24
1 Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca Istituto Comprensivo n. 3 Via Amiterno, 150 66100 Chieti Tel. e fax 0871563494 PEC: [email protected] C.F. 93048760693 e mail: [email protected] PIANO ANNUALE INCLUSIONE Anno Scolastico 2014/2015 PREMESSA L’Istituto Comprensivo 3, recependo la D. M. 27 dicembre 2012 “Strumenti d’intervento per alunni con bisogni educativi speciali e organizzazione territoriale per l’inclusione scolastica”, la C.M. n. 8 del 6 marzo 2013 e la nota ministeriale 27 giugno 2013, redige il Piano Annuale per l’inclusione per poter realizzare la “scuola di tutti e di ciascuno”, così come sottolineano le Indicazioni nazionali per il curricolo 2012. Il P.A.I. è lo strumento per la progettazione dell’offerta formativa in senso inclusivo, è lo sfondo ed il fondamento sul quale sviluppare una didattica attenta ai bisogni di ciascuno nel realizzare gli obiettivi comuni, le linee guida per un concreto impegno programmatico per l’inclusione, basato su una attenta lettura del grado di inclusività della scuola e su obiettivi di miglioramento, da perseguire nel senso della trasversalità delle prassi di inclusione negli ambiti dell’insegnamento curricolare, della gestione delle classi, dell’organizzazione dei tempi e degli spazi scolastici, delle relazioni tra docenti, alunni e famiglie. NOZIONE DI INCLUSIONE Il concetto di “inclusione” apporta una specifica precisazione rispetto alla precedente nozione di “integrazione”. Il nuovo termine inclusione” attribuisce importanza all’operatività sul contesto, mentre col concetto di integrazione l’azione si focalizza sul singolo soggetto, cui si imputano deficit o limiti di vario genere e a cui si offre un aiuto di carattere didattico speciale. E' infatti attraverso il lavoro sui contesti, e non soltanto sui singoli individui, che si promuove la partecipazione sociale e il coinvolgimento delle persone in

PIANO ANNUALE INCLUSIONE - comprensivo3chieti.edu.it · territoriale per l’inclusione scolastica”, la C.M. n. 8 del 6 marzo 2013 e la nota ministeriale 27 giugno 2013, redige

  • Upload
    dokhanh

  • View
    217

  • Download
    0

Embed Size (px)

Citation preview

Page 1: PIANO ANNUALE INCLUSIONE - comprensivo3chieti.edu.it · territoriale per l’inclusione scolastica”, la C.M. n. 8 del 6 marzo 2013 e la nota ministeriale 27 giugno 2013, redige

1

Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca Istituto Comprensivo n. 3

Via Amiterno, 150 – 66100 Chieti Tel. e fax 0871563494

PEC: [email protected] C.F. 93048760693 e mail: [email protected]

PIANO ANNUALE INCLUSIONE

Anno Scolastico 2014/2015

PREMESSA

L’Istituto Comprensivo 3, recependo la D. M. 27 dicembre 2012 “Strumenti

d’intervento per alunni con bisogni educativi speciali e organizzazione territoriale per l’inclusione scolastica”, la C.M. n. 8 del 6 marzo 2013 e la nota

ministeriale 27 giugno 2013, redige

il Piano Annuale per l’inclusione per poter realizzare la “scuola di tutti e di ciascuno”, così come sottolineano le Indicazioni nazionali per il curricolo 2012.

Il P.A.I. è lo strumento per la progettazione dell’offerta formativa in senso inclusivo, è lo sfondo ed il fondamento sul quale sviluppare una didattica attenta ai bisogni di ciascuno nel realizzare gli obiettivi comuni, le linee guida

per un concreto impegno programmatico per l’inclusione, basato su una attenta lettura del grado di inclusività della scuola e su obiettivi di

miglioramento, da perseguire nel senso della trasversalità delle prassi di inclusione negli ambiti dell’insegnamento curricolare, della gestione delle

classi, dell’organizzazione dei tempi e degli spazi scolastici, delle relazioni tra docenti, alunni e famiglie.

NOZIONE DI INCLUSIONE

Il concetto di “inclusione” apporta una specifica precisazione rispetto alla

precedente nozione di “integrazione”. Il nuovo termine “inclusione”

attribuisce importanza all’operatività sul contesto, mentre col concetto di

integrazione l’azione si focalizza sul singolo soggetto, cui si imputano deficit o

limiti di vario genere e a cui si offre un aiuto di carattere didattico speciale. E'

infatti attraverso il lavoro sui contesti, e non soltanto sui singoli individui, che

si promuove la partecipazione sociale e il coinvolgimento delle persone in

Page 2: PIANO ANNUALE INCLUSIONE - comprensivo3chieti.edu.it · territoriale per l’inclusione scolastica”, la C.M. n. 8 del 6 marzo 2013 e la nota ministeriale 27 giugno 2013, redige

2

difficoltà, nonostante i loro specifici problemi. Si tratta di un cambiamento di

prospettiva che propone una nuova impostazione e azioni che devono avvenire

nella concretezza e nella prassi ordinaria. Tale nuova visione è il frutto

dell’approccio bio-psico-sociale diffuso dall’ICF (OMS 2001) che definisce la

disabilità una condizione di salute in un ambiente sfavorevole. Per tale ragione

l’Istituto Comprensivo si pone come obiettivo quello di agire su organizzazione,

risorse umane, spazi, tempi abolendo il più possibile gli ostacoli alla

partecipazione dell’alunno e facendo leva sui facilitatori ambientali, creando a

priori le condizioni favorevoli per l’apprendimento e la partecipazione attiva alla

comunità scolastica. Si sottolinea quindi l’importanza dell’ambiente di

apprendimento, affinché esso contenga tutti gli elementi e le caratteristiche

in grado di andare incontro non solo alle esigenze degli alunni certificati, ma a

tutte le diversità. L’approccio inclusivo deve costituire la linea guida dell’attività

educativo-didattica quotidiana, nella prospettiva della “speciale normalità”

e non della straordinarietà del funzionamento scolastico. L’adozione di questa

ottica richiede la personalizzazione dei percorsi educativi e di

apprendimento. La normativa sui BES riconosce, pertanto, la possibilità di

adottare il Piano Didattico Personalizzato, nonché gli strumenti compensativi e

misure dispensative, previsti dalla L.170/10 (alunni con DSA).

BES

La direttiva “Strumenti di intervento per alunni con bisogni educativi speciali e

organizzazione territoriale per l’inclusione scolastica” che delinea e precisa la strategia inclusiva che la scuola italiana deve realizzare introduce il concetto

di Bisogni Educativi Speciali BES, distinguendoli in tre grandi categorie:

- DISABILITA’: ai quali spetta l’assegnazione dell’insegnante di sostegno a

seguito di certificazione (per i quali continua ad avere valore la L. 104/92);

- DISTURBI EVOLUTIVI SPECIFICI:

- alunni con Disturbi Specifici di Apprendimento (per i quali la L. 170/10

specifica le strategie di intervento);

- alunni con deficit del linguaggio, dell’attenzione e dell’iperattività, ritardo mentale lieve. Tali problematiche non vengono o possono non venir

certificate ai sensi della L. 104/92 e quindi danno diritto all’insegnante di sostegno;

- alunni affetti da ADHD non certificati, perché di minore entità.

- SVANTAGGIO SOCIO-ECONOMICO, LINGUISTICO CULTURALE

Quindi accanto al 2-3% di alunni disabili certificati, c’è un 15 -20% di alunni

che presentano vari tipi di bisogni educativi speciali. Inoltre va rilevata la presenza crescente di alunni stranieri .

La Direttiva estende, pertanto, a tutti gli studenti in difficoltà il diritto alla

personalizzazione dell’apprendimento, richiamandosi espressamente ai principi

Page 3: PIANO ANNUALE INCLUSIONE - comprensivo3chieti.edu.it · territoriale per l’inclusione scolastica”, la C.M. n. 8 del 6 marzo 2013 e la nota ministeriale 27 giugno 2013, redige

3

enunciati dalla Legge 53/2003. Fermo restando l'obbligo di presentazione delle

certificazioni per l'esercizio dei diritti conseguenti alle situazioni di disabilità e di DSA, è compito doveroso dei Consigli di classe o dei teams dei docenti nelle

scuole primarie, mediante l’utilizzo di schede di rilevazione elaborate dal GLI,

individuare in quali altri casi sia opportuna e necessaria l'adozione di:

- personalizzazione della didattica, - eventuali misure dispensative,

- eventuali strumenti compensativi.

Strumento privilegiato è il percorso individualizzato e personalizzato, redatto in un Piano Didattico Personalizzato (PDP), che ha lo scopo di definire,

monitorare e documentare – secondo un’elaborazione collegiale, corresponsabile e partecipata - le strategie di intervento più idonee e i criteri di

valutazione degli apprendimenti.

In questa nuova e più ampia ottica, il Piano Didattico Personalizzato non può più essere inteso come mera esplicitazione di strumenti compensativi e

dispensativi per gli alunni con DSA; esso è bensì lo strumento in cui si potranno, ad esempio, includere progettazioni didattico-educative calibrate sui

livelli minimi attesi per le competenze in uscita (di cui moltissimi alunni con BES, privi di qualsivoglia certificazione diagnostica, abbisognano), strumenti

programmatici utili in maggior misura rispetto a compensazioni o dispense, a carattere squisitamente didattico strumentale”.

COME LA SCUOLA SI PONE DI FRONTE ALLA TEMATICA

Una scuola che vuole erogare un servizio di qualità, cioè efficace ed efficiente

in ogni suo elemento, e quindi orientato a soddisfare i bisogni dell’utenza, non

può non promuovere sia al suo interno che all’esterno una cultura tesa

all’inclusione al fine di:

- Ridurre l’insuccesso scolastico

- Arginare la dispersione - Favorire una cultura di accoglienza degli immigrati e degli

stranieri - Prevenire e arginare il disagio

- Favorire la crescita e lo sviluppo professionale del personale docente e non docente

- Favorire la partecipazione delle famiglie al processo di apprendimento

- Attivare azioni per la promozione culturale del territorio - Verificare la qualità della formazione dei docenti

- Verificare la qualità del servizio scolastico

In tal senso la scuola deve divenire una risorsa per tutti i membri della

comunità all’interno della quale si instaura così un circolo virtuoso, un

feedback positivo teso alla formazione, alla crescita e al miglioramenti

continui.

Page 4: PIANO ANNUALE INCLUSIONE - comprensivo3chieti.edu.it · territoriale per l’inclusione scolastica”, la C.M. n. 8 del 6 marzo 2013 e la nota ministeriale 27 giugno 2013, redige

4

Il nostro Istituto, per altro, ha da tempo adottato il termine “Inclusione”,

come si rileva dalla denominazione “Tutti inclusi”, scelta per il Progetto

Integrazione – Svantaggio e Multicultura, inserito nel POF.

Va appena ricordato che per la Scuola, significativa è stata l’esperienza

triennale del Piano Nazionale di Formazione e Ricerca, promosso dal

Ministero della Pubblica Istruzione, che attraverso la realizzazione del

Progetto I CARE, con sistematiche azioni e attività di formazione dei

docenti, ha mirato a promuovere l’integrazione e l’inclusione.

Quindi, già prima della normativa attuale, la nostra Scuola , attraverso

l’analisi critica delle esperienze realizzate e l’autoanalisi, ha esplorato e

documentato l’idea di una scuola capace di integrare e di diventare

inclusiva, evidenziando punti di debolezza e azioni migliorative possibili.

Dall’autoanalisi è emerso che la Scuola inclusiva agisce sulle relazioni, sulla didattica, sull’organizzazione, sulla valutazione, favorendo la

crescita: - nelle relazioni

- nell’apprendimento

- nell’autonomia - nella scuola come comunità educante

La Scuola, raccogliendo l’eredità di I CARE, ritiene di poter fare riferimento

alle prassi, alle modalità e agli strumenti che ha già elaborato, posto in essere e validato nella ricaduta all’interno di tale progetto, di seguito

riportate:

MODALITA’ DI INDIVIDUALIZZAZIONE E PERSONALIZZAZIONE DEI

SAPERI MESSE A PUNTO DALLA SCUOLA I percorsi di individualizzazione e di personalizzazione degli apprendimenti

vengono promossi: - Curando gli aspetti affettivo relazionali (autonomia, socialità)

- Utilizzando pratiche didattiche integranti - Adattando l’insegnamento alle caratteristiche individuali degli studenti in

vista del raggiungimento di obiettivi ritenuti irrinunciabili - Riformulando per tutta la classe la trasmissione delle conoscenze in

modo da renderle accessibili ed efficaci - Utilizzando una vasta gamma di approcci e un’ampia varietà di attività

individuali e di gruppo - Curando la fase di attivazione dei saperi già posseduti

- Attivando momenti di recupero individuale - Esplicitando agli alunni lo scopo dell’attività proposta e dei risultati

attesi

- Usando in classe diverse modalità di differenziazione e di individualizzazione

- Rispettando i tempi e i ritmi di apprendimento degli alunni - Permettendo la scelta di opzioni da parte degli alunni (rispetto alle

attività, ai tempi, all’uso dei mediatori,…)

Page 5: PIANO ANNUALE INCLUSIONE - comprensivo3chieti.edu.it · territoriale per l’inclusione scolastica”, la C.M. n. 8 del 6 marzo 2013 e la nota ministeriale 27 giugno 2013, redige

5

- Permettendo un approccio didattico rispettoso dei diversi stili cognitivi - Suddividendo il percorso di insegnamento in sequenze

- Promuovendo l’apprendimento per scoperta - Utilizzando la mediazione tra pari

- Valorizzando in classe le potenzialità dell’alunno - Creando situazioni formative in cui tutti possono dare il loro contributo (

circle time, brainstorming,..) - Condividendo i criteri valutativi con tutti i docenti, i genitori, gli allievi

- Promuovendo strategie autovalutative e di valutazione tra pari - Favorendo la riflessione metacognitiva

- Predisponendo attività di problem solving - Predisponendo verifiche personalizzate;

- Adattando l’insegnamento alle caratteristiche individuali degli

alunni - Utilizzando l’aiuto didattico, la facilitazione e la semplificazione

in vista del raggiungimento di obiettivi ritenuti irrinunciabili - Utilizzando diverse modalità di differenziazione e di individualizzazione

ORGANIZZAZIONE DEL CONTESTO E DELLA DIDATTICA

La scuola cerca di rendere più inclusivo il contesto: - Costruendo un clima positivo e motivante

- Articolando la classe in gruppi di apprendimento - Utilizzando l’ apprendimento cooperativo

- Utilizzando il tutoring - Suddividendo il tempo in tempi per tutti e tempi per il lavoro

diversificato

- Mettendo a disposizione percorsi opzionali che possono essere svolti in

autonomia

- Progettando angoli per esercitazioni individuali e/o di gruppo

- Distribuendo i carichi cognitivi nell’arco della giornata scolastica

- Organizzando gli arredi in modo da favorire le relazioni tra le persone

- Prevedendo l’uso di ambienti attrezzati per attività specifiche (biblioteca, palestra, laboratorio,…)

- Organizzando i tempi di compresenza in relazione alle attività proposte

- Alternando attività individuali ad attività di gruppo/di coppia - Inserendo elementi di flessibilità organizzativa ( tempi, orari, pause,

attività…) - Utilizzando il territorio come contesto di apprendimento

- Predisponendo diversi livelli di strutturazione delle proposte didattiche in relazione all’autonomia degli alunni

- Utilizzando la didattica laboratoriale.

ESPERIENZE RIFERITE ALL’ USO DELLE TECNOLOGIE :

Da tempo vengono utilizzate dalle classi: - LIM

- Aula informatica

Page 6: PIANO ANNUALE INCLUSIONE - comprensivo3chieti.edu.it · territoriale per l’inclusione scolastica”, la C.M. n. 8 del 6 marzo 2013 e la nota ministeriale 27 giugno 2013, redige

6

- Tecnologie informatiche e i software per le difficoltà di apprendimento Si riportano esperienze quali:

- Certificazione Informatica - Giornalino della scuola

- Videoconferenze.

OFFERTA FORMATIVA RIFERITA ALL’INTEGRAZIONE DELLE DIVERSITA’:

- Procedure per l’accoglienza di alinni disabili

- Procedure per il passaggio delle informazioni ai docenti delle classi successive

- Criteri per l’assegnazione alla classe dell’alunno disabile - Criteri per l’assegnazione dell’ins.te di sostegno alla classe

- Continuità di insegnamento - Permanenza per un ulteriore anno nella scuola dell’infanzia

- Progettazione personalizzata e valutazione collegiale - Presenza assistente qualificato

- Presenza di funzione strumentale per l’integrazione - Incontri con terapiste

- Progetti integrazione allargati alla classe - Progetto di continuità

- Progetto Multicultura.

AZIONI DEL GLH:

Sono operativi i Gruppi H di sezione e classe I gruppi GLH si incontrano regolarmente secondo un calendario stabilito.

I Gruppi GLH rivestono un ruolo sul piano decisionale educativo, organizzativo, promozionale e di verifica.

ESPERIENZE DI AGGIORNAMENTO E FORMAZIONE: - Il piano di formazione calibra la formazione e le azioni di supporto sui

bisogni formativi degli alunni / degli insegnanti, a volte delle famiglie (la Scuola annovera un’esperienza di Parent Training per l’autismo);

- Da diversi anni è attivo nel territorio il Corso Teorico Pratico sui problemi

del comportamento con consulenza gratuita per alunni, genitori e docenti;

- Nella nostra Scuola è attivo da qualche anno il “Progett0 Adolescenza” del

Lions Quest, riconosciuto dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, come percorso di prevenzione primaria delle devianze giovanili;

- Nel recente passato molti docenti curricolari si sono impegnati nella

Formazione sui Disturbi Specifici di Apprendimento.

La scuola: - si avvale di risorse interne

- privilegia l’idea di una formazione “speciale” per tutti. La scuola non utilizza il Modello ICF.

Page 7: PIANO ANNUALE INCLUSIONE - comprensivo3chieti.edu.it · territoriale per l’inclusione scolastica”, la C.M. n. 8 del 6 marzo 2013 e la nota ministeriale 27 giugno 2013, redige

7

ESPERIENZE DI RETE:

La Scuola nel tempo ha costruito Reti di supporto all’inclusione per la formazione e lo scambio di esperienze:

- Rete Teatiamo - Rete Pegaso

- Per non saltare nel buio Nel territorio supportano l’inclusione anche i Centri Sportivi, la Ludoteca,

le Associazioni professionali, l’Ufficio Pubblica Istruzione, l’Università degli

Studi di Chieti , l’Unità Multidisciplinare ASL. , i Centri di Riabilitazione, l’ Azienda Farmaceutica Speciale, il Centro Famiglia, Chieti solidale.

STRUMENTI DI DOCUMENTAZIONE PRESENTI NELLE SCUOLE:

La scuola documenta i percorsi di integrazione, predisponendo la documentazione relativa:

- PEI, PDF, Verifiche, Verbali Gruppi H, Relazioni finali Per gli alunni DSA redige il Piano Didattico Personalizzato, in collaborazione

con la famiglia e il personale specializzato.

Inoltre predispone la documentazione relativa alle esperienze realizzate: - Scheda: “ Documentare le esperienze”

- Scheda: Monitoraggio Progetti svolti - Questionari per la verifica finale e l’autovalutazione

REGOLE PROFESSIONALI / SUPPORTO ALLA PERSONA / GESTIONE

DELLE RISORSE: - Presenza di Funzione Strumentale per l’Integrazione (fino

all’a.s.2013/2014) - Procedure di accoglienza insegnanti, alunni, famiglie

- Continuità fra i diversi ordini di scuole - Codice deontologico per docenti

- Regolamento d’istituto – Patto regolativo con le famiglie - Coordinamento insegnanti di sostegno

- Utilizzo della risorsa sostegno per la facilitazione

dell’osservazione e della rilevazione delle problematiche - Supporto dei collaboratori scolastici

- Utilizzo del servizio di assistenza qualificata.

ESPERIENZE DI PROGETTUALITA’ COLLEGIALE: - Costruzione del curricolo verticale per aree disciplinari

- Presenza dell’insegnante di sostegno nelle interclassi - Presenza dell’insegnante di sostegno dei diversi gruppi di lavoro

- Coordinamento insegnanti di sostegno - Valutazione collegiale.

COINVOLGIMENTO DELLA FAMIGLIA /FORMAZIONE /ASSOCIAZIONISMO/ VALUTAZIONE:

- Le famiglie sono sollecitate a partecipare a tutti gli incontri - Le famiglie sono coinvolte nell’organizzazione di eventi scolastici

Page 8: PIANO ANNUALE INCLUSIONE - comprensivo3chieti.edu.it · territoriale per l’inclusione scolastica”, la C.M. n. 8 del 6 marzo 2013 e la nota ministeriale 27 giugno 2013, redige

8

- Percorsi di formazione genitori ( Parent Training) - Percorsi laboratoriali per alunni e genitori

- Partecipazione ai GLH - Frequenti contatti e scambio di informazioni.

COSA FA LA SCUOLA PER L’ORIENTAMENTO / LE PARI OPPORTUNITA’:

- Scuole Aperte - Attività pomeridiane per gli alunni finalizzate all’individuazione

dei propri interessi ed attitudini

- Attività pomeridiane di supporto e guida nello studio (Progetto Ulisse – Scuola Secondaria di 1° grado)

- Permanenza nella scuola dell’infanzia di un ulteriore anno - Progetto Continuità: incontri con docenti del successivo grado di

scolarizzazione. - Attività laboratoriali con i futuri alunni.

-

PROGETTO DI VITA

- Attività per la promozione dell’autonomia personale sociale ed operativa

- Attività per la costruzione dell’identità personale. -

PREVENZIONE DEL DISAGIO SCOLASTICO

- Considerazione qualitativa e quantitativa delle problematiche emergenti nelle classi

- Sensibilizzazione delle famiglie sulle problematiche - Attivazione di procedure di consulenza e/segnalazione ai servizi

ASL - Realizzazione di interventi mirati con utilizzo della risorsa

“sostegno alla classe” - Somministrazione e rilevazione dati Questionario IPDA ultimo

anno della scuola dell’infanzia - Eventuale somministrazione Test School Readness- alunni 4- 5

anni scuola infanzia - Screening sulle abilità di lettura ( rapidità e correttezza) ,

comprensione e scrittura: somministrazione prove MT classi 1^ 2^ 5^ di scuola primaria e 1^ scuola secondaria di 1à grado.

Page 9: PIANO ANNUALE INCLUSIONE - comprensivo3chieti.edu.it · territoriale per l’inclusione scolastica”, la C.M. n. 8 del 6 marzo 2013 e la nota ministeriale 27 giugno 2013, redige

9

ANALISI DEL CONTESTO

Al momento le rilevazioni segnalano anche nel nostro contesto un aumento

di presenze di alunni stranieri. Si evidenziano i seguenti dati numerici:

Parte I – analisi dei punti di forza e di criticità

A. Rilevazione dei BES presenti: ((48+26) n°74

1. disabilità certificate (Legge 104/92 art. 3, commi 1 e 3) 48

minorati vista 2

minorati udito 2

Psicofisici 44

2. disturbi evolutivi specifici 13

DSA con diagnosi 8

ADHD/DOP

Borderline cognitivo

Altro

5

3. svantaggio (indicare il disagio prevalente) 13

Socio-economico 5

Linguistico-culturale 7

Disagio comportamentale/relazionale (mutismo) 1

Altro

Totali 74

Alunni n. 74 su 1.200

popolazione scolastica 6,1%

N° PEI redatti dai GLHO 48

N° di PDP redatti dai Consigli di classe in presenza di

certificazione sanitaria 8

N° di PDP redatti dai Consigli di classe in assenza di certificazione -

Page 10: PIANO ANNUALE INCLUSIONE - comprensivo3chieti.edu.it · territoriale per l’inclusione scolastica”, la C.M. n. 8 del 6 marzo 2013 e la nota ministeriale 27 giugno 2013, redige

10

sanitaria (In questa fase dell’a.s. la rilevazione è stata effettuata dai C.d.C. e dai team dei

cocenti; dovranno seguire gli incontri con le famiglie , per l’autorizzazione a procedere, e la

redazione dei PDP).

B. Risorse professionali specifiche Prevalentemente utilizzate

in…

Sì / No

Insegnanti di sostegno Attività individualizzate e di

piccolo gruppo

Si

Attività laboratoriali

integrate (classi aperte,

laboratori protetti, ecc.)

Si

AEC Attività individualizzate e di

piccolo gruppo

Si

Attività laboratoriali

integrate (classi aperte,

laboratori protetti,

Metodologia ABA

Si

Assistenti alla comunicazione Attività individualizzate e di

piccolo gruppo

Si

Attività laboratoriali

integrate (classi aperte,

laboratori protetti, ecc.)

Si

Funzioni strumentali / coordinamento Si

Referenti di Istituto (disabilità, DSA,

BES)

Si

Psicopedagogisti e affini esterni

Unità Multidisciplinare ASL

Si

Docenti tutor Si

Altro:

C. Coinvolgimento docenti curricolari Attraverso… Sì / No

Coordinatori di classe e simili Partecipazione a GLI Si

Rapporti con famiglie Si

Page 11: PIANO ANNUALE INCLUSIONE - comprensivo3chieti.edu.it · territoriale per l’inclusione scolastica”, la C.M. n. 8 del 6 marzo 2013 e la nota ministeriale 27 giugno 2013, redige

11

Tutoraggio alunni Si

Progetti didattico-

educativi a prevalente

tematica inclusiva

Si

Altro:

Docenti con specifica formazione

Partecipazione a GLI Si

Rapporti con famiglie Si

Tutoraggio alunni Si

Progetti didattico-

educativi a prevalente

tematica inclusiva

Si

Altro:

Altri docenti

Partecipazione a GLI Si

Rapporti con famiglie Si

Tutoraggio alunni Si

Progetti didattico-

educativi a prevalente

tematica inclusiva

Si

Altro:

D. Coinvolgimento personale ATA

Assistenza alunni disabili Si

Progetti di inclusione /

laboratori integrati Si

Altro:

E. Coinvolgimento famiglie

Informazione

/formazione su

genitorialità e

psicopedagogia dell’età

evolutiva

Si

Coinvolgimento in Si

Page 12: PIANO ANNUALE INCLUSIONE - comprensivo3chieti.edu.it · territoriale per l’inclusione scolastica”, la C.M. n. 8 del 6 marzo 2013 e la nota ministeriale 27 giugno 2013, redige

12

progetti di inclusione

Coinvolgimento in attività

di promozione della

comunità educante

Si

Altro:

F. Rapporti con servizi sociosanitari territoriali e istituzioni deputate alla sicurezza. Rapporti con CTS / CTI

Accordi di programma /

protocolli di intesa

formalizzati sulla

disabilità

Si

Accordi di programma /

protocolli di intesa

formalizzati su disagio e

simili

No

Procedure condivise di

intervento sulla disabilità Si

Procedure condivise di

intervento su disagio e

simili

Si

Progetti territoriali

integrati Si

Progetti integrati a livello

di singola scuola Si

Rapporti con CTS / CTI Si

Altro:

G. Rapporti con privato sociale e volontariato

Progetti territoriali

integrati No

Progetti integrati a livello

di singola scuola No

Progetti a livello di reti di

scuole Si

H. Formazione docenti

Strategie e metodologie

educativo-didattiche /

gestione della classe

Si

Page 13: PIANO ANNUALE INCLUSIONE - comprensivo3chieti.edu.it · territoriale per l’inclusione scolastica”, la C.M. n. 8 del 6 marzo 2013 e la nota ministeriale 27 giugno 2013, redige

13

Didattica speciale e

progetti educativo-

didattici a prevalente

tematica inclusiva

Si

Didattica interculturale /

italiano L2

Si

Psicologia e

psicopatologia dell’età

evolutiva (compresi DSA,

ADHD, ecc.)

Si

Progetti di formazione su

specifiche disabilità

(autismo, ADHD, Dis.

Intellettive, sensoriali…)

Si

Altro:

Sintesi dei punti di forza e di criticità rilevati*: 0 1 2 3 4

Aspetti organizzativi e gestionali coinvolti nel cambiamento

inclusivo

X

Possibilità di strutturare percorsi specifici di formazione e

aggiornamento degli insegnanti X

Adozione di strategie di valutazione coerenti con prassi

inclusive; X

Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all’interno

della scuola X

Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all’esterno

della scuola, in rapporto ai diversi servizi esistenti; x

Ruolo delle famiglie e della comunità nel dare supporto e nel

partecipare alle decisioni che riguardano l’organizzazione delle

attività educative;

x

Sviluppo di un curricolo attento alle diversità e alla promozione

di percorsi formativi inclusivi; X

Valorizzazione delle risorse esistenti X

Acquisizione e distribuzione di risorse aggiuntive utilizzabili per X

Page 14: PIANO ANNUALE INCLUSIONE - comprensivo3chieti.edu.it · territoriale per l’inclusione scolastica”, la C.M. n. 8 del 6 marzo 2013 e la nota ministeriale 27 giugno 2013, redige

14

la realizzazione dei progetti di inclusione

Attenzione dedicata alle fasi di transizione che scandiscono

l’ingresso nel sistema scolastico, la continuità tra i diversi ordini

di scuola e il successivo inserimento lavorativo.

X

Altro:

* = 0: per niente 1: poco 2: abbastanza 3: molto 4 moltissimo

Adattato dagli indicatori UNESCO per la valutazione del grado di inclusività dei sistemi

scolastici

Per l’attuazione di una concreta politica scolastica di inclusione si riscontrano i

seguenti punti di forza e criticità della Scuola:

PUNTI DI CRITICITA’

▪ Insufficiente numero delle risorse di sostegno a favore degli alunni con

Disabilità ;

▪ Assenza di ore di contemporaneità per attività di recupero e/o

potenziamento ;

▪ Insufficiente monte ore di assistenza qualificata;

▪ Scarse risorse finanziarie per corsi di L2 e mancanza di facilitatori

linguistici a fronte di un alto numero di alunni stranieri;

▪ Tardiva disponibilità delle risorse finanziarie annuali per l’attivazione di

interventi di Sostegno integrativi;

▪ Assenza dello psicologo e /o psicopedagogista interni;

▪ Ridotte forme di assistenza e sussidio a favore delle famiglie con problemi

socio economici erogate dall’ente locale;

▪ Difficoltà per i docenti a desumere dalla documentazione degli alunni neo

iscritti informazioni sufficienti a prevedere eventuali BES, per l’a.s.

successivo;

▪ Resistenze delle famiglie;

▪ Procedure complesse per le famiglie da seguire per la segnalazione delle

problematiche relative ai figli;

▪ Lunghe liste di attesa per trattamenti riabilitativi presso i Centri .

▪ Difficoltà dell’Unità Multidisciplinare a garantire un maggior numero di GH;

▪ Classi numerose e problematiche;

Page 15: PIANO ANNUALE INCLUSIONE - comprensivo3chieti.edu.it · territoriale per l’inclusione scolastica”, la C.M. n. 8 del 6 marzo 2013 e la nota ministeriale 27 giugno 2013, redige

15

PUNTI DI FORZA

- Condivisione e diffusa cultura dell’integrazione : Il curricolo verticale

d’Istituto e tutti i Progetti contenuti nel POF del corrente a.s., di seguito

elencati, cercando di rispondere ai bisogni dell’utenza e alle caratteristiche

del territorio, perseguono obiettivi inclusivi:

- Progetto lettura,

- Progetto Accoglienza e Continuità,

- Progetto Tutti Inclusi,

- Istruzione domiciliare,

- Attività alternativa all’IRC,

- Italiano L2,

- Progetto Sicurezza,

- Progetti dal curricolo locale (di attività motoria, progetto LSCPI),

- Progetto FEI “Io, tu, noi” percorsi di educazione interculturale

- Progetti internazionali (E-twinning, Comenius),

- Progetto di Cittadinanza e Costituzione (Ambiente, Incontriamoci al museo,

Incontriamoci per …,

- Valorizzazione del patrimonio culturale,

- Media Education,

- Storia del 900,

- Consiglio comunale dei ragazzi e delle ragazze

- Gruppo sportivo

- Attività di ampliamento dell’attività formativa

- Sperimentazioni : - Classi 2.0

- La classe Rovesciata

- Progetto Nazionale Samsung

Smart Future

- Reading Companion (Scuola

Infanzia)

- Presenza di funzioni strumentali;

- Collaborazione con gli Enti Locali, A.S.L, l’Università degli Studi di Chieti,

i Centri riabilitativi privati presenti sul territorio, il Centro famiglia, il

Nucleo tutela minori, Chieti solidale …

FINALITA’

Il presente PAI intende perseguire le seguenti finalità :

Page 16: PIANO ANNUALE INCLUSIONE - comprensivo3chieti.edu.it · territoriale per l’inclusione scolastica”, la C.M. n. 8 del 6 marzo 2013 e la nota ministeriale 27 giugno 2013, redige

16

- Erogare un servizio di qualità espresso in un articolato Piano dell’Offerta

Formativa, pensato in chiave inclusiva;

- Promuovere azioni per assicurare il miglioramento delle pratiche

organizzative, educative e didattiche legate all’inclusione;

- Promuovere la progettazione partecipata tra le diverse componenti della scuola;

- Promuovere e migliorare la cultura dell’inclusione.

DESTINATARI:

- Tutti i docenti

- Docenti che hanno nelle classi alunni con Bisogni Educativi Speciali

- Alunni

- Famiglie

Aspetti organizzativi e gestionali coinvolti nel cambiamento inclusivo (chi

fa cosa, livelli di responsabilità nelle pratiche di intervento, ecc.)

Nella logica della realizzazione di una scuola inclusiva sarà necessario il coinvolgimento e la responsabilità di tutti :

LA SCUOLA

- Elabora, inserendola nel POF, una politica di promozione dell’integrazione e dell’inclusione, condivisa tra il personale scolastico (Piano Annuale per

l’Inclusione).

-Definisce al proprio interno una struttura di organizzazione e coordinamento degli interventi rivolti alla disabilità e al disagio scolastico ( gruppo di lavoro per

l’inclusione ) , definendo ruoli di referenza interna ed esterna.

-Sensibilizza la famiglia a farsi carico del problema , elaborando un progetto

educativo condiviso e invitandola a farsi aiutare, attraverso l’accesso ai servizi ( ASL e/o servizi sociali )

IL DIRIGENTE SCOLASTICO

Viene sistematicamente informato sulle situazioni problema, anche attraverso relazioni dei docenti

Convoca e presiede il GLI

Convoca e presiede il Consiglio di Classe/Interclasse/Intersezione.

COORDINATORI nel c.a.s. sostituiscono LA FUNZIONE STRUMENTALE per l’nclusione

Collaborano con il Dirigente Scolastico , raccordano le diverse realtà ( Scuola, ASL. Famiglie, enti territoriali…), predispongono il calendario dei GRUPPI h , rilevano i

bisogni di assistenza qualificata , attuano il monitoraggio di progetti, coordinano il gruppo ins.ti di sostegno, partecipano ai Gruppi H , rendicontano al Collegio

Page 17: PIANO ANNUALE INCLUSIONE - comprensivo3chieti.edu.it · territoriale per l’inclusione scolastica”, la C.M. n. 8 del 6 marzo 2013 e la nota ministeriale 27 giugno 2013, redige

17

docenti, predispongono la documentazione.

I CONSIGLI DI CLASSE/interclasse/intersezione

Informano il Dirigente e la famiglia della situazione/problema. Effettuano un

primo incontro con i genitori. Collaborano all’osservazione sistematica e alla raccolta dati. Analizzano i dati rilevati, prendono atto della relazione clinica,

definiscono, condividono ed attuano il Profilo Dinamico Funzionale (PDF) e il Piano Educativo Individualizzato (PEI) od un Progetto Didattico Personalizzato (PDP) per

l’alunno.

LA FAMIGLIA:

Informa i docenti di classe (o viene informata) della situazione/problema. Si attiva

per portare il figlio da uno specialista, ove necessario. Prende contatti con l’Unità Multidisciplinare per una prima consulenza. Partecipa agli incontri con la scuola e

con i servizi del territorio, condivide il Progetto e collabora alla sua realizzazione, attivando il proprio ruolo e la propria funzione.

GLI Gruppo di Lavoro per l’Inclusione affianca l’esistente gruppo GLH per

l’Inclusione. I compiti propri del GLH d’Istituto si estendono pertanto, alle problematiche relative agli alunni con Bisogni Educativi Speciali. Il GLI organizza

incontri periodici e se necessario utilizza modalità di lavoro per sottogruppi

Collabora alle iniziative educativo-didattiche e di inclusione della scuola. Predispone la modulistica. Realizza una griglia di rilevazione dei BES.

Fornisce supporto e consulenza alle insegnanti curricolari nella redazione del piano didattico personalizzato per gli alunni individuati come BES. Monitora le

pratiche inclusive della scuola. Informa circa le nuove disposizioni di legge o rispetto a nuovi ambiti di ricerca e di didattica speciale ed inclusiva.

Predispone la modulistica e tutte le procedure relative alla somministrazione delle prove MT – IPDA , finalizzate, attraverso un primo screening, alla rilevazione

precoce dei disturbi specifici di apprendimento. Rileva i bisogni formativi. Raccoglie la documentazione degli interventi posti in essere.

A fine anno scolastico (giugno) elabora il Piano Annuale per l’Inclusività riferito a

tutti gli alunni con BES, e verifica il livello e la qualità dell’inclusione nelle classi e

nella scuola.

ASL

Effettua l’accertamento, invia in Commissione per la diagnosi e redige una relazione. Incontra la famiglia per la restituzione relativa all’accertamento effettuato. Fornisce consulenze e supporto alla scuola per individuare il percorso

da intraprendere anche in caso di assenza della collaborazione della famiglia.

IL SERVIZIO SOCIALE

Se necessario viene aperta una collaborazione di rete, rispetto ai vari servizi offerti

dal territorio.

Il personale di servizio sociale partecipa agli incontri della Scuola organizzati per i

diversi alunni. E’ attivato e coinvolto rispetto al caso esaminato. Integra e

Page 18: PIANO ANNUALE INCLUSIONE - comprensivo3chieti.edu.it · territoriale per l’inclusione scolastica”, la C.M. n. 8 del 6 marzo 2013 e la nota ministeriale 27 giugno 2013, redige

18

condivide il PEI o PDP.

Possibilità di strutturare percorsi specifici di formazione e aggiornamento

degli insegnanti

Gli insegnanti sono gli artefici del cambiamento verso una didattica

maggiormente inclusiva. Occorre migliorare sia la formazione iniziale, sia quella in

servizio per innalzare la qualità dell’insegnamento apprendimento.

Nella logica del miglioramento e della diffusione della cultura dell’inclusione, la

nostra Scuola da sempre si è impegnata nell’attivazione di formazione su bisogni

specifici e sulle azioni di miglioramento (Progetto I CARE).

Nella fase attuale sarà ancora fondamentale realizzare corsi di formazione su

tematiche BES, ma in considerazione delle scarse risorse finanziarie, si possono

ipotizzare anche percorsi di autoformazione e percorsi on line su tematiche quali:

DSA

Sviluppo di competenze per riconoscere e gestire i BES

Personalizzazione delle relazioni e dell’insegnamento apprendimento

Gestione delle dinamiche del gruppo classe

Adozione di strategie di valutazione coerenti con prassi inclusive;

La valutazione, considerata come valutazione dei processi e non solo come

valutazione della performance, va rapportata alle indicazioni espresse negli

specifici piani:

- Piano Educativo Individualizzato per gli alunni DVA

- Piano Didattico Personalizzato per gli alunni DSA

- Piano Didattico Personalizzato per gli alunni con BES

che costituiscono i punti di riferimento per le attività educative e didattiche a

favore degli alunni ed esprimono e garantiscono i livelli essenziali di competenza

per le varie discipline, anche con possibilità di utilizzo degli strumenti

compensativi e dispensativi.

La valutazione inclusiva risponde alle seguenti caratteristiche:

- è formativa, considerando i processi di apprendimento oltre che le performance;

- è orientata all’ autovalutazione dell’alunno (per guidarlo verso la conquista

dell’apprendimento autonomo, di un approccio metacognitivo, della

Page 19: PIANO ANNUALE INCLUSIONE - comprensivo3chieti.edu.it · territoriale per l’inclusione scolastica”, la C.M. n. 8 del 6 marzo 2013 e la nota ministeriale 27 giugno 2013, redige

19

consapevolezza dei propri meccanismi di apprendimento);

- è orientata all’autovalutazione dell’insegnante e dell’Istituto (monitoraggio e

valutazione finale per individuare i punti di forza e di criticità del piano annuale per

l’inclusione).

La valutazione dell’efficacia degli interventi inclusivi prevede la somministrazione

dei questionari a docenti, alunni e famiglie per la rilevazione dell’indice di

gradimento delle attività e progetti proposti nell’ottica di adeguamenti e

miglioramenti possibili.

Le modalità di verifica e i criteri di valutazione condivisi, vengono esplicitati nei

Piani Didattici personalizzati .

Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all’interno della scuola

All’interno della scuola, fra docenti, si prevede l’adozione di modalità di:

- Condivisione

- Corresponsabilità

- Flessibilità

nella individuazione e gestione delle diverse situazioni e nel raggiungimento di

traguardi prefissati attraverso:

- Lettura dei bisogni : osservazione partecipata messa in atto da ogni insegnante

fin dai primi giorni ;

- Raccolta di dati attraverso la compilazione di schede e griglie di rilevazione,

sociogramma e la narrazione della storia dell’alunno;

- Coordinamento tra docenti di classe per la rilevazione iniziale delle potenzialità e

definizione dei percorsi personalizzati ;

- Predisposizione e attuazione delle progettazioni personalizzate;

- Confronto sui casi all’interno del Gruppo di coordinamento e/o GLI ;

- Individuazione delle risorse interne e/ o richiesta di risorse aggiuntive;

- Definizione di ruoli , compiti ed orari;

- Verifica e valutazione.

Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all’esterno della scuola, in rapporto ai diversi servizi esistenti

Si continueranno ad attivare e si potenzieranno le collaborazioni esterne con il

Page 20: PIANO ANNUALE INCLUSIONE - comprensivo3chieti.edu.it · territoriale per l’inclusione scolastica”, la C.M. n. 8 del 6 marzo 2013 e la nota ministeriale 27 giugno 2013, redige

20

territorio: Unità Multidisciplinare ASL, Ufficio Pubblica Istruzione del Comune di

Chieti, Università, Centri di Riabilitazione, Azienda Speciale Farmaceutica per il

servizio di Assistenza Qualificata, Nucleo tutela minori, Rete TeatiAMO, ludoteca,

Scuola in ospedale, scolarità precedente e successiva.

Si cercherà di sensibilizzare le famiglie verso specifici interventi riabilitativi

(logopedia, fisioterapia, psicomotricità).

Si attiveranno Progetti in Rete per la dispersione, prevenzione e riduzione del

disagio scolastico.

Si attiverà la collaborazione con il CTS di Lanciano che potrà supportare le Scuole

con interventi di consulenza e di formazione mirata.

Con il Centro di Riabilitazione San Stef.Ar Abruzzo si attiverà una formazione

specifica per i docenti, sulle tematiche dell’inclusione .

Ruolo delle famiglie e della comunità nel dare supporto e nel partecipare alle decisioni che riguardano l’organizzazione delle attività educative

E’ necessaria una formazione aperta a tutti i genitori per divulgare la cultura

dell’inclusività, spiegare i cambiamenti che i BES produrranno.

Si prevedono, pertanto, durante l’anno scolastico:

- Colloqui individuali con la famiglie per informare in merito alle problematiche

rilevate;

- Colloqui individuali con la famiglie per condividere e sottoscrivere i Piani di

lavoro personalizzati;

- Sottoscrizione di un Patto Formativo per impegnare le parti ad ottenere il

massimo, nel rispetto delle differenze individuali;

- Rilevazione, attraverso questionari, dei bisogni espressi dalle famiglie e del

grado di soddisfacimento.

Sviluppo di un curricolo attento alle diversità e alla promozione di percorsi formativi inclusivi;

La scuola realizza azioni di prevenzione anche attraverso la predisposizione di

strumenti di rilevazione per l’ identificazione precoce di possibili difficoltà:

- Attiva le risorse interne possibili per rispondere ai bisogni educativi speciali;

- Cerca di dare risposta alle criticità attraverso la richiesta di consulenza ad

esperti;

- Favorisce la permanenza per un ulteriore anno nella scuola dell’Infanzia;

- Sviluppa curricoli in verticale tenendo conto della pluralità dei soggetti che

intervengono nel processo di insegnamento/ apprendimento;

- Verifica e procede ad adeguamenti del curricolo alla situazione in atto.

Page 21: PIANO ANNUALE INCLUSIONE - comprensivo3chieti.edu.it · territoriale per l’inclusione scolastica”, la C.M. n. 8 del 6 marzo 2013 e la nota ministeriale 27 giugno 2013, redige

21

Attiva modalità di:

- Accoglienza (vedi POF)

- Lettura dei bisogni

- Attivazione delle risorse.

Da segnalare l’esperienza progettuale - laboratoriale altamente inclusiva

attivata nel corrente a.s., per una bambina ipovedente ed estesa a tutta la classe per l’apprendimento della scrittura braille.

OBIETTIVI

- Sviluppare le potenzialità della persona nell’apprendimento, nella comunicazione, nelle relazioni e nella socializzazione sulla base della

rilevazione di specifici bisogni e necessità; - Sviluppare la piena partecipazione allo svolgimento della vita scolastica

nella classe; - Utilizzare la Personalizzazione e l’Individualizzazione;

- Utilizzare flessibilità organizzativa e didattica;

- Predisporre un clima sereno e disteso in classe;

- Utilizzare diversi mediatori, la cooperazione, l’apprendimento tra pari, il tutoring, che favoriscono la costruzione della conoscenza nel rispetto di

tempi e stili di apprendimento di tutti; - Potenziare il Laboratorio come spazio del fare cognitivo, a partire

all’esperienza;

- Utilizzare attrezzature e ausili informatici, software e sussidi specifici.

ATTIVITÀ

attività adattata/ semplificata rispetto al compito comune (in classe)

attività differenziata con materiale predisposto (in classe)

affiancamento / guida nell’attività comune (in classe)

attività di approfondimento / recupero a gruppi dentro la classe o per classi

parallele

attività di approfondimento / recupero individuale

tutoraggio tra pari (in classe o fuori)

lavori di gruppo tra pari in classe

attività di piccolo gruppo fuori dalla classe

affiancamento / guida nell’attività individuale fuori dalla classe e nello studio

attività individuale autonoma

attività alternativa, laboratori specifici.

CONTENUTI

comuni

alternativi

Page 22: PIANO ANNUALE INCLUSIONE - comprensivo3chieti.edu.it · territoriale per l’inclusione scolastica”, la C.M. n. 8 del 6 marzo 2013 e la nota ministeriale 27 giugno 2013, redige

22

ridotti

facilitati

differenziati

SPAZI

organizzazione dello spazio aula.

attività da svolgere in ambienti diversi dall’aula.

spazi attrezzati

luoghi extrascuola

TEMPI

tempi aggiuntivi per l’esecuzione delle attività

MATERIALI/STRUMENTI

materiale predisposto, concreto, visivo, vocale, sonoro, musicale

testi adattati, testi specifici, calcolatrice, formulari ….

mappe, video, lavagna interattiva, computer, ausili

RISULTATI ATTESI*

comportamenti osservabili che testimoniano il grado di raggiungimento dell’obiettivo.

VERIFICHE

comuni

comuni graduate

adattate

differenziate sulla base del PEI e PDP

VALUTAZIONE

Nel processo di valutazione collegiale si terrà conto: - della situazione di partenza, evidenziando le potenzialità dell’alunno

- delle finalità e degli obiettivi da raggiungere - degli esiti degli interventi realizzati

La valutazione deve incentrarsi sui punti di forza dell’ allievo.

Oggetto di valutazione saranno anche i comportamenti osservabili che possono riguardare:

performance / prestazioni in ambito disciplinare

investimento personale / soddisfazione / benessere

lavoro in autonomia

compiti e studio a casa

partecipazione / relazioni a scuola

relazioni nella famiglia e/o altri contesti educativi coinvolti

Page 23: PIANO ANNUALE INCLUSIONE - comprensivo3chieti.edu.it · territoriale per l’inclusione scolastica”, la C.M. n. 8 del 6 marzo 2013 e la nota ministeriale 27 giugno 2013, redige

23

Valorizzazione delle risorse esistenti

La scuola prevede di valorizzare le risorse esistenti tramite progetti didattico- educativi

a prevalente tematica inclusiva, anche attraverso la partecipazione ad iniziative di Rete .

Le risorse umane e le competenze specifiche e aggiuntive di ciascun docente potranno

essere meglio utilizzata ai fini dell’attivazione di percorsi e laboratori per l’integrazione

di tutti i BES.

Il Dirigente Scolastico informato delle problematiche emergenti e dei relativi bisogni

dell’inclusione, individua, nell’ambito delle risorse umane e professionali disponibili, le

competenze specifiche e aggiuntive di ciascun docente per meglio utilizzarle, ai fini

dell’attivazione di percorsi e laboratori per l’inclusione di tutti i BES.

Ugualmente saranno valorizzate le capacità e potenzialità peculiari di ciascun alunno.

Anche il Personale ATA (collaboratori scolastici) dovrà essere informato sulle varie

tipologie di bisogni degli alunni BES per pianificare eventuali azioni di intervento e

collaborazione in sinergia con le altre figure di riferimento coinvolte nell’inclusione.

Acquisizione e distribuzione di risorse aggiuntive utilizzabili per la

realizzazione dei progetti di inclusione

Collaborazione con Università , accoglienza e presenza di tirocinanti ,

collaborazione con Lion Quest per la formazione e realizzazione in itinere di

progetti di inclusione, supporto dei Centri Territoriali, dei GLI e CTS.

Nel corso dell’A.S. si concluderà il Progetto di Ricerca Azione “INCLUSIONE 2014” ,

attualmente in fase di realizzazione con la Rete 2000 - Camminiamo insieme verso

il futuro” e il coinvolgimento di un gran numero di docenti curriculari

La formazione e la ricerca azione, promosse nell’ambito delle iniziative per le

misure di accompagnamento per le indicazioni per il curricolo 2012, mirano a

sperimentare soluzioni metodologiche ed organizzative per migliorare l’inclusività

degli ambienti di apprendimento.

Nell’ambito del POF a.s. 2014/2015, sarà realizzato un laboratorio di teatro

psicoeducativo per il potenziamento della comunicazione in ampliamento

dell’offerta formativa ed in collaborazione con il “Piccolo Teatro dello Scalo” di

Chieti Scalo.

L’Istituto ha recepito le indicazioni provenienti dal Progetto speciale “SCUOLE

SICURE E INCLUSIVE” e si sta attivando per nuove forme di apertura al territorio

nel periodo pomeridiano ed estivo, in continuità con quanto già sperimentato per

es. con il “City camp”, campo estivo per l’apprendimento e potenziamento della

lingua inglese . Inoltre ha presentato la candidatura per l’accesso al PON FSE

“Scuole aperte e inclusive” della Regione Abruzzo per organizzare attività

Page 24: PIANO ANNUALE INCLUSIONE - comprensivo3chieti.edu.it · territoriale per l’inclusione scolastica”, la C.M. n. 8 del 6 marzo 2013 e la nota ministeriale 27 giugno 2013, redige

24

laboratoriali di teatro , musica, arte e tecnologia finalizzato a promuovere

l’inclusione attraverso l’utilizzo di linguaggi espressivi diversificati e l’apertura

delle scuole al territorio in orari extrascolastici.

Attenzione dedicata alle fasi di transizione che scandiscono l’ingresso nel

sistema scolastico, la continuità tra i diversi ordini di scuola e il

successivo inserimento lavorativo.

- Il passaggio da un grado scolastico all'altro è per gli alunni un momento

importante e delicato, che comporta la necessità di numerose attenzioni da

parte dei docenti.

La Scuola attiva in tal senso diverse iniziative di raccordo, con al centro

la continuità verticale ed il confronto tra i docenti dei diversi gradi,

nella formazione delle classi, nel passaggio delle informazioni o nelle misure

di attenzione educative necessarie per i singoli allievi.

Nel corrente a.s. si sta sperimentando per un’alunna disabile

l’ambientamento nella nuova istituzione scolastica e il passaggio a nuove

figure di riferimento con supporto da parte dell’insegnante di sostegno che

l’ha seguita nel precedente ordine di scuola ;

- Sarà utile continuare ad utilizzare i dati del Questionario IPDA e delle schede

School Readness 5, tenendone conto nella formazione delle classi prime per evitare concentrazioni di situazioni critiche e razionalizzare le risorse

professionali.

Approvato dal Gruppo di Lavoro per l’Inclusione in data 14 ottobre 2014

Deliberato dal Collegio dei Docenti in data 20 ottobre 2014.

Allegati:

Proposta di assegnazione organico di sostegno e altre risorse specifiche (AEC, Assistenti

Comunicazione, ecc.)