all'aria e alla pressione del vento. Sotto forma di strato si identifica con altri strati aventi altre funzioni (intonaci, membrane ecc.). Nei giunti viene realizzato con elementi sigillanti
Strato di ventilazione
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Strato di isolamento termico
riduce la trasmissione del calore tra gli ambienti interno ed esterno.
Si identifica con altri strati aventi la funzione di isolamento acustico, di ventilazione, ecc.
Può essere realizzato in pannelli o materassini coibenti ben accostati l’uno all’altro, applicati alla muratura a colla oppure attraverso tasselli meccanici o con elementi granulari in intercapedine.
Lo spessore è variabile a seconda del materiale impiegato
I pannelli isolanti sono realizzati in materiali di varia origine: - vegetale - minerale - materie sintetiche cellulari.
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Il modello che meglio
risponde al soddisfacimento
del requisito è quello della
parete isolata esternamente
che presenta una maggiore
facilità di correzione dei ponti
dovuti agli elementi dello
scheletro portante
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Controllo dell’inerzia termica
Caratteristica fisica che contribuisce ad assicurare il benessere
termico.
Inerzia ridotta: riscaldamento discontinuo di uffici, locali di spettacolo
ecc. (possibilità di riscaldamento più rapido)
Inerzia più elevata: evita l’abbassamento rapido della temperatura in
locali di abitazione con riscaldamento ad attenuazione notturna
In genere:
- Aumento della massa della PPV aumento dell’inerzia termica
dell’edificio
- Le pareti leggere sono quelle che offrono l’inerzia termica più
ridotta
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Una parete massiva (grazie all’elevata capacità e inerzia termica )
riesce a smorzare e sfasare il flusso termico entrante nelle ore più
calde.
Lo sfasamento ottimale si aggira intorno alle 12-16 ore
il flusso termico di picco estivo (ore 14:00 circa) giunge all’interno nelle
ore più fresche (ore 2:00 -6:00 circa)
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Strato di isolamento acustico
attenua la trasmissione di onde sonore attraverso la parete. Si identifica con altri strati aventi la funzione di isolamento termico, di ventilazione ecc. Viene realizzato con materiali analoghi allo strato di isolamento termico
La parete deve proteggere gli ambienti interni dai rumori prodotti all’esterno dell’edificio o in locali contigui (rumori aerei, cioè trasmessi tramite l’aria messa in vibrazione e rumori d’impatto, cioè trasmessi attraverso un solido.
Il livello d’isolamento richiesto varia in funzione del tipo di attività svolta nei locali interni e della zona di esposizione. Tutti gli strati costituenti la parete collaborano con la loro massa nel soddisfare questo requisito.
Le pareti leggere e trasparenti hanno una peggiore risposta a questo requisito.
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Assorbimento acustico: La parete deve evitare la riflessione e l’amplificazione dei rumori interni Caratteristiche fonoassorbenti determinate dalla geometria superficiale o dalla natura dei materiali costituenti il rivestimento interno Æ parete isolata all’interno, dove le funzioni dell’isolante termico possono integrare quelle dello strato di assorbimento acustico
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Strato di collegamento
collega uno strato portato ad un elemento portante garantendo, anche, resistenza meccanica e alle dilatazioni termiche. Può essere realizzato con malte o pannelli o con elementi lineari o puntuali
Strato di irrigidimento
garantisce una adeguata resistenza alle deformazioni di strati adiacenti particolarmente compressibili. Si identifica con altri strati come quello di collegamento o di regolarizzazione ma occorre inserire un'armatura costituita da reti metalliche o altro
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Strato di barriera al vapore
controlla fenomeni di condensa all'interno della parete o sugli strati superficiali. Viene solitamente realizzato con lamine metalliche o bituminose e fogli a base di polimeri posti senza soluzione di continuità
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Strato di resistenza al fuoco
porta al valore richiesto la resistenza globale al fuoco della parete al fine di proteggere gli elementi strutturali in essa inseriti.
Viene realizzato con materiali ignifughi di vario genere miscelati, spesso, negli strati di finitura
Strato di regolarizzazione
riduce le irregolarità superficiali di uno strato a contatto per rendere continua l'adesione tra due strati contigui.
Vengono realizzati con riporti di intonaco o malte e con strutture metalliche o lignee
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Strato di rivestimento
protegge gli strati che lo precedono. Soddisfa esigenze di aspetto. Si identifica con altri strati aventi diverse funzioni come la tenuta all'acqua e all'aria. Può essere realizzato con intonaci, vernici, laminati, ecc.
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Le pareti perimetrali verticali, possono essere classificate in vario
modo.
E’ bene precisare che non tutti gli strati analizzati sono sempre
presenti in ogni sistema di rivestimento e non seguono la medesima
successione nell’accostamento dato che è compito della
progettazione la creazione delle varie soluzioni specifiche.
Questo è tanto più valido per le tecniche tradizionali ed ancora per
quelle usuali. Le tecniche evolute presentano spesso invece molti
degli strati funzionali elencati
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Classificazione relativa alla complessità morfologica
Classificazione funzionale
Classificazione relazionale
Classificazione relativa alla morfologia degli elementi
Ai fini puramente didattici le pareti perimetrali verticali verranno
classificate secondo una:
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Classificazione relativa alla complessità
morfologica
Pareti integrate: sono quelle in cui l’elemento tecnico,
prefabbricato, comprende tutti i componenti
necessari allo svolgimento delle loro funzioni.
Pareti complesse: sono formate dall’unione di più
elementi tecnici che vengono uniti e, in alcuni casi,
gettati in opera.
Pareti semplici: l’elemento tecnico è costituito da uno
strato principale.
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Parete semplice - monostrato
Pareti costituite da un solo materiale
che assolve a tutte le funzioni
• procedimento costruttivo del
corpo unico
• sistemi a isolamento diffuso
Murature tradizionali: in materiale
lapideo e in laterizio
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Pareti complesse - pluristrato
Parete costituita da più strati,
ognuno “specializzato” nel
soddisfacimento di un preciso
requisito
• procedimento costruttivo del
corpo multiplo
• sistemi a isolamento concentrato
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Classificazione relazionale
Parete inserita
Parete seminserita
Parete a cortina
Con riferimento alla posizione rispetto alla struttura portante verticale
ed orizzontale le pareti perimetrali verticali si identificano in:
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Classificazione relativa alla morfologia degli elementi
PPV composta da piccoli elementi definiti
Composta da pannelli autoportanti
PPV gettata o a concrezione
PPV a struttura ausiliaria/integrata
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Classificazione funzionale
in relazione alle prestazioni
fornite
- Parete doppia
- Parete isolata
- Parete ventilata
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Si illustreranno adesso i vari tipi di pareti perimetrali verticali
costituiti da piccoli elementi in relazione alle diverse modalità
costruttive al variare nel tempo delle tecniche di lavorazione,
dell’innovazione tecnologica e al mutare delle tendenze
architettoniche, secondo la seguente classificazione:
1.1 PPV in pietra naturale
1.2 PPV in elementi artificiali (mattoni o blocchi)
1.3 PPV in materiali misti
1. PPV a piccoli elementi
Classificazione relativa alla morfologia degli elementi
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1.1 PPV in elementi naturali
Si tratta di murature lapidee, ovvero realizzate con la pietra naturale
La muratura in pietra si mette in opera accostando conci più o meno
regolari posati a secco o con l’impiego di malta.
La malta costituisce un cuscinetto di ripartizione dei carichi e giunto di
tenuta all’ara e all’acqua.
Muratura senza malta,
concentrazione delle
tensioni nei punti di
contatto
Muratura con malta,
riduzione delle tensioni e
ripartizione su tutta la
superficie di contatto
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Parete esterna in pietra naturale locale, Auvergne, Francia
Muratura a secco
La maggiore o minore regolarità dei conci costituenti la muratura dà
luogo ad una classificazione delle murature lapidee che va dalla
muratura di pietra informe a quella realizzata con pietra squadrata
(conci)
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Muratura con malta
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Le pietre devono essere disposte in modo che
la loro maggiore dimensione risulti
perpendicolare al paramento del muro
(ovvero di piano o di punta o di testa o in
chiave)
Negli incroci, negli angoli e negli stipiti dei
vani si utilizzano le pietre più grosse e più
regolari
La muratura si costruisce a strati orizzontali;
ciascuno strato viene superiormente spianato
formando dei ricorsi orizzontali, ottenuti
usando pietre scelte
La manualistica storica dava “regole d’arte”
tali da raggiungere risultati accettabili. L’attuale
normativa sostituisce alla regola d’arte il
concetto di “prestazione”.
Le regole d’arte
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Nel caso in cui il muro è formato nello spessore da più elementi dovrà
essere prevista sia nelle murature in pietrame informe che in quelle
con conci una ammorsatura trasversale, cioè nel senso dello
spessore, al fine di non costruire due mezzi muri
NO SI
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Importante, inoltre, per ambedue i tipi sono le “soluzioni d’angolo”,
cioè i raccordi tra i setti murari in cui è necessario assicurare maggiori
capacità di resistenza in quanto si può avere una maggiore
concentrazione di sollecitazioni.
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Negli edifici multipiano gli spessori del muro
risultano in genere decrescenti dal basso
verso l’alto (risega interna per i muri
perimetrali, doppia risega nei muri interni) con
valori definiti in base all’entità dei carichi.
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Murature con conci di pietra squadrata o in pietra da taglio:
Sono murature di grande resistenza e durevolezza, ma di elevato
costo, tanto da essere impiegate dai più famosi monumenti
dell’antichità classica fino ai primi del novecento
Sono formate con pezzi parallelepiledi (conci), ottenuti lavorando gli
elementi lapidei al fine di poterli accostare accuratamente
I conci vengono disposti a strati successivi orizzontali sovrapposti detti
filari o corsi, e sfalsati verticalmente in modo da non far coincidere i
giunti
Nella maggior parte dei casi un sottile strato di malta si interponeva tra
i filari per una migliore ripartizione dei carichi verticali.
Talvolta i conci venivano posti in opera senza malta ovvero a secco
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In un concio si distinguono: - i letti, ovvero le superfici piane orizzontali - i giunti che sono le due superfici interne verticali di combaciamento - le facce, che sono le due superficie esterne verticali di paramento o di fronte
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Un concio si dice disposto di fascia quando la sua maggiore
dimensione è parallela al paramento e di punta o di testa o in
chiave quando questa è perpendicolare al paramento
a Conci disposti tutti di fascia
b Conci disposti tutti di punta
c Conci alternativamente
disposti di fascia e di punta
nei filari
d Conci di fascia e di punta
in ciascun filare
a
b
c
d
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Tempio di Atena Nike, Atene, V sec. a.C.
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In conci bugnati, hanno
particolare lavorazione
della faccia anteriore che
viene sagomata anche
negli spigoli. Questa
faccia viene tetta bugna,
e il suo aggetto crea dei
pianetti di varia
larghezza chiamati
stradelle.
Tipi di bugna possono
essere quella piana, a
cuscino, rustica, a
punta di diamante
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Particolare del Palazzo dei Diamanti, Ferrara
Particolare del Palazzo Sanseverino, Napoli
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Murature con paramento di pietra squadrata:
Tenendo conto dell’elevato costo e difficoltà di lavorazione nonché di
reperimento dei materiali nelle murature eseguite in pietra
interamente squadrata, spesso l’impiego dei conci squadrati viene
limitata alla parte visibile (paramento), mentre la parte interna del
muro (ossatura), destinata ad essere intonacata, veniva realizzata in
materiali meno pregiati. In realtà questo tipo è una muratura mista,
che sarà trattata in seguito.
L’ossatura può essere costituita da mattoni, calcestruzzo o pietrame informe
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In questa categoria rientrano le pareti realizzate con elementi
preformati, ottenuti con stampi o per trafilatura (mattoni in laterizio,
blocchi di laterizio e di conglomerato cementizio), disposti in strati
regolari collegati tramite giunti di malta.
Distinguiamo:
-Pareti con elementi in laterizio (semplice o porizzato)
-Pareti con elementi in conglomerato cementizio (semplice o
allegerito)
1.2. PPV in elementi artificiali
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Gli elementi in laterizio sono distinti in
base alla percentuale di foratura in:
Elementi pieni foratura inferiore al 15%
(portante)
Elementi semipieni foratura compresa tra
il 15% ed 45% (portante)
Elementi forati foratura maggiore del 45%
e non superiore al 55% (portante), con
foratura maggiore del 55% (non portante)
Nella terminologia usuale e ricorrente la
differenziazione tra mattoni (elementi
parallelepipedi con volume inferiore a
7500 cm3) e blocchi (elementi
parallelepipedi con volume uguale o
maggiore a 7500 cm3)
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L’uso del mattone cotto in luogo della pietra nella
realizzazione delle murature, è legato ad una
serie di motivazioni che spesso lo hanno fatto
preferire all’elemento lapideo naturale.
Tra queste:
1.2.1 PPV in mattoni pieni
- scarsità di cave da cui estrarre buone pietre da costruzione
- difficoltà di lavorazione della pietra stessa
- possibilità di cavare facilmente l’argilla di base e procurarsi il
combustibile per la cottura di mattoni
- resistenza alle alte temperature in caso di incendi
- resistenza all’umidità, al gelo ed alla salsedine
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- facile lavorabilità in cantiere con pochi strumenti di agevole
reperimento
- buona compatibilità con la malta
- ottimi requisiti per omogeneità e compattezza
- dimensioni regolari dei mattoni e conseguente possibilità di un buon
collegamento
- Facilità di esecuzione ed adattabilità dato l’agevole maneggio e
trasporto dei laterizi e la loro dimensione modulare
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Regole generali, valide per la realizzazione di ogni tipo di queste
murature sono:
- Bagnatura per immersione dei mattoni, necessaria per evitare
che il mattone assorba acqua della malta, essiccandola
- Posa in opera dei mattoni a strati orizzontali (filari o ricorsi)
- Giunti verticali (connessure) fra mattone e mattone
adeguatamente sfalsati e di spessore non superiore al centimetro,
e mai sovrapposti a formare le cosiddette “sorelle”
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- Giunti orizzontali o letti devono
avere spessore uniforme e non
superiore al centimetro
- La disposizione dei mattoni deve
essere tale da avere il minor
numero possibile frazioni di
mattone
- I giunti verticali devono corrispondersi su entrambi i paramenti del
muro, ovvero essere passanti
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Le dimensioni del mattone UNI, sono tali che la somma di due
teste, più il centimetro del giunto di malta è pari alla dimensione
maggiore (faccia o lista), e la somma dei lati minori costituenti lo
spessore del mattone, più il centimetro del giunto di malta, è pari ad
una testa. Ciò consente di “apparecchiare” la muratura in diversi
modi, che danno luogo ad una classificazione fatta in base agli
assestamenti ed agli spessori.
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L’UNI definisce il formato del mattone pieno in cm 5,5*12*25, o in
12*12*25, il cosiddetto “doppio UNI”
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ll muro a due teste ha uno spessore S=25cm;
Per questo tipo di muro, contrariamente a quanto avviene per i
muri ad una testa, si possono pensare diversi tipi di
apparecchiature o assestamenti murari. Distinguiamo
principalmente l’apparecchiatura a due teste in: in chiave, a
blocco, a croce, gotica
Assestamento in chiave o di punta, ovvero
con la costa orientata normalmente al filo
murario per tutti i filari e per tutti i mattoni.
Lo spessore della muratura, al netto
dell’intonaco è di 25cm. Al termine del muro
occorre utilizzare dei pezzi speciali (mezzo
lungo), ricavati dal taglio di quelli interi o
direttamente prodotti in fornace
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Assestamento a blocco,
risulta dall’alternarsi di
filari in chiave e filari in
spessore. I giunti dei filari
in spessore si
corrispondono
verticalmente.
La disposizione
terminate si ottiene con
l’uso di mattoni di tre
quarti nei filari in
spessore e di mezzi
lunghi nei filari in chiave
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Assestamento gotico, si ottiene
alternando in ogni filare un
mattone in spessore ed uno in
chiave. La disposizione finale si
ottiene con mattoni di tre quarti o
mezzi lunghi
Assestamento a croce, è
anch’esso formato dall’alternarsi
di filari in chiave e filari in
spessore; in questo
assestamento però i giunti dei
filari in spessore non si
corrispondono verticalmente ma
sono sfalsati di mezza
lunghezza.
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Le murature a blocco, gotica, a croce, possono essere realizzate a
tre, quattro teste, etc. Di seguito sono riportati alcuni esempi.
Occorre di volta in volta individuare l’elemento che si ripete nei vari
filari, seppure sfalsato.
Muratura a blocco a tre teste Muratura a croce a quattro teste
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1.2.2 Murature in elementi (mattoni o blocchi) semipieni
Gli elementi forati, possono
essere impiegati per le pareti
perimetrali portanti solo se la
percentuale della loro foratura
è minore del 55% del volume
intero cioè se si tratta di
elementi semipieni.
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Nella percentuale di foratura
sono presenti anche i fori di
presa, posti per agevolare da
un punto di vista ergonomico
la presa dell’elemento. La
legge prescrive la distanza
minima accettabile che i fori
possono avere dalla parete
esterna del mattone, che
assume particolare importanza
nei mattoni da lasciare a faccia
vista, in modo da evitare
eventuali infiltrazioni di acqua
meteorica all’interno del muro
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La foratura può essere verticale o orizzontale. Il principale
vantaggio della foratura, oltre che nell’alleggerimento, consiste nella
caratteristica isolante che le camere d’aria svolgono nei confronti
degli agenti esterni. Maggiore è il numero di fori presenti infatti,
migliore è la capacità coibente. Ma se i mattoni o blocchi vengono
usati come elementi portanti i fori devono essere verticali.
Gli elementi a fori orizzontali (paralleli al piano di posa) sono in
genere impiegati per la realizzazione di tramezzature interne, pareti
pluristrato di divisione tra unità abitative, ma anche per pareti esterne
pluristrato, come rivestimento per strutture portanti, in laterizio o
calcestruzzo armato.
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Tipi di mattoni semipieni con foratura pari al 21%, 41%, 30%
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Tipi di blocchi in laterizio semipieni
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Per le pareti in blocchi di calcestruzzo valgono in linea di massima le
stesse considerazioni fatte per i blocchi in laterizio.
Il procedimento produttivo è a getto di conglomerato su stampo
metallico, estrazione ed essiccamento. I blocchi sono presenti in
un’ampia gamma di sagome e formati e sono confezionati con
calcestruzzi di densità variabile.
Sono più economiche delle murature realizzate in laterizio sia da un
punto di vista del costo iniziale, che da quello del montaggio, più rapido
grazie alle maggiori dimensioni dei blocchi.
Alcuni tipi di blocchi possono essere lasciati a faccia vista
Le pareti in blocchi di calcestruzzo impiegati per la costruzione delle
murature portanti sono di due differenti tipi:
Blocchi pieni;
Blocchi pieni alleggeriti;
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I blocchi di calcestruzzo pesante hanno funzione portante.
I blocchi di calcestruzzo leggero, che si ottengono sostituendo l’inerte
con argilla espansa, granuli di pomice o polistirolo, presentano un
peso ridotto e buone proprietà coibenti e possono anche questi
assumere funzione portante.
Inoltre, questo tipo di murature ha un’ottima resistenza al fuoco.
Blocchi pieni in calcestruzzo
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Schaulager, Basilea 2003, Herzog e de Meuron
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1.2.3 Murature in blocchi forati
I blocchi forati non possono
essere impiegati per pareti
portanti ma solo come
elementi di chiusura verticale.
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Lo spessore dei giunti normalmente è di 1 cm. I giunti di malta devono
essere preferibilmente continui (ossia coprire l’intera faccia verticale e
orizzontale dell’elemento) e comunque, se si eseguono giunti interrotti
per migliorare le prestazioni termiche del muro, la distanza fra i due
“cordoni” di malta non deve essere maggiore di 2-3 cm
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E’ importante anche in questo caso assicurare lo sfalsamento tra i
giunti verticali. Con ppv in blocchi di grande formato, lo sfalsamento si
ottiene correttamente utilizzando elementi di formato minore,
predisposti allo scopo, evitando il più possibile il ricorso a frammenti
di blocchi o mattoni. Gli stessi elementi di formato minore vengono
utilizzati per realizzare nel modo più opportuno gli angoli e gli incroci
fra i muri.
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Nelle murature di tamponamento costruite
con elementi a fori orizzontali, poiché la
foratura non deve mai essere rivolta verso
l’esterno per non perdere l’efficacia
dell’isolamento termico
ed evitare infiltrazioni d’acqua, in
corrispondenza delle aperture di porte e
finestre si useranno pezzi speciali a fori
verticali.
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Muratura armata in laterizio
È un sistema costruttivo composito costit ito da blocchi in lateri io che
resistono a È un sistema costruttivo composito costituito da blocchi in
laterizio, che resistono a compressione, collegati tra loro mediante
giunti continui di malta, all’interno dei quali sono inserite armature
metalliche verticali concentrate e armature orizzontali concentrate e/
diff i il i di i i /o diffuse, aventi il compito di resistere a trazione. Sono in
grado di assicurare prestazioni di duttilità superiori alla muratura
ordinaria. L’azione composita è ottenuta dall’adesione fra acciaio e
muratura attraverso il calcestruzzo colato neg pp gg li appositi
alloggiamenti.
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Le armature verticali sono previste agli incroci dei muri, in
corrispondenza delle aperture, ma anche lungo lo sviluppo della
muratura con un determinato interasse, in modo da assorbire sforzi
localizzati di trazione e compressione.
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- ad armatura verticale e orizzontale
concentrata
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- ad armatura verticale e orizzontale
concentrata e diffusa
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1.3. Murature miste
Sono anch’esse realizzate con l’accostamento di due o più materiali,
disposti a strati, con la possibilità dell’interposizione di una camera
d’aria che contribuisce all’isolamento; le caratteristiche fisico
meccaniche delle pareti possono variare in relazione alle loro funzioni
primarie ed alle scelte progettuali.
Le pareti miste variano dunque in funzione di:
- materiali usati;
- spessori delle pareti e della camera d’aria;
- tipo, qualità e spessore dei materiali isolanti interposti;
- rivestimento esterno ed interno con intonaci o altri materiali;
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1.3.1 Murature miste a parete singola
1.3.1.1 Muratura a sacco
La muratura a sacco prevede la realizzazione di due cortine murarie
con funzione di cassaforma entro cui viene gettato il conglomerato
cementizio. Ogni sei sette ricorsi viene realizzato un orizzontamento
del piano con mattoni diatoni ovvero con filari passanti di mattoni
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1.3.1.2 Muratura listata
E’ realizzata in pietrame e mattoni. I
mattoni vengono impiegati come
materiale per la costruzione di ricorsi
orizzontali, da interporre fra la muratura
di pietrame, ad interasse variabile da
60 a 160 cm.
In questo caso si ottiene una struttura
muraria molto più resistente, perché la
formazione dei ricorsi, che debbono
essere estesi a tutto lo spessore del
muro, obbliga a procedere per strati
orizzontali di muratura
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1.3.1.3 Murature miste a parete singola
Murature miste a parete unica, senza intercapedine
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Murature a doppia parete con intercapedine intermedia
Mattoni
pieni
Tavella
copritrave
1.3.4 Murature miste a parete doppia
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2-PPV in pannelli
Le pareti possono essere realizzate ancje con elementi di grandi
dimensioni cioè pannelli (orizzontali o verticali) realizzati in vari
materiali:
- mattoni
- blocchi
- calcestruzzo armato
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pieno
chiuso
aperto
Pannelli a sviluppo orizzontale
aperto chiuso
Pannelli a sviluppo verticale
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2.1 Pannelli in mattoni
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2.2 Pannelli in blocchi
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2.3 Pannelli in calcestruzzo
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Il pannello può essere totalmente o parzialmente prefabbricato; in
quest’ultimo caso necessita di completamento in opera.
Le dimensioni dei pannelli sono dipendenti dalla possibilità del trasporto,
e la loro finitura esterna può essere molto diversificata.
Possono essere definiti:
- a sviluppo orizzontale o verticale a seconda che prevalga la larghezza
o l’altezza
- chiusi quando il vano di finestra è ricavato all’interno della geometria
del pannello
- pieni se il pannello non presenta aperture
- aperti se la forma è tale che eventuali aperture sono ricavate
dall’aggregazione di più elementi contigui
- monostrato se realizzato in calcestruzzo, eventualmente alleggerito
- multistrato se la sezione ha una camera d’aria o del materiale isolante
- misti se realizzato con materiali diversi
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Vari tipi di
pannelli
prefabbricati
multistrato
nervati ed a
sezione
variabile
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3-Pareti a concrezione in calcestruzzo armato gettate in
opera
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4-Pareti a struttura integrata
Si tratta di pareti realizzate attraverso
una struttura di ancoraggio (intelaiata
ed in genere in acciaio) alla struttura
portante cui sono a sua volta
ancorati dei pannelli (pesanti e
leggeri) che definiscono la vera e
propria chiusura e prendono il nome
di facciata continua.
I pannelli possono essere in vetro,
pannelli sandwich, ecc.
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Dettagli in pianta e sezione di
facciata continua.
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Facciata continua
con vetro strutturale
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Facciata continua
con vetro strutturale
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Spesso i pannelli sandwich hanno una struttura multistrato con
isolante interposto tra le facce, che può essere del tipo da iniettare
ovvero a materassini rigidi.
Le superfici dei pannelli possono essere di lamiera liscia o nervata, o
in policarbonato rinforzato con fibre di vetro.
La stratificazione funzionale
prevede l'interposizione di un
isolante tra due pannelli sottili con
funzione resistente e non ha
caratteristiche portanti
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Il modello della parete leggera è definito dalla natura stessa degli strati
funzionali messi in opera: si tratta di strati sottili che utilizzano materiali
di peso ridotto.
Compatibile con ogni tipo di configurazione strutturale dell’edificio, la
parete leggera è soprattutto indicata per gli edifici a struttura in metallo
ma si adatta anche a strutture intelaiate in CLS armato: in questo caso
i sistemi di ancoraggio delle pareti devono essere predisposti nei getti.
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Sainsbury Centre For Visual Art, Gran
Bretagna, 1978
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Classificazione prestazionale
Una ulteriore classificazione delle ppv è quella che tiene conto delle
prestazioni energetiche delle ppv.
Da tale punto di vista si possono individuare differenti modelli funzionali
in base alla disposizione reciproca dei diversi strati :funzionali
MODELLI FUNZIONALI
a. parete isolata dall’interno
b. parete isolata dall’esterno
c. Parete isolata internamente
d. parete ventilata
e. Parete isolata e ventilata
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a. parete isolata dall’interno
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b. parete isolata dall’esterno
Lo strato di isolamento termico non presenta soluzioni di continuità;
Le uniche discontinuità sono localizzate in presenza delle aperture;
La posizione dello strato isolante permette:
- la protezione dei ponti termici;
- la protezione dei ponti acustici;
Strato di rivestimento
Strato di termoisolante
Elemento di parete
Strato di rivestimento
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c. parete isolata internamente
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d. parete ventilata
La parete ventilata attiva
al suo interno un
movimento d’aria
ascendente utilizzando il
calore radiante
proveniente dall’esterno.
Il movimento dell’aria
consente l’eliminazione
del vapore acqueo
proveniente dall’interno
diminuendo così la
possibilità che si
verifichino
condensazioni interstiziali
Strato resistente
Elemento di
collegamento
Strato di isolamento
termico
Strato di ventilazione
Strato di protezione
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Soluzioni parete ventilata alte prestazioni
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e. parete isolata e ventilata
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Montaggio per strato isolante con
finitura pesantecarichi elevati.
1 Il pannello Isolante viene appoggiato al
corso di pannelli inferiore.
2 Viene realizzato il foro per il fissaggio con
l’utilizzo di un trapano. Il pannello viene
fissato alla struttura portante (muratura in
blocchi di laterizio o calcestruzzo, strutture
in legno o metalliche) tramite tasselli ad
espansione e viti d’ancoraggio passanti
attraverso il correntino in acciaio.
3 Il rivestimento pesante viene ancorato al
correntino metallico con delle staffe
reggilastra.
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2
Sezione di parete ventilata
con rivestimento a cappotto
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Procedimenti costruttivi tenuta della parete rispetto alle acque
meteoriche. Procedimenti costruttivi
Per modellatura indiretta (elementi costruttivi a concrezione) in
opera
- In calcestruzzo armato In calcestruzzo armato
- In terra cruda
Per addizione di elementi lineari (assemlati in opera)
- Per addizione di elementi lineari (assemlati in opera) –
- In legno
Per addizione di elementi bidimensionali (pannelli) prefabbricati
- In calcestruzzo armato
- In legno lamellare
MURATURA A SETTI
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Prof. T. Basiricò a.a. 2016-17
CHIUSURA CHIUSURA VERTICALE PARETI PERIMETRALI VERTICALI
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Setti a concrezione –
In calcestruzzo armato Getto di cls. in un cassero recuperabile nel
quale viene inserita l’armatura. Il setto può costituire la parete
perimetrale esterna (in ambienti non soggetti al controllo della
temperatura) o concorrere alla formazione di una parete isolata.
Impiegati per C V portanti per pareti di contenimento del terreno e per
Impiegati per C.V. portanti, per pareti di contenimento del terreno e
per realizzazione di vani tecnici, vani scala ecc
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Setti prefabbricati
-In calcestruzzo armato
Pannelli prefabbricati portanti,
prodotti in genere secondo misure
standardizzate. Montati in cantiere a
secco o tramite getti armati.
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Setti prefabbricati
-In calcestruzzo armato
Sono in genere realizzati con l’uso
di cls armato alleggerito con argilla
espansa oppure con cls cellulare in
modo da offrire migliori prestazioni
termiche oltre oppure con cls
cellulare, in modo da offrire migliori
prestazioni termiche oltre che
alleggerire il peso del pannello.
Possono essere piani o nervati. I
pannelli sono autoportanti e hanno
spessori variabili tra i 6 e i 30 cm. Gli
spessori compresi tra i 6 e i 12 cm
sono attribuibili esclusivamente ai
tipi nervati.