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23/04/2019
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L’apparato cardiocircolatorio
♥ Si compone di:
1. cuore
2. vasi sanguigni
3. sangue
♥ Le principali funzioni sono:
1. distribuire ossigeno ed
altre sostanze a tutte
le cellule dell’organismo
2. convogliare agli organi escretori l’anidride carbonica e gli altri
prodotti del metabolismo cellulare
3. contribuire all’omeostasi dell’organismo
4. mettere in comunicazione gli organi tra loro
♥ Ha tre importanti caratteristiche:
1. è chiuso: il sangue scorre sempre dentro i vasi senza mai
uscirne;
2. è doppio: il sangue torna al cuore due volte prima di
compiere un giro completo dell’organismo;
3. è completo: il cuore a quattro cavità consente di non
mescolare mai il sangue ossigenato con quello non
ossigenato.
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♥ È un organo muscolare contenuto in un’apposita cavità del
torace, scavata tra i due polmoni, detta mediastino.
♥ La struttura consiste in tre diversi strati di tessuto:
1. endocardio, un sottile epitelio che riveste le cavità interne
2. miocardio, il tessuto muscolare vero e proprio
3. epicardio, una membrana
sierosa che ne riveste
l’esterno
♥ All’esterno dell’epicardio
troviamo una seconda
membrana sierosa che,
insieme all’epicardio,
costituisce il pericardio.
♥ Internamente è cavo e suddiviso in quattro camere: 2
superiori, gli atri, e 2 inferiori, i ventricoli.
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♥ Le pareti sono più sottili negli atri e molto più spesse nei
ventricoli.
♥ Atri e ventricoli di destra sono separati da atri e ventricoli di
sinistra da un setto muscolare continuo che, nell’adulto, non
presenta aperture.
♥ Nel cuore sono presenti quattro valvole fatte da lembi di
tessuto connettivo:
♥ due valvole atrio-ventricolari, poste tra l’atrio e il
rispettivo ventricolo;
♥ due valvole semilunari, tra il ventricolo e l’arteria che
da esso parte.
♥ La valvola atrio-ventricolare destra è detta tricuspide, perché
costituita da tre lembi.
♥ Quella sinistra è chiamata mitrale o bicuspide perché dotata
di due soli lembi.
♥ Entrambe le valvole sono connesse al miocardio tramite
strutture fibrose dette corde tendinee.
♥ Le due valvole semilunari sono dette: valvola polmonare,
quella a destra, e valvola aortica, quella a sinistra.
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♥ Ci sono tre diversi tipi di vasi entro cui scorre il sangue:
le arterie, i capillari e le vene.
♥ arterie: sono i vasi in cui il sangue scorre dal cuore alla
periferia dell’organismo
♥ vene: sono i vasi in cui il sangue scorre dalla periferia
dell’organismo al cuore
♥ capillari: sono i sottilissimi vasi in cui avvengono gli scambi di
sostanze tra sangue e cellule
♥ Arterie e vene sono costituite da una parete in cui possiamo
riconoscere tre diversi strati, detti tuniche:
1. il più esterno, detto avventizia, è prevalentemente costituito da
connettivo elastico;
2. quello intermedio, chiamato media, è invece prevalentemente
formato da tessuto muscolare liscio;
3. il più interno, detto intima, è prevalentemente costituito da un
particolare epitelio, l’endotelio, formato da cellule non
perfettamente aderenti le une alle altre, così da lasciare piccoli
spazi tra loro.
♥ I capillari sono praticamente costituiti dal solo endotelio.
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♥ Dal cuore partono due arterie:
l’arteria polmonare e l’aorta.
♥ L’aorta compie un breve tratto ascendente, poi
descrive un arco e quindi si fa discendente. Nel
tratto ascendente emette le coronarie.
Dall’arco partono tre diverse arterie: l’arteria
anonima, la carotide sinistra e la succlavia
sinistra; l’arteria anonima, dopo un brevissimo
tragitto, si divide in carotide destra e succlavia
destra. Nel tratto discendente toracico l’aorta
emette le arterie intercostali. Nel tratto
addominale Qui emette l’arteria celiaca, le due
arterie mesenteriche, le arterie renali e
surrenali. All’altezza del bacino, l’aorta si divide
in due grossi tronchi: le arterie iliache destra e
sinistra.
♥ Esistono due diversi sistemi venosi:
uno profondo ed uno superficiale.
♥ Al cuore giungono quattro vene
polmonari e due vene cave.
♥ La vena cava superiore si forma dalle vene
giugulari (corrispondenti alle carotidi), delle
succlavie e della vena azigos. La vena cava
inferiore si forma da tutte le vene che raccolgono il
sangue proveniente dalla cavità addominale (vene
epatiche e renali) e dagli arti inferiori (vene iliache).
Un discorso a parte merita la vena porta, che
raccoglie il sangue dall’intestino, stomaco, milza e
pancreas e lo conduce al fegato. Qui la porta si
capillarizza di nuovo e dà origine alle vene epatiche
che confluiscono nella vena cava inferiore.
♥ È composto da una parte liquida, detta
plasma, in cui si trovano globuli rossi,
globuli bianchi e piastrine, i cosiddetti
elementi corpuscolati o figurati.
♥ Costituisce circa il 7-8% del peso
dell’organismo, per cui in un adulto ve ne
sono normalmente 5-6 litri.
♥ Il plasma rappresenta circa il 55% del
sangue ed è prevalentemente costituito
da una soluzione acquosa di proteine e
altre molecole.
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♥ Il plasma è capace di coagulare, ovvero di formare una massa
gelatinosa costituita da un groviglio di proteine fibrose che
tiene imprigionati gli elementi corpuscolati.
♥ Il coagulo è costituito dalla fibrina, presente nel sangue sotto
forma di fibrinogeno.
♥ La trasformazione del fibrinogeno in fibrina avviene per
l’azione di un enzima, la trombina, presente nel sangue in
forma inattiva detta protrombina.
♥ L’attivazione della protrombina deri-
va da un complesso di reazioni che
richiedono una decina di fattori
diversi, tra cui gli ioni calcio.
♥ Esistono due diversi sistemi che portano alla coagulazione:
• la via estrinseca, che origina da un trauma,
• la via intrinseca, che inizia nel sangue stesso.
♥ Il fenomeno si osserva molto bene in provetta:
dopo pochi secondi è possibile distinguere
una parte molliccia di color rosso cupo,
il coagulo, e una parte liquida di color giallo,
il siero, che differisce dal plasma per la
mancanza dei fattori della coagulazione.
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♥ A carico della coagulazione possono aversi difetti, il più
conosciuto è una malattia ereditaria conosciuta con il nome
di emofilia, nella quale si ha la mancanza di un fattore
necessario all’attivazione della protrombina.
♥ Un’altra alterazione del meccanismo di coagulazione è la
trombosi, che consiste nella formazione di un coagulo
all’interno di un vaso sanguigno.
♥ Conseguenza di una trombosi è il distacco di frammenti del
coagulo, gli emboli, che vengono trascinati dalla corrente
sanguigna finché non si incastrano all’interno di un’arteria
ostruendola.
♥ Si originano dal midollo osseo contenuto all’interno di alcune
ossa: costole, vertebre, sterno e bacino.
♥ Qui troviamo particolari cellule, dette cellule staminali, ovvero
cellule che conservano ancora alcune caratteristiche
embrionali.
♥ Le cellule staminali sono cellule indifferenziate, che possono
quindi trasformarsi in altri tipi cellulari.
♥ In particolare, quelle presenti nel midollo osseo, vengono
dette multipotenti perché possono dare origine a più linee
cellulari differenziate.
♥ Una cellula staminale è capace di dividersi in maniera
asimmetrica: invece di dare origine a due cellule identiche,
origina una nuova cellula staminale ed una cellula che
subisce la differenziazione.
♥ In questo modo il numero di cellule staminali rimane
costante.
♥ La produzione di elementi corpuscolati del sangue da parte
delle cellule staminali è detta emopoiesi.
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♥ Una cellula staminale multipotente dà origine a due linee
cellulari diverse: le cellule staminali linfoidi e le cellule
staminali mieloidi.
♥ Dalla linea linfoide si ottengono i linfociti, da quella mieloide
gli altri globuli bianchi, le piastrine e i globuli rossi.
♥ La leucemia è una patologia tumorale delle cellule dalle quali
si ottengono i globuli bianchi.
♥ Le cellule tumorali crescono senza controllo e si ha un
numero insolitamente alto di leucociti nel sangue, la maggior
parte dei quali è difettosa.
♥ Tutte queste cellule sottraggono spazio a quelle che si stanno
differenziando in globuli rossi e piastrine, determinando gravi
anemie e problemi di coagulazione.
♥ Sono i più numerosi: 5.500.000
per mm3 di sangue nel maschio e
4.500.000 nella femmina.
♥ Hanno la forma di un disco bicon-
cavo e mancano del nucleo e di
quasi tutti gli organuli cellulari.
♥ La loro funzione è di contenere
l’emoglobina, che rappresenta ben il 95% del globulo rosso.
♥ Non avendo il nucleo hanno una vita media è assai ridotta:
circa 120 giorni. La distruzione avviene nella milza.
♥ Esistono meccanismi regolatori per la produzione dei globuli
rossi. Tra questi l’eritropoietina, un ormone prodotto dal rene,
ed il testosterone, un ormone prodotto dal testicolo.
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♥ Il loro numero oscilla tra 6.000 e 8.000 per mm3 di sangue,
ma possono variare ampiamente in rapporto ad eventi sia
fisiologici che patologici.
♥ Sono le uniche vere e proprie cellule del sangue e vengono
distinti in tre gruppi:1. granulociti, distinti a loro volta in neutrofili, eosinofili e basofili
a seconda della natura dei granuli che si trovano al loro interno
2. linfociti
3. monociti
♥ I linfociti, pur essendo prodotti nel midollo osseo, possono
originarsi anche dagli organi del sistema immunitario.
♥ Sono frammenti di cellule giganti che si
trovano nel midollo osseo.
♥ Il loro numero è difficile da determinare
con esattezza perché hanno la tendenza
ad aderire tra loro. Generalmente si
ritiene normale un valore tra 150.000
e 300.000 per mm3 di sangue.
♥ La funzione riguarda l’emostasi, cioè l’arresto della
fuoriuscita di sangue dai vasi, che si manifesta in tre modi:
1. liberano un fattore in grado di determinare vasocostrizione
2. formano un vero e proprio “tappo” con la loro aggregazione
3. attivano i meccanismi di coagulazione del sangue
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♥ Quando un vaso sanguigno viene danneggiato la prima
risposta è il restringimento del vaso per ridurre la perdita di
sangue.
♥ Successivamente le piastrine rilasciando sostanze che
rendono adesive altre piastrine nella zona della lesione.
♥ Si forma così un aggregato di piastrine che blocca la
fuoriuscita di sangue.
♥ Infine le piastrine rilasciano diversi fattori di coagulazione, in
questo modo si forma la fibrina i cui filamenti intrappolano
globuli rossi ed altre piastrine.
♥ Essendo doppio, si distinguono
due diversi sistemi circolatori che
fanno capo entrambi al cuore:
la circolazione polmonare o piccola
circolazione e la circolazione sistemica
o grande circolazione.
♥La circolazione polmonare carica il
sangue di O2 e lo libera dalla CO2.
♥La circolazione sistemica trasporta
l’O2 ai vari organi e ne porta via la CO2
prodotta.
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♥ La circolazione polmonare inizia dal ventricolo destro con
l’arteria polmonare, interessa gli alveoli polmonari e ritorna
all’atrio sinistro tramite le vene polmonari.
♥ La circolazione sistemica inizia dal ventricolo sinistro con
l’aorta, interessa tutto l’organismo e ritorna all’atrio destro
tramite le vene cave.
♥ La circolazione polmonare porta il sangue venoso (povero di
ossigeno) ai polmoni, dove si arricchisce di O2 e diventa
arterioso.
♥ La circolazione sistemica ha il compito di distribuire il sangue
arterioso a tutto l’organismo (polmoni compresi).
♥ Le due metà del cuore, destra e sinistra, sono completamente
dedicate ai due diversi tipi di sangue: la metà destra è per il
sangue venoso, la metà sinistra per il sangue arterioso.
♥ La contrazione del cuore si chiama sistole, il rilasciamento
diastole. Sistole e diastole non interessano tutto il cuore
contemporaneamente: gli atri si contraggono e si rilasciano
separatamente dai ventricoli.
♥ La successione delle sistoli e delle diastoli prende il nome di
ciclo cardiaco e si ripete normalmente 70-75 volte al minuto.
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♥ Il sangue riempie gli atri e scende nei ventricoli che sono in
diastole.
♥ Inizia la sistole atriale per consentire agli atri di svuotarsi
completamente.
♥ Una volta terminata, inizia la sistole ventricolare e il sangue
viene compresso.
♥ L’aumento di pressione fa chiudere le valvole atrio-ventricolari
e il sangue non può refluire negli atri.
♥ La sistole ventricolare continua e la pressione del sangue
aumenta finché non raggiunge un valore tale da forzare
l’apertura delle semilunari.
♥ I ventricoli possono ora svuotarsi nelle arterie.
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♥ Nel cuore l’attività ritmica è regolata da un gruppo di cellule
muscolari, situate nel punto d’incontro tra la vena cava
superiore e l’atrio destro, che formano il nodo del seno.
♥ Queste particolari cellule cardiache sono in grado di
autodepolarizzarsi facendo nascere un potenziale d’azione
che si propaga a tutto il cuore.
♥ Il nodo del seno impone così il suo ritmo (pacemaker) a tutto
il cuore: ritmo sinusale, che corrisponde ad una frequenza di
circa 70-75 battiti al minuto.
♥ Le cellule cardiache sono collegate da giunzioni elettriche
specializzate, per questo motivo i potenziali d’azione
diffondono rapidamente negli atri facendoli contrarre.
♥ Durante la contrazione degli atri, gli impulsi raggiungono altre
cellule, capaci anch’esse di generare autonomamente impulsi
elettrici, situate al limite tra atri e ventricoli e che formano il
nodo atrioventricolare.
♥ Qui gli impulsi vengono ritardati di circa 0,1 secondi, per
permette agli atri di svuotarsi completamente.
♥ Infine gli impulsi raggiungono l’apice del cuore attraverso
fibre muscolari cardiache modificate: il fascio di His, che ha il
compito di trasmettere velocemente il segnale.
♥ Il fascio di His si divide in un ramo destro e un ramo sinistro
che terminano entrambi con diramazioni: le fibre di Purkinje.
♥ Fascio di His e fibre di Purkinje sono necessari a causa del
notevole spessore delle pareti ventricolari.
♥ Anche se il ritmo cardiaco viene generato nel cuore stesso,
esso può essere modulato dal sistema nervoso.
♥ Tachicardia è l’accelerazione del ritmo, bradicardia il
rallentamento.
♥ Sono principalmente determinate da due nervi: uno
proveniente dal cervello e uno proveniente dal midollo
spinale.
♥ Il nervo encefalico provoca un rallentamento, mentre quello
spinale determina un’accelerazione.
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♥ L’attività elettrica del cuore può essere registrata attraverso
un elettrocardiogramma.
♥ Il cuore spinge con forza il sangue
nell’aorta deformandola che, a causa
della sua elasticità, tende a tornare
alle dimensioni normali comprimendo
il sangue e spingendolo a valle.
♥ Il sangue scorre quindi per effetto della pressione ricevuta
dalla sistole ventricolare.
♥ L’avvicendarsi di dilatazioni e
compressioni si può percepire dove le
arterie sono superficiali: polso, cavo del
ginocchio, inguine, angolo della
mandibola, lati del collo…
♥ Con lo sfigmomanometro è possibile misura-
re la pressione del sangue nelle arterie,
sia in corrispondenza della loro dilatazione
che in condizioni di riposo.
♥ Si ottengono così due valori,
la pressione sistolica (o massima)
e la pressione diastolica (o minima).
♥ In una persona normale a riposo oscillano intorno a 120-130
mm/Hg per la pressione sistolica e 75-80 mm/Hg per quella
diastolica; valori rispettivamente superiori a 140 o a 90 sono
considerati a rischio per l’insorgenza di danni a carico
dell’apparato cardiocircolatorio, come per es. l’infarto.
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♥ L’aumento della pressione è detto ipertensione e può essere
dovuto ad alterazioni delle pareti delle arterie che perdono la
loro elasticità (arteriosclerosi e aterosclerosi).
♥ L’ipertensione è un segno di incipiente occlusione dell’arteria,
che porterà all’arresto
dell’apporto di sangue.
♥ Quando ciò si verifica i tes-
suti vanno incontro a morte
è l’infarto.
♥ Il più comune è quello che si
verifica per il blocco delle
coronarie.
♥ Diversi fattori favoriscono l’insorgenza di un infarto:
♥ predisposizione genetica
♥ fumo (i fumatori hanno una probabilità d’infarto da tre a quattro
volte superiore rispetto a chi non fuma)
♥ alimentazione ricca di grassi, soprattutto grassi animali
♥ alcool
♥ stress
♥ mancanza di moto
♥ età (il rischio di infarto aumenta con
gli anni, specialmente oltre 45 anni)
♥ sesso (nel maschio l’infarto è più
frequente, ma questa condizione
cessa con la menopausa)
♥ Man mano che il
sangue procede la
pressione diminuisce
fin quasi ad azzerarsi
in corrispondenza della rete capillare.
♥ Anche la velocità di scorrimento del sangue diminuisce
drasticamente, fino a risultare quasi nulla in corrispondenza
dei capillari per poi
riprende a crescere
nelle vene.
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♥ Il fenomeno è dovuto al fatto che le arterie più grandi si
diramano in numerose arteriole: nel complesso, la sezione di
tutti questi vasi è molto maggiore di quella dell’aorta da cui si
è partiti.
♥ Pressione e velocità sanguigna possono venir modificate
anche dalla muscolatura liscia dei vasi.
♥ Quando questa si contrae (vasocostrizione) si determina un
restringimento dei vasi e un aumento di pressione e velocità.
♥ Quando invece si rilassa (vasodilatazione), i vasi aumentano
di diametro e ciò causa diminuzione di pressione e velocità.
♥ Vasocostrizione e vasodilatazione sono controllate dalle
endoteline, un gruppo di polipeptidi ad azione vasocostrittrice
prodotti dall’endotelio.
♥ Nei capillari pressione e velocità sanguigna raggiungono i loro
valori minimi.
♥ Qui, dunque, anche grazie alla loro particolare struttura, può
avvenire il passaggio di sostanze dal sangue alle cellule,
attraverso il liquido interstiziale, e viceversa.
♥ Lo scambio di sostanze avviene in diversi modi.
Alcune, come 02 e di CO2,
diffondono attraverso le
cellule endoteliali. Altre
vengono invece traspor-
tate all’interno di vesci-
cole.
♥ Inoltre, la parete del capillare presenta strette fenditure tra le
cellule epiteliali: l’acqua e i piccoli soluti, come zuccheri e sali,
vi passano liberamente; i globuli rossi e le proteine, invece,
non sono in grado di passare.
♥ Ciò che regola il verso del trasferimento delle sostanze è la
differenza tra pressioni e concentrazioni.
♥ La pressione sanguigna tende a spingere acqua e soluti verso
il liquido interstiziale, mentre la pressione osmotica li
spingono verso il plasma.
♥ In ogni punto del capillare, quindi, l’acqua tenderà a fluire
verso l’interno o verso l’esterno in base alla differenza tra la
pressione sanguigna e quella osmotica.
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♥ All’inizio del capillare, la pressione sanguigna è maggiore di
quella osmotica e ciò determina una fuoriuscita d’acqua e
sostanze nutritive dai capillari.
♥ Ogni giorno circa 4-8 litri di acqua passano dai capillari ai
tessuti.
♥ Questo liquido viene recuperato dal sistema linfatico, prende
il nome di linfa, ed è restituito al sistema cardiovascolare
attraverso dei dotti che si congiungono alle grosse vene del
collo.
♥ Verso la fine del capillare, però, la pressione osmotica ha il
sopravvento su quella sanguigna e richiama acqua e prodotti
di rifiuto nel capillare.
♥ Per la metà superiore del corpo il ritorno venoso è facilitato
dalla gravità; per quelle della metà inferiore, invece, la gravità
costituisce un ostacolo ed il ritorno avviene grazie a diversi
fattori:
♥ la pressione residua della contrazione cardiaca (vis a tergo),
♥ i movimenti respiratori, che esercitano una funzione di
aspirazione e tendono a far risalire il sangue,
♥ le contrazioni dei muscoli, che spremono le vene e spingono il
sangue verso l’alto,
♥ la presenza, nelle grandi vene della metà inferiore, di valvole a
nido di rondine, grazie alle quali la colonna di sangue viene
segmentata in porzioni più piccole.