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PREMESSA.

Su incarico e per conto del Sig. Balestrieri Alessio Antonello, quale Amministratore della

“Balestrieri Impianti S.r.l.”, lo scrivente Dr. Geologo D’Anna Umberto, con studio professionale

in Sant’Antonio Abate (NA), alla Via Casa Aniello n°120, regolarmente iscritto all’Ordine dei

Geologi della Regione Campania al n°1291, ha redatto uno studio di fattibilità geologica inerente

un fondo sito nel Comune di Ariano Irpino (AV), alla Località Camporeale, identificato in catasto

terreni al Foglio n°11, particelle 651, 733, 655, 513, 740, 650, 626, 732, 535, 624, 615 e 654

laddove è stato predisposto un progetto di costruzione di un opificio industriale.

Per quanto attiene i dati geologici, sono state prese in considerazione le indagini geognostiche

svolte dal comune di Ariano Irpino. Sono state inoltre consultate le cartografie relative al “Piano

Stralcio per l’Assetto Idrogeologico” redatte dall’Autorità di Bacino della Puglia.

Le indagini sopracitate, unitamente ai sopralluoghi effettuati sul territorio, sono state utilizzate al

fine di verificare gli scenari di rischio e di pericolosità nonché per individuare, preliminarmente le

litologie presenti nelle aree di intervento. Si rimanda alle successive fasi progettuali, ulteriori

approfondimenti necessari al fine di definire, con maggior dettaglio, il modello geologico e

geotecnico delle aree di interesse progettuale, così come previsto dal D.M. 14.01.2008 (Norme

tecniche per le costruzioni), nonché per individuare le caratteristiche sismografiche dei litotipi

presenti in successione.

Quota �607 metri s.l.m. coordinate 41,208117 – 14,132901

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INQUADRAMENTO GEOLOGICO E TETTONICO.

Il Comune di Ariano Irpino ricade nel segmento molisano-sannitico dell’Appennino Meridionale

laddove affiorano unità tettono-stratigrafiche (Bonardi et alii, 2003) derivanti dalla deformazione di

diversi domini paleogeografici, delimitate a letto da superfici di sovrascorrimento di importanza

regionale (Figura 1.1). Dette unità tettono-stratigrafiche sono formate da successioni pre-orogene

(Trias – Miocene sup.) costituite da successioni sedimentarie pelagiche su cui poggiano in

discordanza successioni sin-orogene e tardorogene sedimentatisi in un bacino di avanfossa (Mioc.

medio – Plioc. medio-sup).

Figura 1.2– Mappa geologica dell’area Irpino - Sannitica (Bonardi et alii 2009) mod.

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Nell’area irpina appartengono alle successioni sin-orogene: la successione del Ponticello, la

Successione di Villanova del Battista, ed il Supersintema di Ariano. In particolare al Supersintema

di Ariano vengono ascritti i depositi del Pliocene inferiore largamente affioranti nel settore irpino-

sannita della catena sud-appenninica costituiti da termini quasi esclusivamente clastici, depositati in

ambienti compresi tra il marino prossimale, costiero - lagunare e alluvionale di bacini di tipo

wedge-top (Figura 1.2). Le successioni sedimentarie plioceniche del Supersintema di Ariano Irpino

sono stati distinte in due sintemi (unità stratigrafica di rango gerarchico inferiore);

- il Sintema della Baronia di età infrapliocenica, caratterizzato dalla presenza in alcuni settori di una

unconformity a carattere locale nella parte medio alta della successione, che consente di individuare

il Subsintema di Scampitella;

- il sintema di Potenza –Avigliano-Sferracavallo di età mesopliocenica, correlabile all’Unità del T.

Cervaro.

Il Sintema della Baronia è rappresentato da una successione composta da depositi di argilla, sabbie

e conglomerati tali depositi poggiano in discordanza angolare al di sopra delle unità del substrato

pre-pliocenico e sono generalmente deformati secondo delle sinclinali e della anticlinali con assi

orientati in direzione NW-SE. Nel settore irpino-dauno i depositi mostrano una discreta variabilità

dei caratteri litologici e sedimentologici (Ciarcia et alii, 2003) si distinguono dal basso verso l’alto 5

membri informali (figura 1.3 a e b):

membro 1 - depositi torbiditici arenaceo-pelitici, probabili lobi di piattaforma;

membro 2- depositi a dominanza conglomeratico-sabbiosa, di ambiente da alluvionale a costiero;

membro 3 – depositi pelitici di piattaforma neritica con localizzati olistostromi;

membro 4 -depositi quasi esclusivamente sabbiosi di spiaggia;

membro 5 -depositi generalmente conglomeratici alluvionali.

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Il membro 1 si rinviene alla base della successione, in discontinuità rispetto al substrato, ed è

costituito da una litofacies arenaceo-pelitica e passante verso l’alto al membro pelitico, anche con

rapporti eterometrici. Tale litofacies, affiora estesamente lungo il letto del fiume Ufita, ed è

costituita da arenarie con intercalzioni di siltiti argillose, argille marnose ed argille sabbiose

grigiastre. Il membro 2 è caratterizzato, prevalentemente, da depositi ciottolosi che passano verso

l’alto e lateralmente, a sabbie con granulometria variabile di colore grigia-giallastra (tale litofacies

si rinviene nell’area occidentale del territorio di Ariano Irpino.

Il membro 3 è costituito da argille, argille siltose, marnose e siltiti di colore grigio-azzurre (tale

membro affiora ad ovest di Ariano Scalo). Al di sopra del membro pelitico seguono in continuità

delle sabbie giallastre di solito massive e ricche in fossili (membro 4), a luoghi, al top di questo

membro si rinvengono alcuni depositi lagunari prevalentemente argillosi nerastri ed orizzonti di

natura cineritica. Tale membro affiora sia ad Ariano Irpino che a Montecalvo. Il membro 5 è

costituito da un’alternanza di ortoconglomerati bianchi con intercalazioni di sabbie compatte ed

arenarie tenere, passanti lateralmente e verticalmente ad ortoconglomerati con lenti di sabbia e

paraconglomerati poligenici a prevalente matrice sabbiosa (i depositi si presentano clastosostenuti

con prevalenza di clasti arenacei e calcarei.

Figura 1.3. Carta Geologica schematica e colonna stratigrafica dei depositi pliocenici affioranti nell’area irpina - settore arianese (da Ciarcia e t alli, 2003 modificata)

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Dallo studio effettuato per il Progetto CARG che ha rivisitato e sintetizzato le conoscenze

geologiche nell’area del Settore irpino–dauno risulta che nel territorio di Ariano Irpino affiorano tre

membri del Sintema della Baronia:

Il membro pelitico areanceo del fiume Miscano (BNA2) è costituito da argille siltosomarnoso e

silt sabbioso di colore grigiastro, sabbia a grana fine. (Pliocene Inferiore).

Il membro sabbioso di Apollosa (BNA3) è costituito da sabbie quarzo-feldispatiche, a grana media

e grossa con abbondanti fossili e con sottili interstrati marnoso argillosi verdastri e livelli di ciottoli;

nella parte alta, a luoghi, argille marnose scure di ambiente lagunare. Sabbie con matrice siltoso

marnose scure di ambiente lagunare.

Sabbie con matrice siltoso-marnosa, in strati medi e sottili, alternate ad areniti giallastre a grana

media e fine, poco cementate e siltiti. (Pliocene Inferiore).

Il membro conglomeratico di Trevico (BNA5) è costituito da conglomerati eterometrici e

poligenici clastosostenuti in strati spessi, con matrice di colore rossastro con intercalazioni di sabbie

giallastre. Ambiente alluvionale. Pliocene inferiore-medio.

Nell’area di interesse progettuale affiorano anche i terreni attribuiti al sub sintema della Montagna

di Carife (Sintema di Vallata) quest’ultimo è costituito da ghiaie in matrice sabbiosa arrossata o da

lenti di sabbia arrossate clinostratificate, affioranti su lembi relitti delle paelosuperfici (aut.), sono

presenti, inoltre, depositi detritici caotici ascrivibili a depositi di frana antiche e recenti.

Foglio 174 Ariano Irpino

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INQUADRAMENTO GEOGRAFICO ED ASPETTI GEOMORFOLOGICI.

Il Comune di Ariano Irpino, occupa complessivamente una superficie di 185,52 Kmq, confina a N-

O con il comune di Castel Baronia (fig.1.4), a N con Castelfranco di Miscano, a N-E Greci e

Savignano ad E con il territorio di Monteleone di Puglia, ad O con il territorio di Montecalvo, a SO

con il comune di Melito Irpino e a SE con il territorio di Villanova del Battista.

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Figura 1.4. Corografia del territorio comunale di Ariano Irpino.

Il territorio di Ariano Irpino ricade nell’ambito della Comunità Montana dell’Ufita, si presenta

geomorfologicamente formato da successioni di rilievi intervallati da ampie valli e caratterizzato

dalla presenza di impluvi incisi. L’altitudine varia dai 179 m s.l.m. ai 813 m s.l.m. L’attuale

paesaggio del territorio di Ariano Irpino è il risultato dell’azione combinata di processi endogeni ed

esogeni che si sono verificati nel corso del Quaternario. I rilievi caratterizzati da litologie argillose

presentano morfologie con pendenze dolci. Laddove sono presenti coltri conglomeratiche di età

pliocenica, i rilievi sono caratterizzati, invece, da una morfologia più accidentata.

Va sottolineato che l'attuale assetto geomorfologico e fisiografico dell’area è il risultato di

complesse vicissitudini geologiche perfezionate da vari fattori morfogenetici che hanno agito nel

tempo con ruoli ed intensità diversificati: La tettonica ha formato i rilievi che sono stati modellati

dai processi erosionali. Nei periodi freddi si è avuto un rapido modellamento dei versanti con

formazione di imponenti accumuli clastici basali pedemontani che si sono depositati nelle valli e

nelle depressioni morfo-strutturali. Solo dopo le fasi tettogenetiche e alto-mioceniche e con

l'emersione di parti di strutture tettoniche è iniziata la fase di modellamento subaereo del rilievo a

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cui possiamo, per gran parte, ricondurre le forme attuali distinguendole da quelle fossili, per gran

parte, riesumate durante i cicli di erosione pleistocenici (Brancaccio et al., 1986).

Nell’area di studio, la “Paleosuperficie” Auct. tronca in discordanza tutti i terreni di età compresa

tra il Mesozoico e il Pleistocene inferiore e fossilizza le fasi tettoniche mioceniche e Plioceniche. Il

raccordo con i fondovalle, avviene attraverso glacis di erosione, che si dispiegano con bassi angoli

di inclinazione (5°÷8°) ed appaiono impostate su terreni generalmente arenaceo-argillosi. La

vecchia ed evoluta superficie di spianamento determinatasi nel Pliocene dopo l’emersione

(Brancaccio & Cinque, 1988) viene sbloccata da due distinti eventi tettonici, in modo tale da

alterare i profili orografici in maniera significativa, con la creazione di lembi di paesaggio maturo

che restano sospesi e dislocati per faglie dirette e successivamente attaccati dai fenomeni erosivi a

causa della loro condizione di disequilibrio. Tra il Pleistocene medio (700 ka B.P.÷120 ka B.P.), e il

Pleistocene superiore (120 ka B.P.÷11,5 ka B.P) i caratteri climatici hanno influenzato in maniera

determinante la morfologia del rilievo (Ortolani & Pagliuca, 1994). Il clima freddo pleistocenico

regolarizzò le ripide scarpate e i versanti di faglia. La fase climatica temperata-umida, invece,

ridusse le scarpate e i versanti, a lembi residui di forma triangolare o trapezoidali.

L’intervento della tettonica surrettiva ha spesso sospeso tali morfologie per sostituirle con nuovi

elementi morfologici. I prodotti dello smantellamento dei versanti di faglia di pendii regolarizzati,

sotto forma di ampi e spessi “talus detritici”. Gli eventi geologici che hanno configurato l’attuale

aspetto del territorio di Ariano Irpino sono il risultato dell’intensa attività neotettonica e dei processi

morfodinamici. I fenomeni gravitativi, dal punto di vista strettamente litologico, si individuano in

terreni a prevalente componente argillosa e sabbiosa, tali fenomeni franosi sono ampi e diffusi,

sviluppati su vasti areali. Sono presenti numerose nicchie di distacco e zone di accumulo, che

rappresentano il prodotto di movimenti di massa antichi parzialmente cancellati dall’erosione o

fenomeni franosi recenti e quiescenti e ancora ben riconoscibili. Si rilevano inoltre versanti “a

terrazzi di frana”, con evidenti rotture di pendenza e riduzioni di acclività nelle zone di accumulo,

inoltre le frane recenti risultano impostate su corpi di frane più antiche (Guida et al., 1979). Il

territorio in esame è caratterizzato da fenomeni gravitativi attivi e quiescenti, e con indizi di varie

fasi di riattivazione. Tali fenomeni sono particolarmente concentrati in prossimità di linee drenanti a

marcata erosione lineare, i versanti, inoltre, sono interessati da fenomeni di soliflusso. I depositi più

recenti la cui formazione risale all’Olocene sono caratterizzati da detriti sciolti di origine colluviale

e suoli limoso-sabbiosi contenenti clasti calcarei.

Dalla carta geomorfologica (Figura 1.5) redatta dall’Autorità di Bacino Liri-Garigliano – Volturno

il territorio Ariano Irpino risulta caratterizzato da:

a) forme strutturali;

b) forme deposizionali;

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c) forme modellate dai principali processi erosivi.

d) forme derivanti da fenomeni gravitativi

Le forme a controllo strutturale principali presenti sono le faccette triangolari e trapezoidali

(versanti denudazionali a controllo strutturale). Le forme deposizionali individuate nella “Carta

Geomorfologica” sono, prevalentemente, le vallette a fondo concavo, le conoidi alluvionali,

detritico-alluvionali, e i talus detritici. Le vallette a fondo concavo, sono presenti, prevalentemente

in testate degli impluvi e queste vallette rappresentano le zone di alimentazione e di possibile

ampliamento dei fenomeni franosi presenti nel territorio di Ariano Irpino. L'attuale assetto

morfologico è da riferire alle fasi tettoniche del Pleistocene, le cui forme risultanti (dallo

smembramento ed il sollevamento a varie quote delle paleosuperfici) sono delle ampie superfici

pianeggianti che troncano la sommità di tutti i rilievi.

Figura 1.5. Stralcio 1 della Carta Geomorfologica scala 1:25.000 redatta dall’Autorità di Bacino Puglia.

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La carta “Inventario dei Fenomeni franosi ” in scala 1:25.000 redatta dall’Autorità di Bacino della

Puglia, confrontata con la Carta Geologica del territorio Ariano Irpino, in scala 1:50.000 (progetto

CARG, Allegato 1), evidenzia che i fenomeni franosi possono essere schematizzati in base alle

litologie.

Nelle aree dominate da successioni argillose sono state cartografate frane del tipo colate lente o

frane complesse. Nei depositi detritici sabbiosi e ghiaiosi sono state cartografate frane del tipo

colate rapide detritiche, colate detritiche o debris flow, materiali a granulometria fine o mista, che

vengono indicate come colate fangose e detritico-fangose. Oltre a tali fenomeni gravitativi sono

state rilevate diffusamente aree con movimenti lenti e generalizzati della porzione alterata del

substrato (creep) a cui possono associarsi scorrimenti o colate, arealmente e di profondità molto

limitata, cartografate insieme frane superficiali.

ASPETTI IDROGEOLOGICI.

La Provincia di Avellino ha prodotto “ Carta Idrogeologica” elaborata da Aquino et al., 2007

(Allegato 3) basata sullo schema geologico proposto da Di Nocera et ali.,2006. In tale carta i terreni

ricadenti nel territorio di Ariano Irpino sono caratterizzati da una permeabilità sia per fratturazione,

che per porosità e fessurazione. In tale studio sono state individuate i principali complessi

idrogeologici distinti in base alle caratteristiche litologiche, al tipo e al grado di permeabilità

relativo.

In particolare, l ’area di interesse progettuale ricade nell’ambito dei seguenti complessi:

• Piroclastico

• Conglomeratico

• Sabbioso-arenaceo

• Argilloso-marnoso

Complesso Piroclastico

Il complesso piroclastico è costituito da depositi di origine piroclastica, il grado di permeabilità è

compreso tra elevato a medio mentre il tipo di permeabilità è per porosità e per fessurazione.

Complesso Conglomeratico

Il complesso conglomeratico è costituito da conglomerati poligenici più o meno cementati

localmente ben stratificate intercalati con livelli da sabbia, peliti, di arenarie e di argille più o meno

siltose e di calcareniti. Conglomerati poligenici in livelli canalizzati di spessore metrico e arenarie

arcosi litiche grossolane più o meno cementate. Il grado di permeabilità è medio mentre il tipo di

permeabilità è per porosità e per fessurazione.

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Complesso Sabbioso-arenaceo

Tale complesso è costituito da sabbie medio-fini ben classate ed arenarie giallastre in strati da

medio a spessi talora con intercalazioni di livelli lenticolari di conglomerati poligenici e depositi

sabbioso-argillosi. Puddinghe poligeniche a matrice sabbiosa con ciottoli calcari, calcari marnosi e

selciferi, calcareniti bioclastiche e arenarie micaee. Il grado di permeabilità è variabile da basso a

medio mentre il tipo di permeabilità è per porosità e per fessurazione.

Complesso Argilloso-marnoso

Il complesso in oggetto è costituito da argille e marne siltose, con sottili intercalazioni di arenarie

intercalate da sottili livelli. Argille e marne rosse con intercalzioni di calcareniti e calcari marnosi

torbiditici e sottili livelli quarzoarenitici (Unità della Dunia). Argille sabbiose grigie con sottili

intercalazioni di siltiti argillose e argille, marne-argillose e siltose. Il grado di permeabilità è

compreso da molti basso a basso mentre il tipo di permeabilità è per porosità e per fatturazione.

Sono presenti in tutto il territorio numerose sorgenti che essendo caratterizzate da portate esigue

non risultano captate.

CARATTERIZZAZIONE DELLA SISMICITÀ DELL’AREA DI ARIANO IRPINO.

La struttura sismogenetica appenninica principale, in cui rientra l’area in esame, è determinata da un

insieme di faglie normali orientate in direzione NW-SE, estese per varie decine di Km, dislocate in

senso anti-appenninico da linee tettoniche trasversali a prevalente movimento trascorrente. I

principali eventi sismici registrati si concentrano lungo una dorsale sismogenetica che coincide con

l’asse della catena, seguendo la direzione NO-SE, come avvalorato anche dall'ultimo grande evento

sismico del 23 novembre 1980 (Ms = 6,8). Un'altra serie di eventi sismici, di intensità di solito

minore rispetto ai precedenti, è connessa all'attività delle linee tettoniche trasversali a prevalente

movimento trascorrente.

La Regione Campania, con la Delibera della Giunta Regionale n°5447 del 7 novembre 2002, ha

approvato la nuova classificazione sismica del territorio regionale (figura 2.2).

Il territorio di Ariano Irpino, nell'Ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri n°3274 del

20.03.2003, che aggiorna la Delibera della Giunta Regionale della Campania n°5447 del 7.11.2002,

rientra nella zona sismica 1 (zona con pericolosità sismica alta).

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Figura 2.2 – Classificazione sismica dei comuni della Campania

I comuni risultano distinti in tre categorie sismiche alle quali corrispondono tre diversi gradi di

sismicità (S) decrescenti dalla Ia alla III

a, e corrispondenti a valori di S rispettivamente pari a 12 (I

a

categoria ), 9 (IIa categoria ), 6 (III

a categoria). Il comune di Ariano Irpino risulta classificato come

sismico ed appartenente alla Ia categoria ovvero S=12. Tale valutazione è il frutto sia dello studio

delle sismo-strutture attualmente attive sia dell’analisi storica degli eventi sismici pregressi. Gli

eventi sismici di rilevanza storica possono essere desunti dai vari cataloghi che raccolgono notizie

sugli eventi dei sismi, quali quello del Baratta (1901) o quello, ben più recente, dell'ENEL-ING,

parzialmente edito dal CNR.

Sinteticamente sono di seguito elencati i principali eventi sismici con indicazioni sugli effetti

prodotti.

• Sismi del 1456, 1688, 1694: hanno provocato gravi danni nel patrimonio edilizio dell’epoca.

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• Sisma del 1732: sono segnalati gravi danni e vittime.

• Sisma del 1910: con epicentro a Calitri provocò danni a oltre 41 comuni della Provincia di

Avellino.

• Sisma del 1930: ha provocato danni.

• Sisma del 1962: ha provocato ulteriori danni.

• Sisma del 1980. Tale sisma ha provocato danni diffusi del patrimonio edilizio.

I maggiori danni all’abitato sono stati provocati dall'attività delle strutture sismogenetiche ubicate

fra Lioni e Laviano (sismi del 1980 e 1694) e fra l'Irpinia ed il Matese (sismi del 990, 1456, 1688,

1732.

Con le Norme tecniche delle Costruzioni approvate con il D.M. del 14 gennaio 2008 devono essere

effettuate le valutazioni circa la pericolosità sismica di base correlata con i dati litologici e

stratigrafici locali al fine di fornire indicazione sulla pericolosità sismica locale. Allo stato attuale

delle conoscenze tale valutazione di dettaglio della pericolosità sismica locale deve essere

rimandata alle successive fasi progettuali.

LE INDAGINI DISPONIBILI E CARATTERISTICHE GEOLOGICHE TECNICHE DEI

TERRENI INTERESSATI DAGLI INTERVENTI.

Nel territorio di Ariano Irpino, per conto dell’Amministrazione Comunale, sono stati n passato

effettuati degli studi geologici corredati da indagini geognostiche. Nella Tabella 1 è riportato un

quadro riassuntivo delle prove in sito:

TABELLA 1

Dalla disamina dei sondaggi geognostici eseguiti nell’ambito del territorio comunale è stato

possibile ricostruire il seguente modello stratigrafico (dal più giovane al più antico):

Orizzonte 1 –alternanza di Conglomerati in banchi con intercalazioni di sabbie compatte ed arenarie tenere.

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