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CONDIZIONE GIOVANILE E NUOVI RISCHI SOCIALI QUALI POLITICHE CON I GIOVANI? Giulia Cordella e Sara E. Masi -Fondazione Volontariato e Partecipazione- In collaborazione con “Cantieri Giovani Sì” 13-4-2012

Presentazione 13 aprile condizione giovanile e nuovi rischi sociali · Giovani e rischi sociali: la ricerca 1 1. Osservazione criticità della condizione giovanile nella fase di transizione

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Page 1: Presentazione 13 aprile condizione giovanile e nuovi rischi sociali · Giovani e rischi sociali: la ricerca 1 1. Osservazione criticità della condizione giovanile nella fase di transizione

CONDIZIONE GIOVANILE E NUOVI RISCHI SOCIALI QUALI POLITICHE CON I GIOVANI?

Giulia Cordella e Sara E. Masi -Fondazione Volontariato e Partecipazione-

In collaborazione con “Cantieri Giovani Sì”

13-4-2012

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Giovani e rischi sociali: la ricerca 1

1.  Osservazione criticità della condizione giovanile nella fase di transizione all’autonomia

2.  Definizione dei principali rischi sociali (Lavoro, famiglia, abitare, sistemi di welfare)

3.  Analisi della capacità di risposta delle politiche pubbliche di alcune regionali italiane particolarmente attente alle politiche giovanili (Emilia Romagna, Puglia, Toscana)

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1. Quali criticità/rischi? 2

Quanto lavoro Dal 2008.. ¨  Incremento disoccupazione, anche per coloro che

possiedono elevato ‘capitale umano’ ¨  Decremento occupazione ¨  Incremento quota NEET Quale lavoro? Cresce il lavoro atipico..

¨  Decremento salari ¨  Sottoinquadramento professionale

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Criticità/rischi 3

Sistemi di WELFARE ¨  Assenza di un sistema universale di ammortizzatori

sociali penalizza i giovani (in particolar modo precari anche nella nuova riforma)

¨  Forte riduzione della spesa sociale e incremento costo dei servizi primari (trasposti, asili, ecc..)

Famiglia unico ammortizzatore sociale

Incremento delle disuguaglianze sociali

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Influenza su.. 4

Abitare ¨  Difficoltà di uscita dalla famiglia di origine ¨  Esposizione a percorsi di ritorno, specialmente per chi è

precario o per alcune categorie specifiche (vedi famiglie monogenitoriali; giovani in formazione – tirocinanti senza copertura famiglia di origine)

¨  Difficoltà di accesso all’affitto e al mutuo Creazione di una famiglia ¨  Scarsa rete servizi - Supporto principale alle famiglie è

dato da rete informale/familiare ¨  Alti tassi di abbandono del lavoro per la componente

femminile

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1) Quali politiche vengono messe in atto dalle regioni osservate (Puglia, Toscana Emilia, Romagna) per favorire percorsi di capacitazione nei confronti dei giovani esposti a percorsi di vulnerabilità? 2) Posto che non è possibile cercare di dare soluzione al complesso mix di problematiche presentate attraverso un approccio settoriale, quali modelli di integrazione mettono in campo?

Analisi della capacità di risposta delle politiche pubbliche regionali secondo due chiavi di lettura

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1) Capacitazione/attivazione 6

Le politiche giovanili possono rappresentare uno degli strumenti finalizzati a dotare il giovane di quelle risorse per realizzare un progetto di autorealizzazione individuale , identificando le diverse opportunità a disposizione e scegliendo tra diverse via possibili (Sen, A.K., 1992)

Esigenza di considerare e integrare le diverse risorse di cui il soggetto dispone (economiche, ma anche culturali, relazionali) con quelle a disposizione nel contesto nel quale il soggetto vive (ad es: poter mantenere il proprio lavoro in caso di maternità

ad es. le risorse per realizzare un progetto di autorealizzazione individuale nel lavoro non possono essere scisse da altre che maturano fuori dal mercato del lavoro quali l’abitazione, la salute, la mobilità geografica, ecc

Non si tratta quindi solo di promuovere abilità individuali. Le capacità sono qualcosa che la società accorda o rifiuta. Il loro esercizio dipende quindi fortemente dal contesto.

Ciò significa spostare l’accento dall’analisi delle singole caratteristiche del/della giovane al rapporto tra i vincoli e le opportunità messe a disposizione dal contesto che consentono di tradurre le realizzazioni individuali in realizzazioni concrete

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Politiche attivanti/capacitanti 7

Le politiche attivanti (in linea con le politiche di attivazione del FSE) che enfatizzano il ruolo dell’individuo nel mettere in gioco le proprie risorse (il

giovane come soggetto responsabile/ attore consapevole)

Politiche “capacitanti”, finalizzate ad integrare

le risorse dei singoli individui e del contesto in

modo dinamico

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Aspe%   Esempi  nelle  poli-che  analizzate    Le  misure  

 - importanza delle politiche attive rispetto a quelle passive;  - crescente centralità del capitale umano e delle risorse individuali come fattori principali di inclusione sociale        

Esempi:  -­‐  voucher  forma-vi  nelle  tre  regioni    -­‐  incen-vi   all’imprenditoria   e   al   lavoro  

autonomo    -­‐      Formazione   per   le  donne fuoriuscite dal mdl (RER) -  formazione e accesso al mdl nei settori produttivi emergenti di alta tecnologia e ICT (RER); -­‐  Anche   tra   le   tradizionali   poli-che  

giovanili   cresce   l’a:enzione   al   tema  dell’occupabilità  dei  giovani   (APQ  RER  +  BS  Puglia)  

 i l   m o d e l l o  organizza-vo  

Il   modello   organizza-vo   mira   a   superare   i  limi-   del   welfare   tradizionale   (approcci  paternal is-ci ,   r ig id i tà   burocra-che,  standardizzaz ione   inadeguata,   ecc. )  favorendo   un   ruolo   accresciuto   degli   a:ori  priva-  e  dei  merca-  (Imprese,  Fondazioni)    

Esempi:  -­‐   bandi   con   forte   coinvolgimento   anche   di   a:ori  priva-   -­‐>   associazioni   datoriali   (APQ   RER   +   PSL  Puglia)  -­‐  bandi  annuali  

Attivazione

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Aspetti critici rispetto ai rischi sociali evidenziati in apertura

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Scarsa attenzione alla qualità del lavoro, in

particolare agli effetti del precariato sulle vite

dei giovani

Misure difficilmente attivabili da coloro che hanno un capitale umano “debole”

Deresponsabilizzazione del contesto

Individualizzazione: da progetto di autorealizzazione individuale quale esito di un percorso a una sorta di prerequisito per

poter accedere a certe opportunità

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Aspe%   Esempi  nelle  poli-che  analizzate  

le  misure   a) Si rafforzano le politiche di protezione   b) Si rafforzano le misure per la stabilizzazione professionale   c) Si rafforzano le misure per la conciliazione lavoro-cura e l’autonomia d) Si limitano distorsioni delle politiche basate sull’occupabilità e) Attenzione alla fragilità abitativa f) Potenziamento dei tradizionali servizi educativi

a)  estensione ammortizzatori sociali per alcune categorie di lavoratori atipici (legati a periodo formativo obbligatorio) (Puglia, RER, Toscana)

b) reddito di continuità per lavoratori atipici (Puglia) Incentivi per la stabilizzazione occupazionale alle imprese che assumono e che stabilizzano lavoratori precari o dottorandi (Toscana) c) fondo di sostegno al reddito in caso di astensione da lavoro per motivi di cura (Puglia) e Voucher conciliativi (Toscana e RER) (integrazione di entrambe le misure) d) - si affianca il tirocinio formativo con monitoraggio per evitare uso improprio e una certificazione delle competenze acquisite (ER) - contributo per tirocinio formativo reso obbligatorio da dispositivo di legge (Toscana) -  sperimentazione di certificazione delle

competenze acquisite in ambiente non formale e informale (RER).  

e)  AMvazione  bandi  affiM  e  acquis-  (Toscana  +  ReR)    f)  Potenziamento  dei  centri  di  aggregazione  come  luoghi  per  suppore  i  giovani  al  soddisfacimento  di  una  molteplicità  di  bisogni  (RER)

Capacitazione

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Organizzazione  

I n   c h e   m o d o   g l i   a s s e%  is-tuz ional i   s i   s t ru@urano  secondo  un’o%ca  capacitante?     Quali capacità delle amministrazioni

regionali di investire sui contesti e le i s t i t u z i o n i l o c a l i , p r o p o r r e sperimentazioni locali/ diffondere buone prat ic he? Qual i l ivel l i istituzionali, quali servizi devono essere mobilitati?

Puglia: ruolo dei Centri per l’Impiego e dei nodi territoriali per il lavoro nel diffondere informazioni e migliorare accessibilità alle misure erogate; ruolo dei laboratori urbani RER: cabine di regia per la creazione di un linguaggio comune (condividere chi è giovane); forte coinvolgimento di Province e Comuni coinvolti nei processi di concertazione sul primo APQ; ruolo dei Centri per l’Impiego nella certificazione delle competenze; ruolo della cooperazione sociale nel favorire inserimento lavorativo delle fasce deboli; ruolo degli EELL nel definire azioni di sistema. Toscana: Attivazione uffici territoriali Giovani Sì e coordinamento con altri servizi presenti sul territorio. Inizia un processo di riflessione sul ruolo dei Centri per l’Impiego.

Capacitazione

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2)Integrazione vs frammentazione 12

La frammentazione delle politiche, tanto per il mondo giovanile che per quello adulto, porta

- a una “dis-integrarazione” anche degli individui cui le diverse misure e interventi dovrebbero rivolgersi

- a un uso dispersivo delle risorse pubbliche

Le politiche integrate quale esigenza di affrontare il complesso tema dei rischi sociali connessi alla transizione alla vita adulta analizzandone tutte le diverse sfaccettature e concatenazioni

Integrare politiche diverse non significa soltanto “metterle insieme tra loro” ma è un processo complesso, che va dalla promozione della partecipazione e dell’inclusione nelle decisioni di politica pubblica dei cosiddetti destinatari fino alla revisione delle politiche di sviluppo di un territorio nel suo complesso

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Integrazione/frammentazione Ambiti di analisi

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¨  Organizzazione: come tali retoriche si traducono in processi di apprendimento istituzionale? Quali attori sono coinvolti e quali relazioni si instaurano tra i diversi attori? Quali strumenti vengono utilizzati?

¨  Pratiche: come l’integrazione si costruisce “empiricamente” nelle pratiche regionali e nelle pratiche locali? Quali esiti inattesi possono verificarsi su tale piano?

Ambiti di analisi q  Orizzontale, tra settori (trasversalità) q  Verticale; tra i diversi livelli di governo fino al coinvolgimento dei

destinatari nelle politiche che li riguardano (sussidiarietà) q  Integrazione come co-costruzione di un modello complessivo di sviluppo

socioeconomico di un territorio (politica di sviluppo multilivello)

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Organizzazione  

a) Integrazione Quali capacità di superare la

frammentazione delle politiche? b) Partecipazione  

Puglia ->Integrazione su pratiche locali (Bollenti Spiriti) Politica di sistema (Piano straordinario per il lavoro) Toscana -> Politica di sistema (Giovani Sì come progetto unitario) ma costruzione empirica delle pratiche di integrazione Emilia Romagna ->Integrazione normativa orizzontale + Concertazione verticale Puglia ->Modifiche dei bandi con suggerimenti dei giovani; meccanismi di valutazione dei progetti attraverso blog e network 2.0; reti tra diversi progetti. Toscana -> Raccolta istanze attraverso l’ufficio Giovani sì; il tavolo Giovani, Il tavolo delle istanze giovanili, il percorso Officine Formative attraverso cui si mettono in discussione le misure approvate

Capacitazione/ A

ttivazione

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Per concludere… 15

Le misure

¨  Considerare l’importanza della qualità del lavoro, in particolare il tema del precariato

¨  Integrare politiche attive e passive e, più in generale promuovere percorsi di capacitazione che sappiano accompagnare i soggetti nella conquista dell’autonomia.

¨  Potenziare le politiche di supporto alla maternità/cura

Le forme organizzative

u  Restituire importanza al contesto

-  Potenziare processi di integrazione tra i diversi livelli territoriali, agendo per il trasferimento dei processi di integrazione in costruzione a livello nazionale anche a livello locale;

-  accompagnare i processi locali attraverso il potenziamento di soggetti cruciali di raccordo quali Informagiovani + SPI + Terzo settore;

u  Promuovere processi di integrazione multilivello, che coinvolgano non soltanto gli attori istituzionali ma tutti gli attori in diversa misura interessati (dalle imprese alle parti sociali fino ai destinatari finali dei progetti)

- Lavorare in maniera integrata su fondi diversi (FSE/FESR/Fondi ministeriali)

- Implementare processi partecipativi con una pluralità di attori locali

- Promuovere processi inclusivi con i giovani e i soggetti interessati

u  Attenzione alla valutazione dei bandi/misure