48
p.14 EVENTI Sorpresa del Santo Padre al Casale 4.5 p.10 NEWS Ban, nonno Libero e la solitudine degli anziani p.17 NEWS Osa tra le 10 aziende in cui si lavora meglio! TUTTI I SEGRETI PER VIVERE FINO A 100 ANNI SANI E IN FORMA OSA MAGAZINE PERIODICO DELLA COOPERATIVA OSA ҋ OPERATORI SANITARI ASSOCIATI ANNO IV N.3 OTTOBRE 2018 www.osa.coop BENESSERE

PERIODICO DELLA COOPERATIVA OSA OPERATORI SANITARI … · Le farmacie della Rete Cap sostengono il paziente a 360° 34 Indice 04. EDITORIALE 36. ASSEMBLEA 2018 Il nuovo Def orfano

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p.14 EVENTISorpresa del Santo Padreal Casale 4.5

p.10 NEWSBanfi , nonno Libero e la solitudine degli anziani

p.17 NEWSOsa tra le 10 aziende in cui si lavora meglio!

TUTTI I SEGRETI PER VIVERE FINO A 100 ANNI

SANI E IN FORMA

OSA MAGAZINEPERIODICO DELLA COOPERATIVA OSA OPERATORI SANITARI ASSOCIATI

ANNO IVN.3 OTTOBRE 2018

www.osa.coop

BENESSERE

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2 OSA MAGAZINE N.3 OTTOBRE 2018

pubblicità

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3OSA MAGAZINEN.3 OTTOBRE 2018

informazioni

OSA MAGAZINEPeriodico della Coopera va OSA

dire ore responsabileMassimiliana Ilari

comitato di redazioneFrancesco Giuff ridaGiuseppe Taddeo

redazioneAgenzia di stampa DIRE

proge azione grafi ca e impaginazioneAgenzia di stampa DIRE

sede legale e direzione generale osaOperatori Sanitari Associa soc. coop. a r.l.Via Lucio Volumnio, 1 – 00178 RomaTelefono +39.06.710661Fax [email protected]

registrazione Tribunale di Roma n. 171 del 20/10/2015

fi nito di stampare nel mese di o obre 2018 dalla pografi a “DigitaliaLab Srl”, Roma

OSA è anche social

p.14 EVENTISorpresa del Santo Padreal Casale 4.5

p.10 NEWS p.17 NEWS

TUTTI I SEGRETI PER VIVERE FINO A 100 ANNI

SANI E IN FORMA

OSA MAGAZINE

ANNO IVN.3 OTTOBRE 2018

www.osa.coop

BENESSERE

OSALa cooperazione di qualità a sostegno della sanità, vicino al paziente, nelle strutture e a domicilio

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4 OSA MAGAZINE N.3 OTTOBRE 2018

sommario

Circa un mese fa usciva la nota di integrazione al Docu-mento di

economia e fi nanza, primo vero “ba esimo del fuoco” del Governo nato dal terremoto poli co del 28 marzo. Nelle prossime se mane, invece, l’Ese-cu vo aff ronterà l’iter che porterà all’approvazione della Legge di Bilancio e degli a legisla vi ad essa collega . A questo punto la domanda è lecita: rispe o ai temi di nostro interes-se, cosa emerge da una prima le ura dei provve-dimen fi n qui disponibili? La risposta, purtroppo, è sempre la stessa: nessuna no zia (o quasi) sul fronte dell’assistenza primaria. La Manovra 2019, nei suoi passaggi dedica alla sani-tà, prevede infa una serie di interven abbastanza circoscri . La spinta all’in-forma zzazione, le risorse per i rinnovi contra uali, i fondi per l’abba mento delle liste di a esa sono provvedimen sicuramente meritori ma che, a nostro giudizio, rischiano di avere un impa o modesto in un quadro di sistema invaria-to. Non mi stancherò mai di ripeterlo: quella del Ssn è una crisi stru urale, alla quale non si può risponde-re con azioni circoscri e, ma solo a raverso poli -che di sistema.

CONTINUA A P. 6

EDITORIALE

NEWSLe priorità del ministro Grillo, abba ere liste d’a esa e ridurre disparità

08

NEWSBanfi , nonno Libero e la solitudine degli anziani italiani

10

APPROFONDIMENTOTu i segre per vivere fi no a 100 anni sani e in forma

12

EVENTIVisita a sorpresa del Santo Padreal Casale 4.5

14

Il nuovo Def orfano dell’assistenza primaria

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5OSA MAGAZINEN.3 OTTOBRE 2018

sommario

APPROFONDIMENTOQuali sono i cibi per avere un cervello e un corpo in salute?

18 POLITICA SANITARIAUrbani: Fare network in sanità per rispondere ai bisogni

20

INTERVISTAUn sito contro le fake news l’ISS parla a medici e ci adini

32 INTERVISTALe farmacie della Rete Cap sostengono il paziente a 360°

34

Indice04. EDITORIALE Il nuovo Def orfano dell’assistenza primaria

07. NEWS Lo ‘svecchiamento’ del welfare passa per la formazione

16. ‘DURANTE E DOPO DI NOI’ Casa Osa, il proge o di housing solidale

17. NEWS Osa tra le 10 aziende socio-sanitarie in cui si lavora meglio

24. APPROFONDIMENTO Anziani, arriva l’autunno è importante vaccinarsi!

26. POLITICA SANITARIA D’Amato: Uscita dal commissariamento del Lazio perme erà d’inves re 85 milioni in domiciliarità

28. POLITICA SANITARIA Emiliano: 40 milioni l’anno stanzia dalla Regione Puglia per l’assistenza domiciliare

30. APPROFONDIMENTO Il valore del digitale e il futuro della telemedicina si gioca a Bari

36. ASSEMBLEA 2018 La famiglia Osa riunita al Santuario del Divino Amore per l’assemblea generale

38. EVENTI Il Cardinal Ravasi in visita agli ospi della Rsa OSA di Bellagio

40. FOCUS L’esperto: Il segreto della giovinezza? Parlare e fare a vità di gruppo

40. OSA MESAGNE Laboratori di pi ura e cura personale per s molare gli assis

40. OSA FROSINONE ‘Orto con giardino’, il proge o di Osa che coinvolge trenta ragazzi disabili

44. NEWS Pet therapy, gli animali come risorsa per bambini e anziani mala

46. TERRITORIO Tu gli indirizzi e le informazioni delle sedi Osa in Italia

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6 OSA MAGAZINE N.3 OTTOBRE 2018

Ancora una volta, però, è mancato lo slancio per in-traprendere un’inizia va di ampio respiro, tesa ad un ripensamento complessivo del nostro modello assisten-ziale, in grado di fare dell’assistenza territoriale, in tu o le sue declinazioni, il fulcro di un nuovo welfare. In questo senso credo sia importante ribadire, in un momento in cui il tema caldo è quello delle coperture, che la svolta che proponiamo è assolutamente sostenibile sul piano economico-fi nanziario a par re da un’allocazione più effi ciente delle risorse già disponibili. È necessario, lo di-ciamo da anni, fare un passo indietro rispe o a poli che fondate sui trasferimen monetari, per inves re queste risorse sullo sviluppo di re di off erta integrate, realmen-te capaci di dare una risposta sistemica ai nostri ci adini sopra u o a quelli più fragili. Della debolezza di poli che basate sui sussidi sono piene le pagine dei giornali: liste di a esa, fi le ai Pronto Soccorso e rinuncia alle cure. Queste diffi coltà sono il rifl esso di un’off erta di servizi extrao-spedalieri assolutamente inadegua alla domanda. I da che ci vedono tra gli ul mi pos in Europa per assistenza residenziale e domiciliare garan ta agli anziani, tes mo-niano in modo eloquente questo ritardo. È risaputo che il Governo, su questo aspe o, sta agendo in modo diame-tralmente opposto. Un Governo che però è par colar-mente sensibile ai temi della lo a alla disoccupazione. Per questa ragione è compito nostro, in qualità di ope-ratori e di rappresentan della cooperazione sanitaria, spiegare come l’assistenza primaria cos tuisca un ecce-zionale volano di sviluppo occupazionale, sia in termini quan ta vi di nuovi pos di lavoro, che qualita vi di occupazione altamente qualifi cata. Un bacino di forza la-voro che potrebbe crescere sensibilmente, laddove fosse potenziata l’off erta sociosanitaria.Un altro aspe o che seguiremo con par colare a enzio-ne riguarda la previsione, contenuta nel Piano Nazionale Riforme collegato al Def, di un regolamento contenete gli standard qualita vi, stru urali, tecnologici e quan ta vi per l’assistenza territoriale. Non possiamo che accoglie-re con favore un’inizia va del genere, a pa o che tali requisi si traducano in regole di ingaggio certe per gli operatori e in maggiori diri per i ci adini. Tali stan-dard devono aff rancare, una volta per tu e, gli operatori dell’assistenza primaria dal sistema delle gare d’appalto, a favore di un modello fondato sull’accreditamento. Solo in questo modo, a nostro avviso, riusciremo a garan re ai nostri pazien eleva standard di qualità e l’esigibilità di prestazioni ricomprese nei Lea in modo omogeneo su tu o il territorio nazionale. Noi, e mi avvio alla conclusio-ne, siamo come sempre aper al confronto, sopra u o con un Governo a cui va dato a o di avere dimostrato, in ques primi mesi, una par colare a tudine all’ascol-to. Un confronto che può essere cri co, a tra anche veemente, ma sempre costru vo e fi nalizzato a garan re cure effi caci ai ci adini nel quadro di un Ssn che, per quanto ci riguarda, deve rimanere pubblico ed universale.

Giuseppe Maria Milanese

editoriale

Siamo tra gli ultimi in Europa per assistenza residenziale e domiciliare agli anziani

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7OSA MAGAZINEN.3 OTTOBRE 2018

news

Lo ‘svecchiamento’ del welfare passa per la formazioneIl Terzo se ore resiste alla crisi e addiri ura cresce. Ma mancano corsi e specializzazioni post-laurea, come i momen di informazione sulle opportunità occupazionali e imprenditoriali. Al Sacro Cuore il primo seminario sul tema e presto nascerà un corso di perfezionamento.

La costruzione dei percorsi di assistenza primaria passa per l’attivazione di nuovi processi culturali

“”

Dopo qua ro anni sostanzialmente posi vi, la congiuntura economica italiana ed inter-nazionale inizia a mostrare i primi segni di rallentamento, tanto che alcuni indicatori già registrano segnali meno incoraggian

sul fronte economico. Unica eccezione le imprese a -ve nell’area del welfare e, nello specifi co, le coopera -ve, che invece presentano ancora da in crescita. Già nel periodo più duro dell’austerity queste coopera ve avevano dato prova di possedere una “resilienza” con-naturata, che le ha rese capaci di resistere alle folate della crisi, di con nuare ad erogare servizi a milioni di ci adini, di mantenere e in alcuni casi di accrescere i propri livelli occupazionali. Un modello d’impresa valido e di grande solidità, le cui potenzialità nel se ore dell’assistenza primaria, purtroppo, non sono ancora pienamente conosciute ed apprezzate. Le ragioni sono diverse, ma tra queste c’è, senza ombra di dubbio, una carenza forma va. Mancano momen di formazione universitaria e di specializzazione post-laurea sui percorsi professionali, sulle opportunità occupazionali, sui nuovi orizzon imprenditoriali, che il Terzo Se ore e la cooperazione me ono a disposizione dei giovani e dei professionis .Questo è lo spirito che ha animato la docenza dal tolo: ‘I primi 40 anni del SSN: le nuove sfi de per

la cooperazione e l’assistenza primaria’. Il seminario rientra nell’ambito di un ciclo di appuntamen dedi-ca al quarantesimo anniversario del SSN, promossi da ALTEMS, l’Alta Scuola di Economia e Management dei Sistemi Sanitarie dell’Università Ca olica del Sacro Cuore, nel quadro del Master in “Competenze e servi-zi giuridici in sanità”.Nel corso della docenza, il Presidente di Coopera va

OSA e di Confcoopera ve Sanità Giuseppe Milane-se ha voluto me ere a fuoco le qualità, ma anche le soff erenze del nostro modello a vocazione univer-salis ca. Un sistema in forte aff anno, su cui pesa una piramide demografi ca completamente ribaltata, l’escala on delle mala e croniche, l’arretramento dell’off erta pubblica e un elevato livello di spere-quazioni socioeconomica, che si riverbera in termini di crescen diseguaglianze nella salute.Non solo analisi cri ca però; Milanese ha anche avanzato una prospe va di rilancio del SSN so o il segno dell’assistenza primaria. Un cambio di passo del sistema, che può trovare un alleato fondamen-tale nella cooperazione.A fronte di un cambiamento del SSN di portata epo-cale come quello auspicato, gli inves men econo-mici sono necessari ma, da soli, non sono suffi cien . Servono altre an inves men in capitale umano e in a vità di formazione. La costruzione di percorsi di assistenza primaria reali passa, innanzitu o, per l’a vazione di nuovi processi culturali nel sistema. Per questo è necessario insegnare ai giovani quali sono le strade da percorrere, per colmare il gap che ci allontana dagli altri Paesi europei in questo ambito. È importante formarli su quali strumen la cooperazione ed il Terzo se ore me ono a loro disposizione, per essere professionis o per avviare inizia ve imprenditoriali nell’area del welfare. È poi fondamentale ascoltare ques stessi giovani, affi nché diano il loro contributo per “svecchiare” il modello, per imprenditorializzarlo maggiormente e per renderlo più rispondente alle esigenze di un mercato che cambia in modo impetuoso.Non a caso nascerà, sempre so o l’egida di ALTEMS ed in collaborazione con Confcoopera ve Sanità, un corso di perfezionamento rivolto ad approfon-dire i temi del Terzo se ore in sanità. Si tra a di un proge o che vuole coinvolge gli studen al fi ne di diff ondere la cultura della cooperazione, nel senso del ‘gusto’ della comunità e della democrazia che si esprime nell’ambito di un sogge o giuridico che vive di lavoro.

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8 OSA MAGAZINE N.3 OTTOBRE 2018

news

IL MINISTRO DELLA SALUTE

Giulia Grillo

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Le priorità del ministro Grillo, abba ere liste d’a esa e ridurre disparità tra Nord e SudIl rischio è di avere da una parte una sanità dei poveri e dall’altra dei ricchi. L’Istat ha s mato che 5 milioni di italiani indigen sono concentra maggiormente al Meridione

Sulle liste d’attesa l’organizzazione è regionale, ma è mio compito assicurare ai cittadini parità nelle prestazioni. Farò la maestra cattiva che va e interviene sulle criticità

“”

A quarant’anni dall’is tuzione del nostro Servizio sanitario nazionale e con un nuovo Ministro della Salute, Giulia Grillo, alla guida del dicastero viene spontaneo fare un bilancio su

quanto è stato fa o, dove siamo e sopra u o dove vogliamo arrivare. Quel sistema universale, perfe o e gratuito invidiato da mol paesi del vecchio con nente oggi presenta delle crepe. Urgono cambiamen . “Troppe le diff ormità tra una Regione e l’altra e tra una parte del Paese (il Nord) e l’altra (il Sud). Con il rischio, e tante volte la realtà, di avere da una parte una Sanità dei poveri e dall’altra dei ricchi. Oltre 5 milio-ni, ha appena s mato l’Istat, sono gli italiani in povertà assoluta, concentra maggiormente nelle Regioni del Sud”. A dirlo lo stesso ministro Giulia Grillo nel piano programma co pubblicato sul ministero della Salute. “Sono queste le fasce di popolazione – ha proseguito il ministro – che guardano con maggior speranza ad un reale e concreto universalismo perché loro, più di altri, rinviano o abbandonano le cure”.Se è vero che la nostra Cos tuzione prescri-ve che è compito della Repubblica tutelare la salute quale fondamentale diri o dell’individuo nell’interesse della colle vità, allora il Servizio sanitario nazionale e la sua Governance, devono trovare presto una rice a per appianare queste diff ormità e per accorciare le liste d’a esa. Su

quest’ul mo tema Grillo ha dichiarato ai media: “Sulle liste d’a esa l’organizzazione è regiona-le, ma è mio compito assicurare che le Regioni eroghino i servizi ai ci adini. Farò la maestra ca va, che va e interviene sulle cri cità”. “Non ho potere dire o – ha proseguito – ma posso esercitare una ‘moral suasion’. Su questo tema so che anche Ma arella è molto sensibile, so di poter contare su un grande appoggio. A se em-bre siamo par con un canale dire o telefonico per le liste d’a esa, con segnalazione dei ci a-dini sui ritardi”. Così il ministro nel corso di una trasmissione televisiva.“Vogliamo ridurre la spesa out of pocket interve-nendo sull’appropriatezza delle prescrizioni e sulla riduzione dei cket su farmaceu ca e specialis -ca”, lo ha de o Grillo nel corso della conferenza stampa di presentazione del 68° Comitato Regio-nale OMS Europa, che si è tenuta il 14 se embre a Roma presso il ministero della Salute.Infi ne, tra i valori fondan del Movimento cinque stelle c’è sicuramente il tema della tra-sparenza caro anche allo stesso governo. “Nel fra empo – ha spiegato Giulia Grillo – ho già dato mandato agli uffi ci di me ere a disposizio-ne di tu i ci adini i risulta dei monitoraggi dei LEA 2016 oltre che i verbali dei tavoli di moni-toraggio e verifi ca riguardo i Livelli essenziali di assistenza e dei Piani di rientro per le Regioni ad essi so opos .

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news

Il rimedio passa anche per l’educazione. I ragazzi devono imparare a non fare gli str… bisogna insegnare loro il rispetto dei genitori

“”

BANFI, NONNO LIBERO E LA SOLITUDINE DEGLI ANZIANI ITALIANI

L ino Banfi , il popolare a ore pugliese conosciuto per mol personaggi, è noto sopra u o per quello di nonno Libero, protagonista

della serie tv ‘Un Medico in Fami-glia’ targata Rai1.Un personaggio umano, punto di riferimento della famiglia, come tan nonni che hanno un ruolo a vo nella vita familiare di molte persone a cui persino il Parlamen-to italiano ha riconosciuto la rile-

vanza sociale, is tuendo dal 2005 la ‘Festa dei nonni’. La ricorrenza cade ogni anno il 2 o obre e non a caso perché è il giorno in cui la Chiesa celebra gli Angeli.Banfi solo recentemente è tornato a parlare della sua vita, della ma-la a della moglie e, forse, di una undicesima e conclusiva serie della fi c on. L’a ore ha messo da parte diversi impegni lavora vi per stare accanto alla moglie Lucia Zagaria, aff e a da una mala a invalidante.

“Lucia sta passando un periodo molto diffi cile per problemi di salute a livello neurologico. Ogni tanto si dimen ca le cose, ripete la stessa domanda per qua ro o cinque volte, piccoli defi cit che forse io ingigan sco perché siamo abitua a stare sempre insieme”, ha dichiarato Banfi in una recente intervista. La donna, sua com-pagna di vita da oltre 60 anni e madre dei suoi fi gli, sembra aver cancellato gran parte dei ricordi

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news

lasciando spazio solo alle ‘cose nuove’, che sembra le facciano vivere giornalmente i suoi familiari. Non tu gli anziani sono così fortuna , ed è a loro che il noto a ore volge un pensiero.“La situazione degli anziani in Italia è dramma ca, sono sempre più soli e ‘abbando-na ’, o dimen ca dai loro stessi fi gli o paren prossimi. Uno scenario molto desolato e sconfortante”, ha dichiarato l’a ore. “Il rimedio a tu o ciò passa per l’educazione. I ragazzi vanno educa a non fare gli str… ha aggiunto – bisogna insegnargli il rispe o dei genitori”. Il tema dell’indif-ferenza nei confron degli an-ziani è caro a Banfi , ma anche a Nonno Libero, capos pite della famiglia Mar ni e per-sonaggio estremamente po-si vo che incarna un modello solido basato su valori pici della famiglia italiana. La serie par ta nel lontano 1998, ha off erto al pubblico trame e storie vas ssime che hanno animato le diverse stagioni e i mol recas ng avvenu du-rante gli anni. Al centro delle vicende della famiglia Mar ni c’è nonno Libero e tu a la tri-

bù dei personaggi, alcuni dei quali si sono succedu negli anni. La serie è ambientata quasi completamente a Pog-gio Fiorito, località in cui si trova la casa dei protagonis , e presso la Asl dove periodi-camente lavorano i personag-gi. La narrazione è condita sia da even gioiosi e dolorosi che da aspe medici, visto il lavoro dei personaggi.Una fi c on molto amata, con protagonis che interpretano persone comuni portatrici di ‘problemi comuni’ e con lui lo spe atore si può iden fi care realmente. Un mix brillante che ha determinato la fortu-na del format tv.

Proge futuri

Non è certo il ritorno di non-no Libero in tv ma è sicura la presenza di Lino Banfi sul piccolo schermo insieme ad Al Bano Carrisi per una fi c on Rai di sei puntate, la cui messa in onda è prevista per la primavera del 2019. I due ar s hanno ricevu-to l’off erta dalla Publispei, famosa società di produzione di serie televisive.

Lino Banfi ATTORE

I nonni hanno un ruolo attivo nella

vita familiare per questo il

Parlamento italiano ha riconosciuto la loro rilevanza

sociale, istituendo dal 2005 la ‘Festa

dei nonni’ che ricorre il 2 ottobre

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12 OSA MAGAZINE N.3 OTTOBRE 2018

approfondimento

Tu i segre per vivere fi no a 100 anni sani e in forma

Non è stata ancora trova-ta la rice a magica per arrivare fi no a 100 anni, eppure in Italia sono più di

mille gli individui che hanno supera-to i 105 anni e ven i supercentena-ri (quelli che hanno 110 anni e più). Ma qual è il segreto di queste perso-ne? Nel 2004 gli studiosi Gianni Pes e Michel Poulain hanno pubblicato su Experimental Gerontology uno studio demografi co sulla longevità umana, che iden fi cava la provincia di Nuoro, in Sardegna, come l’area con la maggiore concentrazione di centenari al mondo. Gli studiosi, per procedere nella ricerca, tracciavano sulla mappa dei cerchi blu concen-trici che indicavano le aree con la più alta longevità, da qui il termine ‘Blue Zone’.A ualmente sono state iden fi ca-te cinque aree: l’isola di Okinawa (Giappone), la Sardegna (Italia), Nicoya (Costa Rica), Icaria (Grecia) e la comunità di avven s di Loma Linda, in California.

Alcune abitudini di vita sono ap-parse comuni ad alcune o a tu e le Blue Zones.

1. Muoversi naturalmenteLe persone più longeve del mondo non sollevano pesi, non fanno ma-ratone e non frequentano palestre con assiduità. Vivono semplicemen-te in ambien che li s molano a muoversi con costanza senza troppi pensieri. Si occupano di curare or e giardini e si spostano prevalente-mente a piedi.

2. Avere uno scopoGli abitan di Okinawa lo chiamano ‘ikigai’ e i Nicoyani lo chiamano ‘plan

de vida” per entrambi la traduzio-ne è ‘perché mi sveglio la ma na’. Conoscere o cercare il senso delle proprie giornate vale fi no a 7 anni di aspe a va di vita extra.

3. No stressAnche le persone delle ‘Blue Zones’ provano stress. Lo stress contribu-isce a creare uno stato d’infi am-mazione cronica, associata a tu e le principali mala e legate all’età. Ciò che le persone più longeve del mondo hanno, e che noi spesso non abbiamo, è una rou ne per liberarsi di questo stress. Gli abitan di Oki-nawa per esempio si prendono ogni giorno qualche minuto per ricordare i loro antena , gli avven s prega-no, gli ikariani fanno un pisolino.

4. Regola dell’80%‘Hara hachi bu’ si dice ad Okinawa: è un mantra confuciano vecchio di 2500 anni che ricorda prima dei pas di sme ere di mangiare quando lo stomaco è pieno all’80%. Il divario del 20% tra non avere più fame e sen rsi pieni potrebbe essere la diff erenza tra perdere peso e guadagnarlo.

5. Proteine della terraI fagioli, le fave, la soia e le len c-chie sono la pietra angolare delle diete centenarie. La carne, principal-mente di maiale, viene consumata in media solo cinque volte al mese. Le dimensioni delle porzioni sono di 80-120 grammi, circa le dimensioni di un mazzo di carte.

6. Non solo acquaLe persone in tu e le ‘Blue Zones’ (ecce o gli avven s ) bevono alcol con moderazione e regolarmente.

I bevitori modera sopravvivono ai non bevitori. Il trucco è bere 1-2 bicchieri al giorno (preferibilmente di vino rosso), con gli amici e du-rante i pas . E no, non vale essere astemi durante la se mana e bere 14 bicchieri il sabato o la domenica.

7. Sen rsi parte di qualcosaQuasi tu i centenari delle ‘Blue Zones’ appartengono a una comu-nità basata sulla fede. Non sembra avere importanza il po di comunità, ma la ricerca mostra che svolgere at- vità legate alla spiritualità almeno

qua ro volte al mese può aggiun-gere dai 4 ai 14 anni di aspe a va di vita.

8. Gli aff e prima di tu oI centenari di successo nelle ‘Blue Zones’ me ono al primo posto la propria famiglia. I genitori e i nonni che stanno invecchiando riman-gono vicino l’abitazione dei fi gli o nella stessa casa. Cercano inoltre di mantenere un rapporto di amore per tu a la vita (che può aggiungere fi no a 3 anni di aspe a va di vita) e investono nei propri fi gli tempo e aff e o.

9. La longevità è contagiosaLe persone più longeve del mondo hanno scelto o sono nate in contes sociali che hanno sostenuto com-portamen sani. Gli abitan di Oki-nawa hanno creato i ‘moai’, gruppi di amici che sono impegna a raggiun-gere insieme un obie vo comune. Gli studi Framingham mostrano che il fumo, l’obesità e persino la felicità siano contagiosi. I gruppi sociali di persone longeve hanno modellato reciprocamente e posi vamente i propri comportamen di salute.

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13OSA MAGAZINEN.3 OTTOBRE 2018

approfondimento

GLI ACCORGIMENTI DA SEGUIRE NELLA NOSTRA ROUTINE QUOTIDIANA PER VIVERE MEGLIO E PIÙ A LUNGO

MUOVERSI NATURALMENTE

1

NO STRESS

3

PROTEINE DELLA TERRA

5

SENTIRSI PARTE DI QUALCOSA

7

LA LONGEVITÀ È CONTAGIOSA

9

AVERE UNO SCOPO

2

REGOLA DELL’80%

4

NON SOLO ACQUA

6

GLI AFFETTI PRIMA DI TUTTO

8 100

AN

NI

NE UNO OPO

2

AEGOLA %

40ON SOLO

QUA

6108

ECCO IL VADEMECUM

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14 OSA MAGAZINE N.3 OTTOBRE 2018

even

Milanese: Ci impegniamo ogni giorno affi nché i nostri assistiti abbiano una vita migliore“

”Con un’inizia va a sorpresa, Papa Francesco ha fa o visita ad un gruppo di disabili gravi ospi del proge o “Durante e dopo di noi. Casa Osa” della coopera va Osa, presso il Casale 4.5 sulla via Ardea na a Roma.

Accolto da più di 200 ospi , i ragazzi del Centro diurno di via Majorana ges to dalla stessa coopera -va accompagna dalle famiglie e dagli operatori della stru ura. A fare gli onori di casa Luca Milanese, che ha dedicato il suo libro di poesie ‘Rime a sorpresa’ proprio al Santo Padre. Applausi e forte commozio-ne, per una visita inaspe ata, quella del Papa, che come è nel suo s le ha messo al bando le formalità del ‘protocollo’ e ha invece regalato un sorriso, un abbraccio ed una stre a di mano ad ognuno. Non sono manca momen di breve dialogo con il raccon-to da parte di alcuni assis delle loro storie o a vità quo diane che rendono impegna ques ragazzi, donne e uomini che come tu gli altri hanno diri o alla conquista della loro felicità. Si è tra ato di un incontro a porte chiuse, durante il quale il Presidente di Osa ha voluto raccontare al Papa un proge o a cui

ene molto, ‘Casa Osa’ un proge o di housing soli-dale, rivolto alle persone con disabilità grave pensato per assicurare agli assis della Coopera va Osa e alle loro famiglie un luogo in cui costruire un proge o di vita e di assistenza, una volta rimas soli. “Abbiamo a cuore, da sempre, la felicità e il benessere dei nostri assis , oggi quasi 50.000 in tu a Italia – ha spiegato il Presidente Milanese – Per i nostri ragazzi, alcuni di loro sono qui davan a Lei, ci impegniamo ogni giorno affi nché possano vivere una vita migliore, costruendo una propria autonomia, sostenu dai loro cari e dagli operatori”.Papa Francesco ha ringraziato per la ‘giornata in fa-miglia’ e ‘di festa’ e ha aggiunto che “è importante per ogni cris ano e ogni individuo con nuare a credere nei sogni e nella bellezza della vita in comunione con il Signore. I sognatori sono quelli che hanno scri o la storia. Grazie a voi che siete sta capaci di sogna-re con tu quan e di andare in fondo, stupendovi davan al Dio delle sorprese. Grazie per questa bella festa in famiglia che per me è anche una festa della gratuità”.

IL SANTO PADRE VISITA A SORPRESAIL CASALE 4.5

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even

Lo stupore vivido negli occhi degli assis e anche di tu i presen per la presenza di Papa Francesco che ha regalato momen impos-sibili da dimen care. Un’emozione troppo intensa. “Lui è arrivato col suo solito fare che me e tu a proprio agio, nonostante si tra del Papa! Gli abbiamo esposto il proge o – ha spiegato il Presiden-

te Milanese – ha ascoltato un paio di poesie scri e da un ragazzo che gli ha poi regalato un libro e poi ha salutato tu uno per uno, parlando con familiari, gli assis , gli assisten . È stato un momento di sprone”. “Il Papa ha rivolto a noi delle parole bellissime che contengono la voglia di con nuare a sognare per poter ideare proge e azioni che possano aiutare queste persone. Sono state due ore passate in un clima di una semplicità pazzesca”.“Ci ha incoraggiato addiri ura ad una forma di pazzia, ha de o ‘Solo i pazzi e i sognatori riescono a cambiare il mondo’. Il Papa da sempre ci ha spro-nato a realizzare forme di cooperazione – ha proseguito il numero uno della coopera va socio-sanitaria – Perché la cooperazione, cioè il lavorare insieme e creare quell’unità fra gli assisten e tra loro e gli assis , è uno strumento spe acolare per realizzare sogni. Spesso le logiche dominan sono solo quelle del profi o e non rendono neanche possibile immaginare cose come queste che, come il Papa ha de o ‘rischiano anche di andare in perdita. Poi però si rischia e si va oltre’.A volte rischiare signifi ca anche vedere la realtà, osservarla e capire dove si può aiutare. “La cooperazione nasce per questo – ha concluso Milanese – per rispondere a un bisogno al di fuori dei conce di reddi vità, bensì con alla base un conce o di sostenibilità. E quando le cose poi si possono realizzare, allora si bu a il cuore oltre l’ostacolo e si fanno”.

Il ricordo di una giornata speciale vissuta con Papa Francesco e gli ospi di Osa

CASALE 4.5

“Guarire dalla paura che spinge ad ‘emarginare’

i soff eren e i disabili, ma-gari a raverso ‘una pseudo pietà’ o con ‘la rimozione del problema’. Questa è la guarigione più diffi cile da o enere oggi, molto più urgente e necessaria della guarigione dalla soff erenza fi sica”. Lo ha de o Papa Francesco rivolgendosi durante l’Angelus, dedicato ai disabili e soff eren , ai tan ssimi fedeli riuni in piazza San Pietro.“Bisogna distruggere il muro di sordità e mu smo di fronte ai dolori delle per-sone segnate da mala e, angosce e diffi coltà – ha proseguito il Pontefi ce – il miracolo che avviene ‘in disparte lontano dalla folla’, perché Gesù agisce sempre con discrezione. Non vuole fare colpo sulla gente, non è alla ricerca della popo-larità o del successo, ma desidera soltanto fare del bene alle persone”.“Troppe volte l’ammalato e il soff erente diventano un problema, mentre dovreb-bero essere una occasione per manifestare la sollecitu-dine e la solidarietà di una società nei confron dei più deboli. La Chiesa esor-ta, invece, ad aprirci alle necessità dei nostri fratelli soff eren e bisognosi di aiuto, rifuggendo l’egoismo e la chiusura del cuore”, ha concluso il Santo Padre.

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even

‘DURANTE E DOPO DI NOI’ Casa Osa, il proge o di housing solidale

un futuro è possibile, anche da soli

O sa è una coopera -va sociale con circa 3.700 soci lavoratori tra medici, infermieri e assisten che si

prendono cura, in Italia, di circa 50mila persone. Tra queste, oltre alle 43mila in assistenza domicilia-re, la Coopera va aiuta da 12 anni un gruppo di uten con diverse problema che legate alla disabilità, a cui le famiglie hanno chiesto di poter dare un futuro anche quan-do non ci saranno più. Da qui l’idea di trasformare alcuni appartamen del Casale 4.5 che si trova sulla via Ardea na. Nasce così il proge o di housing solidale presentato a

Papa Francesco conosciuto come “Durante e Dopo di noi”.L’intento è quello di assicurare un futuro agli assis non solo quando i genitori sono in vita ma anche dopo. Insieme ai famigliari, il management della coopera va Osa sta studiando questo proge o che prevede la possibilità di vivere all’interno dell’agriturismo, che si estende per 26 e ari, dove verrà creata anche una fa oria sociale in cui mol ragazzi potranno lavorare.È un proge o che prevede una vita migliore per queste persone con le quali c’è un rapporto di familia-rità e di vicinanza. I ragazzi hanno mostrato grande spontaneità,

abbracciando e condividendo con il Santo Padre momen che non dimen cheranno mai. Alla fi ne della giornata l’atmosfera era talmente rilassata che gli assis hanno potuto off rire un pezzo di pizza preparato dire amente da loro.

“Dopo di noi”: 51,1 milioni alle Regioni per il 2018

FONDI

È in arrivo anche la terza tranche del Fondo per il ‘Dopo di noi’ pari a 51,1 milioni per il 2018, ripar in base al decreto interministeriale che coinvolge i dicasteri del Lavoro, famiglia e disabilità, salute ed economia, appena fi rmato e ora in a esa dell’approvazione in Conferenza unifi cata.Il fondo è stato is tuito dalla legge 112/2016 ‘Disposizioni in materia di assistenza in favore delle persone con disabilità grave prive del sostegno familiare’, che ha previsto uno stanziamento di 90 milioni per il 2016, 38,3 per il 2017 e 56,1 milioni per il 2018, rido a 51,1 milioni dalla legge di bilancio 2018.La fe a maggiore va alla Lombardia, con oltre 8,5 milioni di euro per una quota di popolazione nella classe di età 18-64 anni pari al 16,8%; seguono la Campania e il Lazio, cui vengono assegna rispe vamente circa 5,1 milioni per una quota di popolazione del 10,1% in entrambe le regioni.

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news

Osa tra le 10 aziende socio-sanitarie in cui si lavora meglioL’indagine è stata condo a dall’is tuto tedesco Sta sta in collaborazione con Panorama

Nella top ten del settore rientra anche la Cooperativa che si aggiudica la quinta posizione

“”

Un modello d’impresa valido e di grande solidità, l’is tuto indipendente di ricerca te-desco Sta sta, insieme al magazine Pano-rama, ha realizzato un ampio sondaggio da cui è stato ricavato un elenco di 400 datori

di lavoro virtuosi. Nella top ten del se ore socio-sani-tario rientra anche la coopera va Osa.Si tra a di un’indagine che non ha previsto alcun paga-mento per la partecipazione da parte delle imprese per un totale d’intervista pari a quindicimila lavoratori di quasi 2000 società, coopera ve e aziende con più di 250 dipenden . Gli intervista , che hanno mantenuto l’anonimato, hanno risposto ad una dozzina di quesi ma la domanda chiave era questa: “Su una scala da 0 a 10, con quanta probabilità raccomanderebbe la sua azienda ad un conoscente o familiare?”E’ stato chiesto anche ai partecipan se fossero a conoscenza di imprese che avrebbero raccomandato a conoscen o familiari come datore di lavoro, o, al contrario, se ci sono aziende che avrebbero addiri ura sconsigliato. Il risultato di questa risposta ha avuto un peso importante sul punteggio fi nale per quanto riguarda la voce ‘datori di lavoro in Italia’ emersi nell’in-dagine rela vamente alla disponibilità dei partecipan a raccomandare la propria azienda.In totale 12 le domande che hanno avuto il merito di spaziare su argomen diversi ma comunque rela vi al mondo del lavoro. Oltre a pubblicare la lista delle 400 aziende ed en che hanno o enuto i punteggi più al , Sta sta ha realizzato anche una ven na di graduatorie di se ore e tra queste per il se ore sanitario, in cui si lavora bene c’è anche la Coopera va Osa, che nel se ore di riferimento ‘assicurazione sanitaria, sanità e ambito sociale’ arriva quinta su dieci.

1. Gruppo Ospedaliero San Donato2. Fondazione Salvatore Maugeri3. Vitalaire Italia4. Ospedale Israeli co5. Coopera va Osa6. GVM7. Azienda Ospedaliera di Padova8. Policlinico di Monza9. AOU Ci à della Salute e della Scienza di Torino10. AOU Senese

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approfondimento

Quali sono i cibi per avere un cervello e un corpo in salute?Prevenire la fragilità: l’importanza della dieta Mediterranea

P atologie concomitan , rischio di cadute, fra ure, ospedalizzazioni, disabilità, demenza: prevenire questo quadro e invecchiare meglio è possibile. La soluzione è anche nell’alimentazione, conferma lo

University College di Londra, con uno studio pubblicato sul “Journal of American Geriatrics Society”: un’alimentazione ricca di fru a fresca e a guscio, verdura, cereali integrali e legumi potrebbe migliorare la qualità di vita degli anziani.Lo studio ha coinvolto quasi seimila persone residen in Francia, Spagna, Italia e Cina, so olineando come un corret-to programma alimentare possa infl uenzare posi vamente gli anziani a mantenere la forza muscolare, il peso, il livello di energia e a rimanere a vi, a cominciare dal cervello.

contenu rispe vamente in abbondanza nel salmone e nel pesce azzurro e nei semi oleo-si. Da evitare invece l’eccesso di grassi saturi contenu nei grassi di origine animale e nel burro, che possono contribuire ad aumentare il rischio di even cardiovascolari.Altre anto importan per l’equilibrio dell’or-

Bisogna privilegiare fru a e verdurporzioni ideali da consumare al dì p

Lo abbiamo chiesto alla die sta Osa Manuela Milani La corre a alimentazione ci man ene a vi e for . Per il buon funzionamento del cervello bisogna idratarsi adeguatamente

Quali sono gli alimen che aiutano a svolgere al meglio le a vità quo diane?

Tu e le reazioni chimiche e la stessa produzione di energia dipendono dall’acqua, quindi è fondamen-tale mantenersi idrata . Un altro importante para-metro che va sempre tenuto d’occhio è la glicemia:

il glucosio non deve mai mancare perché è il vero e proprio carburante dell’a vità cerebrale, ma allo stesso tempo biso-gna preferirlo quando contenuto nei carboidra complessi possibilmente integrali, al fi ne di mantenere stabili i livelli di glicemia nel tempo. Sì quindi a pane e pasta integrali, possi-bilmente sempre accompagna da una porzione di verdura.Come dolcifi cante è bene preferire il miele, che fornisce oltre al fru osio e al glucosio, minerali e vitamine u li per il benessere globale del corpo.Da non trascurare inoltre l’importanza dei grassi che pure svolgono un ruolo fondamentale come cos tuen cellulari, in par colare gli acidi grassi essenziali omega-3 e omega-6

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approfondimento

ganismo sono tu i minerali e le vitamine, che vanno assun cercando di mantenere un regime alimentare il più vario possibile.Ovviamente, oltre alla dieta, è importante tenere in considerazione anche l’apparato digerente che è un vero e proprio secondo cervello e risente di mol fa ori. Assicurarsi

una certa regolarità intes nale è possibile assumendo fer-men la ci e alimen ricchi di fi bre.

Quali sono le sostanze, se esistono, che perme ono al cervello di resistere all’invecchiamento e alle mala e degenera ve?

Purtroppo l’invecchiamento è una fase fi siologica della vita, ma si deve cercare di invecchiare nel miglior modo possibile. Dal punto di vista dell’alimentazione è fondamentale seguire con costanza un’alimentazio-

ne sana ed equilibrata. La dieta Mediterranea in questo sen-so ci viene incontro: bisogna preferire carboidra complessi come pane e pasta, abbondare con fru a e verdura. Ai miei pazien consiglio sempre di “fare l’arcobaleno”, ovvero di pri-vilegiare fru a e verdura di diversi colori al fi ne di variare il più possibile e di introdurre diversi nutrien nell’organismo, oltre a raccomandare le canoniche cinque porzioni al giorno.Ricordo ancora l’importanza dell’idratazione poiché, nell’an-ziano, molto spesso lo s molo della sete è diminuito fi siolo-gicamente e quindi diventa fondamentale s molare ques pazien a bere a suffi cienza.Il pesce sicuramente svolge un ruolo chiave grazie ai già cita- omega-3, e sopra u o qui al Nord viene un po’ tralasciato

in favore della carne.Una alimentazione che tenga conto di ques accorgimen può essere di supporto, naturalmente affi ancata a eventuali protocolli terapeu ci o farmacologici.

In Osa l’alimentazione degli assis è importante e infa organizzate anche dei laboratori di cucina. Qual è la risposta dei pazien ?

La risposta è certamente posi va. Siamo giun all’ide-azione di ques laboratori di cucina dopo una serie di incontri teorici chiama “La salute vien mangian-do” che coinvolgevano non solo i pazien , ma anche

paren e operatori esterni ad OSA. La consapevolezza dalla quale ci siamo mossi è che a raverso l’alimentazione si può fare tanto per la salute. Non basta solo correre in farmacia, perché anche le patologie cronico degenera ve possono essere in parte prevenute o migliorate, se già in a o, a tavola ogni giorno.Gli incontri teorici si sono poi evolu in veri e propri labo-ratori pra ci di cucina in cui l’ospite è coinvolto, seguendo norme igieniche precise, a realizzare rice e equilibrate coa-diuvato da me e dalle educatrici della stru ura. U lizziamo prodo naturali per trasme ere il messaggio che possono essere prepara pia gustosi e sani allo stesso tempo. Questo percorso ha un impa o posi vo sull’ospite perché si sente coinvolto nella preparazione del pia o che viene poi degustato insieme agli altri ospi in un momento importante anche dal punto di vista sociale.

dura di stagione. Cinque le dì per fare il pieno di vitamine

Il pesce sicuramente svolge un ruolo chiave grazie agli omega-3

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poli ca sanitaria

Fare network in sanità per rispondere ai bisogni di salute delle personeSe la spesa sanitaria out of pocket è in aumento si vede che spesso non si trovano le risposte nel Servizio sanitario nazionale

Le lunghe liste d’attesa negano i diritti all’assistito. La soluzione al problema richiede la collaborazione a vari livelli istituzionali

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Do . Urbani il connubio tra sanità e sociale può essere vincente nella sfi da alle mala e croniche al fi ne anche di garan re cure universalis che pubbliche? Come può essere risolto il divario tra Nord e Sud Italia?

L ’integrazione tra l’assistenza sanitaria e sociale è di fondamentale importanza per una effi cace presa in carico delle persone con mala e croniche, in par colare per quanto riguarda l’assistenza a domicilio

e quella residenziale. Per quanto riguarda le cure domiciliari, nei casi in cui la rete familiare sia assente o non sia in grado di fare fronte ai bisogni quo diani dei pazien cronici (mobilità e pulizia personale, assunzione della terapia, vigi-lanza no urna, pulizia e ges one dell’abitazione, preparazione dei pas , ecc.), diventa indispen-sabile che l’equipe di operatori sanitari (medico, infermiere, riabilitatore, operatore socio-sanita-rio) sia affi ancata da operatori sociali (in par co-lare assisten familiari o ‘badan ’) che, in caso diffi coltà economica del paziente, devono essere messi a disposizione dal Sistema dei servizi so-ciali del Comune. Quando ciò non è possibile, è inevitabile che il malato cronico sia ricoverato in una stru ura di assistenza residenziale i cui cos gravano per il 50% sul Ssn e per il 50% sull’as-sis to; anche in questo caso, se il paziente non dispone di adeguate risorse, deve intervenire il Comune per assumere a proprio carico tu a o parte della tariff a. In questa situazione, diventa decisivo che il se ore sociale disponga di ade-

gua fi nanziamen e che siano individua stru-men e meccanismi perché l’integrazione non sia solo occasionale ma stabile e stru urata. Se le risorse nazionali (Fondo nazionale per la non autosuffi cienza, Fondo per il Dopo di noi, Fondo sociale) non saranno incrementate a suffi cienza, il Servizio sanitario nazionale dovrà svolgere una funzione di supplenza nei confron dei Comuni e solo le Regioni che si trovano in una soddisfa-cente situazione economico-fi nanziaria potranno farlo (ad esempio con l’is tuzione del Fondo regionale per la non autosuffi cienza).

Riprogrammare la spesa sanitaria e abba ere le liste d’a esa in modo da alleggerire la spesa sanitaria out of pocket a carico delle famiglie sempre più impoverite è fondamentale. Come e con quali tempi?

Negli ul mi tempi si è visto che molte famiglie sono state costre e a soste-nere spese sanitarie o sociali elevate rispe o ai loro reddi : se la spesa sanitaria out of pocket è in con nuo

aumento si vede che spesso non si trovano ri-sposte all’interno del Servizio sanitario nazionale.Il nostro Ssn è di po universalis co e solidari-s co e ciò comporta rispe o della dignità della persona e dei suoi bisogni, equità di accesso, sicurezza e tempes vità. Purtroppo si rileva che le lunghe liste di a esa neghino alcuni diri alla persona assis ta. La soluzione al problema, defi nito a ‘diffi coltà crescente’, non è facile in

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PROGRAMMAZIONE SANITARIA MINISTERO DELLA SALUTE

Andrea Urbani

poli ca sanitaria

quanto determinato da molteplici fa ori e richiede la collaborazione a vari livelli is tuzionali al fi ne di promuovere la capacità del Ssn di interce are il reale bisogno di salute, di ridurre l’inappropriatezza e di rendere compa bile la domanda con la garanzia dei Lea. Le indicazioni in tema di ges one delle liste di a esa sono contenute nel vigente Piano nazionale di governo delle liste di a esa, PNGLA 2010-2012, recepito da tu e le Regioni e Province autonome che hanno provveduto a elaborare un Piano regionale di governo delle liste di a esa con il quale si sono impe-gnate ad a uare vari interven sul proprio territorio. Su impulso del ministro Grillo, il PNGLA 2010-2012 è in fase di revisione e aggiornamento a cura del Tavolo tecnico is tuito con Decreto del Dire ore generale della Direzione generale della Programmazione sani-taria e formato da esper del Ministero della Salute, Regioni e Province autonome, Agenas, ISS. Il nuovo Piano segna un percorso di condivisione con le Regio-ni e le Province autonome per garan re un accesso equo ai servizi nel rispe o di rigorosi criteri di appro-priatezza (clinica e organizza va) e di un equilibrato rapporto tra domanda e off erta. Sarà fondamentale per la programmazione dell’off erta che si provveda ad una accurata defi nizione del fabbisogno di prestazioni specialis che ambulatoriali che tenga conto anche della mobilità passiva interregionale. Ma si deve

intervenire anche sulla domanda e, tra le varie azioni previste, il Piano conferma l’obbligo di indicare chia-ramente sulla prescrizione delle prestazioni ambula-toriali il codice della classe di priorità (collegata alla gravità del quadro clinico), il quesito diagnos co e se tra asi di prime visite prime prestazioni diagnos che o se tra asi di accesso successivo. Le prestazioni di controllo devono essere prescri e dal professionista sanitario che ha preso in carico il paziente, senza che ques sia rimandato al MMG-PLS per la prescrizione e, a tal fi ne, le Aziende sanitarie dovranno far in modo che la prenotazione sia contestuale alla produzione della prescrizione. Tu e le agende devono essere ges te dai sistemi Cup, comprese quelle della libera professione intramuraria: questo faciliterà il rapido accesso al ci adino nel rispe o della sua libertà di scelta. Tu avia, il professionista che eroga prestazio-ni in regime di libera professione su richiesta e per scelta dell’utente non può prescrivere prestazioni per proseguire l’iter diagnos co-terapeu co con oneri a carico del Ssn. Al fi ne di contenere gli oneri a cari-co dei bilanci delle Aziende sanitarie, le prestazioni erogate in regime libero professionale dai professio-nis in favore dell’Azienda, come previsto dall’art. 55 comma 2 del CCNL della dirigenza del 8 giugno 2000, cos tuiscono uno strumento eccezionale e tempora-neo per il governo delle liste ed il contenimento dei

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poli ca sanitaria

È necessario mettere in atto correttivi, prendendo in considerazione la situazione economica e la numerosità delle famiglie

“”

tempi d’a esa, nella misura in cui anche tali pre-stazioni possono contribuire ad integrare l’off erta is tuzionale, allorquando una rido a disponibilità temporanea di prestazioni in regime is tuzionale me a a rischio la garanzia di assicurare al ci adino le prestazioni all’interno dei tempi massimi regionali. Questa ‘libera professione aziendale’ è concordata con i professionis e sostenuta economicamente dall’azienda, riservando al ci adino solo la eventuale partecipazione al costo ( cket). In ambito sia car-diovascolare che oncologico, le Regioni e Province autonome individuano specifi ci Pacche Ambulato-riali Complessi (PAC) e ne promuovono l’erogazione a raverso il day service. Dovranno, altresì, essere applica chiari e automa ci percorsi di garanzia di accesso alle prestazioni in tu quei casi in cui venga comunicato al ci adino l’impossibilità a garan re le prestazioni nel canale is tuzionale entro i tempi

massimi d’a esa previs dalla norma va di riferi-mento. Tra gli strumen di governo dell’off erta delle prestazioni, e in relazione alle risorse disponibili, devono essere previs modelli ges onali che esten-dano la capacità eroga va, nel rispe o dei vincoli contra uali, quali, ad esempio, l’erogazione delle at- vità diagnos che in fasce orarie ulteriori e diverse

da quelle già programmate. Le indicazioni contenute nel PRGLA saranno recepite nei Programmi a ua vi aziendali.Tale programma deve individuare le modalità organizza ve a raverso cui le stru ure sanita-rie pubbliche e private accreditate garan scono i tempi massimi di a esa per le prestazioni e a uare un monitoraggio costante e puntuale dei fl ussi di specialis ca ambulatoriale e dei ricoveri e il con-trollo dei da trasmessi. Un appropriato ricorso alle prestazioni comporta un uso corre o delle risorse

e consente di rispondere in modo adeguato ad una precisa specifi ca domanda di assistenza andando ad infl uire posi vamente sui tempi di a esa.

Do . Urbani sempre per restare in tema, mol gli italiani che rinunciano alle terapie o all’opposto si indebitano per potersi curare. Mentre gli ospedali sono sempre più intasa , forse la risposta dovrebbe essere ricercata sul territorio ed in par colare nella costruzione di una rete di Assistenza primaria?

Le aff ermazioni diff use in ques anni sul nu-mero di italiani che ‘rinunciano alle terapie o che si indebitano per potersi curare’ dovreb-bero essere analizzate con molta a enzione per individuare i mo vi e le circostanze

che possono spiegare il fenomeno. In par colare occorre dis nguere i casi in cui la spesa a carico dell’assis to è rappresentata da un cket da quelli in cui la prestazione è pagata per intero in regime privato o libero-professionale a causa di lunghe liste di a esa nel Ssn ovvero perché la prestazione non è suffi cientemente garan ta (ad esempio odontoia-tria). Per quanto riguarda il cket, il problema esiste e dovrebbe essere aff rontato con una profonda revisione della disciplina delle esenzioni collegate al reddito, che tenga conto delle eff e ve disponibilità economiche delle famiglie. Come sappiamo, oggi le

esenzioni per reddito interessano: bambini e anziani con reddito familiare complessivo inferiore a 35.150 €; pensiona al minimo e pensiona sociali; disoccu-pa con reddi familiari inferiori a 8.000 € (11.000 € in presenza del coniuge), incrementa di 500 € per ogni familiare a carico.Questa disciplina non ene in alcun conto la nume-rosità del nucleo familiare e non considera le perso-ne in cerca di prima occupazione, creando situazioni di ogge va iniquità. È necessario, quindi, me ere in programma la correzione di queste distorsioni, prendendo in considerazione esclusivamente la situazione economica e la numerosità delle famiglie, per rendere uguali di fronte alla mala a il nucleo fa-miliare calabrese con cinque fi gli e un reddito medio di 16.000 € (906 € mensili) e quello mononucleare residente a Trento con 39.000 € di reddito medio. Per quanto riguarda la seconda parte della doman-da, non c’è dubbio che una buona rete di assistenza primaria (che includa il Mmg, la specialis ca ambu-latoriale e la farmaceu ca convenzionata) sarebbe in grado di contenere il numero dei ricoveri ospe-dalieri e ridurre così l’intasamento dei repar e la durata dei tempi di a esa per gli interven . Proprio per questo mo vo, la numerosità di alcuni ricove-ri (cosidde ‘evitabili’) rappresenta un indicatore indire o del carente funzionamento della medicina generale e della specialis ca ambulatoriale.

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approfondimento

Anziani, arriva l’autunnoÈ importante vaccinarsi!

possono acquistarlo in farmacia. I da raccol da Infl uNet, sistema di sorveglianza curato dall’Iss, ha rile-vato che nella stagione 2017-2018 l’epidemia di infl uenza ha colpito 8,1 milioni di persone con una virulenza che non si vedeva da 15 anni. Un andamento quasi inaspe ato, fanno sapere gli esper , che ha rileva-to come sia stato predominante il ceppo B del virus dell’infl uenza, che non ha risparmiato nessuno. In testa i bambini so o i 5 anni con 6,7 casi per mille assis , segui da quelli tra i 5 e 14 anni con 3,1 casi. Meglio i giovani adul , nei quali l’incidenza è scesa a 2,5 casi per mille assis , e gli anziani dai 65 anni in su con 1,2 casi. In Europa, l’infl uenza si presenta con epidemie annuali durante la sta-gione invernale. Nel febbraio 2018, la stessa Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha raccomandato la nuova composizione vaccinale per la stagione 2018-2019 elencando i virus da inserire nella formulazione quadrivalente e trivalente. Nel nostro Paese, il ministero della Salute ha dif-fuso le raccomandazioni annuali per l’uso dei vaccini an nfl uenzali dopo aver valutato una serie di aspe , tra cui: il carico della mala a infl uenza-le, la pologia di popolazione per la vaccinazione, la sicurezza, l’immuno-genicità e l’effi cacia dei vaccini an- nfl uenzali. Inoltre il Centro Europeo

per il controllo delle Mala e (ECDC) s ma che ogni anno, in Europa, si verifi cano dai 4 ai 50 milioni di casi di infl uenza e che 15.000-70.000 ci adini europei muoiono ogni anno per complicanze dell’infl uenza. La percentuale più alta di decessi, pari

Freddo spesso fa rima con infl uenza che, anche quest’anno, costringerà parte della popolazione italiana a stare a le o. Il virus infl uenzale rappresenta non solo una mala a, nella maggior parte dei casi passeggera, ma un problema di sanità

pubblica in termini di cos a carico del Sistema sanitario per ges re le complicanze nei casi più gravi. Il periodo u le per vaccinarsi parte dalla metà di o obre fi no a fi ne dicembre, fa e salve situazioni anomale ed è gratuito per i bambini e gli anziani e tu e le persone che appartengono a categorie a rischio di complicanze. Tu gli altri

Il periodo u le per immunizzarsi parte da metà o obre fi no a fi ne dicembre. Il vaccino è gratuito per bambini, anziani e sogge fragili

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approfondimento

al 90%, si verifi ca in sogge di età superiore ai 65 anni, specialmen-te i pazien fragili che presentano cronicità. In Italia, Infl uNet per la rilevazione stagionale delle sindromi infl uenzali si avvale di una rete di medici sen nella.Anche se generalmente la mala a ha decorso benigno, l’infezione a volte può essere grave o addiri ura mortale nel caso di persone anziane, neona , pazien aff e da mala e croniche cardiache o respiratorie.Il rapporto elaborato dal dipar men-to Mala e infe ve dell’Is tuto Su-periore di Sanità si è basato sui da raccol da 661 medici ‘sen nella’, i quali durante la diciasse esima se -mana del 2018 hanno individuato un picco della sindrome infl uenzale tra i propri assis . Gli assis pos so o osservazione sono sta 1.295.951 unità per se mana (range: 857.944 – 1.389.974) pari al 2,1% dell’intera popolazione italiana. L’obie vo di questo sistema è descrivere i casi di sindrome infl uenzale, s marne l’inci-denza se manale durante la stagio-ne invernale, in modo da determinare l’inizio, la durata e l’intensità dell’e-pidemia. Il sistema di sorveglianza si avvale della collaborazione di medici e di pediatri di tu e le regioni italia-ne. L’ISS svolge un ruolo di coordi-namento tecnico-scien fi co a livello nazionale in quanto aggrega se ma-nalmente i da raccol , li analizza e produce un rapporto se manale con i risulta nazionali. Per la sorveglian-za epidemiologica, in par colare, il gruppo di coordinamento nazionale dell’ISS ha sede presso il dipar men-to Mala e infe ve.

RACCOMANDAZIONI PER I PAZIENTI A RISCHIO

La vaccinazione è il mezzo più effi cace e sicuro per prevenire l’infl uenza e ridurne le complicanze. Poi-ché i virus dell’infl uenza cambiano spesso, l’immu-nizzazione va ripetuta ogni anno. Questa è off erta in modo gratuito alle persone che rientrano nelle categorie a rischio ed è indicata per tu i sogge che desiderino evitare la mala a infl uenzale e che non abbiano specifi che controindicazioni, sen to il parere del proprio medico. A seconda dei casi, ci si può vaccinare presso il pro-prio medico di famiglia o pediatra di libera scelta, all’interno delle stru ure sanitarie o ambulatori vac-cinali e di prevenzione e, se previsto, in alcuni casi dal medico del lavoro.Il vaccino viene somministrato con un’iniezione in-tramuscolo, sul braccio negli adul e sulla coscia nei bambini.

DEVE VACCINARSICHI HA PIÙ DI 65 ANNI

CHI È A RISCHIO (mala cronici e donne in gravidanza)

CHI È A CONTATTOCON PERSONE A RISCHIO (famigliari e operatori sanitari)

La percentuale più alta di decessi, pari al 90%, si verifi ca in soggetti di età superiore ai 65 anni come i pazienti con cronicità

“”

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L’uscita dal commissariamento perme erà d’inves re 85 milioni in domiciliaritàPun amo alla qualità delle prestazioni e al potenziamento sul territorio dei distre realizzando una Casa della Salute in ognuno. Inoltre abbiamo raddoppiato le borse di studio per la formazione dei medici

Do . D’Amato l’invecchiamento progressivo della popolazione e l’aumento dei pazien fragili generano nuove richieste di assistenza domici-liare. Il Lazio esce da un lungo commissariamen-to è preparato a soddisfare ques bisogni?

Quando è iniziato il commissariamen-to, il Lazio era un caso nazionale. Il nostro disavanzo viaggiava sui due miliardi di euro l’anno: da sola, la Regione Lazio produceva circa un

terzo del totale dei disavanzi sanitari nazionali. Ma la cosa peggiore è che a livelli di spesa ab-normi, corrispondevano livelli bassissimi di cura. Da allora di strada ne abbiamo fa a mol ssima. Aver messo i con in regola ha permesso l’usci-ta dal commissariamento. Questo ci pone oggi nelle condizioni di poter pianifi care nel prossimo quinquennio circa 5 mila assunzioni di personale medico, infermieris co e delle professioni. Inve-s remo 85 milioni di euro per la domiciliarità che rappresenta l’obie vo futuro primario. Pun amo sulla qualità delle prestazioni erogate e al poten-ziamento sul territorio dei distre realizzando una Casa della Salute per ogni distre o. Abbiamo inoltre raddoppiato le borse di studio per la for-mazione dei medici di medicina generale.

Tra poco par rà la campagna vaccinale per gli anziani, l’anno scorso si è registrata una buona copertura. Quali raccomandazioni si sente di dare?

Sul tema delle coperture vaccinali della popolazione non bisogna assolutamen-te abbassare la guardia e il livello di a enzione. Negli ul mi anni nel Lazio abbiamo svolto un grande lavoro di

informazione e sensibilizzazione e questo ci ha portato a superare la cosidde a soglia di gregge ed essere tra le regioni leader per i livelli di co-perture vaccinali. Inoltre siamo i primi per quanto riguarda il vaccino del morbillo con una soglia al di sopra del 95%. Ques da sono incoraggian e ci spingono a proseguire nel nostro lavoro, sia per quanto riguarda la fascia 0-6 anni dei vaccini obbligatori sia per la popolazione più a rischio come gli anziani. Il Lazio è inoltre tra le prime re-gioni a dotarsi dell’anagrafe unica vaccinale. Uno strumento fondamentale dove medici, pediatri e sopra u o le scuole potranno verifi care in tem-po reale lo stato vaccinale di oltre mezzo milione di studen nella fascia 0-16 anni di tu a la regio-ne Lazio. Crediamo sia la strada giusta per sem-plifi care la vita delle persone e allo stesso tempo mantenere alta l’a enzione sul tema della salute

poli ca sanitaria

La Regione Lazio ha fi rmato un accordo storico con le principali organizzazioni di categoria interessate all’implementazione delle agende digitali fornendo il doppio delle prenotazioni in ReCup

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poli ca sanitaria

ASSESSORE SANITÀ REGIONE LAZIO

Alessio D’Amato

pubblica. Per quanto riguarda gli over 65 purtroppo ancora la metà della popolazione non si vaccina e questo non è posi vo per le complicanze che posso-no derivare mala e bronchiali e cardiovascolari.

Il tema delle liste d’a esa è sempre di a ualità. È no- zia di ques giorni l’ingresso delle stru ure private

accreditate nel sistema del Recup ci può spiegare in termini pra ci in cosa consiste?

Abbiamo fi rmato un accordo storico con le principali organizzazioni di categoria interessate all’implementazione delle agende digitali (Aiop, Anisap, Aris Lazio, Unindustria, Federlazio, Federerlazio

Salute e Federlazio Sanità Privata). Questo ci con-sen rà a par re dal novembre prossimo di integrare le agende digitali delle principali stru ure private accreditate presso il Servizio Sanitario Regionale del Lazio sul sistema di prenotazione regionale ReCup.

L’accordo riguarda tu e le principali stru ure private accreditate. L’impa o di questo accordo sarà molto importante poiché si me ono a disposizione circa il doppio delle prenotazioni che già avevamo nel canale del ReCup per le diverse prestazioni di primo accesso. Par amo dalle Risonanze magne che per poi passa-re all’alta specialis ca come le visite ambulatoriali e la diagnos ca per immagini. Le prestazioni saranno confi gurate secondo classi di priorità e saranno rese disponibili dalle stru ure sanitarie private accredi-tate nel sistema del ReCup. Questo avrà un posi vo impa o sia per quanto riguarda l’off erta e la traspa-renza, ma sopra u o nella ges one del governo delle liste d’a esa. Oggi è possibile consultare il portale Salutelazio.it nella sezione ‘monitoraggio dei tempi di a esa’ per verifi care in tempo reale le prescrizioni con classe di priorità che vengono erogate nel rispe o dei tempi massimi. Oggi la Regione Lazio raggiunge quota 80% di prestazioni, con questa operazione è credibile arrivare al 90% che è l’obie vo prefi ssato”.

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40 milioni l’anno stanzia dalla Regione Puglia per l’assistenza domiciliareQuesto servizio resta senza ombra di dubbio una delle nostre principali priorità e verrà fi nanziato con risorse regionali, con il fondo non autosuffi cienza e con i soldi dei bilanci comunali

Stiamo fi nanziando con le nostre risorse e ancor prima della legge nazionale le strutture ‘Dopo di noi’: gruppi appartamento e comunità familiari

“”

Do . Emiliano le performance della Regione in ambito sanitario hanno avuto un trend posi vo così come i con . Pensa che questo le permet-terà presto di assumere medici, infermieri e Oss?

Le stabilizzazioni sono state avviate già nel mese di luglio per tu e le fi gure pro-fessionali interessate dalla legge Madia. Nella Asl di Bari, che presenta il numero degli aven diri o più eleva , saranno

stabilizza tu entro dicembre 2018. Per quanto riguarda invece gli Oss (operatori socio sanitari), l’Azienda ospedaliera di Foggia, capofi la regiona-le, ha già approvato una delibera per avviare le procedure di concorso regionale. Saranno assun circa 3.000 Oss con riserve per gli Ota (opera-tore tecnico adde o all’assistenza) già abilita con corsi specifi ci regionali. I ministeri interessa hanno poi autorizzato l’assunzione di circa 2.000 medici sia per sos tuire le cessazioni del 2016 che per adeguare gli organici alle nuove esigenze del riordino ospedaliero da loro approvato.La sanità pugliese sta scontando i pale del passato, quando era impossibile procedere alle assunzioni per lo sforamento del debito e la condizione di trovarsi in piano di rientro. Ora, a raverso il risultato raggiunto con la diminuzio-ne della spesa farmaceu ca, la sanità pugliese fi nalmente può cominciare a respirare un po’. Non dimen chiamoci mai che la Puglia ha 15mila adde alla sanità in meno rispe o ad altre regio-ni con lo stesso numero di abitan .

Recen ssima la nomina di Giovanni Migliore come Dg del policlinico di Bari. Di cosa ha bi-sogno il nosocomio e cosa si aspe a da questo manager d’esperienza?

Mi aspe o molto da Giovanni Migliore e sono certo che ci darà molto. Lui arriva qui in Puglia con un grande bagaglio di esperienza. Viene da una ci à come Palermo

e arriva in una regione come la Puglia dove la sanità, da due anni, è quella che cresce di più in Italia. Siamo tra le prime 5-6 Regioni dove i Lea, i livelli essenziali di assistenza, crescono mag-giormente. Il Policlinico di Bari e il Policlinico di Foggia guidato dal Vitangelo Da oli sono eccel-lenze della sanità pugliese senza delle quali sarà diffi cile salire di livello perché è qui che si forme-ranno le prossime generazioni di medici. S amo investendo molto sui Policlinici pugliesi e quello che questa giunta ha fa o è tangibile. La nostra volontà è quella di far crescere ancora questo sistema e credo che Giovanni Migliore sarà un dire ore generale all’altezza non solo per le sue già apprezzate qualità professionali, ma anche per la sua precisa e preziosa volontà di umanizza-re cure e ambien , che dovranno essere sempre più confortevoli, a misura di paziente.

Sono 3.525.900,00 milioni di euro che il Gover-no ha des nato alla regione Puglia per il proget-to ‘Dopo di noi’. Come accoglie la no zia? Quali

poli ca sanitaria

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poli ca sanitaria

PRESIDENTE REGIONE PUGLIA

Michele Emilianole realtà che sul territorio si occupano di assistenza ai disabili gravi privi del sostegno familiare?

Questo è il terzo anno di fi nanziamento del Governo nazionale ma la cosa che mi preoccupa di più è che le risorse s ano diminuendo, e non solo per la Puglia ma per tu e le Regioni. Questo signifi ca che

interven che s amo fi nanziando con il Piano regio-nale del ‘Dopo di Noi’, corrono il rischio grave di non poter essere stabili nel tempo. Lo scorso anno ave-vamo un fi nanziamento di 8milioni e 300mila euro. Per il 2018 invece il fi nanziamento si ferma a 3milioni e 525mila euro. Comunque la Regione Puglia sta fi nanziando da mol anni, e ancora prima della legge nazionale, con risorse Fesr le stru ure per il ‘Dopo di noi’ che, come sappiamo, sono Gruppi appartamento e comunità familiari. Siamo anche l’unica Regione che ha messo più risorse regionali.A ualmente sono già a ve in tu a la Puglia circa 20 unità, per un totale di 100 pos (tenendo conto che la media per ciascuna unità è di 5-6 persone). S amo anche lavorando per riconver re in ‘Dopo di noi’ alcune stru ure sociosanitarie nate per l’off erta sociale. E questo, mi piacerebbe so olinearlo, senza toccare i fondi nazionali. S amo cioè realizzando le infrastru ure con i soldi Fesr. Ma non fi nisce qui. S amo u lizzando risorse regionali anche per il sostegno al reddito e l’inserimento lavora vo, sempre per persone disabili e senza appoggi familiari. A giugno infa abbiamo modifi cato con una deli-bera, la disciplina del Red per introdurre un regime speciale per adul disabili senza supporto familiare. Regime speciale signifi ca che possono accedere con procedura d’urgenza e senza il requisito Isee, quindi

con parametri e tempi agevola . Con i soldi nazionali s amo fi nanziando i proge per la vita indipendente sempre per disabili senza supporto familiare. Il bando è stato pubblicato a se embre. Aspe amo di poter raccogliere le domande. Una seconda linea di azione è quella che riguarda il pagamento delle re e nelle stru ure nel dopo di noi. Pagamento che, in accor-do con le associazioni, abbiamo pos cipato a fi ne o obre perché vogliamo che siano aperte quante più stru ure possibili per quella data.

Per il 2017 la Regione aveva stanziato 20 milioni di euro per anno per i 10 mila uten anziani e disabili. Per il prossimo anno ques inves men verranno conferma ? In caso aff erma vo, l’assistenza domici-liare si conferma al primo posto tra le priorità?

Mi perme a di correggerla. La cifra di 20 milioni non è una cifra corre a. La regione Puglia spende mediamente per l’assistenza domiciliare circa 40 milioni all’anno. Abbiamo inves to inoltre 30

milioni per gli assegni di cura, che sono diventa poi 60 per l’allargamento della platea. L’assistenza domi-ciliare resta senza ombra di dubbio una delle nostre principali priorità. Le confermo quindi che resta per noi un servizio essenziale e che sarà fi nanziato in Puglia con risorse regionali, con risorse del fondo nazionale non autosuffi cienza e con i soldi dei bilanci comunali che derivano anche dal Pac servizi di cura. Al momento, con i Comuni, s amo compiendo la stessa assistenza che facevamo negli anni scorsi, ma se il trasferimento nazionale del Pac servizi di cura si dovesse azzerare, come al momento sembrerebbe, ci sarebbe da aff rontare una cri cità molto forte.

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30 OSA MAGAZINE N.3 OTTOBRE 2018

approfondimento

Il valore del digitale e il futuro della telemedicina

Il futuro della telemedi-cina e della sanità digi-tale, programmazione e innovazione nel sistema

sanitario italiano, degli sce-nari per le Pmi di se ore ma anche di privacy dei pazien alla luce del nuovo Regola-mento europeo ed infi ne di salvaguardia dell’universalità del Ssn. Ques alcuni dei temi di cui si è parlato al Congresso Nazionale Aisdet che si è tenuto a Bari dal 26 al 28 se embre. L’evento, patrocinato dal Ministero della Salute, ha proposto tavole rotonde, relazioni di esper e workshop. Hanno partecipato gli stakeholder del mondo della Sanità, con livelli e ruoli diff eren che si sono impegna ad avviare percorsi di cooperazione e condivisione. “Per garan -re equità e universalità del Ssn – ha dichiarato O avio Di Cillo, presidente Aisdet – è necessario, nell’approc-cio della riorganizzazione assistenziale e dei processi di deospedalizzazione e di domiciliarizzazione, essere sostenu dalle pia aforme digitali e di Telemedicina, le uniche in grado di potere seguire il ci adino nel suo percorso, perme erne il monitoraggio domiciliare e favorire la condivisione dei da clinici e delle scelte assi-stenziali tra tu gli speciali-

s e gli operatori interessa e coinvol ”.“Non è pensabile – ha prose-guito Di Cillo – che l’inno-vazione sia da considerarsi come un puro fa o tecno-logico, perché gli ambien digitali concorrono, con un forte impa o, a ridefi nire processi organizza vi e culturali e – da non tener in secondo piano – gli stessi aspe tradizionali di relazio-ne tra medico e paziente”.“Perché gli ambien digitali – ha aggiunto Di Cillo – vivono di questo e, solo se integra e interoperabili, possono ga-ran re la messa a sistema di nuove procedure e di nuovi modelli di ingegneria della sa-lute”. Scelte, queste, urgen e cruciali perché è qui che si gioca l’effi cacia del Servizio Sanitario del Sud Italia dove il ‘gap’ digitale è forte. “Inoltre è al Sud – ha con- nuato di Cillo – che sono

alloca cospicui inves men per l’innovazione, ma perché vengano messi a sistema, è necessaria una visione prospe ca e una governan-ce decisa e rivolta al futuro e non solo al breve periodo, che sappia anche dialogare con gli stakeholder Ict. Oc-corre fare sistema, e bisogna volerlo non aff ermarlo solo a parole, per a uare poli -che di governance di natura prospe ca e coraggiose.

La coopera va socio-sanitaria Osa ha avviato il servizio di telemedicina e tele-assistenza per rispondere a un bisogno sempre più crescente di domiciliarità

e per garan re massimo comfort al paziente evitando così spostamen e stress. Infa , già negli anni scorsi Osa ha avviato proge che prevedono l’applicazione di tecnologie u li a monitorare lo stato di salute dei mala a domicilio, riducendo così il bisogno di recarsi nei centri ospedalieri e abba endo anche i

OSA: PARTE TELEASSISTENZA, COINVOLTE ANCHE CINQUE ASL LAZIOLa coopera va garan sce cure qualifi cate con sedi in tu a Italia

Tu gli stakeholder riuni al I° congresso nazionale Aisdet

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approfondimento

cos a carico del Ssn. “Da circa tre anni è at- vo un proge o, in collaborazione con la Asp

di Palermo. Mentre un proge o più recente – spiegano dalla Coopera va – è quello nato dalla collaborazione con la Regione Lazio che vedrà coinvolte 5 Asl. La Coopera va Osa in questo modo porterà le tecnologie a domicilio del paziente mediante una connessione a una pia aforma informa ca accessibile via web a cui saranno connessi tu gli stakeholder assis , medici di riferimento e Asl”.

Il vantaggio consiste nella razionalizzazione dei processi sociosanitari con impatto sul contenimento della spesa a vantaggio del Ssn

”grazie a una maggiore collaborazione tra i vari professionis sanitari coinvol e i pazien .Uno dei vantaggi dei nuovi modelli organizza vi basa sulla telemedicina, è rappresentato da una potenziale razionaliz-zazione dei processi sociosanitari con un possibile impa o sul contenimento della spesa sanitaria, riduzione del costo sociale delle patologie. Il modello se corre amente u lizzato può contribuire ad una trasformazione del se ore sanitario a vantaggio del contenimento della spesa senza però compro-me erne le performance del Ssn. Infi ne, proprio l’assistenza domiciliare, a raverso il servizio di telemedicina, può contri-buire a realizzare un post ospedaliero prote o, la riduzione delle ospedalizzazioni dei mala cronici dei ricoveri in casa di cura e di riposo degli anziani e la mobilità dei pazien alla ricerca di migliori cure. A completo vantaggio fi sico e psico-logico del paziente e della famiglia.

La sfi da del sistema sanitario per i prossimi anni è legata sopra u o all’invecchiamento della popola-zione e al dilagare di mala e croniche degenera ve. Questo quadro sicuramente non è nuovo. Il tema piu osto è come trovare una soluzione al proble-

ma. L’applicazione della telemedicina, in tal senso, consente una migliore comunicazione fra i diversi a ori, consente di orientare gli erogatori verso un u lizzo appropriato delle risorse, riducendo i rischi lega a complicanze, il ricorso alla ospedalizzazione e di accorciare i tempi di a esa. La disponibilità di informazioni tempes ve e sincrone tra i vari operatori sanitari coinvol consente sia di trovare nuove risposte a problemi tradizionali della medicina che di creare nuove opportunità per il miglioramento del servizio sanitario

La tecnologia in campo per un sistema sanitario più moderno ed effi cienteNuovi modelli applica all’assistenza domiciliare possono contribuire a realizzare un post ospedaliero prote o e la riduzione dell’ospedalizzazione

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32 OSA MAGAZINE N.3 OTTOBRE 2018

intervista

Un sito contro le fake news l’Is tuto Superiore di Sanità parla a medici e ci adiniForniranno indicazioni per terapie personalizzate, per la creazione di una rete di assistenza e per rendere omogenea tra le regioni la qualità delle cure

Il portale ISSalute sta andando oltre le aspettative, questo ci spinge a lavorare in questa direzione per accrescere la consapevolezza delle persone sulle tematiche di salute

”Do . Ricciardi tra poco par rà la campagna vac-cinale per gli anziani, l’anno scorso si è registra-ta una buona copertura. Quali raccomandazioni si sente di dare?

L o scorso anno abbiamo avuto una lieve ripresa delle coperture vaccinali per l’infl uenza. È par colarmente importante vaccinare gli anziani, perché spesso sono aff e da mala e croniche e possono

quindi sviluppare la mala a in forma più grave. Se si vuole stare più tranquilli, poi, è possibile anche vaccinare chi sta intorno a loro, in modo tale da proteggerli meglio facendogli da scudo. Naturalmente, per ques ul mi la vaccinazione è solo consigliata, mentre per le persone anziane o aff e e da comorbidità è raccomandata e off erta gratuitamente.

Al lavoro un gruppo di esper che redigeran-no le ‘Linee Guida dell’ISS per il disturbo dello spe ro au s co’. Perché è nata l’esigenza di creare questo documento? A cosa serve e a chi si rivolge?

L a Legge n. 134 (18 agosto del 2015) “Disposizioni in materia di diagnosi, cura e abilitazione delle persone con disturbi dello spe ro au s co e di assistenza alle famiglie” e il decreto ministeriale del

30.12.2016 a ribuiscono all’Is tuto Superiore di Sanità il compito di elaborare le Linee guida sul tra amento dei disturbi dello spe ro au s co in

tu e le età della vita sulla base dell’evoluzione delle conoscenze fi siopatologiche e terapeu che derivan dalla le eratura scien fi ca e dalle buo-ne pra che nazionali ed internazionali.Tale documento, rivolto principalmente agli eser-cen delle professioni sanitarie ma anche alle persone con disturbo dello spe ro au s co e i loro familiari – caregivers, è fi nalizzato alla elabo-razione di raccomandazioni per la pra ca clinica e organizza va dei servizi dedica alla diagnosi e cura di bambini, adolescen e adul con distur-bo dello spe ro au s co. Le nuove Linee Guida forniranno indicazioni per l’accurata formulazio-ne di diagnosi sia nei bambini che negli adul , per l’iden fi cazione di terapie personalizzate a seconda delle cara eris che individuali della persona, per la creazione di una rete di soste-gno e assistenza, e per rendere omogenea tra le regioni la qualità delle cure.

ISSalute è un portale dell’ISS che si rivolge tanto agli specialis quanto ai ci adini. Nato soprat-tu o per comba ere le bufale che circolano in rete sulla salute ma anche per dare informazioni sulle patologie più comuni e suggerire gli s li di vita da ado are. Qual è il bilancio di questo bel proge o?

Informarsi, conoscere, scegliere, nel claim di ISSalute, il sito dell’Is tuto Superiore di Sanità dedicato ai ci adini sono contenu i suoi obie vi. È stata una scommessa in un paese che, come, ben evidenzia l’OCSE, ha un

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33OSA MAGAZINEN.3 OTTOBRE 2018

PRESIDENTE DELL’ISTITUTO SUPERIORE DI SANITÀ

Walter Ricciardi

intervista

tasso di illiteracy al ssimo. Come is tuzione pubblica abbiamo voluto dare diri o di ci adinanza proprio a tu e quelle persone che, per mo vi socio-culturali o per mancanza di competenze specifi che, erano prive degli strumen per discernere le informazioni corre e sulla salute dalle tante bufale che circolano in Rete, e non solo.Per consen re loro di avere accesso a informazioni validate, basate su evidenze scien fi che autorevo-li e aggiornate, e di poterle comprendere appieno abbiamo deciso di off rire le conoscenze scien fi che in un linguaggio semplice e accessibile a tu . E i fa ci hanno dato ragione. Il sito ISSalute sta “volando” oltre

ogni nostra aspe a va con un numero di visualizza-zione che, solo nell’ul mo mese, ha avuto un incre-mento di oltre il 100%.Ciò tes monia che quando l’is tuzione si pone al fi anco dei ci adini raccogliendone i bisogni e for-nendo risposte alle loro necessità, sopra u o in un campo delicato quale è quello che riguarda la salute, i risulta si vedono. Questo ci spinge ad andare avan sul percorso intrapreso con sempre maggiore impe-gno e dedizione con nuando a lavorare per accre-scere la consapevolezza dei ci adini sulle tema che di salute e consen re loro di fare scelte informate. La tutela della salute passa anche da qui.

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34 OSA MAGAZINE N.3 OTTOBRE 2018

intervista

PRESIDENTE RETE CAP

Maria Grazia Media

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35OSA MAGAZINEN.3 OTTOBRE 2018

intervista

Le farmacie della Rete Cap sostengono il paziente a 360°Oltre al servizio domiciliare a raverso le nostre farmacie è possibile prenotare prestazioni sia in stru ure pubbliche che private convenzionate con il network e in alcuni casi con cos sociali

Auspichiamo a diventare un punto unico di accesso dove il cittadino trova risposte ad esigenze di salute

“”Do oressa Media si sente spesso parlare di farmacia

dei servizi? Quali prestazioni vengono erogate e i vantag-gi per il ci adino?

A ualmente nelle farmacie che aderiscono alla ‘Rete Cap’, il Consorzio di Assistenza Primaria il ci adino, il paziente può avere una risposta alle sue esigenze in abito di assistenza domiciliare, infermieris ca,

fi sioterapica e medica.È possibile infa in farmacia prenotare per esempio visite cardiologiche, ortopediche, neurologiche e c’è anche la possibilità di eseguire a domicilio esami dia-gnos ci come radiografi e ed ecografi e. Questo è un servizio molto u le quando si tra a di pazien fragili. Si pensi ad esempio al caso di un anziano alle ato, diventa molto più pra co eseguire una radiografi a do-miciliare per capire se si è davan ad una fra ura che necessita di trasporto in stru ura o se invece si tra a di una contusione, che può essere tra ata anche a casa senza intervento ospedaliero. Nelle farmacie Cap si può richiedere anche un servizio sociale come ad esempio che un paziente venga lavato o sempli-cemente accompagnato per delle commissioni. Oltre al servizio domiciliare nelle nostre farmacie si può prenotare, in maniera semplice e veloce, anche pre-stazioni da eff e uare presso stru ure sia pubbliche, come l’ospedale Fatebenefratelli, che private conven-zionate con la rete. Infa , usufruiamo come Rete Cap di slot aper con orari e servizi prenotabili a raverso la farmacia a prezzi, in alcuni casi, sociali.

La con nuità assistenziale, tra l’ospedale e il territo-rio, grazie alla ‘Rete Cap’ è garan ta. Qual è il model-lo ado ato?

Abbiamo cos tuito una rete di profes-sionis del territorio, medici, infermieri, farmacie riuni in coopera ve aderen a Confcoopera ve. A raverso questo network è possibile curare il paziente

presso il domicilio e grazie all’assistenza del medico e dell’infermiere, con l’accesso facilitato dall’inter-mediazione delle farmacie, è possibile alleggerire l’affl usso verso gli ospedali. La presenza dei medici di medicina generale e degli infermieri nella nostra rete, riesce a rispondere alle esigenze dell’assis to, senza che questo debba lasciare l’abitazione. Quindi minore ricorso agli ospedali e allo stesso tempo con nuità di assistenza tra l’ospedale e il territo-rio. Anche nel percorso post ospedaliero, infa , il paziente ha maggiore possibilità di rimanere presso proprio domicilio, per esempio per controllare una medicazione, non deve lasciare più l’abitazione per recarsi nuovamente in ospedale ma con noi resta a casa seguito da uno staff qualifi cato e garan to dalla rete.

In che modo la farmacia può diventare lo snodo dei servizi sanitari sul territorio?

Lo snodo consiste nel fa o che la farmacia è un punto di accesso facilitato e sempre aper-to nel quale il paziente è abituato a recarsi per acquistare un farmaco, per prenotare una visita medica con il Cup pubblico o per

un semplice consiglio sanitario.Se questa stessa logica potesse essere applicata anche per l’accesso ai servizi che oggi vengono ero-ga a raverso complessi percorsi in numerosi uffi ci delle Asl, il ci adino sarebbe di gran lunga avvan-taggiato e si semplifi cherebbe la vita del paziente e delle famiglie. Auspichiamo di diventare un punto unico di accesso per il ci adino, dove venga fornita una risposta globale in ambito di salute. La farmacia è un luogo sempre aperto che gode della fi ducia dall’assis to ed è grazie a queste peculiarità che siamo in grado di farci carico di tu e le esigenze dei pazien , affi ancando concretamente il Ssn, anche nell’ambito della prevenzione e dell’assistenza domiciliare.

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36 OSA MAGAZINE N.3 OTTOBRE 2018

assemblea 2018

LA FAMIGLIA OSA RIUNITA AL SANTUARIO DEL DIVINO AMORE PER L’ASSEMBLEA GENERALE

Giuseppe Milanese confermato alla guida della cooperativa per il prossimo triennio“

”L ’assemblea generale animata dai soci e lavoratori della coopera va riuni presso l’Auditorium del Santuario del Divino Amore ha chiuso la stagione assembleare che si era svolta nei territori di Bellagio, L’Aquila, Paler-

mo e Mesagne. Come ogni anno, tu a la comunità Osa ha lavorato a diversi pun all’ordine del giorno su tu l’approvazione del bilancio di esercizio e la nomina del nuovo Cda che dovrà guidare la Coope-ra va nel prossimo triennio. “Ivan e Antonio sedu alla mia destra e alla mia sinistra, ci danno il senso di quello che facciamo. Sono sta nostri assis e oggi sono soci della Coopera va”, lo ha de o il Presidente Giuseppe Milanese. “Nel corso di questa assemblea vi racconteremo un po’ di numeri che danno il senso

di quello che siamo: 50mila persone, un aggregato formato da 3.694 soci e 46.578 assis – ha aggiun-to Milanese – la bellezza del mio lavoro è tentare di custodire una storia importante nata in forma di coopera va da oltre 30 anni e che resterà tale per sempre”. La platea dei soci e dei lavoratori ha inoltre nominato il nuovo organo amministra vo, ampliato per il 2018 e confermato alla guida della Coopera va Giuseppe Milanese. In totale sono sta nomina 9 consiglieri di amministrazione: Giuseppe Milanese, Massimo Proverbio, Flaviano Ponziani, Tommaso Vincenzo Milanese, Daniele Palumbo, Marco A ardi, Renzo Pilozzi, Marcello Carbonaro e Vincenzo Palmie-ri. Presen i membri permanen : Francesco Giuff rida e Anna Maria Manella.

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assemblea 2018

Un momento importante è stato quello dedica-to ai premi che la Coopera va assegna ogni anno ai suoi soci. Il premio ‘Vi orio Crisponi’, giunto alla sua decima edizione, is tuita in memoria dell’ex dire ore della Rsa di Bellagio

e che viene conferito a quei soci che si sono contraddis n per professionalità e dedizione nel loro lavoro. I vincitori di quest’anno, indica dai loro colleghi nel corso delle varie assemblee separate, sono: Giuseppe Alberto Amato, Fran-cesco Sciomenta, Micaela Menno Di Bucchianico, Giulie a Savini, Antonia Maria Berardi, Fabio Deni o, Maria Ange-licchio, Francesca Gazzanelli, Marta Tedeschi, Francesco Lombino, Stelian Ionut Caranfi lof ed Elisabe a Giardini. E ancora, per la divisione sociale, Silvia Da ; il Gruppo degli operatori Laziodisu e il Centro per la famiglia distre o B di Frosinone, due premi colle vi stabili da tu i soci. Tra i premia anche Piera Guzze ; Marilù Mitrugno; Manuel Proie e Mario Sanfi lippo. I soci della Sicilia hanno scelto di donare invece il ‘Premio Crisponi’ a Nicola, un bambino di 12 anni assis to dalla Coopera va da quando ne aveva 3. Il sogno è quello di formare una squadra di pallacanestro per questo Osa, a raverso il suo fondo mutualis co, ha erogato un contributo che gli consen rà di realizzare il suo sogno. Ma non bisogna dimen care gli altri due premi come il ‘Me-lissa Bassi’, dedicato alla studentessa uccisa nell’a entato alla scuola Morvillo-Falcone di Brindisi nel 2012 a cui Osa dal 2013 dedica una borsa di studio per i fi gli più meritevoli dei soci che frequentano l’università e quello in tolato a Veronica Diomaiuta, infermiera coordinatrice del Policlinico Umberto I a cui la Coopera va ha dedicato, dal 2017, un riconoscimento che perme erà al vincitore di frequentare un master di primo livello in cure pallia ve.I ragazzi del Centro diurno semiresidenziale di via Majorana hanno concluso la lunga giornata assembleare portando in scena un estra o del loro spe acolo teatrale “Solidarietà... che spe acolo”, liberamente ispirato alla favola di Biancane-ve e incentrato sul tema dell’integrazione per poi trasferirsi tu al Casale 4.5 per la grande festa sociale.

‘Vi orio Crisponi’, in memoria dell’ex dire ore di Bellagio

I PREMI

I soci della Sicilia hanno designato Nicola, un bambino di 12 anni. Il contributo ricevuto consen rà al piccolo vincitore di cos tuire una squadra di pallacanestro

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even

IL CARDINAL RAVASI IN VISITA AGLI OSPITI DELLA RSA OSA DI BELLAGIO

Il presidente del Pontifi cio Consiglio della Cultura, in viaggio verso Merate, sua città natale, ha fatto sosta nella struttura per salutare gli assistiti

“”

Il cardinale Gianfranco Ravasi, presidente del Pon fi cio Consiglio della Cultura, in viaggio verso Merate, sua ci à natale, ha deciso di fare sosta a Bellagio e far visita agli ospi della Rsa ges ta dalla coopera va Osa e dire a da Vincenzo Trivella.

L’incontro è stato riba ezzato come ‘Conversazio-ni sul lago’, perché Cardinal Ravasi si è intra enuto molto a parlare con gli ospi , i paren e gli operatori della stru ura in tu o oltre 120 persone. Tre diversi momen hanno impar to il ritmo alla visita, il primo il saluto ai dipenden , la Santa messa all’esterno della stru ura e sopra u o la visita ai mala alle a che non hanno potuto partecipare alla funzione religiosa. Questo al fi ne di farli sen re, come eff e vamente sono, parte della grande famiglia di Osa. “Ringraziate coloro che si occupano di voi e acce ate la mala a perché è parte della vita” ha de o il presi-dente del Pon fi cio Consiglio della Cultura in un pas-

saggio del suo discorso, con cui ha espresso vicinanza a coloro che soff rono infondendo loro speranza. In par colare, il Cardinal Ravasi ha fa o riferimento al libro di Susan Sontag, u lizzando il tema della ma-la a come metafora. La cura del malato al di là del tra amento medico coinvolge molte persone – ha so olineato Sua Eminenza – come infermieri, medici, assisten sociali, educatori ma anche gli adde ai servizi sono in grado di aiutare i mala a stare meglio. Può sembrare banale ma dimostrare a enzione e sollecitudine anche donando un fi ore, forse un gesto scontato che in realtà si rivela balsamo per il cuore delle persone che versano in uno stato di soff erenza.Durante la Santa Messa il Cardinale Ravasi ha fa o notare che è bello pregare in uno spazio aperto e li-bero come la stru ura Osa di Bellagio. In un ulterio-re passaggio ha ricordato una cara eris ca di Gesù, l’amore per le lunghe passeggiate intorno al lago

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even

di Tiberiade dove si prodigava per le persone deboli, malate, mu late. “Egli – ricorda Sua Eminenza – si prendeva cura di loro, si prendeva carico della loro debolezza e mala a”. “Gesù tra tu si prendeva cura dei lebbrosi, considera puni da Dio. Lui li amava, li toccava... Gesù avvicinava tu loro”. Questo perché erano gli ul mi, i reie della società.Rivolgendosi agli assis presen , il Cardinale fa notare loro che Gesù è presente tra voi e che per Lui “Siete le persone più importan ”.Qua ro i momen fondamentali della vita – ha ricordato Sua Eminenza – che possono essere così suddivisi: im-parare quando si è piccoli; insegnare quando si è adul ; ri rarsi in solitudi-ne che è il terzo momento, quello del bosco. “E poi c’è il quarto momento, quando si diventa – come voi – ‘men-dican ’, quando cioè si ha bisogno degli altri, magari per spostarsi, per mangiare, per parlare. E allora io vi dico – ha proseguito – ringraziate co-loro che si occupano di voi e acce ate la mala a perché è parte della vita”. Terminata la Santa Messa, il Cardinale Ravasi ha salutato uno a uno tu gli ospi , anche quelli alle a e con alcu-ni di loro si è intra enuto a descrivere la bellezza di ques territori che ha dato loro i natali.

Gesù tra tutti si prendeva cura dei lebbrosi, considerati puniti da Dio. Questo perché erano gli ultimi, i reietti della società

”E POI C’È UN MOMENTO DELLA VITA, QUANDO SI DIVENTA ‘MENDICANTI’. RINGRAZIATE COLORO CHE SI OCCUPANO DI VOI E ACCETTATE LA MALATTIA PERCHÉ È PARTE DELLA VITA

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focus

Per non invecchiare bi-sogna diff erenziare gli interessi e relazionarsi con gli altri. “Andia-mo in palestra per

allenare i muscoli e allontanare le mala e? La stessa cosa dobbiamo farla con il cervello, che è un organo par colar-mente pigro. Se lo lasciamo a se stesso si annoia subito, si addormenta immediatamen-te e con lui tu e le nostre funzioni”. A dare consigli è Giovanni Anzidei, vicepresi-dente della Fondazione Igea Onlus (www.fondazioneigea.it), nata per promuovere e me ere a disposizione di tu il protocollo di tra amento ‘Train The Brain’ sviluppato al CNR che, senza u lizzare farmaci, produce risulta . È stato ideato dal neurofi siologo Lamberto Maff ei, già presiden-te dell’Accademia dei Lincei,

e si confi gura come una vera e propria palestra della mente o enendo il successo nell’80% dei casi tra a .“Rita Levi Montalcini diceva che se il cervello lavora sodo si rinnova con nuamente anche dopo gli 80 anni – con nua Anzidei – perché, al contrario di tu gli altri organi, può con nuare a migliorare e progredire. La riserva cogni- va delle connessioni dei vari

neuroni è un qualcosa che si riesce sempre a s molare e a far crescere”.Quindi è importan ssimo tenere il cervello in esercizio. Come? Pra cando tu e quelle a vità di gruppo, al chiuso e all’aperto, dal teatro, alla pi u-ra e a tu o ciò che s mola la relazione. “Il migliore esercizio è parlare – rivela Anzidei – interloquire con altre persone. Di fronte ad un’altra persona

Il segreto della giovinezza? Parlare e fare a vità di gruppo

Laboratori di pi ura e cura personale per s molare gli assis

OSA MESAGNE

Un laboratorio di pi ura vede protagonis un gruppo di ospi delle Residenze Villa Bianca e Casa Melissa di Mesagne che una volta a se mana, arma di fogli e colori, danno vita a piccole ‘opere d’arte’. Lo scopo è terapeu co perché

a raverso questo po di lavoro l’ospite è in grado di esprimere le proprie emozioni. Sempre a Mesagne è par to il laboratorio ‘Pomeriggio coccoloso’ uno spazio tu o al femminile dedicato alle ospi del centro per valorizzare la bellezza delle assis te e infondere loro autos ma e serenità. “Rilassare l’ospite, s molarlo emo vamente e mentalmente e valorizzare la bellezza individuale recuperando la dignità della persona – dichiarano gli operatori – sono gli obie vi a lungo termine che si propone il proge o”.

FONDAZIONE IGEA ONLUS

GiovanniAnzidei

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focus

siamo con nuamente s mola a verifi care se quello che diciamo può interessare o meno. Se il mio interlo-cutore mi starà an pa co cercherò di sganciarmi, al contrario cercherò condizioni per rivederlo in futuro se mi risulta simpa co. Questa è una ginnas ca che fa il cervello incon-sciamente e che ci man ene a vi. Ciò che fa malissimo sono le a vità che si svolgono da soli, o passiva-mente come il guardare la tv”.Le patologie neurodegenera ve riguardano in Italia 1 milione 200 mila mala , di cui il 70% (800 mila) ha l’Alzheimer. Poi c’è un altro milione e 200 mila mala che non sa di avere la mala a perché ancora non ha i sin-tomi. “Le patologie neurodegenera- ve lavorano al buio per un periodo

lunghissimo, fare i controlli è fonda-mentale e con ‘Train the brain’ della Fondazione Igea abbiamo eff e uato dal 2017 a oggi oltre 1.000 controlli”, ricorda il vicepresidente.Non si conosce l’eziologia dell’Alzhei-mer, ma si sa che questa patologia distrugge i neuroni del cervello e interrompe le sinapsi (i collegamen tra i neuroni). Il cervello a va, di conseguenza, i neuroni supers , che faranno un doppio lavoro per compensare quelli colpi . Chi è ma-lato non lo sa perché non ha sintomi

e la patologia con nua a lavorare nel silenzio distruggendo i neuroni per mol anni, fi nché quelli supers sa-ranno pochissimi e non ce la faranno più. Non si tra a di un’incubazione, la patologia può esordire fi no a 20 anni prima in modo perfe amente a vo e senza nessun periodo di latenza.Nel mondo ci sono 47 milioni di per-sone malate di Alzheimer e gli esper delle Accademie Scien fi che, riunite-si in occasione dell’ul mo G7, hanno ricordato ai capi di Stato e di governo che le mala e neurodegenera ve cos tuiscono “uno tsunami che sta per abba ersi sull’umanità”. La previ-sione è che si triplicheranno i mala nei prossimi 20-30 anni, passando da 47 milioni a 135 milioni nel 2050, perché il principale fa ore di rischio della mala a è dato dall’avanzamen-to dell’età.Un campanello di allarme su un eventuale defi cit è lo stato cogni- vo che cambia con l’età. “Ci sono

dei test neuropsicologici in grado di misurare i possibili defi cit cogni vi anche quando la persona non si ac-corge di par colari segnali. A enzio-ne – avverte il vicepresidente della Fondazione Igea – misurare un defi cit cogni vo con un test neuropsicologi-co non signifi ca fare una diagnosi di Alzheimer, ma solo una valutazione

dello stato cogni vo. Nel caso in cui si evidenziasse poi un defi cit, allo-ra bisognerebbe procedere con gli opportuni approfondimen . Questo perché le cause possono essere varie – spiega – e per arrivare ad indivi-duare un malato di Alzheimer biso-gnerà calcolare un ventaglio di analisi da eff e uare anche con test clinici. Solo in questo modo sarà possibile indicare quelle persone che nell’ar-co dei prossimi 5-6 anni potranno cadere nella patologia. Il primo passo è quindi la prevenzione – assicura l’esperto – bisogna rendersi conto che eseguire un controllo dello stato cogni vo è come fare una mammo-grafi a”. ‘Train The Brain’ è stato sperimen-tato per 4 anni presso gli Is tu di Fi-siologia Clinica e di Neuroscienze del Consiglio Nazionale delle Ricerche, in collaborazione con l’Università di Pisa. La prima sperimentazione è stata eff e uata su persone individua-te a rischio di Alzheimer. Adesso sta partendo una seconda applicazione di Train the Brain con l’Università La Sapienza di Roma, per ripetere la s molazione cogni va contro l’invecchiamento del cervello. S amo reclutando le persone che potranno partecipare alla sperimentazione”, conclude Anzidei.

‘Orto con giardino’, il proge o di Osa che coinvolge trenta ragazzi disabili

OSA FROSINONE

L’ortoterapia come strumento per impegnarsi, integrarsi con la realtà e al contempo socializzare e fare nuove esperienze. Questo è l’obie vo degli educatori Osa del ‘Centro sociale integrato di Frosinone ‘ che seguono trenta ragazzi disabili di media e

grande intensità.“Abbiamo avviato un proge o ‘Orto con giardino’ – ha spiegato la coordinatrice del centro Caterina Fabrizi – i prodo col va vengono raccol e impiega nella mensa e off er agli assis . Inoltre ques prodo della terra vengono u lizza come materia prima nei laboratori di cucina a vi nella stru ura ogni martedì e giovedì. Alcuni ortaggi vengono messi so ’olio per ricreare un modello di cucina familiare”.

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news

Pet therapy, gli animali come risorsa per bambini e anziani mala In questa direzione sta lavorando l’Asl Roma 4 che è all’avanguardia nell’ambito degli interven assis con gli animali (IAA)

Le patologie trattate sono molteplici, dall’apprendimento ai disturbi psicomotori, dalle nevrosi alla sindrome di Down ed è estesa a quanti necessitano di riabilitazione motoria

”La Pet therapy è una terapia per bambini,

anziani, mala e disabili fi sici e psichici che, a raverso il conta o con un animale, possono soddisfare diversi bisogni emo- vi e recuperare alcune abilità perdute.

Studi comprova rilevano che il conta o con un animale, oltre a garan re la sos tuzione di aff e mancan o caren , è par colarmente ada o a favorire i conta interpersonali, off rendo spun di conversazione, di gioia e di gioco.Nel campo delle terapie assis te dagli anima-li, dove le prove di un eff e vo miglioramento dello stato di salute di alcuni pazien si stanno accumulando nella le eratura scien fi ca, la Pet therapy propone co-terapie dolci da affi ancare a quelle più tradizionali. Le patologie sono molte-plici, dall’apprendimento ai disturbi psicomotori, dalle nevrosi alla sindrome di Down. Inoltre, la terapia con gli animali è estesa a quan necessi-tano di riabilitazione motoria. In questa direzione sta lavorando l’Asl Roma 4 che è all’avanguar-dia nell’ambito degli interven assis con gli animali (IAA). “È l’unica Asl nel Lazio ad essere autorizzata dalla Regione per la formazione nel campo specifi co degli IAA con i big fi ve: cavallo, cane, coniglio, ga o e asino”. Il dirigente psichia-tra e medico responsabile dei proge di Terapia Assis ta con gli Animali della Asl Roma 4 è Stefa-no Seripa. “Abbiamo iniziato le a vità di riabili-tazione equestre nel 2008 e da circa dieci anni le svolgiamo grazie al patrocinio della Fondazione Cassa di Risparmio di Civitavecchia. I des natari sono sopra u o pazien giovani

con disturbi psico ci gravi- so olinea lo psichia-tra- siamo orienta nel tra amento degli esordi. Parlo di ragazzi che hanno da pochissimo tempo la mala a, oppure giovani in fasi prodromiche che possono risen re posi vamente degli inter-ven riabilita vi precoci. Il nostro è un modello di lavoro originale e unico nel panorama nazio-nale- aff erma Seripa- abbiamo condo o studi mul centrici con delle stru ure in Liguria ed Emilia Romagna e i da sono sta pubblica an-che dall’Is tuto Superiore di Sanità’. Quest’anno l’Asl Roma 4 sta partendo con un nuovo proget-to: l’intervento Equine-facilitated psychotherapy (Efp). “Sono dei percorsi psicoterapici che u -lizzano le a vità di equitazione come contesto e s molo per lavorare sulle problema che dei pazien . I des natari sono sempre giovani dai 18 ai 24 anni che non hanno sviluppato ancora una mala a conclamata, ma sono ad alto rischio di passare in una fase di mala a acuta. Alcuni han-no già avuto un esordio poi rientrato, vogliamo evitare le ricadute nel tempo. L’elemento inno-va vo- so olinea Seripa- è il po di approccio psicoterapico che u lizziamo: la terapia cogni va post-razionalista. Lo u lizzeremo per la prima volta nell’ambito della ges one dei gruppi e ci siamo rivol alle scuole di psicoterapia per esse-re supporta dai supervisori. Questo approccio non si occupa di comportamen smo puro, ma di approfondire i meccanismi di costruzione dell’i-den tà personale in relazione ai modelli appresi nei contes familiari. In questo senso è molto più vicino alla psicologia del profondo e molto

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news

lontano da un modello comportamentale puro.Seripa ha avuto il riconoscimento da parte del mini-stero della Salute e del Centro di referenza nazionale per le Pet therapy come responsabile di proge o e coadiutore dell’animale. Le a vità con il cavallo rappresentano una cornice opera va nella quale si possono inserire tu i modelli moderni di tra amen-to riabilita vo. Dai percorsi di Cogni ve Remedia- on Therapy agli interven cogni vi stru ura e ai

social skill training. In ques anni abbiamo a vato

dei rappor di convenzione e collaborazione con le università. Abbiamo lavorato con il dipar mento di Psichiatria dell’Università Tor Vergata, nel corso di laurea di Tecnico della riabilitazione psichiatrica, e s amo portando a termine con la facoltà di Psichiatria dell’Università dell’Ospedale Sant’Andrea un’indagi-ne epidemiologica su tu i pazien segui in ques anni, per valutare l’effi cacia del tra amento in termini di prevenzione delle ricadute e della stabilizzazione dei risulta .

I ragazzi del Centro ‘Minenna’ di La na in fa oria per imparare a prendersi cura degli altri

Una giornata piena di emozioni e situazioni nuove per i ragazzi del Centro diurno ‘Salvatore Minenna’ di La na. Insieme agli operatori della Coopera va Osa, hanno visitato la Fa oria dida ca ‘Il girotondo degli animali’. “Gli

obie vi - spiega Ilaria Tagliavia, coordinatrice della stru ura- sono molteplici. Innanzitu o far vivere agli assis una giornata all’aria aperta a conta o con la natura e con gli animali da cor le; e poi dare loro la possibilità di intraprendere un percorso sensoriale per conoscere le erbe aroma che a raverso gli odori e imparare ad usarle a seconda delle loro proprietà. Il messaggio che vogliamo trasme ere ai nostri ragazzi con questa esperienza- prosegue la coordinatrice- è che devono imparare a dare, non solo a ricevere. Devono comprendere cosa signifi ca occuparsi e preoccuparsi di qualcuno a raverso il nutrimento (dare da mangiare) e la cura di un altro essere vivente, così come ci sono persone che tu i giorni si preoccupano del loro benessere e della loro crescita”.

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46 OSA MAGAZINE N.3 OTTOBRE 2018

OSA SUL TERRITORIO

ABRUZZO

Sede de L’Aquila Via Pescara, 2A 67100 – L’Aquila T +39 0862.40.14.63 F +39 0862.26.64.9

Sede di Pescara Via Cesare Ba s , 73 65122 – Pescara T +39 085.42.19.312 F +39 085.42.98.942

Sede di Vasto Strada Statale 16 Sud Adria ca, 18A 66054 – Vasto (Chie ) T +39 0873.80.91.17 F +39 0873.80.11.83

LAZIO

Centro per la famiglia Via Mascagni c/o Delegazione Scalo (2° piano) 03100 – Frosinone T +39 0775.26.57.15

Sede di Frosinone Via Piave, 10 03100 – Frosinone T +39 0775.21.22.54 F +39 0775.25.10.45

Sede di La na Viale Pierluigi NerviTorre 10 – Mimose, c/o Centro Commerciale La na Fiori 04100 – La na T +39 0773.69.25.84 F +39 0773.66.88.08

Sede di La na Sociale Via IV Novembre, 25 04100 – La na T +39 0773.69.45.03

ADI HIV Comune di RomaVia di Vallerotonda, 7 00178 – Roma T 06.72.98.82.00 F 06.72.98.82.49

ADI HIV Regione Lazio Via Vallerotonda, 7 00178 – Roma T +39 06.72.98.82.47 F +39 06.72.33.548

SAlSA-SAISH Via di Vallerotonda, 7 00178 – Roma T +39 06.72.98.82.10 F +39 06.72.98.84.50

LAZIO DI SU Via Cesare de Lollis, 42 00185 – Roma T +39 06.49.70.75.14 F +39 06.49.70.292

Ospedale Pediatrico Bambino Gesù Via di Sant’Onofrio, 4 00165 – Roma T +39 06.68.80.36.53 F +39 06.68.80.33.03

Ospedale S. Andrea Via di Gro arossa, 1035 00189 – Roma T +39 06.33.77.55.87 F +39 06.33.42.90.05

Policlinico Umberto l Viale del Policlinico, 155 00161 – Roma T +39 06.44.70.46.27 F +39 06.44.40.138

Riabilitazione ex art. 26 Via Lazzaro Taldi, 37 00133 – Roma T +39 06.89.58.47

Riabilitazione ex art. 26 Via Quirino Majorana, 145 00152 – Roma T +39 06.89.58.46.224 F +39 06.89.59.46.203

ASL RM 1 Via Francesco Marconi, 25 00168 – Roma T +39 06.39.74.47.15 F +39 06.39.73.75.50

Sede di Cerveteri ASL RM 4 Via dei Mar ri delle Foibe, 25 00052 – Cerveteri (Roma) T +39 06.99.43.869 F +39 06.99.40.718

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Sede legale e direzione generaleVia Lucio Volumnio, 1 – 00178 RomaTelefono +39 06.71.06.61Fax +39 [email protected]

Direzione Sanitaria Ges one Sviluppo Risorse UmaneVia Vallerotonda, 7 – 00178 RomaTelefono +39 06.72.98.84.00Fax +39 06.72.98.84.50

Sede di Tivoli ASL RM 5 Via Tibur na, 101 00019 – Tivoli (Roma) T +39 0774.31.41.96 F +39 0774.33.68.51

Sede di Fiumicino ASL RM 3 Viale Filippo Brunelleschi, 105-10900054 – Fiumicino T +39 06.61.69.92.25 F +39 06.61.69.91.29

LOMBARDIA

Residenza Bellagio (RSA) Via La Mazzina, 14 Località Visgnola 22021 – Bellagio (Como) T +39 031.95.69.111 F +39 031.95.05.69

Sede di Bergamo Via dei Carpinoni, 8 24126 – Bergamo T +39 035.31.29.10 F +39 035.07.96.305

Sede di Crema Via Medaglie d’Oro, 2 26013 – Crema T +39 0373.82.105 F +39 0373.19.92.036

Sede di Cremona Via Enrico Berlinguer 26030 – Gadesco-Pieve Delmona (Cremona) c/o Centro commerciale lper CR2 T +39 0372.08.08.55

Numero verde Lombardia 800.66.18.19

PUGLIA

Villa Bianca Mesagne (RSSA) Via Torre di Santa Susanna snc72023 – Mesagne (Brindisi) T +39 0831.85.60.95T +39 0831.85.53.34 F +39 0831.85.61.16

Comunità Alloggio OASI Vico del Gargano Via Sueripolo, 1671018 – Vico del Gargano (FG)T +39 0884.91.70.45 F +39 0884.91.70.45

Comunità Alloggio San CristoforoSan Nicandro GarganicoVia Mastroianni, snc71015 – San Nicandro (FG)T +39 0882.47.65.00F +39 0882.47.65.00

Sede di San SeveroVia Celenza, 171016 – San Severo (FG)T +39 0882.24.38.47F +39 0882.37.19.37

SICILIA

Sede di AgrigentoVia Giuseppe Basile,1192100 – AgrigentoT +39 0922.60.51.35F +39 0922.61.39.22

Sede di Caltanisse aVia Fra Giarratana snc93100 – Caltanisse aT +39 0934.22.364F +39 0934.54.38.42

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ANNO IV N.3 OTTOBRE 2018