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Corso di Alta Formazione in “Operatori legali specializzati in protezione internazionale” A.A. 2015/2016 Politiche di genere Giovanna Vingelli Settimana 2

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Corso di Alta Formazione in “Operatori legali specializzati in

protezione internazionale” A.A. 2015/2016

Politiche di genere Giovanna Vingelli

Settimana 2

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Empowerment

Per empowerment si intende quel processo che consente agli individui o ai gruppi di

accrescere la propria capacità di controllare attivamente la propria vita e di partecipare

democraticamente a quella della propria comunità

Diritto delle donne di effettuare scelte che le riguardano e di influenzare la direzione

del cambiamento, attraverso la capacità di assumere il controllo sulle risorse essenziali

Autonomia economica, l’organizzazione, la mobilitazione dal basso verso l’alto, la

solidarietà e la partecipazione, vuole rafforzare la posizione delle donne nelle società e

la loro aspirazione all’uguaglianza bisogni strategici

Processo bottom-up

strategie di lungo periodo che mirano a spezzare le strutture della disuguaglianza tra i

generi come tra le classi e le nazioni

trasformazione delle strutture in cui la subordinazione delle donne si è cristallizzata

Tale processo richiede un’azione politica collettiva e messa in discussione dei dogmi

culturali, delle strutture di potere nazionali e comunitarie che opprimono le donne

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Naila Kabeer (1994)

Potere non solo unicamente inteso come controllo ‘su’ qualcuno o qualcosa

(risorse, istituzioni, processi decisionali), ma come:

capacità partecipare alle decisioni, di compiere delle scelte, di darsi degli

obiettivi e raggiungerli (potere “di”)

forza trasformatrice connessa, alla fiducia in sé, all’autonomia, alla

consapevolezza dei propri diritti, qualità, capacità, che consente quindi di

riconoscere e sfidare le disuguaglianze nella sfera privata come in quella

pubblica (potere “dentro”).

risultato di forme di azione collettiva, di solidarietà e di alleanza tra persone

e/o realtà organizzate orientate alla promozione dei loro diritti, al controllo

di risorse, alla negoziazione delle decisioni che le riguardano (potere “con”).

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A partire dagli anni ’90, le agenzie di sviluppo mainstrean, pur

non abbandonando la loro fiducia nelle politiche economiche

liberiste, si appropriano del linguaggio della partecipazione, del

partenariato e dell’empowerment, attribuendogli però significati

differenti.

L’empowerment diventa uno strumento per migliorare l’efficienza

e la produttività all’interno del sistema esistente, anziché

meccanismo per promuovere la trasformazione sociale (Parpart,

Rai e Staudt, 2002).

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A che punto siamo?

Difficoltà di applicare l’approccio GAD, dal momento che

esso “richiede fondamentali cambiamenti strutturali dello

status quo in termini di potere e policy, messa in discussione

dei rapporti di potere esistenti tra i generi, sfida alle

istituzioni e alle ideologie che quel potere hanno mantenuto.

Così, molti programmi/progetti di sviluppo si riducono a

utilizzare in pratica un modello di tipo WID: le

disuguaglianze nella gestione del potere non vengono prese in

esame, le azioni intraprese sono aggiuntive e non

trasformatrici, per lo più simboliche e di scarso impatto; le

donne – considerate separate dai loro contesti di interazione

– non vedono cambiare la loro condizione di fondo

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2013 Report – UN High

Level Panel of Eminent Persons

‘The next development agenda must ensure that in the future

neither income nor gender, nor ethnicity, nor disability, nor

geography, will determine whether people live or die, whether a

mother can give birth safely, or whether her child has a fair chance in

life’ (2013: 7).

What does this say about 20 years of gender mainstreaming

(post Beijing 1995)?

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“Mainstreaming a gender perspective is the process of assessing the implications for women and men of any planned action, including legislation, policies, or programmes, in all areas and at all levels. It is a strategy for making women’s as well as men’s concerns and experiences an integral dimension of the design, implementation, monitoring and evaluation of policies and programmes in all political, economic and societal spheres so that women and men benefit equally and inequality is not perpetuated. The Ultimate goal is to achieve gender equality”. (UN Report for the economic and social council. 1997: 1)

UN definition

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Institutionalization of gender concerns …. to ensure a

‘transformation of the organizations attitudes and culture

Gender empowerment through women’s participation in

decision-making processes, enabling women to have their voices

heard, giving them power to put issues on the agenda (Moser

2012: 439-440)

Designed to tackle both implicit and explicit forms of

discrimination and exclusion

Two further aspects

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A dual strategy of mainstreaming gender-equality issues into all policies,

programmes, and projects (the Integrationist approach), combined

with context-specific supporting targeted actions for gender equality

(the stand-alone approach)

Gender analysis (sex disaggregated data and gender analytical

information)

Women, as well as men, playing an active role in decision making

processes to influence the development agenda

Organisational capacity-building and gender training

Gender sensitive monitoring and evaluation systems and tools (Moser

2012: 440)

Gender mainstreaming

Policy

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‘Away streaming’ – (Mukhopadhyay 2004). That is

Used as an argument to stop ‘stand-alone’ projects and

interventions.

Reduces financial and institutional resources specifically allocated to

women’s needs

According to Hivos, this has resulted in a ‘reduction in gender

expertise, capacity and advocacy’ (2007: 11)

Problems with mainstreaming

approach

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Ramya Subrahmanian (2007) –

‘key criticism about GM has been the “narrowness” of the

strategy despite the complexity of gender relations and the

contextual variations in the process and outcomes related to

gender inequalities’ (2007: 113)

Monitoring and evaluation

Difficult, if not impossible to distinguish impact of GM from

other changes occurring beyond planned interventions.

‘Smart economics’

Only supported by some due to its instrumental value, rather

than the intrinsic value of equality and women’s empowerment

And more…

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Failed to tackle

Hidden power and prevalence of discrimination

Key distinction between explicit and implicit discrimination –

Implicit discrimination has escaped challenge

Stiglitz 2012 – Cognitive Capture

Duflo 2012 – Implicit bias

Hermeneutical gaps

Sweetman 2012 - The leadership of key development organizations which

shape our world is still overwhelmingly rich and male. Women’s priorities

and perspectives are still missing from key decision-making bodies

Miranda Fricker 2007 – hermeneutical injustices

Problems in theory &

practice

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From gender back to women? Cornwall, Harrison, and Whitehead, have argued that the term

‘gender’ has neutralised the political content of feminist struggles, acting as a ‘technical fix’ (2007: 9) in development projects and programmes.

Such a technocratic approach depoliticised and de-radicalised the feminist struggle for the empowerment of women.

They argue that the term gender has ‘fallen from favour and has a jaded, dated feel to it. Diluted, denatured, depoliticised, included everywhere as an afterthought... (2007: 6-7).

Thus, they call for a move away from the concept of gender, to refocus on the specific needs of women (Mannell 2012; Cornwall, Harrison, and Whitehead 2007 & 2008).

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Diritti umani? L’approccio delle

capacità di Sen

L’approccio utilitarista (L'utilitarismo è una teoria della giustizia secondo la

quale è "giusto" compiere l'atto che, tra le alternative, massimizza la felicità

complessiva) pone una forte enfasi sulla massimizzazione dell’utilità individuale e

sociale, il benessere sociale è pressoché identificato con il consumo di beni e

servizi

Trascura la dimensione dei diritti considerandoli solo come un mezzo in

funzione della massimizzazione del benessere totale

Le teorie libertarie enfatizzano l’importanza dei diritti individuali, in particolare

quello di proprietà, ma rifiutano qualunque concetto di giustizia sociale che

comporti una loro violazione sia pur minima

Sen propone di andare oltre con un approccio che, pur mantenendo un

impianto conseguenzialista, presta particolare attenzione ai diritti di

libertà e, soprattutto, alle effettive opportunità di esercitarli come

precondizioni necessarie per il perseguimento di un’idea di benessere o

qualità della vita più ampia rispetto al puro consumo di beni

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I criteri di giudizio del benessere

Sen ammette l’importanza dei beni materiali nella valutazione del benessere e, in

particolare, dei beni primari di Rawls (I beni sociali primari, raggruppati per ampie

categorie, sono diritti e libertà, opportunità e poteri, reddito e ricchezza)

ma ritiene che:

i criteri di giustizia appropriati non sono né quello delle utilità (come sostengono

gli utilitaristi) né quello dei beni primari (come afferma Rawls), né quello delle

libertà negative (libertà da vincoli come sostengono i libertari) ma quello delle

libertà sostanziali, o capacità, di scegliersi e vivere una vita a cui si attribuisce

valore (libertà positive)

i beni (anche quelli primari) sono solo un mezzo per il raggiungimento del

benessere. E' necessario spostare l’attenzione dai mezzi ai risultati effettivi

perché questi ultimi possono essere diversi a parità di mezzi

Il benessere non dipende dal possesso di beni, o dall’utilità che ne deriva, ma da cosa

l’individuo riesce a fare con essi date le proprie caratteristiche, quelle dei beni o

risorse di cui dispone e le circostanze esterne.

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Capacità e funzionamenti

L'idea centrale è che l'obiettivo dello sviluppo è migliorare la vita umana e

ciò significa ampliare la gamma di cose che una persona può fare o essere (ad esempio

essere sano e ben nutrito, essere informato, partecipare alla vita di una comunità).

Da questo punto di vista, lo sviluppo è la rimozione degli ostacoli a tutto ciò

che una persona può fare nella vita, come analfabetismo, cattiva salute, mancato

accesso alle risorse o mancanza di libertà civili e politiche.

Sen definisce capacità (capabilities) le effettive opportunità che gli individui hanno di

essere e di fare ciò a cui attribuiscono valore per valide ragioni

Le opportunità disponibili consentono di ottenere realizzazioni o risultati concreti

(come essere in buone condizioni di salute, avere un buon grado di istruzione, essere

rispettati ecc.) che Sen chiama funzionamenti (functionings)

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Il funzionamento è il raggiungimento concreto di una certa condizione di

essere e di fare e, come tale, è una misura importante del benessere di una persona

Sen sottolinea però che più importante è la libertà di fare ciò che è necessario

per raggiungere quella condizione. Questa libertà positiva si identifica con la

capacità di essere e di fare

La distinzione fra funzionamenti e capacità è esattamente quella fra la condizione che

si è concretamente raggiunta e quella che si ha effettivamente la possibilità di

raggiungere, ossia fra risultati effettivi e libertà (nel senso di opportunità)

di conseguirli

Capacità e funzionamenti si differenziano dalle preferenze, perché le seconde

riflettono i desideri soggettivi degli individui mentre le prime definiscono il

benessere come costituito da componenti oggettive e sostanziali.

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I fattori di conversione Il benessere non dipende dal possesso di beni, o dall’utilità che ne deriva, ma da cosa

l’individuo riesce a fare con essi date le caratteristiche individuali e intrinseche ai

beni stessi e le circostanze esterne. La relazione fra beni/risorse e

capacità/funzionamenti è influenzata da fattori di conversione che influenzano il

modo in cui gli individui possono trasformare beni e risorse in capacità e

funzionamenti. Si possono classificare in tre categorie:

personali (condizioni fisiche, sesso, intelligenza ecc.)

sociali (politiche pubbliche, norme sociali, pratiche discriminatorie, relazioni di

potere)

ambientali (clima, localizzazione geografica)

I fattori di conversione sono diversi da individuo a individuo e a seconda delle

situazioni sociali

Per questi motivi i beni e il reddito, che ne misura il valore monetario, non

sono una misura corretta del benessere

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Interpretazioni, critiche, problemi aperti e dibattito attorno

all'approccio di Sen

Quali functionings/capabilities selezionare? Occorre assegnare delle priorità?

Problemi connessi:

relativismo vs.universalismo (culturale, storico, dei valori): dobbiamo focalizzarci su ciò che è comune per tutti (e quindi considerare alcune capacità e funzioni più centrali di altre per la vita umana) o sulle differenze (individuando le norme che siano definite e definibili relativamente ad uno specifico contesto locale)?

libertà di scelta: è davvero un valore per tutti? Alcuni sostengono di no. Di nuovo, l’universalismo, determinando aprioristicamente quali elementi della vita umana sono più importanti, non rispetta il diritto delle persone di scegliersi il proprio piano di vita in relazione alla propria concezione di ciò che è centrale e ciò che non lo è.

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Quali capacità sono fondamentali? Le capacità sono innumerevoli quali di esse sono veramente essenziali

per garantire il benessere e la libertà degli individui?

Martha Nussbaum ha stilato il seguente elenco:

1. Vita: essere capaci di vivere fino alla fine una vita normale e di una durata normale;

2. Salute fisica: essere capaci di avere una buona salute, un adeguato nutrimento e riparo;

3. Integrità fisica: avere la possibilità di libera circolazione, di considerare il proprio

corpo inviolabile da nessun tipo di violenza e di scegliere e godere della propria sessualità;

4. Sensi, immaginazione e pensieri: aver la possibilità di usare i propri sensi per

immaginare pensare e ragionare in modo “veramente umano” sulla base di una istruzione

adeguata e delle esperienze che si sarà liberi di fare;

5. Emozioni: essere capaci di provare attaccamento verso le cose e le persone al di fuori

di noi stessi;

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Le capacità fondamentali di

Nussbaum

6. Ragione pratica: essere capaci di formarsi un'idea di ciò che è giusto o sbagliato e

riflettere criticamente sulla pianificazione della propria vita;

7. Appartenenza: a) poter vivere con gli altri e per gli altri serenamente, b) avere le

basi del rispetto di se stessi;

8. Altre specie: essere capaci di vivere non solo con gli essere umani ma anche in

sintonia con vegetali ed animali;

9. Gioco: essere capaci di ridere, giocare, divertirsi, e godere di attività ricreative;

10. Controllo del proprio ambiente: a) politico: aver diritto e possibilità di partecipazione alla vita politica della propria comunità. b) Materiale: aver diritto al possesso e a godere dei diritti di proprietà.

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I limiti dell'approccio di Nussbaum e le possibili soluzioni

esiste una lista universale o esistono infinite possibilità di redarre liste?

chi e come definisce la lista?

processo di determinazione di una lista: cinque criteri proposti da Robeyns : formulazione esplicita giustificazione metodologica sensitività al contesto differente livello di generalità esaustiva e non riducibile

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proposta di una lista in una prospettiva di genere (nei paesi occidentali?)

salute fisica

benessere psichico

sicurezza e integrità del corpo

relazioni sociali

empowerment politico

istruzione e conoscenza

lavoro domestico e di cura

lavoro pagato e altri progetti

abitazione ed ambiente

mobilità

tempo libero

autonomia nell'allocazione del tempo

rispetto

religione

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Ricapitolando Utilitaristi: la giustizia consiste nella massima soddisfazione delle preferenze

individuali; il giudizio sulla soddisfazione delle preferenze è assolutamente soggettivo e

individuale, il consumatore è sovrano ovvero unico giudice del proprio benessere

(concezione edonistica)

Rawls: la giustizia deve essere definita in base a criteri oggettivi; è giusta una società

che distribuisce in modo uguale i beni primari sociali; qualunque disuguaglianza è

giustificata solo se avvantaggia i più disagiati

Libertari: la giustizia è un concetto procedurale, è giusta una società in cui ciascuno ha

acquisito la propria ricchezza in modo legittimo rispettando le regole vigenti; la

distribuzione della ricchezza non ha importanza

Approccio delle capacità: una società giusta offre a tutti le stesse opportunità in

termini di capacità intese come possibilità di ottenere ciò a cui attribuiscono valore; il

benessere non può essere valutato in termini di soddisfazione di preferenze soggettive

(utilità) ma in base a risultati oggettivamente definiti