Povertà e cittadinanza: sulla strada, per l’inclusione

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  • 8/3/2019 Povert e cittadinanza: sulla strada, per linclusione

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    POVERT E CITTADINANZA:SULLA STRADA,PER LINCLUSIONE.Rapporto di ricercaNovembre 2011

    IL PROGETTO POVERT E CITTADINANZA: SULLA STRADA, PER LINCLUSIONE STATO REALIZZATO DA:

    RICERCA REALIZZATA DA:

    IRESS SOC. COOP.

    VOLABO sostiene la campagna 2011-Anno Europeo del Volontariato

    CENTRI SERVIZI PER IL VOLONTARIATO DELLA PROVINCIA DI BOLOGNA, FERRARA, MODENA, REGGIO EMILIARisorse destinate dal Comitato di Gestione del Fondo Speciale per il Volontariato - Co.Ge. (Legge 266/91).

    IN COLLABORAZIONE CON:

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    La presente pubblicazione il principale risultato di Povert e cittadinanza: sulla

    strada per l'inclusione, un progetto interprovinciale (Codice 10IP36) promosso

    da Avvocato di strada Onlus, Associazione Porta Aperta, Gruppo Laico Missionario,

    Associazione Viale K, ed stato realizzato grazie alle risorse gestite dai Centri Serviz i

    per il volontariato della provincia di Bologna e Modena.

    La rete del progetto

    > Avvocato di strada Onlus Bologna

    > Associazione Porta Aperta Modena

    > Associazione Viale K Ferrara

    > Gruppo Laico Missionario Reggio Emilia

    Coordinatore: Jacopo Fiorentino

    progetto grafco Vanessa Zanzelli

    lancelibere.com

    stampa tipografa FD Bologna

    stampato nel dicembre 2011

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    UNA RIFLESSIONE COMUNE SUL FARE

    Una caratteristica che viene da tutti riconosciuta al Volontariato la capacit di leg-

    gere i nuovi bisogni che il territorio esprime e di organizzarsi per costruire risposte adeguate.

    La progettazione sociale promossa dai Centri di Servizio con le Organizzazioni di Volontariato

    vuole valorizzare queste capacit. Loperare a avore di individui emarginati, a rischio di

    esclusione, e la consapevolezza che la tutela legale rappresenta una preziosa integrazione

    ai servizi di sostegno alle marginalit gi oerti da ciascuna delle associazioni promotrici

    rappresenta, al contempo, lelemento propulsore ed il contesto di intervento delle attivit

    realizzate.

    Il progetto, come evidenziato dalla ricerca svolta da IRESS, ha permesso di:

    - strutturare ed arricchire le conoscenze relative al disagio estremo nei territori di Bologna,

    Modena, Ferrara e Reggio Emilia, rendendo ruibili le preziose inormazioni raccolte negli

    anni su una popolazione, quella dei senza ssa dimora, che tende a suggire alla ricerca pi

    istituzionale ed orientata ai macroenomeni, e che dicile da indagare e comprendere in

    modo approondito e nelle sue varie saccettature, se non a livello locale e microsociologico;

    - valorizzare lesperienza della rete, raorzando la consapevolezza dei volontari su quanto

    realizzato nora e la condivisione di buone pratiche tra i diversi contesti;

    - coinvolgere molti giovani, anche con competenze proessionali, verso limpegno volontario.

    Le capacit innovative di questo progetto si evidenziano soprattutto nellaver immagi-

    nato azioni speciche nalizzate ad una rifessione comune sul are e nellaver costruito ed

    utilizzato strumenti adatti a mettere in rete conoscenze maturate nella prossimit dellagire,

    sostanziando cos alcune delle aree dinteresse alle quali rivolta lopera dei Centri di Servi-

    zio per il Volontariato.

    Giancarlo Funaioli

    Presidente di A.S.Vo.

    VOLABO - Centro Servizi per il Volontariato della provincia di Bologna

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    INDICE

    INTRODUZIONE

    Avvocato di strada, i diritti degli esclusi di Antonio Mumolo...............................................1

    Povert e cittadinanza: sulla strada, per linclusione..........................................................2

    La rete del progetto..............................................................................................................3

    Avvocato di strada Onlus - Bologna......................................................................................3

    Gruppo Laico Missionario - Reggio Emilia.............................................................................3

    Porta Aperta - Modena.........................................................................................................4

    Viale K - Ferrara.................................................................................................................... 5

    LA RICERCA

    CAP I. LO SPORTELLO: ORGANIZZAZIONE E PROTAGONISTI.................................................7

    1. Gli sportelli di Avvoca to di strada......................................................................................7

    2. Il servizio oerto, tra giuridico e sociale..........................................................................10

    3. Lorganizzazione degli sportelli: specifci t e similitudini.................................................13

    4. Le risorse degli sportelli: chi sono i volontari e che cosa anno............................................19

    CAP II. I NUMERI DEGLI SPORTELLI...................................................................................27

    1. Premessa di metodo.......................................................................................................27

    2. Chi accede allo sportello................................................................................................27

    3. Un quadro socio-demografco........................................................................................29

    4. Le richieste allo sportello...............................................................................................32

    5. I raccordi con i servizi: si a rete?...................................................................................36

    CAP III. QUALCHE RIFLESSIONE CONCLUSIVA PER AMPLIARE LORIZZONTE.......................44

    1. Capacit generativa.......................................................................................................44

    2. Capacit attrattiva..........................................................................................................45

    3. Capacit di essere sensore competente di bisogni.................................................46

    4. Capacit di attivare la rete, non sovraccaricarla...............................................................47

    5. Suggerimenti per andare avanti: una sintesi...................................................................48

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    INTRODUZIONE

    Avvocato di strada, I DIRITTI DEGLI ESCLUSIdi Antonio Mumolo Presidente Associazione nazionale Avvocato di strada Onlus

    LAssociazione Avvocato di strada Onlus unorganizzazione di volontariato nata a Bologna nel ebbraio

    2007 su proposta di un gruppo di avvocati che gi dal 2001 tutelavano gratuitamente le persone senza dimora di

    molte citt italiane. Lobiettivo dellAssociazione la diesa dei diritti delle persone senza dimora che spesso non

    riescono ad uscire dalla situazione di precariet in cui si trovano proprio per la mancanza di un supporto giuridico

    qualicato ed organizzato.Le sedi / Oggi gli sportelli di Avvocato di strada sono presenti a Ancona, Bari, Bologna, Bolzano, Ferrara,

    Foggia, Jesi, Lecce, Macerata, Milano, Modena, Napoli, Padova, Pescara, Piacenza, Reggio Emilia, Roma, Rovigo, Sa-

    lerno, Taranto, Trieste, Vicenza. Tutti gli sportelli sono attivi allinterno di Associazioni di volontariato che si occupano

    specicatamente delle persone senza dimora. Ogni sportello organizzato come un vero e proprio studio legale,

    con orari e giorni di ricevimento durante tutto larco dellanno. Ogni Sportello di Avvocato di strada gode di piena

    autonomia organizzativa e a parte della Associazione nazionale Avvocato di strada. Ogni Sportello, allatto della sua

    costituzione, si impegna a collaborare con gli altri omologhi sportelli presenti nel territorio nazionale, oltre che con

    lAssociazione nazionale, ornendo, a scopi meramente statistici, i dati relativi allattivit svolta a vantaggio delle

    persone senza ssa dimora. Ad oggi in Italia collaborano con il progetto Avvocato di strada oltre 700 avvocati, tra

    volontari degli sportelli gi aperti e proessionisti che si sono dichiarati disponibili a lavorare gratuitamente in caso

    di domiciliazioni nelle citt in cui non ancora aperto uno Sportello.

    Le pubblicazioni/ Avvocato di strada nel 2001 ha pubblicato lopuscolo Lascia che la giustizia scorra

    come lacqua che presenta il progetto e illustra le nalit e gli obiettivi del servizio oerto. Nel settembre del 2003

    ha stampato la prima edizione del Dove andare per. una guida di Bologna che ornisce indicazioni utili su

    dove andare per nutrirsi, vestirsi, lavarsi, dormire, curarsi, trovare un lavoro e, naturalmente, per avere consulenza

    ed assistenza legale. Nel marzo 2004, Avvocato di strada ha pubblicato il libro I diritti e la povert, che racconta

    i primi anni e le pi importanti conquiste dello Sportello. Nel settembre 2007 ha pubblicato I diritti dei minori, un

    libro sullesperienza di Avvocato di strada e le problematiche legali legate al mondo dellinanzia, dove vengono

    riportare una serie di testimonianze che raccontano vicende risolte o da risolvere, relative a minori che vivono in

    situazioni di orte disagio sociale.

    Il premio Fivol/Il progetto Avvocato di strada stato premiato dalla Fondazione Italiana per il Volontariatoquale miglior progetto in Italia per lanno 2001 rivolto alle persone senza dimora.

    Le collaborazioni con Unar, Fiopsd e Feantsa /Al ne di incrementare la rete di collaborazione con il

    mondo dellassociazionismo non economico, lUNAR, Ucio per la promozione della parit di trattamento e la rimo-

    zione delle discriminazioni ondate sulla razza o sullorigine etnica istituito presso la Presidenza del Consiglio dei

    Ministri - Dipartimento per i Diritti e le Pari Opportunit, nel ebbraio 2008 ha siglato un protocollo dintesa con lAs-

    sociazione Avvocato di strada. LUnar ha la unzione di garantire, in piena autonomia di giudizio e in condizioni di

    imparzialit, leettivit del principio di parit di trattamento ra le persone, di vigilare sulloperativit degli strumenti

    di tutela vigenti contro le discriminazioni e di contribuire a rimuovere le discriminazioni ondate sulla razza e lorigine

    etnica analizzando il diverso impatto che le stesse hanno sul genere e il loro rapporto con le altre orme di razzismo

    di carattere culturale e religioso. Lobiettivo del protocollo quello di gettare un ponte ra le vittime e le associazioni

    legittimate ad agire ed il mondo orense.

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    LA RETE DEL PROGETTOAvvocato di strada Onlus BolognaAssociazione Porta Aperta ModenaAssociazione Viale K FerraraGruppo Laico Missionario Reggio EmiliaProgetto nanziato da:Centro Servizi per il volontariato della provincia di Bologna - VOLABORisorse destinate dal Comitato d i Gestione del Fondo Speciale per il Volontariato - Co.Ge. (Legge 266/91).

    Avvocato di strada Onlus - BolognaIl progetto Avvocato di strada nato nel 2001 allinterno dellAssociazione Amici di Piazza Grande Onlus, che dal1993 a Bologna lavora nellambito dellesclusione sociale, per dare assistenza alle persone senza dimora, per di-

    enderne i diritti, per avorirne il reinserimento allinterno della societ d a cui sono state emarginate. LAssociazione

    stampa il primo giornale di strada italiano, Piazza Grande, ha unocina di biciclette, una sartoria, una unit mobile

    di sostegno, e ha dato vita ad una compagnia teatrale e a due cooperative che eettuano servizi per conto terzi.

    Nel dicembre del 2000 a questi servizi si aggiunto il progetto Avvocato di strada, primo e unico caso italiano di tutela

    legale gratuita e proessionale a sostegno delle persone senza dimora. Nato grazie ad un pugno di avvocati volontari, il

    progetto di Piazza Grande in pochi anni si aermato per originalit ed ecacia e si rapidamente diuso in tutta Italia.

    Nel 2007, per coordinare le varie esperienze sorte sul territorio italiano nata lAssociazione Avvocato di strada Onlus.

    Gli orari ed i luoghi di ricevimento:La segreteria aperta dal luned al venerd dalle 9.30 alle 13, dalle 14.30 alle 18 in Via Corazza 7 /8, 40128, Bologna.

    Gli sportelli:Sportello di diritto penale: lunedi ore 15 17 Sportello di diritto civile: giovedi ore 15 17

    Si riceve anche senza appuntamento in Via Corazza 7/8, Bologna

    Gli avvocati bolognesi ricevono inoltre in tutti i dormitori cittadini.

    Contatti

    Tel. 051397971 Fax.0513370670 - Via Corazza 7/8, 40128, Bologna Email: [email protected]

    GLM - Reggio EmiliaIl Gruppo Laico Missionario si costituito a Reggio Emilia gi dalla ne degli anni 60.

    Ha operato inizialmente nellambito della solidariet internazionale, in Brasile in particolare, oggi opera prevalen-

    temente in ambito socio-assistenziale attraverso iniziative volte al recupero ed al reinserimento sociale di individui

    svantaggiati, collaborando con cooperative sociali del territorio a avore soprattutto di persone con problematiche di

    tossicodipendenza ed alcolismo.

    Da 11 anni collabora nel sostegno a un progetto di Bassa Soglia, cio di riduzione del danno, per persone con gra-

    vissima dipendenza da sostanze. Questa esperienza in particolare ci ha avvicinato al mondo dei senza ssa dimora,

    di persone senza lavoro, senza casa, senza residenza.

    Dalla volont di don Renzo Braglia, ondatore e Presidente dellAssociazione, nasce lidea di realizzare il progetto

    Avvocato di strada; dopo una serie di incontri con lassociazione di Bologna, con altri sportelli, con Istituzioni locali,

    ma soprattutto con giovani avvocati, praticanti e volontari disponibili ad impegnarsi, anche a Reggio nel dicembre

    2006 nasce ucialmente lo Sportello.

    A dicembre 2011 sono cinque gli anni di apertura dello Sportello, pochi anni ma che per certi aspetti sembrano

    Dallaprile 2008 Avvocato di strada Onlus membro della o.PSD, Federazione Italiana Organismi per per

    Persone Senza Dimora, che persegue nalit di solidariet sociale nellambito della grave emarginazione adulta e

    delle persone senza dimora. http://www.opsd.orgDal 2008 Avvocato di strada stata invitata dalla Feantsa (European Federation o National Organisat ions

    Working with the Homeles) a rappresentare lItalia nello Housing Rights Watch, una rete europea costituita da

    un gruppo interdisciplinare di associazioni, avvocati e accademici provenienti da diverse nazioni, che hanno come

    obiettivo la promozione del diritto alla casa per tutti.

    Le prospettive/ Tra i principali obiettivi dellAssociazione vi quello d i aprire sportelli di Avvocato di strada

    in tutte le citt italiane dove vivono persone senza dimora. Sin dallinizio dellattivit lAssociazione ha organizzato

    incontri con legali di altri Fori e associazioni di volontariato di altre citt interessati a replicare questa esperienza.

    In tali incontri sono stati illustrati gli obiettivi del progetto e le sue caratteristiche, ed stato oerto ogni possibile

    aiuto a coloro che intendevano provare a replicare questa esperienza nel proprio territorio. Allo stato attuale inase avanzata lapertura di sportelli a Caserta, Firenze, Palermo, Catania, Siracusa. Pi avanti, ci auguriamo, sar la

    volta di altre citt.

    Questa pubblicazione solo una dei tanti risultati raggiunti grazie a tutti i nostri volontari che ogni giorno

    con il proprio lavoro consentono a questa iniziativa d i consolidarsi e di crescere: tutti i volontari di Avvocato di strada

    si impegnano nella consapevolezza che diendere i diritti dei deboli signica diendere i diritti di tutti.

    POVERT E CITTADINANZA:SULLA STRADA, PER LINCLUSIONEQuesta pubblicazione il principale risultato di Povert e cittadinanza: sulla strada per linclusione, un

    progetto interprovinciale (Codice 10IP36) promosso d a Avvocato di strada Onlus , Associazione Porta Aperta, Gruppo

    Laico Missionario, Associazione Viale K che ospitano gli sportelli dellAssociazione Avvocato di strada a Bologna,

    Modena, Reggio Emilia e Ferrara, ed stato realizzato grazie alle risorse gestite dai Centri Servizi per il volontariato

    della provincia di Bologna, Ferrara, Modena, Reggio Emilia.

    Il comune operare a avore di individui emarginati, a rischio di esclusione e bisognosi di supporto, le attivit che negli

    anni queste organizzazioni hanno realizzato in sinergia con parrocchie, istituzioni pubbliche e private, realt dierenti

    del Terzo Settore hanno creato opportunit di conoscenza reciproca dalle quali nata una collaborazione procua ed

    intensa: Viale K, Porta Aperta e GLM ospitano ad oggi presso le proprie sedi g li sportelli dellAssociazione Avvocato

    di strada. Ogni associazione ha acquisito dallodv bolognese una serie di competenze e conoscenze per limpiego

    dei propri volontari nellorganizzazione e nella gestione degli sportelli. La consapevolezza che la tutela legale rap-

    presenta una preziosa integrazione ai servizi di sostegno alle marginalit gi oerti da ciascuna delle associazionirappresenta perci, al contempo, lelemento propulsore ed il contesto di intervento della presente idea progettuale.

    Il progetto, nalizzato alla realizzazione di unindagine svolta con strumenti e metodi propri della ricerca

    sociale e condotta dallIstituto di Ricerche Economiche e Sociali IRES stato ideato con lo scopo di valorizzare il

    lavoro svolto nora dalle organizzazioni, raorzando la consapevolezza su quanto realizzato ed ulteriormente accre-

    scendo la motivazione dei volontari, consolidare e allargare la rete di collaborazione con associazioni per lapertura di

    nuovi sportelli sul territorio regionale, aprire una rifessione, condivisa e ondata su unanalisi scientica, in grado di

    individuare esigenze scoperte e possibili nuovi sviluppi di at tivit uture, sensibilizzare il territorio nazionale, regiona-

    le e locale sui temi dellesclusione sociale e della povert, coinvolgendo le istituzioni, il terzo settore e la cittadinanza

    nel suo complesso, con particolare attenzione alle persone senza ssa dimora ed alla loro tutela giuridica e sociale,

    avviare un centro studi su Diritti e povert a livello nazionale, sviluppare unazione di empowerment per i volontari

    delle odv coinvolte che si traduce nellacquisizione di competenze e strumenti propri della ricerca sociale e che

    potranno essere utilizzati in uturo nellambito delle dierenti attivit associative.

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    - capacit di accoglienza per 25 persone, adulti, in dormitorio

    - servizio di pronto intervento per minori in dicolt

    - distribuzione di generi alimentari per circa 50 amiglie a settimana

    - raccolta e distribuzione di alimentari, indumenti e oggetti per la casa

    Volontariato a Porta ApertaPresso la sede principale di Porta Aperta, il Centro di Accoglienza Madonna del Murazzo, trovano spazio persone

    disponibili a dedicare tempo e capacit a servizio degli altri, in una esperienza di arricchimento personale, sia per

    giovani che per adulti.

    Molteplici le possibilit oerte: dalla Mensa del Vescovo alla distribuzione di alimentari e generi di prima necessit, di-

    stribuzione indumenti e oggettistica, medici volontari presso lambulatorio, avvocati volontari presso Avvocato di strada.

    Viale K - FerraraLAssociazione Viale K unassociazione privata di volontariato senza scopo di lucro (ONLUS) iscritta con decreto n.

    775 del 23.10.1992 nel Registro Regionale del Volontariato ai sensi della Legge agosto 1991 n. 266.

    LAssociazione nata il 07/04/1992 in seno alla Parrocchia Sant Agostino situata nel quartiere perierico Krasnodar

    di Ferrara con lo scopo di agg regare persone disponibili al servizi o, per rispondere in maniera organizzata e concreta

    alle varie situazioni di disagio sociale e di dicolt.

    Ha cominciato ad accogliere ed aiutare i giovani del quartiere e successivamente ha esteso la sua attenzione a tutte

    le persone emarginate, agli immigrati appena arrivati, ai detenuti in misura alternativa al carcere e a tutte quelle

    persone che versano in situazioni di povert estrema.

    Nello specico lAssociazione Viale K accoglie presso le proprie strutture le persone che vivono situazioni di povert

    estrema orendo loro beni di prima necessit come un posto letto e da mangiare. Successivamente ad una ase di

    ascolto si valuta la possibilit di iniziare un percorso mirato allautonomia attivando e valorizzando le risorse perso-

    nali coinvolgendo, a seconda dei casi e delle competenze, i servizi del territorio.

    Dal 2002 l Associazione impeganta anche in attivit interculturali orendo servizi di alabetizzazione e attivit

    culturali, ormative e ricreative mirate allintegrazione sociale di immigrati con particolare attenzione ai giovani

    immigrati di seconda generazione. LAssociazione Viale K concepisce il lavoro di rete come metodologia di i ntervento

    e strumento di diagnosi contribuendo a pieno alle politiche locali di inclusione sociale collocandosi in una tta rete

    di relazioni, sia con istituzioni p ubbliche che con diverse orme di volontariato presenti nel territorio, per lavorare in

    una logica di cooperazione.

    LAssociazione Viale K si sostiene grazie a piccole attivit di autonanziamento, allaiuto economico di gente comune,

    partecipando ai bandi nazionali e regionali candidando progetti, ondazioni, e con il prezioso sostegno dei volontariche prestano gratuitamente il loro tempo e le loro competenze al servizio degli altri.

    Lo sportello Avvocato di strada Ferrara stato inaugurato ucialmente il 30 Giugno 2005 ed attivo presso la

    Sede Operativa dellAssociazione Viale K sita a Ferrara in Via Mambro, 88, coordinato dal Dr. Raaele Rinaldi. Lat-

    tivit dello sportello garantita dalla disponibilit di alcuni avvocati che aderiscono alliniziativa a titolo puramente

    gratuito mettendo a disposizione tempo, competenza e passione. Attualmente gli avvocati sono quattro.

    Sportello Avvocato di strada di Ferrara

    c/o Associazione Viale K - Via Mambro, 88 - 44 124 Ferrara

    Tel e Fax: 0532/975717 oppure scrivere allindirizzo E-mail: [email protected]

    tanti. Molti i cambiamenti, soprattutto nella tipologia della nostra utenza, oggi quasi completamente ormata da

    extracomunitari. Sempre pi coloro che si avvicinano allo Sportello per problemi legati a permessi di soggiorno, ogli

    di via, riuto dello status di riugiato politico, ma allo stesso tempo s ono anche tante le persone che s i ritrovano ad

    aver perso il lavoro, quindi la casa, ad essere oberati da debiti e da rate di mutuo non in grado di essere onorate.

    Molti anche coloro con problemi di sussistenza e che ci interpellano per risolvere bisogni primari.

    In questo contesto diventata molto importante la Rete, ormata dai Servizi pubblici, Istituzioni, Caritas, parrocchie,

    Progetti pubblici o privati, Rete che cresciuta quasi inconsapevolmente nel corso degli anni . E stata questa per

    lAssociazione una grande ricchezza, che lha obbligata ad aprirsi sempre pi verso lesterno, rimane per anche

    una sda aperta, in quanto la manutenzione della Rete signica orze ed energie da sottrarre ad altri impegni che i

    soci del GLM hanno da tempo e che devono onorare.

    C sempre pi bisogno di nuove energie anche a livello di avvocati, in quanto nel corso degli anni si vericato un

    certo ricambio, non sempre suciente a mantenere un servizio ottimale.Laumento di utenti stranieri porta a sovraccaricare di casi i pochi avvocati disponibili specializzati nel sett ore della

    immigrazione.

    Molti avvocati inoltre, giovani allinizio del progetto, si sono oggi sposati, sono diventati mamme e pap, con carichi

    amiliari e di lavoro pesanti che hanno obbligato a scelte dicili; altri si sono traseriti, altri danno la disp onibilit per

    seguire i casi, sempre meno a essere presenti allo Sportello.

    La sda quindi attrarre nuove orze ed energie con unopera di sensibilizzazione, di promozione e tutela dei diritti

    delle persone senza ssa dimora.

    Importante in questopera lorganizzazione di seminari, incontri, corsi di ormazione per avvocati, aperti anche agli

    operatori dei Servizi, ai membri delle Associazioni di Volontariato. Interessante ultimamente il rapporto con lUniver-

    sit nella realizzazione di tirocini per studenti in Legge.

    C bisogno quindi di una segreteria sempre pi proessionale e competente, con volontari motivati e preparati, in

    grado di operare da ltro in modo adeguato, in grado di tenere i contatti con il t erritorio e curare la Rete.

    Per concludere: le sde e le dicolt sono tante, c un mondo nuovo che entra nel nostro Sportello, che mette in

    crisi le sicurezze di una citt ricca e benestante, ma tanti sono i motivi per continuare, anche se le vittorie, non

    sono molte. Ma il atto che i Servizi ci cerchino e ci apprezzino, che si siano curati i rapporti con lAnag rae cittadina,

    lOrdine degli Avvocati, lUcio Immigrati della Questura, che volontari vengano indirizzati ai nostri Sportelli dal Co-

    mune e dal centro Servizi del Volontariato, che persone veraente bisognose bussi no alla nostra porta, sono buoni

    motivi per continuare e resistere.

    Vittorio Gazzotti / Presidente GLM

    Associazione Porta Aperta - ModenaPorta Aperta un organismo promosso dalla Caritas Diocesana Modenese che ha iniziato le proprie at tivit nel 1978,

    occupandosi di promozione sociale, servizi alla persona e prevenzione del disagio e gravi orme di emarginazione.

    Formalmente lassociazione di volontariato si costituita nel 1993 ed attualmente una ONLUS iscritta al Registro

    del Volontariato con sede a Modena in strada Cimitero San Cataldo, 117.

    Porta Aperta a servizio della Chiesa e della Citt attraverso:

    - oltre 1.000 interventi allanno verso persone inviate dal Centro di Ascolto della Caritas diocesana

    - un centro di accoglienza aperto tutti i giorni e attivo h24

    - una media di 50 utenti al giorno alla mensa, per quasi 20.000 pasti allanno

    - servizi igienici e doccia calda per la cura della persona

    - circa 1.400 visite allanno allambulatorio medico

    - servizio di assistenza legale gratuita per persone senza dimora in collaborazione con lAssociazione Avvocato di strada

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    CAPITOLO ILO SPORTELLO: ORGANIZZAZIONE E PROTAGONISTI

    1. Gli sportelli di Avvocato di strada

    Lesperienza degli sportelli di consulenza ed assistenza legale di Avvocato di strada

    ha poco pi di dieci anni di vita. Avviata nel 2000 nellambito dellassociazione bolognese

    Amici di Piazza Grande, di questa condivide lorientamento al protagonismo e allempower-

    mentdelle persone senza dimora e limpegno nella costruzione di spazi e strumenti di advo-cacyriguardanti i loro problemi e le loro capacit. Gli sportelli nascono come risposta alla

    dicolt che questi cittadini incontrano nellusuruire dei servizi di consulenza ed assistenza

    legale solitamente disponibili, anche quando essi sono messi a disposizione dalle istituzioni

    gratuitamente. In pratica, siamo lo studio legale pi grande dItalia, con circa 600 avvo-

    cati coinvolti e sportelli in 22 citt su tutto il territorio nazionale (intervista a reerente

    dellAssociazione nazionale Avvocato di strada).

    Questa scelta si basata su alcune interessanti considerazioni: innanzitutto, si valutata

    linopportunit di sovrapporre nuove organizzazioni a quelle gi impegnate sulle stessa ascia di

    popolazione, rischiando di rammentare e disperdere risorse ed energie; ma anche la necessit

    di usuruire di contatti e legami duciari gi attivi e consolidati, utili a superare eventuali distanze

    o didenze da parte delle persone senza dimora; cos come la volont di ondare la nuova

    Nota metodologica

    Il presente rapporto stato redatto da unquipe di ricerca composta da Marisa Anconelli, Rossella

    Piccinini e Tatiana Saruis di Iress (Istituto regionale emiliano-romagnolo per i servizi sociali e sanitari,

    la ricerca applicata e la ormazione), soc. coop., di Bologna e raccoglie gli esiti di una ricerca empirica

    condotta tra marzo ed ottobre 2011.

    Lanalisi ha previsto le seguenti azioni:

    Azioni di ricerca empirica sul campo:ocus group eettuati presso le sedi di sportello con i volontari

    degli sportelli di Avvocato di strada e con rappresentanti della rete locale dei servizi; interviste in pro-

    ondit con reerenti per gli sportelli locali attivi in Emilia-Romagna.

    Analisi dei dati sugli utentiraccolti dagli sportelli nellultimo triennio attraverso schede gi predispo-

    ste e compilate dai volontari, che sono oggetto di analisi nel capitolo 3 del presente rapporto.

    Tutta lazione di ricerca ed elaborazione dei dati stata svolta in raccordo e conronto con il coordina-

    tore del progetto, con i reerenti delle varie sedi di sportello e con il Centro di serviz io per il volontariato.

    Si sono inatti realizzati incontri periodici ad avvio, in itinere e alla fne delle azioni di ricerca per con-

    rontare le ipotesi e le varie asi di lavoro, la strutturazione dellelaborazione degli elementi raccolti. Si

    sono anche eettuati incontri con i reerenti dello sportello per la costruzione della griglia di analisi dei

    dati e, in seguito, per accompagnarli nella sua compilazione.

    6 7

    Nel corso del decennio, sono diventate ben 22 le citt

    italiane, collocate in tutt o il Paese, sedi di sportello. Per

    valorizzare le esperienze che via via si venivano a cre-

    are e condividere le inormazioni e il know how che po-

    tevano essere utili alle attivit di tutti, nel 2007, nasce

    lassociazione nazionale Avvocato di strada ONLUS1.

    Essa mantiene nel capoluogo emiliano la sua sede.

    La diusione degli sportelli avvenuta secondo un mo-

    dello interessante ed originale. Inatti, non si trattato

    di aprire vere e proprie sedi di una nuova associazione

    di avvocati volontari, ma piuttosto di supportare lavvioe lorganizzazione di sportelli da parte di soggetti gi

    attivi localmente nellambito della povert e dellesclu-

    sione sociale estrema.

    Fig.1 Citt sedi degli sportelli di Avvocato di strada

    1Il sito web dellassociazione www.avvocatodistrada.it ore inormazioni, approondimenti, notizie e contatti con le diverse

    sedi degli sportelli.

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    Tab. 1 Sedi degli sportelli di Avvocato di strada attivi in Emilia-Romagna, anno di avvio e soggetti gestori

    SEDI SPORTELLO BOLOGNA FERRARA MODENA REGGIO EMILIA PIACENZA

    ANNO DI AVVIODELLO SPORTELLO

    2001 2005 2007 2007 2011

    ORGANIZZAZIONEDI RIFERIMENTO

    ASSOCIAZIONENAZIONALEAvvocato di stradaONLUS

    ASSOCIAZIONEVIALE K

    ASSOCIAZIONEPORTA APERTA

    ASSOCIAZIONEGRUPPO LAICOMISSIONARIO

    CARITASDIOCESANA DIPIACENZA-BOBBIO

    Fonte: elaborazione Iress di inormazioni ornite dai gestori degli sportelli

    SPUNTI DI RIFLESSIONE:Negli anni, lesperienza di Avvocato di strada ha coinvolto una vasta rete di soggetti attivi in

    avore delle persone in condizioni di povert estrema ed esclusione sociale in tutto il Paese,

    e non solo senza dimora. Si tratta di un network che ha molte potenzialit, per la prossimit

    con cui si rapporta a enomeni molto complessi ed in continuo e rapido mutamento, ma

    anche per la sua stessa variegata composizione, ricca di molteplici visioni dei enomeni

    e di diversi modelli di intervento. I soggetti di questa rete, proprio perch si avvale di un

    contatto diretto con le persone, hanno accesso ad inormazioni attuali ed approondite sulle

    specifcit della ascia della popolazione in condizioni di disagio (se non altro economico),

    non sempre acile da raggiungere da parte delle istituzioni o di altri soggetti interessati.

    il contributo di Avvocato di strada pu essere importante in termini di elaborazione culturale

    sui temi del welare, sia per il ruolo che pu essere giocato dallassociazione nelle sedi della

    governance, in termini di advocacy.

    Lassociazione nazionale gi si propone come onte di inormazioni (redige un rapporto

    annuale nazionale sui dati raccolti dagli sportelli sui casi trattati2) e come interlocutore

    pubblico sui temi dei diritti delle persone senza dimora. Tuttavia, la dimensione nazionale

    raggiunta della rete e le competenze accumulate lasciano pensare a rilevanti potenzialit

    non pienamente espresse.

    Questi nuovi sviluppi saranno possibili se la collaborazione tra associazione e i singoli

    sportelli non si limita a rapporti paralleli , ma comincia a prevedere anche momenti di

    incontro e conronto tra sportelli che sostengano posizioni, progetti ed azioni condivisi,

    quindi pi orti ed efcaci, sui temi comuni.

    esperienza su gruppi gi solidi e sperimentati, nonch dotati di proprie risorse, sedi, personale,

    ecc. Tutto ci nel tentativo di inserirsi pi acilmente nella rete locale dei servizi e, con questi,

    integrare lattivit degli sportelli.

    La ricerca di un intervento sistematico ed integrato ha portato alla creazione di una struttura

    nazionale leggera composta da una rete saccettata di soggetti di svariata impostazione e

    derivazione, accomunati dallattenzione alla popolazione senza dimora e dallindividuazione

    della necessit di un servizio legale, in aancamento ad altri tipi di intervento.

    Il compito dellassociazione nazionale dunque quello di sostenere lavvio dei nuovi sportelli, in

    particolare la delicata ase di contatto e la richiesta di autorizzazione ai locali Consigli dellOrdine

    degli Avvocati, ma anche lorganizzazione iniziale del servizio, condividendo le conoscenze

    acquisite e le modalit elaborate negli anni. In seguito, lassociazione rimane come punto di

    rierimento per tutti gli sportelli che vogliano richiedere inormazioni o supporti relativi allattivit

    svolta. Inoltre, essa si occupa della condivisione, valorizzazione e diusione delle esperienze e

    delle attivit svolte a livello locale e nazionale, della promozione dellassociazione stessa e delle

    sue nalit, di azioni di advocacyin avore delle persone senza dimora e dei loro diritti.

    Della gestione, dellorganizzazione e del unzionamento degli sportelli si occupano interamente

    i soggetti locali che hanno dato avvio allesperienza (associazioni, cooperative sociali, ecc.).

    In questo modo, il servizio pu essere meglio adattato alle specicit ed alle necessit del

    contesto locale e della sua popolazione. Inoltre, pu essere sostenuto attraverso le risorse, sia

    economiche che di personale, di questi enti, riducendo le spese amministrative, logistiche ed

    organizzative, e pu usuruire delle reti locali gi consolidate.

    Ed inne, il atto che le persone senza dimora accedano ad altri servizi negli stessi spazi in cui

    si trova lo sportello, che siano in gestione allo stesso soggetto che se ne occupa o ad altri, crea

    la possibilit di orire loro percorsi di supporto integrati, in cui lintervento legale parte di un

    intervento pi ampio.

    Gli sportelli di Avvocato di stradaattivi nella Regione Emilia-Romagna sono cinque. Il primo

    ad essere aperto, nel 2001, quello di Bologna che ha dato inizio allesperienza. In seguito

    rimasto un punto di rierimento per le altre esperienze, in quanto sede dellassociazione

    nazionale. Il secondo presidio avviato in Regione quello di Ferrara, nel 2005, mentre Modena

    e Reggio Emilia si sono attivate nel 2007 ed inne, nellanno in corso, si aggiunta anche

    Piacenza.

    In totale sono un centinaio gli avvocati coinvolti in tutta la Regione.

    8 9

    2 Cr.http://www.avvocatodistrada.it/?page_id=401

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    Non solo. Nei casi in cui si individuino condizioni di ragilit personali tali da non

    consentire al cittadino di orientarsi autonomamente allinterno dei ser vizi e di rapportarsi con

    competenza alle istituzioni, si pu attivare un servizio di accompagnamento da parte di un

    avvocato o di un altro volontario. il caso, ad esempio, dellaccesso al gratuito patrocinio, che

    richiede adempimenti e passaggi ormali, che non sempre la persona con disagio estremo

    riesce a compiere in autonomia. Questa modalit di intervento attivata pi o meno spesso

    nei diversi sportelli che, come si vedr, dispongono di modelli organizzativi ed impostazioni

    dierenti. Comunque, se appare opportuno, si cerca di agevolare laccesso ai servizi sociali,

    sanitari, anagraci, e cos via, ed in generale alle risorse del territorio.Una coppia rumena giovanissima, ventenni con bimbo piccolo, avevano occupato una casa e vivevano l.Lui si adoperava come imbianchino. Volevano are una azione giudiziaria, non si sa contro chi, sostenendo:in questa casa non c nessuno, lho occupata e ci voglio vivere. Sono venuti con questa richiesta! Noi,invece, abbiamo iniziato a vedere cosa cera dietro, se avevano atto richiesta allUcio casa ... li abbiamoaccompagnati, hanno compilato moduli, avuto la casa vivono in via Nicol dallArca e stanno bene.(ocus group con gli avvocati ed i volontari, Bologna)

    Si tratta di una modalit di intervento che si pone al margine tra giuridico e sociale,

    poich prevede una ase di valutazione sociale della situazione complessiva di una persona e del

    suo disagio e lattivazione di risorse della comunit in suo avore.

    In alcuni casi, come si vedr in seguito, sono emerse esperienze di vere e proprie collaborazioni

    in rete tra i volontari dello sportello ed altri operatori.

    Ancora pi decisamente orientato verso le competenze sociali il momento del primo colloquio.

    A chi si presenta agli sportelli, magari senza avere chiari i limiti della presa in carico legale (ri-

    servata, si ricorda, ai senza dimora ed alle vittime di tratta), comunque garantito un contesto

    di accoglienza ed ascolto, in uno o pi momenti di colloquio nalizzati a comprendere la pro-

    blematica legale e leettiva soddisazione dei criteri che consentono lapertura della pratica da

    parte dellavvocato, ma anche per cogliere la situazione pi generale della persona, il suo disagioe le sue necessit.

    Si tratta di una modalit di intervento che decisamente sconna nel lavoro sociale vero e pro-

    prio, mettendo alla prova la motivazione, le capacit e le competenze dei volontari ed anche

    lorganizzazione degli sportelli.

    A tal proposito, non si possono non menzionare le dicolt create dalle comprensibili resistenze

    di alcune persone che si rivolgono agli sportelli ad essere etichettate come senza dimora, status

    che garantisce la presa in carico legale, ma che pu non essere acile accettare. Passaggio che

    richiede delicatezza e sensibilit e la ricerca di eventuali soluzioni alternative che possibilmente

    vengano incontro a riserve umanamente comprensibili, complicando la possibilit di intervento.

    2. Il servizio oerto, tra giuridico e sociale

    Fine statutario dellassociazione la tutela dei diritti delle persone senza dimora e

    delle vittime della tratta.

    Se non si ravvisano particolari dicolt nel denire chi siano le vittime della tratta, che peraltro

    costituiscono una parte piuttosto limitata degli assistiti dallassociazione, pi complesso indivi-

    duare i conni della popolazione senza dimora.

    Si propongono, insomma, le consuete dicolt nel denire una ascia di persone, estremamen-

    te variegata e complessa: questione non secondaria a livello operativo, in quanto condizionalaccesso allassistenza legale, quindi la presa in carico vera e propria, o la sua esclusione.

    Di per s, la denizione di senza dimora appare ormalmente collegata allassenza di una

    residenza anagraca. Tuttavia, il rierimento a questo criterio in sede operativa pu risultare

    eccessivamente rigido: la persona senza dimora pu aver conservato una residenza in luoghi

    verso i quali non sente pi appartenenza o dove non ha pi legami o possibilit di intrapren-

    dere percorsi di sostegno ed opportunit di radicamento. Il rischio di riutare casi eettivi di

    disagio ha reso utile una riormulazione operativa pi fessibile del concetto di senza dimora

    da parte dellassociazione, che al contempo non venisse meno ad i limiti posti dai Consigli

    dellOrdine degli avvocati.

    Tale ridenizione a rierimento a situazioni abitative precarie, in cui non esiste un domicilio

    (non si a rierimento alla residenza anagraca), neppure provvisorio, da accertare nel corso

    del primo colloquio.

    si precisa quali sono le persone senza dimora: tutti coloro che vivono in strada, sotto i portici, in stazio-ne, nei dormitori, nei gruppi appartamento, in macchina o roulotte, in campi, in baracche o qualsiasi altra si-tuazione abitativa precaria. Non lo sono invece coloro i quali siano momentaneamente ospitati presso strut-ture ospedaliere, che abbiano uno sratto esecutivo o che dichiarino di dormire da parenti o connazionali.

    (Vademecum per gli Avvocati dello sportello, Associazione Avvocato di strada On lus)

    Tuttavia, loerta dello sportello emerge come decisamente pi ampia rispetto alla

    vera e propria assistenza legale. La stessa denizione del target di rierimento si amplia ri-

    spetto alla popolazione senza dimora, nellimpegno dellassociazione a ornire orientamento

    e consulenza legale anche ad altri cittadini, per i quali comunque si ravvisa una situazione

    di disagio sociale ed economico signicativo.

    Resta inteso che gli avvocati si impegnano comunque a ornire un orientamento e una consulenza legale dibase anche a chi non sia strettamente senza dimora, ma accusi comunque un disagio economico e socialemolto orte. (Vademecum per gli Avvocati dello sportello, Associazione Avvocato di strada Onlus)

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    Un signore si presentato allo sportello: era elegante ed un uomo di cultura Mi ha colpito il suo orgoglio.Noi non ci potevamo aspettare che dalla sua bocca uscissero le parole vivo per strada. Si vergognava. Lavergogna si palesa anche perch quando devi rinegoziare le condizioni di separazione, devi dimostrare cheversi in condizioni di povert e sei senza ssa dimora. Puoi per esempio prendere la residenza in una viattizia pensata proprio per chi vive in strada, ma questa compare sulla carta di identit e questo signore nonse l sentita. Si preso una settimana di tempo per capire come are. Vedremo (ocus group con gli avvocati ed i volontari, Bologna)

    Si pu inne accennare al contributo dato dagli sportelli al lavoro degli altri soggetti

    impegnati sugli stessi target. In questi anni, inatti, gli sportelli di Avvocato di strada si sono

    consolidati nei rispettivi contesti di appartenenza, sono spesso noti, e sono anche, pur con

    qualche dierenza territoriale, diventati parte di una rete locale di organizzazioni impegnate

    sulla medesima ascia di popolazione. Tale integrazione ulteriormente agevolata dal atto

    che a gestirli sia sempre un soggetto gi precedentemente attivo in tal senso.

    Inne, come gi si accennava, da evidenziare la unzione di advocacy svolta,

    in particolare, dallAssociazione nazionale Avvocato di strada. Tramite il sito web, la

    pubblicazione dei rapporti annuali e gli interventi pubbli ci, lAssociazione ha svolto importanti

    azioni di sensibilizzazione sui temi della povert e dellesclusione e sui diritti dei senza dimora.

    A livello locale, pu essere che i soggetti gestori prendano parte a tavoli di governance

    portando anche lesperienza maturata attraverso gli sportelli. nota la battaglia legale

    svolta a Bologna nel 20013 per il diritto alla residenza, che ha costituito un precedente

    giurisprudenziale ondamentale in avore delle persone senza dimora.

    Si pu rifettere, come gi si diceva, sulla possibilit di un maggiore raccordo tra le esperienze

    locali e la dimensione nazionale, che raorzi tali unzioni di rappresentanza, elaborazione

    culturale e sensibilizzazione sui diritti e la povert.

    Tab. 2 Una sintesi dei servizi oerti dagli sportelli di Avvocato di strada

    SERVIZI OFFERTI DESCRIZIONE A CHI SI RIVOLGONO

    Accoglienza edascolto

    Colloqui nalizzati a comprendere ed analizzare lecondizioni personali, problematiche legali, sussistenza deicriteri di presa in carico legale.

    Tutti i cittadini che si rivolgono aglisportelli.

    Orientamento e con-sulenza

    Inormazioni sullaccesso al gratuito patrocinio, ma anchesui servizi e le risorse del territorio.

    Cittadini in condizioni di disagio econo-mico e sociale.

    Accompagnamento Supporto a persone particolarmente ragili negli adempi-menti per la ruizione del gratuito patrocinio, dei servizisociali, sanitari, anagraci, ecc.

    Cittadini in condizioni di disagio eparticolare ragilit nelle competenzepersonali.

    Presa in carico legale Assegnazione del caso ad un avvocato volontario edapertura di una pratica. Cittadini senza dimora (in situazioniabitative precarie) e vittime della tratta.

    Inormazione esupporto ai servizi

    Consulenze richieste da operatori dei servizi (sociali, sa-nitari, del Terzo settore, dei sindacati, dei centri s tranieri,ecc.) rispetto ai propri assistiti.

    Operatori dei servizi impegnantinellambito della povert e della lottaalla tratta.

    Advocacy esensibilizzazione

    Partecipazione a tavoli della governance ed interventipubblici in avore dei diritti dei cittadini senza dimora edelle vittime della tratta.

    Istituzioni e cittadinanza.

    Fonte: elaborazione Iress

    3. Lorganizzazione degli sportelli: specicit esimilitudini

    Il particolare modello di diusione degli sportelli che, come si diceva, non ha teso a

    replicare lassociazione di rierimento, ma a supportare soggetti locali nella loro attivazione,

    ha dato vita a modelli organizzativi dierenti, riadattati ai contesti, alle necessit locali, alle

    risorse disponibili. Tuttavia, emergono anche alcune similitudini nelle esigenze, nei problemi

    arontati e anche nei dubbi, che utile esaminare anche per avorire scambio di buone

    pratiche, per condividere esperienze e per acilitare il supporto reciproco ra sportelli.

    Alcuni intervistati hanno ribadito come debba essere scelto un modello organizzativo capace

    di proporre un oerta strutturata, non aleatoria e diretta a tutti coloro che potrebbero averne

    necessit, con meno deterrenti o ltri di selezione possibile.

    In genere, quindi, gli sportelli sono collocati in strutture che ospitano anche altre opportunit

    per le persone in condizioni di povert, cos da essere loro prossimi e acilmente accessibili.

    vera e propria assistenza legale. La stessa denizione del target di rierimento si amplia

    Capita, quindi, che siano gli operatori di

    altri enti a richiedere agli sportelli inormazioni

    e consulenze per i casi di cui si occupano.

    Dal servizio pi diretto, rivolto alla persona, si

    passa al servizio ai servizi, cio al supporto

    del lavoro di altre proessionalit.

    A volte chiediamo anche un consulto perpersone che non hanno il diritto di accederead Avvocato di strada perch magari sonoresidenti, per avere un orientamento o unaconsulenza (ocus group con reerenti della rete locale deiservizi, Modena)

    3 Cr.http://www.avvocatodistrada.it/?page_id=429

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    Tab. 3 Periodicit dellapertura per sede di sportello Fonte: elaborazione Iress

    SEDI DISPORTELLO

    BOLOGNA FERRARA MODENA REGGIO EMILIA PIACENZA

    APERTURADEGLISPORTELLI

    Due pomeriggia settimana, cuisi aggiunge unasera al mese inciascuna di 4 strut-ture di accoglienzacittadine.

    Non si eettua unvero e proprio ser-vizio di sportello. Gliavvocati ricevonosu appuntamento.

    Un pomeriggio ognidue settimane.

    Un pomeriggio asettimana.

    Un pomeriggio asettimana (lo spor-tello stato appenaavviato e si stacercando di quan-ticare la domandadi accesso).

    LUOGO Sede dellAsso-ciazione nazionaledi Avvocato distrada e strutture diaccoglienza.

    Gli avvocatiricevono suappuntamento inseguito al sollecitodegli operatorisociali dei servizidellAssociazione

    Viale K.

    Sede dellAssocia-zione Porta Apertae sei servizi cheore alla popolazio-ne in condizioni dipovert.

    Centro citt, lucio immediatamenteadiacente al CentrodAscolto Caritas.

    Presso il Centrodascolto e servizidi accoglienzaCaritas, in centrocitt.

    Sedi e tempi di apertura

    A Bologna, lo sportello attivo due volte a settimana presso la sede dellassociazione

    nazionale, in un luogo della citt abbastanza decentrato. Ad esso si aggiunge lapertura di una

    sera al mese in ciascuna di quattro strutture di accoglienza cittadine. Ovviamente, considerando

    le dimensioni del contesto bolognese ed il suo carattere metropolitano, che tende ad accentuare

    la presenza di senza dimora, in cui quindi alta la domanda di accesso, i periodi di apertura

    sono particolarmente ampi rispetto agli altri casi presi in esame.

    Sia a Reggio Emilia che a Piacenza gli sportelli sono aperti un pomeriggio a settimana. In en-

    trambi i casi il luogo di ricevimento della domanda si trova accanto ai Centri dascolto della

    Caritas locale, importanti punti di rierimento per le persone in condizioni di povert e situati in

    centro citt, quindi in una posizione di acile accesso. A Piacenza, vi sono concentrati anche al-

    cuni servizi e strutture di accoglienza. Occorre ricordare che questultima esperienza appenapartita, quindi si sta cercando di vericare ladeguatezza del periodo di apertura settimanale.

    A Modena, la sede dellassociazione Porta Aperta ad ospitare lo sportello: gli avvocati ricevo-

    no un pomeriggio ogni due settimane, in un luogo in cui si concentrano una serie di servizi per

    le persone senza dimora, quali la mensa, laccoglienza abitativa, lambulatorio medico ed altri.

    In ognuno di questi contesti, insomma, la sede e lapertura degli sportelli sono stati adattati alla

    domanda di intervento, ma anche alle risorse disponibili in termini di spazi e, probabilmente, di

    risorse (umane e non).

    Il caso di Ferrara presenta caratteristiche organizzative diverse rispetto agli altri presi

    in esame: qui non si prevista lapertura di un vero e proprio sportello ad accesso libero. La

    possibilit di usuruire dellassistenza legale dipende, in genere, dalle segnalazioni dei casi al

    coordinatore dello sportello legale, o da parte degli operatori sociali o direttamente dagli ospiti

    delle strutture gestite dallassociazione Viale K. In questo modo, lintervento dellavvocato pu

    essere anche integrato in un progetto di intervento sociale pi ampio e complessivo, modalit

    giudicata dai suoi reerenti come punto di orza dellorganizzazione. Tuttavia, il rischio che si

    venga a creare una distanza tra le necessit pi ampie del territorio, che possono andare al di

    l della popolazione senza dimora, ed il servizio. La possibilit di accedere per una consulenza,

    ad esempio, certamente limitata da tale modalit organizzativa e ci contribuisce, almeno in

    parte, a spiegare il atto che questo sia lo sportello, tra quelli analizzati, con meno casi trattati.

    Sicuramente si pu rifettere se lesperienza dierente e specica elaborata a Ferrara possa

    essere integrata da altre modalit organizzative.

    Il punto di orza il modello organizzativo, basato su speciche competenze, in modo da poter orire allapersona un servizio giuridico a 360 gradi. La consulenza legale, inatti, non ne a se stessa, ma va a suppor-tare un percorso pi ampio, dallinizio alla ne. Uno strumento che si aggiunge ad altri, proprio per avere piecacia ed ecienza di un percorso. (intervista a reerenti di Avvocato di strada di Ferrara)

    Un ultimo punto da evidenziare il posizionamento degli sportelli dentro o in prossi-

    mit dei servizi, attore che ha anche irrobustito e stimolato le reti di collaborazione con gli

    altri soggetti che si occupano di povert nei rispettivi territori.

    Le asi e prassi di intervento

    LACCOGLIENZA

    In orario di apertura, gli sportelli ricevono in genere tutte le persone che si presentano

    per valutarne le esigenze, sia su appuntamento che direttamente.

    Qualche dicolt legata alla poss ibilit di orire una consulenza completa in tutti gli ambitidel diritto. In genere, ci si organizzati alternando le specializzazioni degli avvocati presenti

    allo sportello - ad esempio, a Bologna le due giornate di apertura sono alternativamente de-

    dicate alle questioni penali ed amministrative ed al diritto civile - oppure aancando avvocati

    con specializzazioni diverse nello stesso momento, come ad esempio nel caso di Modena.

    Qui, laccesso su appuntamento sembrato ottimale, perch avrebbe consentito di ar incon-

    trare il richiedente con lavvocato specializzato nella sua specica problematica. un ope-

    ratore dellassociazione Porta Aperta a svolgere per quanto possibile tale compito. Inatti,

    questa modalit si dimostrata poco adatta rispetto al tipo di utenza, che tende piuttosto a

    presentarsi direttamente al servizio.

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    IL PASSAGGIO DI CONSEGNE

    Nellorganizzazione del servizio, un momento estremamente delicato rimane il pas-

    saggio di consegne tra lavvocato che riceve allo sportello e quello della presa in carico: se le

    procedure non sono ben denite, inatti, si rischia di perdere tempo ed inormazioni.

    A Ferrara, come gi evidenziato, la domanda viene sempre preventivamente valutata da un

    operatore dellassociazione Viale K, prima di essere indirizzata ad un avvocato con la spe-

    cializzazione pi adeguata, che presumibilmente seguir il caso.

    Negli altri casi, si evidenziata limportanza di un supporto di segreteria per gli avvocati

    stessi, che garantisca continuit nella registrazione delle inormazioni utili al loro lavoro e ge-stisca i passaggi delle pratiche, sia allinterno dello sportello stesso, sia nellinvio o accompa-

    gnamento ad altri servizi. Anche perch, spesso, le richieste sono cos speciche che si sono

    create gure di legali ad hoc: ad esempio, a Reggio Emilia, tutti i casi relativi allacquisizione

    della residenza sono adati ad un avvocato che ha stabilito rapporti ormai consolidati con

    gli uci dellanagrae locale, di cui conosce ormai le prassi ed il personale, cosa che acilita

    i percorsi degli assistiti.

    A Modena si espressa qualche preoccupazione sul passaggio di consegne dallo sportello

    agli avvocati, per i quali sono allo studio modalit di coordinamento pi adeguate.

    LEROGAZIONE DEL SERVIZIO

    Come si gi descritto, gli sportelli orono un servizio composito: orientamento ed

    inormazione sui servizi territoriali e, a volte, accompagnamento, consulenza su questioni

    giuridiche, vera e propria presa in carico legale.

    Quando si attiva la presa in carico, i casi si traseriscono solitamente negli studi degli a vocati,

    dove vengono portati avanti per via giudiziale o stragiudiziale a seconda di come si ritenga

    pi opportuno. Si tratta di una modalit di presa in carico meno etichettante per i cittadini,perch non si recano pi ad un servizio specico dedicato ai pi poveri. Insomma, ciascun

    legale gestisce il caso autonomamente, eventualmente coordinandosi con altri volontari o

    chiedendone il supporto laddove dovesse occorrere. Se lo ritengono opportuno, accade anche

    che si rechino ai servizi, accompagnando le persone pi in dicolt per sostenerle in passag-

    gi e adempimenti che stabiliscono laccesso a misure e beneci.

    Lunica criticit rilevata in questa modalit organizzativa, tra laltro acilmente risolvibile, che

    lo sportello perde le tracce del caso. A volte, chi ha incontrato la persona per la prima volta

    allo sportello non sa pi nulla di quello che le accade dal momento in cui viene assegnata ad

    un altro legale. Lorganizzazione stessa perde inormazioni utili sullandamento e la conclusio-

    ne dei casi, in base alle quali potrebbe mettere in atto eventuali miglioramenti organizzativi

    o modalit di supporto ai volontari. Il gruppo stesso avverte meno di prendere parte ad un

    progetto complessivo e la gestione della atica individuale e le inevitabili rustrazioni di con-

    clusioni insoddisacenti potrebbero essere mitigate dai successi che pure vengono conseguiti.

    Lidea quindi di condividere pi a ondo il lavoro e di avere una visione complessiva delle at-

    tivit svolte potrebbe avere riscontri positivi principalmente, come si vedr meglio in seguito,

    sulla motivazione dei singoli volontari, oltre che sullorganizzazione del gruppo.

    IL LAVORO DI BACK OFFICE

    I due contesti in cui si arontata strutturalmente la questione del personale di se-

    greteria e supporto del lavoro di back oce sono Bologna e Reggio Emilia.

    Nel primo caso, si atto ricorso al vasto bacino degli studenti universitari presenti in citt:

    stato attivato un servizio di accoglienza, segreteria, supporto allo sportello, accompagna-

    mento ai servizi, svolto da studenti di giurisprudenza interessati a compiere unesperienza

    signicativa di volontariato e ormativa per la propria utura proessione 4.

    Nel secondo caso, ad un volontario prestato allo sportello dallente gestore, il Gruppo Laico

    Missionario, si aancano volontari deputati alla segreteria e studenti di giurisprudenza che,

    attraverso una convenzione con lUniversit di Parma, possono svolgere qui un tirocinio rico-

    nosciuto nel loro percorso ormativo.

    Le unzioni della segreteria sono state evidenziate come ondamentali per il buon unziona-

    mento del servizio in tutti i contesti presi in esame. Ed anche a Modena ci si sta attivando

    per seguire le strategie messe in atto dagli altri sportelli: come primo passo, in previsione il

    coinvolgimento di alcuni volontari per la sistematizzazione degli archivi dello sportello, con-

    dando in una maggiore continuit rispetto ad altri tentativi messi in atto in passato.

    Si inatti evidenziato, e non solo in questo contesto, come sia particolarmente dicile ge-

    stire unzioni come queste attraverso i volontari: occorrerebbe pi continuit, per apprendere

    le competenze necessarie al loro buono svolgimento e sviluppare una visione complessiva

    delle attivit dello sportello, dei suoi compiti e delle risorse disponibili, per poterle svolgere in

    modo pienamente appropriato.

    Gli sportelli hanno provato a strutturare le prassi del servizio anche attraverso le schede di

    registrazione degli accessi, utili al monitoraggio della domanda, a non perdere le inormazioni

    raccolte n dal primo accesso per traserirle al legale che seguir i casi, a riprendere casi in

    sospeso che periodicamente si ripresentano. Le attivit di back oce necessitano di unatten-

    zione che non sempre si riesce a garantire, preerendo gli avvocati concentrarsi sui casi.

    4 Il progetto AccoglienteMente stato pensato dalla sede bolognese dello sportello proprio con q ueste fnalit: cr. http://

    www.avvocatodistrada.it/?page_id=899

  • 8/3/2019 Povert e cittadinanza: sulla strada, per linclusione

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    Per ogni persona che viene allo sportello si compila il modello della privacy, si anno le otocopie della docu-mentazione e si compila una scheda che ci serve per denire il quadro della situazione del caso, chi lha presoin carico o come procede la cosa, cio che sbocco o che risposta viene data. Anche perch la gente viene, poisparisce allora la scheda ci aiuta ad avere subito la situazione in mano se tornano.(intervista a reerente dello sportello di Reggio Emilia)

    Di sicuro la necessit di strutturarsi meglio da questo punto di vista una dell e preoc-

    cupazioni maniestate dai reerenti coinvolti nelle indagini. Il contesto bolognese che dispone

    di maggiori risorse in termini di volontari (ed essendo anche lesperienza pi lunga nel tempo)

    ha potuto organizzarsi meglio in tal senso. I contesti di pi recente avvio stanno arontando

    tali questioni, ortunatamente in territori che orono ampie possibilit e supportate da asso-ciazioni di rierimento con notevoli potenzialit.

    SPUNTI DI RIFLESSIONE:

    A partire dai contenuti di questo paragrao emergono alcune osser vazioni generali sullattivitdegli sportelli.Il primo spunto di rifessione che si vuole proporre riguarda direttamente la mission deglisportelli. Finora molte delle attivit che essi svolgono si sono sviluppate spontaneamente sul-la base delle necessit che emergevano agli sportelli: laccompagnamento ai servizi socialie sanitari, lorientamento e linormazione. Il tutto sembra avvenuto in modo implicito, senzauna rifessione specica che esplicitasse limiti e possibilit dei compiti svolti.Ma quali competenze dovrebbero avere gli sportelli per svolgere al meglio queste attivitpi squisitamente sociali? Questa unzione davvero parte dei compiti che ci si vuole dare,accanto alla consulenza ed allassistenza legale? Occorre ormalizzarla meglio? E come?Sarebbe utile se una simile questione osse arontata in collaborazione tra sportelli, visto chetutti ne sono interessati.In secondo luogo, si segnala una certa dicolt da parte di alcuni reerenti degli sportelli nello

    strutturare il servizio solamente col volontariato. Le associazioni di rierimento ne sostengonole attivit con alcuni dei propri volontari e con qualche risorsa. Tuttavia, alcune attivit pistrutturate, in particolare la segreteria, sembrano necessitare di una certa continuit per arunzionare bene il servizio. Ci si pu quindi chiedere, ed alcuni degli intervistati lo stannoacendo, se non sarebbe utile, attraverso unattivit di und raising pi ecace, trovare unnanziamento di queste attivit, in modo che siano assegnate a personale retribuito. Fino atempi recenti lassociazione nazionale ha avuto il supporto di una segreteria strutturata, chenon stato pi possibile sostenere; il supporto degli studenti ha in parte ovviato allincon-veniente. Tuttavia, questa necessit emerge ortemente in diversi dei contesti considerati.

    Anche in questo caso, ci si pu ragionare in modo congiunto tra gli sportelli, per proporre unastrategia organizzativa che in qualche modo aronti una tale questione.

    4. Le risorse degli sportelli: chi sono i volontari eche cosa anno

    La risorsa principale degli sportelli certamente costituita dal volontariato altamente

    proessionalizzato oerto dagli avvocati.

    I legali coinvolti in tutta lEmilia-Romagna, come gi accennato, sono poco meno di un centinaio.

    Svolgono servizio agli sportelli, accogliendo le persone e svolgendo i primi colloqui per stabilire

    la presa in carico, orire consulenze, inormazioni, orientamento o accompagnamento ai servizi.

    Non tutti, per, hanno la possibilit ed il tempo per prestare servizio allo sportello, una partedei volontari ore la propria disponibilit per la presa in carico, portando i propri casi negli

    studi di rierimento e seguendoli gratuitamente.

    Ad una rapida analisi per et e genere, si tratta per lo pi di giovani avvocati, tra i 30 ed i 40

    anni equamente divisi tra uomini e donne. Anche se da questo punto di vista si individua una

    certa diversicazione: si va dal caso di Ferrara, dove gli avvocati sono in grande maggioranza

    uomini, a Bologna dove le donne sono oltre il doppio degli uomini.

    A supportare il lavoro degli avvocati, una serie di altre gure che svolgono attivit di segre-

    teria, organizzazione, coordinamento, accoglienza, gestione. Anche in questo caso si tratta

    per lo pi di volontari. Inatti solo in tre degli sportelli si possono individuare gure retribuite.

    Occorre precisare che si tratta di personale che svolge altre attivit presso le associazi oni che

    gestiscono gli sportelli (responsabili e coordinatori di servizi), dunque il supporto allo sportello

    solamente una delle loro mansioni.

    I volontari non avvocati sono reclutati con varie modalit, anche a seconda delle specicit

    dei diversi contesti e delle risorse alle quali si pu attingere.

    A Bologna, come si detto, lampio bacino universitario ore la possibilit di individuare unvolontariato semiproessionalizzato tra gli studenti della acolt di Giurisprudenza che desi-

    derano ormarsi nel proprio ambito di studi anche attraverso lesperienza di volontariato. Si

    tratta di 9 studenti, impegnati nellaccoglienza in aancamento agli avvocati, nelle attivit di

    segreteria e nellaccompagnamento delle persone ai servizi.

    A Reggio Emilia stata stipulata una convenzione con lUniversit di Parma perch gli stu-

    denti che ne anno richiesta possano, come gi spiegato, svolgere qui una ttivit riconosciuta

    come ormativa anche in ambito universitario.

    In totale, tra volontari, stagisti, tirocinanti (anche coinvolti dagli avvocati di rierimento), e stu-

    denti sono circa una ventina le persone che lavorano gratuitamente a supporto degli sportelli.

  • 8/3/2019 Povert e cittadinanza: sulla strada, per linclusione

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    Tab. 4 Le risorse degli sportelli per contesto.

    LE RISORSEDEGLISPORTELLIPER CONTESTO

    BOLOGNA FERRARA MODENA REGGIO EMILIA PIACENZA

    QUANTIAVVOCATICOINVOLTI

    61, di cui 32 e-ettivi in sportelloe 29 tra sospesie disponibili aseguire i casi

    6 avvocati ssi, avolte supportatidai propri tiroci-nanti nel seguirei casi

    7 avvocaticoinvolti

    4-5 avvocati chesvolgono servizioallo sportelloed una decinacirca disponibili aseguire i casi

    4 avvocati

    QUANTI

    VOLONTARINON AVVOCATIE TIROCINANTIPRESSO LOSPORTELLO

    9 studenti

    di legge chesvolgono serviziodi accoglienza aglisportelli ed ac-compagnamento+ 1 ex assistentesociale

    Nessuno 3 volontari non

    avvocati eduna stagista

    Una tirocinante,

    una volontaria,un reerente(volontario) delGLM gestiscono lasegreteria

    2 avvocati

    QUANTILAVORATORIRETRIBUITI, SECE NE SONO

    1 per la segreterianazionale cheopera anche comesegretario dellosportello

    Il coordinatoredelle attivit diViale K svolge at-tivit di segreteriaper lo sportello

    Un responsabiledi Porta apertasvolge attivit disegreteria per losportello

    Nessuno Nessuno

    ETA MEDIAVOLONTARI

    Circa 35 anni pergli avvocati, circa24 per gli altrivolontari

    Circa 40 anni 31 anni 37 anni 50 anni (avvocatipi giovani e prati-canti in arrivo)

    VOLONTARIPER GENERE

    Avvocati: 42donne, 19 uomini;altri volontari: 7donne, 3 uomini

    5 uomini,1 donna

    5 uomini,5 donne (pi lastagista)

    8 uomini,9 donne

    3 uomini,1 donna

    Fonte: elaborazione Iress di inormazioni ornite dai gestori degli sportelli

    Le azioni qualitative hanno consentito anche di individuare alcune dicolt nella gestione

    ed organizzazione degli sportelli, tutte problematiche abbastanza diuse nellambito delle

    associazioni di volontariato: si tratta della cura delle competenze dei volontari, della loromotivazione e del reclutamento di nuovi componenti.

    I volontari, esigenze ormative su un compito di conne

    Particolare attenzione data alla ormazione dei volontari, impegnati in un lavoro di

    conne, tra legale e sociale.

    Il volontariato prestato dagli avvocati ovviamente altamente proessionalizzato ed anche gli

    studenti ed i tirocinanti, in ase di completamento di un percorso universitario, apportano al

    servizio competenze giuridiche altamente qualicate.

    Tuttavia, spesso, una proessionalit, anche consolidata, di stampo giuridico non subito

    suciente a soddisare la necessit di rapportarsi a clienti con necessit molto particolari e

    speciche: il momento del primo colloquio pu essere infuenzato dalle condizioni di disagio

    vissute dalla persona che possono maniestarsi in modo vario: ad esempio, con semplice

    timidezza rispetto alla propria situazione, col presentarsi in condizioni di alterazione sica e

    mentale, con maniestazioni di rustrazione o dicolt di comunicazione, con dicolt nel

    mantenere lautocontrollo.

    necessario assumere una certa cautela nellaccoglienza dei richiedenti, cercare di vagli arne

    le condizioni e le aermazioni, tenendo conto delle loro capacit: compiti che in genere ri-

    chiedono una preparazione proessionale che tipica degli assistenti socia li o degli educatori

    ed operatori sociali, non proprio degli avvocati, solitamente.

    Occorre anche ricordare che diversi sportelli si trovano allinterno delle strutture di acco-

    glienza abitativa (dormitori, ecc.) o in prossimit di servizi dedicati alla povert ed al disagio,

    contesti con i quali non tutti gli avvocati possono vivere una amiliarit immediata, ma invece

    possono creare imbarazzo e scoraggiare lattivit di volontariato.

    I volontari allo sportello devono comprendere ed interpretare le inormazioni proposte dai ri-

    chiedenti sulla propria problematica giuridica, ma anche sulla situazione economica ed even-

    tuali condizioni di disagio. quindi chiara la dicolt di lettura del bisogno e delle risorse

    della persona che si presenta allo sportello, cos come la scelta di proporle una consulenza

    o una presa in carico. Ed anche lorientamento ai servizi e laccompagnamento richiedono

    una certa preparazione proessionale: occorre conoscere loerta ed individuare quali siano

    le risorse e le reti territoriali cui indirizzare la persona, a seconda delle necessit ravvisate.

    Se individuare lanagrae o spiegare come si accede al gratuito patrocinio possono essere

    compiti pi semplici per un avvocato, pi dicile districarsi nellambito dei servizi e socio-

    sanitari, dove si individuano sistemi pi complessi e meno regolati, con pi porte e criteri diaccesso e specializzazioni per target.

    Questo sconnamento nel lavoro sociale degli avvocati volontari rimasto nora, almeno in

    Ci che mi metteva in dicolt non era tan-to il sapere applicare il diritto, quanto il sa-persi relazionare con persone particolari, chespesso ti travolgono con storie pazzesche. (ocus group con gli avvocati ed i volontari, Bo-logna)

    Il momento del colloquio spesso richiedecompetenze di ascolto, strumenti di osservazione euna capacit di lettura dei casi che una preparazioneproessionale come quella dellavvocato non sempregarantisce. Si tratta di competenze che di solito siormano sul campo, nella collaborazione con lo spor-tello.

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    parte, implicito anche se con qualche dierenza tra i contesti presi in esame.

    Ci signica che, da un lato, non sempre sono state elaborate prassi comuni di accoglienza

    tra gli avvocati e tanto meno tra gli sportelli; dallaltro, pu emergere una certa improvvisa-

    zione di competenze tipiche del lavoro sociale, che pu essere rischiosa, come si vedr,

    certamente per i cittadini, ma anche, ed occorre sottolinearlo, per i volontari stessi e, quindi,

    per il complessivo unzionamento degli sportelli.

    Se i primi, inatti, possono ricevere un servizio meno accurato, i secondi possono essere

    esposti a rustrazioni dicili da sostenere per un tempo lungo, quindi causare un elevato

    turn over nel servizio, con tutte le ricadute di malessere che ci pu avere sul volontario e

    le atiche gestionali ed organizzative che comporta per lassociazione. Le occasioni di ru-

    strazione di intenti in qualche modo salvici, legati alla mission del volontario e che spesso

    costituiscono parte della sua motivazione, possono tendere ad aumentare in presenza di

    strumenti di intervento ridotti, che non gli consentono di essere ecace come desidererebbe.

    Capita che ci scambino per assistenti sociali (). Allinizio ci eravamo ripromessi di ascoltare anche lo so-go, ma poi non sempre ci si riesce ... Quando le persone sono polemiche e si vogliono solo sogare, noi stessisiamo pi restii ad aiutarli .(intervista ai reerenti dello sportello di Modena)

    Ravvisando la necessit di un supporto dellesperienza di sportello, nel primo perio-

    do di servizio ma non solo, a Bologna stato stabilito che gli avvocati lavorino sempre in

    aancamento con altri volontari o studenti. In questo modo si traseriscono le competenze

    acquisite ai nuovi arrivati e si sostiene, con energie pi resche, la motivazione dei volontari

    con percorsi pi lunghi. Al contempo, i nuovi arrivati si ormano ed orono il proprio sostegno

    nei compiti di back ofceed accompagnamento. Si tratta, per, di una soluzione che richiede

    un numero molto alto di volontari ed unattenzione particolare sul coordinamento e sullorga-

    nizzazione. Non tutti gli sportelli attualmente sarebbero dunque in grado di garantirlo, anchese tutti stanno lavorando al reclutamento ed alla ricerca di soluzioni pi strutturate per la

    segreteria.

    Ho imparato a instaurare un primo rapporto umano e a are le domande giuste per arrivare al clou dellaquestione. Mia grande maestra stata L.D., lasciavo gestire a lei lincontro ed io mi occupavo delle pratiche. da un paio di anni che riesco a gestire io gli incontri ... (ocus group con gli avvocati ed i volontari, Bologna)

    Un caso particolare di aancamento derivato dal reclutamento da parte dello spor-

    tello di Bologna di unassistente sociale in pensione, che ha potuto sia sostenere gli sorzi dei

    volontari sullorientamento, linormazione e laccompagnamento ai servizi, sia trasmettere

    loro alcune basilari conoscenze e competenze di ambito pi propriamente sociale.

    A Modena e a Reggio Emilia si spesso ravvisata la necessit di ricercare un aan-

    camento almeno occasionale di mediatori linguistici.

    Quella dellaancamento, quindi, quando pu essere attivata, si dimostrata una buona

    soluzione come supporto del lavoro e della motivazione dei volontari, e nel traserimento delle

    conoscenze sulle pratiche acquisite e delle soluzioni gi sperimentate.

    Non lunica soluzione possibile e pu essere integrata da altri accorgimenti.

    Lacquisizione, tramite una ormazione ad hoc che integri lesperienza sul campo, di alcuni

    degli strumenti pi specici del lavoro sociale pu sostenere i compiti di ascolto e lettura

    dei bisogni e delle risorse delle persone che si rivolgono agli sportelli e ornire anche alcune

    conoscenze utili allorientamento e alle competenze per laccompagnamento ai servizi. Lo

    sportello di Bologna ha gi sperimentato proposte ormative, ad esempio sulla psicologia

    sociale, ed sembrato che i volontari le apprezzassero.

    Lunico accorgimento di denire chiaramente e con precisione il compito che ci si vuole

    attribuire: il rischio di assumersi un ruolo troppo ampio, duplicare risorse gi presenti sul

    territorio e sovrapporsi a proessionalit pi specializzate sovraccaricando i volontari ed inve-

    stendo in modo dispersivo le proessionalit che portano al servizio.

    La ormazione utile anche per accrescere la consapevolezza sui rischi del burn out, cos

    come lattivazione di momenti e spazi di rifessione tra volontari, guidata o meno, per

    condividere le esperienze di successo e gli insuccessi, scambiarsi strategie e modalit per

    arontare le dicolt che insorgono nel servizio.

    La motivazione, il turn over ed il reclutamento

    Una delle questioni pi rilevanti nellambito del volontariato senzaltro il supporto alla

    motivazione: il rinorzo delle ragioni per le quali si decide di spendere il proprio tempo in attivit

    gratuite. Si quindi provato ad indagare quali siano le motivazioni dei volontari di Avvocato di strada.

    Si usa dire che il volontariato a bene anche a chi lo a ed i volontari degli sportelli non hanno

    avuto dicolt o esitazioni nellevidenziare, accanto agli eetti positivi che intendono perse-

    guire in avore della comunit di appartenenza e della societ pi in generale, i beneci che

    ritengono di ricavare, in cambio del lavoro gratuito, da questa esperienza.

    I volontari di Ferrara, Reggio e Modena hanno evidenziato come sia per loro motivante la sen-

    sazione di essere utili a qualcuno, di lavorare per la giustizia pi propriamente detta ed, in

  • 8/3/2019 Povert e cittadinanza: sulla strada, per linclusione

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    qualche modo, cambiare se non il mondo, la vita degli esseri umani e del benessere sociale pi

    complessivo.

    A Modena, qualcuno ha dichiarato di sentirsi aascinato da un mondo sconosciuto, quello

    dei senza dimora, proponendo una visione romantica di essi, ma anche del proprio ruolo.

    A Bologna, si evidenziato come let tendenzialmente giovane degli avvocati possa essere

    motivata anche dallesigenza di unesperienza ormativa in integrazione alluniversit ed ai

    tirocini svolti negli studi legali.

    E sempre a Bologna, alcuni hanno accennato al superamento del pregiudizio dellavvocato

    cattivo, in qualche modo schierato dalla parte del potere e della ricchezza, provando a ca-

    povolgere lo stereotipo negativo con limpiego delle competenze legali in diesa dei diritti dei

    cittadini pi ragili.

    In ultimo, a Reggio ed a Bologna, emersa una non meno importante maniestazione dellim-

    portanza di sentirsi parte di un gruppo con cui condividere non solo unesperienza proessio-

    nale particolare e dierente dal consueto, ma anche interessi personali e momenti di piacere,

    di pi ampia condenza e convivialit.

    Sono queste, quindi, le ragioni da sostenere per contrastare il turn overe per rinor-

    zare le energie dei volontari, oltre che per progettare azioni di reclutamento di nuovi colla-

    boratori.

    E le modalit per arlo possono essere varie, alcune gi messe in atto o in corso di implemen-

    tazione in qualcuno degli sportelli, altre da sperimentare:

    - lattivazione di spazi e momenti di condivisione di dicolt e rustrazioni, successi e soddi-

    sazioni, rifessioni e strategie, che sono parte degli incontri allo sportello, ma anche nel corso

    della presa in carico pu accrescere la motivazione e le energie disponibili; avere unidea dei

    percorsi delle persone che accedono agli sportelli, dalla prima richiesta no alla soluzione

    nale (positiva o negativa), non solo raorza le competenze di ciascuno nellintervento, maanche la sensazione di essere parte di un progetto complessivo che raggiunge dei risultati

    ed eettivamente utile;

    - nella stessa direzione della condivisione dei risultati raggiunti anche la redazione dei

    report annuali delle attivit svolte: la loro redazione implica tanti sorzi per sistematizzare le

    inormazioni raccolte dagli sportelli ma, se sono sintetici e ben comunicati, servono a dare

    una panoramica dei risultati raggiunti e dellutilit complessiva delle prestazioni oerte. Pro-

    babilmente si potrebbe anche discuterli in gruppi di rifessione e miglioramento;

    - i momenti conviviali hanno riscosso apprezzamento presso tutti i volontari coinvolti nel pro-

    getto: cos, si evidenziato, che si crea il gruppo. Queste occasioni possono avere leetto

    tanto di acilitare la collaborazione nelle attivit, quanto di sostenere la motivazione, rendendo

    il contesto di lavoro pi rilassato e piacevole.

    La ricerca ha anche rilevato alcune azioni mirate al reclutamento o che possono

    avorirlo.

    Il contesto che sembrato attualmente pi a ttivo su questo ronte con una strategia comples-

    sa quello di Reggio Emilia. Lo sportello ha aderito ad un progetto del Comune e del Forum

    del Terzo settore per il reclutamento di volontari5, ha diuso avvisi nei tribunali e nei luoghi

    requentati dagli avvocati, ha progettato un percorso ormativo accreditato presso lOrdine

    della categoria sulla legislazione relativa ai cittadini stranieri. Queste azioni hanno consentito

    di contattare nuovi potenziali volontari ed orire unopportunit in pi a quelli gi attivi.

    Si anche deciso di investire sulle esigenze ormative e sulle energie dei pi giovani.

    gi stata segnalata lesperienza di coinvolgimento degli studenti nelle attivit dello sportello

    di Bologna, che sembrano aver avuto eetti unanimemente apprezzati per le possibilit di

    ampliamento delle risorse umane disponibili e per il supporto al back ofce. Ed anche nelle-

    sperienza, appena partita, di Piacenza stata segnalata quella del reclutamento di giovani

    come direzione di crescita.

    A ci si aggiungono i gi citati accordi, sempre a Reggio Emilia, con le strutture universitarie

    per il riconoscimento e la valorizzazione dellesperienza nel percorso ormativo; ed anche

    a Modena ai volontari si aggiunto qualche stagista con compiti specici (larchiviazione

    dei dati, ad esempio). A Ferrara, invece, si segnalato che gli avvocati coinvolgono a volte i

    tirocinanti dei propri studi nellattivit dello sportello.

    Inne, la cura della comunicazione sulla missione sui risultati conseguiti stata sempre una

    delle priorit ben chiare allassociazione nazionale, ma anche il livello locale pu promuovere

    azioni ecaci per attivare e reclutare nuove risorse umane o di diverso tipo. Senza dimenti-

    care che la sensibilizzazione dei cittadini e delle istituzioni sui diritti dei cittadini senza dimora

    rientra tra gli obiettivi diAvvocato di strada.

    Insomma, sul tema del reclutamento le idee non sono mancate e probabilmente la loro con-

    divisione pu tornare utile anche ad altri sportelli, magari uori Regione.

    SPUNTI DI RIFLESSIONE:Lassociazione nazionale un punto di rierimento per gli sportelli: emerso in diversi collo-

    qui che si rivolgono ad essa chiedendo rierimenti su modalit di intervento, su pratiche, su

    possibili soluzioni giuridiche, in caso di necessit. anche attiva in tutto il territorio nazionale,

    5 Si tratta del progetto Reggiani, per esempio. Cr: http://www.municipio.re.it/Sottositi/ReggianiPerEsempio.ns/PortletDo-

    cumentiGruppiID/BD78D6E4588B4CB5C125783700511C10?opendocument&FT=P

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    anche dove non vi un vero e proprio sportello, una rete di avvocati inattivi ma disponibili ad

    intervenire nel caso si verichi una necessit nel proprio contesto. Si raccolgono in comune

    i dati sugli accessi e sui casi trattati, che saranno successivamente presentati in questo

    rapporto.

    Ovviamente, per la ragione che tutto perettibile, orse si pu ottimizzare ulteriormente

    questa rete tra gli portelli. Si potrebbero, ad esempio, raorzare i contatti diretti tra di essi, al

    di l della mediazione da parte dellassociazione nazionale. Si potrebbero costruire percorsi

    ormativi condivisi o altre azioni in collaborazione, cos da ottimizzarne costi e condividere

    i beneci. Oppure anche semplicemente creare occasioni di scambio di esperienze o sem-

    plicemente ricreative, che raorzino il senso di appartenenza e diano il senso di ar parte

    di unesperienza di vaste dimensioni in grado di intervenire ecacemente in realt molto

    dicili, are la dierenza nella vita dei cittadini pi ragili, ma anche produrre dei beneci per

    lintera collettivit. Loccasione della presentazione del report annuale potrebbe anche avere

    questo senso e proporsi come un evento rivolto non solo allesterno, ma anche ai volontari

    stessi come momento di condivisione di un percorso e di unesperienza comune.

    Un altro spunto di rifessione molto interessante riguarda il rapporto positivo che si creato

    tra gli sportelli e gli studenti universitari, non solo a Bologna dove lesperienza pi ampia e

    sistematizzata.

    Gli studenti universitari, con le loro competenze in ormazione e il loro lavoro gratuito con

    Avvocato di strada, cessano di essere utilizzatori della citt (o city users come li denisce

    Martinotti, sociologo urbano italiano) ma diventano risorse importanti per gli sportelli e per

    la citt che li ospita (e nella quale spesso non hanno la residenza). Allo stesso tempo la citt,

    oltre allUniversit, ore loro unoccasione di ormazione in pi a completamento del percorso

    di studio. un gioco a somma assolutamente positiva in cui due realt conviventi si aprono

    una allaltra: si costruisce un rapporto che viene coltivato e raorzato nellesperienza degli

    sportelli ed anche questo va in direzione dellintegrazione sociale ed a benecio della comu-

    nit intera che li ospita.

    I rapporti tra le Universit e le citt a volte sono dicili, nel senso che la presenza degli

    studenti, in alcuni casi il sovraollamento, pu essere vissuta da questi ultimi con preoccupa-

    zione. Sembra a volte emergere uno scollegamento tra i gruppi che abitano lo stesso spazio

    urbano, che pu creare anche momenti di contrapposizione. In questo senso, lesperienza di

    Avvocato di strada si pone in controtendenza per le ragioni indicate.

    27

    CAPITOLO III NUMERI DEGLI SPORTELLI

    1. Premessa di metodo

    Nel presente capitolo si riporta una prima analisi sperimentale relativa ai dati raccolti dagli

    sportelli di Reggio Emilia, Modena, Bologna e Ferrara attraverso apposite schede di accesso. Per la

    prima volta inatti vengono elaborati tutti i dati raccolti dai quattro sportelli con un duplice scopo:

    ricostruire un quadro inormativo di livello regionale e, al contempo, valutare la qualit dello strumentostesso (scheda di accesso) e la necessit di eventuali modiche.

    Come acilmente immaginabile, la raccolta di dati non unoperazione semplice: la dicolt di com-

    prensione linguistica, le complesse situazioni personali di chi si rivolge a tale servizio sono gi elementi

    che di per s rendono particolarmente dicoltoso rispondere con chiarezza ed esaustivit alle domande

    poste dalle schede. quindi comprensibile che non tutte le domande siano compilate o che vi siano

    incoerenze tra alcune risposte.

    Un aspetto evidente dalle tabelle presentate riguarda il variare del numero di risposte per ogni

    singola domanda. Ad esempio, il numero pi alto di risposte si ha con rierimento al genere (830 per-

    sone); per tutte le restanti domande il numero sempre pi basso anche con dierenze rilevanti. Si va

    dalle 789 persone di cui si conosce let, alle 205 di cui si conosce lo stato civile, alle 508 che hanno

    dichiarato di avere o meno gli minori e cos di seguito.

    Nonostante questa parzialit dei dati raccolti, la disponibilit di tante inormazioni consente di delineare

    un quadro interessante che merita certamente attenzione. E proprio da qui si pu partire per un ripen-

    samento costruttivo, a livello regionale, dello strumento utilizzato per la raccolta dei dati.

    I dati qui presentati anno rierimento agli anni 2008-2009-2010. Il loro commento integrato dalle ri-

    fessioni e dai racconti emersi nei ocus group e nelle interviste eettuate nelle quattro sedi di sportello.

    2. Chi accede allo sportelloChi si rivolge ai quattro sportelli di Avvocato di strada presenti in Emilia-Romagna?

    Ci sono diversit tra